L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
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Scusate il disturbo... ancora su Nievo

di Fausta Samaritani

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Grazie di aver pubblicato il mio messaggio.

Ancora sulle piastre. Nievo, nella famosa lettera da Palermo, dice di aver dormito sopra 500.000 piastre (non aggiunge né la parola "turche", né la parola "d'oro"). Ancora oggi i numismatici, quando parlano di "piastre", riferite al Regno delle Due Sicilie a metà Ottocento, intendono la moneta in argento che lì veniva battuta in diverse pezzature. La "piastra d'oro turca" non esisteva, perché i Turchi battevano la lira in oro e la piastra con il 3% in argento e il resto in metallo vile. Ci volevano 100 piastre turche per fare una lira turca in oro. I Borboni a metà Ottocento battevano monete d'argento e di rame, ma non d'oro. Le monete d'oro, di qualunque Paese, non avevano corso legale sotto i Borboni e si cambiavano presso gli orafi per il valore del metallo.

I tre milioni di lire che Bertani a Genova cambiò in oro, per poter acquistare in Inghilterra i due vapori Authion e Oregon, erano stati forniti dalla Banca Genovese dei Fratelli Rocca, su cambiali sottoscritte da Bertani e caricate sul Banco di Sicilia a Palermo, in forza di un Decreto di Garibaldi per cui il Banco di Sicilia riconosceva le cambiali sottoscritte a Genova da Bertani, a nome di Garibaldi. Questo acquisto e questo decreto sono datati luglio 1860.

Per tutte le informazioni su chi erano i finanziatori e sugli importi versati, vedi il resoconto ufficiale Bertani, pubblicato a gennaio 1861 in un opuscolo reperibile in alcune grandi biblioteche italiane (io ne possiedo una fotocopia). Bertani, dalla partenza di Garibaldi a Quarto fino al 31 dicembre 1860, amministrò oltre 5 milioni di lire, in parte frutto di finanziamenti privati, arrivati da 4 Continenti. Prima di partire da Quarto Garibaldi aveva infatti incaricato Bertani di restare a Genova, a raccogliere finanziamenti all'impresa.

Una cosa è la nascita di Logge massoniche isolate, altra cosa il riconoscimento ufficiale di un Loggia italiana da parte dei Fratelli inglesi e francesi. Solo grazie a un riconoscimento ufficiale, i Massoni inglesi avrebbero potuto dare ingenti finanziamenti a una Loggia italiana che avrebbe poi sostenuto Garibaldi. Garibaldi fu eletto a capo della Loggia democratica a Palermo, nel 1862, prima di passare lo Stretto e poi fermarsi in Aspromonte. Nel 1860 questa possibilità non esisteva, perché non esisteva la Loggia democratica cui fare riferimento (nacque, come ho detto, a Palermo a agosto 1860). Vedi dall'Epistolario di Garibaldi che razza di regali e festeggiamenti egli ebbe, quando andò a Londra dopo Aspromonte! Ma allora egli aveva una investitutra da parte di una grande Loggia italiana.

Dati i tempi e la lentezza dei collegamenti, dal momento in cui si sparge la voce che in Sicilia è scoppiata la rivoluzione e che Garibaldi si reca a Genova per organizzare una spedizione in soccorso dei siciliani, non c'erano neppure i tempi tecnici per raccogliere in Inghilterra, (qualcuno dice addirittura anche in Canada e in America) moneta contante in oro, magari turca, e mandarla a Garibaldi prima della sua partenza da Quarto!

I finanziamenti da parte della Massoneria inglese arrivano a Garibaldi quando si comprese che egli davvero aveva la possibilità organizzativa e tecnica di far cadere lo Stato Pontificio. Ma questo si capisce dopo Aspromonte, quando Garibaldi progetta nuove Spedizioni dirette su Roma. Dal suo Epistolario si ricavano i mille rivoli lungo i quali questo fiume di denaro entrò e uscì dalle sue mani, perdendsosi in gran parte in altri scopi.

Vi ho annoiato con tutte queste chiacchiere e chiedo scusa.

Fausta Samaritani


Gentile Signora
le fonti vanno valutate e quello che scrive Bertani vale quanto quello che scrive un borbonico, se non viene comprovato. Taluni parlano di somme ingenti date da Vittorio Emanuele a Bertani passando per vie svizzere. Sarà vero sarà falso? Io non faccio lo storico di professione e tocca ad altri dimostrarlo.

Alcune Sue affermazioni vanno al di là del buon senso. Come quella secondo cui la massoneria non avrebbe potuto dare finanziamenti se non a logge regolari e riconosciute. Mah, bisognerebbe chiederlo a qualche membro delle logge se le cose stanno davvero così. Io ne dubito molto.

Nell'ottocento la penisola fu terreno di scontro fra massoneria e chiesa cattolica. Il Regno delle Due Sicilie era per gli inglesi un ostacolo non solo rispetto alla Chiesa Cattolica ma anche rispetto al dominio sul Mediterraneo. Credere, come fa Lei, che venne fatto tutto alla luce del sole mi pare  veramente ingenuo.

Altra questione, anche se alcune fonti fanno passare la Spedizione dei Mille come un atto improvvisato, non è affatto vero.

Per concludere, noi, a differenza dei nostri detrattori, siamo aperti ai contributi dei dissenzienti, se posti con garbo e argomentati, quindi pubblichiamo volentieri anche questo suo messaggio.

Cordiali saluti

Zenone di Elea – 26 novembre 2012







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