“Una banca del Sud per il Sud, che non si occupi solo dell’esercizio del credito e del risparmio, ma che offra anche consulenza nei settori immobiliare e fiscale. Una banca che sappia cogliere i processi in atto, interpretando i segnali del mercato con maggiore lucidità. Perché gli istituti di credito territoriali creano un legame a tutto tondo con il cliente costruendo un rapporto di natura legale, culturale e sociale”.
Ne è convinto l’onorevole Giuseppe Galati, Sottosegretario
alle Attività Produttive che ha ribadito, intervenendo alla
prima Festa Provinciale dell’Udc, a Cutrofiano, Lecce,
l’idea della Banca del Sud prevista dall’articolo 54 della
legge Finanziaria. Per il sottosegretario le polemiche dei giorni
scorsi non sono altro che “demagogie elettorali”.
“E’ stato detto che la Banca del Sud non risolverebbe il
problema dell’insufficiente qualità del rapporto tra
cittadini, imprese e sistema creditizio - ha spiegato Galati -
tuttavia, se manca il sostegno del sistema creditizio, sia la crescita
che il dimensionamento delle imprese diventano difficili”.
“La Banca del Sud - ha affermato il sottosegretario Galati
- non vuole e non dovrà mai essere un altro inutile carrozzone
pubblico, ma dovrà privilegiare un modello di sviluppo legato
alle caratteristiche economiche e sociali del territorio”.
“Il nostro intento - ha aggiunto - è che sia promossa dal
Governo anche con la partecipazione delle regioni, degli enti locali,
della Camera di Commercio e delle imprese private del Mezzogiorno senza
stravolgere i naturali equilibri del mercato. Basta guardare al
successo delle banche popolari e quelle di Credito Cooperativo per le
quali il rapporto diretto con i clienti è un elemento
fondamentale. Parlerei di una Mediobanca per il Sud in grado di offrire
finanza innovativa e investment banking”.
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