L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
  Eleaml


Ringraziamo Mirko da Bari per averci permesso di pubblicare questa sua lettera.

Mino Errico, 26 Gennaio 2013


Lettera su Fenestrelle


(se vuoi, scarica l'articolo in formato ODT o PDF)

Gentilissimo Errico

La ringrazio per avermi risposto e per la franchezza sui limiti di una ricerca storica difficile e controversa come quella su Fenestrelle.

Dal libro del Barbero (il cui velato disprezzo razzista-snob per tutto ciò che odora di borbonico-napoletano, emerge ad ogni pagina, in un linguaggio eccessivo per un docente universitario), dal libro del Barbero dicevo, traggo però piuttosto conferma del carattere razzista-conquistatore dell'apparato militare sabaudo verso i nostri soldati forzati, al di là della pelosa retorica dei (falsi) fratelli d'Italia, a cui pure il professore vorrebbe farci credere.

Penso ai nostri prigionieri a Milano nel novembre-dicembre 1860, spinti A FORZA dai carabinieri sabaudi verso il treno che li doveva trasferire, in seguito ad una loro ribellione.

Diversi tentativi di fuga dai lager... pardon... caserme piemontesi come a Savigliano, e persino dalle stesse Fenestrelle ed Exilles nel 1861-1863, dei nostri coscritti del Corpo dei Cacciatori Franchi piemontese. Evasioni a cui si accompagnavano quelle anche di coscritti non napoletani, come ex sudditi papalini, emiliani e addirittura dei piemontesi stessi! Oppure del malessere dei forzati lombardi, già soldati austriaci, pure confinati a Fenestelle.

Ancora che i Cacciatori Franchi erano confinati non solo a Fenestrelle, ma anche ad Exilles e a Bard.

Infine la relazione del rinnegato generale Torre da Benevento del 1864, che riferisce che alla data del 30 settembre 1863 gli ex soldati borbonici arruolati nell'esercito piemontese erano 57.968.

Però Fulvio Izzo, citando un rapporto del generale della Rovere, afferma che degli 80.000 effettivi nostri, il Piemonte non ne aveva potuto ricavare niente! Ancora il De Sivo, riferendosi alla sommossa fallita del 22 agosto 1861 a Fenestrelle, afferma che 30 dei nostri riuscirono a scappare, mentre il Barbero dice che i "congiurati" di Fenestrelle erano in tutto 10, e che furono tutti assolti nel gennaio 1862! Assolti sì. ma per CONTINUARE il servizio nei suddetti cacciatori franchi! Insomma il Barbero dietro l'apparenza della serietà scientifica, tira acqua al suo mulino controrevisionista alla bagnacauda.

Eppure dalla stessa documentazione da lui prodotta, l'unica cosa che sembrerebbe dargli ragione, è che NON vi fu un genocidio dei nostri soldati, i quali erano necessari a Vittorio Emanuele per le sue guerre imperialiste megalomani.

Per il resto invece, come accennato prima, lo studio di Barbero sembrerebbe piuttosto CONFERMARE il carattere di coscrizione forzata e non spontanea e voluta dei nostri soldati e del razzismo dei vertici e dei commilitoni (oltre che di parte della stessa popolazione) piemontesi verso i "fratelli" del Sud.

Come dalla dichiarazione razzista del bersagliere piemontese Rossetti, in servizio di leva nel 1859-1866.

Un'ultima domanda, prima di salutarla. Sa per caso se e dove possano essere reperibili stampe e immagini del Corpo dei Cacciatori Franchi piemontesi? Giusto per capire che tipo di uniformi ed equipaggiamenti utilizzavano i nostri coscritti in quei castelli alpestri, perché in internet non ho trovato praticamente nulla, salvo qualche immagine piccolissima tratta dall'opera del Cenni.

La saluto cordialmente e auguro in bocca al lupo per il paziente lavoro suo e di Eleaml per la battaglia della riscoperta delle nostre radici napoletane.

Mirko da Bari










Creative Commons License
This article by eleaml.org
is licensed under a Creative Commons.







vai su






Ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale e del web@master.