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Fonte:
https://partitodelsud.blogspot.com/

INTERVENTO DI ANTONIO CIANO AGLI STATI GENERALI DEL SUD 

Palermo 13 novembre 2010

Un saluto a Pino Aprile che, nonostante le difficoltà della vita, oggi, è qui con noi, e questo è un segno tangibile di affetto nei confronti del sud, e fatemelo dire, anche del nostro partito.

Ebbene, come la Signora Cottone diceva, le nostre sfortune risalgono a 150 anni fa, quando con un’invasione assassina, senza dichiarazione di guerra, il Piemonte, i Savoia invasero le terre fertilissime e ricchissime del meridione d’Italia.

Ebbene 150 anni fa, quando si stabilì il tesoro italiano, che fu praticamente accorpato al Regno di Sardegna e poi al sedicente Regno d’Italia, le casse italiane, il tesoro era composto da 668 milioni di lire, ben 463 di quei 668 milioni appartenevano al Regno delle Due Sicilie.

Da noi la disoccupazione non esisteva, anzi vi era molta immigrazione dai paesi del nord e dall’Europa verso il Sud. La nostra industria era potente allora. Qui in Sicilia vi erano industrie di precisione. Ebbene, ci è stata smantellata quell’industria. Solo nella provincia di Terra di lavoro vi erano 5000 fabbriche, cartiere, industrie tessili con 4500 operai, e la manodopera non era a buon prezzo, era quella di quei tempi, però lavoravano 8 ore al giorno i nostri operai, in Inghilterra ne lavoravano 16. L’Inghilterra è stata quella che, tramite la massoneria, ha praticamente invaso, insieme ai piemontesi. le nostre terre. Ci hanno tolto la libertà, ci hanno tolto le fabbriche. C’era una ricchissima agricoltura, vi lavoravano 3 milioni di contadini, 2 milioni e mezzo nel continente e 500.000 qui in Sicilia. L’apparato industriale era formato da un 1 milione e 500.000 operai nel continente e 500.000 qui in Sicilia. Quello che ci dicono di un Nord ricco non è vero, la Lombardia era lo Stato più povero non d’Italia, ma di Europa. Quando fu formato questo tesoro del nuovo Regno, ebbene, noi contribuimmo con 440 milioni, la Lombardia solo con 8 e il Piemonte con 27 milioni, ma con 1 miliardo e 100 milioni di debiti, debiti che abbiamo pagato noi del sud, e li stiamo ancora pagando.

Ecco, perché ho fatto questa introduzione?

Perché dopo poco tempo da questa invasione, è cominciata la ribellione del sud proprio attraverso quella classe contadina, che si è sentita usurpata, perché i piemontesi hanno accorpato prima e poi hanno venduto le terre demaniali ed ecclesiastiche che stavano quaggiù. Ebbene, in 4 anni, hanno espropriato 400 conventi con tutte le proprietà terriere, e le hanno vendute ai latifondisti del tempo. I contadini che lavoravano in quelle terre sono stati cacciati, e sono andati assieme ai soldati, anche se borbonici, a combattere contro l’invasore che li aveva affamati. Ci sono state repressioni inaudite, stragi, stragi inaudite. La mia città Gaeta, in tre mesi di assedio, ha avuto 3000 morti civili e 1000 soldati borbonici e 41 soldati piemontesi morti, con la città completamente rasa al suolo. E non c’è stata solo Gaeta, perché quando le stragi cominciarono al Nord, a Genova nel 1849 l’esercito piemontese, anzi, Vittorio Emanuele II, quello che chiamavano “Re galantuomo”, il padre della patria, mandò 30. 000 bersaglieri a Genova a scannare 700 repubblicani che stavano reclamando l’antica libertà della Repubblica di Genova.

Ecco, la repressione dei repubblicani è stata feroce in tutti i tempi durante il Regno dei Savoia. Quella che vorrei ricordare qui in Sicilia, è quella a Castellamare del Golfo. Nel 1862 c’è stata una rivolta repubblicana. Avanzavano questi dimostranti contadini, con la bandiera rossa, perché rappresentava la repubblica, a quel tempo. Furono fucilati tutti dal generale dei bersaglieri e fu uccisa una ragazza di 8 anni e 2 mesi perché era parente di un renitente alla leva. Questa è la libertà che ci hanno portato i piemontesi.

Nel 1860, Garibaldi mandò il generale Nino Bixio a fucilare ancora i nostri contadini, a Bronte, a Niscemi, a Ragalmuto, a Biancavilla, ad Adrano. I contadini siciliani furono trucidati da Garibaldi e da Nino Bixio su ordine del console inglese.

Poi le stragi sono continuate in tutto il continente e nel 1866 qui a Palermo ci sono stati 6-7000 morti, quella che fu chiamata rivolta del 7 e mezzo. Ma in Sicilia scoppiò quella rivolta repubblicana che voleva ribaltare i Savoia.

Ebbene a noi ci fanno festeggiare i 150 anni, noi dovremmo ricordare queste stragi fatte dalla monarchia sabauda, noi siamo repubblicani, e siamo meridionali e siamo siciliani. Quindi dobbiamo difendere la nostra patria, rafforzarla, perché oggi la nostra patria è divisa in due, economicamente e politicamente.

Guardate c’è una sinistra e c’è una destra: per noi destra e sinistra sono solo indicazioni stradali, per un motivo molto semplice. Quella che chiamano economia italiana, non è italiana, è tosco-padana.

Ecco perché è nato il Partito del Sud, per difendere la nostra economia che non abbiamo più. Purtroppo i contadini sono stati scannati e umiliati.

Nella mia provincia, a Latina, pochi giorni fa c’è stata una dimostrazione con 3. 000 trattori in piazza. I pastori e i contadini sardi si stanno rivoltando. In Sicilia vengono scannati dal mercato globale, vendono la farina a 8 centesimi, 10 – 15 centesimi al kilo. Questa è una situazione insostenibile, dovuta alle programmazioni mancate del governo di centro, di sinistra e di destra. Ecco perché diciamo che destra e sinistra sono solo indicazioni stradali, per un fatto economico molto semplice.

Quella che è l’economia toscana-romagnola, legalmente e legittimamente, porta avanti- da sinistra- il discorso della Lega delle cooperative, delle coop, di Conad, di Todis e delle compagnie di assicurazioni come Unipol, di banche come Monte dei Paschi di Siena, e da destra tutto ciò che rimane:supermercati, Standa, Rinascente, Upim. Questi hanno colonizzato il mercato del sud e vendono i loro prodotti in prima istanza in questi mercati e la nostra produzione rimane bloccata, ed ecco la crisi che affiora. E così possiamo dire delle compagnie telefoniche: sono tutte del nord. Le compagnie di assicurazione, quelle mediatiche (televisioni come La7 e Mediaset). Vi sono le industrie che contano, tutte al nord. Hanno diviso l’Italia in due e noi siamo una colonia del nord, una colonia commerciale, una colonia mediatica, una colonia assicurativa, tutti i nostri soldi vanno li. E poi c’è qualcuno arrogante, razzista, io direi nazista. Ebbene li sentiamo vituperare il sud, vituperare i meridionali che lavorano da loro in padania e che li arricchiscono. Ecco questa è una situazione insostenibile, loro difendono il loro mercato, la loro economia. Ecco, doveva nascere un partito che difendesse la nostra economia, la nostra gente e che desse dignità al nostro popolo.

La dignità è molto importante. Perché in 150 anni, i Savoia ci hanno fucilato un milione di persone di contadini, poi è iniziata un’emigrazione biblica di 20-25 milioni di meridionali, siciliani, calabresi, campani, pugliesi, lucani, in tutto il mondo. Questa emigrazione noi la subiamo ancora oggi, i nostri figli- in 150 mila ogni anno- devono partire dai loro paesi per trovare un pezzo di pane vero, perché un ragazzo che va a Milano e trova lavoro a mille euro deve pagarne d’affitto 400-500 per una stanza e poi deve pagare la luce, ma per dignità va a lavorare, per non pesare sulle spese del padre e della madre, che magari sono pensionati. Io dico che noi piangiamo la nostra libertà, ed è tempo di chiamare a raccolta le forze libere e sane del Mezzogiorno, in una lotta a tutto campo contro un sistema intollerabile, nemico della religione cattolica, della tradizione, della storia, della cultura e della legittima prosperità di noi meridionali. Il Mezzogiorno d’Italia deve ritrovare, con la sua identità religiosa, morale e politica, anche un’identità economica, che si giovi delle risorse locali, comprese l’agricoltura, la piccola industria, la pesca, l’artigianato, il commercio, il turismo. Il sud ha bisogno di liberarsi dal colonialismo instaurato dalla borghesia del nord, ha bisogno di liberarsi del sistema fiscale impostogli dal Piemonte, ha bisogno della sua piena autonomia per far sprigionare la fantasia imprenditoriale dei suoi abitanti, creandone le condizioni.

Il meridione piange da 150 anni la sua “libertà”, la sua industria tessile, quella metalmeccanica, quella navale, la sua pesca copiosa, la sua florida agricoltura, i suoi milioni di emigranti, tutto ci è stato derubato e sottratto dal nord, che è ricco storicamente non è mai stato. Contadini, operai, commercianti, imprenditori, professionisti, il nord ci sta spennando. L’ultima ruberia è stata quella dei fondi Fas, ben 60 miliardi di euro che Bossi tramite Berlusconi ha portato dal sud verso il nord e ci hanno pagato le multe delle quote latte dei lattai padani, ci hanno pagato 100. 000 forme di grana padano, i debiti di Malpensa e hanno finanziato la fiera 2015 di Milano ed altre cose.

Costruiamo insieme un partito che raccolga i giovani di una destra pulita, di un centro cattolico, di una sinistra gramsciana, perché il sud è stato maltrattato dalla sinistra e dalla destra.

Non possiamo dir che è stato tutto male. Il governo ha distrutto il sud. Ci sono state anche delle cose positive, ma pochissime. Costruiamo una società neoumanistica, diversa da quella che vogliono farci digerire questi governi del nord, razzisti. Noi dobbiamo promuoverla questa società coinvolgendo nel dibattito e nella vita associativa coloro che vogliono sottrarsi all’ondata razzista.

Giovani, meridionali emigranti, venite a ingrossare questo partito, perché l’Italia ne ha bisogno. L’Italia ha bisogno di un partito che crei le condizioni per una libera politica, per una situazione nuova che si deve costruire in Italia. Dobbiamo trovare il coraggio di spogliarci e presentarci vergini e disponibili al grande appuntamento con la storia da costruire, perché un’epoca è finita, quella che io chiamo, epoca dell’ideologia risorgimentale è arrivata al fine. Questi se ne devono andare, devono andare a governarsi la loro economia in Toscana, in Emilia Romagna, in Veneto, in Lombardia. Il meridione, il centro-meridione deve essere governato da noi, da noi del partito del sud. E guardate, tutti questi movimenti e partiti, ascari dei partiti del nord, saranno destinati a scomparire dall’Italia e dal sud, perché non è possibile che “noi sud”, “io sud”, “loro sud”, feccia sud”, che è nata pochi giorni fa, debbano ancora governare questo territorio. Non è più possibile più questa situazione. Li dobbiamo cacciare dalla Sicilia, dalla Campania, dalle Puglie, dalla Lucania, dagli Abruzzi, dal Molise e dal Lazio. Questi se ne devono andare. Sta iniziando una nuova stagione politica e loro hanno paura di questo, la Lega ha paura di noi Partito del Sud, non ha paura del Pd oppure del Pdl, non hanno paura di Forza Sud, tanto lo sanno, sonno tutti loro alleati e continueranno tramite questi partiti, venduti, ascari del Nord a governare il sud, colonizzandolo ancora di più.

Dobbiamo avere la consapevolezza di questo e andare avanti. Garibaldi venne in Sicilia con 752 persone, è arrivato fino a Teano, ha consegnato quella che doveva essere la Repubblica del Sud ai Savoia. Noi cominceremo dai 200, 300 che siamo in questa sala ad andare avanti, perché noi conquisteremo non solo il sud, ma anche il nord con i nostri elettori, perché al nord hanno mandato 12 milioni di emigranti, ogni giorno dalle nostre terre partono centinaia e centinaia di giovani che non trovano lavoro qui, perché questo sud è stato desertificato.

Io finisco dicendovi che noi siamo nati qui, nelle terre ex delle Due Sicilie, e qui in Sicilia è nata la prima civiltà occidentale, Pitagora, Timeo, Filolao, Archimede, sono nati qui in Sicilia e dalla Sicilia è partita la civiltà verso la Grecia, Roma, e qui sono nate le prime scintille di una civiltà che poi ha dato al mondo questa civiltà, questa terra della Sicilia, questa terra siciliana, perché qui troviamo i templi a Segesta e a Selinunte, Piazza Armerina, Siracusa, Palermo. Ma, Santo Dio, quando qui si costruivano quei templi li stavano ancora nelle palafitte e oggi devono venire Bossi, e Maroni, a insegnarci la civiltà, a noialtri. Questi se ne devono andare dal Sud e dall’Italia, perché sono un cancro per l’Italia. Oggi il mondo intero sta ridendo di Berlusconi, e sta ridendo di noi italiani perché al governo ci sono questi delinquenti, perché sono delinquenti e sono anche dei ladroni, perché tutti i giorni ci rubano anche l’anima.

Io ho finito e passo la parola a Beppe De Santis. Grazie.


Beppe De Santis







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