ITALIANI delle Provincie Napoletane, uomini sovversivi, associatisi ad una setta fatale all'Italia, violando lo Statuto fondamentale del Regno, sprezzando gli ordini del RE e i voti del Parlamento, sotto pretesto di affrettare il compimento della Patria unità hanno riuscito ad accendere la guerra civile nella vicina Sicilia -- Garibaldi, loro duce, dopo aver innalzato lo Stendardo della rivolta, compromesso una patriottica, ricca e popolosa Città, abbandonati i giovani inesperti ed illusi che seco aveva tratti, si è gettato sul continente e minaccia travolgere nell'Anarchia anche queste Province.
Il Governo ha il sacrosanto dovere di salvare il paese da simile
sciagura, di mantenere incolumi i diritti della Corona ed impedire che
siano compromessi i principii consacrati dallo Statuto e dai
Plebisciti. Il Governo ha quindi il dritto di valersi di mezzi
eccezionali per soffocare la rivolta ovunque si manifesti. In
virtù pertanto dei pieni poteri statimi conferiti con Reale
Decreto del 20 corrente dichiaro:
Il territorio delle sedici Provincie Napolitane ed isole dipendenti
è posto IN ISTATO D'ASSEDIO.
I GENERALI COMANDANTI LE DIVISIONI IN ZONE MILITARI RIUNIRANNO nei limiti delle rispettive circoscrizioni territoriali i poteri politici e militari.
Qualunque banda armata, qualunque attruppamento fazioso, o riunione tumultuante, saranno sciolte colla forza.
Tanto l'asportazione quanto la detenzione non autorizzata d'armi d'ogni
specie, sono vietate sotto pena d'arresto ed i detentori dovranno
perciò farne la consegna entro tre giorni dalla pubblicazione di
quest'Ordinanza al rispettivo od al prossimo Comando Militare.
Nessuna stampa, pubblicazione o distribuzione di giornali, fogli
volanti o simili può aver luogo senza una speciale
autorizzazione dell'Autorità Politica locale la quale
avrà inoltre la facoltà di sequestrare, sospendere o
sopprimere qualsiasi pubblicazione.
La presente Ordinanza sarà immediatamente pubblicata nei luoghi e modi soliti per tutte le predette Province.
CITTADINI! Questi temporanei eccezionali provvedimenti non isvieranno
il corso regolare della giustizia, né incaglieranno menomamente
l'andamento della cosa pubblica e dei privati interessi, ma colpiranno
soltanto i cospiratori e perturbatori che troppo fin qui abusarono
delle nostre franchigie.
Non dubito che le G. Nazionali tutte, penetrandosi dell'alta loro
missione, più ardua e più importante, quanto più
sono gravi le condizioni del paese sapranno compierla con quella
devozione ed abnegazione di cui diedero già sì numerose
pruove.
Confido finalmente che tutti saranno meco persuasi essere questo nella
presente dolorosa situazione il solo mezzo di sortire dai pericoli che
ci circondano, e di giungere più prontamente alla meta cui tutti
aspiriamo.
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