L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
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La scala

di Nicola Zitara

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Siderno, 15 dicembre 2004

Adesso i milanesi hanno due scale, una per salire e una per scendere. Pare, però, che quella per scendere sia stata fatta male. 40 miliardi di lire buttati al vento. Eppure bastava poco per farla a regola d’arte. Solo 700 chilometri.

Gli americani, che non hanno la stessa spocchia dei meneghini, prima di costruire il Metropolitan  studiarono l’acustica del San Carlo e la copiarono.


Viva il San Carlo

Viva il Conservatorio di San Pietro a Maiella

Viva gli ingegneri americani
Abbasso i milanesi, ingegneri e non, vampiri d’Italia


Abbasso le puttane vestite da regine
Abbasso il Milan
Abbasso la Juventus


Abbasso i prostituti romani della  Toscopada

Abbasso la merdaglia bossista alla conquista del voto meridionale


Il partito lumbard, Tremonti in testa, si sta attivamente muovendo alla conquista del voto meridionale. Sorgono leghe Sud, che sono solo specchietti per le allodole. Siamo al secondo capitalo dei moti sabaudisti napoletani del 1946 (referendum monarchia/repubblica), allorché il re travicello di maggio, Umberto il Puttaniere,  assodò la plebe di Napoli con la speranza di suscitare un moto a suo favore. 50  morti, forse più, per qualche chilo di pasta. Il rampollo di una dinastia, oltre che straniera, vile e usuraia.


Il partito di ferro

Contro queste sconce manovre, che non è detto partano sempre da Bossi, ma spesso da un qualche famelico meridionale, vile e/o disorientato, bisogna opporre la costruzione di una forza di liberazione napoletana, dura e disciplinata, per la conquista, prima, delle amministrazioni comunali, in un passo successivo delle regioni. Solo dopo che il partito si è affermato, si concorre per l’elezione al  parlamento come voce unitaria della gente napoletane.

Un partito non è uno slogan. E’ un organismo pensante attraverso la cultura, l’intelligenza, l’informazione corretta e la dedizione dei suoi esponenti e dei suoi militanti.

A nessuno è richiesto di rinunziare alle sue idee, ma liberalismo, cattolicesimo, socialismo vanno messi, per ora  nel cassetto, al fine di non farci fregare, come sta avvenendo da 150 anni.

D’altra parte, con il Sud dentro lo Stato milanese, l’essere liberali o cattolici o socialisti è come indossare un abito altrui. Si è comunque servi di interessi forestieri.


Compra Sud

Le fabbriche meridionali di caffè tostato e macinato in pacchetti stanno per essere sopraffatte da due grosse torrefazioni padane, che hanno dietro il parassitismo bancario padano e che spendono miliardi in pubblicità.

Bisogna reagire comprando soltanto caffè macinato di produzione meridionale. Le torrefazioni sono tante, la qualità di regola buona, a volte superiore.

Napoletano, siciliano,

dovunque abiti, compra pasta salumi formaggi dolciumi del Sud. Qualche produzione meridionale ancora regge. Aiutiamola. Al Nord, il Sud interessa come colonia di consumo.


Anche chi consuma fa politica.

Nicola Zitara




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