Quale Nazione
Domani chi oggi parla di nazionalismo potrà trovarsi di fronte a
popoli che non si rinnegano e che vogliono ritrovare se stessi; i
Galiziani, i Baschi, i Tirolesi, i Finnici, i Valloni, i Sardi, i
Corsi, i Lapponi, i Ladini, gli Irlandesi, gli Istriani, i Catalani,
gli Osseti, gli Abchazi, gli àvari e chi sa quanti altri in
Europa e nel mondo.
Tutti dovranno accettare che per ogni popolo esiste una sola patria
e una sola giustizia sociale. Entrambe adatte ai principi ed ai valori
che il popolo ha deciso di seguire.
Questa e la strada che il movimento seguirà a livello
internazionale, per perseguire la fine dello stato nazionale.
In Europa, ad esempio, esiste la repubblica Ceca e la Slovacchia che
pacificamente hanno capito che l'epoca in cui i propri destini
marciavano insieme è finito. Lo si vuole o non lo si vuole
accettare questo è il futuro dell'Europa. E sono proprio quelli
che soffocando la necessità di ogni popolo ad una propria patria
in un proprio stato che faranno esplodere in Europa 100 Saraievo .
Il Sud non è un concetto geografico, il Sud non è solo il meridione d'Italia, il Sud non sono i Borboni. Il Sud è UN'IDEA . Il Sud è quella parte del mondo in cui vengono calpestati i diritti dei popoli. Al Sud ci sono quei "popoli senza storia" così come li chiamò Hegel, e fra essi ci sono i fiamminghi e i bretoni che ne eliminano i riferimenti geografici. Al Sud c'è la ricchezza sfruttata dagli altri, ci sono le maestranze a basso costo, e le antiche miserie.
Al Sud c'è una matrice culturale secolare e una fede che non è solo quella nel progresso. Al Sud c'è ancora chi lotta per un mondo più giusto. Noi meridionali, senza dubbio, siamo parte del Sud, siamo uniti a tutti quei popoli che in questo Sud si ritrovano vittime del capitalismo e del liberismo.
Noi siamo per questo Sud e dovunque ci sarà qualcuno che si batta con noi, là sarà Sud. Con la scusa del sole, del mare e dell'arte di arrangiarsi, chi ci voleva sfruttare ci ha sfruttati a dovere, tutto ciò grazie a uomini che dovevano difenderci e che invece ci hanno venduti. Ma non c'è nessuna ragione ragionevole affinché non nasca un movimento sudista e meridionalista che in nome di una unione storica, politica e di progetti futuri unisca i Sud descritti in precedenza, che esalti le differenze, che blocchi l'omologazione e che dia a noi tutti l'orgoglio di essere dei veri patrioti meridionali, culturalmente italiani alla nostra maniera, in una diversa Europa .
La patria non è sola la terra dei nostri padri, dei nostri nonni, della nostra stirpe. Tutto questo ne costituisce la solida base da cui poi nasce l'idea di patria. La patria è l'idea che sorge su quella terra, e che poteva sorgere solo lì ed è per questo che è differente da qualsiasi altra patria. Differente ma non migliore o superiore, perché la patria al di la delle speculazioni provenienti dall'estrema destra, sinistra o dall'estremo centro è un sentimento d'amore che lega tutti quelli che lo condividono dovunque essi siano residenti, abitanti o cittadini.
Solo la volontà imperialista post-1789 ha forzato questi principi. Logicamente, essendo la patria un'idea essa può cambiare contenuto nel tempo pur restando sullo stesso territorio. E se da essa , fra il XVIII e il XX secolo si partiva per concepire ideologie di sopraffazione e di imperialismo, oggi la situazione si è ribaltata, ed è totalmente capovolta. Infatti oggi la patria per i suoi valori identitari, differenzialisti, ecologisti, e popolari rappresenta l'antitesi e perciò la salvezza del XXI secolo.
La patria è quell'idea di giustizia che un popolo si dona, non può giustificare lo sfruttamento di noi meridionali.
Ai sensi della legge n.62
del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale e
del web@master.