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La rivoluzione napoletana del 1820-1821 tra "nazione napoletana" e "global liberalism" di Zenone di Elea

RISPOSTA DEL GENERALE NUNZIANTE

ALL’ EX-GENERALE CARASCOSA

Sopra alcuni articoli delle sue memorie sulla rivoluzione di Napoli nell’anno 1820; e 1821.

NAPOLI 1824

Presso Pasquali Tizzaxo

Strada Cisterna dell’Olio n. 45

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E' a me come a molti altri pervenuto tra le mani un opuscolo col titolo di Memoria Storica, Politica e Militare su la tivoluzione di Napoli nel 1820 e 1821,e sii le ragioni che l’hanno prodotta, pubblicato in Londra dall’ex Generale Carascosa pe’ tipi di Treuttel 1823. Tra le tante cose che l’ex Generale ha ingegnosamente prodotte col progetto di difender se stesso, e che il pubblico testimone delle di lui antiche, ed ultime operazioni deciderà in qual conto si debban tenere; si è permesso anche di parlare di me, di parlarne a suo modo, di parlarne in guisa, che potrebbero i lettori, e specialmente gli oltramontani essere indotti a giudicare sinistramente delle mie azioni un affare di tanta conseguenza, ed interesse.

E forse compassionando il suo stato, avrei interamente disprezzato le di lui asserzioni, se queste non ledessero l’onor mio; quell’onore pel sostegno del quale non si transige con chicchessia. Mi vedo quindi obbligato a smentirlo.

L'ex Generale asserisce nella di lui memoria, che accaduta nel 1.° Luglio 1820 la diserzione del noto squadrone di Cavalleria Borbone da Nola per riunirsi in Monteforte ad inalberare lo stendardo della ribellione, la repressione della rivolta non erosi affidata solamente a lui, ma in concorrenza con me.

«Asserisce che io avea più di 1200 uomini, che si componevano de’ due Battaglioni del Reggimento Real Palermo, di un Battaglione del 3.° Cacciatori a piedi, del 3.° Squadrone del Reggimento Principe Cavalleria, forza tripla di quella che fu a lui confidata dalla mattina del 4 sino alla sera del 5 Luglio. Aggiugne che la mattina del 5 attaccai i sediziosi, ma senza previdenza, senza piano, senza fondamento, senza misure, senza intendermela con lui, che ignorava affatto ciò che io mi faceva. Che questo attacco inopportuno contribuì moltissimo alla perdita nostra. Che l’attacco fu disgraziato, e quello che fu ancor più funesto, la mia ritirata sopra Napoli in luogo di esser diretta sopra Salerno trascinò la rivolta in quest’ultima Provincia, e la perdita d'ogni comunicazione con altre cinque. (Vedi pag. 67 68 80, e 81 della di lui memoria).»

Deve credersi che il bisogno di difendersi da ciò che la voce pubblica gli rimprovera l'inducesse a scrivere quel Romanzo, ove non è una sola parola di vero in ciò che si è permesso dire; che anzi è totalmente in opposizione a quanto si passò tra me e lui in quell’epoca fatale. Quindi è che alle di lui spiritose invenzioni, io non risponderò che coll’esposizione de’ fatti, i quali accaduti nel luogo ove scrivo, ed a fronte di tutto l’esercito, e del Pubblico che ne furon spettatori, non vi sarà luogo a dubitare di alterazione. In comprova produco documenti autografi, che il Generale medesimo sarà costretto di rispettare perchè o da lui o dal comun superiore allora omessi.

L’ex Generale gli avrà forse obliati; io glieli ricordo.

Il dì 2. Luglio alla mattina, chiamato in fretta dal Signor Capitan Generale Nugent, questo mi palesò l’avvenuta diserzione, e mi confidò il comando della 4.° Divisione Militare nella quale entrava la Provincia di Salerno, ritenendo ancor quello della 5.° (le Calabrie) dalla quale era recentemente reduce. Fui rivestito delle facoltà dell'Alter-ego per le due Divisioni (La data di questo dispaccio è del 1. Luglio, io l’ebbi il 2. dello).

Partii sul momento unendomi al Principe Zurlo Intendente della Provincia di Salerno. Mi abboccai cambi facendo col Colonnello Tocco a Nocera per conoscere lo spirito del Reggimento Principe Cavalleria ch’egli comandava, e n’ebbi rapporto essere in quel giorno eccellente, siccome era in fatti; non meno che quello del rimanente della truppa, che 1’onor di verità esigge che si dichiari ottimamente intenzionata, e che senza fatto si sarebbe benissimo condotta ove fosse stata guidata al nemico: né pochi traviati donno far torto a que’ bravi cui non mancò che direzione.

Pria di sera giunti a Salerno, e riunite appena a me le autorità, per conoscere lo stato della Provincia, e prender le mie misure, conobbi che il Generale Campana avea altri ordini che gli davano il comando delle truppe con la comissione d’inseguire, arrestare, disperdere i rivoltosi.

Mi fu facile allora il conoscere ch'io rimaneva superfluo; avrei dovuto sull’istante partire e ritornare in Napoli; ma il doveroso mio zelo pel servizio del Re mio Signore, mi fece pensare altramente: lasciai quindi che il Generale Campana eseguisse la commissione addossatagli.

Egli parti la notte con le truppe, ed è chiaro ch'era sotto gli ordini del Generale Carascosa, ciò rilevandosi dall’annesso documento, nel quale con la medesima data 2 Luglio Carascosa scrive a Nugent in questi termini:

«Ho ordinato al Generale Campana che in ogni modo assicuri il cammino di Solofra onde non resti intercettata la comunicazione tra Avellino, e la Capitale. Forse io stesso per rendermi in Avellino sarò costretto di andare a prendere quel cammino di Solofra.»

Si veda il pezzo annesso n.° 1, riportato dallo stesso Carascosa nel di lui primo rapporto pubblico, ed ora nella memoria stampata in Londra fra i suoi documenti n. 1. Le espressioni ne sono sì chiare che non richiedono commento.

Io rimasi in Salerno ma senza truppe, ed in conseguenza inutilizzato.

Pure essendovi delle frazioni del 1.° Battaglione Real Palermo, e del 4.° 'Bersaglieri che guardavano le carceri ed i Publici Stabilimenti, la mattina del 3, le feci rilevare dai Militi, e le riunii, esse non giungevano a 300 Comuni, ed obbliando il mio grado, ed il torto il giorno avanti ricevuto, mi decisi a marciare verso i rivoltosi, laonde avanzai sino al mercato di S. Severino, ove giunsi la sera. Questa operazione dové sconcertare i piani di Carascosa, e di fatti saputala appena, scrisse nella medesima data del 3 al Capitan Generale a Napoli in questi termini. Eccellentiss. Signore — Nola 3 Luglio 1820. n.° 1882 — «Nell’atto che mi affretto per accusarle ricevuta del dispaccio de’ 3 andante, ho l’onore di far presente a V. E. che il modo di agire in Salerno non è secondo la mia maniera di pensare. Io veggo che la forza esser dovrebbe un Talismano da tenerlo conservato, minacciar sempre con esso, ma non metterlo mai in evidenza. Firmato Michele Carascosa. Vedi pezzo n.° 2». Dunque la mia mossa non era ne’ piani di Carascosa, e la temeva così che s’indusse a scrivere quell’officio al Capitan Generale, il quale mi ordinò, ed allora e nel tratto successivo fino all’ultimo momento, di non agire ostilmente, come vedrassi in seguito. Quest’ordine arrestò come dovea ogni mia operazione.

Lo stesso giorno 3 Luglio il Generale Campana retrocede da Solofra' ripiegando sopra S. Severino.

Di quella mia mossa, io credei doverne dare al momento conto al Capitan Generale a Napoli, e per mezzo del Maggiore della Rocca. Corse la notte quest’uffiziale superiore per adempire le mie commissioni: ma il Generale Carascosa l’avea prevenuto. (Vedi pezzo n.° 3) ed il Capitan Generale mi comandò in risposta così Io prego V. E. di non agire ostilmente senza essersi concertato col prelodato Signor Generale Carascosa. (Si vedano i pezzi annessi n.(5) e quindi spedì l’Uffiziale stesso dal Generale Carascosa, dal quale io pure bramava che si fosse recato onde aprire seco una comunicazione, ed agire di concerto: cosa che piacque al Capitan Generale. Ma il General Carascosa inviò nuovamente il della Bocca da Nugent onde annunciargli che tale comunicazione sembravagli inutile, e gli appalesò francamente le sue idee, cioè che non intendeva fare attaccare le truppe.

In quel giorno medesimo spedii di volo il Maggiore Masci al Generale Carascosa per annunciargli che dovendo agire seco lui di concerto a norma degli ordini del Capitan Generale, trovava vergognoso che due Tenenti Generali fossero si lungamente inoperosi innanzi un pugno di rivoltosi, e che pel bene della cosa consentivo a pormi anche sotto i di lui ordini, essendo egli di me più antico. Ma la sua risposta fu che manovrassi per tenermi in contegno senza attaccare in niun conto. Però il Maggiore Masci pretendendone una risposta in iscritto, Carascosa la fece di suo pugno, ed eccola per esteso.

«Nola 4 Luglio 1820 — Eccellenza — Ho messo a giorno il Sig. Maggiore Masci dell'occorrente. Piuttosto che fare un movimento, o un attacco che. dovesse riuscir sinistro, V. E. temporeggi con contegno senza retrocedere terreno. E del più pernicioso effetto il non riuscire quando si prende l’iniziativa di un operazione. Io spero che V. E. sarò vigorosamente rinforzata. Io farò come potrò. Pezzi n. 4. e 5.»

Il Generale Campana nello stesso giorno 4, ripiegò sopra Salerno dividendo meco la troppa. Richiamò il Colonnello Labrano spiccato in riconoscenza e che scontrando i rivoltosi cambiò con essi qualche fucilata, dietro la quale immediatamente fuggirono. Il Colonnello Cabrano si condusse benissimo. Rimasto quindi con poche troppe per non retrocedere, e non attaccare, come dal Capitan Generale mi era stato ordinato, nonché dallo stesso Generale Carascosa, presi posizione in Nocera ove giunse in seguito il 2.° Leggiero, ed il 3.° Bersaglieri, n. 5.

La mattina, del 5. sento da Spie fedeli che i rivoltosi avean consigliatamente per loro il progetto di marciare sopra Salerno, e per la strada di Baronessi. Chi conosce quei luoghi sa subito dire qual vantaggio di posizione mi ridondava da quella mossa. Piangendo sopra un temporeggiamento che io vedea assolutamente colpevole, non volendo perdere si bella occasione per distruggerli a rischio di perder me stesso, cercai di muovermi per quel luogo onde attenderli al guado. Il Reggimento Principe Cavalleria che era il 4 rimasto con me non volle ubbidire all'ordine di marciare, anzi andò al nemico, meno che il Colonnello, il Tenente Colonnello, ed altri uffiziali che si ritirarono in Napoli.

Neppure scoraggiato da qnell'accidente m'incamminava sulla strada di Salerno. Ma mi raggiunse il Tenente Colonnello Vial dello Stato Maggiore col seguente ordine del Capitan Generale scritto di proprio pugno da Marigliano il di 5. Luglio (si noti bene) dov'egli erasi lungamente intrattenuto con Carascosa. L’ordine è concepito cosi «— Eccellenza — Il Sig. Tenente Colonnello Vial l'informerà dello stato delle cose qui, ove tutto prende un buon aspetto — Lo spirito delle Truppe è ottimo, non è mancato un uomo in tutti questi movimenti. La forza è imponente. I traviati pajono sentire la loro situazione disgraziata. Arrivano questa notte altre Truppe, essendo necessario che le operazioni incomincino insieme dalle due parti: io ne darò avviso a V. E, e fino a che riceverà tale avviso si tenga alla difensiva, prendendo però tutte le disposizioni per respingere un attacco. Pezzo n. 7.»

Dopo fatti così marcati, documenti si precisi, che non ignora Carascosa, perchè da lui medesimo scritti e prodotti, con qual fronte puole accusar me di un attacco che non ha esistito giammai?

Io volea è vero attaccare dalla sera del a alla sera del 5 Luglio; e con officj, e con spedizione di scelti uffiziali non feci altro che ripeterne l’indispensabile necessitò. Ma ebbi il dolore di vedermelo sempre impedito dal Generale Carascosa di me più antico, e dal Capitan Generale nostro Comandante superiore da lui tratto in inganno in modo da scrivere il 5 l’officio che ho riportato n.° 7.

Gli stessi documenti provano paranco ad evidenza che io non fui incaricato in concorrenza con lui della repressione della rivolta; che non aveva 1200 nomini, che non ripiegai sopra Salerno, e credo dalla sposizione de’ fatti aver mostrato che aveva e calcolo, ed oggetto, e previdenza nel volere assolutamente attaccare i rivoltosi dalla sera dei 3 alla aera del 5, essendo questo il solo mezzo di finirla, e che si fu il Generale Carascosa che me lo impedì, e che trasse in errore il Capitan Generale. Potrà quindi ii pubblico che già dai fatti ha dovuto giudicare il Generale Carascosa, valutare paranco la veracità della memoria da esso lui compilata, la quale son persuaso potrebbe da molte altre persone, ciascuna pel suo ramo, essere similmente attaccata e confutata.

DOCUMENTI

N. 1
Copia ec. Lettera dell’ex Generale Carascosa al Capitano Generale Nugent.

Napoli li 2 Luglio i82o.

Eccellenza — Avrei di bisogno che si degnasse ordinare che siano messe a disposizione del mio Ajutante di Campo tre ordinanze di Cavalleria, raccomandando, che siano uomini di tutta fiducia del Comandante del Corpo. Il detto mio Ajutante con le Ordinanze, e con i miei Cavalli di Sella deve raggiungermi nel cammino di Avellino. Con gravissimo dispiacere ho rilevato dal Soldato di Cavalleria Borbone, che due Compagnie di Fanteria erano in cammino per andarsi a riunire a Mercogliano. Ho ordinato al Generale Campana, che in ogni modo assicuri il cammino di Solofra, onde non resti intercettata la comunicazione fra Avellino, e la Capitale.

Forse, io stesso per rendermi in Avellino sarò costretto di andare a prendere quel cammino di Solofra. Ho scritto all'Intendente di Avellino, e gli ho indicato cosa deve operare per farmi giungere, tutt’i dettagli necessarj.

Rimetto a V. E. la memoria per S. E. il Ministro Malici. All’ora che scrivo non mi è riuscito avere la Carta bollata raccomando il contenuto di tal memoria, ch'è pel solo disbrigo. Supplico V. E, dì tenermi sempre al giorno di tutto ciò che può interessare la mia missione, io non le farò mancare continui rapporti. V. E. deve convenire, che si è molto ritardato a dare delle disposizioni.

N. 2
Copia ec. Lettera dell’ex Generale Carascosa al Capitano G Generale Nugent

Nola 3 Luglio.

Eccellentissimo Signore; Nell'alto che mi affretto per accudire ricevuta del dispaccio del 3 andante, ho l'onore di far presente all’E. V. che il modo di agire in Salerno non è secondo la mia maniera di pensare. Io veggo che la forza essere dovrebbe un Talismano da tenersi conservati minacciando, sempre con esso, ma non metterlo mai in evidenza.

N. 3
Copia ec. Lettera dell’Ajutante Comandante. Maggiore della Rocca al Tenenti Generale Marchese Nunziante

Napoli 4 Luglio 1820.

Eccellenza = Ho fatto nella scorsa notte il più veloce viaggio percorrendo al galoppo la strada trasversale, che da S. Severino sporge a Nocera, ove son giunto nel far dell’alba, ho proseguito in posta il mio viaggio, ed ho trovale che S. E. il Capitan Generale si era da poco levato da letto. Gli ho rapportato tutto ciò che V. E. mi ha ordinalo, facendogli conoscere, che il Generale Campana, si h ritirato sul nostro Quartier Generale di S. Severino dalle alture di Montare, e non ho mandato di fargli osservare che V. E. non ha sotto i suoi ordini che quelle poche frazioni di Truppa che mi ha fitto radunare in Salerno per uscire da quelle mura, e tenersi in osservazione alle spalle del Generale Campana; e che perciò era importantissima che le avesse spedito un rinforzo, dappoicché quelle radunate sotto il di lei Comando compongono appena qualche centinajo di uomini. Gli ho inoltre sottoposto, che avevo ricevuto ordine di V. E. dì portarmi a Nola per esporre a S. E. il Generale Carascosa la posizione Militare che si teneva dal nostro lato, e che le di lei intenzioni, erano decisamente quelle di attaccare i rivoltosi, malgrado le poche truppe che tiene, non essendo regolare che due Tenenti Generali collo stesso incarico fossero nella inazione; rilevando quindi le posizioni, e le idee del prelodato Generale, avrei io stesso tracciato il cammino di corrispondenza fra i due Quartieri Generali di Nola e S. Severino, in modo da comunicarsi reciprocamente le operazioni di V. E. con quelle del Generale Carascosa. Tale disposizione è piaciuta moltissimo a S. E. il Capitan Generale, e perciò mi ha fatto istantemente partire per Nola, onde proseguire queste resto della mia commissione promettendomi che avrebbe subito fatto partire nn rinforzo di troppa sopra Nocera. Ho eseguito gli ordini, e già son reduce da Nola, ove il Generale Carascosa avendo tolto inteso mi ha ordinato di ricondurmi a Napoli, per esporre al Capitan Generale che le sue vedute non erano di far attaccare le truppe, dapoicchè i rivoltosi in ogni momento si aumentano, e si diminuiscono di numero, perchè discordi tra loro, perchè disagiati, e senza ordine alcuno, e particolarmente dal gran caldo che gli rende più penoso il bivaccare, e che perciò era certo che si sarebbero dissipali senza ostilità. Gli ho risposto che io dovevo eseguire i di lei ordini di tracciare la linea di corrispondenza, e mi ha incalzate a partire per Napoli, dicendomi che tale corrispondenza sarebbe stata inutile, oltre a che difficile a traversare quelle strade, ripetendomi = Vi ordine di portarvi dal Capitan Generale ed eseguire quanto vi ho detto.

Ho quindi ubbidito, ed il Capitan Generale si è dispiaciuto dell’inazione di quelle truppe per tali opinioni, e quasi che non lo avrebbe creduto se non glielo avessi assicurato officialmente, ed intanto nella sua dispiacenza, mi ha imposto d’intrattenermi per essere disbrigato fra poco, e che le avrebbe spedito subito un Uffiziale per informare di tutto l’E. V.

Le truppe sotto gli ordini del Generale Carascosa si trovano sulla strada da Marigliano a Nola, ed oggi un Battaglione è passato al Cardinale. Ora che scrivo, e che son ritornato da Nola sono le ore 7 pomeridiane, ed attendo di essere disbrigato dal Capitan Generale per partire, ed essere questa notte di volo presso V. E.

La informerò più distintamente col vivo della voce, avendo scritto precipitosamente questo foglio, per l’interesse del Real servizio.

N. 4
Copia cc. Lettera del Maggiore Masci al Tenente Generale Marchesi Nunziante.

Nocera de’ Pagani ore 3 di notte de’4 di Luglio 1820.

Eccellenza = In questo momento io sono qui arrivato, dopo di avere eseguiti gli ordini dell'E. V. presso di S. E. il Tenente Generale Carascosa, con il quale non prima di questa mattina mi ò riuscito abboccarmi in Nola.

Nel consegnare al prelodata Tenente Generale il foglio di V, E. a me dato nelle ore avanzate della p. p. notte, mi sono annunciato al medesimo per l’Uffiziale incaricato da V. E. per concertare seco lui il sistema di attaccare i rivoltosi, giusta gli ordini di S. E. il Capitan Generale, in forza de’ quali l’E. V. avea sospese le marce della Truppa sotto i suoi comandi, già incaminata, e diretta ad attaccarli, facendogli anche presente che V. E. opinava di ciò farsi il più presto possibile.

Lo stesso Signor Generale mi ha prima fatta ostensiva la situazione della forza che si trovava avere sotto i suoi comandi, e mi ha detto così, «Voi vedete bene che io non ho qui disponibili, che seicento uomini: che posso farci? D'altronde i movimenti de’ rivoltoli sembrano diretti sopra Principato Citra, più che sopra di me; perciò arrivando a me più forza la spedirò al Genrale Nunziante; preferibilmente contendandomi qui di più imporre colla presenza, manovrando per non farmi riconoscere, che coll'urto.»

In seguito io gli ho chiesto il quadro di tutte le circostanze del nemico sulla linea di Monteforte ed Avellino Egli mi ha risposto che vi esistono delle varie bande qua e là in posizioni vantaggiose, ma che non sa il numero positivo. Che gli sembra lontanissimo il caso che avanzassero per quella parte, ma in quella sola circostanza a colpo sicuro egli attaccherebbe.

Su questo stato di cose dal suo canto, gli ho soggiunto domandandogli ciò che egli stimava fare sulla linea die copriva V. E, egli mi ha risposto, che conveniva preparare un colpo sicuro coll’attendere maggiori forze, piuttosto che nel momento fare un attacco; quindi stimava espediente il temporeggiare manovrando, tenendosi in contegno senza attaccare in niun conto. lo l' ho pregato di sua risposta in iscritto. Ed è appunto quella che ho l'onore di qui compiegare a V. E.

È questo intanto ciò che le deggio per l'adempimento della detta Commissione da V, E. Addossarmi.

N. 5
Copia ec. Lettera del Tenente Generale Carascosa al Tenente Generale Marchese Nunziante.

Nola 4 Luglio 1820.

Eccellenza ss Ho messo a giorno il Signor Maggioro Masci dell' occorrente. Piuttosto che fate un movimento, o un attacco che dovesse riuscir sinistro, V. E. temporeggi con contegno, senza retrocedere terreno. È del più pernicioso effetto il non riuscire, quando si prende l’iniziativa di una operazione. Io spero che V. E. sarà prontamente, e vigorosamente rinforzato; io fari) come potrò.

N. 6
Copia ec. Lettera del Comandante in Capo Nugent al Tenente Generale Marchese Nunziante.

Napoli 4 Luglio 1820.

Eccellenza = Riscontro il suo foglio datato da S. Severino, Le notizie date da S. E. Il Tenente Generale Carascosa sono rassicuranti, e par che le cose vadano bene, e che gli ammutinati continuino a rientrare nelle loro case.

Il ritardo del movimento del 3.° Bersaglieri sopra Nocera è dipeso da un ordine di S. M. per non lasciare sguarnito Castellammare, ove esiste un numeroso bagno di Condannati di conseguenza. Essendo però già spedita una truppa per rilevarlo a Castellammare, tale Corpo dev’essere già partito per Nocera, e da Nocera partirà per raggiungere il Generale Carascosa, ed io manderò questa sera da qui un Corpo diretto a Nocera stessa a disposizione dell'E. V. al quale in conseguenza potrà dirigere suoi ordini per la marcia ulteriore. Farò rapporto a S. M. per la quarta Classe da darsi al Tenente Marciani, e sotto Tenente Ansalone, e sono sicuro di ottenerla. Il Decreto medesimo che li assegnerà alla Classe anzidetto terrà luogo ad essi di brevetto difinitivo di nomina. Dò ordine perchè i muli pe’ pezzi di Montagna le siano subito spediti. Rimango inteso di tutt'altro contenuto ne' suoi ultimi fogli.

P. S. Da una lettera or giunta di S. E. il Tenente Generale Duca di Roccaromana sono informato che il Generale Carascosa ba rilevato da una lettera dettata dagli Armigeri che si sono uniti ai traviati, cd altra gente armata che lo scoraggimento sia tra loro, e che richiedono ritornare pacificamente nel seno delle loro famiglie, e finalmente che il loro numero ch'era jeri di 2000 circa, oggi non è che di quattro cento = Io prego V. E. di non agire ostilmente, senza essersi concertato col predetto Signor Generale Carascosa.

N. 7
Copia ec. Lettera del Capitan Generale Nugent al Tenente Generale Marchese Nunziante.

Marigliano 5 Luglio.

Eccellenza: Il Signor Tenente Colonnello Vial l’informerà dello stato delle cose qui, ove tutto prende un buon aspetto. Lo spirito delle truppe è ottimo. Non è mancato un uomo in tutti questi movimenti. La forza è imponente, i traviati pajono sentire la loro situazione digraziata. Arrivano questa notte, altre Troppe.

Essendo necessario che le operazioni incomincino insieme dalle due partì, io ne darò avviso a V. E, e fino a che riceverà tal avviso si tenga sulla difensiva, prendendo però tutte le disposizioni per respingere un attacco.














Nicola Zitara mi chiese diverse volte di cercare un testo di Samir Amin in cui is parlava di lui - l'ho sempre cercato ma non non sono mai riuscito a trovarlo in rete. Poi un giorno, per caso, mi imbattei in questo documento della https://www.persee.fr/ e mi resi conto che era sicuramente quello che mi era stato chiesto. Peccato, Nicola ne sarebbe stato molto felice. Lo passai ad alcuni amici, ora metto il link permanente sulle pagine del sito eleaml.org - Buona lettura!

Le développement inégal et la question nationale (Samir Amin)










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