Eleaml - Nuovi Eleatici



Riceviamo e pubblichiamo.

Zenone di Elea - Settembre 2022

25 SETTEMBRE: ANCORA CINQUE ANNI

Z. E. - Comitato NO LOMBROSO

(se vuoi, scarica il testo in formato ODT o PDF)

E così ci siamo; 25 settembre 2022, 4 marzo 2018, 25 febbraio 2013, 14 aprile 2008 ecc, ecc. ecc.

Ancora una volta nella scheda elettorale non sarà presente nessuna forza politica che si rifà alla difesa del Sud e che abbia qualche speranza di successo. Anche questi cinque anni sono stati caratterizzati dalle solite, tante, “iniziative” meridionaliste.

Sono nati, ancora, almeno... quanti? 30, 40, 50 nuovi movimenti meridionalisti? Tutti con le migliori intenzioni, tutti con la certezza di voler aiutare la nostra terra ad uscire dalla ultrasecolare situazione di colonia di fatto, tutti convinti che la “loro” idea sia quella valida, tutti convinti che “solo in questo modo” riusciremo finalmente a liberarci dei lacci che ci tengono prigionieri da 160 anni, tutti (pochi mesi prima delle elezioni) pronti a formare un solo soggetto politico, tutti (pochi mesi prima delle elezioni) pronti ad unirsi per la causa superiore del nostro Sud, tutti (pochi mesi prima delle elezioni) lì a dichiarare il massimo impegno per una forza unica che possa portare persone rappresentative dei nostri territori, tutti a dichiarare che non centra la destra o la sinistra, il centro o la periferia, il sotto o il sopra: ci interessa solo il Sud, solo i nostri territori. Ma poi, senza andare troppo indietro negli ultimi 5 anni, arriva il Covid, ed ecco che subito, anche nelle chat, ci si scanna tra “Novaxisti” e “Vaxisti”, tra “greenpassisti” e “non greenpassisti”. Poi ci si scanna tra “Ucrainisti” e “Russisiti” e così via. Ogni argomento sembra valido per essere chi “pro” e chi “contro”, e dividersi. E tra un abbandono di chat e l'altro, tra una maledizione e l'altra, tra un “io sono il vero meridionalista” e l'altro, i colonizzatori se la ridono, si spanciano dalle risate, si sbellicano dalle risate, e si beano pensando che, sicuramente, non ci sono pericoli che possono arrivare dalla colonia Sud. E così arriva la data delle elezioni, e nessuno riesce a presentarsi con una propria forza politica, perché i movimenti sono spesso “familiari” o “amicali”, fatti di poche persone, molto spesso autoreferenziali. Come al solito, gli ultimi mesi sono i più frenetici. Quello che non siamo riusciti a fare in anni vorremmo farlo in pochi mesi. Ed ecco che i contatti si moltiplicano, si corre a cercare altri movimenti, altre persone che vogliono il bene del nostro Sud. Cerchiamo di unirci, perché ci rendiamo conto che non siamo niente, ma lo stesso non ci impedisce di sottolineare, specificare, additare e spiegare che “LA MIA” è, comunque, l'idea migliore. Passano anche gli ultimi mesi, e allora si prova a candidare qualcuno in liste nazionali, pensando (e illudendosi) che, se si viene eletti, sarà comunque importante una presenza “meridionalista” in parlamento.

Tutte cose già viste, tutte cose già successe, tutte cose che avranno solo un risultato; il Sud avrà condizioni di vita ancora peggiori degli ultimi 5 anni.

E sappiamo, ad esempio, senza scomodare la Sibilla Cumana, che nei prossimi 5 anni sarà approvata la “Autonomia differenziata” (anche detta “secessione dei ricchi” o meglio “secessione di comodo”), chiaramente senza l'ombra di LEP, e con pronta una bella campagna stampa contro il solito “Sud piagnone”, contro il “Sud mafioso”, contro il “Sud palla al piede” e via discorrendo. E noi continueremo a far nascere movimenti, nuovi numerosi movimenti, ognuno con un suo leader che sarà sicuro che “questo è il movimento giusto”.

E i colonizzatori se la ridono, e sono tanto sicuri del fatto loro che, dopo aver passato gli ultimi cinque anni a sputarci addosso, adesso si candidano al Sud, e, statene certi, saranno eletti.

Mi chiedo come sia possibile che non riusciamo a capire quello che ci sta succedendo, quello che ci stanno facendo, quello che stiamo diventando. Non c'è una scorciatoia per riconquistare la nostra dignità e la nostra autonomia. La strada da seguire è lunga, probabilmente lunghissima, ma proprio per questo prima cominciamo a camminare e prima arriveremo. Ed è una strada dove l'unica idea che ci deve spingere è “SUD”, declinato in tutti i suoi problemi, in tutti i problemi della nostra gente. Niente ci deve distrarre, niente ci deve far deviare da questa strada. È difficile? NO, è quasi impossibile, in questo sistema collaudato e attento a distruggere qualsiasi interferenza. Ma è la sola cosa da fare. Dobbiamo superare 160 anni in cui ci hanno convinti della nostra inferiorità. E per percorrerla ci vuole volontà, umiltà e convinzione.

Quando dovremmo cominciare? Il 26 settembre, il giorno dopo quella che sarà una pesante sconfitta per il Sud. Perché sappiamo che saranno altri 5 anni di sofferenza, di ingiustizie, di totale non applicazione della costituzione. Si, ci aspettano anni di sofferenza, tanto per cambiare.

Ancora cinque anni,

tocca a noi decidere cosa saremo fra cinque anni.

Z. E. - Comitato NO LOMBROSO














Nicola Zitara mi chiese diverse volte di cercare un testo di Samir Amin in cui is parlava di lui - lho sempre cercato ma non non sono mai riuscito a trovarlo in rete. Poi un giorno, per caso, mi imbattei in questo documento della https://www.persee.fr/ e mi resi conto che era sicuramente quello che mi era stato chiesto. Peccato, Nicola ne sarebbe stato molto felice. Lo passai ad alcuni amici, ora metto il link permanente sulle pagine del sito eleaml.org - Buona lettura!

Le développement inégal et la question nationale (Samir Amin)










vai su





Ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità  del materiale e del Webm@ster.