Non vi è soluzione al perenne divario tra Nord e Sud alla “questione meridionale” (se tale ancora può definirsi dopo 149 anni) se non politica, quindi economico-finanziaria, prima che socio-culturale.
Finalmente raggiunta dal messaggio dei movimenti civici, amplificato da certa recente saggistica, la gente comincia a comprendere le vere origini del divario tra Nord e Sud. Ragioni storiche: l’indebitamento, la crisi finanziaria e la bancarotta dello Stato piemontese invasore ed “unificatore” da una parte, la ricchezza, lo sviluppo economico e commerciale del Regno napoletano conquistato! Ed allora, l’invasione del territorio, dimentica della pur pregevole spinta ideale unitaria (di pochi), si è trasformata in colonizzazione culturale, ma soprattutto economica.
Le famosissime e
floridissime fabbriche meridionali (tra cui Pietrarsa, Castellammare,
Mongiana e le siciliane) spostate al nord, le ricchezze del Regno di
Napoli e Sicilia (ancora nelle casse del Ministero del Tesoro al momento dell’invasione) acquisite da Torino prima e da Roma poi.
Se i criteri UE di Basilea hanno ridotto le imprese ad un numero, la discriminazione territoriale italiana ha ridotto quel numero a zero.
Non si rinviene, ad esempio, una sola compagnia di Assicurazioni che sia meridionale: sarà un caso, ma nei nostri territori, si applicano le tariffe più alte d’Italia e d’Europa! Si provi però ad entrare nel campo della statistica assicurativa ed apparirà un risultato sorprendente: Napoli e la Campania non sono affatto le regine d’Italia per incidenti stradali, essendo la regione solo terza (dopo Lombardia e Lazio) per numero di eventi e costi per sinistro e la Capitale (recte: il capoluogo) oltre il decimo posto per costi medi per sinistro (dati ISVAP 2009 r.c.a, pubblicati su www.isvap.it e www.mvox.eu).
I dati pubblicizzati sulle presunte truffe in Campania invece non vengono adeguatamente riscontrati: da dove sono tratti? Si riferiscono alle denunce/querele sporte dalle Compagnie contro gli “artisti del parafango”, o sono basati correttamente sulle sentenze passate in giudicato? Se non vengono citati criteri di calcolo e fonti, si legittima il dubbio che i dati sulle truffe siano forniti in base a istruttorie e valutazioni interne ed inattendibili delle assicurazioni e che gli aumenti delle tariffe in Campania, giustificati sulle notizie diffuse, non siano leciti!
Stiamo pertanto lavorando per la costituzione di un’Assicurazione meridionale per gli italiani meridionali, estranea alle logiche colonialiste del Nord e fuori dai cartelli corporativi di settore, mentre si analizzano i metodi di realizzazione dell’istituita banca statale del Mezzogiorno.
(16/12/2010)
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