L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
Eleaml


UN GIORNO AL SUPERMERCATO

( COMPRA SUD)
di Franco Zavaglia
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Locride, 23 novembre 2005

Un sabato mattina di qualche settimana addietro, sono andato al market per fare alcune compere e mentre giravo all’interno, notavo una persona di mezza età al reparto del caffè.

Era un signore dall’aspetto semplice; una persona di quelle che ad occhio ti ispirano fiducia e dal suo viso, traspare un velo di gentilezza e di familiarità. Ma allo stesso tempo, aveva l’aria di un uomo vissuto e celatamente si notava in lui un alone di tristezza.

Ad un certo punto, si avvicina al signore un’amabile fanciulla.

Poteva avere tra i 23 e i 25 anni, non di più, era elegantemente vestita, aveva un fisico decisamente slanciato, occhi castano scuri, capelli neri, un viso quasi angelico; unico difetto, il naso, era schiacciato e grosso, il tipico naso a patata.

La signorina non si trovava lì per caso, infatti, doveva promuovere ai clienti una qualità di caffè in offerta.

E quindi non esitò ad avvicinare il nostro simpatico personaggio.

Signorina : - “Signore, signore deve acquistare il caffè?”

Signore : - “Ebbene si”.

Sig.na : - “Mi permette di consigliarla?”

Sig.re : - “Prego, faccia pure”.

Sig.na : - “Questa settimana, abbiamo in offerta il caffè Bitazza ad un prezzo eccezionale, approfitti di questa promozione”.

Sig.re : - “Cara signorina, la ringrazio del consiglio, ma io sinceramente preferisco il caffè Anselmo”.

Sig.na : - “Ma il caffè Anselmo non è in offerta, le conviene acquistare il Bitazza”.

Sig.re : - “Guardi signorina, ci sono dei validi motivi, per cui non me la sento di comprare il caffè  che lei mi propone”.

Sig.na : - “Tipo?”

Sig.re : - “Il caffè Bitazza viene lavorato e confezionato a Torino, mentre il caffè Anselmo ha lo stabilimento a Catanzaro”.

Sig.na : - “E’ questo cosa c’entra?”

Sig.re : - “Ma come! Non lo sa che il miglior caffè è quello meridionale?

Il famoso detto, “Na tazzulella e cafè”, si riferisce al caffè napoletano, mica a quello piemontese; e poi, lo sanno tutti che da Roma in su il caffè è una ciofeca”.

Sig.na : - “Egregio signore, io posso essere d’accordo con lei per ciò che riguarda la vendita della singola tazzina nei locali pubblici, ma non per quello confezionato che si vende nei negozi di genere alimentare.

In questo caso, il prodotto è di pregevole fattura indifferentemente dal luogo di lavorazione ed il caffè Bitazza, venduto in Italia come nel resto del mondo ne è la prova.

Quindi Le consiglio di acquistarlo tranquillamente, visto che, tra l’altro, risparmierà dei bei soldini”.

Sig.re : - “Mah! Sarà? Comunque c’è un altro motivo per cui non me la sento di acquistare questo prodotto”.

Sig.na : - “Sarebbe?”

Sig.re : “In generale, un’azienda che  vende molto è spinta ad aumentare la produzione, ad aprire nuovi stabilimenti e a creare nuovi posti di lavoro.

Sig.na : - “E questo con il caffè cosa c’entra?”

Sig.re : - “C’entra con il fatto che il caffè Bitazza, che lei mi propone, viene confezionato a Torino. Ragion per cui, se tutti i clienti comprano questo prodotto, si contribuisce ad arricchire una città già economicamente forte e con tassi di disoccupazione molto bassi; quindi, in termini economici, faremmo un danno notevole, non solo alle aziende meridionali, ma anche a noi stessi”.

Sig.na : - “Ma il danno economico, lo fa comprando un prodotto più caro rispetto a quello che le propongo!”

Sig.re : - “No, signorina, qui si sbaglia. Bisogna guardare in prospettiva. Se il Caffè Anselmo aumenta le vendite, la ditta ingrandisce l’impianto. Con un impianto più moderno, i costi di produzione  si abbassano e il prezzo di vendita può scendere. Nel caso specifico, il caffè Anselmo, che al momento, costa il 20% in più rispetto al Bitazza, essendo prodotto in maggior quantità e a costi minori, allineerebbe  il prezzo a quello del concorrente più forte.”

Sig.na : - “Si spieghi meglio, non ho capito il meccanismo”.

Sig.re : - “Il meccanismo è complesso. E’ come i piatti della bilancia: quando uno cala l’altro si alza. Se diminuisce la domanda del caffè piemontese, i costi aziendali aumenteranno e la ditta sarà costretta ad alzare il prezzo, se non vuole fallire. L’azienda calabrese, che ha ridotto i costi e il prezzo, potrà fare un passo avanti e impiantare un secondo stabilimento e creare nuovi posti di lavoro. E questo è importante in una zona con un alto tasso di disoccupazione, dove l’unica via di riparo è l’emigrazione”.

Sig.na : - “Ma io cosa c’entro, il lavoro a me lo da la Bitazza e sinceramente non ci sputo sopra”.

Sig.re : “Per carità, lei fa bene a difendere il suo posto di lavoro, io, le ho solo spiegato il motivo per cui non reputo utile comprare il caffè che lei mi propone.

Lei, fa bene a tenersi stretto il suo posto di lavoro, magari ci fossero uguali possibilità per tanti altri disoccupati meridionali”.

Sig.na : - “Allora la saluto, le chiedo scusa di averle rubato inutilmente del tempo prezioso, faccia buona spesa e arrivederci alla prossima occasione”.

Sig.re : - “No, le scuse gliele porgo io.

Ci vuole molta pazienza ad ascoltare un brontolone come me, che spera nella rinascita economica e morale del nostro meridione. Comunque, prima di salutarla, le auguro e mi auguro che in futuro, quando verrò al supermercato per fare la spesa, la incontrerò di nuovo; ma stavolta, non come rappresentante della Bitazza di Torino o del caffè Magic di Bologna; bensì come rappresentante di qualsiasi altra marca di caffè o di altro genere alimentare o di consumo, purché il luogo di produzione, sia compreso tra Civitella del Tronto e Pantelleria.

Ciò significherebbe che, gli imprenditori meridionali sarebbero sulla strada giusta da perseguire e finalmente ci sarebbe una svolta nell’economia meridionale e di conseguenza, per molti giovani come lei, il posto di lavoro, non sarebbe più un’utopia”.


I due si salutarono, la signorina continuò a promuovere ad altri clienti la miscela di caffè, mentre il signore avendo riempito la cesta della spesa del necessario, si stava per avviare verso la cassa.

Ora, siccome ero rimasto affascinato dal suo discorso, mi avvicinai al signore e gli feci i miei complimenti.

Ma lui, mi fece notare che, complimentandomi per le belle parole, sarebbe stato deleterio, se poi, all’atto pratico, non avessi comprato prodotti del Sud.

Quindi, gli chiesi, se d’ora in avanti, all’atto dell’acquisto, avessi scelto prodotti meridionali, fosse stata la via giusta per la nostra ripresa economica.

E’ già un passo avanti, mi rispose il signore, ma non basta.

Allora, gli chiesi cosa dovessi fare.

E lui mi disse che, il discorso era troppo lungo è complesso.

Ora, visto e considerato che l’ora di pranzo era passata da un pezzo, prima che la moglie e le figlie, avessero chiamato il 113 per cercarlo, fu costretto a salutarmi; con l’augurio comunque di incontrarci di nuovo per riprendere il discorso interrotto.

Ci salutammo e da allora non l’ho più rivisto.

Nell’attesa di incontrarlo nuovamente, per il momento, mi sto impegnando ad attuare ed a promuovere il Compra Sud; il quale può essere un piccolo passo, ma allo stesso tempo può contribuire a far diventare grande la disastrata economia meridionale.


Franco Zavaglia



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