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Istruzioni pei funzionari di pubblica sicurezza - Ministero dell'interno (Pag. 85)

Circolare al sottoprefetti del regno sul brigantaggio.

Firenze, 19 marzo 1867.
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Nella imminenza della primavera, a scongiurare ogni pericolo di nuove riunioni di bande armate di briganti, il Ministero, oltre alle istruzioni comunicate al signor Prefetto della provincia, crede opportuno di rivolgere direttamente una parola ancora alla S. V. Ill.mo. Se i vantaggi finora ottenuti contro i briganti non fossero che un effimero risultato, se domani quei capi-masnadieri che contristarono per tanto tempo le popolazioni di codesto circondario, dovessero avere ancora tanto di ardire da mettersi alla testa di nuove comitive di malfattori ed imperversare ancora una volta per codeste campagne, io vedrei compromesse le condizioni economiche dello Stato, la opinione, di cui tutti dobbiamo essere gelosi, della civiltà dei nostri costumi, e l'autorità medesima del Governo. Le condizioni economiche del paese, perché non sarà possibile di restaurare le finanze dello Stato e dare un vivo impulso alle industrie ed ai commerci finché sarà d'uopo di tenere numerosi battaglioni di truppe diffusi nelle provincie del mezzogiorno a persecuzione dei briganti, finché sarà d'uopo tenere iscritti nel bilancio dello Stato vistosi articoli di spese per soprasoldi e per diarie a guardie nazionali e squadriglie organizzate pel brigantaggio, finché il viaggio da un comune all'altro non potrà farsi altrimenti che con grave pericolo di ricatti o di saccheggi.

Il concetto generale della civiltà dei nostri costumi — perché le più desolanti ed obbrobriose deduzioni sarà dato ai nemici d'Italia di poter derivare dal confronto statistico delle operazioni della forza pubblica contro i briganti; ed infine la dignità del Governo, perocchè questa perderà ogni salutare impressione nell'animo della popolazione il giorno in cui saremo obbligati a confessare che l'influenza delittuosa di un Fuoco, di un Pace e di un Cannone sia qualche cosa di più che l'influenza concorde di tutte le autorità e di tutti gli agenti della forza pubblica di codesta provincia, e che ancora per altro tempo dovremo svanirci in continue perlustrazioni sulle loro orme. Se in sei mesi non può negarsi che nelle sole provincie di Terra di Lavoro, di Chieti, di Aquila, di Salerno, di Potenza e di duo delle Calabrie sono stati sconfitti 520 briganti, quale spettacolo daremo noi all'Europa civile dei nostri costumi se continueremo a mostrar desolate da comitive di briganti le nostre campagne?

Oramai questo male deve avere un termine, le popolazioni hanno bisogno di sicurezza; noi abbiamo per primo dovere di garentirla a tutti egualmente e su tutta la superficie del Regno questa sicurezza, ed il Governo, per quanto vi abbia meditato, non può a meno di confermarsi nella sua prima persuasione già altre volte segnalata a'ie autorità politiche di cedeste provincie, che cioè la dispersione del brigantaggio sia questione di forza morale e di autorità più che di forza materiale e di lunghe e faticose perlustrazioni sulle orme dei briganti.

Se i signori sottoprefetti non si recano essi di persona sui luoghi più incalzati dal brigantaggio a disporre gli animi delle popolazioni, a ravviare le indagini rallentate o disperse, a rialzare lo spirito dei cittadini, ad annodare le fila di accorte e sicure investigazioni, a far convertire in esploratori ai servizi dell'autorità quelli che per l'addietro cospiravano coi briganti, ad atterrire gli inemendati manutengoli, a divisare con quali mezzi e con quali specie d'agenti della forza pubblica debbasi ne' vari luoghi dare opera alla persecuzione materiale de’ briganti, se Ella non ordina a due o tre delegati ed a questo o quell'uffiziale dei reali carabinieri di mettersi in giro e di non tornare più in residenza se non dopo dispersa quella comitiva di briganti che infesta il suo circondario, fornendoli, all'uopo, dei mezzi di spese segrete che sono necessari, non si riuscirà mai, ne sia ben certa, a finirla veramente coi briganti. — Eppure, così operando, tre sottoprefetti, in tre circondari diversi, han fatto toccare ai briganti una totale sconfitta, fra le unanimi benedizioni degli abitanti di quei luoghi; e questa riuscita non può a meno di confermare la esattezza dogli intendimenti del Ministero e l'opportunità delle sue istruzioni.

Il sottoscritto non le rappresenta già i risultati ottenuti da quei tre sottoprefetti per eccitare la sua emulazione. — Sa pur troppo dagli antecedenti di V. S. di quale e quanta passione sia animata pel pubblico servizio, perché non abbia bisogno di siffatti eccitamenti; ma, per questa sua qualità appunto di funzionario intelligente e passionato, ella è in grado di poter rendere a codeste popolazioni ed al Governo de’  maggiori servizi, sol che sia penetrata della necessità di dare un personale indirizzo a tutte le operazioni ed a tutte le esplorazioni che riguardano il brigantaggio di codesto circondario.

Il Governo, oggi più che mai, oggi che grandi economie debbono compiersi sul bilancio dello Stato, oggi che tutte le sue cure debbono versarsi all'interno ordinamento del paese di cui prima base è la pubblica sicurezza, oggi che deve tenere più alta la dignità nazionale al cospetto d'Europa, il Governo vuole assolutamente liberate le popolazioni dal brigantaggio. — Questa volontà del Governo è d'uopo che sia una volta da tutti compresa, e da tutti apprezzata senza limitazioni come senza rancori.

Quel funzionario che non si sente capace, co’  mezzi tutti dei quali può disporre, di mantenere la sicurezza della proprietà e della vita dei cittadini nell'ambito del territorio a lui assegnato, e di riuscire per conseguenza a liberarlo dai briganti, è bene che lo dichiari francamente, che rilevi agli occhi del Governo questa sua posizione. Bisogna che si senta capace di poter iniziare e dirigere animosamente questo servizio chi vuoi riuscirvi; poiché niente può operarsi di serio e di efficace da chi non senta vivamente la importanza della propria missione, e non si commuova e non si appassioni per tutti quei mezzi d'azione che sono acconci ad affrettarne il compimento.

Il Governo non ha mancato finora di dare a' prefetti e sottoprefetti tutti gli ausilii che sono in suo potere, ma ognuno deve sentire altamente la propria missione, e risponderne; e la missione delle autorità politiche nelle provincie meridionali si è quella soprattutto di assodare la pubblica sicurezza e di liberare quelle popolazioni dal male del brigantaggio.

Il ministro RlCASOLI.














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