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Fonte:
https://www.internapoli.it/ - 30/10/2010

Sulla riapertura di Taverna del Re i politici locali hanno miseramente fallito

«Hanno lo scuorno in faccia» e si guardano bene dal farsi vedere sul luogo della protesta. Questa decisione non porta nessun beneficio al territorio, è solo un dazio politico
da pagare al Presidente del Consiglio

di Aniello Di Nardo

GIUGLIANO. Si guardano bene i politici locali eletti in Provincia e in Regione a venire a Taverna del Re. A Napoli si direbbe “hanno lo scuorno in faccia”. Sì, perché la faccia ce l’hanno messa durante la campagna elettorale quando hanno promesso, giurando e spergiurando che mai più i rifiuti sarebbero arrivati su questo territorio. 

Forti delle garanzie date dallo stesso Presidente del Consiglio Silvio Belusconi, insieme a Bertolaso, che nel novembre 2008 firmarono l’armistizio con i cittadini e gli ambientalisti di Giugliano. Senza contare le misure mai partite per la messa in sicurezza degli impianti e i soldi mai arrivati.

Come si possono oggi presentare davanti ai cittadini? Con quale scusa? Visto che i rifiuti che stanno entrando nel sito di stoccaggio sono quelli di Napoli, non di Giugliano, Villaricca, Qualiano, ecc… . Quei rifiuti (i nostri), ad oggi, sono ancora in strada e si accumulano ogni giorno, creando i soliti disagi ai quali questa gente, dopo l’emergenza degli scorsi anni, sembra ormai abituata.

Molti fanno notare che tra le precedenti decisioni di aprire discariche e siti di stoccaggio sul territorio e la nuova riapertura di Taverna del Re c’è una differenza sostanziale. Questa volta la decisione è politica, non commissariale come le precedenti. Cesaro è il presidente della Provincia eletto dal popolo, non un commissario governativo. 

La sua è una presa di posizione prettamente politica. Se, come possiamo immaginare, il documento che ha firmato Cesaro è stato redatto da altri, corrisponde al vero, il fatto diventa ancora più significativo e la dice lunga sull’autonomia politica che (non) hanno i rappresentanti locali eletti nel comprensorio. Di chi sono ostaggio?

La storia dunque si ripete. A Terzigno chiedono una legge per l’esclusione definitiva di Cava Vitiello dai piani del Governo. Forse hanno ragione a non fidarsi. Ma come ci si può ancora fidare dopo che anche Taverna del Re era stata chiusa con la firma di Berlusconi e Bertolaso? Quali garanzie possono avere adesso quelli di Terzigno? La riapertura di Tdr dimostra quanto siano derogabili non solo le leggi, ma anche i patti e le promesse fatte ai cittadini. Quale fiducia si chiede dalle istituzioni quando accadono eventi di questo tipo?

Giugliano è stanca anche di protestare ormai. Le vecchie ed infruttuose battaglie dimostrano, purtroppo, che manifestare pacificamente è solo tempo perso. Oggi ho visto svariate decine di carabinieri armati fino ai denti scortare 50 autocompattatori contro poche persone a volto scoperto, con le mani alzate e praticamente inermi. E’ stata, credetemi, una scena mortificante.

Da giornalista, non credevo di assistere di nuovo a scene di questo tipo dopo tutto quello che è successo negli anni scorsi. Pensavo, ingenuamente, che la maturità delle istituzioni, proprio in base alle vecchie esperienze, fosse cambiata in positivo.

Facciamo pena agli occhi di tutto il mondo per come la situazione viene descritta dai media. Sembriamo incapaci di trovare una soluzione ai rifiuti. I manifestanti vengono criticati perché “protestare contro i rifiuti non succede in nessun’altra parte del mondo”. Ma qui il problema non sono i rifiuti in se. 

Se questi venissero stoccati così come avviene in altre parti del mondo, forse nessuno manifesterebbe. Il fatto è che qui, nel giuglianese, i rifiuti vengono stoccati in barba a qualsiasi regola civile e sanitaria. 

Lo stoccaggio viene fatto in modo barbaro e indiscriminato: è questo il motivo alla base della protesta. Gli impianti presenti sul territorio giuglianese non sono impianti a norma, sono delle vere e proprie bombe ecologiche. Taverna del Re lo dimostra ampiamente. Senza contare quest’ultima decisione di mettere sulla piazzola numero 12 i rifiuti senza alcun trattamento: è inaudito. Come si fa a restare impassibili?

I rappresentanti politici locali, sindaci e consiglieri comunali compresi, dovrebbero avere il coraggio di rispondere ai cittadini per quanto sta accadendo. Perché questa decisione non porta alcun vantaggio agli abitanti del giuglianese. 

Alcuni politici del Pdl presenti a Taverna del Re si sono mostrati fortemente imbarazzati davanti ai manifestanti. Nemmeno loro riescono a spiegarsi tutto questo. 

Sono disorientati. La scelta di Cesaro serve solo a dare al Governo la garanzia di ripulire il capoluogo partenopeo così come promesso dal Premier. Null’altro. I politici locali non hanno battuto ciglio davanti a questa assurda decisione. Chi rappresentano? I cittadini o i loro interessi?


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