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LA CURA

di Emilio Zangari


Molto brevemente mi permetto alcune considerazioni relative all’articolo riportato su www.lavoce.info dove  viene  ben riportato quello che è l’attuale dibattito sulla bozza presentata dal ministro calderoli e che sembra interessare tutti quanti per il suo “approccio generoso” , come viene definito nell’articolo, che la bozza ha verso le regioni “povere”.

Questo perché  sembra (io aspetterei la versione definitiva e soprattutto la sua applicazione, che in questo paese è sempre diversa da quello che si pensava) che nelle intenzioni del relatore e nelle richieste di tutti ci sia l’impegno a far si che vengano mantenuti i “livelli essenziali” per quanto riguarda servizi come sanità e assistenza.

Viene detto altresì che la scelta fondamentale sia l’individuazione di questi servizi essenziali, citando l’articolo 119 della costituzione,(fra l’altro cambiato pochi anni fa  a maggioranza), e dicendo che è contradditorio.

Tengo a sottolineare che invece non sono altresì contradditori gli articoli 2 e 53, che sono molto chiari.

Ora non si vuole parlare, non lo fa nessuno, del fatto che comunque la differenza economica fra sud e nord,  o “dualismo”, come lo chiama lo SVIMEZ, è una realtà a cui non ci si può sottrarre, e che con il F.F. (cosi come viene presentato) verrà accentuato e questo  senza che vengano dati nè mezzi nè risorse nè regole nuove   per permettere ai territori Duosiciliani di poter  avere uno sviluppo economico che li possa portare alla pari con i territori “padani”.

Se continuiamo a pensare che la cosa più importante sia quella di avere i fondi necessari per sanità e assistenza, facciamo semplicemente il gioco di chi vuole definitivamente affossare  i territori Duosiciliani.

Se, mettiamo, vengono concessi i fondi per le spese di sanità e assistenza,(che comunque sono dovute) come faranno i territori del Sud a creare:

Ho citato solo alcune cose, ma è indubbio che, senza regole diverse, non sarà possibile uno sviluppo dei nostri territori, perché gli amministratori non hanno, avendo a disposizione una base imponibile bassa, la possibilità di entrate diverse, in quanto non è pensabile un aumento di tasse su persone che già hanno redditi molto bassi; non c’è autonomia senza risorse; di conseguenza non sarà possibile pensare a quelle funzioni che non vengono definite essenziali ma che di fatto faranno in modo che un cittadino padano  abbia più diritti di un cittadino duo siciliano(di fatto viene violato l’Articolo 2 della costituzione).

Un'altra considerazione è che il cosiddetto “fondo perequativo” (ma sarebbe meglio dire fondo di carità) sarà in pratica gestito dalle regioni e basato sul bilancio delle regioni. Questo pone un problema costituzionale; enti locali (regioni ricche) che di fatto finanziano altri enti locali (regioni povere).

Allora il punto di forza delle nostre richieste non può essere quello dei “livelli essenziali di assistenza”( per altro, come già detto, dovuti), ma la richiesta di regole nuove, che diano  una maggiore autonomia alle regioni duosiciliane (lo statuto siciliano applicato a tutto il sud potrebbe essere un’ottima idea) e gli permettano di potersi veramente amministrare, riuscendo così  a responsabilizzare gli amministratori e ad avere la possibilità di poterci sviluppare.

Viene ripetuto da tante parti che con l’applicazione del federalismo fiscale  l’italia guarirà dalle malattie storiche che l’affliggono da sempre;

nessuno dice che c’è una parte di questa “espressione geografica” che, facendo un esempio di tipo “sanitario”, ha una grave malattia cardiaca e un’altra che ha un raffreddore.

Quello che stanno pensando di fare è di somministrare, per guarire, un’aspirina ai due malati.

Una stessa cura per due malattie diverse.

Lascio a voi immaginare chi è il malato più grave.

Zangari Emilio –Comitati Due Sicilie- Lombardia



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