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PONTELANDOLFO, LA VERITA’ CHE FA’ MALE.

Emilio Zangari

E’ triste rendersi conto che i nemici peggiori per una rinascita del  Sud siano proprio al Sud.

Eppure non ci dovrebbe stupire. La rovina della nostra terra e’ arrivata con la complicità di traditori che per il loro benessere economico hanno venduto la loro gente e la loro dignità.

Dignità che non ci è stata ancora restituita.

Di quale repubblica parlano i rappresentanti comunali di Pontelandolfo?

Potrei continuare l’elenco, purtroppo, all’infinito.

Ma è veramente indecente non la difesa che gli amministratori fanno di questa repubblica, ma il disprezzo con cui parlano di quella che dovrebbe essere anche la loro storia.

Dovrebbero farsi un giro al nord questi amministratori, e vedere quanto “amore” c’è da parte dei “padani”, come loro amano  chiamarsi, verso la repubblica.

Il 2 giugno,festa della repubblica,  le uniche persone presenti alle manifestazioni sono quelle che sono obbligate a presenziare, e in più qualcuna che, dove si mangia, non manca mai.

Se la partecipazione degli amministratori, delle forze dell’ordine,  delle persone delegate e di intere classi di diverse scuole  non fosse obbligatoria, non si raggiungerebbero nemmeno quelle 40 persone che tanto gli amministratori denigravano.

Girando per questi paesi il 2 giugno, non si trova una bandiera tricolore neanche a pagarla; nessuno la espone, non interessa a nessuno il tricolore.

Qualche bandiera la si vede solo se l’italia vince il campionato del mondo di calcio.

L’amore per una patria non si può imporre con la forza, non si inculca con le parole, non può essere legato ad un evento sportivo.  E’ un qualcosa che viene da dentro, è un qualcosa che è legato alla nostra storia e che non può essere vero se parla di disprezzo per qualcun altro. Disprezzare le proprie origini non porta amore per la patria, ma odio e indifferenza.

Gli italiani si sentono sempre meno italiani, non si riconoscono in questo stato, perché si continua a raccontare loro solo una storia, che umilia una parte di questo paese, e lo fa sentire inferiore.

I Duosiciliani sono, per la gente del nord, inferiori.

Perché la storia, nei libri che a scuola ci costringono a studiare, ci insegna questo.

E le parole degli amministratori mi fanno capire che la lezione è stata insegnata molto bene.

“Il presente è figlio del passato e padre del futuro.”

Se continueremo a raccontare questa storia il futuro per i territori Duosiciliani non cambierà, perché un popolo senza passato non avrà mai un futuro, sarà sempre inferiore rispetto al nord, perché non possiede una sua identità.

Noi saremo sempre quelli che lo stato  deve “aiutare”, che hanno bisogno di “essere assistiti”, che non sono capaci di sbrigarsela da soli, che non sanno fare altro che chiedere soldi e così via.

Non ci può essere nessuna repubblica se non c’è pari dignità.

Noi non vogliamo il ritorno del Re, cari amministratori di Pontelandolfo, noi vogliamo solo la verità, vogliamo recuperare la nostra storia, che è piena di cultura e di primati, che è fatta anche di sovrani illuminati che non sono  scappati davanti al nemico,  che non ha niente da invidiare a nessuna storia, che ha dentro di sé i motivi di cui essere orgogliosi.

E vogliamo fare proposte serie, che permettano ai territori Duosiciliani di potersi sviluppare senza dipendere dalla “carità” o dalla “solidarietà” di nessuno. Sappiamo di avere le possibilità di poter crescere senza “pendere dalle labbra” del solito salvatore della patria (sempre del nord) perché la gente Duosiciliana ne ha le possibilità.

Se questa repubblica ha qualche speranza di essere veramente una repubblica, non si può prescindere da questo. Non c’è nazione dove ci siano cittadini di serie A  e cittadini di serie B.

Non può esistere una nazione senza una stima reciproca fra tutti i cittadini.

Credo che la ricerca della verità sia un dovere, perché è un passo fondamentale per ridare ai Duosiciliani l’orgoglio che gli è stato tolto.

Diceva Anna Frank “La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta”.

Credo di dover ringraziare le persone che hanno ricordato gli eventi di Pontelandolfo, cosi come gli eventi di Fenestrelle, cosi come chi ha cambiato il nome ad una piazza, così come i tanti che, giorno dopo giorno, contribuiscono a far conoscere la nostra storia.

Piccoli segnali che servono a recuperare una  Verità  che, sembra , a tanti fa male ascoltare.

Zangari Emilio – Comitati Due Sicilie - Lombardia


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