Eleaml


Fonte:
Il Mattino - 25/02/2006

Banca del Sud, Tremonti sceglie un Borbone

«È un mio pallino da sempre, non sarà un carrozzone politico» Ma le Regioni sono scettiche
 di MARCO ESPOSITO

Come prima mossa, potrebbe chiedere indietro i 443 milioni di lire-oro del 1861 che i piemontesi prelevarono dalle casse del Banco delle Due Sicilie. Carlo di Borbone delle Due Sicilie, erede diretto della dinastia che ha regnato a Napoli dal 1735 al 1860, sta per diventare presidente onorario del comitato promotore della Banca del Sud.


La nomina sarà formalizzata il 2 marzo, con un decreto firmato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, un decreto che peraltro arriva con un mese di ritardo ripetto ai tempi fissati dallo stesso Tremonti con la legge finanziaria del 2006.


«Credo che sia significativo - ha detto Tremonti - che un pezzo così importante della storia del Sud sia presente in questa nuova impresa, che sarà importantissima per il meridione d'Italia, che dopo l'unificazione del nostro stato molto ha preso, ma anche molto ha dato. È un passaggio simbolico di grande rilievo, che una persona come Carlo di Borbone si impegni ora personalmente, e a titolo gratuito».


 La Banca del Sud, ha aggiunto Tremonti, «è un mio pallino da sempre: il Sud del nostro paese è l'unica grande regione d'Europa senza banche proprie. E il grave è che le aveva, ma le ha perdute.


Ora è tempo di far partire questo progetto, che non deve diventare un carrozzone pubblico, ma assumere subito dopo il primo atto del governo un aspetto popolare, territoriale, con azionariato diffuso. Inoltre - ha aggiunto il ministro dell'Economia - deve essere gestito da persone di grande esperienza e spessore, personaggi non discutibili e di grande statura».


Il presidente operativo sarà Gerlango Gesualdi, attuale vice presidente della Bei. Faranno parte del comitato in qualità di vicepresidenti il principe Sforza Ruspoli, la cui famiglia è tra quelle che hanno fondato la Cassa di risparmio di Roma, e Marco Milanese, attuale capo di gabinetto di Tremonti.


La Banca del Sud - anzi Banca del Mezzogiorno, secondo il testo della finanziaria, comma 380-382 - avrà uno statuto che «si ispirerà ai principi già contenuti negli statuti dei banchi meridionali e insulari» e potrà «attraverso trasparenti offerte pubbliche», acquisire marchi e denominazioni di «rami di azienda già appartenuti ai banchi meridionali e insulari».


Una sorta di rifondazione del credito meridionale, il cui percorso tuttavia appare ancora incerto. In primo luogo soltanto lo Stato, che ha a disposizione un gettone di 5 milioni di euro per il capitale sociale, si è detto con chiarezza disposto a fondare una nuova banca meridionale.


Gli altri enti evocati nella legge finanziaria - regioni, province, comuni, camere di commercio - non hanno finora battuto un colpo se non per prendere le distanze da un’iniziativa «non concordata», come ha detto per esempio il presidente della Puglia Niki Vendola.


Comunque la maggioranza del capitale, secondo quanto previsto espressamente in finanziaria, dovrebbe essere di soci privati. Un altro problema per la nascente Banca del Sud può venire dalla titolarità del marchio, visto che la Banca del Sud è già in pista da un anno a Napoli con un comitato promotore e ha raccolto fondi per 14 milioni di euro, di cui il 15 per cento sottoscritto dall’istituto fondazione Banco di Napoli, ovvero proprio da uno dei soggetti in teoria interessato al progetto.


Commenti favorevoli invece dal consigliere regionale della Campania, Luca Colasanto, che appartiene allo stesso partito di Tremonti, Forza Italia. Secondo Colasanto, oltre alla scelta di Carlo di Borbone «altrettanto adeguata è anche l'investitura di Gerlando Genualdi. È auspicabile che l'iniziativa del ministro venga realizzata ed attuata nel minor tempo possibile».


Torna su


____________________________________________________________________________________

Fonte:
Il Mattino - 25/02/2006

L’INTERVISTA

di Eugenio Donadoni

Carlo di Borbone, in vacanza con la famiglia a Cortina d'Ampezzo per festeggiare il suo compleanno, ha parlato con il Mattino del suo nuovo incarico.


Possiamo dire che ha avuto davvero un gran bel regalo per il suo compleanno, sono quarantatré...


«Non ricorda male, ormai sono davvero tanti, ma vede, sono un padre felice che si dedica alla famiglia e alle figlie. Non mi aspettavo questa nomina a presidente della Banca del Sud anche se, in realtà, sono molto fiero che hanno pensato a me per rappresentare il Meridione».


La sua sarà una presidenza onoraria e a titolo gratuito, ma non per questo meno impegnativa: come pensa di gestire questo nuovo incarico?


«In realtà i miei impegni non sono pochi, ma quando si tratta di qualcosa che riguarda il Sud il tempo riesco sempre a trovarlo. I  miei sforzi per il Meridione sono sempre tanti e la mia disponibilità totale, ma ritengo di poter facilmente abbinare il tutto perché l'obiettivo è unico, anzi, il ruolo di presidente di questa nuova banca mi sarà senz'altro utile per meglio aiutare chi ne ha bisogno cosi come è stato sempre fatto».


Approva questa nuova realtà economica prevista per Napoli e per il Sud?


«Non solo, ma la condivido, e, pur non essendo un grande esperto di economia, penso che una delle più grandi aree geografiche del Paese, con una popolazione di oltre venti milioni di abitanti non possa adeguatamente svilupparsi senza una propria banca che sia aperta alla vocazione mediterranea e in grado di competere in Europa, cosi come per lunghi secoli hanno fatto gli antichi e gloriosi banchi pubblici napoletani prima, e il Banco delle Due Sicilie e il Banco di Napoli poi».


Pensa quindi che sia un giorno importante?


«Penso proprio di si, lo è per Napoli ma anche per tutto il Sud e spero proprio che lo sia per tutti coloro che vorranno investire i propri capitali e intraprendere una serie di iniziative economiche in una terra per troppo tempo mortificata, ma ricca di tali e tante potenzialità che, credo, costituiscano oggi l'unica vera risorsa e occasione di sviluppo per l'Italia. Il Mezzogiorno è una risorsa, non un problema e queste iniziative lo dimostrano».


Quando sarà a Napoli?


«Prestissimo, tra pochi giorni sarò senz'altro presente, con il ministro Giulio Tremonti, alla conferenza stampa in programma nei primi giorni di marzo a Napoli, dove saranno illustrate con dovizia di particolari tutte le finalità nonché le linee guida di questa nuova ed interessante iniziativa socio economica. Mi riprometto inoltre di essere presente anche in Puglia, Calabria e Basilicata per sensibilizzare tutti gli imprenditori locali».








Torna su





Ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale e del web@master.