La figura del sovrano punto di partenza per la rivalutazione e la riscoperta di un periodo storico offeso e oscurato
del comune di Locri, del comune di Gerace, dell’Associazione Culturale delle due Sicilie,della delegazione di Locri del FAI (Fondo per l’ambiente italiano) e del Circolo di studi storici “Le Calabrie”, ha offerto ai cittadini ed alle autorità intervenute, una preziosa occasione di revisione e di riflessione sulla figura del sovrano, attraverso la rivalutazione e la riscoperta di un periodo storico offeso e degradato che, invece, come affermato dall’avvocato Nicola Zitara nel suo emozionante e sentito intervento, può essere “fonte d’insegnamento e di rivalsa per un presente mortificante”.
Gli aspetti legati all’origine ed al ritrovamento del busto, e più diffusamente, alla persona di Ferdinando II e alle vicende del suo regno, sono stati il tema centrale degli interventi dei relatori dell’incontro, il professore di storia della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Napoli e presidente dell’Associazione Culturale delle due Sicilie, Gennaro De Crescenzo, la professoressa Carmela Maria Spadaro e l’architetto Vincenzo De Nittis, introdotti dai saluti alla platea dei sindaci di Locri e di Gerace, Francesco Macrì e Salvatore Galluzzo, e dai stimati ospiti dell’iniziativa, la professoressa Anna Maria Faravati, la professoressa Marilisa Morrone e l’avvocato Nicola Zitara.
Nel corso della serata, si è unanimemente rimarcata l’esigenza di una precisa valutazione della storia, accompagnata da una rigorosa analisi e ricostruzione dei fatti, osservando come dall’indagine del passato si possano trovare le radici del presente e, di conseguenza, lo slancio per proiettarsi nel futuro. Cancellando la memoria, si finisce inevitabilmente col cancellare le identità e si condanna la realtà all’oblio della conoscenza.
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