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Fonte:
https://www.denaro.it/

Siamo la lobby borbonica del Sud

De Crescenzo: Nel nostro Parlamento imprenditori e gente di spettacolo.

Gennaro De Crescenzo, 45 anni, sposato, una bambina, professore di Italiano e Storia in una scuola superiore, è da diciassette anni presidente del Movimento Neoborbonico. Autore di numerosi libri sul Regno delle due Sicilie, il più famoso e provocatorio "Contro Garibaldi", l'ultimo "Ferdinando II di Borbone". De Crescenzo ha una esperienza politica con il Fronte del Sud di Angelo Manna.

Gianpaolo Santoro
19 Gennaio 2010

Centocinquanta anni dopo, sventola di nuovo la bandiera borbonica: sullo sfondo bianco il giglio è attorniato dagli stemmi e gli ordini che hanno fatto la storia di Napoli, dalle antiche bandiere angioina e aragonese, del re di Gerusalemme e del vicereame di Sicilia, agli ordini di San Gennaro e dello Spirito Santo, solo per citarne alcuni. E' risorto il Parlamento delle Due Sicilie. 

Ritorno al futuro, edizione speciale di una Piedigrotta storica, orgoglio di una capitale frustrata, atto costitutivo dell'ennesimo partitino del Sud?

Niente di tutto questo. "una chiamata alle proprie responsabilità per tutti quei meridionali che credono nella propria terra. Non si tratta né di una manifestazione nostalgico-folkloristica, né di un'operazione partitico-secessionista, ma solo l'inizio di un processo che si prefigge il riscatto ed il rilancio del Sud, la creazione di una nuova classe dirigente per il futuro.

Un parlamento- think tank (letteralmente serbatoi di pensiero), un laboratorio di idee e iniziative?

Il compito primario è sicuramente questo. Ci occuperemo come prima cosa della produttività del territorio. E uno dei primi punti da sviluppare è la valorizzazione e la difesa dei prodotti meridionali. Abbiamo pensato a un'anagrafe delle imprese del Mezzogiorno e alla loro riorganizzazione. Così come alla creazione di una Fiera.

Ed oltre a laboratorio di idee quale altra funzione avrete?

Avremo quella di Osservatorio della politica e dei politici. Individueremo di volta in volta gli esponenti politici che, dal nostro punto di vista potranno meglio portare avanti le nostre istanzee le nostre iniziative, e li sosterremo. Senza distinzioni di schieramenti, sia chiaro..

Agirete come una vera e propria lobby, insomma?

Esattamente, sarà proprio così. Saremo la lobby del Sud. Ma non ci appoggeremo solo a uomini politici che siedono in parlamento…

Puntate a petizioni popolari?

Naturalmente. Punteremo sull'articolo 50 della Costituzione, quello secondo il quale tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi.Sarà un punto di forza della nostra attività politica.

Il Parlamento avrà anche un suo governo. E per contrapporsi alla formula più o meno fallimentare dei governi ombra visti sino ad ora, sarà un governo luce. Lei è il Premier, ed i ministri?

No, nessun premier io farò da coordinatore. Gli incarichi ancora non sono stati assegnati, di certo si terrà conto di determinate competenze e specifiche professionalità. E' così ai trasporti ed alle vie del mare andrà Pasquale Lagorio De Feo, un uomo di spicco all'interno del Porto; alle Comunicazioni, Paolo Serretiello, patron di Radio Marte; allo spettacolo ed alla cultura Edy Napoli e Guido Polliggiani, due grandi artisti e alle attività produttive Andrea Seddio, titolare di una industria di caffè.

Nel vostro programma, anche un calendario fitto di contro celebrazioni…

E' nella nostra storia manifestare contro quello che non riteniamo giusto sul versante storico- culturale come su quello economico. L'abbiamo fatto contro il rientro dei Savoia in Italia e contro le celebrazioni per i falsi martiri della Repubblica Partenopea del 1799. Così come ci siamo opposti alla svendita del Banco di Napoli al San Paolo di Torino, ennesima infelice "piemontesizzazione"… Il prossimo appuntamento è fissato a maggio, in quel di Marsala, per le controcelebrazione dello sbarco dei Mille

Il 2011 sarà l'anno delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia. Cosa vi aspettate??

Chiediamo solamente che sia favorita la verità sulla storia del nostro Paese. Non vogliamo né la secessione né rinneghiamo l'unità d'Italia. Ci interessa, però, riportare a galla la verità storica. Una verità che non è mai stata davvero raccontata. Quella di un Sud che fino al 1860 poteva contare una industrializzazione avanzata, su un livello di occupazione invidiabile, su un patrimonio aureo molto consistente. L'Italia era capovolta, eravamo noi l'area ricca e avanzata del Paese. Poi…

E' stato riaperto recentemente a Torino il museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso", quello che è stato definito il "museo degli orrori". Cesare Lombroso è quello scienziato che teorizzò sulla base di misurazioni di centinaia di resti e di crani, l'inferiorità della "razza meridionale" che sarebbe, secondo i suoi studi, geneticamente portata alla delinquenza. I resti dei cosiddetti "briganti" sono esposti nelle vetrine del museo. 

Voi, come gesto di riconciliazione, ne avete chiesto al ministro della giustizia Alfano la restituzione. Con quale scopo?

Noi vogliamo realizzare un sacrario in Basilicata: precisamente a Melfi, luogo –simbolo del brigantaggio, paese che ha dato i natali a Carmine Donatelli, detto Crocco, il capo del briganti meridionali. Il ministero ci ha fatto sapere che sta analizzando la fattibilità della nostra richiesta. Siamo in attesa, vogliamo rendere giustizia a questi uomini del Sud.

Quando non lavora e quando non è impegnato con il movimento dei Borboni, come occupa il suo tempo?

Non ci sono dubbi: quando non sono a scuola o a casa, al novanta per cento sto a piazzetta Grande Archivio, tra via Duomo ed il Rettifilo, all'interno del Monastero dei Santi Severino e Sossio, sede dell'Archivio di Stato di Napoli. Lì dove ci sono le carte ed i documenti su Napoli, dal 1400 al 1900. La vera storia della città,insomma, quella che non è stata manipolata o filtrata da nessuno così come è avvenuto, invece, nei libri.

E a che cosa si è dedicato recentemente?

Ai retroscena di quel '8 dicembre 1856, la celebrazione dell'Immacolata Concezione, il giorno dell'attentato a Ferdinando II di Borbone. Il re mentre passava in rassegna a cavallo le truppe sul Campo di Marte venne colpito con due colpi di baionetta dal soldato calabrese Agesilao Milano. Due ferite che vennero giudicate non gravi.

Che cosa ha scoperto?

Che furono proprio quelle due ferite malcurate, a condurre tre anni dopo Ferdinando II alla morte per setticemia. Mal curate, una cosa molto strana no?

E l'attentatore?

Agesilao Milano, fu condannato il 12 dicembre ed impiccato il giorno dopo in Piazza del Mercato, al grido di Viva l'Italia e la Libertà. Ma anche in questo caso, ad attente riletture tanti misteri e sospetti. Venne descritto come un anarchico, un esaltato, quasi uno psicolabile. Alla corte che lo condannò si dichiarò disposto a rivelare i nomi e i ruoli dei mandanti dell'attentato, ma non venne ascoltato. Perché? Forse perché Milano non era altro che il braccio violento, di Cavour e di Mazzini che insieme alla massoneria avevano organizzato l'attentato per eliminare Ferdinando II, un ostacolo verso l'unità d'Italia?







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