L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
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IL GRILLISMO

di Mino Errico

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4 Marzo 2013

Abbiamo letto i profili e le intenzioni degli eletti al Senato della Repubblica del MoVimento 5 Stelle nelle Regioni Meridionali.

Sono in tutto venti. Già questo li metterebbe in minoranza nel gruppo al Senato, anche se possedessero la necessaria cultura identitaria, per portare ad un salto di qualità la rappresentanza politica meridionale.

Non siamo esperti di profili umani ma di acqua sotto i ponti ne abbiamo visto passare abbastanza per capire di fronte a cosa ci troviamo.

Sono in genere dei professionisti, avvocati, ingegneri, architetti, impiegati, tutti sfegatati ambientalisti, che vogliono un mondo più pulito, amministrazioni efficienti, diritti civili, trasparenza.1

Nelle intenzioni ricorrono continuamente “qualità della vita”, "sviluppo sostenibile", "legalità". Tutti temi che riguardano principalmente le società opulente, non a caso il M5S è nato nell'area più sviluppata del paese ovvero in padania. Il tema principale che riguarderebbe le regioni meridionali – e cioè “il lavoro” – è quasi del tutto assente, ne abbiamo letto genericamente in due o tre profili su venti.

Accanto a temi ricorrenti troviamo anche dichiarazione di intenti abbastanza surreali – a nostro modo di vedere, ovviamente –, c'è chi propone “una sintesi dei pregi ei difetti di queste due realtà.[nord-sud, NdA]”, altri una “rivoluzione dei Normali“2, addirittura una proposta di rendere obbligatorie “educazione antimafia e cittadinanza attiva”.

Hanno una idea assolutamente autoreferenziale di regole e democrazia, questo sta venendo fuori in questi giorni, infatti ne propongono una sospensione, alcuni di essi parlano di prorogatio del governo in carica. Attaccano l'articolo 67 della costituzione sull'assenza di vincolo di mandato: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato». Contestare l'articolo va benissimo ma fino a quando non viene modificato è norma dello Stato.

Non si può andare di fronte agli elettori a prendere i voti denunciando una classe politica che non rispetta le regole e, una volta eletti, si fa una cernita delle regole che fanno più comodo.

E' prassi consolidata che con le nuove camere uscite dalle elezioni si proceda alla designazione da parte del Presidente della Repubblica di un nuovo Governo che presta giuramento, poi va in Parlamento per la fiducia. Dire oggi “resta in carica” il governo attuale è farsi beffe proprio delle persone che hanno votato per un cambiamento radicale, scegliendo il M5S. Se poi è una novità blindare la prima riunione degli eletti per sfuggire alle telecamere – alla faccia della trasparenza! – oppure tener fuori i giornalisti in nome della rete, dove son collegate solo poche migliaia di utenti, lasciamolo giudicare ai lettori.

Sul reddito di cittadinanza, in riferimento alle regioni a sud del Tronto,  abbiamo già scritto. Resta il fatto che i grillini sono gruppi disomogenei e localistici costituitisi attorno ad un tema, spesso ambientalistico, potremmo giungere ad una situazione in cui troveranno, nelle aule parlamentari, un compromesso sui vari provvedimenti, del tipo “io voto il tuo” e “tu voti il mio”. Questo nel migliore dei casi.

Con queste premesse dubitiamo che i grillini meridionali, non avendo alcuna visione strategica del futuro del sud, facciano meglio dei rappresentanti del centrodestra e del centrosinistra delle passate legislature o dei democristiani e dei comunisti, se vogliamo andare agli anni cinquanta e all'immediato dopoguerra.

Una grande responsabilità in tutto ciò ce l'abbiamo noi, presunti identitari, che con le nostre divisioni e con la nostra miopia coltiviamo aridi orticelli invece di fare squadra e di offrire un sogno di libertà alle Provincie Napolitane.

Le colpe sono diffuse e trasversali:

Forse ci toccherà aspettare la risurrezione della lega, risurrezione prossima ventura, per essere costretti ad accettare una libertà “octroyée” toscopadana e doverci arrangiare da soli.








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