L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
  Eleaml


Associazione culturale "Due Sicilie"

Siderno, 21 Maggio 2008

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Saluto del presidente dell'Associazione in occasione della presentazione al Teatro Nuovo di Siderno, il 17 maggio 2008, del libro di Gigi di Fiore "Controstoria dell'unità d'Italia"


Concittadini della Locride,

con il valido aiuto delle amministrazioni locali, nel giro di quattro anni l'Associazione Culturale Due Sicilie ha promosso nella zona una decina di manifestazioni simili a questa. Potremmo dire che l'Associazione si sostituisce alla scuola nel far conoscere ai giovani e agli adulti una verità oscurata dalla retorica unitaria. La falsificazione storica mortifica l'identità dei meridionali e ciò deprime il peso specifico di questa popolazione negli equilibri nazionali.

Intanto è meglio dire Ytaloi, invece che meridionali, se vogliamo ribadire che non siamo una fetta, per giunta perdente, di un'identità italiana formatasi altrove. L'ancestrale cultura mediterranea ha resistito a una mascheratura toscopadana di carta pesta. E' stata una resistenza sanguinosa dapprincipio, in appresso dolorosa e amara. Ma le due Italia esistenti nel febbraio 1861, allorché Francesco II, sopraffatto dall'affarismo centro-europeo, capitolò, non si sono fuse, e oggi sappiamo non si potevano fondere.

Dietro l'istanza culturale preme evidentemente un'istanza politica, quella stessa che le recenti elezioni hanno messo in evidenza. Tuttavia essa ha assunto la forma di una classe che intende premere a livello statuale ed europeo, affinché i suoi interessi vengano remunerati. Ma una classe non è la Nazione. La Nazione comprende tutte le classi, dai primari ospedalieri alle ragazzine che vengono massacrate e ai coetanei inselvatichiti. La nazione è un'identità storica e un aggregato economico. Per noi italioti, l'identità nazionale si dirà realizzata solo quando i nostri eroi avranno un monumento e i nostri lavoratori avranno un lavoro dignitoso. Entrambe le cose hanno come presupposto uno Stato diverso da questo, che va conquistato.

Ringrazio Gigi di Fiore, Pietro Melia, il Sindaco di Siderno, l'assessore Mollica, così aperti e generosi nel darci una mano, i fratelli Bava che ci stanno ospitando nella sala del Cinema Nuovo. Ringrazio Mariolina Spadaro su cui ricade immancabilmente il peso di presentarci al pubblico e soprattutto Pasquale Zavaglia che, come un nume tutelare, ci suggerisce i passi da compiere e si accolla le fatiche più pesanti. Ma prima di chiudere voglio rivolgermi ai giovani, ai vecchi, agli uomini e alle donne della Locride. L'impegno è grande e noi siamo in pochi. Venite in nostro soccorso.

Il presidente

Nicola Zitara















 

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