Pubblichiamo
l'articolo del Direttore de "ilbrigante", Gino Giammarino, che
ringraziamo per averci autorizzato a pubblicare. Un articolo da
meditare, per tutti noi che da anni ci battiamo per una rilettura del
passato del Sud-Italia in vista di un futuro migliore.
Grazie e tornate a trovarci.
Oramai anche i ciechi potranno vedere quello che andavamo sostenendo da tempo: il partito del Sud è maturo. E, come pure abbiamo detto da queste colonne, a realizzarlo non sarà la galassia di quelle associazioni meridionaliste o borboniche che da anni si dedicano a convegni autoreferenziali, pubblicare libri e sfornare giornali di sterile e piagnucolosa rivendicazione. Ma andiamo per ordine.
Punto primo, il partito del Sud. Nel pantano della politica italiana,
la credibilità degli schieramenti di controdestra e di
centrosinistra è ai suoi minimi storici: bisogna inventarsi
qualcosa di nuovo e la cosa più logica, per un Paese che si
avvii a passare - con tutta la fatica e gli attriti del caso - dal
medioevo al federalismo, è la composizione di coalizioni
rappresentative di aree geo-politiche e non di idee morte, distrutte
dalla storia.
Questo può dare nuovi credits sia all'esausto elettore, non solo
meridionale, ma italiano, sia all'Europa dove da anni le associazioni
come la fiamminga "Europa Ven Der KuIture", che rifiutò la
giovine Lega di Bossi e Miglio in quanto la Padania non risultava nel
loro archivio storico delle identità, attendono - invano - la
costituzione di una rappresentatività dell'ex territorio delle
Due Sicilie.
Senza dimenticare il - non trascurabile - dettaglio per il quale le
élites, abituate a "giocare" con gli umori ed i consensi delle
masse, hanno bisogno che la divisione in due schieramenti opposti sia
netta, che il nemico (hostis) da odiare sia immediatamente
riconoscibile. Con la sovrapponibilità raggiunta dal
centrodestra e dal centrosinistra, favorita dal fatto che, ormai, le
politiche vengono deciso a Bruxelles e non a Roma, questo gioco del
consenso al bilancino è sempre più difficile, sempre meno
interessante.
Punto secondo, il merìdionalismo. Purtroppo, le associazioni di
cui sopra sono, effettivamente, rappresentative del Sud e del suo
endemico e sfrenato individualismo. Ne viene fuori un risultato
paradossale: le associazioni non riescono a fare associazione tra loro
e a far passare all'esterno la genuinità di alcune, costituite
da personaggi veramente innamorati della propria terra, al punto che
meriterebbero il consenso e la fiducia per rappresentarla anche in una
sede istituzionale. Ma, paradosso numero due, hanno scritto tanti
libri, saggi ed articoli sul 1861 senza mettere a frutto la lezione che
venne dal Nord: mettersi insieme in nome di un ideale più alto.
Risultato finale, il Partito del Sud verrà creato dal Nord ed
affidato a politici di mestiere, magari meridionali, e chiarisco subito
che non mi riferisco alla recente riunione napoletana
organizzata dal presidente della Regione Campania, Antonio
Bassolino, con gli altri presidenti delle Regioni meridionali: parliamo
di scenari, dove anche Berlusconi si organizza rispolverando il
ministero per il Mezzogiorno.
Dunque, per chiudere lo scenario, è necessaria un'ultima
osservazione sul bipolarismo, la cui rovina è stata la
confusione con il bipartitismo. E' possibile che in tutta la vicenda ci
sia un errore di base, quello di aver lasciato i democristiani, che
avrebbero dovuto essere i "conservatori" (torìes), sciolti sia
nel centrodestra che nel centrosinistra, mortificando la nascita di un
polo progressista o riformista che ne bilanciasse, di slancio, gli
antichi bizantinismi che hanno portato problemi al suddetto Bassolino
nel Governo della propria Regione quanto al suddetto Bérlusconi
nella propria coalizione?
Se questo è vero, allora ha ragione chi definisce il sistema
politico italiano come un falso-bipolarismo" non 'meno di chi parla
della realizzazione di un "falso-federalismo" in assenza di una Camera
delle, Regioni.
La domanda finale è talmente intricata che non ne saprebbe
uscire neanche il mago Houdìni: da chi è riuscito, fatta
salva la buona volontà di tutti, a darci un falso-bipolarismo ed
un falso-federalismo, che tipo di "meridionalismo" possiamo aspettarci?
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