Gli anni ’20 e quelli
fino alla
seconda guerra mondiale videro la fioritura di tanti spettacoli di
trasformisti
ed illusionisti. Ovvero personaggi in grado di far credere e vedere
cose non
reali o trasformarle e trasformarsi loro stessi.
Fenomeno sparito poi
negli ultimi
decenni. Invece, incredibilmente gli ultimi anni sono caratterizzati da
un
fenomeno similare ma usato nella terminologia dialettica in specie dai
politici. Per cui, ad esempio, quello che era stato un regno secolare
ed uno
Stato libero, forte ed autonomo, come lo fu il Regno delle Due Sicilie,
è
diventato “il Mezzogiorno”.
Ridotto cioè
ad un fenomeno meteorologico o momento
della giornata : insomma sottintende che un territorio glorioso, con
una storia
importante, e ben definito è ormai identificabile solo con il
sole, il mare,
ecc…, una sorta d’espressione geografica svuotata elegantemente dei
suoi valori
storici, politici e quant’altro.
La guerra, una volta
dichiaratamente palesata
per scopi espansionistici, di conquista e mire di grandezza, oggi
è diventata
“un’operazione d’esportazione della democrazia”. Le tasse, tanto odiate
ed
ingiuste – che i meridionali impararono a conoscere e subire per
quantità e
nequizia dall’Unità italiana in poi – oggi sono diventate
(secondo il nuovo
vocabolario del governo neoliberista di Destra) “manutenzione delle
spese”. Il
nuovo egoistico pseudo federalismo antisolidale leghista è la
tanto conclamata
“devolution”.
L’emigrazione, tanto
bruciante e già subita per ben due volte dal
Sud, oggi è “mobilità” o “flessibilità” : un
giovane che lascia la sua terra
per andare a sopravvivere al Nord mica emigra! No!
Diventa soltanto
“mobile” o accetta di diventare “flessibile”! Ogni diritto dovuto o
conquistato
(quei pochi, di base, come la scuola o la sanità) in un secolo
dimentico ed
avaro per il nostro Meridione, non è più un diritto ma
“assistenzialismo”,
accomunando in questo termine tutto : il giusto ed il superfluo!
Quello che si
dovrebbe ottenere tranquillamente, sotto diversi tipi d’iniziative, per
portare
terre depresse ad un livello egualitario di quelle più
sviluppate, non è
qualcosa di dovuto dallo Stato (per cui un genitore si comporta lo
stesso con i
suoi figli o aiuta quello in difficoltà perché viva come
gli altri) ma sono
“incentivi” per il Mezzogiorno (quello di cui sopra). La
redistribuzione dei
beni, ma solo in modo equo – senza scomodare il marxismo o il comunismo
– non è
logica democratica, ma bensì “solidarietà”.
Quasi con una
similitudine
all’elemosina, e per giunta cosa non gradita da molti. Cambiano i
governi ed i
tempi, ma la musica no! E’ sempre la stessa!
E’ la musica di quel famoso inno di Mameli – tanto caro al Presidente – che suona sempre allo stesso modo, tant’è che anche per lui le nostre terre non sono il Sud (o addirittura l’ex Regno) ma il Mezzogiorno dov’egli viene a prendere il sole in lunghe passeggiate e bere caffè! Mezzogiorno dove i suoi abitanti dovrebbero avere una memoria a termine : solo fin solo all’inno di quella Unità! Ma mai andare oltre o un po’ più indietro con i ricordi! Insomma, cambiano i tempi ma gli illusionisti esistono sempre : sono solo nuovi ed adoperano altri strumenti come la parola e nuove terminologie; ma sempre illusionisti restano : ovvero trasformisti e falsificatori della realtà!
Andrea Balìa
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