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Due Sicilie
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io nun me scordo

Strategie più che funerali

di Andrea Balìa

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Napoli, 6 Aprile 2008

Non sono addentro leggi, leggine, sovvenzioni, provvedimenti, discariche, ecc… per valutare attentamente il problema rifiuti in Campania, e né ho la presunzione di avere le informazioni e la competenza di un Saviano con il suo Gomorra per saperne di collusioni, in merito al problema, con la Camorra. 

Ho gli occhi però come tutti per vedere il disastro su questo argomento che si è causato nella regione e nella città capitale del Sud. E lungi da me il voler tentare di difendere Bassolino (tra l’altro indifendibile), solo per le mie provenienze giovanili di Sinistra come qualcuno può immaginare o malignare, prima che il sacro e consapevole morbo del meridionalismo pervadesse la mia coscienza. 

Vorrei solo sottoporre un problema di metodo con cui il Sud deve approcciare alla politica e alla soluzione degli argomenti che le competono. Bassolino è solo la punta di un iceberg, sicuramente in cima alla lista dei colpevoli, quello che è finito dentro con le mani nella marmellata. Sicuramente più colpevole in primis per due ragioni : 

1) Se sapeva che la pentola stava per esplodere nei termini in cui è successo e non ha (come non ha) fatto il pazzo – incatenandosi davanti al comune o al Parlamento Italiano, o denunciandolo a voce alta tramite tutti i possibili media, insomma preannunciandolo urbi et orbi – allora è in malafede ed è un incosciente; 

2) Se non immaginava che stesse per esplodere la cosa con tutte le nefaste conseguenze, allora è un incompetente circondato da incompetenti! 

Detto ciò, per sgombrare il terreno da eventuali e prevedibili accuse di tentativi di estrema difesa del governatore, va detto che il metodo un po’ ingenuo d’immaginare che affossando lo stesso chiedendone la testa sia la soluzione del problema mi sembra, politicamente parlando, non maturo. 

E’ fin troppo ovvio che Bassolino, dimettendosi, avrebbe fatto un’operazione non lontana dalla dignità politica, ma credo che il giusto e doveroso gesto non avrebbe risolto però il problema. E’ stato nominato De Gennaro (uomo buono per tutte le stagioni, quella del CentroDestra con la storia controversa di Genova, e quella del CentroSinistra con la storia della monnezza napoletana), eppure il nostro problema è ancora là e fatica ad avviarsi a soluzione. 

Il metodo di ritenere che sostituendo Bassolino (che tra l’altro ormai ci perde, credo, più a restare che ad andarsene) con un altro signore significhi perseguire il credo dell’uomo della provvidenza che risolva tutto. Insomma la storia dei rifiuti a Napoli è vecchia ed appartiene alla pessima gestione del problema da parte di governi e giunte regionali di vario ed opposto colore. 

Bassolino è sicuramente quello che si è fatto esplodere in mano la bomba e, sicuramente fosse solo per questo, ha colpevolmente fallito, ma il Sud non deve commettere l’errore di pensare che un altro signore della sua parte o dell’opposizione abbia onestà, competenze e bacchetta magica per risolvere il fattaccio. Il Sud deve fare piazza pulita, richiedere e costruire nuovi dirigenti cui affidare la gestione dei propri destini regionali. 

Va costruita una nuova e giovane classe politica a rappresentanza di nuove organizzazioni politiche che lavorino per il Sud e ne portino le istanze a livello nazionale e di Parlamento Italiano. Immaginare che, buttando giù dalla torre il bell’Antonio, e cambiandolo con un signore del partito del Cavaliere o del neonato schieramento veltroniano, la cosa si risolva, vuol dire dimenticare la lezione e la vocazione d’un meridionalismo che voli alto sull’attuale panorama politico e sulle vecchie ideologie. 

Lo so è difficile ma, se bisogna mettere in campo sforzi, tempo, battaglie, e tutto ciò che serve, allora va fatto in questa direzione e non nell’organizzare funerali a chi s’è già dato da solo l’estrema unzione.









 

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