La dichiarazione seguente è stata posta nella ml ddojesicilie da uno dei moderatori, Antonio Serao.
Riteniamo doverosa la sua pubblicazione in modo che siano le parole di Maiorana stesso a esprimere quali sia state e quali siano le sue intenzioni e i motivi che stanno alla base dell'alleanza elettorale tra il neonato movimento Noi Meridionali e la Lega Nord, alleanza che ha scatenato una accesa discussione tra i fautori (chi vi scrive è favorevole) e gli avversari.
Pensiamo sia giusto portare questo contrasto alla luce del sole. E avremmo voluto che questo contrasto fosse emerso pubblicamente prima dell'accordo elettorale.
Noi non crediamo nè alle avanguardie rivoluzionarie nè alle teorie sul popolo bue.
La gente ha diritto di sapere la verità: sempre!
Stimo moltissimo Edoardo Spagnuolo, persona integerrima e di grande
cultura meridionalista. Senza voler fare graduatorie, anche io amo i
Meridionali e da circa 5 anni mi batto senza sosta in difesa dei
diritti e della dignità dei meridionali.
Per questo ho deciso di stravolgere la mia vita fino allora serena,
trascurando il lavoro, la famiglia e aderendo prima a un partito
sicilianista che, riuscito ad essere credibile, ha rappresentato un
punto di riferimento ottenendo il 5,5 % dei consensi nell'isola,
quattro deputati regionali, consiglieri provinciali e comunali.
Mi sono reso conto però che per ottenere il riconoscimento
dei nostri diritti era necessario far nascere una coscienza
meridionalista diffusa, non solo tra la gente di cultura, ma al popolo.
Solo così si potrà realizzare una forza elettorale in
grado di imporre scelte a favore del Sud da parte dei partiti e dei
governi. E per questo è necessario fare politica che è
cosa molto diversa dal produrre cultura.
Io ritengo che in questo sia la vera differenza delle posizioni che
in questo momento con mio grande dolore dividono Edoardo Spagnuolo da
me.
Premesso che entrambi con il cuore ci battiamo, forse Edoardo
privilegia un meridionalismo culturale ed io i Meridionali che
soffrono.
E per questo che sono disposto a sacrificare anche la mia immagine,
il mio presente ed il mio futuro, qualora non venisse capito il
progetto che secondo me e la maggioranza dei meridionalisti, che ha
approvato la strategia politica, porterò, dopo 60 anni di
immobilismo, il meridionalismo ad essere un soggetto politico.
Fino ad oggi il meridionalismo è esistito solo nei convegni,
per la prima volta è presente in tutte le regioni con propri
candidati alle europee. Obiettivo è usare gli spazi televisivi
per promulgare le nostre idee ed informare che finalmente esiste un
movimento a cui i meridionali possono fare riferimento elettorale.
La proposta di Edoardo era di non presentarsi alle elezioni, ma un
movimento esiste solo se ha il coraggio di essere presente
elettoralmente, se no resta culturale e filosofico.
Dice Edoardo che è necessario aspettare che il movimento
meridionalista cresca, ma chi dovrebbe farlo crescere se i
meridionalisti non siamo politici di professione, ma ognuno di noi deve
lavorare per mantenere la propria famiglia. Per far nascere un vero
movimento politico sono necessari grandi capitali, mezzi di
comunicazione, gente che si dedica a tempo pieno alla attività
politica e noi non abbiamo niente di tutto questo ecco perché in
60 anni non è mai nato un meridionalismo politico ed elettorale.
Quanti decenni ancora la povera gente deve sopportare il
sottosviluppo e il dramma dell'emigrazione?
Se il Meridionalismo non esce dalle biblioteche e con strategie
politiche non scende nelle piazze e tra la gente non avremo noi futuro.
E quando si decide di far politica può capitare di dover fare
scelte, nel momento, dolorose ma che servono a far uscire il movimento
dalla palude in cui è stato relegato.
Era necessario allearsi. Ma con chi?
Con i partiti tradizionali tutti responsabili di aver creato il
dramma nel Meridione?
Credo proprio di no. L'unico movimento che ha destabilizzato i
partiti e il Governo è stato Bossi, con cui ci accomuna l'idea
dell'autonomia e del federalismo.
Di certo Bossi non è responsabile del disagio socio economico
dei meridionali, ha inveito contro "Roma Ladrona" ed anche noi lo
facciamo, derubati dei diritti.
Ha inveito contro i politici meridionali che hanno privilegiato
interessi personali invece di aiutare la propria terra e la propria
gente e lo facciamo pure noi che pretendiamo non assistenza ma vero
sviluppo economico.
E poi non è certo un matrimonio definitivo, il futuro si
vedrà ma prima bisogna nascere come movimento politico nazionale
e questa alleanza e questa nostra presenza per la prima volta in 60
anni ci fa esistere.
Certo non fa bene alla nostra coesione e alla nostra immagine tutto ciò che Edoardo Spagnuolo sta facendo contro di me perché mina la credibilità del movimento e mia che da anni mi spendo per la stessa idea di Edoardo e che ho rifiutato di fare il senatore alle ultime politiche, rifiutando il collegio di Caltanissetta offertomi dalla
CdL, nel convincimento che da solo non sarei riuscito a realizzare
niente.
Mentre con questa scelta, criticabile ma necessaria, se lavoreremo
alle prossime politiche potremo avere innumerevoli parlamentari.
Edoardo tengo troppo alla tua stima e amicizia, ricordati che è più facile non fare che fare e quando si ha il coraggio di fare si può anche sbagliare, ma il non fare non produce niente e continua a condannare la gente che vogliamo difendere a sopportare mille difficoltà.
ENZO MAIORANA portavoce di "NOI
MERIDIONALI"
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