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La rivoluzione napoletana del 1820-1821 tra "nazione napoletana" e "global liberalism" dii Zenone di Elea

AL PARLAMENTO NAZIONALE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE

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CITTADINI RAPPRESENTANTI

I primo dovere delle Deputazioni Provinciali è quello di promuovere la prosperità delle Provincie, allontanando gli ostacoli, che si frappongono. Animati da questo sacro principio due membri della Deputazione di Basilicata, che trovansi nella Capitale, per interesse della stessa, vi sottomettono alcune idee per veder migliorata la sorte sua. Degnatevi della vostra attenzione, e secondate da saggi i voti, che occupano i cuori di un gran numero di Cittadini.

Se voi volgete per poco l'occhio sulla Provincia suddetta, conoscerete a prima vista la di lei vastità. Vi convincerete, che per la maggior parte si trova situata su di un territorio montuoso, e per questa ragione ne' mesi d'inverno, attese le nevi perenni, che covrono le vette di quei monti, e attesa la quantità de’ Fiumi, e de Torrenti, che la intersecano, il commercio si rende difficile, e tante volte rimane soppresso. Per tutte queste ragioni è da gran tempo conosciuto, che l'Amministrazione soffre i suoi acciacchi, il pubblico bene vien attrassato, e tutti gli affari giudiziari, ed amministrativi s'immergono in un pernicioso ritardo. 

Questa verità non è sfuggita nel rapporto fattovi da S. E. il Ministro dell' Interno. Quindi i suddetti esponenti Deputati Provinciali volendo interessarsi della prosperità della loro Provincia, a cui son chiamati particolarmente, e volendo far correzione agli errori di circoscrizione, vi avanzano il presente progetto, perchè possansi vedere in perfetta regola quegli affari pubblici, e commerciali. 

E primieramente avendo detto di sopra, che la Basilicata per la maggior parte è situata su di un territorio montuoso, ne risulta per conseguenza, che una parte debbo essere su di un territorio piano, men soggetta ai rigori dell'Inverno, e meno esposta per soffrir nel commercio: Questa parte è quella appunto, che cominciando da Montepeloso, si avanza per Matera, e va innoltrandosi vagamente sulla spiaggia del Jonio. 

La natura, pare, che abbia avuto in mira di segregare queste Contrade da quelle che attualmente compongo la Basilicata, con una linea di  appennini, che le divide perfettamente. Ma ciò non ostante allorché il Regno fu circoscritto in dodici Provincie, tanto la parte montuosa, che la piana furono unite insieme, e Matera restò fissata per Capoluogo, forse sul saggio riflesso che ne mesi d'Inverno era più agevole scendere dai monti al piano, andandosi incontro al meglio, che dal piano salire i monti, incontrandosi il peggio. 

Per più secoli Matera fu Capitale della Provincia. Nella venuta però dell'armata Francese il capriccio, ed un mal inteso le fecero perdere un tal privilegio; e l'Intendenza, i Tribunali, e tutte le altre Officine cominciarono ad essere traslocate in Potenza, in modocchè nel 1811 un tale passaggio trovossi perfettamente compiuto. 

Dopo di questo cangiamento invece di vedersi meglio ordinati gli affari della Basilicata si cadde in un'errore ancor più triste, dapoichè situata la Città di Potenza nel centro degli Appennini Lucani, tutti coloro, che per affari urgenti son costretti di condursi in detto Capoluogo, a quali sciagure non vanno soggetti? Quant'infelici non han perduto la vita sulle serre di Pazzano, e di Pietragalla? 

Quanti Cittadini non son periti miseramente nel passaggio del Sinni, dell'Agri, e del Basento! Tutte queste disavventure dell'umanità esigono la più seria considerazione, e siccome per tutt i principi, e per tutto i rapporti è conosciuto che la Basilicata per la sua vastità debbe meritare una suddivisione, così li Deputati suddetti vi sottopongono le loro idee, sicuri, che ne prenderete il maggior interesse.

1. Per potersi ottenere l'esatto andamento del servizio, il Distretto di Matera dovrebb'essere segregato dall'attuale Provincia, per far parte della nuova.

2. A questo Distretto si può aggiungere la parte Orientale del Distretto di Lagonegro, ovvero tutti quei Comuni, che trovansi siti sull'imboccatura de' fiumi Agri, e Sinni, come sono Tursi, Santarcangelo, Colobraro, Roccanova, Rotondella, Roccaimperiale ec. Queste Comuni sono più vicine a Matera, che a Potenza, e quindi quanti vantaggi non ne risulterebbero a quei Cittadini! "e benedizioni non darebbero a questo atto!

3. Si può aggiungere ancora la parte occidentale del Distretto di Taranto, come sarebbero le Comuni di Ginosa, Laterza, Palaggiano, Palaggianello, Massafera, Motola, e Castellaneta, le quali son poste in distanza di Matera da 12 a 24 miglia, mentre distano da Lecce 64 a 76 miglia.

4. Si potrebbero risecare dalla Provincia di Bari le comuni le più vicine a Matera, che si discostano di poche miglia.

5. Finalmente dal Distretto di Melfi si potrebbero togliere le Comuni di Palazzo, e Montemilone, e da quello di Potenza Genzano, e Banzi, unendosi queste due Comuni al Circondario di Palazzo. In questo modo praticandosi la nuova Provincia non può essere ne più bella, né più ben circoscritta. Matera, che trovasi nel centro di queste amene contrade acquisterebbe i privilegi, che ha perduto, senza contendere a Potenza il Capitalato, tantoppiù, che essa non manca di vasti locali di vari Monasteri soppressi, e dell'attuale sotto Intendenza, che potrebbero accogliere tutte le Autorità necessarie. Le popolazioni acquisterebbero molti vantaggi, dapoichè tutte le mentovate Comuni trovansi nel massimo stato di miseria per la perdita, che Matera fè dell'Intendenza, e de Tribunali, ove andavano a vendere i prodotti del loro territori.

Il commercio sarebbe chiamato a nuova vita, e gli affari politici prenderebbero un altro vigore. Alla Provincia poi di Potenza, anche pel bene di molte popolazioni, si potrebbero aggregare molte Comuni della Provincia di Principato Citra, che distano da Salerno di circa ottanta miglia, e che da Potenza si allontanano di soli 24. Tali Comuni sono, cioè, Auletta, Caggiano, Polla, Pertosa, Sala. ec. Così Potenza rimarrebbe nel centro di tutte queste contrade, e 'l servizio, e 'I commercio avrebbero miglior sorte. Cittadini Rappresentanti, voi sapete bene, che l'armonia del tutto nasce dalle simmetria delle parti, e che quando una di queste soffre il tutto ne risente. Ciò posto vi debb'essere a cuore la prosperità di una Provincia, che richiama tutte le vostre cure, prosperità, che godrebbe completamente colla proggettata circoscrizione. Ricordatevi, che i Spagnuoli nostri modelli presero in seria considerazione la divisione del loro territorio, e che non è paragonabile il bene che ne risulta dalla suddetta divisione col piccolo sagrificio di caricare lo Stato di nuovi soldi agli Impiegati della nuova Provincia, che anderebbe a formarsi, a detta divisione col piccolo sagrificio di caricare lo Stato di nuovi soldi agli Impiegati della nuova Provincia, che anderebbe a formarsi.

Napoli 25 Novembre 182o.

NICOLA FIRRAO

ALESIO TRICARICO



















Nicola Zitara mi chiese diverse volte di cercare un testo di Samir Amin in cui is parlava di lui - l'ho sempre cercato ma non non sono mai riuscito a trovarlo in rete. Poi un giorno, per caso, mi imbattei in questo documento della https://www.persee.fr/ e mi resi conto che era sicuramente quello che mi era stato chiesto. Peccato, Nicola ne sarebbe stato molto felice. Lo passai ad alcuni amici, ora metto il link permanente sulle pagine del sito eleaml.org - Buona lettura!

Le développement inégal et la question nationale (Samir Amin)










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