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IL GAZZETTINO ONLINE - Martedì, 26 Luglio 2005

A Venezia Demetrio Serraglia si è laureato in storia con una tesi sul Veneto Serenissimo Governo 

I Serenissimi conquistano Ca' Foscari

Il neodottore (105 su 110) spiega come ha bypassato le obiezioni della commissione
 
di Claudio Strati

Cassola


Il "Veneto Serenissimo Governo", non una normale associazione ma secondo i suoi militanti "un governo in esilio" pur sotto l'"occupazione italiana", è stato il protagonista della tesi di laurea di uno studente cassolese, Demetrio Serraglia, di recente laureatosi in storia a Venezia, alla facoltà di lettere e filosofia di Ca' Foscari, relatore il prof. Pietro Brunello. 105 su 110 il punteggio finale. Una tesi di laurea diversa dalle solite, perchè Serraglia è lui stesso un militante del Vsg. Scrive infatti nell'introduzione che dal 2000 ha ricevuto l'incarico di "Corriere di Gabinetto del Veneto Serenissimo Governo": «Il mio avvicinarmi alla causa veneta non è un'idea improvvisa le cui radici sono in superficie, ma una scelta che va ricercata nella famiglia in cui sono cresciuto. Fulcro della mia decisione è stato principalmente mio padre Valerio».


Che problemi di gestazione ha avuto la sua tesi?


«I problemi iniziali consistono nel fatto che il Veneto Serenissimo Governo non è un normale partito o movimento - spiega Demetrio Serraglia - ma un governo in esilio, non fuori del Veneto ma nei luoghi storici dell'antico governo veneto. C'era qualche resistenza a far ricostruire la storia del Vsg da parte di un avente parte in causa come me. Il prof. Brunello ha così proposto di realizzare un'antologia di documenti, una raccolta finora mai fatta prima, in modo che il lettore possa farsi un'idea sua. Io ho lavorato su questo progetto». Così nelle oltre 400 pagine gli interventi e le introduzioni di Serraglia rappresentano la parte minore, mentre il maggior spazio è occupato dai documenti.


Quali obiezioni ha sollevato la commissione durante la discussione della tesi?


«Ha trovato difficoltà a capire come il Vsg sia erede e continuatore della storia e della cultura della Serenissima Repubblica. Questo è un fatto che spiazza il lettore. Mi è stato contestato che il Vsg, oggi, usa della storia della Repubblica di Venezia solo i punti che gli fanno comodo. Ho spiegato vi è un utilizzo della storia particolare da parte di qualsiasi governo: stando alla realtà italiana, il centrosinistra farà più leva sui valori della Resistenza, mentre il centrodestra preferisce rivalutare quelli di base della Rsi».


Una delle pietre miliari su cui fondate il vostro essere "governo in esilio" è quello che definite "referendum farsa", il plebiscito del 1866 sull'unione del Veneto all'Italia. Che cosa ne pensano i commissari?


«Su quello non hanno avuto nulla da ridire. Gli accordi internazionali furono disattesi, su questo non c'è dubbio anche se sono passati 139 anni di dominio italiano. Una domanda invece è stata questa: il Vsg è autoreferenziale, chi è che lo legittima? Ho risposto che anche De Gaulle, quando parlava ai francesi, non era riconosciuto dal governo Petain...».


Insomma il Vsg ancora un movimento di liberazione?


«Questo è ciò che lo distanzia dalla Lega e da altri movimenti localistici. Non chiede ai veneti di andare alle urne, per non legittimare l'occupazione italiana. E una parte cospicua della tesi raccoglie i documenti che attestano l'attività di "politica estera" del Vsg per cercare legittimazione presso altre Nazioni» (c'è spazio per lettere inviate a Bush e a Israele, con risposta del bureau di Sharon, nel 2002, in cui si legge che il governo israeliano "non si intromette nei conflitti interni degli Stati stranieri", ndr).


Lei naturalmente crede fermamente nella natura "liberatoria" del suo movimento.


«È sempre stato così, dalla fondazione di Conselve nel 1987 in poi. Luigi Faccia, da allora ininterrottamente il presidente del Vsg, era uscito dalla Liga Veneta contestando le diatribe interne per la disputa di poltrone a Roma, e da quel momento si mise a punto l'operazione "risveglio del leone" che poi sarebbe culminata, 10 anni dopo, nell'assalto al campanile di San Marco del 1997, effettuato anche per mettere in second'ordine i festeggiamenti per i 200 anni della caduta della Serenissima. Il Vsg era semiclandestino, furono 10 anni dedicati a preparare l'evento e a costruire i due tanki. La distanza con la Lega e altri partiti veneti fu nel 1997 chiara, dopo l'assalto: i Serenissimi furono insultati e considerati "provocatori" e "brigata mona"».


Il Veneto Serenissimo Governo è anche un'associazione, registrata a Bassano nel '99, oggi con sede a Cassola.


«Quella fu una forzatura contro il carcere comminato ai Serenissimi: la provocazione stava nel depositare all'ufficio del registro italiano lo statuto di un'associazione che era pure movimento di liberazione».


La tesi chiude con proposte di costituzione veneta. Cioè?


«È un punto di partenza per chi vede un futuro veneto indipendente. Il modello della rivoluzione francese in due secoli ha portato a guerre e grazie ad esso sono andati al potere i dittatori. Un nuovo modello secondo noi deve avere come valori fondanti le radici giudaico-cristiane di Veneto ed Europa, i 10 comandamenti pur in uno stato non confessionale, il rispetto della famiglia e leggi morali indiscutibili».


Il neodottore Demetrio Serraglia ne è convintissimo. Ha dedicato la sua tesi "a tutti i veneti che in ogni tempo e luogo hanno lottato per la libertà della propria terra dagli occupanti".








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