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Fonte:
La Nuova Banca - Organo del Coordinamento Nazionale tra le R.S.A. SINFUB Sanpaolo - IMI e Sanpaolo - Banco di Napoli - 22 LUGLIO 2005

Il Ministro Landolfi avanza la sua proposta per la Banca del Sud

QUESTIONI MAL..POSTE

Forte dissenso verso un'iniziativa che non esalta tutte le potenzialità del territorio

Si riaccende il dibattito, peraltro mai sopito, sulla Banca del Sud di cui anche questo foglio si è ampiamente occupato seguendone le evoluzioni sin dalla ormai nota "provocazione" lanciata dall'onorevole Tremonti nell'ambito di una intervista rilasciata qualche tempo fa sulle pagine  del  Corriere della Sera.


Il Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi vede in Poste Italiane  il  soggetto idoneo ad incarnare la predetta Banca, operando attraverso una raccolta aggiuntiva di risparmio.


Le repliche non si sono fatte attendere. Tra queste, di particolare significato annotiamo  l'intervento  squisitamente tecnico del vicepresidente di Intesa Mediocredito Giovanni Tricchinelli e dell'ABI. Il dottor Tricchinelli pone in evidenza le diversità operative esistenti tra Poste Italiane e gli Istituti di Credito.


Le Banche raccolgono risparmio destinandolo in attività e progetti di sviluppo legati ai settori produttivi, mentre le Poste canalizzano la loro raccolta prevalentemente alla Cassa Depositi e Prestiti che, quale investitore con profilo istituzionale, indirizza la maggior parte dei propri investimenti in iniziative pubbliche.


l Mezzogiorno, invece, ha bisogno di un soggetto che ne promuova lo sviluppo e la modernizzazione, sostenendo tutte quelle realtà che danno linfa alle piccole e medie imprese,  producendo ricchezza sul territorio, suscitando energie, capitali e progetti che, diversamente, non avrebbero uno strumento adeguato per trova re la loro giusta esaltazione.


Questa funzione non può che essere svolta da una banca culturalmente idonea a "sentire" il territorio, perché in esso radicata. Levata di scudi, invece, da parte del presidente Sella a difesa del sistema banca rio, che sottolinea idoneità e competitività delle banche attive nel Mezzogiorno,  già  in richiesto alla Banca del Sud.


Pur comprendendo la posizione assunta dal presidente dell'ABI nei confronti della proposta avanzata dal Ministro Landolfi, ci sentiamo di non condividere l'asettica affermazione con la quale il dottor Sella ha rimarcato: "Se l'idea è promuovere la nascita di un Istituto che finanzi il Sud senza applicare corrette procedure di selezione del merito di credito, riproponendo quelle prassi che hanno inflitto ai cittadini meridionali la perdita delle loro banche..." senza tener conto delle analisi, considerazioni e precisazioni che negli anni hanno fatto chiarezza contestualizzando la vicenda ed evidenziando nel prosieguo operativo la necessità di ridimensionare il fenomeno, almeno per l'ex Banco di Napoli (v. tempi di recupero dei crediti SGA).


Siamo certi che la "storia non finisce qui", ma riaffermiamo, con determinazione, la convinzione più volte espressa che la Banca del Sud è già presente sul territorio con il S.P. Banco di Napoli, in attesa dell'attivazione concreta della Banca d'Affari promessa, in un recente incontro tenuto a Napoli, dall'Amministratore Delegato dottor Iozzo agli imprenditori ed alle istituzioni campane.


Nell'ultimo Consiglio di Amministrazione svoltosi a Torino, al Direttore Generale del S.P. Banco di Napoli conferita la corresponsabilità con le strutture di centrale torinesi, del "progetto finanza per lo sviluppo", un centro al servizio delle imprese che dovrà coordinare tutte le attività di banca d'affari, ivi compresa la finanza agevolata, anche per progetti trasversali, coerenti con le vocazioni dei rispettivi territori. Un primo passo è stato fatto, ma non è sufficiente.


Riteniamo, infatti, che una adeguata efficacia - efficienza possa essere raggiunta soltanto con una presenza dei centri decisionali "dove si svolge l'azione", ferma restando la più complessiva strategia di Gruppo, dove l'attività specifica di territorio va ad innestarsi. Usciremo da questo immobilismo? Siamo fiduciosi! Ci aspettiamo una inversione di rotta che possa finalmente porre fine alla domanda: "Quale Banca del Sud?".


Leonida






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