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L'Italia militare: rassegna mensile - Pagina 365— 392 

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LEVA ESEGUITA IN SICILIA

Sui nati nel 1840

S. M. valendosi delle facoltà che gli conferivano l'articolo 82 dello Statuto, e la Legge del 3 dicembre dell'anno 1860, ordinò con suo Decreto del 27 gennaio del 1861, che fossero pubblicati e andassero in vigore nell'Isola di Sicilia le Leggi ed i Regolamenti sul Reclutamento dell'Esercito. Consigliava ad estendere immediatamente alle Provincie Siciliane le precitate Leggi, il considerare che già essendo le medesime in vigore in tutte le altre Provincie dello Stato, dalle Napolitane in fuori, vi si portava con tal mezzo un elemento di unificazione e di forza; e che sebbene la Legge del 19 marzo del 1834, vigente nel già Reame di Napoli, fosse estesa tanto al di qua che ai di là del Faro, non aveva avuto però mai reale applicazione in Sicilia, cosicché non vi era motivo di attivarla transitoriamente.

Consigliavano poi una pronta attuazione del Reclutamento in Sicilia, gli imperiosi bisogni d'accrescere la forza dell'Esercito e la persuasione in cui era il Governo che la Sicilia sebbene fosse stata sempre schiva alla militare coscrizione, avrebbe sdegnato di continuare in un previlegio, il quale escludendo dalle libere Italiane Bandiere i suoi figli, non li avrebbe fatti partecipi dei pericoli e delle vittorie della patria comune.

Il 6 maggio del 1861, il Ministro della Guerra presentò al Parlamento uno schema di Legge, per ottenere la facoltà di poter eseguire una Leva di 4500 uomini di 1.a categoria sui giovani nati nel 1840. Il Parlamentò però considerando che il Decreto del 27 gennaio, che ordinava la pubblicazione nell'Isola delle Leggi e del Regolamento sul Reclutamento, fu assai tardi inserito nella Gazzetta Ufficiale di Sicilia, e quindi non poteva avere tutta la efficacia giuridica necessaria, avvisò si dovesse prendere a base della promulgazione delle Leggi stesse e del Regolamento la data del 1° giugno 1861. Modificò per conseguenza la proposta ministeriale, e decise che gli inscritti chiamati alla Leva, i quali non al giorno 27 gennaio, ma bensì al 1° giugno si trovassero ammogliati o vedovi con prole, "e fossero in una di tali condizioni il giorno fissato al loro arruolamento, andassero esenti dal militare servizio.

Approvata così la Legge dalla Camera dei Deputati e dal Senato, ebbe la Sovrana sanzione e fu promulgata il 30 giugno del 1861.

Nelle due Isolette di Linosa e Lampedosa non furono pubblicate né la Legge sul Reclutamento, né quella della Leva del 1° giugno; per quali ragioni e come a questo inconveniente fu dato riparo diremo in altra relazione.

L'effetto che la promulgazione di questa Legge produsse nell'Isola di Sicilia, che non era mai stata chiamata al contributo del servizio militare, fu generalmente favorevole, in ispecialità presso la classe agiata e colta della popolazione. Soltanto nella Provincia di Girgenti e nel Circondario di Aicaino manifestavasi un qualche malcontento, che nel Comune di Castellammare si risolveva in disordine, represso però prontamente, né più rinnovatosi.

Siccome in quelle Provincie non venne mai attuata la Legge 19 marzo 1834 che era vigente nel già reame di Napoli, di cui formavano parte, e che per tal motivo mancavano tutti gli elementi dietro i quali procedere alle operazioni di Leva, cosi prima cura del Ministero della Guerra fu quella di provvedere pella compilazione delle liste dei nati nel 1840, su cui intendevasi effettuare la Leva. Gli atti dello stato civile esistevano in Sicilia presso i Municipi, quindi il Ministero della Guerra con suo Dispaccio 5 luglio 1861 N° 12312 (Divisione Reclutamento) si rivolse al Luogotenente Generale del Re in Palermo, pregandolo a diramare ai Sindaci le opportune norme, per la formazione delle dette liste di Leva, avvertendo che la pubblicazione del relativo manifesto non fosse protratta al di là del 25 luglio, perché la trasmissione delle liste agli Intendenti (Prefetti) da parte dei Sindaci potesse aver luogo impreteribilmente il 25 agosto successivo. Con detto Dispaccio poi furono date le più minute istruzioni per la compilazione delle liste predette.

Il risultato di questa prima operazione fu abbastanza soddisfacente. Nel solo Circondario di Bivona vi fu bisogno di straordinari provvedimenti, attesoché il Municipio di Cianciana, piuttostochè compilare le liste di Leva, si dimise senza che fosse possibile di trovare persona che volesse assumere le funzioni di Sindaco o di Assessore. Inoltre le liste del Comune di Camerata furono inviate con la sola firma del Segretario Comunale, avendo avuto timore la Giunta di sottoscriverle.

Questi fatti, del resto isolati e senza maggiori conseguenze furono cagione che l'Intendente di Bivona non potesse pubblicare nei due Comuni predetti l'ordine delta Leva, e posero il Ministero nella necessità di autorizzarlo a protrarre le estrazioni a sorte, a condizione però che dovessero essere ultimate non più tardi del 5 novembre.

Nello stesso tempo, il Luogotenente Generale del Re in Sicilia, informato dell'accaduto, ordinava al Governatore di Girgenti di affidare ad un impiegato del suo ufficio l'incarico di procedere pel 15 settembre al più tardi alla formazione delle liste in quei Comuni nei quali se ne fosse presentato il bisogno.

Il 15 ottobre ebbero principio nei Mandamenti le estrazioni a sorte.


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Procedutosi dai Commissari di Leva alla verificazione delle liste di Leva dei singoli Comuni componenti i Mandamenti, e fatte sulle stesse quelle variazioni che, all'appoggio di documenti, proposero loro i Sindaci rispettivi, si ebbe il seguente risultato:

Inscritti sulle liste……………………………………………………..28670

Cancellati prima dell'estrazione, cioè:

Per essere morti ……………………………………………………….3664

Per essere inscritti marittimi…………………………………………….18

Per essere doppiamente inscritti………………………………………..81

Per essere indebitamente inscritti………………………………………82

Totale…………………………………………..…………………….….3845

di maniera che gli inscritti sulle liste di estrazione, rimasero:

24825.


Ultimate le estrazioni a sorte nel giorno 5 novembre, e ritornati i Commissari di Leva ai rispettivi Capiluoghi di Circondario, i Presidenti dei Consigli di Leva trasmettevano al Ministero della Guerra, in duplice copia, gli stati numerici degli inscritti sulle liste di estrazione, dai quali risultò essere i medesimi nel numero di

24751.

Questa cifra però era minore dell'altra più avanti riportata di 24825: la ragione di questa differenza nacque dagli errori di trasmissione commessi dai Consigli di Leva di Catania, Celafù, Mistretta, Piazza e Termini, che annunziarono al Ministero della Guerra 74 uomini complessivamente in meno.

Ripartito quindi il contingente di 4500 uomini sui 24751 inscritti suindicati, ciascun Circondario della Sicilia fu chiamato a somministrarlo nella misura approvata con R. Decreto 5 dicembre 1861, e con Circolare 6 detto N° 33, comunicata ai Presidenti dei Consigli di Leva, affinchè, giusta il prescritto dal § 157 del Regolamento sul Reclutamento, provvedessero a che la quota imposta al rispettivo loro Circondario avesse ad essere suddivisa fra i vari Mandamenti, avvertendo che la proporzione degli uomini a somministrarsi sul numero totale degli inscritti, su cui cadeva il reparto, era del 18,18 per cento.

Non ostante le cancellazioni già eseguite dai Commissari di Leva, all'appoggio delle liste comunali, avanti l'estrazione a sorte, tuttavia i Consigli di Leva dovettero anch'essi praticare nuove cancellazioni le quali furono di 1488 nomi d'inscritti, cioè:

Inscritti compresi nelle liste d'estrazione, sebbene già defunti..................….1227

Inscritti morti dopo l'estrazione, ma prima dell'assento…….......…..........………61

Inscritti riconosciuti sudditi esteri……………………………..........…………………6

Doppiamente inscritti……………………………………………......…………………82

Esclusi……………………………………………………………………………………44

Indebitamente inscritti………………………………………………........…………..101

Totale………….148824

Non è gran fatto a meravigliare se in Provincia chiamate per la prima volta a prestare il servizio militare, si sia presentato il bisogno, che del resto si lamenta anche nelle antiche Provincie in occasione d'ogni Leva, di procedere a cancellazioni dopo eseguita la estrazione. Alcune difficoltà incontrate nella formazione delle liste di Leva, come pure certe irregolarità esistenti negli atti dello Stato civile che erano presso i Municipi, contribuirono specialmente a che nelle liste di Leva fossero compresi individui già defunti nella considerevole cifra di 1227, i quali, uniti agli altri indebitamente inscritti par taluna delle cause su numerate, fecero si che i Mandamenti fossero caricati sul contingente assegnato al Circondario di una quota proporzionatamente maggiore a quella che sarebbe loro spettata.

I Consigli di Leva pronunciarono la riforma di 4427 inscritti, cioè:

Per deficienza di statura………………………………………………………2009

Per infermità o deformità………………..…………………………………….2418

A queste,

Aggiunte…………………………………………………………………………………83

riforme operate ai Corpi al seguito di rassegna speciale, su inscrìtti riconosciuti idonei dai Consigli di Leva,

La cifra totale delle riforme ascende a…………………………..………..4510

 La proporzione perciò avutasi dei riformati sul numero degli inscritti è la seguente:

Per difetto di statura…………………………………..........…………….8,08 per cento

Per infermità…………………………….…………………………………10,07.......»

In complesso……………18,15 »

E qui da osservarsi che le riforme per infermità furono in una proporzione considerevolmente minore di quella che d'ordinario è constatata nelle altre Provincie dello Stato.

I Circondaci in cui dette riforme salirono a più alta misura sono i seguenti:

Noto……………………………………………………….........…………….27,08 per cento

Patti……………………………………………………………………………16,39 »

Caltagirone…………………………………………………………....………25,22 »

Castroreale…………………………………………………………...…….…25,06 »

Bivona………………………………………………………….………………24,11 »

Piazza............................................................................................23,77 »

Invece i Circondar! in cui si ebbe un minor numero di riformati furono:

Messina……………………………………………........…………………..11,63 per cento

Palermo……………………………………………………………………….12,14 »

Catania………………………………………………………………………..13,25 »

Mistretta……………………………………………………………..………..15,56 »

Modica………………………………………………………………..………..26,75 »

Cefalù………………………………………………………………….……….17,48 »

Le malattie che diedero causa alle maggiori riforme furono:

Claudicazione ed altre deformità………………………….......……….N° 236

Cirsocele e varicocele ……………………………………………………» 232

Ernie e sventramenti……………………………………………….……..» 220

Per applicazione degli articoli 86, 87 e 88 delia Legge sul Reclutamento dell'Esercito, i Consigli di Leva accordarono esenzioni definitive per motivi di famiglia ed altrettanti inscritti.

La proporzione loro sul numero degli inscritti nelle liste d'estrazione è del 14,28 per cento.

Qui in appresso sono messi in evidenza i titoli delle esenzioni: 1° Unico figlio maschio di padre entrato nel

50° anno………………………………………………………………………N° 1115

 Unico figlio maschio il cui padre vedovo anche non quinquagenario si trova impotente a lavoro proficuo……………….……………....….. » 78

3° Unico figlio, o figlio primogenito, ed in mancanza di figli, nipote unico o primogenito di madre od avola tuttora vedova, ovvero di padre od avola entrato nel 70° anno di età…………..…… N° 1115

4° Primogenito d'orfani di padre e madre, ovvero unico fratello abile al lavoro proficuo in famiglia d'orfani di padre e madre……….........…» 335

5° Inscritto in una stessa lista di Leva con un fratello nato nello stesso anno ed assentato al servizio……………………………………..» 7

6° Avente un fratello consanguineo al servizio

militare effettivo…………………………………………………………» 69

7° Avente un fratello consanguineo in ritiro per

ferite od infermità dipendenti dal servizio » »

8° Avente un fratello morto mentre era sotto le armi e si trovava nelle condizioni di cui all'articolo 87………………………………….» 2

9° Avente un fratello morto mentre era in congedo illimitato per ferite od infermità contratte per causa di servizio………………..» »

10° Avente un fratello morto mentre era in riforma per infermità dipendenti dal servizio o ferite……………………………………………» 2

N° 3546

I Circondari dove fu accordato un maggior numero di

esenzioni furono:

Mazzara……………………………………………………………….22,72 per cento

Corleone…………………………………………………………….….21,12 »

Bivona…………………………………………………………………..19,41 »

Modica………………………………………………………………….18,15 »

invece ove se ne ebbero meno furono i Circondari di:

Messina…………………………………………………………………9,97 per cento

Trapani…………………………………………………..…………….10,89 per cento

Palermo……………………………………………………….……….11,28 »

Noto…………………………………………………………………….11,67 »

Oltre le 3546 esenzioni definitive, i Consigli di Leva ne


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accordarono 11 temporanee, dimodoché si ha un totale

di 3557.


In esecuzione all'articolo 98 della Legge sul Reclutamento dell'Esercito, a tenore del quale, i Vescovi hanno il privilegio di reclamare un determinato numero di dispense dal servizio militare a favore di alunni ecclesiastici delle loro diocesi, nella proporzione di uno sopra ogni 20,000 abitanti, il Ministero della Guerra diramava ai Presidenti dei Consigli di Leva la Circolare N° 26, del 27 novembre 1861 (1), loro precisando il numero di dispense che potevano essere accordate alle 19 diocesi dell'Isola, e che ammontavano al numero di 116.

I Vescovi invece negli elenchi dei chierici da dispensarsi portarono le domande alla cifra di 213, ma le dispense effettivamente accordate non furono che 145, cioè 106 ad alunni di clero secolare e 39 ad altri di clero regolare. Però soltanto 77 furono computati nel contingente di l.a categoria e 68 in quello di 2.a.

Del resto, anche a tale riguardo, si riconobbe necessaria una eccezionale disposizione. Siccome si accordava l'esenzione a quelli che erano ammogliati al 1° giugno 1861, per analogia si ammisero alla dispensa straordinaria coloro che fino a quel giorno erano stati promossi agli ordini sacri. Si è cosi seguita per la Sicilia la stessa norma già tenuta per le Marche e per l'Umbria, concorrendovi le stesse ragioni.


(1) Direzione Generale delle Lere, Bassa-Forza e Matricola Divisione Leve, Sezione 2^.


I giovani rimandati alla prima ventura Leva furono cioè:

Per mancanza di statura…………………………………………………………763

Per infermità presunte sanabili………………………………..…….....……….640

Per inscrizione marittima provvisoria…………………………………….....…….1

Per inabilità riconosciuta dietro visita all'estero…………………........…..…….2

Per sospensione alla partenza………………………………………..…………..46

1453

cioè nella proporzione del 5,85 per cento sulla cifra totale degli inscritti della Leva attuale.

Coll’art. 7 della Circolare N° 2 del 14 settembre 1861 il Ministero della Guerra avvertiva i Presidenti dei Consigli di Leva che il prezzo della liberazione dal militare servizio era di L. 3,100, pari a quello che con apposito R. Decreto era stato fissato per gli inscritti delle altre Provincie dove la Leva era già stata mandata ad esecuzione.

Atteso il ragguardevole numero degli affidati che erano disponibili, il Ministero con altra Circolare N. 20 del 16 novembre 1861 metteva in avvertenza i predetti Consigli di Leva che era in grado di poter esaudire tutte le domande àà liberazione non solo in tempo utile, ma anche posteriore mente.

ÀI seguito di che, le liberazioni accordate ascesero al numero di............................…134

Le surrogazioni ordinarie ammesse dai Consigli di Leva giunsero a………………………237

Le surrogazioni tra fratelli furono……………………………………………........................20

delle quali 18 di 1.a e 2 di 2.a categoria.

Gli scambi di numero, ossia scambi di categoria, furono

Solamente………………………………………………………………………………..9

Gli inscritti che* al momento della Leva, si trovavano già al servizio militate per volontario arruolamento furono 31, oltre 5 che si trovavano negli Istituti militari con una ferma ordinaria, e per ragion del numero e della ferma furono tutti computati nel contingente di 1.a categoria.

Gli inscritti che non si presentarono al Consiglio di Leva, né vi si fecero rappresentare e vennero per conseguenza dichiarati renitenti furono……………………………….4987

I medesimi sono nella proporzione del 20,08 per cento sul numero totale degli inscritti nelle liste di estrazione

I Circondari che diedero maggior numero di renitenti furono:

Noto…………………………………………………………………….50,76 per cento

Messina……………………………………………………….………..40,00 »

Palermo………………………………………………………….……..36,80 »

Catania…………………………………………………………….……30,60 »

Trapani………………………………………………………………….22,44 »

Terranova……………………………………………………………….17,72 »

Quelli invece che ne ebbero meno furono: Corleone…..5,39 per cento

Patti……………………………………………………………………….6,27 »

Mistretta…………………………………………………………………6,92 »

Mazzara…………………………………………………………….……6,98 »

Caltanissetta……………………………………………………………7,58 »

Piazza……………………………………………………………………..9,87 »

La deficienza per la formazione del contingente di 1.a categoria fu di uomini 13.

La Legge del 30 giugno 1861 fissava, come abbiam detto, a 4500 uomini il contingente di 1.a categoria.

Ecco ora quali elementi concorsero a formarlo:

Scambi di numero……………………………………..………….…………………….9

Liberati…………………………………………………………………….……………131

Surrogati di fratello……………………………….....……………….…………………18

Surrogati ordinari...........................................……….........………….………..237

Arruolati volontarii……………………………………….....………………….….……31

Allievi negli Istituti…………………………………………....…………………..……..5

A riportarsi……………..........................…431

Riparto............................……….431

Alunni ecclesiastici……………………………………………………...……………77

Ammogliati o vedovi con prole…………………………….......…………………..555

Inscritti assentati………………………………………………………...…………3424

4487


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che, uniti alle 13 reclute non somministrate da alcuni Mandamenti, come fu avvertito poco prima, si ha la cifra dei 4500 uomini che dovevano comporre il contingente di 1.a categoria.

Siccome però alcuni individui non vi sono che numericamente computati, cioè i 77 alunni ecclesiastici, e i 555 ammogliati, cosi, fatta detrazione dei medesimi dalla cifra suesposta, il contingente effettivo di l.a categoria doveva ridursi a soli 3855. Ma anche questo numero conviene diminuire dei 131 liberati che sono rappresentati da altrettanti affidati, e dei 36 volontarii che già erano al momento della Leva al servizio militare, dimodoché, dedotta questa cifra complessiva di 799 da quella suesposta di 4487, i) contingente, che avrebbe dovuto raggiungere i Corpi, residua di 3688 uomini.

Dei predetti 3688 componenti il contingente effettivo di l.a categoria, furono assegnati:

Alla Fanteria di linea………………………………...…………………………….2180

Ai Bersaglieri…………………………………………………………………………389

Alla Cavalleria………………………………………………………………………..217

All'Artiglieria………………………………………………………………………….131

Alle Armi diverse…………………………………………………………………….771

3688

Gli uomini che dopo esaurito il contingente di 1.a categoria dovevano comporre quello di 2.a, a senso dell’art. 2 della Legge del 13 luglio 1857, furono 4343, cioè:

Surrogati di fratello…………………………………………………….………………2

Scambi di numero……………………………………………………………………..9

Alunni ecclesiastici dispensati…………………………………...………………..68

Ammogliati o vedovi con prole………………………………………......………..442

Inscritti assentati……………………………………………………..……………3822

4343

Da questa cifra però eliminati gli ecclesiastici

Dispensati……………………………………………………………………………….68

e gli ammogliati o vedovi con prole………………………………..........………….442

510

il contingente di seconda categoria va a limitarsi a 3833uomini.

Degli uomini di 2.a categoria furono assegnati:

Alla Fanteria di linea……………………………………………………....……….3222

Ai Bersaglieri…………………………………………………………………………340

Alla Cavalleria………………………………………………………….………………94

Air Artiglieria…………………………………………………………..……………….95

Alle Armi diverse………………………………………………………...…………….82

3833

Con Decreto R. del 28 di novembre 1861 sulla proposizione del Ministro della Guerra furono instituiti nell'Isola di Sicilia sei Depositi provvisorii di Fanteria per agevolare la istruzione degli inscritti della Leva di Sicilia nella guisa stessa che in Sardegna, ove le reclute anziché direttamente ai Corpi si mandavano ai due Depositi di Cagliari e di Sassari; eccettuate quelle soltanto che erano destinate ai Corpi speciali. Questa istituzione dei 6 Depositi provvisorii ebbe per motivo specialmente il riguardo che il Governo voleva usare ai coscritti Siciliani che, nati sotto un clima dolcissimo, potevano ricevere nocumento di salute ove fossero, nella stagione invernale che correva, trasportati nelle altre Provincie, e specialmente nelle settentrionali del Regno.

Il giorno della partenza del contingente di 1.a categoria fu dal Comandante Generale dell'Isola, dietro autorizzazione del Ministero della Guerra, fissato pel dì 11 febbraio 1862.

È degno di memoria il modo festivo con cui la Sicilia tutta salutò la partenza dei suoi primi coscritti. A Girgenti fu bandito uno splendido banchetto in loro onore; a Trapani accoglienze lietissime con musiche e luminarie; non altrimenti a Siracusa, Catania, Nicosia, Milazzo, Piazza. A Messina la Guardia Nazionale e l'Associazione degli Operai gareggiarono col Municipio nelle dimostrazioni d'affetto tra gli evviva al Re ed all'Italia.

E qui come a Trapani si fecero lotterie di orologi, di anelli e di altri oggetti preziosi a vantaggio dei medesimi. A Caltanissetta i coscritti tutti sederono qua e là alla mensa famigliare dei cittadini. Non meno festivi gli accoglimenti in Palermo, ove tra le cose a ricordarsi, fu aperta una sottoscrizione per istituire premii a favore de'coscritti Palermitani delle classi 1840 e 1841 (1). Col denaro raccolto vennero acquistati venti libretti di lire 127.50 ciascuno sulla Cassa di risparmio Vittorio Emanuele di quella città per donarli a quei venti coscritti che fossero favoriti dalla sorte. L'estrazione ebbe poi luogo in Palermo il 7 di luglio 1862, e otto soldati della classe 1840 e dodici della classe 1841 ebbero il premio (2).


(1)In quel tempo si faceva la Leva sui nati nel 1811 nella maggior parte delle Provinole del Regno ed anche in Sicilia.
(2)I nomi dei 20 favoriti dalla sorte furono pubblicati sul Giornale Uffiziale di Sicilia N. 154 del 13 loglio 1862 e nella pagina 713 del Giornale Militare di quell'anno. Diciannove libretti furono consegnati ai titolari, il ventesimo dovuto al soldato Sirchia Francesco trovasi depositato presso il Consiglio d'Amministrazione dei 68* reggimento di fanteria, dal qual reggimento si rese disertore rii agosto 1802.


Non ostante la viva sollecitudine dei buoni cittadini della Sicilia perché i coscritti tutti raggiungessero i Depositi cui erano destinati, molti di essi mancarono a) momento della partenza. Dei 3688 uomini di 1.a categoria non risposero all’appello della patria che 1040, e benché il Ministero della Guerra temporeggiando sperasse si presentassero, alla fine furono dichiarati disertori.

Quegli stessi coscritti che ubbidienti alla Legge si recarono ai Depositi provvisorii, cominciarono poi pian piano a disertarne, e non ostante le più energiche misure adottate dal Comandante della Divisione, le diserzioni crescevano di giorno in giorno, di guisa che il Ministero della Guerra fu obbligato nel marzo seguente a spedire navi a vapore per allontanare dall'Isola le reclute che si trovavano presso i Depositi provvisorii, i quali con Decreto Reale in data del 29 di giugno di quell'anno 1862, vennero sciolti a far tempo dal 1° agosto prossimo.

Quantunque nell'intervallo tra la partenza degli uomini di 1.a categoria e quelli di 2.a v'intercedesse la Sessione completiva di questa Leva, e l'ordine delle date ci obbligasse a parlare appunto di quella Sessione stessa, tuttavia stimiamo conveniente non interrompere il filo del nostro racconto intorno alla chiamata dei coscritti Siciliani sotto le armi.

Un Decreto Reale del 27 luglio del 1862 ordinò che gli uomini di 2.a categoria della classe 1840 dell'Isola di Sicilia dovessero presentarsi alle città sedi dei rispettivi Circondarii per la partenza il giorno 1° settembre 1862.

Senonchè posteriori avvenimenti che vennero per poco a turbar l'ordine nell'Isola in séguito alla raccolta colà di volontarii, comandati dal Generale Garibaldi, consigliarono il Ministero a sospendere l'esecuzione del precitato Decreto, e soltanto dopo qualche mese, ritornate cioè le condizioni della Sicilia in uno stato normale, disponeva con suo Dispaccio del 5 ottobre 1862 N. 3219 (1), che la partenza pei Corpi degli uomini componenti il contingente di 2.a categoria dovesse seguire il 25 ottobre di quell'anno medesimo.

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(1)Direzione Generale delle Leve, bassa-forza e Matrìcola — 2.a Divisione Leve, Sezione 1.a.


Come abbiamo accennato a suo luogo, il contingente effettivo di 2.a categoria era di 3833 uomini. Ha un considerevole numero di questi non rispose alla chiamata, cioè 1912, i quali perciò furono dichiarati disertori.

Portata ora a termine la nostra Relazione intorno la prima Leva della Sicilia sui nati nel 1840, stimiamo opportuno" di riassumere brevemente il fin qui detto.

Gli inscritti sulle liste di estrazione furono…………………………..24825

Dal presente rendiconto risulta che: I cancellati dalle liste d'estrazione furono……N° 1488

I riformati…………………………………………………………………….» 4510

Gli esentati……………………………………………………………………» 3557

I    rimandati alla prima Leva…………………….............……………….» 1453

II    contingente di l.a categoria………………………............………….» 4487

Id. di 2.a categoria………………………………………............………...» 4343

I renitenti………………………………………………………………………» 4987

N° 24825

La qual cifra, come si vede, esprime appunto il numero degli inscritti.


VI

LEVA ESEGUITA NELLE PROVINCIE NAPOLETANE

sui nati nel 1836-37-38-39-40-41


Dopoché le Provincie Napoletane erano anch'esse entrate a far parte del Regno Italiano, il Governo del R$, fedele al sistema d'unificazione già adottato quanto alla Lombardia, al Modenese, al Parmense, alla Toscana, doveva pur preoccuparsi di rendere comune a quelle Provincie la Legge organica sul Reclutamento del 20 marzo 1854 facendo scomparire la Legge del 19 marzo 1834 già in vigore sotto il Governo borbonico.

Se non che il modo stesso di reclutare consacrato dai canoni di quella Legge del 1834 era impedimento all'immediato passaggio dall'antico al nuovo sistema. In vero, mentre, secondo la Legge del 20 marzo 1854, i giovani fan parte della classe di Leva dell'anno in cui nacquero e, salvo che contingenze straordinarie noi richieggano, vi concorrono nell’'anno in cui compiono il vigesimoprimo dell'età loro, secondo la Legge Napoletana invece i giovani obbligati alla coscrizione concorrevano a sette Leve successive, cioè dal loro 18° anno al 25° e costituivano così non una ma sette classi distinte, le quali simultaneamente prendevan parte alla Leva, cosicché quand'anche nel 1861 si fosse dato opera all'immediata promulgazione della Legge del 1854 nelle Provincie Napoletane, la sua attuazione tuttavia non sarebbe stata possibile che nel 1863 o tutto al più nel 1862, imperocché i giovani nati nel 1841 erano già stati sotto il cessato regime e propriamente nell'anno 1860 sorteggiati per la prima volta con quelli nati nel 1835, 36, 37, 38, 39 e 40 e non avrebbesi potuto incominciare a levar uomini col nuovo sistema se non quando i giovani nati nel 1842 avessero raggiunto il loro ventunesimo o almeno il loro ventesimo anno di età, il che avveniva appunto nel 1863 o nel 4862. Né era poi giusto che in tanto bisogno dell'Esercito, mentre si attendeva che i giovani nati nel 1842 raggiungessero l'età voluta dalla Legge del 1854, fossero le sei classi Napoletane dal 1836 al*1841 esonerate da ogni altra somministrazione d'uomini a cui erano obbligate dalla Legge allora vigente. Non dovevano di fermo queste sei classi, quale per una, quale per due, quale per tre, quale per quattro, quale per cinque, quale per sei parti del suo contingente, essere sgravate dal pagare all'Italia un debito che avrebbero pur pagato ai Borboni.

Occorreva quindi trovar modo che queste classi saldassero il loro debito e non annualmente e successivamente, ma lo saldassero in una sola volta per lasciar sgombro il campo al* l'azione della Legge del 1854 sui giovani nati nel 1842 e negli anni di poi. Fu perciò proposta una Legge che conteneva una specie di transazione colle classi ohe erano ancora nell'urna.

Per tradurre in atto una tale proposta si divisò che sulle classi ancora debitrici del loro contingente, si dovesse procedere ad una Leva complementare la quale fosse bensì eseguita a norma e cogli ordinamenti della Legge stessa, conforme alla quale erano già stati compilati per tali classi gli allistamenti di Leve nei Comuni, ma che soddisfacesse al suo debito non già annualmente e successivamente, sibbene in una sola volta, e a dire con un'unica e definitiva partita.

Dovevano sottostare all'anzidetta Leva complementare le sei classi che erano ancora nell'urna secondo la Legge Napoletana, ossia la classe del 1836, 37, 38, 39, 40 e 41. E tenuto conto che, secondo la natura di questa stessa Legge, ogni anno sette classi avrebbero sempre dovuto presentarsi al sorteggio, ne derivava che volendo conservare intatta la classe del 1842, il Governo nel 1861 era in credito d'uomini verso sei classi e nel 1862 verso cinque, giacché usciva quella (1836) che nel 1861 era chiamata l'ultima volta, né ne entrava altra, stante la diversa Legge che si voleva applicare; nel 1863 verso quattro, nel 1864 verso tre, nel 1865 verso due e nel 1866 verso una. In effetto, la classe del 1836 compiendo nel 1861 il 25° anno, non poteva esser chiamata che una sola volta, quella del 1837 che arrivava agli anni 25 nel 1862 doveva esser chiamata due altre volte quella del 1838 tre, quella del 1839 quattro, quella del 1840 cinque, e quella del 1841 sei.


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Fu presa per base del contingente imponibile quella risultante dalla media delle ultime dieci Leve fatte dal Governo borbonico nelle Provincia Napoletane, ossia la cifra di 15600 uomini, e risultò a circa 2228 uomini il contingente annuo di cui erano debitrici le singole classi. Quindi ne segui che:

la classe 1836 avrebbe ancora dovuto dare 2223 uomini

»............1837....................»............»...........4457…….»

»............1838....................»............»...........6685…….»

»............1839....................»............»...........8914…….»

»............1840....................»............»...........11142…….»

»............1841.....................»............»...........13371…….»

ossia un totale di 46797 uomini

Se non che essendosi notato come non fosse opportuno il chiedere ad un tratto alle Provincie Napoletane una così notevole quantità di reclute, tanto più che le classi su cui cadeva non avrebbero dovuto soddisfare codesto loro debito se non successivamente nel corso di sei anni, parve miglior consiglio di restringere in termini più moderati la media, sulla cui base si dovevano instituire i calcoli, e prendendo quindi la media non già sulle ultime dieci Leve, sibbene sugli ultimi dieci anni, si ebbe che essa corrispondeva a 12000 uomini, secondo cui il debito delle classi Napoletane del 1836, 37, 38, 39, 40 e 41 riducevasi alla cifra di 1714 e 2[7 all'anno per ciascheduna classe, e però le classi Napoletane dovevano dare:

la classe del 1836……………………………………………………………1714 2|7

quella del 1837………………………………………………………………3428 4|7

quella del 1838………………………………………………………………5142 6|7

quella del 1839………………………………………………………………6857 1|7

quella del 1840………………………………………………………………8571 3|7

quella del 1841……………………………………………………….…….10285 5|7

ossia le sei classi dovevano………………………………....……………35999 4|7

E questa fu effettivamente la cifra accolta nella Legge maggio 1861, con cui il Governo del Re fu autorizzato ad operare, giusta le norme del Decreto organico 19 marzo 1834, una Leva di 36 mila uomini nelle Provincie Napoletane sui giovani nati negli anni 1836-37-38-39-40-41, e queste a saldo d'ogni loro debito per ragion di servizio militare.

Però i Luogotenenti Generali di S. M. Conte di S. Martino e poscia S. E. il Generale Cialdini non stimarono prudente in quell'imperversare del brigantaggio eseguire la decretata Leva in quelle Provincie finché con energiche misure non fosse stato depresso quel flagello.

Abolita la Luogotenenza nell'ottobre di quell'anno stesso, assumeva il comando supremo delle armi in quel Dipartimento S. E. il Generale Lamarmora nominato contemporaneamente Prefetto della Provincia di Napoli. Il Governo del Re nel novembre successivo stimò giunto il tempo in cui la Legge del 26 maggio poteva essere attuata, e con dispaccio del "10 novembre 1861 ne diede avviso al Generale suddetto.

Compiuta a cura dei singoli Comuni la revisione delle liste, risultò che gli inscritti delle sei classi che dovevano prender parte all'estrazione ascendevano a

353,202.


L'estrazione a sorte ebbe luogo il giorno 30 novembre 1861 in mezzo al giubilo universale, specialmente nelle città.

Dalla cifra della popolazione vennero tolti i marinari, in virtù del Sovrano Rescritto del 13 novembre 1847: le popolazioni delle Isole, perché esenti dalla Leva per R. Decreto del 21 luglio 1819, confermato dal R. Rescritto del 19 maggio 1823, non che la popolazione di Torre del Greco che godeva la stessa esenzione in virtù del R. Rescritto del 18 marzo 1835.

L'articolo 5° della Legge del 26 maggio 1861 disponeva che la chiamata sotto le armi delle reclute fosse fatta in due volte successivamente ed in parti uguali; e però il Generale Lamarmora disponeva che tosto effettuata l'estrazione a sorte, che, come abbiamo detto, aveva luogo il 30 novembre, i Municipii chiamassero i giovani sorteggiati a corrispondere i primi 18 mila uomini, e gli altri 18 mila furono chiamati a presentarsi dal 10 febbraio 1862 in poi.

I Consigli di Ricezione dovettero eseguire nuove cancellazioni dalle liste d'inscritti già morti o che per altre cause non dovevano esser chiamati a far parte delle Leve. Il loro numero fu di…………………18,496

Non si presentarono ai Consigli di Ricezione e si resero per conseguenza refrattarii alla Legge 9656, di tal che la proporzione, fra i renitenti e gli inscritti sulle liste d'estrazione fu di 2,73 per cento (1).


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Dalla misurazione e visita degli inscritti risultarono riformati per mancanza di statura o per deformità ed infermità 60195 requisiti, e si ebbe perciò la proporzione del 17,04 per cento, tra essi ed il numero totale degli inscritti.

Tra le malattie che costituirono causa di esclusione dal servizio militare, la più comune fu la tigna, «Dipendendo questa sordida malattia dai costumi dei popoli, dalla pessima qualità dai cibi di cui fanno uso, dalla insalubrità delle abitazioni, dal vivere ammassati in angusti abituri e talvolta anche cogli animali, vuoisi prendere particolar cura che si gravi sconci cessino; tanto più che in siffatti tugurii non possono nascere che individui di malsana salute e privi di sviluppo;

(1) Avvertiamo il lettore che le nostre proporzioni intorno a questa Leva sono fatte sul numero degli inscritti sulla liste d'estrazione, come nelle altre Leve, però è necessario osservare che non essendovi seconda categoria, centomila e più inscritti, come che non designali, non furono chiamati avanti i Consigli di Ricezione.



ed è noto come la mancanza d'ogni cura consigliata da pulitezza abbrutisca gli uomini, degradi la loro dignità,estingua il germe delle nobili aspirazioni, allontani il progresso della civiltà» (1).

Non mancarono ancora le malattie simulate per carpire la riforma mercé la applicazione de' caustici ed altri simili mezzi.

Come 4ulte le altre operazioni della Leva, anche l’esame dei diritti all'esenzione dal militar servizio furono regolati colle norme della Legge Napoletana del 4834. Sorsero però Varie questioni che s'affrettò risolvere l'Ufficio éi Delegazione con apposite Circolari.

Gli inscritti cui fu accordata la estensione dal militate servizio per trovarsi in uno dei casi designati dal Decreto organico del 1834 furono……………………………………………….114518

nella proporzione cioè del 31,57 per 0|0.

L'Ufficio di Delegazione per la Leva esaminava i reclami contro le decisioni dei Consigli di Ricezione, ed esso fu essi accurato, cosi solerte, che il trionfo della giustizia fu costante.

 La succitata Legge del 1834.prescriveva (2), che i requisiti di Leva chiamati a marciare potessero esentarsene mediante un cambio, e che questi cambi dovessero essere scelti fra i soldati dell'Esercito pervenuti al penultimo anno di loro servizio. Però siffatta Legge rimase modificata dal Decréto 21 maggio 1843, per effetto del quale ogni requisito di Leva poteva ottenere di farsi sostituire nell'Esercito da un cambio, solamente versando Ducati 240 (lire ital. circa 1020) nelle Ricevitorie provinciali o distrettuali. Di tale somma ricevevano i soldati, i quali intendevano assumere l'impégno di sostituenti, ducati 40 prontamente e ducati 200 s'immobilizzavano sul Gran Libro del Debito Pubblico, ed eglino ne esigevano la rendita durante il servizio, ed il capitale al suo compimento.


(1) Ufficio di Delegazione per la Leva nelle Provincie napoletane — Relazione al Ministro della Guerra 23 dicembre 1863, n° 8667.
(2) Capitolo VIII, Art. LVII e seguenti.


Tal metodo di sostituzione fu però abrogato col Decreto del 21 settembre 1859, in virtù del quale le reclute potevano farsi rimpiazzare da altri individui, contrattando direttamente con essi, ed a proprio rischio e responsabilità. L'abilitazione data da questo Decreto di fornir per cambio qualunque individuo anche non congiunto sia dello stesso, sia di qualunque altro Comune o da soldati congedati, allargava molto la disposizione della Legge.

Il Ministero della Guerra volendo e dovendo rispettare le Leggi in vigore mantenne ferme queste larghezze accordate posteriormente al Decreto organico 1834, ma per lo stesso motivo non volle cambiare la disposizione del Decreto 21 settembre 1859 con cui non ora più ammessa la liberazione dal servizio mediante il pagamento di ducati 240. Altri motivi ancora determinarono questa condotta del Ministero, infatti la somma di 240 ducati, cioè circa lire 1020, non po4eva più avere applicazione alcuna, giacché nell'Esercito Italiano il corrispettivo della liberazione era allora di lire 3100, e questo, se poteva a seconda dei tempi e delle circostanze essere portato a somma. maggiore o minore, non poteva mai discendere a L. 1020. Per conseguenza nemmeno fra i molti militari provenienti dall'Esercito borbonico stati ammessi fino allora all’affittamento di cambi ossia di surrogati militari, si sarebbe trovato chi volesse rinunciare ad un premio di lire 3100, in contemplazione del quale si fece inscrivere come cambio, par ottener poi solo lire 1020 per un servizio d'uguale durata.

Tuttavia nelle altre Provincie d'Italia essendo già in vigore la Legge del 1854, gli inscritti avevano facoltà di liberarsi dal servizio versando la somma di L. 3100 stabilita dal Decreto Reale, ed il Ministero, sebbene non gliene corresse obbligo alcuno, offri 150 cambi militari a disposizione di chi voleva giovarsene nelle Provincie Napoletane pagando la somma stessa di lire 3100 che si pagava nelle altre dei Regno, a favore degli Affidati o cambi militari.

Il Generale Lamarmora con sua Lettera circolare (1) annunziava alle Autorità di Leva questa concessione del Governo, spiegando la natura di questo mezzo di sostituzione, e faceva specialmente rilevare come il medesimo fosse inteso ad evitar gli imbarazzi, i dubbii ed i timori derivanti dagli altri mezzi di surrogazione, e che la somma di L. 3100 non era devoluta a beneficio dello Stato, ma bensi dei militari, i quali trovandosi alla fine della loro ferma erano dichiarati abili ad assumerne una nuova ed un servizio che il requisito medesimo avrebbe dovuto prestare.


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Però la novità di questo modo di sostituzione fu causa che le liberazioni accordate furono solo (2)…………………………….………………89

Invece i requisiti preferirono di servirsi di altri mezzi molti di sostituzione, di quelli cioè tra germani e consanguinei, tra parenti di qualunque grado e sorteggiati, di individui di qualsiasi Comune, di soldati congedati ed anche di scambi di numero; e queste surrogazioni ascesero al forte numero di……………………………………………………….4447

A riguardo delle surrogazioni per mezzo di soldati celibi e di buona condotta da servir come cambi, dalla Divisione provvisoria del Ministero della Guerra in Napoli (3), era stato stabilito che i soldati del disciolto Esercito appartenenti alle quattro Leve anteriori a quella del 1857, quando fossero giunti all’ultimo o al penultimo anno del loro impegno di anni otto, potessero assumerne un secondo di pari durata come cambii qualora avessero le condizioni richieste.


(1)Napoli 13 dicembre 1861.
(2)Nella Tabella generale però ne riportiamo 55 in più, cioè144; giacché nella Provincia di Basilicata furono considerati come liberati da ogni obbligo di servizio 55 requisiti di Leva che avendo espatriato in tempi anteriori avevano lasciato in deposito i 240 ducati, come solevano fare i girovaghi di mestiere.
(3) 1.a Sezione n° 3451


Questa disposizione, mentre agevolava grandemente le sostituzioni, offriva all'Esercito l'opportunità di avere uomini istruiti nel mestiere delle armi. L'Ufficio di Delegazione dettò le norme necessarie per bene appurare se i militari che si presentavano nella qualità di cambi avessero le condizioni richieste (1).

Le surrogazioni nel militare servizio, non ostante le provvide misure dell'Uffizio di Delegazione, furono un secondo elemento di offesa alla morale pubblica, e di molestie agli individui ed alle famiglie. Colpa principale di quelle avide arpie che fanno mercato d'uomini, e che con ogni maniera 4i frodi e d'inganni traggono dai miseri idioti i loro illeciti guadagni.

Nel tempo in cui facevasi la Leva, di cui parliamo, trovavansi già nelle file dell'Esercito, quali volontarii, inscritti…………………………….152

e nei Collegi militari…………………………………………………………………40

gli uni e gli altri valutati in deduzione del contingente.

Furono altresì per Legge calcolati nel contingente gli inscritti che lavoravano negli stabilimenti militari di Mongiana, di Pietrarsa, di Torre Annunziata e simili chiamati a marciare: e gl'impiegati di telegrafi, assimilati a bass'uffìziali e soldati, e per ispeciale disposizione coloro che già erano nelle file dell'Esercito in qualità di uffiziali e gli alunni ecclesiastici tanto del clero regolare che secolare, ecc, ecc., di modo che complessivamente tutti questi inscritti ascendono a 531.

Niuna delle Provincie corrispose interamente la quota che le fu assegnata sul contingente de' 36 mila uomini; questa deficienza in complesso ascende a 5735.

Conviene però ricordare che le operazioni di questa Leva, eseguita secondo le norme del Decreto organico del 1834, sono ancora in corso, mentre le Leve nelle Provincie Napoletane non avevano limite vero ed ultimo di tempo, ed infatti quelle operate nel 1857,1858,1859,1860, non ancora somministrarono interamente il contingente che venne stabilito nei relativi Decreti.


(4) Lettere Circolari del 30 dicembre 1861 e del 7 gennaio 1862


Dal prospetto generale di tutti i risultati delle operazioni di Leva risulta che la Provincia di Napoli è stata la più morosa. Però occorre dire che in paragone del passato la Leva fu eseguita con ordine ed anche con maggiore celerità del consueto, e le reclute non solo non dimostravano ripugnanza e tristezza come sotto il Governo borbonico, ma partivano allegre per alla volta dei Depositi. Sotto il cessato regime le reclute erano consegnate ai gendarmi che le scortavano ai Depositi provinciali a modo di prigionieri, colà restavano chiuse nelle caserme, poscia colla scorta de' gendarmi stessi erano condotte al Deposito generale di Napoli, ove erano egualmente ristrette in locali appositi finché non fossero destinate ai Corpi.

La lentezza poi non fu generale, mentre in alcune Provincie la quota assegnata se non fu interamente soddisfatta, la differenza non è grave. La Provincia di Napoli, come abbiam detto, ed in particolare la città si fece rimarcare sopra ogni altra per una straordinaria lentezza nel compiere i suoi doveri nella Leva. Non è da chiamarne certamente ia colpa le Autorità governative, le quali e converso furono solertissime, né è a credere che si volesse far resistenza agli ordini del Governo, né tampoco ad un partito preso di no» presentarsi. Quella increscevole condizione di code deve attribuirsi all'uso inveterato della popolazione di Napoli di concorrere sempre alla Leva molto tempo dopo le altre Provincie, abuso negli uni fondato sulla speranza di esimersi per favore o per intrigo, proveniente negli altri dal dispetto di non vedersi egualmente favorito. Il Governo borbonico era non solo consapevole ma complice delle moltissime esenzioni che illegalmente si accordavano e delle innumerevoli ingiustizie che immunemente si commettevano, ma questi mali non si potevano scongiurare come per incanto nella prima Leva del Governo Italiano, ed occorre tempo ad estirpare il mal seme che con tanto studio quella pessima signoria gittò e coltivò nella popolazioni che ebbero la sventura di esserle per tanto correr di tempi soggette,

Tenuto presente il numero delle reclute che mancano al completamento di questa Leva, diremo che il contingente di 36 mila uomini si compose de' seguenti elementi che abbiamo fin qui esaminati:


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Liberati (1)…………………………………………………………………………….144

Scambi di numero………………………………………………………………….714

Surrogati ordinari………………………………………………………………..3285

Surrogati di fratello………………………………………………………………..451

Volontarii già al servizio………………………………………………………….152

Allievi dei Collegi militari…………………………………………………………40

Arruolati in isconto Per legge………………………………………………….296

Per speciale disposizione..………………………….235

Inscritti assentati………………………………………………………………..24951

Deficienti…………………………………………………………………………….5735

36000

II Ministero studiò accuratamente il modo di ripartire nei Corpi le recinte napoletane da che nel tempo stesso si compiva la Leva sui nati nel 1841 nelle antiche Provincie, nell’Emilia, nella Lombardia, nelle Marche ed Umbria e nella Sicilia. Tenuto conto dei Napoletani delle quattro classi chiamate e che trovavano in gran numero sotto le bandiere, stabilì che si dovesse sopperire alle deficienze d'uomini che si verificavano nei Corpi per due quinti con reclute napoletane per tre quinti, con quelle delle altre Provincie. Siccome però vi erano de' reggimenti stanziati nelle Provincie Meridionali, delegò lo stesso Generale Lamarmora all'assegnazione delle reclute ad essi spettanti.


(1) Vedi nota n° 2, pag. 388.


Le assegnazioni furono le seguenti:

Fanteria di linea………………………………………………………………….21326

Bersaglieri………………………………………………………………………….2i81

Cavalleria……………………………………………………………………….…..479

Artiglieria…………………………………………………………………………...2298

Genio………………………………………………………………………………….121

Treno d'Armata…………………………………………………………...…….……1106

Carabinieri Reali………………………………………………………....…….……..379

Corpi diversi……………………………………………………………...…….…….1208

Volontarii e liberati………………………………………………….....………….….336

29734

Aggiunti gli arruolati in isconto di quota…………………………………..531

Si ha la cifra totale del contingente in…………………………………..30265

Venendo ora alla ricapitolazione delle cose dette, e ricordato che il numero degli inscritti sulle liste di estrazione fu di 353202, avremo che di essi ne furono:

Cancellati dalle liste d'estrazione…………………………………………18496

Riformati……………………………………………………………………..60195

Esentati…………………………………………………………………….111518

Renitenti……………………………………………………………………….9656,

Contingente…………………………………………………………………30265

Non designati per ragion di numero

o per altri motivi……………………………………………………………….123072

Sicché si avrà lo stesso numero degli inscritti,cioè……………….353202



Rds, 23 ottobre 2008 – https://www.eleaml.org












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