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Grotta di Lamalunga dell'Uomo di Altamura da 200 mila anni, maggio 2004
Io sono il dio vulcano dell'officina:
quello che vi acceca
con zaffate di fumo,
che vi soffoca
con sulfuree nubi
e vi spaventa
coi fuochi coi lampi…
Tommaso Di Ciaula

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Il MUSEO FICTION E LA PATRIA TELENOVELAS

Nino Gernone


Carlo Azeglio Ciampi 10° Presidente del Belpaese ha incaricato il ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani di valorizzare il monumentale Vittoriano a Roma quale "ideale Museo della Patria", in vista delle celebrazioni per i 150 anni dalla fondazione dell'Italia.

Urbani ha accettato l'incarico seppur impegnato al governo con ex - camerati, leghisti, rimanenze varie e - tra mille cose da fare -, interessati a tacitare anche i liberi siti Internet e le indipendenti Tv di Strada.

L'impegno celebrativo della Nazione prevede un ciclo d'otto mostre all'interno appunto della gigantesca e ingombrante "Macchina per Scrivere" a Piazza Venezia (così è definito dagli architetti di buon gusto il Vittoriano); gli appuntamenti culturali accadranno dal 2005 al 2011, data finale e compleanno storico da quel lontano 1861.

La prima delle mostre come dire ? seriali s'intitola "Fonti per la Storia d'Italia" (dal 2 giugno al 5 settembre 2004), seguiranno:

"Il governo del territorio" (2005);
"Simboli d'appartenenza" (2006);
"Oltre i confini dell'Anima" (2007);
"Arti e mestieri" (2008);
"Apprendere e comunicare" (2009);
"Italia ed Europa" (2010) e, infine, "Le radici della Nazione" (2011).

Presidente nominato del comitato organizzativo del programma è il quasi ottantenne pluridecorato dalle istituzioni storico Giuseppe Talamo, il cui cognome dal richiamo alquanto cortigiano si è da tempo preferito sostituire con il rispettoso nomignolo "Medaglia Smemorata": sempre convocato e presente il Nostro - come il prezzemolo in cucina - in queste occasioni e in ogni revival risorgimentale, solitamente a braccetto del napoletano di stirpe Ascari prof. Alfonso Scirocco.

Il Talamo è affiancato, tra gli altri, dai sempre arzilli Sabino Cassese, Giuseppe Galasso in "Croce", Francesco Margiotta Broglio, Piero Melograni.

Il prof. Medaglia Smemorata ha dichiarato nell'introduzione alla presentazione del programma: " Le mostre s'inseriscono nel dibattito sull'identità nazionale le cui radici sono rimaste a lungo neglette perché non erano nel DNA delle forze politiche cattoliche e socialiste "; non avevamo alcun dubbio al riguardo, infatti, le celebrazioni s'addobbano di vocaboli quali Nazione, Simboli, Confini dell'Anima, Arti e Mestieri, Italia ed Europa: a noi sembrano confezionati e pianificati dall'internazionale massonico- borghese di cui Ciampi fa parte da quel dì.

All'infinita e vuota retorica patriottica italiana il ministro della cultura Urbani ha contribuito nella presentazione dell'evento affermando che: " Il vero elemento caratterizzante il 'particolarismo' italiano è l'attitudine verso l'universalismo, che rende il nostro paese una delle poche e autentiche 'nazioni del mondo' ".

Lor Signori hanno anche messo in cantiere - beninteso con soldi pubblici Rai -alcuni sceneggiati dedicati all'immortale eroina sempre ansimante e fuggitiva Anita Garibaldi, e all'eterno sbarco dei Mille (questi ultimi di certo ormai saranno più numerosi delle gustose arance).

Nel serial Rai c'è anche una New entry, le Cinque giornate di Milano con Giancarlo Giannini nel ruolo di Carlo Cattaneo e con la regia di Carlo Lizzani, coetaneo del Presidente e innovativo director.

A Mediaset - Retequattro non sono da meno. Già lunedì 31 maggio inizia la prima di quattro puntate dello sceneggiato dedicato al monumento nazionale onnipresente - oppressivo Giuseppe Garibaldi servitore dei conquistatori Savoia, ma questa volta per rimarcare la figura dell'Eroe dei Due Mondi è stato acquistato il pacchetto televisivo già confezionato da Rete Globo, prima TV in Brasile e nel mondo per la produzione di Telenovelas.

Il leggendario Primo dei Mille è interpretato da Thiago Lacerda, divo popolarissimo della sceneggiata brasilera.

E' ormai chiaro a noi gente meridionale - così come il sorgere del sole, il soffio dei venti e le nuvole che ci guardano - che il Presidente 10° della Repubblica, i cortigiani vari e il Sistema toto corde, confondono la complessa Storia d'Italia e la nascita della Colonia - Sud quasi fosse un'eterna sceneggiata da rimaneggiare per essere sempre a loro gradita e utile per sottili tornaconti; per quanto ci riguarda rimane un dubbio finale: non bastava Mario Merola?

 

Nino Gernone maggio 2004

 

 

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