L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
Eleaml


Il contributo alla discussione
per l'incontro del 4 settembre 2004 a Mongiana
è stato inviato nella  mailing list
da Sebastiano Gernone
Date: Fri, 3 Sep 2004
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Zitara risponde a tutti
                    

UN MOVIMENTO INCESSANTE PER LA LIBERAZIONE DEL SUD

Sebastiano Gernone

Nicola Zitara invita tutto il Sud a condividere e discutere il programma che ha scritto (vedi in www.eleaml.org) per sollecitare il dibattito preparatorio alla fondazione di un movimento indipendentista meridionale.


L’appuntamento del 4 settembre non a caso si svolge a Mongiana in Calabria, paese simbolo del declassamento economico e dell’impoverimento doloso e programmato del Sud da parte dei conquistatori piemontesi -tosco- padani del 1860; e che a tutt’oggi si protrae – tra l’altro – con il colonialismo della produzione, visibile oggettivamente nei mercati meridionali nei quali consumiamo prodotti importati, a partire dagli alimenti alla più ricercata e spesso sofisticata tecnologia -, e nei tassi di disoccupazione del 18% dei nostri conterranei rispetto al 3% del Nord (dati indicati dal governatore di Bankitalia Fazio ).


Zitara indica nel progetto separatista del Sud la risposta urgente per un "riordino del peso politico ed economico" delle classi sociali in Italia, "fissato d’autorità dall’esterno e contro l’interesse generale, al momento dell’unificazione sabauda, e mai riequilibrato in appresso", e questa rivoluzione sociale dovrà partire "dal basso, comune per comune" con l’impegno dei meridionali onesti e motivati da un reale patriottismo.


Condivido questa prima parte del progetto anche se il lavoro da svolgere impegna tutti nei tempi a dir poco brevi. Difatti una consapevolezza iniziale critica e complessa del Sud l’abbiamo acquisita da pochi anni, imbavagliati come si è stati in passato e a tutt’oggi dalla retorica risorgimentale; dagli ascari e gattopardi di destra e sinistra e dagli eredi degli schieramenti politici - culturali - economici che si contesero il Potere territoriale e istituzionale delle Due Sicilie: i moderati di Cavour, i democratici mazziniani e garibaldini (tra loro divisi nella strategia ma poi unificati) e i clerico –borbonici sconfitti; dal nazionalismo fascista e dalle propagande della prima e seconda repubblica.


Nei decenni successivi alla conquista del Sud, il movimento socialista che pur aspirava anche alla giustizia per le popolazioni povere meridionali ereditò e subì in buona parte - eccezion fatta per l’analisi acuta "fùr ewig" di Antonio Gramsci, di Guido Dorso e di pochi altri - la strategia "dell’utile idiota" congegnata dal gruppo dirigente fondatore della Nazione (giammai Patria comune) adattata dapprima al vanaglorioso e strumentalizzato falso eroe Garibaldi, per poi proseguire dal 1876 con il trasformismo della sinistra parlamentare, sino a giungere alle intese programmatiche nelle regioni meridionali che riflettevano la politica del compromesso storico del Berlinguer degli anni ’70 del secolo passato: intese programmatiche che portarono nel Sud a compromessi tra la vecchia DC clientelare e con intrecci malavitosi con il PCI che rappresentava gran parte delle speranze di cambiamento per i subalterni meridionali. Compromesso storico a Sud che spense quei già difficili entusiasmi di una svolta probabile, e che videro nella schietta denuncia di Leonardo Sciascia una lettura lucida del trasformismo del ceto politico meridionale.


A tutt’oggi paghiamo le conseguenze del camaleontismo della sinistra istituzionale (la destra liberale risorgimentale, il crispismo e il giolittismo, il fascismo, la democrazia cristiana a Sud furono tutti antimeridionali e al servizio dei poteri forti dominanti della Colonia Sud, e oggi il centro destra ovviamente...) sicché alle ultime politiche si è vista in contrapposizione al dittatore massmediatico Berlusconi, l’affermazione con ben 800.000 voti a Sud di Massimo Dalema, già complice di Clinton (e da protagonista di primo piano, in quanto allora primo ministro) nelle violazioni dei diritti umani delle popolazioni del Kossovo finalizzate all’accordo tra le maggiori nazioni capitalistiche dello status di "zona di mercato privilegiato" della Jugoslavia, con lucrosi contratti commerciali – rifacimento delle linee telefoniche, delle strade, delle industrie meccaniche e automobilistiche - utili ai bilanci della Stet, della Fiat e altre società che successivamente si saranno come dire? sdebitate con i partiti governativi di quegli anni che avevano loro spianato la strada di grandi business: né più né meno dell’opera che l’apparato politico –economico di Berlusconi e del centro – destra sta programmando in Iraq con il gruppo Bush, presidiando - spesso duramente e con mano feroce - la periferia di Nassiriya, nella zona petrolifera che interessa all’Eni, a maggior riprova di una sostanziale omologazione tra destra e sinistra dei paesi capitalistici ben esemplificata dalla figura ondivaga del primo ministro inglese Blair.


D'Alema con la sua autoritaria fumosità è il rappresentante in Italia di quella terza via capeggiata inizialmente da Clinton per i democratici americani, con Blair, i socialisti olandesi e tedeschi ecc. che rappresentano un altro aspetto speculare dello schieramento imperialistico, sostanzialmente conservatore e impegnato nella tutela dei privilegi dei gruppi ristretti multinazionali dominanti – come ha ben argomentato anche l’autorevolissimo intellettuale americano Noam Chomsky – : lor signori ben se ne infischiano di tutto il Sud del mondo cui vogliono destinare le briciole della ricchezza mondiale per continuare incessantemente a sfruttarli, come d’altro canto agiscono le lobbie rappresentate da Bush con i suoi alleati.


Inoltre, si tenga anche conto - purtroppo - che rispetto a questi enormi interessi e strategie ben studiate, nel nostro periferico Mezzogiorno già esistono sezioni locali di falsi movimenti per la liberazione del Sud o liste inneggianti (“a chiacchiere”) al Sud, e utilizzano strumentalmente e grossolanamente finanche le nostre denunce storiche e politiche: si tratta di modesti, fugaci e meschini movimenti politici "civetta" estesi a macchia, e che aprono le loro botteghe unicamente in vista delle frequenti consultazioni elettorali, promuovendo alcune feste rionali a “focaccia e birra”- canzoni napoletane - comici locali , e raccogliendo un consenso d’alcune centinaia di voti spesso di poveri sottoproletari, voti che rivendono alternativamente e in base alle offerte mercantili agli schieramenti dei partiti nazionali nel caso di ballottaggio elettorale, e/o ricavandone un proprio egoistico utile in soldi (un voto è conteggiato tra i 30 e i 50 euro) e con incarichi di basso potere clientelare.


Pertanto, forse è il caso di sviluppare – i mezzi informatici lo consentono a basso costo – la formazione d’alcune centinaia di meridionali ben motivati e preparati che con video –conferenze e chat line via Internet, televisioni di quartiere (vedi www.telestreet.it e www.tmowatch.splinder.it) possono incrementare il confronto, la condivisione, i progetti , gli obiettivi e le realizzazioni.


Teniamo anche conto delle liste civili che hanno scavalcato i ceti politici tradizionali controllati dai centri nazionali dei partiti, così com’è successo con Michele Emiliano a Bari (un’indicazione di questa speriamo novità politica è nel loro sito www.michelemiliano.it). Formazione, dunque, di nostri giovani preparati ai valori etici – estetici - creativi e politici, e condivisioni progettuali con persone dignitose e valide del Sud: credo siano questi alcuni aspetti essenziali del progetto da elaborare.

Utili, inoltre, per gli obiettivi di formazione e educazione popolare sono anche i siti che sviluppano e permettono l’arrivo di giovani che comprendono l’urgenza di un movimento per la dignità della gente meridionale. Ai siti si affiancano anche i vari giornali per lo più locali, seppure spesso si presentano - salvo poche eccezioni - limitanti e limitati da una visione molto provinciale, invero consolante e utile per la conservazione delle tradizioni locali, ma chiusi ad un dinamismo meridionale che deve anche toccare le culture internazionali, dapprima del Mediterraneo. Ai nostri giovani occorre stimolare la curiosità per il mondo, per far convivere - ad usare un eufemismo - i dialetti con le lingue internazionali, sfuggendo a quell’educazione alla schiavitù subalterna impartita alla gente del Mezzogiorno dallo stato italiano sin dall’infanzia con il trio Cavour - Garibaldi - Mazzini accompagnati dal dittatore Vittorio Emanuele II che troneggiano e si perpetuano in monumenti, piazze e vie; e poi proseguendo nei decenni passati con il dominio politico – a tutto tondo culturale, delle opinioni e delle coscienze – ed economico dei subalterni e di gran parte dei meridionali, tra regimi liberali e dittatura fascista, governi di centro ora alleati con la destra ora con la sinistra nazionali: ideologia e cultura della Nazione ereditati e ripetuti da buon ultimo dal retorico Ciampi, dal potere mass - mediatico e partitocratico.


L’organizzazione dello stato proposta da Zitara non mi convince, soprattutto

quando investe gli eredi borbonici di un ruolo guida che è fuori della Storia e che rischia di far diffondere a chi ci avversa un’interpretazione folcloristica del progetto articolato che si elabora. Pertanto, cari conterranei, parliamoci al riguardo chiaramente e in modo inequivocabile, senza nostalgie mitizzanti che annebbiano e ostacolano i problemi attuali del Sud:

la dinastia dei Borbone ha cessato il ruolo simbolico e rappresentativo con Maria Sofia - la regina che fin nelle trincee della prima guerra mondiale cercava di prestare soccorso e solidarizzare con i meridionali feriti - dopodiché non ha espresso personaggi di valore; e l’ultimo erede borbonico si pavoneggia in battesimi e matrimoni mondani e aristocratici, scambiandosi visite rituali con l’ultimo citrullo dei Savoia e dividendone abitudini futili e a noi inutili; e vi è un altro velleitario pretendente che da quel di Spagna talvolta informa i giornali della sua banale presenza. Siamo seri : non occupiamoci più di oziose questioni nobiliari con inchini e salamelecchi, non si ha tempo da perdere per il nostro Sud fatto di gente, paesi e città, paesaggi e terre e con problemi reali da analizzare e affrontare.


Nel concreto: una recente ricerca dell’Istituto Svimez specializzato nelle tematiche del Mezzogiorno, ha stimato che nel 2003 sono emigrati dal nostro Sud circa 200.000 giovani , un’intera città!


Le destinazioni dei nuovi emigrati sono state soprattutto Lombardia, le regioni del Nord – Est, Emilia – Romagna e Toscana in Italia; Germania, Belgio e Olanda all’estero. I nostri conterranei emigrati sono siciliani : soprattutto dell’hinterland agrigentino (da Ribeira a San Biagio Platani), ma anche le zone di Gela e Caltanissetta. In Calabria ai primi posti la provincia di Vibo Valentia, in Campania la provincia di Napoli e i paesi montani dell’Avellinese, inoltre quasi tutta la provincia di Foggia in Puglia. Allego al mio intervento la relazione dello Svimez del 2004 quale contributo ai nostri siti e al giornale

IL BRIGANTE.


Riguardo agli altri aspetti della relazione Zitara : la citata organizzazione dello Stato, quella sociale, economica, i rapporti internazionali (apprezzo e condivido l’idea delle autonomie regionali e macro regionali) – vorrei sia data loro rilevanza  e discussi da tutti nel confronto sul Che Fare? Come organizzarsi ? Come comunicare, diffondere le idee che si sviluppano in un continuo work in progress?


E ‘ UN INVITO AD ALLARGARE IL DIBATTITO NECESSARIO PER FORMARE E INFORMARE, RICHIEDERE NUOVE INTELLIGENZE DISPONIBILI E RINFORZARE IL PROGETTO SUD.


L’organizzazione del movimento si radicherà sempre più nelle realtà locali e le influenzerà, e potrà essere ancor più sviluppata ascoltandoci in Rete, leggendo attivamente e collaborando ai nostri giornali, alle tv di quartiere e negli appuntamenti annuali : in proposito quello di Mongiana dovrà essere una nuova data così come Gaeta, Civitella del Tronto e altri da incrementare con Messina, Gioia del Colle, Molfetta, Pontelandolfo, Rionero in Vulture e tutte le città e paesi che ricordano e ripropongono le iniziative che valorizzino la nostra macroregione.


Ben valutiamo questi aspetti, i tempi stanno cambiando, la campagna COMPRA & VIAGGIA SUD SI STA DIFFONDENDO E MOLTI SONO SENSIBILI AD UNA CULTURA DI RISVEGLIO E RINASCITA DEL NOSTRO SUD.


Un fraterno saluto a tutti i convenuti, purtroppo i turni di lavoro mi hanno impedito la partecipazione diretta ma sono con il cuore e il pensiero con voi.


Sebastiano Gernone – Settembre 2004




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Parte il Movimento di liberazione del Sud Italia
Annuncio - Urgente!(Nicola Zitara)
Riunione del 4 Settembre a Mongiana - Itinerario inviato il 21 agosto 2004 da Zitara
Mongiana - le nostre precedenti indicazioni
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