L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
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io nun me scordo

“Monnezza story”


Napoli, 26 Maggio 2007

E vuoi vedere che adesso la colpa non è di nessuno? E vuoi vedere che è sempre colpa dell’altro?

Strano paese l’Italia, dove nessuno si prende o ammette proprie colpe, dove nessuno si dimette, dove tutti hanno gli armadi vuoti da presenze scheletriche, dove è stato sempre l’altro a sbagliare.

E’ di questi giorni l’atto di accusa del presidente di Confindustria alla politica italiana, alla sua inefficienza ed alla sua esosità in costi ormai insopportabili. Ha ragione, ci mancherebbe, e chi meglio di noi del Sud non possiamo far altro che essere critici?

Però, però… anch’egli si guarda bene dal fare un benché minimo accenno d’autocritica alla classe imprenditoriale italica, ovvero il suo armadio lo tiene ben chiuso o lo mostra aperto e vuoto perché preventivamente ben svuotato.

E i casi Parmalat, Cirio, ecc…(sempre gloriose aziende nordiche) cosa sono? Esempi di buon governo, di quella efficienza padana che tanto ci rinfacciano a noi scansafatiche sudici? Esempi di quelle fabbriche fatte per dar soldi anche ai meridionali? Insomma siamo seri! Qualche piccola azione dei Tanzi l’avrà, si o no, comprata anche qualcuno al di sotto di Roma?

E nel farlo stava guardando “al sol dell’avvenire” nordico, come ci invitano a fare il buon Feltri e cittadini padani intervenuti a trasmissioni radiofoniche recenti, propinatrici del solito sermone di civiltà e del darsi da fare rivolto ai meridionali che manco la monnezza sanno smaltire?

E i rifiuti tossici sepolti che vengono fuori giorno dopo giorno di chi erano se non di quelle fabbriche che hanno sede e proprietà nelle terre dei compatrioti di Feltri?

Loro si che sanno smaltirli i rifiuti, anche quelli nocivi, ma sono tanto attenti da preservare l’integrità ecologica dei loro territori, da preferire d’inviarli al Sud, colludendo con quella camorra “cancro del Meridione”, che noi sudici malfattori colpevolmente non estirpiamo! Ma il buon Luca, condottiero dell’impresa italiota, fa prima a prendersela con Berlusconi e Prodi. I quali a loro volta si sentono con la coscienza a posto.

Il primo commissario con poteri per la faccenda rifiuti in Campania fu Rastrelli, onesto signore di Centrodestra finché si vuole, ma che non riuscì in un bel nulla. Aveva vicino un sindaco di Centrosinistra come Bassolino, ma aveva anche in quel periodo il governo amico di zio Silvio. Poi è arrivato Bassolino, nel frattempo assunto al governo regionale e anche lui nominato commissario speciale con poteri. Ha avuto la Iervolino, sindaco vincente in due tornate elettorali e della sua stessa parte politica, ed un governo centrale a volte ostile e a volte no.

Risultati? Sempre e solo negativi, con l’aggravante per Bassolino d’essere stato più a lungo sul ponte di comando. Ma il Sud avrà avuto gente del Sud al governo centrale e/o anche come ministri in grado di sollecitare e agevolare soluzioni per questo grosso problema in Campania? Certo che sì, ma Mastella fa prima a, e gli interessa un poco in più, reclamare per la consorte la presidenza assembleare in Regione o l’incarico per sé stesso a Ministro della Giustizia (dove darà il meglio con l’indulto), anziché darsi da fare per i rifiuti.

Pecoraro Scanio conosce e preferisce solo il no a qualsiasi soluzione che distinguersi per proporne qualcuna. E l’aria resta ammorbata non solo dagli olezzi dei rifiuti, ma dal modo di gestire una politica fatta d’inefficienza e promesse elettorali, e dall’arte ormai consolidata come sport nazionale dello scaricabarile degli stessi politici e dell’imprenditoria del bel paese.

E il Sud, che d’imprenditori ne ha molti pochi e dei politici in auge è meglio se ne dimentichi, dovrà far presto ad attrezzare una nuova classe dirigente che lo rappresenti e lo risollevi, partendo da lontano per andare lontano.

Credetemi…non è semplicemente un problema di monnezza, ma più corposamente di “monnezza story” !!!






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