Eleaml


Fonte:
https://www.ragionpolitica.it/ - 10 febbraio 2006

La Banca del Sud per il vero rilancio del Mezzogiorno

di Mario Secomandi

L'imminente costituzione della Banca del Sud è uno dei tasselli più rilevanti dell'impegno concreto del Governo Berlusconi sul fronte del rilancio socio-economico del Mezzogiorno. E' di questi giorni, infatti, la notizia della firma, da parte del ministro all'Economia Giulio Tremonti, del decreto che istituirà il comitato promotore di questo nuovo istituto creditizio. Dopo aver inserito la Banca del Sud fra le priorità da realizzare nell'ultima Finanziaria, ora sulla scrivania del ministro è pronto il provvedimento che individuerà gli elementi caratterizzanti l'istituto, al cui capitale parteciperà lo Stato quale soggetto fondatore (sono pronti a tale scopo 5 milioni di euro) e che sarà organizzato in una società per azioni.

In un'intervista rilasciata al settimanale News, il ministro Tremonti ha annunciato che «sarà una banca aperta all'azionariato popolare diffuso, con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo economico del Sud». Poi ha aggiunto che di tale banca faranno parte «personalità di chiara fama del mondo delle professioni, imprenditori, artigiani ed esponenti degli enti locali. Ovviamente tutti uomini del Sud. L'interesse dei cittadini c'è. Pensi che sono stati duecentomila i contribuenti che hanno chiesto informazioni sulle modalità di sottoscrizione per entrare nel capitale». La Finanziaria prevede inoltre che i soci fondatori siano prevalentemente soggetti pubblici (oltre lo Stato, anche le Regioni, le Province, i Comuni e le Camere di Commercio); nondimeno, ancorché la natura dei principali fondatori sia pubblica, il capitale sarà in maggioranza privato.

In buona sostanza, la Banca del Sud ha tutte le carte in regola per divenire un nuovo fiore all'occhiello dell'economia mediterranea, e ciò a detta di tutti, tranne che delle Regioni rosse meridionali. I presidenti e le giunte di Puglia, Campania e Calabria infatti non riescono proprio ad ammettere la positività dell'impegno concreto del Governo Berlusconi, neanche riguardo alla costituzione di una Banca del Sud. Si tratta probabilmente di semplice e pura invidia, dal momento che non possono limitarsi a dire, come ha fatto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che «più che di una nuova banca, il Mezzogiorno ha bisogno di risorse e di investimenti da parte del Governo». L'atteggiamento da parte delle Regioni rosse meridionali è uno dei tanti esempi di catasotifismo, pessimismo cronico e sabotaggio dei progetti concreti messi in campo dal Governo Berlusconi.

Occorre a tal proposito, rammentare, relativamente all'impegno dell'attuale Governo, il Fondo unico per il Sud (Finanziaria 2003), gli incentivi per l'occupazione nel Mezzogiorno e nelle aree svantaggiate (Finanziaria 2002, 2003, 2004), i Fondi per la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo del Mezzogiorno (dal 2003), oltre che tutte le altre riforme strutturali che fungono da volano per uno sviluppo autentico ed integrale del Sud: legge obiettivo per le grandi opere (legge 443/2001), riforma fiscale e del mercato del lavoro, accanto alla lotta alla criminalità organizzata ed alla contraffazione delle merci provenienti dal contesto di «concorrenza sleale» relativo ai Paesi asiatici, Cina in primis.

Ancora, è da segnalare positivamente l'approvazione della fiscalità di vantaggio per il Meridione e le zone svantaggiate, obiettivo centrato grazie all'impegno della delegazione di Forza Italia in seno all'Ue, unitamente alla rimodulazione dei finanziamenti previsti per la legge 488, da destinare alle piccole e medie imprese; si tratta di fondi di cui le maggiori beneficiarie saranno proprio le Regioni del Mezzogiorno. Nota curiosa: solo dalla Sicilia, regione dignitosamente non colorata di rosso, si parla di novità positiva ed incoraggiante, con riferimento alla costituzione della Banca del Sud. Bisogna ricordare come la difficoltà di accesso al credito e la sottocapitalizzazione delle imprese rappresentino una sorta di «circuito vizioso» il quale, attraverso l'implementazione del nuovo soggetto creditizio, potrà ben presto trasmutarsi in «circuito virtuoso», sulla scia di un autentico e definitivo decollo socio-economico del Mezzogiorno.

Segno che l'operato del Governo Berlusconi è innovativo. Positivi sono anche l'incoraggiamento e l'apprezzamento, da parte del Fondo Monetario Internazionale e dell'Ocse, a che il nostro Paese prosegua sul sentiero, già decisamente imboccato dall'attuale Governo, della modernizzazione, conseguibile soltanto - a parere di questi due enti - per il tramite delle riforme strutturali come la riforma del mercato del lavoro, quella del risparmio (e di Bankitalia), oltre che della riduzione della pressione fiscale e della presenza dello Stato nell'economia (con mirate e programmate privatizzazioni). Tutte cose, queste, realizzate dal Governo Berlusconi e sistematicamente avversate e demonizzate dalle sinistre.







Torna su





Ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale e del web@master.