L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
  Eleaml


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Siderno, 18 Dicembre 2007

Giovedì 27 dicembre, alle ore 11, nella Chiesa Madre di Siderno, in Piazza Portosalvo, sarà celebrata una messa in suffragio delle anime di Francesco II, ultimo re di Napoli e di Sicilia, dei soldati caduti a difesa della nostra terra e delle decine di migliaia di prigionieri di guerra napoletani lasciati morire di fame e di freddo nei campi di concentramento piemontesi.

 L'Associazione Culturale Due Sicilie si raccoglie in preghiera e ringrazia coloro che vorranno partecipare al mesto rito.

***

Francesco secondo morì il 27 dicembre 1894 ad Arco di Trento, al tempo provincia austriaca. Sebbene fosse cognato dell'imperatore e sebbene appartenesse a una delle più antiche dinastie d'Europa, visse l'esilio, e morì, sotto un falso nome e in dignitosa povertà.

Arco di Trento gli ha intitolato una via, che è probabilmente l'unica in Italia dedicata al suo ricordo.

Dalla lontana Calabria un grazie personale al Comune di Arco.


***

CORTINA*
*3847 SI 989 NO*
*Cortina potrà chiedere all’Austria di entrare a far parte della Provincia Autonoma di Bolzano.*
*“E il Sud continentale? Potrebbe chiedere di far parte delle Regione Sicilia oppure che venga esteso lo Statuto Siciliano alle regioni facenti parte dell’ex Regno delle Due Sicilie”.*
*E chi glielo impedisce?!*
*Anche perché nel Sud “d’Italia” ci vivono solo ed esclusivamente i meridionali “italiani”. Popolo meridionale, non sei già abbastanza autonomo e indipendente?*
*Comunque mi dovete spiegare una cosa: perché i meridionali “italiani” possono andare a vivere al Centro-Nord Italia, mentre i centro-settentrionali italiani non possono andare a vivere al Sud “Italia”? Questo non è razzismo?*
*Siamo alle solite. Invece di scrivere fiumi d’inchiostro sul revisionismo storico del Risorgimento – ammesso che sia tutto vero, è anche giusto rivedere e correggere la realtà storica – e invece di chiedere il consenso-assenso sull’autonomia del Sud “Italia”, mettetele in atto le cose! Come ha fatto Cortina? *
*Siamo alle solite! Purtroppo in questo mondo le cose si devono fare. Non vanno dette o scritte. Le chiacchiere stanno a zero. Fatele le cose. FA-TE-LE! FA-TE-LE!*
*Nel Sud “Italia” l’unica cosa che fino ad oggi vedo attuata è L’ATTIVITA’ CRIMINALE DELLE MAFIE, con un complessivo giro d’affari – secondo recenti stime fornite dall’Eurispes – di oltre 63 (sessantatré) MILIARDI di euro l’anno!!
Questa modica cifra non va a beneficio del Sud “Italia”? No? Allora diteci dove va a finire quell’enorme quantità di denaro.*
*Concludendo: popolo meridionale “italiano” sbrigati ad attuare questa benedetta – davvero benedetta – autonomia e indipendenza del Sud “Italia”! E senza scrivere e senza lamentarti! *
*Eh, Zitara, Zitara & Company … non fare il paraculo …*


Alla Signora di Cortina che formula parecchi perché all'indirizzo dei meridionali

Sgarbata Signora,

                           la sua e-mail corrisponde a un sentimento comune fra gli abitanti della Toscopadana e delle Alpi. E' un modo di sentire sicuramente vecchio di un secolo, se (il sardo) Antonio Gramsci lo poté rilevare nel 1925 (o giù di lì) come diffuso fra gli operai torinesi Ma è solo un problema di soldi. Anch'io, da giovane, ho fatto la doverosa gavetta in Padana, ed ho potuto constatare che non sempre i toscopadani somigliano agli operai descritti e (chissà perché) amati da Gramsci.

Tra la Toscopadana e il Sud esiste il millenario rapporto tra padrone e servo, che è caratteristico delle società proprietarie. I veneziani Gaspare Gozzi e Carlo Goldoni l'hanno messo in berlina nel '700, ma Pulicinella e Arlecchino hanno forse duemila anni. Comunque, in termini di Stato nazionale, sta di fatto che i meridionali sono andati a morire per (non so se chiamarla così) l'indipendenza della Padana dagli stivaloni tedeschi, mentre i toscopadani non hanno avuto l'occasione di fare il reciproco. Nell'ambito familiare, il fratello maggiore di mio padre e due suoi cugini lasciarono la loro giovane vita fra le Balze del Trentino. La stessa sorte il destino e la cosiddetta patria assegnarono a due zii di mia madre.

Non li rinnego, non li rinneghiamo, come la mia famiglia non ha mai rinnegato appartenenza o rifiutato un aiuto ai cugini, concepiti tra una permanenza in trincea e l'altra, e nati dopo la morte del padre, in terre lontane, fredde e sconosciute.

Il tempo è passato. I trentini non stanno comodi in Italia e forti della loro condizione economica la vorrebbero salutare e andarsene. Neanche i meridionali (quantomeno i meridionali non mafiosi) stanno comodi nello Stato che si è preso il nostro nome d'Italia e vorrebbero separarsene. Ma come Lei nota, non si decidono a farlo. Ciò si spiega con il fatto che prendere il treno, avendo in tasca appena i soldi del biglietto, non è facile, tanto più che qui la mafia qualche euro lo spende, permettendo di campare a chi non ha lavoro. La mafia non ama che noi si vada via. Dove, altrimenti, recluterebbe i suoi miliziani! Invece non ama investire qui i suoi favolosi guadagni. Ma altrove. Potrei dire che non so dove le rendono di più. Invece lo so. Non credo, però, che spetti a me fare nomi di luogo. E' compito dei geografi, magari dei geografi della mala. Credo che se Lei si guardasse attorno, forse non si sentirebbe così smarrita come mostra.

Nicola Zitara


Come i nostri affezionati visitatori avranno notato, noi evitiamo di aggiungere commenti agli articoli che ci vengono inviati, tanto più a quelli di Nicola Zitara che per il modo e i contenuti del suo scrivere non abbisogna certo di nostre aggiunte o chiose.

Lo facciamo in questo caso, per rendere più comprensibile il tutto. 

La "signora" o il "signore" non si sa da dove scriva. Si firma sempre con nomi diversi, ci ha deliziato di vari messaggi, tutti dello stesso tenore, ma ne abbiamo girato solamente uno a Nicola Zitara, non per censura bensì per motivi evidentissimi a chiunque ci stia leggendo in questo momento: erano tutti identici!

Questo messaggio - commentato da Zitara con grande affabilità - seguì una nostra copertina in cui si riportava l'iniziativa di Cortina. Zitara leggendolo ha pensato che la "signora" scrivesse da Cortina.




 

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