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<alessandro romano Subject: MSG 06 - 022 - Dal passato al futuro - Intervista a Carlo di Borbone Date: giovedì 26 gennaio 2006 1.31 | Rete di Informazione delle Due Sicilie |
Diramiamo l'intervista di Salvatore Lanza al Principe Carlo di Borbone che per tutti noi duosiciliani è il simbolo vivente della nostra storia e della nostra identità di popolo.
Un'intervista serena e pacata, sicuramente in netto stridore con il vergognoso marasma politico che negli ultimi tempi sta assumendo sempre più la connotazione di una disfatta etico-morale.
Un'intervista che ci infonde speranza nel futuro ed orgoglio di appartenere ad una cultura e ad una civiltà grande ed ultramillenaria.
Cap. Alessandro Romano
- Quali rapporti ci sono tra la Campania e l’attuale Casa Borbone?
Il legame della mia Famiglia in modo del tutto speciale con Napoli e la
Campania, non solo non è mai venuto meno, ma ha sempre
costituito il perno centrale delle nostre attività e dei
nostri interessi. Specialmente negli ultimi anni, si è ancor
più intensificata l’attività di
assistenza solidale e promozione culturale che possiamo operare grazie
anzitutto alle iniziative intraprese dal Sacro Militare Ordine
Costantiniano di San Giorgio. Del resto, non posso certo negare che per
ogni membro della mia Famiglia Napoli è sempre stata e
rimane una città del tutto speciale…
- Che cosa pensa S.A.R. della crisi profonda che sta vivendo Napoli in questi ultimi tempi?
Credo che occorra essere propositivi. Mobilitare innanzitutto le
coscienze di un grande popolo, la sua ricchezza culturale,
artistica, quella peculiare “ordinata”
organizzazione civica che ha fatto di Napoli una Capitale.
- Che cosa pensa quando la storiografia anche attuale attribuisce colpe non vere alla Sua dinastia sottraendole i meriti oggettivi?
Nella sua domanda c’è già la risposta.
Che se ne può pensare? Veda, nessuno ha mai chiesto o
preteso che si nascondano gli errori dei miei avi (e la nostra
storiografia più seria e scientifica li ha sviscerati
tutti). Ciò che rimane però inaccettabile
è il monoculturalismo. E’ inaccettabile non solo e
non tanto per i danni alla memoria dei Borbone delle Due Sicilie, non
solo per l’offesa che si fa alla verità storica;
è inaccettabile soprattutto per la ferita che si procura
alla nostra identità culturale e civile.
- A che cosa può servire oggi la memoria storica e come vede l’opera di recupero che si è realizzata in questi ultimi anni?
Senza memoria storica - e naturalmente non sono certo solo io che lo
dico - si perdono le radici identitarie di un popolo; e questa
è una vera sciagura per qualsiasi popolo, specie per i
più ricchi di civiltà, cultura, fede comune. Oggi
poi, in un mondo in costante apertura, diviene ancor più
necessario saper mantenere la propria identità, proprio a
vantaggio della stessa globalizzazione, affinché questa sia
motivo di arricchimento comune e non di conflitti e separatismi.
- Quale ruolo può ricoprire oggi un uomo con il Suo nome e i Suoi titoli?
Nascere erede di una Famiglia che ha regnato in una terra meravigliosa
e particolare come quella delle Due Sicilie è una
responsabilità che non si può dimenticare e un
onore che dà senso costante alla mia esistenza. Posso
ugualmente continuare a servire da un lato i grandi ideali di cui essi
si fecero testimoni e dall’altro le popolazioni meridionali
attraverso le opere di assistenza e sostegno che con mia moglie ci
sforziamo di sostenere tramite l’Ordine Costantiniano.
- Quali sono le principali attività e finalità
del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio?
I Cavalieri Costantiniani nei secoli passati servirono anche con le
armi in pugno la Cristianità, quando questa era attaccata
militarmente. Poi, specialmente a partire dalla Prima Guerra Mondiale,
furono sempre più attivi nell’assistenza
ospedaliera ai soldati e ai malati in genere.
Da decenni, e specie in questi ultimi anni, oltre all’assistenza ai malati e all’aiuto agli ospedali e alle istituzioni caritative, si è molto intensificata l’opera di sostegno ai bisognosi di ogni parte del mondo e di recupero di iniziative culturali e civili.
- La vedremo più frequentemente passeggiare per le strade
della Sua antica capitale?
In realtà vengo molto spesso a Napoli, non sempre in maniera
“ufficiale”. Napoli rimane e rimarrà
sempre la “capitale” della mia Famiglia.
- Un augurio per Napoli e la Campania.
Il mio è più che altro un invito:
l’invito ai napoletani a riscoprire la reale grandezza umana,
culturale e civile del loro passato, allo scopo di ritrovare la forza e
la saggezza per tornare a far grande Napoli per civiltà e
“dolcezza di vivere”.
I Principi Carlo e Camilla di Borbone delle Due Sicilie Duchi di Calabria |
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