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LA CIVILTÀ CATTOLICA
ANNO UNDECIMO
VOL. VIII.
DELLA SERIE QUARTA
ROMA
Via del Seminario 123.
1861.
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Pag. 750

Regno delle Due Sicilie 1. Condizioni del Regno descritte nel giornale dei Débats — 2. Eccidii e sevizie per impedire la reazione — 3. Nota del Ministro degli affari esterni di S. M. it Re Francesco II intorno al plebiscito — 4. Turbolenze garibaldine — 5. Scioglimento delle bande di volontarii — 6. Feste fallite — 7. Largizioni e confische — 8. Nota del Ministro Gen. Casetta intorno al decreto che assegna ai cospiratori e banditi i beni confiscati della casa reale —9. Fatti guerreschi. Nota intorno al bombardamento di Mola — 10. Licenza data dal Re al Corpo diplomatico di ritirarsi da Gaeta. Mirabile fedeltà del presidio di Messina.

1. «Quelli che hanno chiamato i Piemontesi e che hanno loro consegnato il regno delle Due Sicilie, sono una impercettibile minoranza. I sintomi di reazione si trovano dovunque. Ebbero luogo dei disordini nella Basilicata, a Potenza, Montebelloso, Grazzano e Gravina, nella provincia di Lecce, nette montagne delle Calabrie, a Lagonegro, Montenuovo e Pizzo; nei dintorni di Napoli, alla Cava, a Vico, ad Amalfi, ad Ischia e in molte altre piccole località che sarebbe troppo lungo numerare.

Quasi dappertutto la guardia nazionale ha potuto reprimere il disordine; tuttavia si assicura che in parecchi luoghi essa ha dovuto cedere e perdere le sue armi. Ad Avezzano, negli Abruzzi, gli impiegati furono scacciati. Si racconta pure che innumerevoli insorti si sono rifugiati al promontorio Gargano sull'Adriatico».

Queste non sono chiacchiere di reazionarii, ma informazioni scritte da Napoli al Dèbats; il quale nel N.° del 23 Novembre riferisce altre lunghissime lettere, di cui giova recare qui alcuni brani. «Era pure uno strano esercito quello del Garibaldi! Tutti ne faccano parte nei giorni di paga; ma nei giorni di pericolo restavano pochissimi... La cassa è vuota; tin qui si è vissuto di spedienti pessimi. Si son messi fuora buoni del tesoro, titoli di rendile, ed i depositi della Banca. Insomma si campò di carta....

Il contrabbando è diventato uno dei diritti dell’uomo del popolo napolitano. I contrabbandieri avevano fatto lega offensiva e difensiva coi Camorristi, che sono una specie di briganti civili, capi per lo più delle prigioni e delle galere, ai quali gli abitanti di questi luoghi pagavano una specie di tributo per aver sicura la vita dagli assassini.

La polizia avea tratto dalle galere questi malfattori per iscovare con l'aiuto loro i ladri, e ne avea fatto birri e spie. E questi spartivano coi ladri e prendevano il salario della polizia. Così mangiavano a doppio tagliere... Ieri mattina ho udito il sig. Farini dolersi molto che codesta rupe di Gaeta intrattenga occupati un trenta mila uomini, i quali dovrebbero impiegarsi in mantenere la tranquillità pubblica nel Regno.1 Consiglieri di luogotenenza si sono chiusi nei loro uffizi; il pubblico ne è respinto colle baionette dai carabinieri. Bisogna confessare che cotesti signori non ispirano veruna confidenza...

Il Farini soccombe sotto il peso di 6,000 petizioni indirizzate a lui, e di 54,000 indirizzate al Re, dovendosi pur dare qualche riscontrò a questi mendicanti di impieghi e di stipendii». Quindi si spiega lo scoramento profondo con cui il corrispondente della Nazione (n. 335) scrive da Napoli sotto il 27 Novembre: Lo stato del nostro paese, a parlar candidamente, non è troppo lodevole». Esponendone le varie cagioni, finisce con dire: «Nove decimi adunque sono sempre in istato di aperta opposizione al Governo soltanto per privato utile».

E la Nazione stessa nel n.° 336 incomincia ex abrupto un suo articolo con dire che: «I prigionieri napoletani sono un vero imbarazzo pel nostro Governo. E difficile incorporarli nell'esercito, in parte perche si dimostrano renitenti, in parte per le qualità loro che si oppongono ad un amalgama, dal quale potrebbe scapitare la bontà dette nostre forze».

Il  che vuoi dire che né popolo, né soldati napoletani non istanno  pel nuovo ordine di cose. I preti son trattati come reazionarii. Chi dunque tiene pel Piemonte?












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