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Se nel Sud l'autonomismo comincia a pagare politicamente i due poli ne vedranno delle belle. Certo, una parte di questo elettorato può rientrare nelle due "case" (destra o sinistra) ma una altra parte non rientrerà mai più - esiste un retroterra cullturale anche nel meridione continentale che può costituire la base per la creazione di nuove aggregazioni politiche di tipo autonomistico o per lo sviluppo di quelle già esistenti.

Con questo dato occorrerà fare i conti volenti o nolenti perchè la spinta probabilmente non si risolverà con qualche ampolla d'acqua del Volturno - tanto per parafrasare recenti ritualità padane.
Grazie e tornate a trovarci.

Web@master - 21 maggio 2005
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Fonte:
https://www.corriere.it/  17 maggio 2005
Elezioni comunali: Enna passa dalla Cdl all'Unione

A Catania vince la Casa delle libertà

Scapagnini riconfermato sindaco al primo turno con oltre il 50%. Berlusconi:
«Vincere si può, ora mettiamoci al lavoro».

   

CATANIA - Umberto Scapagnini, farmacologo e medico personale di Silvio Berlusconi, è stato riconfermato sindaco di Catania. Lo spoglio delle schede ha richiesto praticamente 24 ore e alla fine ha ufficializzato quello che già appariva chiaro ieri, dopo lo scrutinio parziale dei voti. Ovvero che il sindaco uscente sarebbe riuscito a centrare la rielezione già al primo turno. Scapagnini, che è anche europarlamentare di Forza Italia, ha raccolto 98.557 consensi, pari al 52,19%, distaccando nettamente il portacolori dell'Unione, l'ex ministro e a sua volta ex sindaco Enzo Bianco, della Margherita, che si è fermato a 86.252 preferenze, ovvero il 45,67%. Tutti sotto l'1% invece i risultati ottenuti dagli altri cinque aspiranti alla carica di sindaco.


LA CDL ESULTA - La vittoria di Scapagnini ha ridato coraggio al centrodestra che ora parla di rilancio della coalizione, anche se - sempre al primo turno - ha dovuto accettare il passaggio della giunta di Enna al centrosinistra e constatare una rimonta delle forze dell'Unione, che alle politiche del 2001 in Sicilia erano state sonoramente battute con un 61 a zero. Il risultato di Enna e il recupero generalizzato dello svantaggio di quattro anni fa rendono meno amara la sconfitta subita dalla coalizione prodiana a Catania, dove fino alla vigilia in molti davano per certa la capitolazione della Cdl. Che ora, invece, può esultare.


A partire dal sindaco riconfermato, Scapagnini, secondo cui «i catanesi hanno capito che abbiamo lavorato bene». Non conosce incertezze il presidente della Regione Salvatore Cuffaro, secondo il quale la Cdl vince «un po' dovunque». Anche i due ministri siciliani, Stefania Prestigiacomo e Gianfranco Miccichè parlano di «trend positivo per la Cdl».


La Prestigiacomo aggiunge che «la Cdl non è abbonata alla sconfitta», come invece aveva lasciato intendere qualche giorno fa il segretario dell'Udc Marco Follini. Il quale, a sua volta, si dice soddisfatto e rileva come «trasformare una vittoria in un'inversione di tendenza stabile è difficile ma non impossibile». Una constatazione, questa, che accomuna il leader dell'Udc a Silvio Berlusconi che all'arrivo delle prime notizie dalla Sicilia aveva sottolineato come «la vittoria è possibile», augurandosi che a questo punto nella Cdl «la si smetta con le liti e si cominci a lavorare».

Umberto Scapagnini (Parrinello)


Un altro vincitore, oltre a Scapagnini, è l'udc ribelle Raffaele Lombardo che con le sue quattro liste autonome ha raccolto in Sicilia il 14% delle preferenze. «Con questo esperimento politico abbiamo lanciato una straordinaria ciambella di salvataggio a Berlusconi», commenta Lombardo.


Il grande sconfitto, Enzo Bianco, ha telefonato all'avversario per congratularsi della vittoria. E a chi gli chiedeva un commento ha detto: «Il mio è un ciclo che si chiude dal punto di vista amministrativo con Catania. Lavorerò in consiglio comunale fino a quando i miei impegni nazionali saranno compatibili con un impegno serio per la città».


IL «RIBALTONE» DI ENNA - A Enna, dove l'affluenza è sostanzialmente identica a quella del 2000 (è andato a votare il 75% degli aventi diritto, contro il 75,3% delle precedente consultazione) è invece il centrosinistra a cantare vittoria: il candidato ulivista Rino Agnello prevale con il 56,4% sugli avversari e strappa alla Cdl il governo della città. Soddisfatti i Ds che parlano di risultato importante che «segna la prima significativa incrinatura della roccaforte siciliana del centrodestra».


IL REFERENDUM - La nuova legge elettorale siciliana varata ad agosto dall'Assemblea è stata approvata nel primo referendum confermativo in 59 anni di storia dell'Autonomia. Nelle urne hanno vinto i sì con il 56,57%. E dunque la legge resta in vigore, ed è con questa che si voterà per le regionali del 2006. Bassa la partecipazione al referendum, svoltosi in concomitanza con la prima delle due giornate dedicate alle amministrative: il 16,8%.







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