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Lettera Napoletana 

n. 46 dicembre 2011

Lettera Napoletana n. 46 dicembre 2011

SUD: RICERCA, COSI’ AVANZA LA COLONIZZAZIONE ECONOMICA


(Lettera Napoletana) – Dal 1995 al 2011 le acquisizioni e le fusioni bancarie condotte dalle banche del Nord hanno ridotto da 313 a 148 il numero di Istituti di credito con sede in una delle regioni meridionali. Nello stesso periodo il numero di posti di lavoro nel comparto del credito nelle regioni del Sud è diminuito di 35 mila unità, circa 10 mila delle quali perse solo in Sicilia. I dati emergono in una ricerca della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), (“Alla conquista del Sud. Il risiko bancario sulle spalle del Meridione”) presentata il mese scorso a Palermo. Tra gli effetti dello shopping di banche meridionali da parte degli Istituti di credito del Nord – documenta la ricerca del sindacato – «c’è stata una forte contrazione nel credito verso la piccola e media impresa» (Ansa, 9.11.2011). 

«Nelle province dove più alta è stata la quota di fusioni o acquisizioni che ha interessato le banche locali, i prestiti erogati alle piccole imprese sono risultati inferiori. Il fenomeno ha toccato il suo picco massimo tra il 1995 ed il 2001: mentre nel Centro Nord il rapporto tra depositi e prestiti è aumentato costantemente dall’1,28% del 1995 all’1,64% del 2001, nel Mezzogiorno è sempre rimasto stazionario attorno all’1%. Tra il 2002 ed il 2010 si è registrata invece una crescita più intensa dei prestiti rispetto a quella verificatisi nel Settentrione, ma ancora una volta a beneficiarne è stata la grande impresa a scapito delle pmi locali» (Adnkronos, 9.11.2011)

Nel dettaglio, l’aumento nell’erogazione del credito nel 2010 al Sud è stato del 3,6% rispetto al 3,3% del Nord, ma l’incremento è andato a favore delle aziende più grandi (5% contro 3,2%), mentre si è avuta una contrazione dei prestiti per le piccole imprese (1,3% contro il 3,1% di quello registrato al Nord). Il quadro – avverte la ricerca della Fabi – «potrebbe ulteriormente complicarsi nei prossimi mesi con l’entrata in vigore delle regole di Basilea 3 (che fissano parametri più altri tra il capitale detenuto dalle banche ed il rischio ponderato ed impongono quasi sempre una ricapitalizzazione, n.d.r) e con le imminenti ricapitalizzazioni che alcuni grandi Gruppi si vedranno costrette a realizzare al fine di consolidare la propria liquidità, come richiesto dall’European Banking Authority» (Adnkronos, 9.11.2011). Ma quali sono state le cause della stretta creditizia nei confronti delle imprese locali da parte delle banche meridionali acquisite dai grandi Istituto di credito del Nord? Secondo lo studio della Fabi «con lo spostamento al Nord dei centri decisionali le banche del Sud hanno perso il loro radicamento sul territorio. I manager locali su sono dunque progressivamente uniformati alle politiche commerciali adottate dalle case madri, tenendo conto di parametri nell’erogazione del credito coerenti più con la realtà economica del Nord che con quella del loro territorio di riferimento».

E la colonizzazione economica provocata dalla scomparsa progressiva di banche meridionali va di pari passo con la colonizzazione culturale. Unicredit ha annunciato qualche giorno fa il rebranding (cambio di marchi), che porterà alla cancellazione del marchio Banco di Sicilia, istituto acquisito dal gruppo, “al fine di focalizzarsi sul marchio unico Unicredit” (Adnkronos, 21.12.2011).

Il processo di concentrazione economica favorito dalla creazione dell’Unione Europea accelera la colonizzazione del Sud, diversamente dal favorirne una maggiore autonomia, come qualche illuso sosteneva. Torna attualissima l’amara profezia del Re Francesco II di Borbone fatta – secondo quanto riferisce lo storico liberale Raffaele De Cesare – a bordo della nave da guerra Messaggero, che lo portava Gaeta: «I napoletani non hanno voluto giudicarmi a ragione veduta: io però ho la coscienza di aver fatto sempre il mio dovere, ma però ad essi rimarranno solo gli occhi per piangere» (Raffaele De Cesare, La fine di un Regno, cfr. Ediz. Newton Compton, Roma 1975, vol. II, cap. XVIII, pagg.352-353). (LN46/2011).














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