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Fonte:
palermo repubblica NEO SICILIANISTI E NOSTALGICI
DA DESTRA A SINISTRA.
IL BOOM DEI SIMBOLI AUTONOMISTI
L'ideologo Beppe De Santis ex capo della segreteria tecnica di Lombardo
e fondatore del Partito del Sud. Il presidente Raffaele Lombardo ha prima fondato I'Mpa
e poi ha accarezzato l'idea di fare il partito del Sud

MASSIMO LORELLO

Si mettano in coda Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè, rispettivamente penultimo e ultimo arrivato nel mondo dell'autonomia. I meridionalisti e i sicilianisti della prima ora non li considerano credibili e per non farsi rubare la scena hanno deciso di mobilitarsi. Il più attivo è sicuramente Beppe De Santis, che con Lombardo ha lavorato fino allo scorso anno — è stato capo della segreteria tecnica di Palazzo d'Orleans — e che si pregia di essere stato «l'ideologo dell'Mpa». Acqua passata.

Ora De Santis è il segretario politico del Partito del Sud. «Abbiamo già registrato il nome dal notaio», si affretta a puntualizzare ben sapendo quanto facesse gola quel nome sia a Lombardo, sia a Miccichè. Addirittura è saltata fuori la notizia che la nuova realtà politica volesse coniare una moneta: lo Yes, acronimo di yen euro Sicilia . «Una bufala, una sciocchezza», taglia corto De Santis che spiega: «Abbiamo messo assieme circa 150 sigle in tutto il Meridione.

Il 13 e il 14 novembre organizzeremo a Palermo i nostri Stati Generali del Sud. Siamo già una forza dirompente, metteremo in difficoltà i partiti nazionali e quanti hanno scoperto solo ora le necessità autonomistiche del Sud e della Sicilia”.

Il nuovo partito, si legge nel manifesto, «è neo-meridionalista d'azione, proprio nel senso auspicato dai grandi padri del meridionalismo federalista, regionalista e autonomista: Napoleone Colajanni, Gaetano Salvemini, Luigi Sturzo da giovane, Guido Dorso -e altri, a partire da Carlo Cattaneo».

Ma il riferimento dei giorni nostri è certamente Giorgio Ruffolo autore del saggio "Un paese troppo lungo". «Siamo partiti da lì — osserva De Santis — pensiamo che il Sud debba diventare una macro regione. Solo in questo modo tutte le regioni del Sud potranno contare davvero». Ruffolo, naturalmente, è stato invitato agli stati generali del nuovo partito che guarda con interesse al centrosinistra e ai grillini e che in Sicilia ha messo assieme la maggior parte dei movimenti autonomisti.

«A essere sinceri tutto è iniziato da un'idea nostra», afferma Mimmo Dagna, amministratore del Movimento per l'indipendenza della Sicilia che ha aderito al progetto del Partito del Sud. «Il 30 di questo mese organizzeremo una manifestazione che da via Ruggero Settimo raggiungerà Palazzo dei Normanni», annuncia Dagna che per trent'anni ha lavorato per una grande multinazionale come la Sony e ora che si è messo in pensione ha deciso di concentrarsi sulla passione di una vita :l’autonomia siciliana.«Le nostre idee — dice — sono le stesse di Finocchiaro Aprile».

Su Internet circola anche l'homepage dell'Evis, l'Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia che Antonio Canepa costituì nel '44. Ma è solo una paginetta buona per gli internauti. Per fortuna l'esercito non è stato rifondato.

Questa sera, intanto, gli autonomisti delle associazioni e dei movimenti si riuniranno al circolo Ricreando di via Aurispa per pianificare le prossime manifestazioni. Tuttavia, al Partito del Sud non crede uno dei più ineffabili sicilianisti palermitani. Giuseppe Scianò, leader del Frunti Nazziunali Sicilianu, si è chiamato fuori. «De Santis non mi ha convinto—afferma Scianò—il meridionalismo crea danni al sicilianismo, anzi lo annulla». E nemmeno il fiorire di tanti movimenti siciliani è visto positivamente dal leader del Frunti: «Troppe Sicilie annullano la Sicilia. Ma soprattutto manca una vera cultura autonomista».

E dire che l'Isola ha uno statuto che, da questo punto di vista, la privilegia rispetto alle altre regioni. «Uno statuto che se l'avesse avuto Bossi sarebbe riuscito a conquistare la secessione». La provocazione è di Lino Buscemi, dirigente della Regione che assieme a Massimo Costa, docente della facoltà di Economia e a Ignazio Coppola, navigato dirigente di partiti di sinistra, ha messo su il Movimento per l'attuazione dello statuto. «L'autonomia dell'Isola —sottolinea Buscemi —è arrivata al suo punto più basso. In materia di giustizia, di finanza, di tasse. Il nostro obiettivo è rilanciarla».

L'obiettivo di Noi Sud, rappresentato a Palermo dall'ex consigliere comunale forzista Agostino Portanova, è invece coniugare le idee meridionaliste con quelle del centrodestra nazionale. «Tutto questo, mantenendo la nostra autonomia, s'intende — puntualizza Portanova— Sabato sarà a Palermo il segretario nazionale Arturo Innaccone. La nostra collocazione nel centrodestra in Sicilia non sarà irrinunciabile. Se l'Udc di Casini o il Partito democratico ci proporranno un accordo in qualche comune potremmo accettare. Altrimenti, che autonomia sarebbe?».


Da "la Repubblica -Palermo" di mercoledì 13 ottobre 2010






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