Quando nel mese di giugno, appena trascorso, l’editore, della casa editrice Controcorrente, Pietro Golia ci propose di dividere con lui l’onore di ricordare Silvio Vitale, in una manifestazione che avrebbe visto la partecipazione di tutta l’intellighentia meridionalista ed identitaria, il nostro movimento era nato da pochissimo e muoveva i suoi primi passi soprattutto tra i calcinacci della futura sede in corso di ristrutturazione.
Per noi è stato questo un momento emozionante, da un lato
perché l’unica casa editrice meridionalista, l’unico
progetto culturalmente serio e duraturo, aveva riconosciuto in noi una
soggettività politica matura al punto giusto dal ritenerci
idonei a questo impegno; altra emozione, di tutt’altra
intensità, è stata la possibilità per un gruppo di
giovani, quali noi siamo, di poter in un certo senso restituire, anche
se in minima parte, impegno, dedizione, sentimento, al ricordo di un
uomo, Silvio Vitale, che è stato espressione aristocraticamente
coerente dell’impegno nella politica e nella cultura.
E’ proprio questo sentimento di profonda gratitudine che ha
ispirato l’ intento in questa prima uscita pubblica del nostro
movimento, ed è proprio questo sentimento che ci impone un
determinato stile nell’affrontare la mediaticità connessa
ad un evento di tale importanza, uno stile che deve necessariamente
essere sinonimo di impersonalità militante.
Cadute di stile, volgarità o addirittura forme di parassitismo
sono sempre rischi altamente verificabili per un movimento giovane, che
è praticamente sconosciuto e che abbisogna di creare la propria
visibilità solo con i propri mezzi. Per queste ragioni, qui
sinteticamente esposte, abbiamo deciso di non partecipare al convegno
in veste di relatori, nonostante le generose pressioni
dell’editore Pietro Golia.
Sarebbe stato un momento di disagio per tutti noi, far parte di coloro
che grazie anche all’insegnamento di Silvio Vitale, da anni
approfondiscono e divulgano le tematiche identitarie e della memoria
storica: per noi vige ancora il momento dell’ascoltare e senza
fretta addiverremo con i giusti tempi e la giusta maturazione alla fase
del farci ascoltare. Sarebbe stata una nota stonata, di cattivo gusto,
sfruttare, involontariamente, la memoria del padre nobile del
meridionalismo, per esporre le nostre idee.
Per far ciò creeremo altri momenti, ma quello che a noi premeva
era solo dar prova dei nostri ideali, e del nostro sommo
riconoscimento, per un uomo che non conoscevamo personalmente, ma che
sentivamo e sentiamo vicino.
Sarà quindi un evento di alta cultura e al tempo stesso
sarà un momento di grande pathos; sarà il momento in cui
tutti coloro che amano e difendono la propria cultura e identità
siano essi storici, giornalisti, politici o militanti al di la delle
differenziazioni e delle divisioni, ringrazieranno, in modo attivo,
confrontandosi sul tema dell’identità, colui che fu il
Professore, ma che è diventato, nei cuori di tutti, il Maestro
Silvio Vitale.
From: "Alessandro Romano" Subject: MSG 05 - 222 - Nel ricordo di Silvio Vitale Date: Wed, 12 Oct 2005 22:22:55 +0200 To: eleaml |
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Grande è stata la perdita per tutto il movimento revisionistico tradizionalista meridionale. Come grande è stato il dolore di chi lo conosceva e da anni con lui condivideva le gioie ed i dolori di un lavoro meticoloso ed estenuante.
La sua mancanza, forte ed incolmabile, si sentirà nei nostri appuntamenti annuali e nelle nostre battaglie quotidiane.
Intitolare all'Avvocato Silvio Vitale il convegno di studio che si
terrà a Napoli il prossimo 15 ottobre, non è stato solo
un doveroso atto di rispetto verso un uomo che ha dato tutto se stesso
alla cultura Meridionale, ma anche e soprattutto un indiscusso
riconoscimento a chi, in "tempi difficili", ha avuto il coraggio e la
costanza di inaugurare la stagione della rivendicazione storica.
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