Due pesi e due misure, vecchie abitudini che ritornano, un’informazione che dovrebbe essere figlia d’una diarchia mediatica che se fosse vera già risulterebbe ridotta e monca : ovvero una rete nazionale (dove, come noi sudici ben sappiamo, nel concetto di “nazionale” ci siamo solo formalmente se non per canzoni e tutto ciò che c’è di oleografico), ed un network di più reti di proprietà del beneamato presidente – novello messia del Nord – con i suoi alleati leghisti ed ex e post/fascisti, nonché ex socialisti transfughi dell’ultim’ora sul carro del vincitore e buon ultimi quei democristiani che non riescono a star lontani dal potere.
Già così, dicevamo, sarebbe tragica assai, ma invece al
peggio non c’è limite, in quanto nei fatti la diarchia è
altresì addirittura un monopolio illegale ormai asservito al
potere governativo! E quindi cosa volete che si dica, e a qual
proposito si parli del Sud?
Ovviamente è persino superfluo ricordare i problemi e gli
eventi, che ciclicamente diventano tragici, che affliggono le nostre
terre. Ma guarda caso si ricordano solo in questi momenti di noi e
giù col solito tran tran di notizie, che al di là delle
tragedie, ci dipingono come la terra dei diavoli di cui già
parlava a suo tempo un certo Gladstone.
Sono abituati a parlar di noi, in questi momenti, senza manco
più farci partecipare a dibattiti e trasmissioni.
Perfino qualche rarissima discreta trasmissione come “Ballarò”
su Rai 3 cade in questo vizio che ormai infetta : manco un
rappresentante delle nostre istituzioni, fosse sindaco o presidente di
regione, invitato a discutere, se vuoi a difendere o far leggere, con
un occhio critico di chi almeno ci vive in certi luoghi, certe
realtà. E allora giù con una (dis)informazione a
gogò, che bypassa un secolo ed oltre di abbandono e malgoverno
nazionale, e giudica e si meraviglia solo dell’attuale.
Nessuno che si chiede quando è iniziato il degrado,
perché prima era diverso e che forse allora non c’è nulla
di atavico o nel DNA di queste terre se solo da un certo punto in poi
le cose vanno in un certo modo!
Ciampi ci ha massacrato con la sua retorica risorgimentale per poi ora
fare la storica dichiarazione che il Sud è una priorità
nazionale! Complimenti! Se n’è accorto solo ora per qualche
morto in più di camorra!
Evviva la coerenza! Chi sa se si chiede se quel suo Risorgimento
c’entra qualcosa!
E poi le dichiarazioni restano solo tali, se poi non fa nulla e non
prende per le orecchie qualcuno che ce le ha grandi pur se un po’ meno
lunghe del naso!
Un SUD senza alcuna rappresentatività parlamentare non
potrà mai farsi ascoltare perché si affrontino alle
radici i suoi problemi! Cosa volete che gliene freghi se chi ci governa
è del Nord e su ciò ci ha costruito partiti e politiche
conseguenziali?
E poi per giunta non trova opposizioni parlamentari che si
contrappongono a ciò? Il SUD è il più vicino e
comodo dei mercati delle loro merci, da cui incamerarne il risparmio
con le loro banche ed un ulteriore comodo e comprabile bacino di voti,
e quindi resti lì buono fino a morte presunta o vera senza far
troppo casino e morti che compromettano l’immagine del suolo italico!
Ma ciò forse è il caso di dire che i meridionali non
l’hanno ancora capito bene, e quindi si tranquillizzino : in primavera,
un po’ prima dell’estate, vedrete che la smetteranno di parlar male –
solo per sensazionalismo e senza alcuna analisi storica – e
ammorbidiranno in parole ed immagini l’informazione su il Sud. Le
vacanze, con i suoi luoghi ameni, saranno vicine ed i morti lontani!
Andrea Balìa
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