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Due Sicilie
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Ad ognuno la propria sorte

di Andrea  Balìa

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Napoli, 26 Giugno 2011

Ho letto con attenzione lo scritto di Angelo D’Ambra dal titolo “Qual sorte per l’indipendentismo”, e, come è giusto che sia, ne rispetto il contenuto (che condivido solo parzialmente), e fuor d’ogni sterile ed improduttiva polemica, ritengo, nella mia veste di Vice Segretario Nazionale del PdSUD e membro del suo Consiglio Direttivo Nazionale, precisare alcuni punti:

1) condivido che per il rispetto e la memoria che si deve a Nicola Zitara, si debbano evitare eventuali strategie e opportunismi legati al suo nome; m’auguro che in tal senso non sia stata letta la presentazione fatta a Napoli dell’ultimo libro del maestro, da noi del PdSUD organizzata su richiesta dell’amico Mino Errico, con la presenza di Pino Aprile, Lino Patruno, Marco Esposito e Beppe de Santis. Sia perché ci era stata chiesta, sia perché – indipendentisti o non – riteniamo la sua opera degna di nota e dibattito, sia perché il fatto che sia avvenuta nella stessa giornata e luogo della presentazione della lista del PdSUD per la competizione elettorale a Napoli non era strumentale ma è stato solo dovuto all’esigenza di sfruttare l’uso d’una costosa e prestigiosa sala che avevamo a disposizione per tutto il giorno. Com’era doveroso il tutto è avvenuto in orari diversi con un ampio intervallo di oltre 3 ore tra i due eventi, e con un pubblico diverso all’incirca per l’80% dei presenti.

2) dissento totalmente sul fatto che sigle come Forza Sud, Noi Sud, Io Sud, possano dare spazio a idee e movimenti indipendentisti o comunque sinceramente meridionalisti. Parliamo di partiti/movimenti appiattiti nel Centrodestra del PDL e della LEGA, i veri nemici del Sud; parliamo di forze che sono l’espressione delle collusioni malavitose con la mafia, del vecchio opportunismo democristiano (il novello Scotti che ad 82 anni ha scoperto il fervore meridionalista) o delle rivendicazioni di faide interne alla destra (vedi la senatrice Poli Bortone). Parliamo di persone che hanno, da sottosegretari, negato i fondi FAS al Sud, ed ora nel gioco di “guardie ladri” fingono di rivendicare ciò che loro stessi hanno negato! Che siano dalla parte sbagliata lo dimostrano le ultime vicende leghiste rispetto al problema rifiuti a Napoli. Cos’altro dovrà succedere perché ci si convinca che la Lega, e chi con essa s’allea, è il nemico dei meridionali?

3) l’MpA è fenomeno a sé, con grandi dubbi, trasformismi e punti interrogativi che ne fanno, al momento, un qualcosa poco decifrabile e non suscitatore di grandi entusiasmi ed attenzioni.

4) condivido che il PdSUD non sia la casa degli indipendentisti. Ma non perché non sia radicato sul territorio nazionale; infatti, pur se è un partito ancora di dimensioni piccole ma in continua crescita, il PdSUD è presente in 11 regioni italiani con sedi, diverse decine di sezioni, referenti ed iscritti (ormai diverse centinaia, e quindi comunque il più diffuso e numericamente forte tra quelli in agitazione o chiamiamolo fervore) oltre ad un sito nazionale e 6 blog attivi quotidianamente. Il partito ha tra le sue fila anche alcune componenti che non disdegnerebbero l’indipendentismo, ma non ritiene temporalmente e strategicamente perseguibile quest’idea. Quindi non è di certo il PdSUD il contenitore per mirare nell’immediato all’indipendentismo. Il PdSUD è un partito identitario, federalista, che i re, le monarchie, i legittimismi, le indipendenze favoleggiate solo sulla carta, non li individua come suoi obiettivi, pur rispettando l’altrui pensiero.

5) singolare, se mi è permesso, ipotizzare che qualcuna delle forze esistenti che parlano di Sud, possa essere il cavallo di troia per dar voce all’indipendentismo; il mio modesto parere (non consiglio) è che l’indipendentismo debba organizzarsi da solo in una forza strutturata che persegua il suo scopo. E per far ciò esistono solo 2 strade: o le armi, o una strenua e organizzata battaglia di richieste, carte da bollo, avvocati e tutto quello che può servire allo scopo. Di certo le rivoluzioni da tastiera, gli slogan, le sigle fatte da 2 o 3 persone, le dichiarazioni roboanti, non sono il giusto viatico.

Un saluto cordiale a tutti

Andrea  Balìa













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