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Fonte:
https://comitatiduesicilie.org/

II Congresso Nazionale

di Giuseppe Vozza
Caserta 15 ottobre 2009

Il II Congresso Nazionale dei Comitati delle Due Sicilie ha rappresentato un importante appuntamento ai fini dell’organizzazione, in quanto non solo ha visto la partecipazione di numerosi delegati provenienti da ogni parte della penisola, ma anche e soprattutto perché sono state rafforzate alcune linee programmatiche dell’Associazione.

Gli interventi sono stati caratterizzati da un lato nell’evidenziare i mali, cronici, e tutti scaturenti dalla cosiddetta “unità d’Italia”, e dall’altro da una improrogabile, oramai, ricerca di nuovi percorsi per innescare un processo virtuoso per riscattare l’intero Sud.

Infatti, non è più possibile limitarsi alle sole diagnosi, che sono del tutto insufficienti ed inefficienti, per quanto alcune volte possono anche assumere forme variopinte, a risolvere gli annosi problemi che attanagliano il Popolo Duosiciliano. Il compito del medico è di indicare la giusta e corretta terapia, non limitarsi alla sola diagnosi. Ed è questo che noi vogliamo e dobbiamo fare: indicare la giusta e corretta terapia per frenare la continua dissipazione del patrimonio culturale, storico, sociale ed economico del mondo e del popolo del Sud. Sono oramai quasi 150 anni che si sta assistendo a ciò con la subdola ricetta della damnatio memoriae. Occorre allora ritrovare in noi stessi la forza per frenare questa e dall’altro iniziare a percorrere nuove vie che possano e debbano riscattare la nostra Terra e noi tutti.

In quest’ottica è stata affermata da vari delegati la necessità di adottare uno strumento nuovo ed incisivo per parlare alle varie genti del Sud: iniziare a fare politica. E fare politica significa intercettare le esigenze del popolo, che non è più rappresentato dai vari “eletti”, chiunque essi siano e a chiunque essi appartengano. Gli attuali “eletti” non sanno rappresentare le esigenze della nostra Terra e del nostro Popolo. E soprattutto quelli di “origine meridionale”, tali o perché eletti in collegi del Sud o perché figli di genitori del Sud. Gli “eletti” del Settentrione, senza se e senza ma, si cingono a coorte per difendere gli interessi padani; quelli del Sud se ne stanno beatamente a litigare tra di loro per chi deve ostentare di più. Viene a mente la classica battuta di un grande figlio di Napoli, Totò, allorquando si chiese: “Ma siamo vincoli o sparpagliati?”.

Bisogna allora smetterla con l’essere sparpagliati, sia in riferimento alla classe degli “eletti” e sia anche e soprattutto, occorre pur ammetterlo, in riferimento a tutta la variopinta gamma dell’associazionismo meridionalistica, borbonico e via di seguito. Occorre superare gli stantii e riduttivi steccati di piccoli recinti, ove l’unica religione che si professa è quella dell’autoreferenzialità. Occorre andare oltre, occorre andare a conquistare nuovi spazi, nuovi percorsi, al fine di innescare il meccanismo virtuoso di cui si diceva prima.

Per fare tutto ciò è auspicabile la formazione di un braccio politico che più duttilmente sappia parlare alla società, ma è ancor più vero che l’associazione vuole e deve essere una continua fucina di idee, analisi, progetti, capacità, da sfornare in continuazione e da fornire alla divisione politica, la quale, quindi, deve essere vista e considerata come la messa in atto di quanto abbiamo in potenza. In quest’ottica occorre sempre più dialogare con gli uomini del Sud per far sì che possa crearsi un fecondo rapporto osmotico che dovrà servire sia a costruire sempre più numerosi Comitati Duosiciliano e sia a rafforzare le attuali reti locali. Ed ogni luogo, grande o piccolo che sia, deve dotarsi di ambedue le possibilità, che non sono antitetiche tra di loro, ma naturalmente complementari.

Sulla base di tutto ciò il II Congresso Nazionale dei Comitati delle Due Sicilie ha sancito all’unanimità che il compatriota Bruno Mabilia da questo momento in poi svolga la funzione di coordinatore su tutto il territorio della penisola sia tra le attuali organizzazioni già operanti e sia tra quelle che si porranno in essere nei prossimi giorni. Quando – ed i risultati dovranno ottenersi decisamente in tempi brevissimi – si avrà piena coscienza che è possibile procedere ad una organizzazione della divisione politica, ci preoccuperemo di indire una nuova assise con il compito di elaborare eventuali modifiche statutarie e soprattutto di individuare un nuovo e diverso modello di sviluppo socio-economico ma essenzialmente culturale per il territorio e per il popolo del Sud. Un modello “nuovo” e “diverso” di sviluppo sta a significare che nulla deve avvenire contro il Sud, ma tutto deve avvenire dentro il Sud e tutto deve avvenire a favore del Sud. E tutto deve avvenire secondo le vocazioni naturali del territorio e secondo le vocazioni del popolo.

Oggigiorno le nostre terre sono mortificate in continuazione non solo dalla monnezza, che rappresenta la parte più folkloristica dell’attacco violento al territorio, ma dalla continua riduzione della superficie agraria utile con l’insediamento di supermercati, con la costruzione di superstrade, con la costruzione di grossi insediamenti edilizi, con la distruzione del paesaggio; e questa mortificazione è il grande proscenio in cui si svolge la nuova tragedia: non più emigrazione fisica (per quanto ancora molto evidente, ne sanno qualcosa i giovani costretti a recarsi altrove oltre il Garigliano), ma continua e sperata (dalle centrali finanziarie nordiste ed europee o addirittura d’oltreoceano) emigrazione delle nostre risorse finanziarie.

Noi dobbiamo iniziare a riprendere a difendere la nostra Terra, perché se difendiamo la nostra Terra difendiamo noi stessi: solo così potremo vivere liberi, perché si è liberi nel momento in cui avremo operato una scelta di identità.

Noi ci sforzeremo di essere testimoni di questa visione. “Tutto il resto è follia” ci suggerisce il filosofo Friedrich Nietzsche.

  Giuseppe Vozza

Presidente nazionale - Comitati Due Sicilie



II Congresso Nazionale
Da destra verso sinistra: Nicola Catanese (CDS Napoli Capitale); Fiore Marro (segretario nazionale); Frank Elvis (CDS- Toscana); Ezio Spina (Coordinatore CDS -Puglia); Giuseppe Simonetta (CDS- Caserta-Terra di Lavoro); Cosimo De Gioia (Vice presidente CDS Puglia)
I partecipanti al Congresso
I partecipanti al Congresso

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