L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
  Eleaml


Camera dei Deputati - Seduta n. 524 pomeridiana 12 luglio 1950
Istituzione della Cassa per opere straordinarie di pubblico
interesse nell’Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno) (1170)

Giugno 2012



Camera dei Deputati - Seduta del  17 Marzo 1950 - De Gasperi

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Camera dei Deputati - Seduta n. 499 pomeridiana 20 giugno 1950

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Camera dei Deputati - Seduta n. 505 antimeridiana 24 giugno 1950

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Camera dei Deputati - Seduta n. 507 pomeridiana 27 giugno 1950

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Camera dei Deputati - Seduta n. 508 antimeridiana 28 giugno 1950

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Camera dei Deputati - Seduta n. 509 pomeridiana 28 giugno 1950

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Camera dei Deputati - Seduta n. 523 antimeridiana 12 luglio 1950

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Camera dei Deputati - Seduta n. 524 pomeridiana 12 luglio 1950

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Camera dei Deputati - Seduta n. 525 antimeridiana 13 luglio 1950

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Senato - seduta n. 483 - venerdì 21 luglio 1950

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Senato - seduta n. 491 pomeridiana - giovedì 27 luglio 1950

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Senato - seduta n. 493 pomeridiana - venerdì 28 luglio 1950

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Senato - seduta n. 494 antimeridiana - sabato 29 luglio 1950

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Senato - seduta n. 495 pomeridiana - sabato 29 luglio 1950

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SEDUTA POMERIDIANA
DI MERCOLEDÌ 12 LUGLIO 1950
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GRONCHI
INDI
DEL VICEPRESIDENTE TARGETTI

Sul processo verbale:

LIZZADRI...............................................................................................................20790

DUGONT.................................................................................................................20790

Congedo.................................................................................................................20790

Disegni di legge:

(Approvazione da parte di Commissioni

in sede legislativa)..................................................................................................20790

(Presentazione)...............................................................................20790, 20791, 20809

(Autorizzazione di relazione orale)........................................................................20809

Disegni di legge (Seguito della discussione):

Istituzione della Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno) (1170). Esecuzione di opere straordinarie e di pubblico interesse nell'Italia, settentrionale e centrale. (1171).............................................................................20791

PRESIDENTE.................................................20791, 20792, 20793,

                                                                                               20794, 20795

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio, …...20792, 20793, 20794,

                                                     20795, 20797, 20798, 20805, 20808

ALICATA, Relatore di minoranza............................................................................20792

JERVOLINO ANGELO RAFFAELE, Relatore 

per la maggioranza …...............................................................................................20792

CIMENTI ..................................................................................................................20793

ADONNINO..............................................................................................................20793

RICCIO .....................................................................................................................20793

MATTEUCCI Relatore di minoranza......................................................................20793

                                                                               20796, 20800, 20805

ZANFAGNINI ..........................................................................................................20794

COPPI ALESSANDRO....................................................................20795, 20796, 20797,

                                                                                20798, 20799, 20505

NUMEROSO.............................................................................................................20795

SCOCA,Presidente della Commissione....................................................................20795,

                                                                                20797, 20798: 20804

Disegno di legge (Discussione):

Modificazione dell’articolo 72 del, codice

di procedura civile. (1279) ......................................................................................20810

PRESIDENTE .........................................................................................................20810

CALAMANDREI .....................................................................................................20810

LEONE ....................................................................................................................20819

Proposte di legge (Approvazione da parte

di Commissioni in sede legislativa) …...................................................................20790

Interrogazioni (Annunzio):

PRESIDENTE .........................................................................................................20827

NASI .......................................................................................................................20829

PICCIONI Ministro di grazia e giustizia …...........................................................20829

Votazione segreta dei disegni di legge:

Stato di previsione della spesa del Ministero dell'Africa italiana per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1950 al 30 giugno 1951.

(Approvato dal Senato). (1278);

Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1950 al 30 giugno 1951.

(Approvato dal Senato). (1310);

Modifica del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 26 ottobre 1947, n. 1328, recante norme per la effettuazione della lotteria Italia. (1230).......................................................20791, 20809, 20818

La seduta comincia alle 16,30.

GIOLITTI, Segretario, legge il processo verbale dolla seduta pomeridiana di ieri.

20790

Sul processo verbale.

LIZZADRI. Chiedo di parlare sul processo verbale.

PRESIDENTE. Ne lia facoltà.

LIZZADRI. Dichiaro che, se ieri fossi stato presente, avrei votato a favore dell'ordine del giorno Nenni. (Commenti al centro).

DUGONI. Chiedo di parlare sul processo verbale.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DUGONI. Dichiaro che, se ieri fossi stato presente, avrei votato a favore del terzo comma dell'ordine del giorno Nenni sul quale è stata chiesta la votazione per appello nominale. (Commenti al centro).

PRESIDENTE. Non essendovi altre osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvalo).

Congedo.

PRESIDENTE. Comunico che ha chiesto congedo il deputato Vetrone.

(È concesso).

Approvazione di disegni e di proposte di legge

da parte di Commissioni in sede legislativa.

PRESIDENTE. Comunico che nelle riunioni di stamane delle Commissioni permanenti, in sede legislativa, sono stati approvati i seguenti provvedimenti:

dalla 1 Commissione (Interni):

proposta di legge d'iniziativa dei senatori Terracini, Caron, Varriale, Russo, De Bosio, Barontini, D'Aragona, Parri e Lucifero: «Norme per la protezione e l'assistenza dei sordomuti» (Approvato dalla I Commissione permanente del Senato) (1118) — (Con modificazioni);

dalla IV Commissione (Finanze e tesoro):

«Riordinamento delle disposizioni sulle pensioni di guerra» (Approvato dal Senato) (1414);

proposta di legge d'iniziativa del deputato Castelli Avolio: «Concessione all'Ordinario diocesano di Teramo del contributo straordinario di lire 20 milioni per la costruzione nel rione «Giacomo Matteotti» della chiesa di San Berardo» (1167) — (Con modificazioni);

dalla V Commissione (Difesa):

«Autorizzazione di una seconda spesa di lire 900.000.000 occorrenti per l'applicazione, dell'articolo 57 del Trattato di pace fra l'Italia e le Potenze alleate ed associate» (Approvato dal Senato) (-901);

«Nomina ad ufficiale di complemento di allievi ufficiali caduti o mutilati di guerra» (1273);

dalla X Commissione (Industria):

«Utilizzo del Fondo-lire per finanziamenti all'industria siderurgica» (Approvato dal Senato) (1324);

dalla Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi:

«Ratifica, con modificazioni, del decreto legislativo 7 febbraio 1948, n. 48, recante norme per la estinzione dei giudizi d'epurazione e per la revisione dei provvedimenti già adottati.. (520-23);

«Ratifica, con modificazioni, del decreto legislativo 8 maggio 1948, n. 1204, concernente modificazioni ai ruoli tecnici dell'Alto Commissariato per l'igiene e la sanità pubblica» (520-48);

«Ratifica dei decreti legislativi 17 luglio 1947, n. 1180, e 16 aprile 1948, n., 610, concernenti resa dei conti rimasti in sospeso per cause dipendenti dallo stato di guerra e per la revisione dei conti arretrati, e modificazione degli articoli 4 e 7 del decreto legislativo 17 luglio 1947, n. 1180» (520-53).

Presentazione di un disegno di legge.

VANONI, Ministro delle finanze. Chiedo di parlare per la presentazione di un disegno di legge.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VANONI, Ministro delle finanze. Mi onoro presentare alla Camera il disegno di legge:

«Approvazione delle convenzioni con il Banco di Santo Spirito, il Monte dei Paschi di Siena l'Istituto di credito delle Casse di risparmio italiane, l'Istituto San Paolo di Torino, la Cassa di risparmio delle province lombarde e Banca popolare di Milano e l'Istituto federale delle Casse di risparmio delle Venezie, per la distribuzione dei valori bollati ai rivenditori secondari del Lazio, Toscana, Umbria, Emilia, Romagna, Liguria, Piemonte, Lombardia e Venezia».

PRESIDENTE. Do atto della presentazione di questo disegno di legge, che sarà stampato, distribuito e trasmesso alla Commissione competente con riserva di stabilire se dovrà esservi esaminalo in sede referente o legislativa-:

20791

Votazione segreta di disegni di legge.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione a scrutinio segreto dei disegni di legge:

«Stato di previsione della spesa del Ministero dell'Africa italiana per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1950 al 30 giugno 1951 (Approvato dal Senato)». (1278);

«Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1950 al 30 giugno 1951. (Approvato dal Senato). (1310).

«Modifica del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 26 ottobre 1947, n. 1328, recante norme per la effettuazione della lotteria Italia». (1230).

Indico la votazione.

(Segue la votazione).

Avverto che le urne resteranno aperte. Si procederà frattanto nello svolgimento dell'ordine del giorno.

Presentazione di un disegno di legge.

TOGNI, Ministro dell'industria e del commercio. Chiedo di parlare per la presentazione di un disegno di legge.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TOGNI, Ministro dell'industria e del commercio. Mi onoro presentare alla Camera il disegno di legge:

«Disposizioni circa il prolungamento del periodo di validità dei brevetti per invenzioni industriali».

PRESIDENTE. Do atto della presentazione. di questo disegno di legge, che sarà stampato, distribuito e trasmesso alla Commissione competente, con riserva di stabilire se dovrà esservi esaminato in sede referente o legislativa.

Seguito della discussione dei disegni di legge sulla Cassa per il Mezzogiorno e sulla esecuzione di opere straordinarie nell'Italia centro-settentrionale.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione dei disegni di legge sulla Cassa per il Mezzogiorno e sulla esecuzione di opere straordinarie nell'Italia centro-settentrionale.

Passiamo agli ordini del giorno concernenti il primo di questi disegni di legge, l'esame dei quali é stato rinviato a dopo l'approvazione degli articoli, ultimata nella sedute, di stamane.

Se ne dia lettura.

FABRIANI, Segretario, legge:

«La Camera fa voti che nella applicazione della legge sulla Cassa per il Mezzogiorno si tenga conto, nella scelta di persone particolarmente esperte, dei rappresentanti delle organizzazioni nazionali cooperativistiche legalmente riconosciute, si favorisca la istituzione di enti cooperativistici e ci si valga, per quanto possibile, delle cooperative di lavoro nella esecuzione delle opere previste dalla legge stessa».

Foresi, Cimenti, Moro Gerolamo Lino, Sullo, Melis.

«La Camera, ritenuta la necessità di promuovere il rafforzamento è lo sviluppo del movimento cooperativistico nel mezzogiorno d'Italia;

constatato che invece attualmente la maggior paté delle cooperative di lavoro edili versano in gravi difficoltà stante l'esiguo numero di lavori ad esse affidati, sia da parte dei privati che dello Stato e degli enti pubblici, fa voti affinché la istituenda Cassa per il Mezzogiorno applichi integralmente le vigenti disposizioni del ministro dei lavori pubblici, che prevedono nell'appalto dei lavori condizioni di particolare favore per le cooperative.

Fa voti, soprattutto, affinché la Cassa o i suoi concessionari, qualora essa non proceda direttamente agli appalti, tengano delle gare ristrette a cooperative sole per tutti quei lavori per i quali, essendo prevalente il fattore impiego della mano d'opera, le cooperative risultino particolarmente idonee, come anche che essa, o i concessionari, possano eccezionalmente affidare direttamente, senza necessità di gara, l'esecuzione di lavori a cooperative le quali siano da gran tempo disoccupate».

Amendola Pietro, Miceli, Matteucci, Cerreti, Grazia.

«La Camera, discussioni      seduta pomeridiana del 12 luglio 1950 considerato che, a norma dell'articolo 38 dello statuto della regione siciliana, il fondo di solidarietà nazionale da detto articolo previsto va determinato in una somma tendenzialmente diretta a bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro nella regione, in confronto alla media nazionale di detti redditi;

considerato che, pertanto, qualsiasi spesa per lavori pubblici in Sicilia, in quanto consegua l'effetto di un aumento dei redditi di lavoro, determina una variazione della relativa media,

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da tenersi presente nelle periodiche revisioni della somma da assegnarsi a titolo di solidarietà; e che l'articolo 19 della legge sulla Cassa per il Mezzogiorno, nella parte che riguarda l'articolo 38 dello statuto della regione siciliana, costituisce soltanto applicazione dei suesposti principi che chiaramente risultano da testo dello statuto,

invita il Governo conseguentemente ad applicarlo».

ADONNINO, LO GIUDICE, CALCAGNO, TUDISCO, GUERRIERI EMANUELE, VOLPE, DI LEO, CARONIA, SALVATORE.

«La Camera, in relazione a quanto disposto dall'ultimo comma dell'articolo 1, fa voti

che, nella distribuzione delle somme che saranno stanziate negli stati di previsione dei Ministeri dell'agricoltura e foreste e dei lavori pubblici negli esercizi finanziari, durante i quali resterà in funzione la Cassa per il Mezzogiorno, il Governo mantenga a favore delle regioni contemplate nell'articolo 2 una proporzione non inferiore a quella risultante dalla distribuzione avutasi nell'esercizio 1949-1950».

RICCIO STEFANO, CARONTA, PIRRAO, ROCCO, DE MARTINO ALBERTO, DE MICHELE, VETRONE, COPPA, GIAMMARCO, CASERTA, NUMEROSO.

«La Camera, in relazione all'ultimo comma dell'articolo 1 del disegno di legge 1170 e al penultimo comma dell'articolo 1 del disegno di legge 1171, fa voti affinché gli stanziamenti di competenza dei singoli Ministeri interessati per le opere, anche straordinarie, a cui si riferiscono i commi citati, destinati alle regioni e alle zone di cui a questi disegni di legge, non siano proporzionalmente inferiori ai valori medi delle assegnazioni loro fatte nell'esercizio finanziario 1949-50».

ZANFAGNINI, CARTIA, GIAVI, BELLIARDI.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo su questi ordini del giorno?

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Il Governo li accetta come raccomandazioni.

PRESIDENTE. Gli onorevoli Alicata, De Martino Francesco ed Amendola Pietro hanno ora presentato il seguente ordine del giorno:

«La Camera esprime il voto che dalla nomina a presidente, vicepresidente e membri del consiglio di amministrazione della Cassa siano esclusi tutti coloro per i quali le leggi elettorali prevedono causa di incompatibilità, nonché coloro che a norma dell'articolo 12

delle disposizioni transitorie della Costituzione sono privati dell'elettorato passivo ed inoltre tutti coloro che facciano parte di consigli di amministrazione, di istituti finanziari, di enti pubblici e società industriali ed agricole e che vi occupino posti preminenti di direzione o che ne abbiano fatto parte fino al 31 dicembre 1949».

Qual è il parere del Governo?

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. A me pare che quest'ordine del giorno dovrebbe essere ritirato, perché assorbito da un altro che ritengo sia stato concordato fra la Commissione e l'onorevole Alicata. Comunque, non potrei accettare l'ultima parte dell'ordine del giorno.

ALICATA, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALICATA, Relatore di minoranza. Mi limiterò a dare qualche spiegazione su quanto ha detto l'onorevole ministro.

Abbiamo presentato quest'ordine dei giorno perché convinti che la Commissione fosse propensa ad accettarlo. Vi sono stati alcuni contatti sia con i colleghi della Commissione, sia con i rappresentanti del Governo e praticamente mi sembra che le cose siano a questo punto: che sulla prima parte dell'ordine del giorno ci si trovi tutti d'accorcio, mentre sulla seconda parte l'accordo non è stato raggiunto.

Noi non intendiamo rimanere rigidamente legati alla nostra formulazione; credo che sia possibile raggiungere un accordo.

JERVOLINO ANGELO RAFFAELE, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

discussioni      seduta pomeridiana del 12 luglio 1950

JERVOLINO ANGELO RAFFAELE, Relatore per la maggioranza. Personalmente, onorevole Presidente, desidererei accogliere la richiesta che ci viene fatta dall'onorevole Alicata, e proporrei, per intenderci, di riunirci per qualche minuto insieme con il rappresentante del Governo.

Comunque, siccome l'onorevole Alicata ritiene che sia possibile raggiungere l'accordo su un testo concordato, potremmo sospendere per breve tempo la discussione su questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene. Se non vi sono osservazioni, rimarrà così stabilito.

(Così rimane stabilito).

Onorevole Foresi, ella insiste a che il suo ordine del giorno, che il ministro ha accettato come raccomandazione, sia posto in votazione?

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CIMENTI. Quale secondo firmatario, per rafforzare maggiormente la accettazione dell'ordine del giorno da parte del Governo ritengo utile una deliberazione della Camera, ne chiedo la votazione.

PRESIDENTE. Onorevole Amendola Pietro?

AMENDOLA PIETRO. Sono sorpreso che il ministro Campilli abbia accettato soltanto come raccomandazione il nostro ordine del giorno, e non l'abbia accettato puramente e semplicemente.

Sta di fatto che il nostro ordine del giorno riproduce, sostanzialmente, un emendamento che avevamo presentato in Commissione, durante la discussione degli articoli, e che poi abbiamo ritirato per invito del ministro, e dietro invito altresì del ministro lo abbiamo sostituito con un ordine del giorno.

Ora è strano che il ministro lo accetti unicamente come raccomandazione, quando poi, praticamente, l'ordine del giorno non la altro che richiamare delle disposizioni ministeriali, le quali hanno già un valore tassativo per tutti gli uffici centrali e periferici del Ministero dei lavori pubblici e quindi, a maggior ragione, devono valere per la Cassa per il Mezzogiorno.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. E superfluo richiamare l'osservanza di norme legislative che debbono necessariamente seguire.

AMENDOLA PIETRO. Non si tratta di norme legislative, ma di disposizioni ministeriali.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio, Ci sono poi disposizioni ministeriali che fanno premura, perché in alcuni casi le cooperative siano favorite, soprattutto nelle procedure di appalto.

Si tratta, naturalmente, di disposizioni generiche che non possono mai essere vincolanti.

Quindi, come direttiva da seguire, posso accettare l'ordine del giorno, ma questa accettazione non può essere impegnativa e vincolativa per la amministrazione della Cassa.

PRESIDENTE. Onorevole Pietro Amendola?

AMENDOLA PIETRO. È evidente che le disposizioni ministeriali non hanno lo Stesso valore delle norme legislative.

Comunque, se l'onorevole ministro è entrato nell'ordine di idee di accettare il concetto dell'ordine del giorno come indirizzo da seguire, non insisto per la votazione.

PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Adonnino?

ADONNINO. Mi permetto di insistere per la votazione del mio ordine del giorno.

PRESIDENTE. Onorevole Riccio Stefano?

RICCIO STEFANO. Non insisto.

CAMPILLI, Ministro senza,. portafoglio. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Per l'ordine del giorno Adonnino, devo far presente che il contenuto, anche se con una leggera variante, risponde ad una intesa raggiunta stamane. Quindi, il Governo non ha difficoltà a che esso sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno Foresi, Cimenti e altri:

«La Camera

fa voti

che nella applicazione della legge sulla Cassa per il Mezzogiorno si tenga conto, nella scelta di persone particolarmente esperte, dei rappresentanti delle organizza  zioni nazionali cooperativistiche legalmente riconosciute, si favorisca la istituzione di enti cooperativistici e ci si valga, per quanto possibile, delle cooperative di lavoro nella esecuzione delle opere previste dalla legge stessa».

AMENDOLA PIETRO. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

AMENDOLA PIETRO. Per ovvie ragioni, che non è il caso di illustrare, il nostro gruppo voterà a favore dell'ordine del giorno Foresi.

MATTEUCCI. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MATTEUCCI. Il gruppo socialista, che ha sempre sostenuto lo sviluppo della co

operazione, volerà a favore dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordine del giorno Foresi.

(È approvalo).

Pongo in votazione l'ordine del giorno Adonnino:

«La Camera, considerato che, a norma dell'articolo 38 dello statuto della regione siciliana, il fondo di solidarietà nazionale da detto articolo previsto va determinato in una somma tendenzialmente

20794

diretta a bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro nella regione, in confronto alla media nazionale di detti redditi:

considerato che, pertanto, qualsiasi spesa per lavori pubblici in Sicilia, in quanto consegua l'effetto di un aumento dei redditi di lavoro, determina una variazione della relativa media, da Lenersi presente nelle periodiche revisioni della somma da assegnarsi a titolo di solidarietà; e che l'articolo 19 della legge sulla Cassa perii Mezzogiorno, nella parte che. riguarda l'articolo 38, dello statuto della regione siciliana, costituisce soltanto applicazione dei suesposti principi che chiaramente risultano dal testo dello statuto,

invita il Governo conseguentemente ad applicarlo».

(È approvato).

Onorevole Zanfagnini, ho lasciato isolato il suo ordine del giorno che si riferisce tanto al primo quanto al secondo disegno di legge.

Come ella ha udito, l'onorevole ministro ha accolto a titolo di raccomandazione il suo ordine del giorno. Insiste per la votazione?

ZANFAGNINI. Insisto per la votazione. Quest'ordine del giorno deriva da un emendamento preciso che avevo proposto e che ho accettato di trasformare in un ordine del giorno seguendo i suggerimenti della Commissione e dello stesso Governo. Inoltre, nell'elaborazione mi sono concertato con gli onorevoli componenti della Commissione e del Governo. Prego perciò il Governo di accettare l'ordine del giorno puramente e semplicemente e non solo a titolo di raccomandazione.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Onorevoli Zanfagnini, mi pare che vi sia un equivoco nella sua impostazione, perché il

Governo non ha alcuna difficoltà a dichiarare che accetta l'ordine del giorno come direttiva e come indirizzo anche in questo senso, ma non può essere d'accordo nell'impegnarsi in base a quest'ordine del giorno a che gli stanziamenti non siano mai inferiori a quelli che sono stati nell'esercizio finanziario 1949-50, perché con questo principio verremmo a rendere rigidi tutti i bilanci. Non è che non si voglia accogliere lo spirito del suo ordine del giorno, ma è la formulazione vincolativa che non possiamo accettare.

PRESIDENTE. Onorevole Zanfagnini, insiste?

ZANFAGNINI. Non insisto; mi rimetto al Governo, confidando che esso terrà fede agli impegni assunti.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge sulla esecuzione di opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia settentrionale e centrale.

Chiedo al Governo se accetta il testo della Commissione.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Sì. signor Presidente.

PRESIDENTE. Si dia lettura dell'articolo 1.

FABRIANI, Segretario, legge:

Indicazione delle opere.

«A partire dall'esercizio finanziario 19501951 e fino all'esercizio 1959-60 incluso, i Ministeri dei lavori pubblici e dell'agricoltura e delle foreste provvederanno, nell'ambito delle rispettive competenze e sostenendo gli oneri previsti a carico dello Stato dalla legislazione vigente, a fare eseguire opere straordinarie di pubblico interesse nelle località economicamente depresse delle regioni e Provincie della Repubblica diverse da quelle indicate nell'articolo 2 della legge    relativa alla costituzione della «Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia meridionale».

«Le opere di cui al comma precedente comprendono quelle per la sistemazione dei bacini montani, la bonifica, l'irrigazione, la trasformazione agraria, anche in dipendenza dei programmi per la riforma fondiaria, la viabilità minore, gli acquedotti e relative fognature principali.»

«Per la esecuzione delle opere, che, a norma delle leggi in vigore, sono in parte a carico degli nti locali, -i finanziamenti a favore di questi ultimi sono assicurati dalla Cassa depositi e prestiti con preferenza assoluta su altri in armonia a quanto previsto dall'articolo 4 della legge...............................

«L'inclusione di opere nel programma dei lavori importa l'applicazione del secondo comma dell'articolo 20 della legge 3 agosto 1949, n. 589, e l'estensione dei benefici previsti dall'articolo 13 della medesima legge in favore dei comuni e delle provincie, dell'Italia meridionale e insulare.

«La dichiarazione e la delimitazione di zona depressa è fatta dal Comitato dei ministri di concerto col ministro per iì tesoro.

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«Le indennità da corrispondere ai proprietari dei terreni espropriati in esecuzione dei programmi per la riforma fondiaria non rientrano fra le spese che devono essere sostenute con i finanziamenti previsti dall'articolo 3.

«Restano fermi le attribuzioni e gli oneri dei Ministeri competenti per le spese, anche straordinarie, alle quali lo Stato provvede con carattere di generalità, al cui finanziamento vien fatto fronte mediante stanziamenti nei singoli stati di previsione dei Ministeri suddetti.

«L'erogazione dei contributi, dei sussidi e dei concorsi dipendenti dagli oneri di cui al comma primo, se prevista in forma continuativa, può essere effettuata in periodi di tempo abbreviati, capitalizzando le annualità, al tasso che sarà annualmente fissato per le analoghe operazioni previste dall'articolo-4 della legge».

PRESIDENTE. Gli onorevoli Volgger, Valsecchi e Veronesi hanno proposto il seguente emendamento:

«Al primo comma,, dopo le parole: nelle località economicamente depresse, aggiungere le parole: comprese le località, gravemente minacciate da franamenti ed alluvioni».

Non essendo presenti, s'intende che abbiano rinunziato a svolgerlo.

L'onorevole Coppi Alessandro ha presentato il seguente emendamento:

«Al secondo comma, in fine, aggiungere:

 «l'edilizia, scolastica».

Ha facoltà di svolgerlo.

COPPI ALESSANDRO. Si tratta di aggiungere al secondo comma dell'articolo 1 (del testo della Commissione), dove si fa l'elenco delle opere che vengono finanziate, anche gli edifici scolastici.

Sono rimasto alquanto in dubbio, per verità, se proporre un emendamento di questo genere, perché data l'estrema modestia della somma che viene stanziata per far fronte alle opere contemplate in questo disegno di legge sembrerebbe poco opportuno allargare ed estendere il campo delle opere stesse. Però, onorevoli colleghi, io ho superato questa. riluttanza pensando che effettivamente, se anche una parte modesta di questa modestissima somma viene impiegata per costruire delle scuole  intendo scuole rurali  sarà spesa assai bene.

È un vecchio chiodo che è entrato nella mia testa da. parecchio tempo e che non ne è ancora uscito. Ne parlai in occasione della discussione del bilancio della pubblica istruzione dell'anno decorso, e ribadii la necessità di curare una buona volta l'edilizia scolastica rurale, perché in molti centri vi sono delle scuole che non meritano il nome di scuole: sono delle vere e proprie tane, sono ambienti insalubri nei quali non si può né insegnare né imparare convenientemente.

Per queste ragioni, onorevoli colleghi, io vi prego di accogliere l'emendamento da me proposto.

NUMEROSO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NUMEROSO. Nel secondo comma dell'articolo 1, si parla di «viabilità minore», mentre nel disegno di legge sulla Cassa del Mezzogiorno abbiamo sostituito la dizione con: «viabilità ordinaria non statale».

PRESIDENTE. Sta bene. È una modificazione di carattere formale, di cui terremo conto.

Qual è il parere della Commissione sugli emendamenti presentati?

SCOCA, Presidente della Commissione. Riconosco fondate le osservazioni sulla necessità di favorire l'edilizia scolastica, però ritengo inopportuno farlo con questa legge, perché, come ha riconosciuto anche l'onorevole proponente, la somma stanziata è così modesta che non conviene distrarla per altri impieghi oltre quelli già previsti.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?

CAMPILLI, Ministro sena portafoglio. Prego l'onorevole Coppi di non insistere sul suo emendamento, perché se noi dovessimo includere nella legge anche l'edilizia scolastica, dovremmo anche prevedere diverse altre opere di carattere pubblico, come ad esempio ospedali, case popolari ecc. Il concetto che abbiamo tenuto presente è che i 20 miliardi annui debbono essere concentrati nella esecuzione di opere che influiscono decisamente nella situazione economica di alcune particolari zone. Occorre evitare la dispersione in lavori diversi, anche se utili.

PRESIDENTE. Onorevole Coppi, ella insiste sul suo emendamento?

COPPI ALESSANDRO. Sì, signor Presidente.

MATTEUCCI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

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MATTEUCCI, Relatore di minoranza. Il parere dell'opposizione su questo disegno di legge è risaputo, è stato da me esposto nella mia relazione di minoranza: noi voteremo anche contro l'emendamento Coppi, che va ad aggravare i già gravi difetti del disegno di legge. Il voler mettere nel disegno di legge anche l'edilizia scolastica, tenuta presente la modesta somma stanziata, non fa che aumentare i difetti che noi rimproveriamo a questa legge, di avere cioè una natura composita ed ibrida.

Noi riteniamo che la legge non potrà assolutamente operare proprio per la sua composizione ibrida, tale da suscitare, senza dubbio, conflitti di competenza fra i vari ministeri.

Aggiungendo alle opere anche l'edilizia scolastica si aumentano le competenze, senza peraltro avere le somme disponibili. Per questi motivi noi voteremo contro l'emendamento Coppi.

PRESIDENTE. Pongo in votazione il primo comma dell'articolo 1:

«A partire dall'esercizio finanziario 1950-51 e fino all'esercizio 1959-60 incluso, i Ministeri dei lavori pubblici e dell'agricoltura e delle foreste provvederanno, nell'ambito delle rispettive competenze e sostenendo gli oneri previsti a carico dello Stato dalla legislazione vigente, a fare eseguire opere straordinarie di pubblico interesse nelle' località economicamente depresse delle regioni e provincie della Repubblica diverse da quelle indicate nell'articolo 2 della legge    relativa alla costituzione della «Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nel l'Italia meridionale».

(È approvato).

Pongo in votazione il secondo comma, con la modificazione formale proposta dall'onorevole Numeroso:

«Le opere di cui al comma precedente comprendono quelle per la sistemazione dei bacini montani, la bonifica, l'irrigazione, la trasformazione agraria, anche in dipendenza dei programmi per la riforma fondiaria, la viabilità ordinaria non statale, gli acquedotti e relative fognature principali».

(È approvato).

Pongo in votazione l'emendamento aggiuntivo Coppi Alessandro:

«e l'edilizia scolastica».

(Non è approvato).

Pongo in votazione la restante parte dell'articolo 1.

(È approvata).

Gli onorevoli Lucifredi, Ferraris, Russo Carlo, Pertusio, Bima, Stella, Corona Giacomo, Balduzzi, Pacati, Gotelli Angela e Guerrieri Filippo hanno presentato il seguente articolo 1 -bis:

«Per le opere riguardanti la viabilità minore da eseguirsi a sensi dell'articolo 1 lo Stato potrà assumere a totale o parziale suo carico la spesa di sistemazione di strade esistenti, anche se per tali opere non sia prevista la concessione di contributi dello Stato. Potrà inoltre assumere a totale o parziale suo carico la costruzione di nuove strade per le quali non sia previsto alcun contributo.

«Per gli acquedotti da eseguirsi a sensi dell'articolo 1 lo Stato potrà assumere a totale suo carico la costruzione delle opere principali di raccolta e di adduzione, ivi compresi i serbatoi ed escluso comunque quanto attiene alla rete di distribuzione».

L'onorevole Lucifredi ha facoltà di svolgerlo.

LUCIFREDI. Onorevoli colleghi, questo emendamento riproduce una proposta che avevo avuto occasione di svolgere nel mio intervento su questo disegno di legge. Avevo rilevato allora come nel disegno di legge n. 1171 mancasse una norma, che mi sembrava interessante, che invece era contenuta nella legge n. 1170, vale a dire una norma attraverso la quale vi fosse quella possibilità che la legge n. 589, la cosiddetta legge Tupini, non consente di poter raggiungere, cioè procedere con l'intervento dello Stato non soltanto a costruzione di nuove strade per l'allacciamento di capoluoghi comunali alle rispettive frazioni, ma anche, sia pure in casi eccezionali, alla riparazione di strade già in precedenza costruite, che non sia assolutamente possibile mantenere da pare degli enti che le hanno costruite. Vi sono alcuni casi, sia pure marginali, se vogliamo, in cui eTetivamente alcune di queste strade della cosiddetta, viabilità minore sono state così era vemente danneggiate, per l'uno e per l'altro evento di carattere straordinario, che. per riattarle si tratta di fare non opera di manutenzione, ma di ricostruzione. Per questi casi, le ragioni di intervento dello Stato sono le stesse che esistono per il caso della costruzione di nuove strade.

Confido che il mio emendamento possa essere accolto, così come dissero l'onorevole relatore e l'onorevole presidente della Commissione, quando ebbi a svolgere queste idee nel mio intervento.

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Ritengo che non vi sia timore di danni all'economia generale del progetto nell'accoglimento del mio emendamento, perché qui siamo sempre nel campo della viabilità minore, cioè in quel settore per il quale deve operare questa legge. Si tratta soltanto di ammettere qualche lavoro di più rispetto a quelli che la legge attualmente ammette.

Nel secondo comma il mio articolo pone l'analoga questione in relazione agli acquedotti, ed anche questa è una proposta che io ho formulato in pieno accordo con Tono regole relatore Angelini, che anzi fu ideatore di questo secondo comma aggiuntivo.

Concludo ricordando che anche qui si prospetta la questione di coordinamento che citava poco fa l'onorevole Numeroso: anziché di viabilità minore  come avevo proposto nel mio testo  bisognerà parlare di viabilità ordinaria non statale, per gli stessi motivi per cui questa formula è stata accolta nelle altre disposizioni di questa legge.

PRESIDENTE. Qual è il parere "della Commissione?

SCOCA, Presidente della Commissione. L'emendamento Lucifredi è la riproduzione letterale dei commi secondo e terzo dell'articolo 4 della legge sulla Cassa per il Mezzogiorno. Ciò considerato la Commissione è d'accordo nell'accoglierlo.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Concordo con la Commissione; però devo dire all'onorevole Lucifredi che il disegno di legge deve considerarsi diretto specialmente alla costruzione di nuove strade, perché, se dovessimo estendere il provvedimento alla sistemazione delle strade esistenti, lo stanziamento diverrebbe inadeguato. Quindi è soltanto in via eccezionale che si può prendere in considerazione la sistemazione di strade già esistenti.

PRESIDENTE. Onorevole Lucifredi insiste sul suo articolo aggiuntivo?.

LUCIFREDI. Sì, signor Presidente. Mi permetta di aggiungere che l'impostazione dell'onorevole ministro era anche la mia: si tratta infatti esclusivamente di misure eccezionali.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'articolo I-bis testé letto.

(È approvato).

Passiamo all'articolo 2. Se ne dia lettura.

FABRIANI, Segretario, legge:

Approvazione delle opere e dei programmi di spesa.

«I programmi delle opere da eseguirsi in ogni esercizio finanziario saranno predisposti e coordinati di concerto fra i Ministeri interessali per l'ammontare annuo di lire 20 miliardi e sottoposti all'approvazione di un Comitato di ministri designato dal Consiglio de: ministri.

«Con decreto da emanarsi dal ministro competente è dichiarata, a tutti gli effetti, la pubblica utilità delle opere approvate.

«Le opere stesse sono considerate indifferibili ed urgenti ai sensi e per gli effetti dell'articolo 71 della legge 25 giugno 1865, numero 2359».

PRESIDENTE. L'onorevole Coppi Alessandro ha presentato inseguente emenda mento:

«Al primo comma, alle parole: 20 miliardi, sostituire: 25 miliardi».

Ha facoltà di svolgerlo..

COPPI ALESSANDRO. Io credo di non dover dare ragione del perché proponga la variazione da 20 a 25 miliardi. Penso invece di dover dare ragione della modestia della variazione proposta, perché so che molti troveranno che portare da 20 a 25 miliardi lo stanziamento in discorso è cosa assai da poco. Io non posso porre in dubbio che i colleghi concordino con me su questo, ma mi rendo conto di quelle che sono le esigenze del bilancio dello Stato, lo non sono un economista, non sono un finanziere, anche se mi piace l'economia e la finanza, e quindi trovo maggiore difficoltà, io incompetente, a trovare 5 miliardi in più di quante difficoltà non possa aver trovato qualche illustre economista e finanziere a trovarne o a credere di trovarne addirittura 50.

Ristrettezza di bilancio: quindi necessità che l'aumento proposto sia di proporzioni tali da non portare alcuna rilevante variazione a quelle che sono le necessità della pubblica finanza. Mi sono poi limitato a proporre questa variazione così modesta perché vorrei con facilità superare quelle che sono state le obiezioni le quali qui il Governo ha. già enunciato in sede di discussione generale.

Il Governo in sostanza ha detto che le cifre erano quelle che erano: 100 miliardi per l'Italia meridionale e insulare, 20 miliardi per il centro-nord. Io vorrei mettere il Governo in difficoltà ad insistere su questa tesi per quello che riguarda il centro-nord, perché mi pare

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 che non sarà facile da parte del Governo dare la dimostrazione che una variazione di 5 miliardi in più è tal cosa da portare una qualche sensibile scossa nell'equilibrio del bilancio dello Stato.

Mi sono ancora limitato a proporre l'aumento di soli 5 miliardi per un'altra ragione, lo sono un convinto fautore della necessità di andare incontro alle necessità del mezzogiorno d'Italia. Penso che la questione meridionale sia questione di carattere nazionale e che risolverla sul piano nazionale sia un interesse di carattere nazionale che giova a tutta quanta l'Italia, anche all'Italia del centro nord: ed è questo che sono andato sostenendo in tutte le occasioni, anche di fronte a degli uditori che potevano avere qualche dubbio al riguardo.

Ora, ho voluto limitarmi a una proposta d'aumento tanto modesta anche per non dare in modo assoluto l'impressione che io intenda ristabilire un qualche (sia pur lontano) equilibrio fra quelli che sono stati gli stanziamenti che noi abbiamo votato per il sud e l'Italia insulare e quello che discutiamo per il centro-nord. Niente di tutto questo: la proposta di portare lo stanziamento da 20 a 25 miliardi è determinata esclusivamente dalle esigenze obiettive delle zone depresse del centro-nord, esigenze tali che pur portando la cifra da 20 a 25 miliardi saranno ben lontane dal venire soddisfatte in misura congrua. Perché, onorevoli colleghi (non lo dico ai colleghi eletti in collegi del centro-nord, ma per i colleghi dell'Italia meridionale e insulare), anche le necessità di molte zone dell'Italia centro-settentrionale non sono diverse da quelle che voi avvertite. Voi le avete su uh piano più esteso: noi le abbiamo in zone più ristrette, ma credetemi quando vi dico che anche noi abbiamo delle zone e  non sono poche data la vastità del territorio dell'Italia centro-nord  le quali purtroppo non sono dissimili dalle vostre.

Per queste ragioni io penso che la Commissione, il Governo e la Camera vorranno accogliere l'emendamento da me proposto (Applausi).

PRESIDENTE. Qual è il parere della Commissione?

SCOCA, Presidente della Commissione. La Commissione sarebbe ben lieta di aderire all'emendamento proposto dall'onorevole Coppi se non sussistesse una difficoltà sulla quale, più che la Commissione, è competente il Governo.

Se si accogliesse l'emendamelo dell'onorevole Coppi, bisognerebbe

 naturalmente pensare a modificare adeguatamente, ove il Governo ritenesse che lo si possa, l'articolo 3, che riguarda il finanziamento.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Il Governo sarebbe lieto, se avesse ne la possibilità, non soltanto di accogliere l'emendamento dell'onorevole Coppi, ma contemporaneamente di aumentare gli stanziamenti per il meridione d'Italia. Perché, non è soltanto qui una ragione di bilancio che spiega il limite delle somme stanziate, ma anche una ragione di perequazione fra il sud e il cento-nord.

Non dimentichi l'onorevole Coppi che i provvedimenti che noi abbiamo presentato alla Camera e anche quelli che riguardano il Mezzogiorno giovano in maniera sensibile al nord.

COPPI ALESSANDRO. Questo l'ho detto anch'io.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Allora, se vi è anche una ragione di perequazione, non possiamo chiedere stanziamenti diversi da quelli che sono stati fissati, a meno che non si debba tornare anche sugli stanziamento fatti per il sud. Faccio inoltre rilevare all'onorevole Coppi che altri provvedimenti che la "Camera ha adottato e dovrà adottare e che riguardano particolarmente l'industria, sono provvedimenti che interessano prevalentemente il nord. Quindi bisogna tener conto di questa esigenza perequativa. Se vogliamo fare veramente un disegno di legge che giovi a rialzare le aree depresse del Mezzogiorno, dobbiamo farlo in maniera tale che vi sia una netta distinzione fra i due stanziamenti. Per questi motivi, non posso accogliere l'emendamento Coppi.

PRESIDENTE. Onorevole Coppi, insiste nel suo emendamento?

COPPI ALESSANDRO. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la prima parte del primo comma dell'articolo 2:

«I programmi delle opere da eseguirsi in ogni esercizio finanziario saranno predisposti e coordinati di concerto fra i Ministeri interessati per l'ammontare annuo di lire».

(È approvata).

Pongo in votazione l'emendamento Coppi: «25 miliardi».

(Non è approvato).

Pongo in votazione la restante parte dell'articolo 2.

(È approvata).

L'onorevole Coppi Alessandro ha presentato il seguente articolo 2-bis:

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«Nella predisposizione e coordinazione dei programmi, di cui all'articolo precedente, dovranno essere tenute in particolare considerazione le necessità delle zone depresse di montagna.

«Potrà inoltre aversi riguardo al concorso che popolazioni interessate portassero alla esecuzione delle opere, diminuendone l'onere finanziario a carico dello Stato e delle Amministrazioni locali, con prestazioni volontarie di lavoro, di fornitura di materiali o altrimenti».

Ha facoltà di illustrarlo.

COPPI ALESSANDRO. Per quello che riguarda la prima parte dell'articolo aggiuntivo esso vuole mettere l'accento sulle necessità delle zone depresse della montagna. Nel centro nord vi sono zone depresse anche in pianura, ma la maggior parte di esse è in territorio di montagna. È quindi la montagna che ha maggiori necessità di provvedimenti. L'onorevole Segni, in un suo recente articolo, ebbe a scrivere che la montagna è una creditrice; io direi che la montagna è una grande creditrice e tutto quello che, anche in misura modesta, si fa per essa si traduce in sostanza nel pagamento di un credito che la montagna ha in confronto alle altre zone.

La seconda parte dell'articolo costituisce una novità.

ALICATA, Relatore di minoranza. Sono cose da medioevo!

COPPI ALESSANDRO. V'erano tante cose nel medio evo che tuttora sussistono, anzi peggiorate!

Dicevo dunque che, discutendosi l'anno scorso i bilanci, io ebbi a fare un accenno a quella che poteva essere, per usare una parola infelice, lo sfruttamento delle iniziative di certe popolazioni a beneficio della loro zona. Vi sono delle popolazioni che sarebbero disposte a contribuire alla risoluzione di problemi che direttamente le interessano se il comune, la provincia e lo Stato a loro volta contribuissero in misura sensibile. Specialmente quando si tratta di strade e di acquedotti, le necessità relative sono talmente sentite dalle popolazioni che queste si prestano volentieri a concorrere alla costruzione in modi diversi. Nella montagna della mia provincia, ma certamente pure in molte altre, vi è una relativa mancanza di strade, perché la loro costruzione comporterebbe un onere non sopportabile dai comuni sia pure con il concorso dello Stato.

 Ora, se i comuni stessi o lo Stato uniscono le loro forze a quelle iniziative che in molti casi la popolazione è disposta a prendere, tali problemi potrebbero essere finalmente risolti dopo decenni di attesa.

D'altro canto il mio articolo 2-bis è formulato in torma non tassativa.

Vi si dice che «Potrà inoltre aversi riguardo al concorso che popolazioni interessate, ecc.»; non vi si statuisce che «si dovrà aver riguardo al concorso, ecc.».

Ancora: se le popolazioni interessale souo disposte a dare questo contributo per risolvere dei problemi che direttamente le interessano, io non vedo perché non si debba andare incontro alla volontà e allo spirito (li collaborazione di codeste popolazioni.

LUCIFREDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIFREDI. Desidero esprimere il mio pieno consenso all'articolo aggiuntivo proposto dall'onorevole Coppi. Per la prima parte, in quanto parla espressamente della montagna, io non ho bisogno di aggiungere nulla a quanto a questo riguardo ebbi già a dichiarare nel mio intervento in sede di discussione generale. La zona della montagna, nel centro nord, è indubbiamente quella che più di ogni altra ha bisogno di aiuto da parte dello Stato.

Ma io ho chiesto la parola non tanto per questo, quanto per esprimere  ripeto  il mio più che caloroso consenso alla seconda parte della proposta, là dove si dice che può tenersi particolare, conto delle volontarie offerte di lavoro e di materiali delle popolazioni interessate.

Innanzitutto vorrei rilevare che con questa proposta non si ledono gli interessi di nessuno, perché, evidentemente, si faranno delle ripartizioni regionali di fondi disponibili per l'applicazione di questa legge; la preferenza che caldeggiamo sarà un elemento che giuocherà nell'interno della regione perché l'assegnazione venga data piuttosto a questo che a, quel comune, fra quelli che hanno fatto la domanda.

discussioni      seduta pomeridiana del 12 luglio 1950

Ora, una lunga esperienza in questa materia mi permette di affermare che purtroppo oggi, nella maggioranza dei casi, il denaro pubblico che è speso per lavori pubblici nelle nostre zone di montagna, attraverso i lavori fatti dalle imprese sotto il controllo del Genio civile, è denaro pubblico spesi) piuttosto male perché, con una somma di gran lunga inferiore a quella che viene messa a disposizione dell'impresa che per conto del Genio civile costruisce quella strada, o quell'acquedotto o quel ponte, si potrebbero fare le opere medesime

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, e farle meglio, accettando l'intervento volontario delle popolazioni. Con la stessa cifra con cui si fa oggi l'acquedotto di un paese di montagna (per esempio, con 10 milioni, che è la spesa media per un piccolo acquedotto del genere) se ne possono fare tre o quattro attribuendo ai comuni la somma necessaria per l'acquisto delle tubazioni e lasciando che la popolazione, come ardentemente desidera, faccia essa stessa il lavoro di scavo e di messa in opera dei tubi.

In sostanza, qui abbiamo sentito lamentare, e dall'opposizione e dagli stessi banchi della maggioranza, che i fondi messi a disposizione per l'applicazione di questa legge non sono sufficienti. La proposta dell'onorevole Coppi permette di far sì che, senza stanziare un centesimo di più, le opere fattibili siano almeno raddoppiate per quanto riguarda le zone di montagna. E mi pare che questo elemento debba avere un peso non indifferente nella valutazione della Camera.

Da parte dei colleghi dell'opposizione si è richiamato il medio evo, e si è parlato di istituzioni di tempi ormai lontani e superati...

Una voce all'estrema sinistra. Le corvées!

LUCIFREDI. D'accordo, ma mi permetto di ricordare che le corvées, per antiche che siano, sono contemplate da una legge, quella sulle cosiddette comandate, che vige in Italia fin dal 1868.

Però, io domando a voi, colleghi dell'opposizione, se ritenete che sia contrario allo spirito moderno, che sia contrario allo spirito democratico,.che una popolazione voglia migliorare le condizioni di vita del proprio paese, voglia crearsi delle comodità per cui né lo Stato, né altri enti pubblici gli possono dare i mezzi necessari, e a tal fine spontaneamente metta a disposizione la propria forza di lavoro... (Interruzione del deputato Alicata).

MATTEUCCI, Relatore di minoranza. Ma ciò non va detto nella legge!

LUCIFREDI. Onorevole Alicata, ella si rende perfettamente conto (e lo hanno detto molto ampiamente i colleghi della sua parte) che si può soddisfare, coll'intervento statale, una parte soltanto di queste esigenze. D'accordo. E le pare cosa mal fatta che si possa, col volontario concorso della popolazione, realizzare un numero maggiore di opere? Ecco quello che io chiedo. Non trovo poi che vi sia niente di aberrante, da un punto di vista metodologico, da un punto di vista sistematico, nell'inserzione nella legge di questo principio quando,

come ha -detto l'onorevole Coppi, non si tratta di un principio vincolante, ma di una specie di direttiva che viene data agli organi che saranno preposti alla assegnazione dei fondi, perché si orientino in un senso piuttosto che in un altro.

Perdonino i colleghi, se voglio chiarire ancora il mio pensiero. Se vi sono due paesi vicini, i quali hanno entrambi bisogno di acqua, si trovano nelle identiche condizioni di necessità, ed in uno la popolazione dice: «Ci mettiamo a lavorare volontariamente, dedichiamo tutti all'opera un giorno alla settimana, la festa, facciamo come fanno le brigate del lavoro di certi Stati di oriente che vi sono tanto cari, colleghi dell'opposizione, e con il nostro lavoro diminuiamo l'onere della spesa da parte dello Stato» e ciò mentre nell'altro paese si proclama: «Non vogliamo lavorare, deve essere il comune o lo Stato a provvedere, noi stiamo con le braccia incrociate»; se questa situazione si verifica, non è cosa profondamente morale e giusta che fra questi due paesi venga preferito quello che l'opera vuol fare collaborandovi col suo sforzo diretto, e non soltanto colla petulante insistenza per l'intervento dello Stato? A me sembra che questa sia una esigenza non solo di logica, ma di giustizia distributiva, ed al tempo stesso costituisca un utile incitamento a sviluppare lo spirito civico delle popolazioni. Io credo che una legge che fomenti lo spirito civico sia meritevole dell'approvazione del Parlamento italiano. (Applausi).

MATTEUCCI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MATTEUCCI, Relatore di minoranza.

Noi siamo favorevoli al primo comma dell'articolo aggiuntivo Coppi.

discussioni — seduta pomeridiana del 12 luglio 1950. Per le zone di montagna economicamente depresse del centro nord, evidentemente è vero che esse sono quelle che devono essere tenute in particolare considerazione, perché sono quelle che hanno maggiore bisogno di essere soccorse. E su questo credo che siamo tutti d'accordo. Non siamo invece d'accordo sulla seconda parte. Nella seconda parte, sia pure volontariamente e sia pure di straforo, si verrebbe a riportate nella legislazione quel vecchio carico, quel vecchio residuo delle correnti medioevali, per cui si richiedeva un concorso obbligatorio in natura da parte dei cittadini, concorso che poi veniva a costituire una vera e propria discriminazione, perché coloro che possedevano pagavano gli altri cittadini che non possedevano perché anelassero a fare la corvée, anche per conto loro.

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Ricordo che da tutte le parti progressive del Parlamento e del paese vi fu contro questo metodo una lotta lunga e tenace; tutta la democrazia italiana, nelle sue varie graduazioni. ha lottato sempre per abolire questa norma; ed io ricordo modestamente alla Camera che nel 1913, come sindaco del comune di Montemarciano. propoli al consiglio comunale l'abolizione di queste corvées che ancora esistevano, per portare la breccia nelle strade comunali, e furono abolite.

Non ritengo opportuno che oggi, sia pure lasciando la facoltà di concorrere volontariamente a prestare le opere, si rimetta in una legge questo che è veramente un residuo medioevale e che il pensiero moderno ha completamente superato. Si dice che stimolare la buona volontà dei cittadini perché concorrano, nelle loro possibilità, a fare delle opere pubbliche, sia un bene: ma questo si può fare senza metterlo nella legge: nessuno vieta che vi siano dei cittadini che possano collaborare volontariamente alla esecuzione di opere pubbliche necessarie.

lo credo che questo non vada messo nella legge, in quanto le autorità locali possono accogliere questi desideri, ma che si ritorni a legiferare immettendovi un principio che è stato superato, noi a questo siamo contrari.

Ed ancora due parole, prima di finire. È strano che un membro della opposizione debba difendere gli organi dello Stato. Lo Stato, però, è di tutti, e non solo della maggioranza. (Commenti). Non è ancora lo Stato nostro,....

CAMPILLI, Ministro senza -portafoglio. Grazie a Dio!

MATTEUCCI, Relatore„ di minoranza... ma è lo Stato di tutti.

Non è vero che gli organi tecnici dello Stato non rispondano allo scopo e facciano delle opere spendendo più di quello che si dovrebbe spendere. Certo, vi sono delle eccezioni, ma chi conosce profondamente gli uffici del genio civile sa che questi nella grande maggioranza espletano bene la loro funzione, nel senso di fare le opere come sono state progettate, e nello spendere il danaro come meglio è possibile.

La questione che si pone è quella di una vera riforma di questi organi centrali e periferici del Ministero dei lavori pubblici, ed a questo in effetti bisogna addivenire; e soprattutto bisogna richiamare le autorità competenti centrali dalle quali dipendono questi organi,

affinché vigilino a che questi organi funzionino come hanno sempre funzionato nella grande maggioranza, e cioè bene ed a beneficio della collettività.

Per queste ragioni noi, mentre voteremo il primo comma dell'emendamento Coppi, siamo decisamente contrari al secondo comma.

PRESIDENTE. Ella quindi chiede la votazione per divisione.

MATTEUCCI, Relatore di minoranza. Sì signor Presidente.

CREMASCHI OLINDO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CREMASCHI OLINDO. Per quanto possa trovarmi d'accordo sul primo comma dell'articolo aggiuntivo Coppi, nel senso di tenere in considerazione le zone della montagna, come zone depresse, non posso affermare altrettanto per ciò che riguarda la seconda parte dell'articolo medesimo.

Nel leggere il presente emendamento, è venuto in me il ricordo di mio nonno quando vi era il duca di Modena, e la mia famiglia ed i suoi antenati che furono sempre lavoratori dei campi, furono costretti a trasportare coi carri ed i birocci del padrone, i selci che oggi formano appunto il selciato della città di Modena, poiché il duca di Modena si serviva appunto dell'opera gratuita dei lavoratori per compiere dei lavori di pubblica utilità.

Con il presente emendamento dell'onorevole Coppi, mi sembra che l'austriaco duca di Modena sia ritornato nella mia città. In quei tempi i miei antenati erano dei boari da spesa, cioè salariati fissi, e come tali il proprietario da cui dipendevano ordinava loro nelle ore notturne o nei giorni festivi le prestazioni d'opere gratuite, che il padrone era tenuto ad eseguire per ordine del duca, in base alle estensioni della proprietà terriera di cui era in possesso..

COPPI ALESSANDRO. Si tratta di una prestazione volontaria.

CREMASCHI OLINDO. Saranno volontarie, ma i proprietari le impongono sempre ai loro dipendenti. Commenti al centro).

Leggendo il secondo comma dell'articolo 2-bis presentato dall'onorevole Coppi, si. sente apertamente il suono della voce del padrone che dice: «se volete le strade e gli acquedotti, fateli voi col vostro lavoro» (Commenti al centro). Noi conosciamo per esperienza vissuta tutto questo, tanto è vero che quando in un podere occorrono determinate opere è al contadino che il padrone si rivolge onde farle eseguire con mano d'opera gratuita.

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Come può ella, onorevole Coppi, sostenere di andare incontro alle laboriose popolazioni della montagna, volendo "introdurre in una legge disposizioni che costringono quei lavoratori a prestare la loro opera volontaria e gratuita per la costruzione di quelle opere pubbliche che gli stessi attendono da anni, dato il loro stato permanente di disoccupazione, onde poter guadagnare qualche giornata di lavoro retribuito?

Tali proposte sono degne di essere sostenute solo da parte di coloro che hanno sfruttato e vogliono sfruttare i lavoratori.

COPPI ALESSANDRO. La gente della montagna la già questi lavori; non si tratta di lavori forzati.

CREMASCHI OLINDO. Non li vuol fare nessuno. Del resto è inumano ed incosciente il solo fatto di insistere nel ritenere che i lavoratori debbano, nonostante la così grave disoccupazione, prestare la loro opera gratuita per eseguire lavori che sarebbero la unica fonte da cui essi potrebbero trarre un salario onde procurare il pane per i propri figli. Sicché, dato che ella vuole introdurre nella legge disposizioni tendenti a dare la precedenza per il finanziamento di opere pubbliche a quei comuni ed enti o privati che forniscono la mano d'opera gratuita, emerge sempre più evidente che la sua voce, onorevole Coppi, è quella autentica del padrone. (Commenti al centro). Andate a vedere in che condizioni vivono i lavoratori della montagna: essi lavorano pochissimi giorni all'anno, essi attendono con ansia che siano, stanziati i fondi per la costruzione delle loro strade, dei loro acquedotti, delle loro fognature e voi in luogo di venire incontro a tanta miseria col finanziare le predette opere, cercate di elaborare una legge perché i predetti lavori siano eseguiti con l'apporto di mano d'opera gratuita. A nome del gruppo comunista dichiaro che noi voteremo contro l'articolo 2-bis dell'onorevole Coppi, perché sappiamo che votando contro veniamo incontro alle aspirazioni ed alle esigenze dei contadini della montagna.

MARCONI. Chiedo =di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCONI. Voterò a favore dell'articolo aggiuntivo Coppi. Se avevo qualche dubbio, esso è stato fugato dall'onorevole Cremaschi Olindo. Quanto l'onorevole Coppi propone è già m atto.

Per esempio, il Ministero dell'agricoltura finanzia gli acquedotti rurali per il 75 per cento; il 25 per cento è fornito dagli interessati con prestazioni.

Noi abbiamo diecine e diecine di progetti, che andiamo spingendo. Le popolazioni, ansiose di avere gli acquedotti, sono felicissime di potersi prestare per la esecuzione.

Nel comune dove io risiedo  il sindaco è un comunista  siamo riusciti a far finanziare due progetti di acquedotti rurali. La popolazione, invece di fare prestazioni del 25 per cento, ha fatto con lodevole altruismo prestazioni per una misura molto superiore, dando modo di eseguire un terzo acquedotto con i risparmi accantonati volontariamente dalla popolazione (Commenti).

Lo stesso si può dire per i cantieri. Le nostre popolazioni di montagna lavorano ai cantieri con la retribuzione di 600 lire al giorno: non solo sono contente, ma sono ansiose di veder finanziati nuovi cantieri, perché grazie ad essi possono migliorare le loro condizioni di vita.

MATTEUCCI, Relatore di minoranza. Fate una discriminazione della popolazione italiana!

MARCONI. Qui non si tratta che di premiare questo volontarismo. Si tratta di lavori che non hanno nulla di obbligatorio e di coatto. In un comune vicino al mio, retto pure da un sindaco comunista, l'amministrazione si è rifiutata di presentare un progetto di cantiere per fare una strada appunto per le ragioni addotte dai colleghi dell'opposizione. In tal modo la strada è ancora di là da venire e le popolazioni disoccupate sono rimaste con la mano in mano in attesa che si provveda con metodi più moderni.

Per queste ragioni, che sono assolutamente ovvie e che sono anche di natura morale, in quanto si tratta di premiare la gente disposta a lavorare per procacciarsi le proprie comodità, voterò a favore di questo articolo aggiuntivo.

SPIAZZI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SPIAZZI. Signor Presidente, in due anni non ho mai preso la parola perché ho capito che vi sono in questa Assemblea molti parolai desiderosi di mettersi in evidenza ed ho lasciato ad essi libero sfogo.

Sarò brevissimo. A conforto della tesi sostenuta dall'onorevole Coppi, mi limito a raccontare un aneddoto recentissimo: a Fané di Negrar (provincia di Verona) non passava la corriera pubblica

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e quei poveri contadini montanari erano tagliati fuori dalla comunità, perché le strade erano assolutamente impraticabili.

Fui sollecitato a svolgere opera,persuasiva presso il comune di Negrar Veronese affinché fosse sistemata una strada possibile per far passare la corriera. Non ci riuscii a causa dei limitati mezzi finanziari di quel comune. Andai allora sul luogo, raccolsi i giovani e dissi loro: «Sacrificate, volontariamente, una mezz'ora alla sera, per accomodare la strada °ed io vi prometto di far passare la corriera».

La proposta venne entusiasticamente accettata e la mia promessa mantenuta, sicché oggi, onorevoli colleghi, la corriera passa per Pane e fa regolare servizio, ridonando vita al paese, con grande gioia e soddisfazione della popolazione e, in special modo, dei giovani orgogliosi di aver fatto cosa utile e gradita alla comunità.

È un piccolo esempio, onorevoli colleghi, ma sufficiente a dimostrare come sia accentuata l'attività nel nord ed a spiegare, sia pure in piccola misura, la ragione del suo progresso rispetto al sud. (Approvazioni — Commenti).

TONENGO. Voi meridionali aspettate che la manna scenda dal cielo.

BELLAVISTA. Capisco che ella non aspetti la manna dal, cielo!...

TONENGO. Senza attività e sacrificio non si ottiene nulla.

CONSIGLIO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CONSIGLIO. Onorevoli colleghi, dobbiamo esprimere la nostra più cordiale adesione al primo comma dell'emendamento dell'onorevole Coppi.

Voglio ricordare che il gruppo monarchico (che è composto esclusivamente di meridionali) ha avuto l'onore di essere stato il primo a sostenere la necessità di considerare unitamente per la soluzione i problemi delle aree depresse del sud e quelli delle aree depresse del nord, soprattutto di quelle montane. Anzi, noi consideriamo un difetto di questa legge avere in un certo senso isolato il Mezzogiorno in un blocco, considerando le aree depresse del centro-nord in un altro. Del resto, illustrai questo concetto nel mio breve intervento in sede di discussione generale.

Per quanto riguarda il secondo comma dell'emendamento proposto, prego i colleghi nel modo più cordiale di riflettere ancora un istante sul concetto espresso dall'onorevole Coppi.

Indubbiamente l'emendamento è assai suggestivo; possiamo fare dei riferimenti storici, a cominciare dalla rivoluzione francese.

Possiamo ricordare le corvées le quali vennero appunto trasformate in servizi civici.

Una voce al centro. Ma sono volontari questi!

CONSIGLIO. È per questo che io vorrei avere idee chiare al riguardo. Il secondo comma, stabilisce che si potrà inoltre avere riguardo al concorso che popolazioni interessate portassero all'esecuzione delle opere, diminuendone l'onere finanziario a carico dello Stato e delle amministrazioni locali, con prestazioni volontarie di lavoro, di fornitura dì materiali o altrimenti.

Ora, si dice che queste sono delle direttive: o queste direttive vengono seguite in senso rigido, e allora questa volontarietà diventa relativa, perché nessun comune potrà avere di questi lavori, se non darà di queste prestazioni volontarie, o d'altra parte si finirà anche per questo punto, dato che sì parla di prestazioni volontarie di lavoro e di forniture, per creare una situazione di privilegio tra i comuni, che per ragioni contingenti, per maggiore popolazione, magari per interessamento di benefattori, privati, hanno la possibilità di dare questo contributo, e altri comuni che non l'hanno.

Ora, se queste devono essere direttive semplicemente di carattere generale, alle quali si può derogare, io trovo che allora è perfettamente inutile inserirle in un emendamento come quello proposto.

In conclusione, noi siamo favorevoli al primo comma dell'emendamento, e dichiariamo di essere molto perplessi sul secondo comma.

AMENDOLA GIORGIO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

discussioni      seduta pomeridiana del 12 luglio 1950.

AMENDOLA GIORGIO. Vorrei aggiungere poche osservazioni di carattere economico alle considerazioni avanzate dall'onorevole Cremaschi Olindo, per quanto riguarda le corvées. Io voglio pensare che nessuno le voglia resuscitare. Esse appartengono ad un triste passato di cui viva era ancora l'eco nelle commosse parole dell'onorevole Cremaschi Olindo. Nella sua famiglia di lavoratori della terra, vivo e cocente è restato il ricordo del tempo in cui veniva imposto il lavoro obbligatorio. Quel tempo è di un passato non troppo lontano. Quel passato non deve ritornare. Non si deve più parlare di lavoro obbligatorio non retribuito.

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Voi dite che la proposta parla di lavoro volontario. Ma la proposta è fatta in modo che questo lavoro volontario potrebbe diventare poi un obbligo. Nelle argomentazioni dell'onorevole Coppi vi è infatti un elemento coattivo, quando egli afferma che fra due comuni dovrebbe essere preferito per l'esecuzione di certi lavori pubblici quello la cui popolazione accettasse di fare il lavoro volontario. Abbiamo dunque un elemento coattivo nella scelta dei programmi che poi nell'ambito del comune può far diventare di fatto obbligatorio quel lavoro che dovrebbe essere volontario.

Ma non basta, vi sono da fare alcune osservazioni di carattere economico. Oggi noi abbiamo nel nostro paese due milioni e mezzo di disoccupati. Ritengo che non si possa prescindere eia questa realtà. Se vi sono esempi di lavoro volontario al nord, ve ne sono anche al sud. Per esempio, l'anno scorso ad Eboli, la popolazione, al fine di combattere il tifo, per costruire un nuovo acquedotto, si offerse di compiere un lavoro volontario.

Ma il problema è un altro: vi è nel paese una massa di disoccupati che preme, che domanda lavoro. Si è affermato che questa legge per il Mezzogiorno deve essere uno strumento di lotta contro la disoccupazione! Nelle condizioni in cui ci troviamo non possiamo stimolare il lavoro volontario, che finisce per costituire una concorrenza a chi ha bisogno assoluto di lavorare e di guadagnare. S'è fatto cenno alle brigate del lavoro; anche nel 1945-46, ai tempi dei comitati di liberazione nazionale, si era auspicata l'iniziativa dal basso e del lavoro volontario. Ma le brigate dei volontari del lavoro possono operare ad una condizione assoluta e cioè la mancanza totale della disoccupazione. Quando vi è assenza totale di disoccupazione, per le necessità della ricostruzione, ed in certe condizioni sociali e politiche, quando non vi sono gruppi privilegiati e parassitari ed i lavoratori hanno la sicurezza che i loro sforzi e sacrifici vanno a beneficio della collettività nazionale, si può fare appello al lavoro supplementare di carattere volontario. Ma quando vi sono due milioni e mezzo di disoccupati e di contro agli affamati ed ai miseri vi sono gruppi di parassiti che dànno sfacciato spettacolo delle loro ricchezze e del loro egoismo, ed uno degli scopi dichiarati dalla legge in discussione è appunto quello di combattere la disoccupazione nelle zone considerate più «depresse» d'Italia, allora l'introduzione nella legge

di questa ipotesi di ricorso in certi casi ad un lavoro volontario, rappresenta un vero e proprio ostacolo nei confronti della lotta che si vuol condurre contro la disoccupazione.

Prego, quindi, l'onorevole ministro di voler riflettere su questo emendamento, tanto più che egli ci ha presentata la legge come strumento di lotta contro la disoccupazione. E per le stesse ragioni prego anche i colleghi della maggioranza a voler riflettere e a scorgere la sostanza del problema che è economico e non codificare ciò che forse può essere fatto in qualche zona ecl in certi casi, ma che invece in altre non è attuabile perché vi sono disoccupati che chiedono di lavorare per potersi guadagnare il necessario per vivere.

TONENGO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TONENGO. L'onorevole Amendola ha detto che, quasi quasi, con questo emendamento si aggraverebbe la disoccupazione; ciò noti è vero. Non desidero polemizzare con alcuno, ma desidero semplicemente attenermi alla verità dei fatti. Nella mia zona, priva di irrigazione e priva di strade, i lavoratori volontari hanno portato un enorme vantaggio, perché, formando delle cooperative, hanno compiuto opere di irrigazione, hanno costruito strade, e quindi hanno portato sollievo alla disoccupazione. I comuni non avevano la possibilità di pagare, e questa gente con paghe che erano circa la metà di quelle normali, ha arrecato dei grandi benefici alla collettività.

Questi cittadini, lavorando per il bene dei loro comuni, lavorano anche per il bene di comunità ben più grandi: lo Stato e il popolo italiano. (Applausi).

PRESIDENTE. Qual è il parere della Commissione sull'articolo aggiuntivo dell'onorevole Coppi?

SCOCA, Presidente della Commissione. Per quanto riguarda la prima parte, io non avrei nulla da obiettare. Credo che sia già nello spiri Lo della legge questa preferenza per le zone depresse di montagna. Ho qualche dubbio se convenga introdurre una norma apposita nella legge, o se non sia più opportuno provvedere con un ordine del giorno. Comunque, sulla sostanza la Commissione è d'accordo.

Per quanto riguarda la seconda parte, mi pare che. la discussione sia andata un po' al di là di quello che è il contenuto dell'emendamento dell'onorevole Coppi. Mi sembra fuori posto la polemica intorno al lavoro obbligatorio: problema molto grave,

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che non si presenta più nelle forme medievali, come si diceva da qualcuno, ma che si affaccia in forme nuove, e, come tale, può non incontrare quelle obiezioni che si fecero nel passato.

Qui, veramente, non si parla di lavoro obbligatorio, ma si parla di offerta volontaria di lavoro. Credo quindi che non vi siano obiezioni di principio da fare a questa offerta volontaria di lavoro, che diminuisce il costo dell'opera a vantaggio della generalità.

Però non devo nascondere che v'è qualche difficoltà tecnica.. Non so, anzitutto, come può avvenire che vi possa essere una offerta di lavoro volontario da parte di tutti i cittadini di un comune. Per una certa aliquota di cittadini, la coazione mi sembra che sia indispensabile nella normalità dei casi, perché è impossibile che tutti, al cento per cento, dichiarino di essere disposti ad offrire volontariamente il proprio lavoro. Se si verificasse ciò, ossia una offerta totalitaria, non vedo quali obiezioni si potrebbero fare, ma temo che la condizione non potrebbe verificarsi facilmente. Perciò mi sembra che, a preferenza di una precisa norma legislativa, potrebbe essere più utile un ordine del giorno. Nella pratica vi sono degli aggiustamenti che si possono fare e il caso che citava l'onorevole Spiazzi mi pare che sia molto indicativo. Se vi è una parte della popolazione che vuole eseguire un lavoro volontariamente, sarebbe assurdo porre un divieto; ma il contenuto di una norma giuridica riflette piuttosto l'obbligo generale per tutti, aderenti e non aderenti.

D'altra parte, mi prospetto l'ipotesi di un lavoro complesso che debba essere dato in appalto. Si faccia l'esempio di un acquedotto. Come si stabilirà il corrispettivo dell'appalto? Bisognerà che il comune dica: qui non si appalta tutta l'opera, perché una parte sarà eseguita volontariamente; ma ognun vede che bisognerà superare non lievi difficoltà nascenti dalla interferenza.

Gli onorevoli colleghi che hanno prospettato questo problema  il quale è indubbiamente un problema meritevole di tutta l'attenzione  si debbono prospettare anche queste difficoltà di ordine pratico.

Sarei, in conclusione, di avviso  e la Commissione è d'accordo con me  di non introdurre una norma nella legge; che si faccia magari un ordine del giorno che potrà essere di guida agli organi governativi, in modo che si possa conseguire quello stesso vantaggio che l'onorevole proponente si riprometteva.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Credo superfluo dichiarare che, per quanto riguarda la prima parte dell'emendamento  quella cioè secondo cui deve essere tenuta in particolare conto la zona di montagna  il Governo si associa ai consensi unanimi dell'Assemblea.

Per quanto riguarda la seconda parte, il Governo fa proprie le considerazioni svolte dall'onorevole Scoca: che debbano cioè essere apprezzate e tenute presenti le prestazioni volontarie delle popolazioni per la esecuzione di opere pubbliche. La stessa opposizione, pur nella sua critica, ha tuttavia riconosciuto  sia per parte dell'onorevole Matteucci, come dell'onorevole Amendola  che fatti encomiabili, anche recenti, attestano quanto possa essere utile:il concorso volontario delle popolazioni per la esecuzione di determinate opere. Gli stessi giornali dell'opposizione qualche volta pubblicano a grossi titoli, come un vanto delle organizzazioni sindacali o delle popolazioni rurali, le opere che queste eseguono di loro iniziativa. Se questo è, e senza quindi scomodare  come ha fatto l'opposizione  il duca di Modena, consideriamo questa possibilità e apprezziamola come un concorso positivo delle popolazioni a risolvere i problemi fondamentali della loro vita sociale. Soltanto a me pare che la inclusione di questo principio nel disegno di legge possa far nascere-delle interpretazioni e creare dei vincoli che non sono certo nella stessa intenzione del proponente.

Ritengo che un ordine del giorno (che il Governo accetterebbe, anche come direttiva da dare agli organi periferici della Amministrazione) potrebbe egualmente soddisfare. Prego quindi gli onorevoli Coppi e Lucifredi di accogliere l'invito del Governo e trasformare in un ordine dei giorno la seconda parte dell'emendamento.

PRESIDENTE. L'onorevole Lucifredi ha presentato il seguente ordine del giorno:

«La Camera dei deputati, in occasione della discussione del disegno di legge, n. 1071, invita il Comitato dei ministri a tenere particolare conto nella compilazione dei programmi di quei comuni che offrano prestazioni volontarie di lavoro e forniture di materiali le quali valgano a diminuire l'onere finanziario dello Stato e delle amministrazioni locali».

Questo ordine del giorno sarà posto in votazione prima della votazione segreta del disegno di legge.

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COPPI ALESSANDRO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

COPPI ALESSANDRO. Accetto il suggerimento che mi viene dal Governo; lo accetto però  lo dichiaro nettamente  senza alcuna convinzione, perché, in sostanza, noi, quando si tenta di fare un qualche cosa di nuovo, si urta contro lo schema burocratico. (Commenti).

TONENGO. Bravo!.

COPPI ALESSANDRO. È sempre così. Si deve fare un certo determinato lavoro, mettiamo, una strada: c'è un appalto, c'è una spesa prevista. Ma come farà il burocrate, a calcolare che una parte di questa strada viene aperta spontaneamente dalla popolazione, che una certa massa di sassi o di altro materiale viene portata dalla popolazione, e così via di seguito?

È lo schema burocratico fisso quello che ci impedisce di adottare dei provvedimenti che probabilmente sarebbero molto utili e che in una certa determinata misura in definitiva si adottano già: perché i cantieri di rimboschimento ed i cantieri scuola sono qualche cosa che esce dagli schemi burocratici fissi; e mi pare che in questa legge non ci dovremmo preoccupare tanto di rimanere inquadrati in codesti schemi.

È poi evidente che le corvées hanno da fare con la mia proposta come il cavolo con la famosa merenda o viceversa {Commenti), anzi assai meno.

È vera ancora un'altra cosa: che l'adozione della mia proposta farebbe aumentare il numero dei lavori, farebbe aumentare il numero degli operai da occupare,, e non viceversa (Commenti all'estrema sinistra — Interruzione del deputato Cremaschi Olindo), come ha sostenuto l'onorevole Olindo Cremaschi.

Comunque io aderisco alla proposta fatta, che il contenuto sostanziale di questa seconda parte del mio emendamento — che io pertanto ritiro  venga tramutato in un ordine del giorno. Mi sembra che l'ordine del giorno Lucifredi vada però modificato in un puntò, là dove si parla di comuni: non si tratta di comuni nel senso amministrativo della parola: si tratta delle popolazioni di comuni; quindi in questo senso bisognerebbe modificare l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Lucifredi se accetta questa modificazione.

LUCIFREDI. Accetto.

PRESIDENTE. Sta bene. Pongo in votazione il primo comma dell'articolo aggiuntivo dell'onorevole Coppi:

«Nella predisposizione e coordinazione dei programmi, di cui all'articolo precedente, dovranno essere tenute in particolare considerazione le necessità delle zone depresse di montagna».

(È approvato).

Passiamo all'articolo 3. Se ne dia lettura.

FABRIANI, Segretario, legge:

Finanziamento delle opere.

«Nell'esercizio finanziario 1950-51 si farà fronte alla spesa per l'esecuzione delle opere di cui all'articolo 1 con prelievo della quota parte della somma di 55 miliardi spettante alle regioni e province di cui allo stesso articolo 1 e contemplata dall'articolo 18 della legge 23 aprile 1949, n. 165; tale quota parte, da prelevarsi dal conto speciale (fondo-lire) di cui all'articolo 2 della legge 4 agosto 1948, n. 1108, viene determinata nella somma di lire 12.059.313.000.

«Per la differenza occorrente per raggiungere l'importo di 20 miliardi, e cioè per lire 7.940.687.000, sarà provveduto con stanziamento di pari somma a carico del bilancio del Ministero del tesoro per l'esercizio 1950-51. A tale spesa si farà fronte con quota parte delle maggiori entrate derivanti dalla elevazione dal 75 per cento al 76 per cento della quota spettante all'erario sul provento lordo del monopolio dei tabacchi, nonché dai seguenti provvedimenti:

decreto-legge 11 marzo 1950, n. 50; decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1950, n. 51, concernente i prezzi di vendita al pubblico di tabacchi lavorati nazionali;

decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1950, n. 52, concernente i prezzi di vendita al pubblico delle pietrine focaie;

decreto ministeriale 10 marzo 1950, concernente i prezzi di vendita al pubblico di sigarette di produzione estera;

decreto ministeriale 10 marzo 1950, concernente il prezzo di vendita al pubblico dei fiammiferi;

decreto ministeriale 1° agosto 1949, concernente variazioni d'imposta e prezzi di vendita dei fiammiferi.

«A partire dall'esercizio finanziario 19511952, in ciascuno degli esercizi finanziari fino a quello 1959-60 incluso, sarà stanziata la somma complessiva di 20 miliardi ripartita fra il Ministero, dei lavori pubblici e quello dell'agricoltura e delle foreste in relazione ai programmi relativi alle opere di cui all'articolo 1».

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PRESIDENTE. A questo articolo, l'onorevole Coppi Alessandro ha presentato il seguente emendamento:

«Apportare le modificazioni conseguenti all'aumento dello stanziamento annuale da 20 a 25 miliardi, di cui all'emendamento dell'articolo 2».

L'emendamento però é assorbito  dalle precedenti votazioni. Non essendovi altri emendamenti e nessuno chiedendo di parlare', pongo in votazione l'articolo 3 nel testo della Commissione.

(È approvato).

Passiamo all'articolo 4 e ultimo del disegno di legge. Se ne dia lettura.

FABRIANI, Segretario, legge:

«Con decreti del Ministro per il tesoro sarà provveduto alle variazioni di bilancio necessarie per l'attuazione della presente legge».

PRESIDENTE. Non essendovi emendamenti e nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.

(È approvato).

Pongo ora in volizione l'ordine del giorno Lucifredi nella sua definitiva formulazione:

«La Camera dei deputati, in occasione della discussione del disegno di legge n. 1171, invita il Comitato dei ministri a tenere particolare conto nella compilazione dei programmi delle popolazioni che offrano prestazioni volontarie di lavoro e forniture di materiali le quali valgano a diminuire l'onere finanziario a carico dello Stato e delle amministrazioni locali».

(È approvato).

Comunico che gli onorevoli Alicata, Amendola Pietro e De Martino Francesco hanno presentato il seguente ordine del giorno concordato:

«La Camera, esprime il voto che dalla nomina a presidente, vicepresidente e membri del Consiglio di amministrazione della Cassa siano -esclusi tutti coloro per i quali le leggi elettorali prevedono cause di incompatibilità, nonché coloro che a norma dell'articolo 12 delle disposizioni transitorie della Costituzione sono privati dell'elettorato passivo; e tutti coloro che facciano parte di Consigli di amministrazione di istituti finanziari, enti pubblici e società industriali e agricole e che vi occupino posti preminenti di direzione».

AMENDOLA GIORGIO. Chiedo di parlare per dichiarazione dì voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

AMENDOLA GIORGIO. Il gruppo comunista voterà a favore dell'ordine del giorno Alicata. Mi sembra che abbia un significato il fatto che la fine della discussione sul disegno di legge per l'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno ci trovi riuniti attorno a questo ordine del giorno, che concerne uno dei punti centrali della discussione, la questione della direzione stessa della istituenda Gassa. Molti colleghi della maggioranza (l'onorevole Jervolino, l'onorevole Scoca e lo stesso ministro Campilli) hanno espresso affettuose preoccupazioni nei confronti delle nostre fortune politiche: ma come, ci hanno detto, voi vi opponete all'approvazione di un progetto di. legge che dà ben 1000 miliardi di lavori pubblici al Mezzogiorno (un biscotto, come diceva l'onorevole Giannini)? Come farete a presentarvi di fronte ai vostri elettori dopo avere assunto un atteggiamento contrario a questo disegno di legge? Noi ringraziamo gli onorevoli colleghi per tanta sollecitudine. Noi assolviamo ed un nostro dovere, nella difesa dei legittimi interessi del Mezzogiorno. Ma in realtà, il problema in discussione, che ci ha tenuti occupati 4 mesi, era un altro. La questione non era se si dovesse o non realizzare un programma straordinario dei lavori pubblici. Noi abbiamo sempre dichiarato che il Mezzogiorno ha bisogno anche di molti lavori pubblici. Non di soli lavori pubblici, certamente esso ha bisogno essenzialmente di riforme strutturali, ma certamente i lavori pubblici sonò necessari, molti lavori pubblici, e per un valore assai superiore ai 100 miliardi annui. Se il disegno di legge si riducesse ad un semplice programma di lavori pubblici, non avremmo assunto la posizione che abbiamo preso. Ma il problema è un altro, come dice lo stesso titolo del disegno di legge, cioè «l'istituzione di una Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia1 meridionale». Ed è proprio contro la costituzione di un ente speciale, proprio contro l'oggetto del disegno di legge, quale è indicato nello-stesso titolo, che noi, contro la Gassa per il Mezzogiorno abbiamo sviluppato la nostra recisa opposizione.

La nostra opposizione è naturalmente partita da una impostazione generale. Non poteva essere altrimenti. Noi abbiamo espresso le considerazioni per cui riteniamo che il problema deve affrontarsi con una concezione generale diversa da quella che presiede al progetto governativo.. Mentre infatti noi vediamo la soluzione della questione meridionale in un rinnovamento democratico del Mezzogiorno e in una riforma della struttura politica ed economica del nostro paese, il Governo si è limitato a considerare il Mezzogiorno

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come un'area depressa e lo vuole trattare perciò con un'azione che noi abbiamo qualificato di colonizzazione.

E evidente che sopra un problema come quello del Mezzogiorno  problema che da 90 anni costituisce una delle contraddizioni fondamentali della società italiana ed una linea di frattura dell'unità nazionale  dovevano affrontarsi due o più linee generali diverse che esprimessero il modo diverso di giudicare lo sviluppo della società italiana dall'unità in poi, i rapporti tra le classi e le necessarie condizioni per un progresso economico e sociale del nostro paese.

A prescindere da questa divergenza generale (che in fondo era utile sottolineare), questo contrasto ha dato respiro ed ampiezza al dibattito e prescindendo anche dai problemi particolari su cui si è fermata la nostra critica (questione delle fonti di finanziamento, del valore degli impegni assunti dal Governo, della adeguatezza delle somme stanziate), il problema centrale del nostro dibattito è stato questo: la istituzione di un ente nuovo, la Cassa per il Mezzogiorno, è un'iniziativa favorevole o dannosa all'Italia meridionale? È su questo punto o meno di un programma di lavori pubblici che si è formata la nostra opposizione: la quale opposizione è tuttora valida, malgrado che l'accoglimento da parte del Governo dell'ordine del giorno Alicata attenui lievemente le nostre preoccupazioni, per quanto riguardi la composizione degli organi direttivi della Cassa, in quanto saranno impedite alcune nomine particolarmente scandalose. Mi auguro, pertanto, che il Governo stesso tenga fede allo spirito di questo ordine del giorno. Ciò potrebbe attenuare il pericolo che la Cassa diventi in modo sfacciatamente manifesto uno strumento di corruzione politica e di asservimento economico del Mezzogiorno agli interessi di quei gruppi monopolisti italiani e stranieri, che sono responsabili dell'attuale situazione meridionale. Mi auguro che questo ordine del giorno dia modo al Governo di scegliere, per l'amministrazione della Cassa, uomini che diano effettiva garanzia di indipendenza da ogni interesse privato.

Noi saremo lieti di accorgerci domani che questa legge, alla quale daremo, il nostro voto contrario, sarà uno strumento di rinascita del Mezzogiorno. Ma noi riteniamo invece che la istituzione di questa Cassa offenda gli interessi delle popolazioni meridionali,

perché crea uno strumento di colonizzazione delle regioni meridionali, da parte dei gruppi monopolistici. Questo carattere preminente resta ancora malgrado questo ordine del giorno, che rimane tuttavia un elemento esterno alla legge. La nostra opposizione ha portato un serio contributo alla discussione. Essa ha obbligato il Governo ad attenuare certe sue posizioni, a smentire certe ipotesi, a mettere le mani avanti per certe possibili situazioni, a rafforzare determinati impegni. Lo sviluppo della situazione dimostrerà che noi abbiamo avuto ragione: il giudizio del resto su questa legge non lo daremo noi, ma lo darà la popolazione del Mezzogiorno nella misura che essa potrà apprezzare i frutti positivi o subire gli effetti negativi della istituzione della Cassa. Quella popolazione, del resto-, non tarderà a far sentire il proprio peso e la propria volontà per la determinazione e l'attuazione del programma che la Chissà dovrà realizzare per fare in modo che questo programma sia attuato nella misura del possibile, nell'interesse di tutto il Mezzogiorno e non invece secondo gli interessi di qualche gruppo privato.

Noi crediamo con la nostra condotta di avere servito gli interessi del Mezzogiorno. Siamo sicuri che le forze vive che esistono nel Mezzogiorno  quelle forze che hanno già posto il problema meridionale come problema nazionale  sapranno andare avanti per assicurare, con la loro lotta, la rinascita del Mezzogiorno:

MATTEUCCI, Relatore di minoranza. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MATTEUCCI, Relatore di minoranza, Il gruppo socialista voterà l'ordine del giorno concordato, perché, non essendo stata approvata quella che era la nostra richiesta e che voi credete che sia il mio chiodo fisso (ognuno ha il suo, onorevoli colleghi!), quello della azienda autonoma, questo ordine del giorno si avvicina di più alle nostre richieste; per lo meno, questo ordine del giorno tende in qualche modo a sbarrare l'avanzata di quelle forze che tentavano o tentano di impadronirsi di questa Cassa. Noi lo votiamo, dunque, appunto per venire incontro a quelle che erano le nostre richieste e che non sono state del tutto soddisfatte.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAMPILLI, Ministro senza portafoglio. Mi consentano i colleghi dell'opposizione di rilevare che questo ordine del giorno non è il risultato del dibattito, delle argomentazioni e delle critiche mosse,

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perché quanto in esso è dichiarato il Governo lo aveva già annunciato all'inizio della discussione in Commissione e in Assemblea. E se veramente il valore dell'ordine del giorno è, come è stato, detto, quello del chiodo che scaccia chiodo, non avremmo dovuto sentire ribattere qui, dall'onorevole Matteucci, il suo chiodo della azienda autonoma, né dall'onorevole Amendola quello dei gruppi monopolistici. -Purtroppo, onorevole Amendola, quanto ella ha detto a conclusione delle sue critiche («noi non vorremmo avere ragione, ma vorremmo avere torto») non si realizzerà mai perché, anche se noi potessimo dimostrare a luce meridiana di avere ragione, voi direste sempre che abbiamo torto.

L'ordine del giorno ripete le dichiarazioni e l'indirizzo del Governo e conferma quanto siano fuori posto le parole grosse che l'onorevole Amendola, anche se con qualche attenuazione, ha oggi ripetuto e secondo le quali la Gassa è uno strumento di corruzione politica e di accaparramento di interessi monopolistici. Parole buone per un comizio, ma non per la Camera!

Questo significa semplicemente voler agitare degli spettri e mettersi fuori della realtà. Il Governo ha dichiarato voler fare della Gassa uno strumento che giovi alle popolazioni del Mezzogiorno, al di fuori e contro, se del caso, a qualsiasi particolare interesse di gruppi anche i più potenti. E, circa il fatto che il consiglio d'amministrazione sarà formato di persone che non siano espressione di gruppi che hanno interessi determinati e prevalenti nel Mezzogiorno, è stata questa una dichiarazione che il Governo ha fatto fin dall'inizio del dibattito. L'onorevole Amendola e gli altri riconoscano che questa in-3 tenzione del Governo trova una nuova conferma nell'ordine del giorno. L'accettazione dell'ordine del giorno significa che si ritiene incompatibile la presenza nella Gassa e negli organi direttivi della Gassa di uomini che abbiano nello stesso tempo cariche o funzioni prevalenti in altri organismi economici o finanziari che influiscono sull'economia meridionale. Questa incompatibilità è intesa non in senso formale, ma sostanziale, in modo che la Gassa, al di sopra di qualsiasi particolare ragione, possa operare nell'interesse effettivo del Mezzogiorno e per la rinascita del Mezzogiorno. (Applausi al centro e a destra).

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ordine del giorno testé letto.

(È approvato).

I due disegni di legge n. 1170 e 1171 saranno votati a scrutinio segreto in altra seduta.

Chiusura della votazione segreta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione segreta e invito i segretari a numerare i voti.

(Gli onorevoli segretari numerano i voti).

Presentazione di disegni di legge.

PACCIARDI, Ministro della difesa. Chiedo di parlare per la presentazione di alcuni disegni di legge.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PACCIARDI, Ministro della difesa. Mi l'onoro presentare alla Camera i disegni di legge:.

«Provvedimenti relativi agli ufficiali a carriera limitata al grado di capitano promossi per merito di guerra o che hanno beneficiato di avanzamento per merito di guerra»;

«Misura dell'indennità ai medici civili che assistono alle sedute dei consigli e delle commissioni mobili di leva»;

«Proroga, con modifiche, della efficacia della legge 6 novembre 1948, n. 1473, sulla utilizzazione dei materiali di artiglieria, automobilistici, del genio, del commissariato, navali ed aeronautici appartenenti alle amministrazioni militari»;

«Modifiche al decreto legislativo luogotenenziale 12 aprile 1946, n. 588, sul reclutamento dei sottufficiali dei carabinieri»;

«Composizione della commissione centrale di avanzamento degli ufficiali dell'esercito».

PRESIDENTE. Do atto della presentazione di questi disegni di legge, che saranno stampati, distribuiti e trasmessi alla Commissione competente con riserva di stabilire se dovranno esservi esaminati in sede referente o legislativa.

Autorizzazione di relazione orale.

PRESIDENTE. Comunico che il presidente della IV Commissione permanente ha chiesto che, data l'urgenza del provvedimento,. la Commissione medesima possa riferire oralmente all'Assemblea nella seduta di domani sul disegno di legge:

«Variazioni allo stato di previsione dell'entrata, a quelli della spesa di vari Ministeri, ed ai bilanci di talune Aziende autonome per l'esercizio 1949-50 (Quinto provvedimento).

Se non vi sono osservazioni, rimarrà così stabilito.

(Così rimane stabilito).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TARGETTI

Discussione del disegno di legge: Modificazioni dell'articolo 72 del codice di procedura civile. (1279).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge: Modificazioni dell'articolo 72 del codice di procedura civile.

Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare l'onorevole Calamandrei. Ne ha facoltà.

[...]

La seduta termina alle 20,45.

Ordine del giorno per la seduta di domani.

Alle ore 16,30:

1. — Discussione del disegno di. legge:

Variazioni allo stato di previsione dell'entrata, a-quelli della spesa di vari Ministeri ed ai bilanci di talune Aziende autonome, per l'esercizio finanziario 1949-50 (quinto provvedimento). (Approvalo dal Senato). (1418). — Relatore Vicentini.

2— Votazione a scrutinio segreto dei disegni di legge:

Istituzione della Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia meridionale (Cassa per il Mezzogiorno). (Urgenza). (1170).

Esecuzione di opere straordinarie e di pubblico interesse nell'Italia settentrionale e centrale. (Urgenza). (1171).

3— Seguito della discussione dei disegni di legge:

Modificazione dell'articolo 72 del Codice di procedura civile. (Approvato dal Senato). (1279). — Relatore Caserta.

Disposizioni sui contratti agrari di mezzadria, affitto, colonia parziaria e compartecipazione. (Urgenza). (175). — Relatori-. Germani, per la maggioranza, e Grifone e Sansone, di minoranza.

Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri. (37). — Relatore Federici Maria.

4— Discussione del disegno di legge:

Delega al Governo per la soppressione della razione viveri individuale del personale militare e di quello appartenente ai corpi militarmente organizzati, la regolamentazione del trattamento vitto delle mense obbligatorie di servizio, nonché la revisione del trattamento economico accessorio. (Approvato dal Senato). (1387). — Relatore Vocino.

5— Seguito della discussione della proposta di legge:

Farriani ed altri: Efficacia delle norme del decreto legislativo luogotenenziale 20 marzo 1945, n. 212, sugli atti privati non registrati, di cui al regio decreto-legge 27 settembre 1941, n. 1015. (889). — Relatore Riccio.

6— Discussione del disegno di legge:

Ratifica dell'Accordo in materia di emigrazione concluso a Buenos Avres, tra l'Italia e l'Argentina, il 26 gennaio 1948. (Approvalo dal Senato). (513). — Relatore Repossi..

IL DIRETTORE DELL'UFFICIO DEI RESOCONTI

Dott. Alberto Giuganxno








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