L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
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io nun me scordo

“NON VOTATELI!“

di Andrea Balìa

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Napoli, 6 Febbraio 2008

Ci risiamo. In questa specie di paese, attaccato con lo sputo, si passa il tempo a far polemica e a fare del presenzialismo televisivo le attività principali d’un qualcosa che viene spacciato per politica, ma altro non è che la gestione d’un potere strumentale a sé stesso e/o ad una sola parte del suo territorio.

La maggioranza è caduta, il governo è saltato, ma non sui suoi problemi, la sua incapacità decisionale e relativa inefficienza, e manco sulle cose non fatte o fatte male, o per l’opposizione interna della sua Sinistra radicale. Perché almeno questo avrebbe una sua pur triste logica.

No! Tutto salta perché il Ministro della Giustizia, inquisito assieme alla consorte, non sì accontenta del già inqualificabile e incredibile applauso che tutto l’arco parlamentare accoratamente gli rivolge al termine della sua requisitoria difensiva. No! Voleva di più!

Forse geloso dei cannoli di Cuffaro, pretendeva festini, inginocchiamenti di devozione, scuse pubbliche, o vivaddìo chissà cos’altro! Quel governo puzzava di morte, e lui è abituato a stare sul carro dei vincitori, quindi meglio prepararsi al “salto della quaglia”, cosa che gli riesce meglio e dalla quale non sa esimersi.

Da Destra a Sinistra tutti deferenti al suo cospetto del potente 1,4% di voti che rappresenta, ma non tanto dal farlo desistere dalle dimissioni con conseguente de profundis per la maggioranza. E quindi si va a votare ad Aprile per incaricare nuovi fulgidi comandanti delle italiche sorti.

Quindi dovremmo decidere a chi affidarci e per chi votare. Comprendo che la cosa già rappresenti un rompicapo per i cittadini da Roma in su; ma è nulla al confronto della sensazione di vuoto e squallore che pervade un meridionale con un minimo d’onestà, consapevolezza ed orgoglio per la dignità e gli interessi da difendere per la propria terra e le sue genti. Fermiamoci a riflettere : vorreste dare il voto alla nuova DC di Veltroni?

Con tutte le sue contraddizioni di clericalismo ed anticlericalismo al suo interno? Con un programma dove il Sud non comparirà manco nelle note a margine? Oppure alla Sinistra l’Arcobaleno di reduci comunisti che credono ancora d’avere il problema d’operai di fabbriche che non ci sono più e a difendere una classe che ormai è trasversale, se non leghista in quelle poche industrie del Nord?

Tanto orbi da non contemplare ancora il Sud come il problema principe? Vi piacerebbero di più i partitini familiari dei Dini, dei Tabacci, ecc.. che non si sa a cosa servono se non ai loro specifici interessi?

Oppure immaginate che il settantunenne Cavaliere avrà la bontà d’interessarsi questa volta dei nostri guai anzicchè risolversi i suoi?

Credete che le finte baruffe dei Casini e dei Fini nei confronti del loro capo (immediatamente rientrate per i loro interessi elettorali) siano meritevoli d’attenzione?

O, per chiudere, pensate che la Lega – una volta al governo – proporrà infrastrutture per il Meridione e leggi a nostre favore e nel nostro interesse?

Siamo seri! La cosa migliore che noi gente del Sud possiamo fare è quella di gridare il nostro sdegno non degnandoli di tempo e attenzione nell’andare a mettere un qualsivoglia sfrego per votare uno dei loro partiti.

Purtroppo una nostra forza non è ancora praticabile, e speriamo si mantenga il punto sulle volontà dichiarate di costituirla quanto prima. Nel frattempo, credetemi, andate al bar, al mare, al cinema, andate ad amoreggiare, qualsiasi cosa ma assolvete ad una preghiera, un impegno per il nostro Sud: NON VOTATELI!




 

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