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CREIAMO IL NOSTRO HYDE PARK

Massimo Calabrese

23 giugno 2009

Il 20 giugno 2009 ero anch’io in Largo di Palazzo già Piazza del falso plebiscito e nei giorni scorsi ho raccolto varie impressioni sul raduno, spesso negative, ma voglio essere di controcorrente.

Effettivamente non vi era la folla giovanile che internet annunciava, non vi erano gli ottocento e passa “patrioti”, che online avevano promesso battaglia per un referendum per la ricostituzione del Regno delle Due Sicilie, ma già il fatto di averlo pensato è positivo.

Lo scrivente ha caldeggiato alcune associazioni e movimenti maggiormente rappresentativi ad esserci per non deludere quei giovani spiriti, che potevano essere spaesati nell’immensa piazza.

Ero certo che non sarebbero venuti in tanti, ma bisognava aggregare quei fedelissimi presenti, alimentare le loro speranze, che rappresentano il futuro della nostra Patria.

Dall’insuccesso manifestatosi per buona parte della serata, caratterizzata dal piacevole sventolio delle bandiere Gigliate in quel Largo, che le videro protagoniste 150 anni fa e che hanno catalizzato la curiosità di passanti e fotografi, si è passati ad un importante risultato, secondo il mio modestissimo parere.

L’azione di questi giovani ha portato a far incontrare i rappresentanti delle maggiori associazioni per il SUD intorno ad un virtuale tavolo rotondo.

I giovani di facebook sono stati quantificati in quasi un centinaio e credo che l’adunata con i curiosi abbia raggiunto anche le 180 unità.

Molti diranno pochissima cosa, ma si è sviluppato un lungo dibattito degno del londinese Hyde Park coinvolgendo addetti ai lavori e cittadini curiosi, che hanno discusso sullo stato della nostra Patria sudista e di Napoli, tanto che un autorevole esponente meridionalista ha auspicato con foga che incontri del genere possano avvenire più spesso in piazze più raccolte.

Prima di redigere bilanci negatici invito tutti a guardare al passato per guardare al futuro.

Ricordo il primo semestre del 2007 vissuto nella pesante angoscia di assistere alle celebrazioni del bicentenario della nascita del bandito garibaldi.

Eppure, possiamo dire che quella sfida è stata vinta, tutti insieme con la nostra determinazione e con il cuore patriottico abbiamo rovinato i festeggiamenti.

Poi sono seguiti altri appuntamenti, altre battaglie di stampa, mediatiche e possiamo dire di averle vinte.

Prima, se parlare della Verità Storica, del glorioso passato dei nostri padri, dei nostri Sovrani, della nostra Patria, dei crimini subiti si temeva di esposi al ridicolo e ci intimoriva, ORA sono loro gli unitaristi, i filo risorgimentali a nascondersi, a tacere, a temere che qualcuno denunci la Verità in un convegno o mostra.

Quanta acqua è passata in due anni ed avremmo mai pensato che le maggiori organizzazioni duosiciliane si sarebbero ritrovate oggi in Largo di Palazzo in Napoli con palesi invocazioni per l’unità dei movimenti meridionali?

Direte che sono le solite dichiarazioni di rito, ma importante è pronunciarle, non dobbiamo perderci di vista.

Importanti avvenimenti ci saranno nel 2010 a Salemi, a Marsala, a Teano e più importanti nel 2011.

Appuntamenti a cui noi TUTTI dovremmo esserci, senza divisioni, per colpire in modo organizzato i nostri nemici storici tricolorati.

Creiamo un Comitato per le Contro Celebrazioni, che ci organizzi per pur marciando divisi colpiremo compatti, in attesa del giorno della proclamazione dell’indipendenza della nostra Patria.

 

Massimo Calabrese

















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