L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
  Eleaml



Saluto di Placido Altimari officina667

(se vuoi, scarica l'articolo in formato ODT o PDF)

13 Aprile 2013


Il sistema italia procede alla sua ristrutturazione, conformandosi alle necessità impostogli dalla più ampia ristrutturazione del capitalismo europeo nel quadro dell'imperialismo globale. La implosione del welfare, il crollo delle garanzie sociali, la delegittimazione del sistema partito, l'esaltazione del potere giudiziario… sono preambolo e conseguenza della ristrutturazione in corso. Una ristrutturazione invasiva, che coinvolge e pregiudica non soltanto le posizioni accreditate della piramide sociale, ma le sue stesse fondamenta etiche e tecniche: assieme a quella del partito, è ridiscussa anche la funzione dello stato, al quale è richiesto corrispondere in maniera adeguata non più alle istanze politiche quanto alle necessità della finanza, in ciò aiutato dalla creazione di una opinione pubblica sorprendente entusiasta a ridiscutere il significato della moneta e ad aderire ad una decrescita felice. 

È quindi sul solco di una euforia progressista garibaldina che all'italia una e indivisibile – ma eurodissolvibile – si impone l'immaginazione di una diversa relazione con le colonie interne: non più sbocco esclusivo per le manifatture italiane – sempre meno italiane – ; non più bacino elettorale organizzato dal clientelismo – ormai superfluo – ; non più riserva di forza lavoro – ormai in esubero –… le “provincie napoletane” e le “terre d'oltremare” – come dagli italiani ufficialmente distinte, divise e denominate le due siciliesi palesano come pesante zavorra contabile da stornare nel più vasto computo delle periferie coloniali d'europa. 

E l'ipotetica introduzione del doppio corso dell'euro, magari travestito da valuta complementare regionale, definirà irreversibilmente la minorità/subalternità dei mercati del lavoro e delle merci, ambedue consegnate alla sovranità dei capitali europei che possiederanno entrambi.

Che tale processo di ristrutturazione dei rapporti coloniali non trovi una reazione critica e una resistenza propositiva non può stupire più di tanto: le scienze sono monopolio della classe egemone, e predispongono l'opinione pubblica ad una democratica ed entusiasta adesione. 

Alla quale paradossalmente partecipa – in prima linea la pletora delle monadi sicil–nap–meridionaliste, che indifferenti al conflitto di classe – né destre né sinistre – , finiscono col rincorrere gli stessi obiettivi della borghesia collaborazionista, con ciò palesando l'inutilità strutturale del meridionalismo borghese. Zitara provò caparbiamente di superarlo. Fino alla morte. Adesso non è più tempo di provare: va superato e basta. Qui. A Nola.

Placido Altimari

promotore di officina667 www.officina667.net









Creative Commons License
This article by eleaml.org
is licensed under a Creative Commons.





















vai su






Ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale e del web@master.