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Fonte:
https://www.comitatiduesicilie.org/

Pontelandolfo 2008 - Rinnovata tristezza, rinnovata rabbia...

 di Giuseppe Simonetta

Il documento stilato così poco elegantemente dall’Amministrazione Comunale di Pontelandolfo  appare intriso solo di crassa ignoranza, risentimento, cattiveria gratuita e non apporta alcun lustro o vittoria a chi l’ha scritto o  all’Italia Repubblicana e democratica che si vorrebbe difendere...

Oltraggiare la memoria del povero Francesco di Borbone è purtroppo un facile esercizio di estrema scorrettezza che ci riporta indietro di 148 anni, quando i “padri della patria” pur di delegittimare il giovane Sovrano Napoletano, ne facevano circolare in tutta Europa le infami caricature unitamente a dei fotomontaggi con immagini oscene della Regina Maria Sofia... mentre il Popolo Napolitano (come si diceva allora) era rappresentato comunemente sui giornali satirici del “bel paese” da una moltitudine di pullecenielli sfaccendati e arruffoni... Eh, cosa sono capaci di fare  la propaganda e la disinformazione quando sono unite alla calunnia!...

Stranamente si omette di dire che “Francischiello” era l’appellativo affettuoso  utilizzato dal Popolo Napolitano nei confronti del giovanissimo Re... ”Ciccillo” e “ Lasa ” erano invece i nomignoli con cui il grande Re Ferdinando II  chiamava solitamente (e con autentico amore paterno) il proprio figlio Francesco... quindi non riesco a cogliere il vano sarcasmo sprecato per una così poco onorevole comunicazione, così come comprendo l’accento negativo e sinistramente equivoco dato al fatto che Francesco II fosse figlio di Maria Cristina di Savoia... Ebbene si, Vittorio Emmanuele II era cugino del nostro Sovrano.. e allora?

Ciò rende ancora più aberranti i fatti del 1860, così come la dietrologia utilizzata tanto al chilo dai sedicenti “garanti dell’Italia Repubblicana”..o no?Benchè essere definito “Monarchico Borbonico” mi faccia immensamente piacere, tengo a precisare che tra i partecipanti alla commemorazione vi era solo gente innamorata della propria Terra e che ad Essa ed al suo Popolo vorrebbe restituire l’onore e la dignità sottratte 148 anni fa.. Cosa evidentemente mai riuscita agli amministratori locali di ieri e di oggi...

Ad onor del vero, è opportuno precisare che le Bandiere che sventolavano sul Sagrato ed in Piazza non erano quelle di un “movimento monarchico qualunque” ma il Vessillo di una NAZIONE VERA, quella delle DUE SICILIE costretta a soccombere dopo una subdola e sanguinosa invasione...

Per terminare mi si permetta di esprimere tutto il mio più profondo disprezzo per la seguente affermazione:..“È proprio vero, il momento più alto che un popolo possa toccare è quando onora i propri Padri, sicuramente non “Franceschiello” ed il suo esercito”... Credo che questa frase da sola esprima in maniera inequivocabile, la totale mancanza di obiettività e di qualsivoglia cultura.

Cosa dire, quando con scaltro opportunismo si mette in mostra tanta sensibilità per i 45 soldati sabaudi caduti a Casalduni e poi si disconosce (o si omette volutamente) la sorte di DECINE DI MIGLIAIA di Soldati Borbonici, ITALIANISSIMI, provenienti da ogni parte del Regno e caduti da EROI sul Volturno, sul Garigliano a Gaeta, a Civitella del Tronto, a Messina.. deportati nel “civilissimo nord”e lasciati a morire di freddo e di stenti nei lager di Fenestrelle, e San Maurizio Canavese ecc..

A differenza dei soldati piemontesi, Essi non sono morti per una guerra di conquista, ma solo per difendere la loro Casa e la loro Famiglia... Non si deve anche a loro l’esistenza di questa Italia così dimentica e poco riconoscente che in un secolo e mezzo di vita non è riuscita ancora a garantire a TUTTI i suoi figli pari diritti, rispetto e dignità?

Quei Soldati il cui grido di battaglia era “Viva ‘O Rre!!” sono i MIEI PADRI e dopo 148 anni di oltraggi non permetterò a nessuno di dissacrarne ancora la memoria..

Se l’Italia Repubblicana e democratica è quella che concede ad un qualsiasi farabutto col fazzoletto verde al collo e farneticante di secessione, di bruciare il tricolore in pubblica piazza e di alzare il dito medio all’inno di Mameli, e nega a NOI il solo diritto di sventolare la Bandiera delle Due Sicilie allora mi VERGOGNO di essere Italiano...

Poveri caduti di Pontelandolfo... sono passati 147 anni e pensare che c’è ancora chi vive della loro morte...

Giuseppe Simonetta - Caserta


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