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LA GUERRA DI CRIMEA sulle pagine de "IL VERO AMICO DEL POPOLO" (Zenone di Elea - Settembre 2022)

LA GUERRA DI CRIMEA (1853-1856) - ELENCO DEI TESTI PUBBLICATI SUL NOSTRO SITO

IL VERO AMICO DEL POPOLO

PUBBLICAZIONE PERIODICA ROMANA

PER DOMENICO VENTURINI

NEL 1855

GIUGNO - DICEMBRE

01 - Il Vero Amico Del Popolo - Domenico Venturini (GENNAIO - GIUGNO) HTML ODT PDF
02 - Il Vero Amico Del Popolo - Domenico Venturini (GIUGNO - DICEMBRE) HTML ODT PDF
GIUGNO 1855 14 Giu - N 69 16 Giu - N 70 19 Giu - N 71 21 Giu - N 72 23 Giu - N 73

26 Giu - N 74 28 Giu - N 75 30 Giu - N 76
LUGLIO 1855 03 Lugl - N 77 05 Lugl - N 78 07 Lugl - N 79 10 Lugl - N 80 12 Lugl - N 81
14 Lugl - N 82 16 Lugl - N 83 19 Lugl - N 84 21 Lugl - N 85 24 Lugl - N 86
26 Lugl - N 8728 Lugl - N 8831 Lugl - N 89
AGOSTO 1855 02 Ago - N 90 05 Ago - N 91 07 Ago - N 92 09 Ago - N 93 11 Ago - N 94
14 Ago - N 95 16 Ago - N 96 18 Ago - N 97 21 Ago - N 98 23 Ago - N 99
25 Ago - N 10028 Ago - N 10130 Ago - N 102
SETTEMBRE 1855 01 Sett - N 103 04 Sett - N 104 07 Sett - N 105 11 Sett - N 106 13 Sett - N 107
15 Sett - N 108 18 Sett - N 109 20 Sett - N 110 22 Sett - N 111 25 Sett - N 112
28 Sett - N 113
OTTOBRE 1855 02 Ott - N 114 04 Ott - N 115 06 Ott - N 116 09 Ott - N 117 11 Ott - N 118
13 Ott - N 119 16 Ott - N 120 18 Ott - N 121 20 Ott - N 122 23 Ott - N 123
25 Ott - N 12427 Ott - N 12530 Ott - N 126
NOVEMBRE 1855 03 Nov - N 127 06 Nov - N 128 08 Nov - N 129 10 Nov - N 130 13 Nov - N 131
15 Nov - N 132 17 Nov - N 133 20 Nov - N 134 22 Nov - N 135 24 Nov - N 136
27 Nov - N 13729 Nov - N 138
DICEMBRE 1855 01 Dic - N 139 04 Dic - N 140 07 Dic - N 141 11 Dic - N 142 13 Dic - N 143
15 Dic - N 144 18 Dic - N 145 20 Dic - N 146 22 Dic - N 147 26 Dic - N 148
29 Dic - N 149
1855 ROMA 14 GIUGNO N 69

VERO AMICO DEL POPOLO

Associazione per un trimestre baiocchi 90; per un semestre scudo l'e baiocchi 65; per un anno scudi 3, i pagamenti dovranno esser sempre anticipati. Gli esteri pagan come sopra, con più la spesa per l'affrancamento. Gli associati ad anno possono disdirsi prima che finisca il mese di ottobre; gli altri un mese almeno innanzi alla scadenza. L'associazione non disdetta s'intenderà come rinnovata.

Le pubblicazioni periodiche si fanno ne' giorni di martedì, giovedì e sabato non festivi. Chi ama il foglio al domicilio in Roma paga bai. 5 di più al mese. Per la inserzione di articoli scientifici, letterari, artistici ed altri si pattuisce con la Direzione. Non si ricevono lettere o gruppi se non franchi di posta. Agli associati per un anno sarà dato il frontispizio e l'indice generale del volume.

ROMA

Leggiamo nel Giornale di Roma: «Alle ore 6 e mezzo pomeridiane del giorno 12 Sua Emnza R.ma il sig. Cardinale Antonelli, Segretario di Stato, mentre scendeva le scale del palazzo apostolico, al primo ripiano, venne in vestita con arma biforcuta da un tale Antonio De Felice, di professione cappellaio. Grazie alla Divina Provvidenza, il colpo andò fallito, e l'E.mo Cardinale, colla maggior pre senza di spirito, uso di palazzo, e recossi, come ave: prime stabilito, alla pubblica passeggiata del Pincio. l'assassino immediatamente arrestato è stato consegnato alla giustizia. Gli E.mi e R.mi signori Cardinali, il Corpo diplomatico e persone d'ogni condizione sono accorsi ad esprimere all'E.mo Porporato la loro compiacenza per essere stato salvo da si orribile attentalo; e la città, venuta subito a cognizione del fatto, ne ha mostrata la più grande indignazione.»

GIORNALISMO

Anche pria che si chiudessero le conferenze diplomatiche di Vienna parecchi giornali londinesi declamavano che le Potenze occidentali non si fossero lasciate anteriormente aggirare dalle cavillazioni pietroburghesi, né sedurre dalle mediazioni germaniche, mercecché si quelle come queste altro scopo non aveano che da fare guadagnar tempo alla Russia per più aumentare e meglio disporre le sue forze contro le armi alleate di Francia e d'Inghilterra. E sembra che questo pensiero abbia veramente prevalso a che le trattative si rompessero, imperocchè, a quanto si assicura la Corrispondenza austriaca «ai 4 di giugno ebbe luogo la decima quinta conferenza, scopo della quale era di assoggettare ad un comune esame una nova proposta di accomodamento circa il terzo punto di garanzia, e subitamente i plenipotenziari russi dichiararonsi pronti di portarla a cognizione del loro governo, giacché riconoscevano in essa la base dell'appianamento; ma i plenipotenziari di Francia d'Inghilterra fecero intendere di essere incaricati dai loro governi di non entrare in altri esami e proposero lo scioglimento delle negoziazioni; dopo di che il cesareo ministro degli affari esteri e presidente del congresso pronunciò sebbene con rincrescimento, la chiusura delle conferenze, dando contemporaneamente l'assicurazione che la sua imperial Corte coglierà volentieri ogni occasione per effettuare in progresso di tempo un aggiustamento sulle basi già stabilite.» E la novella della rottura fu inviata immediatamente a Pietroburgo per apposito corriere da Gortschakoff, il quale a capo a poche ore altro corriere alla medesima volta

spediva forse per domandare instruzioni efficaci a riallacciare le trattative, e tanto ciò credevasi a Vienna che repente invalse la voce che Gortschakoff già era autorizzato a nuove proposizioni di pace. Le quali voci riceveano pur conforto dalla Gazzetta della città e dei sobborghi, che senza frapporre indugio scriveva doversi ritenere che «la seduta diplomatica del 4 fu l'ultima per ora soltanto! giacché se da una parte l'imperator Napoleone insiste per la energica continuazione della guerra, non mancano dall'altra indizi che lo czar Alessandro più

che mai è inchinevole alla pace, parlandosi ben anche di una Nota, in cui, mercé alcune modificazioni, esso acconsentirebbe alle domande della Francia e dell Inghilterra riguardo al terzo punto delle garanzie.»

Ma la determinazione occidentale, cosi ricisamente spiegata, non dava più luogo a temporeggiamento; e le indecisioni germaniche decidesansi a rendere spettatrici del gran conflitto, almeno fino a più persuasive complicazioni, le Potenze alemanne. Del che il Times rinuncia ad ogni speranza sull'attiva intervenzione dei governi tedeschi; non per questo però ei si perde d'animo, ma ripigliando una fierezza che da qualche tempo aveva un cotal po' rattemprata: «Nell'attuale crisi, ci grida, al principio di una seconda campagna, quando cioè le operazioni degli alleati ricominciano con energia novella, egli è nostro diritto non solamente, ma eziandio nostro dovere di avvertire i gabinetti di Vienna e di Berlino che pensano bene sulle conseguenze della incerta loro attitudine…….. Se credono essi che Francia e Inghilterra per vincere abbian bisogno dell'aiuto loro, s'illudono assai, s'ingannano a partito. Potevano bensì cooperare alla maggiore efficacia degl'impegni dell'Occidente, onde ristabilire la sicurezza del levante, non che far cessare la preponderanza di un Impero, la quale, a guisa di un gruppo di neri nugoloni, pende minacciosa su i foro propri con fini. Essi avrebbero potato prender parte anco ai trattati che la vittoria metterà Francia e Inghilterra in grado di dettare! Alla Germania si fecero grandi concessioni! le la dimostra la maggiore indulgenza, affinché avesse preso la sua conveniente posizione in Europa. Ma l'Occidente, poiché la Germania gli rifiutò il suo appoggio quando poteva essergli utile, dee far conoscere al mondo di poter fare la guerra anche senza la Germania...... Ogni tentativo delle Potenze tedesche per incamminare nuove trattative si ha da riguardare siccome una diversione in favore dell'inimico. Le basi, su cui furono aperte le negoziazioni nel mese di aprile, oggi non sono più applicabili. l'Austria e la Prussia, ebbero molte occasioni di arrestare lo spargimento del sangue, ma non riuscirono a nulla, perchè sotto sembianza di mediatrici ebbero sempre in vista il propri vantaggio. La realtà della guerra ricondusse tutte queste illusioni al loro vero valore.»

Ciò non ostante la Gazzetta di Milano afferma che «l'Austria, impedendo la grossa guerra del Continente, si è fatta dominatrice della situazione.»

Agli arditi pronostici dell'impavido Times, si rinvigorisce il Chronicle anch'esso, il quale rimprovera l’Inghilterra «di aver commesso l'errore di trattare con la Russia ritenendo a Potenza europea; indi l'avverte che la Russia in avvenire debba esser trattata come uno Stato asiatico!»

E ciò suppone qualche cosa di più dello smembramento della Crimea e della Finlandia e del distaccamento dell'autonomizzanda Polonia dallo Impero degli czari; vorrebbesi nientemeno che cancellare dalla Carla d'Europa la Russia, che delle cinque parti ne ha tre o forse più, e circoscriverla in un Kanato non sappiamo in quale angolo delle asiatiche regioni! Il guaio poi sarebbe, se la Russia, a forza di essere respinta in Asia, si dovesse accostare ai possedimenti inglesi delle Indie! Gli è un caso, che il Chronicle non la preveduto.

Ma il semi ufficiale Pays circoscrive nella Crimea le sue vedute, e rifiuta di attaccar la Russia in altri lati. Se la guerra, ci dice, esce dalla Tauride diventa europea, e nelle attuali condizioni del Continente non sarebbe utile una generale conflagrazione. Dunque gli alleati dovranno contentarsi della Crimea e «quando essi possederanno questo pegno che costituisce la vera forza della Russia, padroni del Mar Nero, padroni o della chiave dell'Impero moscovita, padroni de' granai della Russia, vincitori de' suoi eserciti e delle sue folle potranno aspettar che piaccia allo czar di sottomettersi e di subire le condizioni, senza le quali la pace sarebbe precaria e di breve durata.»

Or è appunto su questo condizioni che dovrebbe (nella ipotesi di quella piena vittoria preconizzata dal Pays) svilupparsi un qualche più serio imbarazzo, imperocchè i giornali austriaci sperano che le Potenze occidentali non vorranno esiger nulla al di là de' quattro punti delle garanzie e il Times dire che quei quattro punti oggi non bastano più. Indi v'ha chi prevede che, mentre sulla base dei quattro punti sarebbe più che mai probabile la pace fra la Russia di una parte, la Francia e l'Inghilterra dall'altra, conseguenza la questione fra le Potenze occidentali e l'Europa di mezzo, questa perché vorrà che la Russia non si chiami all’adempimento di altre condizioni onde non sia troppo indebolita, quelle perché domanderanno più ampi patti, che costituiscano una insormontabile barriera di garanzie.

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Non sarà fuor di proposito, se, al cominciare del nuovo dramma politico in Ispagna, riportiamo i pareri giornalistici sulla dittatura ministeriale, che ora infrena quella penisola e che, in certo molo, può considerarsi siccome prologo del dramma medesimo. La Epoca dice che questa dittatura mette in discredito le instituzioni costituzionali. Il Correo universal la chiama arbitraria, sconvolgente, illegale. Las Novedades la qualificano inutile ed imprudente. Il Parlamento afferma che «il male sta nella condizione delle cose; il male sta in ciò che non si seppe uscire da una posizione assurda e pericolosa senza sostituirvi un'altra posizione più pericolosa e più assurda; il principio d'autorità è scomparso dal seno delle autorità medesime, e non è dato umanamente d. risuscitarlo a coloro che lo soffocarono con le proprie mani.»

La Soberania Nacional grida «contro la sospensione delle guarentie costituzionali, e avverte che non bisogna dimenticare i consigli dell'esperienza, la quale insegna che la tirannia finisce sempre per divorare il tiranno.»

Il clamore pubblico osserva che «il ministero pieno di dubbi e confusioni, esausto d'idee, lottando ira diverse tendenze, arrivò alle Corles rotto e schiaccialo sotto il peso d'un carico troppo superiore alle sue forze; or con qual diritto ci pretende che se gli armi il braccio con la spada dittatoriale? Non sarebbe meglio che gli si chiedesse, uno stretto conto della sua condotta?»

La Espana conchiude: «Che uomini sono costoro, i quali, dopo essere insorti nel 1848 contro la sospensione delle guarentigie costituzionali oggi ricorrono a quel medesimo atto inutile e vizioso, commettendo cosi la più inqualificabile, la pu audace di tutte le inconseguenze e di tutte le contraddizioni tra il numero infinito delle inqualificabili contraddizioni e delle audaci inconseguenze, che formano la sita del partito dominante? La dittatura ministeriale e la sospensione delle costituzionali guarentigie sono pel paese usa nuova perturbazione e per l'uomo pacifico una ragione di spavento, perchè, nei tempi che corrono, nessun uomo pacifico è libero dalla malivolenza, e la malivolenza può divenire la persecuzione, l'esilio, la morte!»

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STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO FRANCESE

La rivista delle truppe fatta a Parigi nel Campo di Marte dall'imperator Napoleone il 4 giugno fu veramente magnifica e tale da porgere ai numerosi uffiziali stranieri ch'eranvi presenti un’alta idea della potenza militare di Francia. Benché alle truppe si fosse vietato di gridare, queste alla presenza dell'imperatore proruppero in acclamazioni strepitose e prima e durante e dopo la rivista. Un uffiziale superiore fece una assai grave caduta da cavallo. l'imperatrice, la principessa Matilde e molte dame di Corte assistevano all’imponente spettacolo dal balcone delle Scuole militari. La folla era immensa sugli spaldi che circondano il vasto spazio di terreno. Un gentleman inglese bramoso di veder l'imperatore da vicino e di fargli gustare le sue fragorose acclamazioni s'insinuò nel corteggio imperiale, urlando a manca e a diretta per giugnere più dappresso a Napoleone III. Disgraziatamente il il suo zelo fu soffermato dalla sciabola d'un soldato, la quale gli stese sulla testa e prostollo assai malconcio in terra.

Ai 6 giugno l’Imperator Napoleone ricevette in udienza il fratello e un cugino dei bey di Tanis, i quali gli presentarono una lettera autografa del tunisino regnante, che mori ai 2 di questo mese per apoplessia. La lettera era relativa all'attentato del 28 aprile.

INGHILTERRA

Cobden, il grande avvocato del partito della pace in Inghilterra, il principale oratore della scuola di Manchester, nella seduta del 4 giugno alla Camera dei Comuni criticò vivamente la precipitazione con la quale il governo britannico si lanciò in mezzo ai pericoli di una lunga guerra. Disse che l'Austria e l'Alemagna dovevano avere maggiore interesse che l'Inghilterra nell'opporsi alle ambiziose mire della Russia, ma che d'altronde esse stanno immobili e neutrali, e che soltanto per la futura grandezza dell'Austria oggi si versa il sangue inglese nella Crimea.

l'annunzio della chiusura delle Conferenze di Vienna 13 fu ricevuto nella Camera dei Comuni con vivissimi applausi.

l'associazione per la riforma amministrativa riportò a Bach la prima vittoria elettorale. Tite vicepresidente della associazione riformista ebbe una maggioranza di 1170 voti contro 1129 dati a Whateley candidato conservatore.

SPAGNA

I ministri spagnuoli che han dato le loro dimissioni sono Madoz, Lujan, Luzuriaga, Aguirre Santacruz.

I ministri surrogali sono Zabala ministro di Stato, Fucole Andres della giustizia, Bruil delle finanze, Helvet dell'interno, Martinez del commercio.

Il reggimento di cavalleria di Montesa ricevette l'ordine di lasciare Madrid e d'inseguire la banda dei fratelli Hierros, la quale andava sempre più ingrossando. Il distaccamento che fu inviato ad Hendeleacin venne rafforzato da una compagnia di soldati del genio, o si avviò verso la provincia di Soria, nelle cui montagne aggiravasi una guerriglia di 100 uomini. La deputazione della Navarra voleva riunirsi onde formulare una protesta simile a quella fatta dalle autorità delle provincie basche, cioè che non si può rispondere della tranquillità del paese qualora voglia mettersi ad esecuzione la legge per la vendita dei beni ecclesiastici. Ma l'autorità militare si oppose alla riunione della deputazione col pretesto che la Navarra stava per essere dichiarata in istato di assedio.

Per ordine della regia si distribuiranno le armi a quelle guardie nazionali, che vorranno andare a combattere contro i ribelli; o il ministro dell'interno autorizzò nella provincia di Toledo la formazione delle bande di escopeteros.

Sempre più si manifestano sintomi di rivolta nella Navarra, nella Biscaglia e nella Galizia. Il governo vi spedisce molte truppe.

La rivoluzione nella Bassa Aragona non permette alla Corte di più soggiornare ad Aranjuez; indi la regina era aspettata d'uno in altro giorno a Madrid.

DANIMARCA

Il di 31 marzo in arrivo a Copenaga il principe russo Siakauschki con importanti dispacci per l'ambasciata russa. Drievari che recò pure al re danese un autografo della czar Alessandro. Il re tornando da Frederiksborg a Copenaga ricevette ai 2 di giugno in udienza speciale il principe Saakusiku.

NOTIZIE DELLA GUERRA

l'ingresso al porto di Reyal è chiuso da uni quantità di pali con punte di ferro e confitti nel fondo del mare e si spessi da impedire il passaggio anche al una cannoniera.

I cinque vascelli russi, che, durante l'invero, stettero nel porto di Swaborg, furono mandati a Kronstadt per maggior sicurezza.

(Disp. tel.) Gli inglesi distrussero non lungi da Kronstadt 15 navigli mercantili russi, i più carichi di legna, vari altri arenarono alle spiagge.

(Disp. tel.) Il governo di Pietroburgo ordina che d'ora in poi ogni naviglio russo mercantile abbia da prendere il largo.

Si afferma che il maresciallo Paskiewicb sia partito in gran fretta da Varsavia per Luck, punto centrale strategico in Volina, accompagnato dal suo capo di stato maggiore.

Chomutof sta organizzando una leva in massa dei cosacchi del Don.

In data del 25 maggio Pelissier spedi al ministro della guerra il rapporto dei combattimenti del 22 o del 23. In esso è detto:

«Da che le truppe alleate si resero padrone delle opere di contrapproccio costrutte sul fronte del bastione centrale, il Nimico per arrestare i loro progressi, aveva pensato di portare i suoi sforzi dalla parte della Quarantena costruendovi nuove linee di contrapproccio, e col mezzo di una gabbionata rannodò le imboscate in fondo alla baia con quella della parte principale del Cimetero, e unì questi lavori, mediante una lunga linea di comunicazione con la lunetta a destra del bastione centrale. Nella notte del 21 al 22, con uno sforzo di lavoro sorprendente e abilmente simulato, i russi scoprirono questa vasta piazza d'armi che tanto minacciava gli attacchi di sinistra dei francesi e dava al nimico comodità di fare assembramenti e sortite considerevoli. Pelissier ordinò subito al. general Salles comandante il primo corpo di aggredire ed occupare quella posizione. Due furono gli attacchi che furono organizzati, l'uno sull'imboscata della estremità della baia, l'altro su quella del Cumloro. I francesi s'impadronirono di queste nuove gabbionate nimiche. l'attacco di sinistra fu condotto dal generale di brigata Bueret con 3 compagnie del decimo battaglione dei cacciatori a piedi,: 3 battaglioni del secondo reggimento della lezione straniera e da un battaglione del 93 di linea; l'attacco di destra fu eseguito dal generale Mjilerouge con le compagnie scelta del primo reggimento della legione straniera sostenute da due battaglioni del 93 di linea, che aveano dietro la loro fronte un battaglione del 18 e 2 battaglioni della guardia come riserva. I russi trovaronsi in numero piuttosto grande e pronti a respingere l'attacco; le loro forze si calcularono a più che 29 battaglioni. A un segnale del generale Patè cominciò il combattimento con impeto indescrivibile. Ma formidabili masse non tardarono a sboccare dal burrone della Quarantena, entrare nella azione e disputare il terreno ai francesi con rara intrepidezza. Per ben cinque volte le imboscate più lontane furono prese dai francesi e riprese dai russi. Gli scontri alla bajonetta terribili. Due altri battaglioni di volteggiatori della guardia e il 9 dei cacciatori a piedi furono chiamati sul luogo della pugna, gli uni a prendervi parlo, gli altri a ritirare i morti e i feriti. Allo spuntare del giorno i russi cessarono il loro fuoco, i battaglioni francesi rientrarono nelle trincee lasciando il suolo coperto di cadaveri russi. Col medesimo ardore il generale Bueret fece l'attacco di sinistra; assaltò le imboscate e se ne impadronì. Furono quivi pure molti gli attacchi e tutti alla baionetta. Mi dopo due ore di combattimento, i russi si ritirarono, e il genio francese installò solidamente i suoi lavori nella gabbionata diventa conquista dei francesi. Per trasformare di difensive in offensive le occupate posizioni ebbe luogo un altro allacco la notte del 22 al 23. E il generale di divisione Leraillaut fu incaricato di compiere 40.sto incarico con 10 battaglioni, due dei quali erano di volteggiatori della guardia come riserva. Quattro di questi comandati del generale Couston coprirono l'ala sinistra della conquista precedente; gli altri sei sotto gli ordini del generale Duval doveano sulla destra riprendere la gabbionata parallela al gran muro di cinta del Cimitero e permettere al genio di assicurare la definitiva occupazione dell'opera. Le imboscate furono circondate e prese di assalto: i russi, dovunque mossi in rotta, si ritirarono mantenendo un fuoco di moschetteria che a poco a poro si estinse. Il genio cominciò subito i suoi lavori sollo la direzione del colonnello Guerne del comandante Durand di Villiers. Alla dimane, dietro reiterate domande di Osten-Sacken fu inalberata la bandiera parlamentare, e si conchiuse un armistizio per seppellire i morti. I francesi diedero al nimico più di 1200 cadaveri russi. Le perdite russe furono almeno quattro volte maggiori di quelle dei francesi, che ebbero un 600 morti e un 2000 feriti.»

Alcuni soldati piemontesi che imprudentemente passeggiavano a breve distanza dal campo, in terreno tanto atto alle imboscate furono colti e fatti prigionieri dai russi. Fra i prigionieri trovasi un Remorino addetto al Commissariato della spedizione piemontese.

Fra gli aiutanti di campo di Pelissier trovasi il principe di Polignac figlio del famoso ultimo ministro di Carlo X.

Di ogni divisione francese restarono innanzi Sebastopoli soltanto 3 mila uomini. Le altre truppe furono trasportate sulla Cernaja.

(Disp. tel.) Alle ore 6 pomeridiane del 6 giugno francesi lanciarono i loro segnali di attacco e a capo ad un'ora le aquile imperiali sventolavano sul Mamelun-Vert e sopra due ridotte del Carenaggio. l'artiglieria russa cadde in mano de francesi insieme a 400 prigionieri. I francesi occupano le opere conquistate.

Gli altri alleati conquistarono le opere delle cave e vi si stabilirono.

(Disp. tel.). La sera del 10 giugno le truppe di Pelissier (sulla Cernaia) presero ai russi 62 bocche da fuoco. Nei ridotti conquistati furono fatti prigionieri 13 uffiziali rossi. Le perdite francesi sono sensibili come doveasi attendere per un si grande risultamento. Si racconta che l'imperatore Napoleone parlando di Pelissier abbia detto: «Enfin nous avons trouvé l'homme qu'il nous faut.»

l'ammiraglio Bruat riferisce che la spedizione di Kestcb fu decisa il 20 maggio; l'imbarco cominciò la sora del 21; la spedizione partita il 23 sbarco il 24 a Kamiesch-Bournow; e, dopo essersi traversato Kertch e preso possesso delle batterie russe situate nei contorni di Ak-Bournow, il 25 fu occupata Jenikalè. Nel medesimo giorno gli ammiragli Bruat e Lyons entrarono nel mare di Azoff; una squadriglia fu inviala ad Arabat e Berdiansk, la quale parli nella notte e componevasi di 4 bastimenti a vapore francesi e dieci inglesi, fra i quali parecchie cannoniere. Assicuratosi Bruni della prontezza, onde il corpo spedizionario avrebbe messo piede a terra, avanzossi a riconoscere le batterie del capo di Ak-Bournow, dove i russi aveano già incendiata una polveriera, e vedendosi sul punto di rimaner circondati dalle truppe alleate, non tardarono a dar fuoco anche alle altre, e a sgombrare da quelle posizioni. La confusione de' russi, presi all'imprevista per terra e per mare, divenne tale che rinunziarono bentosto a una più lunga resistenza; lasciarono in preda alle fiamme i loro grandi magazzini di Kertch; e prima di allontanarsi da Jenikalè fecero saltare in aria un magazzino che conteneva circa 30 mila Kilogrammi di polvere. La scossa fu tale che multe case ruinarono interamente. In questa circostanza i russi perdettero 160 mila sacchi di avena, 360 mila sacchi di grano e 100 mila sacchi di farina; affondarono tre loro bastimenti a vapore, fra cui uno da guerra; un 30 bastimenti da trasporto russi furono distrutti, altrettanti presi. Nelle diverse esplosioni andarono in aria almeno 100 mila Kilogrammi di polvere. Un grande approvvigionamento di obici e di palle non esiste più. Fin qui Bruat. La Presse di Vienna poi reca altre circostanze sull'ingresso dei bastimenti alleati nel canale di Kertch. Essa scrive:

«Se ben si ricorda, i russi avevano impediti tutti i passi navigabili con lo affondarvi da 30 a 49 navigli! l'ammiraglio Bruat, che diede ben altre prove di ardimento, eseguita, col favore delle tenebre fitte più dense della nebbia, una esatta ricognizione di altri angustissimi passi ritenuti impraticabili, s'avventuro in essi, e, spinte le sue navi a orza di vapore e di vele ad un tratto, rese vani tutti gli ostacoli e i provvedimenti. di difesa per modo che ai russi non restò altra scelta che o di seguire l'antico loro sistema di distruggere ogni cosa, o di abbandonare in poter dell'inimico ingenti provvigioni alimentarie e guerresche.»

(Disp. tel.) Aranychi fu preso dagli alleati. I russi prima dello sgombro, distrussero le provvisioni che doveano servire all'armata russa per un mese.

(Disp. tel.) Si annunzia che le spedizioni delle flotte alleate sopra Tangarog, Mariempol e Gersk (nel Mare di Azoff) riuscirono perfettamente. Soltanto Tangarog oppose, resistenza; gli alleati vi ebbero un uomo ferito. Si calcola che le forze occidentali in Crimea di presente ascendono a 225 mila uomini. Si temé assai che la spedizione delle truppe alleate nell'interno del la, Crimea avesse potuto avere un funesto risultato, perocchè esse non poterono portar seco altra razione fuor che quella indispensabile per otto giorni. Credevasi pure che le condizioni atmosferiche avessero potuto corrompere queste provvigioni. Ma il fatto acchetó tali paure. Le truppe passarono ad aria migliore e molte provvigioni del nimico caddero il loro potere. Mediante la occupazione del Mare di Azoff da parto degli alleati, l'esercito russo dell'Asia e del Caucaso non può più ricevere rinforzi né viveri da quel mare. Tutti i cannoni di Pawłokaia, della batteria del capo Bournou e delle batterie di Kertsch e Jenikalé sono in potere degli alleati.

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PELISSIER

Aimable-Jean Jacques Pelissier nacque il giorno 6 novembre 1794 a Maromme, nel circondario di Rouen dipartimento della Senna inferiore; per cui ora conta l'età di 61 anni. Frequentò il liceo di Brusselles e poi entrò quale allievo nella scuola di artiglieria di La Fleche, ciò che avvenne il 12 giugno 1814. Perciò conta 41 anni di servizio. Al 25 agosto passò nella scuola militare di Saint-Cyr e il 18 marzo 1815 fu nominato secondo tenente dell'artiglieria reale. Al 10 aprile 1815 fu traslocato nel 57 reggimento di linea, uno dei due reggimenti concentrati al Reno, e il 26 agosto (dopo i cento giorni) fu messo in disponibilità. Il 25 ottobre dello stesso anno fu ammesso, dopo subito l'esame, vello stato maggiore. Il primo maggio 1819 fu nominato ad aiutante maggiore degli esseri di Meurthe e nel 1820 fu avanzato al grado di primo tenente. Dopo due anni, nel 1823, fu incorporalo nello stato maggiore dell'armata dei Pirenei; il 22 settembre di quello stesso anno ricevette la croce della legion d'onore e il 30 dicembre l'ordine di S. Ferdinando di Spagna. Poi servi di nuovo nell'infanteria e nell'anno 1828 ritorno quale capitano nello stato maggiore. Negli anni 1828 e 1829 fece, quale aiutante del generale Durrieu, le campagno della Grecia, per cui fu ricompensalo cogli ordini di S. Luigi e dei Salvatore. Nell'anno 1830 prese parle alla spedizione di Algeri e nello stesso anno fu promosso a maggiore dello stato maggiore e ad uficiale della legion d'onore. Quindi servi in Francia nello stato maggiore sino al 1839, in cu: quale capo di stato maggiore del generale Schraim ritornò in Algeria dove rimase 11 anni. Nel 1848 abbandonò questo corpo a ricevette il comando della divisione d'Orano col titolo di generale. Nel 1850 divenne generale di divisione. Pelissier fu per tre volte governatore provvisorio di Algieri e il giorno 10 gennaio 1855 lu nominalo a co mandante del primo corpo dell'armata di Oriente. Nella campagna d'Africa riportò due ferite e il suo più splendido fatto d'armi in quelle regioni fu la presa d'assalto di Lighual. Pelissier fu nominato, sino dal 24 dicembre dello scorso anno, a grancroce della legion d'onore ed è un militare assai esperto, di carattere risoluto e molto propenso ad imprese precipitose.


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1855 ROMA 16 GIUGNO N 70

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Alcuni giornali stranieri hanno parlato e parlano tuttavia, specialmente Sacy nel Journal des Débats, che lo Stato Pontificio è in piena rivoluzione! E come ciò? Lo argomentano da una tumultuaria dimostrazione fatta a Rocca di Papa, Comune soggetta al Governo di Frascati. A rimuovere pertanto ogni sinistra impressione e ne possano aver fatto le ampollose anzi chimeriche oltramontane dicerie sur una cosa, che ad una buona metà dei romani né anche venne a cognizione (tanto ella si ritenne insignificante!) riproduciamo la narrazione istorica, che troviamo nella Civiltà Cattolica di questo giorno: «Sono antiche le controversie che i villici di Rocca di Papa hanno sopra i terreni del principe D. Andrea Colonna, già feudatario di quel Castello è proprietario di quel vasto e montuoso territorio. Malgrado dei molti giudizii dati sopra le varie contese, spesso alcuni individui si permettevano di esercitare nelle proprietà dell'ex-feudatario diritti non riconosciuti dalle leggi e dalle sentenze emanate. Anche in questo anno, conoscendosi che alcuni di quei terrazzani erano nella determinazione di seminare granturco in quei terreni che il principe Colonna erede di suo diritto, a prevenire le conseguenze, si era messa in opera dalle corrispondenti Autorità esatta vigilanza, la quale produsse la sorpresa in flagranti di alcuni individui che isolatamente si erano accinti a seminare in varii dei campi riservati dal proprietario; furono quindi arrestati e tradotti innanzi al Governatore di Frascati. Ciò avvenne il 21 aprile. Nel giorno 30 dello stesso mese si trovò affisso di buon mattino presso una bottega di Rocca di Papa un informe scritto comminatorio contro la pubblica forza; il quale era intestato «Repubblica di Rocca di Papa», Questo scritto, che si stima originato dal dispiacere provato dagli aderenti è affini degli arrestati, è l'unica fatto avvenuto in quella terra il quale abbia potuto dare motivo alle favole che si sono iette nei giornali intorno al moto repubblicano di Rocca di Papa. I gendarmi vi accorsero in picciolissimo numero, e solo per arrestare quelli sopra i quali cadevano indizii di aver avuto parte nel fatto. Sopra il quale è incominciata la procedura criminale nel governo di Frascati.»

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RIVISTA SETTIMANALE

Il gabinetto cesareo diede il 7 di questo mese al governi alemanni la uffiziale comunicazione della chiusura delle diplomatiche conferenze e viennesi, che lasciarono lo stato delle cose in una comunicazione evidentemente maggiore e più pericolosa di quella che avevasi innanzi che (come è noto) le conferenze medesimo si aprissero. A questa comunicazione dovrà naturalmente succedere uno scambio di dispacci; e nell’idea di taluni si affaccia la speranza che la Prussia coglierà la presente occasione onde avvicinarsi alla politica dell’Austria. La quale sembra decisa a fare una riduzione dei suoi eserciti, i guisa però, da poter in ogni caso efficacemente prendere parte attiva secondo le probabili eventualità della guerra. E siffatta riduzione, qualunque ella siasi, vuolsi interpretare nel senso che l’Austria abbia precedentemente ricevuto sicure guarentie della solidarietà germanica nei pericoli che in progresso di tempo si potessero sviluppare,

Sia la Russia, come la Francia e l’Inghilterra si adoperarono per avere ciascuna dalla sua parte l’Alemagna, ma questa, in virtù delle perplessità prussiano e delle mediazioni austriache conchiuse di conservarsi in altitudine neutrale, almeno fino a tanto che più stringenti complicazioni non la persuadano ad adottare un differente sistema. Tornate pertanto infruttuose le sollecitazioni settentrionali ed occidentali per l’attivo concorso tedesco, le parti belligeranti ora si paiono contente della neutralità dell’Europa di mezzo. La Russia dice che basta da sé sola a sostenere la lotta; la Francia parla lo stesso linguaggio, e vi aggiunge che la intervenzione dell'Europa di mezzo sarebbe anzi pericolosa che no’, perché, dando luogo a una conflagrazione generale, ne potrebbero derivare turbamenti rivoluzionari, dai quali rifugge la politica napoleonica. Soltanto nel Parlamento inglese vagheggiasi di tanto in tanto il terribile aiuto che si aborre dall'imperiale alleato della regina Vittoria. E fra gli altri l'audacissimo Boebunt ultimamente dichiarava alla Camera dei Comuni a Londra che la guerra delle nazionalità non solamente è inevitabile, ma eziandio è opportuna! Sarebbe però a vedersi se le nazionalità invocale a mercé nelle attuali congiunture dell'Inghilterra aderirebbero ai voti di Rochuck e fossero disposte a fare l’esperimento di qualche nuovo disinganno.

Ma, rimanendo neutralizzata la Germania, tanto la Russia quanto la Francia e l’Inghilterra cercano alleanze in altre parti.

Mentre la Russia invia il principe Sankusko a Copenaga, d’onde, a quanto vuolsi, recherassi a Stocolma per confortare il re di Danimarca e quelle di Svezia a favorire la causa dello czar nella presente quistione, che agita l’Europa, si confermano pure alcune recenti pratiche dei gabinetti occidentali presso quelle di Stocolma e Copenaga perché si decidano a rinunciare al sistema di neutralità finora da essi adottato e a dichiararsi apertamente contro la Russia. Si pretende che Svezia e Danimarca sieno vincolate fra loro da una particolare convenzione che le obbliga a serbare una condotta uniforme, pur tuttavia si afferma che re Oscar abbia risposto di non potere accedere alla alleanza offerta dagli occidentali, senza averne future guarentigie di perfetta sicurezza, che legassero le Potenze marittime a proteggere e difendere almeno per dieci anni la Svezia, mantenendo intorno alle sue spiagge forze sufficienti da respingere ogni vindice conato della Russia. Quanto poi alla Danimarca ancora non si sa nulla; ma credesi che la sua risposta o sia stata, o sarà evasiva in modo da non dare lusinghiere speranze di cooperazione.

La Russia poi riporta vittoria nella corte di Teheran, ch'è l’antico campo delle battaglie diplomatiche fra lei e l'Inghilterra. Una magnifica ambasceria mosse di recente da Pietroburgo alla volta di Persia per annunziare allo sciach la elevazione al trono dello czar Alessandro; credesi però con gran fondamento che l'inviato moscovite sia incaricato non solo di quella cerimoniale missione, ma ben anche di conchiudere l’alleanza offensiva e difensiva tra la Russia e la Persia nella guerra orientale. E forse perché lo sciach si è manifestato inchinevole alle domande pietroburghesi, già una flotta britannica si è avanzata nel Golfo Persico non senza ostili dimostrazioni.

Sebbene siasi per lungo tempo dissimulata dai giornali dell’Occidente la inazione di Sciamil, che noi con asseveranza dicevamo conseguenza di trattative di accomodamento fra la Russia e quel capitano circasso, ora si parla dei continui abboccamenti d'inviati russi con Sciamil deducendone che a Pietroburgo non si sanno celare gli immensi pericoli, che ne deriverebbero ai dominii asiatici dello czar, ove il famoso circasso, brandendo di nuovo il suo yagatan, chiamasse alle armi le bellicose caucasiane popolazioni e le rimenasse a conflitto contro le schiere cosacche. Ma parlasi oggi di ciò, e quasi alla sfuggita, perché sperasi che il rimbombo dei cannoni alleati nel Mare di Azoff produca qualche impressione suite vicine tribù circasso e scuota dall’inglorioso letargo Sciamil e i suoi prodi guerrieri. E ben già si favella che i montanari del Caucaso, fatti arditi dalle recenti anglo-galliche occupazioni di Kertsch e Jenikalè, abbiano aggredito i russi a Sujukkali, d’onde li discacciarono, togliendo loro 60 cannoni e sei mortai. La riconquista della cooperazione circassa suicide per gli alleati forse di maggiore importanza che la cooperazione persiana per la Russia. Ma la prima tuttavia problematica; la seconda è di più esplicito carattere.

Menasi gran romore dell’andata a Pietroburgo del principe di Serra Capriola, cui si attribuisce una segreta missione datagli dai sire partenopeo presso lo czar; e si arguisce che la Russia stringendo alleanza col Regno delle due Sicilie vuote, in certo modo, controbilanciare l’alleanza del Piemonte con la Francia e l'Inghilterra. Ma, da quanto apparisce, l’alleanza napolitana con la Russia dovrebb’essere come l’alleanza del Belgio con le Potenze occidentali.

In questi ultimi giorni si è taciute dei contingenti portoghesi e spagnuoli che si dovevano spedire in Crimea. Quanto al Portogallo, non sappiamo quel che farà. Quanto alla Spagna, ora impegnata nelle riproducentisi lotte intestine, crediamo che non potrà più aderire, almeno per ora, alle inchieste dei gabinetti di Parigi e di Londra.

Ora visitiamo un tratto i valorosi che veramente sono e vanno al campo delle battaglie pronti a dar morte e disposti (sebbene opinisi che malincuore i più) a morire.

Nel Baltico le flotte occidentali, continuando le loro esplorazioni, già poterono far fuoco sur alcuni navicelli russi mercantili. Ma sembra che in futuro il commercio moscovita non riceverà più consimili danni, mercecché i suoi bastimenti non prenderanno più il largo, cosi avendo statuito un imperiale decreto. L’ammiraglio inglese si è avvicinato anche a Cronstadt; ma né quivi, né in altri porti attentasi a forzare il passo. Quelle acque insidiose presentano in quest'anno pericoli e inciampi assai maggiori di quelli che l'anno scorso Napier indarno provossi a superare. Forse è divisato uno sbarco di truppe francesi per agevolare con le terrestri le operazioni marittime; le coste però nei punti accessibili sono guardate da incrociantisi batterie, e, a quanto pare, si adottarono tali precauzioni che non permetteranno la ripetizione della presa di Kertsch e Jenikalè.

Nel Mar Nero nulla di nuovo, tranne il pressocché quotidiano passaggio di rinforzi traenti dai Bosforo a Balaclava. Si parla di un prossimo bombardamento di Odessa; altro però é parlarne, altro é recarlo a un fatto.

Nel conquistato Mare di Azoff il naviglio alleato già si spinse fin presso le foci del Don; trovò i porti e le città della spiaggia senza truppe sufficienti a respingere gli attacchi nimici e a r. parare gl'incendi.

Nella Crimea Pelissier s’impossessò di altre posizioni che faciliteranno la presa di Malakoff; un dispaccio telegrafico la supporre essere avvenuto tra il 6 e il 7 un gran combattimento sulla Cernaia, imperocché si annunzia che i francesi tolsero 73 cannoni ai russi.

In Asia il terribile Murawieff, che mise tanta paura d’imminente assalto fra le raggranellate truppe ottomane, si avanzò e retrocesse. Cosi Williams ha sempre più agio di fortificare le sue posizioni, di aumentare ed instruire le anatoliche soldatesche.

Ora ad altro. L’Austria sminuisce un cotal po’ le sue truppe; la Prussia riempie i quadri dei suoi nove corpi d'armata; la Francia aumenta i suoi eserciti, e li colloca in modo che fanno congetturare ombrose diffidenze dalla parte del Reno.

La Spagna è travagliata, come abbiam detto, dalle civili discordie. Il governo annunzia ogni giorno che il movimento carlista é represso qua e là, dappertutto; che le provincie sono tranquille; e in pari tempo ordina alle sue truppe di accorrere a marcie forzate su questo e su quel punto; mette in istato di assedio ora una ora altra parte del commosso reame; la dittatura ministeriale preparasi a pubblicare una legge, secondo la quale il servizio della guardia nazi male d’ora innanzi sarà volontario, non più obbligatorio, e non p

otranno essere ammessi che cittadini aventi certe condizioni, cioè animo determinato alla difesa delle instituzioni costituzionali.

In Affrica la morte improvvisa dei bey di Tunisi, mentre il costui fratello e un suo cugino trovavansi a Parigi in missione presso l’imperatore de' francesi, diè luogo a temere un qualche turbamento nel paese; ma un altro cugino dei defunto bey con ben ordinato apparecchio militare mantenne tranquilla la popolazione e pacificamente assiso in trono assunse le redini della Reggenza.

Nella Cina gl'imperiali riportano non lievi vantaggi; i ribelli scemati assai dalle patite sconfitte ora sono in qualche punto di quel vastissimo Impero, malsicuri sempre e sempre in espettazione di essere discacciati dalle preponderanti forze del governo.

In America le solite brighe degli Stati Unili per venire a capo del possesso di Cuba.

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Granier di Cassagnae prosegue a trattare nel Constitutionnel, secondo vedute che paiono napoleoniche, le grandi quistioni pendenti in Europa. E all’articolo, di cui già favellammo, sulla pace ottenuta per mezzo altrui (cioè con la intervenzione dell'Austria e della Germania) e la pace ottenuta per mezzo proprio (cioè col solo mezzo delle Potenze occidentali) la seguire un articolo intitolato: La guerra in Crimea e la guerra in Germania. Nel primo articolo Cassagnac avventava qualche minaccia più o manco esplicita contro l'Alemagna perché ritrosa a mettersi dalla parte degli avversarii della Russia. nel secondo a do per a un più rimesso linguaggio e dice che l’Austria (perciò anche la Germania) ha le sue buone ragioni a rimanersene neutrale; ché, ove l’Austria uscisse in campo contro la Russia, ne conseguiterebbe una guerra europea, «la quale è ne’ voti soltanto de' rivoluzionarii d’ogni paese, degli esuli e degli uomini dediti ai sistemi d’una politica fantastica, e sognatori d'un riordinamento della mappa d’Europa e dei ristabilimento di certe nazionalità. Indi non più guerra in Germania, non in altro lato di Europa, ma soltanto in Crimea! E questo beneficio debbesi all’Austria, che non impugna le armi nella guerra attuale. Se però in seguito dovesse impugnarle è per l’una è per l'altra parte come allora andrebbero le cose, secondo il parere di Cassagnac?

STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

A'Ali pascià a mezzogiorno dei 7 fu ricevuto in udienza speciale dall’imperatore, e ai 9 parti di Vienna per Costantinopoli.

Si annunzia che i plenipotenziari militari Letang e Drawford, che doveano accompagnare il baron Hess al costui quartier generale, partiranno in breve da Vienna, e torneranno il primo in Francia il secondo in Inghilterra.

GERMANIA

L’Austria non sembra guari disposta a permettere che la Prussia fondi un porto di guerra a Jahdenburen, anzi dicesi che su questo argomento voglia provocare una dichiarazione della Dieta Germanica.

Ieri si adunarono gli Stati generali dell'Annover, che furono aggiornati il 13 luglio 1854, poiché in base dell'art. colo 39 della legge 5 settembre 1848 furono effettuate le elezioni per la prima Camera.

IMPERO FRANCESE

Il ministro delle pubbliche costruzioni in Francia sta esaminando il progetto di una strada di ferro sotterranea, che passando per tutte le vie principali di Parigi le porrebbe in comunicazione con le stazioni delle strade ferrate.

Ai 3 di giugno il principe Ismail figlio d’Ismail pascià e il principe Soutzo gran boiaro della Valacchia furono ricevuti in udienza speciale dall’imperator Napoleone.

Sbarcato a Marsiglia, dove fu recato da una fregata egiziana, arrivò a Parigi un ippopotamo femina offerto in dono all’imperatore dei francesi da Halim pascià fratello dei viceré d’Egitto.

A Calais si fanno esperimenti di artiglieria con pezzi di cannoni secondo un nuovo sistema.

INGHILTERRA

Ai 9 la regina Vittoria passò a rassegna i 4 reggimenti del campo di Alderscot.

GRECIA

Nella Grecia nuove complicazioni in causa dei numerosi ladroni che si agitano lungo i confini dei regno, e pongono in forse non pur la sicurezza degli abitanti pacifici della Grecia, ma eziandio delle regioni circonvicine. Si crede che un altro intervento anglo-francese sarà necessario per mettere un termine a tanti disordini, ma in tal caso la condizione politica dei paese potrebbe essere esposta a profondi cambiamenti.

IMPERO RUSSO

La Commissione del governo polacco per gli affari interni ha esteso il divieto di esportazione dalla Polonia anche alla fava e al grano turco.

NOTIZIE DELLA GUERRA
Nel Baltico

Daehn governatore generale di Cronstadt annunziò che la sera dei 21 maggio una flotta inglese di 13 navi a elica, una corvetta, 2 vapori e 7 cannoniere gittò! l’ancora presso Dolgoi-Noss nelle vicinanze di Krasnaia-Gorka. E un successivo dispaccio del generale aiutante Ignaliero da Krasnaia-Gorka avverti che la medesima flotta, avendo ricevuto on rinforzo di 2 vapori, passò ad ancorarsi presso Schilpelwska-Gora.

Parlasi a Berlino che le Potenze occidentali abbiano deciso di fare sbarcare un 60 mila uomini sur un punto (che ancora non si determina quale sia è esser possa) della costa dei Baltico, per dare con quelle forze appoggio alle operazioni della flotta.

Il timore che la penisola scandinava possa venire sedotta a prestare aiuto militare agli occidentali spinge la Russia a concentrare in Finlandia un esercito formidabile.

A Riga, Dunamunde e nei contorni stanno concentrati 90 mila uomini sotto il comandante generale Teschworoff. Si lavora senza posa agli avvallamenti e alle fortificazioni di Dunamunde; e vi sono ogni giorno occupati 1500 contadini mantenuti a spese de! possidenti. Nel governo di Riga e negli altri governi occidentali furono comperate molte migliaia di cavalli per la cavalleria e per l’artiglieria; e si pagarono a ben cari prezzi in imperiali e rubli di argento.

Nell'interno della Russia

Avendo lo czar Alessandro II chiamato sotto le armi i cosacchi di Pultavn e Tschernigow, in pari tempo pubblicò uno statuto organizzatore per questo genere di milizia a cavallo. Lo statuto, basato sul manifesto del 10 febbraio relativo alla milizia dell’impero, ordina provvisoriamente l'organizzazione immediata di G reggimenti di cavalleria, di cui 4 nel governamento di Pultava e due nel governamento di Tschernigow.

l'effettivo d’ogni reggimento è fissato a 1083 uomini compresi 27 ufficiali e 56 sottufficiali, a 1029 cavalli e 42 carri di vettovaglie. Immediatamente dopo la pubblicazione dell’ukase in quei governamenti si radunerà un comitato e l’assemblea dei nobili la quale proporrà il vestimento e il genere d’armi della nuova milizia e procederà alla coscrizione in ragione di 12 sopra 1000 anime. Le spese verranno coperte parte dai possidenti, parte dalla cassa dello Stato. Le assemblee dei nobili propongono i comandanti dei reggimenti e ne nominano gli ufficiali. Ogni reggimento consiste di 6 sotnie (a 100 uomini) e d’una sotnia di riserva, e viene approvvigionato per sei mesi. Durante il servizio, i cosacchi sono immuni da qualunque gravezza.

Ne Principali danubiani

Si ha da Berlino che il governo prussiano emise protesta contro lo stato di assedio dei principali danubiani proclamato dal comandante austriaco Coronini, in quanto concerne i sudditi prussiani che si trovano nei Principali medesimi.

Nel Mare di Azoff

Secondo un dispaccio di Gortschakoff «Ai 30 di maggio un vapore nimico si avvicinò ad uno dei porti che sono in vicinanza di Arabat, e diresse il suo fuoco contro le provvigioni accumulate nel porto medesimo; in quella occasione rimasero preda delle Gamme un naviglio mercantile e alcune barche. Nello stesso giorno la squadra nimica che trovavasi avanti Genitschi levò le ancore; il principe Lubanoff aiutante dell'imperatore concentrò truppe nella città onde porre un argine all'incendio, sperando di poter salvare almeno una parte delle provvigioni dei cereali. Questo dispaccio conferma sostanzialmente quelli che già si ebbero in proposito da parte degli alleati e che pubblicammo nei precedenti Numeri.

Nella Crimea

Notizie del 6 dalla Crimea portano che Gortschakoff non solo mise Simferopoli in istato di formidabile difesa, ma concentrovvi pure tutte le truppe disponibili. Si calcola che le truppe russe collocate fra Simferopoli e Sebastopoli ammontino a 130 mila uomini. La guernigione di Sebastopoli fu cambiala, non aumentala. Gli stretti d’Inkermann e la linea della Cernaia ricevettero copiosi rinforzi.

Anche il Giornale di Pietroburgo ammette che ai 26 maggio considerevoli forze alleate si stabilirono sulle alture della sinistra sponda della Cernaia e vi costruivano un campo. Non dice che Liprandi abbia fatto alcuna mossa per impedire le fortificazioni del nimico in quella interessante posizione.

Secondo un rapporto di Gortschakoff le perdite russe nei fatti d’arme avvenuti la notte del 23 al 24; maggio sono, fra i morti il generale maggiore Adlerlberg, il colonnello Zatsepine e i maggiori Ourbanovich e Vaizine, non che 15 uffiziali subalterni e 746 i soldati; fra i feriti i maggiori Kolikosky, Abaza, Kolliarewsky e il colonnello Kraiesky, 42 uffiziali subalterni e 1377 soldati; fra i contusi un uffiziale superiore, 8 uffiziali subalterni e 315 soldati.

I volontarii russi in Crimea, movendo contro il nimico, indossano la camicia che li dee avvolgere cadaveri! Il loro pensiero alla guerra è di una serierà terribile.

I Mamelon veri e il forte del Carenaggio occupati dai francesi la sera del 7 sembra che sieno i medesimi ridotti, contro i quali mossero indarno gli zuavi, or sono alcune settimane, per ordine di Canrobert. I ridotti di recente persi impedivano la continuazione dei lavori di approccio contro la torre di Malakoff, laonde oggi ai francesi verrà fatto di procedere più agevolmente verso quella torre fatale, che agli alleati offrirà, tolta che siansi ai russi, una posizione, da cui potranno battere il porto di Sebastopoli e incendiare il rimanente della flotta nimica. Quindi corse subitamente la voce a Parigi che alla presa del Mamelon veri e del del forte del Carenaggio conseguitò la presa della torre di Malakoff nel sobborgo meridionale di Sebastopoli; ma questa voce fino al 13 giugno non venne confermata da veruna positiva notizia.

(Disp. tel.) Avendo i russi abbandonato la batteria denominata del due maggio, lasciarono libera interamente ai francesi la riva destra del Carenaggio. I bastimenti russi ripararono nella baia. Ciò non ostante non erano si lontani da non temere i colpi delle grosse artiglierie degli alleati.

(Disp. tel.) La battaglia del 7 fu vantaggiosa ai francesi più di quello che venne supposto. Caddero in loro potere 502 prigionieri, 20 ufficiali e 73 cannoni.

(Disp. tel.) I francesi cominciarono a tirare co' mortai sui bastimenti russi rifuggiti nella baia.

(Disp. tel.) Il generale in capo Alfonso Lamarmoгa annunzia esser morto il generale Alessandro Lamarmoгa comandante della seconda divisione piemontese, pochi giorni dopo il suo sbarco.

(Disp. tel.) La divisione di Canrobert fiancheggiata da 6009 tra inglesi e piemontesi si stabilisce sulla Cernaia, e vi erigé un ponte di pietra.

(Disp. tel.) Scrive Pelissier in data del 9 dalla Crimea, (egli è d'uopo interpretare dalla Cernaia, dove, secondo altre notizie, il general francese trovavasi) che «la posizione (delle truppe) era tuttavia la medesima, e che la dimostrazione l'atta dal nimico contro l'opera nimica (forse significherà la dimostrazione fatta dai russi onde riconquistare l'opera che loro fu lotta dai francesi) non ebbe alcun successo.»

(Disp. tel.) Un gran deposito di viveri e munizioni assicura le sussistenze a tutta l’armata, durante le gradi operazioni che si preparano da Pelissier.

In Asia

(Disp. tel) I russi abbandonarono la fortezza di Anapa; la occuparono i circassi.

(Disp. tel.) La legione anglo-turca, che si organizza a Bajukderè, andrà in rinforzo all’esercito dell’Asia.

EGITTO

(Disp tel.) Il viceré d'Egitto chiama 5 mila soldati dal Soudan.

AMERICA

Le più recenti notizie del Messico rappresentano con vetri colori la situazione politica di quella Repubblica. Pareva imminente Io scoppio di una generale sollevazione.


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1855 ROMA 19 GIUGNO N 71

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Alla presa di Kertsch ed alla entrata nel Mare di Azoff, che nella presente guerra son fatti d'importanza veramente sostanziale, un dispaccio telegrafico annunzia esser conseguitata la occupazione della interessantissima asiatica fortezze di Anàpa. Ma, ove il dispaccio sia tale che non riceva una successiva smentita, che avrassi. a pensare della caduta di questa fortezza? I russi, che sempre vittoriosamente la difesero contro i replicati sforzi degli occidentali, la sgombrarono volontariamente o perché inefficace divenne la loro resistenza al naviglio alleato che minacciavala dalla parte del mare e alle torme circasse che la stringevano dalla parte di terra? Si hanno positive notizie che Anàpa avrebbe potuto sostenere un ben lungo assedio, non mena per le fortificazioni ond'era munita che per le accumulatevi provvigioni d’ogni maniera. Indi ci è d’uopo conchiudere che volontario siane stato l’abbandono. I russi ritiraronsi d’Anàpa per motivi meramente strategici. Ed invero, una volta che Murawieff non può più avere sollecitamente gli occorrenti rinforzi dai canale di Kertsch che ora è in mano degli alleati, non vuole una grande intelligenza per capire che quel generale moscovite abbia subitamente deliberato di riunire le segregate sue forze e con poderoso esercito è aprirsi il passaggio e le comunicazioni in altro lato, è affrontare vantaggiosamente in battaglia campale il nimico. Una vittoria può fargli riconquistare le perdute posizioni; quando che le parziali sconfitte dei suoi corpi distaccati avrebbero avuto per conseguenza e la perdita delle posizioni e la dissoluzione del suo' esercito. Ciò premesso, non si faranno lungamente attendere i dispacci che parleranno delle nuove operazioni di Murawieff. II quale ha molte probabilità di buona riuscita, se non avrà da combattere che con le truppe ottomane di Williams che forse troverà di fronte, e con le ragunaticce soldatesche circasse che forse lo inseguiranno alle spalle. La vittoria per Murawieff sarebbe da disputarsi assai, nei caso che Sciamil prendesse parte attiva nella tenzone contro i russi, e gli alleati riversassero in Asia imponenti rinforzi a Williams, che instantemente li richiede. Quanto a Sciamil, non è ben chiara finora la altitudine che assumerà nella presente congiuntura quanto ai rinforzi da spedirsi dagli alleati non sappiamo se Pélissier sia in grado d'inviarli. Parlasi però d’una legione anglo-turca organizzantesi a Bujukdarè per andare in rinforzo all’esercito ottomano dell’Asia. Questa legione d'altronde (supposto che sia sufficiente al bisogno)'farà in tempo ad arginare le irruzioni di Murawieff che per la circostanza debbono essere precipitose e decisive? Messe pertanto in bilancia le condizioni delle parti belligeranti in Asia, ne risulta che i russi non vi si trovano in quei grandi pericoli, che qualche enfatico articolista già viene preconizzando.

I. La Indépendance belge opina che i futuri destini di Europa (ove la sorte delle armi sia favorevole anzi alla Francia che alla Russia) saranno definitivamente regolati con un congresso da tenersi a Parigi per dare un contrappeso al congresso storico di Vienna del 1815. E poi dicasi che gli scherzi epigrammatici non possano abbellire l’austera serietà de' politici argomenti.

II. Ci la sapere la Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna che la risposta data dall’imperatore Napoleone al principe Czartorisky, dalla quale voleasi arguire che si ricorrerà, come ad estremo espediente, ad una guerra di nazionalità, indusse lo czar a spingere il reclutamento in Polonia, con un rigore finora insolito, sicché né il favore, né la corruzione ora possono colà salvare un giovane, di qualsiasi ordine, alto a por, tare le armi. Di maniera che, quando l’attuale coscrizione sarà compiuta, in Polonia non si troveranno che donne e patrizii d'oltre i dieci lustri e gioventù imberbe al di sotto dei diciassette anni; mentre il fiore della nazione troverassi accampato nell'interno della Russia a molte leghe dalla patria. Dà un anno in qua più di 60 mila polacchi furono strappati dal seno delle loro famiglie e non faranno ritorno ai domestici lari finché durano i timori della guerra. Si dice che il gabinetto di Parigi mandò al gabinetto di Vienna tranquillizzanti spiegazioni sugl’indirizzi polacchi inseriti nel Moniteur, ma quale spiegazione più tranquillizzante di quella che reca essere eliminati i mezzi che potrebbero attuare la temuta riscossa della Polonia?

III. La Militarische Zeitung trova tanto inesplicabile la entrata delle flotte alleate nel Mare. di Azoff che per darle Una qualche spiegazione ricorre a farne la conseguenza di uno stratagemma russo per isparpagliare le forze occidentali? Ma le ingenti provvisioni alimentarie e guerresche è incendiate dai russi è prese dagli alleati, e le comunicazioni dal Mare di Azoff con l’esercito moscovita della Crimea ora del tutto chiuse, erano pure comprese nello stratagemma?

IV. Il Corriere Italiano credo che «la presa del Mamelon e dei due ridotti che dominano la baia di Sebastopoli è una di quelle imprese degli alleati che sono importantissime tanto pe loro immediati effetti quanto per le loro future conseguenze. Il Mamelon è una delle posizioni le più pericolose per la fortezza perché, stando a cavalcioni d’una delle tante alture che circondino Sebastopoli, domine i punti principali di quella piazza. Colla caduta del Mamelon e de due ridotti della baia, dovrà cadere di necessità la forza marittima russa nel Mar Nero. Da que’ punti gli alleati sono in caso di distruggere fin dalle loro fondamenta gli stabilimenti che alla Russia costarono tanto danaro e tante fatiche. Un altro risultato vantaggiosissimo per gli alleati si è che, in possesso di queste opere, possono, con probabilità di successo, dare l’assalto alla torre di Malakoff e procederà lungo la Cernaia, tagliando cosi ogni comunicazione della fortezza col corpo principale russo accampato tra Baktischisserai e Sinferopoli. A Gortschakoff non resta quindi ora altro partito che è di lasciar circuire completamente Sebastopoli e sottoscriverne la resa, è use ire dalle sue posizioni trincierate ed offrire agli alleati una battaglia campale. Nel primo caso la guerra della Tauride finirebbe e gli alleati potrebbero trasportarla è in Bessarabia è in qualche altro punto della Russia; nel secondo, Gortschakoff sarebbe certamente battuti, perché tutti i fatti d’arme finora avvenuti nella Tauride mostrarono la immensa superiorità che hanno in giornate campali gli alleati su i russi. Questo è il piano strategico del Corriere, ora non rimane che a vedersi come sarà messo in esecuzione.

V. l'Armonia scrive che i tre punti, dove ultimamente si segnalarono gli alleati, sono il Mamelon, i ridotti del Carenaggio e la Cava delle pietre. Il Mamelon è un’altura fortificata che domina la torre di Malakoff; i ridotti del Carenaggio stanno più a destra e minacciano il fondo del porto di Sebastopoli; la Cava delle pietre finalmente è più a sinistra, fra la torre di Malakoff e il Redan. Probabilmente un qualche pietoso articolista vorrà dare a Gortschakoff alcun suggerimento che lo liberi da tanto critica situazione.

VI. Parlasi che il governo russo, onde. vettovagliar l’esercito della Crimea, abbia ordinato di instruire sollecitamente una strada ferrata che, partendo dalla Russia meridionale, attraversi l’istmo. di Perekop, per indi raggiungere Sinferopoli, Bakci-Serai e Sebastopoli. Ma il Pays «spera che tale strada ferrata, se pur verrà eseguita, non avrà pei russi altro vantaggio, tranne quello di somministrar loro il mezzo di sgombrare più facilmente dalla Crimea. È anche questo uno spiritoso epigramma.

VII. Anche la Gazzetta uffiziale di Milano vede che le cose della Crimea prendono un aspetto sempre più favorevole agli alleati. Leggiamo in essa:

«Intanto che si aspettano risultati decisivi, non si può negare che la campagna della Crimea già non abbia prodotto un indebolimento della potenza russa. Il Mar Nero e il Mare di Azoff perduti: la flotta pressoché interamente distrutta e del pari distrutto il materiale da guerra: i suoi marinai uccisi nelle fortificazioni della piazza: approvvigionamenti, che avrebbero servito alla difesa di tutto un Impero, oggidì consumati: somme favolose già spese: tre battaglie perdute: il commercio marittimo della Russia già annientato. Ad Anàpa, il solo forte che i russi conservavano sulla costa asiatica del Mar Nero, si preparava una valida difesa, perocché la caduta di quella piazza avrebbe distrutta ogni azione dei russi sulle popolazioni della Circassia. E un dispaccio affermò che Anàpa il 5 giugno cadde in potere dei circassi! Or innanzi a tanto rovinio come si spiega che la Russia ancora non dispongasi a cedere? Come si spiega che invece si avanza vieppiù baldanzosa e fidente sul campo delle battaglie? Ë egli possibile che Nesselrode non vegga i tanti mortali pericoli, che parecchi giornali veggono sul capo della Russia?

VIII. Secondo l'Oesterreichische Zeitung la fortuna di Pelissier sembra pareggiar il costui ardire; la presa del Poggio verde dovrebb'essere il precursore della caduta di Milakoff. Se gli alleati s impadroniscono di quella torre, e, con essa, del sobborgo dei barcaiuoli, i russi non sono in grado di salvare più a lungo gli avanzi della loro flotta nel porto di Sebastopoli

E possibile che, dopo ciò, la Russia divenga caparbia più che mai, e persista a non ammettere il terzo punto quale fu interpretalo dalle Potenze alleate. Ma la perseveranza dei gabinetti di Lontra e di Parigi prevarrà finalmente sulla tenacità del gabinetto di Pietroburgo, che impotente a resistere alle forze marittime dell’Inghilterra e della Francia vedrà non rimanergli altro scampo che di rassegnarsi ed accettare le proposte condizioni di pace. Dunque l'aggiustamento è ormai ben avviato con la presa del Mamelon; sarà compiuto e ratificato con la presa di Malakoff.

IX. Il Diritto giudica che tutto il vantaggio riportato dagli alleati negli ultimi sanguinosissimi combattimenti consiste nell’aver tolto al nemico quelle posizioni, d’ond’egli poteva impedire i lavori d'assedio. Ma un primo risultato veramente importante avrebbesi il giorno che gli alleati s'impadronissero della Torre di Malakoff, a cui non potrebbe, poco dipoi, non tener dietro la caduta del bastione del Dente. Ed ecco che dopo la presa di Malakoff rimarrebbe a prendersi tuttavia qualche altra cosa! R poi? Continua a favellare il Diritto: Non per questo le comunicazioni fra il settentrione e il mezzodì della piazza sarebbero ancora interrotte, perocché il transita potrebbe effettuarsi fra la batteria della Severnaia a settentrione e il forte di San Niccola e la baia dell'Arsenale a mezzodì, e forse la stessa squadra russa potrebbe ancorarsi in qualcuno dei seni che riscontransi nella parte settentrionale della gran baia. Sarà mestieri pertanto che gli alleati si alloggino sulla cinta principale, perché ogni comunicazione sia dal fuoco interrotta. Insomma più si va innanzi e maggiori difficoltà si vanno a mano a mano scoprendo.

X. Il corrispondente parigino d’un giornale viennese ci assicura che con la carta (s’intende geografica) alla mano è visibile che le armate russe della Crimea sono compromesse ne’ loro movimenti, nelle loro comunicazioni, nelle loro sussistenze.... La Francia inoltre e l’Inghilterra non perdono tempo nemmeno nel Baltico; e in breve porteranno all'Impero moscovita, ne' suoi porti e ne’ suoi granai settentrionali, colpi tanto decisivi quanto quelli portati nel Chersoneso Taurico. Ma tuttociò non è che una opinione, la quale potrebbe subire sostanziali modificazioni innanzi al compimento de' fatti, cui si riferisce.

STORIA CONTEMPORANEA

SVIZZERA

Col giorno primo di luglio saranno aperto le comunicazioni telegrafiche fra la Svizzera e la Russia.

IMPERO AUSTRIACO

Il profugo politico Ercole Casoreti è riammesso per grazia imperiale al ritorno in patria e alla cittadinanza austriaca.

Il principe Galitzin segretario dell’ambasciata russa a Vienna ai 10 parti per Stoccarda. E Titoff recasi a Venezia, d'onde farà ritorno a Vi una in attendendo dispacci da Pietroburgo sulla futura sua destinazione.

A di 11 parti da Vienna per Pietroburgo il consigliere aulico Salamon addetto a Titoff plenipotenziario russo presso le Conferenze di Vienna.

PRUSSIA

Continua la malattia dei re di Prussia, il perché gli fu d’uopo sospendere indefinitamente il viaggio che egli aveva intenzione di fare sul Reno.

BAVIERA

Si smentisce la notizia, secondo cui la Baviera aveva ordinato una grande riduzione dei suo esercito.

I principi reali Luilpoldo e Carlo a di 8 lasciarono Monaco; il primo per ispezionare le fortezze, gli arsenali e le divisioni di artiglieria; il secondo per andare alla sua residenza estiva sul lago di Tegern.

OLANDA

La regina madre di Guglielmo II re di Olanda a di 8 passeggiando nella sua terra di Soestdyk riportò, per una caduta, ferite assai gravi alla testa e in altre parti dei corpo.

IMPERO FRANCESE

l'imperatore Napoleone III scrisse di suo pugno una lellera al cardinale Wiseman per ringraziarlo dell’aver egli uffiziato e recitato un discorso in occasione che l’ambasciatore francese fece cantare un solenne Tedeum nella cappella francese a Londra in seguito all’attentato dei 28 aprile.

INGHILTERRA

Palmerston alla Camera dei Comuni nella tornata dell’8 corrente pronunciò un discorso, che fu applaudilo a più riprese. In esso il primo ministro volte dimostrare che «lo scopo della presente guerra non è soltanto di proteggere il debole, ch'è la Turchia, contro il più forte, ch’è la Russia, ma eziandio di rimuovere i pericoli che minacciano l’Inghilterra. Indi la Camera a voti unanimi dichiarò che la guerra debba essere energicamente continuata.»

SPAGNA

Il capitan generale della provincia di Valenza parti alla volta dei Maestrazgo, onde prevenire la invasione che vi potessero tentare le bande carliste dell’Aragona.

IMPERO RUSSO

Diversi diplomatici ed altri personaggi del governo russo presentano da qualche tempo le loro dimissioni allo czar.

Pretendesi che lo czar Alessandro imprenderà fra poco un viaggio nella parte meridionale dell’Impero.

IMPERO OTTOMANO

In una corrispondenza di Parigi rilevasi che l’opinione delle alle regioni di quel paese si è che si stabilirà una piazza forte presidiata perennemente dalle truppe francesi in Gallipoli la quale sarebbe in avvenire la Gibilterra dei Ponto!

Dimesso Riza pascia dall'incarico di ministro della guerra. Gli succedé Mehemed Ruschdi.

Salim pascià succedé a Darbehor pascià nel comando della guardia imperiale.

Parlasi che la Porta invierà un sua ambasciatore anche a Torino.

Ai 29 maggio nuovo tremuoto a Brossa. Abdel-Kader disponevasi a trasferirsi a Costantinopoli.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Tutte le relazioni concordano nel dire che la Russia approfittò egregiamente dell’inverno per mettere in istato di difesa le sue coste dei Nord. Lungo il mare finlandese furono postati dei picchetti di cavalleria che devono dare avviso d’ogni movimento della flotta e comunicare mediante segnali coi comandanti dei corpi d’infanteria e d’artiglieria stazionali nell’interno dei paese. Alla costa della Curlandia fanno guardia i Baschiri a cavallo. A Liban vi sono tre battaglioni di Baschiri e 2 battaglioni di altra cavalleria. Altri distaccamenti guardano la costa dei. mare all'ingresso nel golfo fino a Wendan e Dunamunde. A Riga e Reval non si terne l’attacco nimico. Seskar, sulle cui altezze ancora presentemente la flotta, dicesi destinato a luogo di sbarco dell’armata francese.

Il generale Straganoff succedé al generale Yermoloff nel comando della milizia mobile dei governo di Mosca.

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Fra le fortificazioni fatte dall’Austria in Galizia le più considerevoli sono quelle ormai compiute sulla linea della Sane, il cui centro è il castello di Krasitschyn rappresentante un quadrato difeso da torri, bastioni e trincee, e situato sopra un’altura fra Ridvinno e Przemysl, i quali pure furono poderosamente fortificati; anzi Przemysl oggi è una grande piazza d'armi con imponenti ridotti, trincee ed altre opere militari.

La sera dei 9 il barone Hess parti da Vienna per la Galizia e la Bukovina onde ispezionare le truppe stanziale in quelle provincie.

Il generale Schlick ai 9 parti da Leopoli per Cracovia, onde colà riunirsi al barone Hess e ricevervi l’imperatore.

La sera dei 12 l’imperatore parti di Vienna per la Galizia, onde ispezionarvi le truppe.

Nelle provincie russe contermini all’Austria notasi un gran movimento delle truppe ivi concentrate, le quali sembra si dispongano a partire alla volta del mezzogiorno. Ove ciò avvenga ed ove riesca loro di giungere a tempo nella Tauride, allora soltanto assumerà la guerra grandi proporzioni.

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Scrivono da Kamara al Corriere Mercantile che fra le truppe piemontesi in Crimea si manifesta un ben curioso fenomeno. Un 500 soldati, appena scomparso il sole dall’orizzonte, perdono affatto la facoltà visiva e rimangono ciechi fino al mattino susseguente.

Si afferma che il generale Alessandro Lamarmora sia morto di colera.

Il colera infierisce e mena strage fra i piemontesi. Gl’infermieri e gli addetti al corpo sanitario non possono in verun modo corrispondere alle esigenze dei bisogno. Dicesi morto di colera anche il maggiore Girard, che fu comandante nell'ospedale divisionario di Genova e direttore dei corpo sanitario della spedizione.

Lettere giunte d’Oriente all’Armonia informano che il numero dei soldati infermi trovantisi negli ospedali di Balaklava e Costantinopoli è per lo meno il doppio di quello confessato dalla Gazzetta officiale di Torino.

É morto il contrammiraglio Boxez ch’era incaricato a dirigere la flotta di trasporto per somministrare viveri e altre provvisioni all’esercito inglese della Crimea. È morto di colera.

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A Varna si fanno apparecchi per una spedizione che, a quanto dicesi, dovrà operare sa Perekop.

A Casa-Row Westminster è stato aperto un ufficio di arruolamento per coloro che avessero intenzione di entrare in un corpo d’ingegneri da unirai al contingente turco in servigio dell'Inghilterra.

Notizie della Crimea fino all’8 dicono che le opere avanzata dei russi erano già in potere degli alleati, le cui perdite avute nei combattimenti dei precedenti giorni si facevano ascendere a 3400 uomini, ma quelle dei russi si calcolavano almeno a 6000 uomini messi fuori di combattimento. Il di 8 breve armistizio per seppellire i morti. (Oss. triest.).

(Disp. tel.) Il Moniteur pubblica il dispaccio di Pelissier in data del 9: «La situazione ai 9 simile a quella a degli 8. I russi fecero dimostrazioni senza effetto contro. le opere conquistate dai francesi. (E così noi abbiamo nel precedente numero interpretato il dispaccio sulla dimostrazione del nimico contro l’opera nimica) I russi inoltre abbandonarono la batteria detta, del 2 maggio, cosi lasciando pienamente in balia dei francesi la riva destra del Carenaggio. Le navi del porto e rifuggirono nella baia dell’artiglieria, ove però le grosse bombe degli alleati avrebbero potuto raggiungerle.».

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Il generale Brown, comandante della spedizione di Kertsch, pose quivi il suo quartier generale le truppe turche la presidiano; la brigata scozzese forma i posti avanzati: l’interno del paese è tuttavia occupato dalla cavalleria leggiera russa sotto il comando del generale Wrangel, la quale si ritira à mano a mano che gli alleati. si avanzano e cerca di evitare ogni scontro. Ciò non ostante, Pelissier mandò considerevoli rinforzi a Kertsch

I rapporti da fonte russa sulla spedizione di Kertsch e Jenikalé i quali concordano pienamente con quelli dei comandanti le truppe di spedizione, contengono dei particolari che ci sembrano interessanti. Da essi rileviamo che senza attaccare direttamente le fortificazioni di Olb-Burun, gli alleati fecero avanzare fin presso alla sponda i loro vapori e le cannoniere le quali collocarono in posizione tale da proteggere lo. sbarco della loro infanteria. Quando 6 colonne furono a terra fu aperto il fuoco dai navigli contro le opere russe, le quali, attaccale alle spalle dai battaglioni alleati, dovettero essere sgombrate in tutta fretta dai russi che cercarono colla esplosione dei depositi di polvere in esse trovantisi, rovinarle più che fu loro possibile. Allora una parte dei vapori alleati entrò nella baia di Kertsch. Crediamo in proposito di riportare qui. il brano di rapporte del tenente generale Wrangel comandante le truppe nella parte orientale della penisola taurica: a Vis la l’impossibilità di resistere a tale attacco, ordinai la distruzione delle provvigioni di cereali e di foraggi accumulate nella città di Kertsch come pure la distruzione di quelle navi che avrebbero potuto divenir preda dell’inimico. In seguite a late mio. ordine vennero incendiati: il. vapore da guerra. Mogulschii che, causa i restauri di cui abbisognava, trovavasi senza macchina; i piroscafi privati Berdjansk e Donez. Sulla sorte del vapore Argosant mi mancano notizie; quanto però so di certo si è ch’egli potè passare il promontorio. Le opere di Kertsch-Jenikalè mantennero fino a sera un fuoco forte e felice contro i vapori nemici che si erano recati. nello stretto di Jenikalè e quando sorse la notte, le nostre truppe rovinarono le batterie e le bocche da fuoco e distrussero quanto avrebbe potuto cadere in mano all'inimico, il che fatto, la guernigione protetta dalla oscurità, abbandonò le trincee. Dal seguito poi del suddetto rapporte rileviamo che Wrangel, temendo una diversione su Caffa, andava raccogliendo le sue truppe ad Argin. Una posizione più vicina a Kertsch ei non poteva scegliere, stante la mancanza di arqua potabile in quelle regioni, e poi si mise in grado di accorrere al soccorso di Caffa nel caso di una impresa degli alleati su quella città. Wrangel inoltre attendeva rinforzi per agire secondo le circostanze.

La flottiglia degli alleati prese Marianopoli e Berdianska con una gran quantità di grano, Tangarog e Arabat con 60 bastimenti carichi di munizioni (Presse d’Orient). Cosi una notizia, la quale ameremmo vedere confermata.

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Seconde le notizie dei giornali di Londra, la squadra inglese attaccò il porte di Anapa, mentre la fortezza era bloccata per terra dalle tribù circasso sceso dalle montagne.

(Disp. tel.) Raglan avvisa che i russi sgombrarono Anapa, la quale fu occupata dai circassi.

Il governatore di Tiflis è in trattative con Sciamil per conchiudere un armistizio di un anno.

Immense masse di truppe russe sono concentrate fra il Caucaso e le frontiere della Persia e stanno in espettazione di ordini da Pietroburgo per cominciare le operazioni di una grande campagna.

PERSIA

Lo sciach donò un suo ritratto ornato di diamanti all'incaricato d'affari della Russia, in considerazione. dell'amicizia che lega la Russia alla Persia.

VARIETÀ

Nel Foro Borbonico di Palermo furono innalzate le statue di Carlo III, Ferdinando I, Francesco I e Ferdinando II.


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1855 ROMA 21 GIUGNO N 72

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Fra le più segnalale feste, che finora si celebrarono in Roma ad onore della Immacolata Concezione della VERGINE MARIA, vuolsi a buon diritto annoverare quella che nella chiesa di S. Carlo a' Calinari fecero i RR. PP. Barnabiti i giorni 15, 16 e 17 di questo mese, La eleganza degli ornamenti, la copia delle luminarie, la squisitezza delle musicali armonie, la maestà delle sacre funzioni, tutto insomma contribua a rendere un sublime omaggio di venerazione alla gran MADRE DI DIO. L’affluenza dei devoti fu tale di continuo che angusto pareasi il vastissimo tempio a ricevere l’accorrente moltitudine.

Sono nominati Giudice nel tribunale di Ravenna l’avvocato Giacomo Marchi; Governatori i dottori Luigi Pezzetti in Anagni, Tito Salvatori in Loiano, Giovanni Bizzarri in Argenta, Carlo Urbini in San Ginesio, Oreste Moroni in Valentano, Luigi Mannaioli in Bracciano, Desiderio Bonifazi in Cori; Procurator fiscale presso il tribunale di Civitavecchia il dottor Girolamo Grifoni; Giudice processante presso il tribunale di Ascoli Napoleone Gallo; Cancelliere nel tribunale di appello in Macerata Giacomo Carzini e Vice-cancelliere nel tribunale medesimo Modestino Vitali.

ANAPA

La Russia, lanciato uno sguardo sull’Asia di mezzo, venne subitamente in animo (si per la debolezza della Persia, come per le sconfitte, che questa aveva di recente patite) di allargare il suo dominio fino al Golfo Persico e alle Indie, e stringer quindi alleanza con le bellicose tribù di quelle contrade per muover guerra ai possedimenti britannici. Perciò la Russia, dopo la conquista della Crimea, pensò d’impadronirsi anche del littorale circasso, il cui punto più interessante ne rapporti non meno politici che strategici era Anapa, che fondata da fuggiaschi della Tauride, ai quali un capo circasso diede asilo sul suo territorio, trovavasi in assai prosperose condizioni sotto la signoria del sire di Costantinopoli, E nel 1811 i russi entrarono ad Anapa, d'onde i circassi da ivi a pochi mesi li discacciarono. Quando poi nel 1828 scoppiò la guerra fra la Russia e la Turchia, questa conchiuse lega offensive e difensiva con le popolazioni caucasiano, che per la prima volta vincolaronsi in patto federatizio. Anapa esser dovea la base di loro difensive operazioni; i russi l’assediarono lungamente ma indarno, finalmente il comandante turco consegnavala alla forza della pecunia moscovita. Indi nella pace d’Adrianopoli la Turchia confermava alla Russia il possesso di quell’asiatico paese. Ma i circassi non riconobbero mai la cessione fatta dalla Turchia, cui non erano soggetti, e cominciarono a combattere contro la Russia per la conservazione della loro indipendenza, e la Russia non potè soggiogarli ancora. Essa fe’ di Anapa una fortezza di prim’ordine, edificò altre cittadelle, fra le quali si distinsero Sudsuhuy-Kalu, Geleq-Jschick, A’uklia, Redul-Kalè e San Niccolò; instituì una stabile armata della Circassia, il cui comando fu sempre affidato ai migliori generali della Russia; formò reggimenti di uomini avvezzi alla vita nomade e alle guerre fra i monti; ma queste ed altre cose non valsero a far guadagnare alla Russia un sol palmo di terreno delle alpestri regioni. La conquista delle quali è per la Russia di necessità indispensabile, perché questo paese distendendosi fra le sue provincie, che da un lato hanno il Mare di Azoff e dall'altro il Caspio, mette in pericolo anche il possesso di quelle. Sopraggiunse poi la quistione d’Oriente, e alla Russia, che nelle vicende della guerra distrusse con le proprie mani le sue principati fortezze alla Costa caucasea dell’Eussino, non rimaneva che Anapa, ove andava concentrando lo sue forze per opporre seria resistenza, imperocché la perdita di Anapa le avrebbe sconcertato i piani del soggiogamento della Circassia e dell’avanzamento nell’Asia di mezzo. Ma in seguito al bombardamento da parte degli alleati occidentali, i russi abbandonarono Geiendschiok e SudschukKalè e si unirono al corpo principale presso Anapa accampato, Notizie poi succedentisi con la velocità del lampo annunziarono che anche Anapa fu sgombrata dalle milizie moscovite ed occupata dai circassi.

GIORNALISMO

1. Un corrispondente parigino del Corriere italiano ingenuamente confessa che «negli avvenimenti politici si pecca sempre di esagerazione» massime quando si parla degli affari del contrario partito. Or che dice il corrispondente francese intorno alle cose della Russia? Ecco le sue parole: «Ë ormai certo che il ferro, il fuoco, il colera, gli strapazzi dell’inverno e mille altre desolazioni prodotte dal flagello della guerra fecero perdere ai russi dal principio della campagna sino ad oggi più di 500 mila uomini! Oltre a ciò, le casse del tesoro sono affatto vuole e in conseguenza di tanta penuria i pubblici impiegati sono lo vittime principali, giacché parecchi di essi sono creditori dello Stato, che si trova nella impossibilità di pagare i loro emolumenti. Se a tutto questo si aggiunge il disgusto delle famiglie aristocratiche stanche di vedere sparso senza frutto e senza gloria il prezioso sangue dei loro antenati (prezioso veramente il sangue degli antenati!) è quello dei villici che si credono condannati alla miseria è alla morte marciando contro le armate dell'Occidente, si avrà pure una manchevole idea del malcontento che si mostra da ogni parte in Russia contro la politica dello czar defunto e del suo successore, Indi è che informazioni non sospette di malivolenza assicurano che sono a temersi sollevazioni parziali, e già in diversi distretti si durò fatica a soffocare la esplosione del malcontento.»

2. Lasciamo al criterio di chi legge il giudicare se siavi o no csagerazione in questo racconto di un corrispondente, il quale, per volere dir troppo, forse non dice nulla, appunto come colui che nihil probat perchè nimis probat. La intenebrata romantica fantasia portollo anco a tornare in vita gli antenati delle aristocratiche russe famiglie per farli morire di nuovo nelle battaglie del Danubio e della Crimea! Nel Parlamento inglese si asseverò che le perdite moscovite nella presente guerra finora sono calcolato a 250 mila uomini; ma non si tenne conto di quegli altri 250 mila combattenti usciti dal sepolcro, i quali uniti ai primi formano il mezzo milione dei morti veduti e numerati dal corrispondente del Corriere.

3. Aspettasi con impazienza (scrive la Gazzetta di Milano) un nuovo documento, col quale il gabinetto di Vienna si pronuncierà in modo chiaro ed aperto intorno quanto esigono gl'interessi dell'Europa e della Germania. E questa espettazione (soggiunge il Journal des Débats), non è disgiunta da una certa inquietudine, temendosi un nuovo allontanamento fra l'Austria e la Prussia; chè moltiplici sono i motivi di ruggine che ora esistono fra quelle due Potenze. E' si disperderanno forse, come tanti altri, ma non lasciano di turbare intanto la sicurezza degli Stati germanici e non mancheranno di agitare le deliberazioni della Dieta. 3. Secondo il Times, la riduzione dell'esercito austriaco, che vuolsi scemare di 140 mila uomini, e non solamente vantaggiosa all'Erario cesareo, che potrebbe alla fine trovarsi imbarazzato nel mantenimento di tante truppe, ma è utile eziandio alla Russia, che per tal modo può ritirare le sue milizie dalla frontiera austriaca e inviarle in altri punti dell'Impero.

4. La Gazzetta di Breslavia pretende che l'Austria abbia fatto i suoi militari apparecchi soltanto pro forma. E il Journal de Francfort risponde che questo si chiama un iperboleggiar la calunnia. Se quegli armamenti non si fossero fatti che per la forma, ne verrebbe di conseguenza che tutto sarebbesi composto segretamente con la Russia, anzi che questa avrebbe soltanto per la forma mosso guerra alla Turchia. Le quali supposizioni non sono che i chimere, imperocchè se la comunanza dell'azione militare dell'Austria con le Potenze occidentali non è ancora sopravvenuta, ciò deriva unicamente dal non essersi ancora potuto le tre alleate accordare sui mezzi acconci a mettere in alto il secondo principio del terzo punto delle garanzie. Respinte per tal modo le supposizioni della Gazzetta di Breslavia, non rimane che a combinarsi l'accordo menzionato dal Journal de Francfort, e siccome questo accordo dovrà essere il soggetto di ponderate discussioni piuttosto lunghe, cosi l'Austria nel frattempo delle trattative sminuire di 140,000 uomini il suo esercito, i quali però saranno richiamati tostoché l'accordo siasi conchiuso.

5. l'Armonia die' contezza di avere ricevuta una Notificazione dell'arcivescovo di Torino relativa alla nuova legge piemontese di soppressione dei conventi e dichiarò di non volerla pubblicare per non andare incontro alle ire ministeriali. Il Piemonte ne fe' richiesta all'Armonia, che gliene mandò copia e il Piemonte, avendo messo a stampa la notificazione in proposito, fu sequestrato. E sequestrato fu ancora il Campanone che pubblicolla. Indi l’Armonia contentasi di farci conoscere il solo brano della Notificazione non colpito dal sequestro. Ed eccolo per intero: «NOTIFICAZIONE. Poiché in punizione dei nostri peccati il Signore ha permesso che negli Stati Sardi, e perciò eziandio nella nostra amatissima Diocesi, siasi testé promulgata.

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(Siegue in bianco una colonna e mezza del giornale)

Lione 6 giugno 1855. Luigi Arcivescovo di Torino. A questa pubblicazione l’Armonia la seguire le seguenti riflessioni: «Dunque il governo, è almeno il ministero non è cosi liberale come il Piemonte credeva. Con questo sequestro i ministri confessano quanto sia venerata ed ascoltata la voce dell’Arcivescovo di Torino.»

6. Il progetto di legge sul matrimonio civile nel Cantone del Ticino ha sollevato una generale indignazione nel popolo. Ecco in quali termini ne parla la Gazzetta Ticinese: «In presenza di tanto grave pericolo tolga Iddio che i supremi Consigli persistano nella via intrapresa colla legge civile ecclesiastica. Non disperasi ancora della salute della patria: ma badino bene gli uomini di Stato nelle cui mani è riposta: la storia registra i loro alti Padri di famiglia di uno Stato cattolico potranno essi dimenticare che il matrimonio è un Sagramento grande, e che introducendo la rea distinzione del matrimonio civile dal Sacramenta, si validerà direttamente il concubinato? I mali che il paese han già sofferto in addietro, deh! li rendano cauti almeno per l’avvenire, e li preservino dalla più tremenda risponsabilità, come é certamente quella di scalzare nella sua base uno dei più saldi fonda menti dello Stato, la Religione e le sue autorità.»

STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

(Disp. tel.) La sera del 14 l’imperatore esaminò le fortificazioni di Cracovia. Alle ore 9 fuvvi ritirata militare, e il Municipio fece all’imperatore una serenata con fiaccole.

Si accelera la costruzione della strada che dee menare da Pest nell’alta Ungheria in modo che possa in tutti i punti praticarsi all’entrare dell’inverno. Sperasi che i lavori saranno terminati anche prima dell'autunno.

IMPERO FRANCESE

È voce accreditata à Parigi che l’imperatrice trovisi in istato interessante.

li re di Portogallo conferi al principe Napoleone il gran cordone dell’Ordine della Torre e della Spada.

INGHILTERRA

Per ordine dell’ammiragliato inglese fu arrestato! il giorno 6 ad Ipsrvich il grosso bastimento Nina, il quale fino al settembre 1853 viaggiò con bandiera russa, e da tara in poi assunse la bandiera austriaca.

SPAGNA

Il generale Hovos è nominato capitano generale di Madrid in luogo di Zabala divenuto ministro della guerra. I carlisti si dirigono verso l’Alta Aragona, dove il partito loro è sempre in aumento.

SVEZIA E DANIMARCA

Da qualche tempo si fanno grandi sforzi in Danimarca e in Isvezia onde ricostituirvi l’antico partito scandinavo, una volta si potente nei paesi settentrionali dell’Europa. Questo partito, che si è creato varii organi devoti nella stampa, ha scelto per sedi principali della sua propagazione Copenaghen in Danimarca e Gothenburg in Isvezia. Si stanno presentemente riunendo gli elementi per costituire nei duo regni Comitati direttori che stabiliranno affiliazioni nei luoghi principali dei due paesi. La costituzione, che dal 1848 regge la monarchia danese, non proibisce punto le riunioni di società anche politiche. Ma gli uomini assennati temono che la propaganda scandinava non frapponga gravi ostacoli ai governi di Copenaghen e di Stocolma.

Nella Testa anniversaria dello Statuto fondamentale il 5 giugno si fecero a Copenaga varie manifestazioni ostili alla Russia. Indi si sparse la voce, cui si procurò dar credito, che il governo fra quattro settimane avrebbe messo in campo 21,340 uomini che uniti a 60 mila svedesi e normanni avrebbero marciato in guerra contro la Russia.

Nella Svezia gli armamenti si fanno in un ordina estesissimo. Ma con quale indirizzo e per quale scopo? Niuno è che lo sappia. Il re concentra nelle sue mani la somma delle cose pubbliche, e serba tale un segreto che se ne ha conoscenza solo all'istante che comincia l'esecuzione.

PRUSSIA

Il ministro della guerra ha ordinato che, senza frapporre indugio, sia terminata la fortezza di Bogen presso la città di Loetzen sulla frontiera prussiana della Russia.

IMPERO RUSSO

Fu pubblicata a Pietroburgo un Manifesta imperiale relativo alla successione al trono nel caso della morte dello czar Alessandro. Il granduca Costantino è instituto reggente, qualora il successore si trovasse in età minorile.

È compiuto il telegrafo fra Pietroburgo e Odessa, ed è aperto anche al servizio dei privati. Fra non molto il telegrafo, traversando Nikolajeff, congiungerà Odessa con Sebastopoli.

IMPERO OTTONAVO

Nuovi tumulti a Damasco. Fra i cristiani sudditi della Turchia si sviluppa una grande agitazione per la coscrizione militare, cui ora vanno soggetti in virtù dell’essere stati assimilati ai turchi nei diritti civili.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Kronstadt fu munita di nuove opere fortificatorie, compile in brevissimo spazio di tempo e lo czar portossi in persona ad esaminarle. La squadra russa che trovasi raccolta in quel porto si compone di 6 vascelli di linea in attività, di 6 quasi del tutto in disarmo, di 13 altri vascelli che vennero convertiti in batterie natanti, di 8 grandi piroscafi e di un gran numero di scialuppe cannoniere. La flotta anglo-francese ancorata a poca distanza dalle opere fortificatorie novera 10 grosse navi ad elica, una fregata, 3 piroscafi e 7 scialuppe cannoniere. In una delle ultime ricognizioni di recente intraprese dai comandanti alleati, poco mancò che questi non cadessero nelle mani dei russi. Il fatto sarebbe accaduto, a quanto si racconta, in tal modo: Pochi giorni sono i contrammiragli Dundas e Seymour con varii uffiziali approdarono ad un isola posta innanzi a Sweaborg, probabilmente Fyrholme, allo scopo d'imprendere una ricognizione. I russi che dalla fortezza osservarono lo sbarco, vi spedirono un piroscafo avente a rimorchio una scialappa cantoniera per tagliar loro la ritirata e se i Russi si fossero affrettati un poco di più, essi avrebbero, a della degli stessi inglesi, condotto il loro piano a felice compimento.

(Disp. tel.) Due bastimenti inglesi che ai 9 si spinsero in esplorazione sotto Cronstadt, riportarono guasti nella loro fasciatura di rame in seguito alla esplosione di macchine infernali.

(Disp. tel.) Ai 13 il contrammiraglio Hayne gittò l'ancora presso Kundsbored. Ai 16 la sua squadra entrava a Kiel avviandosi pel Baltico.

(Disp. tel.) Un ukase imperiale ordina un sollecito reclutamento, che colpisce anche i figli unici, abolendo l'attuale loro esenzione.

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L’ospodaro Ghika protesta contro lo stato d’assedio proclamato dal generale austriaco Coronini anche nella Moldavia.

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Si ha da Odessa che due vapori alleati non molto lungi dal porto catturarono varii navigli russi carichi di pesce.

Gli alleati apparecchiano una grande spedizione contro Odessa. Luders trovasi a Tiraspol per dirigere le operazioni di resistenza.

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Su i primi di questo mese la cavalleria inglese inseguiva i cosacchi verso la Cernaia, mentre i bersaglieri sardi avanzandosi da Kamara prendevano posizione in un sito che domina gli approcci dalla valle del fiume. Gli usseri e lancieri inglesi, dopo avere tenuto dietro al nimico fino a un certo punto se ne tornavano stanchi, e furono segnalati in distanza dai sardi, che, ignari allora delle divise delle diverse nazioni unità in quei campi, li presero per moscoviti e si prepararono a riceverli. Il colonnello Cadogan addetto al loro contingente maravigliandosi di quell'attitudine fece delle rimostranze, e, dacché i sardi mostravansi tuttavia diffidenti, si offerse di andare egli stesso a riconoscere la inoltrantesi cavalleria. Detto, fatto: e, trovando di non essersi ingannato, indicò ai suoi connazionali la esatta posizione, nella quale stavano i loro alleati, e fece loro prendere un’altra direzione, onde non avessero a frapporsi alle operazioni dei sardi. Ciò fatto, si affrettò di ritornare presso i medesimi, ma con suo grande stupore trovò che i bersaglieri sardi erano scomparsi. Soffermatosi alquanto stava pensando su qual via egli avrebbe potuto raggiungere i fuggitivi, ma indi a poco senti da presso un leggiero muover di piedi, volge lo sguardo e trovasi a faccia a faccia col comandante dei bersaglieri. Il colonnello Cadogan informò subitamente l’officiale sardo che la cavalleria era inglese. Tanto meglio, rispose seriamente il sardo, quando sia cosi possiamo accomodarci senza cerimonie. Detto ciò, posesi alla bocca un fischietto e ne trasse un sibilo acutissimo, terribile. Il colonnello inglese attonito appuntò fisso lo sguardo sul suo compagno d’arme, ma rimase più che mai preso da stupore quando in un baleno vide uscire bersaglieri in tutte le direzioni, da ogni buco, da ogni fossa, da ogni cespuglio che sarebbe avvenuto se una cavalleria russa si fosse avanzata?

(Disp. tel.) Lamarmora avvisa che il colera dal 2 al 10 intieri. indi cominciò progressivamente a scemar d'intensità.

Si spediscono altri 2500 uomini dal Piemonte in Crimea.

Il generale Morris fece con la sua cavalleria una ricognizione del gran campo trincierato de' russi al di là della Cernaia, e calcolò da 80 a 100 mila uomini l’armata nimica. Canrobert gittò de ponti sul fiume e vi stabili parecchie batterie per guarentirne il passaggio. I piemontesi fortificarono il capo del ponte preso ai russi sulla riva destra della Cernaia, e non guari lungo dalla riva sinistra Pelissier collocò magazzini di abbondanti vittuaglie.

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(Disp. tel. Varsavia 12) Gortschakoff annunzia in data dell’8: Dopo un violento bombardamento, che durò due giorni, tre divisioni francesi il 7 giugno attaccarono e presero i ridotti Kamschatsky, Selcngninsky, Wolhynsky e la batteria situata fra 'l bastione e il ridotto Selengniosky. Il ridotto Kamschatsky ripreso dai russi fu occupato di nuovo dalle riserve francesi. Alla Due del sanguinosissimo combattimento la sola batteria restà in potere de russi, ch'ebbero 2500 fra morti e feriti. Maggiore fu però la perdita del nimico, cui si tolsero 2 cannoni da montagna e si fecero 275 prigionieri, fra i quali 7 uffiziali. I francesi soffersero i loro più gravi danni in avanzandosi fin sopra il ponte di Kelenbalka e fino alla fossa del bastione Korniloff.

(Disp. tel. 9 giugno) Il 7 tre divisioni francesi, appoggiate da forte riserva, eseguirono un attacco contro le opere russe del sinistro contrapproccio. Ne segui sanguinoso combattimento. I francesi, dopo aver presi questi ridotti, giunsero fino al piede del bastione di Malakoff; ma furono respinti fino ai ridotti di contrapproccio che ben due volte caddero dall'una all'altra mano. xi motivo della enorme preponderanza dei francesi i ridotti rimasero in loro potere.

(Disp. tel. Varsavia 13) Gortschakoff in data del 9 annunzia che il bombardamento continuava con violenza, specialmente contro i bastioni Korniloff e numero 3. Il nimico domandò un armistizio per seppellire i suoi morti. Si rilevò che ai 7 giugno e’ soffri perdite enormi calcolate a più di 4000 uomini.

(I tre precedenti dispacci sono comunicati dall'ambasciata russa in Vienna, come avverte il Corriere Italiano) Gli ufficiali del genio degli alleati fin dal 10 si occupavano nell’aprire la quinta paratella, nell’erigere batterie per fare la breccia e nell'apparecchiare l’assalto contro il sobborgo dei naviganti.

(Disp. tel.) Gli alleati deviarono l’acqua potabile che metteva nella fortezza di Sebastopoli.

(Disp. tel. Vienna 15) Un dispaccio russo dice che il fuoco degli alleati era debole l'11 e il 12 e che le perdite russe sotto Sebastopoli erano moderate.

(Disp. tel.) I navigli della flotta russa abbandonarono il porto di guerra di Sebastopoli, non essendovi più sicuri dalle palle delle batterie francesi del Mamelon.

(Disp. tel.) I russi diedero all'11 da Inkermann l’attacco contro le posizioni conquistate ultimamente dagl’inglesi sulla Cava delle pietre. Il combattimento durò 5 ore; i francesi erano comandati da Pelissier; i russi si ritirarono dietro le loro primiere posizioni dopo avere sofferto grandi perdite.

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(Disp. tel.) Dal quartiere generale russo sulle alture d'Inkermann 9 giugno: Nulla di nuovo nel Ma e di Azoff e sulla squadra di sbarco. Una parte delle truppe della medesima trovavasi a Kertsch e Jenikalè.

(Disp. tel. Parigi 17) Nessuna notizia della Crimea.

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Ai 3 di giugno l'ammiraglio russe Serchiakoff parti da Anapa con buona mano di truppe alla volta di Jekaterinodar onde ristabilire le comunicazioni fra quei due luoghi e opporre resistenza all'ulteriore avanzamento dei circassi, che inanimiti dalle recenti vittorie degli alleati a Kertsch e nel prossimo Mare di Azoff scendevano armati dalle montagne. Ma la spedizione di Serchiakoff non ebbe i risultati che si speravano, imperocché ornai non si revoca più in dubbio la occupazione di Anapa per parte dei circassi avvenuta il di 5. Si attendono le particolarità di questo fatto importantissimo.

(Disp. tel.) Il generale Murawieff capo dell’esercito russo nell’Asia ricevette da Pietroburgo l'ordine di prendere immediatamente l'offensiva.

(*) Le ultime notizie di Costantinopoli recano che colà ritenevasi come cosa positiva che Sciamil, avendo ceduto alle premure delle Potenze occidentali, erasi determinato a cooperare attivamente contro i russi.

IMPERO CINESE

Recentissime notizie della Cina recano che la causa dei ribelli puote ormai ritenersi come perduta. Le loro forme adunate nelle provincie settentrionali e centrali furono disfatte in ogni scontro dalle truppe imperiali. Nella provincia di Nankin i rivoluzionarii si mantenevano tuttavia in qualche apparente potere; ma era comune opinione che avrebbero sgombrato dal paese appena si fossero di più avvicinate le milizie del governo.

AMERICA

Ncl Pcru si vanno prendendo tutte le disposizioni per una guerra civile; le prossime elezioni saranno il pretesto della lotta; i generali Castilla ed Elias, che contribuirono a rovesciare il governo di Echinique, essendo candidati alla presidenza della repubblica sono alla testa dei due principali partiti che si avversano. Nella Nuova Granata si fanno preparativi per muover guerra alla repubblica di Venezuela. Nella Bolivia, dove per mezzo di truppe e di danaro si può giungere alla dittatura, è stato rieletto presidente il generale Belzu.

Si la sapere da Washington che l’ex-presidente Taylor verrà fra poco in Europa onde raggiungervi gli ex-presidenti Van Buren e Millard Fillmore che già sono arrivati a Londra; e cosi formare un triumvirato diplomatico incaricato di offerire alle europee Potenze belligeranti la mediazione degli Stati Uniti. E ciò consuonerebbe con quanto fu proposto nella scorsa sessione del Congresso americano. Ancora però non si sa dove i triumviri antipodi abbiano intenzione di aprire le nuove conferenze per trattare la conciliazione.

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La soscrizione pubblica per l'imprestito di 60 milioni della città di Parigi fu aperta il 14, e la sera del 15 l’imprestito era più che coperto.

MEDICINA

Scrivosi dall’Havana che sempre più favorevoli sono. i risultati del metodo d’innestamento contro la febbre gialla, la iniziativa del quale è dovuta al dottore Humbold. Una Commissione di medici francesi andati alla Havana dalla Martinica per istudiare questa innovazione importantissima ha dato al metodo dello innestamento la sua piena approvazione.

NUOVE PUBBLICAZIONI PERIODICHE

Sta per pubblicarsi a Londra un giornale in lingua russa intitolato: La Stella polare, sotto la direzione del celebre proscritto russo Alessandro Herzen.

È annunciata la prossima pubblicazione di una novella grande Revue per far concorrenza alla Revue des deux Mondes.

Vedrà fra non molto la luce in Ungheria un nuovo giornale conservatore col titolo: Magyar sajtò Politika, nemzetguzdaszatirodatom ès miiveszet Kozlonya. Questo periodico ha la missione di ricondurre le idee ai principii dell'ordine, in opposizione al famoso Kossuthiano giornale Pesti hirlap, che avea la missione di propagare la rivolta.



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1855 ROMA 23 GIUGNO N 73

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Per conoscere ciò che veramente si nasconde «sotto il velame degli eventi strani» la pubblica impazienza aspettava che l'Austria, deponendo la neutralizzantesi altitudine delle fabiane indecisioni, avesse finalmente imbrandita la spada mettendosi accanto all’una è all’altra delle parti belligeranti. Ma la condotta cesarea non subi sostanziale mutamento che ad occhio nudo apparisca; sebbene, a la voler guardare un po’ troppo pe’l sottile, v’ha chi vi scorge (o almanco pretende scorgervi) propensioni anzi per la Russia che per le Potenze occidentale Imperocché, laddove pur dianzi dicevasi che l’Austria co’ suoi aumentati eserciti minacciava la Russia, ora è d’uopo dire, per la inversa ragione, che, ordinandosi lo scemamento degli eserciti austriaci, questa minaccia, sa totalmente non iscomparisce, assume un certo aspetto di pacatezza e di moderazione. Quanto poi alle relazioni diplomatiche, quelle che direttamente erano tra l’Austria e la Russia si conservano tuttavia senza alterazione; e quelle che indirettamente vi possono essere per la influenza prussiana, che suole rappresentare in atto le inspirazioni pietroburghesi, prendono una piega un cotal po' differente da quella che per lo addietro aveano, mercecché vuolsi ravviata a un medesimo scopo la politica dei gabinetto di Vienna e di quello di Berlino.

Come poi stieno i rapporti dell'Austria con le Potenze occidentali, rivelano i fatti, che noi senza comenti riepilogheremo, lasciando in si delicato argomento che ciascuno vi aggiunga quella interpretazione che al proprio criterio paia più conforme allo stato delle cose. L’alleanza del 2 dicembre 1854 prometteva che, ove la pace non si fosse conchiusa innanzi al cominciamento dei fatale 1855, l’Austria sarebbesi unita alla Francia e all'Inghilterra per domandare con la ragione delle armi alla Russia il definitivo aggiustamento della orientale vertenza. Ma iF termine statuito a dar principio all’azione austriaca passò; passarono altri sei mesi; ed oggi qual è la posizione dell’Austria? Il gabinetto di Vienna m una sua Nota comunicala di recente alle Corti germaniche dichiara che «nelle negoziazioni l'Austria non oppose gli speciali interessi tedeschi come estranei è contrarii ai generali di Europa, e che perciò respinse n decisamente ogni sceveramento degli interessi austriaci dagli alemanno-europei. Perché poi l’Austria non concordava con le Potenze occidentali nelle conseguenze della loro maniera di giudicar le cose, non potè considerare questa maniera di giudicare sicco me emanante dal punto di vista comune europeo; quindi si riservò la indipendenza d'azione senza ritirarsi dall'alleanza conchiusa con le Potenze occidentali (1)a.»

Mentre però l’Austria tiensi ferma ad una alleanza che non vincola la sua indipendenza d’azione, le Potenze con esso lei alleate che agiscono e che hanno bisogno di attiva concorrenza, declinarono alquanto dagl'impegni assunti dai loro rappresentanti alle conferenze di Vienna verso il gabinetto cesareo. Drouyn de Lhuys e Russel si congedarono da Buol promettendogli che si sarebbero adoperati a insinuare presso i loro governi meno esigenti pretensioni per agevolare secondo le vedute austriache l’appianamento della inestricabile quistione. E qui manifestossi più chiara la divergenza dei pareri delle tre alleate Potenze. A Parigi allora Drouyn de Lhuys lasciava il portafoglio degli affari esteri, e con questo ripiego di galateo diplomatico si esonerava dalle promesse fatte a Vienna. Russell a Londra, per salvarsi dal naufragio nelle burrasche parlamentarie, si fe’ il campione della guerra e dimenticò che a Vienna die' parola di essere il paraninfo della pace.

Rimanevano intanto a Vienna i plenipotenziarii militari delle Potenze occidentali per accompagnare il barone Hess traente all'armata austriaca, che guarda la frontiera verso la Russia. Ma il barone Hess ai 9 parti ad ispezionare l’esercito, ai 12 partiva anche l’imperatore per lo stesso scopo; e i plenipotenziarii militari di Francia e d’Inghilterra non mossero di Vienna, il che la supporre terminata la loro primitiva missione.

Per le narrate cose v’ha chi congettura essere sopravvenuta qualche diffidenza; osservasi però che fra Vienna e Parigi non isminnisce lo scambio delle gentilezze, che, a quanto pare, più riservate divennero fra Vienna e Londra.

La Prussia prosegue di cheto i suoi armamenti. Il re volea recarsi a visitare le provincie della parte renana e il suo. viaggio avrebbe forse fatto parlare un po’ troppo la garrulità giornalistica. Il viaggio Tu sospeso per sopraggiunta malattia di re Federico Guglielmo.

Le notizie della Svezia e della Danimarca sempre sono che quando l'una dicesi proclive ad aderire alle Potenze occidentali, l'altra affermasi è inchinevole a pro’ della Russia o risoluta ad una strettissima neutralità. Pochi giorni sono era la Svezia che doveva dichiararsi allenta dell'Occidente, e la Danimarca rimanersi neutrale; oggi battagliera ê la Danimarca, e neutrale la Svezia. Chiaro argomento è questo che nessuna delle due vorrebbe impegnarsi nella lotta; ma il fremito scandinavo è quasi tutto avverso alla Russia; e il partito democratico, specialmente in Danimarca, dal turbine britannico è sospinta a gridar guerra per abbattere la preponderanza del colosso del settentrione.

La Russia intanto preparasi a sostenere qualunque più gagliarda oppugnazione. Chiama sotto le armi quanti sieno stimati acconci al servigio militare. A voler giudicare dai preparativi che si fanno, sembra che la Russia pongasi in grado di affrontare anche una generale europea coalizione.

Nel Baltico g!i ammiragli occidentali in una ricognizione presso Sweaborg corsero pericolo di rimanere prigionieri. Due bastimenti inglesi avvicinatisi a Cronstadt soffersero gravi danni dalla improvvisa esplosione di macchine infernali. Ben da ciò si arguisce che i russi sanno adoperare mezzi d’ogni maniera e tali da non temere né anche la destrezza dell'ardimento britannico.

Nella Crimea succedette una pausa alle operazioni che con tanta rapidità l’una all'altra conseguitarono. Gli alleati conservano i tre ridotti presso Malakoff occupati nelle notti del 22 e 23 di maggio e vi si fortificano. Si agglomerano sulla Cernaia e si avvicinano sempre più agli appostamenti nimici. Ricominciò il bombardamento di Sebastopoli ai 6 e tacque ai 12; forse lo scopo di esso la di tener colà rivolta l'attenzione dei russi, mentre gli alleati avean bisogno di stabilirsi poderosamente e senza incomode molestie si nelle posizioni di recente conquistate come in altri punti di strategica importanza. E ben si pare che il tanto preconizzato assalto di Sebastopoli non sia nei piani di Pélissier ora che la Crimea ê bloccata per mare da tutto le parti. É meglio probabile un colpo di mano su Perekop, che, cadendo in potere degli alleati, chiuderebbe ai russi l'unica via di comunicazione che oggi loro rimane e li costringerebbe a necessaria dedizione per lo totale paralizzamento delle provvigioni.

Si fanno correr voci di mala intelligenza fra Pélissier a Raglan, e aggiugnesi ancora che Raglan siasi richiamato al suo governo pere è interpongasi appo il governo napoleonico onde sia nominato un altro generale di men precipitoso carattere. Ma non sono che voci; nulla di positivo; forse le supposto gelosie è ripugnanza del generale inglese non sono che invenzioni dei novellatori per solleticare l’altrui curiosità la mancanza d’interessanti notizie.

Sulla caduta di Anapa non elevasi più alcun dubbio. Le aggressive operazioni di Murawieff non avranno altro intervallo ad incominciare tranne quello necessario a riunire le sparse milizie russe dell’Asia. Va cosi ad aprirsi nell’anatolico paese un gran teatro di guerra, che sarà però di corta durata, perché ivi tutto lo scioglimento della catastrofe riducesi a poche battaglie, forse ad una soltanto (2)a.

I sudditi cristiani della Turchia assimilati ai turchi nei diritti civili non sono guari contenuti della leva militare, cui non erano avvezzi. Indi ritrosie che imbrattansi anche di sangue, specialmente nelle provincie asiatiche. Il governo intanto è travagliato dalle mutazioni ministeriali; l’uomo ammalato, di cui favellava. con tanto acume di antiveggenza lo czar Niccolò, sente aver bisogno di eroiche medicine che lo rinvigoriscano, ma queste nei moltiplici rimpasti del ministero finora Don produssero alcun miglioramento; anzi nel Parlamento inglese ultimamente si fe' cenno dell’aggravata indisposizione e menossi querela che Bisanzio sarà re, laggio della Francia, senza che l’Inghilterra possa entrarvi a parte.

La Spagna si agita seriamente secondo le corrispondenze dei giornali; e tutto vi è in perfettissima quiete secondo gli annunzii ministeriali. Ma le truppe del governo accorrono qua e cola, i quali movimenti non paiono consuonare con la normalità delle cose che pretendesi reintegrata. Il partito democratico subisce a malincuore la dittatura che sospende le guarentie costituzionali, ma d'altronde il governo non seppe trovare altri mezzi per combattere contro il partito carliste. La efficacia di questi mezzi risulterà dal fatti. Nella continuazione della dittatura vedesi la continuazione dei pericoli, che persuasero ad invocarla, a concederla, ad assumerla.

Nel Cantone del Ticino, con le persecuzioni alla Chiesa, si va novellamente preparando il fomite ad altre elvetiche turbolenze, e per conseguenza il motivo a qualche altra intervenzione austriaca ai confini.

In Piemonte questi ultimi giorni menossi gran rumore per una Notificazione dell’Arcivescovo di Torino che, suggerendo alcune norme ai suoi diocesani sul modo di regolarsi nell'attuazione della legge di soppressione dei conventi, chiama furto sacrilego l’incameramento dei beni delle corporazioni religiose, e dichiara che in sostanza il piano della setta è di tutto divorare quanto la Chiesa possiede.

GIORNALISMO

Nella notte del 26 e 27 maggio (cosi raccontano i giornali di Pietroburgo) i posti avanzati russi sotto Eupatoria attaccarono un distaccamento turco stabilito presso il villaggio di Sak. Impegnatosi appena il combattimento, uscirono da Eupatoria 4 battaglioni, 12 squadroni con 10 cannoni ed una massa di bashi-buzuk. Dopo un’ora circa di scarica i turchi si ritirarono in Eupatoria lasciando 6 morti sul terreno 3 prigionieri in mano dei russi, i quali ebbero soltanto 4 morti. Non sappiamo intendere perché i russi che, a quanto pare, rimasero vincitori, indi permettessero ai turchi la ritirata senza inseguirli.

Il Times ha da Vienna: «Un dispaccio da Varna in data del 13 porta che le truppe francesi furono richiamate da Kertsch? probabilmente per prender parte a qualche gran colpo contro Sebastopoli.» Ma se dovevano essere richiamate, perché tre è quattro giorni prima furono loro mandate altre truppe di rinforzo?

«Per ciò che riguarda Anapa, cosi la Gazzetta di Milano, l’Occidente di Europa avrebbe echeggiato di immense giubilo, se la conquista di quella piazza fosse costata un diecimila uomini. Le vittorie incruente neppur ai menzionano!.... I russi 'son forti nella loro attitudine a sostenere molte sconfitte: gli anglo-francesi in questo son deboli di non poterne soffrire una sola!»

STORIA CONTEMPORANEA

ROMA

La SANTITÀ di N. S. annoverò fra i suoi Camerieri di onore in abito paonazzo i seguenti sigg. Canonici della Chiesa Metropolitana di Dublino: D. Guglielmo Yore, D. Guglielmo Meagher, D. Bartolomeo Woodlock, e fra suoi Camerieri d’onore extra urbem il sig. D. Andrea Bruno arciprete di Gioia, Arcivescovato di Bari nel Regno delle due Sicilie.

La sera del 21 partirono da Roma per Civitavecchia il sig. Com. Giuseppe Bernardo de Figueiredo incaricato d’affari del Brasile ed il sig. Com. Giorgio Augusto Husson da Camara Consigliere di Legazione ed incaricato d’affari del Portogallo, per complimentare S. M. Fedelissima D. Pedro I. al primo suo arrivo in quella città.

PIEMONTE

«Fra pochi giorni (Arm.) una nuova compagnia di zappatori piemontesi del genio dee muovere alla volta dell'Oriente. Il ministero col pretesto di far guerra ai frati e alle monache nell’interno del paese vuole rinforzare l’esercito, ma la vera ragione è per avere in pronto soldati da mandare in Crimea.»

La mattina del 16 fu eseguita la sentenza di morte contro Giambattista e Vincenzo fratelli Amisano, non che Bartolomeo De Giorgis condannati per grassazioni fatte in comune. Il supplizio si fè ad Alessandria.

La mattina del 17 a Torino un borsaiuolo tolse di tasca l'orologio a un suo vicino nella chiesa di S. Giovanni e precisamente nella cappella della SS. Sindone. Il derubato se ne accorse e gridando al ladro! al ladro! tenne dietro al malfattore che usci di chiesa. Una guardia nazionale gli mosse incontro e appuntandogli la baionetta al petto sbarravagli il passo, quando il malandrino che di mano alla baionetta e la tolse dal fucile. A quella vista il soldato di linea in fazione corse egli pure, e siccome il ladro tentava di fare resistenza anche a lui, cosi l'infilzò con la baionetta. Quello sciagurato cadde a terra semivivo; fu portato all’ospedale e a capo. a un’ora mori.

IMPERO FRANCESE

L’imperatore si occupa, a quanto dicesi, di stabilire un campo di esercizi presso Guiches nelle vicinanze di Parigi.

I movimenti delle truppe verso il campo del nord continuano con grande attività. La strada ferrata trasporta sempre forti distaccamenti. Passano per Lilla treni speciali ciascuno con circa 700 soldati. In parecchi dipartimenti i prefetti fanno leggere in pubblico i dispacci di Pelissier sulle operazioni guerresche della Crimea, i quali sono letti con avidità e le grida di gioia delle popolazioni attestano l’interesse che prendono ai vantaggi riportati dalle armi francesi.

SPAGNA

Secondo i giornali di Madrid, il piano dei carlisti sarebbe che il generale Elio debba agire nella Navarra Cabrera con Don Giovanni nella Catalogna. Ai 10 giugno a Madrid curreva voce di una ben grave rivoluzione carlista nella Navarra.

Ai 7 giugno si temevano turbolenze nelle vie di Madrid, ma si presero disposizioni tali che la quieta pubblica non fu turbata.

Il 13 a Parigi circolavano voci le più sinistre sulla, Spagna. Parlavasi della fuga della regina e del generale Espartero, non che dello scioglimento delle Cortes (lnd. belg.). E i giornali francesi parlavano di rumori gravissimi intorno agli affari di Spagna; dicevano che nelle provincie settentrionali scoppiarono rivoluzioni. Ma un corrispondente parigino (Gazz. di Mil.) afferma che le funeste notizie relative alla Spagna non si verificarono. Ammette però che la situazione del paese è critica estremamente.

Dodge nuovo ministro degli Stati Uniti a Madrid il 15 presente le sue credenziali alla regina.

PORTOGALLO

Scrivesi da Lisbona che le Cortès saranno prorogate nuovamente.

Lettere giunte da Lisbona annunziano la scoperta di una congiura, il cui scopo era di cambiare l'attuale politica del governo e di proclamare maggiorenne innanzi tempo il re Don Pedro.

DANIMARCA

A Copenaga l’ardore guerresco ostile alla Russia' divampa ogni giorno più. Già si dice che la Danimarca debba cooperare insieme alle Potenze occidentali. ma con forze che manifestino la importanza della nazione. Il perché si vuole che il contingente di 21340 uomini sia raddoppiato chiamando sotto le armi le riserve e i soldati in congedo.

Tutti i deputati uscenti della seconda Camera danese e appartenenti al partito democratico furono rieletti a Copenaga a grande maggioranza di voli.

IMPERO RUSSO

Parlasi a Pietroburgo del prossimo. ritiro di Nesselrode dagli affari. Il suo successore sarebbe Leon Gregoriewiteh Seniawin consigliere privato di Stato e sottosegretario al ministero degli affari esteri.

É atteso a Varsavia l’arrivo del gran principe Niccolò comandante del genio nell'armata occidentale.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Si pensa di spedire forti guernigioni ed anche la milizia comandata dal generale Vivian a Rustsciuk, Viddino, Belgrado e Novibazar. Dicesi che non si ha fiducia nella tranquillità del paese, essendo ornai certo che la propaganda russa ha fatto molti proseliti nella Bulgaria e nella Servia.

Lo stato di assedio nei Principali danubiani che luogo a un vivo scambio di note diplomatiche. Ma l’Austria si è giustificata producendo le prove di una vasta cospirazione per farà insorgere i Principali medesimi.

Fra le frappe russe di Tiraspol comandate da Luders imperversa una febbre perniciosa che miete moltissime vittime.

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Parlasi pur sempre di una spedizione degli alleati contro Perekop, la quale non sarà forse che una semplice ricognizione, perché tutto dipenderà dalla resistenza che faranno i russi. I quali continuano a fortificare quell'istmo, la cui cittadella è armata nel modo il più formidabile. Vi è ancora un campo trincierato capace a contenere 100 mila uomini, guernito di fortini e circondato di torri dette massimiliane, simili a quelle che sono costruite intorno ad Ulma. Ultimamente buona parte delle truppe ch’erano nella Volinia é sulle frontiere della Galizia fu incaminata verso Perekop.

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(Disp. tel.) Ai 14 i russi diedero un attacco alla posizione turca di Eupatoria, è dopo un lungo combattimento furono respinti. Nulla si sa delle perdite si dell’una come dell’altra parte.

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(Disp. tel. Varsavia 15) Gortschakoff in data dell’annunzia: L’11 il 12 il fuoco degli alleati contro Sebastopoli fu debole e a mano a mano diminuì, fino a che cessò del tutto. Anche il bombardamento notturno fu assai leggiero. Le perdite russe son tenui. I francesi non lavoravano ai (conquistali) ridotti Selenginski e Volhynsky ma ricostruivano la lunetta Kamschatsky. (Il presente dispaccio è comunicato dall'ambasciata russa in Vienna)

Aspettavasi una grande battaglia fra il 12 e il 15, che forse sarebbe stata decisiva. Ma pare che non abbia avuto luogo. Ciò non ostante giunsero a Torino dispacci, che fino ai 19 non furono pubblicati. Il Movimento dice che si tratterebbe di notizie assai gravi causale dal colera. Intanto i fondi ribassavano più che sensibilmente.

(Disp. tel.) Ai 13 un 6000 inglesi raggiunsero Canrobert sulla Cernaia.

(Disp. tel.) Londra 18) Nulla di nuovo dalla Crimea.

Il teatro francese imperiale d’Inkermann continua le sue rappresentazioni. Il generale Bosquet vi andò parecchie volte. I generali Morris e Mayran non vi mancano mai. Il secondo reggimento degli zuavi sull’introito di cinque rappresentazioni mandò 1000 franchi ai prigionieri francesi che sono a Sebastopoli.

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(Disp. tel. Varsavia 15) Gortschakoff la sapere in data del 12 che la squadra inglese avente a bordo una parte delle truppe che occuparono Kertsch e Jenikalé, gittò l'ancora presso la lanterna di Takilski, probabilmente con intenzione di rivolgersi sopra di Anapa. (Dispaccio comunicato dall'ambasciata russa a Vienna).

Lettere di Costantinopoli del 7 ne fanno sapere che’. 8000 uomini di truppe alleate s’imbarcarono a Kertsch per la spedizione contro Anapa, e che 12 mila turchi dell'armata anatolica marciavano contemporaneamente verso lo stesso punto. Questo movimento dalla_parle di terra fu gagliardo stimolo a che i circassi si determinassero nuovamente a prender l’offensiva contro i russi. Que’ montanari scendono a numerose torme alla pianura e sono tutti guerniti di armi di fabbriche inglesi.

Dalla squadra approdata presso Anapa partirono varii ufficiali francesi e inglesi con lettere degli ammiragli e dei supremi comandanti degli eserciti alleati dirette a Sciamil per invitarlo a prendere l’offensiva contro la Russia in unione all’armata anatolica anglottomana.

Il colonnello Rustem bey è partito da Costantinopoli per Van Musch, Kars, Erzerum, Bittis ed altri luoghi onde reclutarvi fra le popolazioni armene 6000 uomini in rinforzo all'esercito turco dell'Anatolia.

(Disp. tel. Costantinopoli 11) Furono domandati 10 mila turchi dell’esercito del Danubio per incorporarli alla legione inglese chiamata ad operare nell’Asia.

(Disp. tel.) L’esercito anglo-turco lasciò Buiukdarà per recarsi in Asia.



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1855 ROMA 26 GIUGNO N 74

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Chiuse appena le Conferenze di Vienna, gli amici dello czar in Prussia subilo affermarono; Rotta ogni relazione di amicizia fra Vienna, Parigi e Londra, i generali Letang e Crawford richiamati dai loro governi; disarmo quasi generale dell'Austria, che cosi offre mezzo alla Russia d’inviare al teatro delle ostilità le sue truppe appostate sul confine della Galizia. Ma contro questi parlari sorge la Gazzetta di Milano, la quale assicura che «l’Austria fedele al trattato dei 2 dicembre guarentisce la propria cooperazione alla causa della civiltà... e sebbene s'attenga per ora ad una politica di aspettazione, pure col suo contegno avverso alla Russia, ha già recato grandi vantaggi ai suoi alleati di Occidente.»

E a sempre più provare che l’Austria sia nimica della Russia invoca l’autorità della Patrie e dei Journal de Francfort, i quali «ai protervi, che ancora persistono nel fare oltraggio coi loro dubbi alla sincerità dell’Austria, non hanno ché una cosa a dire, cioè: Scorrete i fogli russi, tutti i fogli russi, guardate se mai vi è dato di trovarvi una frase, una linea, una parola, in cui ardisca il gabinetto di Pietroburgo, con la più lontana allusione, attribuirsi l’amicizia od anche la sola condiscendenza dell’Austria.»

Dunque l'Austria non è arnica della Russia, perché i fogli russi non fecero mai alcun cenno di questa amicizia. Ma noi non siamo tanto smemorati quanto sono è fingono di essere la Patrie e il Journal de Francfort. Noi ricordiamo che quando gli austriaci entrarono nei Principati danubiani, i giornali russi tutti unanimi, compresi anche gli officiali, menarono con lunghi articoli il più esaltato scalpore di gioia perché l'Austria non solo arnica ma eziandio alleata della Russia occupava i Principati d'intelligenza con lo czar Niccolò, onde questi avesse potuto disporre delle sue truppe in altre parti. Se i giornali allora dicessero il vero è il falso, noi non istaremo a discutere; soltanto ci basta di aver trovato nei giornali russi non una frase, non una linea, non una parola, ma prolisse e calde polemiche dimostrative dell'attiva alleanza dell'Austria con la Russia. Che rispondono a ciò il Journal de Francfort e la Patrie? Argomentarono sur una ipotesi per dedurne che l’Austria è nimica della Russia; ma la loro ipotesi è smentita; se ne potrà dunque dedurre una contraria conseguenza? Secondo il nostro modo di ragionare, noi crediamo che no; perché le gratuite asserzioni dei giornali non costituiscono per noi alcuna, benché minima prova si nell’uno come nell'altro senso. Noi stiamo a' fatti e i fatti dicono che l'ambasciatore austriaco Estherazy è a Pietroburgo e che l'ambasciatore russo Gortschakoff è a Vienna; dicono che l’imperatore Francesco Giuseppe è ito a Cracovia per ispezionare le truppe, le quali già da molti mesi doveano marciare contro la Russia, e che lo czar Alessandro ha mandate il suo aiutante generale Grunwaldt a Cracovia per salutare in suo nome l’arrivatovi imperatore Francesco Giuseppe. Ora tuonino pure i giornali austriaci contro la Russia, mentre i giornali russi si astengono dal dir nulla contro l’Austria. Quinci una intronante loquacità, quindi un eroico silenzio! ’Quale interpretazione vorrà darsi alla loquacità corrisposta col silenzio? Noi, per ora, non sapremmo darne alcuna; e non accettiamo quella che altri ci suggerisce, la qual spiegherebbe tutte con un accordo per somministrar argomenti alle dicerie dei circoli politici, che han bisogno di essere intertenuti nelle innocue discussioni della guerra e delle alleanze.

Il Morning Post dopo avere indovinato, com’ei pretende, la segreta politica e gl’intimi pensamenti della Austria, che, a quanto ei dice, diventa ogni giorno più tedesca seguendo la Germania che diventa ogni giorno più russa, si consola sperando che la Svezia e la Danimarca divengano ogni giorno più occidentali. «Le razze Scandinave (ei va seriamente considerando) riusciranno in breve ad emanciparsi dalla preponderanza moscovite, la quale sempre si adoperò con efficace solerzia, mentre la diplomazia inglese dormiva. La Svezia è forse il terreno più fecondo di buone speranze verso il quale ci è dato rivolgere l'attenzione. Ora, stante la posizione geografica della Svezia rimpetto alla Russia, non è intenzione al certo dell'Inghilterra d'impegnare Svezia, Norvegia e Danimarca; hannovi però tutte le probabilità che queste formino una alleanza difensiva, mediante la quale gli Stati scandinavi saranno garantiti contro i raggiri russi e costituiranno una solida e valida barriera in quella parte del mondo contro l’aggressione russa.»

STORIA CONTEMPORANEA

SVIZZERA

Fazy diede la sua dimissione da membre del Gran Consiglio.

IMPERO AUSTRIACO

l'ambasciatore inglese Westmoreland presso la Corte di Vienna domandò m permesso di varie estimane per tornare a Londra. Intanto la sua consorte è andata a soggiornare ad Ishl.

Il feldmaresciallo Wratislaw accompagnata da varii aiutanti ai 18 parti di Vienna alla volta di Praga.

Ai 17 provenienti da Bukarest arrivarono a Vienna i principi valacchi Costantino, Giovanni e Adolfo Kan-tacuzeno.

L’imperatore d’Austria assegnò 200 zecchini del suo particolare pecunio pel ristauro della chiesa cattolica di Craiova.

L’imperatrice a mezzogiorno del 18 da Lazénburg recossi a Schonbrunn, d’onde parti per Ischl e Salisburgo alla volta di Possenbofen.

GERMANIA

Alla voce della riduzione dell’armata austriaca aggiungesi anche l’altra d’una riduzione delle truppe della Confederazione germanica.

IMPERO FBANCESE

Scrivono da Parigi all’Alas di Londra che il generale Castellane subi la disgrazia di non essere più ammesso all'imperiale presente.

L’imperatore sopraffatto dalle cure di Stato e da un eccessivo lavoro, ai 16 si senti talmente indisposto che fu costretto a passare gran parte della giornata a letto, tormentalo da dolori Colici (Gazz. di Milano). Notizie posteriori recano che l’imperatore è in perfettissima salute. L’imperatrice è andata alle Eaux-Bonnes negli alti Pirenei, avendole cosi consigliato i medici per meglio accertarsi sul suo stato interessante. L’imperatore farà prima una visita al campo di Boulogne, indi recherassi, verso la fine di luglio, a riprendere l’imperatrice Eugenia, per fare il ricevimento della regina Villoria che arriverà il 13 agosto a Parigi.

(Disp. tel.) Le Camere francesi sono per decreto imperiale convocate pel 2 luglio.

A Digne si doveva giustiziare Un Telme condannato a morte. Costui riusci a rompere le sue cateno sul patibolo stesso, e, mandando spaventose grida, impegnò una lotta contro il carnefice e i gendarme. Vinta la sua resistenza, fu cacciato sotto la mannaia tutto intriso di sangue. A questo spettacolo, due soldati della scorta svennero, e. una vecchia donna cadde morta improvvisamente.

SPAGNA

Affermasi che l’imperatore Napoleone abbia fatto sapere alla regina Isabella ch'ella può contare sull'appoggio della Francia, la quale non vuole in Ispagna né una rivoluzione rossa, né una rivoluzione bianca.

La regina Isabella ai 18 torno da Aranjuez a Madrid.

La rivoluzione carlista si allarga nelle provincie (settentrionali. La valigia postale di Madrid, che dovea arrivare la notte del 14 a Baiona, fu assaltata fra Briviesea e Burgos. Furono bruciati i dispacci, i giornali e la carrozza del corriere.

Una Casa bancaria di Londra offre al governo di Madrid un miliardo di reali in imprestito con la. garanzia sui boni nazionali di Spagna a Cuba.

INGHILTERRA

Alla Borsa di Londra fu annunziato il fallimento della Casa Strabone compagni con una passività di 350 mila lire sterline. Questo fallimento fece si che gli agenti marittimi Halfore e compagni sospendessero anch'essa i loro pagamenti.

DANIMARCA

Ai 16 il re di Danimarca approvò il progetto della sostituzione complessiva dello Stato; convocò il Consiglio del regno pel 29 giugno e nominò il conte Rewentlow Fabre a membro del Consiglio del regno per i l'Holstein. Ai 18 il medesimo re cadde da cavallo, portandosi da Skodsborg a Copenaga, ma fortunatamente senza gravi conseguenze. Ritornò in carrozza a Skodsbvig.

IMPERO OTTOMANO

Il magnifico palazzo di Ahmed Fetbi pascià situalo ad Arnaul Keuy in Costantinopoli fu totalmente distrutto da un incendio la mattina del 9 giugno.

GRECIA

Dopo la nomina del colonnello Caragià a capo della gendarmeria, non che della instituzione dei demotofilachi, cioè delle guardie municipali, il brigantaggio, che spaventava la Grecia, è assai diminuito.

La crisi ministeriale ellenica è cessata. Maurocordato conserva il portafoglio degli affari esterni e la presidenza del Consiglio dei ministri; Argiropulo ha il portafoglio degli affari interni e Kalergi quello della marina vuolsi che in questa combinazione abbia avuto non poca parte la influenza francese.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Le notizie del Baltico cominciano a recare Alcun che di sfavorevole alla flotta inglese. Oltre la disgrazia, che ai 9 colpiva il Merlin e il Firejlg, i quali in una ricognizione intrapresa avanti Cronstadt urlando in tre macchino infernali sottomarine rimasero non poco danneggiati, si sa che la Magicienne l'8 corrente per una mezz’ora mantenne un vivo fuoco con l'artiglieria russa leggiera postala sull’isola di Revensari, indi malconcia si allontanò; e due giorni prima da Hangoe i russi fecero fuoco sue un navilio inglese, che voleva sbarcare cola sette finlandesi, catturarono il navilio ed uccisero tanto i finlandesi, quanto l'equipaggio britannico.

Una lettera di Pietroburgo dice essere probabilissima una battaglia navale nel Baltico e che l’ammiraglio russo ebbe facoltà dallo czar Alessandro di sperimentare la sorte di un combattimento piuttosto che correre pericolo che siagli arso il navilio nel porto. A Pietroburgo però la popolazione non è punto inquieta per la presenza della flotta inglese a Cronstadt, essendo convinta che la medesima non riuscirà né a prendere né a distruggere quella fortezza.

Per ordine del ministero della guerra le truppa collocate fra l’esercito del mezzodì e quello del Baltico assumono il nome di esercito del centro sotte il comando del generale Paniutine.

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(Disp. tel.) Omer pascià (dicesi per motivi di salute) ultimamente disponevasi a tornare dalla Crimea a Varna. (*) Questa notizia convalida forse la voce, la quale pretende che un 100 mila russi si preparavano a passare il Danubio dalla parte della Dobrudsca e a marciare sopra Adrianopoli.

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Il calore nella Crimea è insopportabile; la esalazione di tanti cadaveri mal sepolti comincia a sviluppare perniciose influenze. Negli ospedali degli alleati domina il colera; in quelli dei russi infierisce la cancrena.

Il luogotenente generale Trotti, che comandava la divisione di Alessandria, parte per la Crimea per assumere le veci del morto generale Alessandro Lamarmora.

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(Disp. tel.) A Tangarog e Mariopoli le navi alleate fecero grandi devastazioni. I sudditi austriaci Tripcocieh in Tangarog e Mimbelli in Mariopoli perdettero ogni loro avere.

Le notizie ulteriori, che si banno dalla Crimea, recano dettagli interessanti sullo sgombro di Anapa. Il comandante di quella furbizia avea ricevuto l’ordine, in caso la costa fosse minacciata, di evacuare non solo le fortezze costruite lungh’essa, ma anche i piccoli forti che circondano tutt'all’intorno, a modo di stella, Anapa.

Appena il comandante ebbe ricevuta la notizia che una divisione della squadra alleata aveva lasciato il Mare di Azoff, veleggiando verso la costa circassa e venne a rilevare che gli abitanti di quelle alpestri regioni andavano prendendo una posizione sempre più minacciosa, ordinò di sgombrare i forti senza però prendere la misura indispensabile, di farli saltare in aria affine di non farsi inchiudere in mezzo, offrendo anche agli assedianti dei punti favorevoli molto per appoggiare le loro operazioni contro la fortezza. Non tardò guari ad accorgersi del grave sbaglio da esso commesso, ma a riparare non v’era più tempo. I circassi in considerevole numero aveano abbandonato le loro montagne ed erano scesi al piano occupando trionfalmente le posizioni abbandonate dai russi. Altro e più serio pericolo minacciava allora i russi che in numero di circa quindici mila uomini trovavansi rinchiusi nella fortezza. Coll’avanzarsi dei circassi, incoraggiti della niuna resistenza incontrata al primo loro presentarsi, veniva ai russi chiusa ogni via ad una ritirata. In caso quindi di un attacco delle flotte alleate il comandante russo si sarebbe trovato nella dura necessità di rendersi con tutta la guernigione. Onde sfuggire a tanto pericolo non vi era altra via che ritirarsi in tutta fretta nel paese abitato dai cosacchi del Mar Nero.. Infatti la guernigione russa, senza attendere l’attacco, sgombrò in tutto silenzio la piazza e passato il Kuban, occupò le principali posizioni della sponda destra per impedire ai circassi il passaggio di quel fiume. Ora i russi nella Transcaucasia non hanno nemmeno un sul palmo di terreno.

A di 8 una divisione di francesi sbarcò ad Anapa ed occupò la fortezza insieme ai circassi.

Da Trebisonda in data del 6 si scrive che l’esercito russo comandato da Murawieff cominciò a marciare verso Kars. Il serraschiere Vassif pascià e il colonnello Williams si recarono sollecitamente a Kars, perché sembrava imminente una gran battaglia. I russi avendo spinto una loro ricognizione fino a Redut-Kalé dimostravano avere intenzione di dare un attacco generale. Le truppe turche intanto sgombrarono da Batum e Ciuruk-Su, che perciò si occuparono dai russi.

Sul fatto d'arme del 17 giugno e sulle circostanze al medesimo relative.

Gli alleati facevano apparecchi di assalto contro Malakoff ed apparecchi di spedizione nella valle della Cernaia. Non si erano però preveduti gli ostacoli che s’incontrano da questa parte. russi hanno un considerevole campo trincierato composto di ben 70. mila uomini. Né questo è tutto, né ciò che da maggiore inquietudine; pare che, oltre la guernigione di Sebastopoli e il corpo di Liprandi, siavi un esercito di 50 mila uomini che cambia continuamente di posizione, la qual cosa era motivo di apprensione a Pelissier e faceva si ch’ei procedesse con grande cautela.

Notizie della Crimea fino al 15 portavano che i lavori d’assedio degli alleati si limitavano a fortificare le trincee che furono ultimamente erette nella paratella dinanzi al bastione Korniloff numero 3.

Parlavasi nel campo degli alleati che Pelissier era intenzionato d'intraprendere pel 14 un grande attacco contro la posizione di Gortschakoff.

La sera del 16 alla Borsa di Parigi corsero voci sfavorevoli alle operazioni degli alleati in Crimea. Ma il Moniteur del 17 non recò alcuna notizia in proposito, laonde le voci sparse il giorno precedente si ritennero come smentite.

(Disp. tel.. Parigi 20) Pelissier promise fin dal 16 di riprendere immediatamente il bombardamento.

(Disp. tel. ricevuto dall'ambasciata russa a Vienna il 20 giugno) Varsavia 19 giugno. Il principe Gortschakoff annunzia da Sebastopoli in data 16 giugno che dal 12 corrente fino al 16 il fuoco degli alleati contro Sebastopoli fu debole; moderate le perdite russe. Ai 12 la squadra nimica salpò da Kertsch, lasciando colà due mila uomini, i più di truppa turca. Questa squadra giunse il 15 innanzi a Sebastopoli. Negli altri punti della penisola taurica non avvenne altra cosa di qualche interesse.

Una corrispondenza parigina in data del 17 (giorno in cui si lento l’assalto del Redan e di Malakoff) avverte la Independance Belge che t la Borsa era in ribasso… Alcuni dicevano in conseguenza di non liete novelle giunte dalla Crimea è specialmente dell’assalto della torre di Malakoff che non era riuscito. (Notiamo che le parole della corrispondenza combinano, nell'annunziare un fatto che non era per anco accaduto, è almeno non poteva essere conosciuto, colle parole del successivo dispaccio ché parla del fatto medesimo).

Il corrispondente parigino della Gazzetta di Milano in data del 18 scrive: Poche e non consolanti sono le notizie che corrono per la città... Ai 17 l’imperatore stava meglio e per tranquillizzare il pubblico si recò al teatro delle Variétés. La piccola Borsa del 17 fece un enorme ribasso, al quale contribui un misterioso dispaccio dalla Crimea, del quale non fu possibile conoscere il contenuto. Ma credesi sapere ciò ché di più importante racchiudevasi in esso, cioè che le perdite de' francesi nel combattimento del 7, giorno della presa del Poggio Verde, ascendevano a 9000 uomini messi fuori di combattimento. E la voce pubblica, che tutto aggrava ed a tutto la la frangia, aggiunse che Pòlissier stesso il giorno 7 era perito in uno scoppio di mina… Nessun dispaccio relativo alla Crimea giunse il 18 alle agenzie telegrafiche di Parigi fino alle ore 5 pomeridiane....

(Disp. tel. Parigi 22) Dispacci del general Pelissier del 17 e del 18 si ricevettero il 21 soltanto, essendo stata interrotta la linea telegrafica. I dispacci pertanto recano che l’attacco degli alleati contro il gran Redan, Malakoff e le batterie russe di difesa non è riuscito, quantunque le truppe avessero già in parte posto piede in Malakoff. La ritirata ordinata nella paratella si operò senza che le truppe ritraentisi ricevessero molestie dai russi. Fino alla data dei dispacci era impossibile di precisare le perdite.

Dispaccio originale. Paris 22 juin 1855. Dépêches Pélissier 1718 reçus hier seulement, interruption ligne, attaque grand redan Malakoff, batteries dépende les pas réussies bien que troupes aient pris pied en partie dans Malakoff. Retraite ordonnée dans parallèle operée sans s’être inquiété. Aujourd’hui impossible préciser pertes.

(*) Ci si porge notizia che il giorno 17 gli alleati innanzi a Sebastopoli ebbero la peggio, e che si perle mine scoppiate, si pel fuoco dei russi dovettero ritirarsi e perdere le posizioni recentemente conquistate. Più che alla partenza del dispaccio di Pelissier (che fino al mezzodì del 22 non erasi pubblicato a Parigi) le truppe ritraentisi non si erano per anco riordinate.

(*) Dicesi che nell’assalto del 17 siano rimasti fuori di combattimento un 15 mila alleati.

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Quando i dispacci delle sconfitte moscovite somministravano argomenti di festive polemiche a parecchi appassionati giornalisti, noi dicevamo che bisognava temperar tanta gioia perché variabili sono le vicende della guerra e perché né le infauste imprese di Califat e di Silistria, né le perdute battaglie di Oltenizza, di Alma e d’Inkermann scemavano punto la terribile potenza del gran colosso del settentrione. Le quali avvertenze is credettero titoli sufficienti a che altri ci cacciasse nella schiera dei russofili, quando che noi parlavamo soltanto con ispirito di moderazione e di verità, lontani sempre dai farci paladini dell'una è dell'altra parte. Ed oggi con quel medesimo spirito di verità e di moderazione vogliamo che certuni sieno avvisati a non lasciarsi soverchiamente trasportar dal giubilo per la vittoria dei russi del 17 giugno; perché un assalto degli alleati non riuscito ed anche la perdita di qualche loro posizione son fatti che dimostrano unicamente che i russi sanno combattere e stare a confronto con le migliori milizie di Europa, ma non isminuiscono il valore, che rimane sempre integro, delle alleate armi occidentali, fino a che non le abbandoni la possibilità di gloriosa rivincita. E a coloro, che si paiono tanto entusiasmati della bravura dei russi coronata da prospero successo, facciamo riflettere che dovrebbero imitare la sublime riservatezza del generale Gortschakoff, il quale, sebbene avesse potuto darci contezza della sua vittoria anche prima del 20 col mezzo del telegrafo da Sebastopoli a Varsavia, da Varsavia a Vienna, da Vienna a Livorno, da Livorno a Bologna, da Bologna a Roma, pure ei volte aspettare che ci venisse dalla parte di Parigi ritardata di parecchi giorni e ritardata di più per la rottura delle telegrafiche linee sottomarine. E qui vuolsi notare l’eroismo non meno di Gortschakoff che di Pelissier! di Gortschakoff che tace una sua vittoria, e di Pelissier che annunzia una sua sconfitta! Tace chi aveva interesse di parlare, parla chi aveva interesse di tacere! Gortschakoff con la notizia della recente vittoria avrebbe fatto dimenticare le perdite passate; Pelissier con la notizia della infelice impresa del 17 non curò che s’impallidisse alquanto la gloria dei precedenti vantaggi! E poi, quando ci è recata la novella da parte di Pelissier? Quando altri vaghi dispacci favellavano che il corpo di Liprandi fu circondato dai francesi, e che il generale Morris avea fatto 2500 prigionieri russi sulla Cernaia, e che una spedizione alleata minacciava Perekop! Pelissier adunque distrusse di un colpo tante vulgari e, per l’onor militare del suo esercito, lusinghiere vociferazioni. Ma il coraggio, che non terne di manifestare l’esito infausto di una impresa, è persuaso esser capace di tentarne altre con auspicii migliori. La storia nelle guerre attende il fine. Chi soffermasi agli episodii, che le accompagnano, sovente alla dimane muta in tristezza la gioia del giorno antecedente.

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(*) (Disp. tel.) Nel giorno successivo a quello dell'infruttuoso allacco di Malakoff, gli alleati, riprendendo le loro operazioni aggressive, conquistarono parecchie posizioni nimiche.

VARIETÀ

(*) Lettere della Cina parlano dell'ingresso di nientemeno che 40 mila russi di cavalleria nelle Indie inglesi. (Riportiamo questa notizia sotto le più ampie riserve, imperocché non sappiamo persuaderci come tanta cavalleria abbia cosi di cheto traversali gl'interposti deserti che non se ne dovesse aver contezza se non dopo il suo arrivo in quelle lontanissime regioni.)

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V’ha chi pretende che l'imperatore Francesco Giuseppe continuando la inspezione delle truppe andrà pure nei Principati danubiani. E lettere di Pietroburgo avvisano che lo czar Alessandro, il quale farà un viaggio nel mezzogiorno della Russia, giungerà probabilmente fino in Crimea. Se lo czar transitasse al di là del Pruth quando Cesare si trovasse al di qua del famoso fiume, potrebbe darsi il caso di un qualche loro abboccamento ai confini.

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Il celebre maestro Verdi è nominato uffiziale della Legion d’onore.

Alessandro Manzoni di presente si applica a dar l’ultima mano ad una sua Storia della lingua italiana.

Alessandro Manzoni andò a Stresa per visitare un seconda volta l'illustre suo amico Antonio Rosmini, il quale, benché ridotto agli estremi di sua vita, riconobbe l’insigne visitatore e die’ segni di averne provato piacere. Rosmini era in pieni sentimenti e soffriva il suo pericoloso male con eroica cristiana rassegnazione.

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Il tribunale d’onore della stampa periodica di Madrid ha decretato ad unanimità che «il periodico Fray Tinieblas avendo stampalo una poesia intitolala Solicitud, con 3821 metaforas, dove si lasciò andare a certa frasi e reticenze evidentemente lubriche, si rese indegno di appartenere alla comunione della stampa periodica di Madrid, nel cui seno non può essere ammesso senza disonore delle instituzioni e senza aggravio degli individui che appartengono alfa medesima. Il tribunale poi ordina a se stesso che questa dichiarazione venga pubblicata quanto più presto sia possibile in tutti i periodici di Madrid, in riparazione dell’onore della stampa in generale e in difesa della pubblica morale oltraggiate.»

Nuova imitazione del vino.

Un chimico viennese ha fatto una scoperta, mercé della quale si può estrarre dalle barbabietole una specie di vino, che rassomiglia al sidro di pomi e di pere, ma che ha miglior sapore ed è molto inebbriante.



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1855 ROMA 28 GIUGNO N 75

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Le LL. AA. RR. il duca e la duchessa di Brabante provenienti da Napoli la sera del 25 alle ore 9 mezzo arrivarono a Roma. La mattina del 26 si recarono al palazzo apostolico del Vaticano, onde porgere omaggio alla SANTITÀ di NOSTRO SIGNORE, che a lungo s’intertenne con loro in particolare colloquio.

S. M. il re di Portogallo e il suo fratello duca di Porto alle ore 9 pomeridiane del 26 giungevano felicemente in Roma, prendendo alloggio all'Hotel d'Angleterre. A mezzogiorno del 27 si recarono al palazzo

apostolico del Vaticano per ossequiare la SANTITÀ di NOSTRO SIGNORE. Ricevuti a pie’ delle scale da monsignor Medici dei Principi d'Ottaiano, Maggiordomo e da diverse persone della nobile Anticamera pontificia, venivano introdotti presso il SANTO PADRE, che mosse ad incontrarli sulla soglia del suo gabinetto, e si trattenne con loro a particolare colloquio, esprimendo l'alta sua compiacenza nel, vederli. Poscia gli augusti viaggiatori visitarono i musei del Vaticano.

Sono nominati cancelliere del supremo tribunale della S. Consolta il dottor Giovanni Pilolli, Assessore legale di Frosinone Domenico Angeletti, e Procuratore fiscale presso il tribunale di Frosinone il dottor Cherubino Bartoli.

GIORNALISMO

La Gazzetta ufficiale di Milano osserva che alcuni fogli viennesi, sulla fede di un carteggio dalla Sicilia del Corrispondente d'Amburgo, ricevono ben volentieri k una voce, che corre a Palermo, intorno ad una Lega italiana, che, sul modello della Confederazione germanica, si dovrebbe stringere fra le Due Sicilie, Modena, Toscana, Parma e l’Austria per quanto risguarda il Lombardo-Veneto. La presidenza si alternerebbe fra Napoli e l’Austria, ed ogni Stato della Lega darebbe un determinato contingente militare assoggettandosi irrevocabilmente alle decisioni di una Dieta con la sua sede alternativa a Milano e a Napoli. Mirerebbe essa Lega a tutelare l’ordine e la tranquillità nell'interno del paese e difenderne la indipendenza al di fuori. Ed avrebbe a durare per lo meno sino alla fine della guerra Orientale. Noi non c’interterremo a discorrere se questa Lega sarà recata in alto, ma ci limitiamo ad osservare che il pensiero costitutivo del progetto lascia intravedere due cose di grande importanza; la prima, che la guerra d'Oriente possa avere una durata più lunga di quella che le assegnano coloro i quali son persuasi che le negoziazioni diplomatiche, da riprendersi fra non molto, la condurranno ad un sollecito fine, mediante un aggiustamento onorevole per fuite le parti belligeranti la seconda, che le occupazioni della guerra medesima possano veramente dar luogo a guerre cosi detta di nazionalità, che nel Parlamento inglese si affermarono non solo opportune ma eziandio necessarie. E’ però non son fatti; finora sono ipotesi di probabili pericoli, che già cominciarono a intenebrare le idee dei pacifici conservatori. Coloro d’altronde che paventano dell’attuazione di un possibile male, oggi hanno argomenti novelli per confidare che all’uopo non mancheranno preventivi rimedii, che lo distolgano.

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L’Herald ci vuol dare ad intendere che la politica inglese siasi sostanzialmente mutata, imperocché ci dice essere inevitabile la prossima caduta di Palmerston, il quale persiste a speculare sulle nazionalità della Polonia e dell’Ungheria; ed in pari tempo essere probabilissima la elevazione di John Russell al grado di primo ministro, appunto perché si è solennemente dichiarato contro la ripetizione degli esperimenti del 1830 e del 1848. Ove ciò fosse, sarebbe dimostrato che la influenza napoleonica ha molto progredito ad avviare la politica del gabinetto di Londra sur una linea di condotta diversa assai da quella che tennesi per lo addietro. Ci giova sperare che sia veramente cosi; attenderemo però che i fatti confermino non esser vane le nostre speranze.

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Nella ipotesi che la Russia perda Sebastopoli, sarà egli vero che Io czar mostrerassi inchinevole a ricevere dai vincitori le condizioni della pace? Ecco la risposta del Times: «Una grande Potenza può perdere una fortezza e sopravvivere ad una disfatta; ma le cause reali che la determineranno a dimandare la pace sono gli aggravii e le difficoltà che la guerra apporta in tutta le relazioni sociali, qualora queste difficoltà si rendano assolutamente insostenibili dalla guerra. Ciò premesso, il Times esamina la grande differenza fra la situazione della Russia e quella dell'Inghilterra, perché altri si persuada che l’Inghilterra può continuare a mietere allori sul campo delle battaglie senza molto incomodo, e la Russia dee chieder mercé se non vuole interamente perire. Riportiamo le sue parole: «Per ora la guerra non impone alla Gran Bretagna che tenui sagrifizii tanto in danaro quanto in soldati. Il commercio non ne risente alcuna scossa; il danaro è si abbondante che la Banca d’Inghilterra ha ridotto la tassa dei suoi sconti a quella in cui era nel settembre del 1853. Ora confrontisi questo stato di cose con la situazione della Russia. Il suo commercio è annientato; i suoi magazzini del Mare di Azoff sono distrutti; la sua marina mercantile è scomparsa; la Russia finalmente non può più aumentare effettivamente le sue imposte, ed è tanto in discredito che non può contrarre un imprestito si nell'interno come all'estero.»

Dopo cosi bel discorso, non rimarrebbe dunque alla Russia altro scampo che d'implorare la pace; e, se son giuste le riflessioni del Times non tarderà molto l’arrivo del dispaccio che annunzierà essersi spedito da Pietroburgo a Londra un plenipotenziario russo per sottoscrivere gli articoli dell’'accomodamento, secondo che piacerà formularli al giudizioso articolista del Tamigi.

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Mentre il Times ha già irrevocabilmente deciso che la Russia debba chiedere la pace, l’Economist si è incaricato di stabilire le condizioni, senza le quali questa pace non potrà essere accordata. E le condizioni sono: «la totale abolizione del protettorato della Russia sulla Moldavia, sulla Valacchia e sulla Servia; il ripristinamento degli antichi rapporti feudali di queste tre provincie verso la Porta; la rinunzia della Russa ad Ismail, Kilia, Reni e al Delta del Danubio, ovvero l'apertura di un canale navigabile da Rassova a Kustendsche; finalmente la cessione delle isole di Alaud e della Crimea. A chi però questa cessione? L’Economist ebbe la prudenza di non lo dire, perché, se avesse dichiarata la cessione a vantaggio dell’Inghilterra, avrebbe forse dato luogo a qualche rimostranza francese. Ma di ciò e d’altro si terrà parola a suo tempo. Ora quel che interessa è che la Russia spedisca un suo plenipotenziario a Londra per sottoscrivere gli articoli proposti dall'Economist. E chi sarà questo plenipotenziario? Si va congetturando che sarà proprio il principe Menzikoff, che, come già con le sue proposizioni fatte a Costantinopoli fu il messaggiero della guerra, cosi oggi con la sua firma a pie’ degli articoli dell’Economist sarà l’apportatore della pace. Il che per avventura farà rassomigliare Menzikoff all’asta di Achille che feriva e aveva la virtù di sanare le ferite fatte da essa.

«Vulnus achilleo quae quondam fecerat hosti,

«Vulneris auxilium Pelias hasta tulit.

Si è proposta una ben curiosa questione: «Se, mercé l’odierna e locale condotta della guerra, cade Sebastopoli, se Odessa viene eguagliata al suolo, se le più importanti piazze marittime russe sono distrutte, se la marina guerresca e mercantile della Russia nel Mar Nero e nel Baltico è annientata, potrà credersi. almeno allora che la Russia sarà cosi umiliata da dover subire le condizioni della pace che le si vorranno imporre?»

Il Donau riflette che prima di rispondere all’arduo quesito bisogna considerare «che un milione di combattenti non è che la settantesima parte della popolazione della Russia! E che, oltre a ciò, la ricchezza della sua agricoltura, il suo sistema fluviale e di canalizzazione comparativamente sviluppato, la facilità di approvvigionare gli eserciti nel proprio paese, la sobrietà dei suoi abitanti, l’unità del volere che li regge, son tutte circostanze che debbonsi seriamente ponderare per non avventurar giudizii sulla base di iperboliche illusioni!»

Il Journal de Saint Petersbourg pubblicò un articolo responsivo alla famosa Nota di Watewski ministro degli esteri in Francia. Nei Circoli politici di Parigi si considera quell'articolo, dettato in senso pacifico, non già come pegno di sincero amore per la pace, ma piuttosto del desiderio della Russia di guadagnarsi la Francia e d’influire cosi al rallentamento dell’alleanza dell Potenze occidentali.

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A noi recò meraviglia la notizia che 40 mila uomini di cavalleria russi (forse questa cifra è conseguenza di qualche equivoco aritmetico) abbiano penetrato, senza che nulla se ne sia prima saputo, nei possedimenti inglesi delle Indie (Ved. Num. prec.), ma il Donau di Vienna sembra alludere veramente o a questa o ad altra simile cosa, imperocché in esso leggiamo che «un tratto di paese nell'Asia, che il colosso del settentrione sta incorporando al suo Impero, «nz» fame rumore, supera in estensione tutta quanta la Turchia europea, compresi i Principali danubiani. Probabilmente per questo latissimo tratto di paese voglionsi intendere alcune provincie cinesi, che la Russia va pacificamente occupando. Ma sia pur cosi. Le Indie britanniche vedrebbero sempre più avvicinarsi a loro le tradizionali aspirazioni di Pietroburgo; mentre l'Inghilterra è impegnata a mantenere nel Baltico e nell’Eussino poderose flotte non potrebbe fare vigorosa resistenza alla Russia in quelle lontanissime parti. In tal caso il danno, che in Asia farebbe la Russia all’Inghilterra, sarebbe maggiore di quello che in Europa procura di fare l’Inghilterra alla Russia.

STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

Ai 21 l’Imperadore giunse a Leopoli.

Il tenente maresciallo Coronini, che comanda le truppe austriache di occupazione dei Principati danubiani, ai 23 parti da Jassy alla volta di Czernowitz per presentare i suoi omaggi all’imperatore che continua il suo viaggio d’inspezione.

Westmoreland ai 22 parti di Vienna per Londra, dove tratterrassi almeno 8 settimane.

PRUSSIA

Ai 18 provenienti da Pietroburgo giunsero a Berlino il conte Ogareff aiutante generale dell’imperatore delle Russie e il principe russo Pietro Wiasemski.

GERMANIA

La sera del 18 parlavasi a Parigi in un circolo diplomatico (che il corrispondente non distingue in altra guisa) delle relazioni molto intime, in cui si crede che Austria e Prussia sieno per entrare, mediante una Lega militare germanica. La decisione di questo progetto dovrebbe aver luogo, secondo ciò che in quello innominato circolo andavasi riferendo, in un prossimo incontro fra l’imperatore d’Austria e il re di Prussia ad Erdmansdorff.

Le Potenze tedesche (Gazz. di Mil.) tengonsi in grande riservatezza verso la Francia. Il re di Wurtemberg, il quale aveva espresso forte desiderio di visitare la Esposizione, ha fatto ora sapere alle Tuillerie ch'esso non trovasi in caso di accettate l'invito reiterato. Bensì, alla sua volta, egli invitò il principe Napoleone a volerlo visitare a Stuccarda.

IMPERO FRANCESE

Il principe Girolamo Napoleone donò una chiesa degl'Invalidi a Parigi un magnifico ciborio d’oro arricchito di pietre preziose, non che otto lumiere montate in oro e ornate di cristalli.

Il generale Arroyo, i colonnelli Respaldiza, Iparraguerrv, Cortesero, Lopez e Tamariz (il quale da ultimo nominato fu segretario di Don Carlo) emigrati spagnuoli carlisti, che soggiornavano a Parigi, furono incarcerati, indi mandati alcuni nel Belgio, alcuni in Inghilterra.

Il governo francese ha fatto avvicinare qualche battaglione alla frontiera spagnuola per impedire assembramenti carlisti.

SPAGNA

Un dispaccio del governatore di Navarra avverti che una banda carlista comandata da un maggiore comparve nelle vicinanze del villaggio di Juba. Altri carlisti spiegarono la bandiera a Sarguesa e a Solana.

A Oviedo e Malaga, nella provincia di Alicante e nella provincia di Santander ultimamente scoppiarono movimenti carlisti. Dovunque sviluppavasi una insolita agitazione. Il governo ha molto a fare per mandar truppe su tutti i punti minacciati.

IMPERO RUSSO

Lo czar Alessandro ha nominato definitamente suoi ambasciatori Gortschakoff a Vienna, Titoff a Stoccarda, Foaton ad Hannover.

Leone Gregoriowiteh Seniawin consigliere di Stato privalo e sottosegretario di Stato al ministero degli affari esteri in tanta stima presso lo czar Alessandro, che con lui s’intertiene assiduamente ai lavori diplomatici nel gabinetto imperiale.

IMPERO OTTOMANO

La Turchia conchiuse un nuovo imprestito di 100 milioni di franchi con la garanzia delle Potenze occidentali.

Il gran boiardo Costantino Balsch, genero dell'ospodaro Stirbey, è morto ai 13 in duello col conte Helburg maggiore degli ulani austriaci.

NOTIZIE DELLA GUERRA

(Disp. tel.) I legni spediti in ricognizione dall’ammiraglio inglese su diversi punti della costa del Baltici furono costretti a indietreggiare più per le improvvise esplosioni sottomarine di macchine infernali che pel fuoco dei cannoni delle fortezze.

(Disp. tel) Nessun bastimento da guerra russo nei porti di Riga e Revel. Tutti sono in salvo parte a Seaborg, parte a Cronstadt e parte ad Helsingfors.

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Il granduca Michele parti da Mosca per far un viaggio d’inspezione a Babrisk, Kiew e Brzcsc-Litewski.

Si avvisa da Willkomir in Polonia che il battaglione dei cacciatori finlandesi ivi trovantesi era travaglialo fieramente dal tifo. In un sol giorno morirono colpiti da questa malattia un 250 uomini di questo battaglione.

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(Disp. tel.) In Adrianopoli si fanno solleciti preparativi per un gran campo, in cui saranno concentrati 45 mila uomini, parte turchi, parte francesi.

Gli ammiragli Bruat e Lyons si preparano per una nuova spedizione marittima. Si suppone che vogliano forzare lo stretto di Kinburn-Olschakoff per entrare nella baia, in cui metton foce il Bug e il Dnieper; mentre un’altra divisione della loro flotta entrerebbe nella baia di Kernikinil per fare una ricognizione presso Perekop.

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Sul fatto d’arme ai Mamelon veri ulteriori notizie dicono che 27 battaglioni russi e le vicine batterie lo difendevano. La lotta durò più ore con sorte diversa.

I cannoni del Redan lanciavano un fuoco terribile sulle truppe francesi. Due loro battaglioni di riserva superarono gli appostamenti russi. Gl’inglesi riuscirono a penetrare nel gran Redan e v’inchiodarono parecchi cannoni nimici, indi retrocessero. I francesi e i turchi rimasero in possesso del Mamelon e fecero fuoco con 15 cannoni ivi conquistati contro i russi che si ritiravano. Tra morti e feriti i francesi e i turchi ebbero complessivamente un 2000 uomini, gl’inglesi un 450, i russi un 5500. Il generale Pelissier domandò delle navi pel trasporto dei feriti.

(Disp. tel.) Dice Pelissier: «che debbonsi compiangere valorosi soldati, che perirono nel combattimento del 7; ma le perdite, sebbene sensibili, sono al presente di poca considerazione, avuto riguardo al numero delle truppe impegnate al combattimento e alla durata del medesimo, non che alla importanza delle conquistate posizioni.

Scrivesi da Parigi che Pelissier avea data la sua dimissione, il cui ritiro però fu conseguenza di un ordine spedito telegraficamente dall’imperatore Napoleone a Pelissier di operare secondo il modo suo di vedere e senza sottoporre preventivamente le progettale sue mosse ad alcuno.

Il generale Gortschakoff fece costruire con la massima celerità una seconda strada da Sebastopoli a Simferopoli, onde non trovarsi imbarazzato nel caso di una ritirata. Il generale Osten-Sacken intanto aveva trasferito il suo quartier generale nel forte Caterina ed incaricò della difesa delle opere fortificate i generali Panfiloff, Chruleff e Stepanovich. La divisione di Belegard mosse verso la linea del corpo di Liprandi, che insieme al corpo di Sameneff teneva fronte contro la Cernaia. Il grosso dell’esercito russo conservava le sue posizioni sull’altipiano del Belbeg.

(Disp. tel. del M. di Pelissier) Le combinazioni concertate fra gli alleati seguivano il loro corso. I turchi e la brigata dei cacciatori ai 17 fecero una ricognizione verso Ai-Todor. Il generale Bosquet occupava la Cernaia. Pelissier di concerto con gl'inglesi aveva deciso di attaccare all’alba del 18 il gran Redan, Malakoff e le batterie dipendenti.

(Disp. tel.) Pelissier fin dal 18 spedi ordini premurosi a Varna per l’immediato imbarco alla volta della Crimea di tutte le riserve trovantisi in quella città

(Disp. tel. del 18 di Pelissier) l'attacco del 18 non riusci, benché le truppe, che mostrarono un gran fervore, avessero messo piede, in parte, dentro Malakoff. Perciò Pelissier dovette ordinare che le truppe rientrassero nella paratella, il che fu eseguito con ordine e senza alcuna molestia da parte dei russi (3)a.

(Disp. tel.) Pelissier in data del 19 riferisce che «non ostante il non riuscito attacco del 18, gli assediati furono presi da tal paura che nella successiva notte per lungo tempo fecero fuoco all’aria con tutti i loro cannoni. La mattina del 19 armistizio per seppellire i morti.

(Disp. tel.) In data del 20 Pelissier scrive che gli alleati aveano stretto i russi da vicino dalla parte centrale, e che fu incendiato il piccolo sobborgo in fondo al porto del mezzogiorno. Più, che gli alleati costruivano batterie sulle posizioni conquistale il 7, le quali minacciano direttamente il gran porto (4)a.

(Disp. tel.) La sera del 22 il governo di Torino ricevette dalla Crimea un dispaccio che annunzia la decrescenza del colera, e non reca alcuna indicazione di morte o malattia dei varii generali è ufficiali superiori. Aggiunge infine che le truppe piemontesi non aveano preso alcuna parte fino a quel giorno a verun combattimento.

(Disp. tel.) A Tangarog le truppe sbarcate incendiarono sei magazzini. L’ammiraglio Lyons compi la distruzione di Mariopoli.

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PEREKOP

Giacché la Gazzetta di Milano ha ricevuto per la via di Bukarest notizie telegrafiche, le quali recano come un fatto positivo (quantunque noi non pretendiamo che vi si aggiusti credenza) una spedizione degli alleati per impossessarsi di Perekop e cosi chiudere da ogni lato i russi della Crimea, giudichiamo opportuno di dare ai nostri lettori una descrizione di quell’istmo e delle sue fortificazioni perché conoscano se sia è non sia facile la impresa che vuol tentarsi.

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l'istmo di Perekop (detto dai tartari Or è d’Orkapu, cioè Porta d’oro) giace fra il Mar Nero e il Mar Putrido; è dieci verste lungo e sei largo. A ponente si stende il golfo di Perekop chiuso verso la parte del Continente del Capo Srilgach e verso la Crimea da un promontorio che ha il nome stesso dell’istmo. Perekop è la città capitale del Circolo di questo nome, che tocca i Circoli d’Alchki, di Simferopoli, di Eupatoria e di Teodosia. A levante il paese è intersecato da moltissime baie: vi sono steppe ed alcuni rialti di terra; varii piccoli fiumi, tra' quali il Salghir, lo bagnano; vi si vedono parecchi laghi, e fra questi Kerleat e Krabnoje. Il clima è generalmente insalubre. La città e la fortezza di Perekop si trovano nell’istmo fra il golfo di Siwasch nel Mare di Azoff, non lungi dalla porta di pietra che da sul fossato e sui bastioni che si protendono da levante a ponente. Il fossato munito d’un ponte levatoio è tutto di pietra viva e profondo otto metri. La città protetta da una cittadella e da un piccolo castello è mal situata; meschino il suo aspetto: non vi sono che case coperte di stoppia, botteghe di legno, strade sudicie; gli abitanti in numero di 3300 si compongono di russi, tartari, armeni ed ebrei. In passato la' fortezza ebbe una certa importanza, che poscia perdette; le mura cadevano in rovina, ma ultimamente vi si fecero lavori piuttosto grandi di fortificazione. A tre verste da Perekop notasi il sobborgo di Armonsko abitato da ebrei, greci ed armeni, dati al traffico del bestiame, specialmente degli agnelli. Nel 1736 i russi comparvero la prima volta in Crimea guidati dal generale Munnich, il quale comandava un esercito di 100 mila uomini. Trovarono l'istmo sbarrato da un fossato largo 21 metri, profondo 14 e coperto da un muro alto 23 metri. Tutte coteste opere sono fiancheggiate da torne protette dal forte d'Orkapu. I trincieramenti furono espugnati, due giorni dopo la fortezza si rese. Ma la vittoria di Munnich non apri già le porte della Crimea; è d’uopo accagionarne il tradimento dei tartari e l'incuria di coloro che erano destinati a riparare le opere di difesa. Munnich potè allora desolare a suo talento la penisola. L’anno successivo altra invasione dei russi; ma questa volta le mura erano state di nuovo erette e lo stesso Kan della Crimea comandava le truppe. Nel 1751 quel coraggioso guerriero ebbe dal sultano, in premio del valore ch’ei spiegò nella difesa di Perekop, una spada di. 1090 zecchini ed una veste d’onore. Nel 1770 i russi inutilmente assalirono la fortezza, ma l’anno appresso 99 mila uomini invasero nuovamente l'istmo di Perekop e se ne impossessarono. Per le occorrenze poi della presente guerra lo czar Niccolò fece costruire nell’istmo un campo trincierato capace a contenere 100 mila uomini guernito di fortini e circondato di torri che si chiamano massimiliane ad imitazione di quello che sono intorno ad Ulma.

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VARIETÀ

Si racconta del generale Pelissier ch’egli in Africa diede un colpo di scudiscio sul viso ad uno spahi, che gli aveva fatto una temeraria risposta. Lo spahi sdegnato trasse fuori una pistola e la scattò contro il generale. Tre giorni d'arresto, disse Pelissier, per non aver tenuto le armi in buon ordine. Dopo di che non parlossi più di tal fatto.

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Schaecherger direttore dell'Uffizio telegrafico in Zara ha trovato un apparecchio ch’ei denomina indicatore dei venti. Con questo apparecchio si può precisare esattamente in ogni tempo la direzione e la forza dei venti. L’inventore inviollo all’imperiale Instituto meteorologico centrale di Vienna, dove sarà quanto prima messo in attività.



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1855 ROMA 30 GIUGNO N 76

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Ieri alle ore 9 pomeridiane fu incendiata sui vertici dei Monte Pincio una magnifica girandola, la qua' le rappresentò il celebre tempietto, architettura dei Bramante, trovantesi entro il Convento de' Francescani sul Gianicolo ed appellato di S. Pietro in Montorio. Quel tempietto edificato sul luogo, in che il Principe degli Apostoli soffri la crocifissione, nel 1849 rimase interamente incolume dalle bombe e dalle palle che gravemente danneggiarono tutte le mura che alla distanza di po; chi passi lo circondano. Lo spettacolo pirotecnico d’ier sera fu giudicato bellissimo dalla immensa moltitudine che accorse ad ammirarlo.

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RIVISTA SETTIMANALE

Nel Baltico la flotta inglese è inoperosa, e sembra che il vaticinio di Napier debba verificarsi; l'ammiraglio dei 1854 è persuaso che nel 1855 si farà meno di quello che si fece da lui. Le ricognizioni alle coste sono sempre infelici; improvvise esplosioni di guerresche macchine sottomarine non lasciano avvicinar i bastimenti che si spediscono ad ispezione. Un. naviglio inglese approssimavasi ad Hangoc, i russi la catturarono e misero a morte quanti v’erano dentro. Palmerston ha impegnato il governo di Copenaga a richiamarsi presso il: governo di Pietroburgo perché sieno castigati quegli au daci russi. che perpetrarono il miserando eccidio! Sapremo in seguitola risposta dello czare al messaggio danese.

Annunziammo che i russi si preparavano a ripassare il Danubio e a marciare direttamente sopra Adrianopoli. Questa nostra particolare notizia non vediamo confermata in altri giornali ma sembra che sia positiva, mercecché Silistria si guernisee novellamente di copiose truppe è ad Adrianopoli ai forma un campo in cui si raccoglieranno un 50 mite uomini parte turchi parte francesi. Se non vi. fosse qualche imminente pericolo di aggressione moscovite, Adrianopoli. e Silistria non si metterebbero in acconcio di difesa.

Pervenuti finalmente ancor tanto desiderati dispacci russi sul combattimento dei 18 giugno siamo in grado di poterne fare un breve racconto onde in alcuna guisa satisfare la impaziente curiosità dei nostri lettori benevoli sur un. fatto, che menò si grande ruinerà in Europa tutta. Dice Gortschakoff che l’assedio dato dagli alleati all’alba dei 18 cominciò. dopo 24 ere di un cannoneggiamento il più micidiali e di un bombardamento inaudito. Dunque gli alleati all'alba. dei 17 cominciarono a cannoneggiare e bombardare le posizioni che si doveano assalire all’alba: dei 18. Il fuoco degli alleati fu inaudito, fu il più micidiale che immaginar si possa. Ma Gortschakoff, che questo confessa, preferisce d’indicare la quantità delle perdite sofferte; delle quali però darà contezza nelle successive relazioni.

Ma se il 17 fu infausto pei russi, il 18 non la fortunato per gli occidentali. All’alba di questo giorno essi diedero l’attacco ai bastioni Numeri 1, 2 e 3 e al bastione Korniloff. L’impeto francese si spinse fin. dentro la torre di Malakoff, ma, quando parea che la «vittoria arridesse agli alleati, Pelissier conobbe che il cannoneggiamento dei precedente giorno sebbene inaudito e micidialissimo, non aver prostrato il coraggio dei russi in modo che questi (probabilmente anche per sopravvenuti rinforzi) non fossero al caso di fare una energica ed efficace resistenza. Laonde Pelissier poco dopo il mezzogiorno dovette ordinare la ritirata delle sue stanche milizie nelle paratelle, e i russi la credettero anzi una operazione strategica che una conseguenza di non riuscita impresa, imperocché non si attentarono d’inseguire i ritraentisi. Nell'infruttuoso tentativo gli alleati ebbero 1840 feriti e 1593 fra morti, scomparsi e prigionieri i quali da ultimo nominati furono 600.

I russi, fermi sempre nelle loro formidabili posizioni, attendevano una replica dell’attacco nella notte; il perché, a tener lontano il nimico che avesse voluto avvicinarsi di nuovo col favor delle tenebre, continuarono a colpire le ombre notturne col fuoco di tutti il loro cannoni.

La mattina del 19 si conchiuse armistizio per seppellire i morti; e il dispaccio di Gortschakoff non dice se l’armistizio fu a richiesta degli alleati.

Fino alle ore 6 pomeridiane dei 19 nulla d’importante. Indi g|i alleati uscirono novellamente dalle paratelle stringendo i russi; dalla parte centrale, incendiando il piccolo sobborgo nimico in fondo al porto meridionale e ripigliando con attivi& i. lavori di approcci contro Malakoff; le quali operazioni progredivano fino. Al 22 senza essere impedite dai russi che invece attendavano a riparare i danni sofferti net bombardamento dei 17 e nell’assalto dei 18, onde trovarsi preparati a respingere l’attacco che si volesse ripetere..

Nell’Asia i russi già occuparono parecchie posizioni de' turchi; ma finora non si ha notizia di alcuna battaglia. Certo è che Murawieff si avanza con fiducia di riportare segnalata vittoria.

Degli affari politici molto sarebbe a direse s’includesse una verità nella notizia delle due leghe militari germanica ed italiana, delle quali si va da qualche giorno parlando; ma finora quanto si discorre su tal proposito non è che voce, forse l’eco di qualche arcana sublime inspirazione, che vuole si sappia ciò che potrebbe intervenire qualora un disastro occidentale in Crimea promuovesse la rivincita in un disastro generale dell’Europa, come già si fece intendere nel Parlamento di Londra dove di tanto in tanto involontariamente si rivelano pensieri, che possono altrui servire, di norma por le future probabili evenienze.

Il re di Prussia guarda tuttavia il letto per una leggera malattia; il re di Danimarca guarda parimenti il letto per una leggiera caduta da cavallo.

L’imperatore Francesco Giuseppe intanto va ispezionando le sue truppe e ne ordina lo scemamento. Il suo viaggio è una vera corsa trionfale; tanto è l’entusiasmo delle popolazioni che con ineffabili dimostrazioni di gioia salutano ed onorano il cavalleresco loro sovrano!

La Spagna versa tuttavia nelle medesime tristi condizioni finanziarie e politiche. L’Erario è vuoto; molti i progetti onde riempirlo; il ministero esercita il conferitogli potere dittatoriale; le provincie però agitate sempre; i montemolinisti erompono qua e cola; sieno pur piccole le bande, bastano a dar grandi imbarazzi al governo.

In Russia, secondo nostre private notizie, vi è straordinaria abbondanza di viveri; tutto a modicissimi prezzi; le popolazioni poco è nulla sanno della guerra; la Polonia rigurgita di soldatesche; viaggiatori venuti di là ci riferiscono aver veduto per un tratto di ben venticinque miglia ingombre le strade di cavalleria, né già di diverse specie, ma tutta di una medesima divisa militare.

STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Ai 24 arrivarono a Genova nel più stretto incognito il duca e la duchessa di Montpensier.

IMPERO AUSTRIACO

A Cracovia s’intertennero ultimamente ad amichevoli colloquii con iscambio di gentilezze i generali austriaci del seguito dell’imperatore, il generale russo Grunwaldt e il generale prussiano Lindbeim.

Per ordine supremo spedito il 16 giugno al comando della IV armata austriaca nella Galizia fu sospeso immediatamente l’ulteriore acquisto dei cavalli per l'artiglieria e pel treno.

Lo stato sanitario delle truppe austriache ne’ Principati danubiani è soddisfacente. allo scopo di conservarlo il meglio che si possa ne’ mesi della state si fecero ambulanze lunghesso i fiumi. Ospedali galleggianti da Galacz fino ad Orsova danno ricetto ai febbricitanti e li trasportano alle più alte regioni della Ungheria, ove i malati, in seguito al cambiamento di aria, ricuperano più agevolmente la salute.

L’imperatore diede sul proprio particolare peculio 24 mila fiorini per l'abbellimento della cattedrale di Francoforte.

Parecchi giornali alemanni afferma no che in occasione della presenza del conte di Chambord a Tepliz, vi si recheranno varii orleanisti, fra' quali Odillon Barrot per assistere al trattato della fusione.

IMPERO FRANCESE

È morta a Parigi la contessa Lavalette, nata Beauharnais, nipote della imperatrice Giuseppina. Le sue personali eminenti qualità e l’eroismo ond'ella seppe salvare il consorte dall’estremo supplizio la rendevano notissima alla società parigina.

INGHILTERRA

Alla Borsa di Londra si fecero scommesse che Sebastopoli cadrà in potere degli alleati innanzi al prossimo mese di settembre.

Il general Cabrera che da varii anni soggiorna in Inghilterra, ebbe una severa ammonizione dal governo di Londra, essendo certo che Cabrera è compromesso nei movimenti carlisti, che si sviluppano nelle parti settentrionali della Spagna.

IMPERO RUSSO

Ë antica usanza in Russia che ogni nuovo czar, dopo la sua elevazione al trono, recasi a visitare gli archivii dell’Impero per disaminare gli ukasi dei suoi predecessori e quindi è ratificarli, o modificarli, o abrogarli. L’attuale imperatore Alessandro compié, non ha guari, questa cerimonia, e in veggendo un ukase di suo padre del 1811, in cui è decretato che i polacchi, pe' loro buoni sentimenti verso il trono della Russia, abbiano a godere in avvenire diritti eguali a quelli delle altre nazioni dell’Impero, tranne però gli ebrei, corrugò la fronte a questa eccezione Un simile stato eccezionale, disse, non dee sussistere in Russia più a lungo; in voglio che ciascuno nel grande Impero di Russia abbia uguali diritti e doveri.

Il granduca Michele è giunto da Mosca a Varsavia.

IMPERO OTTOMANO

(Disp. tel.) La Francia insiste appo il Divano pel taglio dell'istmo di Suez; l'Inghilterra promuove opposizioni.

GRECIA

(Disp. tel. Atene 22) L’ arciduca austriaco Ferdinando Massimiliano ai 15 giunse al Pireo colla sua flotta; ai 21 recossi a Candia, donde probabilmente farà vela alla volta di Alessandria.

NOTIZIE DELLA GUERRA

(Disp. tel. Copenaga 25) Quattro vascelli alleati sono entrali nel Mar Bianco avviandosi verso Arcangelo.

Il blocco continuato delle coste russe (scrive il Times) comunque accresca il prezzo dei prodotti coloniali, non reca alcun danno alla produzione ed alla industria manufatturiera della Russia; anzi il blocco è di gran vantaggio al sistema proibitivo russo, e le squadre alleate sopravegghiando le coste finlandiche fanno si che la Russia possa arruolare nei suoi eserciti un corpo numeroso di bravi soldati, che sinora furono impiegati come guardacoste nel Baltico e nel Mar Nero. Indi si sa che anche gli uffiziali della dogana e i guardacoste di Odessa e di altri luoghi furono incorporati è nella riserva è nella milizia attiva.

(Disp. tel.) La flotta combinata del Baltico lasciò nuovamente le acque di Cronstadt. A bordo di essa predominano gravi malattie; scorbuto e dissenteria; vi ebbero pure casi di colera.

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(Disp. tel.) Ai 16 una spedizione parti da Kamiesch; il cui scopo non conoscevasi. Si supponeva che andasse è al golfo di Perekop, è verso Odessa ed Ackermann.

Gortschakoff concentrò tutte le riserve a Nikolajeff sotto il comando del generale Utschakoff per paralizzare una qualche operazione nimica contro Perekop.

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Il generale Chomutuff entrò in Crimea dall'istmo di Perekop con 22 mila cosacchi a cavallo, 7 mila fanti e 40 cannoni; si congiunse col corpo di Wrangel presso

Abei-Bey. Osten-Sacken lasciò Simferopoli e si recò al campo fra il Belbek e la Cernaia, la cui riva destra era ed è occupata dalle truppe di Liprandi.

(Disp. tel.) Gortschakoff in data del 17 scrive: Gli alleati ricominciarono il fuoco alle ore 8 della mattina del 17 contro il fianco sinistro dei russi; poi nel pomeriggio contro il destro. Nello stesso giorno una parte del corpo di operazione degli alleati passò la Cernaia e si stabili fra i villaggi di Kutehana e Schula.

(Disp. tel. ricevuto e comunicato dall’ambasciata russa a Vienna) Il principe Gortschakoff in data del 18 ore 2 pomeridiane annunzia che «dopo un cannoneggiamento il più micidiale che durò 24 ore ed un bombardamento inaudito, gli alleati al sorgere del giorno 18 diedero l’assalto ai bastioni Numeri 1, 2 e 3 ed al bastione Korniloff. Dovunque respinti con enormi perdite, i francesi batterono la ritirata, lasciando 600 prigionieri in potere dei russi.

(Disp. tel. di Pelissier) Le perdite degli alleati nel fatto d'arme del 18 sono: Uffiziali morti 37, prigionieri 17, ambulanza 96. Sottufficiali e soldati uccisi è scomparsi 1544, ambulanza 1744.

(Disp. originale) Pertes 18: officiers tués 37, prisonniers 17, ambulance 96: sous-officiers, soldats tués disparus 1544, ambulance 1744.

(Disp. tel. Londra 22) Lord Baglan annunzia che le perdite degli alleati il giorno 18 non sono considerevoli.

(Disp. tel. comunicato dall'ambasciata russa in Vienna) Gortschakoff in data del 21 annunzia che dopo l'assalto dato dagli alleati il giorno 18 e gloriosamente respinto dai russi, gli alleati medesimi sospesero quasi del tutto il loro fuoco; e fino alle ore 6 pomeridiane del 19 non era successo innanzi a Sebastopoli alcun avvenimento importante.

(Disp. tel. Parigi 26) Pelissier in data del 22 annunzia che gli alleati eseguivano attivamente i lavori di approccio contro Malakoff; lo stato sanitario della armata generalmente buono; i russi occupati a riparare i danni sofferti.

(Disp. originale) Pelissier 22. Nous exécutons activement cheminement contre Malakoff. Ennemi occupé se réparer, état sanitaire généralement bon.

(Cheminement, invece di essere interpretato lavori d'approccio, forse significa marcia).

(Disp. tel. Vienna 21 sera) Notizie di Costantinopoli recano che alla urgente domanda di Pelissier le truppe di riserva stanziate a Varna furono imbarcate immediata mente per la Crimea.

(Disp. tel.) Ai 19 gran movimento nel campo dei russi dietro Inkermann. Si credeva essere sopraggiunti nuovi rinforzi russi.

(Disp. tel.) L’attacco a Malakoff doveva essere rinnuovato il giorno 25.

Scrivesi da Parigi che prima della fine del mese, che finisce oggi, il generale Bosquet avrebbe data una gran battaglia al generale Liprandi.

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(Disp. tel.) Mariopoli interamente incendiata; una parte di Tangarog rimase preda delle fiamme; Jenikalè è fortificata dagli alleati.

Nelle recenti distruzioni avvenute nel Mare di Azoff il commercio di Marsiglia perdette il valore di 6 milioni di franchi!

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(Disp. tel. Damasco 7) Continua la organizzazione della legione inglese.

(Disp. tel. Costantinopoli 18) Sono terminate le principal fortificazioni dei turchi ad Erzerum. Un 2000 uomini di Williams furono spediti verso Batum (che fu già sgombrato dai turchi ed occupato dai russi.

(Disp. tel.) Notizie di Costantinopoli dei 13 recano che lo stato delle cose in Asia era sempre critico pei turchi. A Kars consideravasi l’entrata dei russi in quella città siccome inevitabile, perocché non vi erano più mezzi di resistenza. Corpi di truppe russe starano a Redut-Kalè.

GIORNALISMO

La Gazzetta di Milano ei die’ parecchie volte le più solenni guarentie che d’uno in altro giorno sarebbe giunto il dispaccio annunziante la presa di Sebastopoli e la cacciata dei russi dalla Crimea. E pure oggi viene a dirci che «ora è più che mai manifesto come il sistema delle operazioni seguito dagli anglo-francesi in Crimea non riuscirà a decisivi risultati. L’assedio di Sebastopoli rassomiglia finora alla posizione di due campi trincierati che hanno libere le comunicazioni colla loro base di operazioni. Le opere principati che difendono Sebastopoli sono di terra, e quantunque un ragguardevole ufficiale del genio inglese abbia scritto che quella fortezza consisteva nel più vasto sistema finora conosciuto di fortificazioni di campagna, egli è certo che non avrebbero potuto sostenersi contro il fulminare delle grosse artiglierie, se i russi non avessero avuto i mezzi di porre immediato riparo ai danni ed alle perdite cagionate dal nimico. La difesa di Sebastopoli è diretta dal più stimato officiale moscovita del genio militare Tottleben, che dal grado di semplice luogotenente venne innalzalo, in poco d'ora, a quello di generale; e per sentenza degli intelligenti sarà inespugnabile, finché investita da ogni parte avrà perduta ogni possibilità di rifornire i magazzini di provvigioni, l’esercito di soldati, d’innalzare nuove fortificazioni per mancanza di operai, è di restaurare quelle che vengono danneggiate dal fuoco nimico è dalle vicissitudini dell'atmosfera. Or come questa improvvisa mutazione di linguaggio della Gazzetta, senza aver premessa almeno una dichiarazioncella che sapientis est mutare consilium, e che, portate più esatte considerazioni sullo stato delle cose, queste non sono quali per lo passato asseverantemente le disse, ma quali oggi con tanto sciupio di strategica dottrina le manifesta? E, per soprappiù, la Gazzetta cade in qualche altra incoerenza. Non ha guari ella con ironia piuttosto insultante (e noi riportammo le sue parole (Ved. Num. 78) per meglio ricordare che all’occorrenza) sentenziava che «i russi son forti nella loro attitudine a sostenere molte sconfitte, mentre gli anglo-francesi in questo son deboli di non poterne soffrire una sola!»

Oggi poi se n'esce con una geremiade iperbolica forse assai più dei lieti cantici che avvezzossi ad intuonare. Ascoltiamo anche questa.

«Dopo il micidiale tentativo del giorno 18, poco é a sperarsi da qualche ardito stratagemma, od assalto improvviso. Le operazioni di assedio si ripiglieranno più lente e più difficili di prima. E sperda il cielo ogni funesto presagio! ma la condizione degli occidentali gittati sovra spiaggia inospitale, circondali d’ogni intorno dalle ossa biancheggianti dei loro compagni, molestati dai perniciosi miasmi, cui svolgeranno le caldure del sollione, perseguitati dai fantasmi del contagio, e dalle paure di un verno lungo e precoce, desta, e non a torto, lo più vive inquietudini.»

Ma è egli possibile che la enfatica Gazzetta pria del fatale 18 giugno nulla avesse saputo di quelle caldure paure, di quelli miasmi e fantasmi, che ora cosi all’improvviso le sconvolgono la atterrita fantasia? Noi anzi che supporre in essa una manchevole intelligenza, vogliamo ad altre cagioni riferire il suo presente linguaggio. Finché si disse che l’Austria era sulle mosse a romper guerra alla Russia unendosi attivamente alla Francia e all'Inghilterra, la Gazzetta parve (o era) interessata a sempre cantare la insuperabile forza delle Potenze occidentali; oggi che l’Austria vuole rimanersi amica della Russia invece di combatterla (C. It.); oggi che parlasi di una prossima lega militare germanica e non sappiamo a quale scopo, sebbene v’ha chi pensi che si farà di concerto con la Russia; oggi che si va buccinando anche una lega italiana per tutta la durata della cosi detta guerra orientale, e allo scopo evidente d’intercidere gli effetti delle minacciate sovversive inspirazioni britanniche; oggi si coglie avidamente la occasione di un non riuscito tentativo delle armi alleate in Crimea per cominciare a dire che «gli occidentali son forti a sostener le sconfitte, e che i russi in questo son deboli a non poterne soffrire alcuna!»

Le pur dianzi memorate circostanze c’inducono a supporre che la Gazzetta ora creda suo dovere di sminuire nella pubblica opinione la potenza della Francia e dell’Inghilterra, come per lungo tempo ingegnossi a scemar quella della Russia. I consecutivi articoli della Gazzetta ci faranno intendere se i nostri sospetti abbiano o no’ un ragionevole fondamento. In qualunque caso però certe avversioni giornalistiche come non nocquero mai alle armi rosse, cosi non avranno mai la virtù di nuocere alle armi occidentali.

Avevamo già scritto in precedente articolo allorché ci giunse il Corriere italiano del 23, il quale, appunto come noi notammo le inconseguenze della Gazzetta di Milano «nota varie inconseguenze in alcuni dei pubblici organi alemanni; e fra questi si limita a citare la Militarische Zeitung, che nei decorsi giorni a poco a poco andò dimostrando non solo non essere imponibile la caduta della penisola la taurica, ma esservi anzi probabilità che la campagna finisca a totale vantaggio degli alleati. Appena poi giunge la notizia d’un successo moscovite, ed eccola con ampollose frasi descrivere il valore e la intrepidezza dei russi e l’arditezza incomprensibile degli alleati. Chi legge l’articolo scritto in proposito dalla Militarische Zeitung non potrà fare a meno di scorgere a colpo d’occhio la gioia che traspira da ogni sua parola per tale successo riportato dalle truppe dello czar. Attendiamo di vedere questo giornale colla sua solita conseguenza proclamare tra breve che gli alleati, battuti dalle truppe valorose di Russia, decimate dalla fame e dalle malattie, scoraggiati dalle continue lor perdite, non avran di meglio che battere la ritirata, lasciando in mano all'inimico tutto it loro materiale da guerra e buon numero di prigionieri. E a far mutare si prestamente d'opinione sarà sufficiente un solo attacco mal riuscito?»

La Presse sul proposito del combattimento del 18 dice «esser d'uopo che la pubblica opinione non esageri il grado di questo non riuscito tentativo. La situazione rimase la stessa; i russi non riguadagnarono un palmo di terreno; le posizioni, che non si poterono. conquistare questa volta, saranno attaccate nuovamente e conquistato. Gli alleati non si ritireranno pria che i loro vessilli non isventolino su tutti i forti di Sebastopoli.»

La Kolnische Zeitung accusa di mancanza di coraggio la politica austriaca e le applica le note parole: Tutius est igitur fietis contendere verbis quam pugnare manu. L’accusa poi di doppiezza e basa il suo rimprovero sul fatto che l’Austria, malgrado il quinto articolo del trattato del 2 dicembre, non cominciò la guerra contro la Russia non solo al termine del 1854, ma né anche dopo che le conferenze viennesi furono chiuse a si riconobbe non potersi ottenere la pace in via diplomatica. Il Journal de Francfort però con un ben lungo articolo dimostra che del valore austriaco contro forze anche più grandi rendono testimonianza le istorie dei secoli passati è le guerre dei secolo presente. Quanto poi alla incriminazione di doppiezza. Il Journal de Francfort, considerando che l’articolo quinto dell’alleanza prescrive semplicemente che se il ripristino della pace generale sulla base dei quattro punti non fosse assicuralo al termine del 1854, le tre Potenze avrebbero deliberato sui mezzi atti a conseguire lo scopo della loro alleanza, conchiude che da questa convenzione non emana la Conseguenza che l’Austria avrebbe dovuto impugnar subito le armi contro la Russia. Indi, secondo il Journal de Francfort, le tre Potenze raggiungono lo scopo dalla loro alleanza, l’Austria dichiarandosi neutrale, e la Francia e l'Inghilterra continuando a sperimentare la sorte delle armi. La Kolnische Zeitung si troverà seriamente imbarazzata se vorrà rispondere agli argomenti e alle riflessioni del Journal de Francfort.

Ci la sapere il Corriere italiano «essere impossibile illudersi che tranquillizzata la Russia riguardo alle intenzioni dell’Austria e dell’Europa centrale, ella non disporrà di una parte delle sue truppe della Polonia a rafforzare le sue armate della Crimea, anzi se vuolsi credere ad una notizia della famosa Gazzetta Crociata, una parte del corpo de' granatieri stanzialo in Polonia, cioè 8 reggimenti della forza di 24 mila uomini hanno a quest'ora già passato Perekop in marcia verso la Cernaia.»

A noi on reca meraviglia il fatto dei rinforzi russi che di continuo vanno nella Tauride, perocché più vol le ne favellammo come di cosa che non ammette dubbio; ma quel che ci la meraviglia si è la rivelazione favoritaci in modo positivo dal Corriere sulle assicurazioni che la la Russia intorno alle intenzioni dell’Austria e dell'Europa centrale. Imperocché queste assicurazioni furono certamente precedute da qualche congresso diplomatico, del quale non seppesi mai nulla. O forse si diedero in quelle particolari. e lunghe conferenze, di cui fece di tanto in tanto menzione il Corriere, fra Buol e Gortschakoff, durante le trattative per la pace? Ma quelle particolari lunghe conferenze non ebbero altro. scopo, a quanto ai disse, che di assicurare la Russia non poter l’Austria declinare dello esigere il pieno adempimento dei quattro punti delle garanzie. Senza però cercare il come il quando, il fatto è certo; che, se tale non fosse, il Corriere, che sempre affermò la inevitabile guerra dell’Austria contro la Russia, non avrebbe oggi comunicato esistere amichevoli assicurazioni date alla Russia dall'Austria.


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1855 ROMA 3 LUGLIO N 77

IL VERO AMICO DEL POPOLO

La Gazzetta di Colonia assicura che le Potenze occidentali hanno dichiarato per mezzo dei loro ambasciatori alle Corti di Berlino e di Vienna, che in avvenire non verranno più ripigliate le pratiche di un accomodamento con la Russia sulla base dei primitivi quattro punti delle garanzie, ma che le ulteriori condizioni della pace dipenderanno unicamente dall'esito della guerra. E la Gazzetta di Milano vedendo che, non ostante l'essersi da lei dimostrata la impossibilità della presa di Sebastopoli, e non ostante le paure di un verno precoce e le caldure del sollione e i fantasmi del contagio e i miasmi di una regione cadaverica, cose tutte che da essa Gazzetta si passarono in rivista perchè indi distruggessero gli eserciti occidentali gittati sur una spiaggia inospitale e circondati dalle ossa biancheggianti dei loro compagni, vedendo, ripetiamo, che, non ostantesi terribili traversie, Francia e Inghilterra, invece discendere a più miti sentimenti, si alzano a maggiori pretensioni, simula dimenticare quel che disse ieri, ed oggi rimprovera ad altri ciò che dovrebbe rimproverare a se stessa. Ecco il suo novello linguaggio:

«Chi volesse spaziare pei campi della fantasia (cioè fra le paure e le caldure, i miasmi, i fantasmi) facile gli si sarebbe di tessere qualche omerica descrizione di una lotta così cruenta, e contar le migliaia dei morti con uno spavento da impietosire il lettore: ma con la fantasia non s'invade il dominio della storia, e debbonsi lasciare queste innocenti gherminelle a qualche Girardin cui possa piacere di fingere più minuti particolari da notizie private.»

Dunque la Gazzetta rinunzia di spaziare nei campi della fantasia, e prevedendo che Francia e Inghilterra pur possano fare qualche cosa, va pensando come si diporteranno nel caso ch'esse riescano vittoriose, ed invoca l'autorità del Journal de Francfort per farci sapere che «anche in tal caso le Potenze occidentali rimangono vincolate col trattato del 2 dicembre ai quatto punti.»

Sapevasi che il Journal de Francfort si mostrò sollecito sempre a tutelare gl'interessi della Russia; ed è manifesto che da qualche tempo in qua si fe' strenuo propugnatore degl'interessi dell'Austria. Quale il motivo di ciò, per noi non è ben chiaro; ma certo è che il voler vincolate le Potenze occidentali al trattato dell'alleanza del 2 dicembre qualora uscissero vincitrici dalla lotta indipendentemente dagli aiuti che s'includevano in quel trattato di alleanza, sarebbe nell'intendimento del Journal de Francfort un vantaggio per la Russia; e questo vantaggio procurato alla Russia dall'Austria, che stipulò il trattato del 2 dicembre, dopo il quale le Potenze occidentali si trovarono, mercé della successive inattività dell’Austria, nel medesimo stato in cui si trovavano innanzi alla stipulazione di quel trattato. Sembra però, a quanto afferma la Gazzetta di Colonia, che Francia e Inghilterra la pensino diversamente, imperocché vogliono far dipendere il futuro aggiustamento dall’esito della guerra e non da un trattato che, secondo il Morning Herald, divenne una carta di niun significato. E cosi essendo, come può credere la Gazzetta di Milano, facendo eco al Journal de Francfort, che chi non istette nella guerra dalla parte delle Potenze occidentali, avrà diritto, terminata che sia la guerra, di mettersi dalla parte loro per obbligarle a non declinare da condizioni' di pace che non sieno di nocumento alla parte contraria?

Parecchi giornali recano, ciascuno a suo modo, la descrizione del fatto d’arme del 18 giugno a Malakoff. Non ci è stato possibile raccogliere, in tante avariai narrazioni, gli elementi necessarii per intessere un istorico racconto. Laonde, a far questa, aspetteremo i rapporti uffiziali di Pelissier 'e di Gortschakoff.

Il Journal de Saint-Petersbourg rispondendo alla nota Circolare di Walewski ministro degli affari esteri di Francia riversava sulla Francia e l’Inghilterra la colpa della rottura delle negoziazioni per la pace. Ma una nuova Circolare di Nesselrode, modificando alquanto ciò che rasi affermato nell’articolo del Journal de Saint-Petersbourg, dice che questa colpa è unicamente dell’Inghilterra. Ora il Moniteur, replicando a tali asserzioni, vuol dimostrare che la colpa non è né della Francia e dell’Inghilterra unità insieme, né dell'Inghilterra sola, ma totalmente della Russia.

Scrivesi da Berlino al Journal des Débats che Austria e Prussia si sono definitivamente accordate sulla linea di condotta politica che la Germania terrà nelle sue relazioni con l'estera e per conseguenza nella quistione orientale. Non dicesi però in che consista que, sta linea; e ciò sarebbe necessario a sapersi più che qualunque altra cosa. lo qualsivoglia modo avremmo da rallegrarci per la unione d’Austria e Prussia, perche la politica austriaca, che non deviò mai dai suoi tradizionali principii conservativi, associandosi alla prussiana ci sarebbe garanzia di aver guadagnalo a sé nuova forza per la tutela dell’ordine.

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STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

Si diedero preventive notizie che col primo giorno di questo mese avrebbe cominciato la concentrazione delle truppe austriache d'Italia. A tale effetto erano incamminate verso Somma le divisioni del principe Jabiunovski e del feidzeugmeister Melzar; a Somma poi avranno luogo gli esercizii militari sotto gli ordini dei feldmaresciallo Radetzky che vi si recherà da Monza.

(Disp. tel.) Sono licenziate le riserve del terzo e del quarto corpo dell’armata austriaca e si accoglierà con piacere dall’imperatore ogni congiuntura che rende possibile una ulteriore diminuzione dell’esercito.

A mezzogiorno del 26 giugno l’imperatore giunse a Tarnopoli. La popolazione lo accolse con grandi dimostrazioni di giubilo.

É giunto a Vienna il principe Alessandro Ghika figlio dell’ospodaro Moldavo.

Dicesi a Vienna che lor Westmoreland tornato a Londra sarà nel posto di ambasciatore presso la corte cesarea sostituito da lord Elliot stretto parente di lord John Russell.

PRUSSIA

Il governo prussiano nella previsione delle ostilità che stanno per incominciare nel Baltico avvisò i commercianti suoi sudditi ad essere più circospetti nelle loro relazioni con la Russia, onde non porgere occasione alle Potenze occidentali di molestare i porti prussiani.

IMPERO FRANCESE

La rappresentanza municipale di Parigi ha determinato qual uso debba farsi del terreno di 11865 metri proveniente dalla demolizione delle case del Temple. Sarà esso trasformato in un pubblico giardino, nel cui mezzo si collocherà un monumento in onore di Luigi XVI e di Maria Antonietta.

INGHILTERRA

Circola in Inghilterra per le mani quasi di tutti un foglio volante, in cui si legge; «Perché continuar la guerra? Concittadini! Voi vi siete impegnati in una guerra contro la Russia per due ragioni; la prima, per costringere l’armata russa ad abbandonare la Turchia; e questo è fatto; la seconda per mantenere la indipendenza dell’Impero ottomano, e questo scopo è raggiunto egualmente, per quanto, almeno, può farsi indipendente uno Stato radicalmente corrotto. Perché dunque avrassi a continuar la guerra? Ecco quali sono le concessioni della Russia. La Russia rinunzia al protettorato dei Principati danubiani ed acconsente a che un protettorato collettivo delle grandi Potenze sia sostituito al suo protettorato esclusivo, La Russia aderisce alla libera navigazione del Danubio pei bastimenti mercantili di tutte le nazioni, che non avranno da lei alcun impedimento, Che potete voi pretendere di più pel commercio di questo fiume? La Russia ammette un protettorato comune dei cristiani sudditi della Turchia, e ritira la sua primitiva domanda di esercitare essa sola questo protettorato. Chi vorrà negare che i cristiani in Turchia abbiano bisogno di esser protetti? E qual miglior protezione per loro che quella che ad essi è guarentita da' tutto il Cristianesimo? La Russia conviene che la Turchia entri nella grande confederazione europea, e s’impegna a rispettare la sua integrità e la sua indipendenza. Può egli desiderarsi è attender davvantaggio? Perché dunque continuar la guerra? Tutto quel che voi avete voluto ottener con la guerra si è ottenuto ed anche di più. Ora volete voi combattere per qualche altra cosa, è soltanto pel piacere di combattere? Volete diventare assalitori? Perché fare altrui ciò che non vorreste che altri facesse a voi? Inglesi! risparmiate il sangue della umanità! Non aumentate le vostre enormi imposte che già si elevano a meglio che due milioni e mezzo di lire sterline per ogni settimana. Non provocate sopra di voi la collera di Colui che è padre della umanità ma col mezzo di riunioni, petizioni e rimostranze decidete che questa dispendiosa e barbara guerra sia immediatamente terminata!

DANIMARCA

Il re di Danimarca ai 20 giugno sciolse la Dieta e vietò gli arruolamenti per la legione straniera. Ai contravventori è comminata la pena di otto anni di carcere e di lavori forzati.

SVEZIA

Sono riuniti nel campo di Stocolma 12 mila nomini di fanteria e tre reggimenti di cavalleria sotto il comando supremo del principe reale.

IMPERO RUSSO

La imperatrice madre ha stabilità la sua residenza a Peterboff, dove si recarono pure gli altri membri della famiglia imperiale. Andravvi anche lo czar, imperocché Pelerboff ha il vantaggio di essere alla distanza di mezza lega da Cronstadt, che d’uno in altro giorno pu divenire il teatro di grandi avvenimenti.

Il principe russo Alessandro Mestcherky ha dato alla stampa parecchie sue poesie liriche sulla questione d’Oriente. Questa raccolta di poesie vendesi a Pietroburgo da Dufour libraio della Corte a profitto degl’incendiati di Brahestadt e di Uleaborg.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Una fregata inglese essendosi presentata davanti Helsinfors, dove lanciò alcune palle infuocale, quegli abitanti furono presi da tale spavento che, malgrado ogni sforzo delle autorità per trattenerli, si diedero alla fuga, abbandonando ogni cosa. Credesi che il grosso della flotta occidentale non tarderà molto ad aprire un terribile bombardamento contro Helsinfors.

Una quarta divisione di bastimenti da guerra inglesi sta per giungere nel Baltico. Essa è composta di. scialuppe cannoniere e di legni poco pescanti, atti ad avvicinarsi molto alle fortificazioni del nimico.

Souvroroff governatore generale delle provincie del Baltico ha fatto una leva di 933 uomini sulle coste marittime per le scialuppe cannoniere di Riga.

(Disp. tel.) Ai 21 giugno il granduca Niccolò passò in rivista le truppe ad Helsiugfors ed Abo, e visitò il porto di Sweaborg. La flotta inglese era dispersa lungo la costa della Finlandia.

Grande è l'agitazione che domina in Odessa, dove si terne una spedizione a guisa di quella fatta nel Mare di Azoff. A Galatz ed Ibraila i mercanti caricano in gran fretta le loro navi, sicché que’ porti fra pochi giorni rimarranno affatto deserti. Sapevasi a Bukarest che gli alleati si preparavano a muovere dalla Dobrudsca e ad assalire Ismail,

Le truppe russe in Crimea sono assai molestate dal caldo, che diviene per esse insopportabile.

Tutto il personale sanitario del corpo della spedizione piemontese fu ripartito fra i due ospedali di Balaklava e di Kamara. Al difetto d’infermieri si suppli chiamando cg il settimana e per turno un battaglione che attende a servizii occorrenti sotto la direzione dei proprii uffici.

Il governo di Torino ordinò d’impegnare il maggior numero possibile d’infermieri da mandarsi in Crimea. Ai 14 giugno partirono da Genova per la Crimea 15 suore della Carità e due preti della Missione, Ai 25 s’imbarcò un distaccamento d’infermieri militari per l’Oriente.

(Disp. tel.) Lamarmora annunzia che il colera è quasi dei tutto scomparso fra le truppe piemontesi che sono in Crimea.

Gli uffiziali piemontesi in Crimea sono messi alla razione del semplice soldato.

Appena il governo inglese ricevette la notizia della fallita impresa dei 18 giugno, trasmise l’ordine ai reggimenti d’Inghilterra e d’Irlanda di preparai! all’imbarco per andare in Crimea. Anche i governi di Malta e di Gibilterra, non che il lord primo commissario delle Isole Ionie ricevettero l’ordine di spedire immediatamente in Crimea tutti gli uomini non solo dei reggimenti di guarnigione delle fortezze, ma eziandio dei battaglioni di riserva e della guardia. I quali rinforzi aumentano di 13 mila uomini l’esercito inglese della Crimea. Inoltre quattro batterie di campagna e un distaccamento di artiglieria a cavallo partirono pure d’Inghilterra per l’Oriente.

Ai 19 giugno in un Consiglio di guerra tenuto dai generali alleati, Pelissier propose un nuovo tentativo contro la torre di Malakoff dalla parte sinistra. Credesi che Raglan acconsentisse a questo divisamento.

Alla Borsa di Parigi asseveravasi che il 20 giugno i russi aveano fatta una sortita assai vigorosa contro la quarta paratella degli alleati e che ne furono respinti con perdite molto sensibili. Giunsero pure altre notizie, le quali assicuravano che il 21 i francesi rioccuparono una parte del terreno, d’onde sgombrarono il 18.

(Disp. tel. Da Bukarest) Notizie della Crimea recano che i francesi ai 21 giugno si erano impossessati del borro (luogo scosceso) vicino alla torre di Malakoff.

(Disp. tel.) I cannoni delle batterie francesi ai 21 giugno mandarono a picco due vascelli russi ancorati nel gran porto di Sebastopoli.

(Disp. tel.) Ai 21 giugno il generale Bosquet spinse più innanzi le sue truppe sulla sponda destra della Cernaia. I russi non fecero resistenza tale da impedirne l'avanzamento.

Ai 23 giugno anche alla Borsa di Vienna parlavasi di nuovi vantaggi riportati il 21 dalle arme alleate dinanzi Sebastopoli.

(Disp. tel. di Pelissier) Gli alleati ai 24 giugno spingevano innanzi le strade di approccio contro la torre di Malakoff. Stavasi facendo una batteria avanzata per completare l’investimento del porto.

(Disp. tel.) Ai 25 e 26 giugno nessuna notizia.

(Disp. tel.) I russi rioccuparono Anapa. (Non è detto né come né quando, aspetteremo la conferma)

Williams ha spedito Longworth nella Circassia per compiere una importante missione. Credesi che si voglia organizzare un’armata di circassi per agire contro i russi nell'Asia.

(Disp. tel.) A Vienna giunse la notizia che i russi, prendendo in Asia l’offensiva, si avvicinarono a Kars e ivi soffersero una sconfitta che li costrinse alla ritirata. (Ci permettiamo ad esigerne la conferma)

AMERICA

Il generale Pelletier francese di nascita e già ministro della repubblica domingana, e i generali Aybar e Ruitz incriminati di congiura contro il governo di San tanna furono condannati alla fucilazione. l'ammiraglio francese Hernoux, il commodoro inglese Hendersen e tutti i consoli delle nazioni straniere s’impegnarono ad ottenere almeno una commutazione di pena, ma indarno. Si recarono tutti insieme presso Santanna, ma questi non li volle ricevere. Alle ore 3 pomeridiane del 2 maggio tre mila soldati si adunavano nel luogo ordinario delle esecuzioni capitali, che si fanno a San Domingo; e una grossa squadra di gendarmeria conduceva Ruitz, Aybar e Pelletier all’estremo supplizio. Il generale Santanna comparve ordine di far mettere in ginocchio i condannati e di leggere loro la sentenza. Il drappello di servizio caricò e apparecchio le sue armi. Il comandante ordinava già di appuntar i facili, quando Santanna gridò: Alto! e il suo aiutante di campo fesse un foglio; e la l’annunzio della grazia. Plausi della circostante popolazione da ogni parte. Ma Ruitz avea già sofferta tale commozione nervosa che restà quasi privo di sensi. Aybar e Pelletier diedero prove di eroico coraggio. I tre graziati indi ebbero il passaporto per abbandonare il paese.

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VARIETÀ

STRADE FERRATE

Sulla futura strada ferrata da Milano a Pavia e sino alla frontiera sarda per congiungersi a quella di Genova, si afferma che tale unione avverrà mediante un tronco di strada ferrata da Sartirana al confine del Gravellone.

Il Consiglio provinciale di Voghera stanziò due milioni di lire per la strada ferrata tra Novi e Piacenza; e 300 mila lira furono stanziate dal Consiglio comunale di Voghera. Anche i Consigli provinciali di Novi e Tortona assegnarono ciascuno lire 500 mila per lo stesso effetto.

METEORE

La penultima settimana di giugno comparvero sull'orizzonte piemontese alcune insolite meteore. Fra queste è da noverarsi una tromba terrestre che i torinesi il giorno 20 osservarono nella direzione di sud est della capitale. La terribile meteora vestiva la forma consueta di un cono rovesciato, ed ingrossava rapidamente lanciando sprazzi luminosi dalla parte inferiore assottigliala; parea camminasse velocemente verso il Po. Altra meteora si fu il bel miraggio che ai riguardanti presente il tempio di Soperga mirabilmente disegnato nel cielo e a breve distanza dalla stessa basilica.

Il Pays notifica con tutta la serietà ai presenti e ai futuri che una bambina di nome Giulia S... colpi la dal fulmine cambiò subitamente di sesso per l'influsso del fluido elettrico. Oh vedete che razza di scherzi si fan commettere a questo povero fluido!

PROGRAMMA DI UN NUOVO GIORNALE

Da parecchi mesi a questa parte si é parlato e si è fatto parlare di un giornale che la Russia volea fondare fuori della Russia per la difesa dei suoi diritti ed interessi appo la pubblica opinione di Europa. E per dare un maggior credito alla terribile importanza di questo giornale si disse che la pubblicazione ne fu vietata perfino in Prussia, sebbene tutti sappiano che il gabinetto di Berlino vada di pienissimo accordo con quello di Pietroburgo. Una tal proibizione (forse pretesa) solleticava intanto sempre più la curiosità dei politici plateali; e la smania di vedere il temuto giornale (col tanto favellarsene) elevavasi anco a rimproverare di tirannide il libero governo che lo proscriveva. Ma finalmente trovossi il benevolo paese, che accoglieva i raminghi compilatori del fatale periodico. Il celebre Cretineau Joly principale articolista del medesimo traeva nel Belgio; a Brusselles fu agevole invenire un editore che per tre anni s’impegnasse alla pubblicazione del giornale con un annuo stipendio di 25 mila franchi; non si durò fatica a trovare chi ne assumesse la direzione con un annuo stipendio assai considerevole, e con più 200 mila franchi a titolo di spese di fondazione. Pagata inoltre la stampa dal governo russo, la fila del giornale era perpetuamente assicurata. L’incasso degli abbonamenti destinato al salario dei corrispondenti e degl'impiegati inferiori (Gazz. di Milano). Stabilite per tal modo le cose relative alla parte economica e amministrativa, ai 20 di giugno mettevasi alla luce il numero Specimen del giornale LE NORD. Leggiamo in esso un ben lungo programma, del quale recheremo i passi più importanti, permettendoci alcune brevi osservazioni ai medesimi.

Comincia il programma: «La Russia non è stata mai giudicata bene dall’Occidente dell Europa; e soprattutto, dappoiché la stampa discute avanti al tribunale della pubblica opinione gli avvenimenti in seguito dei quali scoppiò la guerra, e quelli che indi sopravvennero, gli atti di accusa contro quel grande Impero si avvicendarono, e molte sentenze formularonsi per condannarlo. Finora, in questo gran processo politico, la difesa non fu fatta che da alcuni giornali americani e tedeschi; ed essa né anche fu ascoltata dai si numerosi leggitori che non conoscono che i giornali francesi; noi adunque ci presentiamo innanzi a loro a perorare in favore di una causa sin qui mal esposta, mal conosciuta e mal apprezzata.»

Perdoneremo volentieri a Cretineau Joly la pretensione ch’egli ha d’illuminare la ignoranza dell'Europa occidentale sulle cose della Russia; ma non sappiamo se i precedenti avvocati della causa russa in America e in Alemagna gli sapran buon grado ch’egli applichi loro la contumelia di averla mal esposta! Certo, s’eglino non potevano esser commendali di avere la grande abilità oratoria dello stipendiato Cretineau Joly, dovevano almeno esser laudali e ringraziati della loro buona intenzione di avere, gratuitamente, propugnato una causa, che non poterono meglio difendere perché prima della comparsa di Cretineau la Russia non era ben conosciuta dal resto di Europa.

Seguono a dire gli egregii compilatori: «Onde prevenire delle interpellazioni, noi confessiamo che nomi russi son quelli che maggiormente figurano nel catalogo degli azionisti fondatori del giornale.... Noi siamo una voce del Nord, una voce franca e sincera, interprete d’una leale coscienza.... La Russia non si conosce in Europa.... Noi faremo conoscere la Russia all’Occidente.... Noi vogliamo essere l’anello di unione fra l’Occidente dell’Europa e la Russia E si dirà che noi siamo un organo del governo russo? Anzi come ciò si è potuto già dire? Questo non è vero!»

Quai genere di patrocinio sia cotesto noi non intendiamo. l'avvocato che assume la difesa di una causa, nega di essere l’organo del suo cliente appo il tribunale che dee giudicar la quistione!

I redattori del programma poi si querelano che «alle appreziazioni inesatte della Russia si aggiunsero le malivolenze e le menzogne, le quali fecero credere che prima di Pietro il Grande la Russia era un paese barbaro....»

Anche questo non è vero; sebbene Voltaire, il grande encomiatone di Pietro I scriveva in senso alquanto diverso. Sotto lo czar Pietro «les moscovites connurent par degrés ce que c’est la société... Il poliçait ses peuples, il était sauvage. Il a dit à un magistrat d’Amsterdam: le réforme mon pays, je ne peux me réformer moi-même. Il a, de ses propres mains, été l’exécuteur de ses sentences sur des criminels, et dans une débauche de table il a fait voir son adresse à couper des têtes. (Hist. de Charl. XII. Liv. I.). Ma Cretineau

vuole togliere anche a Pietro I, la gloria di essere stato il civilizzatore dei suoi popoli, come si è finora creduto erroneamente perché «i viaggiatori, che visitarono la Russia, ne parlarono senza averla veduta; gli scrittori, che ne fecero le istorie, ne ragionarono senza conoscere il linguaggio del paese.... indi ebbero il torto di riguardarla sotto un punto di vista troppo occidentale.»

E ciò che significherebbe? Forse che i viaggiatori e gli scrittori applicarono la barbarie dell’Occidente alla civiltà della Russia? La frase di ritener barbara la Russia perché riguardata sotte un punto di vista troppo occidentale, a parer nostro, non può avere una diversa interpretazione.

Leggiamo inoltre nel programma: «La Russia ha una storia, una religione, una nazionalità distinte da quelle del resto dell’Europa; la Russia dunque dee avere elementi costitutivi del suo ordine sociale differenti e sviluppantisi secondo la loro propria natura. Ciò premesso, è egli vero che lo sviluppo naturale e progressive degli elementi dell'ordine sociale nella Russia racchiuda un pericolo per l’Europa? E egli vero che questi elementi sieno in opposizione diretta con lo stato sociale e la civilizzazione del resto dell’Europa? Mai né; e noi ci studieremo a provare la negativa.... Noi procureremo d’iniziare l’Occidente alle cose della Russia, alla sua organizzazione sociale, politica, amministrativa, alle tendenze veraci e alla vita interiore di un Impero che occupa la metà della superficie dell’Europa... Finalmente per riassumere in una parola tutto il nostro pensiero, noi vogliamo essere l’anello d'unione fra l’Occidente dell’Europa è la Russia.»

La logica di Cretineau è veramente di un genere nuovo. Promette la differenza sostanziale degli elementi costitutivi della società russa e della occidentale; e la conseguenza poi è la fusione da farsi di questi oppugnantisi elementi!

Tali sono in succinto le promesse del paradossale programma! Grandi cose adunque avremmo dovuto attendere dalla giornalistica intrapresa di Cretineau, il quale «nella sua opera di verità e di giustizia si sarebbe fatto stimare da' suoi medesimi avversari.»

Ma quantunque egli dichiari nel suo programma «di professare un rispetto inalterabile per tutti i governi legalmente stabiliti, sia che essi abbiano un sovrano per diritto legittimo di eredità, sia che lo abbiano per elezione del popolo, sia che vi si trovi un primo magistrato installato in virtù delle leggi,» pure il governo di Brusselles, a quanto assicura l'Osservatore Triestino, già espulse dal Belgio «tutti i collaboratori del giornale del Nord, che non sono sudditi belgi, cominciando da Cretineau Joly.»

Forse questa notizia non è vera; ma se lo fosse, si avrà da credere che il giornale sia morto innanzi di nascere? Doveva venire alla luce col primo di luglio; fra pochi giorni adunque sapremo se la sua preziosa esistenza ci sarà scuola per conoscere ed apprezzare la Russia dalle rivelazioni che promette fare «una opinione coscienziosa espressa con convenienza e in lingua francese, perché la lingua francese è simpatica agl’interessi russi.»



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1855 ROMA 5 LUGLIO N 78

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Verso un'ora pomeridiana dei 3 il re di Portogallo e il suo fratello duca di Porto partirono da Roma alla volta di Civitavecchia, onde recarsi per la Via di mare a Napoli.

Continuandosi gli scavi di Ostia si è trovato un mosaico lungo palmi 22 sull’altezza di 10 nel luogo denominato Monticello. Vi è rappresentato Nettuno tratto sulle onde del mare da quattro ippocampi. Magnifico il disegno, perfetta la conservazione dei lavoro.

I. La Opinione scrive che «I russofili sono in maggioranza a Roma e li distingue in diverse categorie: russofili assoluti, illimitati, russofili fino a un certo segno e dentro a certi confini; russofili speranti che, mercé loro, Francia e Inghilterra debbano avere le ali ben tarpate; russofili aspiranti al rassodamento delle vecchie idee terribilmente minacciate; russofili finalmente sollecitati a tener ritti i loro interessi che senza un gagliardo dispotismo non possono durare.»

Fra tante russofilie, della cui esistenza noi nulla sappiamo, ci piace di notare, più che le altre, l'ultime, perché in essa troviamo la indiretta confessione che in Roma non vi è quel gagliardo dispotismo, dei quale l'Opinione è stata sempre solita a favellare con soperchio apparato di frasi ampollose. Se questo gagliardo dispotismo vi fosse, non vi sarebbe chi ne desiderasse la venuta dalle parti dell’ultimo settentrione.

II. È una disgrazia che il Nord nella sua prima comparsa abbia sofferto per la espulsione dei suoi principali compilatori non belgi da Brusselles tale una scossa, che, se non gl’impedirà di esistere, lo lascerà forse in una squallida, sparuta e tisica esistenza. Ma in qualunque modo, se la pubblicazione di quel giornale continuerà, la sua gran perdita consisterà nel ritardo delle polemiche di Cretineau Joly, che dovrà inviarle a Brusselles dal paese dei suo nuovo rifugio; ed in tal caso chi vorrà leggere «ses répliques tardives à des articles oubliés», e agli argomenti ch’ei si proponeva di confutare, e ai fatti svisati, i quali egli assicurò di rettificare senza frapporre indugio? Rimarrà pertanto al giornale il tesoro delle corrispondenze, di cui ci die’ un saggio nel numero Specimen dei 20 giugno, dove troviamo corrispondenze da Vienna, da Parigi, da Londra, da Berlino, da Pietroburgo, da Amburgo, da Francoforte, da Atene, da Genova, da Stocolma, da Costantinopoli e da parecchi altri luoghi. E queste prime corrispondenze furono pubblicate perché ciascuno si fosse persuaso della esattezza delle notizie recate da un giornale, che prometteva di essere «une voix franche et sincere, interprete d’une conscience loyale». E diffatti chi non vede la franchezza dei corrispondente di Genova il quale afferma che «le choléra fait malheureusement des progrès a Milan», sebbene la Gazzetta di Milano gli dia su ciò la più solenne smentita? e che «il parait certain que le roi de Naples établira un corps de troupes sur la frontiere romaine», probabilmente per farle marciare contro i russofili, de' quali l’Opinione inondò la pacifica città dei sette colli? Franchezza vi è; che vi manca? Soltanto la sincerità, ch'è la prerogativa d’une conscience loyale. E degli altri corrispondenti che diremo? Molto sarebbe a dire; ma non abbiamo intenzione di annoiare altrui. Ce ne sbrigheremo con quattro brevi parole: Ab uno disce omnes.

III. Dopo la notizia data dal Journal des Débats della unione dell’Austria e della Prussia per far procedere la Germania sur una medesima linea di condotta politica nelle relazioni esterne, la Indépendance belge ce ne favorisce un'altra, secondo la quale il gabinetto di Berlino fece a quelli di Parigi e di Londra alcune recentissime comunicazioni, che ri vela no il desiderio di metter fine all’isolamento, in cui si trovò la Prussia, dacché non istette più a parte delle conferenze di Vienna.. Ma questo isolamento non sarebbevi più, mediante la unione austro-prussiana, di cui tenne proposito il Journal des Débats, e perciò il desiderio dei governo della Sprea sarebbe adempiuto, e le comunicazioni fatte Parigi e a Londra non avrebbero servito ad altro che a fare intendere che la Prussia non trovasi più isolata.

IV. Lo Zeit di Berlino chiede che l’Austria, pria di essere sicura dell’unione della Prussia, debba rinunziare al trattato dei 2 dicembre ed uniformare interamente la sua alla politica prussiana. E pone il dilemma:

«O l’Austria riconosce che. il suo interesse esige che ella si unisca senza riserva all’Alemagna e non agisca che di conserva con questa; ed in tal caso che cosa ha da farsi del trattato dei 2 dicembre? O l'Austria segue altri interessi che non sono compatibili con quelli della Germania; ed in tal caso ella non ha verun diritto all’attaccamento prussiano ed alla confidenza alemanna.»

E il Journal de Francfort risponde che l'officiale non officioso Zeit smenticossi che non si può disdire arbitrariamente un trattato senza l’acconsentimento delle altre parti contraenti; e che oltre a ciò, non fu raggiunto ancora lo scopo dei trattato dei 2 dicembre, cioè il ristabilimento della pace; indi l’unione dell'Austria con la Prussia non isconviene perché anch’essa é un mezza a ridonare la pace all'Europa.

In qualsivoglia modo poi, perché lo Zeit non abbia a muover più cosiffatte quistioni, il giornalismo britannico lo assicura che il trattato del 2 dicembre non esiste più che sulla carta, in cui fu scritto. Lo Zeit adunque reclamerebbe soltanto l'atto cerimoniale della rinunzia; e per una forse né anche necessaria formalità vorrebbe opporsi ad una unione tanto utile agl’interessi alemanni?

V. In un articolo della Gazzetta di Milano si enunciano vagamente parecchie cose, della cui connessione porterà giudizio il criterio dei nostri lettori. In esso articolo si dice: «l'Austria non terne, perché disarma, la guerra; e non dispera, perché la promuove, la pace.... L’intima unione dell'Austria colle grandi Potenze dell’Occidente e l'attitudine sua minacciosa alla Vistola conferirono il benefizio di essere intanto ristrette le calamità della guerra alla Tauride, al Baltico, all'Asia e all'Asia Minore… L’Austria non è e non sarà passivamente neutrale. Consapevole a sé degli obblighi assunti col 2 dicembre, nella pienezza della sua forza e della sua indipendenza d’azione, ha due strade da battere per osservarli: la guerra o la pace.. Ed è forse meno lontano di quel che si crede il momento, in cui l’Austria concilii e ridoni agli Stati d’Europa il supremo dei beni, la pace.»

Da questo dislegato discorso noi rileviamo che l’Austria adempie gli obblighi assunti col trattato del 2 dicembre e se rompe la guerra, o se procura la pace. Ma la guerra non la fa, e sembra che per ora non intenda farla, perché anzi sminuisce gli eserciti, senza pregiudizio di adottare ulteriori diminuzioni. Le pratiche poi per conseguire la pace cessarono, rimanendo soltanto la probabilità di ripigliarle ad un tempo indeterminato. Dunque attualmente l’Austria non balte alcuna delle due strade contemplale dalla Gazzetta per la osservanza degli obblighi emananti dal trattato del 2 dicembre. Dunque l'alleanza, anche secondo la interpretazione della Gazzetta, sarebbe sciolta di fatto. E sciolta la giudicò il giornalismo inglese, che non sa persuadersi come possa sussistere un’alleanza conchiusa por ottener la pace con la guerra, qualora non si fosse pria del 1855 ottenuta con le pratiche amichevoli, mentre, questa per tal modo non ottenutasi, l’una delle due parti contraenti combatte energicamente e l’altra rimansi inoperosa spettatrice. Ma pur vogliamo consolarci che la inattività dell’Austria saprà, come ne la guarentia la fatidica Gazzetta, sollecitamente ridonare la pace all’Europa. E cosi sia.

VI. La Gazzetta di Vienna e dei sobborghi del 26 giugno ricorda ai suoi lettori che quello è il giorno anniversario «in che lo csar Niccolò nel 1853 emanava il fatale Manifesto per dichiarare di avere reputato necessario ed indispensabile d’inviare le sue truppe nei Principati danubiani onde far conoscere alla Porta fin dove la conduceva la sua pertinacia; e di occupare i Principati medesimi per assicurarsi un pegno, che gli avesse garantito il ristabilimento dei suoi diritti.» Indi la Gazzetta la il seguente comento: «Oggigiorno il pegno è passato in altre mani; e ancora non venne meno la caparbietà della Turchia, ed ancora attendiamo dall'avvenire il ristabilimento dei pretesi diritti. Il motto «l'uomo propone, Dio dispone» si è pienamente verificato. Dopo due anni di spargimento di sangue e dopo che la guerra ha già ingoiato un paio di miliardi e che la Turchia si trova esausta di forze, affievolita la Russia, più ricche di debiti la Francia, l'Inghilterra e l’Austria, dopo tuttocio l’odierna situazione, pur troppo, non lascia ancora intravedere un prossimo termine a tante sciagure. Queste ultime settimane costarono la vita a migliaja di uomini. Credesi veramente che tutte queste masse di vittime sieno sacrificale soltanto per le rupi di Sebastopoli? E per che dunque? La Gazzetta, che accenna a qualche altro scopo, ond'è che non lo ci dice? Non istà bene solleticare l’altrui curiosità per indi crudelmente abbandonarla nelle incertezze.

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(Disp. tel. Danzica 29 giugno) La flotta degli alleati il 25 giugno era presso Cronstadt, e pescovvi 47 macchine infernali. Un bombardamento incendiò parecchi magazzini a Sweaborg, e furono smontati alcuni cannoni a Narva.

Un successivo dispaccio dice che nel bombardamento di Sweaborg i russi smontarono alcuni cannoni del Narra navilio inglese.

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I giornali finalmente, con un dispaccio telegrafico, ci avvisano che le operazioni guerresche nel Baltico incominciarono; ma incominciarono pure le giornalistiche incoerenze relative alle cose di quel riaperto teatro di guerra. Imperocché la notizia che la flotta occidentale abbia pescato 47 macchine infernali presso Cronstadt non ci pare molto verosimile. Certamente alla custodia di ciascuna di quelle russe macchine sottomarine sarà stato affidato un qualche o baschiro o cosacco e calmucco con incarico di dar fuoco alla miccia per fare esplode re la consegnatagli macchina infernale appena si fosse avvicinato alcun bastimente nimico. Or per ammettere che gli alleati abbiano potato a lor bell’agio pescare 47 di queste terribili macchine insidiose, bisognerebbe premettere che nessuno vi fosse stato di guardia è che nessuno si fosse accorto della britannica pescagione. E questo può egli supporsi colà dove si di giorno come di notte tante migliaia di russi drappelli passeggiano su tutti i punti delle coste finlandiche?

VIII. Il Morning Herald dice che l’Arrogant, bastimento inglese, cioè l’equipaggio di quel bastimento distrusse una batteria di 50 cannoni abbandonata dai russi in una delle isole vicine a Wiborg. Ma, se quei cannoni erano servibili, perché non portarli via? E, se inservibili, perché sprecare il tempo a distruggerli?

IX. I g:ornali di Vienna parlano di un assetto progettalo dal comandante supremo dell'esercito turco del Danubio contro le fortezze russe sulla sinistra sponda del fiume. E dicono che, a dar principio a tali operazioni, non aspettasi che l’arrivo di una divisione francese. Ma probabilmente questa divisione dovrà sollecitarsi ad arrivare meno per porgere aiuto ai turchi onde assalire i russi che per opporsi ad un attacco dei russi contro i turchi, secondo che affermano altre non sospette notizie.

X. Finalmente la Gazzetta di Milano dichiara che «sa nei di passati il suo debito di storica imparziale la trasse a dipingere con tetri colori la condizione degli alleati in Crimea, dopo la giornata fatale del 18 giugno, si augura va però che le sue conghietture riuscissero esagerate; conscia che un subito annunzio d’una sconfitta suole per l’ordinario destare apprensioni smodate e permettere alla fantasia di spaziare per l’infinito campo delle probabilità.» Ma può egli dirsi storico imparziale colui che reca quali cose positive le probabilità e le sue congetture, come fece appunto la Gazzetta? Confessa per altro di essersi lasciata in balia della immaginazione, che portolla a vagare fra le caldure e le paure, i miasmi e i fantasmi; ed oggi, rimasse in equilibrio le idee, ci la modestamente sapere «che gli alleati ora procedono contro il baluardo di Sebastopoli con tutti gli accorgimenti della scienza militare, e v’ha luogo a sperare che sarà espugnato dalla potenza di un regolare attacco; più, che questo timore sembra invadere le fila dei moscoviti, siccome le sue rendono testimonianza ragguagli di fonte russa. Il perché Osten-Sacken, scorgendo che la difesa della parte meridionale della fortezza non può essere a lungo protratta, si travaglia a concentrarla verso la parte settentrionale.»

Cosi dicendo oggi una cosa diversa del tutto da quella che si disse ieri, un giornalista sempre più aumenta la riputazione di essere uno storico imparziale!

XI. Si è parlato e parlasi tuttavia di un sanguinoso combattimento sulla Cernaia fra le truppe di Liprandi e quelle di Bosquet con la peggio di queste ultime. Ma da qual parte e come si è avuta questa notizia? Forse dalla parte di Russia col telegrafo che da Varsavia mette capo a Vienna? Dove sono i dispacci? Chi gli ha ricevuti? Voci dunque senza alcun fondamento.

XII. Secondo un carteggio di Costantinopoli la data del 18 giugno le notizie dell'esercito ottomano dell’Asia non erano molto buone. Imperocché dicevasi che le truppe mancavano di tutto ed erano percosse da grandi epidemie; ed oltre a ciò, i rapporti del quartier generale dipingevano a tetri colori la situazione di quell’esercito e lasciavano intravedere il timore di non essere in grado di opporsi ai sera attacchi del nimico (Gazz. di Mil.). Secondo poi un dispaccio telegrafico venuto da Costantinopoli la data parimenti del 18 giugno «i russi impresero da Usurgeti un attacco sul campo turco di Schefkitif e credevasi che i tunisini gli avessero battuti e respinti.» E ben cosi dovrebbe essere stato, s’egli è vero quel che annunzia il medesimo dispaccio, cioè che «il quartier generale turco da Batum e Tschurksu. (che stanno a molte miglia al di qua di Usurgeti) fu trasferito a Seukum-Kalé (che rimane assai al di là di Usurgeti sulla Costa asiatica dell’Eussino). Con tutti questi avanzamenti però Williams non moveasi da Kars e si prendevano sollecite disposizioni per la creazione di un ospedale inglese a Trebisonda.

XIII. Il Sun è di parere che la Polonia ha diritto più della Turchia all'assistenza delle Potenze occidentali; ed aggiunge che la ricostituzione del regno di Polonia è necessaria all’Europa. Ancora non si conosce come e quando finirà l’impresa della Tauride; e già si fanno progetti di più difficile esecuzione!

STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Il Piemonte ci porge la dolorosa notizia che il gran filosofo cattolico Antonio Rosmini mori a Stresa la notte dell’ultimo di giugno.

Affermasi che pel 10 luglio il governo piemontese chiamerà sotto le armi la intera classe del 1829.

IMPERO AUSTRIACO

Il gran boiardo Costantino Negri, ch’era ito a Vienna per assistere alle trattative sulla sistemazione dei Principati danubiani, avendo veduto che queste trattative non cominciavano mai, se ne tornò da Vienna a Jassy. Sembra che la sistemazione dei Principati sia stata rimessa al prudente arbitrio del generale austriaco Coronini.

Si fanno ascendere a 140 mila i militi congedati dall’Austria. Tuttavolta le forze austriache sono ancora preponderanti, e quella misura, più che altro economica, non altera punto l’indirizzo politico del gabinetto di Vienna.

Parecchi giornali tedeschi elevano a 200 mila il numero dei congedati soldati austriaci.

IMPERO FRANCESE

In Francia già sono in corso le nuove monete di oro del valore di 50 franchi.

INGHILTERRA

Dundonald ha trovato un rivale. Anche il colonnello Bethnn ha inventato un apparecchio per distruggere tutte le fortezze russe del Baltico; ma nella discussione parlamentare del 22 giugno questo apparecchio fu dichiarato (in seguito di sentenza di un Comitato scientifico) non solo inadoperabile ma eziandio pericoloso a trattarsi.

Col fallimento della casa Staham l'ammiraglio Napier ha perduto la maggior parte delle sue sostanze.

GRECIA

I briganti sono ricomparsi nelle vicinanze di Smirne e commettono molti alti che minacciano la sicurezza degli abitanti. Il volere la strage a Salonichio.

Il naviglio inglese Sey carico di biscotto nell’uscire dai porto di Smirne andò a picco.

IMPERO OTTOMANO

Ai 17 giugno l’ospodaro Giorgio Stirbey da Bukarest recossi a Butschuk per complimentare. il gran; visire A’Ali pascià che passò il basso Danubio toreando da Vienna a Costantinopoli.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Il giorno 9 giugno verso il mezzodì furono in vista fuori di Pillisund una fregata, una corvetta ed una scialuppa cannoniera degli alleati; ma dopo avere inutilmente tentato di dar via gli oggetti sommersi che impediscono l’accesso a quel porto, si recarono all'altra imboccatura di Trangrund. La fregata mise in mare tre battelli, ciascuno con un cannone e numeroso equipaggio che sbarcò sull'isola Uransaari, dov’è il più grande dei porti del Sund. L’isola era totalmente abbandonata dagli abitanti, e l’equipaggio a capo a un’ora tornossene ai battelli che si spinsero in alto mare.

Le fortificazioni di Cronstadt (Times) furono au. mentale con lavori di terra. I forti hanno 604 cannoni. Fra le scialuppe cannoniere ve ne ha 17 che sono mosse dai vapore ed hanno una forza maggiore di quelle degli alleati. All’ingresso del porto furono sommersi varii vascelli di linea.

Si annunzia che gl’inglesi bombardando Hango vi distrussero l’ufficio del telegrafo.

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Il dipartimento dell'artiglieria ha pubblicato l’avviso di una nuova fornitura di mezzo milione di fucili da farsi dagli arsenali di Pietroburgo, di Kiew e di Brianck.

Il generale Aureggio che dirige il genio nel regno di Polonia si è recato da Varsavia alla fortezza di Crzesc-Litewski per metterla in acconcio della più gagliarda difesa.

S’incominciò l’invio delle truppe al campo di Kila sul Bosforo, all’entrata del Mar Nero. Esse appartengono al contingente turco, che trovasi al soldo dell'Inghilterra.

Alle oro 8 del 17 giugno un marinalo del Coligny piroscafo francese fu assassinato nel villaggio di Terapia sul Bosforo. Ciò diede luogo a numerosi arresti.

Ê partito d’Inghilterra per Costantinopoli un distaccamento di polacchi, che saranno incorporali alla legione dei cosacchi turchi.

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Il generale Strogonoff passò in rivista 30 mila uomini riuniti a Nicolajeff; i quali formano un campo di riserva destinato a portar soccorso, all’occorrenza, all’esercito russo della Crimea.

Un 40 mila russi della guardia imperiale abbandonarono le rive della Vistola avviandosi a marcie forzate verso la Crimea.

Nella conquista del Poggio Verde fatta il 7 giugno gl’inglesi ebbero 143 morti, 544 feriti e 15 soldati scomparsi. Morirono i maggiori Bayley e Dickson; i capitani Coreett, Foster, Muller e Wray; i tenenti Lawrance, Lowry, Marshall, Stone e Webb. Furono feriti gravemente il colonnello Shearmann, che indi è morto; i maggiori Armstrong e Wi|iers; i capitani Ambrose, Leolarchant, Loandas Mackasy, Maenard, Peel, Pennefather e Westbead; i tenenti Bellew, Dickson, Eustace, Evans, Irby, Kenny, Pand-Geld, Saunders e Voung. Feriti leggiermente il tenente colonnello Campbell; il maggiore Mill; i capitani Dixon, Gilby, Hunter e Turner; i tenenti Anderson, Grier, I. F. Iones, lones, Keane, Scott e Waller.

(Disp. tel. del 28 di Pelissier) La sera del 28 morì Raglan capo dell’armata inglese in Crimea.

Notizie particolari recano che Raglan mori per un attacco di apoplessia.

Il brigadiere generale Esteourt aiutante generale delle forze inglesi in Crimea mori di colera ai 23 di giugno.

É morto il capitano inglese Lyons che comandava la Miranda nel Mare di Azoff. Dicesi colpilo da una palla cosacca, mentre sedeva sur uno dei tamburri del suo naviglio.

Nell’assalto del 18 giugno a Malakoff mori ancora il general francese Brunet che alla testa della sua divisione comandava le colonne d’assalto.

Giungono di continuo feriti dalla Crimea in Costantinopoli, d’onde poi sono trasportati in altri luoghi specialmente a Smirne. Dei feriti nelle ultime battaglie se ne trovano un 500 negli ospedali di Costantinopoli.

Il generale Pawloff verso il 20 di giugno stringeva sempre più Eupatoria e minacciavala di assalto.

Osten-Sacken ha il suo quartier generale nel forte San Niccolò.

(Disp. tel.) I francesi e gl’inglesi costruiscono approcci contro le opere del nimico; si preparavano ad armare di cannoni di grosso calibro le nuove loro batterie; i russi riparavano i danni sofferti; il loro fuoco era debole contro gli alleati, i quali sono padroni del Forte del Cimitero conquistato il 18 giugno, e del poggio situato alla gola della vallata che separa l’attacco sinistro degli inglesi dalla diritta del porto del mezzogiorno.

Ulteriori notizie confermano che ai 21 giugno i francesi s’impadronirono del dirupo nella gola del fianco di Malakoff.

Il corpo del generale Liprandi, non essendo sufficiente per occupare in vista del nimico le alture situate sulla riva destra della Cernaia, fu rafforzato dal corpo del generale Bichnowski. Il corpo del generale Popoff accampava presso Inkermann.

(Disp. tel. di Gortschakoff del 24 giugno) Gli alleati ricominciavano di quando in quando il loro fuoco senza però rinnovare il bombardamento. Il corpo degli alleati forte di 15 mila uomini che ai 18 occupo la destra sponda della Cernaia, nella notte del 22 al 23 ripassò alla sponda sinistra del fiume.

(Disp. russo) Dal 19 al 27 giugno non avvenne alcun che d’importante innanzi a Sebastopoli. I russi preparavansi a vigorosa difesa.

Partono d’Inghilterra molti volontarii per la Crimea.

I soldati inglesi in Crimea riceveranno d’ora in poi doppia paga, durante la guerra.

Corrispondenze parigine descrivono immensi apparecchi di guerra in Francia e fanno credere che fra pochi giorni saranno mandati in Oriente altri 50 mila uomini. Già un formidabile materiale guerresco fu imbarcato a Tolone e a Marsiglia e va buccinandosi di nuovo la partenza anche del maresciallo Vaillant.

BORSA DI PARIGI


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1855 ROMA 7 LUGLIO N 79

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Quantunque siasi detto che Dundas avrebbe fatto nel Baltico assai meno di quel che fece Napier, pure sembra che voglia smentirsi la trista previsione. Egli è ben vero che la Russia aumentò i mezzi di offesa e di difesa in quelle acque e in quelle marittime coste settentrionali; aumentarono però anche i mezzi di distruzione che l’Inghilterra spediva colà fin da che cominciò lo scioglimento dei ghiacci ed altri ve ne spedisce tuttora. I ricevuti dispacci parlano soltanto dei primordiali tentativi. I russi menano vanto della improvvisa esplosione di macchine sottomarine che gravemente danneggiarono due bastimenti inglesi nelle vicinanze di Cronstadt. Ma non per questo il coraggio di Dundas si è spaventato. Sweaborg già fu colpita dai cannoni dell'Occidente; parecchi magazzini vi rimasero preda delle fiamme. La flotta approssimossi nuovamente a Cronstadt, e nuovamente le russe macchine sottomarine furono messe in esercizio, come bassi ad interpretare il fatto delle ferite riportate anche dall'ammiraglio Seymour. Gl'inglesi bombardarono Hango e vendicarono per tal modo l'eccidio che i russi operarono sopra alcuni marinai di un navilio che ad Hango avvicinossi. Finora cose di poca importanza si per l’una come per l’altra parte, ma dimostrative dell'intendimento di procedere a cose maggiori. Con qual esito queste si svolgeranno, nessuno può indovinare. Gli apparecchi della Russia sono formidabili; l’impegno britannico a vincerti è spinto con straordinaria violenza dall’orgoglio nazionale. Indi i futuri avvenimenti del Baltico già si appresentano alla immaginazione «di poema degnissimi e d'istoria».

Sul Danubio è imminente qualche serio fatto d’arme. I russi minacciarono di ripassare nella Dobrudsca, probabilmente per chiamare a una diversione in Bulgaria buona copia di forze nimiche, che, senza l’enunciato pericolo, avrebbero potuto operare in Crimea è ad Eupatoria a innanzi a Sebastopoli. E a Silistria e ad Adrianopoli accorsero novellamente poderose truppe ottomane, che aspettano rinforzi francesi per passare al di là del Hume della divisione e tentare in Bessarabria qualche avanzamento, mercecché la inazione per esse nelle attuali circostanze non può giudicarsi vantaggiosa sotto qualunque rapporto,

Della progettata rinnovazione del bombardamento di Odessa ancora un si fe’ nulla; similmente della spedizione sia contro Perekop sia per riconoscerne il golfo non si è più favellato,

In Crimea forse a quest’ora avvenne qualche novello e vigoroso tentativo, per parte dei russi contro Eupatoria e per parte degli alleati contro Malakoff.

Sembra poi che Bosquet abbia smesso il pensiero di prendere l’offensiva sulla Cernaia. Gli alleati praticarono ricognizioni, che li persuasero starsi i russi di Liprandi in posizioni quasi inespugnabili fra la imboccatura della Cernaia e il Belbeck. Laonde i francesi limitar orto a due divisioni il loro contingente al corpo alleato, che difende la linea di quel fiume.

Recò una notizia che lord Raglan, prevedendo è il prossimo suo fine è sentendosi insufficiente a sostenere le ulteriori fatiche della guerra, avea rimesso a Londra la sua dimissione dall’incarico di supremo comandante dell’esercito inglese in Crimea, suggerendo al suo Governo che sarebbe stata molto opportuno la nomina del generale Simpson al posto ch'egli era decise di lasciare. Intanto la sera del 28 giugno Raglan morivasi per un colpo apopletico. E nella seduta del 29 alla Camera dei Comuni a Londra Palmerston annunziava che Raglan infermò, ma che speravasi di rivederlo presto riassumere le sue funzioni. Ad una interpellanza poi fatta intorno alla voce corsa della dimissione, questa negossi dal ministro della guerra, il qual però ammise che, se fosse stato necessario di elegger interinamente uno che avesse fatte le veci di Raglan, la scelta di Simpson sarebbe stata in grado al Governo. Indi, morto essendo Raglan, pare certo che Simpson sarà il suo successore.

Le milizie alleate furono pur dianzi afflitte orrendamente dal colera, dalla oftalmia e dal tifo. Ora, secondo gli ultimi dispacci, quei malori presso che del tutto da esse scomparvero. Non così pesò delle truppe russe, il cui stato sanitario è descritto con più tetri colori.

Le notizie della guerra anatolica sono incerte. Voglionsi respinti i russi in un attacca da essi date a Schefkitif; altre relazioni poi dicono che Williams accorse e radunò ingenti milizie a Kars minacciata d’aggressione da Murawieff.

V’ha chi afferma che gli alleati' bombardarono Anapa per distruggerla; ma se questa è in poter loro. che insieme ai circassi la occuparono, non sappiamo intendere come possa aver luogo il bombardamento, questo si spiegherebbe soltanto ammettendo che Anapa siasi riconquistata dai russi,

Scrivesi da Costantinopoli che, ad onta delle renuenze dello sciach di Persia, un 40 mila soldati delle Indie inglesi traverseranno il territorio persiano per invadere le rive dell’Arasso e la Georgia.

Quantunque gli arsenali della Russia per cura dello czar Niccolò furon pieni d’armi guerresche d’ogni maniera e in guisa che i giornali dissero che più se n’estraggono e più ve ne sono, sufficienti alle bisogne di parecchi milioni di soldati; pure di recente si è ordinata a Pietroburgo la immediata fabbricazione di un altro mezzo milione di fucili. Questo aumento d’armi in Russia forma un ben curioso contrapposto con lo scemamento di 200 mila uomini degli eserciti austriaci. Da ciò rilevasi sempre più che la Russia preparasi a una grande e lunga guerra; or come s’interpreta che l’Austria, innanzi alle spaventose mosse dell'estremo settentrione, mettasi quasi sul piede di pace?

l'imperatore Napoleone ai 2 di luglio fece personalmente l'apertura della sessione straordinaria dal Corpo legislative, e pronunciò un discorso per dire alla assemblea che le conferenze di Vienna furono impotenti a ricondurre la pace; laonde esso invoca il patriottismo della Francia per la continuazione dalla guerra nella quale il coraggio e la devozione dell’armata e della flotta conseguiranno i più felici risultati. Domandò la somministrazione dei mezzi per ispingere con energia la guerra e sostenere l’onor militare e i diritti della gran nazione. Annunziò la proposta non di una leva straordinaria, ma di una leva anticipata di un anno.

Intanto Marsiglia giunsero da Parigi gli ordini per lo sollecito imbarco di altri 40 mila uomini che in breve si uniranno ai loro compagni d’arme che combattono in Oriente.

Delle pratiche per l’alleanza danese con le Potenze occidentali in questa settimana i giornali non fecero molto. E tacquero pure della Svezia relativamente al medesimo proposito. Forse si saran dati pace che si a Stocolma come a Copenaga non vuolsi uscire dalla neutralità.

Sebbene siasi asseverato che la Dieta di Francoforte non si occuperà di tener proposito della quistione orientale, pure più esatte relazioni ci fanno sapere che qualcosa su questo interessantissimo argomento vi sarà pertrattata e decisa. La mozione si farà dall'Austria; è tuttavia incerto se in unione della Prussia.

Recentissime notizie annunziano che il re di Prussia si è riavuto dalla leggiera indisposizione, che gli mpedi di fare un viaggio par le provincie renane. (5)a

L’Inghilterra si agita per la riforma della intorno amministrazione; piange pe’ non lieti successi della guerra; pur tuttavia dalla necessita è spinta ad approvare ciò che a grado non le sarebbe.

La Turchia sempre più soccombe sotto il peso dei debiti. Il ministero ottomano è in un continuo stato di oscillazione. I bizantini, a dir vero, non guardano di troppo buon occhio gli ospiti loro protettori. Indi di tanto in tanto proditorie offese ai vestili di divise occidentali.

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Il governo di Atene si è rappattumato con quello di Costantinopoli. Qualche provincia ellenica è infestata nuovamente da bande che si chiamano di masnadieri è che in sostanza sono di uomini risoluti a mantener viva l’agitazione, onde, all’occorrenza, più agevolmente erompano le allargantisi macchinazioni eteristiche.

Il ministro della giustizia nel Belgio, a quanto assicurasi, ha stabilito la massima che nessuno straniero può con la stampa belgica offendere i governi amici. Il perché furono espulsi dal Belgio non solo il francese Cretineau Joly, ma eziandio un russo e uri prussiano, che trassero a Brusselles per fondarvi un giornale, il cui scopo era la difesa della Russia contro gli attacchi del giornalismo europeo; e di quest’opera periodica diedero un saggio col numero pubblicato il 20 giugno, la circolazione del quale fu proibita in Francia. Vuolsi però che il giornale sostenuto dalla pecunia russa sarà continuato da sudditi belgi, e che i cacciati compilatori concorreranno alla redazione con articoli inviati per mezzo di corrispondenza.

Si annunzia che in breve il re del Belgio andrà in Inghilterra. Sul suo future viaggio ai fanno congetture di alta politica importanza.

La Spagna è inquietata qua e la da compagnie carliste, sebbene i costoro tentativi ora si paiano volgere a non prospero fine. Le relazioni del governo di Madrid con quelle dell’Unione americana assumono un aspetto di amichevole componimento.

Le truppe imperiali della Cina hanno quasi dappertutto ristabilito l’ordine. I ribelli, scemati assai di numero, soltanto in qualche provincia esercitano le consuete loro violenze, che li rendono più che mai odiosi alle irritate popolazioni.

GIORNALISMO

Nel Parlamento e nel giornalismo inglese si menò alto rumore contro la barbarie cosacca, che avendo veduto presso Hango un navicello britannico e lo avendo creduto uno di quelli che, secondo il solito, vanno esplorando le coste finlandiche con lo scopo di assumerne cognizioni utili a far la guerra alla Russia, riusci alla cosacca barbarie ad impadronirsene e, nella resistenza: che naturalmente le fu fatta, mise a morte tre o quattro marinai dei trovantisi sul nimico bastimento. Noi non istaremo a giudicare le operazioni di quei cosacchi, che a Londra si dicono perpetrate contro il diritta delle genti, e a Pietroburgo si propugnano siccome consentanee ai doveri del soldato che con le armi difende la causa dello Stato, cui appartiene. Ma checché sia del fatto di Hango, il Times ci chiama ad osservare i fatti di Kertsch dove il saccheggio operato dagli occidentali divenne generale, trascorrendosi ad orrori incredibili; gli assassinii e i delitti più osceni si aggiunsero alle devastazioni.... fu manomesso il museo di Kertsch, in che il governo russo raccolse tutte le numerose e importanti antichità della Tauride da Toante e Ifigenia fino a Mitridate ultimo dei suoi re; cominciando dal portico, non vi si trovano più che tavolette in frantumi adorne di caratteri greci, piedistalli rovesciati… Un russo sdegnato di tali profanazioni ha scritto queste parole al sommo della porta del già distrutto museo:

«Entrando in questo tempio, in cui riposavano le me mode dei secoli passati, ho riconosciuto le traccie t di una invasione di vandali. Ahimè! Soldati dell’Occidente, fate pur la guerra alla posterità, ma non la fate alla storia. Se pretendete esser figli di civili nazioni, deh! non fate la guerra dei barbari!»

Tutto vi è stato atterrato; un cumulo di ossa e ceneri umane, di statue mutilate e di busti spezzati ora copre il pavimento! Ciò, che non si potè distruggere dal ferro, fu divorato dal fuoco!.... A Jenikalè si. commisero disordini non mena depurabili. Tale si è il racconto che ne la il Times!. quasi in rispesta alle declamazioni dei giornalisti di Londra contro la barbarie moscovita!

Un dispaccio venuto da Danzica in data 29 giugno fu da noi pubblicato nel precedente numero. Ora sopraggiungono altre due versioni del medesimo dispaccio. La prima dice che «la flotta alleata era innanzi a Cronstadt; 46 macchine infernali (non più 47) furono scoperte e distrutte; ma una di esse scoppiò sotto la poppa dell’Exmouth; e' l'ammiraglio Seymour e il capitano Louis, che la esaminavano, rimasero gravemente feriti; leggiera fu la ferita riportata in quell’improvviso scoppio dal luogotenente Pierce.» La seconda versione reca che «ai 25 giugno la maggior parte della flotta trovavasi presso Cronstadt, e che in quelle acque fu ritrovata una macchina infernale.»

Non più dunque 47, né 46. Ê nota la favola dei cento lupi, che alla fine non erano che un ceppo di albero spezzato dall'impeto del vento. Ma, oltre a questo, le confessate ferite di Seymour, di Lonis e di Pierre, dicono per avventura più di quello che non verrebbe dire il dispaccio, le cui complicazioni filologiche, danno luogo a molti sospetti.

Il famoso dispaccio dei 29 giugno da Danzica parlava pure che nel bombardamento di Sweaborg fatto dalle flotte alleate furono smontali alcuni cannoni a Narra. Sembrò che questi fossero cannoni russi smontati dalle palle dei cannoni occidentali. Ma sopraggiunse una spiegazione, la quale diceva che i cannoni russi smontarono alcuni cannoni dei Narva bastimento inglese. La Patrie però dichiara che ciò non può essere, perché nella squadra dei Baltico non trovasi alcun bastimento per nome Narva. Sarà pur vero quel che la Patrie asserisce, ma è vero ancora che bombardandosi Sweaborg, che sta sulla costa finlandica, non si possono smontare i cannoni a Narva, che sta sulla costa estonica. Sarebbe lo stesso che un bombardamento contro Sebastopoli smontasse i cannoni di Odessa. O forse. vogliam credere che contemporaneamente si bombardarono Narva e Sweaborg? Ma questo non dicesi nel dispaccio; indi né anche noi dobbiamo dirlo. Probabilmente saravvi chi supporrà due simultanei bombardamento; cotal supposizione però avrebbe il privilegio di essere più felice di tante altre che poi si trovarono in perfetta contraddizione coi fatti?

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La Civiltà Cattolica di quest’oggi annunzia possedere moltissimi scritti inediti di Silvio Pellico, de' quali da partitamente contezza. Promette poi che nei successivi quaderni, appresso alla Rivista della Stampa italiana, pubblicherà a mano a mano i più interessanti scritti dell'illustre autore. Una tal cosa riuscirà certamente gratissima a quanti sono cultori è amatori della patria letteratura.

STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

L’imperatore. ai 27 giugno alle ore 4 e mezzo pomeridiane arrivava da Tarnopoli a Czòrlkow, d’onde partirà la mattina dei 28, e alle ore 2 e mezzo della sera fu magnificamente ricevuto in Zalesgezyk. Ivi assistette al. solenne uffizio divino, esaminò poi le opere fortificatorie che vi sono, e un’ora innanzi al tramonto dei sole continuò il viaggio alla volta di Czernowitz.

GERMANIA

l'apertura delle conferenze della lega postale austro-alemanna avrà luogo il di primo di agosto.

L’inviato austriaco presidente Prokesch-Osten la sera del 28 giugno parti da Vienna per Francoforte.

PRUSSIA

Ai 27 giugno il conte Esterhazy ministro provvisorio austriaco ebbe una lunga conferenza con Manteuffel presidente dei Consiglio dei Ministri prussiani. Si afferma che vi si trattassero le proposte che l’Austria intende fare alla Dieta federale di Francoforte sui quattro punti delle garanzie richieste dalle Potenze occidentali.

IMPERO FRANCESE

Si assicura che la leva anticipata del 1856 da farsj quest'anno annunziata nel discorso imperiale dei 2 sarà di 140 mila uomini.

Un nuovo distaccamento di 50 prigionieri russi dall'isola di Aix recherassi a Beaumont nella Dordogna, dove sarà messo a disposizione di Sol imprenditore Ji lavori pubblici.

L’imperatore assegnò sul suo privato peculio la somma di 6939 franchi al prefetto dei Bassi Pirenei per soccorrere a coloro che soffersero danni dalle recenti inondazioni.

È difficile formarsi una idea dell'attività de! porto di Marsiglia e delle fonderie dei mezzogiorno; si la perfino venire dei materiale dalle città settentrionali della Francia! Strasburgo ha formate un equipaggio d’assedio; Lilla ha dato 50 mila chilogrammi di polvere.

Ceballos penultimo presidente dei Messico è giunto a Parigi.

Ai 29 giugno Sacy fu ricevuto nell’Accademia francese. Salvandy rispose al discorso dei novello accademico.

É stata pubblicata a Parigi la corrispondenza dei maresciallo Saint-Arnaud con la sua famiglia.

BELGIO

Circola a Brusselles una gran quantità di biglietti falsi della Banca di Francia tanto bene imitati che la à cosa pressoché impossibile, anche dopo un esame mette attento, a distinguerli dai legittimi. Tutto il mondo è un paese!

INGHILTERRA

(Disp. tel.) Ai 3 furono aggiornate le Camera di Londra. Il governo inglese accordò 1000 lire; sterline di pensione alla vedova di Raglan e 2000 al figlio e ai nipoti.

Palmerston annunzia che il governo austriaco informò il governo inglese di aver congedato le riserve per motivi di salute. Esse però possono in 15 giorni essere richiamate sotto le armi.

IMPERO RUSSO

Quasi tutte le rendite delle instituzioni di beneficenza in Russia ora sono erogate a sostenere le spese della guerra.

IMPERO OTTOMANO

(Disp. tel.) Il colera è a Bujukderè.

La Porta ha conchiuso un piccolo imprestito di 370 mila franchi garantito sulle rendite della città di Smirne.

Ai 24 giugno il nuovo granvisire arrivò a Costantinopoli, visitò il sultano e fu subitamente installato. Si assicura che l'attuale ministero non voglia stare all’obbligo assunto dal ministero precedente di cedere al soldo dell'Inghilterra 25 mila turchi.

(Disp. tel.) Gli assassini dei marinai del bastimento francese Coligny a Terapia sono stati scoperti e fra poco saranno giustiziati. (Un antecedente dispaccio diceva assassinato un solo marinaio).

NOTIZIE DELLA GUERRA

Da Narva in data del 28 giugno si ha la notizia che i generali Brown, Pennefather e Codrington erano malati.

(Disp. tel.) Un dispaccio di Pelissier del 2 annunzia che il generale Brunet non è stato ferito, e che molti altri uffiziali sono meno gravemente feriti di quel che credevasi.

Ai 21 di giugno correva voce a Costantinopoli che il generale Pawloff aveva operato un nuovo attacco contro Eupatoria. Non si conoscevano altre notizie su tal fatto.

(Disp. tel.) In data del 25 da Costantinopoli si annunzia che aspettavasi d’uno in altro giorno la notizia dell’attacco di Eupatoria, imperocché i russi che l’assediavano, avevano ricevuto un rinforzo di 30 mila uomini di fanteria.

Le forze russe in Asia ascendono a 130 mila uomini, non compresa la riserva comandata dal luogotenente generale Wazuchowski.

VARIETÀ

Il chiarissimo cavalier Andrea Maffei è intertenuto a Riva da malattia lunga ed ostinata.

RIMEDIO CINESE DEL COLERA

Un missionario cattolico nella Cina descrive alla Civiltà Cattolica il metodo onde i medici di colà curano gli attaccati dal colera. Una mattina il missionario, celebrata la santa Messa, si senti colpito da sintomi del morbo. Gli si la difficilissimo il respiro, quasi a segno di rimanerne soffocato: un freddo glaciale gl’invade le braccia e le gambe cosi crudamente che applicatovi uno scaldatoio infuocalo non ne provava senso veruno di calore. Per buona ventura capità in quei momenti a far. gli visita un cristiano cinese, il quale, trovatolo in quello stato: Padre, gli disse, voi avete il colera. Quindi, per meglio accertarsene gli osservò il di sotto della lingua e, vista la special nerezza delle vene, ripeté che colui era senza alcun fatto colpito dal colera e gli soggiunse che se non si affrettava a farsi curare e sarebbe morto. in quella stessa giornata. E il missionario si rimise a lui, che, tratta fuori una spilla ordinaria, cominciò col punzecchiargli alquanto sotto la lingua, sicché ne uscirono da dieci a venti goccie di nerissimo sangue; poi fattogli per le braccia un leggiero strofinamento e legategli bene strette con un filo le singole dita delle mani, gliele punse parimenti colla spilla nella parte esteriore vicino alla radice delle unghie, traendo cosi da ciascuna ferita alcune gocce di sangue anch'esso nerissimo. Quindi per saggiare se l’operazione fosse ben riuscita esegui (sempre con la medesima spilla) un leggero foro nella curvatura del braccio vicino alle vene che si sogliono salassare e, veduto che non ne usciva langue, disse che ogni casa procederà per lo meglio.

Restava nondimeno al preso dal colora l'oppressione di cuore, la quale gli rendeva assai penoso il respiro Allora il cinese gli introdusse obliquamente per due terzi della sua lunghezza la spilla vicino alla bocca dello stomaco, operando per tal modo l'apertura della bocca del cuore, siccome l’appellano colà con frase del paese. Non ne usci goccia di sangue, ma repentinamente quasi che da quella apertura svaporasse un’aria premuta che lo soffocava, cessò l’oppressione, riprese a circolare il sangue, torné il calore, in una parola fu guarito. Solo gli rimase per qualche ora un po’ di agitazione febbrile, la quale però era cosi leggiera che non lo distolse dall’attendere in quella stessa giornata ai suoi soliti ministeri. Tale è il rimedio generalmente applicato nella Cina contro il colera. La Civiltà Cattolica parlando di cosi stravagante medicamento soggiunge:

«Chi sà che studiandovi attorno non si riesca a ben comprendere in che consista la maniera curativa dei cinesi è almeno a fare un passo più avanti nella indagini di un morbo tanto misterioso!»

STRADE FERRATE

Molti Comuni delle provincie d’Ivrea e Vercelli sono in anime di concorrere alla costruzione di un tronco di strada ferrata che da Ivrea metterebbe capo a Livorno e raggiungerebbe quella da Torino a Novara.

BORSA DI PARIGI


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1855 ROMA 10 LUGLIO N 80

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Abbiamo una nuova, ma un cotal po’ enigmatica declamazione della Gazzetta di Milano. «Arde, ella dice, arde feroce e ostinata guerra al Settentrione e all’Oriente d’Europa; si distende nell’Asia; il Baltico, il Ponto ed il Caspio, il Mare d’Azoff ed il Bianco fremono d’armi e d’armati; la causa dell’ordine, la santità dei trattati combattono in nome della civiltà un’autocrazia prepotente. La politica di Pietroburgo, avida di salire alla sovranità universale, è imputabile di non aver considerato che simili sforzi, sotto il prestigio di personalità e circostanze assai più luminose, fallirono.»

Noi, avvezzi a sporre le nostro idee senza ambagi, non sappiamo intendere quali sieno i mezzi che fallirono, sotto il prestigio dl personalità e circostanze assai più luminose. Dal contesta del discorso parrebbe sieno i mezzi adoperati da coloro che, fattisi propugnatori della causa dell’ordine e della santità dei trattati, combattono in nome della civiltà un’autocrazia prepotente. E questi mezzi già fallirono? Or come ciò esser puole se la guerra arde tuttavia feroce e ostinata? E posta ancora che avessero già fallita, come e perché sarebbe condannabile la politica di Pietroburgo di non averne considerato il fallimento? Anzi a noi sembra che la politica di Pietroburgo non abbia mai receduto dalle sue pretensioni appunto pel motivo che fin dal principio della fatale quistione ella considera e si persuase che i mezzi dei suoi avversarii avrebbero fallita. So la Gazzetta non sa è non vuole meglio spiegarsi, a noi non riesce trovare altro bandolo per isvolgere questo suo sibillino discorso. Ma no; ella si spiega con. un altro articolo contemporaneo su i mezzi falliti.

Sentiamo anche questo: «Il sacrifizio non è ancora consumato; nuove e generose vittime miete la guerra in Crimea. Il colera riapparve tra le file degl’inglesi, e fin da! 27 giugno annunciarono i giornali di Londra la morte improvvisa del generale Esteourt, capo dello stato maggiore di lord Raglan. Oggi è lo stesso Raglan che soccombe al fiero contagio; e il modesto tumulo, che accolse le ceneri di Alfonso (dovea scrivere Alessandro) Lamarmora, si schiuderà per l’intrepido condottiero delle truppe britanniche. Quante sventure nel volgere di nove mesi! Che avvenne di quella ardimentosa spedizione che, verso la metà dello scorso settembre, avviavasi, piena di speranze, alla volta della Crimea, e da duecento ottanta navi gittava sulle sponde del Belbek sessantamila uomini e centotrenta cannoni? I due capi di quell’esercito già sono discesi nella tomba; molti generali e i due principi, che vi avevano comando, rimpatriarono, e dei gregarii, decimati dal ferro e dalle pestilenze, restano a malappena quattro o cinque uomini per ciascuna compagnia per trasmettere ai loro compagni il tristo retaggio di si difficile impresa.»

Ma giacché le cose sono ridotte a questi termini; giacché la causa dell’ordine, la santità dei trattati, la forza della civiltà dovettero soccombere pugnando contro la autocrazia prepotente, contro un prestigio di personalità e di circostanze assai più luminose, finalmente contro una politica aspirante alla sovranità universale, ond’è che i trecentomila russi che sono in Crimea non iscacciano ancora di la quel drappello dei pochi avanzi del grande esercito occidentale, e la Russia non assume quel tanto da lei vagheggiato (come dice la Gazzetta) universale dominio? L’articolista ad ogni disgrazia che avviene noi campo degli alleati si abbandona subitamente ad una tetra melanconia. Non riusci l’attacco del 18 giugno contro Malakoff, e intuonò la geremiade che, noi già riportammo; muore Raglan, ed ecco una più funerea lamentazione. Quanto alla prima, ai penti di averla fatta; staremo a vedere se si pentirà d’aver fatta la seconda.

La Gazzetta di Vienna e dei sobborghi piange anch'essa amaramente sulla condizione degli alleati nella taurica penisola. Ella scrive:

«Essendo morto Raglan, non v'ha più alcuno dei più distinti generali inglesi, tranne Brown, che nel Settembre dello scorso anno posero piede in Crimea. Alcuni perirono sul campo di battaglia; altri divennero inabili al servizio militare per le malattie e per le ferite; altri finalmente, affievoliti di animo e di corpo per le tante sciagure che non si poterono evitare, presero commiato. Al presente il generale Pelissier non sarà più inceppato pelle due risoluzioni. Il nuovo comandante supremo delle truppe britanniche nella Tauride ricevere, come già dicesi. Instruzioni diverse da quelle date al veterano Raglan Francia e Inghilterra fanno sforzi straordinarii, è solamente si aspetta il momento opportuno ad un colpo decisivo. Avremo però allora la pace? Non siamo liberi dalle nostre dubbiezze! La Crimea è una contro la cui manca l'uscita; e le Potenze occidentali vi si cacciarono dentro; sapranno abbattere le case che si oppongono al |oro passaggio; sapranno aprirsi un cammino fra le macerie; ma per trovarsi alla fine dinanzi ad un caos che forse né la Francia, né l’Inghilterra varranno ad affrontare; vale a dire, dinanzi alla miseria e alla indignazione nazionale per tante vittime ingloriosamente sagrificate e per tanto danaro inutilmente sciupato.»

E pure ci vuole una bella pretensione per non censurare gl’intendimenti di due dei più oculati gabinetti di Europa. Se Francia e Inghilterra sapranno aprirsi il passaggio fra le macerie della Crimea, sapranno pure aprirselo (e la Gazzetta non ne dubiti) anche in mezzo a quel caos vaticinato, che forse non è tanto spaventoso quanto lo immagina la profetessa delle sciagure occidentali.

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La Brestauer Zeitung riceve due contemporanee. corrispondenze sur un medesimo proposito; l'una da Berlino, l’altra da Vienna. La berlinese assicura esistere una grande differenza fra le vedute dell’Austria e della Prussia; la viennese afferma che ogni differenza fra la Prussia e l’Austria è rimossa. E la Brestauer Zeitung dichiara di ritenere più esatta la comunicazione venutagli dal corrispondente di Berlino, che ammette le differenze. E forse a queste si riferiscono i molti dispacci che (a quanto dice la Gazzetta di Vienna e dei sobborghi) in questi ultimi giorni si scambiarono fra i gabinetti austriaco e prussiano. E che l'accordo finora non siasi fatto risulta pure dalla notizia che l’Austria proporrà alla Dieta di Francoforte che si determini la posizione della Germania nelle attuali vertenze della Europa, ed in tal circostanza si determinerà pure la posizione delle due principali Potenze alemanne. Oltre a ciò, si sa che la Prussia non accettò mai nella loro interezza i quattro punti delle garanzia, e l’Austria oggi riconosce nella Francia e nell'Inghilterra il diritto di oltrepassare anche i noli quattro punti, secondo che consiglieranno i successi della Crimea. Da tutto questo emerge che sarebbonvi tuttavia molte cose sulle quali l’Austria e la Prussia non vanno d’accordo.

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l'Assemblée Nationale è di parere che il rinvio delle riserve dell’esercito austriaco alle lor case non costituisce una diminuzione delle. forze militari di quell'Impero, potendo le dette riserve essere ad ogni istante richiamate sotto le insegne. E di questo parere è anche Palmerston, e lo stesso gabinetto austriaco che su tal proposito diede a Palmerston le più consolanti spiegazioni.

l'Ost Deutsche Post crede che la riduzione dell’esercito è per l’Austria soltanto una pausa, non un cangiamento. E certo in una politica di aspettazione, quale si è quella che oggi si attribuisce all'Austria, una qualche pausa di tanto in tanto è conforme al carattere di essa politica.

Il Corriere italiano osserva che «la novità della odierna situazione ha maggiore importanza per la revente attitudine presa dall'Austria con la parziale riduzione dei suo esercito e con la risoluzione chiaramente espressa di rimanersi aliena, per ora, ad ogni attira partecipazione alla guerra. Il Corriere dichiara esser di quelli che opinano che chi vuole lo scopo dee volere anche i mezzi, ond’è ch'egli spingeva sempre alla guerra ripromettendosi più da essa che dalla inazione una pace più sollecita, ma sebbene oggi mantengasi fermo nella stessa opinione (a differenza di tanti altri giornalisti) pur non saprebbe biasimare la riduzione dell’esercito austriaco, non iscorgendo in essa un cambiamento di politica nei gabinetto di Vienna. Imperocché ognuno può di leggieri convincersi che l’eroico assedio di Sebastopoli da parte degli alleati e l’ostinata difesa da parte dei moscoviti, concentrano per lungo tempo tutta la guerra in Crimea; e se gli uomini di Stato austriaci avessero potuto persuaderai che Sebastopoli cadrà questo anno, esso Corriere è certo che la riduzione dello esercito non sarebbesi fatta; ma predominando probabilmente l’opinione che appena il 1856 vedrà la caduta del baluardo russo, si credette bene di alleggerire le spese col rinvio delle riserve alle loro case. In conseguenza esso è saldo più che mai nella persuasione che l’Austria non indietreggerà da nessun mezzo e nemmeno dalla guerra contro la Russia, ove questa guerra sia necessaria per ottenere il trionfo di quei principii, la cui giustizia fu da lei dal bel principio riconosciuta e de' quali il trattato del 2 dicembre fu l’espressione. Dunque relativamente a Sebastopoli per quest'anno i inutile a pensarci più forse per l’anno futuro potrà dirsene qualche cosa. Cosi assicura il Corriere che fino a ieri aspettò d’una in altr’ora l’annunzio della caduta del gran baluardo russo nel Mar Nero. Su questo punto i suoi calcoli fallirono, ed egli lo confessa ingenuamente. Appresso vedremo se almeno ha colto nel segno sostenendo che l’Austria, ove occorra, farà guerra alla Russia. Ma una tal guerra dovrebbe aver luogo dopo la caduta di Sebastopoli che si è aggiornata al 1856, senza pregiudizio di prerogarla all’anno susseguente. Perciò il Corriere si prende a suo totale vantaggio un ben largo tempo per seguitare a favorirci le sue polemiche della guerra dell’Austria con la Russia senza che alcuno, per ora, possa dirgli: «Avete sbagliato!»

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Mentre la Brestauer Zeitung è avvisata da Parigi essere avvenuto un certo rilassamento nelle relazioni fra l’Austria e l’Inghilterra, il Wanderer ritiene per cosa positiva e esistere fra, i gabinetti di Vienna e di Parigi u a unione strettissima e segreta.... ed essere sempre evidente che alla fine si tratterà della quistione puramente europea, nella quale la Russia, l’Austria e la Francia banne il maggiore interesse. Indi già si cominciano a prevedere nuove complicazioni, nuove metamorfosi, nuove alleanze. Dunque

«Multa renascentur que iam cecidere, cadentque

«Quae nunc sunt in honore.

DISPACCI TELEGRAFICI

Ci la sapere un dispaccio telegrafico che «un vapore inglese reca in Inghilterra 44 macchine infernali tolte innanzi Cronstadt.» Il fatto dunque sarebbe totalmente diverso da quello che si narrò a principio. Imperocché le macchine non si sarebbero pescate, ma tolte; nel primo caso includesi un’azione non oppugnata, nel secondo un’azione violenta contro una qualche resistenza. Indi bisogna supporre che la flotta inglese abbia combattuto presso Cronstadt e con vantaggio. Ma perché non dirlo? Perché invece recar la novella del bombardamento e della distruzione di Nystadt?

(Disp. tel.) «Da Barcellona in data del 2 si annunzia che quarantamila operai si resero padroni della città.» Questo fatto cosi laconicamente telegrafato la supporre che le truppe del governo non abbiano potuto resistere allo irrompimento dei tumultuanti operai. Si fosse però almen detto in qual senso siasi operalo quel terribile colpo! Due sono i partiti che in Ispagna aspirano al potere, il democratico e il carlista. I giornali avvisarono che il partito carlista calcolava molto sugli operai; ma non perciò hassi a dedurre che il movimento barcellonese sia stato perpetrato dai carlisti, sebbene le congetture sieno più per la causa del conte di Montemolino che per la causa democratica. Attenderemo dunque gli ulteriori schiarimenti perché in cosa si grave non è lecito avventurare alcuna asserzione in vantaggio sia dell'una, sia dell’altra parte.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

La Porta spedisce Mohemmed bey come suo ambasciatore straordinario a Torino. Mussurus, fratello dell'ambasciatore turco a Londra, rimarrà a Torino quale incaricato d’affari.

IMPERO AUSTRIACO

Compiuta la riduzione dell’armata e ritornato in Galizia il comandante della terza quarta armata barone Hess, verrà sciolto il comando di esse due armate che fu organizzalo nel giugno del 1854.

Thouvenel. nuovo ambasciatore francese presso la Porta ottomana fece la via di Vienna per andare a Costantinopoli. Ai 30 giugno ebbe un colloquio con Buol ministro austriaco degli affari esteri. Ai 3 luglio parti di Vienna per la sua destinazione. Si assicura che per motivi speciali pria di recarsi a Costantinopoli siasi trattenuto alcuni giorni a Vienna.

Per incarico del governo di Vienna si recheranno a Parigi alcuni statistici dell’Austria onde far parte del congresso statistico che terrassi a Parigi nel futuro mese di agosto.

La sera del 2 il principe Demidoff diede in Vienna una splendida festa, alla quale intervenne tutta la diplomazia russa.

Ai 4 parti di Vienna Titoff per andare a coprire il posto di ambasciatore russo a Stoccarda.

Attendeasi a Vienna pei giorno 8 il ritorno dell’imperatore dal viaggio d'inspezione nella Galizia.

IMPERO FRANCESE

Ai 28 giugno ebbe luogo all’Instituto il ricevimento del novello accademico Sacy principale redattore del Journal des Débats. Si aspettava ch'ei pronunciasse un discorso di opposizione; perciò gran folla di ascoltatori accalcavasi nella sala di ricevimento. Sacy cominciò il suo ben lungo discorso ringraziando l’Accademia di avere scelto in lui un rappresentante della stampa conciliatrice dell’ordine e della libertà. Indi tracciò la storia politica della ristorazione borbonica e dei 18 anni di Luigi Filippo con un artificio meraviglioso di reticenze, di piccole perfidie, di lontane ma visibili allusioni, si finse commosso a segno da spremer lagrime da' suoi occhi quando con voce tremula toccò le spente libertà politiche e civili dei 1789. Salvando rispose col suo noto stile a rabeschi; ma commise l’errore di segnalare con più vivi tratti certe cose che Sacy avea maestrevolmente o celate o lasciate intravedere alla sfuggita. Si fe' panegirista della fusione, ch’ei chiamò transazione; e l’uditorio rimase sgomentato per tanto ardire! In seguito di ciò, si preconizza qualche seria imperiale ammonizione, e forse alcun decisivo provvedimento che in futuro regoli con maggior precisione le attribuzioni e i doveri dell'Accademia.

Annesso al palazzo della Esposizione é quello denominato del Panorama, la cui apertura si fece l’ultima domenica di giugno. I visitatori che vi accorsero furono 100, 474. Per farsi una idea di questa nuova solennità bisognava essersi trovati in mezzo a quella moltitudine di popolo lietissimo, che, durante tutta la giornata, ondeggiò nell’immenso palazzo. La cupula elegante dell'antico Panorama fu adottata con isquisito accorgimento alla sua novella destinazione. Nel centro elevasi un delizioso chiosco cinese, ricettacolo dei diamanti della Corona: sui gradini inferiori le impareggiabili porcellane di Sevrés, non che l’ammirabile vasellame d'argento (uscito per lo più dalle celebri officine di Anistoffe), destinati a far parte dell’argenteria imperiale. Finalmente attorno al magico ricinto le più stupende tappezzerie delle fabbriche di Beauvais e dei Gobelins. Tanti tesori non si videro mai riuniti in un luogo solo!

Per ordine del giuri che ha incominciato a funzionare, fin dai di 1 di luglio fu aperto al Palazzo della Esposizione il concorso dei pianoforti; ma siccome non si può constatare la eccellenza di uno strumento senza provarlo, figuratevi l’armonia spaventosa, fulminante, apopletica che deggiono produrre le varie centinaia di questi strumenti collocati in tutti i punti della immense sala sia ch’essi suonino l’uno dopo l’altra, sia che (horribile dictu!) suonino tutti insieme.

I proprietari de locali prossimi al palazzo della Esposizione si vanno concretando per dare quanto prima un magnifico banchetto a tutti i giornalisti di Parigi.

l'imperatrice gode perfetta salute a Pau; essa si diverte in lunghissime passeggiate, dalle quali si riposa scrivendo essa medesima una grande quantità giornaliera di dispacci telegrafici all'augusto suo sposo, cui soltanto é dato conoscerne il tenore.

Ai 27 giugno l’imperatore passò in rivista sulla piazza del Carrosello alcuni reggimenti di fanteria, che indi partirono da Parigi alla volta della Crimea,

Trovansi a Calais varii ufficiali stranieri per assistere agli esperimenti di lanciare palle coniche dai cannoni fusi secondo il sistema di Miniè. I fatti esperimenti provano che la palla lanciata raggiunge la distanza di una lega.

Ai 3 il Corpo legislativo si adunò nei suoi uffizi per esaminare i nuovi progetti di legge presentatigli dopo la seduta solenne del 2. Il progetto di autorizzare il governo a contrarre un imprestito di 750 milioni di franchi fu, secondo un dispaccio telegrafico del 6, votato alla unanimità da 242 deputati.

STAGNA

(Disp. tel.) Ad Albamvira della Torre, nella provincia di Malaga, la popolazione divisa in duo partiti si è battuta per un giorno intero. Il sindaco fu morto.

Leggesi nella Gazzetta di Madrid una dichiarazione che conferma le pratiche di nuovi tentativi carlisti nella Catalogna. Temevasi qualche seria turbolenza a Barcellona, una delle più interessanti città di quella provincia.

(Disp. tel.) Espartero diede la sua dimissione, ch non fu accettala dalla regina.

IMPERO OTTOMANO

(Disp. tel.) Gli assassini dei marinai della nave francese Coligny furono giustiziati.

Il governo ottomano mandò la sua banda militare ai francesi accampati a Maslak, onde ae ne fossero serviti per accrescere la pompa della processione del Corpus Domini fatta nel villaggio di Belbek.

Grandi agitazioni in tutta la regione del Libano. Le popolazioni di colà vi si trovano in istato di pena anarchia.

(Disp. Tel.) Scoppiò un nuovo incendio a Costantinopoli. Quasi 3000 sono le case divorate dal fuoco.

IMPERO RUSSO

Il duca di Serra Capriola, vicepresidente del reale Consiglio di Stato napolitano, trattenutosi alcun tempo presso la Corte di Pietroburgo, fu insignito dall'imperatore, in segno della sua speciale benevolenza, dell’ordine di Alessandro Newski.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Continua l’invio di rinforzi russi alle coste di Finlandia. Cronstadt i ora messa in pieno stato dalla più formidabile difesa; si raddoppiarono le batterie; si munì la parte settentrionale dell’isola con grandi opere di terra; si distrussero i fari; si tolsero i segnali de' bassi fondi e delle secche; insomma si fece quanto fu possibile per difficultare una impresa che gli alleati po tessero tentare contro quel baluardo di Pietroburgo.

Il Volga, navilio russo da guerra e da trasporto, avendo arenato in un banco di sabbia, tra le isole di Kuorsalo e Stamo presso Sweaborg, alcune scialuppe cannoniere inglesi si accelerarono verso di esso per catturarlo. E il capitano russo, avvedendosi del pericolo di esser fatto prigioniero, ordinò si gittassero in mare i cannoni, indi fe saltare la nave in aria con ispaventevole fracasso. Ma prima di' ciò tanto esso capitano, quanto l’equipaggio vennero accolli da un piroscafo russo che li condusse tutti sani e salvi nel porto di Sweaborg

(Disp. tel.) Una squadra inglese di 7 piroscafi passò per Botaldeyack, portando con sé 6 prede di guerra.

(Disp. tel. Amburgo 4) La squadra inglese bombardò e distrusse la città di Nystad nella Finlandia. (Nystadt, celebre per la pace del 1721, ha un piccolo porto di commercio).

(Disp. tel.) Le truppe turche si concentrano nella Valacchia per motivi igienici!

(Disp. tel.) L’ammiraglio Bruat propone il porto di Balcik a deposito generale delle spedizioni invece di Varna.

Ben 30 mila russi, che venivano da Perekop, si unirono dinanzi ad Eupatoria a 15 reggimenti di cavalleria.

(Disp. tel. comunicato dall'ambasciata russa a Vienna). Si ha da Varsavia in data del 2 luglio avere Gortschakoff annunziato che fino al 29 giugno non era avvenuto nulla di nuovo innanzi a Sebastopoli, e il fuoco degli alleati essersi rallentato.

(Disp. tel.) Scrive Pelissier in data del 4 che nulla di nuovo era avvenuto peranco nella situazione delle parti belligeranti, e che Io stato sanitario degli alleati continuava a migliorare.

(Disp. tel. di Pelissier) Il generale Beuret né anche fu ferito. (Anteriori interpretazioni del dispaccio lo scambiarono col morto Brunet).

Simpson succeduto interinamente a Raglan è un vecchio velerano che fu compagno di Wellington in Ispagna. Egli è nella età di 65 anni. Entrò nell’armata l’anno 1811 e nel 1813 ebbe il grado di capitano; il che costituisce 44 anni di servigio.

(Disp. tel.) Il generale Simpson è nominato comandante supremo della Crimea.

Il colera esercita i suoi sterminii dentro Sebastopoli (Morning Chron.). Dopo la presa del Poggio Verde da parte dei francesi, furono sgombrati tutti gli ospedali della città e gli ammalati (i soli feriti sono più di 15 mila) vennero trasferiti al settentrione di Sebastopoli, dove lunghe serie di tende in aperta campagne si trovano organizzate a foggia di ospedali (Gaz. di Vien. e dei sobb.). Si conferma la notizia che la guernigione di Sebastopoli cominci a soffrire la fame, a motivo della spedizione anglo-gallica nel Mare di Azoff e della distruzione degli approvvigionamenti ch’erano accumulati lungo il littoriale.

I francesi, secondo ulteriori notizie, non presero alcuna parte al saccheggio e agli altri disordini commessi a Kertsch.

(Disp. tel.) La città di Kertsch fu distrutta dal fuoco!

(Disp. tel.) L’armata turca dell’Anatolia si ritira da Kars ad Erzerum. Murawieff sempre più avvicinavasi a Kars.

IMPERO CINESE

Notizie di Hong-Kong del 10 maggio recano l’annunzio della morte dell’imperatore cinese Kien-Fong. Parecchi giornali ne ricevettero l’annunzio anche qualche anno addietro. Ciò sia detto fra parentesi, onde si stimi essere prudenza aspettarne la conferma. Le stesse notizie parlano pure che i ribelli, pur dianzi dispersi, si erano impadroniti di Nankirg.

AMERICA

Si afferma che anche Stulouque, cioè Faustino l’imperatore di Haiti, era, non ha guari, gravemente malato e con quasi nessuna speranza di guarigione.

NOTIZIE DEL COLERA

Diminuiscono i casi di colera in Ferrara.

Il colera è cessato a Vienna: continua a Venezia, a Padova e a Verona.

Il direttore in capo della Polizia in Varsavia, dove cominciò ad infierire il colera, ha pubblicato una notificazione, la quale, a motivo della ricomparsa del morbo suddetto e pel principio onde molti giudicano essere il fuma dello zigaro un mezzo di preservazione contro questa malattia, concedé il fumare per le strade. Del resto, il colera dopo questa notificazione non la che deboli progressi, e, quando l’infermo sia prontamente soccorso dal medico, il colera non é pericoloso.

(Disp. tel.) Si è propagalo il colera a Danzica.

Il colera infierisce. nel Cairo. Per oltre una settimana vi furono da 30 a 40 casi fulminanti di questo contagio recatovi dalla Mecca.

TELEGRAFIA

Per ora è fissata a due anni la convenzione per la comunicazione telegrafica fra la Prussia, la Francia e il Belgio.

STRADE FERRATE

Le Camere portoghesi approvarono la costruzione della strada ferrata da Lisbona a Cintra.

BORSA DI PARIGI

Luglio

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

4

60. 30 66. 35

92. 83. 92. 80

5

66. 80. 66. 50

93. 00. 93. 00

Si ha voce da parecchi gentili associati ed amici, come per lettere anonime giunteci per la posta, siamo avvertiti che altri la le maraviglie che da noi siasi lasciata senza replica la riposta fattaci con una corrispondenza inserita nel Num. 143 del Corriere italiano. Diciamo lor dunque che la replica uscirà in un prossimo numero, non avendo potuto pubblicarla finora per non sostituire un articolo di nostro personale interesse alle cosi dette attualità della giornata.

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Que' signori associati, che ancora non hanno spedita la consueta anticipata corrisposta, son pregati a non indugiarne ulteriormente l’invio.




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1855 ROMA 12 LUGLIO N 81

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Ben lo ci aspettavamo che la milanese Gazzetta sarebbesi pentila della seconda sua lamentazione sulle occidentali sciagure nella Crimea. Ora eccola di nuovo a bene sperare a pro delle armi alleate. «Gli annuncii (e|la dice) che ad intervalli ne reco il telegrafo dalla Crimea, dimostrano evidentemente che la mala riuscita del 18 giugno non ha in verun modo alterato il vigore onde viene condotto l'assedio; e la distruzione operata dai russi medesimi del piccolo sobborgo in fondo alla baia di mezzodì, compreso nelle loro linee, è prova manifesta che la difesa riesce ognor più scabrosa! I russi adunque vennero stretti si presso nella fortezza che le precipue loro opere esterne sono ora divenute i posti avanzati delle linee assedianti. Del resto Gorciakoff si prepara ad una vigorosa resistenza... mentre gli alleati spingono i lavori d'assedio contro la Karabelnaia, ove questa volta procedono giusta la disciplina dell’arte; ed armano con cannoni di lunga gittata i due conquistati ridotti della baia del Carenaggio e si fortificano nelle trincee con opere di terra che possono servire di base alle loro operazioni con. tre il forte di settentrione. Ecco adunque oggi mutata improvvisamente ogni cosa! Ieri la causa dell'ordine, la santità dei trattati, la forza della civiltà riportarono solenne sconfitta dall’autocrazia prepotente, dal prestigio di personalità e di circostanze assai più luminose, dalla politica aspirante alla sovranità universale; oggi insorgono a vita novella, oggi tutti i pericoli sono dalla parte moscovita. Ieri gli alleati erano in condizioni da dovere assolutamente sperare salvezza in un precipitoso rimbarco de pochi avanzi de' loro eserciti, oggi stan li li per entrare a Sebastopoli e cacciarne i russi, che ormai non possono far più che assai scabrosa difesa. Certo o esagerossi ieri o si esagera oggi; forse oggi e ieri. Ma, in qualunque modo, il piagnisteo della Gazzetta sarà veramente finito? Vedremo domani. Intanto che dirà il Corriere italiano, che ritenne probabile appena pel 1856 la presa di Sebastopoli, ora che la Gazzetta gliela rappresenta siccome vicinissima? Sarebbe pur curioso che l'ordine di richiamar le riserve austriache sotto le armi si spiccasse pria che fossero tutte ritornate alle case loro. Il; Corriere assicurò che il richiamo si farà tostoché Sebastopoli sia caduta in potere degli alleati. E la Gazzetta oggi dice che l’avvenimento. è prossimo a verificarsi.

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Il Nord proscritto dalla Francia sembra volere con un’affettata moderazione implorare la grazia imperiale che cannelli il decretato ostracizzino. Con una corrispondenza parigina inserita nel suo primo numero dichiara che «Parigi, la quale un giorno era la città delle follie, ora è la città bene ordinata, la città che si mise sulla via positiva con tutto l’entusiasmo del rinsavimento.... l'imperatore Luigi Napoleone ebbe il merito di attuare energicamente i progetti rinvenuti fra gli scartafacci dell’assemblea legislativa, progetti che s’immaginarono dagli studii comandati dalla sollecitudine dei re antichi.»

E in un articolo, ch'è una protesta contro la espulsione dei suoi stranieri compilatori dal Belgio, dice che «il Nord fu sinistramente giudicato innanzi la sua comparsa Pur tutta via sarà sua premura che gli autori della espulsione abbiano a pentirsi di aver fatto mille....»

E finisce dichiarando bastargli di provare che «la preponderanza della Russia è decisivamente una gran parola!»

É informato il Nord che il generale Letang, la cui missione a Vienna è terminata, è aspettato fra pochi giorni di ritorno a Parigi, dove l’ambasciatore austriaco è ora escluso dalle cortesie della Corte. Quanto a Letang, il Corriere italiano afferma che rimarrà per lungo tempo ancora in Vienna; e quanto all’ambasciatore austriaco, le notizie concordano nel dire ch’egli è sempre l'oggetto di speciali attenzioni da parte dell’imperatore Napoleone e di tutta la sua Carte. Nel programma del Nord è promesso la rettificazione de' fatti svisati. Sembra però ch’egli intenda svisarli, lasciando altrui l’incarico della rettificazione. Ma vediamo se il programma è mantenuto nei fatti che tornano in svantaggio della Russia. Cita il Daily News per farci sapere che la flotta inglese presse Cronstadt scopri e distrusse 46 macchine infernali; né vi aggiunge alcuno comento. Ora è egli vero che quelle macchine furono distrutte? No; se fossero state distrutte, come, almeno 44 di esse, si potevano portare in Inghilterra? Cita il Times per dirci che l’imperatore Alessandro è ammalato. E questa malattia sussiste ella veramente? Le notizie, che si hanno, affermano che no’; e il Nord quasi vi appone il nero suggello considerando che il Times è quel medesimo giornale che cantò vittoria. annunciando la morte dell’imperatore Niccolò. E il Nord ebbe dalla Russia 200 mila franchi a titolo di spese di fondazione!

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Lo Standard riferisce che la lotta inglese quando fu alle viste di Cronstadt si divise in due parti; comandata la prima dal contrammiraglio Dundas, e dal contrammiraglio Penaud la seconda. Aspettava intanto nuovi rinforzi specialmente di scialuppe cannoniere destinate ad operare ne bassi fondi. Tutto dunque era disposto per una grande guerresca azione; della quale però lo Standard non ci dice nulla. Sappiamo d'altronde che, dopo essersi tolte alcune russe mar. chine sottomarine, le due divisioni della flotta si riunirono e retrocedettero per andare a bombardare e ridurre in Cenere Nystad, probabilmente perché la notizia di questo fatto avesse preceduto l'altra, che verrà ne’ giornali russi, intorno alle cose accadute innanzi Cronstadt e agli episodi che accompagnarono la conquista delle già scaricate macchine infernali.

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Racconta il Daily News che, durante l’assalto dei 7 giugno al Poggio verde, una signora inglese moglie di un uffiziale assisteva con imperterrito coraggio al sanguinoso combattimento. Il generale Pennefather, meraviglialo di tanta feminile intrepidezza, distaccò una medaglia dall'uniforme di un russo uffiziale ucciso, e la pose, come cavalleresca decorazione, allo sciallo della fortunata signora. E poi dicasi che la guerra della Crimea non sarà degnissima d’epico poema! Vi sono ancora le Clorinde dei Tasso, le Bradamanti e le Fiordiligi dell’Ariosto! Ma perché si cela il nome della britannica eroina? Perché non si memora il modo, ond’ella prese parte al glorioso avvenimento? Senza queste spiegazioni si potrebbe forse supporre che il racconto del Daily News altro non sia che una vaga favoletta di poetica immaginazione.

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L’Armonia qualifica inutile impresa degli alleati la distruzione di Nystadt, perché, a suo parere da essa non hanno alcun vantaggio che loro agevoli l'ulteriore procedimento delle operazioni guerresche. Ma la Gazzetta di Milano sembra che la pensi alquanto diversamente. Le sue parole son queste: Nystadt, che le flotte alleate dei Baltico bombardarono e ridussero in cenere, siede, dal 1617 epoca della sua fondazione, sul, golfo di Bomia. Memorabile storicamente, perché cento e quattro anno dappoi vi si conchiuse la pace della guerra settentrionale, in cui la grandezza svedese passò alla Russia. Nystadt ricorda per eccellenza la caducità degli Stati guerrieri. Alla distanza di circa un secolo da Gustavo Adolfo, Carlo XII nel golfo Finnico, a Narva, con soli ottomila svedesi ruppe e disperse un esercito di 8!) mila moscoviti. Vinto nov'anni appresso a Pultawa da Pietro il Grande, dopo una eroica riscossa, gloriosamente ed a tempo incontrava nel 1718 la morte all'assedio di Friodrichshall, per non vedersi tre anni più lardi smembrato il reame delle più ricche provincie, la Livonia, l'Estonia, l’Ingria, una parte della Carelia e della Finlandia aggregate, con la pace di Nystadt, alla corona dei Romanoff. II Senato, il Sinodo e il popolo russo proclamarono allora lo czar imperatore di tutte le Russie. La pace di Nystadt, riconosciuta dall'Europa ufficiale, umiliando a secondaria Potenza la Svezia, 'esse il primate dei settentrione alla Russia. Le flotte dell'Occidente convertirono la fatale città in un cumulo di rovine.

La distruzione di Nystadt comparisce dinanzi alla sto ria quale espiazione, differita si a lungo, ma alfin consumata dalla Nemesi arcana de' popoli.

Il Morning Post smentisce in modo positivo In voci che corrono di gelosia e di differenza di pareri fra il generale francese Pelissier e il generale inglese Raglan. E noi crediamo che il Morning Post questa volta appongasi al vero. Chi sostenesse il contrario cadrebbe nell'assurdità che passano sussistere rancori e diversità di opinioni fra un morto ch'è Raglan, e un vivo ch'è Pelissier.

STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

Si attende a Vienna l’arrivo del barone Mivendorff che già fu ambasciatore russo appo la corte austriaca.

Nei circoli diplomatici di Parigi parlasi molto della visita fatta dal conte Molé al conte di Chambord alle acque di Tòplilz e credesi pur sempre che si deverrà quant prima all’accordo definitive della fusione.

Un rescritto dell’imperatore d’Austria datalo da Lemberg permette a molti emigrati poutiei, specialmente italiani, di rientrare liberamente in patria.

PRUSSIA

Su i primi di giugno la Prussia aveva ordinato ai battaglioni della landwehr di fare i loro esercizi ordinati. Furono licenziati pria che si fossero interamente riuniti per gli esercizi medesimi. Questo licenziamento è una riduzione dell’armata prussiana.

IMPERO FRANCESE

(Disp. tel.) L’imperatore Napoleone al Corpo legislative, che gli presento approvati a progetti di legge sul nuovo imprestito e sulla leva anticipata, rispose: Ho fiducia che con lo slancio patriottico del paese supereremo le difficoltà e conseguiremo una pace onorevole.

I processi per combriccole di operai si moltiplicano. In parecchie località si mandò rinforzo di notizie, perche avvengonvi spessi tumulti e si scoprono più spesse conventicole segrete.

Gli ospedali militari di Marsiglia e di Tolone, in seguito ai molti malati giunti dell’Oriente, sono si pieni che si dovette ordinare il trasporto d’una parte dei inalati medesimi nell'interno dei paese.

Si afferma che il campo di Saint-Omer riceverà un aumento di seimila uomini.

INGHILTERRA

Ê arrivato a Londra dall'Annover Riccardo Fitzroy Somerset, figlio dei defunto comandante sapremo inglese in Crimea. Ereditando la qualifica del padre, ora egli chiamasi lord Raglan.

SPAGNA

(Disp. tel.) I lavoranti di Barcellona si ammutinarono; morti due fabbricanti, uno de' quali la de patate al Parlamento; i capitani della guardia nazionale non erano sicuri di reprimere la rivolta; il generale Zapatero riuniva le sue milizie; da Madrid si spedirono rinforzi nella Catalogna.

l'ex-deputato rimasto ucciso nel movimento di Barcellona è Sol y Padriz.

II. capitano generale Zapatero si è rinchiuso nel forte Atazacanas con le truppe rimaste fedeli.

(Disp. tel.) Si annunzia l’arrivo di Espartero a Barcellona e la soppressione del tumulto, i! cui pretesto fu la quistione dei salario de' lavoranti.

(Disp. tel.) La regina dovea parere il 7 per l’Escuriale.

Novelle bande di carlisti ricomparvero verso Pamplona e Burgos, più numerose delle precedenti.

(Disp. tel. da Madrid 5) Il partito carliste di Maladaperds è stato disperso, ed il suo capo arrestato.

(Disp.. tel. del 5 da Madrid) Il Congresso spagnuolo ha preso in considerazione la proposta relative a un imprestito volontario di 230 milioni di reali.

SVEZIA

Il re di Svezia visita assai spesso il campo degli esercizi militari a Landgardsgardet, dove si trovano 15 mila uomini comandati dal principe reale. Terminati che saranno gli esercizi, il principe reale passerà in Norvegia per assumervi il comando del contingente norvegio, ch'è di 8 mila uomini, e che si riunirà presso Cristiania; gli esercizi di questo contingente dureranno sino alla me la del future settembre.

IMPERO OTTOMANO

Sul terribile incendio scoppiato ultimamente a Costantinopoli ulteriori notizie portano che non ostante i p u energici e solleciti soccorsi per ispegnere il fuoco, questo si dilato rapidissimamente, e distrusse quasi del tutto il quartiere da Jenikalè a Kumkaqo, Ak-Seraj, il quartiere di Loleli e i finitimi giardini. Un ben 1500 case, 6 moschee e vari superbi konak sono un cumulo di fumanti ruine. Altri edilizi furono gravemente danneggiati.

Sembra che il nuovo granvisire A’Ali pascià abbia smesso I idea di negare la somministrazione di 25 mila turchi al soldo dell'Inghilterra; imperocché questo contingente ottomano non solo continua a raccogliersi al campo di Kila sul Bosforo, ma la Porta eziandio vi mando due batterie complete.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Le notizie del Baltico contengono relazioni assai particolareggiale sugli sbarchi operati di continuo dagl’inglesi e dai francesi su vari punti della costa. Il 6 giugno una fregata ad elice fece scandagli lungo la costa da Urpala a Sakasjarvi e Wilajok, dove mandò a picco due navigli carichi di pietre. Il 10 gli alleati approdarono presso Trangsund e costrinsero alla ritirata i bersaglieri russi collocati alla costa, e, dopo fatte le necessarie ricognizioni, si misero in alto mare; il 14 incendiarono il forte di Slava. Il 15 una scialuppa cannoniera si avvicino a mezza versta da Friedrichsham, e dopo avere assunte le informazioni sul numero delle truppe e delle provvigioni russe che stavano colà si riunì al resto della squadra a Svensksund.

I lavori de' forti presso Riga, Dunamunde e alle coste sono compitili. I soldati, 45 mila de' quali stanno accampati intorno a Riga e 8000 dentro la città Blessa, vengono ammaestrati negli esercizi militari. Ma un numero non insignificante di queste truppe è colpito da malattie e per lo più da oftalmia contagiosa, malori prodotti dalle lunghissime marcie fatte dall'interno della Russia fino alle coste finlandiche.

L’Assaz vapore francese arrivò a Wazliolm; gli uffiziali del bordo recaronsi a Stocolma, dove furono ricevuti con ogni maniera di benevole attenzioni.

(Disp. tel. Varna 5) La maggior parte dalla flotta alleata disponevasi a presentarsi innanzi Odessa per bombardarla.

L’ammiraglio Bruat ha fatto sperimentare l’antracite scoperta a Kertsch è a Jenikalé, e si è giudicata ottima al servigio de' piroscafi.

L’ammiraglio Novossilsky, che tanto si distinse nella difesa di Sebastopoli, trovasi pericolosamente infermo a Odessa.

Il duca di Newcastle, che fu. ministro della guerra a Londra, parti di Vienna. per Costantinopoli, d’onde recherassi in Crimea.

Il generale Gortschakoff nel giorno 19 giugno successivo a quello, del male riuscito altaico degli alleati contro Malakoff pubblicava il seguente Ordine del giorno.

«Commilitoni! Il sanguinoso combattimento d’ieri e la sconfitta di un disperato nimico circondarono nuovamente le nostre armi d'allori immortali. La Russie vi è debitrice de' suoi ringraziamenti, ed essa non mancherà certamente a questo suo dovere. Parecchie migliaia de' nostri compagni ieri sciolsero il loro giuramento con la morte, e cosi mantennero la parola da me data all’imperatore, nostro padre comune. Ve un rendo grazie, è miei commilitoni! Nuovi e grandi rinforzi sono intanto in marcia da tutte le parti della Russia; fra pochi giorni arriveranno qui; spingete dunque, come sinora faceste, gl'intrepidi vostri petti contro i mortali proiettili del nostro empio nimico, e preferite morire, come altre migliaia de' vostri commilitoni, con le armi in pugno, in onorevole lotta, combattendo corpo a corpo, petto a petto, decisi di adempiere il vostro giuramento di conservare all'imperatore ed alla patria la nostra Sebastopoli. Soldati! L’inimico è battuto, respinto con perdite immense. Permettete al vostro condottiero di replicarvi le sue più vive azioni di grazie in nome dell’imperatore nostro amato monarca, in nome della patria, della nostra magnanima Russia. É. presso il tempo, in che, fiaccato l’orgoglio dell'inimico, le sue armate spariranno da questo suolo siccome polvere dispersa dal vento!»

La strada che da Perekop conduce nell'interno della Crimea è tutta coperta di fanteria, cavalleria e artiglieria e da interminabili file di carri da viveri, bagagli e munizioni. Tutti questi rinforzi muovono verso la parte meridionale e i russi a Sebastopoli erano pieni di giubilo per l’imminente arrivo di tante fresche milizie.

(Sono giunte le relazioni officiali dell'assalto del 18 giugno. Essendo troppo lunghe, ne daremo un sunto storico nel numero successivo).

Mentre la sera del 28 giugno i generali alleati tenevano un gran consiglio di guerra, questo fu interrotto per una improvvisa sortita de' russi dalla parte del Redan. Le truppe alleate opposero validissima resistenza e i russi in men di due ore compiutamente respinti si ritirarono nelle loro posizioni.

Il general Eyre si è ristabilito in salute.

Si vuole (Times) sieno stati spediti da Parigi a Pelissier gli ordini più precisi perché il più presto che sia possibile e ad ogni costo si affretti a prendere la rivincita del non riuscito assalto del 18 giugno contro la torre di Malakoff.

(Disp. tel.) Simpson scrive in data del 4 a sera non essere avvenuto alcun fatto di rilievo. Le opera dei francesi, a destra dell’attacco, progredivano in modo soddisfacente.

Dispacci russi del 5 dicono sembrare che gli alleati si preparassero ad un nuovo bombardamento a ad un assalto.

(Disp. tel.) A mezzanotte del 5 Pelissier che contezza che tutto era bene avviato nella situazione dell’esercito.

(Disp. tel. Parigi 9) Notizie della Crimea della sera del 7 non recano alcun fatto importante.

(Disp. tel. Vienna 9) Notizie di Bukarest recano che nel campo degli alleati tutto era disposto per dare un assalto generale a Sebastopoli, l'attacco sarebbesi cominciato contro il bastione. de! entro e 4 forti del sud e dell’ovest.

(Disp. tel.) Bosquet si avanza con le sue truppe dalla alle d'Inkerman nelle, trincee dinanzi ai furti del mezzodì e dell'oceidente. Credevasi imminente un nuovo assalto.

Scrivesi da Parigi esser certo on imminente nuovo assalto alla torre di Malakoff e ad alcune altre parti delle fortificazioni di Sebastopoli. S afferma che il governo francese aspetta di giorno in giorno notizie importanti. Se questo tentativo non riesce, è opinione che l'assedio sarà sospeso e si tenterà una guerra di campagna; imperocché gli é impossibile accampare più oltre sotto Sebastopoli, dove tutte le più perniciose e mefitiche influenze minacciano un terribile sviluppo. Ê ben vero che una pioggia di 36 ore rinfrescò molto l'atmosfera, ma questo beneficio fu di corta durata; i calori della Tauride indi aumentarono maggiormente. Se però le molestie della stagione son gravi agli alleati, che pur sono in un clima simile ai più belli della Francia, e dell'Italia, riescono insopportabili ai‘ russi trasportati dai loro gelidi paesi Sotto un cielo infuocato cui non sono avvezzi. Indi fra essi una eccessiva spossatezza, ed epidemiche malattie, che mietono ogni settimana migliaia di vittime. Perciò i grandi rinforzi che di continuo arrivano dalla Russia nella Crimea.

I piemontesi, accampati sulla sinistra della Cernaia, non si sono ancor cimentati col fuoco del mimico, tranne in qualche avvisaglia d'antiguardo. Bensì dovettero pagare un largo tributo di vittime al migliore alleato dei russi, il colera: i calcoli più moderati fanno ascendere i morti ad un nono di tutto l’esercito di spedizione (Gazz. di Mil.). Ma il colera quasi del tutto cessò nel campo piemontese e ricomparve fra. gl'inglesi.

Una lettera giunta dalla Crimea il 4 a Torino annunzia che le truppe piemontesi mancavano di tutta, e che da circa un mese si alimentavano de' viveri degl'inglesi e dei francesi. Aggiunge che «la colpa non è dell'Intendenza dell'armata, bensì del Ministero, cui può dirsi che attaccò i buoi dietro il carro (Movim.). Questa lettera però fu scritta pria del 25 giugno, imperocché con dispaccio di quel giorno I Intendente generale d'armata presso il corpo della spedizione piemontese la sapere da Costantinopoli ch'eran cessali i venti di tramontana, che da lungo tempo trattenevano i trasporti de' viveri, cosicché oltre a 24 navi cariche di provvigioni erano arriva le nel Bosforo, ed alcune già facevano vela alla volta della Crimea. Con questi sussidi e con l’arrivo de' vapori o comperato o in via di provvedersi dal governo di Torino, si ha fiducia che non abbiano a rinnuovarsi le difficoltà, i cui versa talvolta il corpo di spedizione rispetto ai viveri per difetto specialmente di sufficienti trasporti.

Si è spedito a Bombay l'ordine d'imbarcare il 14 reggimento de' dragoni delle Indie inglesi, il quale da Suez si recherà per terra ad Alessandria, d'onde farà passaggio in Crimea.

(Disp. tel.) Una parte della cavalleria irregolare delle Indie inglesi ha chiesto di servire in Crimea.

Lettere di Pietroburgo del 23 giugno recano che la marcia di Murawieff da Tiflis ad Alessandropoli è stata una vera ovazione. Tutte le popolazioni accolsero quel generale e le sue truppe col più vivo entusiasmo. Prima ch’ei partisse di Tiflis, vi si organizzò una milizia volontaria di 4000 uomini e il generale passò in rivista quella guardia improvvisata. Murawieff in un Ordine del giorno annunziò prossimi importanti avvenimenti. Mentre le soldatesche guriane e l’armata d’Akhalziskh erano messe a difendere le coste della Guria contro uno sbarco delle flotte alleate, Murawieff disponevasi ad un attacco contro Kars, onde avanzarsi poi per Hassankaleli sopra Erzerum.

Secondo le più recenti notizie, i russi con una rapide mossa occuparono le due vie, che da Achaltzik e dall’Ararat menano verso Erzerum. Con questa diversione inaspettata i turchi furono minacciati a fianco e alle spalle, indi sgombrarono Kars per proteggere Erzerum. Williams rifiutò venire a conflitto co’ russi, perché nessuna probabilità di vittoria dalla sua parte. Radunava portante le sue truppe e i ricevuti rinforzi ad Erzerum; fortificava imponenti posizioni e manteneva le comunicazioni con Trebisonda e Sinòpe.

I pellegrini della carovana franco-belga emisero fin dal 12 aprile un i protesta, ora pubblicata n qualche giornale francese, contro le invasioni fatte dai greci scismatici ne’ santuari della Palestina.

La strada ferrata di congiunzione da Oderberg ad Oswiecitn è prossima al sue compimento e l’altra fra Oswiecim e Trzchinin, incominciata dall’amministrazione dello stato, potrà essere in breve aperta al pubblico servizio.

BORSA DI PARIGI

Luglio

3 per 103 aperto, chiuso

4 per 103 aperto, chiuso

0

66. 0560. 30.

93. 90. 93. 60

I

66. 25. 66. 15.

92. 75. 92. 75


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1855 ROMA 14 LUGLIO N 82

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RISPOSTA
AD UNA CORRISPONDENZA INSERITA
NEL NUM. 143 DEL CORRIERE ITALIANO

Un anonimo corrispondente del Corriere Italiano denunziò che la Censura, mentre vieta in Roma la circolazione di qualche stampa periodica, smette ogni scrupolo allorché trattasi di vendite al pubblico incanto di libri anco dall'Indice proscritti perché immorali o contrari al domina cattolico. E noi conoscendo, forse più che altri, la prudenza e la saviezza di coloro, che a queste cose presiedono, ci tenemmo in debito di produrre un articolo apologetico, col quale impugnammo, in sostanza, che i nostri revisori possano legittimamente esser colpiti di cosiffatta incriminazione. Il corrispondente non ebbe a grado la nostra generica negativa risposta, che d’altronde non poteva né doveva in altra guisa farsi ad una generica accusa;, indi, venute in. cruccio che non avessimo aggiustato cieca e servile credenza alla sua parola, replicava che «ci volte un bel coraggio a dargli delle mentite e ad invitarlo a indicare i libri, di cui la Censura con poca prudenza autorizzò la vendita, come s'egli avesse parlato a caso!»

Le quali cose stan bene soltanto a redarguir que’ pusilli che fecero professione di giurare in verbo magistri, non già noi seguaci della massima, che insegna doversi assolutamente ripudiare qualunque incolpazione che no si chiaramente provata..

L’anonimo portante (adattandosi un fratto ai nostri principi) ci la sapere che «non corsero ancora due mesi dacché la Polizia fece ritirare da una vendita fatta dal libraio Archini tutta la collezione dei giornali, che comparvero in Roma, durante la rivoluzione; e sa il mondo in qual fango cadde la stampa romana in quell’epoca! per cui non si deve sapere buon grado alla Censura, che ne aveva autorizzata la vendita»

Da ciò e’ si parrebbe che nel catalogo approvato dai revisori fosse stato dadovvero il titolo di Collezione dei giornali stampati in Roma, durante la rivoluzione, ma no’, questo titolo è di esclusiva invenzione del corrispondente, che in tal modo, non sappiamo per qual recondita sua ragione, volte nascondere le specifiche denominazioni de' giornali ammessi nel catalogo; e questi, se ben ci ricorda, non eran che cinque o sei, né alcun d’essi degl’imbrattati nel fango, in cui caddero il Don Pirlone a Roma e l’Arlecchino a Napoli;. né tutti comparvero durante la rivoluzione, mercecché vi eran pure il Vero Amico del Popolo e l’Osservatore romano, che si pubblicarono dopo la ristorazione del pontificio Governo. In quella collezione però di giornali, guari tutti incompleti, comprendevasi anche una miscellanea di fogli e di foglietti non distinti co’ loro titoli, laonde la Polizia richiamolli a sé, menovvi sopra opportune disamine; indi restituì la collezione al proprietario; senza averne tolto alcun che; mar nell’intervallo delle praticate indagini fai vendita de' libri era già stata fatta.

E fin qui non, è che un nonnulla in comparazione del turbinoso rovinio ch’indi ci vien sopra. Ecco i successivi sbuffi aquilonari che ci percuotono: «Ignora il Vero Amico del Popolo che nella occasione in cui fu venduta (nel 1853) la biblioteca dell'abate Hamilton inglese, si videro figurare nel catalogo stampato ed approvato dai censori le opere di BROWNE Religio Medici; di SANDERO De visibili Monarchia Ecclesiae, non che De Origine et Progressa schismatis anglicane, di ROUSSEAU JEAN JAQUES Opere complete, di MONTAIGNE Essais, di LEIBNITZIO Opusculum theologidimr, di BUCHANANO Poemata, di SALVADOR Histoire de la domination romaine en Judée; finalmente il BOCCACCIO! E tutte queste opere condannate dall'Indice furono vendute sotto mille occhi e senza riserva. Riassuma inoltre il Vero Amico quel catalogo e troverà che fu venduta pure l’opera les liaisons dangereuses edizione figurata. Non può all’Amico del Popolo essere ignota la immoralità di questo libre, che attacco la morale, offende l'onestà pubblica ed ha recati immensi danno. Sono decorsi pochi giorni dacché nella pubblica auzione fatta presso l’Archini apparve nel catalogo del la libreria dell'avvocato Lattanzi l’Histoire de la prostitution dans la ville de Paris, opera, che, quantunque non iscritta all’indice, tuttavia da non vendersi pubblicamente in Roma ove giustamente si osservano le più minute cautele per la morale pubblica.» E dopo di averci ad uno as uno enumerati i libri nocivi alla pubblica morale e venduti pubblicamente presso l’Archini alla pubblica auzione, il coscienzioso corrispondente profferisce la definitiva sentenza che «il Vero Amico del Popolo o trascura gl’interessi del popolo non assistendo mai alle pubbliche vendite, o trovasi in una beata ignoranza.» E con ciò che ha inteso dire? Forse che per non essere ignorante conviene assister alle pubbliche vendite dei libri? O che per garantire gl’interessi del popolo noi dovressimo sopravvegghiare a queste vendite?' Nel primo caso, non lasciamo che tutta la sapienza si accumuli nel corrispondente,; né pretendiamo che rimangane almeno un briciolino per noi; nel secondo; gl’interessi del popolo si tutelano dai competenti magistrati; mentre noi ci limitiamo a sostenere, per quanto è dato all’umile nostra parola, il rispetto e l’onore dovuto ad essi contro le ingiurie che loro si fanno per iscreditarli nella opinione del popolo, che si colpisce nel suo più vitale interesse quando altri procura d’insinuargli a disistimare i magistrati medesimi.

Ma messe da banda questo accessorio gentilezze favoriteci dall'anonimo che dichiara «esser sempre i suoi principii la verità e la decenza del suo paese» possiamo ad esaminare partitamente i libri condannati dall’Indice e fatti esporre alla pubblica vendita con poca prudenza dei revisori.

Anzi tutto però è da sapersi che ogni giorno revisori sono assediati dalla importunità di coloro, che smanano di rendere le ereditate librerie d'illustri letterati e d'illustri scienziati defunti, non che dalla impazienza degli editori che di continuo sono applicati alla stampa de cataloghi di libri destinati per lo più ad arricchire le biblioteche di altri, che saranno egualmente illustri allorché andranno quo plures abierunt. E di ciò fan fede anche i molti Manifesti, che cotidianamento si affiggono alla pubblica vista per tutti i cauli della città. Indi è che non dovrebbe far meraviglia, se, fra tante e tante migliaia di opere antiche e moderne è dimenticate da tutti è da pochi superficialmente conosciute, ai revisori tal volta ne sfuggisse alcuna che fosse delle nominatamente condannate dall’Indice è delle comprese nella generica proibizione; imperocché bisognerà pur ammettere che i revisori non hanno il privilegio della onniscienza, né possono conoscere tutte le cose pertrattate ne’ miliardi di libri e di opuscoli che d'ordinario servono a raccogliere in è la polvere delle biblioteche. Fra i quali è certamente Browne, il cui nome non trovasi nell’Indice, che senza dubbio, i revisori consultarono, e, non lo vi avendo invenuto, lo lasciarono nel catalogo.

Dopo ciò, è mestieri aver presente la massima introdotta dalla consuetudine di permettere alcune opere che quantunque scritte nell’Indice, hanno il pregio di una rara edizione, tanto più che siffatte opere sogliono p. issare nelle mani d’mtendenti ricoglitori muniti sempre delle debita licenze. Ed anche sotto questo rapporto il nome di Browne potea comparire nel catalogo, mercecché vi leggiamo l'annotazione della rarità della stampa.

Più agevolmente poi la indulgenza dei revisori è per quelle opere che, oltre il merito di rara edizione, sono d’insigni autori. Cosi nel catalogo era Le Decameron del Boccaccio tradotto in francese e stampato a Londra con molte finissime incisioni di ralenti bulini, e nessuna di queste, come siamo assicurati, ritraeva immagini di turpitudine; inoltre la edizione aveva il pregio singolare di esser fatta in caria di Olanda. Nulla «io di manco vi si appose l'avvertimento: Si ammette per il pregio dell'edizione e da rilasciarsi ai muniti di licenza. Lo stesso dee dirsi di Buchanano, autore illustre fra gl’inglesi, e di esso non già si ammisero Opera omnia, ma soltanto Poemata; e si sa che le opere più inique di Buchanano sono quelle scritte in prosa, mentre parecchie di quelle, che sono scritte in verso ed hanno il pregio di più forbita eleganza, non sono di scapito alla buona morale. La edizione poi di questi poemi era la rarissima fatta in Amsterdam il 1587. Similmente l'Essais di Montaigne, scrittore francese di celebrità universale, era la bella edizione di Didot del 1836, compatta a due colonne col ritratto dell'autore; ed oltre a ciò, avec notes et commentaires. Montaigne è una miniera di erudizione, non iscevera di mondiglie; ma le note e i comenti diedero argomento, per avventura, ai revisori onde più facilmente ne acconsentissero la vendita. Alla fin fine, Non ego paucis offendar maculis, diceva il Venosino; e, se lo schifiltoso corrispondente del Corriere avesse letto Montaigne, avrebbevi imparato al capitolo de la modération qualcosa che gli bisognava. Montaigne ivi dilucida la massima oraziana che

«Insani sapiens nomen ferat, aequus iniqui.

«Ultra quam salis est virtutem si ferat ipsam.

Ha egli capito? Anche il sapiente arrischia di esser qualificalo stolto ed anche il giusto si acquista il nome d'iniquo, quando pretendono che la virtù dei revisori sia portata a tal austerità da proscrivere anche la luce del sole, perché il sole ha qualche macchia; è a tal perfezione che ictu oculi valga a discernere le mende pur dove queste a occhio nudo e per consenso degli altri uomini non si trovano, come appresso ragioneremo. Ma se cosi adoperassero, allora non marcherebbe chi gli accusasse e di soverchia durezza, e di avversione alle scienze o di antipatia per le belle lettere.

Ma, come a principio ponemmo, i revisori sono soggetti a qualche involontaria inavvertenza. E involontaria veracemente fu la permissione delle Liaisons dangereuses (che noi non conosciamo) imperocché non furono vendute sotto mille occhi e senza riserva, ma invece, pria che la vendita alla pubblica auzione si effettuasse, vennero prestamente ritirate. tutta la colpa adunque consisterebbe nel non essersi badato a sopprimere quel titolo nel catalogo. E questa è colpa? Il fatto successivo evidentemente dimostra che non fuvvi alcun preventivo malizioso intendimento, senza il quale è inutile andare in cerca della colpa.

Quanto all’Histoire de la prostitution dans la ville de Paris, il corrispondente soppresse anche il reste del titolo, onde altri avessela reputata una istoria di laidezze e di sibaritici sudiciumi per vie maggiormente illaqueare nel vizio una effrenata adolescenza, che incautamente ruit per vetitum nefas. Ma essa dolta istoria (in due grossi volumi, in ottavo, da noi consultato) è considérée sous les rapports de l’hvgièn publique, de la morale et de l'administration par Parent Duchâtelet, e merita, a giudizio degl'intelligenti e de' costumati, di esser tutta e ben considerata da ogni medico e da ogni magistrato per applicare saggi provvedimenti contro gli abusi, che offendono la pubblica igiene e la morale.

Dell’ateo ebreo SALVADOR sono, finora, proibite le sue opere, nelle quali apertamente propugna l’orribile sua incredulità; ma la Histoire de la domination romaine en Judée (opera generalmente sconosciuta) manca tuttavia nell’Indice, che noi al biamo; quindi non sappiamo intendere come l'anonimo ve l’abbia rinvenuta.

ROUSSEAU! Oh qual nome mai si è permesso in un catalogo stampato in Roma per iscandalizzare il corrispondente del Corriere! stampato in Roma, dove la ecclesiastica Censura in materia di religione e di morale eminentemente s’innalza e si distingue sopra ogni altra di qualunque paese veramente civilizzato! Ma il cotante ombroso corrispondente smetta il suo spavento! Egli scambiò Jean Baptiste Rousseau con l’antisociale scrittore del Contralto sociale Jean Jaques Rousseau. Il nome dell'autore fu indicato per le iniziali J. B. e il corrispondente, supponendovi un errore tipografico, lesse J. J. e interpretò Jean Jaques. Le sue traveggole però non finiscono qui. Egli pronunciò in ital aao il titolo opera in francese. In italiano ei disse Opere complete, mentre il catalogo reca in francese Ouvres diverses, Odes et autres poésies, che sono quelle appunto raccolte per uso de' collegii, e di altre scuole in Francia.

Eccoci a LEIBNIZIO! E doveva egli permettersi l'0pusculum theologicum di un protestante? Chi soffermasi al nome degli autori risponde che nò; chi conosce ciò che nelle opere si contiene risponde che si. L’Opusculum theologicum di Leibnizio non venne alla luce che in questi ultimi tempi. Ne racconteremo brevemente la storia. Sotto il regno di Girolamo Bonaparte si rinvenne in Annover il manoscritto dell’Opusculum theologicum di Leibnizio. Re Girolamo presentollo al cardinal Fesch che giudicò essere in quello sviluppata la verità di quasi tutti i dommi cattolici, e perciò ne credette proficua la pubblicazione per confondere i protestanti con un’opera di un da loro stimatissimo filosofo e forse il più intelligente che sia sorte tra essi. Il manoscritto indi passò in mano dell'abbate La Croix, tuttora vivente, che lo sottomise con varie note critiche e commentazioni alla revisione della Censure ecclesiastica di Roma, la quale per procedere con la più matura prudenza deputò a faine accurata disamina il dottissimo padre Perrone, non ultimo ornamento della Compagnie di Gesù. il Perrone convenne per la opportunità della stampa, ed il reverendissimo padre Maestro del Sagro Palazzo Apostolico vi appose l'imprimatur, come vedesi nel volume messo a luce dal La Croix a Parigi, dove, per dare pubblicità più solenne alla comparsa di quel postumo leibniziano lavoro, ne fece una magnifica edizione. Se il corrispondente del Corriere ha modo di far leggere quest'opera di Leibnizio a qualche ostinato protestante, gli ne sapran buon grado tutti coloro che zelano l’onor di Dio e la verità della religione cattolica.

Rimane a dirsi qualcosa di SANDERO. Il corrispondente non vuole che vendasi l’opera De origine et progressa schismatis anglicani, quando che i buoni cattolici ne dovrebbero procurare una generale diffusione; imperocché essa è, come anche il Feller nel suo Diclionaire historique afferma, triste et trop vrai tableau les horreurs de ce schisme sanglant. Si farebbe ottima cosa a ristamparla insieme alla istoria del Davanzati su lo Scisma d’Inghilterra. Il corrispondente poi non può assolutamente sopportare che si permetta l’altra opera di Sandero De visibili monarchia Ecclesiae, nella quale (citiamo novellamente il Feller) il ne fait que démentrer l'autorité, la visibilità et l’infallibilità de l'eglise contro gli errori di Lutero, di Arrigo VIII e di Elisabetta, fondatori dell’arbitraria chiesa anglicana.

Abbiamo fiducia che dopo queste spiegazioni date al corrispondente del Corriere da noi, elle, a differenza di lui, ci troviamo in una beala ignoranza, e non istimerà opportuno di più provocare le nostra ilotaggine, perche, in qualunque caso, il sapiente non la suo pro’ a quistionare con l’ignorante, che parla più di quel che meno intende, secondo la proverbiale ariostesca sentenza.

Speriamo che l'anonimo interessandosi di cose più conformi alla giornalistica missione del Corriere, vorrà d'ora in poi lasciare certi vituperevoli pettegolezzi; e se amerà contendere, ci chiami alla più onorevole palestra delle politiche disquisizioni, che oggi sono tanto ricercate dalla impaziente curiosità non meno dei nostri lettori che di quelli del Corriere. Tornando esso sul medesimo argomento, non si adonterà se gli risponderemo col silenzio, mercecché non vogliamo notare altrui, né perdere il tempo in polemiche, che potrebbero esser considerale dal pubblico come che al di sopra della nostra competenza.

Fin qui abbiam difeso una causa di cui uno spirito di verità e di giustizia ci spinse ad essere spontanei propugnatori. Ora è Cicero che brevemente vuol dire qualche parola pro domo sua.

l'anonimo assicura che «l’Amico del Popolo in uno dei passati Numeri, assumendo un tuono beffar do, scrisse che l’armata piemontese non ha segnalato il suo arriva in Crimea con nessun memorabile fatto.» Indi ci esorta «ad attendere e vedere come sul campo dell’onore gl’italiani non mancarono mai a loro i stessi. E poi ci dice che se amiamo il nostro paese, anzi che abbandonarci ai sarcasmi che ci degradano, dobbiamo consultare la storia e ricordarci quello che un male inteso spirito di partito ci ha fatto dimenticare.»

Questi rimproveri sono meramente gratuiti. Noi nella nostra rivista del mese di maggio dicemmo soltanto: «Delle truppe piemontesi finora nessuna memoranda gesta, ma il giornalismo subalpino ne impromette ch'esse in quelle lontane regioni proveranno

«Che l’antico valore

«Negl’italici cuor non è ancor morto.»

E questo è sarcasmo? questo é assumer tuono beffardo? questo è parlare per un male inteso spirito di partito? Anche gli odierni giornali recano che le truppe i piemontesi non fecero nulla in Crimea; e noi fin dall'ultimo di maggio le prenunziavamo capaci di operare geste memorande. Noi se avessimo lor voluto recare oltraggio, avremmo potuto invocare qualche giornale è di Torino è di Genova che ne la vol la in senso veramente ironico; ma perché amiamo il nostro paese citammo genericamente quel giornalismo subalpino che ragiona della spedizione piemontese con tutti i riguardi dovuti all’onor nazionale.

DOMENICO VENTURINI

Fra le tanto svariate narrazioni che corsero della battaglia del 18 giugno presso Malakoff, noi, per favellarne positivamente, stimammo opportuno di attendere le relazioni officiali di Pelissier e di Gortschakoff. Pervenute queste, diamo di quel fatto l’istorico racconto.

All’alba del 17 giugno gli alleati aprirono un fuoco vivissimo contro i forti della Karabelnaia, che rispondevano non meno energicamente. Alle ore 2 pomeridiane gli occidentali cannoneggiarono anche l’ala destra del nimico, perciò tutta la linea delle opere russe di difesa, fino a sera avanzata. Durante la notte, razzi e bombe caddero dentro Sebastopoli, nella rada e nella parte settentrionale. I russi reintegrarono assai bene i danni delle fortificazioni e sostituirono nuovi cannoni ai molti che furono smontali. Pelissier decise che alle ore 3 del mattino sarebbesi dato l’attacco. Doveano agire di concerto la divisione di Mayran alla ala destra, la divisione di Brunet a destra di Malakoff e quella di Autemarre alla sinistra. La divisione della guardia imperiale formava la riserva. L’azione doveva incominciare a un segnale di Pelissier dalle batterie Lancastre. Mayran che principio all’attacco, avendo creduto, per errore, di aver visto il segnale statuito. I russi opposero un terribile fuoco di artiglieria e di moschetteria alla marcia dei francesi di Mayran; quando Pelissier dava il segnale dalle batterie. Laurcastre, Mayran era già messo fuori di combattimento, la costui divisione si rannodò sotto il comando del generale Failly, alla cui destra sopravvennero in soccorso le truppe del generale Meiunet, che occuparono il fondo del burrone.

Al segnale di Pelissier, il generale Brunet destinato all’attacco del centro non si era posto per anco in perfetto ordine di battaglia. Pur mosse vigorosamente; una palla le ferì mortalmente; la sua divisione passò al generale Lafont, le cui truppe furono affidate al colonnello Lorencez.

Autemarre non poté attaccare prima di Brunet, Ma i suoi valorosi soldati si spinsero con tale slancio che giunsero al trinceramento presso la torre di Malakoff, varcarono il parapetto, entrarono nella cinta, pugnarono alla baionetta, respinti nel fossato si gettarono contro la batteria Gervais, vi penetrarono dentro, discacciarono il battaglione di fanteria che vi era, lo inseguirono nella ritirata, occuparono gli edifizi prossimi alla Karabelnaia, da Malakoff fino alla baia della darsena. Il generale russo Chruleff con una compagnie forte di Scoski, cinque compagnie dei reggimento di Iakertsch e un battaglione del reggimento di Ielets, fece impeto contro i francesi, espulseli dalla batteria Gervais, e gl'insegui fino alle trincee d'assedio, nelle quali i francesi rientrarono. E la pugna cessava.

I francesi ebbero morti 37 ufficiali e 1544 fra sottufficiali e soldati, alcuni de' quali scomparsi; feriti 96 ufficiali e 1644 soldati; prigionieri 17 ufficiali.

De' russi morirono nelle giornate del 17 e del 18 un officiale superiore, 4 ufficiali subalterni e 530 soldati (6)a; restarono feriti 6 ufficiali superiori, 42 subalterni e circa 3378 soldati.

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STORIA CONTEMPORANEA

BOLOGNA

L’austriaco tenente maresciallo governatore civile e militare in Bologna conte Degenfeld-Schonburg comandante l’ottavo corpo dell’armata imperiale con notificazione dei 7 luglio ha ordinato che sieno immediatamente arrestati e fucilati senza avere riguardo ad alcuna circostanza attenuante od escusante coloro che varranno colti nell'atto stesso di una aggressione, invasione è rapina; è che col proprio fatto sia coll’offrire asilo ai malviventi, sia coll’avvertirli del vicino pericolo, è porgendo in qualunque altra maniera spontaneo aiuto ed appoggio ai malandrini si rendessero complici dei loro delitti, od in qualunque altro modo sieno concorsi a renderne sicuro e pieno il successo è che sospetti per la loro triste condotta venissero sorpresi in flagrante delazione di arma da fuoco è da taglio.

IMPERO AUSTRIACO

Il supremo comando dell’armata austriaca ordinò la costruzione di due opere fortificatorie sul cosi detto Tbierberg presso Kufstein.

Per ordine imperiale gli attuali consiglieri aulici del comando supremo dell'armata si chiameranno commissari i generali di guerra, e i segretarii aulici avranno il titolo di commissarii superiori di guerra.

GERMANIA

(Disp. tel.) A Berlino si prepara un trattato con l’Austria. Vi aderirà tutta la Germania.

L’Austria la nella Turingia considerevoli acquisti di cavalli, specialmente di quelli che servono per la cavalleria leggiera.

La Sassonia acquista molti cavalli; dal ducato di Gotha soltanto furono già trasportati in Sassonia 400 cavalli.

IMPERO FRANCESE

Si fanno nuove e grosse compre di cavalli in Germania per conto della Francia; i cavalli comperali si spediscono subito sulle strade ferrate alla loro destinazione.

(Disp. tel.) Anche il Senato dichiarà a voti unanimi che non si oppone all’imprestito di 750 milioni di franchi, né alla leva anticipata di 140 mila uomini.

SPAGNA

(Disp. tel. Madrid 6) sette battaglioni di fanteria e sei squadroni di cavalleria con due batterie furono spediti in Catalogna.

INGHILTERRA

Per ordine dell’ammiragliato inglese furono armate di mortai parecchie antiche fregate.

Si assicura che Westmoreland tornato da Vienna a Londra abbia dato la sua dimissione dal posto di ambasciatore inglese presso la Corte austriaca. La voce pubblica già indica come di lui successore lord Elliot, che fu segretario di legazione all’Aja sotto lord Abercf Rombv; anzi v’ha chi afferma che Elliot abbia effettivamente ricevuto la nomina di ambasciatore inglese a Vienna.

Vuolsi che il re del Belgio giunto a Londra il 3 di luglio abbia da compiere una missione pacificatrice.

IMPERO RUSSO

(Disp. tel. Berlino 7) II principe di Prussia recasi a Pietroburgo per affari di famiglia. Questo viaggio non ha verun significato politico. (Cosi assicura il dispaccio);

Sembra che l’imperatore Alessandro sia inclinato à riaprire, almeno per le facoltà più necessarie, la Università di Varsavia, che fu soppressa nel 1831.

Il granduca M chele ha promesso a Varsavia che lo czar andrà in breve a visitare quella città. Si parla di alcune disposizioni date da quel principe per simile contingenza. E si aggiunge aver detto ai presidenti delle maestranze: «L’imperatore verrà in questo medesimo paese a trovare i polacchi, ed assicurando loro una patria, la dividerà con essi.»

NOTIZIE DELLA GUERRA

L’Inghilterra aumentò la crociera nel golfo di Bomia, perché malgrado il blocco, la navigazione in quelle acque é ancora molto attira.

É voce a Stocolma che gl’inglesi vogliono occupare l’isola di Gottanplow.

Parecchi uffiziali francesi si recarono da Ismail pascià a Silistria.

Si trasportarono a Woolwich molte armi per la legione polacca. Esse saranno mandate a Costantinopoli; l'indirizzo delle casse dice: «Al generale conte Zamovski, legione polacca, Costantinopoli.»

(Disp. tel.) Nuovi rinforzi furono spediti all’esercito turco di Eupatoria.

(Disp. tel. Parigi 10) Scrive Pelissier la sera dell'8; Nulla di nuovo; i lavori del Carenaggio progrediscono, malgrado il fuoco vivissimo del nimico.

Notizie private giunte a Vienna dalla Crimea recano che ogni giorno si trasportano feriti n gli ospedali di Kamiesch e di Balaclava in conseguenza delle continue scaramuccie fra i posti avanzati.

Documenti ministeriali provano che i militari della spedizione francese in Oriente morti nei tredici decorsi mesi sia su i campi di battaglia, sia nelle ambulanze, sia negli ospedali, è per ferite è per colera è per altre malattie danno il complessivo numero di 14205.

Corse voce a Varna che i russi sulla sinistra della Cernaia si fossero avviati nuovamente alquanto più a mezzodì.

Ai 5 giugno Murawiaff varcò la frontiera avviandosi sopra Zaim, villaggio poco distante da Kars. Ci delle sue colonne s'impadronì di Ardagan, che le truppe turche comandate da Aslan pascià sgombrarono allo avvicinarsi del nimico. Sopra un altro punto più vicino al Mar Nero un nerbo di truppe regolari e di milizie della Mingrelia condotte dal principe Bagralion forza i turchi ad abbandonare un lor campo è trincierato presso Legra e Oiehkomour e a ritirarsi sotto la protezione della fortezza di Tsikhedziez.

(Disp. tel.) Kars fu occupata dai russi.

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La Bilancia riprende le sue pubblicazioni che furono sospese da circa sei mesi in quà.

Mentre nell’attuale stagione v’ha taluni che pensasse a ritirarsi in luoghi di aria salubre; ci piace suggerire che Oriolo distante da Roma trenta miglia è forse uno de' migliori paesi che all’uopo possano essere ricercati. Vi sono bellissime passeggiate di ben lunghe e larghe strade adombrate anco sul meriggio da fitti alberi lateralmente disposti. È incantevole quella che da Oriolo al prossimo Monte Virginio si distende in linea retta. Il clima è de' più eccellenti. Vi si veggono le più romantiche prospettive. Vi si trovano abitazioni di 3, 4, 6 e più camere. Chi avesse vaghezza di profittarne potrà ricreare in quest’Uffizio le opportune indicazioni.


SUPPLEMENTO AL NUM. 82

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Gli affari della guerra ne! Baltico sono di qualche danno ai russi, di poco è niun vantaggio agli alleati. Ed infatti qual vantaggio può loro derivare dall’incendio di qualche magazzino di Sweaborg e dalla distruzione di Nystadt? Tutto il resto si limita a ricognizioni delle coste e a crociere nel golfo di Botnia.

Sembra che i russi dopo che, minacciando di entrare in Bulgaria, richiamarono imponenti forze nimiche nelle vicinanze dobruscane, non facciano più le viste di operare quella irruzione, il perché vuolsi che uno scopo strategico s'includesse nei loro movimenti verso i I basso Danubio. Intanto la improvvisa peritanza moscovita, a quanto dicesi, va persuadendo i turchi a tentare una campagna in Bessarabia. Certo una vittoria ottomana in quelle parti potrebbe mutare aspetto alla guerra, imperocché avanzandosi le truppe del padisciah al di là del Niester non sarebbe improbabile di chiudere i russi della taurica penisola, intercidendo loro le comunicazioni anche dalla parte di Perekop. Ma le falangi dello czar che sono agglomerate al di qua dell’istmo di Perekop, e a Nicolajeff e in altri punti dell’ipotetico passaggio dei turchi rendono assai problematica una costoro buona riuscita. Ed ove fallisse la impresa dei turchi in Bessarabia, i russi allora veramente potrebbero, volendo, valicare i Balcani e presentarsi a tamburo battente sotto le mura di Costantinopoli. Chi loro si opporrebbe? Forse i turchi dopo che fossero rimasti sconfitti? Forse gl’inglesi e i francesi che sono impegnati nelle guerre della Crimea? Forse gli austriaci che si limitano a guardare i Principati danubiani, e che, mediante la recente diminuzione del loro esercito, non si troverebbero in grado di fare una efficace resistenza ad un subitaneo colpo di mano del moscovite? Le son tutte cose e circostanze che deggiono bene considerarsi pria di avventurar giudizii promittenti un prospero successo alla entrata dei turchi in Bessarabia.

In Crimea non si è rinnovellato alcun fatto importante innanzi a Sebastopoli, né sulla Cernaia; mentre però queste cose scriviamo, forse il telegrafo è in movimento per annunziarci alcun replicato vigoroso attacco degli alleati contro le posizioni dei russi. Lo stesso relativamente ad Eupatoria, ma qui sono i russi che si mettevano in acconcio di durò un assalto alle posizioni di Omer pascià.

Nell Asia i moscoviti fanno progressi che non si possono dissimulare. Kars è sgombrata dai turchi che si ritirarono ad Erzerum. Murawieff si avanza; e Williams si limita ad un altitudine meramente difensiva. Ciò dimostra ad evidenza che l’armata ottomana della Anatolia versa in gravissimi pericoli.

Gli accordi della linea politica da seguirsi in comune dall’Austria e dalla Prussia nelle differenze esterne non si paiono combinati. Le relazioni austro-prussiane son sempre nello stato di due mesi fa. Cosi quanto alla apparenza; come in sostanza poi si stien le cose, né a noi né ad altri di nostra schiera è dato conoscere.

A Pietroburgo invalse la opinione che l’Austria, in qualunque caso, non impugnerà mai le armi contro la Russia. Il malcontento de' contadini della Ukrania di tanto in tanto qua e la si riproduce. Vogliono abolita la schiavitù. La Polonia rigurgita di soldatesche d’ogni generazione; la nazione amerebbe ricostituito un regno polacco e le sue simpatie sono pel gran duca Niccolò. Il nuovo czar pensa seriamente a questo è forse in breve si pubblicheranno i lavori fatti da Nesselrode e Pasckiewiteh su tal proposito.

Riguardo alla Svezia e alla Danimarca, le notizie che pervengono da quelle parti cominciano a far vacillare la fede nella conservazione della neutralità. Si esaminano ne circoli di Copenaga e di Stocolma le probabilità favorevoli e contrarie alla guerra, si discute la scopo di questa, e si mette studio ad attutare gli spiriti di colore che temono si prenda parte contro la Russia. A Copenaga son due partiti, che attribuiscono le sciagure patite in questo secolo dalla Danimarca l’uno alla Russia, l'altro alla Inghilterra; pur ambidue s’incontrano poi laddove anzi che le cose passate stimasi opportuno di calcolare gl’interessi presenti. E su tal punto si a Stocolma come a Copenaga si va d’accordo di non ingerirsi nella guerra finché rimangasi circoscritta nei limiti di quistione orientale.

Il re di Danimarca giurò di osservare la nuova costituzione del reame. I ministri, seconda questa, sono responsabili; il presidente del Consiglio è nominato dal re; non ispetta ai Consiglio de' Ministri d'iniziare provvedimenti; le diete particolari del regno e dei ducati si adunano ogni due anni; in tal periodo non potranno essere sciolte la terra volta; il re compone le discrepanze fra le Diete e il Consiglio; ai Consiglio della monarchia si aggiungono altri 30 membri, cioè 17 dalla Danimarca, 8 dalle Schleswig, 5 dall’Holstein; ogni urgente quistione relativa all'Holstein dee sempre regolarsi separatamente.

Il re e il principe reale di Svezia si applicano di continuo a sopravvegghiare gli esercizi delle truppe messe sul piede di guerra per tenerle pronte ad ogni i occorrenza.

In Francia il Corpo legislativo accordò voti unanimi l’imprestito di 750 milioni: di franchi, e la leva del future anno da farsi in questo, la quale darà per lo meno un 140 mila uomini. Cosi la guerra sarà energicamente continuata. Riportiamo il discorso preannunciato dell’imperatore Napoleone nell’apertura della parlamentaria sessione il 2 di luglio.

«Signori Senatori, Signori Deputati! La negoziazioni diplomatiche intavolate durante la vostra ultima scissone vi avevano fatto presentire che in sarei obbligato a richiamarvi quando esse fossero arrivate al loro termine. Disgraziatamente le conferenze di Vienna furono impotenti per produrre la pace. Io vengo dunque a fare cm nuovo appello al patriotismo dei paese ed al vostro. Abbiamo noi forse mancato di moderazione nel dettare le condizioni? Io non temo l’esame davanti a voi di tal questione. Era circa un anno dacché si faceva la guerra, e già la Francia e l’Inghilterra avevano salvata la Turchia, guadagnate due battaglie, forza(a la Russia a sgombrare i Principati ed esaurire le sue forze per difendere la Crimea. Finalmente avevamo in favor nostro l’adesione dell’Austria e l’approvazione morale dei resto d’Europa. In questa situazione il gabinetto di Vienna ci domandò se consentiremmo a trattare sopra frasi che già erano state vagamente formulate prima dei nostri successi. Pareva naturale, dalla parte nostra, un rifiuto. Non dovevasi egli, in fatti, credere che le esigenze della Francia e dell'Inghilterra si sarebbero au monta le in proporzione della grandezza della lotta e dei sacrifizii già fatti? Ebbene! La Francia e l’Inghilterra non si sono prevalse dei loro vantaggi, né dei diritti che offrivano loro i trattati vigenti; tanto avevano esse a cuore di render più facile la pace, e di dare una prova irrevocabile della loro moderazione! Noi ci siam limitati a richiedere, per l'interesse dell’Alemagna la libera navigazione dei Danubio e una diga contro la piena che viene incessantemente dalla parte della Russia ad ostruire l’imboccatura di quel gran fiume; e per l’interesse della Turchia e dell’Austria una miglior costituzione dei Principati, affinché servano di bastione contro le sempre rinascenti invasioni dei nord. Per l'interesse poi dell'umanità e della giustizia chiedemmo le stesse garanzie pei cristiani di tutte le comunioni, sotto la esclusiva proiezione dei Sultano; nell’interesse finalmente della Porta, come dell’intera Europa abbiam chiesto che la Russia limitasse a un ragionevole numero i vascelli ch’essa tiene, al sicuro da ogni attacco, nel mar Nero, ed ai quali non può attribuirsi che uno scopo di aggressione. Ebbene! tutte queste proposizioni che in chiamerò magnanime atteso il loro disinteresse, e che erano state in massima approvate dall’Austria, dalla Prussia e dalla Russia medesima, svanirono nelle conferenze. La Russia che aveva acconsentito teoricamente a porre un termine alla sua preponderanza nel Mar Nero, ha ricusato di accedere ad ogni limitazione delle sue forze navali, e noi stiamo sempre aspettando che l’Austria eseguisca i suoi impegni, consistenti a dare al nostro trattato il carattere d’alleanza offensiva e difensiva se le negoziazioni non avessero avuto un buon esito. L’Austria ci ha proposto, è vero, di garantire insieme con essa, mediante un trattato, l’indipendenza della Turchia, e di considerare in seguito come casus belli il caso in che il numero dei vascelli della Russia fosse maggiore di quello che esisteva prima della guerra. l'accettare una simile proposizione era impossibile; imperocché essa non obbligava a nulla la Russia, e noi al contrario sanzionavamo apparentemente con una convenzione la sua preponderanza nel mar Nero. La guerra dunque dovette proseguire il suo corso. L’ammirabile zelo dell’armata e della flotta produrrà ben presto, lo spero, un felice risultato; a voi stà il darmi i mezzi per continuare la lotta. Il paese ha già mostrato quali fossero le sue risorse e la sua fiducia in me. Esso aveva offerto, mesi sono, 1700 milioni più di quello che in gli domandava; una parte di questi basterà per sostenere il suo onor militare e i suoi diritti come grande nazione. Io aveva risoluto di andare a pormi in mezzo a quella valente armata, ove la presenza dei sovrano non sarebbe riuscita senza una felice influenza; e testimone degli eroici sforzi dei nostri soldati, sarei stato altero di poterli guidare ma le gravi questioni agita le all’estero sono rimaste sempre sospese, e la natura delle circostanze ha richiesto nell’interno nuove importanti misure. Fu percioché con dolore in abbandonai il mio progetto. Il mio governo vi proporrà di totare l'annua(; )legge di reclutamento. Non vi sarà leva straordinaria, e si riformerà nelle vie consuete, che necessitano, per la regolarità dell’amministrazione, il voto della leva un anno innanzi. Terminando, è signori paghiamo solennemente un giusto tributo di elogio a quelli che combattono per la patria; associamoci al suo rammarico per quelli di cui deplora la perdita. L’esempio di tanta abnegazione e di tanta costanza non sarà stato dato invano al mondo. I sacrifizii necessarii non ci scoraggiscano, perché, come sapete, una nazione deve è abdicare ogni parte politica, è se essa ha l’istinto e la volontà di agire conformemente alla sua generosa natura, alle sue istoriche tradizioni, alla sua missione provvidenziale, deve anche di quando in quando sopportare le prove che sole possono ritemprarla e portarla al grado che le è dovuto. Fiducia in Dio, perseveranza nei nostri sforzi, e arriveremo a una pace degna dell’alleanza di due grandi popoli.»

Quanto alla Spagna, è già un anno dacché quella penisola ribellatasi al ministero di San Luis arde in continua lotta di fazioni. I democratici avversano ogni principio di monarchia; i carlisti, specialmente nelle provincie meridionali, vogliono proclamare re di Spagna il conte di Montemolino. Tranne poche eccezioni, l’esercito rimase fedele alla causa de Ha regina. Il formidabile aspetto di 40000 operai che s’impadronirono di Barcellona basta a fornire la misura delle forze del partito democratico, che minaccia di precipitare il paese nelle più tremende catastrofi. Oltre a questo, gl'intricati viluppi finanziari crescono gl’imbarazzi dei ministero, che mal può sopperire alle spese e provvedere ai pubblici bisogni.

Gravi turbamenti minacciano la interna quiete dell'Inghilterra. La riforma amministrativa dei paese è pur sempre l’argomento di numerosissime riunioni di popolo e di concioni piuttosto violente. In alcuna di tali adunanze l’ardore della quistione degenera anche in tumulte, sebbene di non gravi conseguenze.

In Piemonte ancora principia ad introdursi l’uso dei meetings inglesi (Movim.). A Genova già operossi qualche popolare riunione per chiedere alla parlamentaria sapienza provvedimenti che diminuiscano la gravezza delle pubbliche imposte. Per ora, nulla intervenne che abbia turbato la cittadina quiete; ma chi è sicuro che queste improvvisate assemblee cosi procederanno in avvenire? e chi é sicuro che dalle cose finanziarie non passeranno a cose di maggiore importanza?

Corse come positiva la morte dell'imperatore cinese, la quale nelle circostanze presenti potrebbe avere conseguenze importantissime anche per la quistione che si discute in Europa. I ribelli della Cina forse riprenderebbero allora lena più vigorosa; lo czar forse allora spingerebbe innanzi entro quell’Impero le sue truppe; e queste, combattendo i rivoluzionarii di là, forse si aprirebbero un passaggio che facesse capo propriamente alle Indie inglesi. Ma, secondo le ultime notizie, la morte dei fratello del sole non è che una voce.



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1855 ROMA 16 LUGLIO N 83

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Mentre tutti gli occhi sono rivolti alle rupi di Malakoff ed alle turrite finora inespugnate mura di Sebastopoli, sembra che i russi abbiano immaginalo di presentare alla attonita Europa lo spettatolo di una sostanziale diversione portando sur un altro punto i! vero teatro della guerra. Noi la ragioniamo cosi. Gli alleati chiedevano rinforzi per le loro operazioni nella Crimea, e quasi tutti questi rinforzi oggi, anzi che chiamarsi a Balaclava è ad Eupatoria, si lasciano andare a Varna, si spingono a Silistria, si collocano nelle più interessanti posizioni della Dobrudsca lungo la sponda del Danubio. E perché ciò? Forse per tentare una campagna in Bessarabia? Crederemo che si quando per siffatta impresa si possa disporre di un valoroso esercito attivo di 120 mila uomini almeno. Il quale al presente non ci ha, tranne il caso che le truppe austriache di Coronini volessero aiutare il gran movimento, il che non pare. Dunque egli è mestieri conchiudere ché gli alleati persuasi che i russi intendano a passare il Danubio, a valicare i Balcani e a marciare sopra Costantinopoli, si dispongano a respingere questa ipotetica irruzione moscovita che sarebbe fatalissima per le sue conseguenze. Questi i novelli pericoli dalla parte dell'Europa. Ora osserviamo come si stien le cose dalla parte dell'Asia. Murawieff s'impadronii di Kars, e già forse i suoi cannoni rimbombano presso Erzerum. Si spera che i turchi di Williams possano opporre valida resistenza ma fra i casi della guerra si annovera pur quella che i russi possano superar. gli ostacoli nimici. Ed in tal caso chi vieterebbe a Murawieff di avanzarsi fino a Scutari e di piantare le sue batterie sur Bosforo incontro a Costantinopoli? Ma il supposto inoltramento dei russi nella Anatolia dovrebbe sempre essere in relazione al supposto inoltramento dei russi al di qua del Danubio. Il criterio strategico non può scinderez la simultaneità di queste messe, le quali tenderebbero nientemeno che a chiudere il regresso dai Mar Nero a colora che vi si trovan dentro. Come si svolgeranno le idee dei russi in Bulgaria, ancora non può dirsi, né congetturarsi, mercecché ancora niun tentativo per tradurle in atto. In Asia però esse idee si vanno svolgendo con assai prospera fortuna. Murawieff prende i suoi posti avanzati in attendendo che i suoi compagni di Europa gli dieno avviso a procèdere più oltre. Se questo avviso potrà esser dato, la guerra della Tauride forse assumerà immediatamente l'aspetto di guerra europea.

GIORNALISMO

Lo Czar afferma essersi conchiusa tra la Francia e l’Austria una convenzione militare, nella quale sono' preveduti tutti i casi possibili intorno allo sviluppo della guerra, e stabiliti i mezzi che, secondo le occorrenze, si dovranno adoperare. Aggiugne inoltre che a questa convenzione ne conseguitò un’altra segreta fra quelle due Potenze. Dice poi quel giornale: «La presa di Sebastopoli sarebbe un fatto importantissimo: esso darebbe alla flotta occidentale la dominazione del Caucaso, del Danubio e della Russia meridionale. Egli è dunque cosa del tutto naturale che l’Austria abbia voluto, anticipatamente, mettersi di accordo con la Francia sulle conseguenze dei successi della guerra più è meno proficui.» Questa chiosa esplicativa dimostra che lo Czar non si appoggiò che sopra conghietture, e da esse con una transizione più che pindarica, fece emergere il fatto positivo delle segrete convenzioni. Ma non è solo lo Czar a tener simile credenza; anche la Gazzetta di Woss sembra disposta ad abbracciare le medesime idee; imperocché alle supposte segrete convenzioni ella riferisce il passaggio a Vienna. di Thouvenel nuovo ambasciatore francese a Costantinopoli Thouvenel, cosi raccontasi, ebbe la missione di passare per Vienna onde comunicare interamente al gabinetto austriaco le intenzioni della Francia sul futuro stato delle cose, e prevenire in tal modo le discrepanze che in seguito potessero sorgere ove l’attitudine dell’Austria fosse diversa da quella della Francia, diverse cioè da quella che si è segretamente combinata. Quando i giornalisti non hanno altro a dire, uccellano a mosche, inania captant, e si fanno interpreti dei proprii sogni.

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Un carteggio da Pietroburgo alla Gazzetta di Milano parla di numerosi arresti operati in quella città capitale dell’Impero russo, a Mosca ed in altri luoghi. Sa attribuiscono alla scoperta di una vasta: cospirazione simile a quella, del 1825! E alla Presse scrivono pure di la in questi termini:

«Da parecchi giorni parlasi degli arresti fatti a Pietroburgo, a Mosca ed in altre provincie della grande e della piccola Russia.. Queste misure di rigore si riferiscono al la scoperta di. una congiura. del partito slavo, e, secondo altri, nello scopo dell’agitazione promossa nel 1825. Intanto è cosa positiva che furono incarcerati quattro generali in servizi è attivo, due professori della Università di Kiew, nonché un principe figlio di un antico ministro, assai conosciuto per le sue opinioni e tendenze liberali. Si è anche diffuso il grido che il vecchio generale Yeruntoff è guardato a vista.»

Noi non vogliamo impugnare il fatto perché possibile ma può essere ancora che certe corrispondenze si faccian venire da Pietroburgo per darci ad intendere che la Russia versa in gravi imbarazzi in terni e che perciò non è in grado di disporre di tutte le sue forze contro l’Occidente, dovendo lasciar buona parte di esse ora per tenere a freno i riottosi contadini dell’Ukrania, ora per comprimere ogni tentativo rivoluzionario in Polonia, finalmente per tutelare la persona dell’imperatore contro un colpo di mano di una estesissima congiura! Il fatto innegabile però è che con tante inquietudini e paure interne, sempre vengono verso il mezzogiorno dell'impero eserciti imponentissimi, che certamente soprabbondano per le bisogne della Crimea.

STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Il governo di Napoli (cosi la Gazz. di Vienna e dei sobb.) aumentò il dazio d’uscita del fieno; e proibì la esportazione di canapé e di viveri per la Crimea. Questa risoluzione die’ luogo a vive rimostranze da parte dei rappresentanti di Francia e d’Inghilterra.

Due dispacci marsigliesi (riferiti dalla Patrie) annunziano numerosi arresti politici a Napoli. Le relazioni degli abitanti del Rogne delle Due Sicilie col Piemonte formano l'oggetto di una severa vigilanza. A Messina, per paura del colora, quasi tutti gli abitanti presero a pigione case è capanne nelle adiacenti campagne. Queste cose, benché ripetute dalla Gazzetta ufficiale di Milano, forse non mancano di esagerazione.

PIEMONTE

La Verità di Nizza del 10 scrive che il corriere di Torino fu fermato dai ladri sul colle di Tenda. Involarono il pacco delle lettere e i danari de' viaggiatori. La casa Laugier a Torino fu svaligiata dai ladri; le cose derubate ascendono. a 200 mila lire.

IMPERO AUSTRIACO

Il governo austriaco (secondo alcuni) in seguito alla recente legge piemontese di soppressione di parecchie comuni la religiose, ha ordinate che sia sospeso il pagamento dei frutti spellanti a qualunque fondazione religiosa nello Stato Sardo pei beni posseduti nell'Impero d’Austria.

Questa misura potrebbe seriamente intralciare i calcoli fatti preventivamente sulle rendite delle corporazioni soppresse.

Il congedo delle riserve austriache continua rapidamente. Le stazioni delle strade ferrate del settentrione e dei mezzogiorno paiono piazze d'armi. Tanti sono i militi che tornano alle lor case!

Ai 10 giunse da Varsavia a Vienna il corriere Jautukoff con dispacci per l’ambasciata russa.

Il governo austriaco (cosi assicurasi) si dispone a rafforzare le guernigioni delle sue provincie italiano è della Dalmazia.

GERMANIA

Si ritiene per fermo che l'austriaco barone Prokesch sia incaricalo di fare alla Dieta germanica la proposta di mantenere sul piede di guerra i contingenti federali. Nella Commissione militare della Dieta di Francoforte si è ultimamente agitata la quistione di fortificare le coste alemanne. del Baltico. E la Prussia a questo riguardo non intralasciò cosa alcuna; imperocché mise tutti i suoi porti del Baltico in buono stato di difesa. Si eressero a Pillau, a Cotberg, a Swinemunda e nel porto esteriore di Stettino opere che forse non basterebbero a impedire uno sbarco di truppe. Il resto poi della costa del Baltico, sopratutto i porti meclemburghesi di Warnemunda, di Wismar e di Travemunda, non che i porti esteriori di Lubecca e quelli dello Schleswig-Holstein sono sforniti affatto di difesa. Potrebbe quindi facilmente succedere che una dozzina di vapori da guerra s’impadronissero di quella città, e mettessero a terra buon nerbo di truppe.

INGHILTERRA

Il governo inglese ebbe la prova che alcuni emigrati politici diedero opera a promuovere i tumulti di recente avvenuti a Londra sotto il pretesto di riunioni per chiedere la riforma amministrativa. Si assicura che il Governo prenderà energici provvedimenti per tutelare la vita e i beni dei sudditi britannici contro le inspirazioni e le pratiche degli emigrati.

SPAGNA

Una banda carlista di oltre 200 uomini entrò in Catalogna.

La maggioranza dei consiglieri municipali di Barcellona ai 4 diede la sua dimissione che non fu accettata dal capitano generale. Nuove truppe intanto arrivavano da Girona e da parecchi altri punti; si accasermavano nei forti.

(Dup. tel. Perpignan 12) Il ristabilimento dell’ordine a Barcellona ai 12 fu assicurato. Parecchi fabbricanti riaprirono le loro officine. I colpevoli sono arrestati e verranno puniti. La missione dell'aiutante di campo di Espartero riusci compiutamente.

PORTOGALLO

Nella notte del 22 giugno il reggimento Num. 4 si ammutinò ad Elyas città portoghese presso la frontiera spagnuola. Il colonnello Lacerda seppe fare in modo di arrestare in tempo quella dimostrazione, cui si presta una causa politica.

GRECIA

La situazione della Grecia è sempre a un di presso la medesima. Quando cessano i ladronecci e le devastazioni in una provincia, ne desolano un altra. Ora la disgrazia toccò all’Eubea, la quale è infestata da molte bande di masnadieri, che si dicono guidati da una forza occulta. Nel Senato di Atene si fece in proposito una interpellanza Manrocordato, il quale non seppe negare la verità di questi disastri.

MONTENEGRO

Si annunzia che il principe Danilo si terra neutrale nella guerra presente, qualora gli si accordino la immediata consegna delle isole del lago di Scutari, Broujina e Lessandra; la promessa di una ampliazione territoriale del Montenegro al termine della guerra; il riconoscimento della indipendenza politica e territoriale del Montenegro; la libertà illimitata del commercio e della navigazione; la scambievole consegna dei delinquenti si politici come di altro genere.

(Disp. tel.) I turchi, onde evitare spargimento di sangue, si ritirarono dalle posizioni presso Niksich e lasciarono ai montenegrini i campi controversi!

IMPERO OTTOMANO

(Disp. tel.) Il sultano ricevette un imprestito di 18 milioni di franchi.

IMPERO MESSO

Fra le congetture, che si fanno sul viaggio del principe di Prussia a Pietroburgo, si ha pur quella che riannette una qualche relazione con l'intendimento dell’imperatore Alessandro II sulla ricostituzione della Polonia in reame.

NOTIZIE DELLA GUERRA

l'ingegnere francese Lalande prende le opportune disposizioni per la effettuazione di una strada da Galatz a Jassy lungo il Sereth. Molti ufficiali francesi incaricati delle sussistenze militari si trovano a Rustscink e Silistria. Partirono da Silistria per Malein e Tulteia 13 mila turchi.

Pelissier domandò non solo altri 25 mila uomini per l’esercito francese della Crimea, ma ben anche 40 mila per Varna, Una tal collocazione di truppe in punti cosi lontani la congetturare che Pelissier vada meditando un gran colpo.

Lettere di Galatz dicono che in Bessarabia si raccolgono 200 mila russi, per valicare il Danubio.

Si effettua con grande entusiasmo un arruolamento volontario di cosacchi, che rafforzeranno le armate della Bessarabia e della Nuova Russia.

Per formarsi una idea dell’attività del movimento che v’è tra la Russia e la Crimea, basti sapere che il servizio dei trasporti fra le due armate si la con 40 mila carriaggi.

Il generale Chraleff comanda le truppe dentro Sebastopoli, il generale Nachimoff quelle dei forti settentrionali, e Gortschakoff insieme ai generali Osten-Sacken e Chomuloff dirige le operazioni dell’esercito in campagna.

I corpi di Canrobert e di Lamarmora nel primo decendio di questo mese si limitavano a conservare una testa di ponte sulla Cernaia, senza tentare operazioni di campagna, mancando a ciò di forze sufficienti.

(Disp. tel.) Il principe Gortschakoff propose ai 9 uno scambio di prigionieri.

(Disp. tel.) Simpson comandante delle truppe inglesi in Crimea con dispaccio del 9 avverte il suo Governo ch’egli era determinato ad aprire un fuoco ben nudrito contro il Gran Redam

(Disp. tel.) In data del 10 a sera Pelissier avvisa il Governo che si apri un fuoco vivissimo tra gl’inglcsi e il Gran Redan, e che alla sera del 10 i forti russi tacevano, laonde gl'inglesi avrebbero potuto spingere innanzi i loro lavori.

(Disp. tel.) Il generale inglese Simpson scrive la sera dell’11 che il fuoco aperto contro il Redan avea prodotto un buon effetto.

Arrivarono ultimamente a Costantinopoli 14 vapori coo feriti dalla Crimea.

(Disp. tel.) I morti dell’armata francese, o per ferite o per malattie, dal giorno del primo sbarco nella Crimea fino al 10 luglio sono 16,305.

Tutti i dispacci provenienti dalla Crimea recano che il colera sempre più diminuiva fra le truppe alleate. Anche lo stato sanitario della flotta era soddisfacente.

(Disp. tel.) Pelissier la distribuire ogni giorno ai soldati razioni di vino e di acquavite.

Ai 4 luglio arrivò proveniente da Bombay a Balaclava il reggimento 97 degli archibugieri delle Indie inglesi. Altre truppe erano in via; parecchie di esse già erano giunte a Suez.

Un ricco ungherese emigrato a Londra entrò come semplice soldato nella legione inglese straniera.

A Liegi si fabbricano 40 mila carabine per conto dell'Inghilterra.

La Porta non ha potuto inviare nuove truppe ad Erzerum, dove Williams raccolse tutte le sue milizie, che ascendono appena a 25 mila uomini. Intanto il generale russo Murawieff aveva ricevuto poderosi rinforzi anche di cavalleria, e preparavasi a marciare da Kars sopra Erzerum. Sembra che i russi vogliano fare un movimento generale in quella parte, imperocché il comandante della truppe presso Ciuruk-Su operò una gran marcia di ricognizione ed una eguale marcia fu pure intrapresa nelle vicinanze di Redut-Ralé.

A Costantinopoli pervenne la notizia che il generale russo Klunkeff alla testa di 20 mila uomini marciava per attaccare Jenikalè.

I russi fin dal 19 giugno investirono Kars con cavalleria e tagliarono le comunicazioni con Erzerum, d’onda gli europei si allontanavano.

Una flottiglia anglo-gallica fu spedita a Trebisonda Sinope; le truppe però di esplorazione si ritirarono da Tschefketil.

Nella notte del 7 al l'8 i russi eseguirono una forte sortita contro i lavori e le posizioni innanzi al Colle Verde e furono respinti con gran perdita. Cosi la Patrie. Avvertiamo però che, se il fatto fosse vero, lo avrebbero annunziato i dispacci di Pelissier.

Un generale di brigata scrive dalla Cernaia il 27 giugno: «Leggiamo con gran meraviglia. ne giornali una serie di avvenimenti e d’incidenti che non ebbero mai luogo. Il romanzo della Crimea sfigura la istoria della nostra campagna; un giorno altri rimarrà stupito in riconoscere che nove decimi di quanto si scrisse sulla spedizione in Oriente furono sogni di fantasie riscaldate!»

Un corrispondente della Brestauet Zeitung parla di una grande dimostrazione che preparasi nella Europa Centrale e che desterà ben alto e lungo romore si a Londra come a Parigi.

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La Direzione d'artiglieria a Londra esamina attualmente una invenzione, la quale porrebbe gli uomini del genio, che stanno in servizio nelle trincee, in grado di vedere l’interno dei lavori del nimico senza essere esposti alle palle.

LE MACCHINE INFERNALI DEI RUSSI

Rapporti più circostanziati giunti all’ammiragliato inglese dal comando in capo della flotta del Baltico contengono dettagli sulle macchine infernali affondate in si grande quantità dai russi lungo tutta la costa. Crediamo non del tutto privo d'interesse darne una breve descrizione. Son recipienti di piastra di ferro galvanizzata, alti un piede e mezzo e larghi un piede e un quarto alla base, che, come un pane di zucchero capovolto, galleggiano sotto il livello dell’acqua, fermati ad una corda. Nella estremità inferiore contengono una quantità di polvere, nella superiore un apparato incendiario che prende fuoco al più piccolo urto dato ad una stanga traversale attaccata alla parte esteriore del recipiente. Questa stanga traversale tenuta a breve distanza, per mezzo d’una molta elastica, da un'altra stanga che passa attraverso l'asse del recipiente e termina in un vaso di vetro, al menomo urto preme la molta la quale imprimendo un movimento alla seconda stanga produce la rottura del piccolo vase di vetro. In esso contiene una quantità d’acido solforico il quale uscendo dal vase si sparge sur una quantità di cotone misto a materie combustibili; questo si accende subito e facendo esplodere una piccola quantità di polvere apre il fondo della parte superiore che la divide dall’inferiore, ove stà raccolta la polvere che prendendo fuoco produce una esplosione pericolosissima. Interessante si è pure il modo con cui agli alleati riesci di estrarle dall’acqua. La caccia cominciò il giorno 21 giugno da numerosi palischermi e pria che il soie fosse andato al tramonto, se ne erano rinvenute parecchie dozzine. Due palischermi procedevano uniti fra loro da una lunga corda, tenuta da pesi dieci in dodici piedi sotto il livello del mare, mentre boni vuote, fermate alla corda alla distanza di 150 a 180 piedi, non permettevano a questa di colare più a fondo. Tosto che la corda veniva trattenuta da una macchina infernale, l’equipaggio dei palischermi prestava attenzione alle botti natanti delle quali, come è naturale, quella più vicina alla macchina infernale restava indietro. I palischermi andavano quindi avvicinandosi a poco a poco finché giunti presso alla macchina infernale l'estraevan con tutti i riguardi. Di queste tante ne furono affondate che spesso successe la combinazione di urtare in due in una volta. Da principio si calcolavano tali macchine quali fole e non ai voleva credere ai danni che sarebbero in istato d'arrecate; però questa credenza mancò poco non costasse molto mira all'ammaglio Seymour ed numerose persone dei sua seguito che, come però vollero provare se i fatti corrispondevano alle relazioni che reputavano esagerate. Le ultime notizie del Baltico ne dicono che la salute dell'ammiraglio francese va ora migliorando e che le ferite riporta le dagli altri in quella occasione non sono pericolose.

Si fanno nuove esperienze in Francia sull’acqua detta di Puteaux, la quale anzi che estinguersi nella arqua ordinaria ne mette in combustione le parti infiammabili. Quest’acque contenute nelle bombe può fare orrenda strage dei battaglioni contro cui sono lanciate. A principio rinunziossi a mettere in opera questa scoperta, ma oggi la esistenza delle russe macchine infernali nel Baltico ha posto, a quanto dicesi, quest’altra terribile invenzione nei diritti della guerra.

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Ai 28 giugno la baronessa di Parella, giovane dama di 28 anni, mentre andava col suo marito al teatro, fu aggredita ed uccisa dal colonnello Durana con undici colpi di pugnale. Il consiglio di guerra di Barcellona condannò l’assassino alla pena della garrotta. La madre del colonnello andò a Madrid e gittossi ai piedi della regina chiedendole grazia pel figlio. La regina consultò in proposito i suoi ministri, i quali dichiararono che la grazia non doveva farsi.

Mentre nell'attuale stagione v’ha taluni ché pensano a ritirarsi in luoghi di aria salubre; ci piace suggerire che Oriolo, distante da Roma trenta miglia, è forse uno de' migliori paesi che all’uopo possano essere ricercati. Vi sono bellissime passeggiate di ben lunghe e larghe strade adombrate anco sul meriggio da fitti alberi lateralmente disposti. È incantevole quella che da Oriolo al prossimo Monte Virginio si distende in linea retta. Il clima è de' più eccellenti. Vi si veggono le più romantiche prospettive. Vi si trovano abitazioni di 3, 4, 6 e più camere. Chi avesse vaghezza di profittarne potrà ricevere in quest’Uffizio Inopportune indicazioni.

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RIVISTA BIBLIOGRAFICA

La quistione d’Oriente innanzi l’Europa, preceduta dalla Quistione originaria de' Luoghi Santi e corredata dei documenti e della corrispondenza testuale diplomatica fra i governi interessati fino alle conferenze di Vienna, per Abdolinimo Ubicini ed E. Girardin. Vendesi a Milano presso l’Uffizio del Cosmorama Pittorico. Ê una raccolta di quanto pubblicarono i giornali, senza ciò che tuttavia rimante a pubblicarsi.



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1855 ROMA 19 LUGLIO N 84

IL VERO AMICO DEL POPOLO

(Gazz. uff di Mil.) I più instrutti corrispondenti assicurano che il principe di Prussia reca allo czar un nuovo progetto di mediazione articolato dalla Prussia anche il consenso dell'Austria.

(Disp. tel. da Vienna) Nuove negoziazioni di pace sono a quanto si dice, imminenti a Brusselle!

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l'egregio Alessandro Mauroner redattore in capo e responsabile del Corriere Italiano «dichiara che le sue corrispondenze pubblicale nel suo periodico formano un terreno totalmente neutrale, ed ammettono discussioni d'opinioni le più divergenti. La redazione non assume quindi per esse veruna responsabilità morale, tranne quella che le è imposta dalle vigenti leggi. E però si crede necessitato a ripetere una tale dichiarazione, vista la circostanza che alcuni in Italia mossero a fargli delle osservazioni su alcune delle medesime, trovandovi delle contraddizioni, che, stante il sistema adottato, non potevano cadere sott'occhio.»

Ora dunque abbiamo saputo che la parte del Corriere destinata alle corrispondenze forma un terreno ospitale una specie dell'isola di Jersey, per qualunque opinione; ma non sappiamo quanto ciò sia da commendarsi imperocchè si tiene aperta un'arena alle discussioni, cioè al conflitto delle opinioni le più divergenti; e cosi anziché mettere studio ad una conciliazione delle opinioni medesime si procura che si accalorino, s'inaspriscano e più pericolose divengano. Ma lasciate da banda queste considerazioni, dobbiamo osservare che le corrispondenze del Corriere assai sovente parlano di fatti o calunniosi, o esagerati; o male esposti, che ledono la convenienza e l'onore ora del tale, ora del tal altro Governo della penisola italiana. Il terreno pertanto, in cui si raccolgono esse corrispondenze, non è più neutrale. E il Corriere che ha l'utile e diretto dominio di questo terreno come può egli dirci di non assumere veruna responsabilità morale per le cose che con la sua permissione vi si pertrattano? Noi conosciamo qualche giornalista, che appunto per conservare alle corrispondente un terreno neutrale, è solito a recedere dalle medesime non solo i racconti ma eziandio le frasi che possono urtare la suscettibilità e il decoro de Governi. Quando il Corriere adotterà lo stesso metodo, ch'è quello della prudenza e della giustizia, non potrà più querelarsi che alcuni in Italia gli facciano delle osservazioni sulle contraddittorie corrispondenze che gli pervengono.

O sia col pretesto di volere una riforma amministrativa, sia con quello di volere la soppressione del bill che vieta, durante gli uffici domenicali, di vendere birra o liquori, anche a Londra si fanno clamorose e numerose dimostrazioni, che in altri paesi si chiamerebbero rivoluzioni, o almeno sediziosi assembramenti popolari. Parecchi guasti già si operarono nelle case d'insigni aristocratici, quali, a mo' d'esempio, sarebbero il conte di Kielmansegge ministro di Annover, sir James Graham ministro della marina inglese, il duca di Malborough, l'arcivescovo anglicano di York, lord Carlo Wellesley e diversi altri. l'ammiraglio Seymour che coraggiosamente usci dal suo palazzo a rappresentare la parte dell'antico Menenio pacificatore fu ricevuto a sassate e dovette sollecitamente ritirarsi col viso grondante di sangue. Ora un dispaccio annunzia che il Governo adottò energici provvedimenti perchè non abbiano più a rinnuovarsi scandali simili. Non dicesi pero di qual natura sieno i provvedimenti adottati. Noi li crediamo palliativi; saranno radicali soltanto quando il Governo sarà riuscito ad impedire che altri o clam o palam soffi nel fuoco. Altrimenti, questo oggi si estingue, domani si raccende.

STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Il comando superiore della Guardia nazionale di Torino con ordine del giorno del 13 invitò le quattro legioni di essa Guardia a trovarsi sotto le armi ed in tenuta di solenne parata per onorare l'arrivo del re di Portogallo, che giunse a Genova la mattina del 14 e due ore prima del mezzogiorno parti alla volta di Torino. Il colonnello Petiti capo di Stato maggiore dell'esercito piemontese in Crimea sta per giungere a Torino incaricato di speciale missione dal generale Lamarmora per sollecitare dal governo sabaudo molte di quelle cose, delle quali patisce penuria la spedizione subalpina.

IMPERO AUSTRIACO

Radetzky ha domandalo a Vienna rinforzi per le guarnigioni di Milano, Verona, Venezia e di altre città italiane dell'Impero austriaco (Patrie): E si aggiunge che 40 mila uomini vanno a mettersi in marcia verso l'Italia.

IMPERO FRANCESE

Il Corpo legislativo nella seduta dell'11 adottò a voti unanimi il progetto di legge relativo alla garanzia della Francia per un imprestito di 125 milioni di franchi a favore della Turchia.

Da varii giorni parlasi a Parigi di un gran campo militare che porrassi al Reno. Intanto forti divisioni di cavalleria si aduneranno a Strasburgo e nelle vicinanze. Lettere parigine annunziano che l'imperatore nel prossimo autunno visiterà i dipartimenti orientali della Fruscia.

(Disp. tel.) La soscrizione al nuovo prestito francese è aperta da ieri a tutt'oggi. Il minimum è fissato a 10 franchi di rendita. Le cartelle di 50 franchi di rendita non subiranno riduzione. Un decimo sarà versato nell'atto della soscrizione; il resto in 18 versamenti eguali.

SPAGNA

Il maresciallo Espartero e il generale O'Donnell secondo le ultime notizie, si preparavano a partir da Madrid. per la Catalogna.

INGHILTERRA

(Disp. tel.) A causa del deficit cagionato dalle spese della guerra, si presenterà quanto prima al Parlamento un bilancio straordinario. Lord John Russell ai 13 diede la sua dimissione perché anche i partigiani del governo sono contro di lui. Questa dimissione ritiensi motivata dal volo di sfiducia proposto da Bulwer alla Camera dei Comuni. Si crede che la crisi ministeriale finirà col ritiro di Russell.

(Disp. tel.) La regina Villoria partirà per Parigi ai 17 agosto, dopo avere prorogato il Parlamento.

SVEZIA

Il re di Svezia il 4 luglio fece a Stocolma la con. segna delle nuove bandiere ai reggimenti di Upland e di Helsing. Consegnando la bandiera al reggimento di Upland il re disse:

«Qual è il significato della bandiera per uno esercito animato da vero spirito guerresco? E dessa forse semplicemente una delizia degli occhi spiegala al vento? No! La bandiera forma un centro di riunione per la società patria, che chiamasi reggimento; è un simulacro dell'onor suo; è un legame fra lo gesta eroiche del passato e le speranze dell'avvenire. Non ismenticate giammai le grandi rimembranze che richiama questo vessillo, e possa il vostro valore, quando la patria avrà bisogno del vostro aiuto, ornare questa bandiera di novelli allori,.e. di altri nomi gloriosi. Ora domando a voi, ufficiali, sottufficiali e soldati del reggimento di Upland: Fate voi giuramento di difendere col vostro sangue questa bandiera?»

Un'entusiastica acclamazione conseguito alle parole del re, il quale al reggimento di Helsing tenne indi la seguente allocuzione:

«Sotto il glorioso e breve regno di Carlo XII il reggimento di Helsing si distinse per lo suo virile coraggio; le bandiere ne fanno indelebile testimonianza. Ma a quanto maggiore è il vostro retaggio, tanto più ampli sono i doveri che vi appartengono. Voi ne conoscete la inviolabilità, voi ne siete persuasi. Sagrificherete la vita, se ve ne sia bisogno, per adempiere questo debito d'onore e per mostrarvi non degeneri figli dei vostri bravi predecessori. Possa questa bandiera, con l'assistenza di Dio, condurvi sempre alla vittoria!» Replicate grida di gioia tennero dietro al regale discorso. La consegna delle bandiere fu veramente una magnifica festa nazionale.

GRECIA

l'ammiraglio Odest-Pellion recasi di Francia al Pireo per assumervi il comando della sottodivisione navale francese dell'Oriente.

IMPERO OTTOMANO

Il reclutamento dei cristiani sudditi della Turchia, pel servizio militare, ha incontrato dappertutto una opposizione morale, che la temere gravi ostacoli, qualora si volesse dadovvero mettere in pratica l'ordinanza del sultano. Si afferma anzi che già siasi rinunzialo alla esecuzione della ordinanza medesima per non suscitare turbolenze e discordie tali che metterebbero a rischio la sicurezza dell'Impero. Ai 5 giunse a Costantinopoli la salma mortale di Raglan. A tutte le bandiere dei bastimenti del Bosforo si mise il tutto.

IMPERO RUSSO

Corre voce a Pietroburgo che il principe Gortschakoff sarà richiamato dalla Crimea o nominalo ministro della guerra. Notizie di Pietroburgo ci fanno sapere che l'imperatore Alessandro mena una vita attivissima; di giorno ei sopravvede le fortificazioni e le truppe; di notte ei lavora nel suo gabinetto. Egli è in perfetto accordo col suo fratello granduca Costantino. E di carattere dolce ed affabile, ma tenacissimo per qualunque presa risoluzione. Ad una deputazione di commercianti, non ha guari, rispose:

«Ov'io mai fossi debole, implorerò da Dio la forza per non esserlo.»

Indi ripeté le parole dette il primo giorno al Corpo diplomatico intorno alla politica seguita dal suo padre, dalla quale ei non si allontanerà giammai a qualunque costo.

NOTIZIE DELLA GUERRA

A Ipswich fu sequestralo un gran bastimento russo che avea la bandiera danese. Ai 17 di giugno gli alleati nel Baltico sbarcarono truppe a Lyperlo. Ai 18 un vapore e due cannoniere diressero il loro corso verso Jarso e bombardarono Porkkaland. Ai 20 alcuni bastimenti alleati gittarono l'ancora presso Fort Slaya; altri bastimenti incendiarono la parte posteriore del Quai; una cannoniera di strusse a Kolka con razzi incendiarii gli edifizi della Corona; tutti gli abitanti fuggirono. Ai 3 di luglio alcune cannoniere occidentali mandarono a picco gran numero di barche finlandesi; bombardarono per cinque ore Krasnajagorda e ridusserci in cenere la caserma del telegrafo.

I giornali finlandesi parlano di una quantità di approdi britannici. Ai 18 giugno comparvero alla imboccatura della Marowa di faccia a Gungersburg due vascelli ed alcune cannoniere inglesi con circa 180 cannoni. Ai 19 diressero il fuoco contro le batterie della spiaggia di Nawa e Gungersburg; i russi risposero gagliardamente. Dopo un fuoco di più che otto ore, gli inglesi si ritirarono a Sackas. Ai 21 parecchie cannoniere nimiche si presentarono al porto di Revalm?,non avendo potuto arrecarvi alcun danno, ritornarono a Nargen. Ai 22, alle ore tre pomeridiane, una cannoniera ricomparve innanzi a Reval, ma, dopo avere scambiati pochi colpi con la fortezza si ritirò.

(Disp. tel.) Lovisa (piccola città del littorale finlandico alla distanza di circa 60 miglia da Sweaborg nella direzione, di Cronstadt) incendiata dagli inglesi,fu totalmente distrutta.

(Disp: tel. Parigi 16) Fu notificato il blocco dei porti russi nel Mar Bianco. La squadra alleata del Mar Bianco ricevette nuovi rinforzi; ella potrà in breve avvicinarsi tanto ad Arcangelo da distruggere col cannone le fortificazioni che guardano l'ingresso del porto. I posti avanzati dei russi fin dal principio di questo mese lunghesso il basso Danubio già si vedevano rimpetto a Tullscia. Laonde le mosse dei turchi nella Dobradscha assumevano l'aspetto di un gran concentramento. A Matscbiu, ad Isatscha e a Babadag si mandavano continui rinforzi ottomani. Le truppe austriache sgombrarono da Galaiz; forse per non trovarsi in mezzo ai russi e ai turchi che quinci e quindi minacciano di fare qualche irruzione. Il colera è scoppiato epidemicamente anche nello interno della penisola taurica. I feriti russi, che prima erano ricoverati nei villaggi, vengono ora trasportati a Tiraspol presso Odessa, dove già se ne trovano più di 14 mila; la maggior parle rimase inabile al mestiero delle armi. Ai 28 giugno i russi inalberarono sulla torre di Korniloff un gran vessillo nero per indicare ch'essi erano determinati a seppellirsi sotto le rovine delle opere da loro difese anzi che cederle al nimico assalitore.

(Disp. tel.) Scrive Pelissier in data del 12 che la costruzione delle batterie del Carenaggio proseguiva strenuamente, e che gli alleati si consolidavano nei nuovi cammini di approccio.

(Disp. tel.) Dispacci della Crimea del 14 a sera annunziano nulla esservi di nuovo nella situazione degli eserciti belligeranti Il luogotenente colonnello di stato maggiore francese Osmoni, che si è molto distinto ad Eupatoria, nominato governatore di Jenikalė. Princeteau colonnello d'artiglieria è nominato direttore dell'arsenale francese che si sta formando a Costantinopoli. Con grande attività sono continuate a Tolone le riparazioni dei bastimenti destinati al trasporto de' rinforzi che andranno in Crimea. A di 11 cominciò ad imbarcarsi a Marsiglia la brigata del generale Sol, la quale la parte dei rinforzi che si spediscono a Balaclava. Si fabbricano attualmente a Kowmoos nella contea di Bradford bombe di un metro di circonferenza d'un peso maggiore di quello d'una tonnellata.

GIORNALISMO

Un dispaccio del 2 da Costantinopoli porta che i russi, dopo aver fatto inutili tentativi per attaccare Kars, si ritirarono occupando le posizioni che tenevano anteriormente presso Atschekalè. E qualche benevola corrispondenza aggiunge che i turchi inanimiti per tanta vittoria si diedero a inseguire i russi fuggitivi. Ma è da osservarsi che tutti questi pretesi avvenimenti avrebbero preceduto di molti giorni gli altri di cui si ebbero officiali notizie, cioè lo sgombro dei turchi da Kars e la costoro ritirata ad Erzerum, la occupazione di Kars da parte dei russi e lo intercidimento delle comunicazioni fra Erzerum e Kars operato dai medesimi. Forse è vero che i russi al primo assalto di Kars non riuscirono; ma egli è certo che Kars oggi è in loro potere; probabilmente se ne impadronirono in un secondo attacco. Perchè dunque imbarazzar le idee confalli, che in qualunque caso sarebbero di data anteriore? Se si vuole che i russi sieno stati respinti ' da Kars bisognerebbe darci contezza del come i turchi da Erzerum, dove si ritirarono, mossero novellamente a quella volta. Questo non si dice perchè non può dirsi; dunque tutto il resto non è che un rigiro di mal combinata alterazione cronologica.

Si racconta che Raglan dopo il non riuscito assalto del 18 giugno contro la torre di Malakoff pronunziò queste parole: C'est reculer pour mieux sauter. (Questo è un indietreggiare per indi meglio spingersi più innanzi). E la Independance belge scrive che «l'infelice generale pur troppo indietreggiò egli stesso fino alla tomba, ma lasciò in retaggio alle truppe le sue idee e le sue speranze.» Simpson di lui successore è incaricato a compiere il fausto vaticinio. Già ne fece una prima prova aprendo un terribile fuoco contro il gran Redan, dell'esito però di questo novello tentativo i dispacci si limitarono a dire che il fuoco produsse un buon effetto. Nelle quali parole l’Armonia trovò un senso troppo elastico. Noi d'altronde portiam parere che un reale vantaggio abbia conseguitato per le truppe a di Simpson; mercecché, mediante il bombardamento del Redan, gl'inglesi hanno potuto avvicinarsi di più e prendere migliori posizioni che loro erano necessarie per indi a suo tempo dare il decisivo attacco a quel baluardo nimico.

Il Donau di Vienna ci avvertisce che fino al cadere di luglio non debbasi attendere un nuovo e decisivo assalto contro Sebastopoli. E noi ci contenteremo ad aspettare che passino questi altri pochi giorni. Sa premo poi che dire ad esso Donau, se indi, pentitosi del termine assegnato, pretendesse portarci fino al cadere di agosto!

Secondo alcuni giornali tedeschi non sarebbe punto vero ciò che affermò la Gazzetta di Woss sul passaggio per Vienna di Thouvenel novo ambasciatore francese a Costantinopoli, vale a dire che Thouvenel passo di là per comunicare al gabinetto austriaco le definitive intenzioni della Francia nella quistione orientale. Ora, secondo questi altri giornali, Thouvenel invece andò a Vienna per avere la comunicazione delle definitive intenzioni dell'Austria sullo stesso proposito. Ed assicurasi che l'Austria alle fatte interpellanze abbia risposto ch'essa per ora non intende assumere impegni al di là dei noti quattro punti delle famose garanzie,|dai quali pure, al dire del giornalismo inglese, si disimpegno dichiarando di essere vincolata alla osservanza dei medesimi e in pari tempo di rimanere nella sua piena libertà di azione.

Scrivesi da Vienna alla Independance belge che il generale francese Letang e il generale inglese Grawafurd, trovantisi a Vienna per la nota e omai terminata missione di accompagnare il barone Hess al quartier generale dell'esercito accampato alla frontiera austrorussa aspettavano il ritorno dell'imperatore dal costui viaggio d'inspezione per accomiatarsi e che poi si sarebbero restituiti il primo a Parigi, il secondo a Londra. Assicuraşi inoltre che i generali Crenneville e Degenfeld delegati austriaci militari, questo a Londra quello a Parigi, lasceranno contemporaneamente, Crenneville le sponde della Senna, Degenfeld le sponde del Tamigi; e così tanto dall'una, quanto dall'altra parte finirà pure quest'accessoria comparsa, con la quale il giornalismo cementò e corroborò l'alleanza del 2 dicembre.

La Oesterreichische Zeitung è informata che Francia e Inghilterra ora vogliono qualcosa di più de' non quattro punti delle garanzie; e adombrasi un cotal po' delle addizionali pretensioni. Pur nulladimeno augura vittoria agli occidentali e conchiude che «verrà tempo, in cui la Francia e l'Inghilterra saranno grate alla politica dell'Austria appunto perchè non si lasciò spingere fuori dalla sua via dalla politica dell'Occidente.»

La Gazzetta d'Augusta si dilunga in particolari sulle enormczze commesse a Kerci e a Tangarog riversandone tutta la colpa sopra gl'inglesi e i turchi; ed af ferma che onorevole si fu il contegno dei francesi. E la Gazzetta di Milano dice che tali immanità formano il più strano riscontro alle parole più volte protſerite nella Camera di Londra: «La guerra contro la Russia è la guerra della civiltà contro la barbarie!»

Il Morning Post e il Wanderer sono informati che sia per conchiudersi un trattato di alleanza offensiva e difensiva fra la Prussia e la Russia. Che serotine informazioni! V'ha perfino chi crede che il principe di' Prussia siasi recato' a Pietroburgo con la plenipotenza di sottoscrivere il trattato.

FATTI DIVERSI

Se merita fede un carteggio piemontese dalla Crimea (cosi la Gaz. di Mil.) la diserzione è ivi continua e ragguardevole nelle file degli alleati, ma soprattutto nella legione straniera. Il Governo russo non costringe i disertori a rivolgere le armi contro la loro bandiera, ma li spedisce dell'interno delle provincie, assegnando terreni a quanti desiderano prendervi stanza ed esercitare l'agricoltura.

Scrivesi da Londra che quella tal signora, che assistette all'assalto del Poggio Verde, è la moglie di lord Giorgio Paget che comanda il quarto reggimento dei dragoni inglesi.

Poco dopo il meriggio del 9 un terribile uragano devastò le terre di Gerenzago, Limbiate, Sesto, Monza e Rivolta. La grandine rovinò i ricolti, il turbine divelse le tegole dei coperti, atterrò camini, schiantò alberi. All'uragano conseguitò foltissima nebbia che impediva di scernere gli oggetti alla distanza anche di pochi passi. Un celebre giocoliere chinese Tib -kwei-il trovandosi da ultimo a Londra con tutta la sua famiglia, fu di nottetempo assalito da alcuni suoi compatrioti che volevano avere da lui danaro a prestanza: dietro il suo rifiuto, gli vibrarono tanti colpi di coltello che omai disperasi dei suoi giorni; probabilmente, mentre noi scriviamo, è morto. Ei disponevasi a tornare in patria col frutto delle sue economie. Tre colpevoli già furono arrestati; i processi si compilano col mezzo di un interprete, che a stento si giunse a trovare.

In Roma sarebbesi trovato immediatamente.

BORSA DI PARIGI

Luglio

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

13

66. 75 66. 25

92. 75. 92. 75

14

66.00 66.00

92. 75. 92. 75

UNA DELIZIOSA VILLEGGIATURA

Mentre nell'attuale stagione ha taluni che pensano a ritirarsi in luoghi di aria salubre; ci piace suggerire che Oriolo, distante da Roma trenta miglia, forse uno de' migliori paesi che all'uopo possano essere ricercati. Vi sono bellissime passeggiate di ben lunghe e larghe strade adombrate anco sul meriggio da fil li alberi lateralmente disposti. È incantevole quella che da. Oriolo al prossimo Monte Virginio si distende in linea retta. Il clima è de' più eccellenti. Vi si veggono le più romantiche prospettive. Vi si trovano abitazioni di 3, 4, 6 e più camere. Chi avesse vaghezza di profittarne porrà ricevere in quest'Uffizio le opportune indicazioni.

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MISCELLANEA

Pelissier in data del 12 scrive che, secondo la relazione d'un disertore russo, l'ammiraglio Nachimoff è rimasto ucciso da una palla che lo colpi nella fronte, mentre stava facendo alcune osservazioni al bastione centrale. Probabilmente il disertore moscovita conoscere il modo onde mori Carlo XII di Svezia, e ne fece l'applicazione a Nachimoff. Anche i disertori russi son qualche volta spiritosi!

Alcune corrispondenze bizantine parlano nuovamente della morte di Sciamil. E lo stesso Moniteur ha una lettera da Trebisonda che gli dice sembrare confermarsi la trista notizia. Dunque il terribile circasso è morto! Pur nulladimeno speriamo di farlo risorgere anche questa volta:E quando ciò potrà essere? Quando ei, smettendo la ostinata e omai più che semestrale sua inazione, vorrà decidersi a combattere di nuovo contro i russi. Parecchi giornali di Piemonte fra' quali la Patria, dicono che cotidianamente si fanno gravi querimonie dai congiunti e dagli amici dei soldati subalpini che andarono in Crimea, perchè alle molte lettere che furono mandate non ricevono alcuna risposta. Sembra che nella Tauride o non trovisi carta, o chi vi giunge perda l'abilità di scrivere. In quest'ultimo caso, avrebbesi un altro fenomeno curioso non manco di quello, che a non pochi soldati piemontesi toglie la virtù visiva nelle ore notturne, rendendo loro,

«Quando il. seguente giorno aperte sono

«Del lucido Oriente al Sol, le porte.

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Il chiarissimo: Resio professore di Fisica meccanica a Nizza ha inventato un sistema di locomotiva ad aria compressa il quale differisce sostanzialmente dal sistema idropneumatico di Grandis e di Sommeilleir.

Il metodo proposto dal Resio pare sia destinato ad ottener un gran successo a motivo precipuamente della molta economia pelle spese di trazione.

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Nella prima settimana di luglio fu sperimentata presso Novara una macchina per mietere il grano mossa da due cavalli. L’esito fu soddisfacentissimo e sperasi che una tal macchina possa vantaggiosamente introdursi nell’agricoltura.

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Un Petit di Lyon ha trovato di recente, per mezzo di una operazione chimica, la maniera d’impregnare d’oro, d’argento, è di rame la seta in guisa che la si può tessere con la massima flessibilità e cosi formate stoffe di questi metalli. La importante scoperta verrà mandata ad effetto da una società di capitalisti. Una pressoché simile scoperta un anno la si fece da' un Thierry Mieg di Mulhouse.

In alcune fabbriche oltremarine ed oltremontane, a quanto assicurasi, per aumentare il peso della seta,.. questa s’immerge in una soluzione d'acetato di piombo e cosi acquista, perlomeno, un quinto di più di peso, senza che a riguardarla si paia alterata. Questa frode non solo nuoce al commercio, ma eziandio alla salute delle operaie che lavorano la seta in tal modo viziate imperocché sogliono patire di coliche pericolose accompagnate da sintomi di un reale avvelenamento. Ora non è cosa difficile il riconoscere la seta ch’ebbe la fatale immersione. Si portano alcuni fili di seta sulla lingua, e qualora, in assaggiandoli, rendessero sapore di zucchero, potrà sospettarsi dell’alterazione; ad averne poi la certezza s'intingano in una leggiera soluzione di sullodato d’ammoniaca, e i fili frodolenti si tingeranno d’un bruno scuro, il quale tanto più sarà intenso quanto più in essi abbonda il sale di piombo, onde furono inzuppati.

Ê attivata la comunicazione telegrafica tra la Russia e la Svizzera. Il primo dispaccio mandate da Berna a Pietroburgo dice: «La Svizzera è strettamente neutrale.»



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1855 ROMA 21 LUGLIO N 85

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Dalle notizie che si ricevono dal Giornale di Roma, risulta che il raccolto del grano in quest’anno è sufficientemente abbordante non solo nell'Agro romano, ma ben anche nelle Provincie dello Stato. Ubertoso poi si presente il raccolto del formentone e dei legumi. Intanto assicurasi essere insussistenti le voci sulle esportazioni di grano oltre quella già concessa in centomila rubbia ed annunziata nel suddetto Giornale del 14 aprile.

RIVISTA SETTIMANALE

Le guerresche operazioni degli alleati nei Baltico sembra non abbiano altro scopo che quello di distruggere quanto trovasi lunghesso il littorale finlandico ed estonico. Gli occidentali bombardarono Porkjland, Fort Slava, Kotka, Krasnajorda, Nawa, Guogersburg, Reyal, arrecandovi danni dove più, dove meno rilevanti; ridussero in cenere Lovisa, città del ducato di Finlandia, fabbricata nel 1745 sotto il nome di Degesby, che in quelle di Lovisa mutavasi nel 1752. Si presentarono di nuovo anche a Cronstadt; on vascello di 100 cannoni avvicinossi alla grande rada, incendiando fabbriche che servivano di stazione a distaccamenti russi; contemporaneamente due scialuppe cannoniere appiccarono il fuoco ai nimici cannotti disposti in lunga fine a dalla costa fino k al forte Risbank. Simili dispetti e ruine già si minacciano pure ad Arcangelo e ad altri punti della costa del Mar Bianco.

In Crimea nulla d’importante. Alla notizia che i russi stringevano Eupatoria, se ne fece suvvedere un’altra che Omer pascià uscito da Eupatoria volea tentare un attacco in aperta campagna contro i russi. Ma la seconda non è punto con fermata, perché non può confermarsi; e la prima rimane nel medesimo stato, in cui la lasciammo nella precedente rivista. Sulla Cernaia i russi si avanzarono indi retrocessero, quasi provocando gli alleati ad inseguirli, ma questi non si mossero perché ancora non ricevettero gli aspettali rinforzi che li porranno in grado di dare odi accettare una battaglia. Pelissier continuai lavori di approccio per la espugnazione ‘di Malakoff; il nuovo generale inglese Simpson apri nu gagliardo fuoco contro il gran Redan;i russi gagliardamente risposero; poche le perdite si dall’una come dall’altra parte; le scaramuccie che con varia fortuna avvengono pressoché ogni giorno non meritano la pena che altri soffermisi a farne i soliti fastidiosi racconti che sempre finiscono con la ritirata degli assalitori. Ma un combattimento di qualche entità deve aver avuto luogo fra il 7 e l'8, mercecché un dispaccio del 9 recava essersi chiesto dai russi un armistizio per seppellire i morti.

In Asia Murawieff riporta solenni vantaggi. Sebbene pietose corrispondenza vogliano far credere che le popolazioni caucasiane abbiano determinato di accomunare la causa loro a quella dei turchi, fatto è che questi si ritirarono ad Erzerum, d’onde tutti gli stranieri commercianti si allontanarono per non trovarsi esposti alle conseguenze di una moscovite invasione. L’inoltramento di Murawieff in qua nell’anatolico paese non può avere altro fine che una mossa combinata con operazioni dei russi in Bessarabia.

É già da qualche mese che i russi ingrossando nel basso Danubio Ecean lo viste di ripassare nella Dobrudsca. I turchi e i loro alleati rivolsero allora l'attenzione a quella parte. Molte truppe ottomane corsero subitamente nella Dobrudsca per arginare un irrompimento nimico; altre di loro si agglomerarono nella inferiore Valacchia. Colà si avviano pure soldatesche occidentali. Ritenutasi ineseguibile, nelle attuali condizioni dell'esercito alleato, un’aggressione turco-anglo-gallica in Bessarabia, egli è d’uopo ammettere che paventasi un avanzamento moscovita. E nuove truppe da varie parti dell'Impero degli czari marciano verso Odessa. Or supposto che i russi riescano nell'evidente loto progetto di riversarsi con imponenti masse in Bulgaria, una volt che si aprissero il passo fra le truppe torche, inglesi e francesi che sono verso il Danubio, chi potrebbe più impedire ad essi di avvicinarsi a Costantinopoli? Murawieff intanto di venuto padrone di Erzerum si presenterebbe appo Scutari, mentre Entiers accamperebbe nelle pianure bizantine. L’interposto mare, per la sua ristrettezza, non potrebbe considerarsi siccome sufficiente a non permettere la congiunzione o un vigoroso aiuto dell’esercito di Murawieff a quello di Lnders. Il colpo sarebbe fatale. A distornarlo non vedrebbesi altro mezzo che di chiamare al Bosforo le truppe alleati della Crimea e le flotte del Mar Nero. Ed in questo caso, che includerebbe l'abbandono dell'assedio di Sebastopoli, la guerra muterebbe totalmente aspetto.

Innanzi a tali apparecchi, le truppe austriache si ritirano anche da Galata; presso cui dovrebbe sentirsi il primo colpo del cannone che annunzierebbe l’apertura delle ostilità sul Danubio. Ed oltre a ciò, già si va sussurrando che le truppe cesaree non hanno più alcun interesse a stare nei Principati, avendo rinunziato lo czar al protettorato sui medesimi. Si svilupperebbero complicazioni, che a nessuno è dato di prevedere (7)a (8)b.

La penuria delle notizie relative alle operazioni della diplomazia dee attribuirsi non alla cessazione di queste, ma bensì alla riservatezza dei Governi germanici, che, dal punto. che le Potenze occidentali si distolsero dal partecipare alle negoziazioni della pace, ne assunsero interamente in incarico senza lasciar troppo penetrare le loro pratiche agli occhi indiscreti del giornalismo. Indi è che soltanto in via semiufficiale sappiamo ché, chiuso il congresso di Vienna, l’Austria ne comunicò i protocolli a tutte le Corti di Germania, ponendo in luce il contegno ch’essa aveva fino allora; serbato. Ed esse Corti, rendendo grazie al gabinetto cesareo dei suoi sforzi a pro’ della pace, gli ne dichiararono ufficialmente la loro soddisfazione. Ora l’Austria, non declinando mai dalla sua tradizionale lealtà, spone alla Dieta di Francoforte quanto fece dal di che le Conferenze furono disciolte, onde raggiungere uno scopo ch’è di si grande interesse per gli Stati alemanni. A questo fine Prokesch tornava a Francoforte, dov’egli presentando all’Assemblea federale le dichiarazioni su accennate, metterà in evidenza come l’Austria non solo sia sempre rimasta fedele alle condizioni del trattato del 2 dicembre, al memorandum del 28 dello stesso mese ed ai medesimi protocolli delle Conferenze, ma eziandio come il suo contegno si uniformò agl’intendimenti della Dieta stessa manifestai nelle sedute del 24 ' giugno e del 9 dicembre dello scorso anno (9)c. Fin qui, per quanto ha relazione al passato. Oggi poi, l’Austria non chiede che la Confederazione prenda nuovi impegni, ma nell’interesse della pace e secondo i patti anteriori persiste a domandare che la Germania mantenga per ora le sue truppe in assetto di guerra, perocché non v’ha ragione da creder cessata la crisi che minaccia la universa Europa (10)d. Quartultima proposizione per avventura darà, più che altre, argomento alle opposizioni di parecchi confederali, che nelle odierne contingenze politiche non sanno vedere alcun che di torbido che li persuada a tenere l’esercito in dispendiose condizioni d’armamento. Ma di mezzo a questi nuovi probabili inciampi pur sorge una speranza di componimento, la quale si appoggia sulla missione, che vuolsi. data al principe di Prussia, di presentare allo czar Alessandro un progetto di mediazione formulato da Manteuffel presidente del Consiglio dei ministri di re Federico Guglielmo ed approvato da Buol ministro degli affari esteri dell’imperatore Francesco Giuseppe.

Accanto però a questa languida probabilità mettesi l’alleanza offensiva e difensiva tra la Prussia e la Russia, non che un prossimo. Concentramento di numerose truppe francesi sul Regno.

Il Portogallo sembra veramente deciso ad intervenire attivamente nella guerra. Darebbe ottomila uomini all’alleanza occidentale!

Dai discorsi fatti da re. Oscar ai due reggimenti di Upland e di Helsing parrebbe veramente che la Svezia dispongasi anch’essa ad agire contro la Russia.

Credesi coperto il nuovo imprestito francese. Di ciò avrebbesi chiaro argomento che la nazione ha ferma fiducia nel buon esito della presente lotta.

Gli assembramenti inglesi per |a riforma amministrativa forse non si ripeteranno per ora con la imponenza dei passati giorni; ma egli è certo che l'elemento democratico svolgesi, principalmente a Londra, con molto vigore. Ê da notarsi un recentissimo meetings tenutosi alla taverna dei Franchi Muratori; in esso gli oratori deposero ogni maschera; Fuller dichiarò di nous avere alcuna confidenza nelle classi governative; Wall domandò la soppressione di qualunque aristocrazia, tranne quella della intelligenza.

La Spagna è sempre nel più deplorabile stato di civili agitazioni. Il movimento barcellonese dicesi terminato; ma non pochi operai, che tumultuarono, si unirono agli abitanti delle campagne. I carlisti irrompono, qua e cola per la Catalogna; parecchi loro partigiani furono incarcerati a Madrid. La presenza di Espartero. a Barcellona è il più manifesta indizio dei pericoli che possono conseguitare non meno dagli sforzi montemolinisti che dalle democratiche cospirazioni.

In Piemonte continua lo spoglio dei conventi; non, però diminuiscono le imposte. Già si tenne a Genova una seconda riunione per domandare al Parlamento che lo pubbliche gravezze sieno scemate. V’intervenne anche Brofferio! Da ciò puossi arguire quale andamento assumeranno in seguito queste riunioni che si praticano pure in altro città, come si fece a Nizza.

STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

La mattina del 16 a Torino si fece in Piazza di armi una rassegna militare in onore del re di Portogallo. Gran folla di spettatori accorse la magnifica marziale cerimonia.

IMPERO AUSTRIACO

Negli alti circoli politici di Parigi si hanno assai favorevoli informazioni della conferenza, che Thouvenel nuovo ambasciatore francese a Costantinopoli tenne a Vienna con Buol ministro austriaco degli affari esteri.

GERMANIA

I piccoli Governi tedeschi si sono richiamati alla Dieta di Francoforte contro la proibizione della carta monetata per parte della Prussia, la quale però è risoluta a non recedere dalle prese determinazioni.

Ai 13 furono aggiornate le Camere annoveresi. Il ministro Ellisen chiuse la sessione facendo riserva dei diritti giurali. L’assemblea degli Stati si separò gridando: «Viva la Costituzione!» Cosi un dispaccio telegrafico. Dal complesso della notizia parrebbe che il potere esecutivo sia venuto in dissapori col potere legislative, il quale, secondo il solito, sarebbe stato licenziato, rispondendo con gli ordinarii schiamazzi di volere inviolato il patto statutario.

IMPERO FRANCESE

Ai 13 fu chiusa la sessione straordinaria del Corpo legislativo, che a voti unanimi approvò i progetti di legge presentati dal Governo sulla leva e sull'imprestito.

Ë voce a Parigi che anche il re di Danimarca ha espresse con un autografo all’imperatore dei francesi il desiderio di andare a visitare la Esposizione universale.

Ultimamente alcuni banchieri e primarii capitalisti francesi ed inglesi tennero a Parigi una conferenza per esaminare il vero stato delle forze finanziarie dell’Europa. In considerazione dei terzo imprestito effettuato dal governo francese da che cominciò la guerra d'Oriente, non che dei bisogni che la lotta attuale crea per le parti belligeranti a Pietroburgo, a Parigi, a Londra, a Torino, a Costantinopoli ed anche a Vienna, si esaminarono. i mezzi e i vantaggi sui quali possono far calcolo il eredità e il mercato dell'Occidente. Da questo esame fatto con la massima ponderazione risultò il convincimento che la. Francia e l'Inghilterra, per lo prodigioso sviluppo delle loro ricchezze industriali e sociali, sono in grado di corrispondere a tutte le esigenze di una situazione marziale, quando anche quella dovesse di molto essere prolungata dalla Russia. La Francia e l’Inghilterra hanno inoltre tale abbondanza di capitali che possono esse anticipare somme anche considerevoli ai loro alleati senza punto compromettere la propria sicurezza personale.

Un naviglio russo della marina mercantile carico di' grano fu catturato nel Mare di Azoff e condotto al porto di Tolone.

Nella prigione militare di Tolosa si trovano tre russi fatti prigionieri a Bomarsund, un ufficiale, un sergente ed un tamburrino. Il Consiglio di guerra della Rochelle li condanno per delitto di furto.

INGHILTERRA

È stato incarcerato a Londra un James Abraham ebreo polacco colpevole di pratiche per sollecitare alla diserzione i soldati della legione straniera in servizio dell'Inghilterra.

(Disp. tel.) Russell ai 16 diede spiegazioni intorno alla sua condotta. Indi Bulwer ritirò la sua mozione di censura contro il governo.

Emilia Catbeari figlia del general inglese ucciso in Crimea è nominata damigella di onore della regina.

IMPERO RUSSO

Il principe di Prussia arrivò il 12 a Pietroburgo. Fu subito onorato di una visita dell’imperatore Alessandro,

Il colera prosegue a imperversare a Pietroburgo; indi la città conserva un aspetto di cupa tristezza; i teatri son chiusi; la nobiltà è quasi tutta in campagna; per le strade non si veggono che numerose divise militari sono i giovani uffiziali che usciti dalle iscuole non vogliono tardare a raggiungere i corpi, ai quali son destinati (Presse). A Pietroburgo credevasi che le macchine sottomarine e infernali del Baltico, come le dicono, sarebbero state un potente e infallibile mezzo di distruzione; ma la loro scoperta disingannò molti di quelli che ponevano in esse tanta fiducia; cominciasi a mettere meno in ridicolo la eccessiva prudenza delle flotte alleate. A rialzare lo spirito pubblico si ebbe cura di spargere la notizia della invenzione di un battello sottomarino, cioè di una specie di scatola ermeticamente chiusa, la quale approssimandosi sotto acqua ad un bastimento nemico, col mezzo di un semplice fuoco d'artifizio potrà mandarlo immediatamente in fiamme (Const.). Si erede poi generalmente a Pietroburgo che gli alleati non riusciranno mai a prendere alcuna delle molte posizioni di Cronstadt.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Dolgòruki ministro russo della guerra notificò che le navi parlamentarie non verranno per l'avvenire ricevute ché a Cronstadt, Sweaborg e Revel.

Ê aspettato a Costantinopoli il generale Baraguay d’Hilliersy che dicesi proposto al comando di 30 mila francesi destinati a rafforzare l’esercito della Crimea.

Il colonnello Bontemps ha nuovamente rifiutato il grado di comandante della legione svizzera dell'Inghilterra; malgrado le magnifiche offerte fattegli da questa Potenza. Si afferma che il suo rifiuto è conseguenza del non essersi voluto dare dalla legazione inglese a ciascuna recluta la promessa somma di 150 franchi.

Gli inglesi lavorano incessantemente negli approcci dinanzi al Redan; i francesi armarono i ridotti della baia del Carenaggio con 48 cannoni di grosso calibro spediti di Francia. Anche dinanzi al bastione centrale furono nuovamente ripresi i lavori di assedio.

(Disp. tel.) quattro battaglioni russi il 15 tentarono inutilmente d’impossessarsi di una rimboscata innanzi agli spalti di Malakoff. I russi respinti da una viva fucilata e dal fuoco delle batterie degli alleati si ritirarono portando seco assai morti e feriti. Le perdite degli alleati furono di 20 uomini tra morti e feriti. Valet capitano degli zuavi è nel novero di questi ultimi.

(Disp. tel.) Un 50 mila russi verso Inkermann minacciavano gli assedianti della torre di Malakoff.

Un dispaccio russo conferma la notizia del secondo bombardamento di Genitschi, che difende lo Stretto, onde il Mar Putrido si congiunge col Mare di Azoff. Di la gli alleati vogliono spingere alcune scialuppe cannoniere fino all'istmo di Perekop per togliere ai russi ogni comunicazione fra le due sponde del mare. L’impresa non è difficile; l’esito importante.

Allorché il generale russo Muravieff pervenne ad Alessandropoli un pope armeno gli fece questa concione: «Eccellenza! Dalla memoria nostra non si cancelleranno mai quei fortunati giorni, in che, or ha ventisette anni, voi alla testa di valorose milizie russe soggiogaste le città di Kars e di Erzeram. Le armi moscovite allora ci tolsero al dispotismo e ci posero sotto la tutela di un governo che ci rese felici. Il vostro imperatore indi restituiva le città di Kars e di Erzerum; noi però non tornammo sotto il giogo dei miscredenti; ma compiangiamo i nostri correligionarii che gemono fra le catene dell’islamismo. Gli sforzi fatti dall’imperator Niccolò per liberarli riuscirono infruttuosi, laonde bisognò intraprendere questa lotta nella quale senza dubbio vinceranno i campioni della nostra fede. Andate dunque alla conquista! Kârs ed Erzerum cadranno innanzi al grande esercito che voi comandate; vi sosterranno le nostre preghiere!»

(Disp. tel. da Kars senza data) I russi erano accampati a un’ora di distanza da Kars xxxxxxx i cannoni d’assedio. Intanto distrussero i villaggi vicini e impedivano lo comunicazioni. Un fierissimo attacco era inevitabile. I turchi erano risoluti ad opporre la più valida resistenza. Le truppe musulmane di Trebisonda furono chiamate in aiuto di Kars.

La ritirata de' turchi da Kars ad Erzerum fece una trista impressione a Costantinopoli (Fremdenbl). Laonde (Disp. tel.) il gran Consiglio di Turchia sta esaminando lo stato dell’Anatolia.

AMERICA

Si da per certa la riunione delle stazioni alleate dell’Oceania, della Cina e dei Mare dei Sud per agire di concerto contro l’America russa.

Notizie dei Messico dei 19 giugno confermano le disfatte patite dal general Santanna presidente della repubblica e il progresso dei partito rivoluzionario capitanalo dai generali Alvarez e Camonfort, i quali si erano impadroniti di Sonora e avevano investilo Morelia. Molte città si erano dichiarate in favore dei ribelli. Santanna fu respinto nella città capitale dello Stato.

Da Nuova York in data dei 27 giugno si scrive che grave assai è la situazione politica dei Messico. La città di Monterey fu presa dai ribelli comandati dal generale Pidaurri. Il governatore e quasi tutti gli uffiziali civili e militari vennero fatti prigionieri. venti cannoni e gran quantità di munizioni guerresche caddero in potere dei rivoluzionarii vittoriosi.

SUL FUTURO COMMERCIO DI VENEZIA E TRIESTE

Trieste ha da sostenere una dura lotta di concorrenza commerciale con Amburgo, la quale manda le sue merci fino a Lubiana; e questa lotta avrà fine soltanto colla strada ferrata. Venezia diventa il porto naturale di un regno bello e grande, di sette magnifiche città, le quali sono situate quasi sulla medesima linea parallela, e migliora ogni giorno il suo porto colle dighe. Trieste ha senza dubbio un felice avvenire, quando uni la alla capitale e alla rete delle vie fer rate germaniche, vedrà ridotto a compimento il canale dell’istmo è almeno la strada ferrata di Suez-Alessandria la sua valuta migliorata e consolidata sopra basi sicure. Ma anche a Venezia sovrastano sorti non meno felici. Tosto che sia compita la via ferrata la Verona a Bolzano e Kufstein, Venezia diventerà il porto della Baviera e della Germania occidentale. Dopo il compimento della strada da Mantova a Bologna e Pistoia essa diviene un anello che congiunge due. mari. Il canale è la via ferrata dell'Egitto gioveranno ad essa se non più, almeno nella stessa misura che a Trieste, ritenuto per vero che la linea da Bombay ad Alessandria e Londra; come ci mostra la carta, sia più breve passando per Venezia, e che il commercio nelle sue corse scelga a preferenza la linea retta, è altrimenti più corta.

MISCELLANEA

Il Diritto pubblica un epigramma in prosa chiamandolo brano di una lettera dei generale Canrobert. Ecco le parole che gli si attribuiscono:

«Io provai a pigliare il toro pel fianco non mi venne fatto; Pelissier vuol prenderlo per le corna, ma credo che la diversità dei mezzo non gli darà un successo migliore.»

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Si è parlato della mal ferma salute dell’imperatore Napoleone, che nostre particolari notizie avvisano essere in perfettissima salute. Or come si che corso alla sciagurata storiella? Dicesi che fu trovata alla Borsa di Parigi una carta di visita caduta da tasca ignota con su vari le seguenti parole scritte a lapis: «Lo svenimento dell'imperatore fu momentaneo; non avrà conseguenze ulteriori.» E raccontasi che la carta portata il nome d’un ciambellano, che prudentemente non si nomina. Da queste e altre simili puerili invenzioni indi si fanno sorgere i nubitosi immensi Adamastori delle popolari dicerie.

Francesco Piron, uffiziale belga dei gènio, ha inventato, con l’assistenza dei suo padre Enrico e del meccanico Brasse, un freno per fermare immediatamente i convogli sulle strade ferrate.

Non lungi dal Brasile vivesi un uomo che ne la ricordare i tempi degli antichi patriarchi. Egli ha 109 anni, essendo nato nel 1747 a Mina Geraes, ed è ceppo di quattro generazioni, che costituiscono una piccola tribù di 249 persone. Chiamasi Francesco Tommaso Da Silva; ebbe 14 figli ammogliati, che gli diedero 160 nipoti, dai quali gli vennero 70 pronipoti, che hanno già 5 bambini; in tutto 249 persone, senza contarvi esso Francesco Tommaso, né la sua moglie, né le mogli de' suoi discendenti. Ei fu premiato dall’imperatore ed è tuttavia robusto per modo che ogni giorno si diverte a fare un passeggio di circa 30 miglia inglesi.




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1855 ROMA 24 LUGLIO N 86

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Un corrispondente di Galatz al Corriere Italiano dice candidamente essere una stranezza la opinione di certuni, secondo la quale un’armata di francesi, inglesi e turchi dovrebbe d’una in altr’ora irrompere in Bessarabia e quivi affrontare gli eserciti che dalla Russia vi furono concentrali. Imperocché una campagna degli alleati in quella parte equivarrebbe ad attaccar la Russia nel suo punto più forte; sapendosi che a Kischeneff, a Bender, a Dubassoru, a Tiraspoli, a Odessa ella stabili poderosi campi trincierati, dove si raccolsero e tuttavia si raccolgono truppe, il cui numero è portato ad una cifra quasi favolosa. Ove pertanto la Russia fosse aggredita in quella provincia, l’assalitore darebbe di cozzo in cinque armate nimiche, che sono in istato di piombare da cinque parti diverse e circuirlo in modo da non lasciargli una via non solo di avanzamento ma né anche di regresso. Indi è confermai il nostro parere che quei 25 mila turchi, i quali pur dianzi sparpagliati nella Bulgaria ora si dispongono e si fortificano nella Dobrudscha lunghesso il Danubio, e che le truppe occidentali che sono incamminale parimenti a quelle volta, non abbiano altra missione, né altro scopo che di opporsi ad un tentativo dei russi di ripassare quel fiume. Il qual fatto, ove si verificasse, oggi non si limiterebbe ad un accampamento presso Silistria è nel Vallo di Traiano ma sarebbe conseguitato da una marcia di ben 200 mila uomini fino a Costantinopoli. Di presente adunque i pericoli che si addensano verso il basso Danubio sono di tanto interesse che gli affari della Crimea, messi a comparazione con quelli, s’impiccioliscono in guisa che divien pressoché microscopica la loro importanza. Indi è che noi torniamo a favellarne, onde meglio facciasi riflessione alla paurosa estensione delle probabili contingente.

Ma, come a principio noi accennammo, il ritorno dei russi al di qua del Danubio sembrasse combinato con le mosse di Murawieff al di qua di Erzerum, per quindi trovarsi i due russi eserciti europeo ed asiatico in posizione da prestarsi sollecito e vicendevole aiuto per lutte le successive occorrenze della guerra. E questo progetto di spaventose proporzioni potrebbe soltanto infrangersi e svanire urtando in vigorosa forza oppugnatrice posta a riparo in Europa e in Asia. Di quanta efficacia esser potrà la resistenza dalla parte dell’Europa, diranno i fatti, ma egli è certo che dalla parte dell'Asia la situazione è a totale vantaggio dei russi. Né questo noi affermiamo, ma bensì una non sospetta corrispondenza da Costantinopoli al Sémaphore di Marsiglia.

«Ê assai deplorabile, essa dice, Io stato in cui si trovano i diversi corpi ottomani dell'armata anatolica. Ed ora è da considerarsi un fatto importantissimo, quale si è quello che da due anni i russi ebbero tempo di concentrare in Asia forze numerose, fortificarsi in molti punti interessanti, e farsi copiosi partigiani fra le popolazioni anche musulmane delle frontiere. Quanto ai turchi, grazie alla inerzia e talvolta allo spirito di concussione dei generali, formata è in uno stato non meno lagrimevole che decimato dalle malattie e sprovveduto del necessario; essa inoltre è tanto odiata dalle popolazioni inasprite dalle vessazioni dei pascià che hassi la certezza che non sia più in grado di resistere all’inimico. É perciò mestieri di richiamare l'attenzione degli alleati su tale stato di cose, al quale bisogna prontamente porre riparo, altrimenti fra poche settimane a Kars, ad Erzerum, a Bajazid, a Tschorruk. Su i russi avranno la rivincita delle disfatte patte nella Crimea. Insomma i russi, che altre volte tennero a stento in Asia la difensiva, oggi vi prendono arditamente l’offensiva. In passato erano a far ore dei turchi le diversioni dei circassi e le difficoltà dei russi nell’avere rinforzi dal Mar Caspio: oggi essi dispongono di numerose truppe ch’ebbero tempo bastante a farsi tranquillamente venire; e i circassi malcontenti non vogliono a nessun patto fer la guerra per la Turchia. Gli ottomani vinceranno in Europa, ma tutto pur troppo annunzia che in Asia saranno meno fortunati.»

Queste le prospettive della nuova guerra che sul punto d’incominciare. Noi non facciamo i profeti, perché un subitaneo rovescio di cose può intervenire anche la dove una forza colossale sembra avere in pugno la vittoria. Ma che sarebbe se Lutiers da Pera potesse inviare a Scutari i suoi saluti a Murawieff? Il colosso del settentrione pianterebbe l’un pie’ dell’Europa, l’altro nell’Asia. Chi più allora contro di lui? Ora fra i progetti bizantini è pur quello di congiungere Fera a Scutari con un ponte sospeso! E i russi sorrisero all’annunzio di tanto progetto. Forse essi lanciaronsi colla immaginazione fra le vane speranze e il van desio, ma i pericoli son sempre grandi per chi deve combattere contro una grande forza, che ben sa dove fondare i sue grandi minaccie.

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Anche noi parlammo di una pioggia che par 36 ore si riversò sulla Crimea. Il Times però toglie a presto da Virgilio, da Omero e da altri poeti quanto gli occorre a farne una prosaica descrizione. Secondo esso, ai 24 giugno un orribile temporale rovescio tutto l’accampamento degli alleati nei contorni di Balaclava e nella valle della Cernaia. Per due ore il cielo pareva un fuoco continuo; tanti erano i lampi che l'accendevano! E la pioggia cadeva a torrenti; le tende atterrate; un intero quartiere dei fabbricati dell'ospedale schiantato e fatto a pezzi; i magazzini delle provvigioni sarde portate via dalle acque; venti soldati, molti muli, parecchi cavalli rimasero annegati; i quali, cessata la pioggia, ai ritrovavano ammonticchiati nelle fosse, dove non cadde nemmanco una goccia di acqua, dice il Times! L’impeto della tempesta fu poi cosi fiero che gl’inglesi dovetter perfino abbandonare le posizioni da essi recentemente conquistate presso il Cimitero. Ma quel finimondo, a quanto pare, spaventò anche i russi per modo che questi non profittarono di tanto rovinio per piombare sul devastato campo degli alleati e fame l’ultima totale dispersione! Solamente i francesi restarono impassibili in mezzo a quel terribilio; imperocché un dispaccio di Pelissier annunziò che «ai 24 giugno (giorno della micidiale procella) i francesi spingevano innanzi le strade di approccio contro la torre di Malakoff, e stavano facendo una batteria avanzata per completare l’investimento del porto.»

In data del 3 luglio dalla Crimea scrivono all’Espero che gl’inglesi fecero regalo all'ospedale piemontese di Kamara di parecchie magnifiche tende cosi dette alla marquise, che contengono 25 malati ciascuna e difendono bene dalla pioggia e dall’eccessivo calore. Da ciò si vede che gl’inglesi non ostante le tende perdute u; nella infernale bu fera del 24 giugno ne hanno ancora tale abbondanza da farne dono pure ad altri.

La Militarische Zeitung dice che nei circoli militari è domina l’idea che per la fine di agosto le cose dinanzi a Sebastopoli debbano sciogliersi in modo decisivo; è vincono gli. alleati con la presa del Redan e di Malakoff e potranno tenere pie’ fermo per tutto l'inverno; non vi riescono, e saranno obbligati a seguire un altro piano d'operazione.

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Perché alle Conferenze di Vienna non si poté conchiudere la pace, Drouyn de Lhuys non meno che Russe! furono e sono incolpali della mala riuscita delle diplomatiche negoziazioni. Il primo liberossi da ogni ulteriore imbarazzo ritirandosi da qualunque officiale ingerenza in aspettando che passi la tempesta delle giornalistiche censure. Ma non cosi adoperò il seconde il quale sedendo in uno scranno ministeriale si fece segnò a violentissimi attacchi parlamentari, fra i quali menò immenso romore quello promosso da Bulwer Litton ch’era, la questi termini concepito: «La condotta del nostro ministro Russell nelle negoziazioni, che testé si condussero in Vienna; altro non fece, secondo il giudizio della Camera dei Comuni, che menomare la confidenza che il paese riponeva negli uomini, cui venne affidata la somma delle cose. Ed anche il Pays dichiara «dover confessare che Russell alle Conferenze di Vienna non mantenne quanto aspettavasi dalla sua capacità e dalla' Sua esperienza: al pari di Drouyn de Lhuys, si lasciò guidare fuori della cerchia precisa delle sue instruzioni; ed oggi è dubbio ancora se la dignità del ministro possa scusare il fatto dell'ambasciatore. Ê però egli vero che la colpa sia di Russell se non si venne alla conclusione della pace, mentre egli per giungervi usci dalla cerchia delle ricevute instruzioni? Il fatto oggi dimostra che la Russia profittò delle Conferenze soltanto per neutralizzare la Germania.

Il Siècle vagheggia, siccome mezzi a far decidere l’Austria ad impugnar le armi contro la Russia, le agitazioni delle nazionalità e per conseguenza la rinnovazione dei movimenti lombardo e polacco. Ma il Journal de Francfort prova con una viennese corrispondenza che l’Austria in Lombardia e la Russia in Polonia non banno più nulla a temere da sovversive macchinazioni.

Una corrispondenza ligure la sapere all’Armonia che recentemente Mazzini scrisse ad uno de' suoi un biglietto del seguente tenore: «Per carità, non vi allontanate molto da Genova, giacché presto avrà bisogno di voi.»

Un dispaccio viennese avvertisce la Patrie parlarsi di nuove divergenze d’opinione fra l’imperatore Alessandro e il granduca Costantino di lui fratello. E per dare un miglior colorito a questa notizia aggiugnesi che il principe di Prussia siasi recato a Pietroburgo non per altro motivo che per rimettere in accordo i due fratelli. Ma nostre particolari informazioni, che possiamo ritener positive, dicono che se il principe di Prussia dovea portarsi a Pietroburgo per questo scopo, egli non sarebbesi mosso da Berlino, perché non vi è bisogno di ripristinare la buona intelligenza tra i due fratelli, che non cessarono mai di essere in perfettissimo accordo.

STORIA CONTEMPORANEA

GERMANIA

L’Austria dichiarò alla Dieta di Francoforte che la Confederazione germanica mantenga l'attitudine che prese in seguito alle risoluzioni della Dieta) dei 9 dicembre e 8 febbraio. Molte corrispondenze affermano che gli Stati alemanni aderiscono alla domanda dell’Austria.

Il Comitato costituzionale instituito dalle Camere annoverasi, riversando ogni colpa sul Ministero, aveva articolato un indirizzo al re per pregarlo a volere adottare procedimenti atti a porre in salvo la sovranità della Corona e la Costituzione; aveva inoltre pubblicato una lunga lettera al Governo per dichiarare che la Camera non avrebbe proceduto all'esame della proposta di riforma se pria non le fossero comunicati tutti i documenti richiesti, e non si fosse formalmente riconosciuta la competenza della rappresentanza nazionale, rimanendo cosi sottratto quest’affare alla partecipazione della dieta. Le quali proposizioni furono messe all'ordine del giorno per la seduta del 12. Ma un decreto reale del 13 prorogò la Dieta. Il presidente dalla seconda Camera Elhsen chiuse le sessioni con un discorso nel quale protestà contro qualsiasi attentato ai diritti costituzionali solennemente giurati. E i deputati, prevedendo un qualche possibile colpo di Stato si separarono gridando: Viva la Costituzione!

IMPERO FRANCESE

Per decreto imperiale le somme che doveano impiegarsi a solennizzare la festa nazionale del 15 agosto saranno erogate a soccorrere le famiglie dei militari che perirono in Oriente. Sarà indi presentato un progetto di legga per aumentare la pensione accordata alle vedove degli uffiziali e soldati che muoiono in battaglia.

Nei circoli politici di Parigi parlasi molto della scoperta di una congiura legittimista a Bordeaux.

SPAGNA

Il general Prim fu chiamato per telegrafo a Madrid; vuolsi che avrà la missione di andare a pacificare definitivamente le turbolenze catalane (Patrie). Ai 12 la regina usci solennemente da Madrid (Corr. Hav.) tornando ad Aranjuez. La infanta donna Giuseppa di Borbone e la sua famiglia giunsero da Madrid a Baiona. A Parigi pervenne la notizia che il governo spagnuolo aveva l'intenzione di fare un colpo di Stato contro le Cortès. Appena l’imperatore Napoleone potè aver sentore di tal progetto spedi subito un dispaccio elettrico per dichiarare ch’ei non solo non vi avrebbe prestato il suo appoggia, ma che anzi il Governo spagnuolo in caso della realizzazione dell’accennata misura non dovesse più contare sull’amicizia, né sulle simpatie della Francia.

INGHILTERRA

Ad onta delle precauzioni prese dal governo, ai 15 si rinnuovarono a Londra i consueti disordini in Belgraye Square e Hyde Parle, ma con carattere meno serio di quello delle precedenti riunioni; la folla tumultuarle obbedi alla voce degli agenti della Polizia.

IMPERO RUSSO

Lettere da Varsavia assicurano che il principe Paskievitsch giace gravemente ammalato. Provenendo questa sua malattia da vecchiaia, i medici disperano che ai possa recuperare la salute.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Lavorasi pur sempre intorno alle fortificazioni di Cronstadt. Le rive del Baltico sono occupate da nume; rose forze militari. Presso Pietroburgo è formato un ' Campo di 50 mila uomini.

Si ripete che gli alleati abbiano definitivamente risoluto di assalire Odessa; ma l'attacco non avrà per conseguenza che un energico bombardamento, giacché la presa di Odessa, dopo le fortificazioni fattevi di recente, è divenuta pressocché impossibile. Le ultime notizie riferiscono che, da Langeroa all'occidente lungo il porto fino alla montagna di Twewalhowa all’oriente, la città è difesa da 14 batterie, ciascuna di 12 cannoni.

Anche la navigazione alla foce della Sulina è ora estremamente difficile a motivo chele acque vi banno soltanto otto piedi veneziani di profondità.

Il colera imperversa fra i russi di Perekop e di Nikolajeff. Si pensa di scogliere l’accampamento di riserva formato in vicinanza di quest’ultima città, distribuendo le truppe nei vicini distretti.

Una divisione russa, staccatasi dal corpo principale, s’avviò a Sak presso Eupatoria, contro cui sembra ora imminente l’attacco preconizzalo da tanto tempo. Omer pascià ricevette mandatagli dal sultano per mezzo di Ethem pascià una sciabola sommamente preziosa; egli ha detto ad Ethem di esser sicuro di respingere qualunque aggressione che si tentasse dai russi contro le posizioni da lui occupate.

Simferopoli ribocca talmente di abitanti, venuti in parte da altri luoghi, e soprattutto di malati e di feriti che l’atmosfera della città è pregna di esalazioni miasmatiche e nauseanti. Il generale Wraugel, che fu governatore di Kerci, trovasi a Simferopoli gravemente infermo.

Siamo assicurati che il governo russo, onde prevenire gl’incommodi della penuria di acqua in Crimea, fece spurgare i pozzi che si trovavano nel paese e scavarne moltissimi nuovi. Il Salgir, ch'è il più considerevole fiume della Tauride, è già per gli eccessivi calori divenuto un piccolo riscelto.

A un'ora circa del mattino del 5 una sortita russa di tre o quattro battaglioni si sforzò per occupare un’imboscata, che hanno gli alleati sullo spalto della torr di Malakoff. Ricevuti i russi da vicino con una forte scarica di moschetteria e col fuoco delle batterie 15 e 16 si ritirarono portando con esso loro assai morti e feriti. Il combattimento fu vivissimo e la grande onore al generale Ulrich che comandava la trinciera al luogotenente colonnello dell’80mo reggimento. La perdita degli alleati consiste in 9 morti e 11 feriti, fra i quali è Catel capitano degli zuavi della guardia.

(Disp. tel.) In data del 16 a sera scrive Pelissier che i russi indarno procurarono per parecchi giorni di fermare i lavori d’approccio degli alleati alla torre di Malakoff. Nella notte poi del 15 al 16 i russi fecero tentativi per fare indietreggiare gli alleati, ma furono respinti dalla prima divisione. Tre volte i russi si lanciarono prorompendo nelle loro grida abituali, e tre volte dovettero retrocedere innanzi al fuoco degli alleati, lasciando assai morti sul terreno.

Gli ufficiali russi caduti. prigionieri dei francesi furono invitati a pranzo da Pelissier, che propose loro un brindisi alla salute dei bravi d'ogni arma e d'ogni paese. I russi non restarono indietro nel riscambiare questi atti di cortesia.

Notizie della Crimea recano che il pane ora distribuito ai soldati piemontesi è molto migliore di quello che davasi loro da principio ed era decisamente malsano. I soldati però si lagnano assai del vino che al primo assaggio sentesi essere artefatto; sebbene a Costantinopoli trovisi vino buono e a prezzi discreti. Se ne incolpa il provveditore Decevero, che per ispirito di eccessiva economia sembra non guari curarsi delle querimonie delle milizie sa tal proposito.

«A proposito del dispaccio, il quale annunziò che 50 mila russi spuntarono ad Inkermann minacciando gli assediatori della torre di Malakoff, la Gazzetta del popolo osserva che la notizia appare probabilissima, anzi vera, secondo tutti i ragionamenti, ed aggiunge che l’affare può farsi serio, essendoché i piemontesi per la posizione che occupano, formano la testa della colonna degli alleati contro la colonna del corpo russo.»

«Notizie provenienti da buona fonte (all’Armonia) danno la trista notizia che l'esercito piemontese in Crimea subi una dolorosa sconfitta. L’imperatore di Russia ordinò ai suoi generali di spiare l’occasione per assalire in modo particolare il corpo piemontese e così punire l’ingratitudine del Piemonte verso la Russia. Imperocché si sa che il Piemonte è debitore all’imperatore Alessandro I, se nel congresso di Vienna del 1815 fu tanto favorito, e specialmente se ricevette il Genovesato. Dicesi pertanto che i piemontesi abbiano avute la peggio in uno scontro coi russi.»

La morte del piemontese generale Ansaldi si attribuisce ad una maligna malattia, e ad una cancrena in una coscia.

Il generale Alfonso Lamarmora ebbe un leggiero attacco di colera. Sino al 29 giugno i piemontesi morti di colera in Crimea sommavano a più di 2200.

Una corrispondenza della Crimea reca che gli alleati stanno riorganizzando l’esercito. Il corpo di riserva riceve 5 divisioni che parteciperanno ad una prossima spedizione (Const.), della quale é tuttavia segreto lo scopo.

Il duca di Cambridge tornerà in Crimea per comandarvi la legione straniera al soldo dell'Inghilterra. Si crede che anche lord Mchille, che comanda alcuna truppe in Iscozia, andrà in Crimea per eapitauarvi non divisione. Ragguardevoli rinforzi dai porti d'Irlanda vanno a Balaclava,

Lettere da Orano annunziano che alcune fregate inglesi imbarcarono tre squadroni de' cacciatori d’Affrica per trasportarli in Crimea. A Marsiglia si sollecitano le riparazioni di parecchie grandi fregate a vapore che sono in rada nel porto; serviranno a condurre rinforzi a Balaclava. Ê imminente a Tolone l’imbarco ili altri 16 mila uomini. Il generale francese Letang è richiamato da Vienna a Parigi; è voce che gli sarà dato un comando nell’esercito che assedia Sebastopoli.

Al prossimo assalto, cui si darà una estensione straordinaria, parteciperà pure la flotta, e perciò il navilio a vapore che trovavasi nel Mare di Azoff fu richiamato dinanzi a Sebastopoli, lasciandone quanto é necessario a difendere Jenikalé e ad impedire che nuovi soccorsi di uomini e viveri pervengano all'esercito russo dalla parte di Genitschi.

VARIETÀ

AUSTRALIA

Anche noi siamo pregati a dire qualcosa intorno all’Australia. Comincieremo pertanto a favellarne riportando, siccome proemio di successivi articoli, una lettera venuta propriamente da quelle parti alla Democrazia di Bellinzona. La lettera è concepita in questi precisi termini: «.... Dopo di essere stati barbaramente trattati lungo il tragitto, fummo contro ogni intelligenza e senza alcun riguardo sbarcati sopra un lido deserto, e cola abbandonati alla Provvidenza. Altro scampo non ci rimase che di recarci alle miniere, dove giunti a stento potemmo dopo alcuni giorni a rizzare poche tende, che ei servono di cucina, di stanza e di ospedale. Un penoso ed indefesso lavoro basta appena a procacciarci un miserabile vitto, ed il solo nostro conforto è la debole speranza di potere un giorno rivedere la nostra patria diletta. Egli è vero che ad alcuni sorride di quando in quando la sorte, ma ciò avviene ad un numero tanto piccolo e cosi per caso fortuito che sarebbe follia il voler trarne una speranza alquanto generale.…» Indi quell'elvetico giornale si congratula colle supreme autorità dei paese, le quali presero e van prendendo savie misure, onde gli svizzeri non sieno più oltre vittima delle bugiarde sollecitazioni e lusinghe, che si leggono in vari Manifesti inseriti nei giornali è a fila si alle colonne ad ai muri alla pubblica vista. Nel medesimo senso della Democrazia parlò ancora più volte la Gazzetta uffiziale di Milano.

BORSA DI PARIGI


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1855 ROMA 26 LUGLIO N 87

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Sentiamo a dire da una parte che «la Circolare di Buol del 28 giugno agli austriaci agenti. diplomatici presso i governi tedeschi e le comunicazioni fatte dall’Austria alla Dieta germanica dimostrano che il gabinetto cesareo rimane fedele all’alleanza del 2 dicembre, ed accetta gli obblighi che impone quel trattato;, perciò continua ad occupare i Principati del Danubio, e difendere, all’uopo, il territorio ottomano da qualunque assalto della Russia (Gazz. di Mil.).» Sentiamo a dire dall'altra parte che «la Russia, maneggiandosi con la più destra astuzia diplomatica, seppe. uscire con vantaggio da tutte le trattative sulla quistione d’Oriente, imperocché, usufruttando tutti gli errori e tutte le passioni cosi dei suoi avversarii, come dei suoi amici e dei neutrali, essa, dopo aver seminato la discordia tra le Potenze alemanne, e quindi impedito che la Confederazione partecipasse alla guerra, ora dalle Conferenze di Vienna usci con la non lieve vittoria di aver deciso l’Austria a non parteggiare per gli occidentali. (Arm.).»

Cosi parlasi dell’attitudine dell’Austria. V’ha chi dice ch’ella tiensi ferma all'alleanza con la Francia e l’Inghilterra; v’ha chi assicura ch’ella siasi messa dal lato della Russia. A quale di queste due diametralmente contrarie proposizioni avrassi ad aggiustar credenza? Il fatto è di supremo interesse perché altri si formi un criterio, se non totalmente, almeno un cotal po’ logico sul future svolgimento delle cose non meno continentali che isolane. Laonde noi, studiosi ricercatori della verità istorica che ripudia qualsiasi passion di partito, a discoprire alcun che di positivo nell’arduo proposito, formuliamo una domanda, in cui tutta la quistione si riassume: «Qual è lo scopo del trattato del 2 dicembre?». E tutti a questa interpellanza rispondono essere l’impegno dell’Austria di difendere il territorio ottomano. in Europa da qualunque assalto della Russia. Ora è egli vero che l’Austria mantengasi in questo impegno? Se può stabilirsi che si è dimostro che l’Austria sta con la Francia e l’Inghilterra; se invece si stabilisce che nò, è forza conchiudere che l’Austria stia con la Russia.

Noi siamo seguaci della massima che la diplomazia conosca assai meglio del giornalismo Io stato degli affari, e appoggiandoci su questa massima diciamo che fino a tanto che i gabinetti di Costantinopoli, di Parigi e di Londra eran persuasi dell’impegno dell’Austria di. difendere da qualunque assalto della Russia il territorio ottomano in Europa, le forze turche ed occidentali si riversavano in Crimea perché alla custodia del Danubio erano più che sufficienti le forze austriache. Ma oggi onde che, mentre i turchi e gli occidentali han tanto bisogno di rinforzi per la campagna della Tauride, il Divano di Costantinopoli spedisce a grandi giornate le sue truppe nella Dobrudsca, e Pelissier scrive che si mandino almeno 40 mila francesi a Varna? E perché riunire tante milizie in Bulgaria, se le armi austriache difenderanno da qualunque assalto della Russia il territorio ottomano? Vorrà forse credersi che i turchi e gli occidentali si dispongano ad entrare in Bessarabia? Si è già provato, sempre in via di deduzione, che una guerra degli alleati in Bessarabia nello stato attuale degli eserciti belligeranti non può essere che una poetica immaginazione. La conseguenza pertanto che emana dal fatto che gli alleati ora ingrossano a riparo sul Danubio e presso i Balkani, è che i gabinetti di Costantinopoli; di Parigi, e di Londra non hanno più la sicurezza che l’Austria opporrassi ad un avanzamento dei russi nel paese bulgarico; indi, secondo tutte le apparenze, é vero che «la Russia dalle Conferenze di Vienna usci con la non. lieve vittoria di aver deciso l’Austria a non parteggiare per gli occidentali.».

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GIORNALISMO

«La disciplina, il coraggio e il valore degli occidentali (cosi la Gazzetta di Milano), persuadono coronato dalla vittoria il cimento. Ma non é punto a dissimularsi la gravita del pericolo e a qual prezzo di sangue sia esso espugnabile. Uno sguardo alla pianta di Sebastopoli, ed ai posti che tengono gli alleati di front al nimico in presidio e al nimico schierato all’aperto, rammenta il periculosae plenum oput aleae d’Orazio. A terribile ampiezza si estende l’esercito russo ne! campo. Da settentrione a mattina e da levante «scirocco egli domina per tre buoni quinti Io spazio che avvolge dalla parte di terra il baluardo assediato. I piemontesi ed i turchi osteggiano a mezzodì; i francesi di qua si allargano fino a ponente. Le squadre inglesi tramezzano gli avversarii muniti e gli esterni per guisa che banno esse apparenza di assediate più presto che di assedianti. La distribuzione degli alloggiamenti, veduta cosi a colpo d’occhio, arguisce pertanto a qual rischio sarebbero esposti principalmente gl’inglesi nei caso, che Dio voglia disperdere, d’un nuovo assalto fallito. Queste non sono che congetture appoggiate alla carta. Da un giorno all’altro il telegrafo mostrerà quanto ci dilungassimo dalle induzioni probabili di un avvenire, il quale potrebbe a quest’ora esser anche presente.»

Cosi ha deciso la Gazzetta con uno sguardo alla pianta di Sebastopoli, con un colpo d'occhio, e in virtù di congetture appoggiate alla carta! Infingendo pietose tenerezze per gli occidentali, astutam rapido servat sub pectore vulpem, secondo la frase di Persio, perché altri indi non abbiala in sospetto allorché voglia magnificare le prodezze moscovite. Ed eccola subitamente, con un successivo articolo «a continuare la dolente cronaca delle armi alleate in Crimea. Gli ultimi dispacci pubblicati in Francia (son parole della compassionevole Gazzetta) narrano due assalti tentati dai russi contro le opere dei francesi. Quantunque ambe le volte respinti, pure il fatto è grave per sé e fecondo di conghietture. Dopo lu battaglia del 18 giugno, aveva il generale Gorciakoff annunciato alle sue schiere prossimo il di che il quadruplice esercito sarebbe discaccialo dal suolo taurico. Forse oggidì si credono i russi forti abbastanza da prender l'offensiva? Del resto le fazioni del 14 e del 16 luglio, a quel che accennano i dispacci stessi di Pelissier, non possono considerarsi che semplici avvisaglie; pel poco numero di battaglioni avversarii che vi parteciparono. A due fini mirano i russi; stornare i francesi dai lavori d’approccio contro le posizioni di Malakoff; e, più probabilmente, distrarre la loro attenzione mentre concentrasi in campo aperto un esercito formidabile, destinato a sorprenderli fra due fuochi, e tentare, con qualche speranza di successo, il compimento delle promesse di Gorciakoff. Gli stessi giornali di Francia segnano l’addensarsi del nembo in Crimea. La Gazzetta d'Augusta poi, e, con più circostanze, la Gazzetta nazionale di Berlino, parlano dell’invio di truppe che la la Russia in Crimea, in proporzioni che non mai per lo addietro. Ora è fuor di dubbio che non possano le mura di Sebastopoli, per quanto amplissime, accogliere tanta milizia; e le forze degli assediati, aumentate cosi, gfindurraiiDO ad abbandonare i consigli di prudenza, che finora dominarono esclusivi le loro operazioni, e quanto più tarde e misurate, altrettanto gagliarde potrebbero essere le loro offensive.»

Per tal modo la Gazzetta di Milano non solo preconizza le imminenti vittorie dei russi, ma eziandio vuole che tornino a lande loro pur le sconfitte patite sull’Alma e ad Likermann, perché occasionale dai consigli della prudenza! Consigli che dora in poi si abbandoneranno per discacciare gli alleati dalla Crimea a guisa di polvere sperduta dal vento, secondo le promesse di Gorciakoff. Forse non mancherà chi giudichi esser questo un ragionare a sghimbescio, imperocché saepe acri potior prudentia dextra. Intanto la Gazzetta di Venezia osserva che «in una guerra offensiva la Russia non si dimostrerebbe cosi terribile, come quasi generalmente credevasi alcuni anni la (e come oggi crede la Gazzetta di Milano). Gli sforzi infruttuosi di essa contro Calafat, Ottenizza, Silistria e all’Alma e presso Inkermann, fecero di bel nuovo sparire la fede che aveasi nella superiorità delle armi russe.»

La Gazzetta di Milano adunque spera molto nelle gagliarde offensive dei russi; la Gazzetta di Venezia non ha in esse alcuna fiducia. Or come queste avversantisi deduzioni? La Gazzetta di Milano la i sillogismi del colpo d’occhio e delle congetture appoggiate alla carta; la Gazzetta di Venezia tiensi stretta alla logica dei fatti. Noi calcheremo la via di mezzo. A parer nostro, esagerò la prima coi tremendi pericoli che agglomerò sul capo degli alleati; esagerò la seconda mettendo per principio la perpetua impotenza dei russi nelle azioni offensive,

Pendet adhuc belli fortuna, diuque

Inter utrumque volat dubiis Victoria pennis.

E in tale stato di cose; non sarebbe egli stolta arroganza pronunziare un riciso giudizio in favore sia' dell’una sia dell’altra parte?

Il Corriere Italiano è d’avviso che «i progressi di Murawieff nell’Asia minore sono di grave pregiuditio alla guerra della Crimea, giacché costringerebbero gli alleati a sospendere l’invio di rinforzi in quest’ultimo punto per mandarli verso Erzerum allo scopo di arrestare la marcia vittoriosa dei moscoviti.» Manco male che anche il Corriere comincia ad accorgersi dei pericoli, che noi da qualche tempo andiamo accennando. Si vuol dunque che si spediscano rinforzi a Williams; ma che sieno sufficienti ad arrestare la marcia di Murawieff, che, ove ne abbia bisogno, può in pochi giorni mettersi alla testa di 150 mila uomini almeno, riunendo l’esercito dell’Asia e quello del Caucaso. Né basta che sieno sufficienti; egli è d’uopo che arrivino a tempo, vale a dire, pria che Murawieff prende le posizioni che gli occorrono.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Un dispaccio elettrico del 17 (al Corr. Merc.) annunzia che il Governo napolitano permette la estrazione delle paste e del biscotto.

PARMA

l'esantema, da cui è affetto Roberto I duca di Parma, ai 19 toccava il massimo suo grado; la mattina del 29 cominciò a decrescere unitamente alla febbre ed ai sintomi concomitanti. Ai 21 il miglioramento aumentava.

TOSCANA

Sono aperte anche per la corrispondenza dei privati le linee. telegrafiche fra la Russia e la Toscana.

PIEMONTE

Un regio decreto del 18 accorda la naturalizzazione sarda a Terenzio Mamiani.

IMPERO AUSTRIACO

Nel regno Lombardo-veneto sono riconvocate le Congregazioni neutrali.

IMPERO FRANCESE

Nuovi arresti per cause politiche a Nantes e a Bordeaux. Parecchi degli incarcerati furono rimessi a libertà.

Le notizie del raccolto del grano in Frauda sono generalmente buone. Anche l'aspetto delle vigne la presagir bene.

INGHILTERRA

Nel penultimo assembramento popolare in Hyde Park furono fracassate 749 finestre. Gli agenti di polizia si credono incapaci di reprimere in avvenire simili moti, che vanno tuttodì discjplinandosi ed estendendosi per tutta Londra. Molte brigate di policemen han già rifiutato di marciare contro il popolo. Quindi il governo è nel più scrio imbarazzo (Gazz. di Mil). Le notizie d’Inghilterra divengono ogni di più gravi. Le disposizioni della nazione sono inquietanti assai e l’agitazione gittò profonde radici nelle masse. L’Inghilterra sta forse alla vigilia d’una crisi sociale. Il ministero ha perduto ogni considerazione; esso non vive più, ma vegeta (Gazz. d'Aug.). Si conferma che la regina partirà per Parigi ai 17 agosto, e con esso lei andranno il marito, i figli e un seguito di sole quattro persone.

Tre figli della regina Vittoria hanno la scarlattina, ma il loro stato non da luogo ad alcun timore.

Ê seriamente malata la vedova di lord Raglan, verso la quale proseguono le dimostrazioni di affettuosa deferenza cosi da. parte della Corte, come da parte dell’aristocrazia e del popolo inglese.

Ê morto in Inghilterra nella età di 84 anni il dottor Arcibaldo Arnold, che curò l'imperatore Napoleone I negli ultimi momenti della costui vita all’isola di Sant’Elena.

La garanzia inglese per l'imprestito turco fu vivamente combattuta dalla opposizione. L’imprestito venne considerato come un sussidio che non sarà mai rimborsato e che alla fine potrebbe dar luogo a dissapori tra la Francia e l’Inghilterra. Palmerston parte a favore dell’imprestito. La garanzia fu indi adottata il 21 con tre voci soltanto di maggioranza ministeriale sopra 267 votanti.

(Disp. tel.) Messa il 20 a voti la famosa mozione di Roebuk, ebbe 182 voti favorevoli e 289 contrarii.

SPAGNA

Il generale O’Donnell accettà il grado di comandante del terzo battaglione della guardia nazionale di Madrid.

Fra gli arresti operati a Madrid citasi quello di pu agente carliste giuntovi con diplomi per diverse persone, che furono incarcerate (Const.). La legge sul prestito, forzato dovea pubblicarsi il 18. Il general Prim arrivò a Madrid. Ancora non cessa la voce che O’Donnell pensi a impadronirsi della dittatura. Per le precauzioni prese da O’Donnell fu impedito un movimento degli operai di Madrid, alcuni dei quali vennero arrestati. Sono calcolati a 12 mila coloro che emigrarono da Barcellona per le ultime avvenutevi turbolenze.

Nell’Aragona fermenta il desiderio di formare di quella provincia un regno separato da Madrid e dal resto della Spagna. Corse voce che voleva offerirsi ad Espartero la corona aragonese.

IMPERO RUSSO

Sono imminenti in Polonia grandi riforme. La Commissione inquisitoriale di Varsavia pei delitti politici è disciolta; le sue attribuzioni passano ai tribunali ordinarii; la lingua polacca torna a prender posto nella amministrazione.

Durante la fiera di Novogoròd accadde quivi un vasto incendio. Il valore delle merci consumate dal fuoco si calcola a 3 milioni di rubli. Il ristagno commerciale in Russia. produsse lo scioglimento. di.. molte società di commercio a Pietroburgo. e a Mosca.

IMPERO OTTOMANO

Dicesi a Costantinopoli che Benedetti agente di Francia in quel paese farà un viaggio in Crimea.

Vennero tracciali i confini del terreno stabilito pel nuovo cimitero dei cattolici in Costantinopoli.

Si ha da Beirut che i. coscritti continuano a provocare disordini. In Aleppo grandi timori. Il governa tore di Gerusalemme con circa 4000 uomini di truppe regolari e 200 baschi-bozuk e 4 cannoni si mise in marcia per Mettusa minacciata dai Beduini.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Il ministro francese della guerra spedi a Pietroburgo 50 mila franchi per supplire ai bisogni dei prigionieri francesi che sono in Russia. La detta somma fu inviata all’ambasciatore di Baviera presso la Corte di Pietroburgo, il quale è il rappresentante officioso degli interessi francesi.

Relazioni pervenute al governo inglese annunziano che a Nystadt furono distrutte 89 navi russe e 20 mila tonnellate. Il bombardamento di Nystadt fu soltanto contro i forti e i magazzini del governo; la città fu rispettata, ma una parte di essa accidentalmente andò in fiamme durante la notte..

Non si é per anco ricevuta la conferma che le squadre alleate abbiano attaccato e incendiato il forte di Gustavfern nel Baltico; si ha però quasi positiva notizia che le squadre medesime si disponevano a bombardare le città di Carleb e di Ulyeaborg sulla spiaggia finlandica.

Dal nuovo ordine di battaglia delle truppe russe risulta che delle divisioni di fanteria la I trovasi in Polonia, la II in Curlandia, la III in Polonia, la IV e la V in marcia verso la Crimea, la VI nella Crimea, la VII pure in. marcia per questa provincia, l’VIII, la IX, la X, la XI e la XII pure nella Crimea, la XIII nell’Asia, la XIV anche nella Crimea, la XV in Bessarabia, la XVI e la XVII nella Crimea, la XVIII nell’Asia; le divisioni XIX, XX e XXI che non appartengono più all’armata attiva stanno pure in Asia e formano il corpo speciale del Caucaso. A queste divisioni di fanteria è addetta la necessaria artiglieria e cavalleria. Fra il teatro della guerra del Nord e del Sud è collocalo il corpo della guardia il quale occupa uno spazio estesissimo e mantiene una posizione quasi del tutto passiva. Del corpo dei granatieri la I divisione stà in Finlandia, la II e la III sono in marcia per la Crimea. Le riserve del corpo dei granatieri e del corpo della guardia, non che le riserve dell’armata attiva e le milizie stanno presso Pietroburgo e nelle provincie del Baltico ed è positivo che nella Finlandia v’hanno 50 mila uomini, presso Pietroburgo 50 mila e nelle provincie del Baltico 80 mila uomini di truppa regolare.

Tutti i carteggi della Polonia e di Pietroburgo parlano sempre di nuovi rinforzi che marciano verso la Crimea. Una di queste corrispondenze assicura che un corpo di altri 70 mila combattenti parti dalle provincie polacche onde partecipare alla guerra d’Oriente!

Si concentrarono nelle vicinanze di Odessa anche le truppe comandate dal generale Bagoyut.

Le truppe ottomane nella Bulgaria sono rafforzate dalle truppe francesi che il giorno 11 s’imbarcarono a Marsiglia ed ebbero ordine di prender terra. a Varna. Ismail pascià ha il suo quartier generale presso Silistria. Kel-Hassan pascià mosse verso Matschin, Hassan pascià verso Hirsova. Tutto induce a credere che le sponde del Danubio saranno di nuovo il teatro di grandi avvenimenti di guerra.

Trattasi di formare a Scutari una numerosa riserva di cavalleria degli alleati, onde aver pronta una forza imponente di quell’arma nella probabile campagna sul Danubio. Allo stesso scopo sarà stabilito a Varna un corpo d’artiglieria.

La squadra francese del Mar Nero si compone di 64 bastimenti da guerra, 51 de' quali a vapore.

I russi adottarono un modo molto ingegnoso onde porre al sicuro le loro navi nel porto di Sebastopoli dal fuoco delle artiglierie nimiche. Essi ne tolsero gli alberi; le unirono a due a due, e le coprirono di tegole, spargendovi sopra alcuni piedi di terra compressa.

Ai 7 luglio moriva il colonnello francese Malher che fu ferito nell’assalto di Malakoff del 18 giugno.

È confermata la morte dell’ammiraglio Nachimoff. Si afferma por che la ferita riportata dal general Totleben ai 18 giugno ê assai pericolosa; sono noti i costui meriti per la difesa di Sebastopoli.

Gl’inglesi radunano molte vettovaglie a Sinope, dov’erano pure 5000 cavalli destinati per la Crimea.

(Disp. tel.) Sbarcarono a Balaclava i due reggimenti di cacciatori d’Affrica che vi si aspettavan dalla Algeria.

Si assicura che, in seguito ad una lettera scritta dal generale Alfonso Lamarmora al suo Governo, ora.

In Piemonte si lavora attivamente onde preparare i vestiti d’inverno per le truppe della spedizione in Crimea.

Le condizioni alimentarie dell'esercito piemontese migliorano immensamente. Scrivesi dalla Crimea che ora si distribuisce ai militi un pane di cosi bella qualità e cosi ben cotto ch'è migliore di quelle che suol darsi alle guernigioni del Piemonte; assai spesso han no una razione di 25 centilitri di un vino che starebbe bene suite migliori tavole di Torino e K Genova; banno came fresca ogni giorno; la mattina una buona tazza di caffè; ma generalmente non vi è troppo appetito e si digerisce stento; si dorme poco, e i sonni son sempre agitati.

Canrobert fece il progetto di marciare con una parte dell’esercito contro lo posizioni rosse al Belbeck. In questo caso due divisioni francesi si dovrebbero inviare ad Eupatoria per aprire di la le operazioni con temporaneamente a quelle sulla Cernaia.

Si vanno ultimando assai bene i lavori di fortificazione a Kamiesch.

Gli alleati stabilirono innanzi alla torre di Malakoff una vasta piazza d’armi capace di contenere 4000 uomini.

(Disp. tel. di Pelissier) Nella notte del 17 al 18 i russi fecero una piccola sortita contro le opere d’attacco d’Inkermann e furono respinti.

(Disp. tel. di Simpson del 18) I russi fecero una sortita contro le batterie inglesi della sinistra; e furono vigorosamente respinti; gl'inglesi non ebbero che tre morti.

(Disp. tel. di Pelissier) Ai 19 niun fatto particolare; il colera diminuiva.

(Disp. tel.) Verso le ore 10 pomeridiane del 19 i russi tentarono una nuova sortita contro le batterie del Carenaggio, ma furono vigorosamente respinti.

(Disp. tel.) Lamarmora in data del 19 avvisa che lo stato sanitario dell’armata piemontese andava sempre migliorando. Al colera, quasi scomparso, subentrarono le febbri ma con poche morti. Nessuna notizia di operazioni militari. Anche in un dispaccio del 20 non si parla di cose guerresche,

La cavalleria degli alleati abbandonò i bei prati che sono alla destra sponda della Cernaia, perché veniva troppo molestata dai bersaglieri russi.

Notizie officiali fino al 17 giugno recano che il generale Kowalewsky, che comanda l’avanguardia dell'esercito russo dell'Asia, trovavasi in marcia contro Erzerum. Bebutoff, che doveva proteggere alle spalle le truppe di Murawieff, era giunto al quartier generale di Etschmiaosin ad occidente di Erivan. Murawieff, in tutti i luoghi da lui occupati, riceveva il giuramento di sommissione delle popolazioni cristiane.

(Disp. tel. Costantinopoli 9) Kars é chiusa da 30,000 russi comandati da Murawieff; corpi di scorreria mandati da lui si avanzarono fino alla distanza di 20 ore da Erzerum e si avviavano alla volta di Hassankalè. La guernigione di Erzerum era di 2000 uomini soltanto. Il pascià di Trebisonda mise in lebertà quasi tutti i delinquenti per incorporarli all’armata ottomana. Partirono da Costantinopoli mille uomini di rinforzi. Williams scrisse sperare di opporre una lunga e valida resistenza.

Mustafà pascià si apparecchiava nell'Asia minore a marciare con 15 mila uomini verso l’alta Armenia per promuovere una diversione a favore di Kas che era assediata dai russi.

A Costantinopoli il serraschierato ordinò una nuova leva di milizia nazionale destinata a rafforzare l’esercito dell’Asia. vuolsi che queste truppe daranno il complessivo numero. di 100 mila uomini!

AFFRICA

(Disp. tel.) Una gran parte della Reggenza di Tunisi si è ribellata. Un bastimento francese giunto a Malta il 18 domanda soccorso di truppe pel bey.

AMEBICA

La città di Rayon Sara nella Luigiana fu quasi interamente distrutta dal fuoco.

BORSA DI PARIGI

Luglio

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

20

66. 95 66. 70

92. 50. 92 75

21

66. 80 66. 85

92. 50. 92. 75


VARIETÀ

Si è finalmente scoperto che la massima parte degli oggetti di spedizione per le truppe piemontesi andate in Crimea era rimasta per dimenticanza in Genova. Cosi la Voce del Progresso commerciale. Indi oggi si sa il motivo della calamitosa penuria patita nella Tauride dall’esercito subalpino.

RIVISTA BIBLIOGRAFICA
L’ÉGLISE ORIENTALE

Exposé historique de sa séparation et de sa réunion avec celle de Rome. Accord perpétuel de ces deux Églises dans les dogmes de la Foi. La continuation de leur union. L’apostasie du Clergé de Constantinople de l'Église de Rome, sa violation des institutions de l’Église Orientale, et ses vexations contre les chrétiens de ce rite. Seuls moyens praticables pour rétablir l'ordre dans l'Église Orientale, et arriver par la à l’union générale et à la restauration sociale des tous les chrétiens.

Par

Jaques g. pitzipios
Fondateur de la Société
Chrétienne Orientale.

Rome, Imprimere de la Propagande, 1855.

L’Opera dell'illustre Pitzipios sulla Chiesa Orientale è di grandissimo interesse, specialmente nelle attuali differenze dell’Europa, nelle quali per avventura s’includono gli elementi destinati, nel progressive loro sviluppo, a riunire la Chiesa Orientale alla Occidentale.

Noi, riserbandoci a tenerne proposito in alcuni successivi articoli che ne dimostreranno la vitale importanza; per ora ci limitiamo ad annunziarne la pubblicazione fatta co' tipi di Propagande Fide in tre volumi. L’utile che ritraesi dalla vendita di questa Opera insigne per tanti rapporti, è devoluto a sussidiare la grande impresa della Società Cristiana Orientale, di cui esso Pitzipios è il benemerito fondatore.

Vendesi l'Opera nella Libreria poliglotta di Propaganda.

CECITÀ SANABILE!

Cassel è stato pubblicato di recente un opuscolo intitolato la Cecità sanabile, secondo il manuscritto d’un cieco che recuperò la vista, mediante il geranio Storchschnabel di Barth (geranium robertianum). Il rimedio è semplicissimo e consiste, a detta dell’autore, nel fare do mazzetti di quest'erba e lasciarla applicata alla collottola, finché sia disseccata e sostituirne poi subito di fresca. Un semplicista delle montagne del Rodano l’avea consigliata al cieco, assicurandolo che già molti in quelle montagne aveano per tal mezzo riacquistata la vista. Il cieco, dietro il quale si erano inutilmente occupati due celebri oculisti, guari ed offre alla osservazione e all’uso questo rimedio, che vuolsi proficuo ai trovantisi nella tristissima condizione di aver perduto la facoltà visiva.

D. VENTURINI Direttore
La Direzione e la Tipografia in Via dei Barbieri Num. 21 primo piano.



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1855 ROMA 28 LUGLIO N 88

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Le notizie dei Baltico si limitano par sempre a ricognizioni fatte dai navigli alleati qua e colà, e a bombardamenti ora di uno ora di altro punto della Costa finlandica, allo scopo soltanto di danneggiarvi gli stabilimenti che vi edificarono gli czari per lo benessere commerciale del paese. Bel resto, i luoghi di guerresche fortificazioni ancora si rimangono incolumi. Recentissimi dispacci recano che la Botta occidentale era tornata innanzi a Cronstadt.

Dalla Crimea egualmente nulla di grave importanza, tranne le pressoché quotidiane sortite dei russi, le quali vogliosi interpretare siccome molestie coordinate a paralizzare le opere degli alleati, che si occupano di continuo ai lavori di approccio dalla parte della Karabeloaia particolarmente di faccia alla torre di Malakoff, al grande Rodan e alla riva destra del Carenaggio. I russi sogliono far impeto improvviso, per lo più di notte, su quei differenti lavori, indi si ritirano nei loro trincieramenti; questo retrocedere è significato dalla perpetua frase dei dispacci telegrafici, la quale reca che il ogni sortita i russi sono vigorosamente respinti. Da questi fatti poi risulta che le truppe di Gortschakoff si vanno preparando ad una grande operazione offensiva. Come questa sarà per riuscire, non vogliono conghietturare; ma le antecedenti fazioni nu persuadono a credere che la posizione degli alleati è inespugnabile benché aggredita da un numero di truppe due volte più grande di quello delle milizie che vi sono a difesa. E che ciò sia vero, emerge anco dall'assiduo invio dei rinforzi mandati a Gortciakoff, che coi suoi 300 mila uomini non si tien sicuro a prendere una generale offensiva contro gli alleati, che appena sono complessivamente 150 mila.

La guerra dell'Asia è un rovinio per le truppe ottomane. Si disse che queste da Kars ritirarono ad Erzerum; indi altre notizie, non le volendo partite di Kars, annonziaronle chiuse dall’esercito di Murawieff; il che poggio sarebbe; mercecché la chiusura potrebbe avere più probabilmente per conseguenza una resa, mentre la ritirata potrebbe, con sopravvegnenti rinforzi, dar luogo più probabilmente a gloriosa rivincita. Kars adunque è o presa o chiusa dai russi, i quali si affacciarono fin presso Erzerum a dimostrazione. che vogliono progredire senza lasciare intendere a qual punto gran sosta. Per questo avanzarsi dei russi, grandi paure nel Divano di Costantinopoli, che spedisce rinforzi a Williams e ordina una leva novella per arrestar la marcia vittoriosa dei moscoviti (11)a.

Ma la ulteriore marcia dei russi nell'Anatolia, secondo tutte le apparenze, può paralizzarsi soltanto dai fatto che i russi della Bessarabia sieno impediti a passare il Danubio. Imperocché le mosse dalla parte dell’Asia paiono concertato con le mosse dalla parte della Europa, per impossessarsi simultaneamente del Bosforo dall’uno e dall’altro lato. Se pertanto le mosse moscovite falliscono di quà, non rivedrebbe alcun motivo che persuadesse Murawieff a procedere più innanzi. Ê perciò che una vigorosa e felice resistenza degli alleati sul Danubio terrà, per conseguenza, a bada anche le truppe russe dell’Asia.

La Confederazione germanica conserva per ora il suo esercito sul piede di guerra, onde trovarsi parata a qualunque occorrenza secondo lo sviluppo degli avvenimenti. Così vuolsi adempiuto l’intendimento dell’austriaca politica di espettazione.

Il nuovo imprestito francese per sopperire ai bisogni della guerra fu corrisposto dal nazionale entusiasmo. Il quale vedesi ancora nelle spontanee sottoscrizioni a pro’ dei valorosi che combattono in Oriente, le quali già presentano una somma di due milioni 300 mila franchi.

l'Inghilterra, travagliata da perpetue crisi ministeriali, scossa dalle popolari agitazioni, perseguitala dalle cruciale dei riformatori, da segni di evidente debolezza, si lascia trarre a rimorchio dalla Francia, e la Ma voce divenne poco autorevole nei consigli della diplomazia. La condizione di questo paese può essere subbietto di serie riflessioni allo storico: dalla sua condotta in casa e in campo appare manifesto che il vecchio sistema politico (creato in parte con l’indirizzo inglese, secondo il concetto fondamentale di Pitt) ormai squassato, minaccia di sciogliersi. l'argomento è grave, ed avremo presto occasione di trattarlo con maggiore proposito.

Gli affari della Spagna divengono sempre più difficili. Forse una potente dittatura sarebbe in grado di reprimere per alcun tempo quinci le eruzioni del carlismo, quindi le aspirazioni della democrazia. Ma una forza dittatoriale senza il presidio della forza pecuniaria è una chimera, un disegno inattuabile. E l’erario spagnuolo è in tristissime condizioni, che miglioreranno soltanto dopo luoghi anni di quiete. A Barcellona è sedata, cosi narrasi, la sedizione degli operai; ma la calma del paese, se pur le si può dare questo nome, è un'apparenza. Il certo si è che l'autorità della regina vi è messa in non cale, ed Espartero vi trovano qualche resto di soggezione in quanto ch'egli è creduto simbolo del progresso democratico, che già entrò nei viluppi del socialismo. La regina tornossene ad Aranjuez ma pensa dipartirsi anche di là, perché il colera imperversa in quelle vicinanze.

Si parlò di qualche sintomo di scontentezza in Portogallo; mi o fu vaga voce, o, se pur fuvvi alcuna manifestazione di partito, le cose tornarono subitamente alla loro normalità. I miguelisti lusitani aspettano che prenda maggior coesistenza il movimento dei carlisti spagnuoli; tanto più che il pretendente al trono di Lisbona scrisse loro (cosi siamo informati) che si mantengano tranquilli ma fedeli al principio di lor fede politica, imperocché non è lontano il giorno che i loro voti saranno adempiuti in una riordinazione europea, la quale d’altronde si profetizza senza determinarne le condizioni.

In mezzo alle commozioni politiche si riproduce anche la quistione religiosa, in Ispagna specialmente, in Isvizzera, in Piemonte, non ad altro scopo che spogliare la Chiesa dei beni destinati alla manutenzione del culto divino, a quali conseguenze poi non dpcapp siffatti intendimenti, non è mestieri ripetere.

Intanto recano i giornali elvetici che il ministro austriaco residente a Berna comunicò al Consiglio federale una nota verbale relativa alla legge ticinese appellantesi politico-ecclesiastica. Il governo cesareo richiamasi per la lesione portata alle prerogative dello episcopato e per ora si limita ad inculcare che la Svizzera promuova un concordato col potere competente onde toglier di mezzo ogni collisione.

Il Piemonte adombrasi dello straordinario ingrossar delle truppe austriache in Lombardia e tenta scrutarne la occulta destinazione.

Pare che anche l’Affrica voglia farci parlare di rivolture. Cominciarono gravi turbolenze nella reggenza di Tripoli; erano da prevedersi, e noi, non ha guari, ne accennammo la probabile eruzione. Ma come la sogliono terminare è noto per le istorie. Un cambiamento nella persona del bey è il farmaco tradizionale per guarire le politiche agitazioni.

Su parecchi punti dell’America è un disordinato movimento e più nel Messico, dove il presidente Santanna sembra correre estremi pericoli. Anche la un nuovo presidente può per qualche mese acchetare le nazionali tempeste.

GIORNALISMO

Leggiamo sull’Armonia un articolo e quasi dubitiamo di lo vi aver Jetto. Tanto esso ci pare in dissonanza con la opinione vulgatasi intorno a quel giornale, che finora tennesi propugnatore della causa moscovita!

Oggi e’ se n’esce a dire che «cattolici non possono parteggiare per la Russia. Considerando la quistione dal lato politico, l'Armonia concede che sono scusabili coloro che pendono dalla Russia. Aggiunge però che non si può senza calunnia attribuire ai cattolici simpatia per la Russia è un desiderio qualunque che il russo trionfi; eccettocché taluni dei cattolici, lasciandosi adescare dalle forme diplomatiche dell'astuzia russa, non veggano o dimentichino quale è il vero scopo del russo nella pre sente guerra.» Indi invocando l'autorità del conte Avogadro della Motta nel Saggio intorno al Socialismo, e la testimonianza del famoso pubblicista e diplomatico Giuseppe, de Maistre, conchiude che la Russia batte la grande via della distruzione del cattolicismo! Accumula inoltre esempli antichi e recenti per dimostrare che questo è lo scopo della Russia nello straordinario movimento guerresco che oggi si sviluppa in spaventose proporzioni. Noi temendo errare non ripudiamo, e temendo calunniare non accettiamo i pareri dell'Armonia. Con la consueta nostra Neutralità riportammo in succinto un’idea giornalistica.

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Un corrispondente alemanno scrive da Francoforte al Journal des Débats non esser punto vera la notizia dell’accordo fra la Prussia e l’Austria sulla gran quistione che di presente agita l'Europa o almeno si agita in Europa. Noi nulla diremo contro questa rivelazione. Ma, sussistendo l’alleanza fra la Russia e la Prussia, o sussistendo che la Russie sia riuscita a far decidere l'Austria a non parteggiare per gli occidentali, a che si risolverebbero le dispute se sussista o no l’accordo austro-prussiano?

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Il Novellista d'Amburgo si la scrivere dalle sponde della Neva che il numero dei malati feriti russi in Crimea è straordinario per modo che a Simferopoli, a Sebastopoli, e a Nikolajeff mancano perfino i locali onde riceverli ed oltre a ciò non vi sono med(i)ci che li curino. Quando si contano simili fiabe, che farebbero supporre deficienza di mezzi e di provvedimenti di una grande Potenza quale si è la Russie, bisogna dire è che il Novellista calcoli un po troppo sulla credulità dei suoi lettori, o ch’egli manchi delle più elementari cognizioni sull'andamento dei Governi.

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Alcune corrispondenze giornalistiche ora cominciano di proposito a parlare a sproposito di un territoriale rimpasto europeo. Secondo una di esse l'Austria cederebbe al Piemonte alcuni dei suoi possedimenti al settentrione d'Italia; le Potenze occidentali lascerebbero all'Austria i Principati danubiani e renderebbero alla Turchia la Crimea a titolo di compenso. E un’altra più esplicitamente ci la sapere che l’Austria avrà le provincie danubiane, il Piemonte i ducati di Parma, di Piacenza e di Modena, e i principi di questi ducati avranno compensi in Lombardia; quanto alla Turchia, le sarà data sempre la Crimea appena ne verranno discacciati i russi. Il bello poi si è che la Francia e l’Inghilterra, che farebbero queste ripartizioni, non prenderebbero nulla per sé, o almeno non dicesi quel che dovrebbero prendere. Sono pertanto cosi strane queste idee che anche il Corriere Italiano dichiara di ritenerle siccome utopie di visionarii.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Per ordine di Elena sindaco della città di Genova si è cominciato a dar l’assalto ai monasteri. Alla chiesa del monastero di Sant’Ignazio si teneva la esposizione del SS. SAGRAMENTO per le 10 ore, quando s’intese il rimbombo dei martelli che atterravano le porte del monastero medesimo; fu un pianto, un urlo generale dei fedeli che stavano ad adorare il VENERABILE; molti fuggirono spaventati più ancora che non si fuggirebbe dagli assassini (Cattol.). Dicesi (Movim.) che i consiglieri municipali si sieno rifiutati di esser presenti, come vorrebbe la legge, alle visite dei monasteri e che il sindaco faccia per tutti.

Si assicura che la rappresentanza municipale di Torino ha chiesto al ministro di grazia e giustizia che al più presto possibile le sieno restituiti il consente della Rocca con le sacre suppellettili della chiesa conventuale, non che quello della Madonna di Campagne e l'Ospizio dei Cappuccini situato nella via del Gallo.

A Nizza il 22 luglio leggevasi sulla porta di un magazzino nella contrada Paradiso il seguente cartello: «Mobili da vendere per pagare le imposte.»

Gli alunni dei due principali convitti del Piemonte, quello cioè di Torino e quello di Genova, si dispongono a fare una peregrinazione nella Svizzera. Il drappello del primo prenderà la strada del Sempione onde tornare per la Savoia; quello del secondo terrà la via della Savoia e farà ritorno per la vallata d’Aosta.

GERMANIA

Il ministro di guerra del re di Olanda parti alla volta della Germania.

Il governo prussiano preparasi ad erigere nell’arsenale del castello di Brealavia grandi officine per cambiare le armi del corpo di fanteria della Slesia in quelle fatte secondo il sistema miniè. Grzybovrski inspettore delle armi sopravvegghierà la condotta dello intero stabilimento ed ogni mese consegnerà 1200 fucili cambiati.

La seconda Camera di Dresda nella sua seduta del 9 accordò al ministero della guerra un credito di 400 mila talleri par la competa di cereali ad uso dell’armata.

A Dresda si tennero parecchie conferenze di superiori impiegati di Polizia. V’intervennero i deputati dell’Austria, della Prussia, dell’Annover e della Sassonia. Le loro discussioni versarono sulla uniformità da darsi alle misure della Polizia nella Confederazione alemanna.

Il 13 luglio, immediatamente dopo la chiusura della sessione degli Stati dell’Annover, si adunarono all’Odeon circa 70 deputati del partito di Stuve e della sinistra per discutere intorno ad un indirizzo da presentarsi al re. Stuve, eletto presidente per acclamazione, propose che «ogni deputato avesse agitate il suo circolo in modo da destare il paese; e allora giungerebbe per essi deputati il tempo di operare. La sinistra respinse cosi(Talia proposizione; e, fattosi a sera un altro congresso, vi fu deciso: Ogni deputato si obbliga di convocare i suoi elettori, d’informarli dell'andamento degli affari dopo la riunione degli Stati e di dar loro degli esemplari della proposta preliminare del comitato costituente degli Stati medesimi; i deputati debbono adoperarsi onde sieno presentali al re indirizzi per la dimissione dei ministri; i deputati della sinistra si aduneranno ad Osnabruk in occasione de|la apertura della strada ferrata.». Non si sa quali provvedimenti sarà per adottare il governo allo scopo di allontanare turbolenze dal paese; ma negli alti circoli si ritien per fermo che a porre un fine all’incerto stato delle cose non siavi pel Governo altro mezzo che quello di agire indipendentemente, cioè di liberarsi dalle pastoie costituzionali.

IMPERO FRANCESE

Due nuovi campi si stanno formando, uno nel dipartimento dello Cher, l'altro presso Marsiglia. Inoltre concentrasi su Strasburgo l’esercito della parte orientale.

Il generale austriaco Crenneville, pria di lasciar Parigi, fu nominato grande ufficiale della legione di onore.

INGHILTERRA

Il magistrato di Douvres fece arrestare un agente russo accusato di pratiche onde persuadere alla diserzione gli svizzeri della legione straniera in servizio dell’Inghilterra.

SPAGNA

Sono articolati 44 capi di accusa contro il conte di San Luis la cui presidenza del Consiglio dei Ministri cessò mediante la rivoluzione dell’anno scorso. Tutti i forestieri sospetti furono espulsi da Barcellona. La sera del 19 Gonzalez nuovo ministro di Spagna a Londra parti per l’Inghilterra.

IMPERO RUSSO

(Disp. tel. da Vienna) Notizie di Varsavia presentano imminenti parecchie riforme amministrative favorevoli alla Polonia.

(Disp. tel. da Varsavia 22) Il principe Pasckievriteh desidera il suo ritiro, durante lo stato di assedio (Un precedente dispaccio recava che Pasckiewiteh era gravemente infermo). In Polonia i detenuti politici sono giudicati da giurisdizioni militari (Un altro dispaccio disse che le Commissione militari erano disciolte. Quando sarà dato avere una notizia esatta).

IMPERO OTTOMANO

(Disp. tel.) La vertenza per l’istmo di Suez fu terminata in favore della Francia.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Verso la metà di questo mese la flotta alleata disponendosi ad allontanarsi da Cronstadt preparavasi ad una grande spedizione contro Revel.

(Disp. tel.) Ai 23 due navigli inglesi erano tuttavia in ricognizione nello vicinanze di Abo.

Nel cuor dell'Impero russo si organizza un grande esercito centrale, con le riserve, coi battaglioni di riscossa e con parte della milizia imperiale chiamata sotto le insegne. Il generale Czeodajew è l’organizzatore supremo. Questa armata centrale costituirà una grande riserva di tutti gli eserciti attivi.

Il musciro Ismael pubblicò l'11 luglio un ordine del giorno all’armate turca del Danubio per annunziarle essere vicino il giorno di cominciare una campagne in Bessarabia.

(Disp. tel.) Omer pascià il 18 giunse a Costantinopoli. Era voce che voleva dimettere il comando dell’esercito turco in Crimea!

Si assicura che gli alleati abbiano chiesto al Divano di occupare con truppe miste gli stretti dei Dardanelli e del Bosforo,

Le relazioni russe ammettono che la perdite complessiva delle truppe moscovite in Crimea dal 17 al 18 giugno importò 5775 uomini!

(Disp. tel.) I russi portarono e compimento nuove opere fortificatorie a Sebastopoli U contrammiraglio Pansiloff è nominato capo della marina di guernigione.

(Disp. tel.) Gortschakoff annunzia che il 14 e il 15 i Russi fecero due piccole sortite molto felici dinanzi al bastione Korniloff.

(Disp. tel. di Gortschakoff) Le sortite dei russi dal bastione Num. 2 di. Malakoff. operate il 14, 15 e 16 furono intraprese con felice successo, essendo stato distrutte le nimiche trincee avanzate.

Ai 17 i piemontesi fecero presso la Cernaia una ricognizione offensiva (Voc. del Progr.). Dell’esito della medesima non si ha per anco veruna positiva notizia.

(Disp. tel. di Gortschakoff) Ai 21 il bombardamento e il cannoneggiamento degli alleati contro le fortificazioni dei russi continuavano ad intervalli. Le batterie russe rispondevano con successo. Del resto nulle di nuovo.

(Disp. tel. di Pelissier) Nella notte del 22 al 23 i russi fecero un fuoco vivissimo contro gli attacchi degli alleati di destra e di sinistra. Le batterie degli alleati risposero con energia e con successo.

(Disp. tel.) Tutto procedé bene a Jenikalè. (Si sa che un corpo di 20 mila russi masse per investire quella posizione).

(Disp. tel.) Una corvette francese naufragò ad Anapa.

(Disp. tel.) I russi dispersero 600 turchi presso Bayazid e fecero 100 prigionieri.

Nella fabbrica inglese di Losh, Wilson e Bell già vennero fuse 35 mila bombe per conte del Governo turco.

Partirono da Londra per la Crimea 880 volontari dei granatieri della guardia reale

(Disp. tel.) Sotto il comando del general Niel par tiranno quanto prima 6000 uomini dalla Francia per la Crimea.

(Disp. tel.). Partirono da Marsiglia per la Crimea 1700 tonnellate di proiettili.

PERSIA

Le relazioni diplomatiche fra la Corte di Pietroburgo e quella dello Sciah di Persia sono interamente cessate. La Russia richiamò anche il suo semplice agente politico che manteneva a Teheran dal di che ne era partito l'ambasciatore.

AFFRICA

Un corpo di truppe turche mandate contro i ribelli del pascialicato di Tripoli è stato respinto In città con la perdita di circa 2000 uomini.

(Disp. tel.) I maori sono stati battuti dalle truppe spagnuole presso Melilla.

Un drappello di truppe inglesi ebbe mala ventura suite coste affricane. Il vapore Teazar recossi a Malagheak per chiedere soddisfazione di un oltraggio fatto ad alcuni sudditi della Gran Brettagna dal re di quel paese. Ove la soddisfazione non si fosse accordata, 150 uomini a bordo di quel vapore doveano bombardare la città di Malagheak. Il re stette saldo a nulla concedere, e il bombardamento fu subito aperto. A capo a un’ora di terribile cannoneggiamento, il capo della tribù spiegò la bandiera parlamentare e le truppe inglesi scesero a terra. Si assegna al re il termine di un’ora per arrendersi. Passata inutilmente quest’ora, le truppe appiccarono il fuoco alla città, indi tornarono al naviglio. Ma non essendo interamente consumata la città dalle fiamme, le truppe sbarcarono novellamente per compiere l'opera della distruzione. Furono allora allacciate da un’armata superiore in numero, la quale menò cosi orrendo eccidio degl’inglesi che appena 66 di loro assai malconci poterono liberarsi con precipitosa fuga. Fra i periti nel combattimento sono anche giudiziali.

AMERICA

Il governatore di Cuba e quello di Puerto Rico scrivono al governo di Madrid che la tranquillità in quei paesi era perfetta e che non aveasi più alcun sospetto di spedizioni aggressive da patte degli Stati Uniti.

UN GIORNALE IN CRIMEA

Un bell’ingegno del duodecimo reggimento della spedizione sarda in Crimea la uscire tutte le settimane un foglietto in forma di giornale intitolato il Piffero piemontese. É un miscuglio di notizie e di poesie; tutte vi è pertrattato in istile bernesco.

BORSA DI PARIGI

Luglio

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 103 aperto, chiuso

24

66. 30. 66. 25

92. 75. 92. 75



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1855 ROMA 31 LUGLIO N 89

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Vedemmo già come la Gazzetta di Milano, avendo dato uno sguardo alla pianta di Sebastopoli, avendo calcolato ogni cosa con un colpo d"occhio, e finalmente avendo tutto considerato sopra non sappiam quali sue congetture appoggiate alla caria, sentenzio definitivamente che agli alleati occidentali non rimaneva più alcuna speranza di buon successo nella loro campagna della Crimea. Il perché con piagnevole eloquenza descriveaci ora la miseranda istoria della loro infelice intrapresa, ora la dolente cronaca dei loro disastri. Ma, secondo il solito, le sue ipocondriche fantasticaggini non doveano essere di lunga durala. Ed eccola subitamente ripudiare è smenticare i suoi recenti giudizii per intuonare un inno d’incoraggiamento, anzi di vittoria, alle armi alleate. Oggi la Gazzetta è persuasa che «l’onor militare delle quattro nazioni (Francia, Inghilterra, Piemonte e Turchia) che si son poste al. duro cimento, entra mallevadore che, per quanti sagrificii richieggansi, non può fallire agli alleati il conquisto di Sebastopoli e. di tutta la taurica penisola.» Indi sarà bene di sospendere il rimbarco che ieri consigliavasi in vis la della inespugnabilità pur anco della incantata torre di Malakoff, mercecché oggi si da positiva assicurazione che agli alleati non può fallire il conquisto di Sebastopoli e per soprappiù quello di tutta la Crimea.

«Si aggiungerà cosi (è la Gazzetta che parla) una pagina luttuosa alla storia singolare della Tauride, che da Erodoto in poi, fu già invasa e disertata da settanta diversi popoli.» I russi adunque o presto o tardi debbono ritirarsi dalla Tauride per cedere il luogo ad altri che debbono invaderla e disertarla, essendo questo il destino irrevocabile che accompagnolla in tutti i tempi, siccome ne rende testimonianza la sua storia singolare, che nella nuova pagina luttuosa scriverà che quattro popoli insieme la invasero e disertarono, a differenza delle altre volte che fu invasa e disertata quando da uno, quando da un altro popolo, non mai da più popoli come ora dovrebbe intervenire. Forse a qualche schifiltoso leggitore di giornali parranno un cotal po’ strani questi pensamenti della Gazzetta, la quale per non imitare il citarista oraziano, chorda qui semper oberrat eadem, tocca alternativamente due diverse corde di suoni affatto differenti, uno dei quali gradevole alle orecchie moscovite soltanto, gradevole l’altro soltanto alle orecchie occidentali. Ma il peggio si è che essa pure sembra siasi infastidita delle suo musicali dissonanze. Imperocché, smettendo l’usato vezzo, vienci repentinamente a dare avviso che «finché nuove e importanti fazioni non si combattano a Sebastopoli, ne fu tanto detto e ridetto che il parlarne d’avanzo è un provocar la pazienza del pubblico, e alla superfluità delle cose imprimere quasi un carattere di mascherata ironia.»

Oh veramente bella questa improvvisa e inaspettata confessione! Parlò dunque ironicamente quando magnificava le imminenti ruine e quando esaltava i si curi vantaggi si dell’una come dell’altra parte!? Abbracciò pertanto la nostra massima che nel conflitto di due grandi forze, presidiate da tanti mezzi di offesa e di difesa, non bisogna avventurar giudizii sull’esito della lotta, ma limitarsi ad essere tranquilli spettatori degli avvenimenti e coscienziosi narratori dei medesimi.

«Tutto quanto ne vien riferito da Sebastopoli, scrive il Morning Post, conferma l’opinione ornai generale in Inghilterra che la distruzione di quel terribile baluardo russo può calcolarsi con un certo grado di cortezza, ma che lunga deve essere la condotta dell’assedio. La guernigione russa, possedendo ingenti mezzi di difesa, ripara bensì d’una in altr'ora i guasti fatti dagli assedianti, ma, per quanto si adoperi, non puote rimettere ogni cosa allo stato di prima. Gli alleati progrediscono lentamente, ma per gradi certi ed assai percettibili, verso la meta dei loro sforzi, assicurando, a mano a mano che si avanzano, i loro posti. Ê quindi assai probabile che l’assedio si prolunghi oltre questo anno. Se gli alleati aprissero una breccia, è se una porta della città cadesse in loro mano, Io scioglimento sarebbe senza dubbio più vicino; ma, se ciò non accade, e’ sarà d’uopo rimettersene all'opera del tempo ed aspettare.»

Il Constitutionnel riflette che «i pericoli dell’assalto sono maggiori a Sebastopoli che altrove. Siccome le molte fortezze, a cui si da il nome di questa città, non si poterono investire, cosi le truppe che le difendono sono continuamente rinnuovate, e perciò sfuggono allo scoramento ed alla stanchezza che proverebbe una guernigione durante un lungo assedio.»

Scrive il Daily News che «i russi ricevono grandi rinforzi e considerevoli provvigioni a Sebastopoli, sicché, quand'anche gli assedianti riuscissero ad investire pienamente la città, questa é preparata a sostenere un blocco di dieci è dodici mesi, e gli alleati potranno aspettarsi, dopo un nuovo inverno, una campagna contro truppe nimiche tre volte superiori di numero a quelle che ora sono in Crimea.»

Il Morning Post organo di Palmerston, dice: «La esperienza di un assalto fu fatta dagli alleati, e la natura delle opere russe fu messa alla prova; la confusione nell'animo dei generali alleati fu che si debba seguire un sistema meno splendido, ma meno esposto alla resistenza; indi l’assedio di Sebastopoli si prolungherà probabilmente fino all’anno. venturo.»

Ma presa che sia Sebastopoli, quali vantaggi posi sono derivare alla causa della pace? La Gazzetta di Carlsruhe risponde che questa presa «indurrà la Russia a condizioni che, meglio delle proposte austriache, contribuiscono all'intento degli alleati.» Se però l’intento degli alleati è di menomare la preponderanza russa: nell’Eussino, il Journal de. Francfort afferma (e. noi con esso) che la Russia non acconsentirà mai a simili condizione. Esige la futura grandezza dell’Impero degli czari che si serbino padroni del Mar Nero. Or come Pietroburgo può rinunziare a questo avvenire? Grandi, irreparabili esser dovrebbero i disastri della guerra per costringere la Russia, al grande, irreparabile sacrificio!

Anche Saint-Mare Girardin in un suo piuttosto prolisso articolo che leggiamo nel Journal des Débats, sembra cominciare a persuadersi che i russi vogliano fare. una sfuggita verso Costantinopoli. Laonde egli esamina per quali vie potrebbero passare e non sa vederne che tre; i principati danubiani, il Mar. Nero e l’Asia minore. Or come chiuder loro queste tre Vie? La via dei Principati danubiani è chiusa dall'Austria la via dei Mar. Nero è chiusa dalle flotte alleate; la via dell'Asia minore è chiusa non si sa da chi, ma è chiusa questa pure. Dunque i russi. non andranno più a Costantinopoli perché le tre vie girardiniane per andarvi son chiuse. Ci sarebbe però un'altra via che Girardin non ha veduto; quella cioè che dalla Bessarabia porta nella Dobrudscha, e che sarebbe una scorciatoia, a comparazione della interdetta via dei Principati danubiani. E se Girardin non chiude anche questa, noi non sappiamo come possa dirsi che la probabile marcia dei russi alla volta del Bosforo sia paralizzata da tutte parti.

Anche la Gazzetta di Milano crede che «le truppe d’Ismail pascià si concentrano parte innanzi a Silistria, spingendosi fin sull'altra riva a Kala rase, parte muovono verso Mateau, Isakcia e Tulcia per opporsi ad un possibile passaggio dei russi al basso Danubio.» Sarebbe questa la via non veduta da Saint-Mare Gerardin.

La Triester Zeitung, per ismentire la notizia della:( )rottura delle relazioni diplomatiche fra la Russia e la Persia, dice che a Teheran la influenza russa è preponderante, ma che nondimeno lo sciah si conserva strettamente neutrale.

Il Movimento osserva che «grandissima sarebbe la importanza della dimissione di Omer pascià ove dipendesse da una disapprovazione dei modo con cui vien condotta la guerra, disapprovazione che partendo da un generale cosi sperimentalo e che ebbe a dirigere vittoriosamente una campagna contro gli stessi generali russi, che ora rendono tanto aspra e difficile l’impresa di Sebastopoli, avrebbe un valore inestimabile. Questa dimissione poi oltre all’essere della massima importanza. per lo stato generale delle cose in Oriente, può avere una( )certa gravita pel Piemonte, perché le truppe di Omer pascià accampate sulla. linea della Cernaja aveano a un dipresso la stessa importanza militare delle truppe comandate da Lamarmora. La perdita di tal valente generale sarebbe certo un gravissimo danno per le armate degli alleati, e il giudizio che con la sua dimissione pronuncierebbe sulle cose d’Oriente, sarebbe forse inappellabile.» Ma queste riflessioni poggiano sulla ipotesi che Omer pascià siasi veramente dimesso. La notizia però è tuttavia incerta; e non mancano buone congetture per ritenerla priva di fondamento.

Nel Diritto pure troviamo una opinione simile a quella recata dal Movimento sulla ipotetica dimissione di Omer pascià.

Laing propose alla Camera dei Comuni di Londra che dovesse farsi una nuova discussione relativa alle Conferenze di Vienna. Palmerston vi si oppose formalmente. Indi non se ne parlerà più. (Cosi non si scopriranno altre piaghe; quelle che già si scoprirono sono sufficienti a tenere avvertila la Russia sulle debolezze della sua isolana rivale.

STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Nei paesi della riviera di Genova, dove gli agenti demaniali procedettero agli atti esecutivi contro i beni di Chiesa, si stento a trovare i testimonii necessarii a tali atti Corr. Merc.) e ciò per non incorrere nella scomunica (It. e Pop.).

Ai 25 Rattazzi ministro degli affari interni dalla Certosa di Pesto ove trovavasi per la cura idropatica portossi a Pollengo per conferire col re che ivi trasse a villeggiare. La mattina dei 26. il re presiedette il Consiglio dei ministri a Racconigi.

Si replicano scosse di tremuoto in parecchi punti dei Piemonte.

IMPERO AUSTRIACO

Alle ore. 9 dei mattino dei 22 l’imperatore e la Imperatrice, non che gli arciduchi Francesco Carlo, Lodo. vico Vittore, Guglielmo, Carlo Ferdinando, Leopoldo, Ranieri, Enrico, Massimiliano d’Este e Lodovico Giuseppe, cosi pure tutto lo Stato di Code e le guardie dei C irpo assistettero all’uffizio divino celebrato nella Chiesa metropolitana di Santo Stefano per festeggiare la definizione dommatica della Immacolata Concezione. Alle ore 1 pomeridiane intervennero pure ai solenni vesperi nella Chiesa medesima, indi alla processione. Alla Hof, ove era eretto un magnifico altare sotto la colonna di Maria pomposamente decorata, vennero cantate le litanie; l’arcivescovo indi impartiva la pontificale benedizione. Sulla piazza dell’Hohen Mark fu innalzato un seconde altare, ma una fitta pioggia sopravvenuta costrinse. la processione ad accelerare il ritorno alla Chiesa di. Santo Stefano. Su tutte le piazze e contrade percorse dalla processione faceano spalliera le imperiali milizie. Alla intuonazione dell’Inno Ambrogiano un battaglione sull’Hohen Mark fece una triplice salva di moschetteria. Alle ore 6 e un quarto, finita la memoranda religiosa funzione, le loro Maestà e tutti gli altri membri della Casa imperiale, montarono negli equipaggi di gala, e si restituirono al palazzo di Code. 'Verso sera, cessata dei tutto la pioggia, la piazza Hof risplendeva per elegantissime e copiosissime luminarie; un’accalcantesi e lieta moltitudine di popolo fino a tarda notte accorse in essa piazza e nelle vicine contrade ad ammirare quello straordinario spettacolo di luce che mutava le tenebre in uno splendidissimo giorno.

Parlavasi ultimamente alla Borsa di Parigi che la Francia richiamerà il suo ambasciatore da Vienna, e l’Austria i suoi ambasciatori da Parigi e era Londra. Tutti i fogli viennesi smentiscono formalmente questa notizia.

Il nuovo ministro delle finanze d'Austria barone di Brock ha provocato la formazione d’una società, la quale mirando a evitare il passaggio della imboccatura del Danubio, chiamata la Sulina, si propone di aprire un canale fra Czernawoda e la Dobrudsca, approfittando dei laghi vicini fino al porto di Kustendscia. La società già sottoscrisse per la somma di 10 milioni di fiorini e chiese a Costantinopoli la concessione a fino di cominciare i lavori nei corso di quest'anno. Il barone di Koller ministro d'Austria a Costantinopoli ebbe ordine di adoperarsi alla buona riuscita di questo progetto.

Col principio di agosto saranno soppressi nella Galizia gli ospedali militari da campo.

GERMANIA

Le proposte che l’Austria doveva fare alla Dieta germanica furono effettivamente presentate nella seduta del 19. La Commissione incaricata degli affari d’Oriente formulò quindi una risoluzione che, sopra invito dell’Inviato prussiano, fu immediatamente discussa e votata. Consiste essa nel render grazie all’Austria degli sforzi da lei fatti a forma della pace; nel mostrarsi d'accordo col parere dell’Austria che, riguardo alle precedenti risoluzioni federali, non occorre di assumere nuovi obblighi; finalmente nel pronunciarsi per la continuazione del piede di guerra dei contingenti.

IMPERO FRANCESE

Il conte Molè tornò da Toplitz a Parigi. Egli fu a visitare il conte di Chambord, ed afferma che i generali Lamoriciére, Bedeau e Changarnier espressero la formate loro adesione ad Enrico V.

INGHILTERRA

William Molesworth successore di Russell nel ministero delle Colonie non è nuovo nelle cose delle medesime. E suo merito la proclamazione del principio si a lungo riguardato come un paradosso, di lasciare alle Colonie l’amministrazione dei loro proprii affari.

SPAGNA

Il colera infierisce in diverse parti della Spagna, anche nelle adiacenze dell’Escurial, laonde sempre più si accredita la voce che la regina pensi a mutare quella sua estiva residenza.

Le Cortès spagnuole aggiornarono le loro sedute fino al primo del venturo ottobre.

Segasti governatore di Madrid pubblicò un proclama per esortare i cittadini ad aver fiducia nel governo presieduto da Espartero e a mantenersi tranquilli.

La banda carlista dei fratelli Hierros che fu battuta e compiutamente dispersa, secondo parecchie corrispondenze venute da Madrid, tien sempre la campagna nella vecchia Castiglia e riesce assai molesta alle truppe del governo in quei paesi. Il capitan generale della provincia di Burgos comminò pene severe a coloro che danno asilo ai militi di quella banda.

In Catalogna si terne un nuovo movimento carlista comandato dallo stesso Cabrera.

Lettere di Barcellona del 19 portano che numerosi arresti continuano a farsi fra gli operai. Molti di essi già furono imbarcati alla volta di Avana.

IMPERO RUSSO

Oltre che Pietroburgo è messa in istato d’assedio, vi si esercita un raddoppiamento di vigilanza e di rigore contro gli stranieri in generale, compresi anche i tedeschi; quelli che nelle loro officine hanno operai forestieri ricevettero ordine di portare ogni settimana alla Polizia un rapporto sul contegno, i costumi, le opinioni e i discorsi dei medesimi (Gazz. ujf. di Vien,). Il colera è sempre in aumento a Pietroburgo; parecchie famiglie aristocratiche trasformarono i loro palazzi in ospedali e presero l’impegno di accogliervi e farvi curare un certo numero di malati.

Un ukase imperiale vieta agli ebrei di acquistare beni stabili nei governi di Tchernigow e di Pultawa.

Si attende a Varsavia l’ukase imperiale che nominerà il granduca Niccolò a viceré di Polonia.

IMPERO OTTOMANO

Il sultano fece costruire un bagno galleggiante per le milizie alleate che stanno a Costantinopoli.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Continuano a Marsiglia grandi preparativi per una nuova spedizione navale, cui debbono prender parte truppe da sbarco. Lo scopo di questa spedizione è tuttavia segreto. Si parla che sia per agire contro Odessa ma non è che una supposizione.

La Galatea fregata francese carica di enorme quantità di proiettili da guerra pel Baltico ai 22 entrava nel porto di Kiel.

Il quartier generale dei russi della Bessarabia è trasferito da Kischeneff a Odessa. La flottiglia russa del Danubio è ad Ismail. Le fortezze danubiane sono messe in istato di guerra. Nuovi e grandi rinforzi di truppe giungono continuamente dall’interno della Russia in Bessarabia.

Per due mesi Odessa sarà occupata dalle truppe di transito, alle quali le case private e i grandi pubblici edifizi non basteranno a dare ricetto. Le autorità lavorano giorno e notte per allestire gli alloggi necessarii a si straordinaria numero di truppe. La maggior parte delle milizie alloggiate a Lulzh, Krzeminietz, Proskurow, Nowogorod, Litomvrsz e altre piazze della Volinia sono già in marcia alla volta di Odessa. Ê fuori d’ogni dubbio che prima del 15 agosto la massima parte dei mezzi d’azione della Russia si troverà concentrata nelle regioni meridionali dell’Impero.

L’ammiraglio Nachimoff morì a Sebastopoli il 12 luglio.

Durante la grave malattia del generale Totleben, la organicazione e la condotta della difesa interiore di Sebastopoli furono affidate al suo aiutante Melnikoff.

Fra i molti rinforzi che di continuo arrivano a Gortschakoff è notabile quello di un corpo di 25 mila granatieri, truppa che si distingue dalle altre per forte e bella persona,

Riproducesi nel campo dogli alleati la voce che i russi si preparino a faro una formidabile sortita con 50 mila uomini.

I grandi lavori d’approccio alla torre di Malakoff avanzano lentamente ma in modo irresistibile, Ogni cannone delle batterio di breccia già fu approvvigionato per 500 colpi.

Giunsero ultimamente a Marsiglia circa 50 militi amputati reduci dalla Crimea. Un zuavo, ch'è fra essi, racconta che i due battaglioni del suo reggimento quando da Orano passarono in Turchia annoveravano 1800 uomini, de' quali oggi rimangono appena 250. De’ 12 capitani, 11 morirono, 1 è prigioniero,

(Disp. tel. di Pelissier) Dopo tre ore di vivo fuoco, i russi a mezzanotte fra il 24 e il 25 fecero una sortita sulla sinistra del piccolo Redan; essendo vicinissimi, bastò un solo momento perché arrivassero ai gabbioni degli alleati. I russi furono vigorosamente respinti e rientrarono in fretta nelle loro posizioni abbandonando alcuni feriti ed otto morti. Le tenebre permisero loro di portar via il resto.

Si crede a Torino che per la metà del prossimo agosto si spediranno a Balaclava altri tremila piemontesi.

I lavori che si fanno a Kamiesch procedono in cosi ampie proporzioni che sembra gli alleati vogliano renderla una seconda Sebastopoli.

Nuove scialuppe cannoniere degli alleati sono in; viate verso il Mare di Azoff e il Mar Morto per esplorarne tutti i seni.

Al presente le grandi fabbriche di Manchester lavorano alla fusione di nuovi pezzi d’artiglieria, il cui effetto sarà fulminante.

Un ordine del giorno del generale Murawieff del 4 luglio annunzia che la sua missione è per ora d’impadronirsi di Kars, Hussan-Kale ed Erzerum.

In conseguenza di ulteriori inquietanti notizie pervenute dall'Asia, il Divano di Costantinopoli ai 15 luglio spedi a Trebisonda nuovi rinforzi con 2 batterie da campo e 2 batterie da fortezza.

AFFRICA

Un Gbuma, fin da parecchi anni a questa parte promuovendo l’idea della nazionalità delle arabe tribù, die’ gravi molestie al bey di Tripoli, che riusci finalmente averlo in suo potere e mandollo in esilio a Trebisonda. Evase Ghuma dal luogo della sua relegazione e tornossene furtivamente a continuare la sua propaganda fra i suoi connazionali più lontani dalle coste affricane; i quali accolsero con piacere il progetto della loro indipendenza. Le consuete vessazioni del bey davano incremento alla sovversiva missione di Ghuma, che tanto crebbe in istima che non poche migliaia d'arabi, determinati a combattere e a morire con le armi alla mano, lo elessero loro condottiere. Indi le ragunaticcie milizie si avviarono verso Tripoli e dovunque passavano dichiaravano emancipato il paese dalla soggezione al bey tripolino. Il quale per arrestare la loro marcia e disperderli spedi contro ad essi buon numero di truppe regolari. E nelle vicinanze di Tripoli si venne a sanguinoso conflitto; la sorte arrise a Ghuma, le cui schiere misero in fuga quelle del governo che abbandonarono il campo lasciando al nimico le loro artiglierie non meno che le loro vettovaglie. I rivoluzionarii in seguito s’impadronirono anche di una fortezza d’onde minacciano Tripoli. In cosiffatto stato di cose Hermann console generale britannico in quella affricana Reggenza recavasi a Malta per sollecitare che le truppe inglesi vadano colà onde proteggervi gl’interessi de' sudditi della regina Vittoria contro i danni che potessero derivare dalla allargantesi rivoluzione. Anche la Francia vi manda soldatesche per assicurare la vita e le proprietà degli europei. Questi i motivi della straniera intervenzione; il bey spera molto in essa; ma particolari informazioni ne fanno sapere che Ghuma non sarebbesi mosso alla audace intrapresa senza l’assicurazione di potente appoggio. Il paese si svolge per una radicale trasformazione.

Bcmbah-Mimab-Lahi re di Mallagheah ha stretto alleanza offensiva e difensiva col re Stepeh Dessombras per opporre efficace resistenza agl’inglesi, qualora questi tornassero a infestare quelle contrade. In tal caso Forey-Fatama-Fauer fratello del re di Mallagheah comanderà le truppe alleate.

AMERICA

In data di Avana lettere del 27 giugno recano essere scoppiata una rivoluzione a Porto Ricco. Il governatore di la scrisse a Madrid che vi era la massima quiete. Forse la lettera del governatore è di data anteriore a quelle del 27 giugno.

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MISCELLANEA

Vi sono alcune azioni generose che compiute con quella modestia e Suel mistero che le rende ancora più elle sfuggono quasi sempre al pubblico encomio che l'autore di esse si meritò. É obbligo quindi del coscienzioso giornalista di farle palesi allorché giunga per qualche circostanza a scoprirle.

Sante Dall’Omo, giovane inserviente del Caffè Nuovo, essendo caduto infermo, imbevuto di quel funesto pregiudizio che allontana in certi casi le classi povere dal ricorrere al benefico ricovero di un Ospedale, gemeva in un misero letto senza mezzi di poter curare la gravissima malattia per la quale era ogni giorno indispensabile la mano chirurgica. La piaga risultata da un tumore grossissimo all’omero sinistre era già entrata in quel periodo cancrenoso che poneva in grave dubbio la guarigione, quando il professore di chirurgia Angelo Furtuna animato da verace spirite di carità ne intraprese la lunga e rischiosa cura, interessandosi ancora presso la Società di beneficenza di S. Vincenzo de' Paoli perché l’infermo fosse provvisto del necessario. Niun frutto ricercò l’esimio professore dalla vittoria che Carte sua riportò sul male, tranne la compiacenza di aver adempiuta un’azione caritatevole. Ma chi lo potrà involare d’ora innanzi alla gratitudine del guarito Dall’Omo ed all’ammirazione dei suoi concittadini?

A. P.

Le foglie del grano turco, finora adoperate per foraggio degli animali, si possono impiegare ad estrarne acquavite. Presentemente se ne fanno gli esperimenti con buon successo in una fabbrica di acquavite a Vienna.

Menaggio in Lombardia marito e moglie recaronsi alla segatura del frumento portando con essi un bambino da latte, che deposero all’ombra sull'erbe. Dopo pochi momenti il bambino cominciò a mandar gemili; il padre disse alla moglie che ita fosse ad osservare il figliuolo, ma essa intenta a ricogliere la spiga indugiò ad eseguire l’ordine del marito. Nuovi soffocali gemiti la fecero finalmente accorrere, dalla bocca del figlio già spento usciva una piccola parte della coda di una vipera! Il padre furibondo per tanto infortunio vibrò un colpo di falce al collo della moglie e la uccise!

La sera del 18 la marchesa Binnaccini tornava dal passeggio in cocchio verso Firenze. I cavalli ombrarono e si diedero a precipitosa fuga. La marchesa spaventata lanciossi in terra caduta mori! Il cadavere non presente alcuna lesione.

Ai 22 nel Campo di Marte a Parigi si fecero gli esperimenti di un sistema, secondo il quale premendosi un bottone i cavalli adombrati si distaccano subito dalla carrozza con le loro bardature, e premendosi un altro bottone si fermano immediatamente le ruote Gli esperimenti riuscirono a meraviglia.

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BORSA DI PARIGI

Luglio

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

25

66. 10. 66. 10

93. 00. 93. 23

28

66. 20 66. 20

93. 00. 93 00



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1855 ROMA 2 AGOSTO N 90

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Nelle ore pomeridiane di domani sarà riaperto al pubblico culto il tempio di S. Maria sopra Minerva, i cui magnifici ristauri sono ultimati con ingente dispendio dei RR. PP. Predicatori. La santità di nostro signori si è compiaciuta che le venerande Rdiquie del Corpo di S. Catarina da Siena, dalla Cappella di giuspatronato della nobile famiglia Capranica, che assai di buon grado vi acconsentiva, sieno trasportate ed entro ricca uni a col locale sotto Tara massima del tempio medesimo. Il Senato e il Consiglio municipale altamente penetrati dalla più viva gratitudine verso la eroina cristiana, che con lo indurre il pontefice Gregorio XI a lasciare Avignone, un immenso beneficio recava al popolo romano, ha saviamente deliberato di portarsi in grande formalità al tempio di S. Maria sopra Minerva nella prossima domenica e depositare sull’altare di S. Caterina un calice di prezioso metallo come pegno di devozione non meno verso la santa vergine di Siena che verso il sommo pontefice. Intanto si fanno sontuosi apparecchi per solennizzare la riapertura del tempio e insieme la ricorrenza della festa del gran Guzmano fonda tore dell'insigne Ordine dei Predicatori.

GIORNALISMO

Una ventosa intronante loquacità giornalistica diessi a magnificare la guerriera fortuna di poche migliaia di circassi, che scesi a tonne disordinate dalle loro montagne si avvicinarono alle asiatiche russe fortezze del Mar Nero e spaventarono le poderose imperiali guarnigioni per modo che queste, anco senza trar colpo di moschetto, ritraevansi a fuga precipitosa lasciando al nimico posizioni di grande strategia importanza. Fra, le quali memoravasi Anapa, contro cui più volte e sempre indarno le alleate flotte occidentali tentarono il bombardamento; e la meraviglia destata dal circasso valore a mille doppi augumentava in pensandosi che Anapa era provveduta di vettovaglie, di guerresche munizioni e di forze militari sufficienti a sostenere un regolare assedio per molti mesi, forse per un anno. Indi vittorie riportate cosi a buon prezzo ci faceano sospettare che i russi avessero intendimento di procedere ad una vigorosa diversione nell'Anatolia, né dissimulammo i pericoli che minacciavano le truppe ottomane di Williams inferiori di numero a quelle dell'ardito Murawieff. Nè guari andò che ci persuademmo esser divisamento del moscovita di avanzarsi a prender posto innanzi a Costantinopoli. dalla parte dell’Asia. La quale idea, che a taluni parte superfetazione di poetica fantasia, e che noi pur nulladimeno in parecchi articoli replicammo e ampiamente svolgemmo, ora comincia ad allargarsi nella provincia del giornalismo, e tali assunse proporzioni che ornai v’ha chi crede che i russi dell’Asia vogliano daddovvero irsene diritto a Scutari e a Costantinopoli (12)a. Ma l’inoltramento di Murawieff a noi sembra tuttora concertalo con l’inoltramento di Luders al di qua del Danubio; e laddove Luders non riesca a valicare i Balcani e superare gli ostacoli che s’incontrano per giungere fine sotto le mura di Bisanzio, noi siamo di fermo parere che Murawieff limiterà le sue operazioni nel paese che oggi va occupando senza venire più innanzi. Imperocché la progettata chiusura del Bosforo non potrebbe verificarsi se non che mediante la simultanea comparsa di Murawieff dall'uno e di Luders dall’altro lato dello Stretto. Perciò ripetiamo che se i russi saranno respinti o sul Danubio o ai Balcani è in altro punto della regione bulgarica per forma che non arrivino a salutare le cupole di Santa Sofia, poco è nulla vi è a temere dei progressi di Murawieff. Farà questi agevole conquista di città sguernita di truppe, si terrà lunghesso il littorale, si contenterà di entrare a Sinope e Trebisonda, ma cosiffatti vantaggi non potranno mai essere permanenti se pria Costantinopoli non cade innanzi alle vittoriose falangi di Luders. Per conseguenza. i pericoli dalla parte dell'Asia prendono la loro minore o maggiore importanza dai successi dei moscoviti in Europa. La nuova guerra adunque, che si prepara, è tutta sul Danubio e al di qua del Danubio. Per ora ci soffermiamo a questa generica conghiettura; in altri articoli avvilupperemo distesamente quali relazioni essa abbiano potrà, secondo le più probabili evenienze, avere con la campagna della Crimea.

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Fra le novità diplomatiche, che fecero maggior colpo alla Gazzetta di Milano, importantissima è una Circolare del Governo prussiano in risposta alle comunicazioni fatte dall’Austria alla Dieta di Francoforte. Da questa Circolare di Manteuffel traspirano sensi di benevolenza verso il gabinetto di Vienna. Però la quistione d’Oriente, o, per meglio dire, la politica dei quattro punti, evvi considerala dalla sola prospettiva degli interessi tedeschi. Il Governo di re Federico Guglielmo non modifica le sue opinioni, e non promette né guarentisce. la cooperazione attiva nelle presenti contingenze, se non nel caso che la Germania fosse minacciata dalla Russia, caso che Manteuffel riconosce assai difficile ed improbabile. E qui sta, a parere della Gazzetta, la differenza fra la politica della Prussia e quella dell’Austria; il gabinetto di Berlino non volgerà le sue armi contro lo czar se non per difendere gl’interessi germanici; l’Austria all’incontro vuote, dice la Gazzetta, che la Russia si obblighi in modo formate ed irrevocabile a mantenere le proposte (sempre dalla Russia respinte) delle guarentigie di pace. Finché la Russia non avrà soddisfatte queste domande dell’Austria, l’esercito austriaco (la maggior parte del quelle fu già congedata) sarà pronto (è sempre la Gazzetta che ciò dice) a prestare aiuto alle Potenze occidentali, quand'elleno stanche di correre a proprio rischio e pericolo gli eventi di una guerra e di una nuova politica ritorneranno la quistione alle pristine forme ed acconsentiranno le interpretazioni delle quattro malleverie fatte dal Governo di Vienna. L’esercito austriaco adunque è pronto a entrare in campagna nel caso pur dianzi accennato, e, perché nulla gli manchi all’occorrenza, si sopprimono anche gli ospedali militari che con tanto dispendio e con tanto guerresco apparato furono organizzati dal Governo cesareo nella Galizia!

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Secondo il Constitutionnel lo scopo della presente guerra non è già la conservazione dell’equilibrio europeo, come certun van blaterando; ma esso è la reintegrazione del rotto equilibrio delle forze europee. E la Russia fu che lo ruppe, imperocché «da sessanta anni in qua si allargò in proporzioni gigantesche senza che altri le movesse impedimenti; oggi dunque è d’uopo distruggere in parte quest'opera del tempo» onde l’equilibrio delle forze sia ristabilito.

Il Nord organo brussellese del governo russo ci la sapere che in Crimea si trovano presentemente 80 mila Francesi, 20 mila inglesi e 10 mila sardi, e che i turchi sono anche meno di questi ultimi. Ove sia esatta cotale statistica, essa sarebbe la più chiara dimostrazione della superiorità militare degli occidentali a comparazione dei russi. Ché se i russi sono almeno 300 mila, senza contare i rinforzi che ricevono di continuo, quale si è mai la loro. bravura non potendo respingere un nimico tanto inferiore di numero?

Il Donau di Vienna, ritenendo che gli alleati, in vista della pretesa inutilità dei loro sforzi per impadronirsi di Sebastopoli, debbano ritirarsi, li consiglia a stabilirsi a Kamiesch e a Balaclava, dalle quali posizioni minaccierebbere continuamente russi e li costringerebbero a sagrificare alla inoperosità in Crimea imponenti milizie per custodire la loro inespugnata fortezza. A Balaclava poi sarebbe più opportuno (dice il Donau) l’accampamento delle terrestri truppe occidentali perché avrebbero l’alto vantaggio che «dal porto di Balaclava, migliore di quello di Sebastopoli, le flotte alleate potrebbero dominare, malgrado gli eserciti nimici, tutte le coste meridionali della Russia e le foci dei principali suoi fiumi.» La conclusione però sarebbe che dovrebbesi smettere il pensiero di continuare l’assedio. Sarà pur bello e buono il suggerimento, ma sembra che gli occidentali non sien guari disposti ad abbracciarlo; mercecché, invece di allontanarsi, sempre più si avvicinano a Sebastopoli, di maniera che, proseguendo, cosi, finiranno col trovarvisi dentro.

La Militarische Zeitung opina esser probabile che per la campagna del 1856 si concentreranno nuovi eserciti alleati a Varna, a Rurgas è al Bosforo, i quali saranno più forti di quello della Crimea. E il Fremdenblatl aggiunge che nel 1856 a Varna si adunerà un esercito di 180 mila alleati destinati a marciare sopra un terreno che non si determina. Ma le notizie che vengono dal basso Danubio ne fauno sapere potersi dare il caso che questi concentramenti militari per Fanno futuro forse saranno un cotal po’ serotini, imperocché i russi si apparecchiano ad occupare nel 1855 i posti che gli alleati avrebbero da occupare. nel 1856.

È informata la Patrie che le armate inglese e sarda della Crimea già ricevettero l’avvisò officiale di dover passare il prossimo inverno sotto le mura ili Sebastopoli.

Il Fremdenblatl riceve da Varna la notizia che la voce della morte di Sciamil non si confermai Noi non vi aggiustammo alcuna credenza.

Il Novellista d'Amburgo dice essere una vera utopia il cambiamento, di cui tanto si parla, nell'amministrazione del regno di Polonia. Ricorda che simili voci si riprodussero più volte senza che mai alcuna è in tutto è in parte si verificasse.

Parecchi giornali di Madrid, e fra essi la medesima Gazzetta officiale, dicono che la Spagna ha bisogno di una dittatura. Ma non si dice chi vorrebbesi dittatore. Sarà forse il daca della Vittoria? o il generale O’Donnell? o tutti e due questi eroi della rivoluzione di luglio?

... stimulos dédit aemula virtus;

Nee quemquam jam ferre potest Caesarve priorem,

Pompeiusve parem (13)a.

(Lucan.)

Ma conciliandosi pure questa inconciliabile posizione, quale sarebbe lo scopo della dittatura? Di toglier di mezzo il trono d’Isabella II è di custodirlo e raffermarlo? A noi parrebbe incoerenza che un potere supremo, illimitato, arbitrario, com’è appunto il dittatoriale, si occupasse alla difesa di un potere spodestato è almanco vincolato da quelle politiche strettezze che si chiamano prerogative costituzionali. Che dunque ne verrebbe? Saremmo troppo audaci e imprudenti a voler dare una risposta a siffatta domanda. Laonde ci contenteremo a dire quel che tutti dicono, cioè che gli imbarazzi spagnuoli hanno tali complicazioni che per ora nascondono a qualunque più acuto sguardo il capo della insanguinala matassa. Intanto il Governo, scrive le Corrispondenza generale, ha ordinato che si facciano pubbliche preghiere per invocare la clemenza di Dio nelle tribolazioni che affliggono il paese.

STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

Hyril e Schrotter direttori della società dei naturalisti ebbero l’onore di essere ricevuti in particolare udienza dall’imperatore. Ai 20 luglio il Comitato tenue la sua prima riunione. Una somma di 20 mila fiorini fu stabilila per le spese inerenti al soggiorno di questi scienziati in Vienna. Il municipio viennese la coniare una medaglia in memoria della loro adunanza e la farà distribuire ai membri della società medesima.

GERMANIA

Alla Camera virtemberghese è venuto in monte di pensare alla unione germanica. In una delle ultime sue sedute fu proposto dovere il Governo far valere il bisogno sempre più stringente circa l’organizzazione della Confederazione nel senso di una stretta unione e attiva partecipazione del popolo germanico a dirigere gli affari di comune interesse, ricordando che i tedeschi hanno almeno il diritto di aspettarsi che venga sciolta la data parola.

(Disp. tel.) Si annunzia da Berlino che nella seduta del 26 la Dieta di Francoforte esaurì la proposta dell’Austria con l'accettazione dei tre punti progettali dalla Prussia.

PRUSSIA

I carteggi da Berlino danno poco lieti ragguagli della salute del re affranta da continue febbri.

DANIMARCA

Scrivono da Copenaga che il Consiglio del regno votò ad unanimità, nella seconda lettura, il progetto di costituzione. La Dieta sarà convocata dal 10 al 15 agosto.

IMPERO RUSSO

Lettere da Varsavia recano che le forze del principe Paskiewitsch vanno sensibilmente scemando a segno tale che si terne prossima la sua morte.

Un carteggio da Varsavia annunzia che lo czar concedé al principe Pasckcwilsch il domandato riposo.

IMPERO FRANCESE

Ci si annunzia che molti emigrati furono espulsi dalla Francia e che tutti gli altri emigrati che ancora vi sono, ebbero avviso dalla Polizia che il soggiorno loro in Francia è unicamente provvisorio.

Si accredita sempre più la voce che si formerà un campo di osservazione a Strasburgo sotto il comando superiore del generale Grouchy. Si annunzia poi come cosa certa la formazione di un campo nella pianura di Grosses vicina a Burges, imperocché già furono prese tutte le occorrenti disposizioni.

Oltre la regina d'Inghilterra aspettansi in Francia per la metà di questo mese il re di Piemonte a cui si allestisce il palazzo dell'Eliseo, e il re di Danimarca con la contessa di Danner sua moglie morganatica. La politica non è forse estranea al viaggio di questo principe. La quistione del passaggio del Sund, gravissima per le finanze della Danimarca, rende necessarie alcune pratiche d’accordo con la Francia.

Parlasi di un progetto discusso in seno dei gabinetti di Londra e Parigi pel cambio di alcuni possedimenti coloniali. La Francia cederebbe Chanderganor nelle Indie Orientali, ricevendone in quella vece le isole di Dominica e Santa Lucia.

INGHILTERRA

Il cadavere di lord Raglan ai 24 luglio era pervenuto a Bristol. Ai 25 gli furono resi i solenni funebri onori.

Credesi a Londra essere inevitabile un prossimo scioglimento delle Camere; ché solamente una elezione generale può ristabilire l'equilibrio nella Costituzione ornai neutralizzata dallo spirito di partito.

SPAGNA

Le ultime relazioni di Barcellona inducono a credere che i carlisti tenteranno uno sforzo supremo in Catalogna, ove già trovansi Tristany e Borges. Pretendesi (non sappiamo. con quanta ragione) che Cabrera, l'infante don Sebastiano od altri capi sieno comparsi in quelle provincie.

Trovansi a Madrid alcuni agenti stranieri che si studiano a suscitarvi tumulti in senso repubblicano.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Gli ammiragli Dundas e Seymour inglesi e Penaud francese, avendo lasciato l’ancoraggio in vista di Cronstadt, si recarono verso la metà di luglio innanzi a Nargen. La loro visita a Nargen sembrava indigio di qualche funesto avvenimento. Tutte le cannoniere e le lombarde delle squadre si trovavano riunite in quelle acque, e con gli altri legai formavano una flotta di circa 50 bastimenti.

Corrispondenze del Baltico dicono (al Salut Public) che forti tempeste imperversarono in quel mare, le quali arrecarono non lievi dauni alla flotta inglese e soprattutto alle scialuppe a vapore; ché otto di esse rimasero inservibili e due colpile dal fulmine saltarono in aria; ciò non ostante gli equipaggi si salvarono tutti!

Nei porti del Bosforo, e della Bulgaria hanno luogo grandi concentramenti di truppe, di cui s’ignora la destinazione.

Le truppe turche agglomeratesi nella Dobrudscha si fanno ascendere a circa 45 (m|)la uomini.

Corrispondenze di Costantinopoli confermano che le truppe irregolari, delle quali gli uffiziali inglesi formarono un reggimento accampato. ai Dardanelli, si ribellarono commettendo gravi ecc. essi. ed insultando ancora la bandiera britannica! Una parte di esse truppe fu castigata, una parte si disperse per la campagna.

L’ammiraglio Lyons distrusse il ponte di Genitehi nel Mare di Azoff.

(Disp. tel.) Ai 27 luglio furono scambiati i prigionieri francesi e russi. Gli ufficiali francesi parlano assai bene del trattamento ricevuto nella loro prigionia.

Si parla d’un nuovo piano di operazione combinate dai comandanti in capo degli eserciti alleati. Questo consisterebbe nell'attacco dei corpo russo di Simferopoli.

Le ambulanze degli alleati in Crimea furono sgombrate, tutti i feriti e i malati vennero trasportati in Costantinopoli. Da ciò vuolsi arguire che Pelissier vada preparando qualche strepitoso avvenimento, di cui verso il 13 è il 14 di questo mese arrivi la notizia telegrafica a Parigi.

Nel campo alleato continuasi sempre a parlare d’una nuova spedizione, il cui scopo non é conosciuto. É un fatto positivo che il grosso della flotta alleata ricevette l’ordine di tenersi pronta a salpare. Si fanno anche preparativi per l’imbarco della divisione turca che si trova all’assedio di Sebastopoli.

I consigli di guerra, che pel passato si tennero sempre appo Raglan, ora hanno luogo nel quartier generale francese.

I generali Simpson, Lamarmora ed Omer pascià chiesero dai respettivi governi l'instruzione di considerare come loro generalissimo il supremo comandante francese Pelissier. Lamarmora e Simpson approvarono tali disposizioni; Omer pascià non vi aderì. Indi trasse a Costantinopoli per dichiarare al Sultano che nella qualità di comandante in capo della principale Potenza belligerante non può essere assoggettato a verun altro generale,

É voce assai fondata che il sultano incarichi Omer pascià ad assumere il comando di tutte le forze ottomane nell’Asia minore.

In data dei 16 luglio scriveasi da Costantinopoli che si supponeva che Murawieff avesse voluto sorprendere Erzerum presidiata da poche forze turche e indi attaccare il nimico in campagna aperta.

(Disp. tel. Costantinopoli 24 luglio) Il pascià di Trebisonda parti alla testa di 10 mila turchi irregolari per soccorrere Erzerum: ma l’artiglieria dei pascià non poteva trasferirsi per mancanza di cavalli. Correva voce che i russi erano distanti da Erzerum tre tappe, e la divisione russa che usci da Anapa marciava a grandi giornale per raggiungerli.

(Disp. tel.) Ê interrotta ogni comunicazione con Trebisonda ed Erzerum.

(Questa interruzione potrebbe avere sconcertata la marcia delle truppe dei pascià di Trebisonda)

IMPERO OTTOMANO

(Disp. tel.) Si ha da Badgad che gli arabi sommersero nell’acqua le antichità assire scoperte nella piazza di Tresnel, tranne due marmi.

EGITTO

(Disp. tel.) Il vicerè di Egitto alla testa di 12 mila uomini mosse contro i ribelli.

AMERICA

Gli Stati Uniti celebrarono con pompa solenne e con allegrezza popolari il settantesimonono anniversario della loro indipendenza.

Le notizie del Messico portano che la rivoluzione progrediva. Dicesi che anche Tampico si sollevò contro Santanna, la cui prossima caduta parea certa.

SULLA PACE

Di scorso dei professore D. Giustino Simonetti recitato all’Accademia di Religione Cattolica il 12 luglio 1855. Roma, Tipografia di Filippo Cairo.

La insigne nomina Accademia di Religione Cattolica propose allo egregio professore D. Giustino Simonetti a svolgere l’argomento che la sola Chiesa Cattolica è la vera tutrice della pace e la più ferma base degli Stati. E il chiarissimo accademico, premettendo che la pace in genere è un bene, non per sé stessa precisamente ma in quanto suppone il bene e ne è la stabile permanenza; o, come chiamolla sant'Agostino, è la tranguillità dell'ordine, perché l'ordine non è altro che il bene posto fermamente a suo luogo; definisce la pace stabilila del bene. A conseguire pertanto siffatta stabilità del bene in tante diversità di popoli e di costumi, egli è necessario primieramente un centre di universale unità, in cui tutti i popoli e tutti i costumi si accordino senza urtarsi. E questa unità s’inviene soltanto nella Chiesa di GESÙ CRISTO, sublime e stupendo edificio, nel quale una infinita moltiplicità si coordina a maraviglia e si rannoda strettissimamente in una somma unità di pensiero, di affetto e di azione, il perché questa Chiesa può anzi dee nel suo seno chiudere tutte le genti ed improntarle della sua unità e della sua forma di autorevole reggimento. Se poi riguardisi lo scopo di essa Chiesa che è di avversare il male, promuovere il bene e respingere la guerra dalla società umana, mercecché il suo dogma divino è la diga che si frappone tra la scienza e l'errore; e la scienza fissata sul vero ed aiutata dal dogma è il criterio della morale, è d’uopo ammettere che dalla Chiesa passò l'ordine alla scienza e dalla scienza alla operazione, cioè la pace dal mondo religioso passo al mondo morale e dal morale al politico e alla vita sociale. Indi conchiudesi che la sola Chiesa Cattolica è la vera tutrice della pace e la più ferma base degli Stati. Il discorso dei Simonetti non solo raggirasi sugli argomenti che accennammo, ma sovr'altri ancora per modo che l'assunto è sviluppato con ogni più evidente dimostrazione. Se in qualunque altro tempo fu e sarà proficuo lo inculcare la verità della proposizione, di cui favelliamo, nelle attuali condizioni della societā se di vitale interesse. Forse non ebbesi mai un secolo che più si agitasse aspirando al bene; e forse niun secolo s’illuse di più, abbracciando il male che sotto le false sembianze del bene appresentasi. E perciò che ogni onesta persona è in debito di predicare oggi più che mai, che la stabilità dei bene trovisi unicamente ed essenzialmente nella costituzione e nel dogma della chiosa Cattolica.

Vendesi nella Tipografia Cairo in Via della Vite num. 105, nella libreria Marini in Piazza dei Collegio Romano, e nella libreria Simeoni in Piazza di S. Ignazio num. 153, al prezzo di baiocchi dieci.

DEL TEMPIO

DI S. MARIA SOPRA MINERVA

restaurato e abbellito

Descrizione Storico Artistica

Questa Chiesa, restituita al culto divino, è interessante non meno per le grandi memorie che si conservano in essa, che pei restauri moderni ivi eseguiti. Annunciamo che dalla Tipografia Chiassi posta sulla piazza di Monte Citorio N. 119 si è pubblicato un cenno storico artistico che descrive le recenti e le antiche opere dei tempio medesimo.

Si vende nella della Tipografia e presso il libraio Cruciani, piazza di S. Ignazio N. 123.

BORSA DI PARIGI

Luglio

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto chiuso

27

06. 15. 66. 00

93. 00. 92. 75

28

05. 95. 66. 20

93. 00. 93. 00



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1855 ROMA 5 AGOSTO N 91

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

La SANTITÀ di nostro signore nel Concistoro segreto del 26 luglio ultimo pronunciava due allocuzioni, la prima delle quali risguardante le ingiurie perpetrale a danno della cattolica Religione in Piemonte è cosi concepita:

Venerabiles Fratres,

«Cum saepe in hoc vestro consessu, veluti optime nostis, Venerabiles Fratres, non sine maximo animi Nostri dolore afflictas in Subalpino Regno sanctissimae religionis res lamentati simus, tum praesertim in Allocutione die vigesimo secundo Ianuarii huius anni ad Vos habita, tvpisque édita, denuo conquesti sumus acerbissima sane vulnera, quae plures ab bine annos Subalpinum Gubernium catholicae Ecclesiae, eiusque potestati, iuribus, sacrisque Ministris, Episcopis, ae supremae Nostrae et huius Sanctae Sedis potestati et dignitati in dies imponere non desinit. Qua quidem Allocutione Apostolicam Nostram iterum ex-tollentes vocem reprobavimus, damnavimus, et irrita prorsus ae nulla declaravimus tum omnia et singula décréta ab eodem Gubernio in religionis, Ecclesiae, et huius Sanctae Sedis aerium detrimentum édita, tum iniustissimam, funestissimamque legem tune in medio positam, qua inter alla proponebatur, omnes fere Monasticas et Religiosas utriusque sexus Familias, et Collegiales Ecclesias, ae simplicia Bénéficia iuris quoque patronatus penitus esse ex-tinguenda, illorumque redditus et bona civilis potestatis administrationi et arbitrio subiacienda. Neque omisimus tautorum malorum auctores, fautoresque eadem Allocutione monere, ut etiam atque etiam anime reputarent censuras, poenasque spirituales, quas Apostolicae Constitutiones, et Oecumenicorum Conciliorum décréta contra iurium, bonorumque Ecclesiae invasores facto ipso incurrendas infligunt. Ea porro spe sustentabamur fore, ut ipsi, qui catholico nomine gloriantur, et in eo morantur regno, in quo vel ipsum Statutum decernit, catholicam religionem esse debere solam ipsius Regni religionem, ac simul praescribit, omnes. proprietates sine ulla ex-ceptione inviolabiles esse tuendas, tandem aliquando iustissimis Venerabilium Fratrum ipsius Regni praestantium Antistitum ex-postulationibus, ac Nostris iteratis reclamationibus, querelis, paternisque monitis commoti suas mentes, voluntatesque ad saniora consilia revocarent; atque a divexanda Ecclesia désistèrent, et gravissima damna eidem allata reparare properarent. Quam spem ostendebant nonnulla potissimum promissa iisdem Episcopis facta, quibus fidem haberi posse arbitrabamur.

«At dolentes dicimus, non solum Subalpinum Gubernium nee suorum Episcoporum postulationibus, nec Nostris vocibus auditam praebuit, verum etiam graviores semper Ecclesiae, ac Nostrae et bubus Apostolicae Sedis auctoritati inferens iniurias, ae plures Nostras protestationes et paterna etiam monita plane contemnens baul reformidavit commemoratam quoque legent, verbis licet et specie quadam immutatam, sed re tamen, fine ae spiritu prorsus eamdem approbare, sancire, et promulgare. Equidem gravissimum, molestissimumque Nobis est, Venerabiles Fratres, debere ab ea mansuetudine ae lenitate, quam a natura ipsa hausimus, ex-pressimus, alque ab aeterno Pastorum Principe didicimus, et quam idcirco constanti voluntate semper libentissime ex-ercuimus, deflectere, ae severitàtis partes, a quibus paternus Noster animas vel maxime abhorret, suscipere. Attamen cum videamus, omnem curam, sollicitudinem, longanimitatem et patientiam pro reparandis illic Ecclesiae ruinis a Nobis sex et amplius ab hine annos adhibitam nihil valuisse, nullamque affulgere spem fore, ni tantorum ausuum auctores velint hortationibus dociles praebere aures, quandoquidem ipsi Nostris monitis omnino despectis non cessant iniurias iniuriis cumulare, et omnia conari, ut in Subalpino Regno Ecclesiam eiusque potestatem, iura, libertatem opprimant, ae funditus evertant, cogimur. in jllos ecclesiastica severitàte uti, ne officio Nostro deesse, et Ecclesiae causam deserere videamur. Atque hac agenda ratione, veluti probe scitis, illustribus inhaeremus ex-emplis tot Romanorum Pontificum Decessorum Nostrorum, qui sanctitate ae doctrina insignes non dubitarunt degeneres, contumacesque Ecclesiae filios, eiusque iurium pertinaces violatores et usurpatores iis poenis plectere, quae a Sacris Canonibus contra eiusmodi criminum reos sunt constitutae.

«Quamobrem in hoc amplissimo vestro conventu Apostolicam nostram iterum efferimus vocem, ae tam enunciatam legem, quam alla omnia et singula facta et décréta a Subalpino Gubernio in religionis, Ecclesiae, ae Nostrae et huius Sanctae Sedis auctoritatis et, iurium detrimentum édita, de quibus tum in Nostra Allocutiòne die vigesimo secundo Ianuarii vertentis dum habita, tum in hae praesenti dolonter loquuti. samnis, denuo reprobamus, condemnamus, ae nulla prorsus et irrita decernimus. Praeterea cum incredibili animi Nostri maerore cogimur declarare, eos omnes, qui in Subalpino Regno praedicta décréta et legem contra Ecclesiae et huius Sanctae Sedis iura proponere, probare, sancire non ex-timuerunt, nec non illorum mandantes, fautores, consultores, adhaerentes, ex-ecutores maiorem ex-communicationem, aliasque censuras et poenas ecclesiasticas a Sacris Canonibus, Apostolicis Constitutionibus, et generalium Conciliorum, Tridentini praesertim (sess. 22 cap. 11) decretis inflictas incurrisse. Ëtsi vero inevitabili muneris Nostri implendi necessitate compulsi Apostolicam adhibeamus severitatem, tamen probo noscimus, alque meminimus, Illius vicariam hic in terris Nos licet immeritos gerere operam, qui cum iratus fuerit misericordiae recordatur. Quocirca levantes oculos Nostros ad Dominum Deum nostrum, ab ipso humiliter enixeque ex-poscere non desistimus, ut degeneres Ecclesiae suae sanctae filios cuiusque ordinis, gradus et conditionis tom laicos, tum Clericos sacro etiam charactere insignitos, quorum errata nunquam salis lugeri possunt, coelestis suae gratiae lumine illustrare, illosque ad saniorem mentem reducere velit, cum nihil cordi Nostro gratius, nihil optabilius, nihil iucundius esse possit, quant ut errantes resipiscant, ae redeant ad cor. Neque omittimus in omni oratione et obsecratione cum gratiarum actione ipsum divitem in misericordia Deum ex-orare, ut uberrimis quibusque divinae suae gratiae donis omnes Venerabiles Fratres Subalpini Regni Archiepiscopos et Episcopos in tòt angustiis ae tribulationibus constituas adiuvare, et consolari nunquam desinat, quo ipsi, veluti adhuc tanta cum sui nominis laude egerunt, pergant egregia sua episcopali virtute, constantia et prudentia religionis et Ecclesiae causant strenue defendere, ae proprii gregis saluti et incolumitati studiosissime advigilare. Atque humillimas quoque, fervidasque clementissimo miserationum Domino sine intermissione offerimus preces, ut coelesti sua ope confortare dignetur non modo fidelem illius Regni Clerum, qui maxima exparte suorum Antistitum ex-empla sequens proprio munere praeclare fungitur, verum etiam tot spectatissimos ipsius Regni laicos viros, qui catholicis sensibus egregie animati ae Nobis et huic Pétri Cathedrae exanimo addicti eorum operam in Ecclesiae iuribus tuendis impendere vehementer gloriantur.»

VERSIONE

Venerabili Fratelli

Come sovente in questo vostro consesso, o Venerabili Fratelli, non senza grandissimo dolore dell’animo Nostro lamentammo, come ben sapete, le afflizioni della santissima religione nel regno Sabaudo, cosi in modo speciale nell'Allocuzione a Voi fatti il giorno 22 gennaio dell’anno presente e divulgala colle stampe, abbiamo di nuovo deplorate le ferite per vero acerbissime, che da alcuni anni il governo Sabaudo non cessa di fare ogni giorno più alla Chiesa Cattolica, all’autorità ed ai diritti di essa, non che ai sacri ministri, ai vescovi, ed alla suprema potestà ed autorità Nostra e di questa Santa Sede. Nella qua(e Allocuzione Noi già alzando novellamente l’apostolica Nostra voce abbiamo riprovati, condannati e diefriarati affatto irriti e nulli tanto tutti ed i singoli decreti dal medesimo governo emanati a detrimento della religione, della Chiesa e dei diritti di questa Santa Sede, quanto la ingiustissima e funestissima legge allora presentata, colla quale fra le altre cose proponevasi di sopprimere quasi tutte le comunità monastiche e religiose dell’uno e dell’altro sesso, le chiese collegiale, non che i benefici semplici, compresi anche quelli di giuspatronato, e le rendite ed i beni di essi sottoporre all’amministrazione ed all’arbitrio della potestà civile. Né tralasciammo nella medesima Allocuzione di ammonire gli autori e fautori di tanti mali, onde assai bene considerassero le censure e le pene spirituali, cui le Costituzioni Apostoliche ed i decreti dei Concili Ecumenici stabiliscono, da incorrersi subitamente, contro gl'invasori dei diritti e dei beni della Chiesa. Ci conforta va la speranza che i medesimi, i quali si gloriano del nomé cattolico, e abitano quel Regno, in cui anche lo statuto stabilisce la sola cattolica religione essere la religione dello Stato, e prescrive inoltre doversi rispettare tutte le proprietà, senza eccezione alcuna, come inviolabili, una volta finalmente mossi dalle giustissime querele dei Venerabili Nostri Fratelli, gl’illustri vescovi dello stesso regno, non che dagl’iterati Nostri richiami, lagni e paterni ammonimenti, volgessero la mente e l’animo a più saggi consigli, e cessassero dal molestare la Chiesa, e sollecitassero il riparo dei danni gravissimi, che le hanno recati. Nella quale speranza ci confortavano sovratutto talune promesse fatte ai medesimi vescovi, promesse, cui credevamo doversi prestar fede.

Ma il governo Sabaudo, lo diciamo con dolore, non solo non porse orecchio alle querele dei suoi Pastori, non che alla Nostra voce, ma ingiurie sempre più gravi facendo alla Chiesa e alla autorità Nostra e di questa Sede apostolica, come ancora disprezzando affatto le molte Nostre proteste ed anco i nostri paterni ammonimenti, non paventò di interamente approvare, sancire e promulgare la ricordata legge, mutata in parole ed in certa apparenza, ma nella sostanza, nel fine, e nello spirito affatto la stessa. Certamente è per Noi cosa gravissima e molestissima, è Venerabili Fratelli, quella di dovere declinare da quella mansuetudine e mitezza, che abbiamo, dalla stessa natura attinta e ritratta e imparata dall'eterno Principe dei Pastori, e che perciò abbiamo con costante volontà assai di buon grado sempre esercitata; e di assumere la parte della severità, da cui il paterno Nostro animo é sommamente alieno. Però in vedendo che a nulla giovò ogni cura, sollecitudine, longanimità e pazienza da noi praticata per più di sei anni per riparare colà le rovine della Chiesa, e che nessuna speranza presentisi, gli autori di tanti attentali vogliano porgere docile orecchio alle esortazioni, conciossiaché disprezzati intieramente i Nostri ammonimenti non lasciano di aggiungere ingiurie ad ingiurie, e far di tutto per opprimere e distruggere affatto nel regno Sabaudo la Chiesa e la sua autorità e libertà, non che i suoi diritti, ci ê forza usare contro di essi della ecclesiastica severità, per non mancare al nostro dovere e disertare la causa della Chiesa. E, come ben sapete, Noi con questo modo di agire seguiamo gl’illustri esempi di tanti romani Pontefici Nostri predecessori, che insigni per santità e dottrina non dubitarono di punire i figli della Chiesa degeneri e contumaci, e gli ostinali violatori ed usurpatori dei suoi diritti, con quelle pene, che sono stabilità dai sacri Canoni contro i colpevoli di simili reati.

Ond’è che in questo vostro amplissimo consesso nuovamente alziamo la Apostolica Nostra voce, e ancora riproviamo, condanniamo e dichiariamo affatto nulla ed irrita tanto la enunciata legge quanto tutti i singoli fatti e decreti dal governo Sabaudo emanati a danno della religione, della Chiesa, dell’autorità e dei diritti Nostri e di questa Santa Sede; e dei quali vi abbiamo dolenti parlato e nella Nostra Allocuzione del 22 gennaio di questo anno e nella presente. Oltre a ciò con incredibile tristezza dell’anima Nostra siamo costretti a dichiarare, che tutti quei, che nel regno Sabaudo non temettero di proporre, approvare e sancire i ricordati decreti e la legge contro i diritti della Chiesa e di questa Santa Sede: come ancora. dei medesimi i committenti, i fautori, i consultori, gli aderenti ed esecutori, hanno incorsa la scomunica maggiore, e le altre censure e pene ecclesiastiche stabilità dai Sacri Canoni, dalle Apostoliche Costituzioni e dai decreti dei Concili generali, in modo speciale del Tridentino (sess. 22 cap. 11). Tuttavia, sebbene spinti dalla inevitabile necessità di compiere il Nostro ministero, usiamo severità, ben sappiamo e rammentiamo, che Noi quantunque immeritevoli teniamo quaggiù le veci di Colui che nella sua collera ricorda la misericordia. II perché sollevando lo sguardo al Signore Iddio Nostro non tralasciamo di umilmente e ardentemente chiedere, perché si degni colla celeste sua grazia illuminare e trarre a più saggio pensamento i figliuoli degeneri di sua santa Chiesa, di qualunque ordine, grado e condizione, si laici che chierici anche insigniti del sacro carattere, dei quali non si possono deplorare abbastanza i traviamenti: perché non vi ha cosa tanto grata al nostro cuore, tanto desiderata e gioconda quanto la resipiscenza ed il pentimento dei traviati. Né tralasciamo in ogni preghiera e supplica con rendimento di grazie di pregare colui, che é ricco in misericordia, che non cessi con tutti i copiosi doni di sua grazia divina di aiutare consolare tutti i venerabili Nostri Fratelli, gli arcivescovi ed i vescovi del regno Sabaudo, posti in tante angustie e tribolazioni, perchè essi, che tanto hanno fatto a lode del suo nome, continuino colla egregia loro episcopale virtù, costanza e prudenza a valorosamente propugnare la causa della religione e della Chiesa, e con ogni cura vegliare alla salvezza ed incolumità del proprio gregge. Ed inoltre umili e fervide preci continuamente facciamo al clementissimo Iddio delle misericordie, perchè col celeste suo aiuto si degni confortare non solo il fedele Clero di quel Regno, che per la massima parte seguendo gli esempi dei suoi Pastori egregiamente compie il suo dovere: ma anche tanti rispettabili laici dello stesso Regno, che assai bene animati da sentimenti cattolici, e affezionati di cuore a Noi e a questa Cattedra di Pietro, si gloriano assai di consacrare l'opera loro alla difesa dei diritti della Chiesa.

Nella seconda allocuzione il sommo Pontefice deplora le persecuzioni mosse in Ispagna alla Chiesa, e la violazione colà operata de' concordati preesistenti fra la Santa Sede e quel reame. Querelasi inoltre dello stato luttuosissimo, cui vuolsi umiliare la Chiesa in Isvizzera, specialmente in alcuni Cantoni cattolici.

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STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO FRANCESE

Essendosi recato l'imperator Napoleone a Biarritz,dove trovavasi ai bagni l'augusta sua consorte imperatrice Eugenia, il ministro degli affari esteri della regina Isabella II parti a quella volta per ossequiar personalmente l'imperator dei francesi. I giornali però attribuiscono al viaggio del ministro spagnuolo un carattere di alta, ma segreta, politica importanza.

(Disp. tel.) Circa 310 mila richiedenti sottoscrissero per 3 miliardi e 600 milioni di franchi. Le sottoscrizioni estere oltrepassano 600 milioni. l'imperatore tornò a Parigi. Ai 28 luglio morì a Parigi Salomon Rotschild di 82 anni.

INGHILTERRA

(Disp. tel. ) Il governo inglese ha deciso di fare una legione straniera anche in Italia. A Swansea dalla parte più accessibile della costa il governo inglese collocò una forte batteria di cannoni da 32 e da 68.

(Disp. tel. ) Richiamato Redcliffe da Costantinopoli a Londra.

IMPERO RUSSO

(Disp. tel. ) La Russia revocò il divieto di esportazione in Austria delle granaglie e dei legumi.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Medici e chirurghi di diversi Stati tedeschi in gran numero entrarono in questi ultimi giorni al servizio della Russia. I russi approfondiscono le fosse, piantano nuove batterie, ed innalzano altri terrapieni davanti la torre di Malakoff, non che a difesa della batteria del Redane di tutto quel tratto di terreno che s'interpone fra l'una e l'altra di queste due fortificazioni.

(Disp. tel.) Notizie da Sebastopoli recano esser morto Totleben: gli succede Melnikoff. Osten-Sacken domandò il congedo: la sua malattia peggiorò gravemente.

(Disp. tel.) Gli alleati aprirono il 28 luglio un forte cannoneggiamento, che durò 10 ore e mezzo, contro il bastione num. 14.

(Disp. tel.) I russi domandarono un armistizio, o almeno una sospensione di armi. Pelissier non aderì. Nella baia di Kamiesch regna insolito fervore, si armano le cannoniere ed i legni sparvierati, i vapori e le navi da trasporto vanno a caricar truppe nel Mediterraneo. Si fanno formidabili apparecchi per una spedizione, il cui scopo è ancora un mistero.

AFFRICA

Gurma capo degli arabi ribelli messosi alla testa di 15 mila uomini ha 40 cannoni tolti alle truppe turche nella battaglia che già riportammo. Verso la metà di luglio Garma proponevasi ad assediar Tripoli. Il bey aveva scarsissimi mezzi di difesa.

AMERICA

La Bolivia e il Perù sembrano andare incontro a nuove agitazioni. Nella Nuova Granata il Congresso ha destituito il presidente generale Obando e nominò vicepresidente il generale Mallarino.

BORSA DI PARIGI

Luglio

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

31

67. 25. 66. 85

93. 40. 93. 25

BORSA DI ROMA DEL 3 AGOSTO


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Napoli 87 20

Genova 18 68

Vienna 39 20

Livorno 15 87

Parigi 18 70

Trieste 39 20

Firenze 15 83

Marsiglia 18 68

Londra 466 50

Venezia metal 15 87

Lione 18 68

Ancona 99 30

Milano metal 15 90

Augusta 47 80

Bologna 99 10

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GIORNALISMO

Scrive l’Armonia che «le piaghe di Genova sono tre: le scalate che si danno ai conventi; i sequestri e le condanne a pregiudizio di coloro che non possono pagare le imposte; e finalmente il colera!»

l'Italia e Popolo osserva che nella seconda vendita degli oggetti di un Acerbis, che non avea pagatole imposte del primo semestre di questo anno, gli agenti fiscali commisero nientemeno che sette illegalità.

Il Tempo, periodico di Casale tutto devoto al ministero, ci la sapere che «l'incarico di far l'inventario pei conventi a Casale fu rifiutato dall'insinuatore, dall'emolumentatore e dal conservatore delle ipoteche. l'avvocato fiscale e il sindaco non si trovarono, il perchè non si sa se questi avrebbero accettalo la commissione; che perciò venne affidata al verificatore delle imposte!»

Il maresciallo O'Donnell assumendo il comando del settimo battaglione della guardia nazionale di Madrid pronunciò un applaudito discorso per isviluppare queste due idee: libertà e trono d'Isabella II. Ma se, come dicono alcuni giornali madrilesi, in mezzo a queste due idee sorgesse una dittatura, che sarebbe mai di loro? La dittatura, in tal caso,

«Calcherà l'una e l'altro, e farà d'ambo

«Sgabello ai piedi per salir sublime.

La storia è antica, e la sua riproduzione non ha varialo mai di carattere, né di conseguenze. La Port Zeitung è informata che la partenza del francese Letang da Vienna e dell'austriaco Crenneville da Parigi la supporre ad alcuni, che han la veduta più corta d'una spanna, essersi rotta la convenzione militare conchiusa fra l'Austria e la Francia. Questa supposizione però, dice quel giornale, è inesatta, mercecché la convenzione non fu mai ratificata né dalla Francia né dall'Austria; ma l'una e l'altra si accordarono soltanto a tenere in riserbo alcune disposizioni della convenzione medesima, le quali all'occorrenza potranno esser subito ratificale. Cosi la rottura non ci è, perchè la convenzione non fu mai conchiusa. La convenzione adunque, di cui si parlò dal giornalismo in modo tanto positivo, sarebbe oggi passata pel povero di quegl'infiniti enti-non-enti che dal principio della quistione orientale esercitarono di continuo le elastiche intelligenze degli articolisti.

Il Times ha un articolo dimostrativo che la presente guerra è più dannosa alla Russia che alle Potenze occidentali, perché il commercio di esportazione della Russia è pressoché interamente distrutto e le forze produttive della sua industria diminuiscono sempre più di giorno in giorno; mentre il commercio di esportazione e le forze industriali dell'Occidente si conserva-no in tutta la loro vigoria. Ma, non ha guari, recammo il parere di un altro giornale che sostiene essere per la Russia anzi un vantaggio che un detrimento se il suo commercio di esportazione ê paralizzato dalla presenza delle flotte alleate nel Baltico e nel Mar Nero. Quale di queste due opinioni sarà da preferirsi? quale la più conforme alla verità? Certo è che la popolazione russa trovasi assai contenta, come dicono non sospette relazioni venute da quelle parti, ad onta dei grande rovinio che leggiamo nel Times.

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Mentre havvi un ben copioso partito il quale ritiene come punto essenziale di sua fede politica che la presente guerra altro in sostanza non sia che la lotta dell’autorità, della legittimità e dell’ordine, idee rappresentate dalla Russia, contro la rivoluzione, la teoria dei fatti compiuti e l’anarchia, idee che si dicono i rappresentate (nel che noi non conveniamo) dalle Potenze occidentali, egli è un enigma inesplicabile (fino a un certo punto) che il giornalismo della estrema democrazia, ch'è quanto dire della totale sovversione degli attuali sistemi governativi di qualunque colore essi sieno, propugni per ogni guisa la causa del moscovita. e gongoli di gioia ove possa narrare o presagire alcun sinistro evento delle armi alleate.

L’Italia e Popolo, anzi tutti, viensene ricisamente a sentenziare che «l’impresa degli occidentali in Crimea è una impresa disperata; ai governi di Francia e d’Inghilterra altro non resta che rimbarcare gli eserciti ed implorare la pace sotto il patronato dell’Austria. La Maga, in vista dei preparativi che si fanno per la campagna d’inverno nelle Tauride, domanda se sia possibile una cecità ed una forsennatezza maggiore; enumera le funeste conseguenze di tale campagna e afferma che Francia e Inghilterra avrebbero fatto meglio a cedere e non continuare per più a noi una guerra insensata, la cui prospettiva è soltanto uno inutile scempio di vite umane, un massacro continuo, organizzato, privo pur anco dello sterile compenso della gloria. Ma se la posizione degli alleati fosse veramente quale ce la dipingono l'Italia e Popolo e la Maga, perché la Russia ordina levo novelle, spinge sempre poderosi eserciti verso Perekop e spiega tanti apparecchi di forze militari per discacciare dalla Crimea quei rimasugli di truppe turcanglogallosabaude, che sebbene percosse dall’inesorabile flagello dei colera e affrante delle fatiche e dagl’insopportabili estivi calori (come dicono i russomani articolisti), non poterono ancora essere impedite a continuare i lavori d’approccio a Sebastopoli, lavori che oggimai pervennero fin presso alle mura di quel formidabile russo baluardo? Questi, a parer nostro, son fatti che escludono quella disperata condizione degli alleati che altri va con mimallonea eloquenza magnificando. Finché vogliasi dire che l'esito della lotta è dubbio si per l’una come per l'altra. parte, noi nulla replicheremo; ma quando si viene a declamare che Francia e Inghilterra non hanno altro scampo che di rimbarcare i loro eserciti ed implorare la pace sotto il patronato dell’Austria, si può ben rispondere che se le forze francesi e inglesi scarse di numero, di mezzi guerreschi ed anche di vettovaglie si mantennero in Crimea per un intero inverno, oggi che augumentarono per grandi ricevuti rinforzi, oggi che non mancano più di mezzi guerreschi, oggi che ingenti provvigioni di vettovaglie empiono i loro magazzini, oggi finalmente che conquistarono e fortificarono posizioni che nell’inverno non aveano, staranno in Crimea finché vogliano starci e un loro rimbarco non sarà mai coattivo, ma consigliato unicamente da vedute strategiche.

RIVISTA SETTIMANALE

Sterilissima di fatti di guerra questa settimana. Nel Baltico cessarono perfino i bombardamenti de' pacifici villaggi delle coste finlandiche! La flotta occidentale allontanatasi da Cronstadt si schierò innanzi a Nargen in attitudine minacciosa, ma i dispacci venuti da Danzica in data dei 27 luglio non annunziano alcun tentativo di espugnazione è almanco di distruzione. Sol tanto l’infuriar degli elementi turbò la inesplicabile inazione; i fulmini e le tempeste fecero mal governo della flotta britannica; due bastimenti perirono; parecchi altri rimasero inservibili.

Dalla Crimea non si hanno che notizie di continuati lavori d’approccio da parte degli alleati, e di qualche sortita, sempre però vigorosamente respinta, dai russi. Ma vuolsi che prima dei 15 agosto il telegrafo recherà novelle gloriose per le armi francesi.

Sul Danubio, da un lato ingrossano i russi, dall’altro si acconciano alla difesa i turchi, i quali aspettano forti aiuti di truppe alleate.

Le cose dell'Asia suonano sempre sinistre agli ottomani. Quantunque i dispacci, che vengono da Costantinopoli, procurino lenire un cotal po l’asprezza degli avvenimenti, pure ci dicono che Murawieff giunse perfino a rompere le comunicazioni fra Erzerum e Trebisonda! Credesi che Omer pascià, desiderose di aziono indipendente per avere intera la gloria delle sue gesta passerà in Asia a risarcire i danni che non pochi già vi patirono le milizie comandate dall'inglese Williams.

Le fluttuazioni della Dieta germanica terminarono, a quanto dicesi, con aderire alle ostinate idee della Prussia. Altra potente ragione per l’Austria di rimanersi neutrale è di agire secondo la direzione che assumerà il preponderante esercito federale.

Le nostre previsioni riguardo al nuovo imprestito francese non fallirono. La nazione sottoscrisse per più di tre miliardi! Le sottoscrizioni venute dall’estero presentano più di 600 milioni. Tanta è la fiducia che si ha nel governo imperiale! Ma parlasi di qualche trama ordita ora in uno ora in altro punto della Francia; il governo è in sugli avvisi e provvede; gli emigrati altri ebbero la espulsione, altri lo internamento, altri la dichiarazione che la loro dimora in Francia è provvisoria.

La rivoluzione dei pascialicato di Tripoli divenne assai seria. Se il bey non ha un pronto, sincero e potente soccorso da Francia e Inghilterra, un fatto compiuto deporrallo di seggio, e quell’affricana provincia troverà qualche europeo padrone, che forse da qualche tempo la vagheggia per amore dello incivilimento.

Tutto il resto rimansi nel medesimo stato che sponemmo nelle passate riviste.

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Nette ore pomeridiane di ieri, come preventivamente annunziammo, riaprivasi al pubblico culto divino il magnifico tempio di S. Maria sopra Minerva, al cui restauro gareggiamo tutte le arti belle. Immensa moltitudine di popolo accorse ad ammirarlo e ad assistervi al solenne Vespro messo in musica dal maestro Giacomo Fontemaggi, dei quali son pure le musiche della Messa e del vespero di questo giorno sacro alle glorie del gran Fondatore dell’ordine de Predicatori. Stamane circa le ore 8 la Santità di Nostro Signore si è recata alla suddetta chiesa per consacrarvi il novello altare maggiore, che lascia indeciso se in esso prevalga è la ricchezza della materia è la eleganza dei lavoro. Dopo la consecrazione dell'altare, il Santo Padre vi ha celebrato l’incruento sagrificio. Domani sarà collocato sotto l’altare massimo il corpo di S. Caterina da Siena portatovi processionalmente; e la Romana Municipale Rappresentanza vi farà l’offerta di un calice prezioso. Nei giorni 6, 7 e 8 solenne triduo in onore della santa Vergine di Siena, con messe e vespri posti in musica quelli dei primo giorno dal maestro Cesare de Santis, del secondo dal maestro Giacomo Fontemaggi e del terzo dal maestro Gaetano Capocci.



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1855 ROMA 7 AGOSTO N 92

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

EDITTO

GIACOMO della S. R. C. Card. ANTONELLI
Diacono di S. Agata alla Suburra

della Santità di N. S. PIO PAPA IX
Segretario di Stato ecc.

A porre un maggior freno al delitto di forte, la Santità di Nostro Signore, inteso il Consiglio dei Ministri, ci ha ordinato di pubblicare, siccome noi nel sovrano Suo nome pubblichiamo le seguenti straordinarie disposizioni.

Art. 1. il borseggio, ossia il forte occultamento commesso sulla persona, è punito col massimo grado della respettiva pena indicato nell’art. 336 del regolamento penale.

Nel borseggio le immediate acclamazioni, e la incolpazione diretta del derubato fornito di buone qualità possono fare prova contro l’imputato, ancorché non si rinvenga al medesimo la cosa involata, purché costi di sua vita oziosa, o sia pregiudicato anche in via di Polizia per sospetta condotta la linea di furti.

Art. 2. Il reo di borseggio commesso in Chiesa è in luogo e tempo di pubblici spettacoli è di qualunque pubblica riunione, soggiace alla pena corrispondente del furto qualificato, non che alle battiture da quindici a trenta da darsi nel luogo da destinarsi nella sentenza.

Art. 3. Il forte campestre di frutti pendenti, di piante, alberi, rami ed altri frutti del suolo, di legna un ardere, o di legname da lavoro esistente ne’ boschi, è ne' campi, è punito colla pena del forte semplice ne' respettivi gradi.

Se pero il furto campestre è di somma inferiore a sc. 5 se conosciuto e giudicato dal magistrato di polizia, ed è punito col carcere da quindici giorni a tre mesi, qual pena in caso di ricidiva è aggravata col trattamento del pane ed acqua per due giorni di ciascuna settimana.

Art. 4. La delazione di una è più chiavi false, di chiavi intonacate di cera od altro per imitare le vero, di grimaldelli, e di altri istromenti sospetti, come mezzi atti ad eseguire forti, è punita colla detenzione da sei mesi ad un anno.

Art. 5. Il reo di delazione come sopra, che ha subito una condanna per forte, è vincolato da precetto di Polizia per sospetta condotta in linea di furto, è punito coll'opera pubblica da un anno a due anni.

Art. 6. La semplice ritenzione di chiavi false e di chiavi intonacate di cera, di grimaldelli od altri istromenti, in persone sospette in linea di forti, è rimessa alla cognizione del Magistrato di Polizia, il quale punirà il ritentore con la detenzione da sei mesi ad un anno.

Art. 7. Chiunque avrà dolosamente contraffatto o alterato chiavi, o formato altro istromento atto a commettere un forte, sarà punito coll'opera pubblica da uno a due anni.

Se il colpevole sarà fabbroferraio di professione sarà punito coll’opcra pubblica da due anni a tre.

Art. 8. Il ladro che in alto di commettere il furto, sia questo semplice è qualificato, è trovato possessore di un'arma proibita dalla legge anche alla sola delazione è punito con la galera per dieci anni oltre la pena del forte. Nel caso che faccia uso della detta arma è condannato con le pene prescritte negli art. 346, 347 e 348 dell’anzidetto regolamento penale.

Art. 9. La reiterazione nel furto assoggetta il colpevole al massimo del grado della respettiva pena per ogni furto commesso.

Ove però il complessivo valore dei furti superi gli sc. 300, se trattisi di furti semplici, il reo è punito con venti anni di galera; se poi uno o più de' furti sono qualificati, è punito colla galera perpetua.

Art, 10. Colui che ha subito una condanna per qualunque furto, anche anteriormente al presente Editto, commettendone uno nuovo, è dichiarato recidivo.

Se pertanto il nuovo furto è semplice, purché non sia campestre inferiore a sc. 5. è punito per qualunque somma fino agli sc. 200, con dieci anni di galera, sopra questa somma con la galera per venti anni. Se poi il nuovo forte è qualificato, il reo è punito per qualunque somma fino agli sc. 200; con venti anni di galera; sopra questa somma con la galera perpetua.

Art. 11. Il reo di furto, che ha compito gli anni 18 di età,non gode di alcuna minorazione di pena.

Art. 12. l'arresto del ladro anche senza mandato di giudice, e fu ori dei casi di flagrante o quasi flagrante delitto, è sempre validamente eseguito.

Art. 13. La disposizione della sentenza per furto portante condanna all'opera pubblica, od alla galera, appena sarà in istato eseguibile, verrà pubblicata colla stampa, e sarà affissa nel luogo del commesso delitto, ed in quello di origine e domicilio del condannato.

Art. 14. I condannati per titolo di furto espieranno la pena nei luoghi separati sotto speciale sorveglianza, eseguendo i lavo secondo li respettiva condanna a totale beneficio dello stato. Il loro trattamento, i mezzi di sicurezza e di custodia, saranno i più rigorosi, e verranno determinati da apposito regolamento.

Art. 15. Lo statista che avrà commesso il furto fuori della sua patria di origine, dopo espiata la pena, non potrà più fare ritorno nel luogo del commesso delitto, altrimenti incorrerà nella pena da uno a due anni di opera pubblica.

Art. 16. Questo Editto avrà forza di legge dal giorno della sua pubblicazione.

Dato dalla Segreteria di Stato li 30 luglio 1855.

G. CARD, ANTONELLI

Verso le ore 5 pomeridiano della passata domenica usciva dalla chiesa di S. Maria sopra Minerva la solenne processione che nel precedente Numero annunziammo. Tre sceltissime bande filarmoniche accompagnavano con ben eseguiti suoni la devotissima pompa,e l'una era si lontana dall'altra che le contemporanee armonie da quella a questa non s'intendeano. Si lunghi erano gl'interposti drappelli laici e del clero monastico e regolare! V’intervennero tutti i parrochi di Roma, la Rappresentanza Municipale procedeva innanzi alla bellissima una che racchiudeva le venerande reliquie di Santa Catarina da Siena, sostenuta da quattro religiosi domenicani presso, ciascun dei quali era un vescovo che in abiti pontificali ne sorreggeva il rispettivo lembo della preziosissima urna. Da ambo i lati sventolavano le bandiere dei quattordici Rioni della città eterna. Dietro l'urna movea l’Eminentissimo cardinal Della Genga; indi una compagnia di terziarie in abito nero, ed una schiera di uomini; quelle e questi seguivano recitando devote supplicazioni. Una foltissima moltitudine di popolo faceva ala su tutto il passaggio della processione, che traversando la piazza del Gesù, di Venezia, il Corso fino a piazza Colonna, ripiego verso la piazza di S. Maria in Aquiro, restituivasi con ordine perfettissimo al gran tempio di S. Maria sopra Minerva. Ieri pronunciò in onore della santa Vergine senese una orazione panegirica il reverendo padre Mariano Minini della Compagnia di Gesù, stamane un'altra il reverendo padre Bernardino da Ferentino dei Minori Osservanti, e do mani sarà recitata la terza dal reverendissimo padre Francesco Gaude procuratore generale dell'Ordino Domenicano e rettore del seminario Pio. Cosi la eloquenza ancora di questi tre insigni oratori del nostro se, colo concorre a rendere più soleone if triduo che si celebra a gloria della cristiana eroina, cui Roma è debitrice di averle ridonato la pontificia residenza che la trasportata in Avignone.

IMPERO AUSTRIACO

Scrivesi da Milano in data del 28 luglio che da qualche giorno rifiutavasi colà un gran numero di passaporti per la Francia!

l'arciduca Carlo Luigi è nominato luogotenente nel Tirolo; il conte Bissinger è nominato luogotenente in Venezia.

GERMANIA

Momentaneamente è ristabilito (Gaz. di Vien. e dei sobb.) il buon accordo fra l’Austria, la Prussia e gli altri Stati della Confederazione; nulladimeno la Baviera di proprio arbitrio, tentò di farsi mediatrice di pace a Pietroburgo, ma Nesselrode la ringraziò gentilmente dell'offerta!

PRUSSIA

Gli ufficiali prussiani che presero servizio nell’esercito ottomano in qualità d’istruttori, tornarono a Berlino; dovettero definitivamente rinunziare agl'impieghi che occupavano in Turchia.

Riguardo ai polacchi, ch’emigrarono in Prussia, fu emanata una ordinanza del presidente della provincia di Posen, secondo la quale tutti quelli che non furono consegnati con le norme della convenzione e che perciò debbono essere espulsi dal territorio prussiano, saranno inviati alla direzione di polizia di Posen, che manderalli oltre il confine con ammonizione di non più ritornare in Prussia sotto pena di venir subito arrestati e consegnati al procuratore di Stato.

DANIMARCA

Il governo danese la demolire gli ultimi avanzi delle fortificazioni di Rendsbourg, di modo che fra poco tempo questa città, che formava l’estremo baluardo settentrionale dell'Alemagna, cesserà di essere una piazza forte. Quando ferveva la guerra schlsswig-holsteinese trattavasi di ridurre questa piazza una fortezza federale.

Il conflitto fra gli Stati Unili e la Danimarca, relativamente al pagamento dei diritti del Sund, minaccia di mutarsi in aperta ostilità. Fin dal 12 aprile scorso: gli Stati Uniti notificarono al Governo danese la risoluzione di non pagare più quei diritti di rompere il trattato del 1826. Secondo una stipulazione di esso trattato, le parti contraenti non possono sciogliersi dalle loro obbligazioni che dopo un anno dalla denuncia. Nella ventura primavera dunque la forza dovrebbe deciderà fra le esigenze danesi e il rifiuto americano. É del resto una quistione che riguarda tutte le Potenze marittime; da un lato la Prussia ch'è la più aggravata, dall'altro l'Inghilterra e la Russia che hanno interesse a sostenere le pretensioni della Danimarca. Già nel 1844, bastimenti mercantili americani, scortati da navi da guerra, doveano sforzare il passo del Sund. I negoziati che seguirono non lasciano grande speranza di una conclusione pacifica. Al dire degli Stati Uniti, la navigazione essendo libera nei due mari, dee esser libera anche nello Stretto; la Danimarca non padroneggia entrambe le rive del Sund; l'origine della esigenza del Governo danese risale ad epoca remota, anteriore alla scoperta dell'Ameriea e non v’ha per ciò ragione di applicarla agli Stati Uniti, i cui vascelli debbono pagare ogni anno mezzo milione di franchi. Il presidente Pierce, per sottrarre il paese a questa gravezza, chiese al Congresso la facoltà di rompere il trattato del 1826 l’ha il Congresso accordata. Ê quindi più che probabile che si ricorra fra poco alla ragion delle armi; e la quistione dei Sund, in tal caso, potrebbe avere una importanza non minore di quella che si attribuisce alla quistione orientale.

IMPERO FRANCESE

Il governo francese la costruire a Versailles grandi caserme che potranno contenere 23 mila uomini di cavaIleria.

Il principe Napoleone intervenuto al banchetto offertogli dai membri del giuri internazionale della grande Esposizione pronunciò un discorso che fu più volte interrotto dagli applausi dell'adunanza e che dal giornalismo è giudicato siccome un proclama all’Europa (Corr. It.). Esso è riportato dal Moniteur. Il principe, fra le altre cose, disse: «lo vi propongo, o signori, questo brindisi: Alla prosperità dei popoli civilizzati, rappresentati dai membri del giuri internazionale e dai commissarii dei governi esteri..... Il nostro governo diede una prova di fiducia nella sua forza mostrando la Francia in mezzo alle gravi circostanze, in cui si trova la Europa; ciò significa ch'essa crede utile per tutti il visitare la Francia! II nostro paese combatte all’estero per la giustizia e per la civilizzazione; esso sostiene una guerra, grande per la possanza del nimico, malagevole soprattutto per la sua lontananza e per le difficoltà di raggiungerlo. Ma senza atterrirsi per questa grave responsabilità, il governo dell’imperatore osò intraprendere una Esposizione universale. Il successo ottenuto dimostra la forza di una democrazia organizzata. E noi veramente siamo una nazione di democrazia e di uguaglianza, pei nostri costumi, per le nostre instituzioni e più per lo scopo cui tendiamo. Appo noi l'impiegato diviene ministro, industriale l'operaio, possidente il contadino, generale il soldato, il popolo intero più cinge della corona facendo satire al trono una dinastia di sua elezione. Il sovrano comprende il genio della sua nazione, e in forza di questa unione di sentimenti e d’idee fra il popolo e il suo capo; malgrado gli ostacoli, le calunnie e gli odi individuali di personalità che soffrirono dal movimento risurrezionale del nostro paese, la Francia vede scorrere con dolore, ma senza debolezza, il sangue dei suoi generosi figli… Coloro, che osservarono la Francia con imparzialità, riflettano e decidano! Se non m’inganno sulle conseguenze di questa unione internazionale, si sarà raggiunto un grande scopo morale, forse superiore al materiale risultato. L’idea della confederazione dei paesi civilizzati avrà fatto un gran passo innanzi; e la Francia avrà l’insigne onore d’avervi contribuito senza egoismo, senza idee di dominio, ma unicamente pel bene generale, il che corrisponde agl'istinti suoi e alla sua missione d’iniziativa. La confederazione europea potrà appoggiarsi sulla gloria dei campi di battaglia, sul commercio sviluppato e facilitato, sull’applicazione delle moderne scoperte. Il mondo civilizzalo, qui rappresentato, non dee formare nell’avvenire che una grande famiglia.»

BELGIO

Parlasi di un duello avvenuto nel Belgio fra il generale Changarnier e il conte di Morny, che dicesi rimasto ferito.

SPAGNA

A Barcellona si parla di una vasta ed imponente associazione segreta che avrebbe a sua disposizione parecchie migliaia di braccia e considerevoli somme di danaro. Le notizie della Catalogna lasciano intravedere il prossimo scoppio di nuove turbolenze.

A Madrid si crede che la Biscaglia dispongasi a resistere alla legge sullo incameramento dei beni ecclesiastici. Nella provincia di Girona penetrò una compagnie di carlisti (v’ha chi la riduce a 20 uomini!) sotto gli ordini di Borges e Tristany, alcuni aggiungono anche Tubany. Il corriere ordinario della Catalogna annunziò che una piccola banda carlista (forse di altri 20 uomini si mostrò nella direzione di Vich. A Barcellona continuano gli arresti che sono numerosi e di molta importanza; il governo vi riunisce forze considerevoli volendo prevenire il caso di una nuova rivoluzione.

(Disp. tel.) Prende consistenza la voce che Cabrera sia entrato veramente in Ispagna.

Le ultime notizie di Madrid recano imminente un colpo di Stato che produrrà la dittatura.

IMPERO RUSSO

Lo czar ha dato incarico al celebre compositore Alessio Livoff di organizzare a Pietroburgo un conservatorio di musica. I professori già sono nominati, e le lezioni comincieranno col. prossimo gennaio.

Dicesi stabilito il prossimo matrimonio del granduca russo Niccolò con la principessa di Oldemburgo figlia del principe Pietro.

Annunzia un dispaccio che il principe Schachovskov si è dimesso dal comando dei militi di Pietroburgo; e che gli succede il generale Rudiger.

NOTIZIE DELLA GUERRA

(*) Fra qualche giorno partiranno da Ramsgate pel Baltico parecchie batterie galleggianti ad elice, alcune delle quali appartengono all’Inghilterra ed alcune alla Francia.

(*) Si assicura che la venuta di Omer pascià a Costantinopoli sia stata ordinata dal sultano medesimo, il quale, dopo un consiglio di ministri da lui presieduto, richiamò dalla Crimea Omer pascià per interpellarlo sul suo parere intorno. alle disposizioni militari per la difesa dell’Anatolia contro le aggressioni di Murawieff.

(Disp. tel.) Omer pascià parti da Costantinopoli altri dicono per tornare in Crimea, dopo avere ottenuto miglioramenti per le truppe; altri affermano per andare ad assumere il comando dell’armata del Danubio.

(Disp. tel.) Omer pascià riassume il supremo comando dell’esercito del Danubio. Sembra volerai circondare di uno stato maggiore di emigrati, fra i quali è il principe Sturdza.

(*) Informazioni, che possiamo credere esatte, ci danno contezza aver gli alleati stabilito di formare grandi accampamenti presso Costantinopoli e sul Danubio per tutta la durata della guerra.

(Disp. tel.) Il generale inglese Bentson venne ucciso nei Dardanelli da parecchi de' baschibozuk che stanno sotto il suo comando.

Il generale Pelissier mandò a Kamiese i corrispondenti dei giornali, dove li fece imbarcare a bordo di una nave da guerra e condurre a Costantinopoli; vietò inoltre agli ufficiali di scrivere nelle loro lettere se non cose che si riferiscono a fatti compiuti. Indi anche i giornalisti di Costantinopoli ricevettero l’ordine di astenersi da qualunque pubblicazione relativa alle future operazioni degli alleati, sotto pena della immediata sospensione.

In Crimea gli alleati fanno grandi apparecchi per disporre le stanze d’inverno. Le piazze marittime di Kamiesc, Balaclava, Eupatoria e Jenikalè già divennero stazioni militari di grande importanza. I lavori che segnatamente si fanno a Kamiesc e Balaclava sono tali da non perdere del loro valore, quand’anche si dovesse levare l’assedio da Sebastopoli, poiché costringerebbero i russi a tenere grandi forze nella Tauride.

A Kamiesch si aprono strade, si edificano case, si costruiscono spedali, si fabbricano magazzini, insomma vi si prendono tali provvedimenti che fanno presumere che Pelissier abbia intenzione di fondarvi una città francese.

I giornali inglesi annunziano che fu deciso di attaccar Sebastopoli dalla parte di mare. Una flotta di 100 navigli ton a bordo 40 mila uomini procurerebbe di forzare l’ingresso del porto (e qui è la difficoltà) per introdursi nella baia, mentre da un’altra parte (che non si accenna qual sia) le truppe darebbero l’assalto.

Fra le molte vociferazioni vi ha pur quella che il generale Bosquet debba imbarcarsi con 50 mila uomini per Eupatoria a fine di prendere l’offensiva congiuntamente a Menikli pascià contro Sinferopoli, ove sono concentrati 100 mila russi, la più parte di milizie irregolari. Dicesi esser questo un progetto di Pelissier approvato anche dai generali Simpson e Lamarmora.

Gli sforzi dei francesi tendono attualmente a rizzare una batteria che signoreggi tutta la baia di Sebastopoli. I russi d’altronde concentrano un formidabile fuoco sul punto, in cui vorrebbesi accomodare questa batteria, il cui scopo sarebbe di far tacere i piroscafi russi che dal Carenagg è potrebbero fulminare gli assalitori nel di dell’attacco.

(Disp. tel.) Nella notte del 3 al 4 i russi fecero una sortita sulla strada Woronzoff alla estrema ala destra degli alleati, che non soffersero alcuna perdita respingendo il nimico.

(Disp. tel.) Un ordine del giorno del generale Gortschakoff ringrazia gli abitanti della Nuova Russia e della Bessarabia pel patriottismo da essi addimostrato nelle attuali contingenze dell’Impero.

(Disp. tel.) Arrivarono in Crimea la settima e decimaquinta divisione di fanteria di riserva russa pro venienti da Bender e da Odessa.

Si afferma che il quartier generale della legione italiana in servizio dell’Inghilterra sarà stabilito a Novara. Il comando della legione è dato a Manners Perty colonnello dei granatieri della guardia della regina Vittoria.

Gl’imbarchi di truppe per l’Oriente continuano si a Tolone come a Marsiglia.

Murawieff uomini governatori russi in tutti i villaggi occupati dalle sue truppe nelle provincie turche dell’Asia.

(*) Fin dal 24 luglio credevasi a Londra che malagevole impresa era quella del pascià di Trebisonda di giungere a tempo con le sue truppe ad Erzerum; e le meglio informate corrispondenze provenienti da Costantinopoli già consideravano siccome perdute le piazze turche dell’Asia strette dall’esercito russo di Murawieff.

EGITTO

La rivoluzione dell’Alto Egitto è sedata. I ribelli all’apparir delle truppe di Said pascià deposero le armi e si sottomisero senza veruna condizione.

AFFRICA

Il partito di Gurma è sempre in aumento per l’adesione delle tribù circostanti. Il suo prestigio cresce per la recente riportata vittoria, e la umanità che Gurma addimostrò verso i feriti e i fuggitivi delle sconfitte truppe del bey tripolino, gli conciliò le più singolari simpatie. Il castello di Gebel con la sua guernigione si arrese il giorno successivo a quello dell’accennata vittoriosa fazione; il suo comandante Gasan pascià fu fatto prigioniero.

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Aspettasi fra pochi giorni l’annunzio di qualche glorioso fatto d’armi operato innanzi a Sebastopoli specialmente dai francesi, onde con esso render più liete e la festa nazionale del 15 agosto a Parigi e la venuta della regina Vittoria alla imperial corte napoleonica. Parlasi intanto di una grande spedizione della flotta alleata del Mar Nero, senza che finora sappiasi su qual punto debba scaricarsi la minacciata procella. Ma per quel che riguarda l’armata terrestre, e’ si pare apparecchialo un terribile assalto alla famosa torre di Malakoff. E quel tanto magnificarsi anche nei giornali francesi la inespugnabilità e la importanza di essa torre, è per noi argomento che vuolsi cosi preparare la pubblica opinione a ricevere con sensi di meraviglia la notizia della presa di quella formidabile posizione. Forse noi c’inganniamo con queste vaghe congetture, ma egli è certo che gli apprestamenti per espugnare la torre di Malakoff son tali che la vittoria può ritenersi come sicura. E sembra che di ciò sieno persuasi i russi ancora, i quali già condussero a compimento le opere per combattere gli alleati allorché questi si saranno di Malakoff impossessati. Prima Tottleben e poi Melnikoff fecero elevare non solo una seconda linea per la difesa della torre, ma eziandio dietro della medesima, per le ulteriori oppugnazioni, innalzarono un ridotto che chiamano Forte Stellato,»u nito di poderosa artiglieria, e più in là una terza linea, nella quale si concentrarono i più efficaci mezzi di estrema difesa, ed ebbesi cura che questa terza linea protegga coi suoi cannoni anche il sobborgo di Karabelnaia. Indi la quistione, che immediatamente succederebbe alla occupazione di Malakoff, sarebbe se gli alleati vi si potranno a lungo mantenere, rimanendo loro a superare il Forte Stellato e la terza linea, senza di che la conquista di Sebastopoli sarà sempre problematica, anzi impossibile. Il nostro parere, che poggia sulla esperienza dei passai! avvenimenti, si è che, ove gli alleati pongano piede in Malakoff, sapranno stabilirvisi in modo da continuare i successivi lavori di approccio per vincere il nuovo Forte Stellato e la ulteriore terza linea eretta dai russi. Esclusa per massima dai risultati di un regolare assedio fatto secondo la attuali norme militari la imprendibilità di qualunque posizione, tutte le difficoltà, che s’incontrano e che sopravvengono, si risolvono in quistioni di tempo. Per evitare le matematiche conseguenze dell’assedio, agli assediati non resterebbe altra via che quella di costringere con un piano di gagliarde diversioni il nimico a levarlo. E che questo piano non possa effettuarsi contro gli alleati padroni del finitimo mare e di alpestri posizioni, è dimostrato dai replicati sforzi che finora inutilmente si praticarono.

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GIORNALISMO

Il Nord riceve da Sebastopoli una corrispondenza che assicuralo che «i marinai russi, i quali servono le batterie, fanno mostra di un valore e di una intrepidezza veramente ammirabili; il loro numero però diminuisce di giorno in giorno. Essi si considerano come sacrati alla morte; con tuttocciò adempiono al loro servigio fra lieti canti e suoni. Di trentasei ufficiali di marina che furono impiegati presso le batterie fin dai primordii dell’assedio non ne rimane che un solo; gli altri sono è morti è feriti!» Quanto poi agli effetti del bombardamento degli alleati, la corrispondenza dice che ove si calcoli la ingente massa dei proiettili lanciati sopra Sebastopoli, è impossibile non far le meraviglie che Sebastopoli esista tuttora. Le parti superiori però, come la Karabelnaia, in fatto non esistono più!» Ecco dunque che gli alleati pur sanno operare qualcosa! e è confessa un giornale stipendiato propugnatore della Russia! Hoe dictum est illis, che vedono inevitabile il rimbarco degli occidentali.

La Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna trova cosi varie e contraddicentisi fra loro le notizie che le pervengono dalla Crimea che non sa più intendere se assediati sieno i russi è gli alleati. Dichiara per tal modo di non conoscer né anche le posizioni degli eserciti belligeranti.

La Press parla di un trattato offensivo e difensivo proposto dall'Austria alle Potenze occidentali, che non han voluto accettarlo a motivo di alcune condizioni, le quali però non sono significate in ispecie. Sussistendo genericamente la veracità della notizia, forse si potrebbe congetturare che le condizioni proposte dall’Austria esigevano uno scemamento delle forze militari di Francia e d'Inghilterra, onde anche queste, per la esecuzione del trattato offensivo e difensivo, si fossero poste nella condizione, in cui si è posta l’Austria, ch«licenziò, come è noto, ben 200 mila uomini dell'esercito che fu mandato alle frontiere per minacciare la Russia.

Ben Io dicevamo che Sciamil sarebbe risuscitato qualora avesse acconsentito ad impugnar di nuovo le armi contro i russi. Sciamil dunque non è più morte, e un dispaccio telegrafico venuto da Costantinopoli in data del 23 luglio ci avvisa che il terribile circasso si i sottomesso alle condizioni ché noi prenunziammo. Il d'spaccio dice che «avendo Sciamil operata una di versione nella Georgia, ed essendosi avvicinato a Tiflis, la maggior parte dei russi col generale Murawieff è subite partita a quella volta, rinunciando all’attacco di Kars.» Ma la Indépendance Belge ha da Costantinopoli in data del medesimo giorno «non confermarsi che Sciamil sia disceso dalle montagne ed abbia marciato sopra Tiflis.» In qualunque caso però, cioè è che Sciamil sia rimasto sulle montagne, è che siane disceso, si viene a dire ch’egli non è più morto, il che soltanto c’interessava di sapere.

Corre voce nei circoli di Londra che fra l’Austria e la Turchia siasi conchiuso un trattato segreto relativo alla occupazione dei Principati danubiani. Ma se il trattato è segreto, come ne ebbero notizia i circoli di Londra?

La Stampa critica la resistenza al pagamento delle imposte consigliata da' qualche giornale, e conchiude che non è ultima prova di vero patriottismo il sottostare ai pubblici pesi. E il Movimento chiosa:

«La Stampa dirà forse benissimo, ma intanto vorrebbesi che altri non fosse costretto a darla questa prova di patriottismo e si amerebbe che libertà e patriotismo in Piemonte non si pagassero a cosi caro prezzo, e che del decantate costituzionalismo non si dovessero sentir sempre i pesi soltanto e i benefici non mai!»

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Il professore Giusto Lichig chimico a Monaco di Baviera è stato eletto ed effettivamente aggregato in surrogazione del morto celebre geometra ed astronomo Gauss fra i dodici membri stranieri della Società Italiana delle Scienze.

La classe delle scienze fisiche e matematiche dell’istituto di Francia ha scelto sir John Hercell a successore del celebre geometra Gauss nella dignità di uno dei suoi otto soci stranieri.



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1855 ROMA 9 AGOSTO N 93

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

L’Invalido russo muove la quistione se Sebastopoli possa è non possa esser presa, e conchiude che poteva prendersi nei primi giorni della comparsa degli alleati in Crimea, quando cioè un semplice muro di cinta, i cui angoli sporgenti non erano protetti che da bastioni di un debole profilo, formava l’unica sua difesa; e in questa cinta concentravasi una guernigione poco numerosa, composta per lo più di marinai che affondarono i bastimenti alla entrala del porto onde intercettarne il passo e trovavansi coi loro cannoni trasportati su i ripari delle fortificazioni in una sfera di operazioni onninamente nuova per essi; ma oggi che vi furono costrutte immense opere di difesa che ne trasformarono la primitiva condizione, oggi che vi si agglomerarono innumerevoli soldatesche cui altre sopraggiungono ad ogni occorrenza, oggi la presa di Sebastopoli è un fatto impossibile. Quindi anche il Times comincia a dimesticarsi col pensiero di togliere l’inutile assedio di Sebastopoli, consolandosi però che gli alleati rimanendo padroni del Mar Nero e del Baltico con una guerra di blocco renderanno finalmente la Russia più inchinevole a sentimenti di pace. Ma, in qualunque caso, prima che debba intervenire la levata dell’assedio, Pelissier preparasi ad operare qualcosa che faccia un cotal pe’ modificare le austere decisioni del Times e dell’Invalido.

Nella ipotesi pertanto che gli alleati si ritirino dall’assedio, il che d'altronde non significherebbe mai che debbano abbandonar la Crimea, perocché sempre avrebbero stabilimenti quasi inespugnabili a Balaclava, a Kamiesch, ad Eupatoria e in altri interessantissimi punti della Tauride; sarebbe egli giusta la censura ch’essi si sieno accinti ad una impresa, della quale non calcolarono le difficoltà insuperabili e i pericoli che l’accompagnavano? Questa accusa ha in suo favore le sole apparente; ma, ove si voglia giudicare la sostanza e lo scopo principale della spedizione in Crimea, si converrà che gli alleati fecero più di quello che lor bisognava.

Essi potevano impadronirsi di Sebastopoli, anzi di tutta la Crimea, senza portare l'assedio in quel meridionale angolo della penisola. Allorché sconfissero l’armata di Menzikoff sull’Alma, chi avrebbe loro impedito di riversarsi su Perekop, e, ivi occupando le pressochè sguernite posizioni dell’istmo, elevarvi fortificazioni novelle per intercidere il passaggio alle truppe russe che sarebbero venute in aiuto di Menzikoff? Nulla di più agevole per gli alleati che aveano respinto fin dentro a Sebastopoli l’esercito nimico, il quale, scarso anche di numero, non sarebbesi attentato a marciare di nuovo contro i suoi vincitori. Nulla di più agevole per essi, che colle loro flotte poteano dominar l’Eussino e il Mare di Azoff. E se le occidentali forze terrestri solamente poterono far tanto innanzi a Sebastopoli, che cosa non avrebbero mai esse fatto a Perekop presidiate dal concorso delle forze marittime? Segregato allora l’esercito di Menzikoff da tutto il resto dell’Impero, chiusegli le vie d'ogni soccorso e d’ogni comunicazione, non sarebbegli rimasto altro scampo che la resa, e la Crimea diventava conquista degli alleati.

Questi però lasciarono aperto l’istmo di Perekop e si concentrarono a stringer d’assedio Sebastopoli, anzi né anche si curarono di tentarne l’assalto, quando, a parer dell’Invalido russo, sarebbe riuscito felicemente. Il fatto adunque dimostra due cose essenzialissime nell’attuale quistione. Il non aver chiuso il passo di Perekop, mentre potevano chiuderlo, è prova che intendimento degli alleati era di provocare la venuta in Crimea di nuove truppe russe; e il non avere aggredito Sebastopoli, mentre potevano vantaggiosamente attaccarla a fronte di un esercito scoraggialo e debole, è prova che quella conquista non era veracemente nel piano della guerra.

Or quale fu dunque la sostanza e lo scopo principale della spedizione?

Bisogna rammentarsi esservi stato un tempo, in cui l’Austria sembrava disposta a entrare in campagna contro la Russia. Era necessario pertanto di scemare le forze russe, contro le quali le austriache avrebbero dovuto combattere. Ed ecco che la spedizione degli alleati in Crimea e le loro minaccie di voler distruggere Sebastopoli chiamarono subitamente nella Tauride copiosissime falangi moscovite, che a mano a mano aumentarono fino a 300 mila soldati.. Diminuite per tal guisa le milizie cosacche sul Pruth, perché gran parte di esse dovette accorrere a Sebastopoli, sicurissima sarebbe stata la vittoria dell’Austria, se avesse voluto impugnar le armi e cosi ratificare l’alleanza con le Potenze occidentali. Ma l’Austria stette indecisa; e, dopo il termine prefisso nel trattato del dicembre, voile, pria di venire a vie. di fatto, attendere il termine delle Conferenze di Vienna sperando in esse la conclusione della pace, Si chiusero le Conferenze e la pace non si ebbe; allora l’imperatore Napoleone nel discorso di apertura delle Camere dichiarò senza ambagi che esso aspettava tuttavia che l’Austria avesse adempiuto gli impegni da lei assunti e consulenti nel rendere offensivo s difensivo il trattato di alleanza del 2 dicembre, se le negoziazioni non fossero riuscite a buon fine. Or come fu reso da parte dell'Austria offensivo e difensivo quel trattato? L’Austria congedò ben 200 mila uomini dell’esercito inviato alla frontiera, e rimase, come al presente rimane, in istato di neutralità.

Ritiratasi l’Austria dal fare offensivo e difensivo il trattato di alleanza con la Francia e l’Inghilterra, la spedizione in Crimea mutò immediatamente il suo essenziale carattere. Si effettuò per agevolare la vittoria delle armi austriache, nella cui cooperazione offensiva e difensiva tenevasi ferma fiducia; e fini col trovarsi isolata a fronte di 300 mila russi distaccati dal Pruth, perché non avessero avuto a combattere contro l'Austria. Ma il primitivo scopo della spedizione occidentale fu pienamente raggiunto; mancò soltanto che l’Austria abbia voluto profittarne. Come in seguito si svolgeranno le conseguenze della inattesa posizione in cui oggi sono gli alleati, noi non pretendiamo sapere, né vogliamo investigare.

Trasformatasi per tal modo la sostanza delle cose, ora non resta che a salvarne l’apparenza. E questa è che gli alleati si trovino impegnati a prender Sebastopoli con un difficilissimo assedio, quando che senz’assedio, ma con la chiusura dell’istmo di Perekop e con un blocco dalla parto del mare avrebbero potuto fin dal principio della campagna impossessarsi anche di tutta la Crimea, come non dubita affermare lo stesso Invalido russo. Ma, nelle attuali congiunture, forse alle Potenze occidentali basterà qualche nuovo fatto che giustifichi la loro superiorità militare innanzi alla pubblica opinione; forse la occupazione di Malakoff sarà sufficiente a questo. E poi la guerra verrà probabilmente recata su diverso terreno e operata con progetti diversi. Indi la storia dirà il resto, e metterà in più chiara luce l’indole, che noi soltanto accennammo, della strategica missione degli alleati in Crimea.

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Corrucciasi l’Armonia che mentre con tanta ansietà si aspettano i dispacci elettrici apportatori delle guerresche notizie della Crimea, essi conticuere omnes, si ammutolirono tutti! Ma questo silenzio, che già le pare un po’ troppo lungo e fastidioso, non sarà perpetuo. L’Armonia però con acre malizia prevede che quando si dovranno annunziare i fatti che si attendono dalla pubblica impazienza, allora invece si annunzierà che la linea telegrafica è interrotta come avvenne in occasione dell’attacco del 18 giugno contro Malakoff. Noi ben comprendiamo a che vuolsi alludere con la vaticinata interruzione della linea telegrafica; e l’Armonia comprenderebbe a che vogliamo alluder noi assicurandola che questa interruzione non avrà luogo?

Il Corriere Italiano non è persuaso che «Murawieff creda poter minacciare Costantinopoli e nutrire la speranza di avvicinarsi al Bosforo, giacché il concentramento delle riserve francesi presso Maslak e il campo trincierato di Daud pascià e le opere fortificatorie che muniscono Bisanzio si dal lato di terra come da quello di mare, renderebbero inutile, anzi pericolosa pei russi, una qualsiasi impresa contro Costantinopoli. Ma noi abbiam fatto dipendere l’inoltramento dei russi dalla parte dell’Asia, dall’inoltramento dei russi dalla parte dell’Europa. Se i russi riescono a passare i Balcani a ad accamparsi sotto Costantinopoli, allora si vedrà se sia inutile, anzi pericolosa la contemporanea comparse di Murawieff a Scutari.

STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

L’intendente generale ha pubblicato a Genova un Manifesto, che ordina la leva del 1855.

Ecco in quali termini è concepita la donazione fatta al monastero di Allacomba da Amedeo III conte di Savoia nel 1125:

«In nome di Dio, in Amedeo conte di Savoia, col consenso di mia moglie, do a Dio, alla Beata Vergine Maria e ad Amedeo abate di Allacomba ed ai suoi frate. lli dello stesso luogo, si presenti come futuri, questa terra del mio feudo allodiale sulla riva del lago di Chatillon. Se, per impossibile, qualcheduno dei nostri successori, od ogni ultra persona, contrastasse questa donazione, è in qualsiasi altro modo tentasse di violarla, ch'ei sia maledetto, e che, ad imitazione di Adamo, il quale fu espulso dal paradiso per avere operato contro la volontà di Dio, sia escluso da ogni commercio coi fedeli, sia per lui chiusa in eterno l'entrata al celeste regno, e siengli aperte le porte dell’inferno, dove venga per sempre tormentato insieme col demonio, e che la presente donazione resti invece incommutabile sino alla fine dei secoli. E per 730 anni la donazione di Amedeo III fu religiosamente rispettata. Indi fu colpita dalla legge d’incameramento. Noi però non ripeteremo, avvegnaché giuste, le terribili predizioni del pio donatore, ma invece associandoci al pensiero dell’augusto Pontefice PIO IX e non tralasciamo di umilmente e ardentemente chiedere al Signore Iddio nostro che si degni con la celeste sua grazia illuminare e trarre a più saggio pensamento i figliuoli degeneri di sua santa Chiesa.»

Una corrispondenza di Nizza marittima riferisce che in quella città gl'incameratori, dando l’assalto alla Casa delle Carmelitane di S. Teresa, atterrarono nientemeno che cinque porte; e pure le suore ch’eranvi dentro non davan segni di vita. Finalmente la trovarono assistite dal console e viceconsole di Francia! Si crede generalmente a Nizza che questo assalto provocherà qualche rimostranza da parte del Governo francese. Intanto è da sapersi che la proprietà del monastero non era più collettiva, ma individuale della superiora che ne pagava le contribuzioni (14)a.

IMPERO FRANCESE

Ê stato condannato in Francia a due mesi di carcere e a 2000 franchi di multa il pastore protestante Chollin per aver pubblicato il Manuel pour les aspirants à la réforme. Per questa opera è qualificato reo d'offesa al Governo francese e di eccitamento all’odio contro il clero cattolico. Alcune corrispondenze parigine assicurano che Chollin ha determinato di abbandonare la Francia, dopo che avrà espiata la pena di due mesi di carcere e pagata la multa di 2000 franchi, e di recarsi in Piemonte, dove, a quanto dicesi, i Barbelli, o i Valdesi che sieno, già gli preparano un magnifico ricevimento.

Alessandro Dumas e Saint-Maur furono condannati ciascuno a cento franchi; Dumas per avere scritto è Saint-Maur per avere inserito nel Mousquetaire una poesia, in cui trovasi una strofa sufficientemente oscena.

Tutti i battaglioni della guardia nazionale ebbero l’ordine a tenersi pronti a far ala il giorno dell’arrivo della regina d’Inghilterra a Parigi, prigionieri russi internati ad Evreux, fra i quali è il generale Bodisco, sono dichiarati liberi. Gli uffiziali vanno a Parigi, d’onde saranno avviati in Russia.

La casa Rothschild, il giorno stesso della morte del suo più vecchio membro, sottoscrisse essa sola per 750 milioni, vale a dire per tutta la cifra dell’imprestito domandato dal Governo francese,

IMPERO AUSTRIACO

A Vienna fu coniala una medaglia d’argento a perpetua memoria della dommatica decisione sullo immacolato concepimento della Vergine Madre di Dio. Da una parte è la Vergine che posa un piede sulla mezza luna, schiaccia con l’altro la testa del tartareo serpente e nella destra tiene un giglio. Sul rovescio, l’effigie del sommo Pontefice Pio IX con la iscrizione: «l'immacolata concezione della Vergine Madre di Dio Maria è dichiarata articolo di fede dall'unanime decisione dei Padri della Chiesa, 8 dicembre 1854.»

Si afferma che ultimamente il gabinetto di Vienna abbia comunicato a quelli di Francia, Inghilterra e Russia i dispacci che si riferiscono alla situazione dell'Austria relativamente alla Germania.

La città di Dobschau in Ungheria fu devastata da un terribile incendio.

Il conte di Chambord ai 2 agosto giunse a Vienna, d'onde parti alla volta di Frohsdorf, dove già trovavasi la duchessa di Berry.

PRUSSIA

Domani (10) il re e la regina di Prussia da Erdmannsdorf ritorneranno a Sanssouci.

GERMANIA

La Confederazione germanica conta oggi un Governo di meno. La signoria di Knipbausen della contea di Bentinck venne incorporata al ducato di Oldemburgo e cessa di avere una bandiera propria. Era la signoria di Knipausen il più piccolo Stato della Confederazione. La sua popolazione di 3500 abitanti è divisa in tre parrocchie. Era già stata unita fin dal 1813 al ducato di Oldemburgo; ma non avendo il Congresso di Vienna validata quella incorporazione, la famiglia dei Bentinck fece l'8 giugno 1826 riconoscere dalla Prussia quel diritti, ai quali oggi rinuncia.

IMPERO RUSSO

Nel matrimonio del granduca Niccolò, fratello dell’imperatore di Russia, con la figlia del principe Pietro di Oldemburgo vedesi una continuazione della politica russa e specialmente del defunto imperatore, di ricercar mai sempre alleanze di famiglie negli Stati tedeschi.

IMPERO OTTOMANO

Il sultano ha donato ad Omer pascià alcuni ubertosissimi campi sulla sponda asiatica del Bosforo, Sono giudicati del valore di 600 mila franchi.

Si assicura che la costituzione preparata dal granvisire Ali pascià in favor dei cristiani sudditi della Turchia, e che in breve sarà pubblicata, corrisponderà pienamente ai voti delle Potenze europee. In essa costituzione si garantisce ai cristiani il diritto di possedere beni stabili con tutte le inerenti conseguenze, quello di esser giudicati da magistrati della medesima loro schiatta e religione, la esazione delle imposte fatta dalle autorità comunali, finalmente l’esercizio libero della loro religione ed una efficace protezione contro ogni specie di arbitraria persecuzione,

NOTIZIE DELLA GUERRA

Per ordine dell'ammiragliato inglese si costruiscono con la massima sollecitudine altre 50 scialuppe cannoniere che raggiungeranno la flotta del Baltico, ma probabilmente per la ventura primavera, quando cioè potrà credersi imminente l’arrivo di una flotta americana alle acque del Sund.

Il calore estivo in Crimea produce un malessere quasi generale fra i russi, I loro malati si fanno ascendere a 42 mila!

Il numero dei feriti russi da ché incominciò l’assedio di Sebastopoli fino alla metà del passato luglio si calcula, secondo le informazioni ricevute dal Moniteur a 70 mila! Le ferite, in generale, furono e sono gravi e difficili a guarirsi a motivo del loro carattere scorbutico attribuito alle fatiche e al malsano nutrimento dei soldati. I feriti di Sebastopoli furono trasportati nelle città e nei villaggi delle provincie meridionali della Russia, e ciò per suggerimento di Piragof, celebre chirurgo di Pietroburgo, mandato dal suo governo in Crimea,

(*) I lavori degli alleati innanzi a Sebastopoli sono condotti con una tal maestria che nulla lascia a desiderare. I ridotti sulla nuova linea d'attacco rimpetto al sobborgo dei Barcaiuoli, non che gli approcci aumentati d’altezza di fronte ai bastoni russi numero 4 e 5 sono di una mirabile perfezione,

Sull’altipiano innanzi a Sebastopoli, in una circonferenza di 10 ore, domina la massima attività. Grandi masse di uomini e di materiali guerreschi vi arrivano ogni giorno dall’Occidente; gli accampamenti riboccano di cavalli, di artiglieria e di carriaggi. Di la si stanno armando con cannoni del più grosso calibro le nuove batterie di fronte ai bastioni del Centro, dell’Albero e di Korniloff. Tutta l’attenzione degli alleati è nuovamente rivolta alle opere di Malakoff. Anche in vicinanza della baia. del Carenaggio vengono disposti cannoni di recente fusione e di un calibro enorme per fulminare le navi russe, Fra i medesimi si trovano mortai, per la cui carica si richiedono da 25 a 30 libbre di polvere. Il prossimo attaccò condurrà ad uno scontro spaventevole; 10 mila russi lavorano giorno e notta alla costruzione di contrapprocci; Gortschakoff è prepara to a qualsiasi evento.

(*) Mentre gli alleati sollecitavano i lavori d’approccio per dare l’assalto alla torre di Malakoff, i russi distrussero il sobborgo di Karabelnaia e vi stabilirono batterie a triplice piano nello intendimento di potere per lungo tempo difendere le opere che garantiscono quella torre. Indi è che, ove gli alleati dieno l’attacco a Malakoff, i preparativi fatti si dall’una come dall’altra parte, chiaramente dimostrano che avrà luogo, una delle più non meno sanguinose che importanti battaglia che finora segnalarono la guerra orientale.

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Recenti notizie della Crimea recano che i turchi dopo avere abbandonate le loro posizioni alla estremità della valle di Baidar, ed essersi ritirati nelle primitive di Balaclava, lasciarono anche queste dopo una dimora di due giorni, e al presente si trovano accampati sulle alture di Kamara. La fanteria e la cavalleria dei francesi si stanziarono nelle posizioni di Baidar costituendo gli attuali posti avanzati; dietro ai francesi si disposero i turchi e questi si distendono fino all’accampamento sardo. Mentre succedevano simili avvenimenti, i russi distrussero il ponte costruito dai turchi sulla Cernaia e di nuovo spinsero innanzi le loro vedette sino alle alture che sovrastano a Giorgun.

Il 18 luglio arrivarono sul Belbek altri 24 mila russi di rinforzo.

Quattro sono finora le legioni straniere in servigio dell'Inghilterra; la legione tedesca, il cui deposito è a Heligoland; la legione angloamericana, il cui deposito è nei possedimenti britannici dell’America settentrionale; la legione italiana, il cui deposito sarà stabilito a Novara; e queste tre legioni in via di reclutamento; la quarta è la legione turca, il cui deposito è ai Dardanelli; il suo nucleo erano i baschiboauk che si ribellarono e si disciolsero. Ora se ne propone una quinta che sarebbe una legione polacca, e dicesi che senza questa le cose della guerra non andranno mai come dovrebbero andare.

Dal principio della guerra fino a tutto lo scorso luglio i bastimenti inglesi trasportarono in Oriente 246 mila uomini e 32 mila cavalli.

Il governo francese noleggiò 97 vapori di commercio, ciascuno dei quali può trasportare 500 uomini e una batteria.

Si crede che anche prima della metà di questo mese saranno sbarcati a Balaclava tutti i 50 mila uomini di rinforzo spediti dalla Francia in Crimea.

VARIETÀ

Tornasi a parlare che nella presente guerra gli alleati si dispongono a mettere in opera grandi palloni aerostatici carichi di bombe, le quali, allo sfasciarsi dei pallone, cadono e cadendo scoppiano. Questi palloni-bombe faranno, a quanto si dice, orribili stragi fra le armate russe. Di tali macchine distruggitrici si daranno in breve gli esperimenti a Vincennes.

Si è fatto a Scutari l'esperimento di on liquido infiammabile inventato dal capitano Disney e adoperabile con buon successo nella guerra per mezzo di una bomba da 8 pollici preparata in un modo particolare. Disney afferma che il suo ritrovato può rendersi anco più terribile mediante un’altra materia che produce, almeno temporaneamente, la cec. la di colora, contro i quali è fatta la esplosione.

Anche Napier ê di parere che il famoso progetto di Dumlonald avrebbe giovato assai nella guerre dei Baltico, se il Governo inglese avesse acconsentito ad attuarlo. Ma lo rifiutò; ed oggi, stante l’inoltramento della stagione, non potrebbe più praticarsi; il perché, nel caso che il Governo si persuadesse ad adottarlo, bisognerebhe rimetterne le prove alla futura primavera.

Nel villaggio di Helligenstadt appo Vienna avvenne un caso di malattia di una singolare stranezza. Una donna, durante la notte, era tormentala da sete ardentissima, il perché recossi a bere alla fontana trovantesi nel cortile dell'abitazione. Dopo avere bevuto a sufficienza, le parve di avere insieme con l’acqua inghiottito piccioli corpi solidi come d'animaletti. Indi in lei un malessere generale, che degenerò in eccitamenti al vomito. Parecchie persone assistevano l'inferma, la quale da ivi a non molto affaticandosi a recere die’ fuori dalla bocca uno scarafaggio. Continuando ella a sforzarsi ne dio fuori un secondo, un terzo, un quarto; fin verso il mezzogiorno dei 30 luglio avea' ne vomitali 43!

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

3

67. 25. 66. 85

93. 00. 95. 00

4

67. 20. 67. 25

95. 00. 95. 75


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1855 ROMA 11 AGOSTO N 94

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Dal Baltico nulla di qualche importanza. Soltanto gli inglesi penetrarono fino alla città di Christina, dove erano di guernigione quattro cosacchi! La batteria di Christina fu mandata in aria dal cannone nimico. A Wasa guardata da dugento uomini attendevasi d’uno in altro giorno un bombardamento.

Mentre scriviamo, tutte le più probabili conghietture sono che in Crimea siasi cominciata qualche grande operazione, che darà materia ai giornalisti di poterne favellare almeno per due mesi, anzi v’ha chi dice che il governo francese abbia già ricevuto lieti dispacci, che si pubblicheranno soltanto alla vigilia della festa nazionale del 15 agosto. Egli è certo che aspettasi a Parigi la notizia della espugnazione di Malakoff; forse questa volta Pelissier annunzierà di avere occupata quella formidabile posizione; ma i russi elevarono incontro a Malakoff un altro forte, che chiamano stellato, indi un’altra linea che raccoglie ogni mezzo della più disperata difesa. É però parere di molti che dopo la presa di Malakoff gli alleati non procederanno più oltre; conserveranno le posizioni conquistate, e porteranno la guerra in altre parti. Dove? É tuttavia ignoto. Sir Guglielmo Molesworlh ha detto ai suoi elettori di Soulhwark che il governo inglese si propone di portare un gran colpo al corpo del colosso. russo; ma il corpo di questo colosso è tanto sterminato che non è agevole indovinare il punto, in cui si vuol colpire.

Le truppe di Murawieff nell’Asia passeggiarono da Kars ad Erzerum, da Erzerum a Trebisonda; ma nessuna battaglia; forse il generale russo si tiene in una posizione di aspettativa in attendendo le operazioni di Luders sul Danubio pria di risolversi ad avvicinarsi al Bosforo. Si fece correr la voce dell’ostile ricomparsa di Sciamil verso Tiflis; non si è però, almeno fino ad oggi, confermata. Senza dubbio, le ricominciate ostilità del circasso sarebbero una diversione poco gradevole a Murawieff.

Re Oscar trasse in Norvegia a sopravegghiare gli esercizi delle truppe di quella parte del reame. Preparasi alle eventualità della guerra, ma sembra che la Svezia, se verrà in iscena, compariravvi per l’anno futuro, quando specialmente l'Unione Americana muoverà piato alla Danimarca perla libertà del passaggio del Sund.

La Spagna versa sempre nelle medesime tristi condizioni; sempre sull’orlo dell’abisso rivoluzionario. Si continua a parlare della dittatura; a persuadere il popolo a riceverla; peritanza in chi dovrebbe è penserebbe assumerla. I carlisti si riproducono a piccoli drappelli, mantengono l’agitazione, danno a conoscere che sopravvenendo qualche più serio inviluppo di cose sapranno approfittare delle circostanze.

In Francia la pubblica fiducia verso il Governo aumenta. Checché dicasi in contrario da taluni profeti di sciagure, la nazione vuol che la guerra, in cui trovasi impegnata, sia energicamente condotta. I soldati non mancano, i danari soprabbondano. Avendo permesso il Governo che dieci volontari in ciascuna compagnia dell’esercito possano recarsi a combattere in Crimea, gli offertisj spontaneamente furono trenta, quaranta ed anche più, laonde si dovette ricorrere ad estrarre a sorte quelli che fra i volontari andranno in Oriente. Quanto ai mezzi pecuniari, le soscrizioni al recente imprestito sono la più evidente dimostrazione che havvene dovizia inesausta. Pur tuttavia in mezzo a questo guerriero entusiasmo il popolo si abbandona ad ogni maniera di esultanza; il carattere francese non si smentisce mai. È aspettata a Parigi la regina d’Inghilterra; le feste preparate per tale occasione eccederanno in guisa che ben si parrà che la Francia sia in istato di prosperissima pace, mentre spinge i suoi battaglioni a tremendo conflitto con la più grande Potenza dell’universo.

John Russell, che a malincuore deponeva il portafoglio delle Colonie, cedette alla tentazione di farsi organo parlamentare della democrazia richiamandosi della occupazione straniera in Italia. Le Camere inglesi inorridirono all'audace proposta, e la condannarono al silenzio; perché potrebbe portare raffreddamento nelle relazioni fra l’Austria e le Potenze occidentali, o, a dir meglio, sollecitare una rottura fra l’Inghilterra e la Francia.

La Germania è neutrale; ma che la spada alemanna resti sempre nel fodero, sarà molto difficile. Intanto è di non lieve imbarazzo nelle attuali congiunture la riprodottatisi idea della unione germanica, che prima era soltanto nelle aspirazioni vulgari, ed oggi comincia a far capolino anche in qualche Parlamento della Confederazione.

GIORNALISMO

Lo Zeit di Berlino sul proposito del progetto, che si attribuisce alle Potenze occidentali, di rinunziare alla guerra terrestre contro la Russia e di continuarla soltanto bloccando i porti russi fino a che abbiavi un accordo sulle basi della pace, osserva che i nuovi del cangiamento del programma della guerra si hanno da cercare nell’esito infruttuoso delle Conferenze di Vienna, dalle quali risulta. che i due grandi Stati germanici si decidessero a rimanere in una posizione di aspettativa, preservando in lai modo tutta l’Alemagna dai pericolo di essere trascinata nel vortice della rovinosa guerra orientale. E il Times corrucciato di non vedere la Germania prender parte attiva nella guerra dice che «conservare la neutralità in mezzo ad una lotta, quale si è quella che ora divide i principali Stati di Europa, è al di sopra dell’abilità di ogni diplomatico». Il che significherebbe in altri termini che l’abilità diplomatica della Germania in questi ultimi tempi ha superato la abilità diplomatica dell’Inghilterra. E come ciò è avvocato? «Si hanno (segue a dire il Times) prove soprabbodanti che le cortj germaniche sono ingombre di agenti russi, che mettono in opera ogni espediente per cambiare la direzione della opinione pubblica e rendere la politica alemanna ostile all'Occidente d’Europa.» Dunque è l’abilità diplomatica russa che superò l'abilità diplomatica inglese, perché la Germania preferì divenire un istrumento fra le mani della Russia e cosi rifiutò di dare alle Potenze occidentali un appoggio ch«loro avrebbe permesso di por fine alla guerra.... laonde i diplomatici che si studiarono di consolidare l’alleanza furono sagrificati, e le promesse con le quali si assumeva l’impegno di avvicinare le instituzioni alemanne alle inglesi furono violate.... ma la perdita della fiducia e del rispetto, cui già si sono esposti i governi alemanni verso l’Inghilterra, è una diminuzione palpabile della loro sicurezza. Quest’ultima frase del Times è un enigma che noi non vogliamo spiegare, lasciandone la interpretazione allo sviluppo degli avvenimenti.. Infrattanto il Corriere Italiano nega che l’Austria siasi ritirata d’un passo dall’accordo con la Francia e l’Inghilterra; ed afferma, che «ad onta delle studiate ed apparenti contentezze dei russofili, l’Austria trovasi cola dove trovavasi alla segnatura del trattato del 2 dicembre. Ma ond’è che questo trattato non si è reso offensivo e difensivo, né dopo il mese di dicembre, né dopo la chiusura delle Conferenze di Vienna? A tale interpellanza risponde il Journal de Francfort. Il trattato non poteva rendersi offensivo e difensivo perché, «le truppe austriache non avrebbero potuto cominciare le ostilità prima del mese di luglio, non essendosi ancora esaurite tutte le forme solite fra le nazioni incivilite. Perché non cominciarono dopo? che continua a dire il Journal de Francfort, era egli prudenza che l’Austria avesse principiala la guerra in una epoca si avanzata dell'anno? Conseguentemente, prima non conveniva, dopo non era più in tempo; e l’Austria, rimandando a casa gran parte delle sue truppe, restà in una neutralità rigorosa e permanente, come scrive il Times, cioè si trovò colà dove trovavasi alla segnatura del trattato del 2 dicembre, come spiega il Corriere Italiano, il quale assicura che per tal modo «è dimostrata abbastanza la incontrastabile lealtà della politica austriaca.»

Sul proposito della Legione italiana in servigio dell'Inghilterra la Gazzetta uffiziale di Milano reca le seguenti considerazioni: «Una Potenza che, non ha guari, vantava la supremazia nel mondo politico, e padroneggiando l’Oceano, non conosceva altra emula che la Russia, scesa in campo a dar prova di sé, ha nel volgere di pochi mesi perduto gran parte del suo prestigio. L’Inghilterra non è Potenza militare, e non seppe ai di nostri mostrarsi guerrieri che in tempo di pace! I suoi figli ricusano di servire alle bandiere, che sventolano lungi dalla patria, e fra 28 milioni d’inglesi si raccolse un esercito il quinto appena di quello che, in parità d'condizioni, pone in armi la Francia. A questo difetto sopperendo col danaro, che ancora le ribocca dai suoi mille traffichi, va reclutando legioni straniere e fra queste qua legione italiana, che la la massa a Novara, e incontrerà ostacoli gravi non nei magistrati piemontesi, ma negl'individui che rifuggono dai combattere per interessi stranieri, e che a ragione non ambiscono di consociarsi ai devastatori di Tangarog e di Kerci, pe’ quali non valse né la pietà dovuta ai vinti, né la carità verso i deboli, né il rispetto alle arti, né la venerazione delle antiche memorie di un popolo. L’italiano fu educato a ben altra scuola; ed anche in secoli meno civili del nostro die’ saggio quanto in lui possa il sentimento del grande e del bello. A Londra però credesi assai diversamente e vi si ha la ferma fiducia che se oggi tornassero al mondo gli spartani del tempo di Licurgo con tutta la loro avversione al danaro, pur ve ne avrebbero tanti da formarne una ben copiosa legione, perocché in ogni luogo si trovarono sempre ceux qui vendent leur sang d'qui veut le payer.

Scrive l’Italia e Popolo che «per quanto possa essere bisogno di uomini, che hanno gli alleati in una impresa quasi impossibile come quella di Sebastopoli; e per quanto sieno riusciti senza frutto i tentativi onde attirare nell'alleanza occidentale le Potenze minori, credesi tuttavia il progetto della legione italiana, che vuol formarsi a Novara, non dissomigliante da tutti gli altri che furono ostentati posti innanzi per incutere timore all’Austria a fronte del vasto agglomeramento di truppe imperiali che si minaccia lungo la frontiera del Ticino. Ma l’Austria che non ebbe paura 41 poderosi e regolari eserciti, che, inoltratisi a darle scossa e riscossa, furono da lei scossi e riscossi, sarà egli ora vero che si spaventi d’una legione di scarse e ragunaticcie milizie? Che ciò si creda dall'Italia e Popolo, sta bene; ma che si creda da Palmerston, non può essere; che noi no’l facciamo di si meschina intelligenza quale per avventura lo giudica l’Italia e Popolo. Il Movimento d'altronde opina che «questa legione sia un insidioso laccio teso a bello studio per accalappiare alcuni pochi malcauti di sfaccendati italiani (in Italia i malcauti e gli sfaccendati son pochi) e mandarli come vittime al macello nella Crimea; sebbene già troppo grande e grave abbastanza è il tributo di sangue e di patimenti che il Piemonte si obbligò pagare alle potenze occidentali con la malaugurata sua lega.»

STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

La mattina del 4 (It. e pop.) vennero eseguiti in Genova nuovi arresti di emigrati politici.

Sull’assalto data alla Cass delle Carmelitane di S. Teresa a Nizza si hanno le seguenti ulteriori notizie. Ai 30 luglio si che lo scalo alle mura di cinta, e mediante la rottura di cinque porte nell'interno, si penetrò nella sala, ove trovavansi le religiose e con esse il console e viceconsole di Francia, Sorpresi gli aggressori da questa presenza inaspettata non sapeano che farsi, quando il capo loro inoltra per prima domanda; Avez-vous de l'argent? Scambiate in seguito poche parole, si diedero a perlustrar la casa, seguiti passo passo dai predetti console e viceconsole, i quali, giunti in chiesa occuparono lateralmente l’altare maggiore, intimando: gli on respecte le tabernacle. Consegnossi analoga protesta agli agenti del demanio, e poi, accomiatandoli sull’uscio, il console disse loro: Messieurs, avezvous gagné beaucoup? Vous avez gagné l'excommunication.

Le cavallette a diluvio si sono disperse in Torralba, comune di Sardegna, sui campi, nell’abitato e annegandosi a miliardi nelle fonti hanno reso l’acqua insalubre e venefica. Molte furono le vittime dell’acqua avvelenata, le quali tormentate da colica fortissima in poche ore enfiavano e morivano. A Sassari è scoppiato il colera con molta intensità.

GERMANIA

Prokcsch-Osten presidente della Dieta germanica fu richiamato a Vienna per via telegrafica,

Una ordinanza reale del 31 luglio ordina lo scioglimento della seconda Camera annoverese che fu convocata il 15 giugno!

Un fatto degno d'attenzione è in Germania il. lavoro assiduo dei piccoli governi a togliere di mezzo ogni traccia delle passate concessioni. Quasi tutti gli ordinamenti costituzionali furono sottoposti ad esame; molti soppressi; altri modificati.

La Prussia, che aveva dal principato di Oldemburgo ottenuto un accesso al mare del Nord, conchiuso ora col regno di Annover un trattato che le assicura una pronta comunicazione al porto ivi fondato. E ciò si collega naturalmente ad un’altra quistione politica ed economica, in cui. è in modo supremo interessata la Danimarca. Cominciasi ad agitar seriamente, in Europa e in America, il diritto della Danimarca d'imporre una tassa alle navi mercantili che passa il Sund, e si riconosce. e che questo diritto emerge unicamente da una consuetudine: quindi si chiede se una tale consuetudine, cosi onerosa al commercio europeo meriti di essere più oltre rispettata, Gli Stati Uniti d'America, alla testa di tutti, dicono ricisamente di no, e pare che si apprestino a forzare quel passaggio con navi di commercio scortate da navi da guerra. Che farà la Danimarca.? La tassa sul passaggio del Sund ascende a circa nove milioni di franchi e non può il Governo danese rinunciarvi senza dare un tracollo al suo sistema economico. Sperasi che ogni differenza si comporrà non un temperamento, al quale hanno tutti manifesto interesse.

IMPERO FRANCESE

Il plenipotenziario militare francese generale Letang, che da Vienna tornò a Parigi, ora da Parigi è spedito nuovamente a Vienna, e vuolsi apportatore di una risposta è proposta del Governo francese per una entente cordiale con l’Austria relativamente ad una operazione strategica da farsi sul Danubio.

Ai 9 agosto fu collocato nel Museo Napoleone il busto del maresciallo Saint-Arnaud.

Parlasi della prossima formazione di un campo tra Maubeuge e Valenciennes con le truppe delle divisioni del generale Grant.

Un magnifico banchetto fu dato ultimamente alla taverna di Londra in onore del visconte Canning, il quale sta per parti re d’Inghilterra come governatore generale delle Indie orientali. In quella circostanza lord Palmerston con un suo forbito discorso fece notare la strana particolarità dall’essere gl’inglesi destinati a riportare la civilizzazione e i lumi delle scienze nelle Indie, d'onde primamente vennero per l'Egitto in Europa, quando l’Inghilterra era tuttavia un paese di barbarie. Poco lunge dalla taverna, in cui pronunciavasi il discorso palmerstoniano, un democratico dei subbugli del progresso d’Hyde Park legge va a parecchi e plaudenti ascoltatori londinesi l’articolo del Times che riporta le stragi e gl’incendi di Jenikalé e di Kerci e specialmente la distruzione del preziosissimo museo ch’era in quest'ultima città, nel quale gl'imperatori di Russia raccolsero le memorie istoriche della Tauride cominciando dai tempi mitologici di Ifigenia e di Toante.

Si è formata in Inghilterra un corpo di tremila lavoratori, che si sono obbligati ad eseguire per tre anni tutti i lavori che saranno loro comandati dal Governo anche sotto il fuoco del nimico. La loro paga è. di 50 franchi per settimana,

Dicesi imminente a Madrid un colpo di Stato. Le conseguenze sarebbero il discioglimento delle Cortès, una nuova costituzione sottoposta alla sanzione del popolo e la proclamazione di una specie di dittatura,

Il celebre captante Ronconi ha fondato a proporre spese in Granata un ospizio particolare, dove la curare i colerosi di quel paese.

IMPERO RUSSO

L’ambasciatore austriaco Esterhazy lascia per qualche tempo la corte di Pietroburgo. Ai 25 luglio ebbe udienza di congedo presso l’imperatore Alessandro.

Alle ore 6 pomeridiane del 24 luglio un incendio a Pietroburgo distrusse 23 case.

NOTIZIE DELLA GUERRA

A Varna i magazzini si riempiono di provvigioni. In Adrianopoli è attesa la cavalleria francese, e a Maslak è aspettato un corpo di fanteria francese e inglese di 16 mila uomini.

Lord Panmure ha fatto sapere alla Camera dei Comuni non esser punto vera la notizia che il generale Rentson sia stato ucciso dai baschibozuk accampati ai Dardanelli; ed aggiunse che la legione turca al soldo dell’Inghilterra attualmente componesi di 10 mila fanti e duemila cavalli.

È smentita formalmente la notizia tanto ripetuta dai giornali (e da poi non riportata mai) che Simpson abbia dato la dimissione dal. comando dell’esercito inglese in Crimea,

La sera del 19 luglio dal campo degli alleati vedeasi che Sebastopoli era rischiarala da grande e generale illuminazione, e si sentivano concerti di bande militari. Non si conosceva il motivo di questa novità di allegrezza, Alcuni congetturarono che fosse giunto a Sebastopoli l’imperatore Alessandro, alcuni che fossevi arrivato qualche granduca.

Dagli arsenali del settentrione della Francia partirono verso i porti del mezzogiorno altre 20 mila bombe destinate per la guerra dell’Oriente.

Il nuovo attacco contro Malakoff dicesi concertato a questo modo: A Simpson il comando della colonna sinistra dell’esercito, a Bosquet quello della destra, a Pelissier il comando di un corpo staccato per sostenere l’assalto. Secondo le notizie preventivamente ricevute, le operazioni doveano cominciare verso il 10.

VARIETÀ

Alcune lettere della Crimea parlano di un nuovo piano di guerra, secondo il quale i francesi resterebbero alla continuazione dell’assedio, gl’inglesi, i turchi e i sardi si avanzerebbero a combattere contro i russi in campagna aperta. Noi non crediamo a questo progetto, perché potrebbe avere per conseguenza che i francesi rimanessero soli a sostenere le ulteriori operazioni della guerra.

I PALLONI DI DUNDONALD

Si è scoperto (cosi almeno pretendesi) il segreto di Dundonald per la distruzione di Cronstadt e di qualunque altra fortezza russa. Esso consiste in un grosso pallone capace d’innalzare il peso di una tonnellata; elevasi per mezzo di una corda a filo conduttore; la macchina aerea ondeggia per alcuni minuti senza che il nimico se ne accorga (e questo è il più mirabile effetto della invenzione), indi vassene in linea retta sopra le fortificazioni che voglionsi distruggere; e mediante il filo conduttore che la capo ad un vascello, può lanciarsi immediatamente dalla navicella del globo una tonnellata di una preparazione chimica alla ad uccidere, senza riparo, tutti i soldati della sottoposta fortezza. Ciò fatto, può tentarsi l'assalto della fortezza medesima senza pericolo che alcuno degli aggressori abbiavi a perire. Sentiamo in pari tempo a dire che anche Jacobi inventare delle famose macchine infernali del Baltico ora si applichi alla costruzione di altri globi aereostatici da contrapporsi a quelli di diverse maniere che voglionsi spedire dall’Occidente. Sarebbe pur curioso che la guerra d’Oriente dovesse finire con un conflitto sulle nuvole!

GLI IPPOGRIFI

On serait ridicule, et je ne pourrai rire? Boileau.

Un naturalista inglese, essendosi persuaso che i grifi esistano veramente e avendo letto nell’Ariosto

«Che ne’ monti Rifei vengon, ma rari,

«Molto di là dagli agghiacciali mari,

è attualmente in esplorazione su per le montagne di Stolpe e d’Oly in Tartaria, sperando trovarvene e prenderne un qualcheduno. Ove ciò vengagli fatto, e si propone d’introdurre la razza degl’ippogrifi, mediante l’accoppiamento del grifo con qualche cavalla, imperocché a questo modo venne alla luce l’ippogrifo del paladino Astolfo.

«Non finto era il destrier, ma naturale,

«Che una giumenta generò d’un grifo;

«Simili al padre avea la piuma e l’ale,

«I piedi anteriori, il capo e il grifo;

«In tutte le altre membra parea quale

«Era la madre, e si chiamò ippogrifo.

Indi questa novella cavallina combinazione potrà servira anche ad usi militari. Se con l’ippogrifo potè Astolfo andare fin su nel mondo della luna, non sarà egli più agevole che una compagnia di cavalieri montati sugl’ippogrifi faccia i suoi guerreschi esercizi in aria e sia di grande aiuto specialmente alla direzione di palloni di Dundonald e di quegli altri che si sperimenteranno a Vincennes, onde le conseguenze delle loro operazioni sieno e meglio eseguite e più certe e più efficaci? Coelum ipsum petimus stultitia, sentenziava il Venosino; al nostro secolo era riserbato di smentire la proverbiale sentenza di Orazio.

I TREMUOTI DEL 1855

Ma benché il fiera ardor sotterra appreso

Di Natura opra sia, pur lo r in forza

Lo sdegnato voler del Nume offeso.

VARANO Visione VII

Il Pays ha un lungo articolo sui tremuoti che da qualche mese si fanno sentire ora in una ora in altra parte dell’Europa e dell’Asia; ed afferma che negli annali delle disgrazie telluriche, per trovare un anno più funesto del corrente, è mestieri risalire ad un secolo fa, cioè al 1755 di paurosa memoria, quando il tremuoto nella sola città di Lisbona die’ morte a 21 mila abitanti, rovesciò 17 mila case, con un danno di duo miliardi e trecento milioni di franchi; quando la spaventevole scossa fece per poco sparire le acque del Tago, sconvolse il suolo in molte parti d’Europa, turbò il corso dei fiumi, fe’ ribollire i laghi fino In fondo alla Norvegia; distrusse la città di Kachan in Persia, e seppellì più di 600 mila uomini nel suolo affricano. I disastri di Brussa, nella Turchia asiatica, avvenuti quest’anno, sono un terribile riscontro al tremuoto di Lisbona. Nella notte del 10 all’11 aprile 150 successivi sussulti atterraronvi tutte le case e i templi costrutti in pietra; rovesciarono dalla montagna, che sta sopraccapo alla città, massi enormi. Le scosse del 26 luglio e le posteriori furono sentile da quasi tutta la parte centrale ed occidentale d’Europa, e gravi danni cagionarono in Savoia, in Isvizzera e in qualche lato della Francia. Tanto in questo quanto nell’anno 1755 le ondulazioni furono precedute da una eruzione del Vesuvio. Il Pays conchiude che queste convulsioni della natura paiono andar soggette a una certa legge di periodicità e che le più gagliarde accaddero ordinariamente verso la metà di ogni secolo. Non è forse colma abbastanza la misura dei mali che porta il 1855? Questo epifonema è della Gazzetta di Milano.

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

6

67. 25. 67. 50

94. 73. 94. 75

7

67. 65. 67. 40

94. 75. 94. 75

BORSA DI ROMA DEL 10 AGOSTO


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Napoli

87 60

Genova

18 72

Vienna

39 50

Livorno

15 90

Parigi

18 70

Trieste

39 50

Firenze

15 90

Marsiglia

18 65

Londra

467 00

Venezia metal

15 92

Lione

18 65

Ancona

99 30

Milano metal

15 95

Augusta

47 80

Bologna

99 30

RISTRETTO della vita della serafica vergine s. Catarina d. Siena dato in luce da un Religioso dell'Ordine de' Predicatori. Roma, tipografia Cesaretti, 1855, edizione corredata di elegante ritratto della Santa. Si vende nella libreria Cruciani, in piazza di s. Ignazio num. 123. Prezzo baiocchi 71.



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1855 ROMA 14 AGOSTO N 95

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Essendosi dal Governo francese permesso che 10 volontari di ciascuna compagnia dell’esercito possano recarsi alla guerra d’Oriente, i volontari della divisione stanziala in Roma furono ieri verso le ore 6 del mattino passati in rivista dal generale di brigata barone Fririon comandante della Piazza.

Nel magnifico Casino degli uffiziali francesi a Piazza Colonna si fanno sontuosi preparai! vi per celebrare domani la Testa nazionale della Francia.

Ieri (13 agosto): si adunarono le Sezioni Storico-Archeologica e Letteraria dell’Accademia dei Quiriti. Il Prof. Filippo Mercuri della prima lesse una dotta prosa interpretando un brano di Scribonio Largo medico sopra certe antiche Terme d'acque minerali di cui questi la menzione ponendone la distanza a 50 miglia da Roma. Seguirono molti ed eleganti componimenti poetici.

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Sovente accennammo la gravita delle attuali cose di Spagna non solo per le interne luttuose conseguenze che pendono sul capo di quella nobilissima nazione, ma eziandio per le relazioni che potrebbero avere in al curia territoriale vicinanza, e nello svolgimento dei generali affari dell’Europa. E di presente la situazione politica del paese si è avviluppata per modo che non può essere di lunga dura la lo stato di sua imbarazzante violenza. Aspettasi una luce che le strazianti tenebre rischiari. Ma sarà essa la luce del fulmine che vi compia la distruzione del sociale edifizio, è quella di un Sole benefico che reintegri la vacillante vitalità d’un popolo da diuturne e fierissime discordie dilacerato? Al tempo l’ardua risposta? Infrattanto a non tacere affatto in argumenta di cosi grande importanza e a rimuover da noi qualunque accusa di traveggente prevenzione, rechiamo ciò che sul proposito leggesi ne’ più recenti madrilesi giornali, i cui differenti colori giustificano che noi non siamo da studio di parzialità preoccupati.

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Las Corter continuano a studiare le più intronanti frasi i più ampollosi concetti per intessere panegiriche orazioni al ministero esparteriano, di cui a loro giudizio, non potrebbe invenirsi altro migliore, V’ha chi pretende (i maligni si trovan dappertutto) che quel benevolo giornale non debba dirsi vergin di servo encanto. In altri termini, credesi stipendiato. E pure anche questa è una fortuna! grazia che a pochi il ciel largo concede.

Volendo sapere el Leon espagnol quando i montemolinisti u ravvederanno, la Esperanza vorrebbe invece sapere quando si ravvederanno e si pentiranno i progressiste

Las Novidades accusano il Governo d'indolenza e di assoluta mancanza d'iniziativa per intercidere il progresso della opposizione.

La Epoca incolpa d'inettitudine il Governo perché non sa prendere alcun efficace provvedimento per punire i perturbatori dell’ordine e per soffocare le manifestazioni socialistiche, che cominciarono ad inquietare la Spagna.

Duolsi el Leon espagnol che i progressiste dominatori del suo paese, mentre si dan vanto di essere propugnatori della eguaglianza, non adoperino una stessa misura con tutti quelli che sconvolgono l’ordine pubblico Intanto vaticina che l’attual ministero presieduto da Espartero è prossimo a morire. Nulla ciò di manco dichiara immutabili le sue lionine tenerezze per le instituzioni rappresentative. Or quando ebbesi mai altra più sincera ipocrisia?

La Nation rimprovera certi giornali che parteggiano quale per O’ Donnell, quale per Espartero; e termina la sua concione a questo modo. «Ambidue sanno che la loro rivalità non ebbe mai una solida base, anzi neppure il più leggiero pretesto di esistenza; perché né il generale O’ Donnell può ecclissare la riputazione ne il prestigio del duca della Vittoria, né al generale Espartero è agevole di annullare l’alta significanza del conte di Lucena». In altro articolo poi dice che la rivoluzione di luglio spiegò la bandiera della moralità. Questa ironia ne’ tempi attuali forse non è fuor di proposito.

Ammette el Correouniversal siccome un fatto la unione di Espartero e di O’Donnell, crede però che non andrà guari che questa unione sarà disciolta

Et Occidente domanda: «Che la il Governo? La amministrazione é disorganizzata; l’erario è in istato di disperazione; l’ordine non é sufficientemente ristabilito, come si vede in Barcellona, in Igualada, in Badaioz e in altre parti; la libertà «offre terribili attacchi, del che rendono testimonianza Lorca ed altre popolazioni; il ristagno e lo spavento degl’interessi commerciali e industriali non cessa; la tranquillità faggi dagli animi; il Governo ha nelle sue mani il groppo di tutte le difficoltà ed invece di sciorlo con la sua energia e con la sua prudenza, sempre più Io stringe e lo inviluppa con la sua imperizia e con la sua debolezza.»

La Soberania National vede che la Spagna è già pervenuta in uno di quei periodi che sono tanto a grado; ai despoti, in un periodo cioè di calma, di abbattimento, di prostrazione. Tutto giace nel profondo silenzio! In silenzio il popolo divora le sue amarezze; in silenzio la industria, il commercio, il lavoro offrono le loro vittime alla crisi che scalza i fondamenti della loro esistenza; in silenzio l’oppresso sottopone il collo al giogo dell'oppressore; in silenzio finalmente il popolo (piange sulla sua tremenda sciagura, e dappertutto nei campi, nei villaggi, nelle città impasta con le lagrime il pane del suo sostentamento. Infrattanto i demagoghi godono tranquilli le delizie della vittoria, imbriacati col vino delle orgie, profondendo net vizio i tesori frutto delle assidue fatiche e del sudore del popolo. Dicono cotesti: Regna l’ordine il più mirabile; il torrente popolare che straripò è rientrato nel suo letto; ornai non v’ha più pericolo ch’esso si travolga nel suo impeto vorticoso; possiam dunque fruire in calma: i favori della fortuna. E in coro trionfale celebrano i loro baccanali, tracannano cotal bicchieri, nuotano per entro le voluttà dei festini, ed infine, sopraffatti i lor sentimenti dai lubrici vapori del vino e dai profanai della risplendente atmosfera che respirano, vanno a sdraiarsi sopra soffici letti di piume, tal volta in braccio...Cosi, cosi va bene! E come nò? Forse non son queste le naturali conseguenze della Soberania national? Dunque perché menarne lamento?

El Journal de Madrid chiama a concilio tutti i giornali del paese per giustificare innanzi a loro i suoi articoli sul bisogno di una dittatura.

El Faro national erompe in flebili geremiadi contemplando le tristi e luttuose condizioni della patria. «Prova evidentissima, ei dice, del malessere sociale e della miseranda situazione del popolo sono le producentisi idee della dittatura, la quale, come può essere un mezzo di salute e di speranza, cosi può essere ancora un elemento di arbìtri e di tirannia. Lo invocar la dittatura è l'ultimo sforzo del moribondo paese nel suo letto d’agonia per salvare. almeno la propria esistenza, che va rapidamente spegnendosi! in una paroIa, la dittatura è il rimedio eroico nelle grandi calamità che colpiscono i popoli in pena della corruzione de' loro costumi, non che del disprezzo ch’essi fecero della giustizia, della morale e delle leggi.» Osserva poi che il colera, questo flagello desolatore che di presente imperversa in Ispagna, va sempre unito con la sfrenatezza delle passioni politiche e di altre insocievoli improntitudini. «Se per gli indifferentisti è frivoli, e’ prosegue a dire, questi fenomeni possono passare come casuali, se possono passare inapprezzate ai loro sguardi queste fatali coincidenze; gli spiriti riflessivi, gli animi, ne quali non è per anco spenta la Gamma della fede, considerano che la spada della giustizia di Dio percuote il popolo traviato in espiazione de' suoi errori, in tremendo castigo de' suoi deliramenti!»

Considera la Estrella che il divisamento di uniformare ad un tratto e in un giorno tutte le legislazioni della Spagna dee riguardarsi come una calamità la più funesta, e come un semenzaio di querele, di scontentezze e di turbamenti, il perché hassi da ritenere come un progetto aereo, che sarà il meglio abbandonare per non più oltre provocar la pazienza della nazione con teorie che s’intitolano filosofiche e che di legge non hanno che il nome iniquamente usurpato. E va seriamente riflettendo: «Può egli vivere un paese, come la Spagna, sconquassalo nella sua unità religiosa? vilipeso al di fuori? minacciato nella sua indipendenza? governato da un partito di pochi e intransigente? sconvolto da demagogiche dimostrazioni? senza erario? senza credito? senza alcun vincolo sociale? Non può! e la situazione è umanamente irrimediabile: indi è che ad ogni persona diretto intendimento, di sano giudizio e amante della patria non rimane che il consiglio di serbarsi in una solitaria altitudine, e di abbandonarsi interamente nelle mani di Dio supplicandolo a non permettere la totale ruina della nazione.»

GIORNALISMO

Le Revue des deux mondes narrando che di recente il principe Gortschakoff ambasciatore russo a Vienna fece un viaggio in Germania, dice che questo principe assicurò a diversi diplomatici alemanni che l’Austria si manterrà neutrale finché potrà, e poi mettere a disposizione della Russia 500 mila baionette. La Revue però aggiunge «sembrarle che Gortschakoff sia stato esposto in una certa occasione ad alcune piccole rettifiche riguardo ad una delle sue proposizioni. A chi crederemo? All’asseverare di Gortschakoff è all’opinare della Revue?

Il Pays viene a consolarci con la notizia che la quistione d’Oriente si rimettere quanto prima sul tavolo delle negoziazioni diplomatiche. Ne seguirebbe però la pace? Una corrispondenza parigina del Corriere Italiano afferma che no; imperocché «la occupazione della Crimea dovrà continuare almeno per altri due anni!»

L’Assemblée Nationale si ostina ad asseverare trattarsi della levata dell’assedio di Sebastopoli per impiegare l’armata in altre operazioni militari forse la una campagna della Bessarabia.

Il Journal de Francfort é persuaso che «la guerra debba durare ancora lungo tempo, giacché concerne i più grandi interessi che l’Occidente abbia in Oriente, interessi opposti direttamente a quelli della Russia. E questa probabile durata della guerra avrà senza dubbio per sua conseguenza che la Prussia e gli altri Stati alemanni saranno finalmente trascinati nella lotta.

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È fama che Pelissier, interrogato da Simpson, perché, senza riserva, abbia sfrattato dalla Tauride i corrispondenti dei fogli occidentali, rispose: «A redimere da questa genia di parabolani l'onore delle nostre armi. Mercanti di frasi profferite a sproposito, i corrispondenti ne fanno un traffico fomentatore di scandali. Il disordine ammazza se stesso, l’ordine ammazza gli altri. Per farla finita con Sebastopoli, dovevamo prima finirla con questa Babele incarnata di ciarlieri. Queste discorso esprime veramente, se non altro, il pensiero e lo scopo di Pelissier, ma esso debbe essersi fatto prima della espulsione, non dopo, imperocché si ha da ritenere che Pelissier abbia adottalo questo provvedimento d’accordo con Simpson e con gli altri generali delle truppe alleate.

Non ostante lo sfratto di tutti i corrispondenti dei giornali dalla Crimea, la Gazzetta d'Augusta dichiara essere in condizione da non soffrire alcuna interruzione ne’ suoi carteggi. L’incaricalo delle corrispondenze nel suo uffizio giornalistico avrà dunque a metter molto a tortura il cervello per contarci fatti che a nessuno è dato sapere.

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Le successive notizie sulle sottoscrizioni al nuovo imprestito francese recano che ai tre miliardi e 600 milioni annunziali dal Moniteur debbonsi aggiungere altri 800 milioni, che appartengono ai più lontani dipartimenti. E questi senza calcolare le sottoscrizioni fornite e raccolte dai Rotschild e dalla Società del credito mobiliare, le quali ascendono a un miliardo e 600 milioni! Il Times pertanto facendo le più alte meraviglie per si grandi risultanze è costretto a dichiarare «doversi convenire che il credito del Governo francese cosi nell’interno come all’estero sali ad un grado senza esempio nella storia moderna.»

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

La sera dell’8 dopo lunga e penosa malattia morivasi a Moncalieri il generale Guglielmo Pepe.

Ai 4 agosto verso le ore 4 pomeridiane grandi nuvole nere ammonticchiate nell’orizzonte correvano rapidamente verso la città di Ciamberi apportatrici di paventoso uragano, che scoppiò pochi momenti dopo; devastati ne rimasero molti Comuni, fra i quali Sonnaz, Triviers, Bourget, Motte, Pugny-Chatenod e Drumettaz-Clarafond. Più di due terzi della imminente raccolta andarono perduti; grossi alberi abbattuti; parecchie case scoperchiate; un padre di famiglia ucciso dal fulmine; molte famiglie senza tetto e senza pane.

SVIZZERA

Il tremuoto continua a scuotere terribilmente il Vallese. Il villaggio di Brigue cadeva in ruine; da enormi fenditure del suolo esce acqua bollente. La strada da Brigue a Sion è coperta d'abitanti che cercano un rifugio nel Basso Vallese.

IMPERO AUSTRIACO

Ê tolto il sequestro ai beni di altri 31 esuli politici del regno lombardo-veneto.

Ai 5 Esterhazy ambasciatore austriaco a Pietroburgo era tornato a Vienna.

Il conte di Chambord attende a Frohsdorf la visita di vari distinti legittimisti. Fra gli altri si nominano il generale Lello e Legrennée.

GERMANIA

Ê comparso, dopo lo scioglimento delle Camere, un proclama reale concernente le modificazioni della legge di Costituzione del settembre 1848 nell'Annover. Il re e la regina ai 2 andarono ai bagni di Noderney.

IMPERO FRANCESE

Scrivesi da Parigi esser sospeso il ritorno del generale francese Letang a Vienna.

La mattina del 5 giunse a Parigi il nuovo ambasciatore ottomano.

Olozaga inviato straordinario e ministro plenipotenziario di Spagna è giunto a Parigi. Fu ricevuto in udienza particolare dall’imperatore.

INGHILTERRA

A Londra non passa giorno che non venga annunziata, approvata è derisa qualche nuova invenzione guerresca. Un segretario di lord Panmure è occupato da mane a sera a ricevere i molti geni inventivi, che coi loro trovati aspettano nell’anticamera del ministro della guerra.

SPAGNA

Le Caries hanno le ferie e i ministri si occupino ben poco della cosa pubblica. Espartero la ogni sera la sua passeggiata al Prado; ma ogni sera si possono vedere in lui le traccie di una seria malattia, il suo abbattimento cresce di giorno in giorno. Il solo ministro che opera ê O’Donnel, egli è il solo che si occupa veramente ed attivamente degl’interessi dei suo paese; senza di lui, già il settentrione della Spagna sarebbe stato messo a ferro e a fuoco. Ei fe molto per la dispersione delle bande carliste, e gli rimane a far molto, perocché i carlisti, ad onta delle persecuzioni che soffrono da parte delle truppe del Governo, non perdono coraggio. Recenti dispacci venuti da Genna, da Vich e da diversi altri punti della Catalogna annunziano l’ingresso di molte fazioni montemoliniste in Ispagna. Marsal, che si disse ucciso, ricomparve nelle vicinanze di Olot; i fratelli Hierros, che si dissero sconfitti, son sempre alla testa di numerose compagnie aggirantisi qua e là. Una notificazione del governatore militare di Girona la intendere che alcuni carlisti ora nascosti nei monti della frontiere «i preparavano a rientrare nel Lampourdan. A Barcellona gli arresti moltiplicano. Varie migliaia di persone sospette già furono trasportate nei dominii di oltremare.

IMFER O RUSSO

Il colera continua a Pietroburgo e a Varsavia. Scoppiò a Mosca, a Riga e a Reyal.

IMPERO OTTOMANO

Arrivarono d’Inghilterra a Costantinopoli i celebri Lyons e Aikin, i quali all’ospedale inglese di Scutari si occuperanno unicamente di anatomia per conoscere le cause delle morti e studiare la malattie del paese.

Principati danubiani

Ê proposta la instituzione della gendarmeria nei Principati danubiani sul modello della gendarmeria austriaca,

Ai 3 il console prussiano di Bukarest ha inalberato di nuovo la bandiera nazionale.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Un ukase imperiale ordina una nuova leva di soldati in Polonia.

Su i disordini commessi dai baschibozuks accampati ai Dardanelli giungono altre notizie che scemano di molto la gravita delle precedentemente ricevuto. Alcuni di questi baschibozuks albanesi dediti al furto, girando nei contorni della città penetrarono in un giardino, dove trovavansi molte signore coi loro mariti. Gli uomini furono spogliati di tutte le cose di pregio che aveano, similmente le donne, alle quali per soprappiù, si aggiunsero le più turpi violenze di brutale sfrenatezza. Indi gli albanesi tornavano ai propri quartieri. Il generale inglese, che comanda queste truppe malaugurate, venuto a conoscenza del fatto, ordinò l’arresto dei colpevoli, che furono legati nella casa stessa del generale. Propagatasi la novella della loro carcerazione fra i compagni d’arme e compatrioti, questi in gran numero si presentarono sotto l’abitazione del generale chiedendo la immediata liberazione degli arrestati, con minaccia, in caso di rifiuto, di atterrare le porte della prigione. Il generale aderì per evitare mali maggiori; il tumulto però aumentava; e il generale, temendo funeste conseguenze, use! per una porta della casa dalla parte del mare, ed imbarcossi con la sua famiglia sur un battello a vapore che a poca distanza trovavasi a sua disposizione.

Dopo la occupazione del Danubio inferiore fatta dai turchi sopravvennero nuovi ostacoli alla navigazione. I bastimenti che passano presso Tulcia sono sottoposti ad una inquisizione da parte del comandante turco. Le corse non possono aver luogo che di giorno. Le navi che arrivano di notte, debbono mettere a terra al di sotto di Tulcia.

Sono morti a Costantinopoli per le ferite riportate in Crimea due uffiziali francesi di nome istorico, Grammont e Chabannes. É morto in Crimea Eduardo Romieu luogotenente al primo reggimento degli zuavi.

Tutti gli ufficiali, che si trovavano in permesso a Costantinopoli, ebbero l’ordine d’imbarcarsi nel termine di 24 ore e restituirsi all’esercito,

Si diede ordine dal Governo francese di esser pronta la strada ferrata del Mediterraneo a trasportare 1500 uomini ogni giorno da Lione al Mediterraneo, non che 100 mila granate reali ed enormi quantità di polveri.

Il ministero sardo della guerra ordinò alla sesta compagnia del genio stanziata a Torino a tenersi pronta per partire alla volta della Crimea.

Omer pascià tornò in Crimea. Poco dopo il suo arrivo, assistette ad un consiglio di guerra.

Si afferma che la sola guernigione di Sebastopoli sia di 175 mila uomini!

Dalle opere anglo-francesi scorgevasi ultimamente rie! porto di Sebastopoli un gran numero di scialuppe, le quali erano in continuo movimento da settentrione a mezzodì della fortezza, dove trasportavano ingenti masse di materiale da costruzione.

Le difese dei sobborgo di Karabelnaia si moltiplicarono ed assunsero vastissime proporzioni. La esistenza di un ridotto stellato dietro Malakoff è confermata. Esso è posto dinanzi alla cerchia mu rata dei sobborgo e ne dista circa 300 metri. Avvenendo la caduta di Malakoff, gli alleati si troveranno al cospetto di nuovi ostacoli che formano tutto un sistema di difesa. Superati anche questi, e’ giungeranno sulla riva orientale dei porto militare dinanzi ad una linea di batterie, la cui destra (riguardo ai russi) s’appoggia al bastione dell’Albero, e la sinistra si collega alle opere aumentate dei forte S. Niccola, ch'è il principale punto interno. Ivi Osten-Sacken ha il suo quartier generale.

Particolari notizie recano che i francesi erano per terminare una nuova paratella che gira intorno il Poggio Verde, la quale prolungandosi a diritta avrebbe fatto fronte a Malakoff e al piccolo Redan. Dalla parte del Carenaggio stavasi pure costruendo un'altra batteria (sopra l’antica opera russa dei 2 maggio) per impedire ai piroscafi russi di andare a collocarsi rimpetto alla Baia, come fecero il 18 giugno con si grave danno degli assalitori. A sinistra i francesi erano lontani 40 metri dai bastioni dell’Albero, dei Centro e della Quarantena. Il muro che da principio era quasi la sola fortificazione russa esistente da quella parte, fu pressocché interamente demolito. Ma più all'indietro vi sono terreni ineguali, che furono convertiti dai russi in altrettante linee di difesa. Inoltre nelle barricate delle strade e nelle case ordinato in guisa da ricevere cannoni, si facevano apparecchi per una ripetizione, in proporzioni immensamente più grandi, di quel che avvenne nell'assedio di Saragozza. Per questo motivo a sinistra non facevasi che custodire le trincee, e tutti gli sforzi erano rivolti verso Malakoff e il piccolo Redan. Preso questo ultimo, gli assedianti sono padroni della batteria della della punta, che dee cedere di per s’, poiché con pochi lavori possono intercettarsi le comunicazioni con la città. Allora le artiglierie alleate saranno in grado di far fuoco su tutta la rada, e potranno cosi distruggere la flotta, oggetto principale cui mira Pelissier per togliere alla fortezza le sue comunicazioni con la riva settentrionale e quindi potere compiutamente investire la città.

I russi di 48 in 48 ore facevano le loro sortite affine di prender cognizione dei corso dei lavori d’assedio contro le opere di Malakoff.

Alcune corrispondenze russe dicono che Gortschakoff avea progettato di dare agli alleati una gran battaglia in rasa campagna dalla parte di Balaclava.

Si vuole assicurare che Pelissier abbia ricevuto l’ordine di procedere all’attacco fra il 12 e il 14. Dunque. è ieri od oggi. Aspetteremo l'annunzio dei telegrafo.

I russi concentrarono una considerevole quantità di truppe nella Crimea superiore, onde guarentire Genitschi da un colpo di mano. Fortificarono pure alcuni punti nel, Mare Morto e nel Mare Putrido fino all’istmo di Perekop.

Il principe Labanoff, che difendeva la costa presso Genitschi, riferì che, onde togliere al nimico la possibilità di sforzare il passo dei Mai Putrido, avea posto cinque scialuppe a custodirne l’ingresso. Da ciò risulta che una parte delle navi, che la Russia possedeva nel Mare di Azoff, ripararono nelle acque sconosciute, che si estendono dietro la punta di Arabat, e che quel mare interno, specie di stagno sa lato, non è inaccessibile a legni di poca immersione.

Ai 22 e 23 luglio gli alleati rinnuovarono il bombardamento contro Berdianska, distrussero la parte occidentale della città e parecchi magazzini di grano.

Si ha da Tangarog in data dei 25 luglio che una scialuppe inglese a vapore, dopo avere per alcuni giorni bombardato quella città, arenò sur un banco di sabbia, e i cosacchi la incendiarono. L’equipaggio si salvò su i palischermi.

Un dispaccio annunzia che gli alleati demotivano Anapa; al che si opponevano i circassi, i quali però dovettero cedere per la minacciosa presenza delle flotte alleate. Viwiam cerca nel Mar Nero un punto di sbarco favorevole presso Batum.

Si va confermando la notizia che Sciamil siasi presentato nella Georgia alla testa di tre corpi d’armata comandati da esso e da vari altri generali. Nel novero di questi trovasi Diem Alledin bey figlio di Sciamil, e Damiel-Sultan. Le tre divisioni circasse si aprirono il passaggio alle frontiere di Takasella. Indi vuolsi in modo positivo che i russi, ritirandosi da Kars, sieno tornati al di là dell’Aspacial per opporsi ai progressi delle milizie di Sciamil.

AFFRICA

La rivoluzione capitanata da Gurma diveniva di giorno in giorno più formidabile. Il bey di Tripoli dichiarò ai consoli di non essere più in grado di difendere il paese. Ternevasi un saccheggio della città.

AMERICA

I ribelli dei Messico s'impadronirono di Camargo, indi recaronsi ad attaccare Matamora, dove il generale Wolt alzava fortificazioni per la difesa della città.

VARIETÀ

Si è sparsa a Parigi la notizia che un preteso fratello di Pianori, che allentò contro la vita dell’imperatore Napoleone, venuto d’America col progetto di vendicare la morte del fratello, sia stato arrestato per ordine dei Governo inglese nell’isola di Jersey.

Dicesi che il generale Canrobert fra pochi giorni sarà di ritorno in Francia, succedendogli nel comando della sua divisione il generale MacMahon, il quale d’altronde ancora dee partire per la Crimea.

John Greene figlio di un banchiere americano in una sua escursione scientifica in Egillo ha scoperto il celebre calendario egiziano citato da Champollion. Negli scavi fatti da Greene si rinvennero pure molte statue colossali, fra le quali è quella di re Ramsete III alla 19 metri. Tutti questi monumenti archeologici saranno deposti nel museo egiziano di Sydenham.

BORSA DI PARIGI


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1855 ROMA 16 AGOSTO N 96

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

La sera del 14 e d’ieri tutta la città è stata vagamente illuminata in onore della Beatissima VERGINE Madre di DIO Assunta in cielo.

Iersera una elegantissima luminaria ammirossi al Casino degli uffiziali francesi in Piazza Colonna. Lo spettacolo riusci anco più gradito per isceltissime sinfonie di bande militari. Al sommo della facciata, sotto l’aquila imperiale, una bella combinazione di lumi rendea la epigrafe: AL’EMPEREUR NAPOLÉON III.

ANCONA

Ora che positive notizie recateci non meno dai giornali che dalle particolari corrispondenze ci rendon certi essere in Ancona scomparso del tutto il tremendo flagello del colera, nostro debito è di fare alcun cenno della sciagura che percosse, come tante altro, quella città nobilissima.

Fin dagli ultimi del maggio (15)a l’asiatico morbo ricompariva novellamente in Ancona; ma pochi qua e là i colpititi da esso; studio poi è a dissimulare la presenza dell’ospite micidiale è a dubitare dei suoi sintomi pur troppo indubitabili; le vittime intanto quasi di furto rapite dai pallialo è non creduto malore al sepolcro scendevano. Forse quella ostentata indifferenza era suggerila dai consiglio di rimuovere lo spavento, che suoi essere il più potente ausiliario del colera; ed essa era per avventura indizio dello spavento medesimo. Ma verso la metà del giugno davasi del morbo l'annunzio officiale; e dai 25 di quel mese all’8 di luglio notavasi che 508 furono i cittadini, che alla malefica influenza soccombettero. La mancanza di regolari bollettini si anteriori come posteriori lasciano incerto il numero dei morti; pur nulladimeno autentiche annotazioni ne assicurano che questi dai 9 al 30 luglio furon 238, che uniti ai primi danno la complessiva somma di 746, senza contarvi quelli che si ebbero pria del 25 giugno, né quelli che sollecitudine a nascondere la intensità della moria pietosamente intralasciava di memorare; più, senza contarvi quelli della Guernigione austriaca, dell’Ospidale e del Ghetto. Laonde se a 1300 si porta il numero delle vittime in questa ultima colerica invasione avrassi anzi mitezza che eccessività di calcolo. Cosi nel 1855 il colera in Ancona infierì più che nel 1836, in cui de' 1556 aggrediti dalla fatale infermità 716 perirono, guarirono 840. E dalla statistica dei rimasti orfani nella comunione cattolica ciò emerge anche più chiaramente; imperocché 107 sono gli orfani di padre e madre, 274 di padre, 169 di madre. Arroge poi che un gran numero di fanciulli non anco decenni soggiacque alla letale violenza del perlifero flagello. E pure un circa 10 mila persone trassero d’Ancona a luoghi non infetti! Indi meno anguste le case, meno incomoda la circolazione, l’aere più salubre perché più aperto, più libero, più respirabile!

Innanzi a tanto infuriare del morbo sterminatore non si perdette d’animo la Municipale Rappresentanza, che mise o[ era sollecita onde nulla mancasse ad aiuto e a cura dei colerosi d’ogni condizione. L’egregio Gonfaloniere conte Michele Fazioli dava opportune disposizioni, sopravvegghiava di persona a che le ordinate cose si adempiessero prontamente; nella sua giovanile energia resta indeciso se in lui prevalesse è il virile coraggio, è la senile prudenza; ché quello e questa concorsero a renderlo memorando esempio nell'onorato incarico che occupa con generale soddisfazione. E il Commissario straordinario Delegato Apostolico monsignor Camillo Amici, che alle Rappresentanze Municipali dirigeva instruzioni analoghe alle disgraziate contingenze dello sviluppo del colera, e vigilantissimo com'cgli è non intralasciava di raccomandare la pratica delle precauzioni tanto saviamente inculcate dai superiore Governo in guarentigia della pubblica incolumità, con editto del 23 luglio annunziava che generalmente si era corrisposto alle sue sollecitudini con essersi adottate le prescritte precauzioni entro i limiti di una ragionevole previdenza (16)b. Ad agevolar poi le difficili incumbenze dei comunali Magistrati accorreva, senza frapporre indugio, la munificenza dell'augusto Pontefice PIO IX, il quale venuto appena a cognizione dei bisogni insorti nelle città e nei comuni colpili dai colera fu sollecito di spedirvi del suo privato peculio generosi soccorsi; scudi 600 per la città e provincia di Pesaro, scudi 1500 per altri luoghi e specialmente per la provincia di Ancona e quella di Macerata (17)c. E l'esempio del benefico Sovrano trovava copiosi imitatori in Ancona, dove le offerte pecuniarie fatte dai cittadini al Municipio a pro’ degl’indigenti fino al 2 agosto presentano la somma di scudi 854 e bai. 52.

La carità del Sacerdozio poi rifulse di novelli splendori nella funesta congiuntura. Lo zelantissimo arcivescovo monsignor Antonio Benedetto Antonucci vescovo di Ancona, circondato e nelle opere di sublime abnegazione corrisposto da tutto il suo levitico stuolo, spandeva larghi favori agl'indigenti che languivano pei morbo e per la miseria, entrava negli abituri dei poveri per apprestare il Sagramento della Confermazione ai moribondi fanciulli, lasciava abbondanti sussidii alle meschine famiglie per curare il male, per prevenirlo e per aver mezzi di sussistenza. Non sarebbe facile di determinare quante sieno le migliaia di scudi che monsignore Antonucci elargì da che sviluppo il colera, le sue rendite furono sempre il patrimonio dei poveri (18)d. E cessato il morbo, le cure dell’insigne arcivescovo, apostolo di carità evangelica, si dedicarono tutte al bene degli afflitti superstiti. Egli assumeva l’obbligo di mantennero in Conservatorii di educazione cinquanta fanciulle rimaste orfane; ed instituiva una Commissione di prestantissimi cittadini, onde accumular mezzi da privale elargizioni per soccorrere ai bisogni di tutti gli altri che perdettero quale il padre, quale la madre, quale ambidue (19)e. Oltre a ciò, anche monsignor Delegato fece replicato pubblico invito ai poveri restati orfani pei colera, perché si presentassero a ricevere sussidii che lor si doveano distribuire.

Se pertanto dobbiamo compiangere la sventura di coloro che rimasero vittime del morbo micidiale in Ancona, lasciando nella desolazione tante famiglie, non possiamo non tributare encomi di lieta riconoscenza ai molti benefattori che sopravvissero, e specialmente al pietosissimo arcivescovo, che in tutti trasfonde le sue paterne inspirazioni, onde la indigenza non sia di stimolo alla colpa, e l'abbandono degli orfani non rechi detrimento alle virtù cristiane della novella generazione.

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ANTONIO BENEDETTO ARCIVESCOVO VESCOVO

C. Can. Gemini Cancelliere Vescovile.

Consiglio di Direzione, Signori D. Domenico Foitrani, Cesare marchese Benincasa, Niccola Gio. Battista cav. Mei, Clemente Perozzi, Luigi Belgiovane.

Depulati per la Parrocchia di S. Giovanni Battista signori D. Luigi canonico Marinelli, Erminio Cinti, Vincenzo Montevecchi; de' SS. Giacomo e Martino signori D. Carisio Fiorenzoli, Pietro Grassiai, Francesco Quintiliani; di S. Marco in S. Agoslino signori D. Cesare canonico Gariboldi, Giovanni Enrico avv. Sturani, Norbert Cherubini; di S. Egidio in S. Domenico signori D. Giuseppe Felici, Francesco Matteucci, Carlo Ricotti; di S. Pietro signori D. Marino Marinelli, Niccola Mengoni Marinelli, Luigi conte Giovannelli; di S. Maria in S. Rocco signori D. Luca canonico Zannini, Pietro conte Pichi, Domenico Perozzi; de' SS. Pellegrino e Filippo Heri signori D. Giuseppe Birarelli, Francesco conte Nappi, Augusto conte Falali; di S. Maria della Misericordia signori D. Giuseppe canonico Schelini, Savino De Smolian, Gregorio Barili; de' SS. Cosma e Damiano signori D. Enrico canonico Vannini, Giacinto Knappe, Vincenzo Morlacchi; del Borgo Pio signori D. Nazzareno Coltrinari, Giuseppe Ulisse, Giovanni Chiocconi.

PIEMONTE

La sera del 9 ebbe luogo a Genova la solenne apertura del nuovo teatro Andrea Doria; grande fu il numero degli accorsi, e il concerto vocale e strumentale diretto dal maestro Novella fu di generale soddisfazione.

Si contano parecchi fatti d'insubordinazioni militari in Sardegna. A Cagliari la mattina del 22 luglio le reclute rifiutarono la formola del giuramento. Lo stesso giorno a Stampace e sulla spianata d'Is Mirionis si vedevano assembramenti di artiglieri e soldati di fanteria. Alle ore 10 della sera un battaglione in caserma.... Si dice ché un borghese complice del progetto, notificò tutto alla Pulizia e al comando generale e a mezza notte erano già date le necessario disposizioni. Sei soldati furono tradotti in carcere, incatenati, in mezzo a picchetti di piemontesi e le cartuccie con palla furono tolte a tutti indistintamente. In città si operò pare qualche arresto e qualche perquisizione. Tre cannoni da campo furono posti dinanzi al quartiere. Le batterie del castello furono armate e i mortai collocati con la bocca all'insù e sul loro affusto; forse per incutere timore. Ai 28 fu chiesto un reggimento di rinforzo temendosi molto lo scoppio di seri disordini. Ai 29 le truppe furono consegnate tutta la giornata, rinforzate le guardie e caricali i cannoni. Alle ore 9 della sera tutto era silenzio nella città, che parea deserta; passeggiavano soltanto le pattuglie (It. e Pop.). Si pretende che questi malumori sieno originati da idee non guari favorevoli all'andamento del sistema costituzionale. «Ai 10 in Genova (Movim.) non si erano ricevute per via telegrafica positive notizie della Sardegna. Il Governo forse le aveva ricevute, ma certamente a nessun giornale vennero comunicate. La Gazzetta di Genova né anche diceva una parola sullo stato della pubblica salute in Sassari e nelle altre parti dell’isola, dov’era scoppiato il colera. Questo silenzio governativo porgeva motivo d’infondate asserzioni.»

In Savoia il popolo vede nei tremuoti e nelle grandini, che percossero quel paese, i terribili effetti dell’ira di Dio (Union) ad onta che qualche giornale torinese studiasi a persuaderlo che sono invece casuali contingenze.

Ai 10 proveniente dalla Crimea giungeva in Torino il generale inglese Percy incaricato dell’ordinamento della legione italiana in sevizio dell'Inghilterra.

IMPERO AUSTRIACO

La Francia e l’Inghilterra dichiararono all’Austria di non voler prevenire per ora la decisione della guerra con nuove pratiche di pace.

Sull’andata del generale francese Letang a Vienna vuolsi sapere che scopo della medesima non è già la presentazione di nuove proposte, ma bensì la inchiesta di una convenzione militare concernente il passaggio di truppe anglo-francesi nei Principati danubiani.

I lavori delle strade ferrate nella Galizia vengono proseguiti senza interruzione ad onta della riduzione fatta dell’esercito.

GERMANIA

A mezzogiorno del 7 il re di Sassonia fece la solenne chiusura della ottava legislatura ordinaria.

La Dieta di Francoforte si è aggiornata fino alla metà del prossimo ottobre.

PRUSSIA

Il principe di Prussia reduce da Pietroburgo a di 8 era tornato a Berlino.

IMPERO FRANCESE

Un decreto imperiale assegnò all'armata 500 mila franchi per festeggiare il 15 agosto.

Vuolsi sapere che l’imperatore d’Austria abbia autorizzato il suo fratello arciduca Ferdinando Massimiliano a scegliere tra gli ufficiali della squadra austriaca di esercizio un certo numero che recherassi a Parigi allo scopo di visitare la Esposizione universale. La squadra austriaca era ultimamente aspettata al porto di Tolone.

Mehemmed Ejemil-Bey figlio di Reschid pascià nuovo ambasciatore turco a Parigi ai 7 ebbe; una lunga conferenza col ministro degli affari esteri.

É giunto a Parigi Said pascià capo di Stato maggiore del generalissimo Omer pascià.

Salomone Rotschild morto ultimamente ha lasciato una fortuna di 120 milioni da dividersi fra due eredi.

Scrivesi da Parigi che l’ambasciatore austriaco in Francia abbia preso a pigione per quattro mesi un casino di campagna nei contorni di Parigi.

SPAGNA

Si assicura che Cabrera trovisi nella valle di Andorra. Le milizie del governo muoveano verso quella parte.

In Barcellona nuovi arresti di cospiratori socialisti. I sintomi di prossime turbolenze divengono sempre più gravi e manifesti.

Ai 28 luglio i carlisti fratelli Hierros entrarono a Matamorosa; presero la cassa del ricevitore del Portazgo, i cavalli di posta ed altro e poi ripartirono promettendo di presto ritornare.

IMPERO OTTOMANO

Kupriali Mehemed pascià ex-granvisir fu nominato presidente dei Consiglio del Tansimat.

Si manifestano discrepanze di pareri tra lord Redcliffe e il nuovo ministro francese Thouvenel a Costantinopoli.

Si annunzia che la Porta abbia totalmente abbandonato il pensiero di fare arruolamenti fra i suoi sudditi non musulmani.

Uffiziali austriaci si occupano alla formazione di molti reggimenti di gendarmeria nei Principati danubiani.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Dopo il mezzogiorno del 20 luglio le scialuppe inglesi a mortai, ancorate avanti Nargen e Reyal, si esercitarono a far fuoco ed anche iR tale occasione ebbesi prova novella della efficacia e della opportunità delle medesime. La mattina del 22 dalle ore 3 alle 12 una fregata, un piroscafo ed una scialuppa cannoniera inglesi bombardarono Vyborg. I russi (secondo le relazioni pubblicate a Londra) risposero debolmente, ed uccisero agli inglesi due uomini, ne ferirono uno! Al contrario i russi soffersero una perdita di circa 800 uomini! I razzi lanciali dagl’inglesi cagionarono danni assai considerevoli. Ai 27 il bombardamento di Vyborg fu rinnuovato, e tanto la città, quanto le sue opere fortificatorie furono in gran parte ruinate.

Su i primi di agosto la squadra alleata partirà da Nargen e recavasi innanzi a Sweaborg con intenzione di aprirvi un terribile bombardamento. La squadra composevasi di 16 vascelli di linea, di 2 fregate a vapore, di 4 piccoli battelli a vapore, di 14 cannoniere e 4 bombardiere. A Sweaborg le opere fortificatorie trovansi eretle sopra gran numero d'isole, e non potendo perciò essere soccorse che assai difficilmente, è agevola demolirle l’una dopo l'altra.

Si da per notizia positiva che gli alleati occuperanno e ristabiliranno gli antichi castelli del Bosforo.

I Baschibozuk abbandoneranno in breve i Dardanelli, che, com'è noto, sono stati dal Divano concessi ai francesi. Per ordine dell’imperatore Napoleone vi si innalzeranno fortificazioni atte a coprire una ritirata ed impedire ai russi l’ingresso nel Mediterraneo.

Il generale Viviam, alla testa di un forte polso di ottomani da lui disciplinati, slava per tentare uno sbarco nelle vicinanze di Baltum.

Le notizie della Crimea poche e insignificanti da Parigi e da Londra; molte, ma non sicure, da Pietroburgo. Secondo queste ultime, i russi intendevano a costringere gli alleati ad una grande battaglia in campo aperto per dare un nuovo indirizzo alla guerra. A questo fine considerevoli masse di truppe accorrono dalla Podolia e da altre parti in Crimea. L’attacco dei moscoviti era progettato a farsi dalla parte di Balaclava, partendo dalla riva destra della Cernaia.

I lavori d'assedio erano spinti con precauzioni inaudite per consolidare le batterie di faccia alle fortificazioni nimiche, dal Redan fino alla punta del Carenaggio.

Ai 30 luglio i capi degli ospedali francesi a Costantinopoli ricevettero l’ordine di tenere pronti seimila letti.

Il governo inglese la grandi preparativi perché le sue truppe svernino in Crimea. Parte intanto d’Inghilterra il colonnello Shirley che comanderà la cavalleria del contingente turco e conduce seco parecchi uffiziali e sottouffiziali.

AFFRICA

Le ultime notizie di Tripoli recano che agli arabi ribelli non rimaneva che a prendere la città capitale. Si erano già impadroniti di tutto il resto del paese.

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BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

10

67. 45. 67. 35

94. 50. 94. 00

11

67. 40. 67. 40

94. 75. 94. 95


VARIETÀ

Lo czar ha inviato due preziosissimi anelli di diamante, uno per Helskiel collaboratore nella Nuova Gazzetta di Prussia ed uno per Lindenberg estensore della Gazzetta di Vestfalia. Ambidue li portano all'indice della mano destra, onde aver sempre sott'occhio il dono ricevuto quando scrivono gli articoli dei respettivi giornali.

Alessandro Dumas incontrò ultimamente un amico che, vedendogli in mano un giornale, domandogli: Comment va le siégé de Sébastopol? Al che Dumas rispose: Il va assez bien; il commence à se lever. Questo scherzo epigrammatico di equivoca significazione ha prodotto che Dumas non sia più ricevuto di buon grado in alcuni circoli ch’egli era solito frequentare.

GIORNALISMO

Osserva il Movimento che il generalissimo ottomano è scomparso, è divenuto l’araba fenice; che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa. Un corrispondente ai 23 di luglio avealo visto a Kamiesch; un altro avealo introdotto perfino a un consiglio di guerra con gli altri generali alleati della Crimea; un altro lo mandò sul Danubio; un altro lo mandò in Asia; un altro finalmente dice che tutte queste apparizioni sono scherzevoli effetti fantasmagorici; ché ai 30 di luglio Omer pascià non si era mosso per anco di Costantinopoli! Or se tanta contraddizione e tanto mistero trovasi perfino nelle più semplici notizie, fra le quali hassi ad annoverare quella della presenza di un uomo anzi in questo che in quel luogo, di un uomo che pur si vede camminare e si sente a favellare; qual fede avremo ad aggiustare alle altre corrispondenze che parlano di cose, alle quali mettesi studio perché rimangan segretissime?

Mentre alcuni giornali affermano che Abdel-Kader tornato da Costantinopoli in Asia abbia gravemente infermato, la Indépendance Belge è avvisata che l’emiro si dispone, con le debite già ricevute licenze, a fare un viaggio di piacere in Francia, per vedere specialmente la grande Esposizione di Parigi.

La Gazzetta di Milano ci la sapere che «una luminosa prova dell'accordo fra l’Austria e le Potenze occidentali si scorge nella stampa francese che pienamente riconosce ed apprezza la condotta della politica austriaca. E tal prova, cui rispondono anche le manifestazioni della diplomazia, sbugiarda tutte le dicerie di raffreddamento e discordia fra gli alleati del 2 dicembre. La prova sarà pur luminosa, ma non abbaglia almeno certe vis le che pretendono avere aquilina acutezza, e queste vedono sempre che sulla luce della prova emanante dall’arrendevole frasario giornalistico si stende la nuvoletta dell’officiale discorso napoleonico, secondo il quale dovea rendersi e tuttavia non si é reso, offensivo e difensivo il trattato dell’alleanza.

Il Chronicle è intimamente persuaso che, malgrado tutti gli argomenti dell’Invalido russo e tutte le fortificazioni formidabili di Sebastopoli, la sorte della Crimea sia già irrevocabilmente decisa a favore delle Potenze occidentali.

Las Cortès propugnano l’invio d’un aiuto volontario di soldati in Crimea, e la Soberania nacional protesta contro la cooperazione si volontaria come coattiva della Spagna nella guerra della Tauride. La Epoca pure non amerebbe che la Spagna vi s’immischiasse, perocché dispera delle risultanze della lotta e considera che non ebbesi mai un inviluppo politico tanto pericoloso quanto la tremenda quistione orientale.

Opina l’Union che inutili torneranno i rigori del Governo francese verso gli emigrati della legittimità spagnuola. E perché debbono tornare inutili questi rigori? Il motivo è detto dal corrispondente parigino del Corriere Italiano. Quei poveri emigrati domandarono danaro al principe Gortschakoff (non si sa se quelle ch’è ambasciatore a Vienna, è quello ch’è supremo generale in Crimea) per assoldare una rivoluzione montemolinisla. Ma qualora il danaro bastasse a render frustranei i rigori di un Governo forte qual è la Francia, egli è certo che non sarebbe mai sufficiente la richiesta fatta dagli emigrati; vorrebbeci la effettiva somministrazione dell’imploralo pecuniario soccorso. E questo come può esser dato oggi che si è proibita la esportazione dei valori metallici fuori della Russia? Or sarà egli vero che qualunque e’ siasi dei principi Gortschakoff voglia con un proprio atto dare altrui l’esempio del contrabbando? Indi è che se gli emigrati spagnuoli sperano sulla venuta dell’oro dalla Russia, tutte le più probabili conghietture sono che fallitur augurio spes bona saepe suo!

Il Journal de Madrid invitato a spiegarsi più chiaramente sulle sue idee dittatoriali pubblicava questa dichiarazione: «Noi siamo e saremo sempre partigiani di ciò che noi chiamiamo dittatura, non avendo finora notato altra parola che meglio esprima il nostro pensiero. Noi siamo convinti che gravi avvenimenti stanno per succedere in Ispagna; ed abbiamo la quasi certezza che il generale O’Donnell è tal uomo da dominarli, almeno in parte. Siamo intimamente persuasi che il duca della Vittoria sarà messo alle strette è perché lo aiuti in questa via è gliela lasci percorrere solo. Per quanto un uomo sia virtuoso, ei non dee volere che un paese con lui stiasi in una eterna situazione provvisoria, capace di produrre la sociale ruina. Sembra dunque che fra non molto la sorte debba decidere fra O’Donnell ed Espartero. E pure si promulgano le più graziose novelle sulla intima unione di questi due potenti rivali!



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1855 ROMA 18 AGOSTO N 97

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Per alcun giorno si è tornato a favellare di nuove probabilità di pace. Si è detto perfino che la vedova imperatrice di Russia avea scritto una lettera all’imperatore d’Austria per interessarlo a farsi media tore di una onorevole composizione. Della qual cosa i giornali menarono immenso rumore. Quella lettera non fu che una spiritosa invenzione. tante polemiche adunque basale sur una la vola!

La flotta del Baltico lasciando le acque di Cronstadt andossene in quelle di Nargen, come avvertimmo; ora passò a quelle di Sweaborg. Un dispaccio dice che pel giorno 8 sarebbesi probabilmente comincialo il bombardamento; a questo dispaccio ne conseguitò un altro che vuolsi venuto da Pietroburgo, per annunziare che il bombardamento di Sweaborg incomincialo il 9 continuava vigorosamente. La provenienza ci la dubitare della esattezza del fatto narrato. Sembra non doversi credere che il governo russo, arbitre dei suoi telegrafi, faccia correr per l’Europa notizie vantaggiose agli alleati. Ma un terzo anonimo dispaccio, non si sa d’onde venuto, soltanto affisso alla Borsa di Torino il 14, reca che il bombardamento di Sweaborg fu coronato da pieno successo; l'incendio consumò interamente il magazzino dell’arsenale russo; immense le perdite moscovite, insignificanti quelle degli occidentali. Ameremmo però che una notizia di tanto rilievo venisse confermata officialmente dal Moniteur.

I minacciosi apparecchi dei russi per passare il Danubio entrarono in uno stato di quiescenza. Luders non si è mosso da Odessa, nelle cui vicinanze accampano però eserciti pronti a marciare ad ogni cenno. Gli alleati, che dove&no raggiungere t turchi a Silistria e nella Dobrudsca, ancora si aspettano. Invece buon nerbo di truppe francesi occuperà in breve le fortificazioni dei Dardanelli, onde, cosi dicesi, proteggere una ritirata degli alleati e impedire l’ingresso della flotta russa et Mediterraneo. Di qual flotta russa intendesi parlare? Forse di quella, che fu affondata alla imboccatura del porto di Sebastopoli? O di quell'altra che i russi disarmarono?

Dalla Crimea si attendevano Te notizie dell’assalto di Malakoff; si attendono tutta via. Non è annunziata alcuna rottura delle linee telegrafiche. Dalle precedenti cose, che si sapeano, pacea che i russi volessero intraprendere una grande operazione in campa aperto verso Balaclava. Ove questa si fosse tentata o si minacciasse effettuarla, forse sarebbe motivo a un ritardo dell’assalto, che gli alleati si proponevano a dare alla torre di Malakoff.

Nel Mare di Azoff, a Tangarog e a Genitschi toccarono altre sventure; i cannoni inglesi vi arrecarono danni novelli. Alcuni bastimenti russi ricomparvero sa quelle acque, sebbene fu asseverato che non ve ne aveva più alcuno, perché parte distrutti dal fuoco, parte catturati. Ora si sa che parecchi di essi si ritirarono nel Mar Putrido, dove, a quanto pare, stanno sicurissimi, anzi n’escono talvolta quasi a provocare il nimico ad inseguirli in punti, che potrebbero essergli fatali. Il littorale fino a Perekop si munisce di grandi opere fortificatorie e di truppe collocale la dove sarebbe agevole uno sbarco.

Diverse e contraddittorie lo notizie della guerra asiatica. Ora Murawieff si avanza fino ad Erzerum, ora si ritira anche da Kars; ora i turchi son pochi e indisciplinati, ora in tal numero e cosi bene istrutti che respingono e inseguono il nemico. Certo è però che l’esercito ottomano dell'Anatolia chiede soccorsi; si è pensato perfino di spedirvi Omer pascià, il che dimostra, a parer nostro, che le condizioni dell’armata di Williams non sono cosi vantaggiose come vuolsi dalle più recenti corrispondenze. E se a ciò si aggiunge che a confortare le inquietudini bizantine pei fraterni anatolici infortunii si die’ corso alla voce della guerriera ricomparsa di Sciamil alla testa di tre corpi d’armata presso Tiflis, si avrebbero a fare le più tristi conghietture sulla posizione di Kars ed. Erzerum.

Parlossi un tratto delle rotte diplomatiche relazioni tra la Persia e la Russia, ma questa novella sembra essere una invenzione dei giornali. britannici onde altri non creda l’altra positiva notizia che lo sciach di Persia, aderendo alle inchieste della czar di Russia, fe’ chiudere nel suo reame le scuole protestanti che tenutevi dall'Inghilterra

L’imperatore cinese, che ormai ha quasi vinta da ogni parte la tientese rivoluzione, cadette alla Russia importanti posizioni sul fiume Amur, dove i russi già edificano fortificazioni; del che la Gran Bretagna non è guari contenta

Nel Messico il presidente Santanna forse a quest’ora è levata di seggio. Più volte oi dovette esalare e sempre fu richiamato. Indi la probabilità che, dopa il passaggio dell'attuale proceda che lo colpisce, il voto della disingannata nazione invocherallp di nuovo a sanar le piaghe che si aprono e grondano sangue contadino in spem melioris aevi. Non è punto vero che l’Unione Americana abbia smesso il pensiero della conquista di Cuba; anzi lo coltiva e vi s’infervora.

Il bey di Tunisi dispera di potere resistere agli arabi ribelli, le cui minaccie gl’intronano le orecchie fin presso la sua residenza. Lo stato delle cose la prenunziare che il telegrafo fra pochi giorni recherà che ei fu preso o è fuggitivo. A chi la eredità del suo principato? Forse a Gurma che condusse gli arabi a impugnar la spada contro il sire tripolino? Non ne siam persuasi. Anche quell’affricano movimento é un mistero; forse un episodio della iliade orientale.

Ripassando in Europa, troviamo che la Germania si va spogliando a poco a poco delle forme costituzionali. Nel piccoli governi federali già si operarono su ciò grandi colpi di Stato. Ora cominciano quelli di second’ordine. Il re di Annovcr sciolse le Camere e dichiarò che «nel salire al trono, ei credeva sarebbegli riuscito di togliere dallo Statuto le disposizioni che stanno in contraddizione con le leggi fondamentali della Confederazione; ma questa speranza non si è avverata. Indi non rimanevagli che di modificare Io Statuto o basandosi sulla sua sovranità e suprema autorità, o provocando una decisione dell’assemblea federale alemanna. Fu preferita quest’ultima via. È perciò decretata la revisione dello Statuto.»

Oggi la regina d’Inghilterra, secondo i predisposti concerti, mette piede sul suolo francese. Forse anche l’ammiraglio arciduca austriaco andrà fra qualche giorno a Parigi. Grandi gli apparecchi per ricevere la regina Vittoria; sarà largamente prodigata ogni maniera di pubblica esultanza. La Francia è tutta in un voto, e questo è che la nazione debba a qualunque costo uscir gloriosa dalla formidabile lotta col colosso dei settentrione. Parlasi di nuovi marescialli; fra questi sono in predicazione Canrobert e Pelissier.

Le Camere inglesi ebbero le loro vacanze. In questi ultimi tempi vi fu parlato sovente a sproposito. Accuse contro i ministri; incolpazioni contro l’andamento della guerra; querimonie contro l’aristocrazia. Una russelliana mozione compieva il dramma parlamentare dando un attestato di simpatie alle idee liberali che vorrebbonsi solleticare al di qua dei monti. Forse la proposta fu combinata, onde Palmerston avesse avuto modo per rassicurare l’Austria, che non fu mai tanto sicura quanto è di presente, e per conchiudere «lui essere intimamente convinto che l’Austria sia che possa è non possa in avvenire trovare il suo interesse a combattere a fianco della Francia e dell’Inghilterra, non si vedrà mai con la Russia contro l’Inghilterra e la Francia.»

Le notizie della Spagna son sempre gravi. Il popolo, generalmente parlando, avversa i suggerimenti di emissarii socialisti, che percorrono le provincie. Le sommosse che si ripetono ora in una ora in altra parte sono, per lo più, manifestazioni di recalcitramento ad offese perpetrata contro l'ordine civile e il sentimento religioso. Spiace che la regina sia messa in disparte da ogni ingerenza. Indi chiedesi un governo forte. Altri lo vagheggia in una dittatura o’donnelliana; altri nella chiamata di Montemolino ai trono. vuolsi intanto confermata positivamente la entrata di Cabrera nella ville di Andorra; egli, a quanto narrasi, vi penetrò dalla parte di Ax, accompagnato soltanto da un segretario. Ma della sua venuta furono avvisati i Tristani e i Borges, altri capi di bande carliste, i quali subito trassero a mettersi sotto i suoi ordini. Ê perciò che il governo spedisce poderose truppe nella vallata andorrese. A questi imbarazzi per sopraccarico si aggiungono quelli dell’erario che sempre è vuoto. E pure con tanti incomodi il ministero ha deciso di mandare un contingente di milizie spagnuole nella Crimea!

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

A Cagliari vivesi nella più schietta anarchia legale. La maggior parte dei padri della patria è contagionista. A Sassari infierisce il colera; il clero, tanto regolare quanto secolare, da in questa occasione esempi della più sublime abnegazione. Il vescovo Varisini va di casa in casa amministrando i conforti della religione ai morenti e soccorrendo le famiglie povere; preti e frati mostrano il coraggio che gl’impiegati, specialmente i medici, avrebbero dovuto dimostrare. Ê giustizia che si dia loro la lode che ad essi è dovuta. Cosi l'Espero, cui nulla aggiungiamo.

IMPERO FRANCESE

La mattina dell’11 il principe Girolamo Napoleone parti per l’Havrcs.

(Disp. tel.) Il generale Canrobert parti dalla Crimea onde tornare in Francia.

Dicesi che Canrobert avrà il supremo comando di un corpo di 100 mila uomini nei contorni di Strasburgo. Altri vogliono che avrà il comando dell'esercito di Parigi.

La Commissione municipale di Lione votò una somma di 10 mila franchi a profitto dei feriti di Crimea.

In occasione della festa dei 15, per decreto imperiale 577 detenuti militari furono graziati, 511 ebbero commutazione di pena. Furono distribuiti nella stessa occasione 300 mila franchi alle vedove e agli orfani dei soldati morti in Oriente.

SPAGNA

Molte rappresentanze municipali della Catalogna furono disciolte perché imputate di favorire i carlisti. Un sindaco dei contorni di Girona fu anche imprigionalo per non aver fatto suonare a stormo le campane, nel passare d’una banda montemolinisla.

Parecchi emigrati italiani percorrono attualmente la provincia di Andalusia, e nei caffè e in altri luoghi pubblici cantano inni rivoluzionari, dicendosi propagandiste di Mazzini, di Espartero e della libertà (Esperanza). Il governo tace sulle loro escandescenze.

GRECIA

A Larissa e nei contorni di Salonicco quasi tutta la popolazione è fuggita a cagione dei colera, riparando sui monti Ossa ed Olimpo. Dei 25 mila abitanti di Larissa, in città non ne rimasero che 4 mila. I medici furono i primi ad allontanarsi dal paese.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Nuove offerte pecuniarie pervennero al governo russo per la continuazione della guerra; 61868 rubli di argento da Kalonga, 20339 da Jaroslaw, 20173 da Nischegorod, 50000 da Ovenbourg. Un contadino delle terre dei principe Wolhonski donò 5000 sanguisughe per gli ospedali militari di Helsingfors, Riga e Revel.

L’imperatore Alessandro ha nominato cavaliere dell’Ordine imperiale dell'Aquila bianca il comandante di Sweaborg per lo zelo e l’attivtà, ch’esso ha dimostro nella difesa della piazza da lui comandata.

Il generale Noedeustern, che organizzò i cacciatori volontarii della Finlandia, ebbe dallo czar la decorazione dell'Ordine di S. Wladimiro.

Tutta l'attività dei turchi sul Danubio si limita a fortificare i punti di strategica importanza. Ismail pascià trovasi a vicenda ora a Schiulma, ora a Silistria.

Monache e sacerdoti cattolici venuti dalla Polonia assistono i prigionieri francesi che sono a Sebastopoli. I feriti ricevono cosi tutti i sussidii spirituali della vera religione non meno che i materiali soccorsi.

Prevedendo il generale Osten-Sacken i pericoli che minacciano il sobborgo dei barcaiuoli e i fabbricati dell’ammiragliato, ordinò di sgombrarli. Chruleff, incaricato della difesa della Karabelnaia, fissò il suo quartiere generale nel forte Paolo.

(Disp. tel.) Probabilmente verso il 24 è 25 i generali alleati potranno determinare il momento dello assalto di Malakoff.

IMPERO OTTOMANO

I seguenti imperiali uffizi consolari austriaci esistono presentemente nell'Impero ottomano: Nella Rumelia, consolati in Costantinopoli e Salonichi, viceconsolati ed agenzie in Adrianopoli, Dardanelli, Varna, Sofia, Burgos, Enos, Gallipoli, Ineboli, Rodosto, Tenedos, Brussa, Monastier, Saras, Voila Vollo. In Bulgaria, consolato in Rustschuk, vice-consolato a Viddino. In Moldavie, consolato generale a Jassy, consolato a Galacz, agenzie e viceconsolati a Bacon, Belad, Bottoschan, Fokschani, Follischeni, Mibalilena, Pialra, Waslui, laraila, Tultscha e Giurgewo. In Valacchia, consolato generale a Bukarest, agenzie in Fokschaui, Kimpolung, Krajova, Piteschti, Plojeschti, Rimnik, Tirgoschnul, Firgowest, Turnu-Severin. Nella Serbia, consolalo generale a Belgrado. Nella Bosnia, consolato generale a Serrajewo, agenzie in Banjaluka, Livno e Tusna. Nella Erzegovina, vice-consolato a Monstar. Nell’Albania, viceconsolati a Scutari, Durazzo, Janina, e agenzie in Prevesa ed Avlonq, Nell’Asia minore ed isole adiacenti, consolati generali in Trebisonda e Smirne, viceconsolati ed agenzie in Samsun, Batlum, Sinope, Erzerum, Tschesme, Lamacca, Rodi, Scalnouva, Aivali, Guselhusar, Metelino, Samo, Stanchio, Canea, Candia, Bellimo. Nella Siria e Palcstina, consolato generale in Beyruth, consolati ed agenzie in Gerusalemme, Aleppo, Damasco, Alesandretta, Jaffa, Saida, Sur Tripoli, Latakia, Mersina, Bagdad. In Egitto, consolato generale in Alessandria, agenzie a Cairo, Chartum, Damietta, Suez. In Tripoli, consolato a Tripoli, in Tunisi consoiato generale a Tunisi con le agenzie a Bisiéra, Goletti, Gerbi, Sfaxi e Susa.

EGITTO

(Disp. tel.) Molti beduini ribelli combattono vantaggiosamente contro gli egiziani. Il re di Abissinia mosse verso Ghellebat per sottrarla al dominio del viceré d'Egitto.

AMERICA

(Disp. tel.) Santanna promuove trattative di conciliazione coi rivoluzionarii; intanto la sua famiglia è partita dal Messico.


BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto. chiuso

13

67. 35. 67. 25

95. 00. 94. 75



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1855 ROMA 21 AGOSTO N 98

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Un articolista britannico, che modestamente s'intitola Titus Livius londonensis, pubblica di tanto in tanto nella Press alcune istoriche bizzarrie in idioma ch’ei pretende puro latino. Ultimamente parlava delle recenti diatribe parlamentarie. Noi riportiamo un brano del testo con la versione in lingua italiana per comodo di qualcuno che non fosse bene inizialo nel frasario della latinità londonese.




Era, a dir vero (il Parlamentò) non meno grande che pazza confusione. per guisa che gli stessi soffitti (delle Camere), avvegnaché dell’udito anzi ottusi che no, quasi storditi ne rimaneano. Imperocché (gli oratori parlamentarii) aveano statuito di combattere contro il gran Leone (a) settentrionale piuttosto con le ciancie e le facezie che con la spada. Ma esso Leone, sia col naviglio sospinto in alto mare, sia con ampie cittadelle d’ogni parte innalzate, sia finalmente con la malizia di un cotale scozzese dedicatosi più all'incremento de' suoi commerciali negozi che alla difesa della sua patria, seppe schermirsi cosi gagliardamente che un certo grosso castello, d’onde aprivasi un sentiero quasi diritto agli altri paesi del Leone, né anche potè essere espugnato. E già quel Littonio, illustre tanto per la eloquenza quanto per la erudizione e per lo studio della poesia, che fine ad un prolisso abbastanza ed acre discorso contra coloro che bernescarnente si chiamavan ministri. Questi poi, parati di continuo a sghignazzare in artigliando le cose patrie e le straniere, allora, come paperi, strepitarono sino a che il più borioso infra' ministri, avvezzo sempre a stridere e a cuccuveggiare, desideroso di mietere allori nella epigrammatica palestra delle baie, alzo la fronte e sovra i pie rizzosse! Or questo valent’uomo avea nome Pam. Se delle sue gesta in a favellare imprendessi, temerei sdrucciolar in troppo acerbo linguaggio. Egli era più acconcio a rappattumare le oppugnantisi stizze e a mescer vino ai riconciliati avversarii, che a fare di per sé alcuna orrevole cosa. Eragli poi cosi naturale il motteggio che, a mo’ di buffone, e’ solea menar vanto di sapere discutere di qualunque gagliofferia. Ed il suo scurrile ingegno di più abbarbagliante lustrore rifulse, allorché si fe’ disputa e della guerra male operata, e delle legioni è dalla fame è dal ferro distrutte, e de' giumenti che al trasporto delle soldatesche mancarono. Egli era Vecchio, ma sfornito affatto dei decoro della vecchiezza; ché mentre, ad imitazione di certo Momo decrepito, studiavasi riversare il dileggio su d’altri ed ogni cosa in ischerzo girare, e’ si espose alle beffi e alla compassione di tutti.

(a) I nostri lettori comprenderanno agevolmente il motivo, che ci persuase a tradurre aper leone. La fedeltà della versione forse fo noi non avrebbe giustificata la impertinenza includentesi nella parola latina.

Erat magna sane neque minus insana confusio, adeo ut laquearia ipsa, ad auditum parum apta, fere qualerentur.

Nam cum Apro Magno Boreali verbis atque iocis magis quam ferro pugnare decreverant. Ipse vero Aper tam valide se se defenderat, vel navibus in allum demissis, vel vastis undique congestis molibus, vel denique Scoti cuiusdam (qui mercaturae suae magis quam ad patriae defensionem erat deditus) astutia, ut ingens quoddam castellum, quod erat quasi via recta ad cetera Apri oppida, vix ex-pugnari nosset. tamque Littonius ille, tam eloquentia quam eruditione atque musarum studio illustris, longae salis atque acri orationi in eos, qui sese ministros facete appellarant, finem dédit. Isti vero, ad sua vel aliéna tenenda semper prompti cachinnare, velut anseres obstrepére, donec ipse ministrorum gallus, clamori facetiisque semper deditus atque ioci tam facilis avidus, ex-surgit.

Nomen vero huic viro egregio erat Pam. Quod ad res gestas attinet, vereor ne nimis acerbe dicere cogar. Ille enim ad bella componenda inter bellicosos, atque ad potum pugnantibus subministrandum magis erat aptus, quam ad rem gerendam. Inerat porro huic viro tanta iocandi facilitas, ut, velut scurra, de omni iocabili, se scire et loqui perpetuo profiteretur. Et haec iocandi vis salis splendide elucebat, cum de praelio male amisso, cum de legionibus vel fame vel ferro consumptis, cum de asinis, qui commentus suppetere debuissent, quaestio habita est.

Senex erat, sed a senectutis dignitate longe remotus: nam, velut anilis quidam Momus, dum in alios risum excitare et omnia pro ludibrio habere conaretur, irridendum omnibus et miserandum se praebuit.


Sulla intervenzione della Spagna in Crimea el Faro National scrive che «la semplice voce di questo progetto ha suscitato in pressocché tutti i giornali madrilesi un sentimento di ripugnanza e di malumore, e non v’è circolo, né partito politico che non combatta questa idea siccome sconvenevole e pericolosa. El Faro poi la considera siccome il più funesto degli errori, e come il più lagrimevole dei traviamenti ministeriali. In altro articolo el Faro domanda: «Dove si va?» E risponde a sé stesso: «Nella coscienza di tutti gli uomini imparziali e riflessivi è manifesto che la rivoluzione corre precipitosa e cieca, il perché ogni suo passo è un inciampo ed ogni inciampo conduce all’abisso! Finalmente augura la caduta del partito dominante pei suoi atti di ostilità contro il sacerdozio e lo massime cattoliche. Termina dicendo: «Se questo partito prosegue a batter la via, su cui si è incaminato, la sua sconfitta è sicura, non per la forza delle armi, né per l’appoggio delle rivoluzioni materiali, elementi che non militano sotto la bandiera cattolica, ma per l’influsso lento e incontrastabile, che sospinge la coscienza dei popoli contro le ingiustizie che li offendono nel loro più caro oggetto, nei loro sentimenti, nelle loro credenze, che sono la vita dello spirito e la delizia del cuore.»

La Iberia corrucciasi aspramente in considerando l'opposizione che la il cosi detto programma reazionario alle autorità progressiste. E non comprende come possa aversi un partito politico che acconsenta di unire con la forza delle armi la sorte della Spagna a quella della Francia e dell'Inghilterra.

La Epoca, in uno dei suoi lucidi intervalli, ha veduto che senza il principio di autorità non è possibile alcun governo. Indi esorta il ministero ad uscire dall’apatia, in cui si trova.

El Leon espanol vorrebbe un sincere e compatto amalgama dei moderati e degli assolutisti. Quantunque in antecedenza abbia propugnato le instruzioni rappresentative, oggi adopera siffatto linguaggio; perocché vede che «solamente la Provvidenza può liberare la società spagnuola dal caos, in cui da un anno in qua si agita convulsivamente!»

Parecchi giornali spagnuoli pubblicano la notizia (non ismentita dalla Gazzetta officiale) che il governatore civile di Tarragona abbia dato la dimissione dal suo incarico. La causa di questa dimissione è che lo essersi disapprovato dal governo una grave misura che quel funzionario aveva adottato contro il clero! E la Regeneration supponendo che il governo voglia metter mano ad un'opera di riparazione, e che a ciò si disponga destituendo gl’impiegati che perseguitando il clero offesero la pubblica opinione, gliene va indicando parecchi che si distinsero per le loro gesta volteriane.

Scrive el Catolico che «l'agitazione degli animi In Ispagna, il vuoto del tesoro, un malessere al cui rimedio non si pensa, la pugna fra i partiti, il conflitto fra le autorità, il socialismo qua e la erompente ora in una ora in altra forma, sono sciagure che ottenebrano d’amarezza gli spiriti anco i più indifferenti.»

Dichiara el Parlamento ch'esso prestò a O’Donnell, avversandolo, servigi più grandi di quelli venutigli dai suoi sistematici panegiristi. Vedendo il Parlamento una prossima mutazione nell'atmosfera politica, comincia anch’esso a mutar linguaggio. Intanto va dolcemente scusandosi delle passa le insolenze.

El Clamor publico dice che i giornali moderati mettono a cielo la capacità di O’Donnell per segregarlo da Espartero.

El Occidente rallegrasi di essersi proposto di osservare in avvenire una condotta imparziale nella sua vita giornalistica. Infrattanto domanda: «Che cosa il generale Espartero rappresenta nel governo? Quali sono le sue idee? quali le mire? Quali le tendenze della sua politica? Stiamo a vedere che la imparzialità lo conduce a parteggiare per O’Donnell.

El Correo universal non vuole la dittatura perché questa si oppone alle sue idee liberali!

La Regeneration riporta che a Madrid si va dicendo: «Che farà Espartero? Che farà O’Donnell? Quando si riuniranno le Cortès? Ed aggiunge che a queste interrogazioni la Soberania national risponde: «Espartero non farà nulla; O’Donnell travaglierà per Espartero; le Cortès si riuniranno… quando vorrà O’Donnell. Avvertiamo che la Soberania «crede che O. Donnell, imbrandendo la spada con una mano, sosterrà sempre con l'altra lo strascico di Espartero.»

VARIETÀ

Un carteggio da Costantinopoli, che vanta informazioni fidate (alla Gazzetta di Milano), parla nuovamente della tragica fine del generale Raglan, che, a senno del corrispondente, colle proprie mani si sarebbe tagliale le canne della gola. Regnava fra lui e Pélissier la maggior dissensione, da rendere impossibile la simultanea presenza in campo dei due generali. La sconfitta di Malakoff offerì colorito pretesto di chiamare il comandante inglese innanzi ad un consiglio di guerra, per avere in quella occasione trasgredito l’ordine di battaglia convenuto fra i generali. Sul suo capo facevasi ricadere allora la responsabilità di quella fatale giornata, che, secondo i calcoli autentici del citato corrispondente, costò la vita a 8000 francesi è 3000 inglesi, senza contare 2000 prigionieri dei primi e 600 dei secondi. Raglan sottrasse col suicidio il nome suo alla ignominia d’un processa. Il suo cadavere passò inonorato per le vie di Costantinopoli, forse perché i musulmani banno il suicidin, al par di noi, in conto di villa.»

Quando la imperatrice Catarina trasse a vedere la conquistata Crimea, Potemsckin, per nascondere agli occhi della czarina il deserto e la solitudine delle tauriche contrade fece innalzare tango il cammino, in cui doveva ella passare, città e villaggi dipinti in fantastiche forme. Quelle decorazioni si trasportavano. nella notte sul luogo dove alla dimane sarebbe passata Catarina. Ora il generale Gortschakoff volle trarre profitto dalla invenzione di Potemsckin. Per ridurre alla inazione e tenere divisi gli alleati fece collocare in faccia alle colline di Kimara sulle alture di Makensie un gran campo russo dipinto sulla tela in attitudine di calare ad ogni istante e piombare sul nemico. l'aggiunta di alcune sentinelle rese compiuta la illusione. Perciò piemontesi, inglesi e turchi in veggendo lo copiose truppe, che coronavano la vicina opposta montagna, stavan sempre in acconcio di respingere vigorosamente il sospettato assalto. Ma dopo due settimane di continua osservazione incominciò a far meraviglia tanta immobilità, d'altronde poco naturale, delle milizie moscovite. Perciò il generale Allonville parti con due reggimenti di cavalleria, e andò in ricognizione; tornossene indietro ridendo dello stratagemma, mediante il quale Gortschakoff avea tenuto in iscacco tre corpi d’armata con un esercito dipinto sulla tela. Se il fatto sia è non sia vero, noi nulla possiam dire; ma la Patrie ne guarentisce la esattezza.


(Disp. tel.) Ai 15 un corpo di 50 mila russi attacco la lince degli alleati sulla Cernaia. La irruzione moscovita fu principalmente contro il porto dl Traktyri. Quattro divisioni francesi con gran vigore fecero fronte agli assalitori: i sardi combatterono assai valorosamente all’ala destra. I russi pienamente respinti dovettero ritrarsi a Makensie, lasciando sul terreno numerosi morti è feriti. I piemontesi ebbero un 200 tra feriti e morti: Montevecchio, uno de' loro generali, era moribondo.

(Disp. tel.) Simpson annunzia aver egli e Pelissier deciso che all'alba del 19 sarebbesi aperto il fuoco delle batterie anglo-francesi contro Malakoff (20)a.

Un gran colpo tentarono i russi per attuare il progetto di Gortschakoff, ch’era di far divergere lo forze occidentali dalla parte di Balaclava, onde cosi più agevolmente resistere alle operazioni che progredivano per la conquisa della torre di Malakoff. E siccome supponevasi che l’attacco di questa torre fatale sarebbesi dato il 15, in quel medesimo giorno il generale Liprandi facea discendere dalle alture di Makensie 50 mila russi spingendoli fin presso le colline di Kamara e verso il porto di Traktyri. Ove Liprandi fosse riuscita ad impossessarsi delle posizioni, contra le quali rivolse torrenti di milizie fanatizzate, certamente le condizioni del teatro della guerra nella Tauride avrebbero subitamente mutato aspet'o, né può sapersi quel che avvenuto sarebbe degli occidentali con Liprandi a fianco e alle spalle e con Gortschakoff e con Osten-Sacken che probabilmente sarebbero usciti loro di fronte. Ma quattro divisioni francesi e il corpo piemontese fecero prodigi di valore; il solo fatto di avere obbligato 50 mila russi a ritirarsi su Makensie costituisce una segnalata vittoria. Con questo però non vogliam dire essere rimosso il caso che Liprandi possa sperimentare una rivincita, ma soltanto che gli abbisogneranno parecchi giorni a riorganizzarsi e a concertare mosse più efficaci. E prima che queste si rinnovino, gli alleati metteranno a profitto l’intervallo di tempo per potere più vantaggiosamente dirigere i loro sforzi contro Malakoff, il cui bombardamento diffatti ci viene assicuralo che avrebbe avuto principio all’alba del 19.

GIORNALISMO

Parecchi giornali si ostinano ad asseverare che la Russia sia veramente disposta ad accettare le quattro guarentigie; con le interpretazioni e le clausole che le Potenze Occidentali vi apposero. E la Oesterretehische Zeitung spinge tant’oltre la positività di questa notizia che giunse perfino a dire di avere ricevuto informazioni, secondo il solito, sicurissime che Pelissier ebbe ordine da Parigi di sospendere l’attacco di Malakoff fino al termine delle nuove trattative di pace! Ma d’altro lato il corrispondente viennese della Indépendance belge afferma che tutte queste vociferazioni non sono che sogni di giornalisti; e cosi crediamo anche noi.

La Gazzetta di Milano inclina a credere «ad una vigorosa diversione degli alleati contro la Russia, senza che alcuno conoscane il punto minacciato. Ma si sa per positive che un gran campa è adunato a Maslak e che grandi apprestamenti militari si compiono a Varna. Indi il nuovo teatro della Serra non potrebbe essere che il basso Danubio.»

L’Oesterreichische Zeitung scrive che «fra il rimbombo dei cannoni dinanzi a Sebastopoli ed il sofisticar sulle parole nel campo diplomatico, fu perduta affatto di vista la quistione orientale! Già significherebbe che qualche altra quistione sia già venuta fuori; imperocché senza una qualunque quistione pendente 0 visibile noi non sapremmo avere una idea della continuazione della guerra. Or qual è quell’altra quistione? Non si dice! E noi portiam parere che ancora non è mature il tempo, che forse dovrà darla alla luce.

Secondo il Morning Post l’andata della regina Vittoria a Parigi è la più convincente risposta a tutte le macchinazioni messe in opera dalla Russia per frangere l’alleanza tra l'Inghilterra e la Francia.

Sul proposito della spedizione spagnuola in Oriente, la Nation innanzi a tutti, protesta solennemente di negare le sue simpatie alla intervenzione in Sebastopoli. La Epoca sostiene la convenienza della Spagna di assidersi al banchetto delle grandi nazioni stringendo alleanza con le Potenze occidentali, e mette a tortura il suo ingegno per addurre parecchie ragioni a pro’ della intervenzione in Crimea. La Esperanza pubblica un suo primo articolo per ispezzare anch’essa una lancia contro il progetto, da lei chiamato assurdo, della intervenzione medesima. El Faro national con un secondo articolo sviluppa tutti i motivi, che, a parer suo, debbono dissuadere gli spagnuoli dall’andare a sagrificarsi nel suolo della Tauride. El Occidente, in una polemica intitolata «la intervencion de Espana en Oriente» dopo aver passato a rassegna ad uno ad uno tutti gli inutili tentativi di reclutamento all’estero praticati dalla Francia e dall’Inghilterra, dice che, mentre tante nazioni pie cote e grandi hanno risposto non voglio in Ispagna escono in iscena alcuni personaggi che senza esitazioni rispondono noi vogliamo. Il Parlamento opina che «la Spagna dee conservarsi gelosamente dentro i suoi limiti, e non avventurare fuori di questi le sue armi, i suoi soldati, i suoi danari, il suo avvenire.» Il Divario espanol nega al Ministero perfino il diritto di occuparsi delle quistioni esterne; ed ecco i motivi che adduce: «Mentre il Governo non governa; mentre non sa regolare la pubblica amministrazione ch’esso contribuì a disorganizzare con la sua notoria incapacità e con la sua deplorabile debolezza; mentre non ha forza a farsi rispettare in alcuna parte della monarchia; mentre l’impero della legge è inefficace a solfatare l'anarchia; mentre si sta tuttavia elaborando l'opera della Costituzione del paese; mentre, infine, non è per anco risoluta la complicatissima interna quistione, egli è lecito e naturale che dinegato gli sia il diritto di per trattare le quistioni esterne, molto più che queste sono gravi in se stesse è di assai problematica convenienza.»

Las Novedades aflermano che «la Spagna trovasi molto male». El Journal de Madrid segue a pubblicare una serie di articoli che intitola: MAL CRONICO! La Estrella enumerando i disastri nazionali conchiude esser prossimo il principio della fine! La Sobernaia national va riflettendo: «Che fu della rivoluzione? Domandatelo al paese. La rivoluzione fu la speranza di un giorno! Oggi è un orribile disinganno I Che cosa è mai la sovranità nazionale? Un principio metafisico scritto sur una carta che si chiama Costituzione.» Indi riproduce un articolo, un po’ vecchio, per declamare: «Egli non è, o cittadini, che noi dobbiamo fondare in un uomo le nostre speranze. Il popolo ha bisogno di altre guarentie più solide, meno precarie; la sua libertà richiede pegni migliori. E quali? Il fucile, il fucile, o cittadini! Esso è l’ancora di nostra salvezza' Fino a che avremo un fucile, nulla importa che il Governo tradisca il popolo, che i nostri nemici cospirino, che la diplomazia faccia traffico della nostra libertà, che gli uomini ci abbandonino, che i partiti ei vendano; nulla caler ci dee di tuttocciò, purché i battaglioni del popolo si veggano al di sopra di cosi grande sfacelo raggianti di maestà e di gloria. Su, dunque, o cittadini! Adoperate bene quel facile che con tanto orgoglio maneggiate nel bivacco e nei quartieri; invece di deporlo, fuoco contro il primo traditore che ve lo addimandasse. Viva il popolo armato! viva la democrazia!»

La Espana poi, quasi comentando questo ed altri simili faziosi articoli di un disperato eccitamento, dichiara «esser cosi fino alla evidenza manifesto che il partito progressista, aspirando alla popolarità, è il più impopolare partito della Spagna. Ma la Iberia alza la terribile sua voce a difesa del partito progressista, e avventa i più micidiali fulmini oratorii dei suo sdegno contro il partito de' moderati. E la Regeneration, alludendo alla rigenerazione sociale vagheggiata o predicata specialmente dalla Soberania national, la va preconizzando con ironiche illustrazioni. «Aspettasi, ella dice, l’ora solenne, in che il popolo riconquisterà i suoi perduti privilegii e si ricingerà dei lauri della sua gloria che rapiti gli furono dal genio della tirannia e della oppressione. Oh! quanto belle e incantevoli saranno le scene del sociale risorgimento! Sperate un altro po’ e vedrete l’uomo e le famiglie abbandonarsi allegramente a tutti i piaceri, fruire i boni di questa terra, che in un funesto giorno la mano della forza al popolo toglieva per darli a un gabelliere tiranno, che d'allora in poi ricambiò le fatiche e gli stenti del proletario con un nero pane, con un debite e meschinissimo alimento. Un secolo onninamente liberale sorgerà, come per incantesimo, su questo suolo coperto di ruine; verranno instituzioni nuove e umanitarie, opere sublimi dello spirito d’innovazione, ed interpreti fedeli della volontà popolare; alle pallide tradizioni che vanno rapidamente dileguandosi succederà uno spirito intraprendente, universale, che all’uomo insegnerà una religione e una politica, l’una e l’altra puramente umanitarie anch'esse; la società ringiovanita sarà perpetuamente beata con le speciose massime Sansimoniamente con le trascendentali conseguenze della Benthamitica scuola utilitaria. Tale si è la base della prossima rigenerazione, tali i pensamenti che costituiscono l’indole della rivoluzione moderna; l’uomo leverassi all’altezza corrispondente alla sua dignità, il socialismo più schietto passeggerà sul terreno delle teorie! Queste sono le speranze di una meschina frazione di filosofanti, che in veggendo le attuali commozioni della Spagna credono che a rigenerarla non abbiasi a fare altro che distrugger tutto l'antico per indi stabilir l’ordine su principii che sono sciaurate emanazioni della loro superbia.»

La Gazzetta Piemontese riceve un dispaccio che lo annunzia «non esser vero che Garibaldi e Mazzini abbiano chiesto l'autorizzazione di recarsi in Ispagna, tanto più che il Governo di Madrid rifiuterebbe di accordarla. A qual fine siffatta smentita? Forse per dirci che Garibaldi non partirà dal Piemonte? e che Mazzini potrà tornarvi a suo bell’agio? Ma se questi non si ricevono in Ispagna, certo è però che gli agenti di Mazzini percorrono liberamente la provincia di Andaluzia; e l’assioma legale è che qui per alium facit per seipsum facere videtur.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

La sera del 14 partirà da Genova per Sassari il vapore ad elice Salvatore comandato da Giuseppe Garibaldi, che prestò giuramento come capitano marittimo.

GERMANIA

I giornali alemanni cominciano a parlare seriamente delle agitazioni che sempre più si manifestano in Germania per la formazione di un partito nazionale.

IMPERO FRANCESE

Vuolsi che la imperatrice Eugenia trovisi veramente in istato interessante. Dicesi che questo avvenimento in breve si annunzierà officialmente. Intanto il medico ostetrico della regina d'Inghilterra fu chiamato a Parigi!

INGHILTERRA

(Disp. tel.) Nel discorso della chiusura dal Parlamento fatta il 15 la regina ha detto: «Gli sforzi praticali dal mio Governo insieme all’imperatore dei francesi nelle Conferenze di Vienna, onde s imponesse un termine alla guerra, non ebbero alcun risultamento; indi non rimane che continuare nella lotta vigorosamente.»

SPAGNA

La regina Isabella mena una vita ritiratissima all’Escuriale; soltanto qualche rara volta vassene a passeggiare nel piccolo giardino del Monastero. Assai spesso la regina è oggetto di allusioni indecorose e di grossolane qualificazioni non solo nei crocchi privati, ma eziandio nei pubblici fogli, sebbene siedano ministri Espartero e O’Donnell; è parecchi di coloro che passano per autori di tali sconvenevolezzc, furono premiati dal governo medesimo con impieghi onorevoli e lucrativi.

Parlasi a Madrid che personaggi assai eminenti sono implicati in un formidabile piano controrivoluzionario. Credesi che per la fine di ottobre in Ispagna non rimarrà vestigio alcuno della situazione creata dalla rivoluzione di luglio.

Si annunzia l'arrivo di Narvaez alle acque de' Pirenei; la sua comparsa colà è motivo di molte dicerie, soprattutto per le sempre accrcscentisi voci di un colpo di Stato.

Nella città di Vergara, cosi assicurasi, si terranno in breve alcune conferenze, alle quali interverranno parecchi deputati e i sindaci delle provincie basche. S’ignora l'oggetto della riunione. La legge della vendita dei beni appartenenti ai corpi morali essendosi voluta applicare anche alle provincie basche, il governatore nominò la giunta incaricata di procèdere alla esecuzione, ma questa protestò di non volere rispondere di ciò che potrebbe accadere in quelle provincie conseguentemente alla esecuzione di una legge odiatissima dal popolo.

Il colera infierisce quasi in tutte le parti della Spagna. Il vescovo di Barcellona ch’è in esilio a Cartagena offerse al Governo il collegio vescovile per ospedale dei colerosi. Promise ancora di prendere sopra di sé lo spese di amministrazione e di assistenza dei malati, offerendo a questo fine tutti i suoi averi, e, se. questi non basteranno, promettendo il concorso del capitolo, dei cappellani e di tutte le persone pie (Civ. Cat.). Anche le spese di medici e di medicine saranno a carico del clero. Murgados segretario del Seminario vescovile uni un numero sufficiente di officiali per servire gli ammalati senza pagamento (Diar. di Barcell.). Cosi l’eroismo cattolico si vendica delle persecuzioni che gli si muovono contro!

SVEZIA

Si da come notizia positiva che il principe ereditario alla fine di agosto sarà nominato viceré di Norvegia.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Ai 25 luglio tre grossi vascelli di linea comparvero innanzi al porto di Raumo, aprirono un vivo fuoco, distrussero i magazzini della costa e tutti i legni che si trovavano nel porto. Le merci raccolte nei magazzini incendiati si calcolano del valore di 50 mila rubli. In un anteriore tentativo contro Raumo molti inglesi caddero prigionieri dei russi postisi in agguato alla Costa, ed è per questo motivo che il bombardamento fu differito al 25 luglio.

(Disp. tel.) Ai 13 continuava il bombardamento contro Sweaborg. Le fortificazioni russe molto danneggiate; pure i cannoni della fortezza rispondevano con grande energia.

Alle foci del Dniester si fanno grandi lavori onde chiudere l’ingresso per Nicolajeff; vi è stato eretto pure un campo trincierato di riserva di 25 mila uomini.

Nel forte sebastopolitano del nord si trovavano sui primi di agosto circa 12 mila infermi, che per la gravezza delle ferite non potevano essere trasportati altrove.

Lo scorbuto si è manifestato nella guernigione turca di Eupatoria, specialmente fra le truppe egiziane.

Raccontasi che quando seppellivasi il cadavere dell’ammiraglio Nachimoff, il general Chruleff gridò ad alla voce: «Montagne di cadaveri nimici saranno il tuo monumento, bravo marinaro!»

Nel quartiere di Pelissier si costruisco un edifizio di pietra a due piani entro ad un giardino con terrazzi.

Secondo le informazioni giunte dal campo innanzi a Sebastopoli, verso la fine di luglio, le trincee avanzate dei francesi non distavano più di 100 passi dalla controscarpa di Malakoff, e i russi aspettavano un attacco da quella parte, indi costruivano un cavaliere dietro l'antico parapetto per prolungare in ogni modo la difesa della torre. I marinai, che poterono vedere le parti interne delle difese di Malakoff, dicono ch’esse ton fatte a foggia di cuore; le due parti semicircolari per far fronte agli assedianti, e i lati formati a denti di sega per assicurare un fuoco di fianco su tutta la linea. Due trincieramenti inoltre si rizzarono nell'intorno. La natura petrosa del terreno, che separa le Cave del Redan, non permetteva agl'inglesi di avanzare rapidamente; essi attuarono però molte nuove batterie pressoché tutto di mortai e i loro artiglieri lanciavano palle che colpivano anche il palazzo di Menzikoff a Sebastopoli. I francesi dirigevano un approccio separato contro il piccolo Rcdan alla destra di Malakoff, per piantarvi batterie contro la squadra russa, che fu la gran cagione di tutte le difficoltà incontrate dagli alleati dal principio dell’assedio,

Pel caso, che l’armata russa fosse obbligata di lasciaro la parte meridionale di Sebastopoli, fu costruito un ponte sulla baia, onde guarentire la ritirata delle truppe, e le comunicazioni fra il forte Niccolò ed il forte Catarina.

(Disp. tel.) Ai 9 Omer pascià parti per la Crimea. Dentro il mese di luglio gli alleati ricevettero un rinforzo di 35 mila uomini, 12 mila dei quali però trovano negli ospedali non potendo sopportare il clima della Crimea.

Ai 9 arrivò a Marsiglia il generale MacMahon che va in Crimea per assumere il comando della divisione, che stette sotto il comando di Canrobert.

A Marsiglia e a Tolone continuano gl’imbarchi di truppe per la Crimea.

(Disp. tel.) Nel prossimo inverno il campo di Maolak avrà 60 mila uomini almeno.

Il Governo inglese ha fatto e la grandi apparecchi di vestiti con pelli pei suoi soldati che sono in Crimea.

Si prepara una legione scandinava di 12 mila uomini. Il dottore svevo Munck di Rosencheld è partito alla volta di Londra per combinare sul proposito. Munie è il presidente di tutte le società operaie della Svezia ed ha una grande influenza; il perché potrà facilmente trovare fra i suoi connazionali 12 mila uomini in servigio dell’Inghilterra.

Relazioni autentiche (alla Presse di Vienna) dicono più che probabile la caduta di Kars anche prima della fine di agosto; ed allora tornerebbe oltremodo difficile impedire ai russi il possesso del territorio asiatico, di cui avrebbero in mano la chiave.

Da Varsavia si annunzia che Kars era circuita anche dalla parte di sudovest per opera della divisione di Biklanoff, la quale per lo addietro era un corpo volante.

(Disp. tel.) Tutte le disponibili truppe ottomane nell’Anatolia ebbero ordine di marciare sopra Erzerum.

(Disp. tel.) I turcomanni si diedero a devastar le coste del Mar Caspio e le rive del Volga. Parecchie navi russe furono da essi saccheggiate. (Sarà bene attendere la conferma officiale di questa notizia).

AFFRICA

(Disp. tel.) Due reggimenti furono spediti da Costantinopoli a Tripoli contro i ribelli capitanati da Gurma. (Non si ha però la notizia se i reggimenti ausiliari sieno arrivati in tempo).

Ali pascià Cireas governatore generale del Sudan nelI’Affrica centrale domanda rinforzi, onde resistere alle truppe di Rass-Ali re dell’Abissinia, che mossero ad invadere il Gheltabat sul confine del dominio egiziano alle sponde del Nilo.

PERSIA

Si parla molto di una spedizione inglese, che nel prossimo inverno dovrebbe farsi nella Persia centrale,

AMERICA

(Disp. tel.) Santanna parti dal Mexico.

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

10

07. 50. 67. 55

90. 00. 25. 00

VARIETÀ

Scrivesi dalla Crimea in data dei 31 luglio che a Balaclava era sbarcato Sciamil principe dei Drusi e dei Circassi, proveniente dall’Asia, dove subi perdite rilevanti! Sarà egli vero che Sciamil abbia cercato un rifugio fra le truppe alleate della Tauride?

Giunse a Madrid una signora inglese accompagnata da un suo figlio. Essa dice esser moglie legittima dei deputato Gaminde, il quale trovasi a Madrid con una moglie, che prova d’avere impalmata a Londra, secondo il rito cattolico, il 19 aprile 1827. Il democratico deputato Gaminde è dunque incriminato di bigamia.

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DELLA CHIESA ORIENTALE

Art. 1.

Un profondo ellenico pensatore dei nostri tempi, il quale aiutato dai lumi venutigli dalle sue scientifiche peregrinazioni in Oriente e dai vantaggi di lunga diplomatica carriera, non che dagli studi sulle cose passate, dalle osservazioni sulle cose presenti e dalle congetturali indagini sulle cose future contemplava le piaghe della sua nazione scrutandone la origine, disaminandone il progresso e cercandone il rimedio, vedeva primamente che «il greco popolo fu per siffatta guisa da indocili sentimenti religiosi trasportato ch'egli, quando era minacciato di sottomettere il collo al giogo musulmano, ostinatamente rifiutò di accettare il soccorso offertogli dai pontefici romani, per lo solo motivo che questi addimandavano la riunione della Chiesa orientale alla occidentale; ed esso popolo preferì di perdere la sua politica indipendenza e divenire anzi schiavo d'un barbaro despotismo che di pacificarsi con Roma. Ora in tutto ciò si manifestano le conseguenze di un amor proprio credentesi offeso, e. di un egoismo che non conosceva confini. Ma questo medesimo popolo in progresso di tempo corrucciavasi che il suo clero si allontanasse visibilmente dalle massime e dalle basi fondamentali della cristiana religione (21)a; e i figli di Lutero e di Calvino, mettendo a loro profitto queste novelle stizzose inclinazioni, tanto in Grecia quanto in Turchia cominciarono a seminare gli errori dei protestantismo; e già l’anarchia religiosa, che di questo è il carattere essenziale, allargavasi per modo che un Teofilo Cairy prete greco nativo di Andros si accinse perfino a introdurre una religione, che cairismo denominava e che altro non era che un deismo modificato da innovazioni mascherate di cristiane appariscenze. Queste cose spalancavano un abisso di arbitrarie idee, nel quale sprofondar si volea la Chiesa d’Oriente. Mentre però quell’afflitta cristianità stavasi ritrosa ad abbandonare le avite credenze, e pur nondimeno agitavasi ad un religioso miglioramento, l’uomo, di cui a principio parlammo, l'illustre Giacomo Pitzipios coraggiosamente col proprio esempio additava alla sua nazione il sentiero che polea di nuovo ricondurla non meno al conseguimento sicuro della eterna salute che alla riconquista della temporale grandezza. Ei pertanto ripudiava la separazione infaustamente creata dalla greca arroganza ed alla comunione cattolica rendevasi. Nè qui fe’ sosta; ip? costituivasi fondatore della Società Cristiana Orientale, onde toglier di mezzo in scisma generalo e successivamente nudrito da un orgoglio presuntuoso, da vili passioni e da individuali interessi (22)b. La magnifica intrapresa d'altronde avea bisogno ancora di una istorica e filosofica esposizione che illuminasse i giacenti nelle tenebre dell’errore e loro addimostrasse i mezzi di risorgere ai benefizi dell’unico vero. Indi una dottissima Opera, egli alle stampe metteva, nella quale pertratta della separazione della Chiesa orientale e della sua riunione con quella di Roma (23)c. l'Univers, favellando di quest’Opera e del suo autore, scriveva: «Pitzipios ha il grande e rarissimo merito di possedere perfettamente la materia che forma l’oggetto del suo libro. Figlio della Chiesa orientale, versatissimo nello studio della origine, della istoria e di tutto il passato della medesima, conosce similmente l'attual sua situazione. Cresciuto nel suo seno, nudrito dei suo latte, imbevuto fin dall’infanzia e delle sue dottrine e dei suoi pregiudizi ed anco dei suoi odi, in questi ultimi tempi, dopo averne compiutamente svolte ed esaminate le prevaricazioni, abiurò lo scisma per abbracciare la verità cattolica. La sua testimonianza non può adunque esser sospetta; essa è di tal natura da fare la più viva e la più salutare impressione sopra gli antichi correligionari di esso scrittore. Egli vide la sorgente delle disgrazie dei suo paese; la scopre ai suoi fratelli, e à questi si rivolge scongiurandoli a chiudere la scaturigine avvelenata. E' non potrebbe darsi circostanza più favorevole dei tempo presente per la disamina di tanta quistione. L’Oriente è sotto la influenza delle più gravi e delle più inattese complicazioni. Nella intima essenza dell’attual guerra, che commuove l'Universo, trovasi una quistione eminentemente religiosa, e, checché ne dicano i parlatori di politica, essa ê il cominciamento di una guerra di religione. La Russia ha almeno la buona fede di dirlo senza mistero; le Potenze occidentali arriveranno a persuadersene e a dichiararlo pubblicamente. É perciò ché l’opera di Pitzipios è di alto interesse. L’indebolimento dei maomettismo sarà necessariamente la conseguenza della terribile lotta, sia che la vittoria arrida agli avversarj, sia che rimanga ai difensori dell’Impero ottomano. Speriamo che lo scisma orientale scapiteravvi a suo pro’. Cosi l'insigne lavoro di Pitzipios viene in buon punto potendo esso servire allo sviluppo della verità cattolica e alla dilatazione dei regno di GESÙ CRISTO, il cui visibile rappresentante in terra è il Pontefice supremo della Chiesa romana (24)d. Premessi questi cenni, ciascun sarà convinto agevolmente della vitale importanza dell’Opera; e noi ne andremo tenendo a mano a mano proposito, nella fiducia pure che le relative analisi rifletteranno non poca luce per lo intendimento degli arcani viluppi della orientale quistione.



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1855 ROMA 23 AGOSTO N 99

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Lord John Russell chiamava ultimamente l’attenzione della Camera dei Comuni sulla quistione della guerra. E dopo aver dichiarato che ino ad oggi la situazione rimane sempre la stessa, raie a dire che la Turchia continua ad essere minacciata nelle sue frontiere asiatiche e in Crimea le truppe alleate sono in sul punto di essere aggredite da una forte armata russa accresciuta da tutte le milizie e nuove reclute che vengono e verranno dalla Polonia, rende omaggio allo zelo dimostrato dal re di Piemonte, per la causa europeo, inviando sul campo delle battaglie uno scelto numero di soldati (cioè buon numero di scelti soldati) i quali giustificheranno in Crimea la loro antica riputazione. E fin qui la parlamentaria concione progredì per la sua via naturale. Ma l’oratore appena gli usci dalle labbra il Piemonte e il valore dei suoi soldati, s’intese spinto a manifesta re che «se il re di Sardegna e il suo governo agirono in questo modo, esponendo il loro paese a immediato pericolo in favore dell'equilibrio europeo, essi hanno il diritto di ottenere l'appoggio morale dell’Inghilterra per lu causa del miglioramento del governo che regge il Piemonte e l'Italia. Indi con un voto pindarico Russell passeggia dalle cime dell’Alpi nevose alle cime dell’Etna fiammante e da quelle nubilose regioni altro non sente che

«Parole di dolore, accenti d’ira,

«Voci alte e Roche e suon di man con elle

dalle sottoposte lugubri contrade. A cosi miserando spettacolo l'aristocratico spirito russelliano sentesi commosso da insolite tenerezze; e si smarrisce in una espansione di ferventi desiderii che l’Italia abbia la medesima sorte della Spagna la quale oggi libera da ogni pressione straniera (sebbene abbia dovuto cedere alla pressione dell’Inghilterra, che domandolle un contingente da spedirsi in Crimea) cerca di migliorare il suo governo.

Il Times domanda: «Perché Russell pronunciò questo discorso? Per quale scopo di utilità pubblica è privata? E non sa trovare alcun plausibile motivo se non quello che Russell malcontento della sua posizione attuale ed escluso dal potere senza avere il diritto di entrare nell'opposizione (perché appartenente alla più ritrosa aristocrazia), volte sfogare la sua bile con meschine ciarle, con critiche senza fondamento, con un discorso inconsiderato, con declamazioni le più plateali, che nessuno oserebbe pronunciare se non che nella Camera dei Comuni a Londra, dove possono esser dette tutte le scipidezze, e dove tutte le balordaggini debbono esser tollerate, Russell si limita ad allusioni, indica difficoltà che non risolve, suggerisce spedienti che non ha il coraggio di difendere.

Ma checché ne pensi il Times e tutto il giornalismo alemanno e francese, anche Palmerston, che recitò la parte di oppositore a Russell, convenne poi che tutti gli sforzi dell'Inghilterra tenderanno a raggiungere lo scopo additato da Russell, il quale i persuaso che la voce dell'Inghilterra si la sentire pel miglioramento del bel paese, che Apennin parte e il mar circonda e l’Alpe. Dunque i destini della penisola italica saranno assimilati a quelli della penisola iberica! E quali saranno questi aurei destini che ci sono impromessi? Per farne le conghietture, e’ sarà mestieri conoscere le odierne condizioni della Spagna, sul cui modello Russell e Palmerston vogliono rialzare il genio, l'attività e la potenza intellettuale degl’Ilaliani.

Invocheremo pertanto l’autorità dei più recenti giornali di Madrid per sapere la sorte che ci aspetta. El Faro national ci dice che «in alcun altro paese non trovasi una situazione morale, politica ed economica che possa eguagliarsi alla deplorabile situazione della Spagna.» El Correo universal afferma che «la Spagna attraversa una crisi, che ha pochi esempi nelle storie delle nazioni» e ripete che «il Governo manca di ordine, di moralità e di patriotismo.» Las Novedades vedono che «il popolo spogliato dei suoi generosi sentimenti è reso vittima di politici speculatori.» Finalmente le democratica di puro sangue Soberania nacional confessa che «secondo i calcoli da lei fatti, il governo della rivoluzione di luglio ha già commesso cinquecentoquarantanove iniquità!» (25)a

Or questi adunque sarebbero i miglioramenti che la ipocrita commiserazione russelliana vuole introdurre in Italia, onde ricompensare l’alleanza del Piemonte, il quale (secondo che riflette la Gazzetta di Milano) i in procinto di essere l’emulo del Portogallo, una specie di provincia inglese? Cosi andrebbe veramente bene! una specie di provincia inglese anche tutta l’Italia! Ma dalle Alpi a Scilla non havvi più un solo, che sia disposto a ricevere siffatte straniere suggestioni; quelli ancora che in altri tempi adoravano gli oracoli del Tamigi, ora son persuasi che di lor sangue si volte sempre e si vuole far traffico a totale vantaggio della londinese mercatura diplomatica.

Quale poi l’odierno scopo di Russell e di Palmerston in riaccendere fra noi la fiaccola di politiche sovversive agitazioni? Essi parlarono senza mistero; amerebbero che il genio, l'attività e la potenza intellettuale degli italiani accorressero in Crimea, onde riempiere i larghi vuoti rimasti negl’inglesi battaglioni, che, come dice Titus Livius londonensis, furono vel ferro vel fame consumpti! Quindi la pretesa rigenerazione peninsulare consisterebbe in un tremendo sagrificio per arginare i pericoli che la preponderanza moscovita la prossimi vedere agl’interessi dell'Inghilterra.

Ma si dirà che questa volta dopo il sagrificio verrà sicuramente il premio; e questo sarà che l’Italia diverrà un’autonoma colonia della libera e felice Inghilterra! Questa volta adunque le promesse saranno adempiute; ed è perciò che dobbiamo in precedenza considerare le beatitudini che d’ogni lato affluiranno su questo paese, che Palmerston chiama tanto benedetto dalla natura!

E a ben conoscere la invidiabile sorte che ci attenderebbe a braccia aperte, egli è d’uopo vagheggiare un tratto la sorte della madre patria, di cui saremmo necessariamente una dipendenza, una emanazione! Lasciamo che il quadro siaci dipinlo dal classico pennello della democratica Soberania nacional, che già in Ispagna fruisce quei beni, ai quali anche noi dovremmo, quando che sia, partecipare. Eccovi il quadro che vi offre la Soberania: «E l’Inghilterra? Osservatela! Che vedete? Un volgo affamato, ignudo a pie’ d'una opulenta ed orgogliosa aristocrazia; una massa enorme di popolo senza diritti civili né politici; una mostruosa gerarchica organizzazione, e, per compimento, un governo da commedia, in cui la libertà è una illusione, siccome avviene ovunque le forme politiche non poggiano sur una buona organizzazione sociale. Or sarà egli vero che il popolo inglese s’interessi all’esito favorevole di una lotta, dalla quale non ha da sperare alcun vantaggio? Sarà egli vero che il popolo inglese voglia sagrificar la sua vita pelle battaglie, i suoi sudori in una guerra, che torna a vantaggio solamente dei suoi padroni? Nò. Il popolo britannico ha già conosciuto abbastanza in che consistono le instituzioni che gli si dipingevano come le migliorj. Inghilterra! Inghilterra! Paese delle orribili contraddizioni! I)a pu lato pu lord, che abbaglia il mondo con la sua magnificenza, dall'altro centomila cenciosi e scarsi indigenti! E vuolsi che questi centomila straziati indigenti, che non hanno pane, né deritto a chiederlo, che non sono proprietari, né possono essere eletti ned elettori, vadano o mandino i loro figli a morire inceneriti dalla mitraglia russa o esinaniti dalle privazioni in lontanissimo paese?......»

Che risponde Russell a questo? Perché invece di fare il medico in. casa altrui, non cura e non guarisce le piaghe che grondano sangue in casa propria? Le sue ingiuriose e gratuite declamazioni contro i Governi, che non anglicizzano, perdettero il prestigio di una volta! E questo è pure un gran bene dovuto alla esperienza e al disinganno.

I giornali viennesi assicurano che la formazione a Novara di una legione italiana in servizio dell’Inghilterra abbia dato argomento al gabinetto cesareo per una Nota, che già fu spedita a Londra, E la Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna annunzia che le relazioni fra il Governo austriaco e il Governo inglese, da qualche tempo, si sono di molto raffreddate, L’Armonia poi ci la sapere che «l’Austria, sulla quale tanto contavano i Potentati occidentali si adombra sempre più per ora stettesi paga ad esprimere officiosamente i suoi lagni e il suo rammarico per l’improvviso mutamento di politica; ma ’è certo che, sé le cose procedessero di questo piede, ella adoprerebbe la sua influenza in ben altra guisa. E un giornale di Vienna più esplicitamente ci la intendere «doversi convincere l’Inghilterra ch’ella va incontro alla più funesta delle crisi, e che in fin dei conti troverà non avere sul continente europeo un solo alleato disposto, per interessi specificamente inglesi, a sparare un fucile e spendere un centesimo!»

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La ministeriale saldbanica Revolucao de septembro profonde i più iperbolici encomii al Governo spagnuolo per avere stretto alleanza con le Potenze occidentali nella guerra contro la Russia. Al benevolo giornale lisbonino risponde il madrilese Clamor publico che «in grazia della intervenzione in Crimea, verrà un giorno che la Spagna non avrà forza né mezzi sufficienti a guarentire il proprio territorio, e il suo fato sarà ch’ella si rimanga schiava o di una o di altra Potenza»; il che significherebbe, secondo quel famoso verso del Filicaia, per servir sempre o vincitrice o vinta.

Mentre tanti articolisti si stemperano il cervello per antivedere quali saranno i destini del popolo spagnuolo, la Estrella se n’esce con una semplicissima e naturalissima similitudine, mediante la quale pretende dare a tutti una categoria spiegazione. «Il popolo, ella dice, 'è ordinariamente come una bestia apparecchiata a che altri la cavalchi, e montavi su è il più ardito è il più forte.» Ma, ove la storia dovesse veramente finire a questo modo, come rimarrebbonsi que tanti altri faccendieri che a manca e a diritta saltellano per assidersi sul vuoto dorso della gran bestia? Anche a questo con altra similitudine risponde la Estrella. «Ne drammi politici gli attori, che sono i più applauditi alle prime scene, possono esser sicuri che al termine del dramma saranno i più orribilmente fischiati.»

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(Disp. tel. Danzica 11) l'ammiraglio Penaud al ministro francese della marina scrive: Il bombardamento di Sweaborg ebbe un intero buon successo: uno sterminato incendio, che durò 45 ore, divorò quasi tutti i magazzini e le provvigioni dell'arsenale, che non offre più se non rovine: parecchi magazzini russi di proiettili e di polvere fecero esplosione; il nimico riceve un colpo terribile e prova perdite enormi, mentre quelle degli alleati sono insignificanti tanto nel personale, quanto nel materiale delle flotte, i cui equipaggi sono nel più grande entusiasmo. Un solo marinaio inglese rimase morto nel bombardamento di Sweaborg!

(Danzica 17) La città di Sweaborg è interamente distrutta, tranne le fortificazioni! Le flotte si allontanarono dalle acque di Sweaborg; e tornarono parte a Cronstadt, parte a Nargen.

Sweaborg, città di Finlandia situata nel golfo dello stesso nome, trovasi prossima ad Elsingfors, di cui era la altri tempi una specie di dipendenza e di baluardo; ed è lontana 412 verste da Pietroburgo. Le ragguardevoli opere onde la munirono gli svedesi, e quelle, che vi aggiunsero i russi, dopo che nel 1789 l’ebbero tolta ai primi, le danno una grandissima importanza. Il forte esteriore nominasi Gustavswoerd; quasi tutte le altre fortificazioni sono costruite nella roccia sopra sette isole, armate di batterie formidabili, ed unite l’una all'altra col mezzo di ponti di barche. Questa catena di opere fortificatorie è tirata tutta all'intorno delle principali cittadelle, che torreggiano sulle più ardue alture, e convergono molte loro batterie a dominare l'ingresso di Elsingfors, Ora «da tutte le notizie del Baltico risulta, come osserva il Corriere Italiano, che gli ammiragli delle flotte alleate ricevettero dai respettivi loro Governi l’ordine di tentare una qualche impresa, onde non lasciar trascorrere il tempo propizio alle operazioni senza aver fatto altro che distruggere è catturare piccoli navigli, e bombardare punti di poca è niuna importanza. Indi gli ammiragli si accinsero alla conquista di Sweaborg, che certamente avrebbe ecclissata la gloria di quella di Bomarfund. E se agli alleati fosse riuscito di far tacere le batterie di Sweaborg, essi avrebbero conseguito ancora l'incalcolabile vantaggio di aprirsi la via conducente ad Elsingfors, di cui si sarebbero agevolmente impossessati. Ma i più recenti dispacci recano che il bombardamento continualo per diversi giorni mandò in Gamma soltanto la città e l’arsenale, e che le fortificazioni russe, la cui distruzione soprattutto voleasi, restarono com'erano pria del bombardamento, sebbene dicasi compiuto con intero buon successo. E sembra che gli occidentali abbiano rimessa a tempo più opportuno la espugnazione di queste fortificazioni, che d'altronde i russi credono imprendibili. Forse aspettano truppe da sbarco, mercecché senza esse tornerebbe sempre inutile qualunque rinnuovato tentativo contro Sweaborg. Intanto, preparandosi ad efficaci e memorande intraprese, tornarono a praticare vantaggiose esplorazioni presso Nargen e presso Cronstadt.

Un dispaccio di Simpson avvertiva che all’alba del 19 sarebbesi aperto il fuoco delle batterie degli alleati contro Malakoff, come fu interpretato da noi, è contro Sebastopoli come interpretarono altri. Ma era ragionevole la nostra interpretazione, imperocché non potevamo supporre un bombardamento contro Sebastopoli senza la preventiva conquista della posizione di Malakoff, e di questo fatto che sarebbe stato della più alla importanza non ebbesi alcuna notizia, tranne quella di una corrispondenza della Gazzetta di Milano recante che verso il 10 la torre di Malakoff era saltata in aria con la perdita di 4 mila francesi morti nelle trincee. Indi poteva sussistere che ai 12 avesse cominciato il combattimento generale contro Sebastopoli. A questa notizia però si opponeva il dispaccio di Simpson, che all’alba del 19 rimetteva l’apertura del bombardamento. Né ciò ancora è tutto. Pare che veramente ai 12 principiasse il bombardamento, imperocché un viennese dispaccio afferma che «il bombardamento di Sebastopoli ricominciò il 17. E quale ne fu la conseguenza? Il dispaccio medesimo dice che «gli assediati risposero vigorosamente e fecero tacere le batterie degli alleati. Or come conciliare il dispaccio viennese con quello di Simpson? Il primo parla di fatti anteriori al 19, il secondo parla di ciò che sarebbesi operato all’alba del 19. Ammettendo pertanto la presa di Malakoff, perché senza essa non si può ammettere il bombardamento contro Sebastopoli, si spiega pure la irruzione delle truppe di Liprandi dalla parte della Cernaia non operata ad altro fine che a' prendere alle spalle l’esercito francese impossessatosi di Malakoff. E sembra che questa irruzione avesse molto progredito, imperocché non bastarono a reprimerla i corpi inglesi, piemontesi e turchi che stavano sulla Cernaia, ma dovettero accorrere quattro divisioni francesi, la cui sopravvenienza costrinse Liprandi a ritirarsi sulle alture di Makensie. Supponendo perciò che alla mattina del 16 queste quattro divisioni francesi si distaccassero dal corpo di operazione contro la parte di Sebastopoli, può essere che il bombardamento si sospendesse è si rallentasse in aspettando il ritorno delle quattro divisioni distaccate. Similmente le batterie che tacquero il 17 e che doveano ricominciare il fuoco all’alba dei 19, significano forse che Liprandi avesse ritentato un avanzamento delle sue truppe, il perché i francesi si trovarono nuovamente costretti a far fronte anche a queste. Dal complesso delle notizie emerge soltanto che grandi azioni guerresche s'impegnarono in Crimea. Il telegrafo annunzierà fra qualche giorno a chi sia rimasta la vittoria.

STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

Ai 16 l’ambasciatore francese Bourqueney presente all’imperatore d'Austria uno scritto autografo del suo sovrano.

PRUSSIA

Il re e la regina di Prussia si preparano a intraprendere verso i primi di settembre un viaggio alla volta di Konigsberga.

IMPERO FRANCESE

I prigionieri russi, che tornano in patria, furono presentati all’imperatore Napoleone, che gli accolse con somma benevolenza.

Ai 14 si vociferava sommessamente nel gabinetto del ministero di Polizia in Parigi che due donne velate circondate dal più profondo mistero, domandarono con pressantissime instanze di parlare il giorno 13 all’imperatore, mentr’egli trovavasi alle Tuilleries; e che, dopo qualche difficoltà, elleno essendo state ammesse alla udienza imperiale rivelarono un ragguardevolissimo deposito di armi e di munizioni da guerra, il quale fu poi veramente trovato, secondo le date indicazioni.

Il ministro dell’interno ai 14 per ordine dell’imperatore gettava la prima pietra dell’Astio imperiale pei lavoranti convalescenti, che sarà edificato a Vincennes.

Abdel-Kader è nominato membro della Società Asiatica di Parigi.

A 15 il Ponte dell'Alma, che si costruisce sulla Senna a Parigi, la aperto alla circolazione dei pedoni, dei cavalli e delle piccole vetture in una provvisoria larghezza di 12 metri.

Ai 16 Canrobert giunse a Parigi con Comely suo aiutante di campo e con Molens suo uffiziale di ordinanza. Con decreto imperiale del 18 Canrobert é Domina to Senatore.

La regina Vittoria arrivò a Parigi il 18 alle ore 7 e venti minuti dopo il mezzogiorno. Traversò per una lunghezza di 14 chilometri una doppia fila di truppe e di guardia nazionale. La popolazione accorsa in gran folla era piena di entusiasmo.

Il servigio militare a Saint-Cloud, durante il soggiorno della regina d’Inghilterra, è fatto dagli zuavi della guardia imperiale. Domani grande rivista al Campo di Marte.

SPAGNA

I guerriglieri Tristany, Borges, Suizana ed altri sparpagliano le loro forze in piccole schiere; e spiano l’occasione favorevole onde riunirsi a piombare improvvisamente su qualche piazza è colonna di truppe per procurarsi nuove armi e munizioni.

Il capitano generale di Barcellona pubblicò un nuovo bando, che minaccia terribili pene a chiunque prestasse soccorso ai carlisti. Una considerevole multa é imposta a qualunque Comune che non resistesse ad una guerriglia inferiore a 20 uomini.

GRECIA

In Grecia, la preponderanza degli agenti dello czar si allarga e si diffonde apertamente ogni di più. Ê imminente in questo significalo, un cambiamento anche nei Consigli reali.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La città di Vindeau fu bombardata da due piroscafi alleati. Solo un edifizio doganale andò in fiamme.

Il generale Gortschakoff spedi la duodecima e decimaquinta divisione di fanteria della Bessarabia verso Ismail.

I giornali di Vienna parlano di una dichiarazione dei gabinetti di Londra e di Parigi intorno alla probabilità di una guerra sul Danubio. Pare che nella futura primavera si pensi togliere alla guerra ogni restrizione locale.

Il generale Tottleben, che si è perfettamente ristabilito in salute dopo la malattia, che, secondo alcune corrispondenze giornalistiche, lo fece discendere al sepolcro, comanda una legione di ventimila operai pei lavori di fortificazione e dentro e fuori di Sebastopoli. A mostrar la energia di questi lavori basti dire che sui primi di aprile dai forte della Quarantena alla baia del Carenaggio i russi aveano soltanto 13 batterie, ed oggi ve ne hanno 53!

Notizie pietroburghesi assicurano che Sebastopoli è fornita di viveri per un anno sufficienti ad una guernigione di 100 mila combattenti.

Un dispaccio da Costantinopoli avvisa che gli alleati piantarono 56 batterie per fulminare la prima linea di difesa della Karabelnaia; proiettili e munizioni d’ogni maniera si accumularono nelle trincee pei dl del bombardamento.

Un dispaccio da Varna a lord Panmure in data del 17 annunzia che nell'attacco dato via Liprandi la mattina del 16 contro le linee degli alleati sulla Cernaia, i russi perdetteno un 5000 uomini, e un 400 di loro rimasero prigionieri. I russi furono respinti dalle divisioni di Herbillon, Camou, Faucheux, e Morris. I sardi sull’ala destra combatterono con istraordinario valore. Lo sforzo principale dei russi fu per impossessarsi del ponte di Tracktyre.

(Disp. tel.) Scrive Pelissier che nell’attacco del 16 i russi di Liprandi si presentarono con 5 divisioni, 6000 cavalli, 20 batterie e col fermo proposito di occupare il monte di Tediuchin. Dopo aver passato il fiume della Cernaia essi accumularono gli strumenti degli zappatori con fascine abbandonate nella fuga. Una batteria inglese era sopra il monticello; i piemontesi prestarono un potentissimo concorso. Lasciarono i russi sul terreno 2500 morti almeno con 38 ufficiali; nelle ambulanze francesi 1020 soldati; tre generali uccisi; 400 prigionieri. Le perdite degli alleati consistono in 181 morti e un 800 feriti.

Il generale Montevecchio, che fu pericolosamente ferito nella fazione del 16 è un valoroso uffiziale. Ê nativo di Fano, ma in fresca età trasse in Piemonte, e fece i suoi studi nell’accademia militare di Torino.

Alla vigilia della festa nazionale del 15 dicevasi a Parigi che Pelissier avea chiesto un rinforzo di altri 50 mila uomini e che il governo affrettavasi a farne la spedizione in cotanta furia che la strada ferrata di Lione venne ritenuta per tutte le notti a conto del governo medesimo dalla sera del 13 fino al 21 di questo mese pei trasporto degli uomini e delle munizioni.

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 ½ per 100 aperto, chiuse

17

67. 50. 67. 45

00. 00. 00. 00



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1855 ROMA 25 AGOSTO N 100

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Parlasi ancora della chiusura del Parlamento britannico e degl’incidenti che accompagnarono il fine della tempestosa sessione. L’ultimo vale che si scambiarono il Ministero e i rappresentanti del paese non è di (al natura da farci concepire un’alta idea dell’armonia che esser dovrebbe fra i poteri dello Stato. In altri tempi le Camere erano di lame e di soccorso al Governo in tutte le sue bisogne; oggi credono che la loro missione abbia uno scopo onninamente diverso. La sessione, che si chiuse, non fu che una terribile lotta, nella quale il Parlamento studiossi per ogni guisa a sostituire la propria all’autorità del Ministero e della Corona. La Camera de' Comuni si richiamò lei sola avere il diritto li sopravvegghiare alle operazioni della guerra e di conchiudere, quando che sia, la pace. Palmerston protestò (ma con blande e sommesse parole, ed in atto quasi di chi chiede perdono) per salvare le costituzionali prerogative della Corona contro le incostituzionali pretensioni. Lo spirito dunque della Camera non è più solisticamente cavillatore ma palesemente rivoluzionario. Ë questa una pericolosa infermità del rappresentativo sistema, che un di chiamavasi la gloria del Tamigi. Forse l'odierna Europa è destinata ad essere spettatrice di ruinosi subbugli, che minacciano l’aurifera imperatrice de' mari, la quale pur dianzi, lontana e tranquilla istigatrice, contempiava i ruinosi subbugli dell'Europa.

A render poi più comico il termine del dramma parlamentario, l'aristocratico genio di lord John Russell mascherossi di democratiche sembianze ripetendo le omai viete elegie le quali un tempo si ritennero in luogo d’incantesimi efficaci a produrre la risurrezione di certe nazionalità, e promettendo a queste la voce e l'appoggio morale dell’Inghilterra in ricompensa futura del concorso attivo e dell’aiuto materiale delle medesime nella guerra contro la Russia. E Palmerston, che surse a fare impugnativa risposta, favellò in guisa che approvò anzi ampliò le poetiche vedute dell'audace proposta. Cosi una guerra incominciata per la conservazione dell’equilibrio europeo vorrebbesi trasformare in una guerra di rovesciamento dell’equilibrio medesimo. Indi sempre più chiaro apparisce che nello intendimento russelliano e palmerstoniano la conservazione di questo equilibrio riducesi alla conservazione degl'interessi britannici minacciati dalla Russia specialmente nei latissimi possedimenti delle Indie (26)a.

Ma tali utopie di europea sovversione messe in campo per assicurare la stabilità della inglese potenza, riportarono già la condanna della pubblica opinione; le idee di qualunque partito le ricevettero con assoluto disprezzo. La Francia stessa, benché alleata dell’Inghilterra, la Francia che sente di avere una propria forza, che in questo secolo ancora passeggiò dalle Alpi alle Piramidi, dal Mansanare al Reno, e, come irresistibile fulmine di Giove, scoppio da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar; la Francia per mezzo di tutto il suo giornalismo ripudiò le russelliane tergiversazioni; ché non volte esser tenuta complice in una manifestazione non sai se più di spavento che di debolezza. E quanti pure in Inghilterra amano veramente l’onor nazionale altamente gridarono e contro Russell e contro Palmerston. L’Austria poi, prendendo sul serio le ardite concioni del Parlamento, ne fe’ subbietto di querimonie, le quali addimostrano che fra Vienna e Londra non esistono più le amichevoli relazioni del 2 dicembre.

La regina Vittoria intanto trasse in Francia; le accoglienze fattele dall’imperatore Napoleone, lo splendore delle feste che celebrarono il suo arrivo e allietano il suo soggiorno a Parigi, l’entusiasmo del popolo, la vivacità e la eleganza d’ogni ordine di cittadini, le rendono testimonianza che la fiducia dei francesi nella loro nazionale fortezza è un buon curioso contrapposto alle inquietudini e alle trepidezze britanniche. Fra tutte le parti belligeranti, la Francia sembra esser quella che meno si occupi della guerra; ed essa d'altronde è che con maggior vigoria resisté all’impeto del colosso settentrionale.

Nel Baltico gl’inglesi aprirono un tremendo bombardamento contro Sweaborg. Le conseguenze furono parecchi incendii nella piccola città; le fortificazioni e le batterie russe non ne risentirono gran danno. Alcuni bastimenti britannici ne rimasero qual più, qual meno malconci (27)b. Indi la flotta occidentale ritraevasi ad esplorare in altre parti. Napier tornossene in Inghilterra preceduto dall’annunzio della distruzione di Bomarsund. Da qual altro fatto, almeno di eguale importanza, sarà preceduto il ritorno del successore di Napier?

Le cose della Crimea, seconda i dispacci ricevuti, assunsero un ben grave carattere; ma varie le notizie telegrafiche, indi a libito le interpretazioni. Parea che gli alleati avessero occupata la posizione di Malakoff, d’onde poi cominciarono il bombardamento contro Sebastopoli, ma oggi si viene a dire che il fuoco de' cannoni continuava soltanto per proteggere i lavori di approccio a Malakoff. Quel che non si revoca in dubbio è l’aggressione falla dalle truppe di Liprandi alle linee degli alleati sulla Cernaia, dove stavano a difesa i turchi, gl’inglesi e i piemontesi. Che Liprandi la mattina del 16 penetrasse in queste linee sembra positive; che avvenisse degl’inglesi e dei turchi non è detto. Furon forse preventivamente chiamati ad operare altrove? Sarebbesi annunziato, mercecché i generali sono stati sempre solleciti a farci conoscere qualunque nuova destinazione dei rispettivi eserciti. Sarà pertanto vero che Liprandi irrompesse contro il piccolo corpo dei piemontesi soltanto? In tal caso il valore italiano avrebbe veramente dato prova di straordinario eroismo facondo fronte a un armata di 50 mita russi almeno, impedendole di avanzarsi e guadagnando il tempo occorrente a che sopraggiungessero quattro divisioni francesi che decisero la ritirata del nimico. (28)c

Dall’Asia nulla di nuovo. Murawieff è sempre fra Kars ed Erzerum. Se i turchi assediati non hanno un vigoroso soccorso, il paese anatolico non può sfuggire alla conquista del moscovita.

Quanto alle ricerche alleanze nella guerra, a favore della Russia si travedono le simpatie della Unione americana, che alla prossima primavera minaccia d’inviare una sua flotta al Sund col pretesto di piati con la Danimarca; le simpatie poi della Prussia sono in sul punto di mutarsi in aperta operosità; del che si avvede l'Inghilterra, la quale già prende posizioni marittime che possono adombrare la Germania. A favore delle Potenze occidentali accedé anche la Spagna; ma le sue soldatesche tuttavia debbono spedirsi, e forse la spedizione troverà molti ostacoli, che noi andammo accennando, nella pubblica opinione.

GIORNALISMO

l'Union rimprovera Palmerston per le strane e assai gravi parole da lui pronunciate nella risposta al discorso di Russell. «Ê egli questo il modo, chiede la Union, con cui la indipendenza degli Stati, i diritti della sovranità, la libertà dei Governi, debbono considerarsi e rispettarsi dal Ministero di una nazione potente e formidabile?»

Oesterreichische Zeitung guarda con occhio d’ironica pietà «la gioia, non si sa bene se mascherata è sincera, manifestata dai giornali prussiani per lo supposto ritorno dell’Austria a quella politica di neutralità, che dovrebbe condurre ad una rottura con le Potenze occidentali e a prender parte a vantaggio della Russia.» Indi avverte essi giornali prussiani a volerai intimamente persuadere (cosa un po’ difficile!) che «l’Austria perdura sul terreno dell’alleanza del 2 dicembre e che in questo terreno si manterrà si per adempiere senza alcuna variazione le diplomatiche sue obbligazioni, si per guarentire il suo interesse; e che perciò la naturale posizione dell’Austria sarà sempre una posizione assolutamente ostile alla Russia.» Si ha officiale notizia che l’ambasciatore russo appo la Corte cesarea non abbia mosso alcun richiamo per lo esplicativo articolo dell’Oesterreichische Zeitung. Certe assicurazioni giornalistiche, che ordinariamente non assicurano nulla, sogliono passarsi senza crederle meritevoli di seria considerazione.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Scrivesi da Parigi alla Indépendance belge che il Governo napolitano ordinò a tutti i suoi agenti di non rilasciare passaporti per l’estero a sudditi del regno delle Due Sicilie se preventivamente non si obbligano in iscritto di non arruolarsi in legioni straniere.

PIEMONTE

Ai 18 il duca di Grammont ministro di Francia in Torino, per ordine della sua Corte, si congratulò col Governo sabaudo per le prove di straordinario valore che il corpo sardo di spedizione in Oriente diede nella battaglia del 16 sulla Cernaia, come risulta da tutti i rapporti pervenuti all’imperatore dei francesi.

Il Comitato della Emigrazione italiana in Genova si la un dovere di annunziare i nomi dei generosi cittadini che hanno straordinariamente soccorso la Emigrazione in occasione della rinnuovatasi epidemia del colera. David Leoncini diede lire 30, il marchese Ata Ponzoni lire 100, un innominato lire 15.

Dei 22 mila abitanti di Sassari, non ve ne rimasero che circa 10 mila; gli altri per fuggire la influenza del colera, che domina in quella città, ripararono fra le montagne di Niedelu, di Oli, in Alghero, al Capo di Sopra, a Bonorva, a Guspini e pochissimi a Cagliari.

La Gazzetta popolare di Cagliari dice che il serio e sanguinario ammutinamento dei coscritti in quel paese, come lo qualificarono i giornali di Torino e di Genova, si riduce al progetto di una dimostrazione che volea farsi contro la leva e la guerra della Crimea.

RUSSIA

I negozianti prussiani che esportano piombo debbono affermare con giuramento che il piombo non è destinato ad alcuna delle parti belligeranti. I disertori polacchi, che rifuggono in Prussia, aumentarono sopra modo; il Governo di Berlino diede ordini rigorosi alle autorità della frontiera di arrestarli e consegnarli immediatamente alla Russia.

Il principe di Prussia tornato da Pietroburgo recò, a quanto dicesi, rivelazioni politiche della più grande importanza. Laonde portossi subito a informarne il re ad Erdmansdorff.

IMPERO FRANCESE

Scrivesi da Parigi che Canrobert assumere il commando di un gran campo francese ai confini!

INGHILTERRA

La «migrazione polacca ha vivamente protestato contro il meeting presieduto da Hanington, dichiarando nimici della Polonia i promotori di quella riunione.

SPAGNA

Il ministero, dopo avere esaminati gli avvenimenti di Badaioz, ha rimosso il governatore Curro, sostituendogli Montemayor ch'era governatore di Teruel.

A quest'ora lo spurgo della guardia nazionale di Barcellona dovrebb’essere terminato. Allorché cominciavasi la operazione depuratoria, il nuovo inspettore di quella città fece alle milizie una allocuzione sulla necessita della riforma delle medesime, e conchiudeva: «Ricordiamoci, militi nazionali, che la mala organizzazione di questa instituzione cagionò la perdita della libertà in tempi di trista memoria, ed è per lo stesso motivo che l'autorità veglia perché oggi non abbia il tracollo di altre volte. Unione e fiducia adunque nelle provvidenze adottate dall'autorità, concorso di tutti i buoni liberali per condurle a buon termine; e siate sicuri che la libertà sia per tal modo raffermata sopra inconcusse basi per sempre! Una specie di spavento notturno misa in agitazione i barcellonesi. Trattavasi di una congrega di congiurati che aveano statuito di impadronirsi di circa 2000 fucili tolti alle guardie nazionali, approfittando dei momento che queste armi dal palazzo municipale si trasportavano alla fortezza di Atarazonas. Avvertito della trama il capitano generale prese le opportune disposizioni perché la pubblica tranquillità non fosse nuovamente turbata; e i fucili furono senza alcun impedimento rinchiusi nella cittadella.

Si crede abbandonata la idea di operare a Madrid la riduzione della milizia nazionale, che vuolsi non meno pericolosa di quella di Barcellona.

A Madrid il 17 agosto si fece un tentativo di manifestazione sediziosa, ma il Governo adottò forti provvidenze e l'ordine pubblico non fu alteralo.

GRECIA

Una grande agitazione domina in Atene. Dal 10 in poi la città é continuamente percorsa da numerose pattuglie.

Re Ottone continua pur sempre a volere rimosso il generale Kalergis dal ministero della guerra, sostituendogli il generale Botzaris, il quale tornò da Pietroburgo dove trasse ad ossequiare il nuovo czar Alessandro. Le Potenze occidentali sostengono Kalergis, e, qualora avvenisse la sua remozione, tutti gli altri ministri sono disposti a dimettersi; ed in tal caso, oltre il mutamento di tutto il ministero, si temerebbero anche più gravi conseguenze.

MONTENEGRO

Or ha due anni e mezzo, il Montenegro era minacciato da un esercito turco sotto gli ordini di Omer pascià, e questo paese, malgrado il valore dei suoi abitanti, avrebbe dovuto sicuramente soccombere. Se l'Austria non fosse andata in suo soccorso. Ora in ricompensa dei benefizii ricevuti i montenegrini invadono di tanto in tanto il territorio austriaco. Questa loro au' dacia si attribuisce al protettorato russo, che rende i montenegrini oltremodo insolenti.

Principati danubiani

Il figlio dell’ospodaro valacco recossi a Craiowa per assistere alla benedizione della bandiera di un nuovo reggimento austriaco, che avrà il nome della principessa Elisabetta Stirbey.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Pare che ('Inghilterra voglia in sul serio fare di Heligoland una gran fortezza contro la Germania. l'isola avrà una guernigione non minore di 5000 uomini. In Inghilterra parlano molto male della Prussia, alla quale è rimproveralo di provvedere alla Russia grandi quantità di salnitro e di piombo.

(Disp. tel. Danzica 16) Il buon successo dei bombardamento di Sweaborg é pienamente confermato. Nessun vascello soffri gravi danni. Le perdite inglesi sono 2 uffiziali e 30 marinai feriti; nessun morto; la perdita dei francesi è insignificante.

(Disp. tel. Pietroburgo 16) Il bombardamento di Sweaborg é cessato; non arrecò danni né alle batterie né alla fortificazioni; rimasero incendiate alcune case; una fregata inglese fu messa fuori di combattimento. Le flotte alleate tornarono ad ancorarsi presso Nargen.

La improvvisa esplosione di due corvette di polvere fece credere agli ammiragli occidentali che fossero scoppiate le polveriere della fortezza di Sweaborg, le quali sono coperte da casematte ermeticamente chiuse.

Dicesi che due vapori inglesi il 10 bombardarono per 5 ore le batterie della costa di Riga e che queste soffersero assai.

Un piroscafo inglese che dal Baltico era diretto per l’Inghilterra con ammalati e feriti della flotta britannica arenò a Goltland; vuolsi spezzato il bastimento, ma salve tutte le persone che vi si trovavano.

(Disp. tel.) Un ukase imperiale chiama in attività la milizia dell’Impero; la coscrizione comincierà col primo di ottobre e sarà di 23 uomini su mille anime. (Indi calcolata la coscrizione sopra 50 milioni soltanto, si avrebbe un nuovo contingente di un milione e cento cinquantamila soldati)!

Osten-Sacken succedé a Rudiger nel comando dei corpo delle guardie e dei granatieri; Luders succedé ad Osten-Sacken nel comando di Sebastopoli; Fiscbbech succedé provvisoriamente a Luders nel comando dei secondo corpo in Bessarabia.

Si fanno arruolamenti di operai stranieri pei lavori delle strade della Dobrudsca. Già ve ne sono circa 400, i quali portano la divisa francese ed banno il salario di 4, a 5 franchi al giorno.

Si assevera che gli alleati imprenderanno una campagna nello interno della Crimea partendo dalla Cernaia con diversioni da Eupatoria e da Jenikalé. Ma per ora sembra deciso che sverneranno nel suolo taurico, mantenendosi nelle piazze finora occupate e nel campo trincierato dinanzi a Sebastopoli. Le stazioni militari di Varna, Maslak e Sinope, non che i paraggi dei Bosforo hanno una grande importanza strategie. Pretendesi che gli alleati vogliano sforzare anche quest’anno il passaggio nella foce del Danubio per impossessarsi dei Delta di questo fiume sino alla foce dei Pruth.

Notizie, che diconsi esatte, recano che gli alleati si preparano veramente a bombardare anche Odessa.

Sembra che Totleben debba recarsi a dirigere le nuove fortificazioni di Odessa.

Ê partito da Tolone per l’Oriente il contrammiraglio Odet-Pellion, che nominato secondo comandante della squadra francese nel Mar Nero.

La flotta egiziana è tornata al Bosforo, onde risarcire i danni sofferti.

Si afferma che il duca di Newcastle trovantesi in Crimea abbia assunto l’incarico di mediatore per conciliare alcune differenze fra Pelissier e Omer pascià.

Anche le truppe francesi del campo di Maslak si imbarcarono per la Crimea.

(Disp. tel. di Gortschakoff) La mattina del 16 una parte delle truppe di Liprandi passò la Cernaia, ed assali sulle alture di Feducheno gli alleati che riunirono su que! punto forze considerevoli. Dopo un ostinato combattimento i russi dovettero ritirarsi sulla riva destra del fiume, dove aspettarono per quattr’ore il nimico. Vedendo ch’ei non s’inoltrava, tornarono alla prima loro posizione. Le perdite furono rilevanti dall’una e dall'altra parte.

(Disp. tel. Parigi 20) Pelissier in data del 18 alle ore 10 pomeridiane scrisse: «Il generale Gortschakoff domandò un armistizio per togliere i morti e i feriti rimasti sul campo di battaglia presso la Cernaia. l'armistizio fu accordato. Le perdite dei russi sono superiori a quanto credettesi da principio; fra gli uccisi è il generale Reab.

(Disp. tel. Parigi 20) Sotto la massima riserva si annunzia avere scritto il generale Gortschakoff ai 18 a ore 9 pomeridiane: «Gli alleati cominciarono il bombardamento all’alba del 17 (contro Malakoff); il bombardamento continuava, i russi rispondevano vigorosamente.»

(Disp. tel.) In data del 19 scrive Pelissier che l’armistizio continuava; e che furono sepolti 3329 russi.

Altra versione dice che dei morti russi 1129 furono tumulati dai francesi e 1200 dai russi medesimi.

(L’armistizio che continuava il 19 dee intendersi per le truppe russe e alleate sulla Cernaia, non per quelle che stavano dalla parte di Malakoff).

(Disp. tel. Parigi 20) Scrive Pelissier in data del 18 che i lavori del genio contro Malakoff protetti dal fuoco sostenuto dall'artiglieria non furono molestati dal fuoco della piazza nimica, indi progredirono molto.

(Disp. tel.) Avverte Pelissier in data del 19 che il fuoco dell’artiglieria (non il bombardamento) ricominciò contro Sebastopoli, e che il fuoco dei cannoni facilitava gli approcci a Malakoff.

Si vocifera che Murawieff sia destinato a succedere a Gorschakoff nel comando. supremo della Crimea. Gortschakoff passerebbe al ministero della guerra.

(Disp. tel. Trebisonda 6) Iusuloff alla testa di dodici mila russi ha battuto i turchi a Kmprikoi. I russi lontani tre ore da Erzerum minacciavano quella città sfornita di fortificazioni e munizioni da guerra. Tutti gli altri alti a portar le armi furono chiamati a resistere al passaggio de' russi.

Murawieff ai 12 trasportava il nerbo del corpo di operazione nel villaggio di Tikmè, sulla riva sinistra di Kars-Tcai, riunendolo alla colonna di Baklanoff.

Dicesi che Williams abbia fatto incarcerare il vescovo greco eterodosso di Kars incriminato di essere un agente della Russia.

Si pensa di organizzare sollecitamente un esercito alleato per l'Asia minore. Intanto nel primo decendio di questo mese numerosi rinforzi, specialmente di volontarii erano avviati da Costantinopoli verso Erzerum.

AMERICA

Si nota che gli Stati Unili di America non osservano le leggi della neutralità nella presente guerra nell’Oriente europeo; imperocché si vuole che siasi fatta la scoperta di armi provenienti dagli Stati Uniti nascoste in balle di cotone e dirette a Varsavia.

L’isola di Panama si è costituita in Stato indipendente. Suo capo provvisorio è Giusto Arosemena; la assemblea nominò suo presidente Francesco Fabrica e vicepresidente Biagio Arosemena.

Parlasi molto di una rivoluzione scoppiata a Buenos Ayres. La febbre gialla spopolò le isole di Jago-Capoverde e di S. Vincenzo.

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso —

4 ½ per 100 aperto, chiusa

20

67. 30. 67. 25

95. 00. 95. 69

Si

67. 20. 67. 25

95. 00. 95. 00


BORSA

Napoli

Livorno

87

60

Genova

18

72

Vienna

40

10

15

88

Parigi

18

72

Trieste

40

10


Firenze

15

88

Marsiglia

18

70

Londra

467

50

Venezia

metal 15

95

Lione

18

70

Ancona

99

30

Milano

metal 15

97

Augusta

47

80

Bologna

99

50

ARTICOLO COMUNICATO

Il Diritto, smentendo le dicerie corse in questi ultimi giorni su Giuseppe Garibaldi, che altri annunziavano disposto a recarsi in Ispagna, altri ad accettare il comando di una legione straniera in servizio dell’Inghilterra, ci la sapere che Garibaldi non pensa punto di lasciare la terra natia, avendo invece assunto il comando di un vapore che farà tragitto da Nizza a Marsiglia; ed aggiunge che anche il fatto del suo brevetto marittimo venne narrato erroneamente; imperocché ecco come sta la cosa. Garibaldi fin dal 1832 ottenne la sua patente di capitano marittimo di seconda classe. Questo brevetto era stato smarrito; ed ora avendone bisogno per assumere il comando di una nave, chiese al governo di Torino un duplicato del brevetto medesimo. Ma il ministro di guerra e marina, invece di mandargli un brevetto di seconda classe, gli mandò un brevetto di prima classe. Osserva finalmente il Diritto che Garibaldi è cittadino sardo, non è esule, ed ove andasse in Ispagna, vi si recherebbe con passaporto del suo Governo e senza chiedere permissione al Governo di Madrid. Il Diritto ha voluto rettificare alcune notizie erronee, e noi, seguendo il suo esempio rettificheremo alcune notizie erronee date in proposito dal Diritto. Esso dice che Garibaldi nel 1832 fu nominato capitano marittimo di seconda classe, e noi sappiamo che due anni dopo era tuttavia capitano di terza classe e dopo quell’epoca non ebbe più dal Governo sardo altro brevetto che quello concessogli ultimamente. Dice il Diritto che Garibaldi non è esule, e ciò sta bene, perché attualmente trovasi nella sua patria; ma bisognava dire che fin dal 1834 si diede a volontario esilio per non soggiacere alla pena contro di lui pronunziata dal tribunale del suo Governo.

RE



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1855 ROMA 28 AGOSTO N 101

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Ci sembra di molta importanza il seguente articolo della Gazzetta uffiziale di Milano, il perché Io riportiamo senza corredarlo di comenti. È chiaro abbastanza per sé stesso.

«La storia dei nostri giorni presente due fatti che non hanno riscontro negli annali d'Europa. La lega del 10 aprile è quella del 2 dicembre quantunque promosse dalla causa d’Oriente e circoscritte a durar fino al suo termine, accennano ad interessi mercantili e politici, dei quali non ebbe che un vago presentimento il passato. Soprastavan due grandi pericoli: il Socialismo e la Russia. Il primo a quando a quando nella serie dei tempi cospira a risolverei vincoli della civile adunanza, ma la mala prova, perocché il senso comune, che lo rinnega, collegandosi in solido, s’arma a distruggerlo: l’altra piena di vita e di fede sotto l’impulso di una serie di Autocrati, gareggianti da un secolo e mezzo a dilatare l’impero, ambisce il primato d’Europa.

«Si chiamino Spartaco è Catilina, Munzer è Slorch, Direttorio è Assemblea, i corifei socialisti troveranno mai sempre un vindice Crasso, un Petreio, una lega di Principi, un 18 brumaio, un 2 dicembre.

«Le condizioni politiche della Francia e dell’Austria e la fresca memoria d’un beneficio interessato, persuasero al gigante del Nord mature le sorti da mettere in atto i disegni che gli tramandarono i suoi predecessori. Duecentomila russi difilati fin dalle mosse a Costantinopoli, avrebbero allora col diritto della forza espugnato ciò che oggi la forza dei diritto e le alleanze dei 10 aprile e del 2 dicembre armatamente difendono. L’Austria nei Principali vieta all’esercito dello czar il passaggio del Pruth per ritentare dal lato terrestre di Europa la sognata conquista del Bosforo; le due grandi Potenze marittime e l’ottomana ne proibiscono il varco per mare e dal lato terrestre dell’Asia.

«Le due alleanze contratte in una medesima causa, di cui non è dubbio il trionfo, contrappesano le ragioni dei mezzi, per guarentirsi a vicenda il conseguimento del fine. L’accordo fra i DUE gabinetti di Vienna e di Parigi procedé dalla semplice e determinata volontà dei loro Sovrani. Le deliberazioni del Foreign-Office risultano dai voleri collettivi d’un multiloquio parlamentare e d’un ministero mutabile. Gli obblighi dei due imperatori non hanno altra legge che quella della loro coscienza sotto le guarentigie immediate della sovranità personale. La coscienza complessa del Governo britannico, sottratta a ogni legge di obbligazione personale in chi regna, espia qualsivoglia imputabilità dei ministri, sbalzandoli dal potere, e surrogandovi uomini avversi alle opinioni dei primi, della cui politica non sono poi essi tenuti a dar conto. Questa intrinseca differenza d’azione governativa costituisce un temperamento, il quale, applicato alle due leghe in discorso, le addirizza allo scopo comune, evitando le collisioni, che il diverso talento de popoli e la diversa natura dei Governi alleati necessariamente provocherebbero, se il comune pericolo non li stimolasse ad accomunare gli sforzi per isfidarlo.

«Di esse grandi Potenze la più incostante per indole, per egoismo più torbida, per innata superbia più prepotente, è nelle viscere stesse della sua opulenza la più minacciata dal colosso del Nord. Col tremendo apparato di tutte le galleggianti sue rocche, la dominatrice dei mari avrebbe forse a quest'ora perduto le Indie, senza l’aiuto della già emula sua vicina, la Francia, e della sua vecchia alleata, l’Austria, ingratamente da lei corrisposta, ed alla quale insultano ancora una perfide stampa e una indegna frazione del suo Parlamento. Se l'Austria e la Francia concorrono alla salvezza dell'Inghilterra, si consolano almeno di vederne fiaccato l'orgoglio fino a riconoscere la insufficienza del suo isolamento.

«I popoli del Continente possono ornai riposare tranquilli nella unione politica della Francia e dell’Austria........ La seconda Cartagine, minacciata nel cuore dei suoi doviziosi possessi, cogli atti solenni del 10 aprile e del 2 dicembre, inaugurò un ordine nuovo di cose. L’intima unione d’Austria e di Francia rimuove qualunque complicità è connivenza di lucro isolano a manomettere l’equilibrio delle nazioni di terraferma. La Nemesi, armata a punire la violazione del diritto europeo nell’ambiziosa politica di Pietroburgo, ripugna al prevaricare (dove che fosse) la causa legittima, per cui si combatte in riva all’Eussino ed al Baltico. La grande Potenza marittima, senza le forze terrestri di Austria e di Francia, rischierebbe di perdere la inesausta miniera dei suoi tesori e di sottrarre censessanta milioni di sudditi alla Corona britannica.»

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La Gazzetta di Venezia sul proposito della quistione orientale dice che «l’Austria non ha Seminato il vento; indi verisimilmente non raccoglierà la tempesta; e se, malgrado a ciò, la tempesta dovesse scoppiare, ella ha coraggiosi, vigili e sperimentali piloti, che sanno con mano maestra condurre la s. un nave in porti sicuri,»

In Germania sempre più si propaga il convincimento che la guerra sia per allargarsi fuori dei suoi attuali contini. Il perché la Nuova Gazzetta prussiana mette un grido di spavento, ed opina essere ornai tempo che tutta l'Alemagna, d’accordo con l’Austria e la Prussia, promuova efficaci pratiche per conciliare definitivamente tutte le differente fra la Russia e le Potenze occidentali. Non dice però se queste pratiche dovrebbero farsi con ima mediazione armata è con una negoziazione diplomatica.

Anche il Corriere Italiano è informato che «avranno luogo nuovi tentativi di pace, e Vienna sarà forse chiamata in breve a vedere un’altra volta sedere a scranna gli uomini della toga intenta ad arrestare l'opera di quelli della spada. Ma, secondo esso Corriere, non é possibile ripromettersi un felice risultato dalle nuove conferenze, se Francia, Inghilterra e Austria non trovansi pria perfettamente intese ad una specie di ultimatum, al quale la Russia dovrebbe sottomettersi. Le Potenze occidentali possono forse volere l’avvilimento della Russia, l’Austria certamente non lo desidera. L’ultimatum adunque si avrebbe a formulare dopo che queste differenze di pareri si fossero conciliate. E qui per avventura sta il nodo che ancora non si è sciolto e che difficilmente si scioglierà, tanto più che le Potenze occidentali già dichiararono di non essere più tenute ai quattro punti delle garanzie, e l’Austria riconobbe in esse il pieno diritto di eccederli.

Il Journal de l'Empire la la enumerazione de' fatti che si collegano al viaggio della regina Vittoria, e ricorda le novelle gloriose gesta operate al settentrione e al mezzogiorno; poi domanda se tutto questo produrrà la pace, ma non vede apparir nulla in materia di pacifiche negoziazioni.

Il Morning Post ha saputo che «i francesi, sebbene occupati di continuo a fornir truppe per la guerra, hanno avuto il tempo, l'ingegno e il danaro necessarii a costruire (senza strepito) una flotta di vascelli di linea ad elice eguale pressoché alla flotta inglese.» A che queste osservazioni? Sono esse forse indizii d’invidia è di timore? No’l crediamo. L’alleanza non permette che diasi luogo a ombrosi sospetti.

Scrivesi da Kiel alla Nuova Gazzetta prussiana che colà recano generale meraviglia gli straordinarii progressi della marineria francese, la quale raggiunse un apice di perfezione tale che nemmanco trovasi nella marineria britannica.

La repubblicana Gazzetta del Popolo a proposito dei recenti famosi discorsi di Russell e di Palmerston scrive che «gl’inglesi ci regalano presentemente belle parole, perché hanno b(:)sogno di cavarci buona carne da cannone e perché a Novara stanno gli appaltatori della legione italiana; hanno bisogno di pescare; ecco perché intorbidano le acque, ecco perché torniscono d’esca gli ami!»

La Specola delle Alpi, proprio da quelle ardue cime nevose, in ascoltando le russelliane geremiadi, le quali diedero fine alla inglese sessione parlamentaria, osservò che «la Camera britannica è per l’Italia come il Pretorio di Pilato; si comincia con parole di simpatia e si finisce con la crocifissione.»

Il Journal des Débats afferma che i risultati del bombardamento di Sweaborg furono più vantaggiosi di quelli del bombardamento di Bomarsund. Ma Bomarsund fu interamente distrutta, e le fortificazioni di Sweaborg rimasero incolumi interamente. E’ non ci ha che questa unica differenza.

Il Times ci fa sapere di aver saputo che la fortezza di Sweaborg ora non è più che un mucchio di fumanti ruine. Soltanto di essa restà in piedi qualche terrapieno squarciato dalle bombe e qualche scavalcata batteria. Ma la Gazzetta di Milano domanda: «Se veramente le cose stanno a questo modo, perché le flotte alleate non passarono il canale? perché non entrarono nel porto di Elsingfors a distruggervi le due squadre russe colà entro stanziate? Sappiamo all'incontro ch’elleno si separarono, avviandosi parte a Cronstadt, parte all'isola di Nargen.»

Il Constitutionnel ha fiducia che la sfiducia de' russi pe’ rovesci cui soggiacciono in ogni loro guerresco tentativo abbrevierà di molto il tempo che alle Potenze occidentali sarebbe necessario per la intera occupazione della Crimea.

Alla Borsa di Londra corse voce che i russi, attesa la grandissima difficoltà che provano nel ricevere le loro provvigioni decisero di sgombrare da Sebastopoli e concentrare le loro forze lungo la Cernaia. L’Assemblée nationale e il Globe ripeterono questa voce senza ricordarsi che a Sebastopoli trovasi un deposito di provvigioni alimentarie sufficienti per un anno ad una guernigione di centomila soldati.

l'Invalido russo dice che i russi a Sebastopoli non cadranno vittima d’un colpo di mano da parte degli alleati, ma vi soccomberanno di lenta morte. vuole con ciò alludere alle conseguenze di un regolare e lungo assedio.

Parecchie relazioni delle cose della Crimea confermano che lo stato sanitario degli alleati è soddisfacente, ma che soffrono una ben grave e continua molestia da una straordinaria abbondanza di mosche, le quali si per la loro indole ostinatamente fastidiosa, si per le acute loro punture paiono essere di una specie diversa di quelle del resto d'Europa (rimes). Il Punk osserva che anche le mosche sono alleate dei moscoviti!

La Soberania national prova la incapacità del governo esparteriano enumerando i partiti e le classi che ha contro di lui; 1. il partito assolutista come suo nimico naturale; 2. il clero per le indemaniazioni dei beni della Chiesa (29)a; 3. il partito democratico per le riforme la cui continuazione fu sospesa; 4. il partito progressista puro per la inazione in cui è caduto il ministero e pei favori che dispensa al partito moderato; 5. finalmente il partito moderato il quale, sebbene vegga molto bene retribuita la sua opposizione, non vede di buon occhio il Governo che rappresenta il partito progressista.»

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CRONACA RELIGIOSA

Gli avvocati presso il tribunale di prima istanza di Argen, capoluogo del dipartimento di Lotet-Garonne volendo contribuire, per quanto è in loro, alla osservanza dei principii del culto, a voti unanimi hanno deciso ch«i loro studi saranno chiusi nei giorni di domenica e di feste solenni, nei quali non riceveranno i clienti, qualunque siane il pretesto.

L’ungherese Silvestro Maguet capitano effettivo e figlio del generale di questo cognome morto nella guerra del 1848, solo e abbandonato, esulando dalla patria, percorse molti paesi europei ed affricani, ed in queste sue peregrinazioni cominciò a sentir simpatie verso la cattolica religione. Giunse finalmente in Oviedo, quando la popolazione di quella città spagnuola con un fervore di pietà che tanto la distingue celebrava con solennissime feste la dommatica dichiarazione dello Immacolato Concepimento della Deipara Vergine MARIA. In tal circostanza Maguet s'intese vivamente commosso a ricisamente abiurare gli errori del culto che professava, e il vescovo di Oviedo, cui manifestò la sua risoluzione, con paterna sollecitudine lo chiari del tutto sulla verità della religione cattolica. ludi ai 4 di questo mese Maguet riceveva il battesimo nella cappella del palazzo vescovile, assumendo i nomi di Domenico Maria Ignazio, il primo dei quali è del suo padrino don Domingo Diaz Caneja, il secondo della Vergine Immacolata cui attribuisce la sua conversione, il terzo del vescovo che lo instrusse nella via della salute e lavollo dell’acqua rigeneratrice. Una ben copiosa, scelta e devota moltitudine di cittadini fu presente all’augusta cerimonia; e tutti rimasero profondamente inteneriti, allorché il vescovo interrogando il desideroso di entrare nel seno della unica Chiesa di GESÙ CRISTO, diss’egli: Fides quid praestat? Maguet con entusiasmo, che rivelava la convinzione della mente e il giubilo del cuore, rispondeva: Vitam aeternam.

I vescovi cattolici riunitisi a Baltimora decisero di domandare lo stabilimento di un nuovo vescovado per lo Stato della Carolina settentrionale, dove il vescovo protestante Ives, or ha pochi mesi, abbracciò il cattolicismo. Due nuove cattedrali furono consagrate, l'una a Buffalo nello Stato di New-York, l’altra a Pittsboroug il Birmingham degli Stati Uniti. Il vescovo di Louisville apri altre due chiese al cullo cattolico nella sua città episcopale. Più di 10 mila persone assistettero alla collocazione della prima pietra di una chiesa cattolica nelle vicinanze di Filadelfia.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

La squadra austriaca comandata dall’arciduca Massimiliano ai 22 lasciò il porto di Napoli avviandosi alla volta di Tolone.

PIEMONTE

Corre voce che alla nuova riapertura del Parlamento il ministero piemontese domanderà l’anticipazione della leva sulla classe del 1855, la quale sarà di l'4 mila uomini.

Non solamente a Novara, ma ben anche a Susa sarà stabilito, a quanto dicesi, un quartier generale per la legione italiana al soldo dell'Inghilterra.

Nella provincia d’Alessandria il raccolto del granturco sarà molto scarso, a motivo di siccità. In essa provincia però si conserva bella e sana la maggior parte delle uve.

Il colera da Sassari si è allargato ai finitimi paesi e v’infierisce sopramodo.

SVIZZERA

I tremuoti continuano in varie parti della Svizzera accompagnati ancora da terribili tuoni sotterranei.

IMPERO AUSTRIACO

I francesi dimoranti a Vienna, in occasione della festa del 15 agosto, fecero fra loro una colletta pci feriti dell’armata d’Oriente. Si raccolsero 17 mila franchi, che furono dati all'ambasciatore francese Bourqueney per l’ulteriore invio.

GERMANIA

Le Potenze occidentali comunicarono uffizialmente alle Potenze germaniche di volere occupare la Turchia permanentemente, vale a dire fino a che sarà possibile.

Alle frontiere prussiane furono sequestrate balle di cotone destinate per la Russia; in esse erano nascosti fucili provenienti dal Belgio.

Il re di Annover assunse il patronale dei franchi muratori in tutto il suo regno, e i due figli del principe di Solms suo fratellastro vennero ascritti alla massoneria!

MONTENEGRO

Il gabinetto di Vienna ha fatto intendere al principe Danilo che ove i montenegrini non cessino dalle loro escursioni sul territorio dell’impero saranno inviate truppe austriache ai confini.

GRECIA

Re Ottone non sottoscrive più alcun alto è disposizione del ministero della guerra! Si dice che il ministro Kalergis, vedendosi cosi avversato, abbia già chiesto un congedo di tre mesi per fare un viaggio all’estero. Nella sua lontananza sarà nominato ministro della guerra il generale Botzaris, ch'è onninamente devoto alla politica della Russia.

Nella Grecia domina sempre grande agitazione: i ladri hanno molestato uffiziali inglesi fin presso alle porte di Atene. Indi numerose pattuglie continuano a percorrere le vie della città. Varie persone ragguardevoli sono accusate di favorire il ladroneccio onde stancare gli alleati a in altra guisa vendicarsene.

IMPERO FRANCESE

Prokesph-Osten vassene a Parigi incaricato dal Governo austriaco di una missione straordinaria. Prctendesi che questa missione sia relativa agli affari della Grecia. Il ministro greco Kalergis, di cui re Ottone vorrebbe sbarazzarsi mercé l’appoggio degli ambasciatori di Russia, Prussia e Baviera, è notoriamente sostenuto dal governo francese. Ora Prokesch dovrebbe indurre la Francia a far cadere Kalergis e ad acconsentire alla nomina di Botzaris.

Barbotan, candidato del Governo, è stato eletto membro del Consiglio generale dei Bassi Pirenei nel suo Cantone. Sopra 2033 elettori votanti ei riportò 2031 suffragi! Notiamo questa elezione onde conoscere in quali proporzioni si riceve in Francia la influenza governativa.

L’affluenza indescrivibile, che già ingombrava Parigi per causa della esposizione, ora si è triplicata per la venuta della regina Vittoria. Il dire che gli alloggi son fuori d’ogni prezzo, non basta, non esistono più alloggi. Si accampa a cielo scoperto.

SPAGNA

A Madrid presero nuova consistenza le voci, che da qualche tempo correvano, di una vicina ricomposizione del gabinetto. I ministri dell'interno, della giustizia e delle finanze desideravano ritirarsi, ma persuasi alla fine che l'interesse del paese si oppone ad ogni mutamento ministeriale in questo momento consentirono a conservare i loro portafogli.

Il ministero non vuole anticipare la leva del 1836, perché prevede la resistenza che incontrerebbe nelle provincie, ed invece prenderà un 400 soldati da ogni reggimento dell’esercito per comporre il corpo ausiliario da spedirsi in Crimea. Le lagune che rimarranno nell'esercito, saranno riempiute dal contingente provinciale. Le truppe della spedizione andranno senz'armi fino a Marsiglia.

Due arditi capi carlisti, Arevald e Sarria Arteajgo sbarcarono presso Nerja, e fanno reclute nel mezzogiorno della Spagna.

IMPERO RUSSO

Uno sterminato sciame di cavallette si riversò nelle campagne prossime a Odessa. Questa piaga arrecò nella corrente estate immensi danni nella Russia meridionale.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Il governo inglese ha risoluto di stabilire un vasto spedale militare a Hlgoland.

Gli alleati ad Eupatoria, Kamiesc, Balaclava e Jenikalè si munirono con tali fortificazioni che i russi, volendo distruggere quei posti militari, dovrebbero disporre di un esercito di gran lunga più numeroso di quelle che stavvi a difesa. Le piazze marittime. nella Bulgaria, Ballick, Varna e Burgos, le gole del Bosforo, e i porti dell’Asia minore e del littorale circasso si trovano già da molto tempo nelle mani degli alleati che li cingono di valide fortificazioni.

Il contrammiraglio Pamphiloff é nominato viceammiraglio per essersi distinto nella difesa di Sebastopoli.

La guernigione di Sebastopoli ricevette di nuovo. un rinforzo di un distaccamento di volontari greci,

Notizie particolari di fonte russa dicono che Gortschakoff il 16 agosto ebbe in mira di scompigliare gli assedianti presti ad energicamente operare contro la Knrabelnaia; e che a ciò riusci, perocché fugò i turchi, scompose le squadre piemontesi, ed obbligò il grosso dei francesi a lasciare le posizioni prese appo la Karabelnaia per soccorrere ai loro alleati seriamente minacciati dalle forze russe.

(Disp. tel. comunicato da lord Panmure) Nella battaglia del 16 sulla Cernaia il principe Gortschakoff comanda va in persona le truppe di Liprandi (30)a.

(Disp. tel.) Ai 21 le ferite del generale Montevecchio davano qualche speranza di guarigione.

Il generale Read in servizio della Russia morto nella battaglia del 16 era figlio di un inglese nato a Montrose, il quale recossi in Russia ai tempi dello czar Alessandro I.

Si dice che un disertore russo avverti gli alleati intorno al progetto di Gortschakoff per l’assalto del 16. Indi gli alleati poterono efficacemente resistere all'aggressione.

(Disp. tel.) L’imperatore Napoleone scrisse a Pelissier congratulandosi con essolui per la vittoria del 16 alla Cernaia.

(Disp. comunicato dall’ambasciatore russo a Vienna) All’alba del 17 gli alleati aprirono un vivo cannoneggiamento specialmente contro la terza e quarta sezione; nella notte lanciarono molte bombe; ai 18 ricominciò. il bombardamento che alle ore 9 della sera continuava tuttavia; i russi rispondevano vigorosamente e aveano ridotto al silenzio varie batterie nimiche.

(Disp. tel.) Scrive Gortschakoff in data del 21 che fin dai 20 il fuoco degli alleati contro la piazza avea considerevolmente diminuito, e che pochi furono i guasti da esso cagionati.

(Disp. tel.) La notte del 23 i francesi presero una imboscata nello spalto di Malakoff; 500 russi uscirono a ritoglierla, ma furono. respinti. perdendovi 300 uomini. L’opera indi fu definitivamente conquistata.

(Disp. tel,) Onde le truppe francesi abbiano un conveniente riposo in Crimea sono ordinati reggimenti di sostituzione, i quali a mano a mano andranno in Oriente.

Gli affari dei turchi in Asia procedono molto male. Le più recenti notizie ricevute dalle Legazioni di Francia e d’Inghilterra a Costantinopoli annunziano in modo positivo che alle truppe ottomane toccò una rotta sensibile a poche leghe da Erzerum e che le comunicazioni fra Kars ed Erzerum erano completamente interrotte. All’arrivo di queste notizie il Divano la sera del 12 si raccolse in seduta straordinaria, la quale si protrasse a notte molto avanzata.

Kars era stretta d’ogni lato dall’esercito di Murawieff. Poca è n'una speranza aveano i turchi di resistere all'aggressore nimico. L’annuncio della caduta di Kars avrà per gl’inglesi ben altra importanza che qualsiasi notizia ventila dalla Crimea e dal Baltico. Con la presa di Kars i russi diverranno padroni dell’Asia minore, e l’Inghilterra sarà colpita nel cuore, nei suoi mercantili interessi delle Indie.

In vista delle attuali circostanze dell esercito turco dell’Asia, Sembra deciso che Omer pascià con buona parte delle truppe ottomane trovantisi in Crimea debba accorrere alla difesa di Kars è di Erzerum.

Il colonnello Calandretu fortificava Erzerum con gran sollecitudine, mancava però di truppe regolari. I russi stringevano sempre più. I consoli europei partirono dalla città.

PERSIA

Un carteggio della Presse parigina discorre a fungo. sulle condizioni presenti della Persia, delle cui simpatie per la Russia è per le Potenze occidentali si parte tante volte ed in modo contraddittorio. Risulta da esso carteggio che l’azione rossa vi predomina, e che difficilmente potrà essere soppiantata da quella di Francia e d’Inghilterra. Lo sciach annighittito dagli ozi dell’harem regna, ma non governa; il padrone assoluto del paese è il visir, docile strumento dei voleri della Russia.

Lettere di Tebriz del 9 luglio recano che Bourée nuovo ministro di Francia a Teheran non era per anco arrivato, laonde i sudditi francesi dimoranti in Persia continuavano a stare sotto la protezione del rappresentante della Russia!

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 ½ per 100 aperto, chiuse

22

67. 10 67. 00.

95. 00 93 00

23

66.80 66. 40.

95. 00 00 00


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1855 ROMA 30 AGOSTO N 102

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

L(?)incendio di Sweaborg ne richiama alla memoria l'incendio della selva incantala dei Tasso,

«Le cui maggiori fiamme avean figura

«Di castelli superbi e torreggianti;

e pure, appena Tancredi saltovvi dentro, sparte quel simulacro e giunse un nuvol denso che porto notte e verno',

«Né più apparenze inusitate e strane,

«Né trovò alcun per via scontro è divieto,

«Se non quanto per sé ritarda il bosco

«La vista e i passi inviluppato e fosco.

Tutti i cavalieri però che, pria di Tancredi, trassero a quella selva asseverarono che un terribile incendio aveala distrutta, appunto come affermarono tanti giornalisti che un terribile incendio appiccato a Sweaborg da 13 mila fra bombe e palle inglesi per Io spazio di ben 45 ore avea ridotto in cenere la città e le sue granitiche fortezze. Indi: Sweaborg non è più! Le fiamme sterminatrici illuminavano a grandissima distanza i navigli che nella più profonda tenebria della notte si allontanavano dopo aver compiuta l'opera della memorabile distruzione. Ma l'incendio sparve come quello della selva dei Tasso; le fortificazioni di Sweaborg si mostrarono di nuovo nella loro tremenda interezza.

«… Or ciò che fia? forse prestigi

«Son questi, è di natura alli prodigi?

Altri spieghi il fatto, noi lo raccontiamo. La cosa poi più mirabile si è che 13 mila fra bombe e palle. né anche offesero alcuna delle privale ablazioni di Sweaborg (31)a. Ma di questo fenomeno la interpretazione è data dal Times, il quale ci la sapere che «agl’inglesi era ben facile di abbrugiare Sweaborg ed Elsingfors, vollero però rispettare le proprietà dei privati; e i russi lo sanno tanto bene che aveano stesa una larga tela al di sopra d’una grande fabbrica con la iscrizione in inglese: «A MADHOUSE (Spedale dei pazzi)». Fu rispettalo il ricovero che i russi preparano a certi un po’ troppo suscettibili giornalisti di Londra.

La Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna scrive che «secondo i giornali britannici, il bombardamento di Sweaborg ebbe anche lo scopo di mostrar alle Potenze dei settentrione, Svezia e Danimarca, quanto sia grande la forza marittima dell'Inghilterra, e indurre cosi sulla incomoda loro neutralità. É però tutta via dubbio che la Svezia si lasci indurre a partecipare alla guerra; forse sarà più facile di trar profitto dalla Danimarca, che avrà bisogno dell’aiuto inglese ] nella quistione dei Sund contro gli Stati Uniti di America.»

Il Globe, persuaso ancora che Sweaborg non esista più, classi a vaticinare che un eguale destino debbono aspettarsi pel 1856 Revel e Cronstadt, se pria che

«Zefiro torni e il bel tempo rimeni

non siasi conchiusa la pace secondo le condizioni proposte dalle Potenze occidentali. Grandi imprese marittime adunque, bombardamenti terribili, distruzioni finora credute impossibili avverranno alla futura primavera! Noi per ora riportiamo la profezia dei Globe perché poi vorremo confrontarne la maggiore è minore esattezza e corrispondenza coi fatti, che sono preconizzati, allorché questi avranno avuto il loro sviluppo.

«Appare evidente alla Gazzetta di Milano che l’assalto tentato il 16 dai russi alla Cernaia avea per iscopo di stornare gli alleati dalle operazioni d’approccio e dal bombardamento contro la torre di Malakoff. Li vinse però il senno e il valore de' francesi e de sardi, e, quanto agl’inglesi, pare che questi non giungessero, come al solito, che ad azione finita, a mo’ dei soccorso di Pisa: essi medesimi non parlano di sé; Pelissier la cenno soltanto dell’aiuto prestatogli da una batteria e della cavalleria giunta colle riserve quando era già suonata l’ora della vittoria. Tuttavolta è d’uopo confessare che i russi raggiunsero in parte il loro intento. Perocché gli alleati furono distornati, ma per poco tempo, dalle operazioni d’approccio e dal bombardamento, avendoci dato avviso il telegrafo che all’alba dei 17 i medesimi aveano già riaperto un vivo cannoneggiamento, la notte dal 23 occupavano una ima boscata nello spalto di Malakoff, ai 24 il fuoco de' cannoni era più vigoroso, e ai 26 progredivano in modo soddisfacente i lavori d’approccio a Malakoff, dove fin dalla notte dei 23 conquistarono la importantissima imboscata dello spalto (32)a.

La Militarische Zeitung promette che fra qualche giorno l’imperatore Alessandro il accompagnato dai suoi fratelli granduchi Niccolò e Michele andrà in Crimea onde ringraziare le milizie, che colà si trovano, pel patriotismo e valore ch’esse dimostrarono e tuttavia dimostrano alla difesa dell'impero e dell'onor nazionale. Il Siècle poi, con acre epigrammatica finezza, promette che l’arrivo dell'imperatore Alessandro nella Tauride verrà salutato dalle artiglierie degli alleati erette sulle ruine della torre di Malakoff.

Il Times è d'avviso che se gli alleati non riescono a prendere la parte meridionale di Sebastopoli pria che sopravvenga la stagione delle pioggie, essi dovranno abbandonare tutte le batterie, le trincee, le paratelle, i lavori di zappa e gli approcci che fecero dalla parte medesima. E la ragione è manifesta; i russi l'anno scorso occupavano un pendio, gli alleati l’altro pendio, al di là e al qua delle valli, che allora li separavano; oggi gli assedianti guadagnarono terreno e giunsero nei letti di queste valli ed anche sui declivii opposti, verso i quali sogliono ragunarsi molte acque piovane; il perché l’anno scorso fra gli assedianti e gli assediati comparve per l’agglomeramento e ristagno delle acque una specie di lago, che disseccossi interamente nel mese di aprile. E il Daily-News aggiugne esser: ciò tanto vero che alcune giornate di pioggia bastarono anche nei passato luglio a che le strade che attraversano le valli, dove accampano lo armate occidentali, si trasformassero in impetuosi torrenti per modo che parecchi soldati che tornavano dalle trincee corsero pericolo di rimanervi annegati. Ora figuriamoci che sarà nell’autunno e più nell’inverno! La conseguenza pertanto sarebbe che gli alleati per non istare in mezzo all'acqua dovrebbero ritirarsi, ma ciò non significa che i russi occuperebbero le posizioni abbandonate, perché anch’essi non potrebbero operare in mezzo all’acqua. Indi a primavera tornerebbero ai posti che lasciarono nell’inverno. Tutto il danno dunque consisterebbe in un traslocamento di truppe, di baracche e di cannoni. Ma dove possono impiegarsi un centomila braccia a questi lavori, il danno non è poi tale da doversi dipingere con quei tetri colori che adoperano il Times e il Daily News.

Annunzia un dispaccio che «il presidio di Kars fece una sortita con buon successo e che i russi si allontanarono da Erzerum.» Antecedenti notizie recarono che Kars era guernita di poche truppe e che Murawieff stringevala d’assedio con 32 battaglioni di fanteria, uno di cacciatori, uno del genio, tre reggimenti di dragoni, due di cosacchi regolari, dei volontarii di Kirvan ed armeni, 80 cannoni e 10 generali. E le truppe di Williams si cimentarono ad uscire in campo aperto contro si poderose forze nimiche? E vi si cimentarono con buon successo? Ci sia permesso di aspettare la conferma della gloriosa sortita. Quanto poi all’allontanarsi dei russi da Erzerum, vorremmo sapere se furono a ciò costretti da preponderante oppugnazione. ché se i russi si ritirarono volontariamente, domani possono ritornare dove oggi sgombrarono. Ed in tal caso, qual vantaggio pei turchi? Se il telegrafo non sa portarci più esatte notizie, e' sarà meglio che stiasi in riposo.

Ai 28 la regina Vittoria arriverà ad Osborn per tornarsene in Inghilterra. L’imperatore che aveala accompagnata, alla sera rientrava a Parigi. Ecco che i giornalisti perdettero un argomento che per qualche settimana esercitò la loro sterile abbondanza. A noi bastò dire che la regina Vittoria fu ricevuta a onorata a Parigi in un modo degno della nazione francese e della Corte imperiale. Che doveva dirsi di più? Avevamo forse a descrivere le sue passeggiate al bosco di Boulogne, a Trianon, e in altri luoghi di delizie? Avevamo forse a enumerare le Teste che le furon fatte, lo schiere delle milizie che le facevano ala al passaggio, le visite alla Esposizione e al Panteon, i ricevimenti, le danze, i desinari? Omne supervacuum pleno de pectore manat.

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CRONACA RELIGIOSA

Scrivesi da Colonia che ai 16 i PP. Gesuiti presero possesso di una casa, tolta a pigione per loro da un Comitato di cittadini di Coblenza. Essi furonvi chiamati principalmente per assistere il clero parrocchiale nella cura delle anime, tanto nella città, quanto nei dintorni.

Ai 15 agosto pubblicossi a Francoforte il primo numero di un giornale Cattolico intitolato Dentehland, la cui redazione è affidata a un Comitato di notabilissime persone; presidenti di esso Comitato sono il curato cattolico Beda Weher e il consigliere di legazione Moriz Licher di Bamberg.

Nella occasione che a Nevers si celebrò la magnifica solennità in onore della Immacolata Concezione della Vergine Santissima, il vescovo poneva la prima pietra di una Chiesa consacrata alla gran Madre di Dio è destinata a perpetuare la memoria della dommatica dichiarazione del dogma del suo Immacolato Concepimento. Questa chiesa è denominata la di Saint-e-Marie-du-Peuple, ad espressa imitazione di quella tanto conosciuta in Roma sotto il nome di Santa Maria del Popolo.

Ai 12 agosto il cardinale arcivescovo di Besanzone collocava la prima pietra del monumento che dee innalzarsi alla vetta del Vesoul in onore della Beatissima Vergine Maria. Tutte le autorità civil e militari assistevano l’arcivescovo circondato dai suo clero. Vi intervenne un copioso distaccamento di corazzieri e la banda del loro reggimento. La solenne cerimonia era annunziata dai suono delle campane e dai rimbombo dei cannoni.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Nella Sicilia la crittogama è quasi scomparsa del tutto. L’abbondanza delle uve promette una fortunata vendemmia.

PIEMONTE

Il raccolto dei pomi di terra in Savoia è abbondante e di qualità migliore di quella degli anni scorsi. Le vili hanno bellissima apparenza e sperasi che possano andare del tutto esenti dalla crittogama.

Sassari, la florida città dei lieti colli e dei pingui oliveti, decimata dai morbo asiatico come Brescia e Messina, piange a quest’ora inconsolabile i suoi 6000 morti nel breve giro di poche settimane. Le officine son chiuse, i traffici deserti, i campi abbandonati; i suoi tuguri e i suoi palagi furono visitati dalla morte; caddero le vittime d’ogni condizione e d’ogni età, dai miserabile al dovizioso, dai giovane pieno di vita al vecchio curvo e cadente. Il crudelissimo influsso si disteso nella infelice città come la furia della inondazione; molti prima di conoscere il pericolo erano discesi al sepolcro. La medicina e la pubblica pietà lottarono, contro la malattia; ma che giova la potenza dell’uomo contro una forza maggiore? Cadevano gli atterriti, cadevano i fuggenti, cadevano gli uomini di ferrea tempra e di virili propositi. In nessuna regione la formidabile lue si sviluppò improvvisa ed universale come in quella città, divenuta ormai un monumento storico di desolazione. E il colera non è per anco sparito da Sassari! Le più recenti notizie portano che scemò soltanto di crudezza!

La paga del semplice soldato della legione italiana al servizio dell'Inghilterra è di un franco e 25 centesimi al giorno. Dopo lo sbarco in Crimea il soldo è aumentato di 65 centesimi cotidiani.

IMPERO AUSTRIACO

l'imperatore ha conferito al principe arcivescovo di Vienna Ottomare cavaliere di Rauscher la grancroce dell’Ordine di Santo Stefano e si degnò di consegnare con le proprie mani al medesimo le insegne di quest’Ordine.

PRUSSIA

Il principe di Prussia avea l'intenzione di visitare anche quest'anno i bagni di Ostenda, sembra però averla smessa per motivi che non si conoscono.

GERMANIA

La diplomazia si riposa ornai dall’avvicendarsi delle Note, specialmente dopo l’esito infelice delle Conferenze di Vienna. Soltanto il gabinetto austriaco, cui sta gran demente a cuore che la politica della Germania s’indirizzi per modo che la pace futura giovi principalmente agl’interessi alemanni, fece nuovi sforzi affinché sieno adottate in solido le quattro malleverie. Ma sembra che la Confederazione rifiuterà la domanda della Austria. Dal canto suo la Prussia ha già dichiarato, come dicesi, di non volere abbandonare il contegno politico serbato finora. Questa determinazione della Prussia, secondo ogni probabilità, pone un termine agli atti diplomatici. L’Austria intanto le ripeto ch’ella fedelmente si attiene al programma iniziato coll’alleanza del 2 dicembre, e che unico suo scopo è una solida pace, utile ai minacciati interessi di Europa e ai bisogni della Germania in particolare. Del reste tanta resistenza degli Stati tedeschi non dee far meraviglia a chi tien dietro alle operazioni della Russia presso i Governi settentrionali. Pare che il nuovo czar voglia dare più efficace impulso all’attività diplomatica appo le Corti germaniche. E n'è prova la nomina di Fonton, che instrutto dei segreti della sua Corte conosce bene le intenzioni di Nesselrode, e, pel suo lungo soggiorno in Germania, è idoneo più d'ogni altro alle missioni che gli vengono affidate.

Un decreto regio in data del 17 scioglie l’attuale Dieta vurtemburghese e stabilisce che le Camere cesseranno dalle loro funzioni dopo avere eletto un Comitato permanente. Si procederà indi alle nuove elezioni. Ai 16 il re era partito da Stuttgart per Friederichshafen, d’onde intraprenderà un viaggio per la Svizzera.

DANIMARCA

Il Folkslingh nella seduta del 20 adottò definitivamente alla terza lettura il nuovo progetto di Costituzione. Furono 84 i voti favorevoli, 10 i contrarii. Il Governo ha cosi distrutto la Costituzione con mezzi costituzionali; il Parlamento approvò l'abolizione del regime parlamentare!

OLANDA

La sessione degli Stati generali di Olanda fu chiusa il 23. Il ministro dell interno lesse il discorso di chiusura.

BELGIO

Avvennero ai 19 gravi disordini nelle vicinanze di Namar. Pare che il movimento sedizioso ai 22 si fosse di molto rallentato, il perché speravasi un sollecito ristabilimento della pubblica quiete.

IMPERO FRANCESE

La pubblica salute a Parigi non può essere migliore. Malgrado il caldo eccessivo della presente stagione e lo sterminato aumento della popolazione per l'affluenza dei forestieri, il numero si dei malati come dei morti non è stato mai tanto tenue quanto lo è quest'anno. Negli ospedali son vuoti quasi due terzi dei letti!

L’imperatore Napoleone ha nominato Rouber a presidente e Dupin a segretario della Commissione preparatoria del Congresso statistico che si aprirà il 10 settembre a Parigi.

Notizie recentissime da Parigi parlano di nuovo a con precisione che l’imperatore Napoleone nel prossimo settembre andrà veramente in Crimea. Ciò non ostante, i corrispondenti affermano di aggiustar poca credenza a queste. voci.

INGHILTERRA

Il 16 tennesi a Londra un meeting nel quartiere di Southwark. Un certo Edwards pronunciò un discorso dimostrando che l’attuale guerra è una ludificazione e un tranello. l'assemblea dichiarò che la guerra è ingiusta e che perciò bisogna chiedere al Governo che s’interessi a terminarla al più presto possibile.

A Birmingham ebbe luogo un meeting di operai sotto la presidenza dell’aldermanno Allday. Alcune risoluzioni, che furonvi adottate, condannano tutti i membri del gabinetto per negligenze e tradimento nella direzione della guerra.

SPAGNA

Inauditi tratti della più feroce barbarie si manifestano nelle provincie spagnuole a causa della invasione colerica. Molte famiglie emigravano da Puente all'apparire del morbo. Gli abitanti di Villar e Carrascaleio diedero loro la caccia colle armi come a bestie salvatiche. Ad un paese vicino fu spedito un ordine da quei furibondi di non lasciar vivo neppur uno di quegli emigranti. I quali perciò dovettero rimanersi nella più deserta solitudine della campagna. Mori una donna di questa disgraziata caravana; gli abitanti di Navilla non solo si opposero armati al passaggio del prete che volea recarsi a somministrarle gli estremi conforti della religione, ma presero a colpi di bastone e di marra coloro che indi vennero a domandare alcuni oggetti per interrare il cadavere. I sindaci di Villar e Navilla sono posti sotto processo per avere autorizzato queste persecuzioni da cannibali. Il clero si regolare come secolare, ovunque si ë sviluppato il colera, accorre con evangelica sollecitudine, e sprezzando qualunque pericolo, all’aiuto spirituale e corporale dei colpiti dal terribile morbo.

PORTOGALLO

Il giovine re di Portogallo, dopo il suo viaggio per l’Europa, ai 14 di questo mese rientrò a Lisbona accolto da popolari dimostrazioni del più vivo affetto. La regina d’Inghilterra die’ incarico al suo ambasciatore di felicitare esso re nella occasione che diviene maggiorenne. Prende consistenza la voce che anche il Portogallo è disposto ad entrare nell’alleanza contro la Russia. A Cintra è morta la duchessa di Saldanha.

GRECIA

Verso i 20 di agosto la vertenza di Kalergis non era per anco decisa. Ei voleva dare la sua demissione; Maurocordato esitava ad accettarla Richiesti sul da farsi gli ambasciatori delle Potenze occidentali risposero non avere analoghe instruzioni Il re continuerà nel proposito della remozione di Kalergis.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Nell'ultima settimana di luglio la flotta alleata del Baltico catturò non meno di cento navigli russi mercantili. La notte poi del 28 al 29 tre vascelli e tre cannoniere francesi distrussero quasi interamente una piccola cittadella russa (non dicesi dove posta) la quale fu abbandonata dagli abitanti al comparire della squadra nimica. Il di l'agosto una scialuppa cannoniera russa incontro un piroscafo inglese e fece fuoco contro il medesimo; accorsero subitamente alcune scialuppe cannoniere inglesi ancorate non lunge da Narva, e, dopo una lotta ostinala sostenuta dal naviglio russo, riuscirono a catturarlo.

Verso le ore 4 del mattino del 10 due vapori inglesi si accostarono al porto di Riga e aprirono contro le batterie della costa e le scialuppe cannoniere russe un fuoco di artiglieria che durò fino al mezzogiorno; l'assalto fu ripreso alle ore cinque della sera per due ore e mezzo; indi i vapori presero il largo.

(Disp. tel.) La flotta inglese del Baltico, trovantesi a Nargen, ha già rimandato in Inghilterra le sue cannoniere.

Il distretto di Kieff è tolto alla giurisdizione del principe Gortschakoff e sottoposto all’autorità militare del comandante supremo dell’esercito attivo principe Paskiewitsch.

Notabilissima è la tenacità dei soldati russi negl’infiniti disagi che hanno a sostenere nelle loro marcie. Tutte le truppe, che traggono in Crimea dall'interno dell’Impero, non trovano per Io spazio di 50 verste né acqua, né magazzini, né strade, e pure camminano indefesse sotto un calore che sembra affricano, e senza muover lamento. I soldati che arrivano a Sebastopoli non ne riescono che è morti è feriti. Non hanno che poche ore di riposo sul mezzogiorno per mangiare e dormire. La notte si lavora sempre tutta la città è sottominata e i russi la faranno saltare in aria piuttostoché arrendersi.

Il duca di Newcastle, che avea piantata la sua tenda sul colle del generale Cathcart, fu colpito da un attacco di dissenteria, il perche dovette farsi trasportare in un alloggio più riparato.

I francesi stabilirono un sistema di segnali telegrafici fra i lavori d'approccio innanzi a Malakoff e la flotta che incrocia rimpetto alla rada. In questo modo si possono trasmettere agli ufficiali del genio, che dirigono l’attacco, osservazioni fatte dall’alto degli alberi dei navigli; e più volte si ebbe occasione di apprezzare la importanza di queste comunicazioni.

(Disp. tel.) Scrive Pelissier in data del 23 che i russi, stretti davvicino, fecero saltare in aria 5 mine contro la batteria N. 53 senza ottenere alcun risultato.

(Disp. tel.) La notte del 23 al 24 gli alleati conquistarono definitamente l'opera di cinta della torre di Malakoff.

(Disp. tel.) Ai 25 tutte le truppe francesi che stavano disponibili a Costantinopoli s’imbarcarono per la Crimea.

Settantacinque scialuppe cannoniere francesi fanno ogni giorno esercizi innanzi al porto di Kamiesch. Niuno saprebbe dire a che possa destinarsi quella sterminata quantità di legni sparvierati chiamata a soccorso della imponente flotta dell’Eussino. Forse, nel caso dell’assalto di Sebastopoli, quei legni sforzeranno lo stretto varco del porto ingombro degli affondati vascelli moscoviti forse, risalendo i gorghi del Belbek, minacceranno la parte occidentale della fortezza, e, scagliandovi bombe, ne impediranno le comunicazioni con l’esercito esterno: forse muoveranno per le basse acque del Mar Putrido od aiuteranno qualche operazione contro Odessa. Gli eventi stanno per risolvere ogni mistero.

Nel primo decendio di questo mese gl'inglesi si presentarono nuovamente a Tangarog; dopo un vivo cannoneggiamento parecchi di essi scesero a terra, ma incontrarono compagnie di cosacchi che li costrinsero alla ritirata. A di 8 i piroscafi inglesi si allontanarono dal porto di Tangarog muovendo alla volta di Marianopoli.

L’Iasper cannoniera inglese a elice si perdette nel Mare di Azoff. L’equipaggio però, secondo il solito, si è salvato.

Secondo che scrivesi da Costantinopoli, Omer pascià dee recarsi a Varna e a Kamiesch per dirigere la organizzazione del corpo destinato alla guerra dell’Asia. Si afferma poi che Omer pascià raccoglierà le sue truppe a Trebisonda per trovarsi ad Erzerum verso la metà di settembre.

(Disp. tel.) Omer pascià recasi a Batum.

Il movimento delle truppe francesi verso il Mediterraneo continua sopra una vasta proporzione. Esso è di 6000 uomini in Ogni settimana. La strada ferrata del Mediterraneo trasporta pure grandi quantità di materiali da guerra. Nella sola giornata del 20 trasportò più di 500 mila chilogrammi di proiettili.

É indubitato che le Potenze occidentali, qualunque sia l’esito della campagna del 1855, si preparano par la ventura primavera ad una guerra di mole più ampia. I contratti, stipulati in questi ultimi tempi dal Governo francese, si riferiscono ai bisogni di un esercito di 800 mila uomini!

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 ½ per 100 aperto, chiuso

24

66. 15. 66. 30

94. 75. 95. 50

25

66. 15. 66. 50

94. 60. 94. 75


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1855 ROMA 1 SETTEMBRE N 103

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Più andiamo avvicinandoci alfa stagione, che apporterà qualche tregua alle fatiche della guerra, e più vanno prendendo consistenza nuove speranze di pace e notizie di apertura di nuove conferenze diplomatiche. Ma sebbene taluni sieno persuasi che gli uomini della toga sapranno terminare la quistione che a risolvere non valsero gli uomini della spada, sembra che di ciò non aia persuasa la Russia, che ordinò un’altra leva in tutto l’Impero di 23 reclute per ogni mille anime, né la Francia che già fece contratti per sopperire ai bisogni di un'armata di 800 mila uomini.

Pare intanto che nel Baltico poco più abbia a farsi, imperocché Dundas dopo la triduana illuminazione di Sweaborg, della quale menossi tanto rumore, rimandò le sue scialuppe cannoniere in Inghilterra. Ciò non o«tante la flotta britannica, finché potrà conservarsi in quelle acque settentrionali, non cesserà di arrecare nuovi danni ora in uno ora in altro punto del littorale moscovita e di dare la caccia a qualunque navilio russo mercantile; giacché, quanto ai bastimenti da guerra ancora li ad Elsingfors e a Cronstadt, non uscendo da quegli inaccessibili ricoveri, non può loro fare sperimentare la superiorità della marineria occidentale. Forse abbandoneranno i loro nascondigli, allorché una flotta americana vorrà forzare il passaggio del Sund senza pagare il solito tributo alfa Danimarca.

Le notizie della Crimea non indicano la fase, in cui entrò la guerra in quel paese dopo la battaglia del 16 agosto. Relazioni dal campo sulle future operazioni 'militari non si banno, perocché sono ritenute non solo le corrispondenze che favellassero dei piani strategici, ma quelle eziandio che dessero contezza dei lavori di fortificazione.

Anche alle notizie dell’Asia vorrebbe darsi un sistema arcano è almeno imbarazzante con dispacci che oggi affermano una cosa e domani la smentiscono. Ma una qualunque vittoria sulle truppe di Mardwicff non può annunziarsi; ed invece é on fatto che gagliardi rinforzi si spediscono da Costantinopoli nell’Anatolia; Omer pascià recheravvisi pure, e forse già sbarcò sul suolo asiatico, per opporsi con buon nerbo di milizie alle invasioni dei russi. Se ciò significhi che gli affari di la vadano bene pei turchi, lasciamo. che lo giudichi chi ha fior di senno.

Il progetto di una campagna sul Danubio sembra aggiornato tanto da parte dei russi, quanto da parte degli alleati. Probabilmente torneremo a tenerne proposito se la flotta occidentale vorrà rinnovare il bombardamento di Odessa.

Lo czar Alessandro preparasi a visitare le parti meridionali del suo Impero, anzi vira taluno che gli attribuisce la intenzione di recarsi in Crimea. Ora, facendo questo viaggio, dovrà necessariamente passare per la Polonia, delle cui simpatie verso il dominio russo sembra essere sollecito promotore. Come però si concilia con queste simpatie la novella ordinanza del ministro Turkuel, la quale ingiunge ai proprietarii polacchi di produrre i titoli scritti e autentici delle loro proprietà, e dichiara che i beni posseduti senza questi titoli saranno confiscati e devoluti a favore dello Stato? certo, siffatta ordinanza è motivo di serie inquietudini, mercecché l'abituale negligenza della nobiltà polacca e le vicende delle guerre fecero sparire, in gran parte, i titoli delle proprietà, laonde i possessi (tranne: poche eccezioni) poggiano sol fatto di ereditaria provenienza e sulla prescrizione vuolsi pertanto che lo czar nella sua venuta in Polonia mitigherà questa legge, anzi con le grazie che saranno fatte ai richiedenti, ne rimuoverà totalmente gli effetti; e per tal modo acquisterà nuovi diritti alla riconoscenza e alla gratitudine delle popolazioni polacche. Ove ciò fosse, la politica di Nesselrode proverebbe che in qualche caso puossi dar molto senza perder nulla.

Un velo sempre più misterioso si stende sulle intenzioni delle Corti germaniche. Ma per quanto è date arguire dai viaggi di certi diplomatici e principi reali alla Neva, e da qualche motto, che loro di tanto in tanto esce di bocca, la probabilità maggiore si è che l’Alemagna, quando che sia, farà causa comune con la Russia.

In Inghilterra oggi domina la smania delle popolari dimostrazioni, coordinate altre a chiedere che la guerra sia sollecitamente termina la con qualunque transazione, altre che ad ogni modo sia continuata energicamente per umiliare la potenza del formidabile colosso settentrionale; che da gran tempo minaccia l’Inghilterra.

Nella Spagna l’abisso chiama l’abisso. Chi volesse formarsi una idea di quel paese, dovrebbe formarsi la idea del caos,

«Frigida ubi pugnant calidis, humentia siccis,

«Mollia cum duris, sine pondere habentia pondus.

Il sopravvento ora è per Espartero, ora per O'Donnell, per la regina non mai, che stassene all’Escuriale gelosamente sequestrata da ogni conoscenza del vero stato delle cose del reame. l'occasione della Spagna al| l’alleanza contro la Russia forse darà impulso a che il Portogallo ancora dichiarisi nel medesimo senso. Ma i contingenti iberici andrebbero in Crimea è in altro luogo soltanto alla futura primavera.

In Piemonte l’argomento delle pubbliche imposte è causa di pericolose scontentezze. I differenti partiti le fanno pretesto per dare alle popolari tendenze un indirizzo che colpisca la natura dei sistema governativo.

Delle turbolenze tripoline non si hanno ulteriori notizie. E pure a quest’ora avrebbe dovuto sapersi se le orde di Gurma furono rispinte è se il bey fu levato di seggio. Anche l’improvviso sviluppo di quei turbamenti affricani non manca di avere un misterioso velame.

Gl’imperiali della Cina imbaldanziscono delle riportate vittorie; gli sconfitti ribelli, che non possono salvarsi con la fuga, sono straziati con supplizii che fanno inorridire.

Gli Stati Uniti infingono buone relazioni con la Spagna; accarezzano però il partito democratico di Cuba, che vuol dichiarare la indipendenza dei paese. Allora la Unione americana interverrebbe; e la sua intervenzione avrebbe per natural conseguenza il facile possesso dell’isola, che cosi troverebbesi di aver lavorato alla sua indipendenza per dipendere da un altro

GIORNALISMO

È informato il Nord che il bombardamento di Sweaborg durò 46 ore; che furono lanciate da circa 20 mila bombe, palle e proiettili d’ogni specie e che circa 20 abitazioni della piccola città rimasero preda delle fiamme. I russi si occuparono subito alla riedificazione di queste case.

Asserisce la Patrie, e molti carteggi confermano, che le malattie fanno grande scempio nella guernigione di Sebastopoli e nelle truppe acquartierate a Perekop e a Simferopoli.

A Torino è stata messa in iscena la battaglia dei 16 agosto sulla Cernaja appo Traktir. La Patria ricorda che «l’antico Governo non solo vietava l’uso d’abiti militari piemontesi sui teatri, ma né anche tollera. va che vi si adoperassero insegne, o nappe, o decorazioni; ed ora il Ministero, sotto nome di Governo, manda ad un Circo cavalleria e fanteria, tamburi e trombe armi e divise. Il generale Alfonso Lamarmora, quand'era ministro della guerra, messe fuori un ordine dei giorno, col quale proibiva ai soldati d’andare a far mostre sulle scene con le assise nazionali; ed ora il Ministero permette che altri in iscena rappresenti quel medesimo Alfonso Lamarmora comandante supremo delle truppe sarde in Crimea, e, quel che ê peggio, lo rappresenti sotto l’aspetto di comporta che non parla! La Patria conchiude: «Il Governo si la comico!»

Il Times con un bell’articolo procura dimostrare che l’esercito alleato dee fare una seconda campagna d’inverno in Crimea. Che profondo ragionatore è il Times! Ei suole prevedere cose, che poi veramente accadono, contro la comune espettazione!

Sebbene la Gazzetta di Milano abbia saputo che la Prussia è irremovibile nella linea di condotta politica da lei finora tenuta, pure l'Allgemeine Zeitung vuole assicurarci che la Prussia, declinando finalmente da quella linea, reciterà la parte di mediatrice in alcune prossime negoziazioni diplomatiche relative al quarto punto delle garanzie.

I subalpini giornali ministeriali assicurarono che l’alleanza nella guerra contro la Russia avrebbe recato al Piemonte il vantaggio e il diritto di assidersi al banchetto delle grandi nazioni allorché si tratterà di sistemare i futuri destini della Europa. Ma parve che questo vantaggio è diritto che dir si voglia non fosse che una speranza d'irrealizzabile aspirazione; pur tuttavia la Gazzetta di Voit è informata da un suo corrispondente viennese essersi risoluta la quistione della participazione dei Piemonte alle trattative diplomatiche; imperocché le Potenze occidentali hanno deciso che un plenipotenziario sardo si ammetterà in tutte le trattative, eccetto quelle che sono di esclusiva competenza delle grandi Potenze. Quest’ultima clausola, in qualunque caso, ci sembra suscettibile di molte interpretazioni e limitazioni; il perché, anche dopo la supposta decisione delle Potenze occidentali, il Piemonte potrebbe all'occorrenza trovarsi come trovavasi pria della decisione medesima.

Osserva la Indépendance belge che la Francia, in mezzo ai grandi avvenimenti della guerra attuale, può mostrarsi liberamente non meno ai suoi amici che ai suoi nemici; finanze, armata, patriottismo, soldati eroici, incomparabile amministrazione militare, mezzi inesauribili, attività, coraggio, genio, essa insomma possiede tutto ciò che nel più alto grado costituisce la forza materiale e morale delle nazioni.

La Patrie allegrasi a buon diritto dei progressive miglioramento delle interne condizioni della Francia, le quali si raffermano sopra solidissime basi mercé dello incessante aumento degl’introiti dello Stato.

La Iberia chiama a rassegna le epoche e le circostanze, nelle quali la Spagna avrebbe potuto rigenerarsi, e conchiude che oggi la Spagna dee smettere ogni speranza di rigenerazione.

La Esperanza in un ben risentito articolo quererelasi essere un disonor nazionale la miseria, cui vedesi ridotto il clero spagnuolo. E la Regeneracion sul medesimo proposito dice che «gli è un predicare al deserto, mercecché il Governo esparteriano, che liberalmente comanda, mette in non cale i richiami che ogni giorno si fanno a favore dei sacerdozio dalla stampa che non sa tollerare le rapine e altre ingiustizie.» La Estrella poi afferma «esistere una congiura infernale, il cui scopo è di screditare il clero con ogni maniera di calunnie appo la pubblica opinione» onde questa rimangasi inattiva almeno fino a che i congiura ti abbiano compiute le statuite usurpazioni.

Il Leon espanol ragionando sull’anomala situazione della Spagna conchiude che «senza Espartero oggi non può esistere alcun gabinetto, e con Espartero non può esistere, né oggi né mai, alcun governo. D’onde ciò? La Epoca crede che per toglier di mezzo queste anomalie bisognerebbe che la politica di Espartero fosse una politica sinceramente espansiva. Ora qualche giornale vorrebbe sapere che significherebbe questa espansiva politica; e, a parer nostro, ha ragione, perché trattandosi dei rimedio che dovrebbe guarire i mali della nazione, ogni buon cittadino ha diritto di chiedere i più precisi schiarimenti per indi poterne esigere l’applicazione. Ma la Epoca non ha per anco dilucidato il senso dei suo sibillino suggerimento.

Ecco in qual modo il Clamor publico definisce la situazione della Spagna: «L’attuale situazione è veramente arlecchinesca; in essa veggonsi riuniti senza ordine e senza simmetria tutti i colori che potrebbe adoperare il più sciaurato pittore. Composto in parte il ministero di uomini oscuri e di antecedenze indefinibili, non ha potuto combinare una direzione governativa capace a risolvere le crisi, che conseguitarono ad un radicale cambiamento di politica.»

La Science ha consultato parecchi dizionarii storici onde ricordarci le epoche dei più famosi tremuoti dall’anno 17 al 1843 dell'era cristiana.

LE IMPOSTE IN PIEMONTE

(Dal movimento, giornale di Genova)

Or che in ogni angolo del nostro Stato

Concorde innalzasi solenne voce

Contro quel nobile, che ha decretato

Di porre il misero Piemonte in croce;

Or che in ogni angolo del bel paese

Contro gl’innumeri · gravi balzelli

Gran guerra muovesi, ad uso inglese, (a)

E si bestemmiano que' tirannelli,

Che tanto all'opere quanto ne' detti

Si pregian d'essere nuovi Maometti;

Or vo' ripetere quel che ho già scritto

Sopra il medesimo serio argomento,

Ed il ripeterlo non fia delitto,

S'egli è verissimo quello ch'io sento,

Cioè che i fulgidi nostri padroni,

Che ci governano là dalla Mecca,

Cantar ci lasciano su tutti i tuoni

Fino a che vengaci la gola secca;

Ma non intendono di far mai sosta

Nella via lubrica d'iniqua imposta.

Le imposte cadono come la pioggia

Quando alla grandine scende commista;

Se si potessero raccorre a moggia,

Oh graditissima curiosa vista!

Pur v'è chi affannasi di far toccare

E, sottintendesi, toccar con mano,

Ch'esse in buon numero ponno giovare

Assai più al popolo che al suo sovrano.

Conato inutile! cattivi aiuti

Fur sempre ai popoli tasse e tributi.

Le imposte cadono come la manna

Un di al famelico popolo ebreo;

Chi non le celebra, ma le condanna

Qual cibo insipido, malvagio e reo,

Non ama il popolo di vero amore,

Accresce il numero dei nostri mali!

Cosi ci dicono con gran scalpore

Certi onorevoli lustrastivali,

Pe ' quai l'immagine del Buon, del Vero

Sta sol ne' ciondoli del Ministero.

Che val se il popolo langue e dolora?

Se il sangue succhiagli vorace arpia?

Che val se il popolo convien che muora

Dopo terribile lunga agonia?

Purch'essi ingrassino, va bene il mondo;

Incontentabili sono le masse!

Sono d'on vivere lieto e giocondo

Segni infallibili balzelli e tasse;

Cosi ripetono di buon umore

In faccia al popolo che langue e muore.

La imposte cadono come torrenti,

Le imposte allagano tutto il paese:

Son molti i debiti, pochi i proventi,

Innumerevoli sono le spese;

Le imposte cadono come le bombe

Un di sull'inclita città di Giano.

Su, fiato ai piffari, fiato alle trombe,

Cantiam la provvida benigna mano,

Che porge al popolo novelli aiuti

Con nuovi debiti, nuovi tributi.

(a) Ciod coi meetings, che si fanno in Piemonte.

Le imposte guizzano come saette

Allor che scoppiano fiere tempeste;

Ne men colpiscono l'eccelse vette

Che le più povere neglette teste.

Tasse sui mobili, sopra gl'immobili,

Tasse sui debiti, sulle persone,

Tasse sui liquidi, tasse sui solidi;

Oh Dio che strepito! che confusione!

Son dunque debiti, tasse e balzelli,

Che si aspettavano nei di più belli?

È questa l'epoca yalicipata

Dai geni lirici del quarantotto?

E questa l'epoca più fortunata

In che il dispotico giogo fu rotto?

l'inviolabile sacro diritto

Di viver liberi si caro costa?

E non è un popolo grave delitto

Col peso opprimere d'iniqua imposta?

Oh meglio un despota dell'era scorsa!

Perché almen libera saria la borsa!

No! meglio un despota? no, non sia mai;

Chè questo è in massima solenne errore.

Ma s'è verissimo che fra i due guai

Bisogna eleggere sempre il minore,

Più ch'esser liberi senza quattrini,

Con tanti debiti con tai tributi,

Convien meglio essere pei cittadini

Servi umilissimi di re assoluti,

I quai ne infrenino le ardenti brame,

Ma non gli lascino morir di fame.

E. BIANCHI

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Domani alle ore 9 del mattino avrà luogo in Torino al Circo Sales una grande riunione di operai e commercianti, i cui capi già tennero un’adunanza preparatoria in casa del deputato Cantara. Lo scopo della pubblica riunione è di avvisare alla pronta riforma delle attuali leggi d’imposte. Il proclama ai contribuenti della Capitale e delle provincie finisce promettendo ai medesimi che «sieno certi che ogni ostacolo scomparirà a fronte della forza morale che la loro presenza sarà per aggiungere alla opportunità dei loro reclami. Furono invitati a prender parte alla riunione i deputati della opposizione liberale residenti a Torino. I deputati Bottone, Brofferio, Cantara, Sineo e Valerio dichiararono di accettar l’invito e promisero d’intervenire onde tenere discorsi analoghi all'argomento della gravezza delle imposte.

SVIZZERA

Le scosse di tremuoto in Isvizzera non cessano ancora. Ai 13 agosto nel Vallese una scossa assai forte; ai 14 due scosse, una delle quali preceduta da quattro detonazioni sotterranee distanti un quarto d’ora l’una dall'altra; verso la mezzanotte altre scosse; ai 15 tre scosse; ai 16 due scosse; ai 17 una scossa più sensibile delle antecedenti. Da parecchie fenditure del suolo continuava ad uscire acqua calda e fumante. Lo spavento delle popolazioni è generale.

A Fuens poco lungi dalla piccola città di Morteau, sulla frontiera francese di Neuchatel, il lembo. di una foresta, di 200 passi circa di larghezza è di una lunghezza di alcune leghe, fu interamente distrutto; gli alberi rimasero tutti schiacciati al suolo. Alcune donne, che trovavansi in una macchia vicina, quando accadeva questo ben raro fenomeno, dicono di aver veduto tutta la foresta come invasa dal fuoco che dopo brevi istanti disparve.

IMPERO AUSTRIACO

Il consigliere di Stato Kotzebue capo della cancelleria diplomatica dell'ambasciata russa a Vienna fu presentato dal principe Gortschakoff al conte Buol ministro austriaco degli affari esteri e quindi parti alla volta di Pietroburgo.

Il principe Petrulla ambasciatore di Napoli a Vienna ebbe col principe Gortschakoff ambasciatore russo. una lunga conferenza, dopo la quale furono spediti corrieri a Napoli e a Pietroburgo.

L’arciduca Alberto, già ristabilitosi la perfetta salute, intraprenderà fra qualche giorno un viaggio alla volta di Buda, dove si tratterrà per qualche tempo.

IMPERO FRANCESE

Il cavaliere Hock consigliere ministeriale austriaco i giunto a Parigi. Non gli si attribuisce alcuna missione diplomatica. Dicesi che lo scopo del suo viaggio sia soltanto di vedere il palazzo della esposizione industriale a Parigi.

Alla rivista fatta nel Campo di Marte in onore della regina d'Inghilterra la facciata della Scuola militare era coperta delle bandiere unite delle quattro Potenze alleate, Francia, Inghilterra, Sardegna e Turchia.

La regina Vittoria ha conferito l’Ordine del Bagne al principe Napoleone e al generale Canrobert.

INGHILTERRA

Ai 15 agosto in Cowentry ebbe luogo una seconda riunione sotto la presidenza del noto' agitatore Urquhart. V’intervennero circa 30mila persone. Fuvvi adottata a voti unanimi la deliberazione che lord Palmerston merita di esser messo in istato di accusa. Ciò produsse nella città un tale risentimento che Urquhart e i suoi amici poterono a stento liberarsi chiudendosi in un albergo. A Kniddarminsfer gli avversarii dell'agitatore prepararono sotto la presidenza del Mayor un’altra riunione che rifiutò ad una ad una tutte le asserzioni di Urquhart e le attribuì ad odio personale contro Palmerston. Nulla però di meno Urquhart non si da per vinto e disponesi a fare proprio a Kniddarminster una controdimostrazione.

Il dottor Munk di Puerschold, che presentò al governo inglese un progetto per la formazione di una legione svedese ai soldo dell’Inghilterra, è partito da Londra e torna a Stocolma senza aver nulla concluso.

SPAGNA

Parecchi deputati si dispongono di presentare, allorché seguirà la riapertura delle Cortès, un’accusa contro il Ministero, che farà di tutto per impedire la riunione delle Cortès. Intanto dicesi che si pensa di trasportare la regina dall’Escuriale alla Grania. Ai 21 agosto i generali Espartero e O’Donnell si recarono da Madrid all’Escuriale, questa loro andata die’ luogo a molte congetture. Il partito democratico di(Tonde un proclama sedizioso; si temono agitazioni novelle; i progressiste avanzati se la prendono contro O’Donnell. Un manifesto alle guardie nazionali dipinge coi più neri colori O’Donnell qualificandolo traditore del paese, e aspirante! Con aiuto straniero a ristabilire l'assolutismo.

IMPERO OTTOMANO

Il Consiglio pel Tanzimat si occupa presentemente anche dell'amministrazione dello Stato. Costantinopoli sarà divisa in prefetture, Ciascuna delle quali avrà una specie di Consiglio municipale, ad esempio delle grandi Nazioni incivilita di Europa. Il Consiglio del Tanzimat fece tradurre varie leggi europee onde compilare Un proprio codice.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Le truppe russe ch’erano in marcia verso Ismai ebbero contrordine indi si misero in camino alla volta della Crimea.

La notte del 7 agosto una cantiniera incinta avea accompagnato il suo battaglione nelle trincee innanzi a Malakoff; e con virile coraggio sfidava le palle e Fe bombe dei nimico. All'alba dell'8 si senti preso dai dolori; e die’ alla luce due gemelli che insieme alla madre sono in ottimo stato di salute. Dopo essersi parlato tanto di morti, ecco che finalmente si comincia a parlar ancora di qualche nascita?

Con decreto imperiale sono valutate doppie le campagne dell’armata francese d’Oriente.

(Disp. tel.) Ai 27 agosto il generale Montevecchio era i via di miglioramento.

Nel prossimo ottobre 5000 piemontesi saranno mandati in Crimea per completare l'effettivo del contingente richiesto dall'Inghilterra».

Si faranno venire dalle Indie inglesi alcuni reggimenti di cavalleria che rafforzeranno l’esercito di Omer pascià Bell’Asia.

IMPERO CINESE

La rivoluzione della Cina può considerarsi come onninamente terminata. Ora le magliaia dei ribelli fatti prigionieri vengono giustiziati a Canton 150 per giorno. I luogo dei supplizii è lontano 100 iarde dal fiume e due miglia dagli uffizi della città. Ê chiuso da barriere. A ciascun prigioniero sono legate le mani alle reni; ed un cartello è appeso alla coda de' suoi capelli. A mano a mano ch quegli sciagurati arrivano si fanno inginocchiare con la faccia volta a mezzogiorno. La esecuzione comincia, appena giungono i mandarini dai banchi bottoni. Un colpo solo bastò a portar via la testa; il tronco cade immobile sul davanti. Altri supplizii più atroci ancora s’infliggono con un rasoio bene affilato. Chirurghi esperti praticano una incisione sotto le braccia, alle polpe delle gambe, al seno, alle coscie, e, se ciò non basta, immergono il coltello fino al manico nell’anguinaia del paziente, il quale indi è sbranato lacerto per lacerto. La moglie d'uno dei capi ribelli fu sgozzata, il marito fu scorticato vivo. Il campo delle carnificine immollate di sangue putrefatto, senza che se ne curi la disinfestazione, rende all'intorno un fetore insopportabile e pernicioso.

Altre notizie recano che il governo cinese la decapitare ogni giorno circa 400 ribelli. La rivoluzione è cessata in ogni punto dell’Impero.

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 ½ per 100 aperto, chiuso

27

66. 40. 66. 60

95. 00. 00. 00

28

60. 50. 66. 60

95. 00. 95. 00

BORSA

Napoli

87 30

Genova

18 75

Vienna

40 10

Livorno

15 90

Parigi

18 68

Trieste

40 10

Firenze

15 90

Marsiglia

18 66

Londra

467 50

Venezia metal

15 96

Lione

18 66

Ancona

99 40

Milano metal

16 00

Augusta

47 90

Bologna

99 60

Mentre tutti i giornali, qual più qual meno, hanno detto che nell’andata della regina Vittoria a Parigi si sono viemaggiormente stretti i vincoli dell’alleanza tra la Francia e l'Inghilterra per continuare energicamente la lotte contro la Russia, un dispaccio telegrafico ci annunzia che l’imperatore dei francesi e la regina della Gran Bretagna hanno combinalo a Parigi le basi della futura alleanza della pace!



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1855 ROMA 4 SETTEMBRE N 104

IL VERO AMICO DEL POPOLO

La pubblicazione del prossimo numero 105 sarà fatta venerdì 7, onde fra esso e il numero di martedì 11 (stante la interposta ricorrenza della festività della Natività di MARIA SANTISSIMA) non abbiasi un troppo sensibile intervallo. Ciò per norma specialmente di que’ signori, che sogliono prendere il foglio all'Uffizio della Direzione di questo Periodico.

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Fra pochi giorni Omer pascià e Murawieff si troveranno a fronte nelle campagne dell’Asia. Una grande battaglia colà vinta è perduta può avere le più alle conseguenze. è di vantaggio è di danno si per l’un# come per l’altra parte. La conquista della Tauride né anche compenserebbe una sconfitta, cui soggiacessero i turchi nell'Armenia. Un terribile colpo ne risentirebbe eziandio la potenza britannica per le minaccie che aumenterebbero su gl'indiani suoi possedimenti. Quanto alla Russia, forse meno scapiterebbe ne’ rapporti territoriali, ma una rotta di Murawieff, che finora fu l’unico generale che in campo aperto abbia veramente sostenuto l’onore dell'aquila moscovite, sarebbe di funestissima importanza nella pubblica opinione dei russi, potrebbe e produrre un fatale scoraggiamento e dissipare quel prestigio che ora in gran parte costituisce l’entusiasmo delle russe falangi asiatiche. Oltre a ciò, chi varrebbe a calcolare l’ulteriore procedimento delle cose, ove la Persia, com’è probabile, congiungesse le sue alle bandiere del vincitore? Indi i prossimi anatolici avvenimenti sono di un interesse maggiore di quello che per avventura è loro attribuito. E noi continueremo ad osservarli con accuratezza in tutte le lor fasi.

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GIORNALISMO

Congettura il Morning Post che Omer pascià difficilmente potrà fare in tempo ad arrivare in Asia per opporsi all’avanzamento di Murawieff.

La Gazzetta di Milano opina che quanto più avanza la stagione, tanto più sembra impossibile, in quest'anno, una campagna sul Danubio è in Bessarabia, dove le pioggie impedirebbero i movimenti di un grande esercito; una campagna in Bessarabia dev’essere intrapresa sul principio, non sulla fine della state.»

La Correspondance Havas afferma che il gabinetto di Berlino domandò ai gabinetti di Vienna e di Parigi e veramente abbiasi intenzione a porta re di nuovo la guerra sul Danubio; e che i gabinetti di Vienna e di Parigi abbiano risposto che ciò dipenderà dagli ulteriori avvenimenti della guerra. Per tal modo il gabiette di Berlino avrebbe saputo non più di quello che sapeva pria della supposta domanda

Il Journal des Débats analizza i rapporti dell’ammiraglio inglese sul fatto di Sweaborg e crede trovare imbarazzo nel tenore dei rapporti russi. Ma lasciamo i rapporti e fermiamoci ai fatti. Sweaborg è o non è distrutta? Preghiamo il Journal des Débats a favorirci una non evasiva risposta.

Scrive il Blackwood-Magazine che molti fanno le meraviglie per lo scarso numero dei morti e dei feriti che sogliono accusarsi nei bollettini russi dopo ciascun fatto d’arme. E dice che le meraviglie cesserebbero ove si sapesse esser questo metodo assai comune in Russia, imperocché i colonnelli ricevono la razione e il soldo di tutti gli uomini che, sebbene feriti o morti, si fanno comparire di essere tuttavia in servizio sotto le bandiere. Ma chi conosce il sistema governativo russo, il quale pronto sempre al castigo nulla lascia inosservato di quanto accade nello Impero degli czari ed in ispecial modo delle cose referentisi al militare procedimento; chi conosce il patriotismo e la onestà, che sono le baisi principali della educazione dei russi, troverà che il Blackwood-Magazine, invece di metter fuori una peregrina scoperta, die’ corso senza critico discernimento ad una sua ingiuriosa invenzione. É ben vero che i russi nei bollettini, che si divelgano per le stampe, ordinariamente diminuiscono il numero dei morti e dei feriti; ma questa loro sollecitudine a nascondere al pubblico le perdite che soffrono, non raggiunse mai quella degl’inglesi, il cui primo esercito spedito in Crimea credevasi comunemente essere pressocché intatto; e soltanto ci si fe’ sapere che non ne rimanevano che scarsi miserabili avanzi quando il Times dava alla luce le sue tremende rivelazioni, e quando il Parlamento britannico non potè più oltre dissimulare i patiti luttuosi disastri. S’ingannerebbe a partito chi giudicasse della esattezza dei russi nei bollettini destinati a fare il giro del giornalismo, i quali sogliono imitare i bollettini occidentali; la verità è intieramente disvelata nei rapporti alle czar; e guai a chi la occultasse anco nelle minime circostanze! E se questa verità non si manifestasse, se le perdite dei russi si rappresentassero al Governo in quelle tenui proporzioni che si leggono nei bollettini della guerra, certamente il Governo non avrebbe mandate e di continuo non manderebbe la Crimea quegli sterminati rinforzi, che tutti sappiamo.

Come già fu detto, il Governo austriaco indirizzò ai suoi rappresentanti appo le Corti alemanne una Nota onde queste si fossero determinate di venire ad una risoluzione positiva e prendere decisamente un partito. Ora l’Oesterreichische Zeitung scrive sul medesimo proposito che «essa Nota è destinata a porre in chiaro la situazione e condurre ad un maggiore accostamento è ad una totale separazione l’Austria e la Germania, imperocché l’Austria persiste nella politica sin qui tenuta, ed è mestieri che la Germania si risolva è per l’una è per l’altra parte; ché, qualunque sia la sua decisione, egli è giunto il momento di dichiararsi, poiché fra poco giungerà pure il momento di operare.»

La Boersenkalle assicura essere imminente un ravvicinamento fra l’Austria e la Prussia. Già è più d’un»n:io da che questo ravvicinamento dicesi imminente!

Lo Zeit di Berlino è informato che non solo la Prussia, ma eziandio tutti gli altri Governi alemanni risposero negativamente alla Nota austriaca del 26 luglio che sollecitavali ad una determinazione positiva. La Brestauer Zeitung però assicura che i piccoli Stati tedeschi dichiararono puramente e semplicemente di aderire in tutto e per tutto alla politica dell’Austria. A chi crederemo? Certo è d’altronde che lo Zeit scrive sotto la influenza moscovita, che predomina nei circoli berlinesi; laonde non dee far meraviglia se studiasi metter fuori articoli dimostrativi che le simpatie tedesche sono onninamente per la Russia.

Si è parlato di una mediazione prussiana per conciliare la interpretazione dei punti delle garanzie, i quali rimasero argomento di nuove quistioni. Ma la Schlesiscke Zeitung conferma ciò che noi avevamo già congetturato, cioè che «la Prussia non può disporsi ad accettare simili impegni per la semplice finzione di una intelligenza che in fatti non esiste.»

Il Journal de Francfort pubblica un ben lungo articolo venutogli da Pietroburgo. Esso articolo conchiude:

«Se alla Russia non bastarono due anni per isviluppare tutti i suoi mezzi, ella si prepara ad una guerra xii quindici anni e più! L’Austria sola non si deciderà mai a dichiararle la guerra, salvo il caso che volesse arrischiare tutte! E se, malgrado ogni probabilità, la Germania dovesse cedere alle seduzioni, la Russia farebbe ciò che fece la Prussia sotto Federico il Grande; sarebbe determinata a perire nel solo caso che Iddio avesse ciò decretato. Chi può pertanto prevedere il future? Se dunque il turbine dovesse trascinar la Russia nello sconosciuto e al di là dei suoi desiderii se per la Germania è di sommo interesse la conservazione del suo stato attuale, non ispetta forse alla Germania di far sentire la sua voce e offerire le condizioni, accettate dalla Russia nelle conferenze di Vienna, come ultimatum alle Potenze occidentali, sostenendole, in caso di bisogno, anche con la forza delle armi?»

Il Donau «ha già indizii che Napoli, il Portogallo, la Danimarca, la Svezia e la Norvegia saranno nella necessità di prendere apertamente partito contro la Russia. (Ma non sono che indizii) «E che cosa faranno la Germania e la Prussia quando tutto il resto d’Europa sia coinvolto nella guerra? Potranno conservare la loro neutralità?... No, mille volte no. Allora sarà certa per la Germania, alleata delle Potenze d’Occidente, la guerra contro la Russia. E la Russia, che vede sì terribile e generale coalizione contro di lei, ancora non procura di venire ad un accomodamento? D’onde tanta ostinazione e tanta fiducia belle proprie forze, noi non intendiamo. La Russia sola contro Europa tutta! Ma sola? propriamente sola? E il viennese Donau n'è egli veramente persuaso?

La Deutsche Zeitung non presta molta fede che l’alleanza fra le Potenze occidentali e gli Stati scandinavi sia tanto imminente quanto dicono i giornali alemanni; pur tuttavia. crede che se la Francia e l’Inghilterra avranno veramente bisogno della Svezia e della Danimarca, queste, facendo di necessità virtù, aderiranno senza lunga esitazione.

Los Novedades dimostrano, è almanco pretendono dimostrare, che i pregiudizii, i quali risentirà la Spagna per l’alleanza nella guerra contro la Russia, non potranno mai esser compensati dai benefizii che il Ministero si ripromette dall’alleanza medesima.

Essendo corsa a Madrid la voce, ripetuta anche da molti giornali d’Europa, che un contingente spagnuolo per fare la guerra contro la Russia è destinato a venire in Italie, l'Occidente muove questa osservazione: «I soldati spagnuoli non posero mai piede in Italia se non come sovrani è conquistatori; sarà pertanto egli vero che i figli di que’ soldati cattolici ora debbano andarvi come avventurieri al soldo della protestante Inghilterra?» La Regeneration plaude ai patriotici sentimenti dell’Occidente, il quale non intralascia alcun argomento né alcuna occasione per oppugnare a tutta sua possa l’alleanza della Spagna con la Inghilterra.

Alcuni corrispondenti «palesano al Corriere Italiano la fiducia che dall'alleanza sincera dell’Austria con la Francia possa scaturire l'attuazione di principii di progresso, di giustizia e di buona amministrazione, le quali cose, checché ne dicano gli organi delle fazioni, formano l’estremo voto della maggioranza delle popolazioni di tutte le parti della penisola italiana. Forse i corrispondenti del Corriere avrebbero meglio espresso il loro concetto se, anzi che nell’attenzione, avessero detto di aver fiducia nel fermo e sicuro stabilimento dei principii di sopra motivati.

Il Donau riferisce che «un francese di spirito tradusse il motto napoleonico: l'empire c’est la paix, nell’altro motto: l'empire c’est l'épée. Indi il Donau comenta che la spada e l'aureola soldatesca sono ora i sostegni del moderno trono imperiale, come ai tempi del primo Napoleone, il furono del suo Impero.»

Dice il Morning Chronicle e «La perfida Albione riposa in queste momento con piena sicurezza sull’affettuoso cuor de' francesi.» La graziosa frase della fine cancella la ironia del principio.

Un corrispondente scrive alla Gazzetta di Venezia che «la guerra della Crimea è una vergogna per la Inghilterra, mentre è gloriosa per la Francia; ma il sangue di tanti inglesi versato sui campi della Tauride non basta a lavare tante macchie del Governo britannico; se fosse conclusa ’a pace, tutta Europa sorgerebbe gridando: Guerra all'Inghilterra, Id!io la vuole!»

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La Presse di Vienna e la Gazzetta di Milano parlano di nuovi e numerosi arresti politici che diconsi fatti a Napoli.

Scrivesi da Napoli alla Bilancia: Nel regno delle due Sicilie la influenza inglese va risuscitando il fuoco del 1848; vi si organizzano società segrete; la emigrazione napolitana mette ora le sue speranze nel murattismo, e vantasi di aver Comitati a Reggio, Catanzaro, Napoli, Palermo e Catania; il re di Napoli però non terne, ché ha per sé l'esercito e il popolo. Dunque avrebbe più di quello che, all’occorrenza, gli potrebbe bisognare.

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l'Assemblée nationale non sa intendere come il progetto della nuova Costituzione danese che non è punto liberale, abbia potuto approvarsi quasi a voti unanimi dal Folketing, le cui tendenze sono ultraliberali. Conchiude: «In tutto quel che concerne gli affari interni della Danimarca domina un'assurdità ed una contraddizione che il giornalismo dei paese non aiuta a dissipare.»

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Un Lefrancais accusò il repubblicano Siecle di essersi venduto al Governo e di aver fatto una evoluzione politica nel suo recente cambiamento di redazione. E a nuova redazione del Siecle rispose all’accusa con una professione di fede conforme a quella degli antichi suoi redattori, terminando col dire non essere il Governo bastantemente ricco per pagare. una evoluzione politica del Siecle. Il Governo vide un insulto, nella rodomontata del Siecle, ed è perciò che lo ha tradotto innanzi ai tribunali a renderne conte.

Il Diario espanol nota la contraddizione, in cui cadono certi deputati progressisti della Spagna, i quali, mentre combattono per la maggior possibile limitazione de privilegi reali, appoggiano le domande fatte alla regina ond’ella elargisca il suo privato peculio e la sua lista civile in sovvenzioni ai popoli afflitti dalla influenza colerica. Secondo essi, al trono dovrebbe rimanere unicamente il privilegio di far la limosina.

La Iberia inveisce acremente contro coloro, che, mentre fin qui predicarono in nome della filantropia e del progresso leggi e riforme umanitarie, abbandonano le popolazioni percosse dal colera, invece di apprestar loro soccorso e consolazione.

Scrive la democratica Soberania nacional: «La nostra penna, che non ha mai adulato i potenti, sarà sempre consecrata a pubblicar le glorie della virtù. La condotta del clero parrocchiale ben merita, ora che la colerica epidemia divora le popolazioni della Spagna, la riconoscenza della patria e l’encomio di tutti gli onesti cittadini. Questi buoni sacerdoti, i spirati sempre dalla carità e col cuore fisso in Dio, assidui al capezzale de' moribondi prodigano a que«sti infelici le celesti consolazioni e le speranze della religione; impavidi ne raccolgono i supremi sospiri. Oh! se il sentimento di gratitudine, che nasce nelle anime pure, è di qualche valore; se la elettrica corrente d'amore, che le grandi azioni mettono in moto, è tuttavia efficace a scuotere la sensibilità de' cuori, abbiano questi eroi, tanto più sublimi quanto più ignorati, il tributo della nostra ammirazione e del nostro entusiasmo!»

Ora in che consisterebbero la riconoscenza e la gratitudine, l'elogio e l’amore, l’ammirazione e l'entusiasmo verso gli eroi del Santuario in Ispagna? Lo sa ben egli il democratico giornale? A chi ei parla? Forse alle popolazioni, che non han bisogno di eccitamenti perché sono profondamente cattoliche? A chi dunque? La concione ê per coloro, che, spogliando e per ogni guisa perseguitando il clero, avversano le affezioni tradizionali e le legittime simpatie delle popolazioni, le quali oggi (per gl’imperscrutabili giudizi di Dio) versano in circostanze, che possono novellamente dimostrar loro in chi debbano aver fiducia e sperar soccorso, imperocché

«Come dell'oro il fuoco Scopre le masse impure,

«Scoprono le sventure De’ falsi amici il cuor.

Giova credere che questi falsi amici si ravvederanno!

l'Armonia scrive: «La fame, la miseria e la calunnia, con cui si volle abbattere il coraggio del clero spagnuolo, non riuscirono a nulla; il clero soffre e tace, quando non si tratta che dei suoi patimenti; ma è sempre pronto ad alzare la voce, quando si tratta degl’interessi di Dio e della Chiesa.

Il Parlamento scrive un terzo articolo sopra la ineguaglianza e la imprevidenza nella distribuzione de pubblici impieghi. Ma gli articolisti del Parlamento avessero almeno il coraggio di fare intendere quali sarebbero propriamente gl'impieghi che loro si dovrebbero dare! Quando Espartero avesse adempiuto i loro patriotici desiderii, la felicità della Spagna sarebbe assicurata sopra solidissime basi, né si vedrebbero più le ineguaglianze né le imprevidenze.

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STORIA CONTEMPORANEA

SVIZZERA

l'ammiraglio Napier la un viaggio per l’Europa. Ora trovasi a Ginevra.

IMPERO AUSTRIACO

Essendosi sensibilmente aumentato il numero dei vascelli attivi da guerra, si rivolge ora speciale attenzione ad aumentare la pianta degli ufficiali di marina e degli aspiranti al servizio marittimo. Per sopperire agli occorrenti bisogni fu proposta, a quanto dicesi, la accettazione di cadetti provvisorii di marina. Il favore di tale accettazione si accorderebbe a quei giovani che possedessero fonda le cognizioni matematiche.

PRUSSIA

Credesi che le Potenze d’Occidente (in ispecie la Francia) faranno quanto prima serie mosse in via diplomatica a Berlino. Dicesi dovere Adolfo Barrot, uomo di schiette e franche parole, andare a Berlino come inviato di. Francia.

IMPERO FRANCESE

É aspettato a Parigi il barone di Bach austriaco ministro dell'interno. Anch’egli vi si reca a visitare la esposizione universale.

Ê morto improvvisamente a Parigi il generale inglese Arturo Wellesley Torrens reduce dalla Crimea.

INGHILTERRA

Suite rive di Sunthampton-Water sarà costruito un grande spedale militare.

SPAGNA

Corse voce a Madrid che ai 22 agosto avvenisse una sommossa all'Escuriale, e che le truppe si pronunciarono a favore della regina e contro il Ministero. La sera del 26 giunse, come dicesi, a Parigi a! ministrò dell’interno un dispaccio telegrafico che annunziava essere fuggita dall'Escuriale la regina di Spagna (Mov.). Queste notizie, a parer nostro, debbono riceversi con la massima riserva; tanto più che ancora non pervenne alcuna officiale conferma delle medesime.

IMPERO OTTOMANO

Ai 19 agosto Omer pascià intervenne ad un gran Consiglio tenuto a Costantinopoli sotto la presidenza del sultano medesimo. La sera scoppiò un incendio presso le Settetorri e distrusse molte centinaia di case e botteghe.

IMPERO RUSSO

La imperatrice Maria Alessandrowna prese sotto la sua sovrana tutela il Comitato delle signore di Pietroburgo che ha per iscopo di raccogliere i donativi in danaro e ripartirli fra le famiglie delle truppe destina le alla difesa di Pietroburgo e del littorale del Baltico.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La squadra alleata nel Mar Bianco catturò due vascelli ed un piccolo piroscafo russi. questo piroscafo serviva da lungo tempo a mantenere, 1e comunicazioni con Arcangelo. La squadra medesima ultimamente disponevasi a lasciar quelle acque, poiché si aveano segni infallibili che la state, brevissima in quelle nordiche regioni, volgeva rapidamente al suo termine, ed era ornai tempo di cercare un clima più dolce.

Un dispaccio pietroburghese ammette che nel bombardamento di Sweaborg rimasero morti 40 russi e feriti circa 150, dei quali 100 gravemente.

Notizie del Baltico recano che 17 cannoniere russe uscirono da Riga impegnandosi in un conflitto di due ore con un vascello inglese du 60 e con. una corvetta da 8 cannoni. I giornali di Londra dicono che il combattimento rimase indeciso.

Gl’incrociatori inglesi visitarono Uleaborg, Simo e Windau, e vi distrussero (cosi narrasi) i magazzini e i bastimenti del governo russo.

La flotta alleata si ritirò nuovamente il 15 agosto da Cronstadt. I bastimenti presero posizione all’ovest di Tolbukin.

I reggimenti di linea, che sono di guernigione in Inghilterra, andranno a surrogare i reggimenti di Gibilterra, Malta e Corfù, che traggono a rinforzare l’esercito britannico della Crimea.

Il Governo inglese cerca di noleggiare navigli per trasportare a Balaclava 1000 tonnellate di palle da canone e di bombe.

Il forte Manuel di Malta è preparato a ricevere la legione italiana, che vi sarà organizzata ed instruita pria di esser mandata in Crimea sotto la bandiera inglese.

Ai 21 agosto l’ambasciatore inglese Redcliffe parti di Costantinopoli per la Crimea onde recarvi le insegue dell'Ordine dei Bagno, che la regina Vittoria spedisco a diversi generali dell'esercito alleato.

I piroscafi dei Rodano già imbarcarono più di 30 mila paia di gambiere e calzoni rossi per l’esercito francese della Crimea. I conetapelli d’Annonay e di Parigi lavorano a preparar cuoi d’accampamento che saranno spediti in Crimea entro questo mese.

Ai 27 agosto il generale Bousquet s’imbarcò a Marsiglia con 3400 uomini alla volta d’Oriente.

Novecento russi, fatti prigionieri nella battaglia dei 16 agosto, ai 20 arrivavano a Costantinopoli.

I russi misero a profitto la tavola dei segnali telegrafici, coi quali i francesi e gl’inglesi corrispondevano fra loro. Questa tavola fu trovata dai russi sull’Iasper vapore inglese che si perdette nel Mare di Azoff.

Recentissime lettere di Trebisonda avvisano che scarsi sono i provvedimenti di difesa dei turchi contro le truppe russe, che presero l'offensiva sulle fortezze di Kars e di Erzerum. Oltre a ciò, le tribù circasse, sulle quali facevasi assegnamento, non solo non danno segno di vita, ma, per soprappiù, alcune di esse, allettate forse da belle promesse e grossi stipendii, militano nelle schiere dei russi, i quali mossero contro Erzerum, mettendo in fuga gli ottomani mandati ad incontrarli.

Le truppe regolari che si trovavano a Varna giunsero a Costantinopoli. Parte di esse è incorporata alla legione straniera di Wivian, e perte si riunisce allo esercito dell’Asia sotto gli ordini di Omer pascià. Iskender pascià è nominato comandante della cavalleria turca nell’Asia minore.

Nuovi agenti inglesi e turchi sono stati spediti a Sciamil per indurlo a riprendere l'offensiva contro la Russia. Ancora non si conosce la risposta dei capitano circasso.

Si pretende che Sciamil non abbia voluto ricevere gli agenti inglesi e turchi, facendo loro intendere per mezzo di un suo nipote ch’egli non può essere né un vassallo, né un alleato della Turchia.

AFFRICA

La sospensione delle aggressive operazioni degli arabi ribelli contro Tripoli si attribuisce al dovere l’esercito rivoluzionario occuparsi a raccogliere provvigioni alimentarie, e all’esser costretto Gurma a curarsi di una ben grave ferita, che minaccia cancrena. Egli se ne stava perciò nel casiello di Djchel, li bey frattanto riuniva in città le sue forze sparse al di fuori ed attendeva l’arrivo delle milizie che in suo soccorso furono spedite da. Costantinopoli. Anche Said pascià viceré di Egitto fu invitato dalla Porta a mandar truppe ausiliario a Tripoli onde reprimervi la rivoluzione.

Le notizie della costa affricana portano che gl’indigeni di Scabbagea fecero Una rivoluzione nel territorio degli stabilimenti inglesi presso il fiume Gambia; ma che gl’inglesi aiutati da un distaccamento francese poterono ristabilirvi l’ordine.

IMPERO CINESE

L’imperatore della Cina ha ordinato che facciasi immediatamente un rigoroso sindacato sulla condotta di tutti i mandarini dell’Impero, onde rimuover dalle loro funzioni quelli, che avessero dato luogo di richiami delle popolazioni. Ed inoltre ha stabilito che un simile sindacato debba in progresso di tempo farsi di tre in tre anni.

VARIETÀ

Il Journal de l'empire si la a dimostrare che l'attual Governo che regge la Francia è il più potente, il più ordinato di tutti gli altri che lo precedettero.

Il celebre ingegnere Carlo Fox avendo esaminato i progetti di Dundonald per la distruzione delle marittime fortezze della Russia, dichiarò di approvarli e di non dubitar punto della loro riuscita. Perché dunque il Governo non gli adotta?

BORSA DI PARIGI

Agosto

3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso


66. 55 66. 65

95. 00 – 00. 80


66. 50 66. 70

95. 00 – 00. 00


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1855 ROMA 7 SETTEMBRE N 105

IL VERO AMICO DEL POPOLO

La Gazzetta ufficiale di Venezia afferma che «la Russia, più che sui proprii eserciti e sulle proprie fortezze, fonda le sue viste per l'avvenire sulla eventuale disunione delle altre grandi Potenze. Ella crede essere contro natura l’alleanza dell'Inghilterra e della Francia, e da ciò ne argumenta la pronta cessazione; ella è persuasa essere impossibile che l’Austria e la Germania procedano insieme, e perciò la trascuranza e la indifferenza di alcuni Governi germanici sono lodate come modello della vera politica della Europa centrale.» La Gazzetta poi ci dice che «l’Austria, accortasi fin da principio di tali circostanze, di tali progetti e pensieri reconditi della Russia, cercò di frapporvi impedimento con le sue leali e prudenti operazioni, assumendo la missione di diventare il nucleo di una grande alleanza delle Potenze della Europa centrale ed occidentale, onde questa, operando concordi in comune, avessero indotto a Russia a riconoscere in Oriente interessi europei ed un sistema politico prettamente legale; e l’Austria ha il merita di aver concepito, piantato e sostenuto siffatto sistema nella quistione d’Oriente, sistema che alla perfine sarà vittorioso d’ogni difficoltà. La prima parte di questo discorso in ciò che riguarda le vedute della Russia é sufficientemente chiara; la seconda parte poi che concerne le vedute dell’Austria voleva essere, a parer nostro, meglio sviluppata; quel nucleo della grande alleanza dell’Europa centrale e occidentale, e quel silema politico prettamente legale nella quistione d’Oriente, sistema che assicura la vittoria contro la Russia, finora non sono che idee, le quali esigevano almeno la dimostrazione del come saranno è potranno essere attuate. Il parlare è più bel quanto è più chiaro, diceva quel buon vecchio di Fazio degli Uberti nel suo Dittamondo, ma oggi è vezzo l’enigma, oggi il parlare è più bel quanto è più oscuro.

Dicesi che Nesselrode abbia ultimamente rimesso ai rappresentanti russi presso le Corti estere un dispaccio circolare, nel quale si confermano le disposizioni della Russia ad accettare onorevoli condizioni di pace. Nella supposizione che il dispaccio veramente sussista, potrebbe esso ritenersi come un passo più innanzi nella via dell’accomodamento? E la Russia non ha sempre della che onorevoli condizioni di pace non saranno mai da lei rigettate? Queste indeterminate enunciazioni non determinano nulla, e servono soltanto a solleticare di quando in quando le speranze di alcuni, che rinunziarono di prestar fede alla evidenza dei fatti.

Dopo aver dimostro il Journal des Débats che la alleanza anglo-gallica é la più sincera guarentia pel buon andamento della guerra, conchiude che «oggi la pace é il primo bisogno dei popoli, perché lo stato di pace é il solo regolare ed il solo necessario; quindi la guerra, cosi giova sperare, non sarà più d’ora innanzi che un accidente funeste e transitorio, il quale diverrà sempre più rare nei monde.»

Il Siecle querelasi nuovamente che la Germania rimangasi tuttavia neutrale, ed attribuisce questa di lei attitudine non meno alla peritosa (o riflessiva) indole alemanna che alle interne politiche rivalità della Confederazione.

Riceve il Times una lettera scrittagti dal Baltico, secondo la quale nel presente anno non verrà tentato nulla contro Cronstadt. Ma la Patrie mette, in dubbio questa peregrina notizia.

Il Journal de Francfort scorge nella battaglia di Traktir del 16 agosto una prova che i russi non hanno in Crimea forze bastanti a minacciar seriamente le posizioni degli alleati, ’e dice che l’esercito di Gortschakoff non può aumentarsi per le difficoltà di approvigionarlo. Ma le relazioni positive che si hanno smentiscono le asserzioni di quel giornale. Le provvigioni in Crimea sono ad esuberanza e di continuo ve ne sono. recate altre. Quanto alle forze militari sappiamo che in numero superano almeno due volte quelle degli alleati. E la forza di tre contro uno si dirà insufficiente? Piuttosto il giornale avrebbe dovuto dire che le posizioni degli occidentali, fortificate come oggi sono, si resero pressocché inespugnabili da qualunque aggressione. Indi il Journal de Francfort conchiude che «i russi finiranno col perdere Sebastopoli. Non determina però il tempo necessario al glorioso acquisto. Ma quando pur siasi verifica' la la ipotesi che i russi perderanno Sebastopoli, potrà sperarsi almeno allora la pace? Il giornale ripone ogni speranza di accomodamento nell’adesione della Prussia e della Germania alla politica orientale del Gabinetto di Vienna. Dunque anche dopo la presa di Sebastopoli, la guerra continuerebbe se preventivamente non si combinasse l'adesione germanica nel senso motivato. E quest’adesione, che finora non ebbesi, quando si avrà?

Il Movimento pubblica una canzone intitolato ai soldati piemontesi che tanto si distinsero nella battaglia del 16 agosto sulla Cernaia. E dice loro:

«Grande è il valor, grande è. la gloria vostra,

«Ma questa causa no, non è la nostra.

Secondo il Journal de l'empire, fra non molto Sebastopoli cadrà in potere degli alleati, non ostante la tremenda resistenza dei russi.

La Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna riferisce la voce che ha fatta morire un’altra volta il generale Tollteben, morto però questa volta in seguito ad una operatagli amputazione. Ma in aspettando la conferma di questa notizia, ci assicura intanto «esser certo che a Sebastopoli dirige ora i lavori del genio il generale Melinkoff, che fu il costruttore della strada ferrata tra Pietroburgo e Mosca.»

l'Osservatore triestino ci assicura che «il tempo più favorevole per le imprese di guerra in Crimea, quest’anno, termina alla seconda metà del mese di settembre, perché indi sopravverranno le pioggie ad empier d’acqua le fosse e le trincee degli alleati, i quali perciò troveranno sempre più difficili i lavori d’assedio.»

Il Journal de l’empire, riepilogando le notizie esterne, afferma la mancanza di uffiziali in Russia, ove gli alunni delle scuole entrano, all’uscire da esse, nell’esercito. E la Gazzetta di Venezia osserva che la stessa cosa avviene in Francia, ove il numero degli alunni della scuola di Saint-Cyr aumenta ogni anno.

La Correspondance Havas reca un suo vaticinio e questo è che «l’apparizione di Omer pascià in Asia non potrà non cambiare le vicende della fortuna (che fin qui guardà di mal occhio i turchi di Williams), e porrà i russi in una condizione pericolosa, da cui un generale si abile, qual è Omer pascià, saprà trarre tutto il partito possibile. La rimembranza delle marce e contronjarce di Omer, dei suoi attacchi e delle sue difese, della sua infallibile attività, e finalmente del suo pieno e glorioso trionfo sulle rive del Danubio, è tuttavia presente alla memoria. Quindi Omer pascià, dando libero corso alle sue grandi qualità militari, troverà certamente mezzo di soccorrere Kars, di forzare it moscovita a retrocedere sino a Tiflis è ad Erivan, e di riprendere ai russi le antiche provincie torche.» Anche noi vogliamo sperare che la sorte arrida ad Omer pascià in Asia cosi come gli arrise sul Danubio; ma la ostinazione di Murawieff a concentrare le sue truppe fra Kars ed Erzerum, senza punto sgomentarsi dei pericoli che gli soprastanno alla terribile apparizione del visire, ci fanno quasi credere che le nostre speranze possano essere ancora desiderii di una gioconda illusione.

Il Galignani riceve da Pietroburgo una corrispondenza, la quale gli la sapere che «lo czar sta concentrando due formidabili eserciti, uno in Asia, l’altro. sul Danubio, i quali prenderanno simultaneamente l’offensiva. Questa notizia confermerebbe quel che noi da tanto tempo andiamo dicendo cioè che i russi banno divisato di avvicinarsi al Bosforo dalla parte dell’Asia e dalla parte di Europa con simultanei movimenti, Aggiunge il Galignani che «se le forze moscovite nella Tauride toccassero qualche luttuoso disastro, è voce che, lasciata deserta quella penisola, si congiungerebbero coi due sopra accennati eserciti. Ma senza che loro intervenisse alcun luttuoso disastro, potrebbero pure sgombrare dalla Crimea qualora i due eserciti fossero padroni del Bosforo. L’imperatore Napoleone scrisse a Pelissier che quand’anche dovesse la presa di Sebastopoli essere ritardata, l’armata russa, com’egli rileva da notizie che sembrano positive, non potrà ulteriormente sostenere nell’inverno la lotta in Crimea.» Or quali sarebbero queste notizie che sembrano positive? Forse i movimenti dei due eserciti russi dal Danubio e dall'Asia. verso la imboccatura del Mar Nero? In tal caso i russi che avrebbero a far più in (Crimea? Ma chi consigliasse puro gli alleati a rimanervi, li consiglierebbe a restar chiusi! Indi la Crimea sarebbe abbandonata dai russi e dagli alleati perché la loro presenza in quella peni&ola apparirebbe inutile pei primi, ed estremamente pericolosa pei secondi. La guerra allora si trasporterebbe necessariamente sur un altro terreno ed assumerebbe proporzioni cosmopolite.

La Indépendance belge riceve da Napoli una corrispondenza; secondo la quale «il preteso terrore che domina a Napoli non esiste che nella immaginazione di scrittori interessati a dipingere lo stato del regno delle Due Sicilie sotto falsi colori; e le bastonate e le vessazioni della Polizia non sono che invenzioni di romanzieri, i cui malaugurati concepimenti non meritano alcuna credenza.»

Scrive l’Armonia che «da alcuni giorni in qua un nuovo parossismo di febbre anticlericale si è manifestato in parecchi gazzettieri piemontesi, che tengon bordone al Times e al Morning Post, i quali da Londra battono la solfa. Enumera diverse calunnie, che si propagano da questi giornali per iscreditare il sacerdozio; e conchiude essere manifesta che la guerra al clero è la guerra alla religione cattolica,»

Dice il Constitutionnel che da qualche tempo la Francia è la terra benedetta dal Cielo perche tutta vi riesce all’imperatore e al popolo.

«E non avviene ciò forse (indi esclama) perché la Francia in sé compendia il genio della umanità? perché il suggello della civiltà splende sulla sua fronte? perché, in fine, cammina alla testa delle nazioni nelle vie della democrazia e della eguaglianza, nelle vie del progresso e della libertà, che sono le vie dell’avvenire? perché la Provvidenza guida i suoi passi e veglia sui suoi destini? Checché si possa pensare delle forme monarchiche, la democrazia e la eguaglianza, il progresso e la libertà, ecco il vero senso, ecco il carattere vero del regno dei Napoleoni! Le masse lo indovinano e lo sentono; indovinano e sentono che i Napoleoni sul trono sono il popolo incoronato nella loro persona e ciò rende ragione del loro amore per l’impero e per l’imperatore.»

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Parlasi nuovamente che il re di Piemonte entro questa mese visiterà Parigi.

SVIZZERA

Fra la mezzanotte del 24 e prima ora del mattino del 25 si ebbe a Visp una nuova e terribile scossa di tremuoto accompagnata dai soliti rumori sotterranei. Gli abitanti fuggirono tutti spaventati dalle loro abitazioni, tornando ad attendersi alla campagna.

Parlasi del prossimo ritorno a Berna della legazione russa, che abbandonò la Svizzera fin dal 1848.

IMPERO AUSTRIACO

Già si adottarono tutte le disposizioni per lo prosciugamento, che quanto prima sarà effettuato, delle Valli Grandi veronesi ed ostigliesi.

Il colera in Vienna sempre più decresce, aumenta però nella Leopoldsladt. A Venezia non si pubblicano ulteriori bollettini, il perché ritiensi che il colera vi sia totalmente scomparso.

Dal complesso delle notizie pervenute a Vienna risulta che se questo anno nelle provincie dell’Impero austriaco il ricolto non è eccellente, può dirsi peraltro favorevole, di modo che non hassi a temere una sensibile carestia in alcuna parte dell’Impero medesimo.

L’imperial consigliere russo Alessandro Laxmann ai 28 agosto preveniente da Pietroburgo giunse a Vienna con importanti dispacci di Nesselrode all'ambasciatore Gortschakoff, il quale indi tenne, lo stesso giorno, una conferenza con Buol ministro austriaco degli affari esteri. Voci di probabile pace si riproducevano in alcuni circoli politici di Vienna.

Ai 29 agosto partirono da Vienna nuove instruzioni al conte Martini ambasciatore austriaco a Napoli.

Ai 29 agosto parti da Vienna per Londra, tenendo la vi di Berlino, un corriere inglese di gabinetto. Ai 31 il consigliere intimo russo Tengoborski da Vienna mettevasi in viaggio alla volta di Pietroburgo.

Circolano a Vienna e a Berlino alcune voci, che si dicono accreditate, secondo le quali l’Austria si dispone a mobilizzare di nuovo il suo esercito, rispondendo cosi all’ukase dello czar Alessandro che prescrive una leva di 23 soldati su mille animé in tutte le provincie della Russia.

Il conte Buol ministro austriaco degli affari esteri ai 30 agosto diede un banchetto diplomatico, al quale

furono invitati gli ambasciatori di Russia, Grecia e Svezia.

Prokesch-Osten fra qualche giorno lascerà Vienna per fare Un viaggio di piacere. Andrà probabilmente anch’esso a Parigi per... vedere il palazzo della esposizione universale.

IMPERO FRANCESE

Ai 28 agosto l’arciduca austriaco Massimiliano sbarcava a Tolone; fu accolto con ogni maniera di distinzione dalle autorità locali e dal prefetto marittimo; l’arciduca indi visitò l’arsenale; la sera tutta la città fu illuminata in onore dell’ospite augusto.

Il di 1 settembre Abdel-Kader sbarcò a Marsiglia. La sera dello stesso giorno parti alla volta di Parigi

E prossima la riunione di due divisioni di cavalleria fra Saint-Omer e Montreuil.

Vuolsi essere notizia officiale che la imperatrice Eugenia trovisi in istato interessante.

Il generale svizzero Ochsenbein appena entrato al servizio della Francia ricevette dall'imperatore Napoleone la croce d’uffiziale della legion d’onore.

Mentre la regina d’Inghilterra ascendeva sulla vettura che da Saint-Cloud dovea condurla alle Tuilleries, fu visto un povero macilento aprirsi un varco tra le folte file de soldati disposti in parafa sul passaggio reale e rimirare con intensa curiosità la regina e l’augusta coppia imperiale. l'imperatore domandò ad un uffiziale, che stavasi a cavallo presso la vettura, chi si fosse colui; e l'ufficiale fu in due salti alle file de soldati, le quali, aprendosi, lasciarono scorgere un giovine voltigeur della guardia imperiale, cui una gamba fu di recente amputata fino all'estremo limite della coscia. Ad onta però del suo pallore e della sua macilenza, egli aveva nell’aspetto un non so che di fiero e di generoso, che facea contraste con la sua misera condizione, ed incuteva pietà e rispetto. L’imperatore, fattogli cenno di avvicinarsi, si distaccò la croce della legion d’onore, e con le sue mani peseta in petto all'invalide di Alma e d’Inkermann. Essendo l’imperatore in grande uniforme, anzi che il nastro rosso, solita insegna de cavalieri, ei portava la più magnifica delle sue croci. quindi $on solo fu più grande la onorificenza, ma più grande assai anche il pecuniario profitto. L’invalido proruppe in tal pianto di curitentezza che degenerò in una vera convulsione, sicché fu d’uopo trasportarlo a braccia in altro luogo. La regina Vittoria e la imperatrice Eugenia piangevano di tenerezza anch'esse. Prolungate acclamazioni di vive l’empereur! manifestarono l’entusiasmo dell’affollata popolazione.

INGHILTERRA

Il maggiore Slopford Claremont, uno dei commissarii inglesi presso il quartier generale francese in Crimea, il 28 agosto arrivava a Londra e immediatamente recò dispacci di Simpson al Ministero degli affari esteri. Da ivi a poche ore si tenue un congresso di ministri al Ministero della guerra. Il Governo diede incarico a Paxton di organizzare un nuovo corpo di mille uomini per aumentare i lavoranti dell’esercito britannico della Tauride nella costruzione delle baracche, nella formazione e riparazione delle strade e in altri simili lavori.

Anche la costa di Sud-Wales, da Milfore fino al canale di Bristol, verrà gagliardamente fortificata. Ad Iwansea sarà collocata una batteria di grosso calibro, il porto di Penarth avrà pure una batteria e probabilmente vi sarà costruita una fortezza.

Sembra che quanto prima si darà mano ai lavori per la fondazione di un porto da guerra inglese ad Elgoland. Mediante questo porto, l’Inghilterra ha l’intenzione di dominare l’Elba e il Weser, ed in generale tutto il commercio marittimo della Germania. Le spese di esso porto sono calcolate a 36 milioni di talleri.

SPAGNA

Le difficoltà fra la Spagna e la valle di Andora furono composte amichevolmente, Ora le truppe del governo spagnuolo, quando sarà necessario, potranno entrare nella valle andorese, e cercarvi i carlisti, che vi rifuggissero per accendere la guerra civile sulla frontiera. Intanto notizie officiali portano che i carlisti Borges, Tristany ed altri ogni giorno aumentano il numero dei partigiani della loro causa.

I capi carlisti tennero una riunione a Pino, e decisero che, al giorno fissato, tutte le compagnie, che si organizzarono, si metteranno contemporaneamente in campagna fra le grida di viva Carlo VI! Corrispondenze madrilesi assicurano che il partito carlista é imponente più di quello che si dice ne’ giornali.

PORTOGALLO

La consorte di don Miguel di Braganza ai 24 agosto in Heubach dava alla luce una principessa.

DANIMARCA

Prende sempre più consistenza la voce che il re di Danimarca andrà si a Londra come a Parigi per concertarsi coi gabinetti inglese e francese sulla quistione mossa dagli Stati Uniti d'America intorno al passaggio del Sund, quistione che va di giorno in giorno prendendo una piega non troppo favorevole alla Danimarca.

GRECIA

Le cose della Grecia volgono sempre alla peggio. Il partito russo, che notoriamente il favorito dalla Corte, non sa comportare la vigilanza degli ambasciatori di Francia e d’Inghilterra. Il ministro Kalergi, come colui nel quale maggiormente confidano le Potenze occidentali, è inviso alla Corte, e il re insiste presso Maurocordato, perché siane accettata la dimissione. Schiere di barditi molestano ogni di le milizie anglo-francesi del Pireo, che perciò son provocale a far giuste rappresaglie.

MONTENEGRO

Il console francese a Cettigne erasi impegnato a ristabilire amichevoli relazioni fra il Montenegro e la Turchia, facendo promesse al principe Danilo che nella conclusione della pace sarebbesi avuto riguardo al Montenegro. Ma le pratiche del console finora non ebbero alcun buon risultato; vuolsi che Danilo abbia dato la preferenza alle promesse della Russia.

IMPERO OTTOMANO

Il pascià di Gerusalemme non poté ancor vincere i ribelli dell’Hebron.

NOTIZIE DELLA GUERRA

U generale MacMahon arrivò in Crimea, ed assunse immediatamente il comando della divisione, che stette sotto gli ordini di Canrobert,

Notizie recentissime dicono che il generale Montevecchio non solo vada sempre migliorando ma eziandio che sia fuori di pericolo,

Il generale Gortschakoff nelle vicinanze di Belbek concentrò un esercito molto imponente.

(Disp. tel.) Simpson scrive la data del 30 agosto che i russi aveano fatta una sortita contro i lavori inglesi d’approccio e che vi avean distrutti i gabbioni.

(Disp. tel.) Scrive Pelissier in data del 31 agosto che tutto andava bene e che gli alleati «sempre più si avvicinavano a Malakoff.

(Disp. tel. Parigi 30 agosto) L’ammiraglio Bruat scrive dal Mare di Azoff che la situazione è critica pe’ russi, imperocchè difettano di tutto le flottiglie, che solcano il Mare di Azoff, spargono lo spavento di tutte le parti.

Il Governo inglese ha ordinato 48 cannoniere 48 vapori d'avviso agli armatori di Nortbfleet, Blackwale, Linehouse e Caves; ne’ cantieri dello Stato si costruiscono pure in buon numero vapori le cannoniere.

Un bollettino turco dice che i russi il 4 agosto furono respinti nell’attacco di una batteria di Kàrs.

Le più recenti notizie dell’Asia sono che Williams pascià moveva lamenti perché nulla avessero tentato gli alleati in favore di Kars, ma dichiarava al tempo stesso Ch’egli sarebbesi difeso fino all'ultimo, e, piuttosto che cedere, voleva distruggere le fortificazioni, e gettarsi coi suoi nelle propinque montagne di Hassan Kalé. Sembra però questa volta che il Divano non sia lento a spedire gl’implorati soccorsi. Da Varna, da Costantinopoli e da Eupatoria moltissime navi, solcando il Mar Nero, sbarcano ogni giorno nuove truppe a Baltum, d'onde s’avviano difilato ad Erzerum e a Kars. Il comando di queste milizie, cui diedesi titolo di esercito di operazione é assunto da Omer generalissimo. La cavalleria nell'Asia minore sarà guidata dal valoroso Iskanler pascià. A Kars, Erzerum e Cinciar continueranno nel comando i tre pascià Waslif, Mehemed ed Ali. Quanto a Kars essa è la città la più difesa e la più importante dell’Asia. Le sue fortificazioni, che svolgonsi nell’ambito di quasi 1200 tese, furono, secondo la storia e le tradizioni orientali, innalzate da Amurat III nella guerra che mosse ai persiani dal 1578 àl 1579, e più volte contrastarono inespugnate ai nemici della ottomane mezzaluna. Il belligero Sciall-Nadir, nel luglio del 1735 sbaragliati 90 mila turchi, con 100 mila persiani cinse Kars di strettissimo blocco, ma dopo lunghi ed inutili sforzi fu costretto a rinunziare all’impresa. Nelle vicinanze di Kars veggonsi ancora le traccie del vastissimo campo persiano. Nel presente secolo è questa la terza volta che il russo tenta la conquista di Kars; nel 1807 fatti ogni tentativo d’assalto; Pasckiewitsch soltanto poté con mole sterminata di truppe riuscirvi il 25 giugno 1828. L’esperienza dei danni toccati sarà stata ai generali turchi maestra e consigliera; sicché le fortificazioni di Kars, rese più valide dalla scienza moderna, potranno agevolmente sostenere l’urlo di Murawieff, finché sieno giunti i rinforzi e le provvidenze di soccorso che trae seco Omer pascià, nel quale precipuamente è riposta ogni speranza. Mettray è nominato aiutante di campo di Omer pascià, il quale ai 25 agosto dovea part ire per l’Asia.

Murawieff ebbe ultimamente un rinforzo di 30 mila uomini di fanteria e di 12 mila di cavalleria. Un poderoso corpo russo si trincierava presso Ispria formando il centro delle operazioni non meno contro Kars che contro Erzerum e Trebisonda.

AFFRICA

Sulla sommossa avvenuta il 17 luglio a Gambia colonia inglese della costa affricana i giornali di Londra recano le seguenti notizie. Un indigeno aveva rapito una donna e un uomo per appropriarseli e rifiuto di renderli agli agenti della Polizia. Indi una lotta s’impegnò fra il rapitore sostenuto dai marabutti e gli agenti della Polizia presidiati da un piccolo distaccamento comandato da due luogotenenti, uno de' quali fu ferito, e due soldati rimasero prigionieri. Superbi per tanta vittoria i marabutti incendiarono tre villaggi inglesi. Allora il governatore O’Connor mosse contro di loro con 260 uomini, minacciando d’impadronirsi della loro città di Santa Maria, ma disgraziatamente fu colto in una imboscata, dove lasciò 30 morti e 45 feriti. Accorse in aiuto degl'inglesi un rinforzo di 150 soldati europei del vascello francese l'Intraprendente, ed ai 3 di agosto i francesi, con la perdita di 3 uomini, cioè due morti ed un ferito, presero alla baionetta la città di Santa Maria, gl’inglesi poi la incendiarono.

ASIA

Annunzia il Times una terribile rivoluzione avvenuta nelle Indie inglesi e precisamente nel cuore del Bengala.

BORSA DI PARIGI


3 per 100 aperto, chiuso

4 per 100 aperto, chiuso

31 Agosto

66. 70 – 66. 50

95. 00 – 00 00

1 Settembre

66. 30 – 66. 40

94. 75 – 95 00

3 Settembre

66. 65 – 66. 95

95. 00 – 95 25



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1855 ROMA 11 SETTEMBRE N 106

IL VERO AMICO DEL POPOLO

II movimento carlista in Ispagna, che da tanti me si ogni giorno si disse pienamente compresso e disfatto, oggi pare abbia assunto serie proporzioni; imperocché positive notizie recano che i capi di quel partito favoreggiali dalle popolazioni catalane ricevettero armi in abbondanza spedite loro anche per la via di mare e cominciarono audacemente l'offensiva contro le truppe del Governo. Il quale ben conosce i pericoli, che gli soprastanno, sapendosi che «O’Donnell con le sue milizie si fortifica 3 Medina-Celi per opporsi ai carlisti.» O sia questo O'Donnell il generale, come vuole la Gazzetta di Milano (33)a, è sia il brigadiere dello stesso nome, come vogliono altri, nulla rileva a sminuire la gravita della situazione. Stando le truppe del Governo in difesa a Medina-Celi, dee supporsi che i carlisti, i quali finora si tennero nelle provincie al di là dell’Ebro, ora minaccino non solo di passare nella Vecchia Castiglia ma eziandio di avvicinarsi a Madrid! La posizione, che prende O'Donnell a Medina-Celi, non può in altra gui»a interpretarsi. Questo e non altro ci è dato intravedere per mezzo al buio, in che si avvolgono le notizie della Spagna, dove i giornali del Governo son sempre parati a dipingere con rosei colori lo stato delle cose, mentre gli altri parlano di cospirazioni, di sollevazioni e di reazioni ordite anche dentro il misterioso ricinto dell’Escuriale.

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STORIA CONTEMPORANEA

TOSCANA

La legazione sarda a Firenze è richiamata dai governo di Torino per una differenza insorta all’occasiona della nomina di un attaccato alla legazione medesima.

IMPERO AUSTRIACO

Ai 30 agosto l’ambasciatore francese Bourqueney e l’ambasciatore rasso Gortschakoff a Vienna ebbero una conferenza di molte ore al ministero austriaco degli affari esteri.

Lo czar Alessandro II m prova della sua benevolenza ha decorato tre sudditi austriaci con ordini cavallereschi; il colonnello Alessandro Kolle con l’Ordine di Sant’Anna di seconda classe) il capitano Koblitz aiutante dell arcadica Guglielmo con l’Ordine di Stanislao di seconda classe, e Schenerling archiastro dello stesso arciduca col medesimo Ordine di terza classe.

Il Governo austriaco la lavorare con molto ardore alle fortificazioni di Cracovia e dei principali punti strategici della Gallizia.

Nella Bucovina il Governo austriaco la concentrare notevoli quantità di granaglie per l’approvvigionamento delle truppe.

Ai 27 agosto l’arciduca Sigismondo trasse da Bruno ad Iglaa per visitarvi le caserme e l’ospedal militare.

PRUSSIA

Il Governo prussiano ha deciso di far acquisto la America di tutte le sue provviste di grano per l’armata e pei magazzini militari. Gli ordini di compera già furono spediti agli agenti prussiani in America.

IMPERO FRANCESE

Si è nota la da qualche giornale l’assenza dell’ambasciatore austriaco Hubner dalle feste che all’Hotel de Ville e a Versailles furono fatte in onore della regina d'Inghilterra. Dicesi che Hubner guardava il letto in seguito di una caduta.

L’arciduca Massimiliano, pria di partir da Tolone, diede a bordo del suo navilio ammiraglio un banchetto alle autorità de paese e spedi a Parigi un suo aiutante di campo onde ringraziare l’imperatore per la magnifica accoglienza fattagli sul territorio francese.

Persigny ambasciatore francese a Londra fu chiamato, come si sa, per telegrafo a Parigi. Ora dicesi in modo positivo che questa andata di Persigny, intimo amico dell’imperatore Napoleone, abbia avuto per iscopo la presenza di esso ministro alla firma di un nuovo trattato stretto a Saint-Cloud fra la regina d’Inghilterra e l’imperatore dei francesi; ne! qual trattato si definisce qualsiasi quistione che insorger potesse durante la guerra, non meno relativamente alla Turchia, che rispetto a tutti gli altri Governi europei. Si afferma che questo trattato sia stato redatto da lord Clarendon e dai conte Walewski.

Sanguinosi tumulti avvennero ad Angers il 26 e 27 agosto. Il movimento cominciò nelle vicinanze della città in un luogo detto Trelazè. I capi ne furono operai scalpellini, spezzapietre e filatori. Pretesto alla sommossa il caro dei viveri; lo scopo erane l’attuazione del socialismo intronizzato dal saccheggio. Furono aggredite e spogliale due caserme, una di gendarmi, l’altra di pompieri. I sediziosi a mano a mano aumentarono sino a due mila; erano tutti armati; dicevano che una simultanea insurrezione scoppiò in parecchi punti della Francia, anche a Parigi. La ribellione fua repressa; molti gli arresti; gravi le rivelazioni degl’incarcerati.

L’imperatore Napoleone a di 8 recossi al teatro italiano. Un individuo che stavasi sul marciapiede rimpetto al teatro scaricò due colpi di pistola da saccoccia contro una carrozza delle dame di onore. Nessuno la colpito. Colui, che perpetrò l'attentato fu arrestato immediatamente; pare ch’ei sia mentecatto.

Abdel-Kader è gravemente malato a Marsiglia.

Lo sbarco dei viaggiatori nel porto di Marsiglia non potrà più effettuarsi che dopo la verificazione dei loro titoli di viaggio. I passeggieri mancanti di titoli regolari saranno rimandati al luogo d’imbarco a spese del capitano del bastimento.

INGHILTERRA

Il generale maggiore Lowe governatore dell’isola di Jersey fece chiudere parecchi negozi dove adunavansi gli emigrati e proibì ogni segnale rivoluzionario ai medesimi. Anche Victor Hugo dovette calare la bandiera rossa, «essendoché questo simbolo da pirati (son parole dell’ordine di Lowe) non è soltanto una offesa contro l'alleato della regina, ma eziandio devesi considerare come una offesa fatta alla regina stessa. Perciò grande indignazione fra i rifuggiti, i quali in un meeting da essi tenuto banno deliberalo di promuovere in via criminale un processo contro l’Autorità che rappresenta il Governo!

SPAGNA

Le provincie basche mandarono a Madrid alcune deputazioni a richiamarsi contro la legge degl’incameramenti; e la Direzione generale ha fatto sapere ai Commissarii che nelle provincie basche si sospenda la vendita dei beni colpiti dalla legge d'incameramento sino a che il Governo risolva su questo proposito.

Parecchie corrispondenze ultimamente parlavano di undici capi carlisti che stavano occulti nella Catalogna e che sicuri delle operose simpatie di alcune popolazioni non aspettavano che il momento opportuno per uscire in campagna; intanto ogni recluta assoldata al partito carlista riceveva ogni giorno otto reali provenienti dal Comitato centrale stabilito a Parigi (Nacion). Il generale Zapatero, nello intendimento di prevenire le irruzioni montemoliniste, aumentava le sue persecuzioni in guisa che non si tenevan liberi da esse anche molti onorati e pacifici cittadini (Regen.). Il carlista Borges ai 15 agosto comparve con un suo drappello a Montmagastre e prose alcuni fondi pubblici; ai 19 i Tristanys erano a Alanresa (las Noved.). Scrivesi poi da Barcellona in data del 28:

«Il temerario ardire di Borges non ha esitalo ad aggredire in pien meriggio un distaccamento di truppe reali, ch’egli compiutamente batté, indi disarmolle insieme all’officiale che le comandava. Questo fatto produsse nella Catalogna una profonda sensazione. I carlisti, lunge dall’essere scoraggiati, ora pensano a prendere l’offensiva; e gli abitanti delle campagne procurano loro e asilo e vettovaglie. Mentre Borges trovavasi ai confini nordorientali della provincia di Lerida, i Tristanys percorrevano apertamente nella parte nord-occideutale della provincia di Barcellona.»

Scrivesi da Barcellona che i carlisti Borges, Tristany, Iuvany e Marsal non solo levarono la bandiera della insurrezione, ma eziandio seppero scegliere un terreno favorevolissimo alle loro imprese.

La salute di Espartero va sensibilmente deteriorando ogni giorno. aumentano le voci della prossima dittatura di O’Donnell. I democratici di Madrid si preparano, ove si dovesse proclamare la dittatura, a dichiarare la repubblica. La regina all’Escuriale è severamente sopravvegghiata.

DANIMARCA

La presenza a Copenaghen di molti personaggi di grade principesco, i primi forestieri che dopo la guerra dello Schleswig visitarono la città capitale della Danimarca, desta tanto più impressione in quanto che il pubblico è sempre inclinato ad ascrivere simili visite a motivi politici. Il principe Augusto di Svezia, che ora viaggia nel più stretto incognito, vi si trattenne parecchi giorni. In breve vi è aspettato un ospite anche più importante, cioè il principe Alberto marito della regina Vittoria, il quale, come dicesi, vorrebbe andare a visitare le flotte alleate sulle coste della Russia.

Il progetto concernente la modificazione della legge fondamentale della Danimarca ai 28 agosto fu approvato definitivamente anche dal Landsling con 41 voti favorevoli; 8 furono i contrari.

IMPERO OTTOMANO

Mehemel Aly fu nominato capitan pascià il 30 agosto; Nadil pascià fu ammesso al ritiro; la crisi ministeriale continuava.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Il granduca Costantino stassene quasi sempre a Cronstadt, dove insieme al generale del genio Dehn studia i mezzi per mettere le fortificazioni delle isole al sicuro da ogni attacco. Le macchine infernali sono disseminate copiosamente cola dove potrebbero appostarsi le navi alleate per battere coi loro cannoni le fortificazioni medesime. Già è tutto disposto per la costruzione, che si farà nel prossimo inverno, di grosse navi da 131 cannoni; dal che si argomenta che alla futura primavera la Russia voglia cimentarsi anche in mare contro le Potenze occidentali.

Scrivesi da Danzica in data del 30 agosto che continuamente di la passavano scialuppe cannoniere che vanno in Inghilterra onde risarcire i danni sofferti nel bombardamento di Sweaborg.

Ai 29 agosto una corvetta francese da Nargen recossi a Danzica allo scopo di provvedersi di carbone e di ricevere le nuove instruzioni cola giunte da Parigi.

Una ben significante notizia reca che le fortezze polacche di Madlin, Zamosc, Demblin e la cittadella di Varsavia cominciano a sbarazzarsi delle munizioni, che vi furono accumulale. Molte carni salale, fieno e pan biscotto si vendono al pubblico incanto. V’ha chi pretende che la Russia voglia trasportare la guerra fuori del suo territorio.

Lo czar Alessandro e i suoi fratelli granduchi Costantino, Niccolò e Michele si son fatti inscrivere nel reggimento dei cacciatori della famiglia imperiale, che deve far parte della milizia nazionale. Già 10 mila uomini di questa milizia s'incamminarono verso le provincie polacche per surrogare i reggimenti di fanteria che passano in Bessarabia.

Con ukase del 3 lo czar assume il titolo di capo del reggimento dei bersaglieri della famiglia imperiale. I granduchi Costantino, Niccolò e Michele sono nominati comandanti de' tre battaglioni del reggimento medesimo, ne’ cui ruoli sono registrali anche i figli dell'imperatore, il figlio dei granduca Costantino e i principi Romanoff figli del duca di Leuchtenberg.

Dopo il fatto d’arme del 16 agosto sulla Cernaia, parecchi uffiziali e soldati inglesi visitarono il campo di battaglia, spogliando i morti e comperando gli oggetti saccheggiati; il che diede motivo a gran rimostranze dei generali francese e sardo. Laonde il generale Simpsou in un ordine del giorno dovette ricordare al suo esercito, il quale non ebbe parte alla battaglia, che tutto quello che si trova nel campo appartiene alla nazione vincitrice; e minacciare severissimi castighi a coloro che, senza avervi diritto, concorressero a fruire del bollino.

Il 26 agosto partirono da Malta per la Crimea 1200 inglesi con 34 ufiziali.

Il generale Foucheux ritorna in Francia; è surrogato dal generale Espinasse.

Il generale Melnikoff, che surrogò Tottleben ito a Simferopoli per curarsi della sua malattia, ha fatto stabilire a Malakoff nello spazio compreso tra la prima e seconda linea difensiva mine, fossati, gallerie, piccoli ridotti e batterie; sull’altura pei situata tra il forte Paolo e il bastione numero l'ha fatto eseguire un’opera, la quale domina le torri di Korniloff e di la Malakoff in guisa che gli alleati, anche dopo averle conquistate difficilmente potrebbero stabilirvisi. Oltre a ciò, le altare di Belbek sono più forti che mai, e il campo che vi si trova, ha ora tatto il parco d’artiglieria, che prima era a Sebastopoli.

Il 4 gli alleati fecero un vivissimo fuoco contro i fianchi di diritta e manca di Malakoff. Alla sera il fuoco avea di molto scemato. La torre era già stretta da vicino; i lavori erano già spinti a 10 metri dal fosso. Le batterie della torre tacevano, ma molte altre batterie russe dalla parte opposta della baia facevano un fuoco spaventevole.

Giunge dalla Crimea la notizia (all’Arm.) che una bomba russa cadde per caso in un magazzino di bombe francesi, vi comunicò il fuoco e fece un numero assai grande di vittime.

Un incendio nella notte del 5 al 6 consumò un vascello russo a due ponti ancoralo nella rada di Sebastopoli, e colpito dalle bombe degli attacchi di diritta degli alleati. La sera del 7 il fuoco degli alleati continuava contro Malakoff vantaggiosamente (34)a.

Scrivono da Erzerum che fino al 14 agosto non eravi giunto alcun corriere a confermare le notizie che i russi furono respinti nei loro attacchi del 4 contro le batterie di Kars.

Murawieff prende tutte le opportune disposizioni e colloca le sue truppe ne punti più strategici per offrire una battaglia all’esercito di Omer pascià.

AFFRICA

Il movimento presso Cambia non è cosi leggiero come a principio vollero far credere i giornali di Londra. Il governatore inglese O'Connor per arrestare i progressi dei ribelli affricani domandò soccorso al governatore francese di Corea. E ai 3 agosto 100 soldati francesi sbarcarono al Capo Santa Maria, i quali uniti agli avanzi delle forze inglesi e a 250 ausiliarii indigeni si avviarono contro Sabbagea con tre cannoni e un obice. I rivoluzionarii ebbero il coraggio di affrontare le milizie che contro di essi si avanzavano, ma indi si ritrassero entro la città nello intendimento di fare più efficace resistenza. Un fiero combattimento conseguitò; e gl'inglesi vi ebbero 25 morti e 70 feriti, che uniti ai 30 morti e 45 feriti avuti in una precedente imboscata dei ribelli formano (a quel che affermano i giornali di Londra) 170 uomini fuori di combattimento. Dei francesi vi mori un sergente che fu sepolto con tutti gli onori militari; altre relazioni parlano di due morti e un ferito. La perdita dei sediziosi di 1500 morti. La città di Sabbagea fu bombarda la e interamente distrutta il 4 agosto. Dal complesso delle notizie risulta che vi fu organizzata una rivoluzione in tutte le forme; né si la sapere se dopo l'incendio di Sabbagea la rivoluzione cessasse.

PERSIA

Un dispaccio telegrafico annunzia essersi conchiuso on trattato di amicizia e di commercio tra la Francia e la Persia.

GIORNALISMO

Il Corriere Italiano si la scrivere dal suo ben informato corrispondente di Parigi che «se tuttavia Sebastopoli resisté, ciò dipende unicamente dalla posizione topografica di questa piazza, ma il solo czar Alessandro sa quanti milioni di rubli e quante migliaia di soldati gli costino una simile difesa; indi se l assedio si prolungasse ancora un altr’anno, Sebastopoli produrrebbe poco meno che la ruina della Russia.» E il solo czar Alessandro che sa queste cose, le ha confidenzialmente comunicate al corrispondente parigino de! Corriere. Il corrispondente poi non contento di avere con tanta imprudenza rivelata al pubblico il confidatogli segreto, ci manifesta pure altre notizie, che da nessun altro sapevansi, intorno alla miserabile, anzi disperata condizione dei russi in Crimea. «Le armate moscovite (egli racconta) sono a cattivissimo partito; furon loro tagliale le vie; e quelle, che ancora sono aperte, divengono ogni giorno più impraticabili agli equipaggi, ai cavalli e agli uomini. I soldati russi banno l’aspetto di persone che non mangiarono da lungo tempo; non sanno più che cosa sia la carne. La lotta del 16 agosto aveva il carattere della disperazione; il generale Gortschakoff la intraprese per liberare le sue misera truppe, alla vigilia dell’inverno, dai tre flagelli della fame, del freddo e della decimazione. Quanto sono singolari e misteriose le vicissitudini umane! Nel 1813 gli elementi in una temperatura glaciale pugnarono per la Russia; oggi nel 1855 la Russia è quella che trema all’approssimarsi dell’inverno, è quella ch’è minacciata dalle proprie intemperie; le sue armate della Crimea si troveranno fra poche settimane inviluppate da una valanga di ghiaccio e di nevi, senza poter essere vettovagliate da nessuna parte! Questa è la vera situazione (passata, presente e futura!), e l’imperatore Alessandro ebbe già largo campo di convincersi della sua debolezza! Ma con tutte che l’imperatore Alessandro siasi convinto della propria impotenza, sembra che l'Inghilterra non sia molto persuasa di questo convincimento, imperocché cerca di qua e di là, con lusinghe e con minaccie, nnove alleanze per opporsi a un nimico, che, a quanto dice il parigino corrispondente, é ormai prossimo a rimanere esausto d’ogni sua forza.

l'Assemblée nationale, dopo aver consultato tutti i documenti finanziarii di Francia e Inghilterra, trova che quest'anno la guerra costò alle Potenze occidentali ben 1990 milioni di franchi. «Questa somma (continua a dire) mostra la misura de' sagrifizi, cui debbon rassegnarsi le grandi nazioni, quand’esse s’impegnano in una lotta simile a quella, che ora ferve contro la Russia; e questo è un lato solo della quistione, il lato pecuniario!».

La Patrie parla di una sortita de russi nella notte del 18 al 9 agosto contro le opere degli alleati presso il Redan. E dice che gli assalitori, non ostante il grandissimo Loro numero, furono in breve ora respinti e messi in piena rotta, lasciando sul terreno un 800 fra morti e feriti. Ma il generale Simpson, che in data del 30 scriveva che i russi in una sortita, penetrando nei lavori di approccio contro il Redan, ne distrussero i gabbioni, nulla ei fece sapere del fatto d'arme accaduto sul medesimo luogo nella notte del 18 al 19. Preghiamo la Patrie a chiarirci d'onde viene che Simpson annunzia le sue perdite e tace i riportati vantaggi.

Vorrebbe sapere l'Union se il trasferimento della guerra sul Danubio significhi l'abbandono dell’assedio di Sebastopoli. Ed ancora, per quanto siasi raccomandata, non ha trovato chi abbiale fatto una conveniente spiegazioni su questo proposito.

A proposito della nuova Circolare, con la quale Nesselrode dichiara che il gabinetto di Pietroburgo 4 sempre disposto ad accogliere onorevoli proposizioni di pace, ed ingiunge ai ministri dello czar di esprimere a tutte le Corti di Europa quanto benevole sieno le intenzioni del nuovo autocrate, la Gazzetta di Milano osserva che «a questo documenta fanno riscontro i guerreschi proclami de' governatori intenti a reclutar nuove leve in tutte le provincie russe, e gli apparecchi formidabili di offesa e di difesa in ogni punto dello sterminato Impero moscovita.»

I fogli di Berlino raccontano che in questi ultimi giorni la situazione diplomatica negli affari d’Oriente subi un cambiamento di grande importanza, e che ad esso deve attribuirsi il precoce ritorno dell’inviato prussiano Arnim al suo posta in Vienna. Non dicono però in che precisamente consista siffatto cambiamento; accennano soltanto, cosi alla sfuggita, che le relazioni fra l’Austria e la Francia si sono un cotal po’ raffreddate. Ma la Corrispondenza austriaca assicura che queste relazioni non furono mai tanto vittime quanto al presente. La Presse poi di Vienna ripudiando «la voce che l’Austria abbia mutato politica» afferma di «non errare, ammettendo che gli sforzi novelli dell’Austria tendono principalmente ad ottenere un accordo della Germania con le Potenze occidentali.» E noi amiamo anzi aggiustar credenza ai giornali viennesi che ai giornali pur troppo appassionati di Berlino.

Il Journal de l’empire afferma che «in grande errore versano coloro, i quali sperano veder l’Austria allontanarsi dall'alleanza e dalla politica delle Potenze occidentali per accostarsi, non diremo alla Russia, ma anche a quella specie di neutralità di fatto, cui si è malauguratamente appigliata la Confederazione germanica.»

La Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna ingenuamente dice che «la crisi attuale è come un vortice, che si estende con cerchi sempre maggiori, traendo a sé tutto ciò che gli si avvicina; indi nessuno Stato può predire di essere abbastanza forte per non lasciarsi travolgere dal vortice della odierna crisi. Crede forse la Germania che un celeste Genio tutelare, con in mano la spada della neutralità, sia per vegliare in eterno innanzi alle sue porte?»

L’Italia e Popolo, facendo le meraviglie per le sovversive passioni che il Times procura trasfondere nella nostra penisola, scrive: «Il giornale di Londra, divenuto rivoluzionario ad un tratto, trova in Italia genio, intelligenza e forza, mentre l’Italia finora, agli occhi sui, era soltanto un paese d’Iloti.»

l'Univers, tornando a favellare de' famosi discorsi co’ quali Russell e Palmerston diedero compimento alla ultima sessione del Parlamento britannico, non esita affermare che la Francia, ad onta dell'alleanza nella guerra contro la Russia, non vorrà seguire l'Inghilterra in una crociata rivoluzionaria. Ed alcuni opinano che una siffatta politica diversione sarebbe il motivo d’un fatale distaccamento.

Il Fischietto dice avere «un contribuente osservato che se si fosse imposta la tassa di uno scudo ad ogni ripetizione delle parole sangue è popolo, il meeting tenuto in Torino al Circo Sales il 2 settembre avrebbe fornito i mezzi per abolire tutte le altre tasse.» Scrivesi al Movimento che «Cavour disse ad alcune autorevoli persone che quel meeting non fu che uno sfogo di ragazzi.»

Il Morning Advertiser ci avverte che «due soldati subirono ad Aldershotte la pena delle nerbate, per insubordinazione; e che uno di essi ebbe 40 nerbate e l’altro 30, il quale da ultimo nominato è morto in conseguenza de' 30 colpi ricevuti. v Dice però il Morning Advertiser che le nerbate in Inghilterra sono legali, giacché le leggi militari di la portano espressamente questa pena. Ora vorrebbe sapersi perché la legalità, che giustifica le nerbate anche mortali ai soldati in Inghilterra, non debba giustificare le nerbate, che in altri paesi s'infliggono ad alcuno de' più perniciosi mariuoli? L’Armonia chiosa che «in Inghilterra, a quanto pare, il soldato è tenuto al di sotto dei ladri e della più vile ribaldaglia.» Effetti della civiltà predicata specialmente da Gladstone!

Il Constitutionnel loda le Camere danesi perché autorizzarono il Governo ad abolire la Costituzione.»

Avendo il Consiglio municipale di Liegi negato di accordare un qualunque sussidio al teatro di quella città l’Economiste belge scrive che «il Consiglio municipale ha compreso essere una immoralità ributtante il dare pei piaceri delle classi agiate pecuniarie sovvenzioni che si toglierebbero al sollievo delle classi indigenti.»

El Journal de Madrid afferma ricisamente che la Spagna ê vecchia, e che perciò bisogna ad ogni modo ringiovanirla. E per operare questa mirabile metamorfosi già si è cominciato a levarle con prestiti forzosi con isproporzionate imposte, e con incameramenti e confische quello che si chiama vecchio sangue nazionale. A questo proposito ci tornano alla mente alcuni versi di quel malaugurato genio francese, che fu in poesi maximus, in historia minimus, in philosophia nihil. I suoi versi, che ameremmo fossero ben intesi dai rigeneratori che sono al di le de' Pirenei e da certi altri loro amici che sono al di qua delle Alpi, ecco siccome ad essi rappresentano le risultanze della loro prestigiosa operazione:

«Ne connaissez vous point les filles de Pelie?

«Dans leur aveuglement voyez votre folie.

«Elles croyaient dompter la nature et le temps,

«Et rendre leur vieux pere à la fleur de ses ans;

«Leurs mains, par piété, dans son sein se plongèrent;

«Croyant le rajeunir, ses filles l’égorgèrent.

La Sobemnia national fra finalmente trovato la pietra filosofica, d’onde può, anzi dee scaturire il vero benessere della Spagna: Ed ecco in qual modo ha fatto la fortunata scoperta. Ella dice: «Cittadini! Pensateci bene, tutti gli attuali problemi possono risolversi con una buona ufficialità nella milizia. Dateci. buoni uffiziali e avremo buoni comandanti; dateci buoni comandanti e avremo buoni battaglioni; dateci buoni battaglioni e avremo buone instituzioni.» Ma, supposto ancora che per si strana via si avesser? buone instituzioni, bisognerebbe vedere se queste fossero efficaci a render buoni i costumi, alla cui maggior corruzione lavorasi strenuamente da qualche anno. ché se dopo le buone instituzioni non venissero i buoni costumi, gli attuali problemi non sarebbero ma risoluti.

La Espaua, ragionando del colera che la orribili stragi in parecchie provincie della penisola iberica, scrive: «E che sarebbe mai di tante sciaurate popolazioni, che, grazie allo stoicismo de' loro magistrati i quali esterrefatti fuggono al primo affacciarsi dei colera, si sono vedute sprovviste di medici, di farmacie, d’ogni soccorso; che sarebbe mai di loro, se non avessero i conforti della santa religione, che i sacerdoti apprestano con una carità veramente prodigiosa? Riceva dunque il clero una pubblica testimonianza della nostra gratitudine. Soffra rassegnato le privazioni e le avversità, onde si piace mortificarlo un partito imprevidente e fanatico, che ogni giorno più si mette in opposizione ai veri sentimenti dei paese; continui col suo zelo e con la sua infaticabile perseveranza a meritare la stima e il rispetto degli spagnuoli, ed abbia fede nell’avvenire; ché non può essere di lunga durata uno stato di cose anomale e violento; l'istinto dei popolo spagnuolo ha da render finalmente a tutti giustizia.»

La Regeneracion annunzia che, nel tempo delle attuali vacanze parlamentari, Espartero, Bruit e Marine si sono dedicati interamente allo studio della eloquenza dovendo fra poco pronunciare «sublimes arenguae sobre los asuntos de la cuestión religiosa y otros de alla importancia». Aggiugue però il citato giornale che «la causa es tan mala que no admite defensa»

La pubblicazione della Estrella fu sospesa dal governatore della provincia di Madrid perché parlava liberamente de' padroni che dispensano la libertà della parola.

BORSA DI PARIGI


3 per 100 aperto, chiuso

4 ½ per 100 aperto, chiuso

4 Settembre

67. 05 – 66. 80

95. 05 – 95. 25

4 Settembre

66.50 – 66. 75

95. 00 – 95. 06

4 Settembre.

66. 75 – 66. 60

95. 00 – 95. 00



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1855 ROMA 13 SETTEMBRE N 107

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Urbs antiqua ruit mullos dominata per annos;

Plurima perque vias sternuntur inertia passim

Corpora; et Euxini flammis freta late relucent.

VIRGILIO

Oggi compie l’anno da che le alleate milizie occidentali, riversandosi ad Eupatoria sul suolo della Crimea, traevano ad espugnare il più formidato baluardo, d’onde il Gigante del settentrione dominava il Mar Nero interdetto ai guerrieri vascelli delle altre nazioni di Europa. E parve impresa di si temerario talento che gli alemanni vaticinii fin dal principio della tremenda tutta annunziarono che il gallico valore andava miseramente ad infrangersi e ad ecclissarsi sotto le turrite granitiche mura di Sebastopoli, le quali efficaci si estimavano a respingere l’urto ancora del coalizzato Universo. Ma la erculea perseveranza dell’ardimento francese impavida incaminavasi a sostenere il cumulo spaventoso delle minacciate ruine; guardà con fiero sorriso le tempeste dell’Eussino, che flagellavano gli alleati bastimenti; si avvolse piena di vitalità e di favolosa energia in mezzo alle pioggie, alle nevi, ai ghiacci di bingo e crudissimo inverno; procedette nelle sue circonvallazioni spezzando inaccessibili rupi, stritolando adamantini macigni; e vittoriosa del freddo, della faine, della peste e di. quanti altri sono più strazianti disagi, in sul cominciare della primavera presentava da vicino le aquile napoleoniche alla città delle cento fortezze. Nulla ciò di manco; tante incredibili fatiche si pa lirono per arrivare a combattere! Or che dice la storia di quest’anno fatale della taurica penisola? Dice che gli occidentali quattro volte aggressori e due volte aggrediti mantennero, anzi aumentarono il prestigio di lor militare prodezza a fronte del. l’eroismo delle falangi moscovite. Aggrediti ad Inkermann e al ponte di Traklir sulla Cernaia, conservarono le loro posizioni; aggressori sull’Alma, ai Poggio Verde e due volte a Malakoff sempre si avanzarono, sebbene a Malakoff nel precedente tentativo le non ben corrisposte combinazioni strategiche facessero andar fallite le sperale conseguenze. Dunque in sei grandi battaglie, la vittoria cinque volte arrise agli alleati, una volta ai russi. Ma quella del 9 di questo mese è che veramente dee riguardarsi siccome la più gloriosa di tutte le altre; imperocché le truppe occidentali non solo si impossessarono della torre si diuturnamente contrasta la di Malakoff, ma indi, senza por tempo in mezzo, si spinsero eziandio ad assaltare Sebastopoli dalla parte meridionale, mentre i cannoni delle lor flotte e delle terrestri batterie fulminavano il porto della Quarantena e i bastimenti nimici (35)a. I russi, seguendo lor costume che è di distruggere ciò che non possono conservare, colarono a fondo i loro vascelli ed incendiarono la città laddove si aprirono il passaggio gli alleati; poscia, ritraendosi alla parte settentrionale, ben dimostrarono in quel concentramento di forze che si preparavano a novellamente combattere e che non credono ancora che la sorte delle arme abbiali del tutto abbandonati. E ben di questo loro intendimento di tentare una rivincita si accorse Pelissier, il quale fe’ collocare subitamente poderose truppe alla Cernaia, che forse in una seconda irruzione moscovita sarà (se già no’l fu) teatro di nuovi sanguinosi avvenimenti. Infrattanto egli è d’uopo con fessa re che la battaglia del 9 vinta dagli alleati è un successo cosi straordinario che non può non recar la più profonda sensazione anche ai diffidente giornalismo alemanno. Ora domanderemo di nuovo: Presa Sebastopoli, potrà sperarsi la pace? Ci si risponde che la Russia ben la desidera, ma senza esservi costretta dalle circostanze (36)b. Quindi la presa di Sebastopoli sarebbe la fine del principio della guerra. ' Ed è sotto questo aspetto che la riguardano le politiche intelligenze, le quali sanno che la Russia anche in un decennio di sventure spera sempre che almeno un giorno propizio per lei debba venire, e sempre confida che la vittoria di un giorno debba compensare le sconfitte di un decennio.

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STORIA CONTEMPORANEA

SVIZZERA

L’ambasciatore russo Hubner munito di tutte le credenziali è giunto a Berna.

IMPERO AUSTRIACO

L’assenza prolungata da Pietroburgo del conte Valentino Esterhazy ambasciatore austriaco alla corte dello!czar Alessandro II si ritiene come conseguenza di un rifiuto fatto dalla Russia di cedere alle domande del gabinetto di Vienna e di evacuare il territorio turco in Asia. Dicesi (Gazz. di Mil.) che sarà in breve richiamato dalla News anche tutto il personale della legazione austriaca!

Domani a Vienna nella chiesa parrocchiale di Corte sarà solennizzato l'anniversario della fondazione dell’Ordine della Croce Stellata. Tutte le dame decorale dell’Ordine medesimo trovantisi a Vienna furono invitate ad intervenirvi.

IMPERO FRANCESE

Si stabilisce con grande operosità nella pianura di Saint-Maur un campo di cavalieri. Sono arrivati in Francia dalla Crimea i generali Lefaucheux e Lawency.

Il conte di Morny, presidente del Corpo legislativo di Francia, apriva il Consiglio generale di Puy de Dòme, di cui ha la presidenza, col seguente discorso: «Signori! Nell'anno decorso m’incresceva moltissimo che il mio stato di salute non mi permetteva di presiedere al consiglio generale ed oggi mi stimo felice di disimpegnare quest’obbligo che mercé la vostra benevolenza mi fu sempre facile ed aggradevole. In questo mezzo avvennero molte cose. Non è mia intenzione di esporvene ora un quadro, ma, senza che alcuno possa darmi una smentila, posso asseverare che il governo ha giustificalo tutte le aspettazioni del paese ed ha sciolto il difficilissimo problema di soddisfare all’orgoglio e agl'interessi della nazione. All’orgoglio del paese soddisfece coi successi delle armi, col cangiamento della posizione della Francia di faccia all'Europa e col nuovo carattere della sua alleanza coll'Inghilterra. Davvero, che se quarant’anni la alcuno avesse dello, che l'Inghilterra avrebbe affidato un giorno la sua regina ed il suo principe di Wales al successore di Napoleone I, che questa regina avrebbe visitato la sua tomba allato del nipote di questo imperatore, e sarebbe stata ricevuta dal popolo francese colla mass. ma venerazione e simpatia, nessuno avrebbe credulo a questa contraddizione dell’umana ragione, che del resto non ê che una prova del buon senso delle due nazioni, del buon cuore dei due sovrani e dell'imminente progresso della moderna civilizzazione. E non aveva ragione di dire che l'imperiale governo soddisfece agl'interessi del paese avendo in mezzo alla guerra continuato l’opera della pace? La grande rete delle ferrovie s'avvicina al compimento, l’industria ed il commercio si sviluppano, l’esposizione dei prodotti rivela i progressi fatti da più anni, e l’ultimo imprestito ha reso palesi delle fonti di ricchezza che la Francia stessa non conosceva, e che sono atte a distruggere le idee di paurosi economisti e ad ispirare grande fiducia nella prosperità dell’avvenire. Se rifletto a quanto si è fatto in questi due anni non posso non esternare l'opinione che se tutte le classi della popolazione della Francia tendessero allo stesso scopo, che è la glorificazione del governo e la possanza del paese, questa bella Francia conseguirebbe, Dio sa, qual grado di grandezza! Questa querela non devo del resto esprimere dinnanzi ai rappresentanti di un dipartimento, che in difficili tempi non s'è lasciato mai fuorviare e che era alla testa dei movimento che ridonò il trono al nipote dell'imperatore.»

INGHILTERRA

Si annunzia (dal Nord) che il principe Carini ministro del regno delle Due Sicilie a Londra abbandonò la sua residenza.

Ai 2 Persigny da Parigi tornò a Londra.

DANIMARCA

Il ministro americano a Copenaga partirà in breve da quella residenza per più non ritornarvi.

Scrivesi dall'Holstein che il re di Danimarca preso da idropisia di petto non può giacere, ma è costretto a rimanere continuamente seduto, e dicesi non solo che siavi poca speranza di guarigione (Gazz. di Weim.), ma eziandio che un vapore stia sempre allestito, perché, morto il re, possa subito trasportare la sua sposa e il ministro di Scheele in Isvezia (Journ. de Francf.). La morte del re giungerebbe al paese in mal punto, perciocché la nuova Costituzione non è affatto discussa: le fazioni molte ed impotenti a dare alla Danimarca uomini che sappiano governarla. Oltre a ciò, il principe Ferdinando chiamato a succedere al trono non ha riconosciuto la nuova Costituzione. Né questo è tutto. Parecchi principi tedeschi, stretti con vincoli di parentela alla Russia, vantano anch'essi i loro diritti alla successione; e quantunque tali diritti sieno stati validati e ratificati dal protocollo di Londra, pure, nella attuali contingenze, sarebbero cagione di nuove complicazioni fra i Governi di Europa (Gazz. di Mil.). Finalmente non si dee perder di vista la quistione del Sund e la ostinazione americana che proclama essere il pedaggio danese un sopruso condannato dall’interesse a dalla giustizia. Il trattato, che su questo pedaggio esiste fra gli Stati Unili e la Danimarca, cesserà di ogni effetto ai 14 di agosto del 1856. Niuno può giudicare dell’esito della quistione che ornai dal dominio della discussione sta par discendere a quello dei fatti.

IMPERO RUSSO

L’importo dei donativi in danaro entrati nelI'Uffizio dell'imperatrice Maria a favore dei militari feriti e delle famiglie degli uccisi nella difesa di Sebastopoli, ai 27 luglio ascendeva a 247, 582 rubli, ai 15 agosto già passava i 500,000. Più della metà delle somme raccolte fu già spedita in Crimea; e la ripartizione generale si fece il 14 del mese passato.

IMPERO OTTOMANO

La notte del 26 al 27 agosto il bel villaggio di Radikoi, abitato per la maggior parte dalla colonia europea e greca di Pera per la sua villeggiatura, venne totalmente ridotto in cenere. L’incendio durò da un’ora dopo la mezzanotte fino alle ore sette del mattino.

A Costantinopoli, non è guari, il quartiere Psamatia fu distrutta da un terribile incendio. Le fiamme si propagarono anche nel quartiere greco-armeno; 2600 case unitamente alla grande chiesa greca divennero un cumulo di cenere e di ruine. Ai dervis si attribuisce la colpi di appiccato incendio.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Il generale Deherg, il quarte comandava a Sweaborg all’occasione dell'ultimo bombardamento, fu decorato dallo czar con l’Ordine di Sant'Andrea in premio dell'avere degnamente sostenuto l’onor nazionale nella difesa di quella fortezza.

Le tempeste, che già ricominciarono a imperversare nel Baltico, persuasero le squadre alleate a levar l'ancora dalle vicinanze di Cronstadt, il perché ai 25 agosto mossero verso la più sicura parte occidentale.

La flotta alleata del Baltico trovasi al presente, parte a Nargen, parte presso Seskaer. Ai 2 una fregata inglese e una corvetta francese da Seskaer tornarono a fare una ricognizione nelle acque di Cronstadt. Appo Tolbukin trovarono ancorale due fregate russe, che subito si ritirarono a Cronstadt.

Un ukase dello czar ordina che, a motivo dei mutamenti avvenuti nella condizione della guerra, sia sciolta in Polonia la Commissione superiore di campo.

Scrivesi da Parigi che sempre più si accredita la voce di una prossima campagna sul Danubio, e che il comando delle truppe francesi in quella parte sarà dato al generale Canrobert. Si aggiunge però che questa campagna non potrebbe essere intrapresa pria della futura primavera.

Nei principati danubiani ritiensi come cosa positiva una non lontana campagna degli alleati in Bessarabia. E i russi, a quanto pare, ne sono persuasi anch’essi, imperocché, onde opporsi ad un eventuale attacco, con istraordinaria attività riparano e rafforzano le loro batterie sulla riva sinistra del Danubio, da Reni alle foci di quel Ruine, e considerevoli truppe marcian pure verso quelle parti; inoltre la flottiglia del Danubio fu aumentata di molte scialuppe cannoniere costruite ed armate presso Ismail.

Si assevera che 25 mila spagnuoli sotto il comando del generale Prim sono destinati ad operare in Bessarabia.

Tutte le fregate a vapore della flotta francese del Mar Nero fin dai 27 agosto ricevettero l’ordine di recarsi a Tolone per imbarcarvi nuove truppe destinate alla guerra della Crimea. Ciascuna di esse fregate parti rimorchiando un bastimento di malati e di. convalescente

La sera del 5 partirà da Parigi per Marsiglia, dove s’imbarcò per Costantinopoli, il principe Ladislao Czartorisky con moli offiziali stranieri. Il principe e i suoi compagni si occuperanno in Turchia della, formazione di un corpo di cosacchi ottomani, del quale faranno parte ancora non pochi polacchi.

Anche Paolo Balbo, il più giovane dei figli dello illustre conte Cesare, parte semplice soldato per la Crimea. Dovendosi mandare a Balaclava 25 soldati del reggimento di cavalleria, ch'è a Vercelli, voleano tutti far parte della spedizione.

Notizie da Trebisonda confermano che Murawieff si era unito col corpo di Erivan ed avevano occupato tutte le gole, che da Trebisonda ed Erzerum conducono a Kars.

Sugli ultimi di agosto parlavasi a Costantinopoli di uno scontro di russi e turchi nel luogo, dove convengono insieme le strade che da Baiazid e Kars conducono ad Erzerum. Dicevasi che la sorte non arrise alle truppe ottomane. Più particolari notizie di questo fatto ancora non si hanno.

Suliman bey capo dei curdi sollevatosi contro la Porta si è unito coi russi presso Toprakalê, ed ora percorre l’Armenia mettendo tutto a ferro e a fuoco.

ASIA

L’arrivo di Bourée nuovo inviato francese a Teheran avvenne il 3 di luglio. Fuvvi accolto con grande pompa e con onorificenze d’ogni maniera. Il 5 ei presente le sue credenziali allo sciah di Persia.

Un esercito di 100 mila guerrieri del Nepal con 50 cannoni e sotto il comando di Giung Balladur uno dei più arditi capi di quel paese mosse ad una spedizione contro il Tibet. Il Nepal, che forma al settentrione il confine della presidenza del Bengala, è posto sul pendio meridionale dell’Himalaia, che lo divide dal Tibet e dalla Cina. Più d'una volta sorsero serie difficoltà fra la Compagnie inglese delle Indie e le tribù nepaliane; ma oggi, per buona sorte, esiste la pace fra loro, mentre Giung Bahadur si è messo in campagna I contro;l Tibet. Ai 6 del passato aprile i nepaliani si impadronirono di una fortezza nimica chiamata Giunga, lontana 20 giornate di marcia dalla loro front fera. Indi Giung Bahadur concesse una tregua a un inviato cinese, ché si presente al suo campo ed assunse l’impegno di persuadere il Governo del Tibet ad accettare le condizioni dei nepaliani. Ma tornate inutili le pratiche di accomodamento, ai 21 di maggio ricominciava la lotta, e i nepaliani riportarono tanti vantaggi che ora parlasi perfino dell’annessione di una parte del Tibet al Nepal. Gli avamposti dell’armata nepaliana erano ultimamente sulla strada di Lassa residenza del Gran Lama, la cui autorità spirituale è riconosciuta da tutti i buddisti dell’Asia orientale e centrale. Laonde il Gran Lama domandò soccorsi all’imperatore della Cina, ma questi impegnato tuttavia negl’interni imbarazzi del suo Impero, che fu in ogni parte sconvolto dalla rivoluzione, non ha potuto aderire alla fattagli richiesta, il perché i nepaliani o già sono o fra poco saranno in possesso anche della città di Lassa.

Murawieff all’assedio di Kars nel 1828

Murawieff è uno dei più antichi generali della Russia; egli è grandemente esperto per guerreggiare contro i turchi, dei quali conosce i costumi e la lingua a perfezione; visse molti anni in Oriente, dove acquistò perfino l'accento e il fare dell’Asia minore. Il suolo che oggi ei calca, fu altre volte il suo campo di battaglia; vi comandò sotto gli ordini del maresciallo Paskiewitc, una divisione, quando nel 1828 trattavasi di prendere Kars. Murawieff allora in compagnia del generale Osten-Sacken, ch era capo dello stato maggiore, recossi appo il quartier generale nimico per esortare i difensori della fortezza ad arrendersi. Udito ch’ebbe il pascià questa dichiarazione, si rivolse, pria di pronunciare la sua risposta, ai notabili che gli stavano intorno; uno di essi suggeri, come mezzo più spiccio, di recidere il capo ai due ambasciatori. Murawieff rimasto indifferente, infingendosi di non intendere il turco idioma; indi, visto che il pascià stavasi irrisoluto sul da farsi, approfitta di quella titubanza, afferra il pascià per la mano, e, rivoltolo robustamente all’uscio della tenda, grida: Pascià, non ti accordo più di dieci minuti a risolvere; o rendi la piazza e vattene in paca col tuo esercito; altrimenti, pria che il sole tramonti, sarete tutti morti. Shalord lo il pascià da si audace intimazione cedette a tutte le condizioni della capitolazione, e il giorno appresso Kars era in potere dei russi.

GIORNALISMO

Scrive il Wanderer che «sotto una superficie, la qual sovente si pare tranquilla, avvengono nell’ordine generale delle cose le più profonde commozioni; nel vecchio e nel nuovo mondo, nell'Europa e nell’Asia centrale, sulle coste affricane e negli Stati d’America, dappertutto cospirano invisibili forze a sconvolger quanto sussiste, e dappertutto si trovan Potenze pronte a raccogliere, sebbene non senza lotta, la eredità del cadente; sembra quasi che, ove una impreveduta eventualità non arresti nel suo procedimento la universale effervescenza, debba da tanta agitazione emergere una novella forma di cose.»

La Gazzetta ufficiale di Milano vede essere sconfortevole il quadro che si presente a chi bene addentro consideri le attuali condizioni d’Europa; ovunque si volga lo sguardo, su i più lontani confini dell'orizzonto politico si addensano nubi tempestose. Osserva poi che la Prussia e gli Stati minori tedeschi taccciono, accumulando le loro forze e schierandosi davanti alla Russia; per difenderla o per combatterla? Il tempo gli avvenimenti faranno la risposta.

Il Journal de l'empire, riepilogando le notizie della giornata, non sa intendere se la Prussia armi o disarmi.

La Gazzetta di Colonia e il Donau di Vienna dicono essersi saputo che tra le Potenze occidentali e l'Austria furono riassunte le pratiche circa le risoluzioni da prendersi contro la Russia; e che l’Austria si trovi sul punto di partecipare alla guerra, dando piena effettuazione al trattato del 2 dicembre nel senso delle potenze occidentali.

Anche la Gazzetta di Colonia ricevette informazioni sul nuovo trattato di alleanza che dicesi conchiuso a Saint-Cloud fra la regina d'Inghilterra e l’imperatore dei francesi. Il trattato sarebbe di continuar la guerra contro la Russia, fini a che questa Potenza sia debellata su tutti i punti. Osserva però la Gazzetta «non essere assunto molto facile quello di debellare su tutti i punti un Impero che, a dir poco, ha la estensione di leghe quadrale 324, 466, e circa 64 milioni di abitanti.»

Dopo che si è tanto parlato di una recente Circolare di Nesselrode ai rappresentanti russi appo le Corti estere, la quale dicevasi dettala in sensi totalmente conciliativi, la Francfurter Zeitung ha saputo che la Circolare vi è, ma che non ha quel dolce carattere Che gli fu attribuilo dai giornali.

Il North British Daily-Mail assicura che per opera di Russel, Gladstone, Graham, Cobden e Bright si sta organizzando una lega, il cui scopo è la caduta di Palmerston dai potere. Se ciò fosse, ripeteremo con Boileau: Lyons contro lyons.

Il Morning Post è di parere che ogni operazione nel Baltico già sia compiuta; e il Times ne trae occasione a censurare acerbamente il Ministero inglese, che, in grazia d’insufficienti disposizioni, anche quest’anno riusciva a si poveri effetti. Deplora il tempo perduto, il danaro profuso, le mezze misure, i temporeggiamenti fatali e per la millesima volta insiste che facciasi una guerra pronta, spedita, efficace, decisiva.

Il Nord, parlando delle scialuppe cannoniere che dai Baltico vanno in Inghilterra a risarcirsi dei gravi danni sofferti, enfaticamente esclama: «questi sono i trofei, che i vincitori di Sweaborg recano ai loro compatrioti!»

Il Constitutionnel inveisce fieramente contro la demagogia spagnuola che chiama unica cagione dei mali che ora affliggono quella penisola. Indi vitupera le instituzioni parlamentarie, che dice essere quasi da per tutto colpite da una specie d'oidio. Il Siecle redarguisce il Constitutionnel perché, ultraliberale sotto la Ristorazione, oggi è divenuto corifeo della schiera dei £osi detti retrogradi. Ma il Siecle non sa che

«In questo mondo instabile e leggiero

«Costanza è spesso il variar pensiero.

In un secondo articolo il Siecle dice che «il Constitutionnel intraprese una gran campagna contro il sistema parlamentare e le instituzioni rappresentative; ieri, le flagellava in Danimarca; oggi entra in Ispagna, e si avventa, con la lancia in resta, addosso alle Cortès. Il Constitutionnel la tornare involontariamente alla memoria il cavaliere errante, che Cervantes rese famoso.»

Las Cortès consigliano Bruil onde accordi una nuova proroga per le soscrizioni volontarie all’imprestito: forzoso, giacché i contribuenti spagnuoli ancora non hanno fiducia nel governo della volontà nazionale!

La Espana combatte vittoriosamente i motivi del decreto che abolisce il tribunale della Ruota a Madrid. E la Regeneracion soggiunge: «E ciò che monta? Le ragioni nei tempi di progresso non progrediscono.» Pero que importa? Las razones en tiempos de progreso no progresan.

Il Parlament dice che «la situazione politica della Spagna è trista e sconfortante; più, che il Governo non contenta né la rivoluzione, né gli amici dell’ordine.»

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VARIETÀ

Ad Acevedo in Navarra essendo morto il curato nella età di 82 anni, quel paese ha ora un solo sacerdote ch'è il vicario, il quale, essendo malato, si la portare sur una seggiola nelle case dei colerici per confessarli e prodigar loro tutti gli altri conforti della religione. Nella Navarra già ben 40 preti morirono vittime del colera per assistere i colpiti dai morbo. Le popolazioni domandano questi ministri del santuario, il vescovo li cerca e non li trova in numero sufficiente ai bisogni; il Ministero gli ha proibito di ordinarne altri!

A di 8 settembre il vescovo di Valence fece a Marsanne la solenne incoronazione della immagine della Beatissima Vergine MARIA del Santuario li Frèsnean. Un immenso concorso di popolazione accorsa da tutta le parti della provincia fu presente alla religiosa cerimonia.

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Ai 7 un giovane scapolo e benestante appassionato della pescagione e che viveva di solo in un piccolo appartamento a Milano di buon mattino consegnava le chiavi di sua casa alla portinaia e in abito e cogli arnesi da pescatore usci di Milano recandosi al Lambro per tendere insidie lungo quel fiume al muto gregge. Verso le due del pomeriggio quattro persone decentemente vestite si presentarono alla portinaia chiedendole se vi alloggiava il signor N. N. Risposto che si, ma che era ito alla pesca: noi pur lo sappiamo, soggiunsero, ma sappiam pure che preso per via dai colera è già morto a quest’ora. D'ordine del Municipio dobbiamo praticare gli spurghi alla sua abitazione e trasportare gli oggetti comunicanti il contagio. Dateci dunque le chiavi per adempiere gli ordini avuti. La portinaia accompagnò quei signori all’uscio dell'appartamento dell’inquilino e lontana dai sospettare la frode li lasciò fare a lor posta. I sedicenti municipalisti vaporato le stanze coi suffumigi clorurici e spacciata del buono e del meglio la casa se ne andarono pei fatti loro. il giovane scapolo tornato alla sera dalla peschereccia sua gita, comparve, morto risuscitato m sembianza di. spettro, alla povera portinaia che, tutta tremante, gli raccontò l’avvenuto e gli fe’ lume ad entrare nel suo appartamento, a cui già competevasi il titolo d'affittarsi.

BORSA DI PARIGI


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1855 ROMA 15 SETTEMBRE N 108

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Ben si disse che Saint-Arnaud lanciava il suo bastone di maresciallo entro Sebastopoli. destinandolo all’ardito guerriero che avuto avesse la invidiata fortuna di raccoglierlo. E Pelissier lo raccolse! Egli è già nominato maresciallo di Francia. I più tremendi ostacoli, che frapponevansi alla gloriosa conquista, furon vinti! L’impeto francese sei volte respinto dalla impavida russa energia tornò sempre più fidente all'assalto. Sovra la torre di Malakoff, sovra i bastioni di Sebastopoli sventolò finalmente il tricolore vessillo della Senna superbo dell’aquila napoleonica, che sulla tomba del prigioniero eroe di Sant’Elena componeva il suo sepolcro; e dalle calde ceneri, che all’attonito mondo lasciarono paurose memorie, novella inaspettata fenice risorgeva

» Or chi giammai dell'espugnata terra

» Potrebbe appien l'immagine dolente

» Ritrarre in carte? od adeguar parlando

» Lo spettacolo atroce é miserando?

» Ogni cosa di strage era già pieno:

» Vedeansi in mucchi e in monti i corpi avvolti

» Là i feriti su i morti, e qui giacciono

» Sotto morti insepolti egri sepolti (37)a

E quel che accresce la comune meraviglia si. é che gli occidentali conseguirono si grande vittoria senza che loro intercidesse lo avanzarsi il postico Forte stellato, che, dopo la occupazione di Malakoff, era riserbato ad opporre la più efficace resistenza! Ma si annunzia che i russi si ritirarono volontariamente ai forti settentrionali. Pugnarono tutto il giorno e nella notte soltanto sgombrarono da Malakoff e dal meridionale lato di Sebastopoli, lasciando al nimico aggressore insanguinate ruine, voragini di vulcaniche distruzioni. Questo retrocedere, questo concentrarsi dei russi disposti a combattere fino all’ultimo, ed effettualo mentre ancora avrebbero potuto difendere quelle posizioni, ha per alcuni sembianza più di movimento strategico che di assoluta necessita di desistere dalla oppugnazione. Ma checché siasi di ciò, ei si pare che passassero Ire interi giorni dopo la ritirata senza che Gortschakoff avesse spinto le sue infaticabili milizie ad operare alcuna diversione. Ora dunque lo stato delle cose è che gli alleati si avanzarono e i russi non deposero le armj. Quel, che indi è potè è potrà conseguitarne non è dato conoscere. Forse i russi si riverseranno di nuovo sulla Cernaia; forse gli alleati, facendo muovere gli ottomani di Eupatoria, stringeranno e chiuderanno i russi da ogni lato. In qualunque di questi casi si ha da convenire che la campagna della Crimea non è finita e si ha da ricordare che Archidamo figlio di Agesilao dir solea che varie sono le circostanze della guerra e che queste sopravvengono è fauste è avverse contra ogni espettazione (38)b.

Dell'Asia si diffusero a Costantinopoli vaghe novelle di alcun prospero successo per le armi ottomane; ma non ebbero mai l’aspettata conferma; il perché quelle voci assumono l’aspetto di un rigiro a rendere meno melanconiche le feste del Bairam. Intanto si sa che Murawieff intercettava le comunicazioni fra Kars ed Erzerum; che a Kars, dove non erano che truppe irregolari, cominciavano a mancare le vettovaglie; e che Omer pascià ai primi di settembre non erasi mosso ancora da Costantinopoli con g’invocati soccorsi.

Lo czar diede un congedo temporaneo al suo gran cancelliere di Stato conte di Nesselrode, che dicesi invogliato di fare un viaggio non sappiamo verso qual parte di Europa. Ma v’ha chi crede esser questo congedo una dissimulazione della diplomazia onde raggiungere il fine di un allontanamento, serbando la convenienza e il decoro dei mezzi. Vuolsi che il vecchio diplomatico, il quale rappresenta il partito della pace nell'Impero russo debba cedere il luogo a chi dia più gagliardo indirizzo alle operazioni della guerra. Ad ogni modo, se non le cagioni, è agevole divinare gli effetti di quel cambiamento ministeriale. La guerra arderà più vigorosa in tutti i punti dell’impero; forse in breve alla impetuosa foga dei combattenti cederanno le barriere della neutralità, sparirà di mezzo il terreno che separa nel cuor dell’Europa la Russia dai confederati del 2 dicembre (39)c.

Nella Grecia continua tuttavia la vertenza fra re Ottone e Kalergi. Si prevedono conseguenze, che forse saranno fatali al paese.

In Ispagna dopo il fallito tentativo della fuga della regina ad Oviedo, si fecero molti arresti di alabardieri, della guardia reale; Isabella è sopravvegghiata in ogni sua mossa, in ogni suo dello. Espartero insipidisce; O’Donnell s’incarica della somma di tutte le cose; si terne un colpo di Stato, ma i carlisti già sono anche al di qua dell’Ebro; e i democratici madrilesi si arrovellano perché finora non emerse la vagheggiata repubblica.

La rivoluzione prosegue nella Siria e nel Curdistan; a Tripoli e al Capo Santa Maria; nelle Indie inglesi si allarga, nella Cina si riproduce; nel Messico imbaldanzisce, in altre parti d’America erompe.

La Dora si corruccia con l'Arno; il Tamigi e la Senna minacciano d’intorbidare le acque del Sebeto. Sull'orizzonte settentrionale e meridionale del bel paese si elevano qua e là fosche nuvolette; v’ha chi le crede foriere di funesto temporale; v’ha chi spera la serenità dell’aere nella forza dei venti aquilonari.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Si ripetono le voci d’imminente secondo matrimonio del re di Sardegna. vuolsi che moglie del re sarà la principessa Maria Sidonia figlia di Giovanni re di Sassonia, nata il 16 agosto 1834.

Sempre più si accredita la voce dell’andata del re di Piemonte a Parigi; dicesi che andrà probabilmente anche a Londra.

Il luogotenente generale Giaciuto Collegno, che finora tenue a Genova il provvisorio comando della divisione militare, diede la sua rinunzia, imperocché, a quanto dicesi, i medici lo consigliarono a questo, non essendo il clima di Genova confacente alla sua salute.

I Consigli provinciali di Alessandria e Lomellina deliberarono di concorrere ciascuno per la somma di 1000 lire alla sottoscrizione aperta in Piemonte per dare un attestato di riconoscenza ai soldati sardi che guerreggiano in Crimea.

SVIZZERA

Il colonnello Luvini diede spontanea rinuncia alla presidenza del Governo del Cantone Ticino. Fin dal principio del mese presentò la sua dimissione da consigliere di Stato.

GERMANIA

Il matrimonio. del principe reggente di Baden con la figlia unica del principe di Prussia é considerato attualmente come una cosa decisa. Assicurasi che prima di questo matrimonio il principe reggente di Baden sarà investito di tutti i diritti, che appartengono al suo fratello primogenito malato, e ch’esso cosi prenderà il titolo di granduca di Baden.

Il principe Federico Guglielmo di Prussia, erede presuntivo della corona, é stato nominato colonnello.

Il re di Prussia fra qualche giorno imprenderà un viaggio verso le provincie renane.

IMPERO FRANCESE

Ai 13 solenne Tedeum nella chiesa di Notre-Dame a Parigi in ringraziamento a Dio per le vittorie riportate dai francesi il di 8 a Sebastopoli. Vi assistette l’imperatore; v’intervennero tutti i Corpi dello stato. La sera fuvvi grande illuminazione; ingresso gratuito ai pubblici spettacoli.

Colui, che a di 8 innanzi al teatro italiano esplose due colpi di pistola, è un giovine di 22 anni, chiamasi Camillo Edoardo Diodato Bellemare nativo di Rouen, che di 16 anni fu condannato a due anni di prigione per delitto di scroccheria e liberato dall’imperatore quando era presidente della ripubblica. Indi fu condannato a due altri anni di detenzione per aver preso parte alle barricate del 2 dicembre. Ora è in carcere segreta alla Conciergerie. L’imperatore dopo l’attentato entrò nel teatro in mezzo agli applausi.

Gli arresti per la nota sommossa di Angers sono intorno a 250. Sempre più rimane stabilito che il tentativo sedizioso non aveva altro scopo che di attuare un sistema socialistico.

Anche i re di Baviera e di Wurtemberg sono aspettati in breve a Parigi.

Si organizzano in Francia due nuovi battaglioni di cacciatori a piedi.

Si stabilisce a Rueil un deposito speciale dei feriti dell’armata francese d’Oriente. I soldati divenuti invalidi, in attendendo la liquidazione della lor pensione di ritiro, sono diretti a Parigi.

SPAGNA

Il Governo spagnuolo entrò in pratiche con alcuni fabbricatori di Soul per l’acquisto di considerevoli partite di fucili alla miniè. Dicesi che questi fucili serviranno per uso del contingente spagnuolo che andrà in Oriente

SVEZIA

Il principe reale Carlo di Svezia è nominato viceré di Norvegia. Quest’alta dignità era posseduta dal luogotenente governatore Loewenskiod, che diede la sua dimissione per far luogo al principe reale.

Il Governo inglese é in trattative col Governo svevo, onde la flotta occidentale del Baltico possa svernare nel porto di Landstrona, che ben di rado agghiaccia, e quando ciò accade, è il primo a rimaner libero dal gelo.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Un ordine del giorno di Barnard capo dello Stato maggiore degl’inglesi dice che «parecchi soldati della. armata britannica il 17 agosto riunitisi sotto pretesto d’inseguire uno spione distrussero la tenda di un cantiniere, e, dopo aver derubato quanto in essa trovavasi insieme ad una buona somma di danaro, se ne fuggirono col favore della notte. Indi Barnard rammentando che «secondo i regolamenti militari simili delitti si puniscono di morte infamante esorta i soldati «a non dimenticare la dignità del loro carattere abbandonandosi nel campo a ignobili disordini è commettendo contro la militare disciplina indegne infrazioni come quella che si è pubblicata.»

I fogli della Slesia recano una Circolare, dalla quale risulta che «il commissario dell’esercito russo in Crimea Giulio Cielcki fuggi da Simferopoli portando seco la cassa con 150 mila rubli d’argento e con un falso passaporto sotto il nome di Onorio Wysocki. Sembra che Cielcki trovisi di presente in Germania; la Circolare ne da i connotati e impegna le pubbliche autorità ad arrestarlo.

Ai 3 di settembre pervennero a Sebastopoli le due sciabole d’oro fregiate di brillanti, che lo czar mandò al viceammiraglio Nowossesky e al viceammiraglio Pamfiloff in premio della loro bravura nella difesa di quella piazza assediata.

Il generale Montevecchio, onde ristabilirsi in piena salute, è andato a Costantinopoli.

Le notizie telegrafiche del gran fatto d’arme dell'8 innanzi a Sebastopoli si riassumono come appresso. Il di 8 dopo tre giorni di continuo e violentissimo bombardamento gli alleati diedero l’assalto generale. Allo assalto del bastione del Mat i francesi e gl’inglesi gareggiarono in eroismo di arditezza e di valore. I francesi si avanzarono contro i ridotti di Malakoff e il Redan del Carenaggio gridando: Vive l’empereur! Ma in quel primo slancio il Redan del Carenaggio non potè occuparsi perché una poderosa artiglieria nimica fulminava gli assalitori; e non poté conservarsi l’altro Redan, di cui fu espugnato l'angolo saliente, perché gli assalitori dovettero cedere non meno all'artiglieria russa che ad una potente riserva sopraggiunta per opporre ad essi una disperata resistenza. Il generale De-Salles fece due attacchi al bastione centrale e non vi riusci, perciò le sue truppe rientrarono nelle trincee. La torre di Malakoff fu presa dal corpo di esercito comandato dal generale Bosquet e dalle truppe del generale MacMahon. Allora i russi sgombrarono da Malakoff e dalla parte meridionale di Sebastopoli, che non poteva più esser difesa; ma pria di ritirarsi ai forti settentrionali (essendo già sopravvenuta la notte) diedero fuoco alle mine ed appiccarono un terribile incendio a quella parte della città, alla flotta e al ridotto Brancion che più non esiste. Tutte le opere di difesa furono da essi distrutte innanzi alla loro ritirata. Intanto la flotta alleata lanciò 1209 bombe contro il porto della Quarantena, la cui batteria fu fatta saltare in aria. Vasti incendii anche in quel porto. Gravi le perdite si dall’una Come dall’altra parte. I francesi salirono sui bastioni meridionali della città abbandonata; il fuoco delle bombe degli alleati continuava a distruggere le posizioni nimiche. Si temeva qualche diversione russa alla Cernaia, laonde gli alleati stavano in sugli avvisi per impedirla.

La mattina dell’11, cessati i pericoli degl'incendii e della esplosione delle mine, Pelissier percorse in tutti i lati la conquistata città di Sebastopoli e visitò le linee di difesa abbandonate dai russi. La moltiplicità di queste linee e i materiali che vi furono accumulati sono indescrivibili; la loro importanza è quasi al di là della immaginazione. E pure tutto cadde in potere degli alleati! Una Commissione anglo-francese fu incaricata a fare un inventario dello immenso materiale che i russi lasciarono in balia degli occidentali. L’entusiasmo dei soldati per la riportata vittoria era al colmo. Ai 12 le truppe occuparono la città e la Carabelnaia. Quanto alle perdite, gli alleati (come dicesi) ebbero circa 4500 feriti, e fra questi sono un 240 uffiziali; il numero dei morti credesi non oltrepassare il terzo dei feriti. Ma finora su ciò non si hanno esatte relazioni. Quelle avute presenterebbero comperala la vittoria ad assai buon prezzo; né paiono corrispondere alle conseguenze di sei assalti che riuscirono infruttuosi sotto il fuoco delle più spaventevoli artiglierie. Dei russi pure le perdite non si conoscono; ma si trovarono migliaia di cadaveri in mezzo alle ruine della combusta città. I francesi si dedicarono con zelante sollecitudine a seppellire i morti. Le molte decorazioni trovate in petto agli estinti provano che gli uffiziali russi alla testa delle loro legioni si batterono sfidando i più evidenti pericoli.

l'ingegnere inglese Beatty, che costrusse la strada ferrata di Balaclava, ricevette l’ordine per la costruzione di altre due linee di strada ferrata, una che dal colle di Balaclava metterà capo a Kamiesch, ed una che da Kadikoi si estenderà fino alla strada di Woronzoff al di sopra di Tchorgoun.

Scrivesi da Costantinopoli che Omer pascià formerà contro delle sue operazioni strategiche le due città di Batum e di Trebisonda, ed invece di recarsi a soccorrere Kars, andrà direttamente sopra Tiflis per tagliare la marcia di Murawieff e costringerlo alla fuga.

AFFRICA

La mattina del 27 agosto provenienti da Prevesa arrivarono a Tripoli per soccorrere agli urgenti bisogni del bey 1300 uomini di truppa regolare ottomana comandati dal generale Ahmet pascià. Ma la rivoluzione sempre più allargavasi nel paese. Anche Morzak erasi ribellala; le truppe del bey non arrischiavano ad andarvi, perché pria di giungervi bisognerebbe fare una marcia di ben. quaranta giorni, ed oltre a ciò dovrebbesi passare per luoghi, nei quali l’acqua manca totalmente; indi le milizie che vi fossero spedite, morrebbero per via non meno di fatica che di sete. Sembra che i ribelli si sieno abbandonati ad ogni maniera di saccheggio. Anche una carovana che veniva di la fu spogliata d’ogni suo avere. Il meglio che si possa avere dal bey nelle attuali condizioni si è di dover sostenere i pericoli di una lunga guerra civile.

Ulteriori notizie della costa affricana ci fanno sapere che dopo la distruzione di Scabbagea, i ribelli aumentarono di numero e percorrevano il paese dichiarandolo sciolto dal dominio inglese. O’Connor governatore di Bathurst ebbe molto a soffrire per le ferite riportate nell'imboscata fatta dagl'indigeni contro di lui e lo sue truppe alla distanza di circa un miglio da Scabbagea. Dicesi però che lo ferite di O'Connor erano in via di guarigione. In un Consiglio di guerra tenuto dagli uffiziali del Governo britannico fu deciso di attenersi alla difensiva. I rivoluzionarii intanto minacciavano anche la stessa Bathurst.

ASIA

Diamo più minute notizie della rivoluzione scoppiata nelle Indie orientali inglesi. Nella parte, che ritenevasi la più sicura delle Indie, cioè nel Bengala, ed in un punto che, mediante le comunicazioni delle strade ferrate, è in procinto di essere ridotto a perfetta civiltà, eruppe improvvisamente una sollevazione degli indigeni, che sembra molto grave, contro i loro dominatori europei. Questa avvenne presso alla città di Raimabal sul Gange, dove la linea in construzione della strada ferrata del Bengala entra nella valle del Gange, Una popolazione di carattere bellicoso, che abita in quelle vicinanze sur un tratto montuoso di paese, i Saulats hanno, a quel che sembra, concepito l’audace idea, venendo specialmente impiegati in parte nella costruzione della strada ferrata, essere giunto il tempo di finirla in India col governo degli stranieri. Il terrore li precede, la devastazione e l’assassinio li seguono. Money giudice di Berhampore, che mosse contro i ribelli, fu da questi fatto prigioniero e poi ucciso. A di 11 agosto un distaccamento di fanteria, che venne a battaglia coi rivoluzionarii, fu pienamente disfatto. Gli impiegati della Polizia furono tutti passati a fil di spada. Un Taylor avea ragunato 1509 musulmani e 500 indiani per opporre resistenza, ma le sue collettizie soldatesche, all'appressarsi delle schiere ribelli, si diedero a precipitosa fuga, e Taylor salvavasi ricoverando a Berhampore.

AMERICA

La rivoluzione messicana, che poco la si accampava ad Acapulco sul Pacifico, oggi si estende fino all’Atlantico, e minaccia di piantare in breve le sue tende sulle sponde del Rio Grande. Ai 18 luglio. Alvarez uno dei capi della ribellione prese agli emissarii del Governo un milione e mezzo di dollari che Santanna inviava agli Stati Uniti, essendo sua intenzione di stabilirsi colà quando perderà ogni speranza di più comandare. Vidaurri dopo due giorni di fierissima lotta s’impossessò di Santillo e disfece quasi due terzi della armata santannista. A quattro leghe da Vera Cruz la sera dei 10 agosto l’esercito rivoluzionario incontrò le truppe dei generale Blanco, ed accettata la battaglia, le sconfissero; 300 uomini di esse passarono alle schiere dei ribelli, i quali indi si avanzavano a marcia forzata verso Vera Cruz. Il forte di San Juan de Ulloa stava per arrendersi. l'artiglieria dei rivoluzionarii è comandala dal colonnello Durai, uno dei più valenti uffiziali dell’armata federale degli Stati Uniti. A Messico continuano gli arresti delle persone che si sospettano avverse alla dittatura di Santanna.

GIORNALISMO

La Gazzetta di Milano, sul proposito dell'attentato dell’8 settembre, scrive che «a malgrado delle tenebruse menò de partiti, Napoleone III è cosi saldo sul suo trono come i cinque sovrani delle più antiche case regnanti; gli 8 milioni di voti, che ve lo innalzarono, sapranno mantenervelo, non solo perché egli è per la Francia una necessità, ma perché riconoscendo i veri bisogni pratici della nazione, e li soddisfece»

La Patrie osserva che l’alleanza anglo-gallica abbraccia la guerra e la pace; la guerra è il suo punto di partenza, la pace è lo scopo.

Il Constitutionnel dice che la battaglia dei 16 agosto a Traklir modificò le idee di alcuni generali tedeschi, che aveano fatto fin qui troppa stima della potenza della Russia. Or quali saranno le loro idee dopo le battaglie dell’8 settembre?

l'Assemblée nationale vede che tutte le nazioni marittime, è presto è tardi, si troveranno implicate nella quistione dei pedaggio dei Sund. E chi non lo vede?

Il Leon Espanol a proposito dei pronunciamento dei 1810 dice che quello fu la maggior calamità ch’avesse potuto riversarsi sulla Spagna. La Regeneration poi vorrebbe sapere a qual grado di calamità debba collocarsi il pronunciamento che sopraggiunse nel mese di luglio dei 1854.

La Nation è disgustata della opposizione non per altro motivo sa non perché questa si oppone! Men male, se ciò si dicesse dove stat pro ratione voluntas; ma in Ispagna, dove tutto il benessere statutario consiste nella libertà della parola, dove il Ministero afferma di essere l’interprete e l’esecutore della volontà nazionale, e’ non si pare ben fatto che altri si corrucci se alcuno si risente quando le opere ministeriali non corrispondono agli obblighi e alle promesse.

La Soberania national prosegue a pubblicare articoli, coi quali accusa d'imbecillità il ministero spagnuolo.

La Espana attribuisce le cospirazioni alle inquietudini di coscienza dei progressiste

VARIETÀ

Nel mezzogiorno dalla Francia, dove la devozione verso la beata Garinana Cousin é assai viva e generale, un’associazione di darne distribuisce medaglie che si portano appesa al collo. Da un lato della medaglia è rappresentata la VERGINE IMMACOLATA con la inscrizione: Secours des chrétiens, obtenez la victoire à nos armes; dall’altro è l’effigie della Beata Germana con questa scritta: Bienheureuse Germaine, priez pour nos soldats. Le stesse dame hanno fatto coniare una eguale medaglia con le medesime invocazioni in lingua inglese. Parecchie migliaia di queste medaglie sono state inviate anche ai soldati francesi la Crimea. Il vescovo di Carcassona accordò quaranta giorni d’indulgenza ai suoi diocesani che recitano le due suddette brevi preghiere. Le quali furono pure messe a stampa in grandi caratteri e veggonsi affisse al sommo delle porte di moltissime abitazioni.

Si sa che la Russia già fece il pacifico acquisto della imboccatura dell’Amur. Diamo alcuni cenni su questo proposito. I russi s’impadronirono di quel territorio or ha ben due secoli, ma lo abbandonarono dopo averlo tenuto per quarant'anni. Il Governo russo allora non conosceva la importanza di quel possesso. Gli abitanti dei paese cosi passarono sotto il dominio dell’imperatore della Cina. Lo czar Niccolò vide il primo di quanto interesse era per lui lo stabilirsi sulla costa nordorientale dell'Asia; e sotto il suo regno la popolazione dei Kamtchalka fu di 8000 uomini e la città principale di questa provincia divenne una piazza forte con 1300 abitanti. Il medesimo czar rivolse ancora il suo sguardo sur Ockhotsk capoluogo. del distretto d’Irkutsk, sebbene Ockhotsk sia lontana 3500 verste dalla imboccatura dell’Amur. In quella vasta territoriale estensione fe’ praticare esatte ricognizioni; nel 1851 poi ordinò la costruzione di parecchie fortezze pressa l'Amur; e procurò di popolare quelle contrade, mediante il sistema della emigrazione; vi andarono molti indigeni del Baikal e dei Nerlschinsk, che formarono una colonia militare russa sulla frontiera cinese. Nel 1853 già vi erano 5000 soldati. Le fortificazioni furono aumentale, gli stabilimenti si allargarono; e finalmente lo czar probità degl’imbarazzi rivoluzionarii in che versava l’imperatore della Cina per aver da lui un territorio di 300 miglia quadrate, ed ebbelo con un trattato di rettificazione delle frontiere. Ora si va edificando una russa città ben fortificata sulla imboccatura dell’Amur. Allorché questa città novella sarà in grado di poter resistere agli attacchi dell’Inghilterra, diverrà un centro i cui rapporti assumeranno inaudite proporzioni.

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Avvicinandosi la stagione della vendemmia ci piace riportare un brano di Palladio Rufilio (De re rust. lib. 11, fit. 12) sperando far cosa grata a coloro che volessero provvedersi un cosi dello

VINO ANTIPESTlLENZlALE

«Vinum quod salutare contra pestilentiam sit et stomacho prosit, fieri hoc genere fertur. In optimi vini metreta una, antequam ferveat, tunsi absynthii octo uncias linteo involutas demittis, et, ex-actis quadraginta diebus, curabis auferre. Ad vinum refundis lagaenis minoribus et uteris.»

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SPOLETO

All'eccellentissimo signor dottore Antonio Merli.

Stimabilissimo Collega

Quando nel passato mese di luglio infieriva in Spoleto l'asiatico morbo, voi per cura provvidenziale e paterna sollecitudine di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Delegato Apostolico Tancredi Bellà, non che di questo illustre Municipio qua vi trasferiste in appoggio ed aiuto dei Medici esercenti.

L’ottima prevenzione con cui vi accoglieva la popolazione Spoletina si accrebbe d’assai colle vostre opere indefesse e in ogni senso meritorie. L’animo grato di tutti i cittadini, anche dopo la cassazione dei morbo, ne fornisce una solenne prova. Che cosa potrò in dirvi, stimabilissimo Collega, che dopo aver diviso con voi i timori e le speranze al letto degl’infermi, attaccato spietatamente dal comune flagello, ho potuto campar la vita per le fraterne ed assidue vostre cure, e per la saggezza dei vostri consigli. Dirò a tutti e particolarmente ai nostri fratelli d’arte che voi possedete in grado eminente tutti i requisti della mente e dei cuore, che si esigono pel nobile esercizio dell’arte salutare, tutto per essere l’ottimo fra i Colleghi, l’onestissimo fra i cittadini. Farò voti in fine perché gli uomini rendano il dovuto, ma difficile guiderdone ai vostri meriti, alle vostre virtù. Mentre mi gode l’animo nello attestarvi la perpetua mia riconoscenza, aggredite i sensi ingenui dei mio cuore ed abbiatemi sempre

Di Voi (Spoleto 10 settembre 1835)

Ecc.mo sig. dottore) (Aff.mo, obbl.mo Collega

Antonio Merli) (Salvatore Cardarelli



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1855 ROMA 18 SETTEMBRE N 109

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Il giornalismo inglese da qualche mese in qua cominciò a favellare di aizzamenti a tafferugli italici; e tre in sostanza sono le principali idee che a nostro riguardo vanno sviluppando i faccendieri articolisti del Tamigi. Il Times più davvicino connesso col ministero consiglia un intervento materiale dell’Inghilterra in Italia; l'Economist offre all'Italia soltanto il britannico appoggio morale; il Daily-News dice agli italiani: Non isperate nulla di bene dai Governi esteri. Quali di queste tre opinioni la migliore? l'intervento materiale del Times non sembra potersi dare da chi, mentre ha tanti impegni in altre parti, fece (come riflette l’Armonia), «in Crimea si meschina figura e mostrò di essere in forze terrestri al di sotto anche del Piemonte»; l’intervento morale dell’Economist sembra inefficace laddove non fosse una materiale fortezza che lo facesse rispettare; che rimane adunque? Bimane il consiglio del Daily-News, che è di non porgere orecchio a suggestioni straniere, o, come dice Virgilio, di non prestar fede ai Danai anche quando con leziose amorevolezze ti presentano i loro doni. E si vuole una prova che il dono sarebbe veramente fastidioso? Non ha molti mesi, e fuori e dentro il Parlamento subalpino parlavasi d’una terza riscossa, e alcuni ardenti spiriti già vi si apparecchiavano. Allora e fuori e dentro il Parlamento britannico (era l’epoca dell’alleanza austro-inglese) si strepitò contro quelle agitazioni, si dichiarò che i promotori di esse erano satelliti della Russia e nimici della civiltà europea. In udendo quelle strane catilinarie noi dicevamo: Forsan et haec maminisse iuvabit. Ed ora ce ne ricordiamo. Perché allora le riscosse non erano mezzi di progresso come oggi si vogliono far credere? La risposta bisogna trovarla nel mutato interesse di chi le suggerisce. É dunque si è né insidioso il dono? È dunque vero che quidquid delirant Danai, plectuntur Achivi? E i poveri flagellati Achivi saressimo propriamente noi.

STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

Si erede che in. Austria quanto prima non solo saranno richiamate sotto le armi le milizie che si rimandarono a casa, ma eziandio avrà luego una leva straordinaria.

La mattina dell’11 mori ad Adersdorf il barone Kubeck presidente del Consiglio dell’impero.

PRUSSIA

Il Governo prussiano che commissione per molti cannoni alla fonderia di Liegi.

Il principe Federico Guglielmo di Prussia arrivò il 6 ad Ostenda, d’onde con suo padre dovea recarsi a Londra. Si m che da lungo tempo è destinato in conforto della prima figlia della regina Vittoria!

IMPERO FRANCESE

Intorno all'attentalo dell’8 settembre hannosi le ulteriori seguenti notizie. L’imperatore Napoleone avea promesso all’attrice Ristori di assistere all’ultima sua rappresentazione al teatro italiano. Il numero aumentalo di guardie e di agenti, la illuminazione esterna del teatro accresciuta, facevano avvisato il pubblico che, l’imperatore teneva la sua promessa. Alle ore otto e tre quarti una carrozza chiusa tratta da quattro cavalli venne a fermarsi alla porta di fianco, parallela al passaggio Choiseul, la quale è riserbata alla Corte. Si credette la carrozza dell’imperatore. Appena il legno si fermò l'avvocato Righetti e il tenore Salvi amministratore del teatro, si accostarono dall’interno dell’edifizio per ricevere le persone che doveano smontare. Dall’altro lato, cioè sulla strada, da un gruppo d'individui che parevano la convenuti per sola curiosità e. che ivi erano assembrali contro l’ordine dalla polizia, la quale divieti l’occupazione del tratto di strada ove dee smontare l’imperatore, un giovine di circa 25 anni, commesso di un notaio parigino e travestito in blouse, con un berretto grigio in testa, si staccò risolutamente dagli altri e facendosi presso lo sportello della vettura, tirò un colpo di pistola, che spezzò i cristalli dello. sportello medesimo; e la palla si perdette nel velluto imbottito della parte superiore della carrozza. Visto però quali persone erano dentro il legno (vi stavano soltanto alcune dame) diede una esclamazione come di chi fallisce in ciò che tenea sicuro; ed intanto avea nella mano sinistra alzala un’altra pistola in atto di, esplodere un secondo colpo, ma un agente di polizia, precipitandosi con istraordinario impeto sopra di. lui gli abbassò la mano e la pistola si scaricò sulla ruota della carrozza. Altri agenti di polizia e soldati circondarono subito l’assassino, lo disarmarono e lo tradussero nella stanza che serve di carcere provvisorio nel piano terreno del teatro. Arrestarono pure un giovinetto di 18 anni, che stavagli accanto e che parve facesse un movimento quasi per sottrarlo agli agenti di polizia. Un altro si diede a repentina fuga appena il colpo venne vibrato. Gli applausi, che immediatamente si sollevarono sul passaggio dell’imperatore, che non era molto lontano, furono cosi veementi e prolungati ch’ei ne domandò la cagione. Saputala, ordinò di non dare avviso del fatto alla imperatrice e di sospenderne la comunicazione telegrafica. Si serbò con tale un sangue freddo, che rivelava una stoica indifferenza. Sali al palchetto imperiale del teatro e stettevi fino alla fin del primo atto. Una fitta moltitudine di popolo plaudente lo accompagnò per tutta la via. L’assassino fu in carcere per delitto politico a Belle-Isle-sur-mer fino al 15 agosto, nel qual giorno riceveva la grazia sovrana. Dice che da più anni meditava di spegnere l’imperatore.

Il giorno 9, successivo a quello dell’attentato, l’imperatore Napoleone attraversando gran folla di popolo andò a passeggiare a cavallo nel bosco di Boulogne. Era accompagnato da due soli domestici!

La sera del 10 i cannoni degli invalidi annunziarono a Parigi la presa di Malakoff e della città di Sebastopoli. Parecchi teatri e pubblici edifizi furono illuminati.

Abdelkad. er recò magnifici doni alla imperatrice di Frane a e alle sue dame d’onore. All'imperatrice porta un paio di pianelle del valore di 20 mila piastre ed un ricchissimo tappeto; alla principessa Matilde un compiuto servizio per caffè in argento cesellalo all’uso di Costantinopoli.

A di 11 si celebrarono funebri onori nella chiesa della Maddalena in Parigi al defunto senatore Bioaud che fu ministro delle finanze.

Già si presero Lutte le opportune disposizioni per formate a Strasburgo un campo di cavalleria composta di due reggimenti di corazzieri e due di dragoni. Ad Haguenau sarà la stazione di queste truppe distaccate da Toul, Colmar e Belfort.

Il termine della Esposizione universale, come ufficialmente si si, è fissato al 31 ottobre di quest’anno; pur tuttavia vuolsi che sarà prorogato d’un mese; anzi la Gazzetta di Milano è informata che la esposizione durerà tutto il 1856.

INGHILTERRA

La sera dell’11 tutte le campane di Londra suonarono a festa per annunziare al popolo la caduta di Sebastopoli.

SPAGNA

A Madrid acquista sempre più credito la voce di una imminente abdicazione della regina Isabella. Le discordie fra O’Donnell ed Espartero assunsero un aspetto assai serio e le sedute del Consiglio da qualche tempo in qua degenerarono in iscene di recriminazioni e d'invettive reciproche.

SVEZIA

La principessa reale di Svezia fece una caduta nelle acque di Sandeljord in Norvegia e si ruppe un braccio.

IMPERO RUSSO

Il generale Bibikoff, ch’era ministro russo dell’interno, cedette ad altro ministro il portafoglio.

E stato aperto a Pietroburgo un gran giardino ricco di piante e fiori; il proprietario vi la intervenire una f numerosa orchestra diretta dal celebre maestro Pugni per vie meglio divertire la popolazione. Vi si fanno giuochi di giostre, altalene e molti altri. A questo giardino si è data il nome di Villa Borghese!

NOTIZIE DELLA GUERRA

Penaud diede ordine che tutti i bastimenti partiti dai porti di Francia si fermino a Kiel e non si avanzino nel Baltico.

A Malakoff rimasero prigionieri 650 russi, fra cui 27 uffiziali.

Scrivesi da Parigi esser la voce accreditata che il maresciallo Pelissier avrà il titolo di duca di Sebastopoli.

Le truppe francesi che nel mese di agosto s’imbarcarono per la Crimea furono 45 mila uomini, nei primi quattro giorni di settembre si fece l’imbarco di altri 9 mila. Le provvigioni per l’esercito francese della Crimea sono copiosissime e d’ogni maniera; i suoi alloggiamenti possono comodamente ricevere più di 100 mila uomini.

A Tolone e a Marsiglia continuano senza interruzione gl’imbarchi di truppe. Buana parte di esse svernerà nel campo di Maslak per essere inviata nella primavera al Danubio.

Insieme al generale Montevecchio si è recato da Balaclava a Costantinopoli. il marchese Rapallo capo dello stato maggiore della seconda divisione piemontese; anche questi andò a mutar aria sul Bosforo onde ristabilirsi in salute.

Di 35 medici alemanni al servigio della Russia in

Crimea 10 sono morti di colera ed uno rimase ucciso presso Sebastopoli.

Il tenente colonnello Kowalewschy IV del corpo dei cosacchi d’Oremburgo è stato degradato a cosacco semplice per diversi fatti disciplinari. Cosi dice la sentenza del tribunale militare.

Notizie di Costantinopoli dicono che i russi attaccarono Kars e che la piazza non dava speranza di sostenersi che per altri pochi giorni. Confidavasi nell’arrivo delle truppe di Omer pascià.

Omer pascià sbarcò in Asia alla testa di 30 mila nomini. Parea volesse operare una diversione sopra Kutai e Tiflis.

ASIA

La divisione navale anglo-gallica dell’Oceano Pacifico ha distrutto il forte russo di Patropaulowski al Kamciatka, il cui assalto si fu indarno tentato l’anno scorso, La guernigione russa riparò a bordo di due fregate che, inseguite dalle navi alleate, fecero vela verso la foce dell’Amur.

AMERICA

Ai 9 agosto Santanna parti dal Messico; firmò la abdicazione a Per oie; ai 17 s’imbarcò a Vera Cruz per l’Avana. Dopo la partenza del dittatore avvennero gravi disordini a Messico; la truppa fece fuoco sur alcuni colpevoli di tentato incendio della città; fu installato un Governo provvisorio, che ordinò di procedere alla nomina di un nuovo presidente; la scelta cadde sul generale Curro, che sarà presidente per 6 mesi.

Gli agricoltori badino quest’anno di non dare le foglie delle viti che sono infette di crittogama ai loro bestiami, è molto più badino di non lasciaro sfrondare i tralci dalle bestie istesse, che da un pasto si pericoloso potrebbero essere gravemente danneggiate nella loro salute.

Si erede che la eccedenza del ricolto dei grani quest’anno negli Stati Uniti d’America sia tale da potere soddisfare largamente ai bisogni dell’Europa senza provocare un aumento di prezzi.

É opinione del Congresso commerciale riunitosi a Dijon che siasi esagerata la scarsità del ricolto del grano in Francia, e che ciascuno perciò abbia usato grande riserva, incagliando gli affari. Questo Congresso riconobbe che il ricolto dal 1855 ê al di sopra de calcoli della Halle di Parigi, e erede imminente un ribasso generale ne prezzi.

A Calmar il di 8 settembre avvenne un tumulto popolare davanti alle case degli unici due negozianti di granaglie, i quali furono con minaccie costretti a promettere che sino alla fine del settembre 1856 non ne aumenteranno il prezzo.

Ad Arras, a San Quintino e in altri luoghi sonosi sfondali forni, minacciati negozianti, fatte dimostrazioni ostili contro le autorità. Un ricco incettatore di grano fu perfino impiccato in effigie ad Arras e quindi bruciato sulla pubblica piazza.

Un Riss di Dannemaire nell'alto Beno, che ha un patrimonio di circa tre milioni, fu condannato dal tribunale correzionale di Belfort per delitto di usura a 125 mila franchi di multa e a due mesi di carcere.

Federico Pagat e Giuseppe Choczensky in Vienna hanno inventato un apparecchio, mediante il quale, nei casi d’incendio, non solo s’impedisce il progredimento del fuoco, ma eziandio ê agevolala la pronta estinzione del medesimo.

A Brusselles si è fatto un esperimento coronato da felicissimo successo, di dipingere cioè le scene sopra la tela, od altra materia accensibile, rendendola però incombustibili con intonaco di zolfo nitroso e sale acido solforico che punto non alterano i colori.

Un soldato russo prigioniero in Francia potè, non i sa come, evadere dalla Bretagna, ove stavasi con. altri suoi connazionali. Non conoscendo altro linguaggio che il suo proprio, s’infinse mutolo, e per tal modo andossene mendicando d’uno in altro villaggio della Francia, eludendo con fino accorgimento la Polizia imperiale, sino a che giunse a Burges, d'onde passò a Brusselles e di quivi la Legazione russa, cui ricorse, Io fe' tornare in patria fornendogli i mezzi necessarii al viaggio.

A Torino al teatro Maltis in Piazza Bodoni l’Ercole Francese Ture non trovo competitori tanto gagliardi da fiaccarne l’orgoglio: non cosi gli successe a Bologna, dove questo re dei re dei lottatori (com’egli s'intitola) venne da un facchino bolognese vinto compiutamente e gittato per ben due volte al suolo fra i plausi degli spettatori, cosicché il Ture pensò bene di abbandonar subito Bologna (Arpo).

A Middlesborough in Tees trovasi un fanciullo di sei mesi, dalle cui vertebre dell’osso sacro scende una coda di cinque pollici inglesi di lunghezza. I medici di la tennero consulte se fosse convenevole amputarla. Osservarono che questa coda ha un muscolo, è sensibile e muovesi a volontà del fanciullo; laonde hanno creduto non doversi operare l'amputazione, che potrebbe compromettere la vita del fanciullo, intaccando il cordone della spina dorsale.

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L’Austria vinse recentemente una grande battaglia al campo della diplomazia. Il gabinetto cesareo fece come a tutti è noto, severe rimostranze all'Inghilterra in proposito della legione italiana. Ora l’Inghilterra trovò giustissimi i richiami dell’Austria, e diede or[ dine che fra i legionarii non si ammetta l'arruolamento di alcun disertore che già sia stato suddito del Governo austriaco. Su questo fatto potranno alcuni un po troppo creduli progettisti far seria meditazione. Probabilmente vi troveranno argomenti che dissiperanno dorata illusioni!

Le odierne notizie portano che anche il corpo di Liprandi movendo dai suoi accampamenti sulla Cernaia accennava di avvicinarsi ai forti settentrionali di Sebastopoli. Vorranno forse i russi tentare un’altra battaglia è concentrarsi per opporre resistenza ad un’altra aggressione? Nelle attuali congiunture sembra improbabile il primo caso, inutile il secondo. I russi spezzarono perfino il ponte che da Sebastopoli comunicava coi forti settentrionali. Credettero per avventura che gli alleati si sarebbero arrischiati ad avanzarsi sur esso? E i russi, in tale ipotesi, non aveano nei forti, dove ricoverarono, cannoni da rivolgere contro il nimico, e in quello angusto artificiale sentiero menante eccidio universale? Chi ricorre a siffatti mezzi di svantaggiosa distruzione mostra che non ha fiducia per ora di sperimentare di nuovo la sorte delle armi; ma di attendere da sopravvegnenti circostanze il consiglio sul da farsi. Quanto agli alleati poi, perché dovrebbero cimentarsi ad un sanguinoso assalto contro i forti settentrionali e compromettere forse anche le conseguenze delle riportate vittoria, mentre ora con più facile assedio e con la rottura degli acquedotti e con la intercettazione delle vettovaglie possono sperare di costringere la guernigione russa ad arrendersi? Ciò non ostante, la situazione può subire d’uno in altro giorno essenziali cangiamenti. Non crediamo però che, qualunque sia il variar delle vicende nella Tauride, gli alleati possano essere costretti è pensino a rimbarcarsi. Essi, a parer nostro, abbandoneranno il suolo conquistato allorché la forza di un trattato persuaderalli a lasciar ciò che occuparono con la forza delle armi.

GIORNALISMO

Ecco in qual modo la Gazzetta ufficiale di Milano intuona l'inno della vittoria, che gli alleati riportarono a Sebastopoli.

«Il baluardo del Ponto è, si può dire, caduto: l’aquila moscovita sventola ancora sugli spalti della cittadella settentrionale perché le reliquie delle sue schiere, in ogni scontro battute, veggano consumata dagli alleati dell’Occidente la punizione della baldanza russa che pretende: la egemonia sull’Europa. La tremenda lezione che il generale Bosquet seppe dare alla Russia ammonisce dalla torre di Malakoff l’orgoglio dei prepotenti, non esserci più Gibilterra, le quali resistano al braccio dei valorosi, che, per vendicare la enorme ingiustizie, affrontano e vincono i propugnacoli più inespugnabili entro cui si riparano. E il Corriere Italiano soggiunge: «l'avvenimento con tanta impazienza atteso dall’Europa tutta perché atto è a ridonare la pace è a precisare la situazione, attirando nel vortice della guerra anche coloro che se ne rimasero finora inerti spettatori, è avvenuto! Sebastopoli che pareva sfidare gli alleati, dovette curvare il capo dinnanzi al coraggio ed alla perseveranza dei prodi figli di Francia, Granbrettagna, Piemonte, Turchia. Né le duplicj mura che la circondavano, sormontate da un’altra mitraglia di bronzo, né i numerosi legni vincitori di Sinope che ne difendevano la sua parte meridionale, né la guernigione fortissima preposta alla sua difesa, n«per ultimo, la poderosa armata di Simferopoli, poterono impedire la sua caduta! Sebastopoli cadde, e nella sua rovina trascinò essa la potenza navale moscovita nell’Eussino, la influenza e preponderanza russa nell’Oriente.»

Il Morning Post dice che «la marjneria russa non è altro che un'ombra! Ora perchè tanti giganteschi conati dell’Occidente europeo a distruggere è almeno di molto scemare la potenza marittima della Russia? Contro chi si la la si orribile guerra che di presente impaura l'Universo? Contro un’ombra! Ma è il Morning Post, che, in una di quei soliti suoi parrossismi di mentale alienazione, dice cosi.

La Gazzetta di Verona opina che mediante la presa di Malakoff e di Sebastopoli «siano soddisfatto le esigenze dell’onor militare? dei puntigli nazionali; il perché le nuove proposte di pace (fatte da chi?) non saranno più rigettate come offensive alla dignità da nessuna delle parti.» Anche dalla Russia? Noi siam di parere che l’onor militare e il puntiglio nazionale della Russia esigano, pria dell'accomodamento, qualche cosa che possa in alcun modo controbilanciare le conseguenze del fatto d’arme dell’8 settembre.

Un articolo di messer Cesena nel Constitutionnel parla anch'esso di novelle proposizioni e di novelli accomodamenti. l'articolo finisce cosi: «Prima di favellar di pace e di conciliazione, egli è mestieri che l’opera della guerra si compia, la quale forse già tocca al suo termine.» Risulta da queste parole che la Francia e l’Inghilterra sarebbero pronte a contrattare uno aggiustamento dopo la vittoria. «Ma la Russia (osserva l’Armonia) sarà egualmente pronta ad abbandonare la guerra dopo una disfatta? Questa quistione è sfuggita al pubblicista del Constitutionnel.»

Il Journal de l'empire trovando assai cattiva la soluzione violenta, che gli Stati Uniti d’America voglion dare alla quistione del Sund, propone un Congresso pacifico per assestare gl’interessi di tutte le parti. Il progetto sarebbe ottimo, e chi no’l vede? ma ci spaventa la storia, la quale ci dice che da qualche tempo in qua i Congressi per accomodare certe differenze soglion finire con vie maggiormente imbarazzarle.

«Nelle regioni dell’Europa centrale (scrive l’Oesterreichische Zeitung) l’apparenza e la realtà stanno notabilmente in opposta proporzione; v’hanno quistioni di parole, dissidii d’ogni maniera, come se imminente fosse la più tremenda guerra civile, come se i paesi dai Baltico all’Adriatico dovessero mutarsi in un lago di sangue; ma il genio della nazione germanica, la conforme natura e gl’interessi, mille volte intrecciantisi, conservano la unione; ciascuno sente, alla perfine, che ciò che giova all'uno giova all’altro, che le ferite dei membri sono ferite che offendono tutto il corpo, e che nella voragine della discordia si perdono la forza, il credito e la prosperità; indi ne viene che nel momento decisivo la unità delle idee si ristabilisce; cosi fu attutato il grave conflitto del 1850; cosi, con la convenzione del 20 aprile, i russi furono in modo cerimonioso rinviati al di là del Pruth; cosi anche oggi i Governi alemanni sono vicini ad intendersi, e s'intenderanno per certo, quando siavi necessità urgente di operare in comune a fronte di qualche visibile pericolo.» Ma contro chi operare? Contro la Russia, la quale dichiarò di non volar dare alcuna, benché minima, molestia alla Germania? Forse contro le Potenze occidentali? Ma i queste non sono alleate dell’Austria? Da qual parte adunque si prevede il pericolo, contro cui avrebbesi ad operare in comune? Noi no’l sappiamo. Soltanto il Journal de l'empire non è lontano dai credere ad una mala intelligenza fra Vienna 'e Pietroburgo; e perché? Perché la Russia ritirò la facoltà della esportazione dei grani!

I II Journal de Francfort spera che nell’inverno si rinnuoveranno le trattative diplomatiche per la pace. Ma notizie sicurissime affermano che nell’inverno si continueranno in più ampie proporzioni da tutte le parti i preparativi per proseguire la guerra più vigorosamente alla futura primavera.

La Presse di Parigi raccomanda alla speculazione ed alla industria dei francesi l’isola di Cipro, il cui clima delizioso, sotto un cielo perpetuamente splendido, una vera Australia nel Mediterraneo. «Affrettiamoci (cosi ella dice) se non vogliamo esser prevenuti dagli inglesi!»

L’Oesterreichische Zeitung si accorge che il Times in delirio; dice che questo proteiforme paladino del Tamigi butta fuoco da tait le parti, morde furioso come un topo avvelenato; ieri aggrediva tutti gli uomini di Stato d’Inghilterra, tutti gli uffiziali di terra e di mare, tutti gl’impiegati amministrativi del suo paese; oggi si slancia addentando or l’uno or l’altro piede dell’Austria; strepita per l’Italia, la romore per li Principati danubiani.» Aspetteremo che rientri in sé stesso, che smetta almeno tante furie; e poi vedremo in quale aureo nascondiglio si appiattirà questo topo avvelenato.

Tutto il giornalismo assevera che le relazioni fra i Governi di Francia e di Napoli si sono seriamente complicate. Scrivesi da Parigi alla Gazzetta di Milano che «la flotta che dee servir di protesta e di minaccia al Governo napolitano dicevasi già partita dalle acque francesi del Mediterraneo fin dai 7 di questo mese.» Scrivesi egualmente da Parigi al Corriere Italiano «giungersi perfino a dire che le fregate richiamate dai Mar Nero si recheranno nel golfo di Napoli onde esser pronte per qualunque evento.» E perché tutto questo? Forse perché i forti napolitani non risposero al saluto d’un bastimento francese? Tale dicesi essere il motivo, ma la Presse ne lascia intravedere non sappiam qual altro affermando che «il Governo di Napoli minaccia senza posa coi suoi eccessi la tranquillità dell’Europa!» Ed è egli possibile che il Governo partenopeo, che fin qui parve isolarsi da tutti per esser meglio occupato ne’ suoi affari interni, ora, cosi di soppiatto, siasi intromesso a intorbidare la quiete continentale? Esso, che vuole ad ogni costo la quiete in casa propria, studiasi a turbarla in casa altrui? Per noi è questo un mistero, e tale sarà per tutti fino a che il Presse non determini meglio la indeterminata sua proposizione. Ma in cosi grave congiuntura egli é d'uopo raccogliere schiarimenti da tutte parti. Sentiamo dunque anche la Indépendance belge, la quale ci avverta che i Governi francese e inglese sono affatto risoluti di porre un termine alle malevole velleità della Grecia e di Napoli, e a sbarazzarsi da queste preoccupazioni che sviano una parte della loro attenzione dalla grande impresa che deggion compiere in Crimea. Essi non negligeranno né osservazioni, né consigli, né rimostranze, e faciliteranno volentieri con la loro moderazione il ripristino dei buoni rapporti, che hanno diritto di esigere. Ma se le loro parole non fossero ascoltate, se l’azione diplomatica non riuscisse, essi sono risoluti di ricorrere a tutti i mezzi, di cui dispongono, onde ristabilire in questi due paesi le cose su d’un piede, che loro permetta di essere tranquilli da questo lato, e li ponga in grado di dedicare tutti i loro mezzi di attività nella guerra contro la Russia. In altri termini, secondo la Indépendance, si vorrebbe che Napoli e la Grecia si associassero alla causa dello Potenze occidentali.

La Gaceta de Madrid ci la sapere che «una banda di faziosi (cioè di carlisti) comparve anche nella provincia di Madrid (e ciò spiega il perché O’Donnel prendeva posizione a Medina Celi); dice però che quella banda Venne pienamente distrutta.» Altre bande ancora in Catalogna furono sempre pienamente distrutte e poi comparvero più numerose e più ardite. Non sappiamo se la banda comparsa nella provincia di Madrid risorgerà essa pure dopo la patita distruzione.

Alcuni giornali smentiscono la notizia che lo czar Alessandro abbia accordato a Nesselrode un congedo per fare un viaggio all’estero; e la Gazzetta di Milano dice sapere che Nesselrode partirà da Pietroburgo passerà da Berlino.


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1855 ROMA 20 SETTEMBRE N 110

IL VERO AMICO DEL POPOLO

A lenire un cotal po le smanie dei vaghi di sempre differenti guerresche notizie ricominciano i soliti dispacci che si dicono mandati da Gortschakoff per annunciare nulla di nuovo in Crimea. E con questa frase siamo giunti fino alla sera del 15 di questo mese. Che fu di Liprandi che pur accennava di fare qualche mossa? Nulla di nuovo! Che delle truppe alleate messesi in guardia sulla Cernaia? Nulla di nuovo! Ora quinci e quindi stassi ciascuno

«A contar le migliaia dei morti

«E la pièta dell’arsa città.

Ed il racconto officiale non è per anco venuto. Infrattanto la pubblica espettazione si va preparando con particolari relazioni, non si sa da chi mandate, né da chi ricevute, a sentire la narrazione della memoranda catastrofe. Già si va dicendo che gli alleati ebbero 10 mila feriti e i mila morti, che fra i morti son cinque generali e Saint-Pol, Breton, Marolles e Rivet fra questi; che fra i feriti sono i generali MacMahon, Bosquet, Mellinet, Vergé, Tronchu, Bourbaky, Lamolterouge, Couston, Bisson, Pondérés. Ma, si aggiunge, in tutto ciò non havvi nulla di officiale. Quanto poi ai russi, Gortschakoff (secondo che affermano i giornali) confessa che da parecchi giorni perdeva 2500 uomini ogni giorno, senza calcolar quelli che perirono quando avvenne la caduta di Sebastopoli e la distruzione della flotta russa. Queste sono finora le novelle, che si hanno; pretenderne altre, sarebbe lo stesso che provocare la inventrice immaginazione degli articolisti a copiare è la Virgilio l’incendio di Troia è dal Tasso la conquista di Gerusalemme. I rapporti di Pelissier e di Gortschakoff verranno, e noi da essi desumeremo quanto occorra a scrivere, senza passione, un istorico racconto del grande avvenimento.

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STORIA CONTEMPORANEA

ROMA

La mattina del 18 nella chiesa nazionale di San Luigi de' Francesi si cante, con musica del maestro Terziani, l'inno Ambrosiano in ringraziamento a Dio per l’esito felice delle armi francesi in Oriente. Dopo il canto dell'inno e la prece Salvum fac, fu da monsignor Hormuz arcivescovo di Sirace data la benedizione col VENERABILE, e, durante la sacra cerimonia, le milizie francesi fecero. salve di artiglieria. intervennero alla solenne funzione l’ambasciatore francese conte di Rayneval, e tutti gli addetti alle Legazioni francese e sarda, il generale Allouveau di Mentreal, gli uffiziali superiori e subalterne della guernigione francese, i membri dell’Accademia di Francia e moltissimi nazionali. Fuvvi pure gran concorso di popolo. Alla sera la chiesa di San Luigi e tutti gli stabilimenti francesi furono elegantemente illuminati. Nel Casino francese a Piazza Colonna legge vasi la epigrafe: Alma, Inkermann, Traktir, Sevastopol.

REGNO DELLE DUE SICILIE

I giornali della Germania (cosi la Gazzetta di Milano) si occupano moltissimo delle condizioni, in cui si trova il regno di Napoli; ed assicurano che della sua posizione nella quistione orientale il Governo napolitano va particolarmente debitore al principe Petrulla suo ambasciatore alla Corte di Vienna, il quale, non prestando orecchio che alle insinuazioni dell’ambasciatore russo principe Gortschakoff, presente al suo Governo lo stato delle cose, preso soltanto dal punto di vista russo, e perorò sempre in favore di un'alleanza con la grande Potenza del Nord.

SVIZZERA

Il Consiglio federale elvetico (cosi assicura la Gazzetta nazionale di Basilea) è formalmente assediato dai ministri delle Potenze alleate, perché anche la Svizzera prenda alla perfine un sodo e buon partito, quello cioè di stringer con esse alleanza offensiva e difensiva, in altri termini, di porre il proprio esercito a intera disposizione degli alleati nella guerra contro la Russia.

Fu sospesa la presentazione delle credenziali di Krudener nuovo ambasciatore russo in Isvizzera. Dicesi che furono trovate difettose.

GERMANIA

Pretendesi che in breve la Dieta germanica si occuperà della quistione di fare di Francoforte un punto centrale per la formazione di un esercito federale, e che l’Austria e la Prussia già sono d’accordo su questo proposito.

Re Federico Guglielmo IV è travagliato da idropisia, e il male, a quanto dicesi, é giudicato dai medici abbastanza grave.

La Polizia d’Amburgo ha saputo che il commissario di guerra russo Cielki, il quale fuggì di Crimea con la cassa militare, ora sollo. il mentilo nome di Nisoki si è diretto dalla Germania verso la Francia.

IMPERO AUSTRIACO

Dal 6 al 10 settembre provenienti da Pietroburgo giunsero a Vienna quattro corrieri di gabinetto con dispacci all’ambasciatore russo Gortschakoff, il quale a di 11 ebbe una lunga conferenza nel ministero austriaco degli affari esteri.

Il conte Lanckoronsky gran ciambellano dell’Imperatore d’Austria imprese un viaggio per la Germania.

IMPERO FRANCESE

L’ambasciatore prussiano a Parigi ebbe ordine di congratularsi in nome del sue Governo con l’imperatore dei francesi per lo campato pericolo nell'attentato dell'8 settembre.

Fra le illuminazioni fatte a Parigi la sera del 10 per la caduta di Sebastopoli, una delle più belle fu quella del palazzo dell'ambasciatore di Prussia.

La mattina dell’11 l’imperatore Napoleone ricevette le felicitazioni da parte dell’imperatore d’Austria per la vittoria dell'8 settembre a Sebastopoli.

L’imperatore la mattina dell’11 fu interpellato come. si riceverebbero le proposte di pace se queste venissero reiterate dalla Russia; rispose lui esser pronto ad accettarle se ragionevoli, ma volere che le conferenze a ciò relative debbansi tenere a Parigi.

In seguito alle rivelazioni di Bellemare (che fu riconosciuto mentecatto e tradotto a Bicetre) venne incarcerato un calzolaio nella strada Mouffetarg, presso il quale si trovarono carte, che compromettono alcune persone.

Fra le persone arrestate per l’attentato dell'8 citasi ancora un Guinard che fu colonnello d’artiglieria della guardia nazionale nel 1848 e 1849.

Sembra che a a Compiegne aspettisi qualche augusta visita, imperocché vi si fanno grandi preparativi di straordinario ricevimento.

Reduce dall'Oriente è giunta a Mompellier la principessa Trivulzio Belgioioso.

Il generale Canrobert recossi a Cahors, onde prender parte ai lavori della sessione del Consiglio del Dipartimento del Lof, in cui egli ebbe i suoi natali. Appena vulgossi la novella dell’arrivo di Canrobert, il Consiglio municipale trasse all'Hotel Royal, dove Canrobert alloggiava; e il podestà Bessieres pronunciavagli questo discorso: k Vengo alla testa del Consiglio municipale a portarvi la espressione della più viva simpatia e della sincera ammirazione del popolo di questo Dipartimento, il quale, già s) ricco di gloria militare, dai vostri nobilissimi servigi riceveva novello splendore. Sul campo di battaglia e nel corso della vostra laboriosa campagna, voi spiegaste talenti che vi eguagliano ai più grandi capitani; ed allorquando con la semplicità degli uomini di Plutarco deponevate il supremo comando del valoroso esercito della Crimea, spingeste l'abnegazione fino all’eroismo. La città di Cahors è superba di accogliere nelle sue mura l’illustre figlio di Quercy, il glorioso vincitore d’Inkermann. Il generale rispose con la sua solita modestia. Durante il suo soggiorno a Cahors, si diedero in onore di Canrobert molti banchetti e fra gli altri dal Consiglio municipale, dal prefetto e dal conte Gioacchino Murat. quest’ultimò fece al generale il brindisi seguente: «Murat e Bessieres illustrarono sotto Napoleone I il Dipartimento del Lot, di cui erano nobili figli; oggi il nome di Canrobert continua, sotto Napoleone III, le gloriose tradizioni del passato! Sia dunque permesso ai discendenti di Murat vincitore di Aboukir di bere in onore del generale Canrobert vincitore d'Inkermann.» Canrobert fece frequenti visite ai feriti del 46. ino reggimento venuti dalla Crimea e trovantisi nell'ospedale di Cahors. Quoi bravi militi gli significarono con unanime entusiasmo il loro desiderio di voler tornare, quando che sia, sul campi delle battaglie a difender di nuovo la gloria della nazione. Ogni volta che Canrobert compariva nell'ospedale, questo presentava il più commovente spettacolo non meno di fraterne tenerezze che di ardore guerriero.

Ai 10 partirono da Parigi circa 400 prigionieri russi che da vari punti della Francia furono colà trasportati per indi essere inviati ai luoghi d’imbarco e restituirsi in patria. Essi passavano dalla via del sobborgo Sant'Antonio appunto quando gli operai, che popolano quella contrada, uscivano dalle fabbriche e dalle officine per far colazione. Gli operai si affratellarono festivamente coi russi e gl’invitarono a bere pria della partenza. numerose bottiglie si videro tosto andare in giro;i russi rimanevansi incantati di si cordiale accoglienza. Taluni di essi si erano incaponiti a non voler più andar via, e ci volte del bello e del buono per persuaderli a continuare il loro viaggio. Otto veterani russi, probabilmente invalidi della Beresina, passeggiarono lungo i boulevards a braccetto con altrettanti invalidi francesi, che gli accompagnarono fino alla strada ferrata dell’Havre, dove si abbracciarono e si dissero addio, forse per più non incontrarsi.

SPAGNA

I rinforzi che i carlisti reclutano nelle loro escursioni pe’ contorni di Barcellona e di Girona; le simpatie che Tristany, Borges ed altri delegati di Cabrera trovano nell’Alta Aragona e lungo i Pirenei; i soccorsi che ricevono d’ogni parte, malgrado l’eccessiva vigilanza delle autorità del confine; la facilità, onde armate bande si introducono nella Catalogna; tutto questo prova che non può prevedersi quando finiranno le agitazioni della Spagna.

DANIMARCA

Finora la Francia non assunse la mediazione nella quistione del pedaggio del Sund, perché la Danimarca non si è per anco obbligala ad associare le sue alle armi degli alleati nella guerra contro la Russia.

SVEZIA

Nei cantieri di Svezia si lavora pur sempre alla costruzione di scialuppe cannoniere. Già ne furono compiute più di 300.

IMPERO RUSSO

Il nuovo ministro dell’interno di Russia è Sergli Stefanovilsch Lanskoi.

GRECIA

Ê voce in Atene. che il ministro della guerra Kalergi voglia recarsi a Costantinopoli ed entrare ai servigio della Francia.

NOTIZIE DELLA GUERRA

l'ambasciatore francese Thouvenel a Costantinopoli si distingue per le sue amorevoli sollecitudini, onde i russi prigionieri abbiano il più lusinghiero trattamento.

Fra le circostanze della presa di Malakoff notizie giunte a Vienna recano (Gazz. di Mil.) che una parte della guernigione russa colla da panico terrore se la diede a gambe e venne mitragliata dall’artiglieria russa delle torri.

I russi nel passare il ponte che da Sebastopoli metteva al forte settentrionale perdettero un centinaio di uomini. Nella parte meridionale, che indi occuparono gli alleati; lasciarono circa 500 soldati feriti gravemente. Pelissier ordinò che loro si fosse apprestata ogni possibile cura.

All’annunzio della caduta di Malakoff e di Sebastopoli, il generale Totleben che ne diresse le fortificazioni e che trovavasi a Simferopoli per curarsi d’una ferita, peggiorò talmente che aveasi poca speranza di camparlo da morte. Tanto lo sconcertò la funesta notizia!

Il viceammiraglio Bruat, che ora è nominato ammiraglio, scrive che nel fatto d’arme dell’8 settembre furono uccisi soltanto 4 ufficiali della marineria francesi dalle batterie di Sebastopoli.

Il retroguardo russo abbandonò il forte Niccolò nella notte dei 9 al 10. L’11 la Carabelnaia fu occupata da un corpo francese.

Del movimento di Liprandi dalla Cernaia abbiamo già dato un cenno; i motivi e lo scopo non si conoscono ancora. Soltanto da Parigi si annunzia esser la corsa la notizia che Liprandi trovavasi stretto dagli alleati in modo da dovere in breve render le armi. Indi esser potrebbe che le mosse di Liprandi tendessero a sbarazzarsi della supposta pericolosa situazione, studiando a ricongiunger le sue alle truppe di Osten-Sacken e di Gortschakoff.

Scrivesi da Parigi in data dell’11 che colà credevasi che la resistenza dei russi dal lato settentrionale di Sebastopoli era tuttavia gagliarda; che però a Saint-Cloud tenevasi per fermo che la resa dell’armata russa non dovrà molto indugiare.

Pelissier ha domandato instruzioni all’imperatore Napoleone pel caso che da Gortschakoff si domandasse di capitolare. L’imperatore (cosi si scrive da Parigi) rispose: «Si accordi la capitolazione, ma senza condizioni.»

Grandi le diserzioni, maligne le malattie fra i baschi-bozuk nell’Anatolia. I circassi e gli achasi dichiararono di voler conservare la loro indipendenza.

ASIA

La rivoluzione nelle Indie inglesi sempre più si allarga. Si annunzia che I esercito de' ribelli già conta un 30 mila uomini che disertano il paese. Il Governo sta preparando una vigorosa repressione.

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VARIETÀ

Essendosi da parecchi giornali affermato che il feldmaresciallo austriaco Radetzky è il decano dei generali di Europa, il generale Despeaux rivendica a sé quest’onore, dichiarando in una lettera inviata al Siecle ch’ei nato nel 1861 era già soldato nel 1776, general di. brigata nel 1793 e generale di divisione nel secondo anno della prima repubblica; che ha quindi 94 anni, 79 di servizio e 61 come generale di divisione. Radetzky dunque sarebbe decano dei generali europei soltanto dopo la morte (che noi vogliam credere assai lontana) di Despeaux.

È morto a Pietroburgo lo scultore italiano Vitali, che avea gran nome in Russia, dove fondò una scuola a dove lasciò lavori assai pregevoli nella chiesa di Isacco.

Fra i giuochi da fanciullo che veggonsi alla Esposizione industriale di Parigi, havvi un granatiere della guardia che tiene fra le ginocchia la torre di Malakoff, e di tratto in tratto spalancando la bocca inghiotte un cosacco. Si è fatto il calcolo che questo terribile guerriero artificiale ingoia 45 cosacchi ogni minuto; quindi 900 in un’ora, 21600 in un giorno! La regina Vittoria e il principe di Wales fermaronsi ad osservare questo spiritoso trastullo e ne risero sgangheratamente.

GIORNALISMO

I fogli russi eccitano la Germania ad uscire dalla sua neutralità ed a collegarsi apertamente con lo czar. I giornali austriaci poi la sollecitano a collegarsi apertamente con le Potenze occidentali. Per ora ci limiteremo a riportare ciò che di nuovo scrive la Gazzetta uffiziale di Milano su questo interessantissimo proposito. «Il fato di Sebastopoli (ella dice) ripiomba funesto alla Sprea, come ad altri paesi tedeschi devoti alla Russia (40)a, La discorde Germania è causa precipua di tanto sangue versato, da un anno, nella penisola taurica. Chiederà stretto conto la storia, a chi di ragione, delle due parti recitale in commedia, l’una con maschera tribunizia per salire al primato in Germania, l'altra con apparenza di impassibile inerzia per ingraziarsi la Russia.... I dissenzienti Governi tedeschi possono ancora giovarsi del benefizio d'un tempo utile a riparare il passato collegandosi unanimi e in solido alla causa comune. Inizii la Prussia una politica risoluta, nazionale, antirussa; quest’ultima almeno fintanto che nelle alte regioni dei potere moscovita vagheggiasi l’utopia d’un Impero di Bisanzio, e la pretensione arrogante di creder pupilla l’Europa di mezzo. E la Germania intanto da due forze eguali (come abbiamo motivo di crederle) tirata a dichiararsi quinci per la Russia, quindi per le Potenze occidentali, non può accedere sia verso quella, sia verso questa parte; perciò la sua neutralità è una naturale conseguenza delle due opposte attrazioni. Ed un caso simile, ch'è raro assai, fu pure memorato dal nostro Dante, laddove nel IV Canto del Paradiso con tutta la serietà filosofica diceva:

«Intra duo cibi, distanti e moventi

«D'un modo, prima si morria di fame

«Che liber uom l’un si recasse a' denti;

«Si si starebbe un agno intra duo brame

«Di fieri lupi, egualmente temendo;

«Si si starebbe un cane intra duo dame.

Il Nord studiasi a diminuire la importanza delle vittorie conseguite dagli alleati negli assalti del giorno 8. I Malakoff é per esso non sappiam qual cosa, forse una larva, imperocché nega che fosse una torre, mettendo in ischerno ciò che gli alleati si ostinavano a chiamare torre di Malakoff. Per esso l'abbandono della parte meridionale di Sebastopoli, anzi che la perdita dei russi, mostrò la energia di Gortschakoff, che per tal modo, lasciando una posizione che non era tenibile, dava alle sue armate unità di movimento e di azione, la quale unità non ebbesi Gnora. Le conseguenze adunque sarebbero che migliorò la condizione dei russi e peggiorò quella degli alleati. Ma per ammettere che questo non sia un ragionare a sghimbescio, anzi tutto e’ sarebbe mestieri di provare che i russi male adoperarono in fortificare coi più terribili mezzi di difesa e con ingentissimi spendii e con poderosissime forze una posizione che soltanto il giorno 8 settembre riconobbero che per bene condurre la guerra non dovea tenersi! A noi sembra che la dimostrazione del Nord rassomigli molto a quella di un sofista, che ad un paurose della morte da, va con peregrini argomenti ad intendere che la morte, lungi dall'essere il peggior di tutti mali, è invece un sollievo de' mortali. Se gli alleati non fossero riusciti a prendere Malakoff e Sebastopoli, insomma se fossero stati respinti, si sarebbe potuto dire che si ritirarono perché quelle posizioni non si doveano prendere, appunto come dice il Nord che i russi si ritirarono perché quelle posizioni non si doveano tenere.

Ecco in qual modo la Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna considera le battaglie dell’8 settembre nella Tauride: «Gli alleati hanno dunque conquistato la torre di Malakoff? E che cosa. ottennero con ciò? Essi stanno nella Garabelnaia ed in tutta la parte. meridionale di Sebastopoli; ebbene! che cosa ottennero anche con ciò? Null'altro che il risultato che la preponderanza russa nel Mar Nero s'infranse da sé con la distruzione della flotta nel porto di Sebastopoli, risultato, che da due mesi ritenevasi quale unico scopo della guerra. Se gli alleati adunque si contentassero oggi pure dei quattro punti delle garanzie, dopo questo successo le conferenze potrebbero rinnuovarsi; ma da più mesi la guerra tende ad altri scopi, ed ora non trattasi i più di quei pochi navigli russi del Mar Nero. Leggendo con attenzione i dispacci telegrafici si deduce che i francesi combatterono nuovamente con valore; che però il Redan non fu preso, ma bensì abbandonato dai russi che alla parte settentrionale si ritirarono. Ciò vuol dire che i francesi conquistarono un mucchio di pietre, sulle quali non potranno sostenersi (questo parere ci sembra un po' troppo avventato), imperocché la parte settentrionale e i suoi forti dominano la parte più bassa del mezzogiorno. Se i francesi vogliono impossessarsi di tutta Sebastopoli, essi debbono ricominciare al settentrione tutto quel lavoro che nella parte meridionale compierono in un anno, con la differenza soltanto che nella parte settentrionale non trovano un porto come quello di Kamiesch è Balaclava, non una strada ferrala par facilitare le comunicazioni, non vie battute né nuovi edilizi. (Il guaio però è che Pelissier suoi fare a suo modo senza punto badare ai consigli dei giornalisti e dei loro corrispondenti, e cosi facendo pare che le cose della guerra procedano vantaggiosamente). Grande fu la vittoria per gli alleati, immense le perdite di materiale dei russi, trista la influenza morale di questi ultimi; pure l’avvenire mostrerà se il possesso di quel cumulo di ruine, che un di chiamavasi Sebastopoli, sarà di vero e pratico vantaggio per gli alleati. Con ciò si è chiuso un alto soltanto del gran dramma, non già il dramma è finito.»

Scrive la Gazzetta di Venezia che la caduta di Sebastopoli termina il primo atto del gran dramma, che dee continuare, giacché la distruzione di quella piazza non è una soluzione. La maggiore difficoltà non fu di prender la piazza; fu e rimane ancora quella di uscir dalla Tauride, in faccia all’esercito russo, ora più forte che prima. La è una compagna da fare, e la stagione è troppo inoltrata per cominciarla; cosi giudicano a Londra e a Parigi, e però vi si preparano i quartieri d’inverno degli eserciti alleati sull’altipiano delle loro trincee. Quando però la nuova campagna si farà, quali ne saranno le vaticinate conseguenze? La Gazzetta dice che «il fucile della fanteria russa è troppo inferiore a quello degli eserciti alleati per sostenere la lotte: il coraggio delle baionette non basta più solo al combattimento.» .

«Perduta Sebastopoli (cosi la Gazzetta di Milano) poca speranza ha la Russia di mantenersi a lungo in Crimea; e frattanto per assai tempo è distrutta la sua preponderanza nel Mar Nero. Non una sola nave di quella flotta, che compiva ingloriosamente l'eccidio di Sinope, potè sfuggire alla distruzione. Fu espiato l’insulto al diritto delle genti. Arse, è colate a fondo le navi, spento il condottiero Nakimoff, dispersi i marinai, occupali tutti i punti principati dell’Eussino e del golfo di Azoff, chi sa dire quando la Russia può ritentare il dominio dei mari? L’autocrate vinto sul Ponto, sulla Palude Meotide, al Baltico, e perfin sull'Oceano Pacifico nella remota Petropaulosvscki, non dovrà oggimai rinunciare alle ambiziose sue mire di conquista ridonare da pace all'Europa? Certo, se la Russia si trovasse a si mal partito come grida la enfatica Gazzetta, non dovrebbe metter tempo in mezzo per chiedere altrui mercé. Ma essa Gazzetta alla propria interrogazione risponde che «forte è a dubitare che sulle macerie di Malakoff di Sweaborg (41)a sui ruderi della capitale del Katusciatka possa fiorire si presto il pacifico ulivo. Che dedurre da ciò? O che la Russia non è si sfornita di forze come si dice, è che la Russia non vede i tremendi pericoli che le si annunziano. Ma un si deplorabile ed istantaneo acciecamento del Gabinetto russo non possiamo supporre; indi ci è mestieri conchiudere ch’esso conosce la vitalità e i mezzi. dell’impero per continuare a combattere, consigliando pur sempre che altri debba giud care della sua potenza al termine della lotta. Una volta Canrobert scrisse. all'imperatore Napoleone: I russi non cedono, ma solamente si spostano! E la tigre assai spesso retrocedé per( )prendere le mosse a slancio più vigoroso.

Il Donau è di parere che «la caduta di Sebasto poli assicurerà i fluttuanti, inanimerà i neghittosi, darà agli stati belligeranti uno slancio ed una fiducia che spianeranno molti dubbi politici, varranno a sacrificare certi riguardi alla convenienza assoluta ed assegnare a quest’epoca il suo determinato carattere.»

Il Journal de l'empire, mentre manifesta tutta la fiducia che gl'ispirano le recenti notizie di Sebastopoli, la dell’esercito russo una pittura tristissima, mostrandolo esposto a tutti gli orrori della sete, della fame, e del caldo. Men male se avesse detto del freddo, perocché la state puote ormai dirsi finita.

l'Union si lamenta della carestia delle notizie s della incertezza che avvolge quelle che vengono. E la sola notizia della presa di Malakoff e della città di Sebastopoli non è sufficiente a superare tutte quelle che da un anno in qua esercitarono la elastica immaginazione dei giornalisti? E la sicurezza di questa notizia non basta a far dimenticare le tante contraddizioni e stravaganze, che fin qui diedero argomento alle più ampollose polemiche di appassionati articolisti?

Dice il Morning Herald che la caduta della parte meridionale di Sebastopoli (avvenuta 316 giorni dopo le incominciate operazioni di assedio) è non già la fine, ma il vero principio della guerra. Essendo pertanto la guerra nel suo vero principio, il Globe è di parere che le Potenze alleate debbano esigere qualche altra garanzia oltre quelle includentisi nei famosi quattro punti. Cosi, se i quattro punti non valsero a rimuovere il principio della guerra, l’aggiunta che avette a farsi ai medesimi quando ce ne farebbe sperare la fine?

Scrive il Wanderer che «le Potenze occidentali, per mezzo dei loro rappresentanti a Vienna, annunziarono al Gabinetto austriaco che, presa Sebastopoli, era loro intenzione di muovere verso il Pruth.»

Crede il Constitutionnel, che le flotte alleate non faranno un più lungo soggiorno nel Baltico; ma veda probabile un qualche nuovo fatto d’armi pria della loro partenza; qualità volte però null'altro dovessero operare per quest’anno, la loro crociera non sarebbe stata senza utilità, né senza gloria.

L’Unione ha saputo che le peregrine novità, le quali si leggono nell’Opinione in forma di corrispondenze sono assai spesso invenzioni scritte nell'Uffizio di esso giornale. Noi non ne abbiamo dubitato mai.

Scrivesi da Alghera alla Patria che «uno dei più deplorabili effetti delle malattie epidemiche si è l’avvilimento e la perturbazione degli spiriti, particolarmente nella classe degl’idioti, che, predominati da follie e pregiudizii, par congiurino a danno della pubblica salute, quasi la potenza del male da sé non basti a minare nelle famiglia il lutto e la desolazione.»



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1855 ROMA 22 SETTEMBRE N 111

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

La presa di Malakoff e la ritirata dei russi dalla città di Sebastopoli, fatti succedutisi nel volger di poche ore, parvero a principio ripetizioni della novella del tartaro corriere. Tanto cotesti avvenimenti erano al di là di ogni espettazione! La maggior gloria di Pelissier non è già di avere espugnato Sebastopoli, ma di aver fatto credere incredibile ciò ch’egli ha veramente operato. Indescrivibile è la gioia, che inondò le francesi popolazioni all’annunzio della inattesa vittoria. Questa fu celebrata con ogni maniera di pubblica e privata esultanza; il rimbombo dei cannoni mescevasi da ogni parte al festivo suono delle sacre squille; il rullo dei tamburi ai plausi dell’allegrezza; le armonie delle bande militari ai cantici della gloria nazionale. Le città e le campagne gareggiarono a solennizzare il grande evento. Ma ciò che sono una sublime impronta a questo entusiasmo, ciò che di lietissimi auguri per l’avvenire è indizio all’occhio scrutatore del filosofo, si è che in ogni lato della Francia (come autentiche notizie ne rendon fede) immensa fu la moltitudine che accorse ai sacri templi a ringraziare della vittoria il Dio degli eserciti. Per tal modo i francesi mostrarono che l’eroico genio di Goffredo è tuttavia il genio della nazione; la pietà cristiana al guerriero valore congiunta!

L’Inghilterra, la Turchia, il Piemonte ebbero ben d’onde insuperbite di essere gli alleati della Francia! Essi ancora partecipi, qual più qual meno, dell’onoro fecero splendide manifestazioni di letizia per celebrare il fortunato successo, che forse Longino riepilogherebbe in questo breve laconismo: Sebastopoli 8 settembre 1855.

«E quel poco daria lunga memoria

«Di poema degnissima e d’istoria.

Il numero delle vittime sagrificate quinci per lo assalto quindi per la difesa non si conosce per anco. Ma certamente debb’essere spaventoso in considerandosi che gli occidentali assalivano una città che dai 1786, in cui fondavasi, ricevette continue e sempre più gagliarde fortificazioni, e che i russi difendevano il baluardo, da essi e dalla pubblica opinione creduto inespugnabile, della potenza russa nell’Eussino. Da quai. parte poi maggiori le perdite? V'ha chi le giudica maggiori dalla parte aggredita; imperocché i russi determinati a sostener la piazza fino all'ultimo, non l’avrebbero abbandonata se un tremendo eccidio non avesse prodotto un gran vuoto nei suoi valorosi difensori. Pure sa tal proposito vogliano riportarci alle officiali relazioni che verranno.

Un immenso materiale da guerra conquistarono gli l'alleati. Già si va pensando a Parigi allo innalzamento di un’altra colonna simile a quella di piazza Vendòme.

Vuolsi che lo czar Alessandro siasi recato a Varsavia per indi passare accompagnato da due granduchi in Crimea. Ma questo viaggio nella Tauride, dopo Io nuove circostanze della guerra, non ci sembra molto probabile, tanto più che Pelissier, a quanto dicesi; medita qualche colpo dalla parte di Eupatoria. E certo ancora nulla si fece di quei numerosi bastimenti che per tanto tempo si esercitarono nelle acque di Kamiesch, e che, come asseveravasi, erano destinati ad una misteriosa spedizione, la quale non si è fino ad oggi effettuata. Probabilmente Pelissier maresciallo prepara alcuna memoranda gesta che non invidii quelle aperte da Pelissier generale. La calma delle notizie è foriera di prossimo sviluppo di fatti tempestosi.

Dai Piemonte vanno copiosissime offerte pecuniarie ai subalpini soldati, che combattono in Crimea, è che tanto si distinsero il 16 agosto sulla Cernaia, facendo non meno con la loro bravura che con la loro intelligenza decidere a favore degli alleati la sorte delle armi in quella importantissima azione, che vinta dai russi avrebbe avuto per gli occidentali le più funeste e forse irreparabili conseguenze.

Don Pedro I re di Portogallo ai 16 di questo mese, uscito di minorennità, assumeva l’esercizio costituzionale delle regali prerogative. Il suo padre Don Ferdinando Augusto di Saxe-Coburgo e Gota, che tenue la reggenza del reame, si dispone a fare un viaggio per la Germania ed é aspettalo a Vienna. Il giovine re dicesi propenso a conchiudere alleanza offensiva e difensiva con le Potenze occidentali; che si a Londra come a Parigi gli prodigarono le più distinte onorificenze. Dell’alleanza spagnuola non si dubita punto; essa è officialmente annunziata; della sveva si ha ferma credenza; della danese buone speranze. Si fanno pratiche per la partenopea e l’elvetica; le minaccie conseguitàno alle amichevoli premure; queste a quelle. Sebbene v’ha chi ne preveda turbolenze, noi siam quasi sicuri che ogni differenza sarà onorevolmente conciliata.

L’enigma però fin dai principio della guerra è stato sempre in Germania; più a Berlino. Alcuni d'altronde vedono che il viaggio del principe real di Prussia a Londra fidanzato alla primogenita della regina d’Inghilterra, e le luminarie fatte a Parigi dall’ambasciatore prussiano per la vittoria dell’8 settembre, sieno indizii che la politica berlinese si vada accostando alla occidentale. Congetture e nulla più! Forse illusioni!

Nelle Indie inglesi la rivoluzione prose assai gravi proporzioni; pare ch’essa non sia opera soltanto degli alpestri Sinthajs, si sospettano stranieri aizzamenti, conseguenze di antiche gelosie.

Nel Messico Santanna fu sbalzato da seggio; ma già nuove commozioni turbano il paese.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Ê voce che il generale Campana siasi dimesso dal comando della guardia nazionale di Torino.

La marina piemontese (cosi parecchi fogli subalpini) è in tristissime condizioni, e può dirsi anzi distrutta, dappoiché non merita chiamarsi marina da guerra quel complesso di bastimenti senza cannoni, con equipaggi di gran lunga inferiori al numero voluto, montati da ufficiali che non devono combattere e destinati a fare i viaggi da Genova a Costantinopoli e da Costantinopoli a Balaclava con carichi di vino, carne salata, paste, riso ed altri generi occorrenti al corpo di spedizione.

La malattia di re Vittorio Emmanuele è sempre in via di progressive miglioramento.

IMPERO FRANCESE

È partito da Parigi per Lione un distaccamento delle Cento guardie che servirà di scorta al re di Piemonte atteso in breve alla Corte delle Tuilleries.

Dopo la caduta di Sebastopoli, tutti la Parigi ricordarono ed oggidì ovunque ripetono, siccome epifonema dei parlari della guerra, le parole dell'imperatore Napoleone: Guai a colui che sarà il primo a sguainar la spada!

L’abate Luciano Bonaparte nominato elemosiniere dell'imperatore si applica a moltiplicare le sue relazioni col clero parigino.

Ai 17 il principe Napoleone come a Parigi dal suo viaggio lungo le coste della Manica.

Quel Guinard, che fu incarcerato per l'attentato dell’8 settembre, è stato rimesso in libertà.

PRUSSIA

Parlasi a Berlino di un dispaccio, col quale lo czar, mentre annunzia la caduta di Sebastopoli, gli dice esser tuttavia fermo nella risoluzione di non accettare alcuna condizione pregiudizievole al suo grado di grande potenza e all’onore della Russia.

Si assicura che nel dispaccio dello czar al re di Prussia si trovavano queste parole: «La Russia non farà mai la pace dopo un disastro.»

INGHILTERRA

La sera del 14 il principe di Prussia e il duca di Cambridge arrivarono ad Aberdeen; indi il principe, che a Bonehory fu incontrato dal principe Alberto, trasse a Balmoral a visitare la regina Villoria.

SPAGNA

I giornali di Madrid parlano che in Catalogna è prossima a scoppiare una generale sollevazione.

DANIMARCA

I ministri danesi dimissionarii del 1854 accusati di tradimento doveano comparire il 19 avanti l’alta Conte di giustizia.

GRECIA

Tre sono le cose che la Francia e l’Inghilterra non possono e non vogliono tollerare in Grecia; la insurrezione che varcando il confine agita e solleva le popolazioni cristiane della Turchia in favore della Russia; il brigantaggio che si unisce e somministra elementi alla insurrezione; finalmente l’autorità predominante della Russia in Grecia.

IMPERO OTTOMANO

La navigazione alla imboccatura del Sulina era minacciata da briganti che infestavano quelle, rive del Danubio. Il Governo austriaco pose fine a tale stato di cose e a tutti gli altri disordini. Il conte Coronini che comanda l’armata d’occupazione dei Principati danubiani, mandò alla imboccatura del Sulina un vapore da guerra sotto gli ordini del maggiore Baumotiker capo della flottiglia dal Danubio. I due viaggi da lui fatti ebbero il migliore successo; agi con la massima severità contro i colpevoli e i sediziosi. Si pervenne ad organizzare una rappresentanza comunale i cui membri furono scelti fra le diverse nazionalità, e si ë costituita per esercitare le funzioni di autorità locale. Il conte Wimpfen capitan dello stato maggiore generale sopravvegghia l’attività di questa rappresentanza. I russi aveano tolto le lanterne dei fari e i segnali: ma il ministero austriaco del commercio ordinò che i fari fossero di nuovo forniti di lanterne e che i segnali si ristabilissero nei punti pericolosi dal Sulina,

NOTIZIE DELLA GUERRA

Parecchi bastimenti da guerra inglesi fecero una nuova ricognizione nella rada di Revel. Temevasi un prossimo attacco.

I turchi fortificano Silistria e Rustsciuk. Presso Silistria si trovano un 40 mila e presso Rustsciuk un)8 mila soldati.

A Parigi si persiste a credere (Gazz. di Mil.) che le perdite degli alleati nel giorno 8 sieno gravissime. Dicesi che 20 mila furono posti fuori di combattimento; e se, come pare dagli odierni ragguagli, 13 sono i generali feriti od uccisi, quel calcolo non è forse esagerato.

A Saint-Etienne si ë fatta una ordinazione di 20 mila fucili per l’esercito inglese. Vi si è ricevuta pure una importante ordinazione di carabine per la Turchia.

A Marsiglia si prepara l’imbarco di 10 mila cavalli per l’Oriente.

Si manderanno alcuni reggimenti di milizia a presidiare Gibilterra e Malta, onde spedire in Crimea le truppe regolari che sono in quelle isole.

I russi hanno distrutto tutte le vie di comunicazione dalle loro posizioni con Baladera.

Sulle forze russe, che attualmente si trovano in Crimea, si ha la seguente statistica. Vi sono la IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIV, XV, XVI e XVII divisione di fanteria. Ogni divisione, secondo le regole militari dell’impero, è di 16 mila uomini; indi 13 divisioni danno il complessivo numero di 208 mila soldati. A questi debbonsi aggiungere 8400 delle riserve della XIII, XIV e XV divisione e 6500 artiglieri, contandone 500 per ciascuna delle tredici divisioni. Vi sono inoltre 4000 uomini del reggimento di Odessa; 8000 delle milizie cosi dette dell’impero; 6000 degli equipaggi della flotta; 8000 di tiragliori, zappatori del genio e volontarii greci; 20,000 di cavalleria a 10,000 del corpo stanzialo a Perekop. In tutto 278,000 uomini. I rinforzi che si mandarono in Crimea, servirono anche a riempiere i vuoti rimasti nei singoli corpi in seguito degli avvenimenti della guerra.

Recenti notizie dell’Asia Minore portano che l’anarchia nei pascialicati di Kars e di Erzerum andava di giorno in giorno crescendo; che a Batum Mustafà pascià disponeva soltanto di 2300 uomini, ed il governatore di Erzerum appena di 6000. Le altre truppe parte si sbandarono, parte furono congedate perché servivano d'imbarazzo. Murawieff sperava la sollecita caduta di Kars per la mancanza delle provvigioni.

GIORNALISMO

«Il grido di giubilo per la presa di Sebastopoli (cosi sclama il viennese Donau) suonerà lungamente fra le incivilita nazioni; questo gran fatto sarà memorando, da esso le future generazioni apriranno una epoca novella alla storia, epoca in 'cui la idea di un comune incremento di tutti i popoli, d’una comune cooperazione d’ogni Stato civile ad un medesimo fine, guadagnò per la prima volta sul terreno politico uno di quei fecondi successi, che in passato si ottennero sul campo della letteratura, della industria e dei commercio, successo che imprime un carattere luminoso e particolare alla metà dei secolo decimonono. La caduta della fortezza pontica (42)a e della dominazione russa nella Tauride (43)b rende possibile la rigenerazione dell’Oriente!»

La Gazzetta di Milano scrive che «i giornali francesi ed inglesi contengono numerosi articoli sulla vittoria dell'8 settembre; ma, per verità, essi Gnora non sono che inni di giubilo e canti di trionfo, e non espongono che le prime impressioni delle inopinate notizie. Dal complesso di questi articoli si deduce bensì che generale era l'espettazione di gravi fatti d’armi, ma non cosi generale la fiducia di si splendidi risultati. Per conseguenza insieme con la gioia traspare da questi scritti, quasi diremo, lo stupore di si pronta e compiuta ritirata di Gortschakoff. Intanto i giornali officiali conservano sulle perdite della Crimea un silenzio, che favorisce i più esagerati comenti.»

Il Corriere Italiano vede con assai poco cavalleresca compiacenza che «la caduta di Sebastopoli, quasi scoppio di fulmine, ha colpito i giornali russofili della Germania, ed essi che, giorni sono, tenevano un linguaggio altero e pressoché insolente (che non raggiunse mai l'alterigia e l'insolenza dei Corriere nelle sue catilinarie contro la Russia) abbassano ora il capo dinanzi a tanta disfatta. L’articolo, con cui la Gazzetta Crociata antesignana dei partito moscovita in Germania parla di un fine per essa cosi inaspettato dei dramma terribile che sviluppavasi sotto le mura di Sebastopoli, può servire di prova in quale stato di costernazione trovinsi presentemente gli animi dei russofili alla Sprea. Oggi quell'organo russo è nella spiacentissima posizione di dover dichiarare che «la prima parte dei dramma è finita in un modo affatto diverso da quello che credevasi!... Pur la Gazzetta Crociata cerca consolare i suoi lettori assicurandoli che i prodi difensori dei baluardo russo rimasero vincitori su due. punti e non poterono conservarsi sur uno solamente; consolazione questa troppo lieve ove si ponderi che bastò quel punto solo in mano degli alleati per costringere Gorciakoff a un precipitoso abbandono della città tutta e della parte meridionale delle fortificazioni.»

Riflette la Oesterreichische Zeitung che «mercé la occupazione della parte meridionale, ora l’intero porto di Sebastopoli trovasi nel raggio dai fuoco degli alleati e più nessun vascello russo vi si può tenere. I forti dei porto da quella parte saranno presto distrutti (e non potrebbero gli alleati servirsene a loro vantaggio?) perché i russi è non ebbero il tempo di farli saltare in aria, è questo non fecero perché le artiglierie ch’erano in que’ forti furon da gran tempo trasportate sulle mura di Sebastopoli, tranne quelle che abbisognavano al forte più avanzato della Quarantena. Il più rilevante vantaggio che gli alleati ottennero, oltre alla distruzione delle fortificazioni, sta in questo: che orinai nel caso che avessero a svernare colà (come sembra positivo), la loro posizione è assicurata compiutamente anche verso il settentrione, più non potendo i russi affrontarli se non alla Cernaia. Le truppe alle ile che fin qui furono adoperate nelle trincee ora possono, in numero di 40 mila combattenti, esser trasportate ad Eupatoria, e di la minacciare la parte settentrionale e la strada che adduce a Perekop, dove loro non basti la gloria raggiunta e la distruzione di Sebastopoli. Ci piace notare che anche l'Oesterreichische Zeitung sopra; giunge a convalidare il parere già da noi manifestato sulla probabilità di una vigorosa diversione degli alleati dal lato di Eupatoria onde chiudere gli eserciti russi e, intercettando loro l’arrivo delle vettovaglie e di nuovi rinforzi, costringerli alla resa.

Il Diritto, parlando delle ultime operazioni militari nella Tauride, afferma che l'abbandono della città di Sebastopoli per parte de' russi dopo avervi accumulate tante difese, e l’inazione del corpo postato a Makenzie sono fatti inesplicabili, laonde ê mestieri conoscere bene ogni cosa prima di dare sovra questo inviluppato proposito un definitivo giudizio. Ciò premesso, il Diritto pronuncia una sentenza interlocutoria, mediante la quale dichiara che Gorciakoff commise un fatto gravissimo non attaccando la linea della Cernaia mentre gli alleati davano l’assalto alla piazza, è non richiamando nella città buona parte delle truppe di Makenzie e tentare di riprendere le opere perdute. Ma, come abbiam detto, questa è sentenza interlocutoria, dalla quale potrebbe declinarsi nella emanazione dei giudizio definitivo. E ciò nel caso che il Diritto avesse validamente pronunciato. Il guaio però è che la sua sentenza é anche radicalmente nulla perché prolata ex-tra locum iudicii.

Il Times ha saputo che Gortschakoff farcia di tutto per combinare le sue con le operazioni di generali che comandano le truppe di Makensie e dei Bibek, onde salvare gli avanzi dell’esercito e con uno sforzo vigoroso e simultaneo aprirsi un passaggio e sgombrare dalla Crimea. Questi sono i dorati sogni del Times, il quale già prevedo che le truppe alleate dalla parte settentrionale facendosi incontro alle fuggitive truppe russe interciteranno loro la ritirata e le disperderanno interamente.

l'Oesterreichische dice che «la decisiva catastrofe sul campo di battaglia dee avere per conseguenza una decisiva posizione dei Gabinetti..... perché non è da credersi che con la espugnazione di Sebastopoli sia terminata la guerra.»

Il Constitutionnel crede che la Russia sia propensa sinceramente alla pace; egli osserva però che la forza delle circostanze domina sovente sul volere dell’uomo e che in tale stato si trova presentemente il gabinetto di Pietroburgo, il quale, senza un per lui vantaggioso incidente guerresco, non può ritirare il suo brusco e superbo rifiuto delle condizioni che furongli propose nelle Conferenze di Vienna; ed oggi, dopo il fatto dell’8 settembre a Sebastopoli, il cannone è più che mai l’unico mediatore nella controversia.

Scrive il Wanderer che nella recente Circolare di Nesselrode si dice: «La Russia troverà nel suo sentimento nazionale e nella forza che ne scaturisce, i mezzi opportuni per opporre ai nimici una sufficiente e diuturna resistenza; finché essi saranno disposti ad offrire la mano per una transazione ugualmente onorevole ad ambe le parti.»

Dice la Deutsche Allgemeine Zeitung che «l’indebolimento della forza militare russa si va ogni giorno più manifestando; e prova di questo è la spedizione in Crimea delle druschine della milizia dell’lmpero; il qual genere di milizia fu recentemente attivato pel servigio interno del paese in surrogazione della truppe di linea che trassero sui campi di battaglia.»

«Ora che della potenza russa nell’Eussino non restano che fumanti ruine sparse del sangue de' suoi difensori, quale sarà mai la piega che assumeranno le operazioni militari? Continueranno gli alleati a progredire nella penisola taurica onde scacciarne del tutto le truppe moscovite, è trasporteranno il teatro della guerra su di un qualche altro punto della costa del Mar Nero?» A queste interrogazioni il Corriere italiano gravemente risponde che «la situazione dovrà rischiararsi; e il piano ulteriore della campagna dipenderà dalla posizione che prenderanno gli Stati dell'Europa centrale.» La risposta è tale che per volere risponder troppo non risponde a nulla.

La Kolnische Zeitung ammette come cosa positiva che le finanze austriache sieno prossime ad un fallimento. Sembra che la Kolnische Zeitung calcoli le risorse di un Impero come calcola le proprie, che dallo scemamento degli associati oramai sono a cotal termine ridette che per lei le spese divennero maggiori degli introiti; il perché non andrà guari che non si avrà più la noia di sentir le stravaganze anche di questo altro giornale.

La The Press piange sull’Italia, che da quaranta anni in qua fu vittima delle più sciocche e dolorose rivoluzioni. Conchiude dicendo: «Se gl’ilaliani, senza tener conto delle lezioni del passato, fossero cosi stolti da sperare nel concorso del britannico liberale Governo (è un giornale di Londra che parla cosi), appena troverebbero qualche persona che li compatisse nel giorno del fatale loro disinganno.»

l'Union domanda come avvenga che la schiavitù, con tutte le sue maggiori enormezze, si scorga principalmente nelle Repubbliche. E il Siecle le risponde: La schiavitù esistette nelle Repubbliche greche e nella Repubblica romana; ciò è vero; ma esistette pure in Egitto, nell'lndia è in tutte le primitive monarchie; i romani imperatori la mantennero. Se gli stati Unili la conservarono è perché legavala ad essi la monarchica Inghilterra. Chi la estese alle colonie francesi? Luigi XIV. Insomma il democratico Siecle giustifica la schiavitù nelle odierne Repubbliche, perché alcuni antichi governi monarchici l’adottarono. E l'Union vorrebbe che le odierne Repubbliche usassero verso la schiavitù almeno le mitezze ch’erano proprie di quegli antichi governi monarchici.

l'ateo Padre Cobos, nuovo giornaletto madrilese, si la leggere da coloro che hanno il poco lodevole gusto di prender divertimento dagli spropositi d'ogni maniera che vi si trovano. Ma esso dice: «Io non so nulla; perciò posso parlar di tutto; la mia forza consiste nella mia ignoranza!» Ora d’onde viene che in spaccio delle pubblicazioni del Padre Cobos è a Madrid più copioso di quello di qualunque altro giornale? Un sot trouve toujours un plus sot qui l'admire.

Il Faro national osserva che i mali della Spagna possono guarirsi con un governo che dia ordine e moralità nello Stato, sicurezza allo persone, incoraggiamento e lavoro alla industrie, protezione e giustizia a tutti gl’interessi legittimi della società.

L’Occidente finge trovarsi nella sala del Parlamento spagnuolo, che ancora dee riaprirsi e discorre delle mille meraviglie che vede. I dibattimenti finiscono con una concione del ministro Martinez, che a questo modo favella: «Signori! noi nulla abbiamo fatto; nulla abbiamo pensato, nulla abbiamo progettato, nulla pensiamo fare. Ho letto che parecchi. giornali disputa no con qual nome dobbiamo esser distinti, cioè se col nome di ministro Espartero-Bruil, è con quello di Espartero-O’Donnell, è con l'altro di O’Donnel-Espartero, o finalmente con quello di Bruil-Martinez; la verità però è che il nostro vero nome, il nostro nome specifico; il nome che abbiam conquistato con titoli inquistionabili è di ministero nulla (ministerio nada). Ho detto.»

Las Cortès in un articolo vollero dimostrare la proposizione che «l’umanità cammina per istinto alla sua perfezione.» Parecchi leggitori di quel giornale hanno domandato: «S’egli è cosi, che mai è intervenuto dell’istinto della umanità spagnuola?»

Il NUOVO BEREZILLO

Parlano i giornali d’un terribile cane soldato che nella battaglia del 16 agosto sulla Cernaia' raggiunse il più alto grado di gloria militare. Esso cane è del colonnello francese Metmann del 73 reggimento di linea. La mattina del 16 il colonnello dovendo marciare contro il nimico fece legare il suo cane; ma queste, vedendo correre le soldatesche per arginare la irruzione de' russi sul ponte di Tracktir e udendo l’intronante fragore delle artiglierie, ru ppe la catena, lanciossi in mezzo al suo reggimento; indi eccolo a grandi salti aggirarsi fra le schiere de' russi, addentendo gli uni, rovesciando gli altri; avvinghiasi al cappotto d’un granatiere russo e lo atterra in quella che costui minaccia d'un colpo di baionetta il fianco d’un sergente francese, e il granatiere è costretto ad arrendersi; più lunge, un russo cala un fendente sopra un zuavo ferito, il cane gli si avventa alla mano, gli la cader la sciabola, e il soldato è fatto prigioniero. Ferito da una pilla in una gamba il vigoroso animale, anziché avvilirsi, orrendamente s’indraca, e riversandosi con impeto maggiore fra i nimici, rovescia un uffiziale e trascinalo dalla parte degli alleati. Queste l’ultima sua bravura di quel giorno. La ferita che riportò nella gamba fu diligentemente curata ed ora è in via di guarigione. Questo cane, come siamo assicurati, discende per linea retta da quel famoso cane Berezillo, che passò d’Europa in America quando Colombo fece la scoperta degli antipodi. Gli spagnuoli, cosi racconta Charlevoix nella sua storia, se ne servirono con gran vantaggio ne loro combattimenti contro i selvaggi del nuovo mondo. Una volta i caraibi avendo assaltato all'improvviso i conquistatori europei, Berezillo fu che vinse la campagna; molti caraibi furono da lui sbranati; e gli altri per fuggire

«La sua di sangue infuriata fame»

ripresero il mare su i loro battelli; e Berezillo inseguivali a nuoto, quando un colpo di freccia dava termine alla sua gloriosa militare carriera. La memoria di Berezillo conservasi tuttavia nelle Indie occidentali, dove gli spagnuoli riconoscenti gl’innalzarono un mausoleo. Disgrazia che troppo rara sia la razza dei Berizilli! Se fossero molti, Cobden e tutti gli altri amici del la pace forse si contenterebbero che le guerre si facessero con ispargimento di sangue canino, risparmiando la ulteriore effusione del sangue umano.



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1855 ROMA 25 SETTEMBRE N 112

IL VERO AMICO DEL POPOLO

La pubblicazione del prossimo numero 113 sarà fatto Venerdì 28 settembre, onde fra esso e il numero l'11 di martedì 2 ottobre (stante la interposta ricorrenza della solenne festività dell'Arcangelo San Michele) non abbiasi un troppo sensibile intervallo.

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ROMA

Domenica 23, ottava della festiva ricorrenza della VERGINE Addolorata proteggitrice del pio instituto delle scuole notturne in Roma, i giovanetti artigiani che le frequentano verso le ore 4 pomeridiane si adunarono nel tempo di Sant'Andrea della Valle, dove i più meritevoli fra essi nei rapporti religiosi e scolastici ricevettero i premi dalla mani dell’eminentissimo cardinal Patrizi vicario della Santità di N. S. PIO IX.

Jeri non pervennero i giornali della Germania, né quelli del regno lombardo-veneto.

Funebri apparati nella Chiesa nazionale di S. Luigi dei Francesi. Siamo informati che domani alle ore 10 del mattino vi saranno celebrate solenni esequie in suffragio delle anime dei valorosi soldati di Francia che gloriosamente perirono nelle battaglie della Crimea.

Stati Pontifici

Le ultime dirotte pioggie cagionarono gravissimi danni in varii luoghi delle provincie di Ancona, Urbino e Pesaro. Molte terre inondate, numerose famiglie rimaste senza letto; la furia delle acque porta via il ponte del Vallato sull'Esino, ruppe quelli del Rubbiano cl altri al di là di Senigallia; quattro punti ruinarono nel solo paese di Chiaravalle. In tanti disastri non è a deplorarsi alcuna vittima umana. l'autorità con pronti soccorsi e con opportuni provvedimenti accorse ovunque sollicita; ristabilì le intercise comunicazioni, che fin dal 23 furono riaperte fra Bologna ed Ancona.

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Giacché ancora non vengono lo relazioni del passato, raie a dire della memoranda giornata dell’8 settembre, il giornalismo si occupa del futuro e va sofisticando intorno a quel che faranno i russi e gli alleati pria che soprarrivi la piovosa stagione a pronunziare un armistizio di fatto. E noi ancora, in tanta sterilità di notizie, diremo la nostra opinione. Sembra che. i russi anzi che uscire dalle attuali loro posizioni, si fortifichino in esse ed aspettino di essere aggrediti ed a rendere più malagevole un attacco nimico devastarono perfino le vie di comunicazione. Ora sarà egli vero che gli alleati vogliano cimentarsi ad una battaglia contro i russi sulla Cernaia? Sarà egli vero che voglia intraprendere i lavori d’assedio ai forti settentrionali. Noi, ripetendo ciò che ultra volta accennammo, siam di parere che gli alleati non intendano più sperimentare la sempre dubbia sorte delle armi nella parte meridionale della Tauride. Rimarranno dunque inoperosi? No. Dove pertanto saranno le loro operazioni? Dalla parte settentrionale. L’interesse loro oggi pare che sia di rivolgere poderose forze ad Eupatoria, e di là riversarle a chiudere le vie che ai russi ritiratisi da Sabastopoli e a quelli appostati sulle alture di Mackenzie possono far pervenire e rinforzi e vettovaglie. Ed a ciò fare hanno gli alleati milizie sufficienti? Noi pensiamo che si. Essi nel tempo dell'assedio dovettero duplicare le loro forze, una metà delle quali per procedure innanzi nelle opere di approccio, l'altra metà per difendere quelle opere e gli applicati ad esse dalle continue molestie dei russi. Ora le posizioni degli occidentali sono fuori dell'azione delle artiglierie nimiche dalla parte di Sebastopoli perche vi è il mare interposto, e per sostenere un attacco dei russi basterebbe, sempre quelle metà, che finora li respinse. Dunque l'altra metà delle truppe può farsi sbarcare ad Eupatoria, d'onde unita agli ottomani che da circa un anno conservarono inespugnato quel punto del taurico littorale, ed accresciuta pure di altre milizie che già vi furono i inviate sarebbe in grado di operare il summenzionato troncamento delle residue comunicazioni. Fatto questo, null'altro resterebbe a Gortschakoff che è di arrendersi o di perire per fame. Ma due ipotesi pur deggiono farsi; la prima che i russi di Sebastopoli e di Mackenzie movessero contro l’esercito alleato della parte settentrionale; la seconda che contro questo esercito sopraggiungessero rinforzi dall'interno della Russia per la via di Perekop. La prima ipotesi non sembra attuabile, perche movendosi i russi di Sebastopoli e di Mackenzie verso Eupatoria, terrebbe lor dietro l’esercito alleato della parte meridionale, che li metterebbe fra due fuochi, di fronte e alle spalle. Dunque rimane a vedersi la seconda ipotesi. Certo gli alleati prenderebbero le posizioni più opportune a intercidere i passaggi al nimico, e con quella sollecitudine e maestria che finora li distinse, vi si fortificherebbero. Chi allora contro essi? Aspetterebbero di essere attaccali; ma con qual esito l’aggressione? Le prove d’Inkermann o di Tracktir parlano pur troppo a loro favore. Oltre a ciò, si sa che al di qui di Perekop si trovano latissimi tratti paludosi, che nei tempi delle pioggie divengono impraticabili. Quando vorrebbero adunque i rinforzi dall'interno della Russia? Forse a primavera? Ma fino allora si potrebbero sostenere i russi a Sebastopoli a Mackenzie? D’onde verrebbero loro le alimentarie provvigioni per tutto l’autunno e per tutto l’inverno?

Chiusi da ogni lato delle forze maritime terrestri degli occidentali dovrebbero venire necessariamente ad una capitolazione. Questo è quanto può arguirsi dalla situazione delle cose in Crimea, purché sia come si descrive nei rapporti che finora sonosi avuti.

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Heu caecae mentes tumefactaque corda secundis!

SIL. ITAL. De bell. pun. sec. lib. 1.

La Russia celebrò con feste nazionali la distruzione della flottiglia ottomana a Sinope, e il passaggio dei suoi eserciti nella Dobrudsca, d'onde trassero allo assedio di Silistria. Imperocchè le manifestazioni di esultanza per una qualunque riportata vittoria furono sempre nei costumi di tutti i popoli, e si ritengono conformi all'istinto umano che allegrasi nei prosperi eventi, e si giudicano necessarie a mantener viva e fidente la militare prodezza. Né la parte colpita dalla sventura delle armi querelasi giammai della letizia del nimico vincitore, tanto più ove le rimanga il conforto di poter li dire: Hodie tibi cras mihi; e di ripeterli con Ovidio: Gaudia principium nostri sunt saepe doloris. Ed è perciò che la Russia vide con indifferenza le decorose, sebbene entusiastiche, significanze del giubilo francese per le felici battaglie dell'8 settembre a Sebastopoli; né lo increbbero le festevoli espressioni degli alleati della Francia, che o parteciparono o eran pronti u partecipare al tremendo conflitto. Ma la civiltà, di cui si pregiano esser campioni gli occidentali, non può, ne dee tollerare un atto qualunque che ripugni ai dettami di un dignitoso procedimento. Indi o che gli eccessi perpetrati a Stanford in Inghilterra già furono altamente condannati dalla pubblica disapprovazione. Colà, dopo essersi, durante la gotte, portato per tutte le vie della città un simulacro dello czar di Russia, fatto segno a villanie d'ogni generazione, i fanatici al chiarore di fiaccole e fiamme di catrame lo appiccarono, indi, per soprappiù, lo abbruciarono in mezzo a tale incendio, che per diverse miglia illuminava il circostante paese (Movim.). Ma taluno dirà che siffatte stravaganze sono frequenti in Inghilterra e dall'uso convalidate. E noi con Seneca risponderemo che id facere laus est quod docet, pipe quod licet, specialmente là dove pretendesi il vanto di antesignana civilizzazione. Il giornalismo europeo ha ben diritto di segnalare alla universale abominazione coteste anomalie della barbarie e della insensatezza; e l'istorico non può riportarle senza gli opportuni commenti per isceverarle dal carattere del secolo cui si riferiscono, onde questo nella memoria de' posteri non ne riceva deturpamento.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Praticatisi parecchi salassi a re Vittorio Emmanuele, è andato sempre migliorando nella salute per modo che di presente non solo passa diverse ore del giorno fuori di letto, ma eziandio riceve qualche ministro in udienza particolare. Mediante un cordone rigorosissimo speravasi pre servar Ghilarza dalla invasione colerica. Ma il morbo micidiale penetrovvi, e tale orrenda strage vi mena che il cimitero non essendo più sufficiente ai bisogni, si è destinato un altre contiguo tratto di terreno per seppellire i morti.

SVIZZERA

Un certo Rusca ed un tale Stopani clandestinamente cercavano assoldare in Lugano uomini, che poi avrebbero spediti in Torino al generale Percy per incorporarli nella legione anglo-italiana. Dietro l’ordine pubblicato, spedirono immediatamente al detto generale Percy un dispaccio, col quale lo rendono avvertito dei molti ostacoli che s'infrappongono all'arrotolamento, e della minaccia ricevuta dell'arresto in caso di trasgressione. Il predetto generale ne sarebbe rimasto molto inquieto, perchè teneva in animo la certezza di poter con tale arruolamento accrescere la minima cifra degli inscritti italiani.

IMPERO AUSTRIACO

Ai 22 parti di Vienna l'ambasciatore russo Gortschakoff recandosi a Varsavia onde ricevervi lo czar Alessandro.

l'Austriaco barone Hekeren ai 15,tornare da Parigi a Vienna con importantissimi dispacci.

IMPERO FRANCESE

Credesi a Parigi che l'imperator Napoleone voglia lare ad Al-el-Kader il comando di un corpo di truppe arabe. Il viceré di Egitto, che recavasi in Francia, ammalò a Malta. I medici lo consigliarono di tornare ad Alessandria.

Si confermano i moti avvenuti nei dipartimenti della Meuse e dei Vosgi. La notte del 15 al 16 si fecero perquisizioni domiciliari a parecchi italiani che sono a Parigi.

Alessandro Erdan autore di un opuscolo intitolato la France mistique è stato condannato a 8 giorni di carcere e a 190 franchi di multa; lo stampatore Mauldo a 49 franchi e il libraio Coulog Pineau a 100 franchi parimenti di multa; attesochè il detto opuscolo contiene oltraggi alla Religione cattolica. Il tribunale ha inoltre ordinata la distruzione di tutti gli esemplari del medesimo libello. Ai 16 Adelaide Ristori ricevette dall'imperatore per le mini del principe Baciocchi un magnifico braccialetto di brillanti, il quale, essendo a doppio giro, serve ancora di collana. Sull'astuccio sono queste parole: Napoleone III ad Adelaide Ristori.

Ai 16 di settembre la società degli artisti di musica francesi celebrò la vittoria di Sebastopoli con un solenne Tedeum nella chiesa di S. Eustachio. La musica fu diretta dal professore Klose. Vi intervennero molti corpi delle bande militari della guernigione di Parigi. La chiesa rigurgitava dell'accorsavi popolazione.

SPAGNA

Il colera è totalmente scomparso da Cabra, Carcahucy, Fuente de la Lanch, Iznajar e Rute y Viso pella provincia di Cordova. In ciascuno di questi luoghi si sono rese solenni azioni di grazie a Die per lo cessato balzello.

Si assicura che la regina Isabella trovisi nuovamente in istato interessante. Varii deputati dell'Andalusia domandarono al Governo la Croce d'Isabella la Cattolica per l'insigne artista italiano Giorgio Ronconi onde premiarlo della sua generosa condotta, durante la invasione del colera. I giornali di Siviglia, Granata e Cadice parlano con gran di elogi dei sagrifizi fatti dal Ronconi con pericolo evidentissimo anche della sua vita. Il Ronconi ha inoltre distribuito più di duemila duros agli ospedali ed agli asili di mendicità.

Una banda carlista sotto gli ordini di alcuni uffiziali subalterni di Burgos il 6 settembre entrò a Sarahuja, vi uccise Cordua capitano della guardia nazionale e costrinse le costui milizie a prender la fuga.

I capi carlisti Tristany, Porrol ed Altamira entrarono con le loro bande a Balsareny e s’impossessarono della fortezza di quel luogo. Uno dei fratelli Tristany si avvicinò a Berga, borgata interamente carlista, ma non si attentò di cimentarsi con le truppe del Governo, che lo lasciarono tranquillamente andare con la sua compagnia verso alla parte,

IMPERO OTTOMANO

Gli ambasciatori di Francia, Inghilterra e Sardegna a Costantinopoli ricevetteno le congratulazioni di tutti i ministri del sultano per le vittorie dell'8 sette in b re. Tute le fortezze turche del Mare di Marmara, del Bosforo del Mar Nero nonché della Bulgaria festeggiarono il grande avvenimento annunziandolo con frequenti colpi di cannoni. Le fortezze della Dobrudsca, e di Silistria, non che le isolette di Calafat la sera del 10 si distinguevano a grande lontananza per isplendidissime luminarie.

Si parla di un nuovo trattato conchiuso fra la Francia e l'Inghilterra da una parte e la Turchia dall'altra. Questo nuovo trattato, cosi dicesi, da il diritto alla Francia e all'Inghilterra di tenere guernigioni nelle varie piazze della Turchia. Varna e Sinope diventerebbero stazioni marittime delle Potenze occidentali.

In questo mese avvennero già due incendii nel palazzo del sultano, nello stesso harem. I danni sono assai gravi. A Mehemet Ali devesi il pronto spegnimento del fuoco.

NOTIZIE DELLA GUERRA

In una conferenza tenutasi a Pietroburgo, presenti l’imperatore e granduchi, si è risoluto di difendere ad ogni costo la Crimea, e fu adottato un nuovo progetto di difesa elaborato da Gortschakoff. Nuovi reggimenti sono quindi avviati verso la Crimea; si rinforza la guernigione di Perekop; 50 mila russi concentrano sul Pruth. Da Varsavia sta per partire alla volta della Tauride un gran parco di artiglieria.

Paniutin è nominato definitivamente comandante sapremo dell’esercito centrale russo a Kiew.

Al principio dalla guerra la flotta russa del Mar Nero componevasi di 9 vascelli di linea, 12 fregate, 10 fra corvette e brick e 311 bastimenti a vapore. Ci essa flotta ora non rimane più nulla!

Delle 4000 bocche da fuoco lasciate dai russi a Sebastopoli, 59 sono di bronzo, 1299 di grosso calibro; immense le rinvenute provvigioni di polvere e di proiettili.

Il materiale di guerra lasciato dai russi a Sebastopoli è valutato a 89 milioni di rubli.

Le burrasche infieriscono nuovamente nel Mar Nero. Ai 10 impedivano le comunicazioni fra la rada ed il porto di Balaclava.

Il maggiore Leicester Curzon arrivò il 17 in Inghilterra con dispacci di Simpson sulla presa di Sebastopoli. Simpson assicura che i francesi l'8 settembre ebbero un 6000 uomini fuori di combattimento, 2100 gl’inglesi.

Corse voce a Parigi che otto navigli della flotta alleata con un corrispondente numero di scialuppe cannoniere erano entrati nel porto di Sebastopoli!

Tutte le truppe alleate non impiegate ad occupare i siti conquistati si avanzarono verso la Cernaia in 4: colonne sulle 4 principati strade che conducono nello interno della Crimea e precisamente sulle alture vicine alla Carabelnaia, al piede settentrionale della Taila presse Camara, sulla strada per Simferopoli e sulla strada Woronzoff verso Baidar.

Si attende ancora la conferma della notizia sparsasi a Vienna e che a tutto il 19 mantenevasi, cioè, che i russi fossero in piena ritirata verso Perekop.

La legione anglo-turca sbarcò ad Eupatoria.

Corrispondenze parigine conferano in modo positivo che a Balaclava s'imbarcarono 25 mila uomini per essere trasferiti alla parte settentrionale della Crimea.

V’ha chi positivamente assicura avere Pelissier mandato dispacci a Parigi, dai quali risulta che una divisione alleata riusci a collocarsi rimpetto alla parte settentrionale di Sebastopoli e che il generale MacMahon erasi recato ad Eupatoria, onde raggiungere di colà l'esercito nella nuova posizione strategica da esso presa. fer tal modo la guernigione russa di Sebastopoli sarebbe compiutamente chiusa da tutte le parti.

Gl’inglesi stan sempre ancorati con due grossi vapori ed una cannoniera nella rada di Tangarog. Spingono sovente le loro ricognizioni anche verso il Don.

Il generale Andronikoff ha concentrato molte truppe e si è fortificato ad Achallzik per opporre resistenza all’avanzamento dell’esercito comandato da Omer pascià. Secondo i calcoli, che diconsi fatti da Nesselrode, le perdite degli alle;iii dal principio della guerra fino a tutto agosto in Europa, in Crimea e in Asia sono 69 mila turchi, 49 un la francesi e quasi altrettanti inglesi messi fuori di combattimento.

OCEANIA

Moti rivoluzionari anche nell'Oceania. Una compagnia di sediziosi, parte a piedi, parte a cavallo, aggredì la residenza del Governatore olandese barone Collot d'Escury nelle vicinanze di Segaria; e, dopo averla saccheggiata, vi appiccò il fuoco. Il governatore, tre suoi domestici e un negoziante furono barbaramente trucidati. In seguito alcune milizie comandate dal capitano Camphiux vennero a conflitto coi ribelli e li dispersero.

AMERICA

E’ morto a Boston quell’Abbott Lawrance che da povero industrioso commerciante riusci ad accumulare una fortuna di parecchi milioni e divenire l'uomo il più ricco dell'America, nel qual suo stato, ebbe il merito di essere ambasciatore degli Stati Uniti a Londra.

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VARIETÀ

V’ha chi si è presa la briga di fare i conti sugli incassi del Times ed ha calcolato che questo giornale ha un bilancio finanziario eguale a quello dei ducati di Parma e di Modena presi insieme, con un annuo reddito netto, che non ha verun altro principe; ed inoltre ha una importanza politica che non hanno insieme molti piccoli principi.

Nel 1852 il capitano Deham misuro la profondità del mare nel mezzo dell’Atlantico. Il calcolo dimostrò che in quel Sito la profondità è di 43,438 piedi francesi.

Un cittadino di Lewes, che insultò un uffiziale russo prigioniero, è stato condannato a 20 scellini di multa.

Ai 3 di settembre parti da Pilsen per Klattan un serraglio di bestie feroci composta di quattro carri. Per la poca attenzione del carrettiere un carro urtò un pilastro, e per la scossa si aperse la gabbia della pantera, che balzò fuori quasi di volo, gettandosi al cavallo attaccato davanti, e assalendolo prima al capo e poi al ventre, ma il cavallo si difese sì bene col tirar calci, che la pantera si ritirò sul primo albero che trovò di quelli che fiancheggiano la destra. Ivi stette a suo bellagio un buon quarto d’ora, e dirimpetto a lei sopra un altro albero un altro essere che tremava;e dibatteva i denti, stava affissandola; questi era lo stradaiuolo, che si era arrampicato lassù mentre pantera e cavallo stavano alle prese. Felicemente venne al guardiano l’idea di gettare nella gabbia vuota un coniglio, e tosto il fuggitivo saltato giù dall'albero v'entrò di slancio, e vi fu chiuso. Allora l'affannato stradaiuolo disceso anch'esso dal suo luogo di rifugio...

Più di 30 mila spettatori riempivano gli otto teatri drammatici e lirici aperti gratuitamente al pubblico parigina in occasione della vittoria riportata dalle armi francesi a Sebastopoli. Innumerabile poi fu la moltitudine accorsa agli spettacoli pur gratuitamente dati nei Circhi equestri. Dappertutto le manifestazioni della più sentita allegrezza e del più vivo entusiasmo furono accompagnate dall'ordine il più perfetto. Inni e Cori composti per si lieta circostanza si cantarono e recitarono nei teatri. Un poesia di Arscaio Houssaye ſu recitata da madame Fayart vestita da Musa della storia, che in atto di scrivere nel suo volume la caduta di Sabastopoli aggirasi fra le ruine della città incendiata. Il tenore Rugor innanzi ad una Sebastopoli in tela declamò questi versi:

» Écoutez, écoutez l'éclatante nouvelle!

» France, réjuis-loi! l'aigle a repris son vol;

» Sois fière de les fils; l'aigle a rouvert son aile;

» La drapeau d'Austerlitz tte à Sébastopol!

Indi conseguitava messo in musica dal maestro Auber il seguente Coro:

» Pays, où la gloire est aimée,

» Tu n'as vu de jour plus beau:

» La fille de la grande armée

» Console sa mire au tombeau;

» Elle est aussi notre espérance,

» Toutes les deux sont notre honneur,

» Cir c'est toujours la même France,

» C'est toujours le même empereur!

Un inno poi di Montigny messo in musica dal costui cognato Vittorio Cheri fu altamente lodato e la seguente strofa eccitò plausi prolungati ed entusiastici:

» Sébastopol! C'est la Crimée,

» Qui, nous prodiguant ses trésors,

» Ouvre à notre vaillante armée

» Ses champs, ses greniers et ses porte;

» Et dans les eaux de la Mer Noire

» Nus vaisseaux voguant librement,

» O czar Pierre, c'est la Victoire

» Qui déchire ton testament.

Ma il più bello, il più originale pozzo di musica fu quello che il maestro Adam compose in due ore; i quattro cantanti incaricali della esecuzione erano vestiti il primo da tenente francese, il secondo da uffiziale britannico, il terzo da soldato turco, il quarto da sergente sardo.

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GIORNALISMO

La Russia, scrive il Nord, continua la guerra non per la conservazione di quel macchio di macerie, che oggi è dove fu la città di Sebastopoli, ma per un principio, l'importanza del quale per la indipendenza del l'Europa si rende più che mai manifesta dopo il buon successo degli alleati nella battaglia dell'8 settembre; imperocchè, nel caso che la Russia fosse messa fuori di causa, dove sarebbe il termine contro la sentenza di limitazione pronunciata dalle Potenze marittime? Ora, la difesa di questo principio non dovea rimaner circoscritta in un cumulo di sassi; né poteva essa continuare por una disposizione razionalo della resistenza. E questo risultamento si ottenne con la concentrazione, operata il 9 settembre, di tutte le forze russo sulla riva settentrionale, appoggiando la destra alle formidabili fortificazioni che vi sono erette e la sinistra al passo montuoso di Mackenzie. L’esercito russo tiene quelle degli alleati ristretto sull’altipiano di Balaclava e di Sebastopoli; esso può quindi aspettare le mosse degli alleati in un atteggiamento più forte e più razionale che per lo passato. Con queste disposizioni il principe Gortschakoff raddoppiò la potenza del suo esercito; sotto i rapporti strategici, perché concentrato, esso acquisti una compiuta libertà di movimento; sotto i rapporti di tattica, esso ha il vantaggio di trovarsi in posizioni fuori dell’aziono dei pezzi di assedio, e dove le suo artiglierie da campo gli assicurano condizioni di superiorità. Indi per gli avvenimenti dell’8 e del 9 settembre la situazione definitiva dell'esercito russo si é semplificata a suo favore. Sarà pur vero quanto dice il Nord, ma intanto non giunge alcuna notizia che a Pietroburgo siasi fatta qualche dimostrazione di letizia per la migliorata condizione delle truppe moscovite in Crimea.

Scrive la Gazzetta di Milano: «Un secolo e mezzo fa, non entrava la Russia nella bilancia politica della Europa. Estese le suo conquiste ad avanzare due volte in ampiezza la superficie del nostro Continente e formare da sé sola l'ottava parte del mondo: salita dai più recenti ragguagli statistici a numerare 75 milioni di sudditi; arbitra quasi assoluta di cinque mari; traendo dagli Ural abbondantissima copia dei metalli più nobili, dei più necessarii e multiforme tesoro di gemme; munita sopra ogni punto del vastissimo Impero dalla natura e dall’arte; esercitata e agguerrita nelle sue forze terrestri e marittime; la Russia, imbaldanzita di tanta prosperità, stimò giunta per lei la pienezza dei tempi ed aspirò a colorire il disegno testatole da Pietro il Grande. Ma oggi, delusa al Danubio, sul Ponto, in Siberia, dall'assedio ingloriosamente levato di Silistria, dalle arsioni e ruine di Sebastopoli e Petropaulowscki, ravvisa l’avvenire che la soprasta. O cedere alle esigenze e rientrare nell'equilibrio dell’Europa uficiale, od aspettare sul Baltico la conseguenza dei fatti compiuti in riva all’Eussino. Il genio francese che seppe con inaudito eroismo trionfare nel mezzodì della Russia, vi mieterà nuove palme nel cuore del settentrione.»

Il Journal de l’empire del 15 conta sempre nell'Austria, ma dice che la Prussia gli sembra impenetrabile.

Opina l’Univèrs che fino a tanto che l’Austria e la Francia continueranno ad andare d'accordo, sarà impotente in Italia qualunque movimento rivoluzionario.

Secondo In Soberania national, il ministero spagnuolo va pensando di proibire ai militari di entrare nelle file della milizia!

Il Correo universal intente provare che mentre durano la incertezza politica, il dissesto finanziario, il disordine amministrativo e la incuria governamentale, la Spagna è nulla, è impotente, e non figura più fra le grandi nazioni se non che per le memorie del suo antico splendore.



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1855 ROMA 28 SETTEMBRE N 113

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Li terribili fatti d’arme dell’8 settembre in Crimea conseguitò un fiero conflitto di opinioni giornalistiche sulla maggiore è minore importanza dei medesimi. Da un lato dicesi che i russi, migliorarono la loro condizione, che la ritirata da Sebastopoli ai forti settentrionali fu meramente strategica, che questi forti sono inespugnabili, che perciò gli alleati conquistarono un mucchio d’inutili rujne; dicesi dall’altro che gli occidentali ora sono it grado di chiudere i russi e costringerli ad arrendersi, che la Crimea è divenuta una provincia degli alleati, che perciò la potenza russa col pila nel suo punto più vitale. è ormai da. considerarsi siccome pienamente abbattuti. Si vaneggia dall’una e dall'altra parte. La presa di Sebastopoli è veramente da collocarsi fra i più splendidi successi del valore francese in questo secolo; la ritirata dei russi fu consigliata precipuamente dal pericolo che loro soprastava di rimanere tutti prigionieri, potendo gli alleati dalla posizione di Malakoff in breve ora distruggere il ponte che da Sebastopoli ai forti settentrionali metteva; sebbene questi sieno gagliardamente muniti e validi a resistere ad una diuturna oppugnazione, pure, in vista delle tremendo difficultà di far pervenire ai russi le Vettovaglie e i necessarii rinforzi, le truppe di Gortschakoff dovranno, secondo le più razionali probabilità, o presto o tardi, è in virtù di una capitolazione è per una felice. ritirata sgombrare dalla Crimea. Ma che per questo? Forse la Russia è abbattuta? Egli è ben vero che la Tauride e i due mari che la bagnano non potranno esser base delle sue future operazioni; ma forse mancano alla Russia altre vie per ispiegare i suoi mezzi militari? e, in caso di una vittoria, riconquistare il già perduto terreno? La guerra non è finita; essa invece. oggi comincia; e l'ombra che stendevasi dietro il colosso del settentrione è lunga e larga tuttavia com’era innanzi che la guerra cominciasse. Il 1856 giudicherà sulle forze della Russia, che un po troppo focosi articolisti già gridano anzi morta che. moribonda! Ma la Francia e l’Inghilterra che veggon le cose nel verace loro aspetto, oggi più che mai si affrettano a spedire nuove milizie, nnove artiglierie, nuove provvigioni, e con più formidabili apparecchi si dispongono alla prossima campagna. E ciò che significa? Che la Russia è un cadavere? Oh avrassi molto a fare per ’aprire una tomba capace a ricevere. un cadavere di si smisurate proporzioni!

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Avvennero notabili fallimenti a Torino, fra gli altri, quello della Casa Tourot per 1,800,000 lire nuove; un notaio scomparve da Torino lasciandovi un 300,000 lire di debiti,

La malattia del re continua tuttora. Il miglioramento, che nei passati di appariva, poco progredisce.

IMPERO AUSTRIACO

Berkholz imperiale consigliere russo di Stato ai 20 settembre arrivò a Vienna.

L’ambasciatore russo Gortschakoff sospese il. suo viaggio da Vienna a Varsavia.

IMPERO FRANCESE

Finalmente il barone Prokesch è arrivato a Parigi vuolsi che siavi andato per combinare un supremo ultimatum da pro porsi alla Russia dalla Francia e dall’Austria. E l’Inghilterra?

Il generale Canrobert recatesi nel dipartimento. del Lot è stato richiamato per dispaccio telegrafico a Parigi, dove, appena giunto, ebbe un lungo colloquio coll’imperatore.

Il prefetto di polizia Pietri ha trasmesso a tutti commissarii di polizia l'ordine di sopravvegghiare per impedire la circolazione dei Manifesti murattisti ed intercidere la riunione di conciliaboli che è da francesi è da italiani si volessero fare nel senso di quei Manifesti.

Il Governo francese apre un credito di 10 milioni destinati a lavori pubblici per far fronte al caro de' viveri.

PRUSSIA

La malattia del re di Prussia sviluppa sintomi di serio carattere.

SPAGNA

Nella Spagna i partiti si accingono ad una lotta parlamentaria; i moderati cercano di ordinarsi per sostenere la dittatura del profugo Narvaez; gli ultraprogressisti e i repubblicani dissentono dal Governo, perché l’indirizzo della interna politica non batte francamente le vie del progresso, come essi lo intendano; infine gli esparteriani si avvisano di combattere i disegni, che chiamano ambiziosi, di O'Donnell. Chi sa prevedere le conseguenza di tanta discordia? La quale però, a giudizio di molti, sarà non poco proficua. alle ulteriori operazioni dei carlisti che non intralasceranno di agire e. di allargarsi, mentre gli altri partiti si concentreranno a combattersi l’un l’altro nell’aula del Parlamento.

Il generale Macrobon sottosegretario del ministero della guerra a Madrid è partito in missione speciale per Londra, d’onde recherassi a Parigi. Credesi che abbia incarico di combinare quanto occorre per lo invio del contingente spagnuolo in Oriente.

INGHILTERRA

In varii distretti d’Inghilterra ebbero luogo multi pel forte rincarimento del pane. I più gravi accaddero nel capoluogo, della contea di Nottingham, ma furono sollecitamente sedati.

A di 11, anniversario del giorno natalizio dello czar Alessandro, i russi prigionieri di guerra che stavano a Levés fecero solennissima festa, e alla sera, mentre gli abitanti della, città, beveano in onore della vittoria degli alleati a Sebastopoli, i Russi beveano alla salute dello czar e dei suoi eserciti.

OLANDA

Il 17 ebbe luogo l’apertura degli Stati generali di Olanda. Il re disse che «mentre l'Europa arde in grandissima guerra, e molti Stati amici vi si trovano involti, l'Olanda continua a mantenere il sistema di una stretta neutralità, che scrupolosamente osservato appaga le Potenze belligeranti.

BAVIERA

Ai 15 settembre ebbe luogo la seduta di apertura delle Camere bavaresi. Nella tribuna dei Corpo diplomatico il ministro francese trovavasi accanto al ministro russo, ed entrambi si scambiarono qualche parole.

DANIMARCA

È ternato a Copenaga il generale Maza dal suo viaggio nella Jutlandia, dove recossi ad ispezionare i diversi distaccamenti di artiglieria e le opere fortificatorie dei littorale.

IMPERO RUSSO

In varie piazze di Europa si sono fatte ragguardevoli compre d'oro e d’argento per conto della Russia.

IMPERO OTTOMANO

Mentre Redcliffe ambasciatore inglese a Costantinopoli trovavasi in Crimea, seppe che Mehemet Ali era rientrato nel ministero ottomano, dei che, per mezzo di Pisani interprete dell'ambasciata, si dolse al sultano Abdul-Medjid. Il sultano rispose: «Mio caro signor Pisani, io sono padrone in casa mia: i miei ministri sono uomini a me devoluti. Dite al vostro ambasciatore che io li prendo e li mando via, in esilio, li perdono e li riprendo per esiliarli di nuovo, come e quando a me piace. Sotto questo rapporto, non ho da render conto a nessuno.» Si nota che in mezzo a questi intrighi l’ambasciatore francese conserva un'attitudine indifferente e dignitosa.

Si vocifera che già ebbero luogo parecchi dispacci relativi alla occupazione austriaca dei Principiati danubiani fra il gabinetto di Vienna e le Potenze occidentali, le quali ora non vogliono più ammettere un protettorato austriaco eventuale sui Principale medesimi.

Castagne console francese a Erzerum è morto. In quella città infierisce il colera.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Oltre i lavori per la formazione di considerevoli, campi presso Costantinopoli, parecchi intendenti francesi fanno grandi preparativi sulle rive dei. Danubio, ad alle autorità torche di Silistria già pervenne l’annunzio officiale dei non lontano arrivo colà di una divisione francese, il perché si congettura che la nuova campagna si aprirà verso il Pruth.

Circa venti battaglioni turchi trovansi accampati presso Varna. Vi è pure un reggimento di polacchi fatti prigionieri in Crimea.

Sono accumulate munizioni e vettovaglie in modo straordinario a Nicolajeff, dove 35 mila uomini lavorano a munirla di nuove fortificazioni, onde renderla tra baluardo militare di prim’ordine.

L’imperatore Alessandro in un ordine de| giorno dice ai suoi sudditi che «la difesa di Sebastopoli. prolungatasi per tanto tempo è forse senza esempio negli annali militari:, e fin dalla sua origine collocò i suoi propugnatori al grado di eroi; che in 18 mesi la guernigione di Sebastopoli disputò palmo a palmo il terreno al nimico; che peraltro vi è una impossibilità anche per gli erpi; che perciò il nimico, dopo essere stato respinto. in; su disperati assalti, giunse ad impadronirsi del bastione di Korniloff; e il generale Gortschakoff, volendo risparmiare il sangue prezioso dei suoi compagni, accise di farli passare ai forti settentrionali, lasciando al nimico assediante non altro che insanguinate ruine.»

Granwald aiutante generale dello czar è in marcia verso la Crimea con un corpo di truppe fresche. Tutto il materiale da guerra trovato dagli alleati a Sebastopoli trasportasi a Balaclava.

Si conferma la notizia (già da noi recata al Num. 109) che Pelissier avrà pure il titolo di duca di Sebastopoli.

I generali Bosquet, MacMahon e Niel sono nominati grancroce nella Légion d’onore.

Un dispaccio russo dei 17 annunzia. che gli alleati si concentravano fra Balaclava e la Cernaia.

Ai 18 Pelissier fece intraprendere una grande ricognizione sulla riva destra della Cernaia. Intanto grandi apparecchi d’imbarco si vedevano nei porti di Kamiesch e di Balaclava.

Sciamil, come dicono lettere di Trebisonda del 12, era comparso con 20 mila circassi a Kubeli, e vi si accampava. A qual fine? Non é detto.

Le truppe di Suliman bey capo dei curdi ribelli furono chiamate dal generale russo Andronikoff a concentrarsi presso Alckatzik, onde combinare simultanei movimenti contro l’esercito di Omer pascià. Secondo lettere di Costantinopoli, già parlavasi di una grande battaglia poco lunge da Kuthais e dicevasi che Murawieff avea distaccato 15 mila uomini dal corpo di operazione nell’Anatolia, e alla lor testa avviavasi per Soccorrere le truppe di Andronikoff.

AFFRICA

Le truppe ragunaticcie di Gurma oramai aumentarono in modo che quel condottiere di arabi rubelli dispone di un esercito di 20 mila uomini almeno compiutamente armati; al cui mantenimento si accumularono provvigioni sufficienti per ben sei mesi. Portate le cose a questi termini, si prevede che Tripoli fra non molto investita dai rivoluzionarii non potrà lungamente sostenere un loro assedio, senza un poderoso aumento di forze per la difesa. Della qual situazione il bey spose esatto racconto al Divano di Costantinopoli, ché adunatosi a consiglio su tale proposito ha deciso d’inviare nuove truppe a Tripoli per infrenare i progressi della sollevazione.

Le ultime notizie portano che i ribelli di Sabbagea continuavano ad insolentire nei possedimenti britannici, laonde O’Connor governatore di Gambia, le cui ferite erano in via di guarigione, mosse pratiche col governatore francese per inviare buon nerbo di truppe alleate contro la nomade armata sabbageana, che a ferro e a fuoco metteva tutto il paese stil quale si avanzava.

Anche i cafri cominciarono a risentirsi. Penetrarono nell’interno della colonia inglese dei Capo di Buona Speranza e vi assassinarono buon numero di famiglie con orribili strazi.

OCEANIA

Kamehamha IV re delle isole Sandwich fece anch’esso un piccolo colpo di Stato. Sciolse le Camere in via sommaria, e convocò i comizi elettorati per la nomina di più docili deputati al Parlamento.

AMERICA

Nella Bolivia tre candidati si disputano la successione del presidente Belzu. Sono essi i generali Cordova, Santa Cruz e il dottore Limares.

Il generale Echenique, che fu presidente del Perù è arrivato sano e salvo negli Stati Uniti. Gli succedette un Governo provvisorio presieduto da un italiano Castello, che si la chiamare Castilla per mostrare di essere di origine spagnuola.

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GIORNALISMO

Scrivesi da Parigi all’Union che «il silenzio del maresciallo Pelissier sulle battaglie dell’8 la stupire chiunque; e che del resto si ha la persuasione che il maresciallo non abbia lasciato all'oscuro il Governo sopra cose tante importanti.» Ma positive notizie recano che i rapporti di Pelissier sono arrivati e che a quest’ora si leggono nelle colonne dei Moniteur.




Perdile francesi negli assalii dell’8 settembre secondo il rapporto di Pelissier del 14





Generali




Officiali superiori

24


UCCISI

Officiali subalterni

116



Sottofficiali e soldati

1489

1634


Generali

4



Officiali superiori

20


PERITI

Officiali subalterni

224



Sottofficiali e soldati

4259

4507

CONTUSI

Generali

6

6


Officiali superiori

2


SCOMPARSI

Sottofficiali e soldati

1400

1402


Totale delle perdite


7549

Dalle quali ancora sono da prelevarsi i 1402 scomparsi, perché o caduti prigionieri o tagliati fuori del terreno dell’azione, non che i 6 contusi, ed almeno un terzo cioè 1502, che potranno sopravvivere fra i 4507 feriti, le perdite effettive sarebbero di 4639 uomini.

I giornali di Vienna recano che nelle battaglie dell'8 rimasero fuori di combattimento 19 mila russi, e che 16 loro generali restarono parte uccisi, parte feriti,

V’ha chi assevera essersi l’Austria incaricata di far nuove premure perché la Russia accetti i quattro punti delle garanzie. Ma questa notizia è, per lo meno, inesatta, sapendosi che i punti oggi non sono più quattro, ma tre, imperocché il punto più indissolubile che era; quello della riduzione della flotta russa nel Mar Nero, fu risoluto con la distruzione della flotta stessa.

Il Morning-Post, ch'è in voce di esser l'eso delle cospirazioni di Palmerston, in un articolo veramente battagliero dichiara che le Potenze occidentali non acconsentiranno alla riapertura delle trattative per la paca fino a tanto che l’ultimo soldato russo non sia discaceiato dalla Crimea. Il Morning-Chronicle ripudia tante furie, ed inclina alla pace, con la clausola però che la Russia debba dare le più estese garanzie e la più ampia soddisfazione alle Potenze occidentali. Ma il giornalismo britannico, generalmente parlando, lascia intravedere che, dopo la caduta di Sebastopoli, ogni differenza sarebbe facilmente conciliata ove la Russia si contentasse di risarcire le spese della guerra. Ed anche su questo proposito le si farebbe qualche agevolezza, come, a mo d'esempio, sarebbe quella che le Potenze occidentali abbiano a ritenere a titolo di pegno la Crimea fino al totale pagamento delle spese. E poi a chi si darebbe la Crimea? Forse alla Russia un'altra volta, che un ultra, volta in poco tempo rialzerebbe Sebastopoli e minaccerebbe di nuovo la Turchia e l’equilibrio europeo? Ci troveremmo da capo con la quistione, per la quale oggi si combatte. Ma intanto pria di discutere se la Crimea debba è non debba riconsegnarsi alla Russia, e’ sarà mestieri attendere che siane spodestata, onde non incorrere nel caso possibile di colui, che diede argomento al proverbio comunemente applicato ai troppo solleciti progettisti, de quali è detto che sogliono fare i conti senza l’oste.

L’Oesterreichische Zeitung, ora più che mai, aumenta le speranze di veder presto conchiusa la pace, perché, ora più che mai, Austria e Francia van d’accordo; e perché questo accordo si appoggia sul fatto della presa di Sebastopoli, mediante il quale la Francia ottenne non solo la libertà del Mar Nero, ma eziandio la libertà dell proprie risoluzioni.

L’Osservatore triestino osserva che «la Russia, la quale, tre mesi fa, avrebbe potuto riconquistare la pace e conservare il prestigio tanto importante della invincibilità di Sebastopoli, perde oggidì e questo e quella. Oltre a ciò, l’avvenire per la Russia si presenta sempre più triste e più minaccioso, imperocché essa ha tuttavia molto da perdere e nulla da guadagnare.» Questo giudizio d'altronde dovrebbe, a parer nostro, rimettersi a quando la guerra sarà finita; ché alcuni potrebbe sembrare a' quanto ardito oggi che la guerra è appena incominciata.

Dice il Times che ora «non trattasi più di sapere ciò che sarà di Sebastopoli, ma come l’esercito russo uscirà dalla Crimea è come potrà mantenervisi»

La Iberia in istile conciso pubblica un ben lungo conto delle battaglie perdute dai russi, e conchiude dicendo che el poder moscovita esta aniquitad (44)a. Ed anche l'Occidente grida che il terribile colosso nordico è prostrato, spezzato, frantumato! La Regeneracion però trova un po' troppo inconsiderate coteste rise sentenze, e alla Iberia e all’Occidente risponde: De nos tiempo al tiempo, y se sabra quien ha sido el vencedor y quies el cencido (45)b.

Il Journal de l'empire opina essersi fatto bene a continuare la guerra, perché la pace come fu proposta nelle conferenze di Vienna sarebbe stata precaria e poco dignitosa; d'altronde la guerra conformò di nuovo la gloria militare della Francia e l’onore della sua bandiera.

Si è fatta circolare alla Borsa di Londra la notizia (venuta, secondo il solito, da bene informata n sicurissima fonte) che Gortschakoff, propriamente esso in persona, erasi offerte di sgombrare dai forti settentrionali e di andarsene via dalla Crimea, purché Pelissier avesse acconsentito a farlo passare con armi bagagli, la qual condizione, sine qua non, fu bruscamente rifiutala. Ma la notizia parve tanto assurda che lo stesso Times si tenue in debito di dichiarare ch’e non vi aggiustava alcuna, benché menoma, credenza.

l'Advertiser la pausa un tratto co’ suoi cantici di vittoria, mercecché ha saputo esser non troppo favorevole la condizione dello esercito inglese messa a confronto con quella dello esercito francese. Indi in un querulo articolo piange sulla disgrazia degli assalitori britannici che né anche riuscirono ad espugnare il Redan, mentre gli assalitori francesi si erano già impossessali della torre di Malakoff. E la Gazzetta del popolo lamentasi che per gelosia militare i francesi vollero esser soli a prender quella torre, togliendo alle truppe piemontesi l’onore di concorrere all’assalto, sebbene già vi si erano apparecchiale.

La Gazzetta della città e de' sobborghi di Vienna scrive: Or che avverrà? Ecco la domanda che, quale incuba, pesa sulla odierna situazione. Al presente nessuno saprebbe propriamente conoscere quel che sarà per succedere, Coloro, i quali speravano che Francia e Inghilterra, ridotta la superba Sebastopoli un mucchio di fumanti ruine e satisfatto cosi l’orgoglio militare degli occidentali, avrebbero ritirato le loro squadre dal Mar Nero e i loro eserciti dallo insanguinato suolo della Tauride, che cosa dicono ora che le Potenze marittime si accingono a procedere più oltre? Si ode una voce: Ë consuetudine di guerra, il nimico debb'essere umiliato! In questo caso però si potrebbe domandare: E quali mai saranno i limiti della umiliazione? Ora non bastan più i quattro punti di garanzia, e lo dichiararono le stesse Potenze dell’Occidente. La conquista di Sebastopoli, la distruzione della flotta russa non sono più fatti decisivi, ma semplicemente un fortunato intermezzo nel giuoco della guerra. L’Europa infrattanto è inquieta e languida sotto l’opprimente afa dell'incertezza, fino a che non appaia chiaro il piano ulteriore che gli alleati intendono di seguire. Il mondo vuol conoscere ciò che debba temere, ciò che debba sperare. vuol conoscere un po’ troppo; nondimeno

«…………………... Bella! horrida bella!

«Et multo... spumantem sanguine cerno.

E rimane a libito lo apporre quel fiume (oltramontano sempre) che sia più acconcio ad accomodare la misura del verso virgiliano.

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Anche il Corriere mercantile manda un suo progetto par le ulteriori operazioni degli occidentali nella Crimea. E dice a Pelissier che «gli alleati non hanno alcun bisogno di oppugnare i forti del nord colle solite opere faticose e sanguinose; debbono quindi tendere a separare L’esercito russo da que forti, i quali isolali cadrebbero subito da per sé; quanto poi alle linee russe di Makensio e del Belbeck, debbono è superarle è girarle. Detto, fatto! Il progetto è cosi semplice. che con quelle sue separazioni e giravolte potrebbe forse imbarazzare anche il più versato nelle cose di militare strategia.

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Il Clamor publico insiste perché Bruil metta fuora i suoi piani; e las Novedades continuano a trovar sempre nuovi spropositi nei piani messi fuora da Domenech.

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Il Parlamento discorre nuovamente dell'anormale situazione della Spagna, e, dopo aver detto che O’Donnell rappresenta l’ordine ed Espartero b sconvolgimento, conchiude che nessuno dei due compie la propria missione, perché, è si ha da andare innanzi con la rivoluzione, è si ha da retrocedere, ed intanto non si va né innanzi né indietro. Una politica stazionaria è impossibile.

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La Soberania national si arrabatta con ignite concioni a fare intendere al maturo e speditamente perivenuto all'altezza de' tempi rigenerato popolo spagnuolo serace essenza della democrazia; e non sa intendere come il popolo. non intenda sillaba del suo chiarissimo linguaggio. Indi con un ben forbito articolo e dassi elegiacamente a vaticinare la prossima. morte della Spagna perché il Ministero, elaborato dopo avere formulata tanti politici ed economici problemi, non è capace a risolvere pur uno!

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Il Diario espanol non si accorge che non la che perder tempo in predicando per convertire il partito de cosi detti iberici moderati. E la Nation inveisce fieramente contro questo inflessibile partito perché riconosce come elementi della sua esistenza il più scandaloso incostituzionalismo e la forza delle bajonette!

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Scrivesi dai confini ellenici alla Gazzetta di Venezia che «l’orizzonte politico offuscasi sempre più in Grecia.» L’orizzonte greco solamente?

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Sono già terminati i lavori del Congresso internazionale statistico che fu aperto. a Parigi il 10 settembre. Ora il Journal de l’empire, dando per summa capita un cenno di questi lavori finisce vaticinando che l'unità morale sarà in futuro la legge comune del mondo. E suggerisce che siffatta unità morale debbe incominciare con l’ammissione del sistema metrico della Francia in tutti i paesi; e con l’uso nella statistica della lingua francese perché «lingua universale della politica, della diplomazia e delle sale.» Siccome il popolo rimarrebbe escluso dal partecipare a questo secondo mezzo della unità, giacché nulla o poco s’intende dal linguaggio della politica, della diplomazia e delle sale; cosi per la sua morale unificazione resta l'altro mezzo, che sarebbe il sistema metrico; per tutti i popoli dell'uni verso una sola misura!

VARIETÀ

Si annunzia una importante scoperta fatta a Babilonia dal colonnello Rawlinson. Si tratta di una grande biblioteca di terre cotte, sulle quali sono incisi parecchi trattati di astronoma, matematica, etnologia ed altri.



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1855 ROMA 2 OTTOBRE N 114

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

La mattina del 28 settembre bel palazzo apostolico del Vaticano la SANTITÀ di NOSTRO SIGNORE tenne Concistoro segreto, e propose le seguenti Chiese metropolitane: di Bologna per l'Eminentissimo cardinale Michele Viale Preta; di Siena per monsignor Ferdinando Baldazzi; di Gharcas e de la Plata per monsignor Emmanuele Angelo de Prado; di Lima per monsignor Giuseppe Emmanuele Pasquei; di Reggio in Calabria pel R. D. Mariani Ricciardi; Chiese cattedrali di Laval in Francia di nuova erezione per monsignor Alessio Casimiro Giuseppe Wicart; di Tuy per monsignor Telmo Maceira; di Ascoli nel Piceno per monsignor Carlo dei conti Belgrado; di Amelia pel R. D. Niccola Pace; di Recanati e Loreto pel R. D. Francesco Magnani; di Sutri e Nepi pel R P. Fr. Lorenzo Signani da Brighella dell’Ordine Serafico dei Minori Cappuccini; di, Nola pel R. D. Giuseppe Formisano; di Gravina e Montepeloso pel R. D. Raffaele Morisciano; di' Pescia pel 'R. D. Giovanni Antonio Bonini; di Nimee pel R. D. Claudio Enrico Plantier; di Rodez pel R(;). D: Lodovico Augusto Delalle; di Le Mans pel R. D. Gian Giacomo. Nanquette; di Faro pel R. D. Carlo Cristoforo Genuez Pereira; di Tiatira nelle parti degli infedeli pel R. D. Giuseppe Del Prete; di Danabe nelle parti suddette pel R. D. Carlo de conti Caccia-Dominioni; di Ega nelle parti medesime pel R. D; Francesco Orneta.

Ora che al primo entusiasmo per la vittoria di Sebastopoli cominciò a subentrare. un cotal po’ di calma, il partito della pace, specialmente in Inghilterra, rialza nuovamente la sua voce. Sembra quasi che le frazioni parlamentarie degli odierni tories e peelisti vogliano amalgamarsi nel desiderio d’un accomodamento. E ciò è ben naturale: ché l’Inghilterra per la massima parte raggiunse il suo scopo; il naviglio russo, che in altri tempi minacciava d’irrompere nel Mediterraneo, non è più! D'altronde i passati guerreschi successi non sono d’indole tale da persuadere l’Inghilterra ad arrischiare di più l’antica sua rinomanza. In Francia poi le cose sono altrimenti; a Parigi, soprattutto, vuolsi la conquista della intera Crimea; indi nuovi rinforzi sono a Balaclava inviati, ed altri se ne invieranno fino a che l’esercito francese di la sia portato a 200 mila combattenti (Vien. e sob.). Ora come potrebbero i peritosi politici del Tamigi pretendere che si grandi forze tornassero indietro senza avere intrapreso alcun che di nuovo che viemaggiormente satisfaccia il belligero genio nazionale, é possa in qualche modo controbilanciare gli ulteriori sagrjfizi? Dunque l’Inghilterra, ad onta del suo. riproducentesi partito della pace, è fatalmente non meno dall’alleanza che dalle esigenze del proprio onore impegnata a continuare la lotta che un tremendo misterioso velame tuttavia circonda. Ma le mancan soldati e, per concorrere con la Francia che ne soprabbonda, chiede soldati all’Universo; li chiede al Canada ed alla Unione americana, li chiede agli Albanesi, ai Bosniaci, ai Turchi di Europa a quelli di Asia e di Affrica, Ii chiede alla Italia, alla Svizzera, alla Germania. E finora quanti risposero all’appello? (Mov.) Oimè! Apparent rari nantes in gurgite vasto. E que’ pochi ancora che si troverebbero incontrano qua e colà impedimenti a riunirsi. Il caso è ben serio. Sarà egli adunque vero che l’Inghilterra farà venire le soldatesche degl'indiani suoi possedimenti? Aveaci già pensato ma, una spaventosa sollevazione scoppiata sul Gange improvvisamente, dovette abbandonare la idea di scemar le sue forze colà dove ha bisogno di spedirne altre se non vuol perdere la miniera delle sue ricchezze. L’imbarazzo è inestricabile. Il colosso britannico si accinse ad atterrare il colosso moscovita, e, mentre diessi a ferirlo di orribili colpi una subitanea pustulosa eruzione in tutto il suo corpo si manifestava; rivoluzione a Gambia, rivoluzione al Capo di Buona Speranza, rivoluzione nelle Indie, assembramenti sediziosi a Londra, aspirazioni democratiche in conflitto con l'aristocrazia, inquietudini in Irlanda, scontentezze nelle Isole Ionie, scissure nel Parlamento, incertezze nel Ministero; ed intanto il colosso moscovita appoggiato sulla incrollabile sua unirà di pensiero e di azione, in contemplando tante sciaure del suo nimico, né anche sente, o finge di non sentire, il dolore delle scalfitture, che in qualche lato un cotal po’ lo illividirono. Or, s’egli è vero quel che per alcuni si dice, cioè che la sostanza politica della quistione sia una contesa definitiva fra l’Inghilterra e la Russia, qual di questi due colossi è in miglior condizione? qual d’essi ha maggiori probabilità di non soccombere? A. noi non è lecito di fare una risposta, che appartiene unicamente al tempo e alla storia; né in si delicato argomento vogliamo intertenerci nel campo delle congetture.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Leggiamo nella Gazzetta di Milano che «Rothschild mandò a molti banchieri dell'Italia superiore avvisi telegrafici, che ingiungono di sospendere ogni invio di danaro alla capitale della Due Sicilie.» La stessa Gazzetta dice che «Gaeta la in questi giorni munita e provveduta con istraordinaria sollecitudine.»

IMPERO FRANCESE

Quantunque alcuni giornali affermino che Prokesch-Osten siasi porta(o a Parigi soltanto per vedere il palazzo della Esposizione, i meglio informati dicono che egli è incaricato di una missione confidenziale del suo Governo.

Nei crocchi diplomatici la presenza dell'austriaco barone Prokesch-Osten a Parigi la sorgere le più liete speranze. La missione di Prokesch ha prodotto sull’imperatore la impressione più favorevole tanto per lo scopo della missione medesima, quanto per la persona del barone.

Si scrive da Parigi che, in tutte le parrocchie della Francia si celebrarono solenni funerali e uffizi divisioni suffragio dei cattolici soldati francesi che perirono nelle battaglie della Crimea. In ogni chiesa affluì straordinaria moltitudine di popolo ad assistere in devoto raccoglimento alle sagre funzioni.

I militari apprestamenti della Francia accrescono i timori che debba la guerra prendere maggiore estensione. Nel campo d’Ambletusa e in altri luoghi dei dipartimenti settentrionali s'accolgono 90 mila uomini di. eccellente milizia, pronta a muovere al primo cenno; 3$ mila uomini di cavalleria si concentrano ad Uninga sulle frontiera orientali, e da varii giorni si fecero cambiamenti nei comandi della cavalleria, il che da motivo a credere ad un principio di esecuzione.

L’imperatore distribuì varie croci d’onore ai soldati feriti che trovansi nell'ospedale di Rueil.

Si parla (Gazz di Mil.) di arresti eseguiti a Lione, in seguito al malcontento cagionato dal veto dei viveri. Si sa pure che alcuni disordini scoppiarono ad Orléans, a Valenciennes e nella Charente inferiore.

La zecca di Parigi nel 1854 ha conialo monete pel valore di 531,512,850 franchi e 6 centesimi, cioè in oro 526,528,000 franchi, in argenta 2,123,887 franchi e in bronzo 2,860,863 franchi e 6 centesimi.

PRUSSIA

Ai 24 settembre il re e la regina di Prussia giunsero a Coblenza fra i plausi della popolazione. Kleist-Retzow presidente della provincia renana, il quale accompagnava l'augusta coppia reale, rovesciò dal cocchio e ’riportò non leggiêre, ma non pericolose contusioni. Si annunzia che a Saarbruken il re verrà complimentato dal principe Napoleone, che andravvi insieme a cinque generali, in nome dell’imperatore dei francesi.

BELGIO

I' bettolieri di Brusselles aumentarono di due centesimi il prezzo della birra; indi gravi tumulti; fu necessario l’intervento della Polizia onde ristabilire la quiete e i prezzi.

SPAGNA

Una banda carlista colse all'improvviso la guardia mobile di Tremp, che perciò perdette 40 uomini solamente.

PORTOGALLO

Scrivesi da Lisbona che il Portogallo darà probabilmente 8000 uomini alla lega occidentale.

DANIMARCA

L’ostinato rifiuta della Danimarca a coadiuvare le Potenze marittime nella guerra contro la Russia lascia esposto il paese a tutte le conseguenze della sua controversia con gli Stati Uniti. Una corrispondenza da New York scrive che «il primo tentativo di esigere il dazio del Sund per parte del Governo danese dopo il 12 del futuro aprile, sarà senza dubbio riguardato dal Governo della Unione tome una offesa nazionale e tale. da indurlo a giuste rappresaglie.»

IMPERO OTTOMANO

Il conte Karaczay capo dello Stato maggiore persiano, che qualche giornale credette avviato verso Pietroburgo, è invece andato a Costantinopoli col 'suo segretario Kaddaczi.

Lord Redcliffe ambasciatore inglese a Costantinopoli è irritato contro Omer pascià, che persuase il sultano a richiamare al potere Mehemet Ali. Ciò non 0stante, Redcliffe, dopo sette giorni dal suo ritorno dalla Crimea, fece una visita al sultano, ma non tenue parola del cambiamento avvenuto nel ministero.

Parlasi a Londra di un prossimo richiamo di Redcliffe dal posto di, ambasciatore inglese a Costantinopoli. Parecchi sono i nomi di coloro che le varie voci già designano come successori a quella Legazione.

Nel palazzo dell’ambasciata francese a Costantinopoli sono curati gli uffiziali francesi è malati è feriti che vengono da Sebastopoli.

Abdel-Kader ottenne dall’imperatore Napoleone il permesso di potere stabilire il suo soggiorno a Damasco.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Una squadra inglese si accinse a fare ricognizioni a Revel; e conobbe che quelle fortificazioni aveano ricevuto rinforzi. e che molte macchine infernali erano giunte a Revel da Pietroburgo.

Durante l’assenza dell’imperatore da Pietroburgo la decisione degli affari è affidata al granduca Costantino. Anche Nesselrode rimase a Pietroburgo. Lo czar fermossi un giorno a Mosca, di la recossi a Wilnaj poi a Varsavia, d’onde incaminossi alla volta di Odessa.

Vuolsi che lo czar Alessandro accompagnato dai granduchi Niccolò e Michele fin dai 23 di settembre trovavasi a Odessa, dove tenne un gran consiglio di guerra. E dalla Crimea scrivesi che a Mackenzie si prepararono le stanze onde ricevervi l’autocrate; più, che parecchie persone del seguito imperiale già vi pervennero.

(Nel prossimo numero daremo un articolo relative a. questo viaggio dell’imperatore Alessandro)

Tutte le truppe regolari trovantisi in Polonia e in Lituania ebbero l’ordine di marciare verso Odessa e Nicolajeff.

L’imperatore Alessandro, appena ricevette, la notizia della presa di Malakoff e dell’incendio di Sebastopoli. spedi a Gortschakoff l’ordine di sostenersi più che fosse possibile nei, forti settentrionali e sulle alture d’Inkerman e Mackenzie, non che di concentrarsi fra Bakchiserai e Sinferopoli.

Fu gittato sul Dnieper un nuovo ponte a catene.

La sesta divisione del secondo corpo di fanteria russa arrivò a Bakschiserai, la seconda e la quinta sono in cammino a quella volta. Bakschiserai e Simferopoli, dove si sono ammassate in maggior copia le provvigioni dei russi, sono fortemente munite.

I russi lavorano a fortificare la parte settentrionale di Sebastopoli e vi costruiscono nuove batterie. I francesi con. cavalleria e fanteria fin dal 18 settembre si avanzavano verso Batschiserai (Times). Ma (Fremd.) il comandante russo radunava frattanto molte truppe appiè dei monti appo Sinferopoli a dicevasi che avesse già occupato. il terreno a destra di Baskiseraj; tenendosi in posizione difensiva, ché con tal sistema i russi difficilmente potranno essere sbaragliati senza una serie di ben combinate operazioni.

Pelissier in data del 9 settembre pubblicava il seguente Ordine del giorno: «Soldati! Sebastopoli è caduta! La presa di Malakoff ne determinò la resa. Il nimico fece di propria mano saltare in aria le sue formidabili difese, incendiò la sua città, i suoi magazzini, i suoi militari stabilimenti, ed affondò nel porto le navi che gli rimanevano. Il baluardo della potenza russa sul Mar Nero non è più! Questi risultati sono dovuti non solo al vostro imperioso coraggio ma ben anche alla vostra indomita energia ed alla vostra perseveranza in un assedio di undici mesi! L’artiglieria di terra e di mare, il genio, la fanteria non ebbero mai a superare altri simili ostacoli, e queste tre armi non ispiegarono mai maggiore valore, maggiore scienza, risoluzione. maggiore. La presa di Sebastopoli è per voi un onore immortale. Questo esito immense ingrandisce e risolve la nostra posizione in Crimea. Soldati! l'8 settembre, in che sventolarono insieme le bandiere britannica, sarda e francese, sarà un giorno memorando! Voi avete illustrato le vostre aquile con una gloria novella, imperitura. Soldati! Voi avete ben meritato della Francia e dell’imperatore.»

Anche i piemontesi presero parte ai fatti d’arme dell’8 settembre. Secondo ripetute notizie che troviamo in parecchi giornali, i piemontesi insieme agl’inglesi assaltarono il Redan. Anzi due corrispondenze privale in data del 13 settembre da Costantinopoli assicurano (Mov.) che tremila piemontesi attaccarono il Redan e se ne resero padroni, ma disgraziatamente i russi fecero scoppiare le mine, e dei piemontesi non rimasero che 500 uomini secondo una corrispondenza, e secondo l’altra soli trecento!

Il corpo medico dell'esercito francese di Oriente ha fatto perdite considerevoli, e i superstiti sono cosi estenuati dalle fatiche e dai patimenti che quasi tutti saranno richiamati in Francia. A riempierne i posti vacanti si domandano ora 300 chirurghi e 160 farmacisti (Mov.). Si tengono esami per l’ammissione dei candidati.

I basci-bozuk perpetrano di continuo i più nefandi misfatti ai Dardanelli e nel circostante paese, che ogni giorno è contaminato da nuovi loro delitti. ultimamente una loro banda avviatasi verso il quartier generale del comandante Beatson diede fuoco alla piccola città di Maitas e la misera a ruba, mentre che le case nella maggior parte erano preda delle fiamme.

Alle varie notizie telegrafiche sulla critica posizione dei russi in Asia conseguitano altre che diconsi officiali e queste recano che i russi stavan sempre sulle strade che si estendono dai campo fortificato di Mars lungo Ardagan, Erzerum, Gumri e Toprakkalè; più ché la loro cavalleria, e specialmente i curdi, facevano scorrerie in tutti quei contorni, e Murawieff eravi ritenuto siccome un governatore della provincia.

Notizie d’Anapa (alla Gazz. di Vienn. e sobb.) portano che Sciamil è in amichevoli relazioni coi russi.

AMERICA

Il general Carro eletto presidente del Messico, vedendo di non essere a grado della rivoluzione, ha già manifestato il desiderio di dimettersi dai suo posto; Il paese è minacciato di nuove complicazioni, perché molti sono i partiti e tutti non possono contentarsi.

GIORNALISMO

Nota il Movimento che i giornali inglesi danno l'avviso «esser debito del pubblico di rassegnarsi a Sapere delle cose della Crimea soltanto quelle che il Governo crederà dovergli dire.»

Piacesi l’Armonia di riportare ciò che leggesi in un giornaletto umoristico genovese, cioè che «dopo la presa di Sebastopoli è cominciata la fabbrica dei Castelli in aria; è che più bravo è chi li fabbrica più grossi, e in questo vanno a gara i giornali dalle quattro: parti del mondo.» In altro articolo terremo proposito di questi curiosi castelli:

Il Corrispondente parigino della Gazzetta di Venezia scrive che «quattro giorni erano trascorsi senza nuovi dispacci; la cosa era intollerabile; e però che fecero gli speculatori? Non avendo dispacci, ne inventarono!» Ed in virtù di queste invenzioni «Liprandi erasi arreso con armi e bagagli, fin senza combattere; il re di Prussia era morto e seppellito, e il suo successore disponevasi a mettersi d'accordo colle Potenze occidentali per la soluzione pacifica della questione d’Oriente. Non bisogna peraltro far troppo brutto viso agli speculatori per le loro invenzioni quotidiane....» Mai no’! E senza queste quotidiane invenzioni come potrebbe il giornalismo mantennero la sua vivacità interessante?

Leggiamo nel Monitore toscano del 28 settembre, sotto forma di dispaccio telegrafico russo, la notizia che 20 mila alleati sbarcarono ad Eupatoria. La qual notizia aveva già perduto il merito della novità, imperocché noi fin dai 25 (V. Num. 112) annunziammo «in modo positivo che a Balaclava s’imbarcarono 25 mila uomini per essere trasferiti alla parte settentrionale della Crimea; ed inoltre desumo contezza che anche il generale MacMahon erasi recato ad Eupatoria, onde raggiungere l’esercito nella nuova posizione strategica da esso presa.» Ma nel dispaccio recato dai Monitore accennasi pure che «in seguito di un combattimento del giorno 23 sulla Cernaia, gli alleati occuparono le alture di Ourkousda.» Di questo combattimento d’altronde nulla dice Pelissier che avrebbe avuto interesse a parlarne perché a lui favorevole, or come ci si la sapere da Gortschakoff che avrebbe avuto interesse à preferirlo in silenzio? Forse il tutto riducesi a qualche sparo di facile fra i posti avanzati e ben cosi dovrebbe essere, mercecché vienci assicurato che per ora i russi si tengono strettamente sulla difensiva!

La Bilancia vorrebbe che i neutri nella quistione orientale facessero una lega compatta e risoluta con forze terrestri e marittime per sostenere le proprie ragioni, e cosi divenuti attivi si presentassero sul campo della contesa per costringere le parti belligeranti ad entrare nella schiera dei deponenti, giacché se la pace non si conchiude presto, quando l’Occidente, svigorita la Russia, avrà in pugno le sorti della Europa, quale guarentigie avranno i piccoli Stati, quali saranno i destini dei neutri? Secondo la Bilancia vi sarebbe la probabilità (la quale noi non crediamo) che diventassero passivi e alcuni forse anche impersonali.

Il Pays passando in rassegna le conseguenze della caduta di Sebastopoli crede che questo grande avvenimento avrà fatto rare alla politica dell’Austria un lungo, passo verso l'attuazione dell’alleanza del 2 dicembre, l'Austria titubò un tratto sulla interpretazione del terzo punto, e tal quistione ne impedì le risoluzioni estreme; ora quel punto fatale ricevette una materiale soluzione con la distruzione della flotta russa nel Mar Nero;; indi ogni divergenza di vedute è tolta di mezzo fra la Francia e la Corte di Vienna.

Il Journal de l'empire la notare che la stampa tedesca crede in generale che la politica prussiana ê se nu pre la stessa, e che nei circoli diplomatici si ha poca speranza di concessioni da parte della Russia.

La Gazzetta universale d'Augusta osservando che «la Germania pei passato rifiuto di appropriarsi il programma dell'Occidente per non trovarsi nel caso di servire, suo malgrado, agl’interessi speciali dell'Occidente stesso; aggiunge che oggi la Germania dovrebbe stabilir quel programma, quand’anche non esistesse e quando non fosse dell'Occidente, perché le Potenze occidentali non abbiano la tentazione di stabilirne un altro; cosi adoperanti la Germania, si potrebbe conseguire il vantaggio che il programma fissato dalle Potenze di Occidente non cessasse di essere il loro programma.». E la Gazzetta, a parer nostro, suggerisce un ottimo consiglio.

Le notizie della Indépendance belge recano che il re di Prussia, intesa la caduta di Sebastopoli, fu sollecito a far sapere alle Potenze occidentali ch’e’ di buon grado avrebbe assunto l’impegno di mediatore per la riapertura delle trattative di pace, e che le Potenze occidentali risposero telegraficamente di non volerne saper nulla. Altre notizie poi, che paiono più positive, dicono che il re di Prussia, per motivi di salute, non si applica a certi affari di politica esterna.

L’Armonia, girando in ischerzo i pareri dei Congresso statistico tenutosi a Parigi sul modo di ridonare la pace all'universo, scrive:

«Per risparmiare tante vite e tanti milioni basterebbe una cosa sola: basterebbe che si adottasse per parte di tutte le nazioni un sistema uniforme di pesi, misure e monete allora non solo finirebbe la guerra d'Oriente, ma si farebbe anche un primo passo verso la pace universale.»

Scrive il Wanderer che «la politica delle Potenze occidentali trovasi al Rubicone, ed oramai la conquista della Crimea è la parola d’ordine dei giorno; e solo questa grande impresa può salvare il Continente dal pericolo che gli sovrasta.» E salvarlo come da questo pericolo? Forse col far desistere la Russia dallo sperimentare ulteriormente la sorte delle armi? Sembra che no', imperocché il medesimo giornale viennese poco dopo osserva che «la freddezza dei Belgio, la poca compiacenza dalla Prussia, il contegno degli Stati settentrionali nella occasione delle vittorie degli alleati in Crimea, dimostrano che questi Gabinetti (i Gabinetti ne sanno più dei giornalisti) ritengono pur sempre che i loro segreti protettori sieno forti abbastanza da poter opporre alla vicinanza degli eserciti francesi, alla visita delle flotte alleate una quasi incomprensibile indifferenza.» E questa indifferenza certo non si vedrebbe se la Russia non fosse più in grado di continuare la lotta incominciata.

Già notammo che un abitante di Lewes fu condannato a 20 scellini di multa per insulti fatti ad un inerme uffiziale russo prigioniero. Ora poi dobbiamo notare che il Times coglie questa occasione per lodare la nobiltà di sentire e la squisita educazione degli uffiziali russi. Non sappiamo se il Times, dimenticandosi di questi elogi, troverà in seguito qualche occasione per intessere nuove filippiche sulla cosi della barbarie russa!

L’Oesterreichische Zeitung, dopo aver discorso in un lungo articolo sulla incongruità dei tentativi britannici a chiamare la rivoluzione in aiuto nella sua guerra orientale, conchiude che «oggi la caduta di Sebastopoli potrebbe far si che anco al di là della Manica appare altro vento; e che, sul mare delle passioni subentrando il riflusso, resti sull'arena taluno, che poc’anzi stava in procinto di scioglier le vele per abbandonarsi a pericolosa navigazione.» Dicesi che Palmerston ha sopra modo invogliato di sapere chi esser possa quello enimmatico taluno, che accennasi dal giornale viennese.

In una Memoria firmata da tutti i ministri ed il 16 settembre presentata alla regina Isabella per la riforma degl’impiegati e de' servitori dei palazzo reale, ai dice che il carattere dei governi costituzionali è bastato sur un principio di diffidenza tra il popolo e il più alto potere dello Stato (46)a. Premessa questa massima, il Ministero dichiara di volere ad ogni costa ristabilire l’unione, ch'è una delle prime condizioni della fiducia pubblica. Indi esorta la regina ad accettare questo principio di diritto costituzionale (cioè il principio della diffidenza tra il popolo e il più alto potere dello Stato) e cosi la Corona ritornerà un potere patriarcale senza che riuniti funeste possono esistere tra il paese e gli alti funzionarii della Casa reale. Sarà pur bello e logico questo discorso; ma noi, senza vergognarci della pusillità del nostro intendimento, non sappiamo persuaderai come dal costituzionale principio della diffidenza fra il popolo e il sovrano debba emergere è volersi la fiducia e la unione fra essi, e come questa unione e questa fiducia possano essere gli elementi del governo costituzionale, che, secondo la massima suso motivata, si fonda sulla reciproca diffidenza fra il sovrano ed il popolo.

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I cappellani dell'esercito piemontese in Crimea ottennero dal generale Lamarmora il permesso di fabbricare una cappella sul campo, la quale con magnifica pompa fu benedetta il di 8 settembre e dedicala alla Immacolata Vergine MARIA. Incisa in una grande pietra fuvvi collocala questa iscrizione:

O. O. M.

B. MARIAE IMMACULATAE

SS. MAURITIO ET MARTINO

SARDINIAE LEGIONES

VI. 10. SEPT. DICABANT


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1855 ROMA 4 OTTOBRE N 115

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Annunziamo con dolore che il celebre professor D. Pietro Mafranga scrittore in lingua greca nella Biblioteca Vaticana ieri cessò di vivere in propria casa per colpo apopletico.

Nel di 24 di settembre il Liceo di S. Apollinare nuovamente era in festa quasi accademica. Vi si rimise, perché impedita dalla pioggia al suo giorno e al suo luogo, la festa cosi detta dei memoriali è del giardino, e la premiazione ai giovani che questo frequentano per sollazzarvisi onestamente sotto la protezione di S. Luigi Gonzaga. Quella musica del nostro Cartoni scritta all’uopo sulle parole del Borghi eseguita cui scelte voci, od orchestra, per quantunque riudita in molti anni, sembra sempre ancor nuova: tanto dice a chi possiede bel cuore! Con tale atto si costumò sempre di chiùdere la sorte di tutte le altre pratiche istituite da ben due secoli a rinnuovare per quasi cinque mesi dell’anno la memoria del Santo dei giovani. Il discorso, lettovi dal professore di eloquenza nel Collegio Urbano di Propaganda Fide, richiamò l’attenzione sulla importanza che simili cose pur banno col bisogno di crescere una generazione migliore: che a ciò deve mirare il culto di S. Luigi, e tutto che lo mantiene. Assistevano, oltre l’e.mo cardinale Vicario, sotto la cui autorità è posto il Liceo, illustri prelati, e assai colli invitati di chiesa, di chiostro e di secolo, non che i due pontifici seminarii che quivi hanno sede il Romano e il Pio e molta gioventù di quelle scuole e di altre. E per fermo non vi ha più comune interesse che quanto riguarda la pietà del pubblico insegnamento.

(Art. cum.)

Mentre in tutte le provincie dell’impero russo con entusiastica fervenza si accelera un’altra leva di 23 reclute in ogni 1000 abitanti, e perciò la chiamata sollo le armi di un milione e cinquecentomila nuovi soldati almeno, i quali ne’ prossimi mesi dell’inverno potranno agevolmente. essere addestrati ad un più regolare servizio, onde trovarsi pronti ad entrare in campagna nella futura primavera per continuare una guerra che l’onore nazionale vuol sia vigorosamente proseguita; Io czar Alessandro, accompagnato da due granduchi suoi fratelli, recasi a visitare le parti meridionali dello Impero e ad attendarsi in mezzo alle sue sempre imperterrite milizie. La presenza dell’autocrate nel teatro della guerra è di altissima significanza nelle presenti congiunture; da un lato è argomento che a Pietroburgo si hanno le più risolute belligere intenzioni; dall’altro che lo czar ora mettesi veramente di proposito a spiegar le sue forze per giugnere allo scopo de' paterni misteriosi disegni. E quantunque la Gazzetta di Milano non esiti affermare che «la Russia è oggimai rinvertita di un mezzo secolo, e, se niente più larda ad invocare la pace, gli inespugnabili suoi ripari, le galleggianti sue cittadelle del Baltico sortiranno il medesimo evento degli uni e delle altre in riva all’Eussino» pure cosi ardita sentenza potrebbe nello sviluppo de' fatti. riceve. e qualche non lieve modificazione. che quanto alle cose del Baltico si sa che la flotta russa è tuttavia integra, perché finora tennesi chiusa negli inaccessibili suoi ricoveri, e si sa pure che nuovi e grandi bastimenti da guerra si costruiscono senza posa per aumentarla; indi si giudicherà della sua importanza quando uscendo nell’aperto mare capitanata dal supremo ammiraglio Costantino muoverà incontro alle flotte occidentali, è mostrerassi apparecchiata a sostenerne l’urto vigoroso. Quanto poi al procedimento delle operazioni dalla parte meridionale ed asiatica, forse la perdita della Crimea (qualora avvenisse) non sarebbe d’incomodo alle operazioni medesime; perocché la Crimea non impedisce che gli eserciti russi possano avanzarsi nella Bessarabia e riversarsi al di qua del Danubio e dei Balcani; né impedisce che Murawieff possa ricevere in Asia gli opportuni rinforzi per inoltrarsi nell’anatolico paese, tanto più oggi che Sciamil depose le antiche sue ire e i circassi non si attentano più a molestarsi la preponderanza moscovita inchinevole a far loro vantaggiose concessioni. In tale stato di cose, a colpo d’occhio si vede che la guerra deve ancora incominciare; e, incominciata che sia, quali le conseguenze? Spariranno anzi tutto le neutralità, che fui qui si mantennero o peritose o indifferenti, perche i russi stavausi al di là del Danubio; e queste neutralità trasformale in qual senso si decideranno? Alcune si decideranno forse per l'Occidente, alcune forse per la Russia; ché improbabile, è almeno assai remoto, sembra il caso che alcuna di esse voglia intervenire in guerra per conto tutto suo proprio. E allora sarà spiegata la prima parte del grande enigma; la seconda deve risolversi dall’esito definitivo. Cosi appresentasi l’avvenire.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Si porge notizia positiva che re Vittorio Emmanuele, per tutto il tempo della sua convalescenza, ha delegato il principe di Savoia-Carignano alla spedizione degli affari correnti del reame.

PRUSSIA

Ai 26 settembre il re di Virtemberg giunse a Coblen

za e fu subito ricevuto dal re e dal principe di Prussia. Ai 27 vi arrivò il principe reggente di Baden.

Proveniente da Varsavia è giunto a Berlino l’imperiale tenente-generale e senatore russo Kurnalowski.

IMPERO FRANCESE

La mattina del 25 settembre il duca regnante di Sassonia-Coburgo-Gotha arrivò a Parigi. L’imperatore Napoleone alle ore 3 pomeridiane andò a far gli visita al palazzo del principe di Chimay; il duca alla dimane restituì la visita all'imperatore nel palazzo di Saint-Cloud.

Il Consiglio municipale di Colmar votò un indirizzo di congratulazione ed una spada di cuore tante al maresciallo Pelissier, quanto all'ammiraglio Bruat.

A Lyon si è formata una Commissione allo scopo di offerire un dono al maresciallo Pelissier. Si dice che il dono consisterà in un oriuolo.

Il duca di Montmart ha fatto il progetto d’innalzare una colonna sulla montagna di Belvedere non lungi da Saint-Arnaud, per eternare la memoria della spedizione francese in Oriente.

Ai 15 ottobre sarà tolto il campo di Saint-Omer.

SPAGNA

Scrivesi da Barcellona che Borges fece un altro audacissimo colpo di mano. Ei presso Villanuova colse all'improvviso e mise in rotta un distaccamento di truppe del governo comandate da un luogotenente colonnello, che restà prigioniero con tutti gli uffiziali e con quasi tutti i soldati. Sei uffiziali vennero rilasciati in libertà dai carlisti. Nel fatto narrato si ebbero soltanto cinque morti, compresi quelli dell'una e dell'altra parte; molti però i feriti.

DANIMARCA

Nelle circostanze, in cui versa la Danimarca, non sarà fuor di proposito dare un cenno dei diversi partiti che sono in quel paese. V'è il partito dell'Eyder che nel suo seno annovera molti membri eminenti per sapere e per posizione sociale; esso vorrebbe che la Danimarca si distaccasse dai ducati di Holstein e di Lanenburgo perché appartengono alla Confederazione germanica. V'è il partito degli Amici dei contadini, esso ha in mira di conseguire la conversione dei fitti ereditarii in possidenze libere; questo partito è il più numeroso. V'è il partito assolutista, che ripudia ogni sistema statutario. Vi sono tre partiti tedeschi, che agiscono nell’interesso speciale ed esclusivo uno dell’Holstein, uno del Lanenburgo, uno dello Schleswig. Il settimo ch’è il partito scandinavo chiede la unione sopra una sola testa delle Ire corone di Danimarca, Svezia e Norvegia; il rinnuovamento cioè della unione di Calmar come fu stabilita nel 1397 dalla regina Margherita figlia di Valdemaro.

IMPERO RUSSO

Ai 13 settembre furono riaperti a Pietroburgo i teatri. In quello del Circo si diede una grande produzione intitolata: La vita per lo czar.

EGITTO

L’improvviso ritorno del viceré d'Egitto ad Alessandria da Malta, ov’era approdato, addirizzandosi alla volta di Parigi, non deve attribuirsi a repentino assalto di malattia, come annunziò il telegrafo, ma bensì ad urgentissimo avviso mandato al viceré dal magistrato cui aveva egli affidato la somma delle cose. La sua lontananza pote va esser motivo di gravi pericoli; imperocché i capi del fanatico partito antico congiuravano di mettere in seggio un nipote di Abbàs pascià, e temevasi lo scoppio di una rivolta. Indi il precipitato ritorno di Said pascià ad Alessandria.

NOTIZIE DELLA GUERRA

In Inghilterra già si preparano altre 200 scialuppe

cannoniere da mandarsi nel Baltico alla ventura primavera.

Quantunque siasi affermato che il granduca Costantino era rimasto a Pietroburgo per la direzione de(gli affari nell'assenza dell'imperatore, un dispaccio da i Odessa annunzia che lo stesso granduca ai 20 settembre era giunto a Nicolajeff, e che sarebbesi portato ad Odessa insieme all’imperatore.

Tutte le vie che dall'interno della Tauride mettono a Perekop sono ingombre di trasporti che spogliano quel paese d’ogni valore, nella supposizione che debbi essere abbandonato in potere degli alleati (Gaz. di Mil.). Ciò non ostante i russi mirano a difendere i forti settentrionali Suo al momento in cui sieno compile tutte le disposizioni necessarie per la loro ritirata; dopo di che faranno egualmente saltare in aria essi forti (Gazz. d’Aug.). M probabilmente l'andata dcl czar celle parti meridionali dell’Impero potrebbe suggerire nuovi divisamenti e dar luogo a inopinate circostanze.

È morto il barone Alessandro Mayendorf capitano dello stato maggiore russo. Fu colpito da una palla mentre passava il poule in ritirata dopo la battaglia dell'8 settembre.

Scrivesi da Costantinopoli (all’Oss. triest.) che nell’evacuare la parte meridionale di Sebastopoli, non es, sendo il ponte e i tre vapori rimasti sufficienti a tante truppe, intere compagnie russe si gittarono a nuoto. Molti perirono fra via. Ai 10 si vedevano galleggiare sull'acqua i cadaveri.

Lo stato di salute di Bosquet migliora, quello di Trochu e Bourbaki non ispira timori; Mortmar è tornato a Costantinopoli, onde meglio ristabilirai.

A principio si disse che le ruine di Sebastopoli avrebbero potuto con facili riparazioni servire nel prossimo inverno di quartiere a tutti gli eserciti confederali in Crimea, Ma questa supposizione è contraddetta da un decreto di Pelissier, che condanna Sebastopoli ad essere onninamente smantellata. Indi è voce, che va prendendo sempre maggiore consistenza, che Pelissier, lasciate forze sufficienti in Crimea per conservare le posizioni acquistate, manderà le rimanenti truppe a svernare sul Bosforo. E questa decisione si attribuisce alla difficoltà di provvedere regolarmente i viveri a un grosso esercito nella penisola, quando l’Eussino, al sopraggiungere dell’inverno, si la tempestoso ed avverso alla navigazione. Tuttavolta sembra improbabile che si possano trasportare a Costantinopoli tutti gl’infermi che di presente sono nelle ambulanze è abbandonarli senza una scorta conveniente, Soltanto i francesi nel primo decendio di settembre aveano 10,520 ammalati; ed il giorno 8 furono impartite le prime cure a 4472 feriti francesi e a 554 feriti russi.

Sebastopoli ha guernigione francese; due reggimenti alloggiano dalla parte della Quarantena; le batterie quivi stabilità rispondono al forte Costantino.

Il generale francese Bazin nominato governatore di Sebastopoli ne conserva tuttavia il titolo, sebbene siasi ordinata la totale distruzione della città. Il colonnello Vindam poi assunse l’esercizio delle funzioni di comandante inglese della Karabelnaia sobborgo di Sebastopoli.

Dicesi che il generale Bosquet riceverà il litote di duca d’Inkermann.

Parlavasi ultimamente a Costantinopoli che le squadre alleate disponevansi ad una seconda spedizione contro Odessa e a distruggere i cantieri di Nikolajeff.

L’ambasciatore inglese Redcliffe a Costantinopoli doveva recarsi di nuovo in Crimea con dispacci speditigli da Londra. La sua partenza era fissata pel 22 settembre.

Ai 30 settembre trovavansi 9 bastimenti inglesi nel porto di Genova per imbarcare nuove truppe sarde che andranno in Oriente.

Secondo alcuni giornali, il nuove contingente piemontese destinato per la Crimea è di 5000 uomini.

Altre notizie portano che i russi lunge dall’essere stati respinti da Kars, sempre tenevano strettamente bloccata quella piazza. I russi che se ne allontanarono, furono corpi distaccati per accampare le posizioni opportune a fare resistenza all'avanzamento di Omer pascià, che aspettavasi a Trebisonda.

Omer pascià giunto l'8 settembre a Trebisonda si avviò subito per Batum.

Il sultano promosse Vivian al grado di maresciallo, il brigadier generale Mitchel e tutti gli altri brigadieri generali al grado di generali di divisione, e i maggiori al grado di colonnello.

Le notizie della Crimea posteriori alla presa di Sebastopoli non mancano di avere un qualche interesse, ma non sono officiali. Pur ci limiteremo a riportarle per ordine cronologico, lasciando ai giornali, da cui le abbiamo desunte, la responsabilità quanto alla esattezza istorica.

13 settembre. Il corpo sardo ed il corpo turco, non che due divisioni di fanteria francese e la divisione Mellinet terminarono le fortificazioni del campo alla sponda sinistra della Cernaia.

Gortschakoff interpellò Pelissier, se, ritirandosi i russi, ei s’incaricava di 15 mila loro ammalati; e Pelissier aderì a condizione che rimanessero i medici e gl’infermieri, e lo truppe ritraentisi nulla avessero distrutto.

I russi in piena ritirata verso Perekop.

Si. conferma che i russi da Batschiserai e Sinferopoli si ritiravano verso Perekop.

15. Il maresciallo Pelissier fece muovere 60 mila uomini verso il nord per circuire il nimico ed accerchiare i forti settentrionali, mentre le squadre alleate si preparavano ad appostarsi davanti al forte Costantino per operare simultaneamente.

Gli alleati si concentravano fra la Cernaia e Balaclava.

Un dispaccio afferma che gli alitai nulla intrapresero contro la parte settentrionale, ma si concentravano fra Balaclava e la Cernaia.

Pelissier fece intraprendere una grande ricognizione sulla riva destra della Cernaia.

I russi fortificano la parte settentrionale e costruiscono nuove batterie francesi si avanzano con cavalleria e fanteria verso Batschiserai,

Le batterie collocate sulla strada di Wortuzoff e sul forte Niccolò cominciarono il bombardamento contro i forti settentrionali.

Una divisione alleata riusci a collocarsi innanzi ai forti settentrionali.

22. Sbarcarono £5 mila alleati ad Eupatoria col generale MacMahon. I russi restarono chiusi da tutte le parti.

23. Un dispaccio che dicesi di Gortschakoff, annunziò che in seguito di un combattimento gli alleati occuparono lo alture di Ourkousda. (!)

23. Lettere dalla Crimea dicono che le posizioni degli eserciti belligeranti erano come nei giorni pre; cedenti.

25. Si presero le disposizioni per un nuovo attacco da farsi da 95 mila alleati sotto il comando di: Pelissier; mentre Simpson rimaneva sulla Cernaia con le riserve per coprire Balaclava, Kamiesch e Sebastopoli, e per osservare i movimenti de' russi presso Inkermann.

25. Un dispaccio attribuito a Gortschakoff dico che 33 mila alleati s’impossessarono di alcuni villaggi ed in sulla sera marciavano verso il fianco sinistre dei russi.

29. Fu incominciato il bombardamento dei forti settentrionali. L’armata de russi è in piena ritirata. Le flotte alleate partirono con truppe da sbarco, senza sapersi in qual punto erano destinate ad operare.

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GIORNALISMO

Racconta un corrispondente viennese al Constitutionnel che nelle Conferenze di Vienna il principe Gortschakoff ripeteva continuamente che lo czar trovavasi nella impossibilità di transigere con la dignità della sua corona. La qual cantilena fece finalmente montare in collera Drouyn de Lhuys, che perciò non potè ritenersi dal dire a Gortschakoff: «Credereste voi forse che l’imperatore Napoleone III possa transigere con l'onor militare della sua nazione? Voi ci provocaste, voi dovete subirne le conseguenze.»

Scrive il Morning Post: «La distruzione, o piuttosto il suicidio di tutta la flotta dello czar nel Mar Nero, vibrò un colpo terribile alla minacciosa preponderanza navale della Russia..... Alessandro II ora può nella solitudine del suo gabinetto deplorare la perdita di quella orgogliosa flotta, ch’era destinata a trasportare vittoriosamente un’armata alle acque del Corno d'oro.» Ma, sia detto con buona pace del Morning, se lo czar avesse voluto mandare la sua flotta alle acque del Corno d’oro, chi glielo avrebbe impedito nella primavera ed anche nella estate del 1853?

«Oggi è (cosi scrive il Nord) che in tutta quanta la Russia scoppia la guerra: la guerra del 1812 col suo entusiasmo e con le sue inspirazioni monarchiche; la guerra di! 1812 con un grand’uomo di meno per nimico, e con di più I Inghilterra che la della devastazione dei privali un elemento di propaganda rivoluzionaria. In cotesto moto universale, la Russia non ha d'uopo di mendicare l'assistenza di braccia mercenarie siccome la Gran Bretagna; ché tutti i russi si alzano alla voce dello czar, dovunque se ne presentano in numero maggiore di quello che se ne domanda, e la Russia accoglie tanto patriottismo come una cosa si naturale che dimentica peruno di gloriarsene agli occhi del mondo.» Ma se la Russia non se ne gloria, ben pensa Cretineau-Joly con la più immaginosa eloquenza a compensa re il silenzio della Russia.

Si adira il Morning Post contro quei molti periodici dell’Europa centrale, che riguardano la presa di Sebastopoli con una certa affettazione di indifferenza, ingegnandosi perfino a dimostrare che pei russi sia stata anzi un vantaggio che una sconfitta. Stiamo a vedere che il giornalismo inglese a poco a poco pretenderà che tutte le opinioni debbano uniformarsi a quelle dei liberi articolisti di Londra.

Il Morning Herald non è troppo contento dello stato delle cose in Crimea, imperocché prevede che per quest’anno non possa più eseguirsi alcuna importante operazione militare, e che sia necessario agli alleati di passare tutto il prossimo inverno sullo spianato di Sebastopoli, onde fare i preparativi per entrare in campagne alla primavera del terzo anno della guerra.

Nell’opera di Danby Seymour intitolata: La Russia nel Mar Nero e nel Mare d'Azoff si legge quanto appresso:. «La parte settentrionale di Sebastopoli è più alta della meridionale e per conseguenza il forte ottagono del nord, cioè Sieverna, domina l’intera città, la baia e i docks. Come punto principale tanto per l'attacco quanto per la difesa della città, questo forte fu straordinariamente munito negli ultimi anni. Un attacco contro questo forte non può essere intrapreso che dalla parte di terra, dacché, signoreggiando esso la superficie delle acque, non terne il fuoco dei legni da guerra; e le ripe scoscese si della baia come dell’aperto mare rendono sommamente difficile uno sbarco. E questo forte settentrionale, al dire di Howard Douglas, è la vera chiave di Sebastopoli.» Indi per conquistare i forti del nord, secondo l’opinione del citato scrittore, sarebbe necessario un secondo assedio.

La caduta di Sebastopoli suggerisce al Journal de l’empire una letana d'interrogazioni, che sono: «Quale influenza avrà questo grande avvenimento nell’attitudine della Russia? Quali risoluzioni inspirerà esso alle Potenze occidentali? Quale impulso può esso imprimere alla politica degli Stati germanici? Sarà esso acconcio a stringer di più lo già strette alleanze? E ne farà sorger di nuove? In una parola, dalle fumanti ruine di Sebastopoli ha da uscire la pace o una guerra più ostinata e più estesa? Ma tutte queste domande sono lasciate senza alcuna risposta; e l’articolista termina vaticinando che «comunque sia, le Potenze occidentali, o sole o con nuovi alleati, continueranno l’opera dello incivilimento, fino a che questa sia compiuta, e non deporranno le armi se non quando l’avvenire dell'Europa, di cui elleno sono le propugnatrici, non correrà più alcun pericolo.»

La Gazzetta di Venezia dice che «la quistione orientale, dopo l'annientamento della flotta russa del Mar Nero, è entrata in una fase, che offre alla diplomazia campo favorevole e libero, ed occasione di riassumerla e tentare di scioglierla.» E ciò perché, secondo le vedute della Gazzetta «i vantaggi della reciproca posizione dello Potenze belligeranti ora quasi si equilibrano da ambe le parti.» Questa opinione però a noi sembra contraria a quella di tanti altri giornali, che già vedono sepolta la potenza della Russia sotto le ruine di Sebastopoli.

Spera il Chronicle, anzi n'è quasi convinto, che l'Inghilterra e la Francia desteranno le meraviglie del mondo con la loro moderazione dopo le riportate vittorie.

Il Daily-News opina che la pace non può conchiudersi né anche con la più potente mediazione.

Il Constitutionnel è persuaso che l’Inghilterra e la Francia non accetterebbero proposizioni di pace sebbene lor venissero fatte direttamente dalla Russia. E il Nord è persuaso che la Russia non ha mai pensato, né pensa a far direttamente simili proposizioni.

La Gazzetta d’Augusta afferma di veder chiaramente che la diplomazia non riuscirà mai a comporre l’attuale quistione, ma che la pace sarà conchiusa soltanto quando una delle Potenze belligeranti sarà totalmente esausta di uomini e di danaro. Molte sono le Potenze che stanno in guerra; finora vi si trovano Russia, Turchia, Francia, Inghilterra e Piemonte. Or quale sarà la Potenza, cui allude la Gazzetta?

Ridotti a tre i punti delle garanzie che furono discussi nelle Conferenze in Vienna, perché uno ebbe la materiale risoluzione mediante la distinzione della flotta russa nel Mar Nero, l’Economist ne propone nientemeno che altri cinque, se vuolsi dalle Potenze occidentali conchiudere una pace onorevole. E questi nuovi cinque punti sarebbero, primo il perpetuo distaccamento della Crimea dall'Impero russo; secondo il riconoscimento della indipendenza dei circassi; terzo lo sgombro dei russi dalla Georgia; quarto il ritiro dei russi dalle foci del Danubio; quinto la rinunzia solenne della Russia a qualunque pretesa di protettorato sui Principati danubiani sia separato, sia collettivo. Ma l’accettazione di questi punti costituirebbe essa pace onorevole per la Russia? A Pietroburgo dicesi che no; dunque si hanno a ritenere come non si fossero proposti.

La Nacion sostiene che il partito moderato spagnuoli è morto, e la Iberia che questo partito è vivo e forte, anzi lo scongiura a non ricevere in sua schiera il generale Narvaez. Finalmente il Leon espanol pubblica un nuovo programma per esso partito moderato, invitandolo a smettere ogni scrupolo della sua moderazione, se vuol essere rispettato dadovvero.

In un secondo articolo sulla riforma del palazzo reale il Faro nacional pubblica queste altre osservazioni: «Se in qualunque paese il principio della diffidenza nelle instituzioni e fra i poteri sociali dee ripudiarsi come una invenzione funesta, come una idea machiavellica e disorganizzatrice, in Ispagna dee viemaggiormente condannarsi, perché ripugna ai nobili sentimenti della nazione, e perché contraddice alle sue istoriche tradizioni, che ricordano una ben lunga serie di principi illustri, i quali innalzarono il nome della patria di Pelagio, d'Isabella e di Ferdinando il santo al più sublime grado di splendore e di gloria. Il Leon espanol sul medesimo proposito scrive che il vero scopo di questa innovazione è di stabilire una vigilanza ministeriale nella regia casa e chiude l’articolo con queste parole: Opera degna di coloro che tant'odio professano a tutto ciò che limita la libertà umana!» E la Espana aggiugne: «Non v’ha più dubbio: la permanente interposizione del Ministero e dei suoi partigiani fra il sovrano e i sudditi, toglie il prestigio della monarchia, uccide la pubblica opinione; è la schiavitù al di sopra e la schiavitù al di sotto; è il dominio della forza sulle instituzioni e su tutti i vitali interessi del paese.»

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1855 ROMA 6 OTTOBRE N 116

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Le operazioni delle flotte alleate nel Baltico sembrano finite per questo secondo anno della guerra. Due anni di osservazioni ai granitici baluardi russi nel golfo finnico, e di esplorazione in quelle acque insidiose, forse furono sufficienti a che nel terzo si passa vantaggiosamente intraprendere una campagna, che non si limiti a cattura di barche e peschereccie o di bastimenti mercantili, né alla distruzione di abbandonati o poveri villaggi, ma che si allarghi a gesta proporzionate alla forza e all’ingegno delle Potenze che sono in conflitto. E che ciò debba veramente intervenire si argomenta pure dalle pratiche mosse dai due Gabinetti occidentali presso il Governo danese perché lasci sverdire nel porto di Kiel una divisione delle loro flotte; e presso il Governo svevo perché la squadra posta sotto gli ordini del commodoro Watson passi la fredda stagione nel meridionale porto dl Landskrona; onde il naviglio confederato trovisi pronto ad entrare nel Baltico appena sia sciolto de' ghiacci quel mare settentrionale. E ben s'aspetta la Russia ché alla primavera del 1855 la Francia e l'Inghilterra vogliano fare alcun che di più di quello che si fece finora; è perciò che costruisce nuovi bastimenti per aumentare le sue squadre, che alla occorrenza usciranno da Cronstadt e da Sweaborg. Si bu poi notizia quasi positiva che verso la meta del prossimo aprile una flotta americana verrassene in Europa per terminare i piati che gli Stati Uniti hanno con la Danimarca sul pedaggio dei Sund. In tal circostanza è probabile ché i vascelli degli antipodi si avanzeranno anche più in là dell’isola di Gotlandia, almeno per essere spettatori dei combattimenti navali fra la Russia, la Francia e l'Inghilterra. Secondo alcuni, è probabile ancora che gli Stati Uniti dieno instruzioni al proprio ammiraglio di soccorrere, ove siane bisogno, l’amica Russia.

Degli affari de' la Crimea giungono i rapporti occidentali sulla presa di Malakoff e della città di Sebastopoli; ma non si hanno ancora tutti quelli che debbono venire dalla parte dei russi. E senza questi ultimi non istimiamo opportuno di elaborare un istorico racconto di quei grandi avvenimenti. Ciò che v’ha di positivo nell’andamento della guerra dopo il 10 settembre si è che la guernigione di Eupatoria fu rafforzata, che i russi si fortificavano nelle loro posizioni e che gli alleati si acconciavano a nuove operazioni militari.

Secondo le officiali notizie russe, Murawieff in Asia progredisce sempre, sebbene in limitate proporzioni; Kars ed Erzerum sono in condizioni tristissime anche a quanto dicono le corrispondenze di Costantinopoli. Si parlò dl qualche piccolo vantaggio riportato dalle armi ottomane, ma di questo pure si è indarno aspettata la positiva conferma. È già un mese da ché le truppe di Omer pascià sbarcarono in Asia; ma finora non si sa che cosa abbiano fatto; non si sa se Kars ed Erzerum abbiano ricevuto gl’invocati soccorsi. E ciò, a parer nostro, significa ché le milizie di Murawieff sono disposte in modo da rendere assai malagevole a raggiungersi lo scopo della nuova nimica spedizione.

L’andata dell’austriaco barone Prokesch-Osten a Parigi è subbietto di varie conghietture. Ma è da sapersi ché il gabinetto' viennese ' pensa di mandare suo internunzio a Costantinopoli Prokesch; indi si arguisce che questi voglia porsi in comunicazione diretta col Governo francese prima di assumere officialmente possesso della nuova sua carica. Prokesch si distinse finora appo la Dieta germanica, di cui fu presidente, per opinioni non guari favorevoli alla Russia; il perché la sua nomini d’internunzio cesareo a Costantinopoli potrebbe avere un singolare significato.

La regina d’Inghilterra e il re di Portogallo già furono ospiti dell’Imperator Napoleone. Il duca regnante di Sassonia Coburgo Gotha giunse a Parigi il 25 settembre; il duca e la duchessa di Brabante vi arriveranno fra pochi giorni; il re di Sardegna vi è aspettato per la fine dei mese, se glielo permetterà la sua malferma salute; anche il viceré di Egitto, a quanto dicesi, dopo aver meglio assestati alcuni affari interni dei suo paese, farà una visita a Parigi. Insomma la code delle Tuilleries in si breve spazio di tempo non vide mai altre volte accorrere tanti regali splendori ad onorarla.

Quest’anno i Consigli generali dei Dipartimenti rivelarono come sempre più vada rassodandosi e dilatandosi in Francia la politica dei Governo imperiale. Tutti si associarono, tutti applaudirono alle idee dell'imperatore, si riguardò alle cose della guerra, si riguardò all’interno sistema del paese. Mi la loro adesione In altri argomenti non è meno significante. Il Governo die’ suggerimenti di sovvenire ai bisogni delle classi operaie, e dappertutto si votarono grandi pubblici lavori, sussidii straordinarii, instituti di beneficenza, onde la crisi delle sussistenze si risolva nella più pacifica maniera.

Una grande metamorfosi d’idee e di politico andamento si va manifestando in Inghilterra. Osservasi una piena dissoluzione nei vecchi partiti wighs e tories, i quali, dalla dinastica rivoluzione dei 1688, si succedettero alternativamente al potere, soppiantandosi a vicenda. I tories rinnegarono il proprio nome, divennero conservatori e si schierarono sotto le bandiere di Peul e d'Israeli; i wighs si fecero riformisti e quasi radicali. Chi poi volesse consultare la storia degli ultimi quattro Ministeri troverebbe che la passione del comando persuase sovente a ripudiare le proprie opinioni individuali; ché vi si veggono uomini amici la vigilia, nemici la dimane. Russell discaccia Palmerston dal Gabinetto nel 1851 per la opposizione da quest’ultimo professata verso la Russia, e per le sue simpatie verso Luigi Napoleone; e poco appresso il medesimo Russell stringe alleanza con l’eletto del 2 dicembre. Aberdeen, uno degli autori dai trattati del 1815, l’amico di Niccolò I e della Santa Alleanza, l’avversario personale di Palmerston e di Russell promuove con esso loro nel 1853 l'alleanza napoleonica. Quel Ministero di fusione è quindi rovesciato dal biasimo universale, e Palmerston, benché colpito da quel biasimo, nel febbraio del 1855 risorge primo ministro e la ora l’ultima comparsa e l’ultima sua prova. Russell, che aveasi in conto di grande ingegno, precipita di Ministero in ambasciata per poi precipitare nel nulla, e già dicesi che riuscirà dal nulla per ritornare al potere in qualità di ministro dell'interno in sostituzione a sir Giorgio Grey, che sarà eletto presidente della Camera dei Comuni. Né basta. Russell sarà creato Pari e alla Camera dei lordi si farà campiono della parte ministeriale. Tali le ultime notizie di Londra. Che diremo poi del giornalismo? Il Times l’avversario di Palmerston, l’autore della sua caduta nel 1851, oggi ne la la più adulatrice apologia. Il Morning Chronicle, dopo essere stato lungamente l’organo dei peelisti, e dopo aver consiglialo ardentemente la guerra, oggi è il predicatore della pace. Gli altri giornali non parlano più del magnanimo disinteresse che mosse gli alleati a soccorrere la Turchia, ma tutti avvisano al modo di far pagare alla Russia le speso della guerra; e gl’inglesi, che meno degli altri si adoperarono a favorire la conquista della Crimea, vorrebbero disporne a loro talento. In tanta confusione le antiche tradizioni nel Regno Unito van cancellandosi; i partiti si disciolgono; l’Inghilterra snervata dalle abitudini mercantili, governata da una oligarchia di privilegiati, sembra aver perduto i suoi forti costumi e le alte inspirazioni dei suoi padri; i suoi personaggi politici, coloro che dianzi pretendevano di padroneggiare il mondo, si logorano, quasi moneta da gran tempo in corso, e spariscono; gli errori dei ministri valsero a distruggere il prestigio della loro potenza; l’opinione del pubblico ondeggia; direbbesi quasi che l’Inghilterra smarri la nozione del diritto; s’agita, come infermo, cercando ad ogni tratto novella postura; prova, rigetta e riprende i capi del potere: s arrabatta nei meetings per ottenere una riforma amministrativa; in una parola, accelera la soluzione di una crisi, che puote è rigenerare la nazione, è balzarla da quella supremazia, cui essa pretende.

Le condizioni della Spagna si avviluppano maggiormente. I carlisti spiegano ogni giorno forze novelle;, i in varie scaramuccie si distinsero per audace non meno che fortunato valore. Sembra che la nazione non sia guari contenta dalla ministeriale disposizione che toglie alla regina perfino il diritto di regolare a suo modo la amministrazione interna del suo palazzo e della sua famiglia.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Il Corriere di Genova, piroscafo sardo, reduce da Civitavecchia prese fuoco la notte del 30 settembre all'1 ottobre sulle alture di Castiglione, costa toscana, e fu consumato dallo Gamme. L’equipaggio si salvò.

IMPERO AUSTRIACO

Parlasi nuovamente di cambiamenti ministeriali a Vienna. Dicesi che Debach cederà il suo portafoglio a Toggenbourg ministro dell'interno. Ma non sono che voci, e forse prive di fondamento.

Il Governo cesareo la compilare una gran Carta, nella quale saranno indicati tutti i punti delle coste austriache, in cui da dieci anni in qua i bastimenti è naufragarono è diedero in secco.

IMPERO FRANCESE

Gl'Iuvalidi si preparano a ricevere i cannoni di Sebastopoli e le bandiere russe per metter quelli e queste accanto ai cannoni e alle bandiere che si conquistarono ad Austerlitz, a Wagram, a Jena, ad Algeri e ad Anversa.

SPAGNA

La regina era aspettata a Madrid pel 25 settembre, ma indisposizione prodotta, a quanto dicesi, da precoce deposizione del nuovo portato, la ritenne all’Escuriale. Annunzi telegrafici recano che la salute della regina migliorava.

PORTOGALLO

È morta la infanta donna Isabella Maria che fu reggente del Portogallo dal 1826 al 1828.

SVEZIA

Il re e la regina, non che la principessa Eugenia si recarono al castello reale di Drotlnigholm, non molto lontano da Stocolma, per passarvi tutto l’autunno.

SERVIA

Il principe Alessandro di Servia ha risoluto di richiamare l’antico ministro Garaschenin, e di metter lo alla testa degli affari dello Stato. Il richiamo di questo ministro già nolo per le sue opinioni avverse. alla Russia è considerato come un indizio che la Servia si dichiarerà in favore delle Potenze occidentali. È però da ricordarsi che le popolazioni serbiane sono, nella maggior parte, favorevoli alla causa russa.

NOTIZIE DELLA GUERRA

L’imperatore Alessandro si trattenne un solo giorno a Odessa, indi parti per Nicolajeff coi granduchi fratelli che lo accompagnano. Dappertutto è ricevuto con indescrivibile entusiasmo dei soldati e delle popolazioni.

Il principe polacco Czarlorvski e giunto a Costantinopoli.

Dal forte del Nord i russi cannoneggiavano su Ha città di Sebastopoli occupata dai francesi. Ai 22 settembre il fuoco dei russi era più che mai violento. Le batterie degli alleati rispondevano; la guernigione francese era aumentata; nella città si facevano opere fortificatorie; it generale MacMahon comandava la riserva.

l'ambasciata russa a Vienna ricevette un dispaccio di Gortschakoff, dal quale risulta che la mattina del 25 settembre gli alleati irruppero da Eupatoria con forze considerevoli (che il generale Schabelski valutò 33 mila uomini) ed occuparono da una parte il villaggio di Saki, dall’altra i villaggi di Schabak, Orta-Mamai e Sup-Samai. Ma nel pomeriggio ritornarono ad Eupatoria; il perché gli avamposti russi, che si erano ritirati innanzi a forze tanto preponderanti, ripresero le primitive loro posizioni.

Ai. 28 settembre (Vien. e sob.) dicevasi a Vienna che l’avanguardia degli alleati aveva sofferto pressa Sacki un rovescio.

Annunzia Gortschakoff con dispaccio comunicato dall’ambasciata russa a Vienna che ai 26 settembre gli alleati rafforzavano il fuoco dei loro mortai contro la Seisernaia; più che presso Kertsch ebbe luogo una scaramuccia fra i cosacchi russi e i foraggiatori alleati; nel qual fatto d’arme la vittoria restava ai russi, rimanendo prigionieri dei medesimi 25 ussari parte inglesi e parte francesi.

Si ha da Costantinopoli in data del 24 settembre che Pelissier per ora non s’impegnerà in alcuna campagna nell’interno della Crimea, ma soltanto attaccherà i forti settentrionali di Sebastopoli; mentre le truppe di Eupatoria molesteranno il nimico con dimostrazioni.

Si accelera la spedizione delle vesti, baracche e provvisioni d’inverno per l’esercito inglese della Crimea.

Notizie di Trebisonda recano che ad Erzerum è morto di colera il colonnello Calandrelli direttore delle fortificazioni di quella città.

La insufficienza di provvisioni peggiorò la condizione di Kars; speravasi che il freddo avrebbe impedito ai russi di tenere il campo presso la città

AFFRICA

Sugli ultimi di settembre l’esercito del ribelle Gurma si era di molto avvicinalo a Tripoli.

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GIORNALISMO

Osserva ('Univers che già é un secolo e mezzo da che la filosofia si affatica a conseguire la unità morale dei popoli e che non vi è stata mai un'epoca in cui gli uomini sieno andati tanto poco d’accordo, quanto in questo secolo e mezzo. Indi crede che il sistema metrico proposto dai Congressi statistici per arrivare a questa unità è un'altra utopia forse più meschina di tutte quelle che si trovano pei sistemi proposti dai filosofi.

Considera la Estrella che la guerra d’Oriente per coloro che non sono acciecati da passioni, né da spirite di parte, né da qualunque altra causa ignobile, non è altra cosa se non che «il principio della soluzione del gran problema che da oltre sessantanni agita il mondo. E chi avrebbe impreso a risolvere questo problema? La Russia! Dappoiché la storia ci dice che la Russia provoca la guerra d'Oriente.

La Verità giornale nizzardo ha sospeso le sue pubblicazioni. Certo, nelle attuali circostanze quel giornale Verità potea sembrare un’anomalia.

I giornali di Londra pongono in dubbio la verità delle notizie relative allo sbarco di un corpo di truppe alleate ad Eupatoria e al movimento degli occidentali contro l’armata russa. Il Sun poi dicesi autorizzato a dichiarare che il Governo inglese non ricevette dalla Crimea veruna informazione su tal proposito. E pure i dispacci, a viemeglio accreditarli, si dissero venuti da Gortschakoff. Avevamo dunque noi ragione allorché deducemmo che bisognava attendere l'arrivo dei dispacci di Pelissier?

Ad onta di ripetuti e diversi dispacci telegrafici che annunziano sbarchi di alleati ad Eupatoria, chiusura dei russi nei forti settentrionali di Sebastopoli, bombardamenti contro di essi forti, piena ritirata delle truppe moscovite a Perekop; la Gazzetta di Milano scrive che «lo strepito delle armi cessa per alcun poco di attrarre l'attenzione del giornalismo verso l’Oriente!» Or che dunque è lo strepito che si sente? Secondo la Gazzetta, non sarebbe altro che strepito di dispacci.

Il Times domanda: «Quai ricompensa il Governo inglese deve al generale Simpson?» Risponde: «il richiamo!»

Ci assicura l’Observer che gli alleati sono affatto decisi ad inseguire i russi fino a che compiutamente battuti saranno costretti ad abbandonare la Crimea. Quanto poi alle notizie degli avvenimenti dice che queste si manderanno dai generali alleati quando siavi qualche fatto di grande importanza. Dunque sinora fatti interessanti non vi sono.

Il Corriere italiano trova facile il caso che i russi possano essere cacciati nell'interno della Crimea, ed allora «i corpi alleati potranno operare di concerto ed incalzando i russi di fronte da Sebastopoli, e al fianco destro da Eupatoria, saranno in istato di ributtarli oltre l’istmo di Perekop. Ma queste operazioni per essere condotte a compimento abbisognano di uno spazio di tempo maggiore di quello che può rimanere agli alleati; imperocché siamo alla vigilia della cattiva stagione, e le burrasche del Mar Nero tanto terribili in ottobre costringeranno i navigli di Francia e d’Inghilterra a cercare un riparo in qualche porto sicuro. Si sa molto bene che, senza poter disporre dello flotte a piacimento, gli alleati non arrischieranno una campagna nell’interno della penisola, laonde hassi a ritenere che per questo anno si contenteranno di compier l’opera della presa di Sebastopoli, e non andranno più oltre riserbando alla ventura primavera le ulteriori operazioni.»

La Russia è inesorabilmente condannata dal Constitutionnel a chieder la pace perché «fu colpita da un tremendo disastro… e perché senza commercio, senza danaro e presto anche senza armata, la Russia non è più in grado di sopportare per lungo tempo uno stato di cose, il quale, protraendosi, non potrebbe che sprofondarla in una totale ruina.» Ma con tutto ciò la Russia, né per sé, né per altrui mezzo, procura di venire ad un accomodamento. E. veramente inesplicabile tanta ostinazione! Ma forse l’imperatore Alessandro muterà pensiero se qualche pietoso consigliere gli farà leggere l'articolo del Constitutionnel.

É di parere il Correo Universal che la, caduta di Sebastopoli, lungi dallo accelerare la conchiusione della pace, complicherà la quistione in maniera che fra non molto le sponde del Re. no e del Danubio saranno teatri di nuovi drammi sanguinosi.

La Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna scrive: «Dapprima trattossi soltanto di proteggere la Turchia; poi di umiliare la Russia; indi di prendere Sebastopoli; ora di occupare tutta la Crimea. Chi ci garantisce che presto non vogliasi conquistar la Bessarabia e forse qualche cosa di più?» Ma in altro articolo la stessa Gazzetta dichiara che «in questo momento la decisione della gran quistione, che occupa il mondo, per quel che riguarda le pratiche diplomatiche, pende a Parigi ove per ordine dell’imperatore d’Austria trovasi il barone Prokesch.»

Sebbene la Nacion si ostini ad affermare che il Ministero spagnuolo non ha preso alcun impegno sul proposito dell’alleanza con le Potenze occidentali pure un dispaccio telegrafico di Madrid del 21 settembre annunzia ratificalo in piena forma il trattato di alleanza tra la Francia, l’Inghilterra e la Spagna. Ma la Nacion procura di lenire i risentimenti della nazione.

Las Cortès continuando a dedicare una serie di articoli «al ministro de la Gobernacion perché apprenda i doveri del proprio officio; la Regeneration osserva che «questa è veramente un’opera di carità, ma senza frutto, perocché l'insegnamento è inutile per chi ha la massimi di non volere imparare.»

Leggiamo nella Regeneration. «Il ministero Espartero-O’Dounel, prodotto da una rivoluzione, porto i suoi colpi sull’opera dei secoli, ed alterò quel che finora meritossi il rispetto di tutti, perfino della rivoluzione medesima ché tutto le rivolte, tutti gli ammutinamenti fermarono; sempre l’impeto delle loro onde turbinose innanzi alle porte dalla reggia. La organicazione interna del palazzo dei monarchi della Spagna aveva resistito incolume a tutte le commozioni ammodernatrici... E il Ministero Espartero-O’Donnell portò a capo la trama di regolare a suo modo anche l’interno del palazzo, onde intorno alla regina non trovisi più alcuna persona che non sia schiava dei capricci ministeriali.»

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VARIETÀ

La Esperanza di parlando dell'amore della venerazione, che il Ministero affermò professare al trono d'Isabella II, per figura di prosopopea introduce esso Ministero a cantare alla regina i seguenti versi:

«Si quieres que yo le quiera,

«Ha de ser à condicion

«Que lo tuyo ha de ser mio,

«Y lo mio tuyo no.

(Versione). Se tu vuoi che or io ti voglia,


Questo di patto esser dovrà

Ch'io mi vesta di tua spoglia,

Né che tua la mia sarà.

Raccontano parecchi giornali che il valoroso generale De Salles, nell'assalto ch'ei dierlo al bastione centrale l'8 settembre, sarebbe stato passato a parte a parte da una palla nimica, sc due fogli di carta (l'uno del Constitutionnel, l'altro del Messager du midi) che egli avea fortunatamente in petto, e sui quali colse la palla, non avessero paralizzato, anzi respinto l'impeto del colpo. A qual altra assomigliare cosi meravigliosa contingenza? Certo né anche a quella d'Orlando,

«La qual ben si può dir miracolosa,

«E fu ne' Pirenei sopra Tolosa...

«Orlando con furor tirò d'un piede

«E giunse a punto l'asino nel petto

«Con quella forza che tutt'altre eccede,

«Ed alto il levò si che un augelletto,

«Che voli in aria, sembra a chi lo vede;

«Quel va a cadere alla cima d'un colle,

«Che un miglio oltre la valle il giogo estolle.

A parer nostro, fecero più due fragilissimi fogli di carta a respingere una palla capace a trapassare un grosso corpo umano, che il gran Paladino con quella forza che tutt'altre eccedeva a far volare un asino in aria e mandarlo a cadere lontano un miglio sulla cima d’un monte.

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Talvolta è dovere di costringere la riconoscenza negli angusti limiti delle domestiche pareti. Ciò non dee avvenire però quando la coscienze imperiosamente comanda di manifestare il ricevuto benefizio, è vuoi per la gratitudine da esprimersi al benefattore o vuoi perché questi sia conosciuto dai pubblico, si per l’onore che gli ne dee ridondare, si pei vantaggio che dai suo benfatto ne possa ritrarre la società. Allora niuna bassa vergogna deve tenere alcuna dal confessarsi pubblicamente obbligato alla mano generosa che lo soccorso.

Al sottoscritto incombe appunto un tal dovere, il perché spende poche parole a tributare un pubblico omaggio della più sentita riconoscenza verso il chiarissimo sig. dottore Vincenzo Poli ufficiale sanitario del battaglione dei cacciatori, dovendo alla sua abilità chirurgica la perfetta guarigione da lunga e crudele infermità.

Quando in dirò trattarsi di un tumore fistoloso all'ano manifestatosi fin dal 1843, ben di leggieri il pensiero ricorre alla quasi comune valentia di operare chirurgicamente. Ma no: che il che sig. Poli per varie voile, a toccare il 1848 trionfava e del morbo, e di contrario ornamento, emesso da rispettabilissimi professori, adottando un metodo curativo tutto proprio, coll'intendimento di ottenere la guarigione senza far ricorso al penoso ufficio di una operazione chirurgica.

Se il morbo si riaffacciava ciò solo accagionare si debbe alla niuna regola di vita sanitaria da me tenuta, stante il mestiere delle armi ch'io professava: e bene diceva il tanto esimio professor Baroni del susseguente rimanifestarsi del malore dietro la cura del Poli (non disprezzata però, né disapprovata da lui) se uno stretto regime e una metodica norma nelle azioni della vita non la seguisse.

Ottimo sistema adunque, e che lo si vorrebbe adottato generalmente onde sottrarre i pazienti a quei non lievi dolori è al lungo patire, cui non di rado tengono dietro assai tristi conseguenze per cagione di maledetto temperamento.

Ma tutto ciò è nulla, dacché nel 1853 pei forti militari disagi e per le fatiche sostenute negli anni decorsi, e segnatamente nella campagna del Veneto, il morbo riapparve fistoloso, più grave e minacciante che prima.

Il Poli era assente; e avend’io ricorso ai lumi profondi della scienza chirurgica di chiarissimi professori per la migliore e decisa determinazione i singoli pareri sentirono che l’azione del ferro operatore fosse onninamente l’unico e necessario mezzo, onde evitare i fatali progressi del morbo. Non pertanto soprassedetti ancora; il Poli rientrato in Roma, presa in serio esame la cosa, virilmente si oppose al parere di quei distinti colleghi. Cosi dando novella e vittoriosa prova della eccellenza del suo metodo curativo perveniva a restituire di bel nuovo il sottoscritto alla primitiva sanità. Né si creda ora momentaneo il trionfo; ché esso da qualche tempo (compiono i due anni) si mantiene in tale floridezza e vigoria di salute, quale forse non ebbe mai goduto per lo innanzi.

Dopo quanto qui sopra ho narrato, la interesso, sig. Direttore, ad inserire nel suo accreditato giornale queste poche parole per dar cosi dovuta e onorevole testimonianza di lode e riconoscenza al ch. prof. Poli, e prevenire eziandio chi malauguratamente fosse travagliato da simili infermità, che v’ha tale un metodo curativo che nel risparmiare i dolori del ferro operatore, ne assicura una perfetta guarigione.

Roma 5 ottobre 1855.

ALESSANDRO GARIBOLDI



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1855 ROMA 9 OTTOBRE N 117

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Dal complesso dette notizie, nette quali amerebbesi una maggior chiarezza e precisione, emerge uno straordinario movimento, uno sviluppo' accelerato di combinazioni strategiche in Crimea. «Le flotte aventi a bordo un forte numero di soldati levarono l'ancora la mattina del 27 settembre, dirigendosi verso occidente, forse a' tentare una qualche impresa contro Perekop; il maresciallo Pelissier assunse il comando dell’armata attiva che novera 100 mila uomini ed è composta di truppe francesi e d’una brigata di truppe sarde, menando seco i treni d’artiglieria da campo, mentre tutta l'artiglieria grave ch’era disposta nelle parallele per l’assedio di Sebastopoli venne trasportata parte a Kamiesch, parte a Balaclava; la riserva sotto il comando di Simpson, formata di truppe inglesi, della seconda brigata piemontese e di turchi, prese posizione alla Cernaia (Corr. t.); Pelissier discendeva nette pianure di Baidar (Journ. de Const.), sei brigate di Bosquet si avanzavano fino a Subaschi (Port. Malt). Indi un anonimo dispaccio, e che pur dicesi ufficiale, parla di «un importante combattimento di cavalleria avvenuto il 29 non lunge da Eupatoria, nel quale la cavalleria del generale francese Allonville disfece quella del generale russo Korff, conquistando 6 cannoni, 12 cassoni e 200 cavalli. Noi, a dir vero, avremmo desiderato che a queste novelle si fosse dato corso almeno col nome di chi originariamente le mise in telegrafo, perché molti sogliono sofisticarvi sopra, e loro studio(:) è di rilevare qualunque menomo estrinseco difetto per impugnare la sostanziale verità del fatto. Ma checché voglia dedursi contro le cose narrate, egli è positivo che gli alleati sia da questo sia da quel punto, sia con fanti sia con cavalli, oggi si adoperano a chiudere i russi, a romper loro le comunicazioni e cosi a costringerli alla resa. Dopo ciò, gli occidentali saranno padroni della Crimea. E certo, se la guerra dovesse continuare soltanto cogli attori che di presente sono in iscena, la Crimea, il Mar Nero e il Mare di Azoff potrebbero servire di fortissime basi alle future operazioni degli alleati; ma chi è sicuro che a primavera, e forse anche nell’inverno, non apparisca un qualche altro attore, che fàccia mutare è almeno modificare la situazione degli eserciti?'Bisogna dunque attendere la comparsa degli altri che tuttavia stannosi ritirati nel proscenio. Le loro dichiarazioni, le loro forze, le loro masse decideranno se i riportati vantaggi sieno proficui al successivo procedimento delle armi.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

A Torino parlasi del bisogno di un nuovo prestito, perciocché il corpo di spedizione in Crimea costa assai più di quello che si era preveduto. Il generale Lamarmora credette che un soldato in Oriente non' sarebbe costato più di 50 soldi al giorno, ed ora se ne valuta la spesa a dieci franchi quotidiani (47)a!

Il re di Sardegna ha conferito la Gran Croce dell’Ordine militare di Savoia al maresciallo Pélissier e‘ ai generali Simpson e Lamarmora.

IMPERO AUSTRIACO

Il Governo austriaco ha sequestrato le rendite dei beni posseduti in Lombardia dalle corporazioni religiosa soppresse in Piemonte (Opin.). Il Ministero sardo, ora tratta la quistione dei beni suddetti con l’Austria secondo i principii internazionali.

La sera del primo di ottobre Bourqueney partì di Vienna per accompagnare a Parigi la sua famiglia. Pria della partenza Bourqueney ebbe lunghe conferenze con Buol.

La casa Gopcevich di Trieste chiese ed ottenne dai Governi di Francia e d’Inghilterra di esercitare, sotto alcune prescrizioni, il commercio dei grani nel Mare di Azoff con navi o neutrali o alleate.

Il principe Demidoff addetto all’ambasciata russa di Vienna andrà per motivi di salute a mutar aria, probabilmente a Napoli.

IMPERO FRANCESE

Calmate le turbolenze di Eyreux, avvenne una vera sommossa nel mercato di Bernay, ch'è pure nel Dipartimento dell’Eure; ma pare che qui la quistione annonaria fosse un pretesto. Nell'isola di S. Luigi e a Metz furono affissi cartelli sediziosi allusivi al caro del pane.

Il prefetto di Polizia ha ordinato che il corso medio ufficiale del quintale metrico della farina che serve di base al prezzo del pane, sarà stabilito in avvenire sul risultato delle dichiarazioni di compre fatte alla Cassa del servizio della panetteria.

La Banca di Parigi ebbe l'autorizzazione di raddoppiare il suo capitale e dar corso forzoso ai biglietti da essa emessi.

La maggior parte dell’oro trasportato recentemente dall’Australia per mezzo di due vapori venne sbarcato in Francia per conto della Banca, che cosi si è procurato una somma di 1,600,000 lire sterline.

INGHILTERRA

Scrivesi da Parigi che i fallimenti avvenuti a Londra soltanto negli ultimi giorni di settembre oltrepassano i 10 milioni di lire sterline.

STAGNA

Il duca della Vittoria riceve ogni giorno lettere, nelle quali gli si dice che farebbe assai bene a riprendere la sua vita tranquilla dell’anno scorso, giacché la sua missione è finita ed egli non possiede talenti bastanti per continuare a tenere le redini del governo. Ai 25 settembre il soppresso tribunale della Rota a Madrid chiudeva le sue sedute. Nel medesimo giorno una terribile tempesta scoppiò sopra Madrid e apportovvi danni grandissime

Alle Cortès di Spagna, che, come annunziammo, si riunirono il di 1 ottobre, si propose l’alleanza con le Potenze occidentale L’argomento prevedevasi fecondo di tempestose discussioni.

La Sierra Morena divenne di nuovo il rifugio di numerose bande conosciute sotto il nome di caballeros de camino real.

Il Governo, in vista della situazione, adottò alcune importanti misure, che, come sperasi, avranno buono effetto. La colonna del brigadiere O'Donnell si è stabilila a Caspe, onde potere immediatamente trasferirsi in qualunque punto del Maestrago e respingere i progressi dei carlisti. Le principali piazze forti di Spagna sono restaurate con sollecitudine. Quelle di Barcellona ricevettero notabili miglioramenti; a Tarragona si trasportano cannoni di grosso calibro.

IMPERO RUSSO

Dicesi che quanto prima si riuniranno a Varsavia tutti gli ambasciatori russi appo le Corti alemanne, per assistere ad un Consiglio che sarà presieduto dall'imperatore.

IMPERO OTTOMANO

Adamo Mickiewiez celebre poeta e letterato polacco è giunto a Costantinopoli insieme a! principe Ladislao Czariorvski.

A Costantinopoli si fecero nuovi arresti di greci, che appalesarono simpatie per la causa russa.

Si vuole notizia officiale il richiamo di Redcliffe a Londra. Nei circoli diplomatici corre voce che il suo successore al posto di ambasciatore inglese a Costantinopoli sarà lord Elgin.

Nei Principati danubiani sta per agitarsi una quistione di somma importanza. Fra poco dee cessare la autorità degli attuali ospodari di Moldavia e Valacchia,: limita la essendo ad un settennio la loro nomina in forza dello statuto organico del 1829, modificato dal trattato di Balta-Liman del 1849. Si crede che nella Valacchia, la Porta e le Potenze occidentali sieno inclinate a favorire la elezione di Alessandro Ghika, avverso alla Russia ed ottimo amministratore come ne diede già molte prove. Ma ben informate corrispondenze assicurano che stiasi trattando nel Divano di Costantinopoli, d'accordo con Francia e Inghilterra, di erigere ambidue i Principati in un vicereame che sia come un baluardo contro i futuri possibili allargamenti della Russia.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Ultimamente i ribellatisi baschi-bozuk fecero prigioniero un sottuffiziale francese decorato della Legion d'onore, uno de loro instruttori, e lo attaccarono alla coda di un cavallo (Cor. it.). Thouvenel fece rimostranze energiche in nome della Francia per lo immediato scioglimento de' baschi-bozuk dei Dardanelli.

Dall’1 marzo al 22 agosto passarono diretti alla volta di Oriente 203,732 uomini dell’esercito anglo-gallo-sabaudo e 36 mila fra cavalli e muli; dal 23 agosto al 5 settembre vi passarono 14,000 francesi. e. 5200 inglesi, non che 1272 tra muli e cavalli. A queste truppe debbonsi aggiungere altri 60,000 uomini circa che passarono dalla rada di Messina; indi il numero delle truppe sbarcate in Crimea ascende a 283,732 uomini, senza calcolarvi quelle che vi erano l’inverno passato.

Pretendesi sapere officialmente che la Russia nella guerra della Crimea impiego non meno di 820 mila uomini!

Una lettera della Crimea dice che Bosquet l’intrepido espugnatore di Malakoff ebbe nell’assalto dell’8 settembre una spalla fracassata.

Una Commissione è attualmente, occupata, a dividere fra gli alleati l’immenso bottino, fatto a Sebastopoli.

La chiesa cattedrale di Sebastopoli rimasta incolume dalle fiamme è stata per ordine di Pelissier convertita al culto cattolico e riservata al servigio religioso dell’esercito francese. In essa la celebrato solenne uffizio di ringraziamento a Dio per la vittoria di Sebastopoli.

Un ordine del giorno di Gortschakoff dice che «con la caduta di Sebastopoli i russi riconquistarono la libertà di movimento e che ora comincia una nuova guerra in campo aperto e più consentanea allo spirito del soldato russo, che affronterà coraggiosamente il nimico dovunque si mostrerà, e difenderà l’onor patrio come lo difese nel 1812.»

Con dispaccio giunto all’ambasciata russa a Vienna il generale Gortschakoff annunzia in data del 28 settembre che gli alleati aveano sviluppato forze abbastanza considerevoli contro fianco sinistro dei russi; e che intanto il fuoco contro la Severnaia era sempre il medesimo.

Una nuova grande strada è costruita dagli alleati sull’altipiano che li divide dalla valle di Baidar.

Un dispaccio telegrafico annunzia che il generale Allonville ritornò nella pianura di Baidar.

Il generale Lamarmora con ordine del giorno 16 settembre previene tutti i militari e impiegati del corpo piemontese di spedizione e della divisione navale che saranno severamente puniti coloro che si scoprissero autori di una qualunque corrispondenza sugli affari della guerra in Crimea.

Si sa positivamente che la flotta alleata ai 27 settembre lasciava la rada di Sebastopoli facendo vela nella direzione di Nikolajeff e Odessa.

NIKOLAJEFF

Al confluente del Boug e de' Ingoul nel dipartimento governativo di Kerson sorge Nikolajeff o meglio Nikolajeff, città regolare e di molto bella apparenta, fondala nel 1689 da Potemkin. Le sue case in generale sono passai eleganti e con mirabile regolarità disposte per le simmetriche sue vie questa città, anzi porto marittimo e principale arsenale della Russia europea, è la sede dell'ammiragliato russo per tutte le operazioni del Mar Nero. Grandiosi cantieri ed un ricchissimo arsenale marittimo la fanno importante piazza di guerra. Le scuole di marineria, di architettura navale e di artiglieria, la rendono interessante per la marineria russa. La sua chiesa maggiore, il palazzo del comune, la biblioteca ed il museo di antichità raccolte dalla Crimea le assegnano un posto distinto alla considerazione degli studiosi e dei cultori delle arti belle. Nella guerra attuale la sua influenza si è di molto aggrandita e per le gigantesche fortificazioni di cui venne con ogni studio afforzata e per gl’immensi servigi che ha reso alle armate. Da un anno migliaia di braccia furono impiegate a renderla inespugnabile per terra e per mare. La massima parte delle bombe, palle ed altri proiettili che servirono alla difesa di Sebastopoli furono fabbricati nei suoi arsenali e di la mandati sul. teatro della guerra. Col mezzo di zattere si fanno discendere per la corrente del Dniester queste provvigioni fino alla città di Kerson capoluogo di quel governo e distante da Nicolajeff 14 leghe e quindi per ]a strada di Aleschki si carreggiano fino a Perekop. Il defunto ammiraglio di Nakimoff caduto nell'assedio di Sebastopoli è quegli che avea la sopraintendenza dei cantieri e valevasi delle site cognizioni pratiche acquista le in Inghilterra per, la. direzione delle costruzioni navali. Gli uomini dell’arte e gli ufficiali dello stato maggiore russo ritengono imprendibile questa piazza rafforzata come è attualmente dopo no anno di conti, nui lavori di difesa praticati sulle coste del M«r Morto. che conducono a Perekop, e dopo tutti gl'inciampi posti nei passi che presentano qualche profondità alla alla navigazione.

Omer pascià il 17 settembre ebbe una conferenza col governatore Hafiz pascià e con Mehemed pascià di Erzerum; indi avviossi verso Ciuruk-Su. L’esercito di Omer pascià disponevasi a marciare sopra Akalzik pei primi di ottobre.

Anche dalla parte di Costantinopoli si conferma che i russi presso Kars s’impossessarono ultimamente di un trasporto turco di provvigioni per quella città che ne ha estremo bisogno, e fecero prigionieri 300 uomini con 1000 cavalli.

Il Journal de Francfort ancora è informato che Sciamil mantiene rapporti amichevoli con la Russia.

AFFRICA

Sirkiatib pascià governatore di Tripoli è nominato governatore di Salonicco; gli succedé Osman pascià.

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GIORNALISMO

Parecchi giornalisti sonosi studiati. a trovar la posizione delle alture di Urkusda, che, secondo un dispaccio attribui a Gortschakoff, furono conquistate dagli alleati in seg lito ad un combattimento avvenuto il 23 settembre. La Gazzetta di Milano crede che trattisi di un villaggio che le carte della Crimea registrano sotto il nome di Urciuk ed è situato intorno a 40 chilometri più in. la di Eupatoria ed a meno di 30 dalla grande strada di Perekop. Ma il Journal des Débats scopre Urkusda in una direzione affatto opposta, vale a dire un po’ al di sopra della valle di Bildar, e per conseguenza sul fianco sinistro dell’esercito russo. Fatto però è che i giornalisti ancora non si accordarono a stabilire il vero punto di quelle alture.

Non è vero che il bombardamento contro i forti Settentrionali di Sebastopoli cominciò il 29 settembre, ma invece cominciò prima del 21, perché sotto questa data ne fu spedito l’annunzio telegrafico da Costantinopoli alla Gazzetta uffiziale di Verona. D'altronde la Gazzetta di Venezia avverte che «l’importante novella dee riceversi con molta riserva.»

La Patrie avverte non doversi credere che gli alleati sieno fuori del tiro delle batterie russe situate Sulla riva della rada settentrionale di Sebastopoli; oltre di che, le palle del forte Costantino giungono fino alla baia di Streleska. Confortasi però la Patrie pensando che «ormai è impossibile un attacco offensivo da parte de' russi.»

La Gazzetta di Milano «non trova verisimile che gli alleati belligeranti bombardino Odessa città cosmopolita anziché russa; ché, bombardandola, immolerebbero sul territorio dello czar i preziosi interessi dei loro nazionali. Intanto gli alleati (e n’hanno ben d’onde) non fiatano; ma il silenzio dei loro telegrafi persuade a pensare che, se non venga lor fatto di trarre a giornata campale l’esercito russo in Crimea, lasciandovi corpi di osservazione alle spalle, concentreranno la maggior mole di guerra su Perekop, onde espugnarvi il passaggio dalla Tauride nel Governo di Cherson, e ferire. più al cuore il già mezzo vinto nimico. E tale si è pure d’opinione dei giornali di Londra.»

l'Union da la baia ai giornali inglesi, che pretendono di sapere il segreto delle future operazioni degli alleati m Crimea.

Il Times Teca un articolo intitolato: Che cosa far della Crimea? Dopo undici mesi i confederali riuscirono a prendere la parte meridionale di Sebastopoli e il Times già dispone della Crimea dal Capo Kersoneso all’istmo di Perekop. E lo credereste? Il Times vuole che la Crimea sia data al Piemonte! Ove ciò fosse, l’Armonia dice che bisognerebbe mandarvi un viceré. Ed ella opina che quel posto ben si converrebbe al conte Camillo Cavour.

Il Pays dimostra in un lungo articolo che l’Alemagna è sommamente interessata a che si termini presto la lotta dell’Occidente con la Russia. Ma per mezzo della diplomazia non si farà mai nulla; adunque «per ottenere prontamente una pace solida e permanente è d’uopo che l’Europa centrale getti decisamente la sua spada nella bilancia degli avvenimenti e dichiari allo czar volere essa la pace alle condizioni, che possono assicurare l’interesse e l’equilibrio di Europa tutta; è d’uopo che la Russia, certa di non avere più, dove che sia, alleato palese o segreto, ceda finalmente alla unanime colleganza del dritto europeo.»

Il Constitutionnel grida ossianescamente: «La causa della civiltà è quella che fu discussa e vinta a Sebastopoli: colà fu disfatta la barbarie, e con esso lei fu debellato l’imperatore di Russia suo padrone. Tutti i sistemi retrogradi, tutte le pretensioni oligarchiche, tutti gli avanzi dell’edifizio feudale furono sepolti sotto le ruine di Malakoff.» Ma questo è anche poco; il Constitutionnel aggiugne che «contemporaneamente furono percosse a morte le dottrine socialistiche, perché. gli abusi sono i più costanti e i migliori ausiliarii delle rivoluzioni.» Indi il Siecle saluta l’aurora della civiltà universale che sorge in mezzo al fumo de' cannoni della guerra d'Oriente. Or chi avrebbe mai pensato che nella torre di Malakoff e nelle mura di Sebastopoli trovavasi confinato l'incantesimo che paralizzava il progresso della civiltà e perpetuava i disordini continentali? E pure oggi non si mette più in dubbio; l’incantesimo è rotto con la caduta di quella torre e di quelle mura. Jam redeunt Saturnia regna!

Si legge nell’aulica Gazzetta di Pietroburgo: «E perché non dovrassi ammettere che l’assedio di Sebastopoli, questa inaudita scelleratezza nel nostro secolo illuminato, sia stata decretala dall’alto, dappoiché gli uomini superbi dell’ingegno loro dimenticarono Iddio? Chi sa che dalla distruzione di Sebastopoli, cosi come dalle fiamme di Mosca, non iscaturisca una novella apparizione a edificare il secolo? Il dito di Dio è onnipossente; tutto ciò, che per esso si effettua, torna un bene; l’abbandono della parte meridionale di Sebastopoli è opera sua!»

Il corrispondente viennese della Gazzetta di Milano vede in questa meditazione «l’orgoglio moscovita che si stima eletto da Dio per la redenzione della umanità. Quos Deus perdere vult dementat.»

Il Morning Post chiede al Governo che discacci Ledru-Rollin, Mazzini e Kossuth dal suolo britannico.

Dacché il progresso democratico trova sistematiche persecuzioni in Francia, e già vede per interposte nubi oscurarglisi perfino il Sole, che lo conservava pieno di vigore in Inghilterra, la Soberania nacional ora fonda le sue speranze nel popolo alemanno, che «in tutte le sue foggie di esistenza, nella sua vita scientifica, artistica ed istorica presta alla causa della civilizzazione servigi di si gran prezzo che non potranno esser mai dimenticati da coloro che confidano nella venuta di giorni migliori; il popolo germanico dee raccogliere la eredità della regina delle nazioni, essere il primo albore della civilizzazione moderna negli orizzonti del tempo col tesoro dei suoi sentimenti, vergini come i suoi boschi; col raggio delle sue idee, puro e fecondo come i suoi ruscelli. Un po’ di stile romantico è sempre un bell’ornamento! Ma dopo le soavi immagini dei boschi e de' ruscelli, la scena diventa severa e terribile; ecco che dall’Alemagna escono «filosofi che paiono venuti dalle antiche scuole, saggi che un giorno o l’altro riveleranno nuove rivelazioni, guerrieri che impazienti aspettano l’ora del combattimento.» Per cotal guisa la madrilese pitonessa «anticipa craentas venganzas à los futuros ultrajes (48)a» e preconizza la civilizzazione che passeggia fra boschi druidici è si asside sul margine di ruscelli insanguinati.

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Il Leon espanol riporta un articolo del Porvenir in difesa della libertà della stampa madrilese, perché questa oggi più che mai è combattuta dal potere costituzionale. E la Soberania nacional favellando sul medesimo proposito scrive che «la libertà della stampa è sempre l’oggetto delle premure del Ministero; indi nella terza settimana di settembre furono denunziate e soppresse parecchie pubblicazioni periodicità di Madrid.»

La Soberania vede torbido il presente, spaventoso l’avvenire della penisola. E perché? Perché il paese è minacciata di perdere il Palladio della libertà, vale a dire il giornalismo senza preventiva censura. Conchiude la Soberania. «La situazione progressiste già pervenne al periodo della sua decadenza. La persecuzione (contro la stampa) fu sempre l’ultimo rifugio dei governi impopolari.»

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Il Padre Cobos in una cosi della egloga, dove l’idioma spagnuolo innestasi alla più spropositala latinità, introduce a favellare Moreno e Bermejo, il primo dei quali dice cosi:

«Per me auctoritatis non restât nse parvula pizea,

«Per me gobiernus non est, nec orden possibilis,

«Sub me Hispanus comet patatas, habasque sonoras,

«Cam parlo, in tribunis bravi resumant aplausi.

E Bermejo a Moreno risponde:

«Per me cabalieri ai campum salierunt de Guardias;

«Dam regno, legalitas stat in manda de sobra:

«Cum parlo, Gaminde, Bautista et Salmero calluntur,

«De empacho non moriar, et legem Palatio dabo,

«Et dabitur carnis hispanics cibo rusorum.

Diamo di questi versi senza verso la traduzione in prosa:

«Per mio mezzo non resta più né anche un briciolino di autorità; e con me non è possibile il governo, né l’ordine; sotto il mio comando gli spagnuoli mangieranno le patate e le fave secche; e quando in parlo strepitosi applausi risuonano nelle tribune.»

La risposta di Bermejo è la seguente:

«Per mio mezzo i cavalieri presero quartiere al campo delle Guardie; mentre in regno, la legalità stassene sul mondo della luna; quando in parlo, faccio ammutolire perfino Gaminde, Batista e Salmero; in non morrò d’impaccio, darò legge al Palazzo e la carne spagnuola sarà mandata in cibo dei russi.»

l'Occidente prendendo argomento dalla massima stabilita nell’indirizzo alla regina Isabella per la radicale riforma delle persone addette al reale servizio, cioè che «l’indole dei governi costituzionali è basata in un principio di diffidenza fra il popolo e il più allo potere dello Stato» continua a dimostrare la insociabilità dei dominatori dell'attuale situazione della Spagna.

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VARIETÀ

Gli abitanti dello Stato d’Alabama; negli Stati Uniti, distrussero più di 200 piedi delle fila del telegrafo elettrico, attribuendo loro la colpa della prolungata siccità che affliggeva il paese. Per un caso singolare, appena distrutto il telegrafò, cadde una pioggia dirotta.

Fra le curiosità della Esposizione parigina vedesi un pugnale, che insieme ad altre armi fu mandate dalle Indie occidentali, e che più di 700 volte si tinse di sangue umano. Questo pugnale era l’arma favorita di un Tugh. La setta dei tugh è molto diffusa nelle ladre, la qual tiene per opera meritoria in sua fede lo uccidere quanta più gente si possa, onde propiziarsi Kali dea della morte. Questa setta suddividesi in tre categorie: la prima non la che strangolare, la seconda uccide a pugnalate, la terza avvelena con l’houka. Il principe Alessio Sollikoff racconta di avere vedute a Delhi un tugh vecchio decrepito, che gloriavasi avere strangolato 999 persone ed aver fatto proponimento di fermarsi a questo numero cabalistico. I tugh usano di sotterrare con solenne pompa le lor vittime e sparger di fiori le zolle sepolcrali.



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1855 ROMA 11 OTTOBRE N 118

IL VERO AMICO DEL POPOLO

AD ALCUNI ANONIMI APPUNTATORI

Ci si ascrive a colpa il non avere nella nostra istoria riportato i dispacci, che annunziarono nuove disfalle de' russi e precipitose ritirate de' medesimi in cercando uno scampo ai loro esterrefatti avanzi fuori dell’abbandonata taurica penisola; essendoci limitati soltanto ad accennare invece operazioni tendenti a chiudere da ogni parte le milizie di Gortschakoff disposte par sempre a fare una disperata resistenza. Il nostro silenzio fu da taluni interpretato come argomento di russofilia, e ricevemmo ammonimenti che, a questo modo favellando, pretendono aver colla in fatto la imparzialità che fu e sarà sempre il nostro programma. Ma i sopravvenuti schiarimenti giustificano la nostra prudenza a non accogliere come fatti positivi, i supposti avvenimenti che nei passa li giorni menarono si strepitoso romore nei crocchi dei novellieri d’ogni bandiera. Il perché la Gazzetta uffiziale di Milano, che con poetica magniloqucnza esaitò gli annunziati nuovi progressi delle anni alleate, oggi trovasi obbligata a di chi a rare che «TUTTE le notizie del teatro della guerra, che da qualche tempo ci trasmette il telegrafo, meritano assai poca fiducia, e racchiudono in sé elementi di contraddizione: oltre ciò, il concentrarsi di poderose forza alla Cernaia e ad Eupatoria, ed il ritrarsi delle truppe moscovite ad Akak, sarebbero stati senza dubbio confermati dal Moniteur, anche ammesso che gli alleati vogliano in avvenire pubblicare soltanto fatti compiuti.» Ed il Corriere Italiano, che pur dianzi celebrò enfaticamente quelle vittorie, oggi anch’esso è costretto a dire di «non essere neppure informato della posizione in cui si trovano gli alleati da una parte e i moscoviti dall’altra! e di non essere, come gli altri giornalisti, in istato di soddisfare alla pubblica curiosità, giacché il maresciallo Pelissier erede bene di tener fermo il principio di nulla lasciar traspirare delle sue intenzioni e dei suoi piani strategici, massima questa opportunissima che tanto contribui all’ottimo esito dell’assedio di Sebastopoli; laonde, mentre il silenzio osservato J in proposito alle ulteriori operazioni mette in pe na gli uni ed eccita speranze in altri che preconizzano sorti più felici per la Russia, esso Corriere invece attende pazientemente e tranquillamente la notizia di pronti e sicuri successi degli alleati.»

Altri giornali li poi, che han vergogna di cantare la palinodia delle cose asseverale, riportano con maliziosa modestia un laconico dispaccio fatto venire da Vienna per dirci non che si smentisce, ma che ancora non si conferma la notizia della ritirata dei russi dai forti settentrionali! Voglion forse così che altri aspetti questa conferma, mentre essi son persuasi che non verrà. Or se noi avessimo ciecamente creduto alle corse novelle, oggi avremmo dovuto aggiungere alle coscienziose dichiarazioni della milanese Gazzetta e del viennese Corriere anche una nostra, che per avventura ci avrebbe fatto perdere quella poca riputazione, che laboriosamente ci acquistammo, di non dar luogo a notizie se non sieno dei caratteri della verità o di una grande probabilità corredate. Pur tuttavia v'ha un qualcheduno che amerebbe avere da noi pascolo di spiritose invenzioni, avvertendoci a mettere in non cale le successive smentite; e non gli sono a grado le congetture che noi facciamo dell'avvenire per empiere sovente il vuoto derivante dalla sterilità delle cose passate. Ma chi per tal modo ci favella, se ha vaghezza di essere con fiabe solleticalo, saranno a dovizia satisfatto con la lettura del Ricciardetto e dell'Orlando Furioso. Ci perdoneranno i nostri gentili associati se questa, prima ed ultima, risposta ci siam permessi di fare a taluni che non cessano con anonime riprensioni importunarci esigendo da noi versi d'amore e prose di romanzi, piuttosto che il racconto della storia contemporanea e le non passionate elucubrazioni sulla medesima.

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STORIA CONTEMPORANEA

GERMANIA

I giornalisti prussiani ricevettero nuove ingiunzioni di parlare con rispetto de' Governi' che sono in amichevoli relazioni con la Russia!

Ai 30 settembre nel castello di Coblenza si celebrarono gli sponsali del reggente di Baden con la principessa Luigia di Prussia, in presenza del re e della regina di Prussia, non che della granduchessa Polia..

Per ordine della Commissione militare federale il generale Schmerling trasse ad ispezionare la fortezza di Ulma, il lenente-generale prussiano Reitzenstein quella di Rastatt, e il colonnello bavaro Tiel quella di Magonza. In ciascuna fortezza si fanno le opportune riparazioni come se già si fosse in istato di guerra.

È cominciato l’armamento dell’austriaca fanteria di linea co’ nuovi fucili a percussione.

Nel palazzo della Legazione russa a Berlino si fanno preparativi per accogliere un membro della famiglia imperiale. Dicesi che questi sarà il granduca Niccolò.

IMPERO FRANCESE

Una gran Casa bancaria di Londra, cioè quella di Rotschild, ha spedito alla Banca di Francia quaranta milioni di franchi in oro.

L’imperatore Napoleone interpella giornalmente i più esperti in materia di finanze e demanda a ciascuna di essi in particolare gl’individuali pareri. Felice Parieti, espresidente della Commissione delle finanze al Consiglio di Stato ed oggi vicepresidente di questo Consiglio, fu chiamato per telegrafo e tornar subito a Parigi dal dipartimento, ov’erasi recato per presiedervi il Consiglio generale. É noto che Parieu gode una speciale fiducia dell imperatore.

Le ultime notizie annonarie di Francia portano che i cereali ribassarono di prezzo in quasi tutti i mercati.

Si organizza in tutte le città di Francia il servigio di polizia ad imitazione del sistema dei policemen, delle guardie municipali e dei sergenti civici di Parigi.

La chiusura della Esposizione di Parigi seguirà definitivamente il 15 novembre.

DANIMARCA

Il principe ereditario Ferdinando di Danimarca fu destituito del suo comando generale nell’isola di Seclard perché ricusò di sottoscrivere la nuova Costituzione. Ai 2 ottobre la Dieta fu prorogata fino al mese di dicembre.

IMPERO OTTOMANO

Pare positivo che ai primi di novembre Prokesch-Osten recherassi a Costantinopoli come internunzio austriaco.

Scrivesi dai corrispondente bizantino della Gazzetta di Milano che a Costantinopoli «il grande affare del momento, dopo quello della guerra, è la caduta prossima del patriarca greco. Da lungo tempo muovonsi numerose lagnanze contro quel dignitario della Chiesa eterodossa; e il Governo avea risoluto di dargli un successore, ma lord Redcliffe avendo preso a proteggerlo (non si sa perché) non osò farlo finora. Ma le cose sono giunte a tal punto che gli è oramai impossibile di retrocedere, e deve prendere una gagliarda risoluzione, a rischio di cagionare a lord Redcliffe un nuovo dispiacere.»

NOTIZIE DELLA GUERRA

L’imperatore Alessandro ai 26 settembre accompagnato dai granduchi Costantino, Niccolò e Michele, visitò lutti i forti e cantieri di Nicolajeff, e passo in rivista le truppe che sopo colà stanziate.

L’imperatore Alessandro era aspettato in Odessa il 7 ottobre.

Le baracche del campo di Maslac e di Daul aumentano ogni giorno per modo che possono ricevere 60 mila uomini; un campo per 10 mila uomini preparasi a Gallipoli; un altro sarà stabilito ai Dardanelli. A Scutari si apparecchia un accampamento per la cavalleria inglese, che, se non tutta, almeno in gran parte verrà dalla Crimea per isvernare a Costantinopoli.

Il generale Beatson, si malo riuscito nel disciplinare i baschi-bozuk, diede la propria dimissione a lord Vivian che nominò a succedergli il general Smith.

Eugenio Libaul basso uffiziale del primo reggimento degli zuavi fu quegli che il giorno 8 settembre fece sventolare la prima bandiera francese sulla torre di Malakoff.

I generali inglesi Bentinck e Markbam, per motivi di salute, probabilmente torneranno in Inghilterra pria che sopravvenga la cattiva stagione. La brigata navale inglese addetta all’esercito della Crimea riprese il servigio marittimo. Il governo di Londra si adopera a mandare nella Tauride nuovi rinforzi, massime di cavalleria. Già s’imbarcarono per l’Oriente 2400 uomini delle legioni svizzera e tedesca.

I generali Mirkham ed Eyre sono in predicazione come successori di Simpson.

Notizie del 29 settembre da Costantinopoli recano che i russi fortificavano in modo formidabile la parte. settentrionale di Sebastopoli per metterla in grado di resistere ad ogni tentativo degli alleati; ed oltre a ciò, con mirabile sollecitudine aveano già elevata una controbastionata a livello della torre di Malakoff. Dal 18 settembre in poi i russi lanciarono proiettili nella baia della Quarantena, dove trovavansi ancorate le sei scialuppe cannoniere degli alleati. Gli uffiziali inglesi e francesi del genio si occupavano a ristabilire le batterie di spiaggia sulla riva meridionale della rada, e nel campo dicevasi che verso la fine di settembre si sarebbe aperto il fuoco contro i forti russi con mortai e cannoni del massimo calibro. Intanto lavoravasi pure a risarcire le fortificazioni di Sebastopoli che furono abbandonate dai russi; molte di esse aveano patito danni di facilissima riparazione.

Il generale Gortschakoff (cosi un dispaccio officiale venuto da Varsavia) scrive in data del 23 settembre che «circa 20 mila alleati sbarcarono ad Eupatoria (sebbene gli odierni giornali dell'Occidente smentiscano questo fatto), indi attaccarono il fianco sinistro delle posizioni russe, il perché ai 22 ebbero uno scontro con la fanteria moscovita, ma poi si ritirarono verso la strada che mette ad Urkousti per la montagna; ai 23 discesero dalle alture e si aprirono il passo. Sembra che tornassero ad Eupatoria. Gortschakoff non accenna a chi rimase la vittoria nello scontro del 22, né anche però da parte degli alleati si danno schiarimenti. Sarà stata una semplice loro dimostrazione.

I generali inglesi Bentinck e Markham, per motivi di salute, probabilmente torneranno in Inghilterra pria che sopravvenga la cattiva stagione. La brigata navale inglese addetta all'esercito della Crimea riprese il servigio marittimo. Il governo di Londra si adopera a mandare nella Tauride nuovi rinforzi, massimo di cavalleria. Già s'imbarcarono per l'Oriente 2400 uomini delle legioni svizzera e tedesca. I generali Mirkham ed Eyre sono in predicazione come successori di Simpson. Notizie del 29 settembre da Costantinopoli recano che i russi fortificavano in modo formidabile, la parte settentrionale di Sebastopoli per metterla in grado di resistere ad ogni tentativo degli alleati; ed oltre a ciò, con mirabile sollecitudine aveano già elevata una controbastionata a livello della torre di Malakoff. Dal 18 settembre in poi i russi lanciarono proiettili nella baia della Quarantena, dove trovavansi ancorale le scialuppe cannoniere degli alleati. Gli ufficiali inglesi e francesi del genio si occupavano a ristabilire le batterie di spiaggia sulla riva meridionale della rada, e nel campo dicevasi che verso la fine di settembre si sarebbe aperto il fuoco contro i forti russi con mortai e cannoni del massimo calibro. Intanto lavoravasi pure a risarcire le fortificazioni di Sebastopoli che furono abbandonate dai russi; molte di esse aveano patito danni di facilissima riparazione. Il generale Gortschakoff (cosi un dispaccio officiale venuto da Varsavia) scrive in data del 23 settembre che «circa 20 mila alleati sbarcarono ad Eupatoria (sebbene gli odierni giornali dell'Occidente smentiscano questo fatto); indi attaccarono il fianco sinistro delle posizioni russe, il perchè ai 22 ebbero uno scontro con la fanteria moscovita, ma poi si ritirarono verso la strada che mette ad Urkousti per la montagna; ai 23 discesero dalle alture e si aprirono il passo.» Sembra che tornassero ad Eupatoria. Gortschakoff non accenna a chi rimase la vittoria nello scontro del 22, né anche però da parte degli alleati si danno schiarimenti. Sarà stata una semplice loro dimostrazione. Un dispaccio di Gortschakoff annunzia che ai 2 ottobre gli alleali discesero dalle alture di Baidar si avvicinarono ai villaggi di Kokulusa Adym, Chockrak e Karlou; la notte si ritirarono. l'avanguardia russa il 2 retrocedette al di là del Belbek; il 3 riprendeva la posizione che fu abbandonata. Fino a que sto ultimo giorno gli alleati nulla aveano intrapreso contro la Severnaia. Gortschakoff in data del 7 avvisa che 9 vascelli, 28 vapori e molti altri bastimenti erano partiti da Kamiesch verso il nord-ovest del Mar Nero. La legione anglo-turca, che imbarcavasi per andare a Sciunia, fu per ordine di Pelissier diretta a Balaclava.

Williams pascià, onde render meno sensibile la scarsezza dei viveri a Kars, congedò 3909 uomini delle sue truppe. Si annunziò da Erzerum l’invio di provvigioni sotto scorta; ma posteriori notizie recano che caddero in potere dei russi.

Sembra che Omer pascià abbia stabilito di concentrare a Tschefkelil il grosso del suo esercito.

AMERICA

Una battaglia sanguinosa avvenne il 19 agosto nel Messico tra il partito comandato da Munoz e Alvarez, e alcune truppe sotto gli ordini di Guardiola. Munoz restà morto; Guardiola sconfitto fuggi alle montagne.

Sembra che Carrera presidente del Messico sia disposto a cedere il comando della Repubblica ad Alvarez uno dei capi del partito rivoluzionario.

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GIORNALISMO

Nella penuria delle notizie, i corrispondenti de' giornali non recano che articoli di congetture su quel che potrà essere, ed alcuni si occupano a scriver proclami alle nazioni incivilite e da incivilirsi, come la il corrispondente parigino del Corriere italiano, il quale rivolge calde parole prima ai turchi, poi agli svedesi. Ecco diversi brani dell'allocuzione. «l'Occidente e l'Oriente, che in passato si scagliavano l'uno sull'altro con furia da Eringi, oggi si stendono la mano amica at traverso la immensità dello spazio. Gloria a co loro, che prepararono questa magnifica opera, che le anime di Goffredo Buglione, di Filippo Augusto, di Riccardo Cuor di leone, del Cid, di Onar, di Alyanzor e di Saladino (ve ne fu d'ogni razza) saluteranno con gioia dal fondo dei lor muti sepolcri. Volete, o ligii d'Allah, che dall'attuale procella scaturisca un pro spero avvenire? Basate le vostre relazioni tra popolo e popolo unicamente sulla giustizia e continuate a regolarvi con le regole del progresso, secondo le leggi della civilizzazione. Da ciò dipende la vostra salute.... Che diremo poi della Svezia tanto decaduta dal suo antico splendore? l'ora della decisione è già suonata. Non lasci la Svezia sfuggire la bella occasione di riconquistare le più belle gemme della sua corona, la Finlandia, la Estonia, la Livonia... Unisca la sua bandiera a quelle di Francia e d'Inghilterra... In qualunque evento confidi nella lealtà francese e nella fierezza britanna.»

Or qual vantaggio da cotesta retorica esercitazione? Il Corriere ha empiuto una colonna del suo giornale. Il Governo inglese per mezzo dell'Observer, uno dei suoi sottorgani, la saperci che non si dee stare in espettazione di ricevere notizie dalla Crimea (s'intende officiali, perchè delle stefanesche ne avremo ogni giorno) se non quando saranno compiute le operazioni strategiche che or si vanno intraprendendo dai comandanti degli eserciti alleati. Il Journal de l'empire dice di non saper formarsi un giusto concetto sulle mosse degli eserciti alleati nella Crimea; sembrargli però evidente che l'esercito russo versa in grandissimi pericoli stretto com'è dai quattro eserciti alleali di Eupatoria, di Sebastopoli, di Kertsch e della Cernaia. l'Assemblée nationale opina che Gortschakoff oggi non sia in grado di assumere un'altitudine offensiva contro gli alleati; ammette però che la Russia è in istato di sostenere per parecchi anni ancora la guerra; sebbene il Journal de l'empire domandi: «Innanzi alla presente situazione, lo czar vorrà egli continuare a lungo una guerra che già gli costò tanti sagrifizi?» Il Journal des Débats approfitta sempre della più lieve indicazione dei dispacci telegrafici per combinare sulla carta i più vantaggiosi movimenti strategici delle truppe alleale in Crimea. l'Union trova alquanto ridicolo che un giornale, qualunque e' siasi, si trasformi io cattedra di strategia. l'Osterreichische Zeitung è di parere che la spedizione marittima degli alleati ba per iscopo, se non di tagliare, di rendere almeno più difficile ed accelerare la ritirata dei russi a Perekop.

Il Diritto «innanzi di arrischiare un giudizio sulla condotta di Gortschakoff nella difesa di Sebastopoli, avrebbe desiderato leggere il suo rapporto, riscontrarlo con quelli dei generali alleati e tener conto di circo. stanze che potevano per avventura essere ignote; ma essendo scorso oltre il tempo consueto dal compimento di un fatto alla uffiziale narrazione di esso, suppone il Diritto che il russo non abbia creduto avvantaggiare con la pubblicità, come altre voile, e però abbia preferito serbare il silenzio.» Ma noi siamo assicurati che il Diritto questa volta suppone a torto. Un annunzio telegrafico avvisa che il rapporto di Gortschakoff già è stato pubblicato dall’Invalido russo.

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Il Constitutionnel la questo vaticinio: «Suoni l’ora suprema della lotta appiccala fra l’Europa e il colosso del settentrione! E al grido di guerra dell’Austria, vedrete la nazione tedesca sorgere concorde ed unanime per la difesa del dritto e della civiltà contro il despotisme e la barbarie!» Or che è mai questo linguaggio? Il Constitutionnel oggi parla della civiltà che si dee difendere e della barbarie che si dee distruggere; e ieri dicevaci che «la causa della civiltà fu discussa e vinta a Sebastopoli e che la barbarie fu disfatta e poi sepolta sotto!e ruine di Malakoff! (Vedi Num. preced.). Che si dee dunque difendere? Una causa che già fu vinta? Che si dee distruggere? Ciò che più non esiste? Pure il Constitutionnel in altro articolo mostrasi inchinevole a non voler perdere del tutto l’imperatore di Russia e contempla il caso che gli si faccia dono della pace. Ma come? Ei sta salda in questo che la Crimea ritengasi dagli alleati siccome un pegno necessario innanzi che si aprano serie trattative di accomodamento. E il Nord si ostina a credere che fino a tanto che un soldato occidentale si troverà in Crimea, la Russia farà sempre la guerra.

Granier di Cassagnac, facendosi forte della teoria dei fatti compiuti, intende dimostrare che, ove si avesse a trattar la pace, le condizioni del 1854 non possono essere identiche a quelle del 1855, le quali avrebbero per punto di partenza la distruzione della flotta russa, la presa di Sebastopoli e assai probabilmente la conquista della Crimea. È vero che gli alleati promisero di conservare la integrità della Russia ma la Crimea (dice un po’ curialescamente Granier di Cassagnac) non è una provincia che abbia sempre fatto parte del suolo nazionale ed ereditario dell’Impero russo; acquistata con la fortuna delle armi, può, per la medesima cagione, essere perduta. E più innanzi aggiugne: «Conquistata che siasi la Crimea, la Bessarabia trovasi minacciata alle spalle, e basterà per soggiogarla una campagna in primavera. In questo modo si potrebbero togliere alla Russia tutte le provincie l’una dopo l’altra, perché tutte l’una dopo l’altra furono acquistate con la fortuna delle armi, e per la medesima cagione possono esser perdute, conservandosi contemporaneamente l'integrità della Russia! Ma questi discorsi si fanno per le condizioni dei 1855 che sono diverse da quelle del 1854; e a Pietroburgo per fare una conveniente risposta si aspettano le condizioni del 1856 che in Russia si sperano diverse da quelle dei 1855.

Il corrispondente parigino della Gazzetta ufficiale di Venezia scrive che «quando Caterina conquistò la Crimea, la Bessarabia e tanti altri territorii sul Pruth, sul Danubio e in Asia, gli alteri discendenti dei Maometti e degli Amuratti dicevano anch’essi che non vi sarebbero più cupole né minaretti sulle loro moschee; e tuttavia, premendo la necessità, le provincie torche andavano ad ingrossare il retaggio dei granduchi di Russia divenuti imperatori. l'ebbero rivolgimenti per tutti; per Venezia, per l’antica Borna, per la Spagna, per l’Olanda. È dunque possibilissimo che ancora per i Russia sia giunto il momento di discendere: ché questo è anzi quel che sempre succedé, quando si vuol giuocare il giuoco d’Icaro e abusar dei favori della fortuna.» Per tal modo lo spiritoso corrispondente ha creduto dimostrare la erroneità delle parole attribuite allo czar Alessandro: Preferirei di non aver più tegole sul tetto del mio palazzo a Pietroburgo piuttosto che perdere un pollice di terreno in Crimea. Ma la erroneità non si dimostra con le similitudini; essa potrà soltanto esser dimostrata dai fatti; e di questi si terra proposito quando la guerra sarà veramente finita.

Il Corriere mercantile ha saputo quanto dovrebbero pagare i russi per indennizzare le spese della guerra. Secondo i calcoli fatti esse fino ad oggi ascendono a 7 miliardi di franchi; capitale, che alla ragione del 5 per 100 darebbe un annuo reddito di 350 milioni di franchi!

Il corrispondente parigino dei Corriere Italiano sa che «il re di Prussia nutre per lo czar sentimenti di vivo affetto e di gratitudine; ed è perciò che si accusa la Prussia di sostenere una parte doppia; ma badi bene che questo giuoco potrebbe riuscirle funesto ed avere per essa conseguenze fatali che la sua imprudenza le impedisce di prevedere.... La Francia e l’Inghilterra non possono tollerare più oltre una posizione si falsa come quella presa a loro riguardo dalla Prussia. E non è forse menzognera una neutralità che si appoggia su 250 mila baionette che in un certo momento possono essere rivolte è contro le Potenze occidentali è contro la Russia, ponendo in tal guisa inciampo alle operazioni di guerra? La Prussia dee dunque decidersi! Ma se si decidesse per le Potenze occidentali, sarebbe allora vero che la Prussia metterebbe inciampo alle operazioni della guerra? Noi siam sicuri che in tal caso il corrispondente muterebbe opinione.

l'Univers dal fatto, che 80 navi mercantili delle Due Sicilie e 4 dei suoi piroscafi servono al trasporto del materiale e delle truppe occidentali in Crimea, deduce che assai benevola è la neutralità dei gabinetto di Napoli verso i gabinetti di Parigi e di Londra.

Il Globe fattosi campione di Simpson gitta il guanto della disfida al Times, il quale con biliosi articoli diessi a vituperare quel supremo comandante delle truppe britanniche in Crimea. Il Globe dichiarasi pronto a sostenere che il linguaggio dei Times è «un vergognoso insulto all’onor militare dell’Inghilterra.» Vedremo in seguito come termineranno le differenze fra i battaglieri articolisti del Times e del Globe, ma il Times per antica sua usanza, è solito ad ingiuriare e a non rispondere mai alle smentite che gli si danno. Guarda e passa!

II Movimento sul proposito della Spagna osserva che «la situazione vulcanica sulla quale essa si adagia, come in letto di Procuste, è lontana dall'avere una soluzione. I pretendenti si aggrandiscono e alzano la loro voce per l’appello dei proprii partigiani in mezzo al rumore dei dissidii elevatisi tra la Corte e il Ministero. Gli uomini che reggono lo Stato assordati dalle acclamazioni dei loro fautori fraintendono il mormorio dei malcontenti, ma in segreto tremano di vedersi un giorno sbalzali dalla loro posizione per la posiziono stessa che si crearono. Intanto si addensa oscura e minacciosa una grave catastrofe sul trono e su i destini della Spagna.»

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VARIETÀ

Un membro del Consiglio di prefettura della Senna, intervenuto ad un banchetto dei nuovi sceriffi di Londra e Middiesez, pronunciò un elegante discorso sull'alleanza della Francia e dell'Inghilterra, e, fra le altre cose, disse che «quest'alleanza è la fiaccola che dee rischiarare la causa del genere umano.»

Una lettera da Mosca (al Corr. it.) pretende che il principe Mentschikoff, ritirandosi della carriera diplomatica e militare, siasi fatto monaco.



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1855 ROMA 13 OTTOBRE N 119

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Poco si sa delle cose della guerra, e questo noi vogliamo attribuire anzi alla vera scarsezza di avvenimenti meritevoli di esser conosciuti che a studio di nasconderli perché rivelerebbero inopinati mutamenti nella fortuna delle armi. Certo è però che grandi e nuove imprese sono preparate, e questa volta si segnaleranno non meno le forze terrestri che le marittime. Verso la Massa Cernaia Pelissier si dispone ad operare con poderose milizie; la flotta alleata va solcando in diverse direzioni l'Eussino; alcuni bastimenti fermaronsi a vista di Odessa, ma vuolsi che ciò sia per chiamare colà l'attenzione dei russi, mentre un vigoroso bombardamento è forse destinato per altre parti. In tali congiunture la presenza dello czar Alessandro e dei granduchi suoi fratelli sul teatro della guerra può per avventura dare maggiori impulsi alla resistenza, e accrescere le difficoltà di felici risultati nelle strategiche combinazioni degli occidentali.

Dall'Asia Omer pascià nulla ci la per anco sapere Sebbene l'impetuoso suo carattere davaci argomento a credere che avremmo dovuto già udire di lui strepitose novelle. Indizio che Murawieff abbiagli fatto conoscere che nell’Anatolia non sono i generali russi del Danubio. Kars intanto implora soccorsi, e soccorsi non le vanno. Particolari assicurazioni ne dan contezza esservi accordo già statuito che Sciamil, in alcune premeditate evenienze, agire di concerto con Murawieff.

La Spagna è seriamente minacciata la prossima crisi, le cui conseguenze non sono prevedibili. La regina tornò a Madrid, il popolo co' suoi plausi non valse a farle scomparire una ben significante pallidezza dai sembianti, che sogliono esser testimoni del cuore. Le Corti fra le peritanze ministeriali e le esigenze rivoluzionarie sembrano disposte a render la penisola asilo libero ai profughi politici di ogni nazione. Indi cresceranno, com'è frase proverbiale, legna al fuoco. Infrattanto i carlisti aumentano di numero e di coraggio (49)a.

La vertenza ellenica, che parea volere esser perpetua, finì. Il re pervenne a nominare un nuovo ministero e ben dicevasi che il ritiro di Kalergis, che il re unicamente desiderata, avrebbe provocato la dimissione degli altri ministri. Ma forse oggi comincieranno altre vertenze. Le ulteriori notizie daranno luce per congetturare almeno la piega che assumeranno i mutamenti perpetrali.

In Francia paion cessati gl’imbarazzi che si promossero in alcuni dipartimenti col pretesto del caro dei viveri; la energia del Governo imperiale segue felicemente la massima; Principiis obsta. Ma opportune provvidenze si adottarono ed altre si adottano perché le popolazioni non abbiano a querelarsi della penuria.

Nuove brighe in Inghilterra per dare all’esercito inglese della Crimea comandanti diversi da quelli, che oggi vi sono. Credesi prossimo anche un rimpasto ministeriale, onde Russell torni in iscena.

Le complicazioni danesi sempre più s’inviluppano. Oltre le già note procelle tue si vannо addensando per la quistione del Sund, il paese crede che il rifiuto del principe ereditario a firmare la nuova Costituzione sia in conseguenza di stranieri segreti suggerimenti.

Il giudizio della gioventù sveca per la caduta di Sebastopoli eruppe in dimostrazioni, che forse raggiunsero quelle fatte a Parigi. Crebbero a Stocolma le speranze che vagheggiano la riconquista della Finlandia, dell'Estonia e della Livonia. La taciturna politica di Pietroburgo notat et designat oculis.

Nella Germania si osserva un insolito movimento di preparazioni guerresche; ma ancora nessuna dichiarazione che faccia intendere quale indirizzo prederà l’Alemagna uscendo dalla sua neutrale attitudine. La Prussia però sempre più si manifesta devota alle aspirazioni moscovite.

Per alcuni giorni si è favellato di spedizioni marittime, di rimostranze ostili contro il bel paese là dove il no suona. Ma vox, vox, praetereaque nihil. Il Governo francese ha potentemente contribuito a calmare le troppo facili effervescenze che nelle presenti illusioni già intravedevano non sappiamo quale realtà dell'avvenire.

A Tripoli seguita il medesimo stato di pericolose condizioni. Così nelle Indie inglesi.

Nel Messico nuove turbolenze. Le prevedemmo.

Si dice che gli Stati Unili dieno soccorso di danaro ai carlisti di Spagna, onde avere, quando il conte di Montemolino fosse in trono, la cessione di Cuba in compenso del pecuniario aiuto. Ma è questa una fola per iscreditare i carlisti e renderli odiosi alla nazione che a nessun patto acconsentirebbe di spogliarsi di quel ricco possedimento americano.

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STORIA CONTEMPORANEA

SVIZZERA

L’andata a Ginevra di Krudenér ambasciatore russo a Berna diede luogo alla più svariate dicerie. Alcuni pretesero esservisi recato per meglio intendersi col partito consacratore di Savoia e di Piemonte e incoraggiarlo sempre più alla opposizione contro il sistema costituzionale; alcuni affermano che Krudener portossi a Ginevra per aver più presto certe segrete notizie da Parigi. Voci e nulla più sospetti vaghi, chimere senza veruna sostanza!

IMPERO AUSTRIACO

Scrivesi da Berlino che l’Austria ritira ogni sua mediazione per un accomodamento, considerando che sarebbe inutile il fare proposte di pace alla Russia dalle attuali condizioni di cose.

Il governo austriaco il 4 ottobre propose alla Banca nazionale le seguenti misure finanziarie. «Il Governo cede, come ipoteche del suo debito, alla Banca tanti dominii dello Stato pel valore di 175 milioni, coi redditi e col diritto di vendita. Nello stesso tempo la Banca nazionale è autorizzata a creare una Banca ipotecaria col capitale di 20 milioni ed emettere in corso nuove azioni.»

Vuolsi essere imminente nell’Impero austriaco la riorganizzazione delle prescrizioni relative alla peste.

Il principe Guglielmo di Baden recossi a Vienna per visitarvi il principe Carlo sue fratello infermo.

PRUSSIA

Si parla di trattative in corso fra il Governo di Berlino e la Corte di Oldenburgo relativamente alla cessione che dovrebbe farsi delle isole di Wangerong alla corona prussiana.

Ai 3 di ottobre si pose a Colonia la prima pietra del ponte fisso sul Reno. Il re di Prussia in tal circostanza pronunziava queste parole: «La grazia di Dio ha permesso di cominciare questo lavoro con la pace; preghiamo Dio che permette di continuante con la pace la costrizione; preghiamo Dio che quest’opera prosperi sotto la benedizioni della pace, che rimanga eternamente intatta per noi e che lungo tempo prima che l'ultima pietra sia posta, la pace sia restituita all'universa Europa.

IMPERO FRANCESE

E stato sciolto il campo di Satory.

Leggesi nel Moniteur che il governo imperiale ha vietato con profondo dispiacere la pubblicazione di certe lettere relative alle cose di Napoli, e tendenti a far credere che la politica dell’imperatore, in luogo di esser franca e leale come fu sempre riguardo ai governi esteri, potrebbe di soppiatto favorire certe pretensioni; il Governo pertanto le respinge altamente sotto qualunque forma si producano.

Si annunzia officialmente che l'imperatrice Eugenia entrò nel quinto mese di sua gravidanza.

INGHILTERRA

Il principe Federico Guglielmo di Prussia è tornato da Belmoral a Londra. Affermasi che già sieno stati conchiusi gli sponsali fra esso principe e la primogenita della regina Vittoria.

SPAGNA

La bufera che ai 25 settembre scoppiò sopra Madrid continuava anche ai 27 allargandosi nelle provincie e dappertutto allagando campagne, e portar. do via case, uomini e bestiami. Il colera aumenta a Madrid; in altre città imperversa in modo che lo spavento è universale.

A Madrid si principia a comprendere che le misure adottate dal capitano generale Zapatero sono inefficaci per la distruzione dei carlisti i quali aumentato di giorno in giorno e imbaldanziscono tanto che assicurasi ancora avere Borges fatto fucilare nella Catalogna 30 gendarmi del Governo.

Olozaga ministro plenipotenziario di Spagna presso la Corte delle Tuilleries è partito di Parigi recandosi a Madrid per assistere alle sedute del Parlamento.

IMPERO RUSSO

Pretendesi che Nesselrode abbia a tutti i rappresentanti russi all’estero inviata una Circolare per informarli sullo scopo e sulla importanza del viaggio dello czar Alessandro nelle provincie meridionali del«l’Impero.

Nesselrode inviò una Circolare agi: agenti politici della Russia all’estero. per comunicar loro la sovrana deliberazione di difendersi fino all’ultimo estremo.

Si conferma la notizia già da noi recata che tutti i rappresentanti russi appo i Governi alemanni si riuniranno a Varsavia ad un congresso che sarà presieduto dall’imperatore. Anche Bulberg ambasciatore russo a Berlino ricevette l’ordine di recarsi a Varsavia per questo scopo.

IMPERO OTTOMANO

Passando per Vienna recasi a Costantinopoli Wildenbruk ambasciatore di Prussia appo il Governo ottomano.

Il sultano mandò a Pelissier una Sciabola d'onore e un titolo con un brevetto di 200 mila franchi.

NOTIZIE DELLA GUERRA

L’ammiraglio Penaud scrive che una corvetta francese ed un vapore inglese catturarono a Biorneborg 19 bastimenti (mercantili) russi.

Dispacci amburghesi recano che il 25 settembre due fregate fecero una dimostrazione ostile a Old-Sali e incendiarono 10 navigli nimici.

La mattina del 27 settembre quattro vascelli di linea, una fregata, due corvette e un brick degli alleati bombardarono per circa un’ora le batterie alla foce della duna di Riga; indi trassero a bombardare la colonna di Bullen, le cui batterie soffersero guasti fortissimi.

Parte delle flotte alleate del Baltico tornò a fare alcune esplorazioni nelle acque di Cronstadt pria di allontanarsi dal golfo finlandico, e parte restà a Nargen.

L’ingegnere Volokoff è chiamato per ordine imperiale a Nicolajeff, onde presiedere alla costruzione di parecchi ridotti che saranno armati di 360 cannoni. A Nicolajeff inoltre si costruiscono 500 nuove scialuppe cannoniere sotto la direzione del granduca Costantino.

Si spediscono di Francia in Oriente grandi quantità di bombe del più grosso calibro.

Un dispaccio telegrafico da Berlino annunzia che l’imperatore Alessandro, invece di recarsi ai 7 da Nikolajeff a Odessa come si diede avviso parti per la Crimea!

Si vuol per taluni sostenere che la odierna posizione dei russi sia più forte che quella che aveano pria della caduta di Milakof e di Sebastopoli, perché le alture di Mackensie e d'Inkermann, che proteggono la sinistra dei forti settentrionali, sono coronate di artiglierie e guardate da numerosa fanteria; e perché la la destra dell’esercito russo, separata dagli alleati per mezzo della gran rada, si appoggia nella cittadella, e nei forti Costantino è Caterina, alle quali posizioni si congiunge una serie di ridotti scaglionati sino al faro d'Inkermann.

Si scrive da Pietroburgo che gli alleati, dopo avere ai 25 settembre respinto gli avamposti cosacchi dalla cresta delle montagne che separa la vallata di Baidar dal fianco sinistro delle posizioni russe e dalla vallata del Belbek superiore, attendevano alla costruzione di una strada dalla parte del pendio, e stabilivano alloggi e ridotti sul passo della montagna.

Il maresciallo Pelissier ai 26 settembre visitò la pianura di Baidar; il primo e il terzo corpo de' francesi si collocarono a scaglioni lunghesso la Cernaia; forti pioggie ricominciavano.

Un dispaccio parigino dell’8 annunzia che il campo deg|i alleati tra la Cernaia è Balaclava era diminuito.

Il Genio francese continua a scavare in Sebastopoli lunghe trincee e mine. Coi cannoni estrutti dalla arqua gli alleati or mai sono in possesso di 6000 bocche da fuoco perduta dai russi.

La divisione del generale Chasselbup Laubat ebbe ordine di tenersi pronta a partire dalla Francia per la Crimea.

A di 8 cominciarono lo partenze dei nuovi contingenti di truppa piemontese forniti dai reggimenti di linea e dai battaglioni di bersaglieri al corpo di spedizione in Crimea.

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GIORNALISMO

SULLA GUERRA

Da principio si disse che la presente guerra ora una lotta dell’Occidente propugnatore dell’equilibrio europeo contro la Russia che voleva estendere nuove conquiste sul territorio della Turchia; poi si disse ch’era una lotta della civiltà contro la barbarie; ed oggi sotto tal altro aspetto vienci definita questa enimmatica guerra? La ministeriale Nacion, delle cui sicure informazioni in certe cose non ci è permesso dubitare reca la seguente risposta: «Questa lotta omerica da un lato rappresenta gli ultimi sforzi del principio assolutista che vuole aprirsi il passo dei Dardanelli onde ristabilire i decreti della Santa Alleanza riformando la carta di Europa; è la suprema campagna che il mondo antico muove contro il mondo novello per ispogliarlo della libertà; dall'altro lato riappressata l’umanità che spinge le schiere della democrazia contra le legioni dell'Attila moderno.» Ma nostro debito è di non lasciar inosservata questa un po’ troppo ardita o almeno un po' troppo esplicita e ricisa definizione. Noi siamo persuasi che nel gabinetto di Madrid si pensi veramente cosi come scrive la Nacion, che riceve le inspirazioni di Espartero il quale è impegnato a vedere le cose a questo modo; siam persuasi però che nel gabinetto di Parigi le cose si veggano in modo onninamente diverso. In Francia gli elementi rivoluzionarii spariscono sotto una poderosa pressione in Ispagna imbaldanziscono col favore ministeriale, e, quasi sien pochi quelli che vi sono, s’invitano a recarvisi quelli di qualunque paese. Indi la differenza dello vedute.

l'Ape nordica dice che la caduta di Sebastopoli iv on castigo dell’ira celeste per essersi tentato in Russia d’introdurvi la cosi detta civilizzazione dell'Occidente.

Crede il Times che il silenzio dei generali alleati Mite operazioni della Tauride gli dia diritto a sospettare qualche casa da doversi nascondere.

Due sono, secondo il Morning Post, i supremi attuali bisogni dell’Europa; il primo, ché l’Inghilterra riabbia la pace; il secondo; che la Russia non sia più che la Moscovia. A noi. sembra che in queste due s’includa il più stravagante paradosso

Osserva la Gazzetta di Milano che «l'onore militare delle due nazioni alleate essendosi dalle ultime vittorie soddisfatto, si manifestò nella pubblica opinione un movimento vivissimo in favor della pace; laonde il linguaggio dei fogli britannici, che, solo pochi giorni addietro; era impetuoso come scoppio di bomba e minacciava di porre a soqquadro tutta l'Europa, ora si mostra rimesso e pacato.» Ottime disposizioni, saper consimili fossero le disposizioni della Russia.

La Union non vuol compromettere la sua logica in discutendo sia sulla guerra, sia sulla pace; quindi ripete: Aspettiamo!

Il Journal de l’empire dice che le basi della guerra non possono determinarsi anticipatamente. E per sviluppar questa proposizione, di cui tutti son persuasi, impiega un articolo cosi lungo che pare una dissertazione accademica

PORTOGALLO

La Nipao, giornale di Lisbona, ricordò al giovine re don Pedro che i legittimisti non possono accertarlo che come un rappresentante di fatto, perché il rappresentatore di diritto è don Miguel; indi si diffonde a ripetere ciò che ha detto mille volte sulle inconseguenze, nelle quali cade il partito liberale quando mette in pratica le sue teorie.

AFFARI DI SPAGNA

Il Padre Cobos annunzia un nuovo libro intitolato; Il perché di tutte le cose; nel quale si danno soluzioni di politica, di amministrazione, di società, di storia e di costumi riguardo alla Spagna. Dice che nel primo capitolo di esso libro si fanno le seguenti domande e risposte «Che cosa è la situazione presente? Una situazione di rimpiazzo. Con che si; guariscono i mali del popolo? Con la. dieta e con gli esercizii militari. Dove sta il fine dei beni nazionali? Nel principio dei beni progressisti. Perchè sono tanto insipide le frutta dell’albero della libertà? Perché si fanno maturare a colpi di bastone. Quanti sono i tempi del verbo progredire? Tre: tempo presente, tempo passato e tempo perduto.»

La Estrella enumera le tristi politiche conseguenzie che derivano dall’empio principio che la sovranità religiosa risieda nel popolo, e considera questo principio siccome la causa di tutti i mali che di presente affliggono la Spagna.

Il Faro Nacional in un articolo sulla precaria esistenza dell’attuale situazione della Spagna dice che bisognerebbe rinnegare la Provvidenza di Dio nel mondo per ammettere che l'impero dell’errore e della violenza possano fermamente consolidarsi; l’errore e la violenza sono l’arma terribile, il cui taglio ha da spezzare l'attuale situazione; nihil violentum duraturum.

Il Diario Espanol, il Parlamento e la Espana scrivono. che la notte del 26 settembre una terribile sciagura stette lì lì per piombare sulla Spagna. Trattavasi nientemeno che di una dissoluzione del Ministero, perché il duca della Vittoria era determinato rimettere nel fodero la spada di Lucana e tornarsene a Logregno a godere procul negotiis la solitudine della campagna. Ma la fatale procella passò; e il paese salvate debitore alle lagrime e alle preghiere di Luzuriaga (come racconta il Journal de Madrid) se tuttavia Espartero si sagrifica a rimanere nel posto, che in premio del suo eroico patriottismo gli fu conferito dalla benevola regina.

La Regeneracion in un articolo sulla situazione che s'intenebra dice che «Espartero chiamato dalla sua fortuna a dare una direzione ai pubblici affari, è priva di latte, assolutamente di tutte lo doti proprio di un uomo di Stato; nulla ei sa di politica, nulla di amministrazione, nulla infine di quanto è necessario per compiere i doveri dell'alta missione che la sua fortuna gli diede a disimpegnare; esso è la personificazione della situazione creata nel mese di luglio del 1854; esso è la pietra angolare dell'edifizio sociale; da lui dipendono i destini della Spagna; ora perché cercare tanta di sapere i motivi delle pubbliche disgrazie? Se colui che siede alla testa del governo ignora la scienza di governare, perché deve far meraviglia l’aumento progressivo delle nazionali sventure?»

Il Correo universal, facendosi interprete della pubblica opinione, dichiara che questa non è punto soddisfatta degli uomini che hanno in lor mano le redini del potere, e che la gran maggioranza del popolo spagnuolo ha ritirato da essi la sua confidenza e le sue simpatie.

Il Clamor pubblica ci la sapere che l'attual gabinetto spagnuolo trovasi nella più difficile posizione non meno par gli ostacoli che ha da vincere, che pe' gravi pericoli che stannogli sopra; pur tuttavia siccome a tal posizione in hanno condotto i propri errori, esso solamente innanzi alla nazione è responsabile dei tremendi mali che la minacciano.

Che farà l'Assemblea Costituente di Madrid ora che si è aperta di nuovo? Las Novedades veggono acerbi conflitti di discussioni e sterilità di provvedimenti. La Nacion presagisce che le Cortès nulla potran fare per la critica posizione del governo e per la effervescenza dei partiti. Il Parlamento poco spera nei Deputati che sono preoccupati dalle difficoltà del presente e dai terrori dell'avvenire; ed enumera le cause che hanno contribuito al nuovo e tristo aspetto della situazione.

La Epoca afferma che l'orizzonte politico si ê orribilmente annuvolato, e che la Spagna è minacciata nelle più inestricabili complicazioni; finalmente che nell'atmosfera si manifestano gl'indizi precursori di trascendentali aspirazioni. «Si travaglia, ella dice, senza interruzione, si travaglia in tutti i terreni e per mezzo di oppugnantisi elementi a sempre più abbassare l'ossequio dovuto al trono, a dividere Isabella II dal popolo che l’applaudi bambina e col suo petto ne protesse la cuna; si travaglia per arrivare a traverso gli scogli del presente fino al misterioso segreto dell’avvenire; e la mezzo a questi travagli di decomposizione e di lotta si vede un governo che non è accreditato non per le sue doti di fermezza, né per la sublimità delle sue idee; e questo governo è l'egida della combattuta monarchia.»

Il Porvenir assicura che mentr’egli più studiasi a penetrare nella oscura ragione della politica esparteriana, e mentre la intelligenza la i suoi maggiori sforzi per discoprire il velato sentimento del Governo, meno si vede probabile una soluzione, che non aumenti il turbamento dello Stato. l'Occidente poi affermò che l’attuale situazione politica della Spagna sta per entrare in una grave crisi, il cui risultamento quantunque sia imminente, non è agevole di prevedere. La Nacion prenunzia lo sviluppo di grandi avvenimenti, che mostreranno al paese tutta la verità (toda la verdad). Las Novedades veggono apparire giorni di lutto. E la Soberania nacional misteriosamente conchiude che «i popoli, che non sanno approfittare di un giorno, perdono un secolo.» Intendalo chi può, ch'ei ben s’intende!

Con on secondo articolo il Faro nacional la una fervorosa concione perché i diversi parti della Spagna si organizzino in un solo. Questo amalgama ove, si effettuasse, sarebbe la cosa più meravigliosa di tutte le meraviglie che leggonsi nelle istorie.

In mezzo all'affettato silenzio dei giornali conservatori di Spagna sui progressi montemolinisti, il Journal de Madrid genericamente la sapere che «las noticias de los carlistas son bastante poco satisfactorias!»

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BORSA DI PARIGI


2 per 100 aperto chiuso

4 ½ per 100 aperto chiuso

9 Ottobre

00 00 – 68 89

00 00 – 90 87

10 Ottobre

0960 – 64 25

00 00 – 90 20

11 Ottobre

00 00 – 64 55

03 00 – 90 00





BORSA DI ROMA DEL 12 OTTOBRE






Napoli

88 85

Genova

18 70

Vienna

41 90

Livorno

15 98

Parigi

18 66

Trieste

41 89

Firenze

15 97

Marsiglia

18 66

Londra

470 80

Venezia metal

15 93

Lione

18 63

Ancona

99 40

Milano metal

16 05

Augusta

47 90

Bologna

99 80


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1855 ROMA 16 OTTOBRE N 120

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Un assai laconico e pur nondimeno assai significante dispaccio, che dicesi russo, in data dell'8, ci avvisa che «gli alleati si avanzarono verso Perekop e che la posizione di Jenikalè fu rioccupata» dai russi che la perdettero quando i bastimenti occidentali penetrarono nel Mare di Azoff. La prima parte di questo dispaccio dimostra ad evidenza che scopo degli alleati nelle presenti condizioni della taurica guerra era di chiudere ai russi l'unica via di comunicazione che Toro rimaneva, la via cioè di Perekop; la seconda parte poi del dispaccio ci la conoscere che i rossi se ne riaprirono un'altra, quella cioè del Mare di Azoff, imperocchè, avendo ritoccata la posizione di Jenikalé; essi dominano lo Stretto che serve di congiunzione dei due mari che bagnano la Crimea. Sarebbe questo un fatto di grandissima importanza; e, se i russi riuscirono a riprendere quella posizione, oggi, meglio instrutti dalla e sperienza, faranno in modo che loro non sia ritolta, e, affondando nello Stretto alcuni di quei bastimenti che misero in salvo nel Mar Putrido, impediranno agli alleati di più entrare nel Mare di Azoff. Come ciò possa essere avvenuto, spiegheranno le ulteriori notizie; ma, sussistendo la veracità dell'annunzio telegrafico, le conseguenze più logiche sarebbero quali son par dianzi dichiarate. Ove riflettesi poi che nella brumale stagione la via di Perekop è pressoché impraticabile, giacché per amplissimi tratti profondamente paludosa, e che perciò i russi nel passato inverno ricevettero provvigioni è rinforzi dalla parte del Mare di Azoff, e' sarà mestieri de durre ch'essi riconquistarono una posizione, che li mette in grado di sostenersi in Crimea per lungo tempo ancora, senza che loro sia più di grave danno la perdita della via di Perekop, qualora gli alleati pervenissero a rendersene padroni.

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Parte del contingente anglo-turco fin dal 28 settembre s'imbarcò dirigendosi a Jenikalé. Anche la cavalleria trovantesi ai Dardanelli sotto il comando di Beat son doveva essere spedita a quella volta.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

I lavori di fortificazione a Capua proseguono. Sotto la direzione di un generale russo vi s'innalzarono trincee in terra. Dall'arsenale di Pietrarsa si tolsero dei cannoni che sono stati portati a Capua e messi in batteria di maniera a dominare la strada di ferro e la strada della Terra di Lavoro, grande strada militare 7 che viene da Terracina. Queste cose si raccontano dalla Gazzetta ufficiale di Verona. Il Piemonte poi è informato che continuo è l'arrivo a Napoli di agenti russi d'ogni maniera.

PIEMONTE

Corre voce che la Polizia di Genova vada perquirendo con attività in diversi luoghi. Che cerca? S'ignora. Ma, a giudicare dalla premura, pare che sia su grandi traccie.

Il Senato e la Camera dei Deputati di Piemonte sono convocati pel 12 novembre.

IMPERO AUSTRIACO

Tornato Prokesch-Osten đa Parigi a Vienna il 7, che una conferenza con Buol ministro degli affari e steri, indi con De Bruck ministro delle finanze. A cominciare dal 20 ottobre entreranno in attività i treni celeri fra Vienna e Parigi.

GERMANIA

Nel granducato di Baden, in occasione degli sponsali fra il principe reggente e la principessa Luisa di Prussia, si fecero parecchie grazie sovrane, specialmente ai condannati politici del 1849. Per iniziare le pratiche di pace, sembra che le Potenze germaniche attendano il risultato delle ulteriori operazioni degli alleati è quello altresì del viaggio del lo czar nella Russia meridionale. Tutti i ministri russi in Germania ricevettero l'ordine di trovarsi a Varsavia al ritorno dell'imperatore.

Della massima importanza saranno senza dubbio le deliberazioni di quel Congresso, dove la situazione di Europa sarà fatta argomento di studio profondo. Gli Statisti che sperano la pace, fanno grande assegnamento sulle impressioni che seco avrà portale lo czar dal suo viaggio a traverso le sfinite popolazioni. Pel 12 il duca e la duchessa di Brabante erano aspettati a Parigi. Abd-el-Kader imbarcossi a Marsiglia onde recarsi a Damasco sua novella dimora.

BELGIO

Alcuni giorni sono, il conte Walewski ministro francese degli affari esteri recossi in lutto silenzio da Parigi a Brusselle; vi si trattenne un giorno solo ed in si breve dimora fu ricevuto in udienza, piuttosto lunga, da re Leopoldo. Varie le congetture.

PORTOGALLO

Vuolsi che quanto prima saranno celebrati gli sponsali del re di Portogallo con la giovane principessa del Belgio. Da parecchi giorni a questa parte i giornali annunziarono la morte della infanta donna Isabella Ma ria, che fu reggente del Portogallo dal 1826 al 1828. Ma una lettera da Lisbona in data del 27 settembre ci assicura chè quella principessa era nel più florido stato di salute.

SPAGNA

Scrivesi da Madrid avere O'Donnell promesso all'ambasciatore francese Torgot che il contingente spagnolo per la guerra contro la Russia sarà portato fino a 50 mila Lettere madrilesi dicono che i carlişti si preparano a grandi imprese; quelli di Madrid son persuasi che Cabrera entrerà in campagna pria che finisca questo mese; Borges riunì sotto il suo comando le compagnie di Tristany e di altri capi.

INGHILTERRA

Palmerston ed altri grandi personaggi d'Inghilterra. offersero a Fillmore espresidente degli Stati Uniti il titolo di, dottore in diritto della Università di Oxford. Fillmore rifiutò di accettare questo titolo dichiarando che non avea mai studiato in alcuna Università, né in alcun Collegio.

La Casa De Lisle e Jauyrin, una delle più antiche e rispettabili di Londra, sospese i suoi pagamenti in conseguenza di forti anticipazioni falle alle sue Case filiali di Jersey e del Canada, che s'ingolfarono in ruinose speculazioni.

La mattina del 3 a Salford si fece dal cardinal Wiseman assistito da parecchi vescovi la consecrazione di un nuovo coro e di altri edilizi nella cattedrale cattolica di San Giovanni. Eransi presenti più di 1600 persone, fra le quali le più distinte famiglie del paese.

SVEZIA

Particolari informazioni assicurano che l'alleanza della Svezia con le Potenze occidentali si considera orinai come un fatto compiuto; imperocchè non solo havvi un pieno accordo su tutti i punti del trattato, ma sembra che questo siasi già stipolato, e forse a quest'ora munito delle firme dei contraenti.

Lettere da Stocolma riferiscono (Gazz. di Mil.) che i subbugli svedesi pel caro dei viveri ebbero in alcuni siti un carattere molto, serio. In Upsula i tumultuanti arsero un magazzino di grano appartenente ad un commerciante ch'era in sospetto presso la povera gente. In Wisby, nell'isola di Gotlandia, la moltitudine non si disperse pria che sulla piazza non fossero condotti cannoni contro la medesima.

IMPERO OTTOMANO

Il patriarca greco eterodosso Anthimos è stato destituito, come fu da noi prenunziato.

l'arcivescovo greco eterodosso di Amasia è stato nominato patriarca di Costantinopoli.

Il sultano ha conferito a Pelissier il grado di maresciallo dell'Impero ottomano. Altri generali francesi ebbero il titolo di pascià; alcuni colonnelli quello di bey.

l'Austria ha manifestato il suo desiderio che il principe Stirbey ospodaro della Valacchia, il quale dovrebbe cessare dalla sua carica nel maggio del 1835, continui a rimaner nel suo posto.

È voce molto accreditata che sir Bulwer, già noto per la sui legazione in, Ispagna, sarà il successore di lord Redcliffe nell'ambasciata inglese di Costantinopoli.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Dicesi che il Governo danese abbia aderito a che diverse navi da guerra francesi possano svernare nel porto di Kiel.

Si preparino sul Danubio provvisioni sufficienti per sei mesi a 40 o 50 mila francesi.

Va prendendo consistenza la voce che Murawieff sarà chiamato a comandare le truppe russe in Europa. Il generale Gortschakoff in tal caso assumerebbe il portafoglio della guerra.

La mattina dell'8 una squadra alleata di 9 vascelli, 23 battelli a vapore e 9 scialappe cannoniere che portavano 3 batterie era ancorata dinanzi a Odessa.

Fino alla sera del 10 nessun movimento nella posizione della squadra ancorata innanzi a Odessa.

In Francia e in Inghilterra si arruolarono operai di tutti i mestieri, muratori, fabbri, carpentieri, la legnami, pittori, i quali vengono trasportati a Sebastopoli. Essi hanno l'incarico di rendere abitabili le parti della città alle alloggiare le truppe.

Gli alleati trovarono a Sebastopoli tanta polvere che si cessò dal farne ulteriori spedizioni dal Bosforo in Crimea. Le cartuccie si fabbricano sempre a Kamiesch.

I russi trasportarono gran quantità di provvigioni e munizioni al gran magazzino loro sulla riva del Redan, quasi rimpetto al forte Niccolò; e poscia, come mostrare che non intendono ritirarsi, fecero un immenso deposito al nord-est di Sebastopoli sulla direzione del Relbeck, e non lungi da un lavoro di terra, che merita il nome di ridotto, anzi di fortezza, e posero una straordinaria quantità di sacchi di terra sul letto del forte Costantino, e costrussero spalleggiamenti e cannoniere regolari. I francesi poi stabilirono quattro mortai all'angolo occidentale del forte. Niccolò, d'onde lanciano bombe contro i magazzini, i lavori e i lavoranti russi. Gl'inglesi e i piemontesi collocarono una batteria alla congreve nella Carabelnaia e sulla scarpa di Malakoff.

I russi ricevettero un rinforzo di 28 mila uomini a Simferopoli.

Dall'Osservatorio francese situato al di dietro della Chiesa di Kamara sur un'altura, che domina tutte le posizioni circostanti, si scorgono tre distinti campi russi al di là della Cernaia, che occupano l'altipiano com preso fra questo torrente e il Bolbek. Si calcola che ciascuno di questi campi sia di 29 mila uomini almeno.

Ai 27 settembre tre batterie galleggianti con 36 cannoni da 50 aprirono dalla rada, il fuoco contro i forti settentrionali.

Alcune informazioni della Crimea fino al 30 settembre ci son fornito dai fogli Tedeschi, i quali confermano che a quella data le batterie russe della parte settentrionale di Sebastopoli rispondevano vivamente al Turco di 120 mortai di grosso calibro che gli alleati accomodarono sulla riva meridionale.

Il di 11 ottobre gli alleati co: centrarono forze considerevoli nella valle dell'alto Bulbek e parea volessero, continuare un movimento offensivo.

Ad onta delle riproducentisi speranze di pace, le spedizioni che di continuo si fanno dalle Potenze occidentali danno loro una solenne smentita, purché non vogliasi spingere con raddoppiata energia la guerra per giungere in modo più sollecito e sicuro ad una pace durevole e vantaggiosa. In Inghilterra altri 6000 40 mini, di truppe disciplinale ricevettero l'ordine d'imþarcarsi per la Crimea. Ai quali debbonsi aggiungere 4303 uomini che partiranno pure per l'Oriente da Gibilterra, Malta e Corfù. In tutti i porti di Francia fu ripigliato con ogni assiduità l'imbarco di materiale guerresco e di bombe del più grosso calibro.

Ultimamente una fregata sarda parti da Genova con molti vestiti d'inverno, o con 60 mila paia di scarpe per l'esercito piemontese in Crimea.

A di 11 settembre (Invalid russ.) Murawieff riportò vittoria sopra tremila turchi, prese loro 4 cannoni e 3 bandiere; ed oltre a ciò, fece prigioniero Aly pascià. I turchi ebbero in quel combattimento avvenuto, appo Kars, un 400 tra morti e feriti.

Aly bey, parente del muscir Yassif pascià fu appiccato a Kars il 27 agosto perchè colpevole di essersi messo alla testa di una cospirazione, il cui scopo era di dar fuoco ai magazzini di polvere, onde agevolare il buon esito dell'assalto che i russi avrebbero dalo a quella piazza.

I viveri a Kars diminuiranno ogni giorno. William pascià scacciava vecchi, donne, fanciulli e feriti per liberarsi da quelle bocche inutili; e Murawieff respingeva entro Kars quegli infelici. Questo modo di guerra la veramente orrore.

Sui primi d'ottobre il Divano di Costantinopoli ricevette notizie da Kars, secondo le quali quella assediata fortezza era in procinto d'arrendersi per mancanza di viveri. Le truppe si alimentavano, per lo più, di carne di cavalli, ed anche questo cibo ormai era pressoché finito.

AMERICA

Corrispondenze da Washington ne fanno sapere che una formidabile flotta si costruisce per conto della Russia nei cantieri degli Stati Uniti.

Lettere del Messico confermano che Carrera avea significato la sua intenzione di rimettere il Governo nelle mani di Alvarez. Il generale Ignazio De la Slave alla testa dell'armata di Vera Cruz prese possesso del la città, dichiarando di non riconoscere il Governo provvisorio di Carrera. Molti funzionarii destituiti da Santanna furono reintegrati nei loro impieghi.

La guerra civile continua nel Nicaragua. Ai 18 agosto avvenne presso Segovia una battaglia sanguinosa fra le truppe del Governo e i democratici, che rimasero sconfitti.

Il suocero di Bulzu è stato eletto presidente del la Bolivia.

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GIORNALISMO

SULLA GUERRA

Il Times è di parere che i più grandi assedii, di cui parlino le istorie, non ebbero forse il decimo grado della importanza di quello di Sebastopoli.

Quantunque ordini severissimi dei generali alleati vicino qualsivoglia corrispondenza sugli affari della guerra in Crimea, pare i giornali continuamente riportano corrispondenze, che diconsi. venute di là, per informarci di quel che vi accade o che si suppone possa accadervi o esservi accaduto. Da una di queste corrispondenze di controbbando sappiamo che il bottino trovato dagl'inglesi nella Carabeloaia, nel grande e nel piccolo Redan e a Malakoff, ascende a 2222 cannoni; a 390000 fra palle ed obizi; oltre a ciò, catene, ancore e ferri vecchi del valore di 32000 lire sterline e 3000 tonnellate di buon carbone; finalmente 280 tonnellate di provvigioni, vale a dire 3 milioni di razioni militari. Or, se tante erano le provvigioni abbandonate dai russi in un luogo dove eran persuasi di non potersi mantenere, il che si dimostra dal ponte che si prepararono per la ritirata, bisogna ben conchiudere che ne abbiano incalcolabili quantità nella parte settentrionale, dove avean prestabilito di ritirarsi...

Il Corriere Italiano, quanto alla guerra in Crimea «credo che gli alleati continuino ad avanzarsi dalla parte del Belbek allo scopo di minacciare la ritirata alle truppe russe che trovansi nei forti settentrionali. di Sebastopoli e costringerle quindi ad abbandonare di loro impulso quegli ultimi avanzi del baluardo un di tanto potente. Quanto poi riguarda il teatro della guerra in Asia egli opina che una forza maggiore delle armate di Omer pascià costringerà i russi a levare l'assedio di Kars non andrà guari che le neri copriranno le pianure del 5 l'Asia minore, ed allora i russi avran molto da fare. per ritirarsi ordinatamente nelle primitive loro posizioni.» Per tal modo finirà fra pochi giorni la campagna della Crimea e quella dell'Asia. Ma, senza l'articolo del Corriere; chi poteva indovinare quanto avrebbero durato queste due campagne?

Il Movimento opina che «si bombarderà Odessa, l'emporio della operosità mercantile nel Mar Nero, il più grande centro delle ardite e fortunate speculazioni; non s'illudano i predicatori della incivilizzatrice guerra; Odessa non sarà rispettata. per riguardo agl'interessi svariatissimi, per buona parte degli occidentali, ch'essa racchiude nella sua cinta; se Odessa presenta un utile punto di sbarco; le esigenze della guerra prevarranno certamente sulle considerazioni degli economisti.»

«Quando le Potenze: occidentali avranno conquistato la Crimea, che cosa faranno di essa? La restituiranno alla Russia, o sarà posta sotto la signoria di altro Stato?» A questa interrogazione il Dynau non sa rispondere altro di positivo se non che «una tale domanda la tornare alla memoria il famoso negozio della pelle dell'orso prima che l'animale fosse stato ammazzato.»

Nelle regioni diplomatiche di Parigi circola un 0puscolo intitolalo: Le reveil de l'Europe occidentale, ou la Ressie ne peut etre contenue et refoulée que par des nationalités. La conclusione dell'opuscolo è questa:

«Ora che fu sguainata la spada non si può più parlare di una fradicia pace. Il Rubicone deve passarsi o dall'una o dall'altra parte. l'Occidente dee rimaner vittorioso, limitando la Russia nei proprii di lei confini, se non vuol sopportare tutto che piaccia alla Russia. In una parola, se non si fanno indietreggiare i confini della Russia, e se non si fanno avanzare quelli della Europa, la Russia rimarrà padrona del campo di battaglia; e questa vittoria sarà conseguitata ben presto da altre vittorie della Russia, che minacceranno sempre più l'Occidente.»

Osserva il Sun che: il prezzo del salnitro e del piombo è già di molto rincarito. E pure ancor non siamo che al principio della guerra! Crede il Times di potere annunziare che Simpson: non è più comandante supremo dell'esercito inglese del la Crimea; che per altra ne riterrà le veci fino all'arrivo del suo successore…

Il Pays, favellando del movimento della opinione manifestatasi in favor della pace nei giornalisti britannici, dice che anch'esso si associa a questo desiderio perchè gli elementi, le condizioni e le guarentigie che accompagneranno la pace sieno stabili e non mutino a talento di alcuni arrischiati pubblicisti.

AFFARI DI SPAGNA

Il Padre Cobos reca il seguente annunzio: Spettacoli pubblici di Madrid al Gran Teatro della Situazione diretto dalla Impresa A 0 suo anteriore (50). l'esito pur spaventoso che ottennero tutte le rappresentazioni di questo Gran Teatro, la celebrità comica e melodrammatica di quasi tutti gli artisti che vi presero parte, e la trascendenza filosofica del pensiero sintetico della idea primordiale che ha presieduto e continua a presiedere a tutte le sceniche comparse, sono altrettanti stimoli perchè, mentre sta per inaugurarsi un'epoca comica la Impresa non badi ad alcun dispendio, affinché le nuove rappresentazioni sieno le più strepitose e sorprendenti. Gli attori già sono ben conosciuti. Essi hanno fatto alternativamente sentire al pubblico le più svariate impressioni: il pianto e il riso, la vergogna, lo sdegno, il sonno, e la fame. Ora soltanto si aggiugne che essi sono animati dei più gagliardi polmoni; e qui consiste la lor gloria. La Impresa è lieta di annunziare di avere arricchito il suo teatrale repertorio con le seguenti opere: IL GRAN DISACCORDO, tragicommedia patriottica di buona fede, divisa in tre parti in titolate, la prima: Una imposizione; la seconda: l'incantesimo; la terza: il Memorandum. LA TRATTA DEI BIANCHI, melodramma spettacolosissimo, in cui si vedranno venticinque mila condannati a morte (51)b. Questa magnifica Opera comincia con prologo intitolato: Amor al pueblo! (Amore verso il popolo)..

Si è osservato che nel giorno, in che si aggiornarono le Cortes, i colpiti dal colera a Madrid cranio 44, e nel giorno, in che la Cortes si riunirono, i colpiti dal colera furono 89. Indi la Estrella vaticinò una menzogna allorché promise che pel primo di ottobre, giorno della solenne riapertura delle Cortes sarebbe totalmente scomparsa la funesta epidemia. Anche questa segue l'impulso del progresso. La Revista militar, pria di pronunziare il suo parere su quel che potrà essere della Spagna, vorrebbe conoscere precisamente quale sarebbe la condotta dell'esercito spagnuolo nel caso che la regina abbandonasse spontaneamente il trono, o nel caso di una gravo dissidenza fra i membri del Ministero, o nel caso di una dissoluzione delle Cortes, o nel caso che per tutti que sti motivi o per alcuni di essi, i partiti venissero a combattere per le strade e invocassero l'aiuto dell'armata.

«La Spagna tien fissi gli occhi nell'Assemblea Costituente. Cosi scrive la Iberia; e, secondo essa, la missione dell'Assemblea è di purificare tutto il partito moderato e di rompere le vergognose malie, con le quali questo partito soffoca le generose aspirazioni del popolo; sebbene las Cortes la pensino in un modo alquanto diverso; mercecché vorrebbero anzi una più compatta unione del partito moderato che la purificazione cioè la dissoluzione del medesimo. Ma, qualora l'Assemblea si decidesse ad attuare i suggerimenti dell'Iberia, si potrebbe contare sulla riuscita? La Soberania nacional ricisamente sentenzia che ai molti uomini riuniti a deliberare non possono fare alcuna che di buono.» Ed in altro articolo dichiara che lo possibili produzioni di un'Assemblea sono negative! Indi si scaglia contro tutte le Assemblee Costituenti passate, presenti e future; e fervorosamente invoca la dittatura popolare! Anche questo sarebbe un sistema di nuova invenzione; finora fu sempre un dittatore che nelle pubbliche calamità sorse a dirigere l'andamento del popolo; ora la Soberania vuole che lutto il popolo sia dittatore! e dice che senza questo provvedimento non può compiersi il progresso dei progressisti (el progreso de nuestros progresistas), e i mali della nazione sempre più aumenteranno, i quali oggi sono: «tutte le obbligazioni violate, tutti gli animi scontenti; la pace seriamente compromessa; la reazione trionfante; la sicurezza individuale minacciata da ogni parle; tutti i diritti sequestrati; il credito pubblico sprofondalo; la industria, il commercio e il lavoro paralizzati; finalmente a porre il colmo a si disgraziata situazione, un preventivo per l'anno prossimo che supera di ben 200 milioni il più alto che avesse mai potuto presentare il partilo moderato nei giorni del suo più esoso governamentalismo.» E la panacea, che si propone a guarire tante anormalità, esser dovrebbe il più anormale sistema, la popolare dittatura, cioè l'anarchia legalizzata. La Soberania è della scuola omiopatica; similia similibus.

La Spagna continua purtroppo a inspirare serie inquietudini sulle future sue sorti. Ma checché seguir possa a Madrid (dice la Gazzetta di Milano), la tranquillità degli altri popoli del Continente non può andarne di mezzo per le agitazioni che in ogni caso facilmente e necessariamente saranno ristrette nei loro confini.

COSE VARIE

Il National di Brusselles pubblicò un Manifesto rivoluzionario compilato dai capi cospiratori rifuggiti, a Londra, contro i quali il giornalismo britannico mosse le più energiche rimostranze onde finalmente si a dotti in severo ed efficace provvedimento. E il Bien public di Gant domanda se nel Belgio le leggi sulla stampa permettano che un foglio apra le sue colonne a demagoghi stranieri, che predicano la rivoluzione contro i Governi d'Europa, o se gli obblighi, che la neutralità impone al Belgio, sieno in consonanza con le sovversive ' declamazioni, di cui ha credulo il National farsi l'istrumente

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l'Armonia instituisce una comparazione della politica conservatrice di Ferdinando re di Napoli con quella di Napoleone imperatore dei francesi, e trova che l'una e l'altra sono consimili, perchè ambidue sconfissero la rivoluzione, l'una il 15 maggio, l'altra il 2 dicembre; e perché ambedue senza posa sempre più lavorano al consolidamento dell'ordine e del principio monarchico. l'articolo dell'Armonia finisce con un ringraziamento all'imperator Napoleone per la dichiarazione pubblicata nel Moniteur, mediante la quale il governo di Francia ripudia qualunque connivenza alle macchinazioni d'un cosi dello muratismo, che levò pretensioni ostili al sire partenopeo.

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Il Morning Post assicura che Palmerston è seria mente imbarazzato pel richiamo di Redcliffe dal posto ambasciatore inglese a Costantinopoli.



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1855 ROMA 18 OTTOBRE N 121

IL VERO AMICO DEL POPOLO

SULLA RIOCCUPAZIONE DI JENIKALE

Dalle notizie, che successivamente si sono ricevute, risulta che i russi più volte ricomparvero nelle vicinanze di Kertsch e di Jenikalé nello evidente scopo di riconquistare quelle interessanti posizioni, che occupate dagli alleati li resero padroni del Mare di Azoff. Ed il principe Gortschakoff, non é gran tempo, annunziava una vittoria riportata dai suoi presso Jenikalé; oltre di che, posteriori informazioni recano che sei squadroni russi presso Jenikalé accerchiarono uno squadrone di cacciatori d'Affrica, che però con la perdita solamente di 15 uomini riusci ad aprirsi un passaggio ed evadere dalle mani del preponderante nimico. Ora, facendo seguito a queste circostanze che non debbonsi perder di vistar giunge il dispaccio che porta «la posizione di Jenikalé rioccupata. Rioccupata da chi? Forse dagli alleati? Ma come può dirsi che altri rioccupi Una cosa della quale e in pieno possesso? Si dice che fuvvi mandato un aumento di guernigione, mentre si sa che restovvi un piccolo presidio dopo la fatale combustione di quel villaggio. Sia pur cosi; ma un accrescimento di truppe in un luogo che si possiede, in un luogo, d’onde si può partire, e dove si può tornare à la lento, non costituisce mai una rioccupazione. Indi il buon senso e le leggi grammaticali esigevano doversi interpreta re che la posizione di Jenikalé fu rioccupata dai russi, che pur dianzi ne furono spodestati. E questa interpretazione del sibillino dispaccio appoggiavasi inoltre sui precedenti conati dei russi a rioccupare quella perduta posizione e sull'essersi narrato il fatto anzi da Gortschakoff che da Pelissier, è da Simpson, è da Lamarmora. Nulla ciò di manco, siamo avvertiti che nei dispacci telegrafici non bisogna guardar troppo pel sottile, né sindacarli con le norme del buon senso e della grammatica; e che il dispaccio in discorso dee interpretarsi che la posizione di Jenikalé fu rioccupata dal contingente anglo-turco, che fin dal 28 settembre parti dal Bosforo a quella volta, e che prima né anche occupò quella posizione. Tali dilucidazioni stimammo necessarie in aggiunta al nostro precedente articolo sul medesimo proposito, nel quale favellammo in modo unicamente ipotetico, imperocché ragionammo delle conseguenza SE i russi riuscirono a riprendere quelle posizioni, e sussistendo la veracità dell annunzio telegrafico, finalmente rimettendoci alle ulteriori notizie, che avrebbero spiegato come ciò poteva essere avvenuto. Le quali riserve ben dimostrano che noi, ad onta del letterale significato del dispaccio, elevammo dubbiezze, che, anzi che ammettere, impugnavano che i russi avessero potuto quella posizione rioccupare.

Il contingente anglo-turco che dovea recarsi a Jenikalé, secondo ordini più recenti andò a Sciumla.

Un dispaccio di Gortschakoff in data del 9 dice che «gli alleati nella forza di 16 battaglioni si avanzarono da Kakulatz e presero posizione presso Jenikalè.»

Il dispaccio della rioccupazione è dell’8.

Il Sun riporta un recente dispaccio di Simpson relativo ad alcuni scontri che la cavalleria degli alleati ebbe coi russi nelle vicinanze di Kertsch.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Sebbene qualche giornale parli che un 3000 ribelli, con due cannoni presi all'artiglieria reale, marciavano sopra Catania (Dov.), e che uno scontro già era avvenuto fra essi e le truppe regie, con la peggio di queste (Corr. Merc.), e finalmente che altre voci pretendevano essersi sviluppato un movimento ad Aquila negli Abruzzi (Dirit.), pure siamo in grado di potere affermare che la pubblica quiete in quelle parti non fu menomamente turbata, e che le corse novellò sono invenzioni di appassionati corrispondenti; oltre di che, qualora fosse scoppiata qualche turbolenza, se ne sarebbero avuti ragguagli per dispaccio telegrafico dalla Sardegna (Gaz. di Mil.) anzi che per lettere ed altre private informazioni.

Il 13 partiva dalla Spezia la squadra americana composta di una fregata, una corvetta e un vapore dirigendosi alla volta di Napoli. Da Malta pure partirono pure per Napoli 8 vascelli francesi e 3 inglesi a vela.

TOSCANA

L’incaricato d’affari della Francia a Firenze assunse l’ufficio di mediatore per conciliare le differenze diplomatiche fra il Piemonte e la Toscana.

IMPERO AUSTRIACO

Il commercio austriaco è da parecchi giorni arenato quasi del tutto. Abili commercianti sperano che un tale stato di cose durerà poco tempo e cesserà col cassare dell’incertezza che domina in contemplazione delle imminenti misure finanziarie Corr. It.). Il barone di Bruck ministro delle finanze trasse ad Ischl, d’onde sarebbe pel 15 tornato a Vienna. Si sa che ad Ischl trovasi l’imperatore.

GERMANIA

Il generale Haynau fu improvvisamente dimesso dal posto di ministro della guerra nell’Elettorato di Cassel, succedendogli il generale Lorgherg primo aiutante di campo dell'Elettore. I motivi di questo cambiamento non sono ancor note.

Il Governo austriaco notificò uffizialmente al gabinetto di Berlino che il conte Rechberg è nominato presidente della Dieta di Francoforte in luogo di Prokesch-Osten che va internunzio cesareo a Costantinopoli.

Si afferma che la prossima andata del granduca Niccolò a Berlino abbia lo scopo d’invitare il re di Prussia. ad onorare di sua presenza il congresso che si terra quanto prima a Varsavia, al quale interverranno tutti i ministri russi presso le Corti alemanne, e probabilmente anche il gran cancelliere Nesselrode.

IMPERO FRANCESE

Da qualche giorno si parla d’un decreto, che porterà il capitale della banca da 90, a 180 milioni.

A Saint-Briene nella Brettagna fu deliberato di opporsi alla speculazione sui grani, cercando un gran deposito di tutti i grani dei proprietarii e fissandone la vendita ad un prezzo minimo, mettendo però a carico del Municipio le differenze fra il prezzo stabilito ai proprietarii e quello assegnato ai compratori.

SPAGNA

Scrivesi da Madrid, che la sottoscrizione del trattato d’alleanza della Spagna con le Potenze occidentali fu differita per qualche tempo, a motivo che le bande carliste vanno auspicando, laonde il Governo è obbligato a trattenere nel paese le sue truppe.

Nelle montagne catalane è stato ordinato un generale armamento contro i carlisti; le popolazioni, che accorreranno in aiuto del Governo, ricevettero promesse di larghe ricompense; per ogni carlista che sarà preso è vivo è morto, i Municipii avranno il diritto di liberare uno dei loro abitanti dal servizio militare.

DANIMARCA

Lu dimissione. del. principe Ferdinando. zio dell'attuale re Giorgio dal comando, generale nell’isola di Seeland ha prodotto una grande sensazione a Copenaga. Il re non ha prole, e i figli che potrebbe avere dal suo matrimonio morganatica con la damigella Rasmussen, fatta in seguito contessa Danner, non escluderebbero il principe Ferdinando dal retaggio della corona, qualora venisse a mancare re Giorgio. Il motivo della dimissione fu come si annunziò, il rifiuto a sottoscrivere la nuova Costituzione; ma il principe Ferdinando aveva già categoricamente ricusato di aderire alla Costutuzione democratica del 1848, e non volle mai riconoscere il principio fondamentale della Carta, per cui la Danimarca reggesi partita in tre divisioni, ciascuna delle quali ha il suo bilancio, ed il suo governo senz'altra comunanza che quella degl’interessi e delle spese generali per l’armamento e per la difesa, per la rappresentanza all'estero e per la Corte reale. L’intero gabinetto mal soffrendo il nuovo rifiuto del principe Ferdinando propose al re di segnare il decreto della dimissione del suo zio. dal comando dell'isola di Seeland, dichiarandogli che, in caso di renuenza a firmare questo. decreta, tutto il ministero sarebbesi ritirato dalle sue funzioni. E il re cedette alla minaccia di una crisi che avrebbe potuto dar luogo a serie turbolenze nel paese.

L’Alta Corte di Copenaga. si dichiarò competente a giudicare gli accusata antichi ministri. La prima seduta è fissata al 10 novembre.

Parlasi della probabilità di un Congresso europeo per definire la quistione del pedaggio del Sund.

MONTENEGRO

Una banda di Montenegrini irruppe fra Grabovo, Zubei e Trebinje; invase il territorio austriaco nelle vicinanze di Krivoscie.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Notizie del Baltico confermano che a Seskar, Nargen e Farosunde si procedette ed un parziale disarmo delle scialuppe cannoniere inglesi, delle batterie galleggianti e di quelle a mortai onde facilitare il loro ritorno in patria.

Si fauno in Austria continui acquisti di cavalli per conto dell'Inghilterra. Uno dei più ragguardevoli negozianti di cavalli in Vienna assunse l’impegno di procurarne 800, e 200 di questi la mattina dell’11 furono spediti per la via del Danubio alla volta della Crimea.

Scrivesi dall’Eure. che le fonderie dette Cnnches non ristanno dallo spedire materiali da guerra, ed han commissioni dal Governo francese per. oltre un milione e mezza di kilogrammi.

Si afferma che 10 mila uomini tolti al campo del nord e 10 mila all’esercito dell’est partono di Francia per l’Oriente.

Lamarmora scrive che gli si mandino provvigioni sufficienti a tutto il futuro marzo.

(Disp. tel.) A di 8 gli alleati con forze considerevoli fecero un movimento contro Perekop e poscia. tornarono nuovamente ad Eupatoria senza aver avuto alcuno scontro.

Secondo le più positive ultime notizie, Pelissier teneva il suo quartier generale, a Skelia; il nerbo delle. truppe si accampava nelle pianure di Sciamil e i posti avanzati si spingevano fino a Kalle nella valle di Baidar. Temendo poi che i russi, scollinate le alture d’Inkermann, avessero fatto impeto a Traktir per minacciare Balaclava ed impedirgli la ritirata, schierò le sue riserve, il corpo inglese e il piemontese a Ciorgun. Inoltre stavano in Eupatoria 40 mila uomini pronti ad operare di conserva con le mosse dell’esercito del mezzogiorno. Sembrava imminente una gran battaglia campale.

Si vuole sicura notizia l’invio di un forte divisione di bastimenti alleati nel Liman del Dnieper per fare un tentativo al confluente del Dnieper e del?Bug, dove un della lega questi due fiumi al Mar Nero. Dicesi che la piccola città di Ocksakow era destinata. ad essere il punto. dello sbarco delle truppe.

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GIORNALISMO

SULLA GUERRA

«L’Europa non fu mai (cosi la Gazzetta di Milano) come oggidì in condizioni più incerte, né può la scienza detto scrittore politico pronosticare la pace è la guerra dall’esperienza storica, o delle contingenze de' tempi, o dai bisogni de' popoli.»

Leggiamo nella Gazzetta di, Venezia che «può ben darsi che qualche cosa. sia predisposta per agevolare ed affrettare l'eventuale ristabilimento della pace; ma, finché la Russia non la sul serio passi, e non ne prende sinceramente la iniziativa, non può pensarsi a ridurre a realtà il desiderio della pace, che si la sempre più generale e manifesta.»

Il Pays pubblica un articolo, in coi dichiara che la moderazione è la politica occidentale; che perciò, quando la Russia o per sé o per altrui mezzo presenterà proposte accettabili, la Francia e l’Inghilterra mostreranno tutto il buon volere a rendere al mondo una pace, che certamente non fu turbata per colpa loro.

Nel Bulletin du jour della Presse parlasi di un dispaccio viennese, secondo il quale la Prussia propose all’Austria un'alleanza di neutralità armata, e l’Austria rigettò la proposta.

La Gazzetta di Milano scrive che «siamo tornati a un periodo di aspettazione, a una calma incresciosa, foriera di tempeste. Le operazioni militari si avvolgono nel mistero, e, tranne lo spesseggjare degl’insignificanti dispacci di Gorciakoff (attribuiti cioè a Gortschakoff) nulla sappiamo della Crimea. È certo però che fino al 7 corrente non avvenne alcun che d’importante né alla Cernaia, né a Sebastopoli, né ad Eupatoria. Quanto poi all’affacciarsi della flotta al golfo di Odessa, opina la Gazzetta che una impresa contro quella città mercantile non è si facile né ingloriosa. Tutta la costa fu, non è guari, munita dai assai batterie, ed un poderoso esercito si accampa nei dintorni, pronto a respingere qualunque tentativo di sbarco su tutto il littorale.» Mettendo da un lato ciò che si riferisce a Odessa, perché ancora nulla si sa delle operazioni che vi si vogliono intraprendere, e’ ben si pare sul resto che la Gazzetta o non creda, o non sappia, o non ricordi i dispacci che raccontarono parecchie cose della Crimea, fra le quali certamente è di grande importanza la sconfitta della cavalleria russa presso Eupatoria avvenuta il 29 settembre.

Termine della guerra in Asia

Ecco finalmente un dispaccio che parla. in modo veramente chiaro e positivo. Ai 29 settembre ebbe luogo un gran combattimento che durò 7 ore presso Kars fra i russi e i turchi, la sconfitta dei russi fu totale! Morirono 4000 russi e 1000 turchi, i feriti in proporzione; per ogni morto si calcolano ordinariamente 4 feriti; indi 10, mila russi feriti; in tutto 20 mila russi fuori di combattimento! Stando le cose a questo modo, un ulteriore è sollecito dispaccio dirà dove siasi ritirato Murawieff, coi pochi avanzi del suo esercito totalmente sconfitto; e dirà pure che Omer pascià, non avendo più a far nulla in Asia in seguito della totale sconfitta dei russi, rimbarcherà le sue truppe per condurlo o in Crimea o sul Danubio.

ITALIA

La Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna del 9 reca che «a Roma ogni mattina si trovano disseminati nelle contrade proclami rivoluzionarii, e, non ha molto, allo spuntare dell’alba uno spazzacamino arrampicandosi sulle statue della piazza di San Pietro, poneva a ciascuna nelle mani un gran cartello con una iscrizione repubblicana.» Ma queste cose avvengono propriamente a Roma? Che sia un errore di stampa? O la Gazzetta ha equivocato in leggendo la peregrina notizia datagli dal corrispondente? O il corrispondente le ha raccontato un suo sogno, in cui vide quei proclami e quelle iscrizioni? Noi, che stiam qui, e che pur delle cose nostre sappiamo più di quello che se ne possa sapere oltr'alpe, per non dar titolo di maliziose intenzioni a siffatte novelle, ci limiteremo a qualificarle errori di stampa, equivoci di lettura, sogni di corrispondenti.

In una corrispondenza della Gazzetta il Misano parlasi di una lettera scritta dalle sponde della Dora da un innominato che dicesi corifeo del partito costituzionale italiano, nuovo cittadino piemontese e institutore della nuova filosofia italiana (noi non sappiamo indovinare chi siasi costui), e questa lettera scritta a qualche fratello di Roma per avvertirlo che «il famoso discorso di Palmerston (responsivo al famoso discorso di Russell) intorno alle condizioni d'Italia... non fu che una declamazione per insospettire il gabinetto di Vienna e determinarlo più presto all’alleanza offensiva contro la Russia; che perciò le speranze concette per quello avvenimento parlamentario sono follie...»

AFFARI DI SPAGNA

Il Journal de Madrid lascia intravedere la probabilità d’una spedizione spagnuola in Crimea. La Iberia assicura che l’alleanza della Spagna con le Potenze occidentali nella guerra contro la Russia è strettamente collegata con l’avvenire delle liberali instituzioni di Espartero. La Epoca enumera gl’innumerabili beni che da quest'alleanza deriveranno alla Spagna; ed è perciò che la Nation continua ad esserne strenua propugnatrice. Il Faro nacional però crede che con essa la politica spagnuola si cambierebbe in un sistema di luttuose calamità senza fine; indi il Parlamento esorta di nuovo i soldati a non farsi trasportare in Oriente; e la Soberania conchiude che «ai governanti della penisola iberica a rendersi più impopolari mancava soltanto d’impegnare la Spagna in una guerra, che, per ora, nulla, assolutamente nulla, riguarda il suo interesse.»

Il Clamor publico indirizza alle Corti di Madrid questa concione: «Egli è ormai tempo che l’Assemblea costituente, che sfolgoreggia, non meno per patriotismo che per onoratezza, offra alla nazione il sublime esempio di altre qualità che ancora non diede a conoscere. I rappresentanti, che, durante l’interregno parlamentario, studiarono la pubblica opinione nelle popolazioni, nelle città e nei villaggi della Spagna, sanno, che non v’ha per l'Assemblea quel grande entusiasmo che si dice; sanno che in ogni parte sono oggetto di ragionevole censura i deputati che adulano il potere, frequentano gli Uffizi ministeriali, e transigono per una consessione qualunque.» Ma l’Assemblea non si scuote, e non si occupa che di utopie e di bambolitadi; laonde la Regeneration la sapere che «la nuova riunione delle Corti costituenti ha dato al monde politico una febbrile agitazione. In cotale stato di cose, la democratica Soberania national, veggendo che il Congresso nulla discute che possa portare qualche risoluzione vantaggiosa, finge una sessione, a suo talento, e mascherandosi con le resti di deputato costituente interpella il Governo a dare le convenienti spiegazioni «sulle cospirazioni di Palazzo, tutte fazioni della Catalogna, sulle. dimissioni del Ministero, sulla spedizione in Crimea, finalmente sullo stato d’inquietudine che sconvolge il paese.»

Alle quali domande Espartero presidente del Consiglio. dei Ministri in questa guisa energicamente risponde: «Quello, che messer Tal ha osato di chiedere, non mi sembra consentaneo ai costumi parlamentari, e non è da veruna valida ragione giustificato. Trovandomi io alla testa del Governo, bo detto. le mille volte che non havvi motivo a temere per la libertà della patria. Prima di vederla perire, in soldato del popolo, io che adoro questa libertà, che fu il genio il quale camminò innanzi alle mie glorie, in che per essa spenderei cento volte la mia vita, aiutato dai miei degni colleghi del Consiglio, e fattomi duce dell’esercito e della benemerita milizia nazionale, io basterei a distruggere gli occulti nimici dell'ordine e della libertà, facendo piombare sopra le loro teste la tremenda mannaia della legge.»

Il ministeriale oratore è salutato dai consueti fragorosi applausi delle tribune; e la Soberania ritirasi in mezzo alla folla vergognando di aver fatto le imprudenti interpellazioni; indi vassene di furto al suo giornalistico uffizio, dove, sul proposito della esparteriana dichiarazione, scrive che «queste frasi già si sono udite ben mille voile; pur tuttavia non mutarono mai la trista condizione del paese; e non diedero mai alcun sollievo al mal essere della Spagna.»

Il Congresso degli Statisti avvisando i mezzi efficaci a produrre una perpetua pace universale, oltre la uniformità del sistema metrico per tutti i paesi, pro. pose ancora l’adottamento di un solo linguaggio per tutte le nazioni. La idea piacque, perché creduta originale, e il Congresso prudentemente si astenne dai fare altrui conoscere che Cartesio, Leibnizio, Wolfio, Wilkins, Kirchero, Dahlgarne, Beclero, Solbrig e Kalmar lo precedettero in questo pensiero. La pretesa novita pertanto non mancò di fare una profonda impressione nel giornalismo, che tosto si occupò a ragionare sulla attuazione di questo paradosso. E menarono alto rumore le diatribe, che su tal proposito scambiaronsi il Siecle e l'Univers. Mentre però la quistione era tutta via indecisa, il Parlamento spagnuolo nella seconda tornata dell'attuale sua sessione diede il meraviglioso spettacolo di approvare «una Comision sobre un proÿecto de lengua universal!» E poi venga a dirci la Regeneracion che quell’Assemblea si distingue per frivolezze straordinarie.

Il Faro nacional prorompe in queste geremiadi: «Oimé! Chi avrebbe mai potuto dire un anno la che saressimo stati condannati a vedere la ruina degli stabilimenti di beneficenza e degli asili di carità; e roder messe in quistione tutte le più sante e venerande instituzioni; e che si sarebbe decretata l’apoteosi e la gloria alle rivoluzioni e ai compagni dei comunisti del 1818? Il Leon espanol dice che lo scopo del partito dominante è la totale disorganizzazione del paese.

«Or com’egli è, grida il Clamor, che in un anno di comando. il generale Espartero non ha potuto realizzare quasi nessuna delle grandi cose che tutti speravano? La giustizia non impera, le imposizioni aumentano, la miseria cresce, i reazionarii imbaldanziscono, i liberali si abbattono; questi sono i frutti dell'ultima rivoluzione? e tutti domandano: che la intanto il generale Espartero?»

La Vos del Pueblo, consultando le istorie, ha trovato che tutte le volte che si è perduta è ecclissata la libertà in Ispagna, la colpa è stata sempre del partito progressista che la compromise con le sue esorbitanti. esigenze; indi conchiude che oggi [’unico mezzo di salvezza è di accettare la democrazia. E questa non sarebbe la suprema delle esigenze esorbitanti? Ma la logica della Vos non può esser migliore.

COSE VARIE

Il Constitutionnel ricomincia i suoi studii sulla penuria delle vittuaglie; ed a rimedio propone il lavoro e la carità.

Il Siècle non è contento degl'Instituti di credito nelle congiunture presenti, perché essi mancano di fiducia in un momento quando il credito è più che mai necessario.

La Presse addita la crisi monetaria in Francia e in Inghilterra siccome la causa più diretta del ribasso delle carte pubbliche francesi ed inglesi.

Intorno alle belle macchine (scrive l'Univers) che si ammirano nella Esposizione universale di Parigi, havvene un’altra che dovrebbe profondamente inquietare la perspicacia degl’inventori; e l’uomo è dessa! l’uomo, quest'essere fiero e sofferente che con tanta facilità diviene irragionevole! Ingannato, di presente, da un avvenire di potenza e di felicità senza limiti, e’ si persuaderà bentosto, in mezzo a questa profusione di ricchezze, ch’egli è povero e mancipio come prima per avere il pane quotidiano; che questo pane, laboriosamente guadagnato come prima, non è né più saporito, né più abbondante di quel che fosse ai tempi del preteso servaggio. Ei domanderà la spiegazione di queste fenomeno, e vorrà sapere perché, dopo tante conquiste del progresso, ei non si trovi né potente, né libero; né nudrito, né contente cosi come sperava di essere. Vorrà ciò sapere? Ma che sarà di lui, se oggi non obbedisce anche al telegrafo elettrico, quando, in seguito alle poco soddisfacenti e diverse richieste spogliazioni, gli comandasse di tacere? Gli entusiasmati di questa invenzione hanno una frase sulla telegrafia elettrica: I nostri novelli fili telegrafici, dicono essi, portano i nostri pensieri con la rapidità del lampo. Davvero? I vostri pensieri? Prima che il telegrafo elettrico porti i vostri pensieri, vi porterà comandi, che dei vostri pensieri essai poco si cureranno. La verità è che, insieme alla più belle e più meravigliose invenzioni moderne, nascono, si moltiplicano e si allargano problemi sociali estremamente difficili, ai quali queste medesime invenzioni non promettono altra soluzione che un mezzo più efficace a infrenare gli eccessi dello spirite umano.

VARIETÀ

Un nuovo mare

Dicesi fatta la importante scoperta di un mare interno nell’Affrica, il quale ha una superficie due volte maggiore di quella del Mar Nero. Esso mare in lunghezza è situalo fra l’Equatore e il decimo grado di latitudine meridionale e fra il ventesimo terzo e il trentesimo grado di longitudine in larghezza, di maniera che il lago di Niassa forma la sua estremità sudorientale.

Un nuovo giornale

Il signor Canadelli si è accinto a Milano alla pubblicazione di un Bollettino bibliografico italiano eddomadario. I bibliofili con questo periodico sono avvertili del movimento intellettuale di tutta l’Europa, e gli editori possono trovare smercio più facile alle loro librarie speculazioni.



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1855 ROMA 20 OTTOBRE N 122

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Da un lato la pubblica impazienza esige strepitose novità di guerra; dall'altro il giornalismo, non sapendo in di verso modo satisfar questa febbrile smania di curiosità, ricorre alle invenzioni e alle congetture, che messe in corso fanno rapidamente il giro dell'Europa con la maschera di fatti positivi. Dacché la telegrafia divenne un mezzo di commerciale industria, questo nuovo genere di traffico non ebbesi mai più propizie circostanze. Su i fili elettrici s'incontrano, s'intrecciano le più svariate novelle, e tutte, assai spesso a dispetto del buon senso, vogliono aver vita; sia pur quella d'un giorno, anzi d'un'ora, non importa; il guadagno si moltiplica, perché si negozia pria con le trasmesse sillabe della combinata menzogna, poi con le sopravvegnenti frasi della preparata disdetta. Ieri l'Agenzia Stefanesca fece il suo interesse a comunicare la rioccupazione di Jenikalè; oggi la il suo interesse a dichiarare l'equivoco di essersi posto Jenikalè in luogo di Jannisola. Ma, o Jannisola o Jenikalè, da chi fu rioccupata? Dai russi o dagli alleati? Ieri la rioccuparono gli alleati che con 16 battaglioni si avanzarono da Kokoulossa fino a Jannissola (52)a; oggi sono i russi che parimenti con 16 battaglioni andarono da Kokoulossa fino a Jannissola, dove però furono messi in disordine dagli alleati (53)b. Ieri la infaticabile Agenzia ci annunzio che ai 29 settembre avvenne un gran combattimento che durò 7 ore presso Kars fra i russi e i turchi, e fini con la totale sconfitta dei russi, dei quali restarono morti sul campo 4000; men tre dei turchi non morirono che 1000. Ei turcofili cantarono terminata la campagna dell'Asia con la piena rotta di Murawieff, e fuvvi taluno che quasi rilegava fra le stranezze di Bicetre le nostre peritanże che dolcemente girarono in ischerzo quella micidiale decisiva sconfitta. Oggi poi l'Agenzia rallegra i russofili dicendo loro che ai 29 settembre il generale Murawieff attaccò Kars; molti capi (non si accenna se russi o turchi) restarono uccisi e feriti; l'azione fu senza risultato; ma il blocco di Kars fu ristabilito (54)c. La sostanza del discorso è che Murawieff si avanzò a cinger Kars di più stretto assedio e che vi riusci; e quei chiaroscuri di capi morti e feriti e di azione senza risultato sono le duraturo della pillola, perchè più facilmente la ingoi chi ieri pettorutamente libava l'ambrosia di Giove in contemplando la precipitosa fuga dei miseri sparpagliati avanzi delle moscovite schiere totalmente disfatte! Ora in mezzo a tante contraddizioni, in mezzo a tanto stu dio di nascondere o sformare il positivo stato delle cose, chi è che non vegga quanto ardua impresa sia la nostra, essendoci proposti un programma (dal quale a nessun patto declineremo giammai) che c'impone la verità in tutto e per tutti? È ben deplorabile il nostro uffizio di scrivere la storia contemporanea costretti a ravvolgerci per entro a un labirinto fantasmagorico, dove spesso le inverosimilitudini non invidiano a quelle delle Metamorfosi d'Ovidio! Ma gaudet patientia duris, e noi con la nostra perseveranza proviam l'esattezza della sentenza di Lucano. È se talvolta qualche lieve tinta falsa anche nel nostro quadro apparisce, speriam trovar pietà non che perdono, mercecché non sempre ci è dato di sa per perfettamente purgare gli adulterati colori che sono in commercio, e che, per lo più siamo disgraziatamente obbligati di adoperare. Pur tuttavia non ego paucis offendar maculis; e più, quando queste macchie sono in volontarie.

Or, fatta la cerna delle notizie, che havvi mai di sicuro? La presa della incendiata Sebastopoli ha dimostrato soltanto che, come dice Ausonio, mors etiam saxis, nominibusque venit; muoiono i sassi ancor, muoiono i nomi! Non sembra però vero che, per la per dita di Sebastopoli, il superbo colosso moscovita oggi riposi su fragile base di argilla (55)d. Questo sappiamo che, dopo la gloriosa conquista, gli occidentali raddoppiarono di leva a spedire in Oriente rinforzi di milizie è di materiali guerreschi; indi argomentiamo che il colosso è per sempre sulle antiche basi adamantine; o al meno cosi credesi nei gabinetti di Londra e di Parigi. Sappiamo che Gortschakoff, invece di procurarsi una evasione dalla Crimea con le trepidanti sue truppe, spinge queste arditamente di nuovo a fronte dei vittoriosi avversarii; è Pelissier dispone le sue riserve e le soldatesche di Piemonte e d'Inghilterra in modo che i russi riversandosi verso Balaclava, no'l prendano alle spalle e non gli rompano le vie di una ritirata. Questo sappiamo di sicuro dai più recenti e più autentici dispacci. Laonde è manifesto che la politica moscovita tiensi ancor ferma alla massima di Seneca che la incostante, fragile e lubrica fortuna delle armi

»Nec quos clarificat, perpetuo fovet,

»Nec quos deseruit, perpetuo premit.

Quanto alla sorella spedizione marittima degli alleati nell'Eussino ancora non se ne conosce lo scopo: Egli è ben vero che una formidabile lotta si presentò innanzi a Odessa, ma la stessa sua inazione di parecchi giorni porgo argomento che le mire principali sieno rivolte ad altre parti. Si osserva inoltre che le truppe da sbarco, le quali sono a bordo dei minacciosi bastimenti, non farebbero. lor pro a prender terra appo Odessa, dove poderosissime truppe moscovite, specialmente, di cavalleria, trovansi concentrale. Indi, se pur vorrassi fare alcun che contro quella mercantile città, il bombardamento forse si limiterebbe alla opere fortiſícatorie della piazza. É perciò che sempre più si accredita l'opinione che gli alleati vogliano tentare un gran colpo per impadronirsi della città di Otschakow, che nel 1737 Munuich, conquistava alla Russia togliendola ai turchi, dei quali ben duemila morirono sul campo di battaglia. E questa posizione potrebbe veramente servire di base alle operazioni di una campagna in Bessarabia.

Sulla imboccatura del Mare di Azoff giace l'isola di Taman, che d'ambo i lati è pressocché ad eguale distanza quinci dalla Crimea, quindi dal suolo asiatico. Taman Fanagoria è di quest'isola la città principale lontana da Jenikalė cinque leghe. Ora l'ammiraglio Bruat scrive, che la spedizione, contro Taman Fanagoria riuscì compiutamente, e che i risultati sono importanti, potendosi privare i russi delle lor basi d'operazioni per una campagna d'inverno, mercecché furonyi distrutte piazze che aveano grandi edifici di facile trasformazione, in caserme e in ospedali militari. Ma in qual modo i russi avrebbero potuto fare di Taman Fanagoria la loro base di operazione per una campagna d'inverno in Crimea senza avere almeno Jenikalè per punto di libera comunicazione? Ove gli alleati fossero padroni della sponda Taurica ch'è rimpetto all'isola, come avrebbero potuto i russi trar profitto da quell'isola distaccata? Il dispaccio di Bruat lascia per lo meno intravedere che i russi sieno tuttavia in grado di praticare vantaggiosamente in qualche parte dello Stretto di Jenikalè. E come ciò abbiasi a spiegare, noi non sappiamo, ritenendo veraci le notizie che dissero in potere degli alleati lo Stretto e il Mare di Azoff (56)e.

Vuolsi notizia officiale che Nesselrode interverrà nel Congresso che si torrà quanto prima in Varsavia nel quale si discuterà, cosi dicesi, sulla pace; sebbene v'ha chi pronostici che la conclusione sarà per un più energico continuamente della guerra.

Una volta a prorogare. i più ruinoşi rialzi nelle Borse bastava un dispaccio, anzi una voce di qualche vantaggio riportato dagli alleati in Crimea. La spiritosa novella del tartaro sulla presa di Sebastopoli sarà perpetua testimonianza dei disastri della credulità commerciale. Pensavasi, allora che, caduta Sebastopoli in potere degli alleati, si sarebbe sciolto il problema della prosperità, universale. Oggi poi che Sebastopoli cadde si è conosciuto che quelle speranze, erano dorate illusioni, si è vista la paurosa realtà di un tenebroso arcano avvenire, che incarno. si affaticano a rischiarare le più ingegnose conghietture. Oggi ogni nuova villo ria degli alleati è una nuova pressione all'abbassamento dei fondi. Direbbesi quasi che le Burse per convergere al rialzo aspettino qualche fortunato successo delle armi moscovite, perchè allora più logiche diventerebbero le probabilità della pace (57)f.

Sembra che la crisi monetaria in Austria, in Francia e in Inghilterra, prenda favorevole piega.

Le nuove elezioni berlinesi per la seconda Camera fatte in senso anzi democratico che no, produssero melanconica impressione nel partito ministeriale, che vede la popolazione prussiana dimesticarsi con alcune idee prenunziatrici di torbido sviluppo di cose, mercecché gli eletti a rappresentare la nazione sono già noti per le loro opinioni avverse all'attuale procedimento governativo.

In Inghilterra, dove lo spirito democratico cominciò a levar la testa, pretendesi che la primogenita del la regina Villoria, rinunziando alle affezioni del suo cuore, non debba disposarsi al principe ereditario di Prussia. Io Ispagna, dove questo medesimo spirito oggi domina, tolse alla regina Isabella perfino il diritto di scegliersi i proprii domestici servitori. Fatti son questi, che meritano lo più profondo considerazioni per cono eguale fin dove possano giungere le esigenze della predicata riforma d'Europa.

Una rivoluzione, scoppiò a Montevideo. Il general Flores, presidente di quella repubblica, fu spodestato da una sommossa che s'impadronì della città. A capo dei ribelli sta l'antico generale. Oribe; il paese è retto da un Governo provvisorio, ma il general Flores alla testa di 2000 soldati tiene i suoi nimici in soggezione.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Continua (Gaz. di Mil.) il lavoro di fortificazione di Capua e Gaeta; un campo trincierato di 24 mila uomini tramezza quei due baluardi.

PIEMONTE

Re Vittorio Emmanuele va lentamente ristabilendosi in salute. Si parla di nuovo del suo viaggio a Parigi. Ai 4 di questo mese parti da Genova un brik per Buenos Ayres con 116 emigranti; altra nave parti lo stesso giorno da Savona pel Brasile con 200 emigranti d'ambo i sessi. Ogni bastimento che dai porti ligustici va in America conduce buon numero di gente che spera trovare nel nuovo mondo una migliore fortuna.

IMPERO AUSTRIACO

l'imperatore sanzionò il progetto di una instituzione di credito pel commercio e l'industria. In occasione del viaggio di S. A. I. R. il serenissima arciduca Ferdinando Massimiliano nell'Egitto e nella Siria, S. M. l'imperatore conferi le seguenti decorazioni: al governatore generale di Egitto, Said pascià, la grancroce dell'ordine di Leopoldo.; al governatore di Beiruth, Lahmud pascià, la grancroce dello ordine della corona di ferro; al governatore di Gerusalemme, Kiamil pascià ed al Kaimakan dei Maroniti, Emir Beschir Ahmed, la grancroce dell'ordine di Francesco Giuseppe; al generale di brigata Sefer pascià, la croce di commendatore dell'ordine della corona ferrea; al capo del dipartimento della marina egiziana Hafiz pascià ed al generale Nugel bey, la croce di commendatore dell'ordine di Francesco Giuseppe; al segretario Said pascià ed al direttore del genio Limant bey, la croce di cavaliere dell'ordine della corona di ferro; al colonnello Zoky bey ed al direttore dell'arsenale Hafiz bey, la croce di cavaliere dell'ordine di Francesco Giuseppe. Si annunzia che alla fine di questo mese l'arciduca Ferdinando Massimiliano porrà la prima pietra della chiesa votiva che si erigerà presso la linea del Belvedere in Vicona e sarà consecrata alla Immacolata Concezione. l'arciduca Alberto imprenderà fra pochi giorni un viaggio nel mezzogiorno d'Italia e in tal circostanza rivedrà l'augusta sua sorella regina Maria Teresa di Napoli.

PRUSSIA

A Berlino un giurato per assentarsi dalla Corte di giustizia dedusse che un di lui figlio essendosi clandestinamente arruolato nella legione straniera inglese, e correva sulle costui traccie onde ricondurlo al letto paterno. La Corte menogli buona questa scusa senza esempio.

GERMANIA

In seguito alla sentenza emanata dal Tribunale supremo di Aurich, che dichiara illegale l'ordinanza di soppressione della costituzione annoverese del 1848, il to ottobre comparve una legge che instituisce in sia d'urgenza una Corte di giustizia dello Stato.

IMPERO FRANCESE

A Tolone fu varalo un gigantesco vascello dello Stato; gli fu dato il nome di Malakoff. SPAGNA Cardero è nominato governatore civile di Madrid in luogo del defunto Sagasti.

INGHILTERRA

Altri quattro bastimenti inglesi partirono da Spithe ad per andare a rafforzare la squadra delle Indie orientali.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Fra le cose notabili nel viaggio dell'imperatore Alessandro è il fatto ch'egli si staccò dal petto la decorazione di S. Giorgio per fregiarne il luogotenente Doronschiazki che si abbruciò volto e mani nella giornata dell'8 settembre. Quest'uffiziale vedendo che il fuoco dato al bastione Num. 2 non erasi appigliato, ritorno indietro e mise il fuoco a dirittura nella polvere. In quella subitanea esplosione ebbe mani e faccia abbruciate.

I russi ritraggono dalla Bessarabia le loro trappe di linea e si va concentrando un formidabile esercito fra Odessa e Nikolajeff. I reggimenti che dopo la caduta di Sebastopoli ebbero comando di sospendere la loro marcia verso la Crimea, banno di bel nuovo ripreso il cammino.

Un dispaccio da Odessa in data del 13 annunzia che innanzi a quella città stavano 82 bastimenti alleati. Ma il temuto bombardamento non era per anco incominciato.

Notizie ulteriori recano che fin dal 10 una squadra alleata era innanzi ad Oschakoff.

È giunto a Parigi il rapporto del maresciallo Pelissier sul combattimento del 29 settembre, nel quale it generale Allonville coadiuvato da Amet pascia di scacciò i russi dalle vicinanze di Eupatoria e minacciò la linea nimica da Sinferopoli a Perekop, conquistando 6 cannoni e 12 cassoni tirati da 250 cavalli. Sembra però che i russi si sieno di nuovo avvicinare ad Eupatoria, d'onde furono respinti il 29 settembre, imperocchè lord Panmure il 15 ottobre diede l'annunzio officiale che sir Campbell fu spedito ad Eupatoria con rinforzi considerevoli di fanteria e di artiglieria.

Karabuchi, ove ebbe luogo il combattimento del 29 settembre, di cui parla il rapporto di Pelissier, sta sulla via che da Eupatoria mette sulla strada maestra di Sinferopoli e Perekop. Da ciò emerge che i russi sono costretti a difendere la linea principale delle loro comunicazioni con Perekop contro l'avanguardia degli alleati.

I dispacci ei passeggieri giunti la sera del 9 da Costantinopoli a Smirne annunziarono che lo esercito russo accampato sulle alture di Makenzie fu attaccato, dalla parte di Eupatoria e dal grosso dell'esercito alleato della Cernaia, e disfatto con la perdita di 5000 uomini tra morti e feriti, 1600 prigionieri e 16 cannoni; più, che altra battaglia sulla sinistra ebbe luogo nelle pianure di Baidar, nel qual fatto la cavalleria inglese molto si distinse.

La mattina del 13 gli alleati abbandonarono la valle dell'alto Belbek e si ritirarono: sopra un'altura tra questa valle e Bajdar. Un tal mutamento di posizioni si attribuisce all'essersi i russi avanzati fin sopra. Hawry Adat.

Si dice che Simpson abbia dato la sua dimissione dal comando delle truppe inglesi in Crimea, ma che non venne accettata. Scrivesi da Batum che Omer pascià avea già organizzato colà un corpo di 35 mila uomini e preparavasi ad invadere la Georgia.

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GIORNALISMO

Mentre i battaglioni della milizia dell'Impero russo compiutamente armati già sono in marcia verso le parti meridionali, cioè verso il teatro della guerra, qualche giornalista, forse per lenire un cotal po? lo spavento cagionatogli dai movimenti di tante truppe, lascia intravedere inevitabili turbolenze nelle russe popolazioni, imperocchè, a quanto egli dice, «la parte più fertile della Russia, cioè la parte orientale che comprende le più ricche,provincie dello Impero, si trova nella più crudele. miseria; queste provincie sono desolate dalle falangi moscovite che vi passano come nubi di locuste; ii generali e i colonnelli, in conseguenza dello stato di guerra, in cui sono queste disgraziate regioni, dispongono a loro capriccio degli uomini e delle cose; pel celere trasporto dei soldati si prendono senza scrupolo tutti i veicoli dei privati e si costringono i coltivatori a condurre le trappe ad una distanza di tre a quattrocento verste; compiuto questo lungo viaggio, buoi o cavalli muoiono di stanchezza, i carri alimentano il fuoco dei bivacchi, e ai poveri condottieri lontani dai loro focolari altro non rimane che morire (anch'essi, con però di stanchezza come i buoi e i cavalli, ma di inedia!» Chi non sa che questa descrizione è veramente poetica, in tutta la estensione del termine, già immagina lo scoppio di una tremenda universale rivoluzione nella Russia, già vede spezzato il colosso del settentrione dalle ire dei popoli dilaniati da tanto strazio che assai meno è morte! Avvisiamo quindi doverlesi aggiustar quella credenza che suol darsi alle poetiche descrizioni.

Anche la Gazzetta di Verona si la scrivere dai confini della Russia, senza dirci di qual parte, che «se si volesse descrivere con poche parole la situazione dello spirito pubblico in Russia, bisognerebbe dire che questa si sente prossima ad una di quelle crisi fatali, che decidono delle sorti degl'Imperi; il perchè tutti, onde allontanare l'imminente pericolo, sono disposti a sagrificare sull'altare della patria fin l'ultimo obolo, fin l'ultima goccia di sangue!» Ma non ostante siffatte paurose inquietudini per lo paventato sfacelo dell'Impero moscovita, il corrispondente parigino del Corriere Italiano «ode a dire da tutte parti che la Russia basa tutte le sue speranze sul tempo; e i suoi organi dichiarano che questa giovane Potenza è tanto forte che anche dieci anni di guerra disastrosa la lasceranno più possente di quello che sarebbero le Potenze occidentali dopo altrettante guerre vittoriose per esse.» Se ciò fusse, e sc noi ci troveremo al termine prefisso nella corrispondenza, ben potremo dire della Russia quel che Virgilio disse di Troia, non anni domuere decem, non mille carinae.

Il Pays, sul proposito della Nota del Moniteur che ripudia qualunque convivenza del Governo napoleonico alle pretensioni del muratismo, aggiunge questi comenti: «La politica dell'Occidente è una politica di ordine e di equilibrio; essa non si appoggia su movimenti sovversivi, non favorisce imprese temerarie, le quali a null'altro servirebbero che a viemaggiormente barbaro l'Europa. Sebbene i partigiani della Russia non cessino dal ripetere che l'Occidente è il protettore delle rivoluzioni; l'Occidente vuol distruggere soltanto la possanza moscovita, ed a raggiungere questo scopo non ha bisogno di ricorrere ai funesti servigi del partito rivoluzionario. Sebastopoli e la folla russa del Ponto non son più! la preponderanza moscovita in Europa e ormai una delle amare rimembranze! la pace sanzionerà in futuro ciò che oggi non esiste più di fatto. l'Occidente debellò il suo aperto nimico; i suoi occulti avversarii non meritano che il suo disprezzo; ma si verso quello, come verso questi la Francia e l'Inghilterra impiegheranno sempre mezzi leali, ned esporranno la grande politica europea alle peripezie di tentativi pericolosi. Ad onta delle utopie dei visionarii, delle cospirazioni anarchiche, delle maligne calunnie, la politica occidentale rimansi qual è, una politica forte e soprattutto conservatrice, una politica d'ordine e di equilibrio, una politica che vuole senza rivoluzioni la libertà dei popoli, senza sovvertimenti europei la independenza degli Stati, la guerra senza conquista, la pace senza pericoli; in una parola, il franco sviluppo di tutte lo forze vitali della civilizzazione.»



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1855 ROMA 23 OTTOBRE N 123

IL VERO AMICO DEL POPOLO

NOTIZIE DELLA GUERRA

Dai 27 marzo fino all'8 agosto furono catturati dagl’inglesi e condotti nei porti britannici dai Baltico 155 bastimenti russi; e 61 di essi aveano bandiera danese quando furono presi.

Il Governo russo la procedere ad indaghi per conoscere se la Polonia potrà somministrare nella campagna del 1856 una quantità di grano sufficiente a provvedere alla sussistenza dell’armata.

Il territorio irrigato dalla Cernaia fino a Schula è quello del Belbek anche prima del 10 Ottobre erano in potere degli alleati. I quali dalla Cernaia si avanzarono verso il villaggio di Upu, per dare ai russi un attacco di fronte; mentre avanzandosi per la via di Jannisola davano contemporaneamente a divedere uno attacco di fianco. In entrambi i casi il corpo del generale Liprandi era minacciato il primo, avendo egli il suo quartier generale a Tscerkess Kcrmann. Una sconfitta toccata a Liprandi costringerebbe Osten-Sacken ad abbandonare la posizione d'Inkermann, e Gortschakoff che ha il suo quartier generale a Divankoi, non potrebbe più difendere la strada che conduce a Bakci-Serai.

I francesi collo spingersi innanzi dalla volte di Baidar cercano di guadagnar terreno sull'ala sinistra dell’esercito russo comandato da Liprandi, e minacciarne la posizione, poiché Jannisola che vuolsi da essi occupata, a scirocco di Karlow, situato nella valle del Belbek, non dista che un’ora da quel fiume e dai suoi confluenti. Pelissier pensava a dirigere da quel lato il principale suo nerbo, a forzare i passi che dalla valle di Baidar menano a Baschi-Serai, e costringere Gortschakoff a sgombrare la posizione d’Inkermann, mentre da Eupatoria tentavasi tagliare ogni comunicazione.

Secondo private notizie, ai 12 ottobre gli avamposti degli alleati erano lontani da Baschi-Serai soltanto 5 miglia; i russi indietreggiavano lentamente, e il generale Liprandi prolungava sempre più il suo fianco e parea volesse ritirarsi verso la linea del Belbek onde appoggiare la posizione di Gortschakoff.

Anche da parte russa diconsi confermai! i movimenti concentrici degli alleati che si facevano ultimamente da Eupatoria Baidar, Kertsch e Kenbuln per inviluppare i russi.

Il corpo di operazione sotto il comando di Altoville ad Eupatoria si è impadronito anche di tre strette presso quella piazza.

Secondo un dispaccio giunto a Vienna, Altoville domina la strada di Perekop.

Una flottiglia di scialuppe cannoniere degli alleati ha bombardato Ismail.

Ai 14 la flotta occidentale (secondo un dispaccio telegrafico) si allontano da Odessa avviandosi verso Kinburn, ché una fortezza della Tauride sopra una lingua di terra rimpetto ad Otschakow. Si sa che le truppe anglo-galliche da sbarco, le quali partirono da Balaclava e Kamiesoh su i primi di ottobre per una incognita destinazione, erano 35 mila uomini.

(Disp. tel.) La fortezza di Kinburn fino al 17 ottobre avea resistito al fuoco dei cannoni delle squadre alleate; a mezzogiorno i russi Capitolarono; la guarnigione prigioniera di guerra; gli alleati entrarono nella fortezza alle ore tre pomeridiane. Le truppe da sbarco erano sotto il comando del generale Bazaine. Le flotte si ancorarono alla imboccatura del Dnieper.

(Kinburn e Otschakoio difendono l'entrata della baita dove stanno Nicolajeff e Kerson)


Siccome annunzia il maresciallo Pelissier, Eupatoria dev'essere il centro delle successive guerresche operazioni degli alleati. Indi essi padroni della parte meridionale della Crimea avean bisogno di un altro punto che appoggiasse efficacemente la importanza del centro; e questo punto era dalla stessa topografica situazione indicato in Kinburn, d’onde gli Occidentali avrebbero potuto combinare strategiche mosse hon meno al di qua ché ai di 'là di Perekop. Ed anche la fortezza di Kinburn cadde in loro potere! Ora son davvero minacciati i russi di rimaner chiusi nella Crimea. Pelissier a mezzogiorno agglomera fe sue truppe per isforzare Liprandi, Osten-Sacken e Gortschakoff ad una ritirata nell’interno della Crimea; e ogni giorno più stringe il sue militare semicerchio di pressione. Nel centre, cioè ad Eupatoria, trovansi le truppe del generale Allonville, che col combattimento di cavalleria dato il 29 settembre a Koughil, nel quale la cavalleria russa del generale Korf fu compiutamente sconfitta, esordiva con prosperi auspicii i nuovi divisamenti del maresciallo francese. Gli alleati, che ora s’impadronirono di Kinburn, sono in grado di recar gravi molestie, e forse anche d’intercidere il passaggio di Perekop ai rinforzi che a Gortschakoff fossero spediti. In tale stato di cose, sarà egli probabile una battaglia campale? Certo, i russi continuando a perder terreno ogni giorno e continuando a perdere lo vie di comunicazione, saranno finalmente costretti 0 a darla ad accattarla. E in questa ipotesi, potranno eglino calcolare sul buon esito di quel supremo tentativo? La sorte delle armi fin qui lor non arriso; e le più fondate conghietture sono che il suolo taurico, tanto già per essi nefasto, di presente addivenuto lor sia più che mai pericoloso. E ben vero che le soldatesche di Nicolajeff potrebbero accorrere e riversarsi a torrenti per coadiuvare l’esercito di Gortschakoff; ma le truppe del generale Bazaino a Kinburn e quelle del generale Allonville ad Suppletoria sono inciampi da ben considerarsi pria di accingersi a siffatto movimento. Finalmente i russi dovrebbero superar ostacoli del terreno, che al di qua di Perekop ornai comincia ad essere alquanto malagevole a transi tarai. Per queste incidenze, v’ha chi opina che i russi oggimai vorranno sperimentare una rivincita. fuori della Crimea.

Scrivono al Times dalla Crimea che i russi aveano fatto tutt’i loro preparativi ed aspettavano un movimento dcgl’alleati per prendere una solenne rivincita della loro sconfitta è almeno per operare un’abile ritirata che equivarrebbe ad una vittoria.

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Sul fatto. d’arme avvenuto il 29; settembre a Kars ecco la raccolta delle relative notizie. Tutti i dispacci si accordano nel dire che Murawieff attaccò Kars il 29 settembre. Sul resto poi varie sono le versioni che corrono. Il dispaccio di Redcliffe affermò. che russi ebbero una perdita di 2500 morti e 5000 feriti, mentre i turchi perdettero fra morti e feriti soltanto 700 uomini. Il dispaccio pubblicato dal Moniteur annunziò che russi dopo una battaglia, di sette ore lasciarono sul campo 4000 morti. Il rapporto di William. comandante generale di Kars reca: il combattimento durò otto ore (non più sette) e oltremodo accanito durante il medesimo, i russi perpetrarono con tutte le lor forze in alcune batterie e ne vennero ricacciati con gravi perdite, oltre ai morti ed ai feriti che furono portati via dai russi mentre ferveva la mischia, cessala la battaglia restarono 4000 morti nelle trincee e nei dintorni della fortezza, insieme a 100 prigionieri ed un can e i turchi perdettero in questo splendido fatto circa 800 uomini, fra i quali sono, varii uffiziali di alto rango. Ora calcolando che in ott’ore. di accanita battaglia i russi abbiano portato via in ogni, ora 500 uomini, dei loro morti e feriti, si ha il numero complessivo di altri 4000 messi fuori di combattimento. Il Moniteur dopo questo racconto in data del 15 ottobre dice che presso Kars furono già sepolte dai turchi varie migliaia di russi, e ad onta di ciò il campo, di battaglia era tuttavia coperto di cadaveri. Il perché ragionevolmente si crede che le perdite dei russi sieno maggiori assai anche di quelle scritte nel rapporto di William. Quanto alla ritirata, up dispaccio la saperci che i russi furono messi in piena rotta, un altro che si ritirarono, un altro cioè quello di William, che si preparavano a ritirarsi. Quanto all’assedio, un dispaccio porta che la levato, un altro che t russi si disponevano a levarla, un altro che credevasi la avrebbero levato, un altro che lo ristabilirono. Ora il Corriere Italiano su queste relazioni intesse uno dei suoi soliti panegirici al valore degli ottomani. «Anche a Kars, came a Silistria (egli sclama) i russi, sebbene in numero considerevole e padrone del territorio circostante, dovettero smettere a capo rotto l'impresa; anche a Kars, colpe a Silistria, le bandiere moscovite videro inaspettatamente infrangersi quell'aureola di gloria, che continuava a circondarle tuttora su i soli campi di battaglia dell’Asia minore. La sconfitta ch’ebbero a patire il 29 settembre sarà profondamente sentita in tutto l’impero russo e produrrà una impressione ancor più forte di quella cagionata dalla caduta di Sebastopoli... Occupata Kars, i russi avrebbero avuto una importante base di operazione contro l’armata, che si, avanza a grandi giornale, di Omer pascià; e questi avrebbe avuto non poco a fare per discacciare i moscoviti da quelle posizioni. Ma fortunatamente e con meraviglia generale anche in tale circostanza i numerosi battaglioni russi, ben armati ed equipaggiati, non che provveduti sovrabbondantemente di materiali d'assedio e di munizioni, vennero battuti, dopo. un accanito combattimento di ben ott’ore dai pochi e disordinati soldati di Turchia, mancando di tutto il necessario e costretti per procurarsi mezzi di sussistenza a cibarsi di carne di cavallo!»

Il Journal de Costantinople fu minacciato di sospensione per aver dato notizie inquietanti sulla situazione di Kars, non ostante la vittoria riportata dai turchi il 29 settembre.

Si annunzia da Tiflis in data 8 settembre che una banda di masnadieri diretta dai famigerati Mustapha-Al-matinki e Abdura Nuchinsch, scese dai monti Eilagen, non lungi dall’alpestre forte di Nuchin e assali la casa di Hjdschi-Dassan. Si venne a fiero combattimento; molti degli assassini furono uccisi, HadschiHassan. fra questi. Sul petto, di uno dei cadaveri degli assalitori si trovò una medaglia d'argento con iscrizione araba, una di quelle che Sciamil suoi conferire a coloro dei soldati che più si distinguono. in guerra. A questa scorreria vuolsi dare una importanza politica. Avendo la Russia restituito il figlio a Sciamil, questi conchiuse un armistizio con quella Potenza; ora però, tornandogli di peso, come sembra, gli assunti impegni, incomincia ad aizzare i russi, onde questi (il che si dice probabile) inseguendo i masnadieri forniscano a Sciamil un pretesto di considerare come leso l’armistizio e di proseguire la guerra,

SVIZZERA

La pubblica opinione in Isvizzera quanto alla guerra è di rimanersene in ogni caso assolutamente neutrale. Il partito elvetico è preso: un intero isolamento dalle cose europee; un non volere saper nulla di quel che fanno è faranno le Potenze di Europa. Tutti gli svizzeri hanno un solo pensiero, quello di starsene quieti in casa loro, lasciando in piena libertà gli altri di andare a guerreggiare dove credono, meglio, in Crimea o altrove.

IMPERO AUSTRIACO

Proveniente da Pietroburgo giunse il 14 a Vienna l’imperial ciambellano russo Paniutin con dispacci di Nesselrode per l’ambasciatore Gortschakoff.

Ai 15 parti di Vienna l'assessore collegiale russo principe Niccolò Gortschakoff con dispacci alla volta di Varsavia è di Pietroburgo.

L’imperatore e l’imperatrice il 16 da lschl tornarono a Vienna in ottima salute.

Il generale d'artiglieria Carlo di Schwarzenberg, governatore civile e militare della Transilvania, parti di Vienna alla volta di Hjrmannstadl.

GERMANIA

Il re e la regina d'Annover sotto il nome l’uno di conte e l’altra di contessa di Diepholz giunsero la mattina del 9 a Colonia in compagnia del principe ereditario e delle principesse Federica e Maria. Di là si avviarono a Stoccarda. Lo scopo del viaggio è di fare una visita alla real Corte di Vjrtembcrg.

IMPERO FRANCESE

I partigiani del principe Murat dalla Francia se ne vanno in Ispagna. Notizie di Parigi recano che l’imperatore negò al principe di riceverlo in udienza,

Annunciasi che la guarnigione di Parigi avrà un rinforzo di quattro reggimenti.

La somma degl’introiti dalle imposte indiretti in Francia nel settembre fu di 81 milioni di franchi.

BELGIO

Scrivesi da Parigi che il Governo francese ha inviato una nota a Brusselles per eccitare quel gabinetto ad espellere gli emigrati politici dal Belgio.

INGHILTERRA

Il Guverno francise insiste nuovamente presso il Governo inglese, eccitando. lo ad allontanare da Londra e da Jersey i rifuggiti politici. Esso si appella alla odierna comune situazione di guerra, la quale dimostra di fatto la legalità e la necessita della espulsione.

SPAGNA

Ai 9 ottobre si leone a Madrid una particolare adunanza di deputati progressiste, i quali deliberarono di presentare una proposta contro il Ministero. Fino a quel giorno 51 deputati vi aveano aderito.

A Madrid infierisce con maggiore veemenza il colora. Lo spavento, onde fu colta la popolazione, insinuossi alla Camera, dove i deputati convengono in piccol numero. Non sembra però vero che la sessione debba per, questo motivo venire aggiornata.

Parecchi recenti dispacci annunziarono nuovi pericoli in diverse provincie della. Spagna dove ripullulano le fazioni carliste.

Il partito carlista si agita e si allarga anche nelle Asturie. In Oviedo assunse minacciose proporzioni.

DANIMARCA

Si dice che Federico Ferdinando principe ereditario di Danimarca, dopo il noto sofferto spodestamento abbia risoluto di fare un viaggio all'estero e poi di fermare la sua dimora a Dresda. Altri dicono che il Ministero lo voglia bandire da Copenaga, e rilegarlo nella città fortificata di Fcdericia, per tutto il tempo ch’ei persisterà nel rifiuto di firmare la nuova Costituzione.

AMERICA

Negli Stati occidentali d’America la raccolta del grano diede 150 milioni di quarters. Un quatrier equivale a 2 ettolitri e 90 centilitri. Ora da quelle parti sono imminenti vistosissimi arrivi di grano in Inghilterra.

GIORNALISMO

SULLA GUERRA

L’Union gongola per gioa alle voci di pace che vengono dal settentrione; ma l'Assemblée nationale assicura che queste voci sono affatto prive di fondamento. Dunque perché rallegrarsi tanto l’Union? Per una speranza che fondasi sur una chimera!

La Press londinese ha un magnifico articolo, in cui con ragioni perentorie domanda istantaneamente la pace, e, per lo meno, insiste a che la guerra dalle Potenze occidentali non sia spinta oltre certi discreti confini.

A quanto crede il Constitutionnel, un gran, colpo degli alleati sopra Odessa chiuderebbe luminosamente la campagna del 1855 e ciò pel bene della civiltà e libertà dell’Europa!

l'Economist in un articolo intitolato il pericolo e il discredito dell'Inghilterra, fra molte altro cose, dice: «La presente guerra è pochissimo vantaggiosa al governo inglese;la Francia invece ha guadagnalo e guadagnerà immensamente per essa il migliore risultato di questa guerra è già realizzato, ed esso consiste nella cognizione, che si è acquistata con evidenza, della debolezza dell'Inghilterra.»

Scrive il Morning Post che «l’aquila di Russia porta sotto le sue ali il demone della rivoluzione, e se giungesse a farlo cadere sulla Francia sarebbe una sciagura europea.»

Conquistata che siasi la Crimea, che. se ne vorrà fare? Da qualche tempo si va facendo questa domanda, ma finora nessuno attentossi rispondervi, tranne il Morning Advertiser, che, dopo avervi assai pensato sopra, ha risoluto che della Crimea debba farsi una succursale della Terra di Van Diemen, fondandovi una colonia di condannati alla asportazione, e vuole che, senza frapporvi indugio, la spedizione cominci.

AFFARI DI SPAGNA

II Journal de Madrid ritorna a tener proposito, in via d’ipotesi, dell'abdicazione della regina Isabella, e dice che la ingratitudine è il sentimento più generale e più comune negli uomini di partito. Conchiude che in Isabella II oggi sta unicamente la salvezza della Spagna. Ma ne saran persuasi i partiti? Sagrjficheranno essi il più generale e più comune loro sentimento al bene della patria? don questo sagrificio però cesserebbero tutti i partiti, è almeno si rimarrebbero senza il proprio sentimento. Li Estrella intanto dedica le suo dolorose considerazioni alla guerra civile e dipinge coi più vivi colori le calamità e le ruine che vanno ad accumularsi sulla Spagna. In mezzo a cosi tetre immagini il Parlamento desidera più prospera pel paese la ricorrenza del giorno natalizio della regina.

Il Lion espanol, occupandosi pur sempre dell'amalgama dei partiti, dice loro: «O monarchici, o costituzionali, o democratici o qualche altra cosa, procuriamo di essere almeno qualche cosa, procuriamo che il paese abbia un governo che camini libero e franco. E il Faro nacional indirizza agli uomini della situazione queste parole: «Or via, siate liberi e franchi... dichiarate che non avete alcun sistema, che mancate degli elementi di governo. Frà milizia nationale ed esercito tenete mezzo milione di baionette, e non vi riesce a stabilir l’ordine; da tutte parti domina la inquietudine e la insicurezza. E perché ciò? Perché avete canonizzato e premiato la rivoluzione; perché avete fatto un merito della resistenza ai governi costituiti; perché questo esempio è una cancrena che vi divora, è un veleno che vi corrode le viscere, è un fermento che vi contamina la massa del sangue, sia come partito, sia coma, governo. E a chi queste parole? Agli uomini dalla. situazione? Mi il Correo Universal opina che la causa della tristissimi situazione està en no tener hombres, sta cioè nel non esserci gli uomini della situazione. A chi dunque il Faro avrebbe parlato? A nessuno!

Il Clamor aspramente censurai nuovi preventivi presentati dal ministro Brail che danno una cifra nientemeno che di 1755 milioni; non riflette però che sono i preventivi del progresso. Il Porvenir pretende che i preventivi di Bruit sono la più evidente prova della limitatissima intelligenza di questo ministro nelle cose economiche. Ma la Regeneracion ne assuma la difesa e dice che Bruil non manca di buone intenzioni; è assidue nei suoi studi di finanza; ora perché gli si vorrà mettere a colpa se non impara nulla? Intencion no la falta; estudia, petto no aprende.

l'Occidente riporta un proclama della cosi detta Giunta Cubana, la quale mette ogni sua. opera a distaccare dalla Spagna la regina delle Antille.

Per dare un esempio pratico della libertà di stampa in Ispagna, la Esperanza ha messo fuori parecchi suoi articoli. di comentazione alla Circolare, con la quale il ministero ha proibito la pubblicazione delle rimostranze fatte dalle corporazioni religiose intorno, allo incameramento dei boni ecclesiastici.

Il Clamor publico la divorzio dalla comunanza liberale e percuote con orribili colpi la sua emula ministeriale Nacion, provocandola a rispondere categoricamente a queste, interpellazioni: E vero si è nò che tuttavia continua, il. medesimo. sistema. amministrativo lascialo dal despotisme, dei moderati? É vero si è nò che nessuna utile riforma si è introdotta nelle imposte è nelle rendite dello Stato? È vero si è nò che, invece di scemarla, si tratta di aumentare la contribuzione territoriale? É vero si è nò che si propone e si. pretende di ristabilire i diritti delle porte e dei consumi? Ê vero si o no che seguono a staro nei loro antichi posti i satelliti della reazione? Ê vero si o no che mentre il partito progressista non comanda, si vuol fare responsabile degli errori che si commettono dagli altri e delle complicazioni che travagliano il paese? Che risponde a tutto questo l’organo del Ministero? Ecco la sua risposta: «'Fra il Governo e tutti i suoi avversari, che sono gli assolutisti, i moderati, i democratici e i liberali impazienti, il Governo in fin de' conti e sempre quello che ha ragione.»

Il Padre Cobos ricorda che prima del mese di luglio 1854 dicevasi: «Chi può contener le lagrime e lo sdegno in contemplando gli orribili preventivi di millequattrocento e millecinquecento milioni? É impossibile che il povero popolo sopporti un giorno di più queste enormi gravezze di millequattrocento milioni nel 1853 e di millecinquecento milioni nel 1854? Polio sur Ossa. Sia dunque all’ordine del. giorno la rivoluzione. Economie! Economie! Abbasso i preventivi immorali! Pum, pam, pum! Serenos y alegres, Valientes y honrandos… Vittoria! Vittoria! Viva Espartero!»

E la rivoluzione di luglio fu fatta per finirla una volta coi preventivi immorali. «Eccoci adunque, continua a dire Padre Cobos, eccoci adunque al preventivo della rivoluzione di luglio! Mille settecento milioni'. Nella in. dole di una rivoluzione progressista era pur da sapersi che preventivi immorali dovean ceder il luogo a' preventivi progressisti. Viva il progresso! Nulladimeno l’Occidente non vede cosi manifeste migliorie, e erede che si vada di male in peggio. En vez de conseguirse majoras se camina de mal en peor.

Secondo un articolo della Iberia, il malessere che. tiene in agonia la Spagna si dee ai principii dissolventi della scuola progressista, su i quali si appoggia l’odierno regime dello Stato; e secondo un altro articolo della medesima è di ciò causa il Governo perché manca di sistema, d’iniziativa, e di volontà propria, e perché esso Governo s’impegna ad ignorare quel che non ignora: porque se empena en ignorar lo que nadie ignora! Par nondimeno il Clamor è «profondamente convinto che i principii della scuola progressista (sebbene sieno dissolventi, a giudizio della Iberia) sono gli unici che francamente svolti nella sfera del Governo possono amalgamare le diverse frazioni in che si divide la gran famiglia liberale.» Dopo ciò il Faro domanda: Che significano questi due generali Espartero e O’Donnell? qual fiducia possono essi inspirare di migliorare la trista situazione della Spagna e dare un buon governo al conquassato paese? Quali sono i loro talenti, sia come legislatori, sia come politici? Conchiude, con la mano puesta sobre la conciencia, que la patria no puede salvarse bajo su gobierno. E ad ambidue i prelodati generali la Soberania muove queste interpellazioni: «Che pensate voi, signor Espartero? di seguitare a presiedere il governo o di ritornare a Logrogno? di abbandonare il partito liberale al. proprio destino, è di capitanarlo con patriotismo e con gloria. E voi, signore O’Donnell, che pensate? Ditelo chiaramente; preparate forse qualche colpo di Stato, qualche dittatura militare? Voi lo negate; ma potrassi veramente aggiustar credenza alle vostre parole? Voi nominate uffiziali moderati al comando dell’esercito, ad anche uomini di mala fede; e ciò dimostra che nelle. vostre vene scorre un sangue reazionario. E nel Palazzo? Che vi succede? Che vi si rumina? Vi si a forse allestendo qualche laccio alla libertà del popolo, e vi si contano per collaboratori a Palazzi delle Tuilleries e della Malmaison? E Montemolino? E le fazioni della Catalogna sono esse isolate, è formano parte di una gran cospirazione diplomatica che le sostiene e le accalora, sottominande sordamente le liberali instituzioni?» Prevedesi che tutte queste interrogazioni son capaces de promover una gran esplosion en el recinto Constituyente. E in si spaventosa esplosione che potrebbe esser mai dei tre poteri dello Stato? Forse la catastrofe sarebbe tale da giustificare quei versi di Lucrezio:

«Très species tam dissimiles, tria talia testa

«Una dies dabit exitio, multosque per annos

«Sustentata ruet moles et machina regni.

Una corrispondenza della Indipendance belge è persuasa che «la situazione politica di Madrid ha preso un carattere cosi strano, e le complicazioni sono divenute cosi gravi è nello stesso tempo cosi contraddittorie, e le nubi che si addensano sull’orizzonte sono cosi oscure, che ê necessario aspettare un qualche chiarore per intravedere i risultati d’una situazione cosi violenta.»

COSE VARIE

Il 'Journal de l'empire trova sufficiente quel che il fece dal Governo di Francia per riparare alla crisi dello vittuaglie, ma non è d’accordo col Constitutionnel circa i mezzi di approvvigionamento.

Il Siecle imprende a dimostrare le anomalie dei sistemi monetarii di tutto l'universo, tranne il sistema decimale francese, del quale esso predica doversi fare una generale ammissione.

Qualche giornale pensò che la crisi monetaria in Inghilterra abbia avuto luogo pei molti milioni d’oro che dal suolo britannico passarono a circolare sul suolo francese. Ed ora il Globe annunzia che questa crisi aumenterebbe, ove fosse vero quel che si dice cioè che la Russia abbia fatto parecchi contratti onde ritirare una gran somma d'oro dall’Inghilterra; indi avvisa doversi adottare energiche misure per impedire la preziosa esportazione.

Una gran lega si è formata a Londra per far cadere Palmerston dal suo seggio ministeriale, ma il Journal des Débats è persuaso che questa lega zappa nell'onda e nell'arena semina.

VARIETÀ

Primerose-Hill è un’altura a cavaliere della città di Londra. Colà vuolsi elevare un monumento a Shakespeare, cioè una statua di quel poeta drammatico composta di metallo fuso, alla cento piedi, il cui interno vuoto sarà diviso in tre piani, ciascuno dei quali formerà una sala rotonda di 15 piedi di altezza e 80 di circonferenza; le tre sale saranno adorne di bassi rilievi rappresentanti varie scene dei drammi di Shakespeare. Nel mezzo però della sala del primo piano saranno collocate due statue, una della regina Vittoria e l’altra del principe Alberto.

EPIGRAMMA

Re Federico, essendo di passaggio

Presso un renano piccolo villaggio,

Ossequialo fu da un contadino,

Che, offrendogli un bicchiere d’ottimo vino:

Sire, disse, qui tutti han puro il cuore

Siccome puro gli è questo liquore.

Ma questo vino, a lui rispose il re,

Per esser cosi limpido com'è,

Son persuaso che non l’ha prodotto

La vendemmia fatal del quarantotto!



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1855 ROMA 25 OTTOBRE N 124

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Una corrispondenza bizantina reca alla Presse che «l’Austria ha pur ora dichiarato al Divano ch'essa si impegna a respingere ogni attacco dei russi da Sulina fino alla Bukovina e che aiuterà in altre circostanze il Governo ottomano e i suoi alleati con tutt'i mezzi che sono in suo potete, tranne però il ricorso alle armi, e in pari tempo spera che la Porta, avuto riguardo alla posizione del gabinetto di Vienna, non ordinerà veruna mossa militare sul Pruth.» E le comentazioni del Movimento a questa notizia sono che «ben si dee segnalare la nuova dichiarazione fatta dall’Austria al Divano, di voler favorire gl’interessi della Turchia, senza però esporsi al pericolo di nuocere con le armi a quelli della Russia; il sistema è bellissimo, facile, spedito; si sta alle buone Con tutti e due, non si offende nessuno, e tante da una parte, quanto dall'altra si scansano i guai.» Da ciò parrehbe alquanto modificata la posizione dell’Austria nella quistione Orientale; non più schermitrici ritrosie, ma risoluto determinazioni a non romperla in qualunque caso con la Russia; non più riconoscimento della libertà d'aziona della Turchia e dei suoi alleati di estendersi con le loro operazioni ove più lor terni a vantaggio, ma limitazione a hon oltrepassare il Pruth; quindi probabilità di raffreddamento nei contraenti del 2 dicembre. Ë quando queste spiegazioni? Oggi che le flotte occidentali sono alle foci del Dnieper? oggi che le truppe di Bakaine occuparono Kinburn? oggi che Kerson è Nikolajeff sono minacciate? Già il fatto sarebbe in contraddizione alle esigenze 0 ai desiderii del gabinetto cesareo, sempre che sia vera la dichiarazione, di cui. parla il corrispondente della Presse. Forse l’intorbidamento non è tale quale si dite; ma certo qualche leggiera indisposizione debb’esserci stata, imperocché si assicura che il generale austriaco Parr e andato a Costantinopoli onde persuadere il Divano che l’austriaca occupazione dei Principati è a totale vantaggio della Turchia. Il che proverebbe che il Divano abbia almeno sospettato che questa occupazione non siagli tanto utile quanto a principio si credette. Ma le ragioni di Parr avranno spianalo ogni dubbiezza. Indi anche il Corriere italiano, ritenendo assai strana la opinione di coloro che pensano essere l’austriaca occupazione dei Principati anzi un servigio prestato alla Russia che alle Potenze occidentali, decide che questa sola occupazione equivale all’attiva partecipazione alla guerra. Il discorso del Corriere è cosi chiaro che non ha bisogno di spiegazioni per dimostrarne la esattezza e il criterio logico.

«La campagna dell’Asia (cosi la Gazzetta di Milano) cominciata per l’esercito ottomano sotto infausti auspici, volge prosperamente. Anche là dove i turchi disperavano della vittoria, dove una guernigione strema di tutto pareva che non potesse resistere a baldanzose truppe, fornite in gran copia d’ogni occorrente di guerra, ad un generale che avea fama d'invitto, la bandiera dello czar fu sconfitta del pari che ad Oltenizza, Cetate e Silistria. Il combattimento di Kars, favorevole agli Osmanti, confermasi ora anche da un dispaccio di Pietroburgo, soltanto non concordando i particolari e le conseguenze del fatto. I dispacci degli occidentali parlano di un assalto tentato dai russi è respinto dalla guernigione con la ritirata degli assalitori in piena rotta. Il dispaccio poi di Pietroburgo sembra far credere non solo che l'azione abbia avuto origine dagli assediati, ma che essa non sia riuscita a disturbare le operazioni di blocco. Inoltre Murawieff si vanta di aver tolto al nemico quattordici bandiere. Le conferme però venute da Costantinopoli non lasciano mettere in dubbio la verità del primo dispaccio. Murawieff, vedendo appressarsi la stagione perniciosa all'assediante, costretto a vegliare nelle aperte trincee, volea impadronirsi di Karsper piantarvi i suoi alloggiamenti d'inverno. Ma qui, come da Schilder a Silistria, e da Chruleff ad Eupatoria, si tento dal comandante in capo la conquista della fortezza con un colpo di mano, senza procedere alle lunghe e difficili operazioni di un assedio regolare e di un bombardamento necessario prima di dare la scalata. Forse Murawieff fece assegnamento su questa impresa per aggiunger prestigio al suo nome, e meritarsi la gloria di succedere al principe Gortschakoff nel comando dell'esercito in Crimea; ma poco deve sperare dopo si grave ed ingloriosa sconfitta. Per tal modo quella formidabile Potenza che sfidava in guerra, non che la Turchia, tutta quanta l'Europa e minacciava d'invadere, come torrente, l'Asia, giungere d'un sol tratto ad Erzerum, e per la via di Trebisonda battere alle porte di Costantinopoli, trovò un termine ai suoi ambiziosi progetti dinanzi una piazza di sest'ordine, munita da un fossato e da pochi canoni, difesa da un esercito al quale tanto rimproveravansi i vizii di organizzazione che fu lasciato si a lungo senz'aiuto di rinforzi, né sussidii di munizioni.»

Fin qui la Gazzetta, dal cui giudizio sul valore degli ottomani (sieno essi stati o aggressori o aggrediti) non intendiamo dissentire; ma ci sembrano correre un po' troppo al di là dei confini quelle enfatiche frasi che fanno infrangere la formidabile Potenza del settentrione innanzi al fossato e alle crollanti mura di Kars. I rossi, checché dicasi, continuano a stringer d'assedio la fortezza. Se loro, non riusci: un primo assalto, hanno la speranza che un,secondo, o un terzo, o un quarto non debba avere un esito eguale. E la Gazzetta, non contenta che i russi sieno stati respinti, vuole pur essa aver parte nella,vittoria, spogliandoli anche di questa speranza?. Opina la Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna che la sconfitta dei russi innanzi a Kars ha per gli alleati tanta importanza quanta nella la caduta di Sebastopoli, deprimendo essa la fiducia del russo anche su quell'unico punto dove speravasi di poter vincere con poca fatica, Nulladimeno essa Gazzetta è persuasa che la Russia, malgrado le sciagure onde fu col; pita, non vorrà scendere a più miti pensieri. Ora come si spiega tanta ostinazione, se non si ricorre ad ammettere che la Russia avrà, quando che sia un aiuto che, per lo meno, equilibri. La fortuna delle armi dall'una e dall'altra parte? E questo aiuto, d'onde verrà?

«Le ultime notizie della Crimea (scrivo il Movimento) non recano verun nuovo fatto importante e valgono solo a constatare che molte,e svariate mosse di truppe, hanno luogo così fra gli alleati come fra i russi. Queste mosse però, che rapidamente succedonsi nelle due parti nimiche, non costituiscono finora né per gli uni né per gli altri alcuna probabilità di felice successo, e vogliono essere considerate soltanto quali semplici mosse strategiche, con le quali i generali in çapo preludono alle prossime militari operazioni.»

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Tornandosi a parlare nei circoli madrilesi sul proposito di una crisi ministeriale, il Padre. Cobos pubblicava il seguente articoletto: «Qualora tutto il Ministero abbandonasse il potere, ecco una candidatura che ha le maggiori probabilità in Ispagna: Presidenza del Consiglio, il Cholera -morbus; Grazia e Giustizia, lo Scisma; Finanza, la Bancarotta, Guerra, la Discordia civile; Interno, la Fame; Agricoltura, la Crittogama; Marina, la Inondazione; Ministro di Stato, il signor Olązaga.»

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STORIA CONTEMPORANEA

SVIZZERA

Nel Cantone, di Ginevra si eseguirono parecchi arresti di profughi, politici, ai quali: fu indi notificato l'ordine della partenza. I Cantoni della frontiera sono invitati ad esercitare una scrupolosa sorveglianza…

IMPERO AUSTRIACO

Le fortificazioni di Cracovia sono terminate e compiutamente armate. Cracovia omai può riguardarsi siccome una fortezza di prim'ordine. Si sa che l'Austria s'impossessò di questa città d'accordo con la Russia… Il trattato del 1815 aveala dichiarata libera e indipendente. Si annunzia che il principe Riccardo Metternich avrà quanto prima la nomina di ambasciatore austriaco a Madrid. l'imperatore Ferdinando e la imperatrice Maria Anna donarono mille fiorini pe' lavori di ampliazione della chiesa parrocchiale in Jedenspeigen. l'imperatore e la imperatrice approdando a Nussdorf vennero ricevuti dagli arciduchi Ferdinando Massimiliano, Alberto, Guglielmo, Ranieri e Massimiliano:da Este. l'augusta coppia, entrò a Vienna facendo ala al suo passaggio una fitta ossequiosa popolazione.

PRUSSIA

Il re di Prussia conferì al conte delle Fiandre, l'ordine dell'Aquila Nera.

IMPERO FRANCESE

Ai 17 tennesi a Saint-Cloud consiglio di Ministri presieduto dall'imperatore. Credesi a Parigi che Drouyn de Lhuys sarà richiamato al gabinetto delle Tuilleries, il che porgerebbe nuovo indizio di una più stretta intimità d'alleanza della Francia con l'Austria. E credesi pure che Persigny sarà richiamato dal posto di ambasciatore a Londra. Il tribunale nella causa contro Bellemare, autore dell'attentato dell'8 settembre, aderendo alla requisitoria del procuratore imperiale, ha dichiarato mentecatto Bellemare, e perciò. non esservi luogo a procedere contro il medesimo, riserbando al Governo la cura di prendere le misure necessarie affinché la quiete pubblica non sia ulteriormente posta in pericolo da questo insensato. Parlasi della nomina del principe. Napoleone alla dignità di grande ammiraglio… Il sultano conferi la decorazione dell'Ordine di Medjidie al generale Rostolan comandante della nona divisione militare, al marchese di Crevecoeur prefetto delle Bocche del Rodano, e a Cambis intendente militare.

INGHILTERRA

Fra pochi giorni, sarà messo alla luce in Londra un opuscolo di Luigi Blạnc, che sorge a combattere contro il recente proclama di Mazzini, Kossuth e Ledru Rollin… Il governatore di Jersey diede ordine ai rifuggiti Pianciani proprietario, Ribeyrolles editore e Thomas distributore dell'interdetto giornale l'Homme di partire dall'isola prima del 20 ottobre. Parlasi di un gran movimento di vascelli da guerra inglesi che vanno nelle Colonie e alla stazione della America settentrionale. Questo movimento vuolsi cagionato dalla risposta insultante fatta dal Governo degli Stati Uniti ad una comunicazione del Governo d'Inghilterra sul proposito di Cuba. Il Governo americano significò all'inglese che questi guardi bene a ciò che vuol fare; imperocché gli Stati Uniti, senza darsi pensiero de' la intervenzione britannica, faranno ciò che loro parrà meglio. Credesi che, anche i vascelli, i quali ultimamente si recarono innanzi a Lisbona, partiranno per l'America a difendervi l'onore dell'Inghilterra, e l'interesse delle sue colonie. Fra le accreditate voci che corrono si é pur quella che l'ammiraglio Berkeley andrà nell'America settentrionale con una missione importante. Si sa che per le nuove differenze elevatesi fra i Governi di Londra e di Washington nei Ministeri inglesi della guerra e degli esteri già si tennero parecchi e lunghi congressi.

SPAGNA

l'assenza da Madrid di una gran parte dei deputati, che hanno paura del colera, rende difficili e senza interesse le sedute delle Cortes. Rios Rosas ed Escosure. hanno solennemente ed eloquentemente protestato contro l'assenza di si gran numero dei loro colleghi. Il ministro della guerra nella loro data del 12 disse che se il Governo non avesse repressa la insurrezione dell'Aragona fin dal suo nascere, i carlisti avrebbero messo insieme almeno 4000 uomini, ma che il pericolo non è ancora cessato del tutto... Sicure notizie poi dicono, che le fazioni dei carlisti si risvegliano in tutte. le. parti. Le provincie di Lerida, Gerona, Barcellona e Tarragona sono percorse da un gran numero di malfattori, che approfittando della desolazione in che trovasi il paese vi esercitano il brigantaggio e vi commettono vendette particolari. Gutierres de la Vega direttore del Leon: español trovantesi, in prigione per avere annunziato il primo l'aborto della regina, che fu poi annunziato anche dal giornale ufficiale, celebro: la festa del giorno 18 ottobre anniversario della nascita della regina Isabella II dando un pranzo a 600 prigionieri chiusi nel Saladero; vi assistevano pure altri direttore di giornali…

DANIMARCA

La contessa Danner meglie morganatica del re di Danimarca assumerà, in breve il titolo di duchessa di Wagria. Il primo ministre danese. Bang è nominato presidente del Consiglio segreto di Stato; e tutti gli altri ministri sono nominati consiglieri intimi. di Stato... Gli sforzi fatti, dalla Danimarca presso le Potenze occidentali, e soprattutto presso la Francia, per trovarono appoggio nel conflitto che si è impegnato fra essa e gli Stati Uniti, condussero ad un risultato in parte soddisfacente. Nelle relative trattazioni diplomatiche, il Governo francese persiste a considerare la quistione del Sund come una quistione europea, che debb’essere discussa e risolata io un congresso, di tutte le Potenze.

GRECIA

Il famigerato ellenico ladrone Antonios entrò, per interposizione del console inglese, al servizio del Governo con tutta la sua banda, ottenendo grossi stipendii. Ma da indi a non molto, malcontento della nuova vita tornossene, ai monti e ricominciò ruberie, uccisioni e violenze d'ogni maniera. Il Governo per porre un termine a tante calamità, procurò di venire a patti 800, Antonios, il quale accetto da offertagli carica di capo delle truppe; irregolari ed ebbe piena impunità per lui, pei suoi compagni e per tutte le iniquità commesse.

Nuovi motivi di querelo sono gli atti di continuo ladroneccio, che sembrano avere ricevuto impulso maggiore da che fu costituito: il nuovo Ministero. Una mano di pirati giunse: perfino, ad, impadronirsi di un capitano d'artiglieria, francese e sostenerlo prigione finché non fu loro pagato il riscatto con 30000 dramme corrispoadenti a 45 mila franchi. La cassa centrale d'Atene forni questo danaro, ma fu mestieri convertirlo in lire sterline; perciocché i pirati, che forse hanno traffico attivo con gl'inglesi, non vollero altra valuta. Si durerebbe, fatica ad aggiustar fede a simili tracotanze, se non fossero narrato da corrispondenti autorevoli (Gaz. di Mil.).Ulteriori notizie recano, che il Governo: ateniese, dopo aver pagalo il riscatto di Bertol capitano, francese d'artiglieria, riuscì a far catturare i pirati presso Salamina, e così ripreso loro la somma sborsata. I colonnelli Tzamis, Karatassos, Papacosta e il tenente colonnello Jagi. Kosta furono banditi d'Atene.

IMPERO OTTOMANO

Scrivesi da Salonichi che io quelle acque le tempeste equinoziali cagionarono gravissimi danni, svelsero i più forti alberi, rovinarono,moschee ed altri pubblici e privati edifizi. Arenarono. 14, navigli e fra questi il bark austriaco Michele carico, per conto inglese, di fieno che dovea trasportarsi in Crimea.

Il colera mena stragi alla Mecca.

EGITTO

Nell'alto Egitto avvenne un nuovo scontro fra i beduini e le truppe del viceré. I risultati non si co Non essendo quest'anno arrivato il Nilo al livello della sua elevazione ordinaria, e perciò essendo rimasta una parte delle terre senza il beneficio della inondazione, si teme che la prossima raccolta non sia costi ubertosa da esser sufficiente agli approvvigionamenti del paese. Indi, a prevenire il caso di una carestia, il viceré di Egitto proibisce la esportazione dei cereali a cominciare dal futuro mese di gennaio.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La flotta alleala del Baltico ai 19 ottobre mosse da Nargen avviandosi a Danzica, perchè imminente l'inverno.

l'imperatrice di Russia ha raccolto dal principio di maggio fino al 3 di agosto in offerte patriotiche pei feriti di Sebastopoli la somma di 1,057,128 franchi e 866 casse di tela di lino per fascie ed altro. Lo czar Alessandro ai 14 era tuttavia in Nicolajeff, dove aspettavasi il generale Luders. l'imperatore Alessandro ha nominato suoi aiutanti di campo i generali maggiori Tottleben e principe Wagi-sitchikoli, il primo dei quali diresse i lavori di difesa a Sebastopoli, il secondo esercito de funzioni di capo dello stato maggiore della guarnigione di quella fortezza. A Kiew per ordine imperiale è instituita una Commissione militare per giudicare tutti i prigionieri appartenenti alle legioni straniere occidentali, i quali non vengono dalla Russia riguardati come legali prigionieri di guerra. Gli ungheresi, che cadranno in mano dei russi, saranno consegnati all'Austria. Ê richiamata in Francia la gendarmeria della guardia imperiale francese, ch'era accampata a Maslak. Le furono già sostituiti soldati di linea in tutti i posti, che: la gendarmeria occupava a Costantinopoli. É confermato il bombardamento d'Ismail per parte di una divisione di scialuppe, cannoniere della flotta alleata. Gli alleati fecero a Kinburn: 1500 prigionieri e · presero 70 cannoni; i russi ebbero tra morti e feriti. 120. uomini fuori di combattimento; i forti furono occupati dagli alleati. Questa nuova posizione è importante anche perché, taglia a' russi le comunicazioni per mare fra Odessa e Nicolajeff... E Kinburn fortezza: russa, a dodici miglia da Ociakoff, sulla estremità di una lingua di terra, che termina col cosi detto Liman del Dnieper e del Bug. La sua importanza sta tutta nella sua posizione. Ivi Suvarow nel 1788 riportò memorabile vittoria sugli ottomani. Padroni di Kinburn gli alleati. signoreggiano tutto l'interno seno di mare, d'onde possono assaltare Ociakoff, Kerson e Nicolajeff. La difficoltà consiste nel potervi penetrare con grosse navi da guerra; perocchè la profondità delle acque varia da' 70 ai 19 piedi inglesi, e più daccosto a Nicolajeff essa diminuisce fino Ecco in qual modo è stata divisa la conquistata città di Sebastopoli; la parte compresa fra la Quarantena, il forte Niccolò, il Porto militare e il bastione dell'Albero appartiene ai francesi, senza che gl'inglesi vi abbiano, alcun diritto; il borgo della Carabelnaia appartiene agl'inglesi, ma i francesi potranno stabilirvi ospedali: e vi faranno il servigio del Carenaggio. Le Messaggerie imperiali, trasporteranno di Francia in Crimea un magnifico e compiuto assortimento di carte colorate per ornare le case di Sebastopoli. Il maresciallo Pelissier ai 13 trovavasi ancora col suo quartier generale a Skelja. Il secondo corpo francese comandato da Bosquet occupò il passo di Diamu presso Alsu, non che la posizione presso Tschuliu e Chamli, d'onde due vie menano verso AiTodor e Mangop-Kalé, che può essere facilmente forzato. Le alture di Mangap-Kalè erano occupate da 24 mila russi. Secondo le officiali notizie che si hanno sull'assalto di Kars del 29 settembre, era monte dei russi d'impadronirsi di quella fortezza pria dell'arrivo di Omer pascià traente 'a rinforzarla coi battaglioni bene agguerriti ch'ei porta seco da Varna e dalla Crimea. Chè, ove l'assalto fosse riuscito, il muscir avrebbe dovuto assediare i russi e sciupare quelle truppe che ora potranno impiegarsi più vantaggiosamente nel combattere in campo aperto l'esercito di Murawieff. I russi dunque mossero all'assalto con istraordinaria veemenza e con forze rilevanti, ma subito al primo avanzarsi vennero accolti con una vera pioggia di fuoco, che Gorciakoff avrebbe denominato fuoco infernale; e dovettero retrocedere. Pur tuttavia i russi ritornarono quattro volte all'impresa, rinnovando sempre le colonne d'assalto, e sempre furono costretti a indietreggiare dinanzi alla mitraglia e alla moschetteria dei difensori, lasciando sul campo monti di cadaveri e di moribondi. Dopo il quinto assalto, il comandante della fortezza ordinò una sortita generale che distrusse batterie, approcci, ripari ed ogni maniera d'opere d'assedio e piombando addosso ai russi, che qua e là fuggendo e gittando le armi si sbandarono, compié la vittoria di quel giorno memorabile. Fin qui la officiale relazione. Informazioni russe poi assicurano che, ritiratesi le truppe turche a Kars,Murawieff potè riordinare le disperse milizie e ristabilir l'assedio. Omer pascià disponevasi a concentrare le sue forze a Sohum-Kalè, d'onde parea volere attaccare i russi alle spalle.

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VARIETÀ

In ogni lato della Spagna terribili uragani, piogigie a torrenti, devastazioni senza esempio, inondazioni che tutto guastano e ai bestiami e ai ricolti recano gravissimi danni. A queste miserie si aggiunge il colera, e al colera si aggiungono nelle provincie i furti e gli assassinii. Nessun riparo a tante disgrazie; generale la scontentezza; una terribile popolare manifestazione sembra assai vicina; i carlisti sperano trarne profitto.

LETTERATURA

l'Universale in un suo articolo sul 13 ottobre anniversario della morte di Vincenzo Monti dice che, pria della comparsa dell'Algeri, l'Italia alla insultante ironia dei francesi non avea da contrapporre che la secca tragedia del Maffei, la Merope! Ma l'Universale ha dimenticato di farci sapere quante erano le tragedie francesi che potevano contrapporsi a quella secca, propriamente secca, tragedia Italiana. Senza quest'altra necessaria osservazione è secco soltanto il giudizio dell'Uni versale. Oltre a ciò, quando su tutta l'Europa si distendevano ancora le tenebre gotiche dell'ignoranza, l'Italia rischiarava d'improvvisa inesausta luce quelle tenebre col poema dell'Alighieri; e gli astri satelliti di questo Sole erano tutte le Muse, quella di Omero e e di Virgilio, quella di Sofocle, quella di Orazio e di Piadaro, quella di Terenzio e di Aristofane, quella di Tibullo e di Anacreonte, quella di Teocrito, quella di Giovenale, quella di Lucrezio, quella di Manilio, e tutte queste Muse, che pur dianzi andarono scompagnate e raminghe, allora por la prima e forse ultima volta si unirono intorno alla inarrivabile potenza dell'ingegno italiano che con vigorosissime ali teologiche, filosofiche e politiche slanciavasi per sentieri sconosciuti di originale immaginazione, che tutto il creato visibile ed invisibile, corporeo e spirituale, arditamente e felicemente abbracciava. E sa egli l'Universale quanti secoli passarono pria che le altre attonite nazioni potessero mostrare alcun che di quelle immense scientifiche e letterario ricchezze che in complesso e in grado eminente l'Italia già possedeva? Consulti le istorie, e impari a rispondere alle insultanti straniere ironie.

TELEGRAFIA

In aggiunta alle più belle invenzioni, che onorano il nostro secolo, possiamo annoverare altro telegrafo elettrico, immaginato dal milanese Luigi Ghisi direttore del patrio Convitto maschile in Borgo di Porta-Ticinese. Con questa nuova telegrafia si stampa in doppio originale qualunque siasi dispaccio, dovesse l'azione da fare anche più giorni. In tal modo, a preferenza dei telegrafi attualmente praticati, conseguirebbesi l'importante scopo di avere con la massima celerità eziandio una copia autentica per controlleria ed una sicura riuscita del dispaccio evitando ogni equivoco.



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1855 ROMA 27 OTTOBRE N 125

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

La missione delle flotte occidentali nel Baltico è nei golfi di Botnia e di Finlandia è ormai terminata per quest’anno; essa, anzi che denominarsi campagna, più propriamente potrebbe appellarsi compimento di studii preparatorii per una campagna, che sarà esordita n?lla prossima primavera. Parte del naviglio esploratore tornò ai porti di Francia e d’Inghilterra; parte rimansi tuttavia in quelle acque settentrionali, e, a quanto sembra, intende avere o concessa o forzata stazione in qualche inagghiacciato seno di Svezia e fors’anco di Danimarca. Ora dunque è tutto preparato per terribili navali e terrestri conflitti; i quali (ove pria che finisca la fredda stagione propizia, più che altra, alle pratiche della diplomazia, non si conchiuda la desiderata pacificazione europea) comincieranno

«Quando il pianeta, che distingue l’ere,

«Ad albergar col Tauro si ritorna.

E certo è da prevedersi uno sbarco in alcun punto della costa finnica per tentare anche dalla parte di terra la espugnazione di Cronstadt, che ritiensi inespugnabile dalla sola parte di mare, Ma in tal caso si può congetturare che le sveche bandiere sventoleranno accanto alle francesi. Ë quando i battaglioni di Stocolma dovessero passare su quelle medesime vie, che un di furono calcale dalle vittoriose Falangi di Carlo XII, sarebbe egli possibile che le livoniche ed estoniche fraterne aspirazioni si rimanessero indifferenti spettatrici? Forse dall’urna del fato uscirebbe allora l'imperioso impulso ad una tremenda commozione. Pur nondimeno la moscovita possanza, che queste cose prevede, va contemplando in sua incrollabile fermezza dalle turrite mura di Pietroburgo

«Che sol sarà di si gran moli il fine

«Non fabbriche di regni, ma ruine.

Le imprese del Baltico, secondo tutte le probabilità, saranno d’importanza maggiore che quelle del Mar Nero; dell’esito nulla pronostichiamo; soltanto diciamo che sempre più raffermasi la credenza che preconizza la intervenzione americana in aiuto della Russia. Gli Stati Uniti col pretesto del pedaggio del Sund si crearono un titolo per mandare la lor flotta nel Gattagal; e, nella supposizione che questa vertenza possa esser levata di mezzo con I abolizione del pedaggio per ispontanea determinazione del Governo danese, già si vanno impegnando in altre quistioni, specialmente con l’Inghilterra, sul proposito non meno dell’ambito possedimento di Cuba che della costruzione di grandi bastimenti per conto della Russia nei cantieri degli Stati dell'Unione. Insomma, 0 per uno o per altro motivo, le navi americane da guerra si apparecchiano ad una spedizione in Europa.

Dall'Eussino giunsero novelle, ché mutarono d’assai le condizioni della guerra. Gli alleati avvicinarono i loro bastimenti alle foci del Dniester; e i colpi dei loro cannoni che dalla mattina del 15 fino al meriggio del 17 ottobre percossero i forti di Kinburn mandavano cupo rimbombò fino a Nicolajeff, dove il granduca Costantino presiedé alla formazione delle cinquecento scialuppe cannoniere destinate ai futuri cambattimehli sul Mar Nero. I tre forti di Kinburn caddero in potere degli occidentali; il generale russo Konowich cedette soltanto quando riconobbe inefficace la resistenza; la guernigione moscovita dileggiava per offertale capitolazione da quei baluardi, è sgombrò con tutti gli onori di guerra. Presa Kinburn, imminente era il pericolo della occupazione di Oschakoff; laonde i russi, anziché lasciare al nimico le fortificazioni di quest’ultra posizione, le fecero saltare in aria, siccome annunzia un dispaccio di Pelissier sulla fede della relazione inviatagli dal generale Bazaine in data del 18 da Kinburn. Questa nuova conquista è sopra modo interessante, mercecché, oltre che rompe le comunicazioni marittime fra Nikolajeff e Odessa, può servire di base alle ulteriori militari operazioni degli alleati tanto sopra Nicolajeff dalla parte di mare, quanto sopra Perekop dalla parte di terra. Ma siccome una impresa navale contro Nicolajeff è assai malagevole per la poca profondità delle acque del Bug, egli è mestieri dedurre che la occupazione di Kinburn abbia avuto per suo precipuo scopo d’isolare in modo più assoluto la Crimea dalla Russia.

Al quale intendimento sono rivolti pure gli sforzi del generale Allonville, che si è di molto appressato alla strada di Perekop, rimanendogli, per ogni sinistra eventualità, sempre aperta la Via della ritirata sopra Eupatoria. L’imperatore Alessandro Visitò Perekop, ma più oltre non mosse, sebbene e’ fosse aspettato a Sinferopoli. Le scorrerie d’Allonville fecero per avventura ripiegare il viaggiò imperiale.

Gli eserciti di Gortschakoff, di Osten-Sacken e di Liprandi seriamente minacciati di totale chiusura dalla parte settentrionale forse combineranno un ultimo tentativo per liberarsi dal sopravvenuto imbarazzo; ma in loro situazione non offre fondate speranze di fortuna; riuscita; il perché già si va blaterando che dispongansi ad abbandonare i forti di tramontana non solo, ma eziandio tutta la Crimea. Congetture d'altronde son que| s|e, che nell’odierno stato delle cose n# anche possono riceversi, imperocchè sappiamo che i russi, lunge dal far le viste d'arrendersi mantengono di forti settentrionali un continuo e vivissimo fuoco contro la città di Sebastopoli, e in altri punti fanno opere fortificatorie a dimostrazione di essere ancora pronti alla difesa, e parati, ove lor se ne dia l'occasione, a riprendere l’offensiva.

Dall’Asia William pascià comandante di Kars spedisce inaspettati annunzi che anche colà quando più disperata pareasi la condizione delle armi ottomane, la fortuna, che loro arrise sul nudo scoglio di Calafat andò a rinvigorirle e circondarle di gloria novella in quell’assediata e pressoché diruta anatolica fortezza. Murawieff, onde impossessarsene, spinse le. sue valorose truppe, per ben cinque volte all'assalto; e per ben cinque volte gli affamati e pochi difensori di Kars con la mitraglia e con la moschetteria respinsero il nimico che avea già messo piede sulle crollanti mura; indi usciti all'aperto... lo disordinarono, in modo che più non attentossi a ripetere la inauspicata aggressione. Forse dopo quella vittoria i turchi avranno saputo riaprirsi le chiuse comunicazioni; il che renderebbe ai russi più malagevole e più diuturno l’assedio. Ma oltre a ciò, questi hanno, a paventar molto le mosse di Omer pascià, che s'incammina verso Tiflis, prendendo cosi, alle spalle l’esercito di Murawieff, il quale, per non trovarsi senza la ritirata, probabilmente retrocederà da Kars; ed in tal caso sarebbe inevitabile una battaglia fra le milizie del muscir e quelle del generale moscovita.

In Atene si fecero pubbliche ed insultanti dimostrazioni dei russofili per la cacciata di Kalergis dal ministero della guerra. E il Governo si tacque. I nuovi Ministri, avvegnachè abbiano tendenze piuttosto favorevoli agli occidentali, non lasciano di adombrare i rappresentanti di Francia e d’Inghilterra, il paese è prossimo a subire lo scoppio di un rivolgimento non meno per le allargantisi macchinazioni eterjstiche che per le scontentezze delle popolazioni perseguitate dai terrori di mal frenato ladroneccio e dalle insolenze della pirateria.

L’Europa ha creduto intravedere nel gabinetto di Londra disposizioni a farla finire con la rivoluzione. Queste speranze per la espulsione da Jersey di tre rifuggiti! Ben si dice che altri pure saranno colpili dall’ordine di esilio; ma finora Palmerston è indeciso; non ostante che il giornalismo domandi solleciti ed efficaci provvedimenti perché li pubblica, quiete e l‘alleanza con la Francia non sieno compromesse.

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STORIA CONTEMPORANEA

ROMA

La mattina del. 25 verso le ore. 10 la SANTITÀ’ di NOSTRO SIGNORE inaspettatamente si concluse accompagnata da Monsignor Meytel Ministro dell’Interno alla visita delle Carceri Nuove, consolando cosi con la Augusta Sua presenza. coloro, che, quantunque, sotto la legge della giustizia per le loro colpe, non cessano d'esser cari al suo cuore. Percorse in ogni parte quello stabilimento; nella Infermeria si accostò al letto degli ammalati, amorevolmente interrogandoli sulla causa di loro prigionia, sull'andamento del processo, sulla sentenza avuta e sul modo, con cui erano trattati. A tutti degnossi rivolgere parole di consolazione, rendendo noto che non avrebbe omesso di far loro sentire la Sua sovrana clemenza la dove fosse stata compatibile co’ doveri della giustizia. Penetrò, nelle segrete, indi nelle larghe, non lasciando inosservato lo stesso parlatorio. Passato il SANTO; PADRE nella cucina fermossi ad esaminare il pane cui volte assaggiare, e il resto del vitto, cioè la minestra, il vino e la carne, desideroso di personalmente conoscere in quella visita improvvisa com’erano trattati i detenuti. In ogni parte di quel vasto luogo fu accolto con tali segni di consolazione che a frenarla nei detenuti a stento valse la legge della disciplina, e dopo di aver graziati diversi colpiti da breve condanna ed esternata la sua soddisfazione per l'andamento di quelle carceri, se ne parti dirigendosi al Monastero delle Perpetue Adoratrici del SS. SAGRAMENTO al Quirinale.

TOSCANA

La mattina del 24 l’arciduca Ranieri d’Austria e, la sua consorte. arciduchessa Maria Carolina partirono di Firenze con un treno speciale della via ferrata Leopolda, fino a Livorno, d’onde proseguirono il viaggio sopra un battello a vapore della real marina napulitana che mosse alla volta di Napoli. Il Granduca e il principe ereditario accompagnarono gli augusti ospiti fino a Livorno.

PIEMONTE

Si afferma (Gaz. de Voss) che il gabinetto di Tarino si è rivolto a quello di Parigi domandando la sua mediazione nel nuovo dissidio fra la Sardegna e l’Austria in seguito della risoluzione presa dal Governo di Vienna di mettere sotto sequestro i beni, che le soppresse Corporazioni religiose di Piemonte possiedono in Lombardia; e che il gabinetto di Parigi siasi rifiutato d’intervenire in tale quistione.

Dicesi (Arm.) che Cibrario ministro degli affari esteri sia per abbandonare il portafoglio, e ciò in conseguenza della quistione diplomatica. sardo-toscana.

II re va ristabilendosi in salute; ha ripreso la forma ed ha già presieduto alcuni Consigli di Ministri.

IMPERO AUSTRIACO

La regina Maria Teresa di Napoli andrà, come dicesi, a Vienna noi prossimo inverno, onde restituire la visita che le fanno i suoi serenissimi parenti.

È noto che doveano aprirsi negoziazioni sur alcune differente, fra la Confederazione elvetica e l’Austria. Ora scrivesi da Vienna che colà giunse il delegato federale incaricato di conciliare ogni vertenza; e che fu bene accolto dal Governo cesareo.

GERMANIA

La crisi ministeriale di Cassel verso il 20 era tuttavia in uno stadio d’incertezza. Credevasi generalmente che tutti i ministri avrebbero ripreso i loro portafogli.

I membri della Dieta riunita di Coburgo e Gotha furono convocati pel 22 ottobre, mediante Circolare del Ministero dello Stato.

IMPERO FRANCESE

Si dice che, l’imperatore Napoleone favellando con la giovane duchessa di Brabante, che andò a Parigi, come annunziarono, siasi più volte espresso in termini assai lusinghieri riguardo all'Austria chiamandola sua fedele alleata,

Col giorno, 19 ottobre La Banca di Francia innalzò lo sconto delle cambiali, al 6 per cento.

La vendita delle strade ferrate lombardo-venete, ch'era ormai concertata, incontra nuove difficoltà, perché il Credito mobiliare di Parigi non può nelle attuali circostanze estendere le sue operazioni all’estero.

Altre voci dicono che Drouyn de Lhuys surrogherà Persigny nell’ambasciata francese a Londra.

INGHILTERRA

Il barone Rotschild si è recato da Parigi a Londra, onde prender parte alle negoziazioni per lo stabilimento di un’alleanza finanziaria fra la Banca di Francia e d’Inghilterra, la quale alleanza coadiuverebhe l’alleanza politica delle due nazioni. Le due Banche si soccorrerebbero a vicenda e contribuirebbero in comune a dare ai due Governi gli aiuti pecuniarii di cui avessero bisogno.

Il Parlamento inglese è prorogato dal 23 ottobre all’11 dicembre.

SPAGNA

La influenza colerica a Madrid, si è comunicata anche alle bestie; perocché mo le di varie specie vi muoiono coi principali sintomi di questo morbo.

DANIMARCA

Si annunzia da Copenaga che Bluhm è stato eletto rappresentante della Danimarca nelle Conferenze che avranno luogo quanto prima, probabilmente nel mese di novembre, intorno al gravissime argomento del pedaggio del Sund.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La lettera del sultano al maresciallo Pelissier, in occasione della presa di Sebastopoli, è cosi concepita:

«Maresciallo! Le armi degli alleati riportarono una memoranda vittoria, frutto di gran coraggio e di eroica bravura. In nome mio e di tutto il mio popolo io mi congratulo con voi e con la valorosa armata che l’imperatore mio augusto ed intimo alleato, ha posto sotto i vostri ordini. Coi nostri prodi alleati inglesi e sardi già mi congratulato. La Turchia, così come la Francia, vi è riconoscente, e la sua congiunga alla generale ammirazione del mondo. I generosi figli di questi paesi, che unisce strettissima alleanza, passarono invero prove assai dolorose; ma la presa d'una città, il cui assedio formerà una delle più belle pagine della storia militare, è per essi la più gloriosa ricompensa. Il loro paese benedice al loro nome; Iddio benedisse alle loro armi. Vogliate, signor maresciallo, farvi interprete presso l’armata di questi miei sentimenti. Il generale Rifaat pascià presidente del Consiglio generale di guerra vi consegnerà la presente e a viva=voce vi comunicherà le mie più sincere felicitazioni tanto per voi, quanto pel vostro valoroso esercito. Dopo ciò, prego Iddio a volervi conservare la sua, santa e degna protezione.»

Il general Korff, che comandava 4 cavalleria russa noi conflitto avvenuto presso Eupatoria con la cavalleria francese comandata dal generale AllonviIle, è stato dimesso dalle sue funzioni, egli è sostituito il principe Ridziwill nominato tenente-generale.

Si aggiunge che il general Korff è stato tradotto innanzi ad un Consiglio di guerra.

Già si son prese tutte le opportune disposizioni perché la nuova leva di 23 uomini su mille abitanti nei governi di Oremburg e Samara sia completa anche prima del 15 dicembre termine prefisso nell’ukase imperiale del 28 settembre.

La divisione dei corazzieri della Guardia imperiale lasciò la Polonia incamminandosi verso il teatro della guerra. Fu sostituita in Polonia dalla brigata degli ulani della seconda divisione«di cavalleria del generale Melnikoff.

La scuola eretta nel 1832 per gli ufficiali nobili della marina rissa in Nicolajeff fu trasformata per ordine imperiale in un instituto erariale, che d’ora innanzi avrà il nome di Scuola di compagnia per la marina della guardia del Mar Nero.

Scrivesi da Bukarest che in Moldavia si fanno,preparativi onde ricevere un corpo di trappe alleate,cui missione è di operare sul Pruth anche prima che passi l'inverno.

Dicesi insignificante la perdita degli alleati nel bombardamento dei forti di Kinburn; quella dei russi si conferma essere di un 120. uomini tra: morti e feriti;80 di questi ultimi rimasero in cura dei medici francesi. I cannoni conquistati a Kinburn sono 174.

Alcuni bastimenti alleati tentarono di rimontare Bug e il Dnieper; ma la poca profondità delle acque non favori l'ulteriore loro avanzamento, indi tornarono primiero loro ancoraggio. Fino al 22 nulla era avvenuto di nuovo fra Kinburn e Nicolajeff.

Ai 22 a Vienna correa la voce che gli alleati si erano impadroniti di Oschakoff.

Persone bene informale assicurano che il principe Gortschakoff ha preso così forte posizione nelle montagne che crede potervisi mantenere lungo tempo ancora, e più, se la sua ala destra potrà esser coperta difesa da opportuni rinforzi.

I generali Bosquet, Mellinet e Trochu tornano in Francia onde meglio ristabilirsi in salute.

Salignac di Fenelon, nominato colonnello del primo reggimento dei cacciatori d'Affrica, parti d'Algeri per la Crimea.

Dopo il tramonto del sole in Crimea, un commonvente spettacolo presentano i diversi corpi dell'esercito francese: Al suono di musicali armonie vi è cantata in coro una poesia di religiosi e patriottici sentimenti composta da un savoiardo nativo di Annecy sergente della legione straniera. Stimiamo far cosa grata ai nostri lettori pubblicando per intero e nell'originale idioma questa canzone, della quale nel prossimo numero daremo la traduzione in versi.

Jeune soldat, parti de ta chaumière

Pour le ranger sous un noble drapeau,

Ah! garde-toi d'oublier la prière

Que l'on t'apprit au sortir du berceau!

Enfant! c'est-là qu'on trouve du courage

Pour aborder tes chances du combat!

Qui sait prier sait affronter l'orage:

Un bon chrétien fut toujours bon soldat.

Rappelle-toi les conseils de ta mère,

Lorsqu'en pleurant elle te dit adieu;

En ce moment sa douleur: fut amère,

Mais to promis d'etre fidèle à Dieu:

Ce doux espoir fut pour elle un présage,

Qui lui voila les dangers du combat.

Qui sait prier sait affronter l'orage:

Un bon chrétien fut toujours bon soldat.

Porte toujours la médaille bénie

Qu'en te quittant elle mit sur ton cœur:

Ce souvenir de la vierge Marie

En tous lieux (58)a le portera bonheur!

Plus d'un guerrier fidèle à cet usage

Ne fut jamais frappé dans le combat.

Qui sait prier sait affronter l'orage:

Un bon chrétien fut toujours bon soldat.:

Que de héros, dont ta France s'honore,

Et qui du ciel imploraient le secours!:

Bayard, Turenne et bien d'autres encore

Au Roi des rois s'adressaient tous les jours:

Nul vieux guerrier, faisant le grand' voyage,

Ne veut partir sans son certificat.

Qui sait prier sait affronter l'orage:

Un bon chrétien fut toujours bon soldat.

Brave guerrier, défenseur de la France,

Rappelle-toi que la croix du Sauveur

Est pour tout bomme un gage d'espérance;

Et c'est de la que vient la croix d'honneurs

Que cette croix t'accompagne au village,

Après ton temps de service à l'État.

Qui sait prier sait affronter l’orage:

Un bon chrétien fut toujours bon soldat.

Et quand de Dieu la trompette puissante

Auprès de lui sonnera le rappel,

Que cette croix, sur la bouche expirante,

Te serve encore à répondre à l'appel!

Que sur ta tombe elle soit le présage

Que l'Éternel a signé ton mandat.

Qui sait prier sait affronter l'orage:

Un bon chrétien fut toujours bon soldat.

AMERICA

Oggi la notizia di una federazione fra la Russia e gli Stati Uniti d'America comincia ad essere confermata dai fatti; ivi gli agenti arruolatori delle Potenze occidentali trovarono severe punizioni; ivi la Russia contrasse ingenti prestiti a patti vantaggiosi. Vuolsi attribuire alla supposta esistenza d'un trattato d'alleanza fra la Russia e gli Stati Uniti il forte ribasso de' fondi nelle Banche di Parigi e di Londra.

Fra la Prussia e gli Stati Uniti d'America pendono trattative onde stabilire, come si è fatto nel trattato fra la Russia e la Nord-america, le basi del diritto: marittimo internazionale pei navigatori dei due Stati sotto il punto di vista della neutralità.

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GIORNALISMO

Osserva la Gazzetta di Milano che «quattordici coscrizioni, nel volgere di pochi mesi, impoverirono di braccia le campagne della Russia, gravissimo danno per un paese precipuamente agricolo; l'industria langue, e il commercio, immiserito dal blocco, conserva appena un fil di vita verso le provincie prussiane; lo scorgere adunque tanta ostinazione nel vinto aggiunge credito alla voce di occulti trattati d'alleanza, sui quali lo czar la grande assegnamento per le future contingenze delle armi.» Ci piace che anche questa Gazzetta a poco a poco vadasi avvicinando alla opinione da noi più volte manifestata.

Il supplizio dei carlisti fatti prigionieri dopo l'ultimo scontro con la banda di Tefal ha cagionato a Madrid e nelle provincie una pessima impressione; venticinque soldati arrendendosi chiesero quartiere e Re ebbero promessa; pur tuttavia vennero fucilati. Il Leon español crede che queste fucilazioni sono atti di ferocia che mettono il colmo ai vituperii ond'è imbrattata la moderna storia della Spagna. La España scrive: «Queste fucilazioni in massa fatte da un governo legalmente costituito riempiono d'orrore tutti i sentimenti eretti ed elevati; non si può tollerare che, per difendere il trono della regina da illusi e impotenti nimici, sin nome di esso trono diasi al paese lo spettacolo ributtante di questi orribili sagrifizi di sangue umano, che avviliscono il nobile carattere spagnuolo e sono improprii di una nazione civilizzata.»

Altri giornali, anche democratici, chiamano neroniano queste fucilazioni. La Soberania nacional, tornando a favellare sullo eterno argomento di Espartero, la queste considerazioni: «A parlar francamente, se io mi trovassi nel posto di Espartero, sarei veramente assai disgraziato un perpetuo rimorso sbranerebbe la mia coscienza; di giorno e di notte crederei di vedermi sempre innanzi agli occhi lo insanguinato spettro della rivoluzioni, che verrebbe a chiedermi stretto conto delle mie debolezze e delle mie colpe; l'eco della pubblica scontentezza mi rintronerebbe d'intorno, siccome una tremenda riconvenzione, siccome un segno infallibile della giustizia celeste.»

La Soberania parla in persona propria, ma s'intende che l'applicazione si riferisce a don Baldomeru. La Voz del Pueblo è però più indulgente; essa afferma «sentire profondo rammarico quando censurasi la condotta di questo personaggio, campione del la patria, durante la guerra civile dei sette a noi; par tuttavia la medesima imparzialità che le la intessere encomi per Espartero come generale dell'esercito, lei mpone a biasimare il suo torpore come uomo politico.»

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Un russo diplomatico, che molto in fondo vede,

Serbando un sangue stoico su tutto che succede:

Caduta è Sebastopoli, pur or dicea, che importa?

La Russia in questa perdita punto non si sconforta;

La Russia tace al giubilo delle alleate genti,

Che nell'ebbrezza esultano di fortunati eventi;

Ma intanto si ricordino, se ad esse non dispiace,

Che non è sorda o stupida quando la Russia tace.

Viscoq distinto ingegnere francese incaricato di grandi lavori in Ispagna ha scritto ad un suo amico la seguente lettera: «Qui fummo visitati dal colera in modo si violento che morivano un 60 dci nostri operai al giorno; ma finalmente pervenimmo a domarlo con un rimedio semplicissimo che consiste nel dare agli ammalati assenzio mescolato con due porzioni di acqua. Per un uomo bastano due piccoli bicchieri da rosolio;per le donne e pei fanciulli una quantità minore. Una mezz'ora o tre quarti dopo, l'infermo entra in uno stato di traspirazione; cessano il vomito, i granchi e la diarrea; alla dimane l'ammalato sta meglio. Ben di rado occorre di doversi somministrare una seconda dose. Questo rimedio la precisamente l'effetto di contravelleno. Con esso abbiamo salvato tutti i nostri operai, da che cominciò a mettersi in pratica. Credo che voi, come amico della umanità, vorrete invitare il ministro del commercio, che conoscete personalmente, a fare delle esperienze in proposito.»

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Nel Negozio di Litografia e Cartoleria in Roma Via del Corso Num. 190 di fronte al Palazzo Chigi trova si un assortimento completo di generi di prima qualità a prezzi discretissimi, fra i quali un nuovo metodo per apprendere la scrittura inglese con la più bella forma in 8 esercizi da 7 1. 60 la risma composta di 100 quinterni.

Quivi si eseguiscono Disegni. ed Incisioni di ogni specie su i migliori modelli fino ad ora conosciuti, e tutte sorta di lavori per officii e per negozianti.

Vi è unito un Laboratorio litografico ed una Stamperia per rami e per immagini diretta dall'incisore e disegnatore Anselmo Bulla che n'è il proprietario.

Il medesimo ha pubblicato un gran Panorama a co lori della Difesa interna ed esterna di Sebastopoli estratto da un accurato disegno, elevato sul luogo con tutti i lavori d'assedio eseguiti dagli alleati ed i punti prospettivi dei forti verso il Nord. Siffatto Panorama che racchiude le più belle vedute è di piccolissima spesa. Ai negozianti che vorranno acquistarlo si darà un notabile ribasso, promettendo loro la tredicesima copia gratis.

Si rende poi noto che trovasi in lavorazione la pianta della Crimea, del Mar Nero e dell'interno di Sebastopoli con tutti i costumi della presente epoca.



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1855 ROMA 30 OTTOBRE N 126

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RAPPORTO SULLA PRESA DI KINBURN

La mattina del 14 ottobre le squadre alleate lasciarono la rada di Odessa; la sera diedero fondo innanzi a Kinburn. Nella notte 9 scialuppe cannoniere, 4 francesi e 5 inglesi, comandate le prime dal luogotenente di vascello Allemand, superarono il canale di Olchakow ed entrarono nel Dnieper. All'alba della dimane le truppe sbarcarono alla parte meridionale della piazza alla distanza di circa 4500 metri. Nel pomeriggio le bombarde cominciarono il fuoco, che la sospeso al sopraggiungere della notte. Al 16 le sole cannoniere ch'erano nel Dnieper poterono inquietar la piazza; le truppe si occuparono a trincierarsi e à spingere le loro ricognizioni verso il mezzogiorno. Alle ore 9 e 20 minuti della mattina del 17 le tre batterie galleggianti Devastation, Lave e Tonnante aprivano il lor fuoco; indi a poco conseguitato dalle bombarde inglesi e francesi. A mezzogiorno i vascelli, seguiti dalle fregate, dalle corvette e dai piroscafi leggieri si posero sotto vapore; fornirono una linea di fronte; gittarono le ancore e s'impostarono a 1600 metri dai forti in 6 piedi e mezzo d'acqua. Contemporaneamente 6 fregate inglesi condotte dal contrammiraglio Stewart, e 3 fregate francesi sotto gli ordini del contrammiraglio Pellion diedero nel cavale di Otschakoff per prendere i forti di Kinburn a rovescio. I generali Bazaine e Spencer portarono i loro bersaglieri e i loro cannoni da campagna a circa 4000 metri dalla piazza. A un'ora e 35 minuti dopo il mezzogiorno il forte di Kinburn non rispondeva più al fuoco degli alleati! I quali perciò inalberarono la bandiera parlamentaria, e offrirono la capitolazione, che fu accettata dai russi, uscendo dalla piazza con gli onori militari e rendendosi prigionieri. Gli alleati entrarono subito in possesso delle provvigioni e punizioni del nimico.

Durante l'assalto degli alleati contro Kinburn, 3000 di essi sbarcarono sull'isola Tendra, senza conoscersi a quale destinazione.

Il general Bazaine

Il general Bazaine, che, non ha guari; dal maresciallo Pelissier la nominalo governatore di Sebastopoli, e comanda il corpo della spedizione francese a Kinburn, è uno de' più giovani generali di divisione dell'esercito francese. Si arruolo volontario nel 1821 e andò a militare in Africa. Nel 1833, dopo la battaglia di Macta, fu fatto tenente. Dal 1335 al 1839 fece con molta lode la campagna di Catalogna contro i carlisti e fu promosso al grado di capitano. Indi e' tornava in Affrica, si distinse molto nella sottomissione di Abd-el-Kader e poi nella pacificazione delle colonie. Nel 1311 era capo di battaglione, nel 1848 tenente-colonnello, nel 1850 colonnello e nel 1851 generale della legione straniera, in cui cominciò le carriera militare. Giunse in Crimea nell'ottobre del 1854: Ha 44 anni.

Comenti giornalistici sulla presa di Kinburn

Il modo della resa di Kinburn (chiosa il Movimento) forse senza esempi nella storia, mirabilmente comprova l’indebolimento morale dei russi, ë quella apatia cui produce la coscienza della propria impotenza e della impossibilità di redimersi. Nel breve spazio di. 36 ore gli alleati espugnarono una fortezza che nel 1787, difesa dai famoso Suvaroff, sostenne un lungo assedio e tre vigorosi assalti dei turchi. Egli è dunque forza convincersi tanto più recente combattimento di cavalleria, avvenuto a 5 leghe all’est di Eupatoria, quanto per la facile espugnazione di Kinburn, che le forze dei russi van dappertutto cedendo con manifesto disonore, sia che già avvenga per difetto di una intelligente direzione, 0 per effettiva mancanza di soldati e di mezzi guerreschi.

Ora che gli alleati (scrive il Corriere italiano) con la presa di Kinburn conquistarono una potente base di operazione, non iscorrerà gran tempo che ne sarà dato venire in chiaro sul piano strategico adottato dai confidenti alleati. Voleaci ben poco a dedurre siffatta conseguenza.

Il bombardamento e la presa di Kinburn sono, a giudizio della Gazzetta di Vienna e dei sobborghi, una tarda riparazione di un vecchio errore. Ché se gli alleati, un anno fa, vi si fossero stabiliti, da lungo tempo sarebbero mancate ai russi le forze ad una ulteriore campagna. La Russia pertanto dee risentire quanto prima il colpo, che le fu portato a quella foce dei suoi fiumi, e riconoscere non esservi altro scampo pel suo esercito rinserrato fra Sebastopoli, Eupatoria e Perekop, che un pronto sgombramento della Crimea. É un parere della Gazzetta.

Non crede possibile il Morning Post che gli occidentali, dopo la conquista di Kinburn, traggano contro Nikolajeff. Afferma egli non potere il Bug accogliere i grandi vascelli della flotta, e per conseguenza non verrà fatto alle navi da guerra di appressarsi alla città.

Osserva il Post ch’è inutile di pensare ad una probabile marcia degli alleati per terra da Kinburn, giacché le truppe da sbarco portate da quella spedizione non bastano a tanta impresa. É dunque più verisimile, conchiude il citato giornale, che l’ultima mossa faccia parte di un progetto d'operazioni tendente a tagliare ogni comunicazione della Crimea con la Russia.

Con la occupazione di Kinburn (cosi Gazzetta di Milano) è impedita ogni comunicazione marittima fra Nikolajeff e Odessa, giacché i russi, i quali traevano dal mezzodì. gran copia. di provvigioni e col mezzo di barche di Liman, rasentando la costa, conducevano a Odessa, devono ora passare sotto il cannone di Kinburn. Dopo questa occupazione non è facile indovinare. quali sieno le intenzioni degli alleati. Credono alcuni che dalla penisola sopra cui posare piede, moveranno contro Kerson. A cinque miglia dalla fortezza, caduta. Giace Kerson sul Dnieper, ed ha per le operazioni militari della Crimea una importanza suprema, poiché sulla riva destra di quel fiume corre la grande strada la qual mette a Nicolajeff, ch'è un’altra Sebastopoli della Russia. Giusta ragguagli di origine russa, v’ha a Kerson tutto l'occorrente e ad armare un flotta di, 500 legni mercantili, 250 di essi legni vi si caricano ogni anno e di prodotti dell’alto Dnieper che vengono trasportati a Odessa. Si consideri che fin dal 1835 furono stabilite su questo fiume regolari corse di vaporiera: che una strada di circa dugento miglia. conduce da Mosca a Nicolajeff per Orel, Ciarkoff, Pultuwa e Krcmenciuk, e che il Dnieper è in comunicazione mediante canali, colle Duna, la Vistola ed it Wiemen, e si comprenderà l'importanza di esso fiume pel commercio di Kerson coll’interno della Russia e avrassi un'idea della quantità di materiali da guerra d’ogni sorta ammassati sulla strada di Perekop. Era quindi ben naturale che gli alleati, consapevoli di questi vantaggi, espugnate le opere meridionali di Sebastopoli, volgessero l'attenzione loro a quella parte dell’Impero russo.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Il professor Pollone, si è dimesso dall'ufficio di segretario generale del Ministero della pubblica instruzione. Non se ne conosce il motivo. Una volta un corpo di guardia vegliava di giorno e di notte alla custodia della zecca di Torino. Ora questo corpo è licenziato, e. la zecca è senza guardia!

GERMANIA.

Ai 18 la ripresa in Colonia il processo relativo agli arruolamenti per la legione straniera inglese. Gli arruolatori Curtis console inglese, Egezer ed Engels furono condannati a tre mesi di carcere; gli arruolati alla multa di 50 talleri e a tre settimane di prigionia; tutti solidalmente alle spese del processo.

IMPERO FRANCESE

La sera del 20 l'ammiraglio sveco Virgin presentò all'imperatore Napoleone la decorazione dell'Ordine dei Serafini ed un autografo del re di Svezia, Quest'Ordine e il più antico e il più distinto fra tutti gli Ordini cavallereschi di quel reame scandinavo. Fu instituito nel 1285 da re Magnus Ladulos e restaurato nel 1748 da re Federico I.

All'isola francese di Caienna è stata scoperta nelle vicinanze della riviera di Appronague una ricchissima miniera d'oro.

Il pittore romano Eugenio Agneni è stato chiamato a Parigi per dipingere gli affreschi nel Palazzo del Louvres.

SPAGNA

A Madrid. è stata scoperta una congiura carlista il cui scopo era d'impadronirsi del castello di Berassu.

INGHILTERRA

E morto Molesworth ministro delle Colonie inglesi.

Il cardinale Wisemann ha ricevuto nel sacerdozio della Chiesa cattolica due membri del clero anglicano,cioè il reverendo Williams John Roberts del Collegio di Merton a Oxford e il reverendo John Hilares Dale della chiesa del Cristo a Oxford, che fu missionario anticano nella Nuova Zelanda.

DANIMARCA

Il tenente generale barone Bulow comandante nel ducato di Schleswig è nominato successore del principe:ereditario della Corona nel comando delle isole di Seeland. Fu erronea la notizia data dai giornali (non da noi) che il generale Baggesen aveva assunto questa carica. I ministri. danesi hanno riassunto il già dimesso titolo di Eccellenza. È creato un nuovo ministero danese per la spedizione di tutti gli affari interni del regno di Danimarca; Beag n’è il presidente.

IMPERO RUSSO

Si annunzia (alla Gazz. di Col.) che il Governo, russo in Livonia ha preso l'amministrazione dei beni di varii nobili proprietarii che continuano a star fuori di patria oltre il termine prefisso alta loro assenza. Passato un anno, i beni saranno confiscati.

GRECIA

Corrispondenze ateniesi assicurano che le due ambasciate d'Inghilterra e di Francia formularono al gabinetto ellenico una dichiarazione di sfiducia, misura che in diplomazia sembra essere insolita, ma che si troverà naturale in considerandosi la situazione eccezionale del regno greco, protetto, e di più: debitore delle Potenze occidentali. Gli ambasciatori delle Potenze occidentali rifiutarono..di ricevere la visita dei nuovi ministri di re Otlong. Silivergos ministro delle finanze, che provvisoriamente aveva il portafoglio degli affari esteri, è malato dimissionario, Condostarlo è nominato al ministero delle finanze; Cristopulo a quello del culto e della instruzione pubblica; Belly, interinamente a quello degli affari esteri sino all'arrivo di Tricoupis (Disp. tel.) Praier inviato degli Stati Uniti d'America è giunto in Atene con incarico di rannodare amichevoli relazioni fra il suo governo e la Grecia.

NOTIZIE DALLA GUERRA

l'ammiraglio Dandas. si è recato da Nargen a Slocolma per una speciale missione presso re Oscar. Credesi che scopo del viaggio sia di persuadere il re ad accordare che parte della flotta alleata possa svernare in qualche. porto della Svezia.

I governatori civili di Uleasborg, e di Wasa, furono dallo imperatore Alessandro ascritti alla nobiltà di Russia la ricompensa dei loro distinti servigi prestati, mentre gl'incrociatori alleati erano nelle acque del golfo finlandico.

l'aiutante generale Tottleben è andato a Nicolajeff per dirigere le nuove fortificazioni che vi si fanno sotto la personale sopraintendenza del granduca Costantino. Visi costruiscono controforti e batterie; e queste ultime sono disposte in modo che possono lanciare razzi incendiari, di recente invenzione, i quali colpiscono alla distanza di 5 chilometri. Dicesi che uno di questi razzi è sufficiente ad incendiare qualunque più grande vascello.

Le truppe del generale Bazaine lavorano ad erigere trincee in vari punti della penisola di Kinburg. Nuove truppe partirono da Balaclava a quella volta. Affermasi anzi che la recente spedizione pel Liman sia composta di due divisioni, ed una di esse sia quella del general, Bosquet. Al 15 ottobre i generali alleati tennero consiglio di guerra. Credesi che il colpo contro l'esercito russo partirà simultaneo dalle alture di Baidar, dall'altipiano di Sciamil, da Eupatoria e probabilmente anche da Kinburn.

Scrivesi dalla Crimea che il colonnello Giustiniani, nominato brigadiere, ora comanda la brigata piemontese che fu sotto gli ordini del defunto generale Montevecchio.

Alle molte decorazioni cavalleresche avute dal maresciallo Pelissier e dai generali Simpson e Lamarmoгa si aggiunge quella della Gran Croce dell'Ordine di San Ferdinando, dalla loro di recente del Governo spagnuolo.

Il general Simpson è richiamato, ed è sostituito dal generale Codrington.

Si ha da Trebisonda in data dell'8 che i russi preparavano un nuovo attacco contro Kars. Continuavasi a spedire rinforzi ad Omer pascià da Costantinopoli in Asia (Disp. tel.). Fra pochi giorni partirà per l'Asia anche Salim pascià comandante della guardia del sultano con truppe del contingente anglo-turco.

Prende sempre più consistenza la voce che il generale Caprobert nella futura primavera comanderà una spedizione francese, di 100 mila uomini. Canrobert ha frequenti colloqui alle Tuilleries con l'imperatore.

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Come abbiamo promesso nel precedente. Numero,pubblichiamo in questo la traduzione in versi del

Canto d'un soldato savoiardo in Crimea

Giovin soldato, che il paterno tetto

Lasciasti per seguir nobil vessillo,

Deh! la preghiera pia, che pargoletto

Al tuo, solevi unir sonno tranquillo,

Or di coraggio ti riscaldi il petto

Di rauca tromba al concitato squillo.

Chi sa pregar sfida, il furor del fato,

Chè un buon cristian ſu sempre un buon soldato.

Rammenta qual ti diè dolce consiglio

La madre tua nel suo supremo addio:

Piangendo ti dicea: Giurami, o figlio;

Che, da me lunge sarai fido a Dio.

E tu il giurasti; allor d'aspro periglio ·

funesti pensieri mise in obblio.

Cli, sa pregar sfida il furor del fato,

Chè, un buon cristiano fu sempre un buon soldato.

Poi quella; che non dei lasciar giammai,

Devota immago ti ponea sul cuore,.

E soggiungea: Cosi, propizia avrai

La Immacolata · Madre. del Signore.

Forse, sperando in lei salvo uscirci.

Come, altri tanti, dal guerriero ardore.

Chi sa pregar sfida il furor del falonia

Chè un buon cristiano fu sempre un buon soldato.

I più sublimi eroi, che il suol francese

Di gloria, e di virtù fecero adorno,

Offriamo al Re dei re lor belle imprese

All'apparire ed al cader del giorno;

Prode guerrier, che al patrio bene intese,

Lieto è di far, morendo, a Dio ritorno.

Chi sa pregar sfida il furor del fato,

Chè un buon cristiano; fu sempre un buon soldato.


Ricorda in ogni tempo, o valoroso,

Che la Croce, onde all’uomo venne salvezza,

Di nostra speme è il pegno, avventuroso,

E la Croce d'onor per lei s'apprezza;

T'accompagni al domestico riposo

Questa Croce, splendor di qua, vecchiezza.

Chi sa pregar, sfida il furor del fato,

Chè un buon cristiano fu sempre un buon soldato.

Quando, nell'ora estrema, a te s'accosta

Da Dio spedito. l'Angelo di morte,

Alla chiamata sua farai risposta::

Con questa Croce sulle labbra smorte;

E questa poi sul tuo sepolcro posta

Parli dell'uom che fu onorato e forte:

Chi sa pregar sfida il furor del fato,

Chè un buon cristian fu sempre un buon soldato.

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Come appendice alle molte corrispondenze, che sono pubblicate nei giornali di Londra e di Piemonte per dimostrare l'inevitabile scoppio di spaventose rivoluzioni, che a quanto esse dicono: minacciano il trono partenopeo e sconvolgeranno da un capo all'altro il reame delle Due Sicilie, noi ci affrettiamo a dar luogo ad una corrispondenza del 27:da Napoli, nella quale sostien proposito dei

Pubblici divertimenti alla Favorita in Napoli

«La fama, senza dubbio, o almeno il Giornale delle Due Sicilie ti avran detto qualche cosa delle meraviglie della Favorita, luogo di delizie della Corte che prima apparteneva al defunto principe di Salerno, che il re ba fatto restaurare, ripulire, rinnovare, rimobiliare e ove dimora dal 6 settembre or decorso con tutta la lunga reał famiglia l'attigua villa, che senza dubbio conosci, è stata riempita di fiori e nei larghi menages tra gli alberi e dirai quali metton capo i viali, sono stati ripristinati i cosiddetti giuochi, che in parte esistevano anticamente, ma il tutto eseguito con un lusso, con una squisitezza di gusto di cui non potresti farti un'idea se non ti dicessi che i soli giuochi han costato oltre a 40 mila ducati! In essi furono impiegati i primari artisti, sia per costruzione, sia per ornato, stucchi, dipinture; tappezzeria, non che tutti i mezzi che può somministrare il grande stabilimento di Pietrarsa. I giuochi principalmente consistono in un nuovo Carrosello pensile composto di sci elegantissime bighe senza ruote che sembran tirate da altrettante coppie di cavalli di grandezza quasi naturale e perfettamente imitati; su i i cavalli salgono a coppia un uomo e una donna, poiché le selle a destra sono femminili, in ciascuna biga quattro persone, appunto come in una carrozza a quattro posti, e tutto ciò gira velocemente, a una discreta di-stanza da terra, per forza d'invisibile meccanismo; gli uomini tengono in mano una lancia colla quale, girando, denno colpire certe leste di turchi, di mori, di pulcinelli, alla qual prova non sempre per avventura riescono. Il divertimento rallegrato da una banda musicale, dura quattro minuti per dar luogo: ad altre persone che chiedono di giuocare. Un altro giuoco, non meno interessante, è quello che chiamano le montagne russe, la cui costruzione ha costato di solo legname più di seimila ducati, senza parlare dei fondamenti solidissimi e delle altre fabbriche dipendenti, né delle decorazioni e delle pitture incantevoli. Figurati un anfiteatro assai vasto perché due giri a spirale, che percorre la slitta, compongono una corsa d'un quarto di miglio. Il punto più alto, di dove parte la slitta, che contiene due persone, può equivalere ad un quarto piano, e l'inclinazione è tale, che la slitta percorre l'intera carriera in quattordici. minuti secondi. Nel luogo d'onde parte la slitta, evvi un magnifico padiglione cinese dal quale si scorge, al di sopra dei grandi alberi della villa, una veduta sorprendente. Oltre ai due suddetti giuochi ve ne sono altri dieci meno importanti; una ferrovia circolare coperta di cristalli, risultante di una locomotiva col suo tender quattro wagons capaci ognuno di quattro persone. cosi bone imitata nel tutto e nelle parti, nel movimento e nella velocità, che giureresti d'esser sopra una strada ferrata vera e reale; vi sono altalene di varie specie, il cavaliere astato, l’uccello egiziano e che so io? Dappertutto intorno ai giuochi e nei viali vi sono eleganti sedHi, ma ciò che forma il maggiore incanto di quel delizioso giardino si è la piena libertà colla quale ognuno va, viene, giunca, si riposa o passeggia, come se fosse in casa propria; ciò, s’intende, ha luogo nei soli giovedì e domeniche di questo mese di ottobre dalle duo alle sei pomeridiane, giorni nei quali il giardino é aperto al pubblico, esclusi soltanto gli uomini in coppola e le donne senza cappello; e difficilmente potrai formarti un’idea del concorso che vi si affolla, specialmente le domeniche in. cui Napoli sembra rimasta priva di abitanti. Quel che più d'ogni altra cosa però mette il colmo alla letizia, è al lacere di tutti, si è che il re, col brillante suo seguito scende sempre dai reali appartamenti in giardino, e tutti quanti, sieno membri della real famiglia, sieno principi del sangue, ministri è generali, si mescolano, dandone il re l'esempio, al folle giubilante popolo, come fossero semplici particolari, senza guardie di sorta (come non ve ne sono in tutta l'estensione del giardino, meno uno è due che regolano ciascun giuoco e. questi senz’armi), ed il re incoraggia il pubblico a giuocare, e assiste alle varie prove lodando i più destri, e cordialmente si diverte col suo popolo, che sinceramente gli sa buon grado di tanta affabilità e cortesia; cosi ogni volta che s’apre al pubblico la Favorita il concorso è sempre maggiore e più gaio e più brillante, perché, potrei giurarlo, la massima parte di colore che v’intervengono, vi vanno per vedere il re, per udirne qualche parola, per potersi vantare di essere stati un momento vicini a lui. Ti assicuro che la popolarità di questo buon e gran re e l’amore che gli.. porta il suo popolo, sonosi di molto aumentati dacché tutti han potuto veder da presso e, per dir cosi, toccar con mano, fino a qual punto ci meriti la venerazione e l’affetto di tutti i suoi sudditi.»

P. O.

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GIORNALISMO

La Gazzetta della città e dei sobborghi di Vienna ammette esser probabile che nelle pratiche della diplomazia, dopo la caduta di Sebastopoli, siasi trattato un qualche indennizzo delle sposo di guerra da pagarsi dalla Russia; ma trova improbabile che la Russia acconsenta a pagar queste spese.

Scrivesi da Dresda alla Kreuz-zeitung che la Baviera amerebbe una riforma dello statuto federale tedesco, e che l’Austria non solo non ha nulla da opporre, ma che anzi appoggierà potentemente questo desiderio per dare un assetto alla critica posizione dalla Germania. La Kreuz-zeitung però crede che critica questa posizione sarebbe unicamente se la Germania si identificasse con l’Austria, che, a parer suo, non istà sopra un letto di rose: ma. che la Germania, la quale rimane fuori della influenza austriaca non può avere un politico stato migliore. Queste le idee della russofila Gazzetta, che per tal modo va riproducendo le vecchie aspirazioni d'identificare la Germania alla Prussia, nella speranza che dalla Neva si riguarderebbe placide lamine il trono di un Impero alemanno sulla Sprea.

La Presse parigina non crede che nello stato di guerra attuale sia possibile che la Russia, l'Inghilterra e la Francia mandino i loro commissarii a Copenaga per discutere pacificamente tra loro la quistione del pedaggio del Sund, nella quale la Russia, per la sua posizione geografica, è interessata più che altra qualunque Potenza d’Europa. E d’altronde non si potrebbero tenere serie conferenze in proposito senza la partecipazione della Russia, che forse non vorrà parteciparvi anche per Conservare agli Stati Uniti il pretesto d’intervenire in Europa pella prossima primavera.

Il Jersey Times a proposito della provvidenze che si cominciarono ad adottare su i rifuggiti a Jersey, scrive: «Le repubbliche non hanno attrattive che in teoria: per l’Europa, nell’attuale sua posizione, non sono in veruna guisa convenienti. Nella dura alternativa di una scelta, sarebbe da darsi mille volte la preferenza al despotisme di un solo. La idea di una repubblica cosmopolita, applicabile a tutti i popoli, è tanto poco ragionevole. quanto quella di una medicina universale applicabile a tutte le costituzioni per guarire tutte le malattie.»

Scrive il Padre Cobos: «Venticinque erano i carlisti della fazione di Toful, che passarono per le armi. L’avversione, che ho sempre portato all'aritmetica, non mi permette di numerare gli spagnuoli fucilati dopo essersi proclamata l'abolizione della pena di morte per delitti politici. La legge anteriore era scritta col sangue; la legge novella ci liberi dalle vergogne de secoli della barbarie. Ma, oimé! un giornale di Catalogna viene a discacciare dalla mia idea questo caro illusioni della civiltà; e son costretto ad esser barbare un’altra volta. Ecco l’editto del general Bassols: Prima di ricorrere a misure energiche e rigorose che in caso di necessità mi propongo di recare ad effetto, ordino e comando che sieno soppresse le case di campagne e le rettorie, che immediatamente non si trasferissero presso le popolazioni più vicine, e SARANNO FUCILATI TUTTI QUELLI CHE NON SI FOSSERO FUCILATI FINORA. Ora secondo quest’ordine di fucilazioni, alcuni nazionali hanno fucilalo anche il casino di Antequera e ciò per misura energica dell’alcade locale. Fra fl bando soave di Bassols e la misera energica dell’alcade di Antequera, non mi rimane altro scampo che di montare subitamente a cavallo e di furto andarmene al di là della frontiera.». La Epoca intanto si congratula col Governo pel buon risultato delle disposizioni da lui adottate contro le bande carliste in Catalogna.

La Esperanza instituisce il paragone fra i preventivi del 1830 e quelli del Governo presieduto dal generale Espartero, que simboliza los principios de la gran escuela liberal. E dice che il preventivo del 1830 era di 592,756,039 reali; quello poi, che ora è stato sottoscritto da Brail d’accordo col Consiglio dei Ministri, ascende a la fabulosa cifra de 1,460,935,116. Indi chi è che non vegga quanto sieno assennati e logici gli encomi che il Journal des Débats fece alla progressista intelligenza di Bruil? Pur tuttavia il deputato Orense diceva ultimamente ai suoi colleghi del Parlamento: Signori, innanzi a questa cifra ho vergogna di chiamarmi progressista. Hanno le mille ragioni coloro, che spaventati da siffatte risultanze rinnegano il sistema parlamentario.» Or che volte con ciò significare Orense? La Soberania ben se ne accorge, laonde avverte il paese «a guardarsi da quegli uomini chi congregati contro i suoi diritti, tentano impadronirsi del potere.» non a guardarsi da quelli che se be sono impadroniti. E il Leon espanol se la prende con quelli che chiama pseudoprogressistas, e grida esser conveniente che la nazione li conosca ad uno ad uno sotto tutti i rapporti. Si è fatto tanto per arrivare ai preventivi del 1856; ed ora, cosi di un salto, vorrebbesi forse ritornare ai preventivi del 1830? La Esperanza spera ciò che non si dee sperare.



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1855 ROMA 3 NOVEMBRE N 127

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Gravissima notizia recaci il Telegrafo. Il generale Canrobert parti di Francia alla colla di Stocolma. A qual fine? Apresi larghissimo campo alle conghietture. Forse la missione di Canrobert è di persuadere la Svezia alla alleanza con le Potenze occidentali? Ma questa missione già diessi a consumati nelle arti della diplomazia; indi il viaggio di un consumalo nell'arte della guerra può per avventura significare che le precedenti missioni abbiano corrisposto ai desiderii del gabinetto delle Tuilleries, e che ora Canrobert vada soltanto per combinare il procedimento delle future operazioni, e per osservare su qual patto delle coste finlandiche e botniche potrà più vantaggiosamente operarsi lo sbarco iniziatore delle operazioni medesime. Canrobert, a quanto assicurasi, è destinato a comandare una spedizione di 100 mila francesi.

Presso il Danubio aumentarono le forze ottomane; credesi che si preparano ad un passaggio nella Bessarabia. Ma in caso di non felice riuscita in qualche probabile conflitto, avranno esse una sicura ritirata nei Principati danubiani, dove sono in guardia le milizie austriache? Sembra che di ciò cominci a dubitarsi, il perché vuolsi che le Potenze Occidentali abbiano esternato il loro avviso Che nelle attuali circostanze la tutela cesarea su i Principati potrebbe ritenersi come non più necessaria.

A Kinburn gli alleati si fortificano; e private notizie ci annunziano che poderose forze moscovite si sieno di molto avvicinate a quella parte.

I concentramenti degli occidentali dal lato settentrionale e dal lato meridionale della Crimea finora non ebbero altro aspetto che quello di lente mosse. Le risultanze ancora non si conoscono, perché ancora non vienci dichiarato alcun fatto d’arme. Ma i russi si muovon pur essi.

Altri navigli alleati andarono a visitare le acque del Mare d’Azoff; probabilmente ad invigilare che clandestine provvisioni non si rimettano da quella parte ai russi, che si ostinano a non isgombrare dalla Crimea.

Omer pascià è immobile a Batum. Selim pascià con anglo-turchi rinforzi sbarco a Trebisonda; ma con tutto ciò sembra che ancora il muscir non credasi in grado di affrontare Murawieff, il perché questi continua tranquillamente a stringer Kars di assedio; e, non ostante che William respingesse valorosamente l’assalto del 29 settembre, puro non è sicuro che possa resistere ad una ritentata aggressione, se non gli sopravvengano i richiesti necessarii aiuti.

Truppe americane minacciano le britanniche isole Bermude. L’Inghilterra sta in grandi faccende e spedisce grossi navigli per la difesa di quei ricchi possedimenti.

Il Consiglio di Stato in Francia approvò il progetto di allargare la città di Parigi sin presso alle fortificazioni ché si fecero sotto re Luigi Filippo. Il progetto nella prossima sessione sarà presentalo al Corpo legislativo.

Il ministero berlinese ha smesso i timori che. lo nuove elezioni democratiche gli cagionarono. Fatti i calcoli, si è assicurato che i suffragi favorevoli al Governo sono in numero da vincere quelli della opposizione

La Spagna è loco d’ogni luce muto,

Che mugge, come la mar per tempesta,

Se da contrari venti è combattuto.

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GIORNALISMO

Kinburn

Egli è ben vero che navigli da guerra, non potendo rimontare il Bug, non possono minacciare Nicolajeff, si perché poca è la profondità delle acque, si perché i! peso de' cannoni aumenta d’assai la immersione de' bastimenti. I legni però, che si costruiscono e si varano a Nicolajeff, ricevono i cannoni e tutto il loro armamento a Glubokoe, dove il fiume è molto elevato; e siccome alla foce le sabbie rendonvi malagevole il passaggio, i russi sogliono trasportare da Glubokoe in mare i loro vascelli, mediante cammeli, che sono macchine inventate in Amsterdam fino dal 1688. Risulta da ciò che, se le flotte alleate lasciassero il Mar Nero, la Russia potrebbe immediatamente ricomparire in quelle acque con formidabile flotta fornita dalle assidue costruzioni, che si eseguiscono ne’ cantieri di Nicolajeff. Che direbbero allora quelli che oggi gridano distrutta la potenza marittima della Russia. nello affondamento de' suoi navigli che stavano art porto di Sebastopoli? La presa d'altronde di Kinburn può assai giovare agli alleati per Impedire la uscita di una nuova flotta russa dal Bug, mercecché da quella posizione dominano la foce di questo Hume. Ma sarà egli vero che gli Occidentali rimarranno è potranno rimanere perpetuamente in quel posto a far la sentinella, affinché dal Bug non vengano nel Mar Nero altri russi bastimenti a rompere un'altra volta l'equilibrio europeo?

l'Ost-Deursche-Post crede che gli alleati faranno di Kinburn la base delle loto operazioni contro Kerson, d'onde traggono i viveri gli eserciti russi della Crimea. Ma la Gazzetta di Vienna e dei sobborghi afferma che «la cosa non è tanto facile quanto per avventura si crede, a motivo che i russi lavorano du oltre un anno a mentre Kerson con ogni studio di validissime fortificazioni.»

Opina il Wanderer che con la occupazione di Kinburn siasi aperto un altro teatro di guerra. Quanti teatri! E sarà egli credibile che per tanti teatri bastino que’ soli attori, che finora si veggono in iscena?

Sebastopoli e sue dipendenze

Il Punch da due mesi a questa parte si lagna co’ generali alleati ch’eglino abbiano determinato fare di Sebastopoli ciò che peritosi spenditori di biglietti di Banca soglion fare co’ loro invii, mandando prima una metà della cambiale, e quindi, con altro corso di posta, mandando l'altra metà. «Ê tanto tempo (dice comicamente loro il Punch) che vi abbiano accusato il ricevimento della prima parte di Sebastopoli; quando vi deciderete a mandarci la seconda?»

La Gazzetta di Milano, del 26 ottobre, scriveva: «Da quasi un mese non si hanno precise notizie della Crimea. Dopo lo scontro delle cavallerie ad Eupatoria gli eserciti abbandonaronsi a tale inazione, che quasi somiglia a impotenza. I carteggi stessi, dal campo si mostrano ignari, più di noi, di quanto avviene nella Tauride, e solo fan credere che ai francesi riesca, gran pena, avanzarsi fra le mille difficoltà del terreno. È certo, ad ogni modo, che le posizioni di Gortciakoff, sono ancora assai buona a difendersi, se il maresciallo Pelissier va cosi guardingo nell’assalirle. Un carteggio parigino d’altronde dice aver il Governo francese ferma speranza che le accorte mosse di Pelissier, precludendo all’avversario la ritirata costringeranno il comandante moscovita ad arrendersi. All'incontro da parte de' russi nulla la argomentare tanto stremo di cose, sembra, in quella vece, che vogliasi lungamente contendere la vittoria agli anglo-francesi.» Hoc dictum est illis, che pur dianzi andavano ritorno ripetendo i dispacci telegrafici del Morning Post, che discacciarono i russi dai forti settentrionali, e gli spinsero a precipitosa fuga verso Perekop.

La Post-Zeitung, ritenendo come cosa positiva che g]i alleati debbano vernare in Crimea (del che nessuno ha mai dubitato), assicura che i medesimi, prima che l’inverno sopravvenga, discaccieranno i russi da Basci-Serai, separandoli cosi dai forti settentrionali, che recano gravi danni, alla parte meridionale di Sebastopoli, dove gli occidentali, non molestati più dal continuo fuoco di que’ forti, avranno poi un sicuro e riposato asilo, durante il rigore delle stagioni. È veramente spiritoso l'alemanno giornale, che in tuono tanto fermo e decisivo parla di cose che debbono accadere.

Chiusura dei russi nella Crimea

Scrivesi da Parigi, alla Independance Belge essere omai quasi certo che le truppe sbarcate a Kinburn parteciperanno al blocco attivo contro l’esercito di Gortschakoff nell’interno della Crimea. Il generale Allonville, il quale erasi di molto avvicinato a Sinferopoli, doveva essere appoggialo da, tre divisioni che si riversarono dalla parte marittima sul littorale a settentrione, ed aveano per base d’operazioni, una piazza d'arme e un vasto campo trincierato, che per ordine dello stesso imperatore Napoleone fu stabilito, a levante di Kinburn, appena questa fortezza cadde in potere degli alleati. Fin qui la corrispondenza. Ora facendo seguito a questa un dispaccio telegrafico da Costantinopoli ci annunzia che «tre divisioni sarde sotto gli ordini di Lamarmora fin dal 13 ottobre, abbandonarono i loro accampamenti movendo nell’interno della Crimea ed una divisione inglese tenea lor dietro, l'armata poi (non s’intende bene se le quattro divisioni, accennate, o tutto l’esercito alleato) fu prevenuta di aver seco viveri per tre giorni, i russi, intanto indietreggiavano mettendo a ferro e fuoco il paese che sgombravano.» Le notizie sono della più seria importanza. I russi lasciavano le loro posizioni e si ritiravano. Dalla parte settentrionale però facean siepe le truppe di Bazaine è di Allonville; dalla parte meridionale, si avanzavano le truppe di Lamarmora e una divisione inglese, mentre l’esercito di Pelissier apparecchiavasi al colpo decisivo. Stando le cose a questo modo, secondo la corrispondenza e il dispaccio, la Indépendance conchiude che «così circondato e dominato, l’esercito russo è in evidente pericolo di essere obbligate a deporre le armi.» Ma parca che le truppe provvedutesi di viveri per tre giorni e partito il 13 ottobre dai loro accampamenti, avessero dovuto prima del 16 fare qualche grande operazione. E di questa non si ha novella, sebbene siavi stato larghissimo. tempo a riceverla non solo, per telegrafo, ma eziandio col mezzo ordinario di epistolare corrispondenza.

«Le truppe russe in Crimea sono minacciate da un vasto movimento concentrico, che da quattro parti, va ogni dì restringendosi e mira a impedire ogni provvisione di viveri e munizioni, tanto all'esercito osteggiante a Bgkci-Serai, quanto agli ultimi difensori dei forti settentrionali di Sebastopoli.» Cosi dice la Gazzetta di Milano del 27 ottobre, dimenticandosi quel che avea detto il 26.

«Si accerta che la maggior parte delle truppe alleate di Kerci, specialmente l'artiglieria a cavallo, furono imbarcate alla volta di. Eupatoria. Gli alleati stanno operando da due iati contro Perekop con circa 100 mila uomini. Se questa strategica diversione riesce, allora il principe Gortciakoff sarà costretto a ritirarsi dalla sua posizione al nord di Sebastopoli, e sgombrare al più presto possibile tutta quanta la Crimea.» Così la Gazzetta di Vienna e dei sobborghi.

Chiusura de russi in Asia

Sebbene parecchie corrispondenze abbiano già fatto procedere Omer pascià verso Tiflis, positive notizie assicurano ch’egli stassi tuttavia a Batum aspettando da Costantinopoli quanto gli occorre per procedere innanzi in quella spedizione. Indi Murawieff non e ancora minacciato alle spalle da Omer pascià. Essendo però urgente bisogno che anche da quella parte i russi sieno molestati, il Morning-Chronicle, si fe scrivere da Ber fino che il suo corrispondente di colà si fece scrivere da Varna «essere giunta a Batum la notizia che Sciamil si è finalmente deciso a prendere una parte attiva nella guerra contro la Russia.» William a Kary, Omer a Batum, Sciamil verso Tiflis, da qual parte ora potrà Murawieff avere una ritirata? Anch’esso, ove non soprarrivino nuove circostanze, sarà costretto a deporre le armi e rendersi prigioniero. Tutte le probabilità, che si deducono dalle riportate notizie, non danno che questa fatale conseguenza. E essi fe pensa pure la Gazzetta di Milano, la quale considera: «Nell’Asia Minore le milizie di Murawieff, colla toccata sconfitta del 29 settembre, videro dileguarsi ogni loro prestigio, e minacciate dalla guernigione di Kars, dalle nuove truppe di Omer, e dalle schiere di Sciamil, devono moversi a mal termine fra le turbolente popolazioni del Caucaso.»

Comenti sull'attual situazione del russi

Il Times si congratula con le Potenze occidentali perché nelle conferenze di Vienna non aderirono alla conclusione della pace. «Vedasi (dice il Times) quel che ora è la Russia quel che sarebbe stata se la pace si fosse conchiusa in aprile. Sebastopoli non sarebbe caduta; il resto della flotta non avrebbe sofferto alcun danno, le fortificazioni sarebbero intatte conserverebbero tutto il prestigio di cui andavano debitrici alla pubblica opinione che reputavale imprendibili. La Russia sarebbe uscita dalla lotta fe tutta la integrità della sua potenza e gli alleati avrebbero perduto i frutti, che oggidì raccolgono larghissimi in premio di sei mesi di perseveranza.» Il Times, ha intralasciato di memorare la chiusura dei russi in Crimea e in Asia. La lieta novella non eragli ancora pervenuta. Sentiremo in seguito ciò ch’ei dirà su questa decisiva risultanza delle armi alleate.

Le trattative per la pace

Il Journal de Francfort ci assicura che le trattative per la pace si faranno, ma che ancora non è arrivato il momento opportuno sia per le mediazioni, sia per le trattative. E quando verrà questo momento tanto desiderato? Il giornale dice solamente ch’è tuttavia molto lontano. Avrà però almeno un qualche segno precursore? La Gazzetta di Vienna e dei sobborghi risponde che si. «Quando gli alleati (ecco il vaticinio della Gazzetta) si saranno impadroniti di Kerson, allora incomincierà a prevalere la voce della pace.»

Dopo che Sebastopoli in potere

Rimase alfin delle alleate schiere,

Per la pace europea si mosser pratiche

Nelle alte ragioni diplomatiche;

Ed, a quanto assicura una Gazzetta

Di Vienna, questa pace or quasi è stretta;

Chè tutto combinato e risoluto

Fu nel Congresso sopra ciò tenuto;.

Purché la Russia faccia il pagamento.

Delle spese, che occorsero. alla guerra,

Si ha per conchiuso il gran componimento,

E di Giano, il feral tempio si serra.

É fatto il più! Che manca? Ornai si sa.

Che quel che manca è una formalità;

Da Pietroburgo or un corrier s'aspetta.

Che solo annunci che «la Russia accetta.»

Le neutralità e vacillanti

Il ministeriale Zeit berlinese dice finalmente che oggi la sola guerra è governo! Sembra ch’e’ siasi smentito che in Prussia finora si propugnò governo la sola. neutralità. O forse vuoie annunziarci essere ornai vicino il momento, che, disnebbiando le indecisioni della Sprea, porterà il vessillo prussiano sui campi di. battaglia? Questo, a parer nostro, è più probabile.

Crede, anzi afferma il Pays che il Governo di Napoli inviò al gabinetto austriaco una Nota iniziatrice di un suo prossimo accordo con le Potenze occidentali sul proposito dell’alleanza. Ma il viennese Wandeier vede più probabile «un'alleanza triplice di Napoli con la Russia e gli Stati Uniti d'America che un'alleanza quintupla di Napoli con l'Inghilterra, la Francia, la Turchia e la Sardegna.» In qualunque modo, vuolsi che la neutralità partenopea vacilli anch'essa.

I rifuggiti di Jersey

La Press ci la sapere che la cotanto celebrala espulsione, di alcuni rifuggiti da Jersey è stata una risoluzione da commedia, mercecché i profughi, invece di esser cacciati dal territorio inglese, furono mandati 2, poche leghe di distanza dal primitivo luogo del loro soggiorno. Una passeggiata in barchetta li può riportare la mezz'ora a Jersey. Le tenerezze palmerstoniane, checché dicasi in contrario, furono, e saran sempre un patrocinio inespugnabile... Il viennese Donau ha saputo esser prossimo un accordo, mediante il quale i profughi politici, che rifuggiti in grembo alla ospitalità inglese continuano a far parte della propaganda rivoluzionaria, saranno trasportati ai domini della Unione Americana, a spese dei respettivi Governi, cui appartengono per nascita. È questo però un accordo da farsi, sia pur prossimo, come dice il Donau; ancora non è fatto. Si farà? Ne, riparleremo a tempo e luogo.

Piemonte

Il semiofficiale Constitutionnel se la prende co' ministri piemontesi, e conchiude che quanto essi riformarono ba grande bisogno di pronta riforma!

Spagna

Il Correo universal non conosce altro argomento che quello dello sconcerto amministrativo della Spagna. Il Parlamento dice che le Corti Costituenti hanno paralizzato i loro lavori. La Iberia si rattrista e piange |per lo miserando spettacolo che oggi presenta l'Assemblea. La Nacion si occupa della crisi commerciale che minaccia le principali piazze del mondo. E la España riporta gli sterminati encomi, che il Journal des Débats ha fatto a Bruil ministro delle Finanze a Madrid. Or come va che Bruil è gridato dal giornalismo spagnuolo siccome un ministro incapace? La Espana conchiude che cosi «se justifica el adagio espanol que nadie es propheta en su patria.» Nemo propheta in patria sua.

Annunzia il Badre Cobos che nel grande magazzino di ferri a Madrid situato alla sinistra di Cervantes venne recentemente stabilita une bottega di chiavi e di serrature, con le quali




Si chiudono

La grammatica spagnuola

e il dizionario

I conventi delle monache

Quattromila scuole, e le

porte de' seminarii

Il tribunale della Rota

Moltissime botteghe

Le casse dei capitalisti

Gli arsenali

Le fabbriche di Catalogna

Si aprono

La università de' ciarlatani

Le porto della prigione

del Saladero

La bocca delle oche

Le fucilazioni

Le strade di perdizione

La sepoltura del credilo

Gli occhi del paese

Il vaso di Pandora

STORIA CONTEMPORANEA

ROMA

Fino al giugno 1856 è permessa nello Stato pontificio la introduzione dei vini comuni e degli spiriti esteri, previo il solo pagamento del dazio doganale di baiocchi 40 sui primi. e di scudi 4 sugli altri per 0gni libbre 100 lorde.

La Rappresentanza Municipale di Roma, non più limitando il numero de' forni, permette se ne possano aprir de' nuovi per lo Pubblico spaccio del pane.

PIEMONTE

È in Torino (cosi l’Armonia) il romano Dubois valentissimo giuocatore di scacchi. Parlasi molto di una partita fatta dal Dubois col conte Cavour presidente del Ministero, nella quale Cavour diede scacco al re.

IMPERO AUSTRIACO

Hamilton Seymour, ch fu l’ultimo ambasciatore inglese a Pietroburgo, d’onde parti quando scoppiò la guerra, è sostituito a Westmoreland a Vienna.

Le primarie famiglie moldave Bibescor Càntakuzeno, Janzo, Statiniane, Philippeskò, Szurbi, Jolesko ed( )altre si trasferiscono a Vienna per passarvi la stagione d'inverno. Dicesi però che vi si tratterranno anche nella primavera.

Fu fatta la concessione delle Banca industriale al barone Rotschild a Vienna e al principe Wurtemberg.

GERMANIA

Prokesch-Osten arrivò a Francoforte il 22 ottobre; il 25 si tenne una seduta dall'Assemblea generale, in cui Prokesch presentò alla Dieta il suo successore nella presidenza conte Rechberg. Indi parti Prokesch da Francoforte per sollecitare il suo viaggio a Costantinopoli dove recasi come internunzio austriaco. Il barone Brunner nella seduta del 25 esibì alla Dieta le lettere che lo accreditano inviato della Russia presso l'Assemblea federale.

IMPERO FRANCESE

È arrivato a Tolone il cuore del generale Pontéves che restò morto alla presa di Malakoff.

Frà pochi giorni arriverà in Parigi speditavi da Pelissier la bandiera russa che sventolava sulla fortezza di. Kinburn.

La mattina del 25 ottobre il Consiglio de' ministri si adunò a Saint-CLoud presieduto dall’imperatore.

INGHILTERRA

È giunto a Southampton il generale Markann, che comandava gl'inglesi all'assalto del Redan.

Sono espulsi da Jersey altri 34 rifuggiti, Victor Hugo e i suoi figli fra questi. Il Governo si propone a domandare al Parlamento il diritto di espellere i profughi senza obbligo di dedurne i motivi, ma soltanto causis sibi notis.

SPAGNA

Le Cortès hanno respinto la proposta di sottoporre i delitti di stampa al giuri.

Il capobanda carlista Borges, che alcuni giornali dissero morto in battaglia ed alcuni fucilalo, passò furtivamente sul suolo francese a prendervi danaro. Il figlio di Toful organizza numerose compagnie nelle montagne di Tarragona; né punto è spaventato dalla infelice fine del suo padre, die, come è noto, subi la fucilazione. A Barcellona temesi d’uno in altro giorno una sollevazione di operai.

Nella provincia di Girona i carlisti fanno copiosi proseliti; Marsal dirige le loro operazioni; il paese é in sul punto di vedere incominciare una guerra civile.

GRECIA

Dicesi che Tricoupis, il celebre storico della rivoluzione greca, abbia intenzione di rinunziare il portafoglio conferitogli recentemente.

Ai 19 ottobre il re di Grecia ricevette in solenne udienza Praver ambasciatore degli Stati Uniti d'America. Si nota che questa è la prima volta che gli Stati Uniti mandano in Atene un loro ambasciatore.

IMPERO OTTOMANO

Conduriotis plenipotenziario della Grecia a Costantinopoli fu richiamato ad Atene.

Credesi che il barone Koller attuale internunzio a Costantinopoli sia destinato ambasciatore austriaco presso la corte d'Atene.

Si assicura che Thouvenel ambasciatore di Francia a Costantinopoli si adoperi a far annullare tutte le capitolazioni che furono conchiuse fra la Porta e le altre Potenze, onde la Turchia possa riordinarsi liberamente e senza essere vincolata nel suo procedere dagli ostacoli provenienti da impegni anteriori.

A Brussa continuano i tremuoti. Quella città ruinata è del tutto deserta.

NOTIZIE DELLA GUERRA

I Corrispondenze da Pietroburgo parlano d’immensi preparativi che la il Governo russo per la continuazione della guerra. Ed assicurano che l’imperatore Alessandro ha determinato di assumere il comando supremo delle sue truppe.

È ordinata un’altra leva in Russia.

Tutte le druschine della milizia dell'impero della prima leva, che stanno sotto il comando di Luders, sono incorporate all’esercito russo del mezzogiorno.

Stanno a Nikolajeff 14 battaglioni di fanteria con 42 cannoni e 2000 artiglieri; a Perekop si trovano 24 battaglioni del corpo dei granatieri.

Sarà quanto prima aperto a Sebastopoli un teatro imperiale. La compagnia drammatica italiana, che di presente agisce a Costantinopoli, vi darà un corse di scelte rappresentazioni nella stagione d’inverno. A ciò s’aggiunge (Gaz. di Mil.) che le città della Crimea saranno divise fra i generali francesi, il maresciallo Pelissier avrà i famosi possedimenti, che appartenevano al principe Woronzoff.

I generali degli eserciti alleati hanno deciso di fare al sultano il dono dei magnifici cannoni di bronzo che furono trovati a Sebastopoli e che un tempo appartennero alla Turchia.

Tutta la linea della Cernaia per le assidue opere degli alleati ebbe tali fortificazioni, che sono prodigi di solidità e di arte.

Nei giorni 10, 11 e 12 ottobre il generale Lamarmora spinse le truppe piemontesi ad una ricognizione nell’alta valle dello Schuliu. In queste mosse i sardi incontrarono gli avamposti cosacchi e quelli della legione greco-slava, i quali aprirono il 12 un fuoco di qualche importanza contro i bersaglieri e i cavalleggieri di Piemonte, mentre la fanteria si rimaneva indietro in riserva. Un soldato dei cavalleggieri ebbe un braccio rotto da una palla di fucile; Lamarmora dice che non vi furono altre perdite.

Verso la metà di ottobre continuavano ancora le pioggie, che impedivano i progressi dei lavori degli alleati nella valle di Baidar, una parte della quale fu per qualche tempo del tutto inondata. Le notti cominciavano ad esser molto fresche. Era sensibile, quantunque non pernicioso per le adottate precauzioni, questo cangiamento atmosferico.

Un dispaccio di Gortschakoff ci la sapere che ai 22 ottobre il generale Allonville usci da Eupatoria con circa 40 mila uomini; ai 23 si avanzò verso Tulat; ed avendo osservalo dalle alture di Aschig-Djimin un movimento degli ulani russi, che minacciavano il suo fianco ministro, si ritirò fino ad Aktatschi.

Un ordine del giorno di Gortschakoff del 15 ottobre dichiara ch’ei, lunge dal pensare a ritirar le sue truppe dalla Crimea, difenderà sino all'ultimo il territorio di quella penisola contro la invasione degli occidentali.

Tanto a Costantinopoli quanto a Beikos si presero le opportune disposizioni, onde vi possa svernare una parte delle flotte alleate.

Un proclama di Murawieff annunzia che 41 principe Leone d’Armenia ha offerto la sua spada all’imperatore di Russia ed è aspettato in breve ad Erivan.

Le truppe del generale Stisiloff da Deli Baba passarono ad accamparsi ad Erivan.

I russi lavorano alacremente a fortificar i paisi, pei quali un’armata nimica potrebbe marciare sopra Tiflis.

Due battaglioni della guardia imperiale ebbero ordine di recarsi da Costantinopoli ad Erzerum!

IMPERO CINESE

Lettere di Canton affermano che l’imperatore cinese è gravemente ammalato. I ribelli si riproduceano in diversi punti dell'impero.

AMERICA

Carrera si dimise dalla presidenza messicana. Le città d’Yucatan e Carmen si dichiararono a favore della rivoluzione. Il presidio di Messico nominò suo capo il generale La Vega. Il nipote dell’espresidente Santanna fu incarcerato; parlavasi di fucilarlo.

Il colonnello Kinney la eletto governatore provvisorio di Greytown. Cosi notizie da Nicaragua.




BORSA DI RO&A DEI L 2 NOVEMBRE






Napoli

89 20

Genova

18 67

Vienna

41 65

Livorno

15 95

Parigi

18 64

Trieste

41 65

Firenze

15 95

Marsiglia

18 61

Londra

469 50

Venezia metal

10 03

Lione

18 61

Ancona

99 40

Milano metal

16 05

Augusta

47 $6

Bologna

99 55



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1855 ROMA 6 NOVEMBRE N 128

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Nel Concistoro tenuto la mattina del 3 il SANTO PADRE, mediante apposita Allocuzione, comunicò al Sagro Collegio il Concordato recentemente conchiuso sopra materie religiose con l'imperial Governo austriaco.

La mattina del 4 il SANTO PADRE si condusse in gran treno alla chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, e vi assisté alla Cappella papale, che vi ebbe luogo in onore del Santo arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, di cui la Chiesa celebrava la festa. Tornando al Vaticano, il SANTO PADRE attraversò il Corso, dove le finestre e i balconi furono per tale occasione ornati di drappi e damaschi.

Fra le tante pie costumanze, che onorano questo contro della Unità Cattolica, merita certamente una speciale menzione quella, che nella Commemorazione dei morti riconduce mediante iconologiche rappresentazioni il pietoso pensiero e le opere dei vivi a suffragare le anime dei defunti. Ed una straordinaria affluenza di popolo devoto vediamo quest’anno concorrere ai cimiteri, dove siffatte rappresentazioni persuadono al raccoglimento, ed alla preghiera. Nel cimiterio dell’archiospedale ad Sancta Sanctorum vedesi il profeta Eliseo che risuscita il figlio della donna di Sutiam; in quello di S. Maria in Trastevere Costantino Dormiente cui apparisce CRISTO con la Croce, su cui è scritto: in hoc signo vinces, in quello dell’Archiconfraternita di Santa Maria dell’orazione e morte un gruppo di colpiti dal colera; in quello dell’Archiospedale di S. Spirito in Sassia Isacco che benedice al figlio Giacobbe.

L’Archiconfraternita del Divino Amore e dei santi Gaetano ed Andrea Avellino nei giorni 8, 9 e 10 di questo mese celebrerà nella chiesa di s. Andera della Valle un Triduo in onore del glorioso s. Andrea Avellino, perché questi facciasi mediatore appo Dio a volersi degnare di allontanare il flagello oggidì tanto frequente delle morti improvvise. Il dì 11 è la solenne festa del Santo; alle ore 8 del mattino si farà la Comunione generale con la dispensa della medaglia benedetta dal Sommo Pontefice in articulo mortis.

Sono nominati, Giudice del tribunale di appello in Bologna l’avv. Saverio Zampi; Presidente del tribunale di Viterbo l’avv. Francesco Metaxà; Giudici, del tribunale di Ravenna l’avv. Ercole Guadagni, del tribunale di Frosinone l’avv. Alessandro Bruni, del tribunale di Camerino il dott. Vincenzo Merli, del tribunale di Benevento l’avv. Giovanni Battista Vespasiani; Assessore legale di Civitavecchia l’avv. Alessandro Carnaroli; Governatori, di Urbania l’avv. Pellemno Pellegrini, di Monte Rubbiano il dott. Gaetano Castellolli, di Corinaldo il dott. Cesare Beocarini, di Arcevia il march. dott. Ciro Antaldi, di Fara il dott. Niccola Corradi; Vicegovernatore di Nettuno il dott. Francesco De Sanctis; Procurator fiscale presso il tribunale di Ascoli il dott. Serafino Palermi.

GIORNALISMO

«Sebastopoli ha dimostrato al mondo (cosi scrive il conte Sollogub nell’Invalido russo) quanto costi la conquista di un punto solo dell’immenso territorio della Russia; e tre armate riunite rivolgono con stupore lo sguardo verso le ruine di una fortezza, contro la quale esse avevano adoperato per quasi un anno ogni possibile mezzo di distruzione. Ma Sebastopoli era cinta dalle falangi dei nordici guerrieri, i quali con incomparabile disprezzo della vita respingevano i tremendi assalti del nimico. Gli alleati poi non conquistarono che ruine incenerite; ma innanzi ad essi la invincibile armata dello czar spalleggiata dalla Russia intera si sta di nuovo preparando alla lotta. Quale vittoria si può paragonare alla caduta di Sebastopoli? Coloro, che gloriosamente perirono nel diuturno conflitto, or dalla tomba gridano: Alzatevi, uomini della Russia; andate ad incontrare lietamente la morte, giacché la vostra morte assicura la vita della patria!»

l'Herald suppone che «col ritorno della primavera le flotte alleate si metteranno in punto di costringere alla resa Kerson, Nicolajeff e forse anche Odessa.» Intanto ci rallegrasi che «dopo una signoria piratica di 64 anni, esito di una guerra, in cui 660 mila uomini, turchi, austriaci e russi, furono sagrificati alla fiera ambizione di Catarina, i paesi del Bug, del Dnieper e del Dniester, paesi custoditi con tanta gelosia da essere fino ad oggi considerati inaccessibili, ora sono in mano ai nimici della Russia, ed è da sperarsi che a guerra finita sien rasi dalla mappa di quell’Impero.» Ma Kerson, Nicolajeff e Odessa non si comprendono essi ancora nei paesi del Bug, del Dnieper e del Dniester? E se questi paesi ora sono in mano ai nimici della Russia, come si spiega che per costringere alla resa Kerson, Nicolajeff e Odessa bisogna attendere la prossima primavera? L’Herald già mette come avvenuto ciò che forse potrà essere una lontana conseguenza della presa di Kinburn.

«Cherson (cosi la Presse di Vienna) è il principal punto di partenza delle provvigioni dei russi in Crimea. Nicolajeff poi ricetta nel suo seno il germe di una nuova marina a vapore. Se gli alleati coi loro colpi possono aggiungere a questo luogo, e’ sovrasta a’ russi una incalcolabile ruina, perocché il materiale colà appunto ammucchiato importa un prezzo immenso, fatto ancor maggiore dalle difficoltà del trasporto. Gli sbarchi poi di truppe alleate sull’isola di Tendra accennano ad assai più vasti disegni, e a quello in specie di chiudere il passo di Perekop e tagliar quel picciol nervo, mercé di cui la Crimea vive la vita della Russia. Se questo lor vien fatto l’armata russa in Crimea non può campar da ruina.» Quante ruine! ma finora basate sovra ipotesi, che debbono tradursi in alto. Saranno però recate ad effetto? Quanto al colpo da darsi a Nikolajeff, e’ pare non ci possa più esser dubbio; imperocché il Corriere italiano ha saputo che «la notizia, la quale diceva che alle navi alleate era impedito l’ingresso nel Dnieper e fra gli scogli che si trovano in tanta copia alla foce del Bug, oggi è formalmente smentita da un dispaccio, russo venuto da Odessa, che assicura che varii navigli alleati poterono rimontare il fiume e portarsi fino a brevissima distanza da Nicolajeff e da Cherson (59)a.» Indi il colpo, di cui parla, la Presse, potea esser dato a tempo e luogo. Quanto poi alla operazione di chiudere il passo di Perekop, la cosa sembra più agevole, mercecché. a conseguire questo scopo le truppe di Bazaine non hanno, a far altro che respingere le truppe di Luders. Le ruine adunque vaticinate dalla Presse sono inevitabili, laonde il Morning Post in un ben prolisso articolo dimostra matematicamente, a suo modo, che per la Russia e oramai tutto perduto, che non le resta più alcuna speranza, e che perseverare nella lotta sarebbe per la Russia delitto e follia. E pure la Russia non vuole cedere ancora; anzi in mezzo a tanti rovesci passati, presenti e futuri sembra che non abbia altro sentimento, che quello di continuare la guerra.

Si fractus illabatur orbis.

Impavidam ferient ruinae.

Scrivesi da Parigi alla Gazzetta, di Milano: «Si è, voluto gonfiare un pallone con la scritta: Presa di Nicolajeff, ma il pallone era troppo grosso ed il fiato troppo piccolo, per lo che e’ non riusci ad alzarsi da terra, ove rimase inonorata spoglia d’un canard.

Finalmente il Corriere Italiano, tenendo dietro ai russi che precipitosamente ritiraevansi verso Perekop, si è accorto ch’egli era solo, a correre e che i risi erano rimasti nei forti settentrionali di Sebastopoli e nelle altre posizioni, d'onde voleansi ad ogni patto discacciati. Scomparsa pertanto, la magnifica ottica illusione, il Corriere la saperci che «subentrante le piogge autunnali al bellissimo tempo, ch’ebbesi finora in Crimea, il maresciallo Pelissier dispose di fare ritirare ne’ quartieri d’inverno le sue truppe, e provvide in guisa che si possano in qualunque evento mantenere le comunicazioni fra il corpo principale e i corpi staccati di truppe messi a difesa di vari passi forti e di gole, che aprono adito al Belbek, non lunge dal quale si trova lo accampamento del principe Gortschakoff; ed infrattanto che le truppe francesi vanno occupando i loro quartieri d'inverno, tutte le forze disponibili vengono inviate ad Eupatoria, rimanendo nel campo suddetto quelle soltanto che sono indispensabili a poter mantenersi con successo sulla difensiva, imperocché il grosso dell’armata russa continua a tenore l’altipiano del Belbek, alla cui sorgente sta il campo di Liprandi, e, nella valle superiore di Baidar trovansi le truppe russe comandate dal tenente generale Wrangel.» Ed anche la Gazzetta di Milano osservando che «i movimenti delle truppe alleate in Crimea sono impediti dalle continue pioggie di questi ultimi giorni (non già dalle truppe di Gortschakoff, di Liprandi e di Wrangel accampate presso le gole e sull'altipiano del Belbek e nella valle superiore di Baidar), comincia a dubitar forte che la campagna d’autunno possa riuscire a nuove imprese, anzi le sembra che fino al ritorno dalla propizia stagione non voglia, il maresciallo francese perigliare le sue truppe in una campagna si ardua ed importante.» E la Presse di Vienna in termini diversi spiega pure il medesimo concetto, dicendo che, «la stagione, il campo più allargato su cui gli alleati hanno a dar principio alle loro operazioni, i fenomeni particolari del clima e del suolo di quelle contrade, le difficoltà che ostano ai grandi movimenti della flotta nei fiumi e nelle basse acque sono per gli alleati altrettanti inconvenienti che ai russi vengono in acconcio.» Insomma conchiudesi che gli eserciti moscoviti fanno fronte agli eserciti occidentali tanto dalla parte di mezzogiorno, dove Pélissier si limita alla difensiva, quanto dalla parte di tramontana, dove ad Allonville si spediscono rinforzi, il che significa che per esser sicuro ad Eupatoria non gli bastano le truppe che vi sono e che si calcolarono essese almeno un 40 mila uomini! E’ adunque deciso che, per lo meno, sino alla future primavera i russi rimarranno in Crimea. Ma evvi qualche cosa di più. La Post Zeitung per dare agli alleati un riposato asilo in Sebastopoli, avea determinato che i russi prima dell'inverno si fossero espulsi da Bakci-Seraie separati dai forti settentrionali. Avendo però il maresciallo Pelissier ordinato che le sue truppe prendano i quartier! d’inverno, sembra che lasceranno in pace i russi anche nei forti settentrionali e a Bakci-Serai. Dal complessa. infine della notizie riportate a malincuore da giornali palesemente antirussi risulta che nello stato attuale delle cose in Crimea i moscoviti sono in tal forza e in tali posizioni, da far temere una loro aggressione contro gli occidentali.

Simpson è sollevato dalla carica di comandante supremo dell’esercito inglese in Crimea. E questo si sa. Ma perché? Forse perché il giornalismo britannico, e innanzi tutti il Times, ne chiedeva il richiamo? Oibò! Simpson demanda più volte di essere sgravato da quell'incarico. Forse per la sua incapacità, come il giornalismo britannico gridava? Nemmanco. Simpson lascia quell’incarico per motivi di salute. É il Morning Post che ci favorisce queste benevole spiegazioni,

«Lo sciagurato assalto dato dalle truppe di Murawieff contro la fortezza di Kars affligge profondamente gli spiriti de' russi, e sta lor proprio sul cuore... Direbbesi che una fatalità pesa sopra le operazioni militari de' russi.» E chi dice questo? Una corrispondenza del Nord! I comenti sono superflui.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Sono accomodate le differenze fra la Corte di Napoli e quella di Parigi elevatesi perché il comandante militare di Messina non fece rispondere al saluto di un bastimento della marina imperiale. Il Governo napolitano è dispiacente che il comandante di Messina si diportasse nell’accennata maniera, e porge assicurazioni che formali instruzioni impediranno in seguito che si rinnuovi nei porti del regno delle Due Sicilie l'omissione, che provocò le giuste rimostranze dell’imperatore Napoleone.

IMPERO AUSTRIACO

Dicesi (Patria) che il marchese Cantono incaricato d'affari piemontese a Vienna abbia ricevuto dal Governo sabaudo un congedo e ciò in seguito agli abboccamenti da esso avuti con Buol ministro, cesareo degli affari esteri.

L’imperator d’Austria conferi al barene Bourquer. ex-ambasciatore francese in Vienna la Grancroce dell’imperiale Ordine di Leopoldo.

IMPERO FRANCESE

Il conte Biome, finora addetto all'ambasciata austriaca a Pietroburgo, assumere il posto di segretario dell'ambasciata austriaca a Parigi.

Il 27 ottobre partirono di Parigi per Bruselles il duca e la ducbessa di Brabante.

Il visconte Vilain XIII ministro belga degli affari esteri il 27 ottobre parti di Brusselles per Parigi.

Ai 28 ottobre l’imperatore Napoleone ricevette a Saint-Cloud i seguenti diplomatici esteri che forongli presentati dai rispettivi loro ministri: Vonder Pfordten ministro degli affari esteri e presidente del Consiglio del re di Baviera; Beust ministro degli affari esteri di Sassonia; il generale Willisen aiutante di campo del re di Prussia; Appiny figlio di Appiny che fu ambasciatore austriaco a Parigi.

Il generale di divisione Chasseloup Laubat la mattina del 27 ottobre. giunse a Marsiglia coi due suoi aiutanti di campo.

SPAGNA

Il Governo spagnuolo ancora non ha potuto scoprire capi della cospirazione carlista che avea lo scopo d'impossessarsi della fortezza di Venasco.

Il re riportò una forte contusione con ferita per un calcio del cavallo, su cui montava. Ne conseguitò una commozione cerebrale ma dopo essere stato salassato, il re stava assai meglio.

DANIMARCA

L’oftalmia egiziana inspira i più seri timori in Danimarca, giacché si diffuse molto nel contado.

GRECIA

Severe instruzioni. furono spedite a Mercier ambasciatore francese presso la Corte d'Atene. vuolsi che egli abbia ricevuto ordine di dichiarare al re e ai ministri che ogni atto di violazione della neutralità sarebbe immediatamente represso dalle truppe di occupazione. l'ambasciatore inglese ebbe consimili instruzioni dal suo Governo. Intanto scrivesi di là che le dimostrazioni fatte dagli ateniesi a la Voce della Russia nella occasione della ricorrenza del giorno onomastico della loro regina provocarono serie rimostranze degli ambasciatori occidentali al gabinetto ellenico.

Si vuol notizia positiva, che Tricoupis non abbia accettato il portafoglio degli affati esteri di Grecia.

IMPERO OTTOMANO

Si parla di nuova crisi ministeriale a Costantinopoli, probabilmente Mustafà Naili pascià, farà ritorno al potere.

Il sultano ha fatto dono di 80 mila piastre alle Suore di Carità di Rocheck.

Il sultano, dicesi, è risoluto a rimuovere Stirbey dall'ospodarato di Valacchia, tostoché sia terminato il tempo del suo attuale incarico, Stirbey è gravemente ammalato.

È. giunto a Tripoli. Osman pascià nuovo governatore generale di quella Reggenza affricana.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La nuova leva ordinata dallo czar è di 10 reclute in ogni 1000 anime, eccettuati i distretti di Pskoy, Poltava, Tschernigow, Charkow, Kaleriaoslaw, Cherson e della Tauride.

Il dispaccio mandata da Vienna alla Gazzetta di Milano dice che la nuova leva è di 110 uomini per ogni mille!

Altri dispacci dicono che la nuova leva, è di un uomo in ogni mille anime.

Le milizie ultimamente giunte in grandissimo numero. Nicolajeff vennero dall’imperatore passate a rassegna e spedite parte in Crimea e parte su i luoghi più rilevanti del Mar Nero.

Scrivesi da Odessa che lo czar Alessandro siasi slogato un piede nello scender da cavallo,

L’Austria, cosi assicurasi, è in sul punto d’inviare al Basso Danubio un rinforzo di 25 mila uomini!

(Disp. tel.) Nicolajeff 18 ottobre, «La batteria Niccolò, collocata alla foce del Dnieper-Liman alla riva destra sul basso orlo del promontorio e separata dalla fortezza di Otschakoff situata sull’altura, sarebbe inutilmente stata esposta ad inevitabile distruzione, se Io navi nimiche l'avessero bombarda la è perciò i russi la fecero saltare in aria, alle ore sei della mattina dopo che la guarnigione aveala sgombrata. Alle 8 della mattina uscì dal Liman una pirofregata ed una cannoniera ma dieci vapori e sei cannoniere penetrarono più addentro nel Liman. Alle due pomeridiane si staccarono due vascelli di linea di 80. e 90 cannoni dalla flotta alleata e discesero il loro corso nella direzione di Otschakoff. Non segui alcun fatto né sul mare o nel Liman, né sulla lingua di terra a Kinburn.»

Corrispondenze da Odessa affermano che sbarcarono un 40 mila alleati presso Krasuol e Kalantschak, il quale ultimo luogo è distante da Perekop soltanto 37 verste. Il generale Luders assunse il comando delle truppe russe accampate in quelle vicinanze. Conghietturavasi prossima una battaglia appo il fiume Kalantschak.

(Disp. Tel.) Dopo dimostrazioni dirette da Eupatoria alla volta di Simferopoli, Allonville il 28 ottobre ritornò ad Eupatoria..

(Disp. tel. di Pelissier) Il 27 ottobre il generale Allonville ton 24 battaglioni, 38 squadroni, e 36 cannoni essendosi avanzato fino a Tchobatar, sulla via di Sinferopoli, trovò che i russi stavano alla riva opposta, dietro trincieramenti difesi da 36 cannoni; infruttuosamente rinnovò i tentativi d’impegnare uno scontro; la difficoltà di avere acque e foraggi fece decidere Allonville a tornare il 29 ad Eupatoria, d'onde i russi sono lontani a gran distanza.

Secondo notizie positive gli allenti costruiscono nella valle di Baidar una nuova strada che farà capo a Mordcinoff sulla Cernaia, e costruiscono ancora vie sotterranee sulle montagne Feduckine, non che una strada assai larga che porta alla baia di Kamiesch.

Il figliò primogenito del principe di Polignac, ultimo ministro di Carlo X, è ufficiale nell’armata francese in Crimea, e di più aiutante di campo del maresciallo Pelissier. Fu decorato per la sua bravura nei recenti fatti d’arme; era sottotenente di fanteria, ora è luogotenente di stato maggiore.

I reggimenti inglesi ch’erano in Crimea, quando fu presa Sebastopoli, d’ora in poi porteranno sulla loro bandiera la scritta Sebastopoli 1855.

Governo di Londra ha ordinato che tutta la cavalleria disponibile tengasi pronta per andare in Crimea.

Un carteggio da Parigi affermi che, durante l'inverno, la maggior parte dei vascelli e delle fregate a vela, che compongono la flotta francese nel Mar Nero, torneranno a Tolone, dove saranno trasformati in bastimenti ad elice, conservando però tuttavia le loro vele. L’antico sistema di navigazione è abbandonato; il vapore l’ha vinto. L’inferiorità dei bastimenti a vela fu cosi ben dimostrata nelle ultime campagne marittime, sia nel Baltico, sia nel Mar Nero, che vi si rinuncia definitivamente. Il vapore ha permesso d’imprendere la guerra contro la Russia; senza di esso non avrebbe la Francia potuto trasportare in otto è nove giorni da Tolone e da Marsiglia in Crimea mole si enorme di truppe e di materiale indispensabile.

Un dispaccio telegrafico da Berlino annunzia che il generale Perowski, che comandò la spedizione di Khiva è in voce di essere il successore di Gortschakoff nel comando delle truppe russe in Crimea.

Le truppe russe accantonate presentemente in Georgia, Mingrelia ed Imerezia si ritengono sufficienti per difendere il passo di Suramin contro l’armata ottomana e per impedire che questa s’avanzi finché il generale Murawieff non istimi opportune di condurre a termine le operazioni da esso divisate. l'accennato passo taglia la catena dei monti, che dividono le pianure d'Imerezia dalle montagne georgiane, ed è situato circa 4000 piedi sopra il livello del mare. Le truppe russe accampate nella pianura sono un 6000 uomini; Murawieff sotto i suoi ordini ne ha 25 mila Ben disciplinati; ed altri 30 mila si trovano ripartiti nelle fortezze e stazioni di confine, di modo che le truppe russe al di là del Caucaso ascendono a più che 60 mila uomini. All'incontro Omer pascià non dispone che di circa 30 mila uomini.

Notizie viennesi recano che il principe Bebutoff giunse al campo russo sotte Kars alla testa di un rinforzo di 14 mila uomini e che i moscoviti si apparecchiavano di nuovo all’assalto.

Le corrispondenze particolari (Arm.) fanno il quadro più rattristante della condizione, cui trovansi ridotti i turchi di Kars. La carestia eravi estrema; reputavasi urgente bisogno che quel pugno di bravi si fosse soccorso; e una divisione, che avrebbe potuto sollecitamente giungervi a liberarli, sarebbe stata più vantaggiosa delle salve di cannoni fatte a Costantinopoli in onore della vittoria del 29 settembre.

Lettere di Erzerum annunziano che 12 mila cavalli erano partiti di la con provvisioni per la guernigione di Kars.

Ai 26 ottobre (Gaz. di Mil.) circolava a Parigi la notizia che Kars era caduta in potere dei russi! Noi la riportiamo senza garantirne la esattezza.

Il commissario inglese Longworlh recasi nell’interno della Circassia per intendersi col Naih ed alcuni dei principati condottieri relativamente alla loro cooperazione in favore degli alleati.

AMERICA

Si hanno forti sospetti che nell’Oceano Atlantico si trovino pirati americani insieme a marinai russi muniti di patenti per corseggiare. Si annunzia pertanto la partenza a quella volta di navigli britannici, che saranno in breve raggiunti da bastimenti francesi. Si aggiunge che i navigli, che riconducono in Francia dall’Oriente la guardia imperiale, sono destinati a rafforzar la squadra dell'ammiraglio Berkeley alle isole Bermude per agire, ove siane bisogno, contro i corsari americani.

La squadra inglese nella stazione di Nordamerica ebbe poderosi rinforzi; uno dei motivi si è che nei porti americani si armano grandi vascelli in servigio della Russia. Negli Stati Uniti si discutono pubblicamente i disegni d’invadere l’Irlanda.

Il generale La Vega rinunziò il posto di governatore civile, negando di obbedire ad Alvarez eletto pres sente del Messico, che imponevagli di arrestare i ministri dell’espresidente Santanna.

Tumulazione di una donna viva

Verso la mezzanotte del 19 al 20 ottobre cessava di vivere a Monseniglio in Piemonte una donna, e dicevasi per attacco di colera. Alle ore 8 del mattino fu portata al camposanto, tenuta per morta. Dopo tre ore un contadino, che lavorava presso al cimiterio, senti a gridare, ne parte al padrone, che non vi badò gran fatto. Alle ore sette della sera il medesimo contadino passò vicino al cimiterio e senti di bel nuovo lamenti e n'ebbe paura. Alla domenica divulgatasi la novella nel paese, si corse ad aprire la cassa, e si trovò la donna tutta scompigliata e senza aver più il lenzuolo in testa. Questo caso orrendo sparse la tristezza e la desolazione in tutti i monsenigliesi.

Signor Direttore pregiatissimo

Venne a mia conoscenza un documento onorifico rilasciato da questo esimio Preside al dottor Domenico Baliva medico in Canemorto, ve ne rimetto una copia conforme nella lusinga che vogliate farne inserzione nel vostro Giornale, onde il merito di chi tanto si adopera al bene dell’umanità, sempre più sia conosciuto...

Spoleto 29 ottobre 1855. M. T.

TANCREDI BELLA’ Patrizio Spoletino, Ferentinale, Reatino, Prenestine, Nursino, Amerino, Ternano e Narnense, Commendatore dell'insigne e reale Ordine della Concezione di Spagna, dell'Ordine Gerosolimitano e di Francesco I del regno delle Due Sicilie; Prelato di Giustizia e Domestico della SANTITÀ di N. S. PAPA PIO IX, Referendario dell'una e l'altra Segnatura, Protonotario Apostolico e Delegato Pontificio della Provincia e Città di Spoleto

Dichiara che il Sig. Dottore Baliva medico condotto in Canemorto fu in questa Città di Spoleto chiamato in sussidio degli altri medici nella trista evenienza dello sviluppo del Cholera asiatico, e che qui pervenne quando più fortemente infieriva il morbo predetto. Le sue cognizioni teoriche e pratiche, il suo occhio veramente medico, Il suo coraggio, la sua fermezza, il suo zelo, la sua pietà furono di tale e tanto giovamento a questa popolazione e furono di tanto esempio agli altri medici curanti, che il morbo si cominciò a domare ed a vincere in modo che decrescendo di giorno in giorno andò finalmente a cessare del tutto il perché riscosse l’estimazione generale e l’universale gratitudine, benemerito rendendosi di questa città, di questa popolazione.

Oculare testimone di tale splendide fatto si rilascia a lui questo certificato, onde a ciascuno paleserà la maestria, l’alacrità del prelodato professore e onde più confermare a lui la soddisfazione pubblica e di questa Delegazione.

Spoleto dalla Residenza Delegatizia li 7 settembre 1855.

Il Delegato Apostolico

Tancredi Bellà.


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1855 ROMA 8 NOVEMBRE N 129

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Il Giornale di Roma d'ieri pubblica l'Allocazione Latina pronunciata dal SANTO PADRE nel Concistoro del 3 novembre, relativa al Concordato in materie religiose con l'imperial Governo austriaco.

La torinese Opinione, calcolando un po' troppo nonmero sulla credulità che sulla supposta ignoranza dei sui leggitori subalpini, dicea loro che «l'Austria finora per cagione della leggi giuseppine è stata sotto la dominazione dei preti: a scuotersi un giogo si odioso ha proposto il Concordato.» Cosi vuole in certo modo dare ad intendere che a Vienna non solo si ammirano ma si mettono eziandio in pratica le innovazioni torinesi. E l'Opinione sa quanto giovi che abbiasi siffatta opinione dal buon popolo piemontese.

«Ora perchè (risponde la Civiltà Cattolica al versipelle giornale) perchè quei piemontesi, che s'affaccendano tanto a levarsi dalla dominazione, com'essi chiamanla, dei preti, non imitano un si bello esempio e non accettano subito come legge del regno il Concordato austriaco?»

La stessa Opinione poi studiandosi a conciliare le simpatie piemontesi al patrocinio britannico, afferma che «l'Inghilterra ha fatto per la prosperità dell'Irlanda in pochi anni più che il Papa in dieci secoli di dominazione non ha fatto pei suoi sudditi.» Ma da quanti anni in qua l'Inghilterra fece all'Irlanda tante beneficenze? Prima del settembre 1846, no, perchè a quel tempo l'Irlanda affamata chiedeva soccorsi non ai pietosi lordi di Londra, ma bensì al novello Augusto Pontefice.

«Sullo strame bagnato di pianto

«Lo invocava l'Irlanda digiuna!

Cosi scriveva Pietro Sterbipi il 29 agosto 1846. Or se le beneficenze sono posteriori all'agosto 1846? Ma ond'è che ogni anno emigrano tante migliaia d'irlandesi che squallidi e smunti vanno in America a cercar quel pane, che non trovano nella lor patria (60)a? Conchiude la Civiltà Cattolica che l'articolista dell'Opinione spaccia fiabe «così stranamente nuove che non si posson tener le risa all'udirle.»

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PROEMIO ALLE NOTIZIE GIORNALISTICHE
PER LA STAGIONE D'INVERNO

Multa renascuntur quae iam cecidere, cadentque

Hor.

Divenuto sterile ad un tratto il campo della guerra, imperocchè, tranne qualche sforzo dei russi e dei turchi in Asia, e qualche improvviso futuro colpo di Pelissier, o qualche violenta ripetuta mossa di Allonville in Crimea, non si ha più quell'affluenza di fatti (se veri o esagerati, se probabili o incredibili, non importa) che pur dianzi soleano cotiadianamente solleticare la curiosità de' ricoglitori di novelle; i giornalisti si diedero subito a coltivare il campo della pace. Indi già la Prussia si adopera a insinuare docili sentimenti alla Russia; la Russia già muove pratiche officiose di conciliazione presso la Francia; la Francia già spedisce un progetto di un accomodamento all'Austria; e l'Austria che fa? Manda 25 mila uomini di rinforzo al Basso Danubio! Ma ciò nulla rileva; anzi uria tal circostanza è prova più evidente che la pace sarà presto conchiusa, perchè si vis pacem para bellum. Fra qualche giorno adunque gli articolisti torneranno a parlare di preparazioni per le conferenze diplomatiche;è questo episodio sarà intrecciato di un interminabile andirivieni di corrieri inglesi e francesi, prussiani e austriaci, turchi e russi apportatori di proposte è di risposte, di dubbiezze e di schiarimenti;abbellito di preliminari abboccamenti e di confidenziali comunicazioni fra gli ambasciatori delle diverse Corti e gl'inviati sussidiarii investiti di straordinarie plenipotenze; finalmente là verso il mese di gennaio si tratterà dell'apertura delle conferenze di accomodamento; dove però si apriranno? I giornalisti disputando sul luogo del congresso, mercecché alcuni terranno per Vienna, alcuni per Francoforte, alcuni per Berlino, un qualcheduno per Brusselles, i più per Parigi, pochi per Londra, e lasciando indecisa la quistione svolta per mezzo di lunghe polemiche su dispacci di enimmatica telegrafia e di larghe comentazioni a misteriose corrispondenze, arriveranno con lena affannata fino alla primavera. E allora ci diranno che nell'inverno la Russia preparò un altro mezzo milione di uomini, che la Francia mise ad elice i bastimenti a vela per trasportare con più sollecitudine i suoi soldati,che l'Inghilterra aumentò la sua marina, che la Prussia e l'Austria si acconciarono ad offesa e a difesa secondo le circostanze, e che i dispacci e le corrispondenze non hanno altro argomento che quello d'imminenti operazioni guerresche! E que ste dove comincieranno? In Asia e in Bessarabia contemporaneamente. Conseguiteranno quelle del Baltico; e. Canrobert, che recasi a Stocolma per. presentare a re Oscar il gran Cordone della Legion d'onore inviatogli dall'imperatore Napoleone in cambio del conferitogli Ordine sveco de Serafini, osserverà intanto su qual via potrà egli incamminarsi a capo della quale anch'esso troverà il bastone di maresciallo.

Il Corriere italiano «vorrebbe poter fare eco, a coloro che intuonano l'inno di pace, ma, forte dell'esperienza de' tempi passati, dice di astenersene.»

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Questa sera adunasi in seduta straordinaria il Consiglio comunale di Torino per deliberare sul progetto di una generale ampliazione della città. Quanto alla partenza del re alla volta di Parigi, che dicevasi stabilita pel 20 di questo mese, ci si scrive che probabilmente verrà differita ad altro giorno.

IMPERO AUSTRIACO

Il conte Bissingen nuovo luogotenente civile delle province venete fu ricevuto nel suo arrivo a Venezia con dimostrazioni di viva simpatia.

Il Governo austriaco emano esatte prescrizioni sullo stradamento delle truppe cesaree nelle fortezze federali, traversando la Baviera.

Il Governo ha ordinato la costruzione di 10 nuovi bastimenti nel cantiere di Buda vecchia.

Il re di Baviera ba decorato il tenente maresciallo-barone Prokesch-Osten già presidente della Dieta federale di Francoforte ed ora internunzio austriaco a Costantinopoli con la Grancroce dell'Ordine civile del merito della Corona bavarese.

GERMANIA

Scrivesi che Bourqueney pria di recarsi a Vienna visitò Berlino, dove, a quel che dicesi, ba conferito con Manteuffel.

Dicesi che Bourqueney èè incaricato pure di recare a Vienna il programma del Governo francese per l'accettazione della pace!

Parecchi deputati polacchi hanno rinunziato al loro mandato di rappresentanti al Parlamento di Berlino.

Scrivesi da Berlino che il Governo prussiano manderà in breve nuovi inviati a Londra e a Parigi, onde persuadere le Potenze occidentali a conciliazione con la Russia. Io pari tempo però si assicura che re Federico Guglielmo si adopera presso lo czar Alessandro affinché accetti nella loro interezza i quattro punti delle garanzie prima che le circostanze della guerra rendano più esigenti i gabinetti di Parigi e di Londra.

È prossimo un amichevole componimento riguardo ai diritti che il Granducato di Baden vantava alla corona di Baviera. Baden rinuncierà ad ogni sua pretensione, ricevendo un compenso che si fa ascendere tre milioni di fiorini.

È chiusa la sessione delle Camere bavaresi. Sarà riaperta col principio del futuro gennaio.

IMPERO FRANCESE

Ai 29 ottobre il conte Walewsky ministro degli affari esteri del Governo francese diede un gran banchetto diplomatico, al quale intervennero i ministri degli affari esteri, Von der Pfordten della Baviera, Beust della Sassonia, Vilain XIV del Belgio.

Ai 30 ottobre giunsero a Marsiglia i feriti generali Trochu, Bosquet, Couston e Mellinet, non che al ufficiali superiori. I generale Rostolan andò ad incontrarli coi suoi aiutanti e con un picchetto di lancieri.

Il polacco Heronikolsky inventore dei forni ambulanti, che trovasi in Isvizzera, è chiamalo a Parigi per esperimentare la sua invenzione al cospetto dello imperatore.

Il generale Reguault de Saint-Jean d'Angely ha ripreso il comando della Guardia imperiale di Parigi.

Formasi a Tolone una squadra di riserva che sa comandata dal viceammiraglio Trébouart.

Dicesi che il general Montebello avrà il comando della divisione di cavalleria della Guardia imperiale, di cui si annunzia la formazione.

In Francia la quistione delle sussistenze occupa la mente di tutti; credesi che l'urgenza di tal quistione provocherà la riunione straordinaria di un gran numero di Consigli generali. Quello dell'Indre chiese l'autorizzazione di riunirsi per avvisare i mezzi di sollevare la popolazione ed aiutare i lavoranti. Su lutti i punti del territorio si fanno grandi sforzi per soccorrere ai poveri. Ad Avranches si raccolsero i maires e gli aggiunti da una parte, e i capi degli operai dall'altra, onde cercare il modo di combattere il caro dei viveri,e se ne dedusse che i capi di magazzino consentirebbero all'aumento di 25 centesimi al giorno in favore degli operai. Varii magistrati propongono di aprir questo inverno laboratorii di beneficenza, nei quali il prezzo del lavoro sia superiore a quello della industria privata. Il Consiglio municipale d'Amiens votò 300 mila franchi e quello di Albeville 140 mila per costruire diversi forni economici a vantaggio dei poveri. Rouen votò 150 mila franchi, Elbeuf 80 mila per venire in aiuto alle classi operaie. Molte manifatture della Normandia aumentarono il prezzo dei salarii e distribuiscono soccorsi in vettovaglie e in danaro.

SPAGNA

Le riunioni delle Giunte democratiche nelle province sono senza importanza, dappertutto sono avversate,dalla pubblica opinione.

Un decreto della regina Isabella ordina che si mettano in circolazione 200 milioni di reali in biglietti portanti interesse.

A Puerto-Rico furono fucilati alcuni artiglieri che presero parte alla rivoluzione militare avvenuta in quel paese.

INGHILTERRA

Alla riunione popolare a Hyde-Park del 28 ottobre convennero un 4000 persone. Gli oratori del tumulto furono diversi, e parlarono chi d'una, chi d'altra cosa; i grani russi presi e distrutti nel Mare di Azoff, le primogeniture e le sostituzioni del patriziato britannico, le rigurgitanze dei granai privati e le scarsezze dei granai pubblici furono i principali argomenti dei tribunizi discorsi; i quali erano di tanto in tanto interrotti da risse e da bastonature che qua e là si sentivano. Verso le ore 4 pomeridiane gli agenti della polizia intervennero a cavallo; conseguitò una piccola scaramuccia fra gli agenti e la folla; questa poi a notte avanzata si disperse.

Il Governo inglese per vedere di attirare le simpatie e d'illuminare, a suo modo la popolare opinione sulla guerra, fa tenere dei meetings e presiedere dei clubs dai suoi amici ed emissarii; i quali studiansi a dimostrare la necessità che il popolo proceda in istretta intelligenza col Governo per le disposizioni da prendersi nelle guerresche emergenze. D'altro lato i radicali tengono anch'essi e sedute e riunioni popolari per |influenzare la pubblica opinione, affinché la guerra sia. ricondotta alla sua origine, cioè alla mera difesa della Turchia e non ad un'opera di conquista; insomma perchè sia guerra di principio e non di persone.

Narrasi che lord Clarendon rispose a Tricoupis ambasciatore greco a Londra, andato a communicargli la formazione del nuovo gabinetto ellenico, che al Governo britannico poco importava il cambiamento di persone, bastandogli soltanto che la Grecia continui ad esser neutrale e conservi la sua costituzione.

IMPERO RUSSO

Al congresso che si terrà in Varsavia interverranno non solo i rappresentanti della Russia appo le Corti alemanne, ma eziandio, a quanto assicurasi, alcuni principi coronati; e vi si agiterà più particolarmente la quistione della pace.

IMPERO OTTOMANO

Il console austriaco a Tunisi ritirò la sua bandiera per una quistione con quel bey.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La nuova leva ordinata dallo czar é per avere un contingente di altri 400 mila uomini. l'ukase dice che questi sono chiamati sotto le bandiere onde respingere imminenti attacchi del nimico.

Una squadriglia delle flotte alleate ultimamente mosse verso il Dnieper, onde riconoscere i passi di questo fiume e quelli del Bug.

Tutta quanta la fanteria russa disponibile trovasi concentrata nelle vicinanze di Ociakers, Nicolajeff e Perekop. Anche Odessa, avviò colà tutta la fanteria della sua guarnigione.

Comandante di Odessa è attualmente il tenente generale Grotenhielm, nolo dal tempo della campagna in Transilvania. Il generale Helfrechi, che andò in Odessa con due divisioni di corazzieri, teneva ultimamente il comando in Otschakoff. Le autorità russe sembra temano ancora un attacco degli alleali contro Odessa; indi è che già si provvide per l'immediato trasferimento del governo generale Sewerinoska. Il conte Strogonoff governatore di Odessa fu chiamato a Nicolajeil dov'ebbe instruzioni dall'imperatore Alessandro, e poscia torno alle sua residenza. Le fortificazioni di Nicolajeff sono di tale impotenza che viaggiatori di là venuti dicono non averne: vedute mai altre più formidabili. Tottleben presiede ai lavori che vi si fanno, l'imperatore e il granduca Costantino visitano ogni giorno le nuove opere fortificatorie.

Prende consistenza la voce del richiamo di Gortschakoff e della nomina del generale Wassili Perowsky a suo successore nel comando in Crimea. Perowsky non solo è l'eroe della campagna di Kiva, ma è pare fratello del ministro della Casa imperiale. È inoltre, governatore generale d'Orenburg e di Samara; nei quali due governi sta ora disciplinando le milizie mobili reclutate in virtù dell'ukase che ordinò una leva di 23 uomini su 1000 anime di popolazione.

Scrivesi da Costantinopoli che il colera si è riprodotto nel campo piemontese e francese; e che perciò diede ordine a Costantinopoli di non lasciar partire, perora, alla volta della Crimea i rinforzi che giungono dall'Occidente, ma di riunirli nel campo di Maslak.

La spedizione inglese ad Eupatoria, che doveva effettuarsi prima del 15 ottobre, non ebbe più luogo perché i russi minacciavano di dare un assalto alle posizioni degli alleati ad Inkermann.

Lettere di Parigi del 28 ottobre parlano di dispacci telegrafici, i quali annunziano che i russi si avanzarono perfino ad offrir battaglia agli alleati!

Il famoso capo ribelle curdo Shir Izzedin bey, che, per favorire la causa dei russi, imprese a sollevare le popolazioni della Mesopotamia contro la Turchia, fu fatto prigioniero, e fu condotto con buona scorta a Costantinopoli.

Williams, che tanto si distinse nella difesa di Kars:il 29 settembre, è stato dalla regina d'Inghilterra nominato membro dell'ordine del Bagno. Un carteggio in data del 27 ottobre da Costantinopoli annunziava che il presidio di Kars era ridotto agli estremi ed alla necessità ineluttabile di capitolare!

IMPERO CINESE

Gl'imperiali riconquistarono Poblo, città distrettuale all'oriente di Canton, ed espulsero i ribelli anche da. Kuanyang e da Scib-tae. Molte bande rivoluzionarie rio fuggirono nelle regioni alpestri verso Konan.

AMERICA

Aspettasi un ambasciatore straordinario russo agli Stati Uniti d'America. Alvarez è stato bene accolto dalla guernigione di Messico. Il dimessosi La Vega è surrogato dal general Conde. Il nuovo ministero messicano è così composto: Ocalpo agli affari esteri, Comonfort alla guerra, Juarez alla giustizia e agli affari interni, Priato alle finanze.

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VARIETÀ

Il dottor Fredegaro Mone ha scoperto del Monastero di San Paolo in Carinzia e pubblicato un codice di Plinio il vecchio, che contiene all'incirca la settimaparte della costui Storia naturale:

Spiegazioni etimologiche di alcuni luoghi del teatro della guerra in Oriente. Alma, fiume e monte; Bala-clava, bella chiave in lingua slava, altri però interpretano peschiera in lingua turca; Batchi-serai, palazzo dei giardini; Bel-bek, monte bello; Bug, affluenza d'acque; Bujukderé, casa grande; Crimea, paese dei Cimmerii; Erzerum, città dei romani; Eupatoria, città di Mitridate Eupatore; Eussino, propizio agli stranieri; Jenikalè, nuovo castello; Kaffa, paese degl'infedeli; Kamara, arco; Kamiesch, pietra; Kars luogo forte; Kerson, penisola; Kerlch, passaggio difficile; Kin-burn, penisola; Liman, golfo formato dalla foce di un fiume; Nicolajeff, città della vittoria;. Odessa, da Odessos antica colonia dei Milesii; Perekop, frontiera; Sebastopoli, città veneranda; Sinferopoli, città opportuna; Taganrog, città presso l'imboccatura d'un fiume; Wanagoria, Fanagoria, fanale a traverso a scogli.

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GIORNALISMO

Il Journal des Débats osserva che la questione pei russi era quella di potersi mantenere in Crimea e che ne abbiano i mezzi necessari, perché abbondantemente provvisti di vettovaglie accumulate a Simferopoli. Di chiara che gli alleati avrebbero dovuto intercettare i viveri al nimico sulla via di Perekop; che però a questo non sono sufficienti i 40 mila uomini di Allonville, mercecché i russi hanno forze considerevoli per difendere la libertà del transito dei trasporti su quella via. Gli alleati avrebbero potuto mutare la lor base di operazione riversando tutta la loro armata da Sebastopoli ad Eupatoria, ma ciò non si permette dalla presente stagione, la quale costringe gli occidentali a restare nei distretti di Sebastopoli e di Baidar, e a lasciare i russi nelle posizioni che occupano, senza essere in grado di obbligarli alla ritirata. Anche il giornale francese adunque è di parere che fino alla futura primavera non può imprendersi a discacciare i russi dalla Crimea.

Il Donau viennese, fa saperci che «il famoso trattato di Kudsciuk-Kaisargi è per rompersi il collo; i russi s'hanno a dar le mani attorno o a fretta, se convogliono che ottant'anni della loro storia vergano cancellati in tal guisa che alla pagina dove leggonsi i piani della conquista di Bisanzio più non resti parola che abbia capo o verso.»

E la Gazzetta nazionale di Berlino più ricisamente sentenzia che «i russi sono ricacciati addietro d'un secolo!»

AFFARI DI SPAGNA

La Esperanza favella della possibilità d'una crisi ministeriale. E la Soberania crede che molto tempo ancora dovrà passare pria che il generale Espartero cada dal potere, perché la opposizione non è bene-organizzata. Ciò non ostante muove queste interpellazioni: «Dove stassene Espartero? che fa? che dice delle cose che avvengono? quali sono i suoi piani in vista dello sconcerto della situazione? Come pensa salvare i suoi compagni di gloria e di fatica? O vuol egli che noi dobbiamo con dare soltanto in noi stessi? Ben ciò sarà il meglio; ma, in qualunque modo, egli è sempre ottima cosa ch'e' ci disinganni.»

La Estrella si occupa della grave quistione delle sussistenze e dice che il Governo la riguarda con la più profonda indifferenza. Anche il Clamor publico tiene a un di presso il medesimo linguaggio.

Il Porvenir propone siccome rimedio al malessere nazionale, l'adottamento di un sistema politico, amministrativo ed economico proporzionalo alle riforme radicali, di che ha bisogno la nazione, onde possa respirare alleggerita dai tremendi pesi, che ora la opprimono. E la Estrella, dolendosi della trista situazione in che versa la Spagna, conchiude che questa vorrebbe mutar di lato nel letto di agonia, dove la collocò una rivoluzione, ma che né anco ha forza, almeno per ora, a muoversi. In altro articolo poi dice: «Tutte le nostre speranze si risolvettero in un inganno, in una funesta menzogna passata in sistema per emungere il sangue al popolo e gozzovigliare a qualunque costo. Sventurata nazione! Quando comprenderai che si sta indegnamente speculando col tuo sangue? Quando nella loro schifosa deformità conoscerai questi trafficanti di principii e di opinioni, e scaglierai la tua vendicatrice indignazione sulla cinica fronte di tanti ciurmadori?»

Las Novedales contemplano la situazione del popolo di Madrid, e dichiarano che dopo le famose giornate di luglio divenne assai trista e disgraziata. La Epoca è anch'essa in ciò d'accordo. E la Regeneracion scrive: «Madrid godeva di una prosperità sconosciuta nei suoi canali; abbondante e lucroso era il lavoro della tengono classe artigiana e giornaliera; il proprietario e il commerciante viveano nella opulenza. Che fu di tanto benessere, di tanta felicità? Sparve tutto all'apparire della rivoluzione O'donnelliana di Vicalvaro, allo innalzarsi celle barricate!»

«Eloquenti sono le lezioni (cosi la Regeneracion), che nel paese danno gli uomini di una situazione che si produsse proclamando la libertà, la eguaglianza e le economie. Come ressi intendano la libertà civile, lo hanno spiegato con gli esilii e con le relegazioni d'illustri personaggi. Come intendano il sacro diritto della proprietà, lo dice la legge di disammortizzazione. Come la libertà di stampa? Rispondano i giornalisti rinchiusi nel le carceri del Saladero. E tutto ciò si è verificato sotto il comando degli uomini che passano per puritani in materia di diritto costituzionale, e quel che più monta, sollo la presidenza del generale Espartero. Si chiedevano le economie, e il ministro delle finanze presenta un preventivo di 1700 milioni di reali!»

Il Journal de Madrid, lamentandosi che per decreto di un giudice di prima instanza sia stato messo in carcere l'editore del Porvenir, domanda: «A che riducesi omai la libertà della stampa in Ispagna? Quali sono le conseguenze della rivoluzione di luglio?» La Soberania sul medesimo proposito osserva: «É veramente strana la legalità dei progressisti!! sempre contraria al progresso, sempre contraria alla libertà! i progressisti sempre contrari a se stessi, sempre favorevoli alla reazione! E il Correo universal ripete che «la missione della stampa è di propugnare gl'interessi del popolo, difendere la giustizia e combattere le soperchierie.» Ma intanto cosi adoperando l'editore del Porvenir fu rinchiuso, come scrive la Voz del Pueblo, nel Saladero.

Il Sur dedica le sue considerazioni al preventivo presentato da Bruil pel 1856, ed è d'avviso che l'aumento fatto dal governo si appoggia soltanto sul capriccio.

La Esperanza continua le sue comparazioni fra il preventivo di Ferdinando VII negli ultimi anni del suo regno, e il preventivo che per l'anno di grazia 1856 ha presentalo il ministero presieduto dal generale Espartero. La Iberia censura il preventivo di Brail o dichiara che non può in alcuna guisa approvarsi ne nella sostanza, né nella forma.

l'Occidente considera che la forzata sospensione dei lavori legislativi oggi è l'argomento dei ragionari di tutti ii circoli. Ricorda che prima dicevasi: il Governo non fa nulla; ed oggi dicesi che nulla fanno le Cortes. Ma la Regeneracion crede che le Cortes fanno molto e assai male pel bene del paese. Il Leon español ne l'Assemblea costituente non vede che temerario ardire da una parte e pusillanime debolezza dall'altra. La Soberania opina che le Cortes non hanno diritto a deliberare, indi né anche a discutere. La Iberia è spaventata dalla vista della prostrazione e del marasmo dell'Assemblea. La España se n'esce comicamente con queste parole: ya que las Cortes no pueden hacer la Constitución, se entretienen en hacer calendario; giacché le Cortes non possono fare la Costituzione, si trattengono a far lunari.



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1855 ROMA 10 NOVEMBRE N 130

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Passando il generale Canrobert per Annover, quella popolazione alemanna salutò con entusiasmo l’eroe francese, che fra i disagi di crudissimo inverno e d'infinite privazioni seppe non solo mantenere in Crimea il suo esercito a fronte di un nimico due volte maggiore di numero e sempre disposto ad improvvise aggressioni, ma eziandio con fabiana perseveranza condurlo d'una in altra successivamente fortificata posizione fin presso alle mura del formidato russo baluardo del Mar Nero. Indi il prode guerriero pervenuto a Stocolma fu ricevuto da re Oscar con tutti gli onori dovuti ad un ambasciatore straordinario dell’imperatore Napoleone. Le sveche notabilità militari si affollarono intorno al vincitore d’Inkermann, che già la pubblica opinione considera lor compagno di gloria nelle prevedute guerre settentrionali. Ché, ove la Svezia non presti il suo valido concorso ai ripetuti Occidentali conati questi probabilmente non potranno uscir mai dalla sfera d’incrociamenti navali nel golfo di Botnia e di Finlandia sia per catturare qualche bastimento mercantile, sia per bombardare qualche fortezza di secondaria importanza, e intanto hon conseguire altro scopo che quello di paralizzare il marittimo commercio della Russia con le straniere nazioni. Ma sebbene a Stocolma si tenga per fermo che alla prossima primavera il vessillo sveco vedrassi sventolare accanto al francese, pur vuolsi che Oscar non ismetterà, per ora, il vezzo d'infingersi centrale, e ricuserà di ricevere a svernare nei suoi porti il navilio alleato di Francia e d’Inghilterra. Ed ottimo procedimento è questo, mercecché, nel caso che durante la stagione della inattività delle armi si dovesse conchiudere la pace, il gabinetto di Stocolma troverebbesi rimpetto a quello di Pietroburgo senza essersi compromesso in impegni, che, presto è tardi, potrebbero provocare le vendicatrici rimostranze del temuto vicino. Indi, se lo svernamento delle flotte alleate sarà opportuno in alcuni punti del Baltico, perché si trovino pronte ad agire subito che quelle acque rimarranno libere dai ghiacci, il divisamento sarà mandato con apparente coazione ad effetto, e la Svezia si contenterà di conservare la sua indipendenza con le diplomatiche proteste e coi chirografi delle sue immutabili ritrosie.

A Nicolajeff continuano i lavori di fortificazione, e le milizie che vi sono e vi andranno a difesa riconoscono per loro supremo comandante il granduca Costantino. I vaticini della inespugnabilità di questa seconda Sebastopoli copiano quelli che già si fecero per l'altra, la quale, ad onta della incrollabilità delle sue granitiche fortezze, cadde finalmente e rinnuovò il miserando spettacolo dell’incendio troiano. Ma sembra che la intelligenza occidentale non ispaventisi punto delle difficoltà e resistenze che s’incontreranno, imperocché i bastimenti alleati fin dal 24 ottobre incominciarono le preliminari ricognizioni alle foci del Bug e del Dnieper. Le batterie russe si adoperarono a respingerli, ma indarno, sapendosi che indi i legni esploratori passarono oltre e a lor bell'agio visitarono i più ardui punti di quei fiumi. Si avvicinarono di molto anche a Nicolajeff; e notizie, che d’altronde esigono conferma, recano perfino essersi già fatta una prova di bombardamento contro le opere che proteggono l’ingresso del porto. In qualunque modo, l’aver dissipato in pochi giorni l'antico prestigio della inaccessibilità di quei luoghi, è cosi che, a parer nostro, equivale a segnalata vittoria.

Quanto all’interno della Crimea, non s'intende bene che vogliansi fare non meno i russi che gli alleati. Si dall’una come dall'altra parte continui movimenti, concentramenti, allargamenti; continuo variar d'attitudine Ora offensiva, ora difensiva; ora occupazione dei quartier! d’inverno, ora apparecchi d'imminente aggressione. AllonviIle da un lato procedé e retrocedé; riesce e rientra; ed infrattanto Pelissier dall'altro stassi in osservazione. I russi nel mezzo; e questo è un fatto; sien par forti le lor posizioni, egli è mestieri convenire che non sono guari acconcie in guerra le posizioni circuite dalle forze del nimico. Sembra che Allonville sia destinato a qualche gran colpo dalla parte settentrionale; intervenendo questo, sentiremo qual colpo saprà dare l’ardito Pelissier dalla parte meridionale. Molte sono le conghietture che ne persuadono a credere un prossimo fatto d’armi.

Dell’Asia poco, anzi nulla può aggiungersi a quel che si è detto. Omer pascià medita per operare, Murawieff agisce; ma i risultati che positivamente si conoscono, si limitano all’assedio di Kars, e alle fortificazioni dei passi che potrebbero condurre a Tiflis un esercito nimico.

Negli odierni giornali troviamo la notizia, che noi già demmo nella Rivista dalla passata settimana relativamente alla occupazione austriaca dei Principati danubiani, la quale, come dicesi, non sarebbe più necessaria a giudizio delle Potenze occidentali. Ma come si spiega che l’Austria, invece di ritirare le truppe di Coronini, si dispone a mandare considerevoli rinforzi? Si vorrà per avventura dedurne qualche divergenza di idee fra gli alleati dei 2 dicembre? Questa non passiamo ammettere, almeno quanto all'Austria e alla Francia. Forse i sospetti britannici scosser le omai tarde osservazioni sull'intervento, cesareo.

Si abbandonano a strane esagerazjoni coloro che già credono annullata la potenza moscovita. I rinforzi giganteschi d’ogni maniera che assiduamente si spediscono dalla Francia e dall'Inghilterra provano che pur troppo avrassi a fare pria che dir si possa soltanto umiliata o costretta ad accettarla pace questa Potenza.

Le voci d’una conciliazione aumentano ogni giorno; ma non sono che voci. Una storiella, riportata con sallustiana gravita, ci racconta che la novella czarina Maria Alexandrowna pregò il suo sposo czar Alessandro a fare un viaggio fino alle provincie meridionali dell’Impero, onde avesse personalmente conosciuto i sentimenti del suo popolo e convinto si fosse che il paese ha bisogno della pace e che chiede la cessazione dei disastri. della guerra. E lo czar, cedendo alle instanze della giovane consorte, imprendeva. il viaggio, il cui scopo era d'invenire il pretesto, a proclamare l'inevitabile necessità di un europeo componimento. Or come lo czar corrispose alle supposte aspettazionj della czarina? Con un ordine imperjale per una immediata leva novella di ben 400 mila soldati! Nulla ciò di manco, oggi è vezzo che, favellisi di trattative di accomodamento, e quel che più monta, che la Russia è propriamente quella che promuove l’opera della universale pacificazione!

La vertenza angloamericana dicesi anch’essa in via d’amichevole componimento. Gli Stati Uniti però voglion fare quel che loro meglio talenta. Essi sono neutrali, sono in pace con tutti, purché nessuno gli attraversi nella quistione di Cuba e del Sund, e quanto alla flotta costruita per come della Russia nei cantieri dell’Unione, non saravvj, argomento di spiacevoli differenze, purché in Europa, non si trovino ostacoli allorché i fabbricatori americani ne dovranno fare la consegna alla Russia o nel Baltico o nel Mar Nero, secondo le convenzioni stipulate, innanzi che scoppiasse la presente guerra, convenzioni, dalle quali gli Stati Uniti non intendono declinare per sopravvenute circostanze, cui essi non ebbero parte. Fatta che siasj la consegna del nuovo naviglio, le alleanze dell’Europa potranno pensare a distruggerlo; ma gli Stati Uniti esigono che sia liberamente consegnato.

Le complicazioni elleniche, si aggravano. Mettendo da un canto le ormai viete quistioni dell’andamento e della personalità del Ministero, officiali notizie portano che il brigantaggio si allarga, in quelle provincie ancora che fin qui non ne furono, infestate. Or questo brigantaggio altro non è come noi. più volte asseverammo, che la propagazione dell'eteria, la quale sembra aver preso maggior forza dopo che andò in Atene l’ambasciatore americano, E, che questo brigantaggio sia veramente un partito politico dimostra pure dell’avversione da esso professata al ministro Kalergi, che per le sue disposizioni favorevoli alle Potenze occidentali era designato vittima di eteristico colpo micidiale,

A Copenaga oggi i membri del. precedente Ministero sono chiamati innanzi al tribunale, che dovrà giudicarli delle imputazioni, che contro di essi formulò una ostinata opposizione. Tremendo è l'esempio; più tremendo sarebbe un decreto di condanna. Pur tuttavia se gli accusata non usciranno assoluti, v'ha chi opina che indi sarebbe inevitabile il colpo, sotto cui la Costituzione danese scomparirebbe.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Alfieri di Sostegno fu eletto presidente del Senato; Desambrois e Siccardi sono vicepresidenti.

Ai 4 re Vittorio Emmanuele tornò in buono stato di salute da Pollenzo al real palazzo di Torino.

SVIZZERA

I tremuoti e le detonazioni sotterranee si riproducono nel Vallese.

Il Consiglio federale ha invitato il Governo di Ginevra ad espellere dal suo territorio tre rifuggiti francesi, che già furono carcerati, e ha dichiarato che in simil modo abbia a procedere anche con tutti gli altri rifuggiti che in avvenire pretendessero stabilire la lor dimora in quel Cantone.

IMPERO AUSTRIACO

Il di 1 novembre il principe Gortschakoff ambasciatore russo in Vienna diede un banchetto diplomatico, al quale furono invitati molti membri della diplomazia degli Stati, che non sono in guerra con la Russia. Nel medesimo giorno arrivò proveniente da Pietroburgo a Vienna il consigliere aulico russo e paggio Pankralieff.

Nowozff sottosegretario russo di legazione all'Aja è destinato al posto di segretario della Legazione in Vienna, lasciato vacante da Necludoff partito per Atene.

A mezzogiorno del 2 il conte Gyulaj generale di artiglieria ebbe un’udienza dall'imperatore. La mattina del. 4 alle ore 8 ebbe luogo in Vienna la solenne installazione del nuovo Abate generale della Congregazione mechitaristica monsignor Bcsagi arcivescovo di Cesarea.

Ê imminente una nuova organizzazione delle cosi delle Accademie di diritto in Ungheria. Alcune di esso verranno ampliate e ridotte ad Università; alcune verranno del tutto abolite.

Si è proposto di unire ad ogni scuola rurale nell’impero austriaco un piccolo giardino, in cui potranno i fanciulli ricevere una instruzione pratica nella coltura degli alberi fruttiferi.

GERMANIA

Tutti i Governi della Società dei telegrafi austro-alemanni accettarono, anche pel territorio loro, le nuove disposizioni che furono attivate col primo giorno di questo mese. La Russia. pure accettò queste disposizioni; secondo le quali, in ogni dispaccio sono esenti dal pagamento cinque parole per l’indirizzo.

IMPERO FRANCESE

I capi della guernigione di Parigi fin dal principio di questo mese furono avvisati del prossimo arrivo del Re di Sardegna la cui partenza da Torino ancora non si sa quando sarà fatta; imperocché si disse, stabililo a questa il giorno 20, indi il giorno 30, tuttavia non sono che congetture.

Il principe Girolamo, Napoleone ha trasferito; la sua residenza da Meudon al Palazzo reale.

Sbarcò a Marsiglia il generale Pallinger governatore delle Indie inglesi.

Sono aspettate a Parigi due belle statue rappresentanti San Pietro e San Paolo; esse furono trovate a Sebastopoli.

Dicesi che, dopo la chiusura della Esposizione, la Borsa sarà trasferita ai Palazzo industriale.

INGHILTERRA

A' Queenstown fu sequestrato un bastimento, che si crede di proprietà russa.

DANIMARCA

L’Assemblea degli Stati di Schleswig è convocate pei 15 di questo mese. Kranold consigliere di Stato vi assisterà, in qualità di commissorio regio.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Il manifesto imperiale dei 15 ottobre che ordina un reclutamento generale in tutto l’Impero sulla base di 10 uomini in ogni mille abitanti, rimanendo eccettuati i Governi di Paskow, Pullava, Tchernigow, Kharlqw, Ècatherinoslaw, Kcrson e della Tauride, dichiara che lo czar prende questa determinazione «avendo trovato indispensabile, in seguito delle perdite che le sue truppe soffersero nella campagna di’ questo anno, di portare le armate al pieno loro numero, onde respingere i futuri tentativi dei nimico.».

Nei magazzini militari di Sciumla, Silistria e Rustehuk si accumulano provvigioni alimentarie in una favolosa abbondanza. Si colloca una linea telegrafica fra Silistria e Sciumla.

Il generale Gortschakoff, facendo uso del diritto accordatogli dall’imperatore, conferi a parecchie persone civili della Tauride, per la loro devozione e gli utili servigi prestati al Governo, durante l’attual guerra, la medaglia di argento con la iscrizione: «Per lo zelo.»

L’ammiraglio Motline succedé al destituito ammiraglio Berch nel comando delle flotte russe nel Mar Nero e nel governo militare di Nikolajeff e di Sebastopoli.

Il generale Codrington che annunziasi successore di Simpson in Crimea, entrò nell’armata inglese il 1821 e ancora non raggiunse l’età di 50 anni. La sua prima mansione fu quella di alfiere nelle guardie di Coldstream. Divenne colonnello nel 1816 e generale nel 1854. In quanto ai servigi da lui prestali, basterà il dire che egli comando in Crimea dopo il primo fattovi sbarco e, in ogni battaglia si distinse per la sua bravura. Fu censurata la sua condotta nell’attacco del Redan, ma egli poi se ne giustificò pienamente e con soddisfazione del suo Governo.

Il generale Allonville la mattina del 23 uscì d’Eupatoria con circa 40 mila uomini; passò la notte a Karagout, e Sak. Alla dimane si avanzava nella direzione du Toulatl. Indi ritiravasi; ma il dì 1 novembre marciava nuovamente avviandosi verso Axagust-Saki.

Su gli ultimi di ottobre gli avamposti francesi si erano avanzati oltre ad Urkusla, le pattuglie perlustravano i contorni fino al villaggio di Autosor e al Belbek. Il cannoneggiamento fra i forti settentrionali e la città di Sebastopoli continuava.

La guernigione alleata a Kertsch fu aumentata.

Omer pascià ricevette provigioni sufficienti per due mesi. Notizie da Costantinopoli avvisano che Omer s’incammino verso Kars con tutto il suo esercito.

AMERICA

Negli Stati dell‘Unione americana 16,735 miglia inglesi sono congiunte da linee telegrafiche. Con l'apparato di Morse vengono comunicate ogni ora circa novemila lettere. Il prezzo ordinario è di 25 centesimi per ogni 10 parole e per ogni tratto di 100 miglia.

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GIORNALISMO

Il Journal de Madrid, di tanto in tanto produce ben elaborati articoli per dimostrare la eccellenza e la universalità delle idee dell’imperatore Napoleone III.

Secondo il Times «la Crimea può essere riguardata come in potere delle armate occidentali… ed è probabile che la frontiera dell’Impero russo sia respinta dal Pruth al Dniester e la Bessarabia sia unita alle provincie rumene. Ma ove la potenza dello czar subirà i colpi più terribili si è nei paesi meridionali del Caucaso... Intanto Omer pascià è a Batum; il generale Murawieff è tuttora davanti a Kars: l’uno e l’altro si tengono sulla difensiva (61)a il cattivo stato della stagione mettere fine probabilmente alle loro operazioni (62)b; nulladimeno tutti e due pare vogliano arrischiare una campagna d’inverno Egli è certo pertanto che i piani di Omer pascià, nel presente anno, non si limiteranno alla occupazione della Mingrelia e della Imerezia (63)c.» Mentre però il Times veda tanta inazione e contemporaneamente tanta meravigliosa attività del muscir, il Corriere italiano non sa scernere «alcun che di nuovo nel teatro della guerra in Asia; imperocché l’assedio di Kars continua.... e la marcia di Omer pascià alla volta di Suchun-Kalè è incomprensibile, né si può prevedere il movente di questa; dice d’altronde sembrargli che il Governo ottomano riponga in esso Omer piena fiducia e pensi seriamente a provvedere, affinché non si rinnuovino gli scandali, che nell’anno decorso furono principalmente cagione dello sfacimento e della ruina dell'esercito turco nell’Anatolia.

AFFARI DI SPAGNA

E’ presentato all’Assemblea costituente un progetto di legge per dichiarare festa nazionale il giorno, in cui scoppiò la rivoluzione o’donnelliana dei luglio 1854.)E il Diario espanol, tenendo proposito di questo progetto, dedica al medesimo le seguenti considerazioni:, «O le parole hanno perduto la loro genuina significazione, è certe idee sono tanto elevate e sublimi che sfuggono. alla piccolezza dei comune intendimento. Che abbiamo da prometterci di un paese, dove nel secolo XIX si decreta un monumento per le disgraziate vittime di una meschina ed isolata rivoluzione militare? che abbiamo da sperare da certi uomini, che credono nella eternità della colonna del Carral; quando già vacilla sulla sua base l'obelisco di Waterloo? Che sarà di un popolo, il quale, mentre non celebra come feste nazionali né la conversione di Recaredo; né il prodigio di Covadonga, né la presa di Granata, né la scoperta dell’America, né la conquista del Messico, né la battaglia di Lepanto, oggi è minacciato di sofferire ogni anno la solennità dei regicidio officiale? Diremo che tutto è logico, fatale ed incitabile, e che in un paese, dove il generale Espartero è la personificazione e la somma di tutto le limitazioni possibili, il termine obbligato di tutti i calcoli politici, l'elemento di tutte le combinazioni, lo svisamento indispensabile di tutte le fisionomie formate è embrionarie, dobbiamo a' tenderci l’apparizione di fenomeni anche più meravigliosi. Cosi procedendo, tempo verrà che sarà dichiarato festa nazionale il giorno, per esempio, in che Gaminde portà per la prima volta in petto la grancroce d’Isabella la Cattolica, è il marchese di Albaida sarà chiamato a seppellire definitivamente il cadavere dell’ora agonizzante pubblica fortuna; tempo verrà, se Iddio nella sua misericordia non ci salva, che si aprirà un magnifico tempio, in mezzo al quale, come il Gran Lama del Tibet è come il Mikado del Giappone,!! generale Espartero possa pronunciare a foggia di oracolo: Si compra la volontà nazionale! e imbandire, cosi dicendo, la spada di Lucana. Tutto questo succederà per opera e grazia della onnipotente Assemblea legislatrice celle divine e nelle umane cose, imperatrice e papessa in un medesimo tempo!» Ê nostro debito di dichiarare che il Diario espanol, il quale ora parla in tal maniera, è stato uno dei più valorosi propugnatori dello innalzamento di Espartero e dello stabilimento del sistema costituzionale. A poco a coco si diradano le tenebre che offuscarono il lume della verità e della ragione.

La Iberia corrucciasi aspramente dello scalpore mosso dalle opposizioni, che chiama antiliberali, e qualifica queste campi di battaglia, nei quali altro scopo non si consegue che l’odio della moltitudine contro il Governo. E il Faro national amerebbe che le opposizioni cessassero non per le preghiere della stampa ministeriale, che trovasi debole ad oppugnarle, ma pel buono andamento delle ministeriali provvidenze. Dice: «Un Governo, che con le Suo improntitudini ingenerò un profondo disgusto in tutti gli ordini dello Stato, mettendo il terror del dispotismo perfino nelle coscienze, conte ha da vincere i ribelli, che alzarono bandiera di sangue e di sterminio all’ombra del morale perturbamento e della pubblica scontentezza?»

La Vos del Pueblo dice che non vuol nulla né con Espartero, né con O’Donnell, perché la democrazia non puote organizzarsi né con l’uno né con l’altro. Quanto ad Espartero, noi non sappiamo se sia giunta l’accusa; ma quarto a O'Donnell, e’ pare che si mercecché la Soberania è persuasa che O’Donnell o presto o tardi si vuole impossessare della dittatura. In altro articolo la Voz la queste riflessioni: «O'Donnell si ribellò contro la reggenza di Espartero per affezione a Cristina, si ribellò poi contro Cristina per affezione ad Espartero; qual giudizio può darsi ora di O’Donnell?» Per esser logici, egli è mestieri conchiudere che O’Donnell in ambe le rivoluzioni, prima atterrando Espartero, poscia Cristina, pensò sempre ad innalzar sé stesso.

La Epoca, strenua propugnatrice del sistema parlamentare, assicura che questo sistema in Inghilterra oggi passa per una crisi la più tremenda di quarte altre soffri da che il governo costituzionale sorse a render felice la nazione britannica. Pur tuttavia crede che l’ombra del palazzo di Westminster non basti a coprire la luce ch’emana dalla Costituzione inglese, Quanto poi alla Spagna, opina che le instituzioni statutarie vi sono in più trista condizione, né potranno sussistervi, se presto, e presto assai, non si organizza un Governo che domini le difficili presenti circostanze, dotando il paese di una Costituzione, che lo metta al coperto di quella indefinita serie di reazioni e rivoluzioni, che consumano la vitalità della patria. E la Iberia, vedendo la ostinata indolenza dei deputati a far questa Costituzione, dice che per tal modo essi aprono larghissimo campo agli ambiziosi disegni dei nimici della libertà e del pubblico riposo. Il Faro national finalmente si diverte a dar la baia a coloro, che predicano esser la Costituzione «la panacea, que cura todos los males.»

La Soberania favella dei gravi pericoli che oprastanno alla difficilissima e incerta situazione della stampa m Ispagna. La Epoca dice che, in Crattando la quistione della stampa, non sa propriamente a qual partito appigliansi; ammette però che la stampa non essendo solidamente garantita, è da prevedersi imminente la caduta del sistema costituzionale. Pur tuttavia il Faro national crede che la interpretazione, che vuolsi applicare alla legge sulla stampa, è consigliata dalla giustizia, dalla equità, dal decoro del Governo, dal rispetto alla pubblica opinione e dalla politica convenienza.

La ministeriale Nation è in aperta guerra con la ministeriale Iberia. Veramente rara concordia fratrum, lo scandalo poi cresce quando si sa che i discordi fratelli si pascono a un medesimo banchetto. E la democratica Soberania combatte la non meno democratica Voz del Pueblo. D’onde questi altri fraterni dissidii? Dalla uniformità delle idee!




BORSA DI ROMA DEL 9 NOVEMBRE




Napoli

89 05

Genova

18 67

Vienna

41 80

Livorno

15 97

Parigi

18 60

Trieste

41 20

Firenze

15 95

Marsiglia

18 55

Londra

469 50

Venezia metal

116 03

Lione

18 55

Ancona

99 40

Milano metal

16 04

Augusta

47 80

Bologna

09 55


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1855 ROMA 13 NOVEMBRE N 131

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Sabato 10 la SANTITÀ di NOSTRO SIGNORE verso le ore tre e mezzo pomeridiane recossi a visitare la Chiesa di S. Andrea della Valle in occasione della festa di S. Andrea Avellino, la quale in questo anno, tome già fu da noi annunziato, venne preceduta da solenne Triduo, cui sempre concorse una straordinaria moltitudine di popolo devoto. A dì 11 poi v’intervenne la eccellentissima Municipale Rappresentanza in forma pubblica a farvi l’offerta di un calice d’argento e di quattro grandi torcie in onore di S. Andrea Avellino.

Dopo breve malattia il 10 del corrente morivasi fra i conforti della religione il principe Agostino Chigi maresciallo perpetuo di Santa Chiesa, custode del Conclave e presidente del Collegio filologico.

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Il Nord afferma che la guerra ha già durato abbastanza, e che la distruzione della flotta russa nel Mar Nero, la presa di Sebastopoli, dei suoi magnifici arsenali e delle immense provvigioni, che vi erano, hanno rimosso il motivo anche alle più ostili esigenze occidentali. Conchiude che la continuazione della guerra è un delitto di alto tradimento contro l’umanità, e ché l’avvenire proverà, forse troppo tardi, essere stata la medesima anche un grossolano errore politico. Ma chi sarebbe colpevole? La Russia è le Potenze occidentali? Sembrerebbe esser la parte che, avendo perduto, non domanda la pace, e non paga alla parte vincitrice le spese della guerra è almeno non intavola negoziazioni per avere uni riduzione delle spese medesimo. Ê qual sia questa parte, preghiamo il Nord che ce’l dichiari.

Quanto poi al grossolano errore politico commesso bel promuovere la presente guerra, chi può esserne imputato? Il Nord è in debito di farci sapere chi fu che in principio spinse le sue milizie fuori del confini de! proprio territorio.

Scrive il viennese Donau: «La nuova coscrizione in Russia, ordinata dai recente ukase dello czar, fa tacere tutte le voci di pace che spargevansi attorno. La Russia è assai aliena dal voler comperare la pace, in via di negoziazioni diplomatiche, a priezzo di grandi sagrifizi; ma spera pur sempre di uscir vincitrice dalla lotta, e poter quindi regolare a suo modo i quattro punti delle garanzie. Intanto con la nuova leva riempie i vuoti che s’aprirono nel suo esercito.»

Due bastimenti della Unione Americana comparvero al Pireo. A qual fine? Dicesi per appoggiare la antica vertenza di Kinge console dell'Unione. Ben lo dicevamo che o per uno o per altro. pretesto gli Stati Uniti vogliono intervenire in Europa. Ma il pretesto, di cui or ci si da contezza era sfuggito alle nostre osservazioni. E come dovevasi tener conto di una vertenza antica, e già dai più dimenticata? Con la quistione del Sund gli Stati Uniti si aprono la via del Baltico, con la quistione di Kinge quella del Mar Nero, con la quistione poi della flotta da consegnarsi alla Russia se l’aprono dall'una e dall’altra parte.

Scrivesi da Stocolma al Nord che il motivo segreto e principale del viaggio di Canrobert in Isvezia sia di fare una escursione nel Baltico per esaminare le fortezze russe e di combinare col contrammiraglio Penaud un piano di attacco, che verrebbe posto in esecuzione nella prossima primavera, non che di scegliere un punto di sbarco sulla costa russa. E senza queste epistolari corrispondenze, noi fin dal principio opinammo che la gita di Canrobert a Stocolma non poteva avere non scopo diverso.

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CONVENTIO inter Sanctissimum Dominum PIUM IX Summum Pontificem et Maiestatem Suam C. A. A. FRANC.

IOSEPHUM I Austriae Imperatorem,

In nomino Sanctissimae et Individuae Trinitatis.

I. Religio Catholica Apostolica Romana in loto austriae Imperio et singulis, quibus constituitur, Ditionibus sarta tecta conservabitur semper cum iis iuribus et praerogativis, quibus frui debet ex-Dei ordinatione et canonicis sanctionibus.

II. Cum Romanus Pontifex primatum tam honoris quam iurisdictionis in universam, qua late palet, Ecclesiam iure divino obtineat, Episcoporum, Clero et populi mutua cum S. Sede communicatio in rebus spiritualibus et negotiis ecclesiasticis nulli placetum regium oblinendi necessitati suberit, sed prorsus libera erit.

III. Archiepiscopi, Episcopi omnesque locorum Ordinarii cum Clero et Populo dioecesano pro munere officii pastoralis libéré communicabunt, libere item suas de rebus ecclesiasticis instructiones et ordinationes publicabunt.

IV. Archiepiscopis et Episcopis id quoque omne exercere liberum erit, quod pro regimine Dioecesium. sive ex-declaratione, sive ex-dispositone sacrorum Canonum iuxta praesentem et a S. Sede adprobatam Ecclesiae disciplinam ipsis competit ae praesertim a)(64)) Vicarios, Consiliarios et adiutores administrationis suae constituere ecclesiasticos, quoscumque ad praedicta officia idoneos iudicaverint. b)(65)) Ad statum clericalem assumere et ad sacros Ordines promovere, quos necessarios aut utiles Dioecesibus suis iudicàverint, et e contrario quos indignos consuerint a susceptione Ordinum arcere. c)(66)) Beneficia minora erigere, alque, collatis cum Caesarea Maiestate consiliis, praesertim pro convenienti cedi tuum assignatione parochias instituere, dividere vel unire. d)(67)) Praescribere preces publicas aliaque pia opera, cum id bonum Écclesiae aut Status populive postulet; sacras pariter supplicationes et peregrinationes indicere, funera aliasque omnes sacras functiones, servatis quoad omnia canonicis praescriptionibus, moderari. e)(68)) Convocare et celebrare ad sacrorum Canonum normam Concilia provinciale et Synodos dioecesanas eorumque acta vulgare.

V. Omnis iuventutis catholicae institutio in cunctis scholis tam publicis quam privatis conformis erit doctrinae religionis catholicae. Episcopi autem ex-proprii pastoralis officii munere dirigent religiosam iuventutis educationem in omnibus instructionis locis et publjcis et privatis, atque diligenter advigilabunt, lit in quavis tradenda disciplina nihil adsit quod catholicae religioni morumque honestati adversetur.


l'Armonia scrive che in un Consiglio dei ministri piemontesi tenuto al castello, reale di Pollanzo si combinò un quasi discorso della Corona da recitarsi alla apertura della nuova sessione parlamentare. Ed assicurasi che il quasi discorso fu così formulato:

«Le finanze seguitano, ad essere vieppiù quasi ristorate; le leggi d’imposta si applicano con quasi universale soddisfazione; la spedizione in Crimea non costa quasi nessun sagrifizio al paese; le previsioni presentate al Parlamento sono quasi giustificate; le relazioni del Piemonte all'estero sono quasi soddisfacenti con quasi tutta l'Europa; la prosperità nell'uterino è quasi ognor crescente, non si hanno a deplorare furti e grassazioni quasi in nessun luogo; non si domanderà quasi, niente ai contribuenti. I signori Senatori e i signori Deputati procurino di essere quasi sempre in numero alle sedute.».

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

A Torino e in varie provincie del Piemonte circola una petizione da presentarsi al re per la soppressione dello Statuto. Numerosissime sono le firme a questa petizione.

L’emigrazione della Spezia diviene sempre più significante. Tutte le settimana s'imbarcano 300 o 350 persone, che, non potendo più vivere nel loro natio paese e sotto la vessazione del governo, cavouriano (cosi l’Armonia), vanno a cercare altrove una sorte migliore.

SVIZZERA

Secondo i più recenti ed esatti calcoli l’armata federale elvetica è di 110 mila uomini non compresa la forza della landwehr.

IMPERO AUSTRIACO

Ieri era aspettalo proveniente da Bukarest a Vienna il tenente-maresciallo Coronini, che, dopo ricevute le ulteriori instruzioni per le possibili evenienze al Basso Danubio, farà ritorno al suo posto nei Principati.

Il Governo austriaco ordinò che i due reggimenti del genio sieno ridotti a dodici battaglioni, cosi che, caso di bisogno, ad ogni corpo d’armata venga destinato un battaglione. Per ora i battaglioni di stazione rimarranno in Krems, Vienna, Cracovia e Verona.

Il nunzio apostolico cardinale Viale Prelà sarà in breve di ritorno a Vienna dalla Transilvania, dote si recò, a consacrarvi alcuni, vescovi. di rito greco unito.

L’imperatore Francesco Giuseppe donò la somma di; fiorini 353. per l’acquisto di un nuovo organo in servigio della chiesa di Hoflitz; e allo scopo medesimo ne diede 500 l’imperatore Ferdinando e 50 l’imperatrice Maria Anna. L’imperatrice Carolina Augusta inviò all'Instituto Borromeo arcivescovile in Salisburgo 1400 fiorini.

l'imperatore Ferdinando e l’imperatrice Maria Anna donarono per la costruzione della chiesa di S.. Marco in Trento fiorini 300, e l’arciduca Carlo Lodovica fiorini 100.

L’imperatrice Carolina rimise al luogotenente dell’Austria inferiore fiorini 800, da dividersi metà agli asili d’infanzia pei bambini lattanti in Vienna e nei contorni, e metà agli altri asili infantili.

L’imperatore d’Austria ratificò la instituzione d’una banca nazionale col capitale di cento milioni di fiorini.

La mattina del 7 l’arciduca Ferdinando Massimiliano cadde da un carrozzino riportando una contusione al capo. Alle fattegli sottrazioni di sangue conseguirò una generale reazione.

Tengoborski, figlio del noto consigliere intimo russo, il 5 arrivò a Vienna con importanti dispacci da Pietroburgo.

GERMANIA

Ai 4 il conte Rechberg nuovo ambasciatore austriaco presidenziale della Dieta germanica partì di Vienna alla volta di Francoforte.

A Parigi si ha quasi certezza che fra poche settimane la Confederazione germanica adotterà una linea di politica affatto diverse da quella tenuta sino ad oggi.

PRUSSIA

Il governo prussiano è in sul punto di attuare il progetto della costruzione di un gran ponte sul Reno a Coblenza.

IMPERO FRANCESE

Il duca di Liamourt La-Rochefoucault venne arrestato dopo una minuta visita domiciliare nel suo castello. Credesi che il Governo sia sulle traccie d’una grande cospirazione, dei cosi detti legittimisti.

Per la strada ferrata belga-olandese si trasporta a Parigi una gran quantità di argento in verghe, la quale fa parte della compra negoziata dalla Banca di Francia presso la Banca. di Amsterdam.



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VI. Nemo sacram theologiam, disciplinam cachecticam, vel religioni? doctrinam in quocumque Instituto vel publico vel privato radet, nisi cum missionem tum auctoritatem obtenuerit ab Epjscopo dioccesano, cuius eamdem revocare est, quando id opportunum censuerit. Publici theologiae professores et disciplinae catecheticae magistri, posta quam sacrorum Antistes de candidatorum fide, scientia ac pietate sententiam suam exposuerit, nominabuntur ex iis, quibus docendi missionem et auctoritatem conferre paratum se exhibuerit. Ubi autem theologicae facultatis professorum quidam ab Episcopo ad Seminarii sui alumnos in theologia erudiendos adhiberi solent, in eiusmodi professores nunquam non assumentur viri, quos sacrorum Antistes ad munus praedictum obeundum prae ceteris habiles censuerit. Pro examinibus eorum, qui ad gradum doctoris theologiae vel sacrorum Canonum adspirant, dimidiam partem examinantium Episcopus dioecesanus ex doctoribus theologiae vel sacrorum Canonum constituet.

VII. In gymnasiis et omnibus, quas médias vocant scholis pro iuventute catholica destinàtis, nonnisi viri catholici in professores seu magistros nominabuntur, et omnis institutjo ad vitae christianae legem cordibus inscribendam pro rei, quae tractatur, natura composita erit. Quinam libri in iisdem scholis ad religiosam, tradendam instructionem adhibendi sint, Episcopi collatis inter se consiliis statuent. De Religionis magistris pro publicis gymnasiis mediisque scholis deputandis, firma manebunt, quae hae de re salubriter constituta sunt.

VIII. Opines scholarum elementarium pro catholicis destinatarum magistri inspectioni ecclesiasticae subdidi erunt inspeciosos scholarum dioecesanos Maiestas sua Caesarea ex viris ab Antistite dioecesano propositis nominabit. Casu quo iisdem in scholis instructioni religiosae haud sufficienter provjsum sit, Episcopus virum ecclesiasticum, qui discipulis catechismum tradat, libere constituet. In ludimagistrum assumendi fides et conversatio intemerata sit oportet. Loco movebitur, qui a recto tramite deflexerit.

INGHILTERRA

Persigny. ambasciatore di Francia a Londra ha detto: «Napoleone I dolevasi di non avere conchiuso amicizia con l’Inghilterra, con che sarebbesi compiuta la felicità e la sicurezza del mondo. Ma la visita della regina. Vittoria alla sua tomba, e Napoleone III che; bene interpreta gl’interessi del paese, cementarono questa alleanza.» Palmerston ha risposto: «L’Inghilterra è risoluta di continuare la guerra fino a che la pace non sia ristabilita con. le condizioni, che le Potenze attuate. hanno diritto di chiedere.»

SPAGNA

Il deputato Sanz diede in questi termini la rinunzia al mandato di membro al Parlamento: La convinzione, in. che sono, di non poter contribuire con le mie deboli forze alla Costituzione del paese e alla costui felicità nella forma e nella estensione, onde avrebbesi ad interpretare col. mio voto la volontà dei miei committenti, mi obbliga a rinunciare all’incarico di deputato per la provincia di Teruel.

Nella provincia di Girona è comparso un nuovo capobanda carlista chiamato Chicot. Il brigadiere carlista Garcia, che, nel maggio ultimo, diresse il movimento di Aragona, si presente spontaneamente al capitano generale di quel distretto chiedendo amnistia.

Il famoso assassino Basque e i suoi due compagni furono uccisi dai cittadini di Ciudad-Real. In Andujar, una grossa compagnia di ladroni ha messo lo spavento in tutto il paese, cattura i proprietarii e demanda forti somme di danaro per lo riscatto loro.

OLANDA

Il bilancio delle spese pel 1856 in Olanda è fissato a fiorini 73,547,380; il che presenta una diminuzione di fiorini 303,801 in confronto delle spese del presente anno,

IMPERO RUSSO

Juin Antonio Lobo di Moura è il nuovo ambasciatore portoghese a Pietroburgo in surrogazione, al defunto conte di Villa-Rcal.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La flotta inglese del Baltico ricevé l’ordine di tornare in Inghilterra.

L’ammiraglio Pellion dee mantenere il blocco di Kerson e del Dnieper. Luders assunse il comando di Kerson; il granduca Contamina, assistito dal generale Totlleben conserva quello di Nicolajeff, dove trovasi attualmente l’imperatore Alessandro.

Il generale Luders lasciò Aleski con una divisione, di granatieri e quattro reggimenti di cavalleria per difendere la strada che da Kinburn conduce a Kerson.

La. guarnigione di Odessa comandata dal generale Grotenhjelm venne aumentata di due brigate di fanteria venute dalla Bessarabia e tre brigate di cavalleria si unirono in Odessa e nei contorni alla druschina di Smolensko. Gli abitanti che fuggirono da Odessa pel timore di un bombardamento, vi ritornano a poco a poco. Ad Otschakoff giunsero corazzieri comandali dal( )generale Helfreich.

Si conferma che il(:) generale Chruleff assunse il comando delle truppe russe concentrate a Perekop e nella Crimea superiore.

La cavalleria russa capitanata dal generale Sciabelski trovavasi ultimamente fra Tabat e Ciobatar, e minacciava i francesi che si avanzavano. La prima divisione delle guardie giunta a Perekop si uni al corpo dei granatieri comandato dal generale Plautin. Una lettera da Odessa riporta la notizia che gli alleati s’inoltrarono con 40 mila uomini da Eupatoria e la loro avanguardia ebbe uno scontro col generale Sciabelsky. Sarà instituito un servigio di piroscafi, che, durante l’inverno, porranno le truppe di occupazione a Kinburn. in comunicazione con Eupatoria, Varna, Kamiesch e Costantinopoli.

Il generale Lavaillant è nominato governatore di Sebastopoli. in surrogazione del generale Bazaine che comanda la spedizione di Kinburn.

Il forte Costantino continua a far fuoco su Sebastopoli; gli alleati rispondono con intensità maggiore onde ridurre que. forte al silenzio.

Si assicura che il piemontese. general Trotti per motivi di salute è obbligalo ad abbandonar la Crimea.

La. flotta francese lasciando il Mar Nero, il che doveva aver luogo ieri secondo preventive notizie, si organizzerà come flotta del Mediterraneo:

Il viceammiraglio Tréhouart è nominato al comando supremo della squadra francese nel Mediterraneo.

Si fanno attualmente alle fonderia imperiale di Ruelle, nel dipartimento della Charente, palle da cannone dette ogivocilindriche. Sono destinate ai cannoni ad anima rigata; due bottoni, collocati sui lati di questo palle, entrano nella scanalatura del cannone in modo che non possano girare sopra se stesse. Sono vuole e disposte per ricevere minuti proiettili; un focone posto al di sotto di uno dei bottoni le la scoppiare al coni tatto dei corpi che toccano al loro arrivo ed incendiano tutto ciò che incontrano; la loro potenza è che possono distruggere pezzi di muraglia interi. Gli esperimenti fatti finora riuscirono perfettamente.




IX. Archiepiscopi, Episcopi, omnesque locorum Ordinarii propriam auctoritatem omnimoda libertate exercebantur libros religioni, morumque honestati, perniciosos censura perstringant, fideles ab eorumdem lectione avertant. Sed et Gubernium, ne eiusdem libri in imperium divulgentur, quovis opportuno remedio cavebit.

X. Quum causae ecclesiasticae omnes, et in specie quae fidem, sacramenta, sacrasque functiones, nec non officia et iura ministerio sacro adnexa respiciunt, ad Ecclesiae forum unice pertineant, easdem cognoscet iudex ecclesiasticus, qui perinde de causis quoque matrimonialibus iuxta sacros Canones et Tridentina cum primis, decreta iudicium feret, civilibus tantum matrimonii effectibus ad iudicem saecularem remissis. Sponsalia quod attinet, auctoritas ecclesiastica judicabit, de eorum existentia et quoad matrimonium impediendum effectibus, servatis quae idem Concilium Tridentinum et Apostolicae litterae, quarum initium «Auctorem fidei» constituunt.

XI. Sacrorum Antistitibus, liberum erit in Clericos honestum habitum clericalem eorum ordini et dignitati: congruentem non deferentes, aut quomodocumque reprehensione dignos, poenas a sacris Canonibus:statutas, et alias, quas ipsi Episcopi convenientes iudicaverint, infligere, eosque in monasteriis,seminariis,aut domibus ad id destinandis custodire. Iidem nullatenus impedientur, quominus censuris animadvertant in quoscumque fideles ecclesiasticarum legum, et Canonum transgressores.

XII. De iure patronatus iudex ecclesiasticus cognoscet: consentit tamen S. Sedes, ut quando de laicali patronatus agatur, tribunalia saecularia iudicare possint de súccessione: quoad eumdem patronatum, seu controversiae ipse inter veros et suppositos patronos agantur, seu inter ecclesiasticos viros, qui ab iisdem patronis designati fuerint.

XIII. Temporum ratione habita Sanctitas Sua consentit, Clericorum causas mere civiles, prout contractuum, debitorum, haereditatum, iudices saeculares cognoscant et definient.

XIV. Eadem de causa S. Sedes haud impedit, quominus causae ecclesiasticorum pro criminibus seu delictis, quae poenalibus Imperii legibus animadvertuntur, ad iudicem laicum deferantur; qui tamen incumbet Episcopum ea de re absque, mora certiorem reddere. Praeterea in reo de prehendendo et delinendo ii adhibebuntur modi, quos reverentia status clericalis exigit. Quod si in ecclesiasticum virum mortis, vel carceris ultra quinquennium duraturi sententia feratur, Episcopo nunquam non acta iudiciaria communicabuntur, et condemnatum audiendi facultas fiet in quantum necessarium sit, ut de poena ecclesiastica eidem infligenda cognoscere possit. Hoc idem, Antistite petente, praestabitur, si minor poena decreta fuerit. Clerici carceris poenam in locis a saecularibus separatis luent. Quod si autem ex delicto vel transgressione condemnati fuerint, in monasterio vel alla ecclesiastica domo recludentur. In huius Articuli dispositione minime comprehenduntur causae maiores, de quibus S. Concil. Trid. Sess. 246.5. de Reform. decrevit. Iis pertractandis Sanctissimus Pater et Maiestas Sua Caesarea, si opus fuerit, providebunt.

Notizie del 20 ottobre da Trebisonda recano che Selim pascià fu definitivamente nominato comandante di Kars. Notizie del 29 da Costantinopoli dicono che Selim pascià dovea stabilirsi con la guardia imperiale ad Erzerum, d'onde avrebbe minacciato alle spalle l'esercito di Murawieff, ed avrebbe potato vettovagliare e forse liberare Kars. Sembra non verificarsi che Omer-pascià, movendo da Batum, siasi incamminato verso Kars imperocchè le più recenti notizie dicono ch'ei ripiegò sulla via di Kulais. In tale stato di cose Murawieff troverebbesi da un lato Selim ad Erzerum, dall'altro Omer presso Kutais; e la posizione dei russi, che assediano Kars, sarebbe divenuta non poco scabrosa. Notizie da Costantinopoli ne fanno sapere che le operazioni di Omer pascià furono paralizzate, perché Tunisini, i quali si avanzarono fino a Tsciuruk. Su,furono costretti a ſermarsi pel grande numero dei loro malati. Omer pascià si fa precedere in ogni luogo da guerrieri proclami, coi quali invita specialmente i circassi prender le armi contro la Russia.

AMERICA

Sulle differenze angloamericano, le ultime notizie portano che gli Stati Uniti persistono nelle loro esorbitanti pretensioni e l'Inghilterra persiste a rispondere ch'essa non ba da dare alcuna soddisfazione al Governo americano, ma intanto rinforza le sue stazioni navali.

VARIETÀ

Emilio Montegut parla in lode del ministero piemontese nella Revue des deux mondes, ma dichiara parlarne in lode in proposito di un romanzo.

BELLE ARTI

Nei nostri Numeri 58 e 61 tenendo proposito dei favori in intarsiatura spediti dal faentino Giovanni Battista Gatti alla Esposizione di Parigi, ci limitammo a dire che certamente vi sarebbero stati ammirati. E il nostro giudizio trovò conferma nella concorde sentenza di quanti videro nel Palazzo industriale gli oggetti presentati dal menzionalo egregio artista.

Le Guillou nella prefazione all'opuscolo sui «Porduits des États pontificaux à l'Exposition universelle» dichiara che «il Gatti con un magnifico scrittoio ha dato un modello dei più perfetti in intarsiatura si per la forma come per la esecuzione, vero capo d'opera, che gli conciliò gli unanimi suffragi dei visitatori. Il Napoléonien cita «come modello dell'arte d'intarsiare questo lavoro del Gatti.» l'Union poi più diffusamente cosi ne favella: «Presso alla lumiera del barone di Bourgoing trovasi un delizioso mobile intarsiato, un magnifico scrittoio, dice il Catalogo, un gabinetto, diremo noi, dei bai tempi di Catarina e di Maria de' Medici; tanto questo lavoro è ammirabile! tanto e’ ne riconduce ai fortunati giorni del genio fiorentino! Forse potrebbesi rimproverare al disegno generale di essere alquanto misero, un po’ troppo asciutto; forse ancora devesi deplorare che l’eminente artista non abbia meglio saputo imitare le architettoniche forme della Renaissance, i contrasti di colonnati, di portici, di angoli fuggenti, le quali cose danno un carattere cosi delicato ed elegante ai mobili del medesimo genero, che si conservano ai Musei di Cluny e del Louvre; ma per la finitezza degli ornamenti, per la bellezza e la regolarità delle intarsiature il Gatti non tome chi possa andargli innanzi.» Or noi, accettando quel che l'Union afferma in onore dell’artista, dissentiamo dalle sue critiche osservazioni, che in uno scrittoio di non ampia dimensione desideravano contrasti di colonnati, di portici e di angoli fuggenti. Avrebbe voluto poter dire:

«Ici s’offre un perron, la régné un corridor

«Là ce balcon s’enferme en un balustre d’or;

«Et compter des plafonds les ronds et les ovales;

«Ce ne sont que festons, ce ne sont qu’astragales.

Insomma avrebbe voluto un capriccioso ammasso di secentistiche incoerenze. E perché? Perché. queste incoerenze si trovano nei vetusti mobili di egual genere, che si veggono nei Musei di Cluny e del Louvre! Per l’Union è grettezza la sodezza architettonica dello scrittoio del Gatti, che l'unanime suffragio dei visitatori della Esposizione e la sentenza della imparzialità non dubitarono qualificare vero capo d'opera e modello di arte.

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A DONNA CATTOLICA, Opera del R. D. Gioacchino Ventura, tradotta dal P. Marcellino da Civezza professore di eloquenza M. O. Roma 1855, Tipografia Cairo. l'Opera è di 2 volumi; ogni volume conterrà 3 dispense di fogli 10 di stampa per ciascuna. Il prezzo di ogni dispensa é di baiocchi 20. per gli associati pei non associati è di baiocchi 25.




XV. Ut honoretur Domus Dei, qui est Rex Regum et Dominus Dominantium, sacrorum Templorum immunitas servabitur, in quantum id publica securitas, et ea, quae iustitia exigit, fieri sinant.

XVI. Augustissimus Imperator non patietur, ut Ecclesia Catholica, eiusque fides, liturgia, institutiones sive verbis, sive factis, sive scriptis contemnantur; aut Ecclesiarum Antistites, vel ministri in exercendo munere suo pro custodienda praesertim fidei ac inorum doctrina, et disciplina Ecclesiae impediantur. Insuper efficax, si opus fuerit, auxilium praestabit, ut sententiae ab Episcopis in Clericos officiorum oblitos latae execationi demandentur. Desiderans praeterea, ut debitus, iuxta divina mandata, sacris ministris honor servetur, non sinet quidquam fieri, quod dedecus iisdem afferre, aut cos in contemptum adducere possit; immo vero mandabit, ut omnes Imperii sui Magistratus et ipsis Archiepiscopis seu Episcopis, et Clero quacumque occasione reverentiam atque honorem eorum dignitati debitum exhibeant.

XVII. Seminaria episcopalia conservabuntur, et, ubi dotatio coram haud plene sufficiat fini, cui ad mentem Sacri Concilii Tridentini inservire debent,ipsi augendae congruo modo providebitur. Praesules dioccesani eadem, iuxta sacrorum Canonum normam, pleno et libero iure gubernabunt et administrabunt. Igitur praedictorum Seminariorum rectores et professores, seu magistros nominabunt, et quotiescunque necessarium aut utile ab ipsis censebitur, removebunt. Adolescentes et pueros in iis efformandos recipient, prout dioecesibus suis expedire in Domino iudicaverint. Qui studiis in Seminariis hisce vacaverint,ad scholas alius cuiuscumque Instituti, praevio ideneitatis examine, admitti, nec non, servatis servandis, pro qualibet extra Seminarium cathedra concurrere poterunt.



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1855 ROMA 15 NOVEMBRE N 132

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Ê nominato Delegato Apostolico di Orvieto monsignor Domenico Guadalupi.

É annoverato fra i Prelati domestici di SUA SANTITÀ monsignor Giorgio Talbot di Malahide attuale suo Cameriere segreto partecipante.

GIORNALISMO

La Francfurter Zeitung dice «potere assicurare che la Russia, invece di esser disposta a fare offerte di pace, è decisa di continuare la guerra con tutta l’energia, della quale è capace l’impero moscovita.» Noi non avevamo bisogno che alle nostre convinzioni si aggiungesse anche questa un po’ troppo serotina assicurazione.

Giacché vuolsi che le proposizioni della pace non si faranno più né dall'Austria né dalla Prussia, la Gazzetta delle Poste di Francoforte rimette questo incarico alla Baviera e alla Sassonia. Vedremo pertanto come i gabinetti di questi due Stati secondarii di Alemagna riusciranno a combinare ciò che parve impossibile ai gabinetti di Vienna e di Berlino.

Un dispaccio telegrafico dice che il duca di Cambridge ê aspettato a Parigi, dov’egli avrà una conferenza con l'imperatore Napoleone. Ed una corrispondenza parigina annunzia che fra pochi giorni avrà luogo a Boulogne fra il medesimo imperatore Napoleone lord Palmerston un’altra conferenza. E già varie le congetture; alcuni in questi futuri congressi (probabilmente immaginari) non vedono altro che studii preliminari per aprir onorevolmente le negoziazioni della pace; alcuni poi vi annettono non sappiam quali nuovi concerti a vie meglio proseguire la guerra. Certo, è gli uni è gli altri debbono indovinarvi; ma forse più i secondi che i primi.

La Patrie, ha saputo che «la campagna diplomatica del 1855 fu tanto feconda nei suoi risultati, quanto la campagna militare; la Russia fu vinta in questa, la Germania in quella divenne alleata delle Potenze occidentali! La notizia sarebbe veramente della massima importanza e di un decisivo sviluppo, se, invece della Patrie, avessela recata il Moniteur.

Sembra che davvero altre alleanze si uniranno alla turcanglogallosabauda, imperocché il Constitutionnel positivamente afferma che «il tempo accrescerà la forza morale e la forza materiale degli alleati, accrescendo il numero degli Stati, che ora marciano sotto i vessilli dell’Occidente contro la Russia. Egli è certo che a primavera il Piemonte non sarà più solo a combattere in Oriente allato della Francia e dell’Inghilterra; altri governi seguiranno il suo esempio;il cerchio dell'alleanza occidentale si allargherà con l’aceessione di nuove alleanze. Da tutto ciò si vede che la Francia e la Inghilterra non hanno verun urgente motivo a precipitare il termine della guerra e la stipulazione della pace. Ma ond’è che né anche la Russia ha veruno urgente motivo a precipitare un accomodamento? Forse uscirà la campo qualche alleanza pure per lei.

Sebbene molti giornali siensi incaponiti ad asseverare che la quistione anglo-americana trovisi in via di aggiustamento, il Daily-News ostinasi ad affermare che le notizie a ciò relative non sono che fandonie, perocché «niuna cosa indica, almeno per ora, un vicino accomodamento delle differenze fra gli Stati uniti e l’Inghilterra.»




XVIII. Sancta Sedes, proprio utens iure, novas Dioeceses eriget,ac novas earumdem peraget circumscriptiones,cum id spirituale fidelium bonum postulaverit. Verumtamen, quando id contigerit, cum Gubernio imperiali consilia conferet.

XIX. Maiestas Sua Caesarea in seligendis Episcopis, quos vigore privilegii Apostolici a Serenissimis Antecessoribus suis ad ipsam devoluti a Sancta Sede canonice instituendos praesentat, seu nominat, in posterum quoque Antistitum in primis comprovincialium consilio utetur.

XX. Metropolitae et Episcopi, antequam Ecclesiarum suarum gubernacula suscipiant, coram Caesarea Maiestate fidelitatis iuramentum emittent sequentibus verbis expressum: «Ego iuro et promitto ad Sancta Dei Evangelia, sicui decet Episcopum, obedientiam et fidelitatem Caesareo Regiae Apostolicae Maiestati et Successoribus suis: iuro item et promitto, me nullam communicationem habiturum,nullique consilio interfuturum quod tranquillitati publicae noceat, nullamque suspectam unionem, neque intra, neque extra. Imperii limites conservaturum, atque si publicum aliquod periculum imminere resciverim, me ad illud avertendum nihil omissurum.»

XXI. In cunctis Imperii partibus Archiepiscopis, Episcopis et viris ecclesiasticis omnibus liberum erit de iis quae mortis tempore relicturi sint, disponere iuxta sacros Canones, quorum praescriptiones et a legitimis eorum haeredibus ab intestato successoris diligenter observandae erunt. Utroque tamen in casu excipientur Antistitum dioecesanorum ornamenta et vestes pontificales, quae omnia veluti mensae episcopali propria erunt habenda, et ideo ad successores Antistites transibunt. Hoc idem observabitur quoad libros, ubi usu receptum est.

XXII. In omnibus Metropolitanis, seu Archiepiscopalibus, suffraganeisque Ecclesiis Sanctitas Sua primam Dignitatem conferet, nisi patronatus laicalis privati sit, quo casu secunda substituetur. Ad ceteras Digitales et praebendas canonicales Maiestas Sua nominare perget, excepris. permanentibus iis, quae liberae collationis episcopatis sunt, vel iuri patronatus legitime acquisito subiacent. In praedictarum Ecclesiarum Canonicos non assumentur nisi Sacerdotes, qui et dotes habeant a Canonibus generaliter praescriptas,et in cura animarum,aut in negotiis ecclesiasticis, seu in disciplinis sacris tradendis cum laude versati fuerint. Sublata insuper erit natalium nobilium,seu nobilitatis titulorum necessitas, salvis tamen conditionibus, quas in fundatione adiectas esse constet. Laudabilis vero consuetudo Canonicatus publico indicto concursu conferendi, ubi viget, diligenter conservabitur.

STORIA CONTEMPORANEA

TOSCANA

La querela toscana è appianata ed in modo più soddisfacente pei governo del granduca Leopoldo II che per quello di re Vittorio Emmanuele (Mov.), giacché non solo il giovine Casati non riporrà più piede in Toscana con veste officiale, ma lo stesso ambasciatore sardo sarà surrogato da un incaricato di affari.

PIEMONTE

La Camera di Consiglio del tribunale di. Sarzana dichiarò non farsi luogo a procedere contro gli estensi Modeste Menconi, Angelo Zanetii, Domenico Venturini e Tommaso Bastreri, non che il sarzanese Giuseppe Lorè, che furono arrestati l'8. luglio a Luni come imputati di affigliazione a società segrete; in conseguenza. ai 7 di questo mese vennero rimessi in libertà.

Il comandante superiore delle guardie nazionali di Torino invita i suoi militi a trovarsi il 12 sulla piazza di S. Carlo, in occasione della, riapertura del Parlamento. Alle ore 10 del mattino di detto giorno il re venne accolto nell’aula del Senato da unanimi acclamazioni. Pronunciò il discorso di apertura della sessione parlamentare e la sala ad ogni periodo echeggiava di vivi applausi. Attesa la pioggia, il re non passò in rassegna la guardia nazionale, che insieme alla popolazione lo applaudi calorosamente».

Il generale Durando diede gli ordini necessari agli. ammiragli Ricci e Poletta onde allestiscano quanto occorre al viaggio del re, che da Genova recherassi a Marsiglia e da Marsiglia a Parigi..

IMPERO AUSTRIACO

Un assidue incrociarsi di corrieri per le vie che fanno capo a Vienna, a Parigi e a Londra, da luogo a credere che negoziazioni assai animale sieno intavolate e discusse fra i gabinetti di Austria Francia e Inghilterra.

L’austriaco ministro del commercio fa elaborare i piani del Palazzo della grande Esposizione industriale, che si aprirà in Vienna. nel 1859.

L’arciduca Ferdinando Massimiliano è assolatamente fuori di pericolo v la. ferita riportata nella caduta, che annunziammo, è in via di progressive guarigione.

IMPERO FRANCESE

Il colonnello Pajol il 7 arrivò, proveniente dalla Crimea a Parigi portando lo bandiere prose a Sebastopoli e a Kinburn, le quali furono consegnate all’imperatore.

Oggi l’imperatore Napoleone chiuse la Esposizione industriale e distribuì le premiazioni agli esponenti, che ne furono giudicati meritevoli. In seguito daremo contezza della solenne ceremonia.

Il conte di Morny è rieletto presidente del Corpo legislative.

Nei porti di Francia arrivano ogni giorno carichi di grano dall’estero. I prezzi del grano tendono al ribasso in quasi tutti i mercati.

Le recenti inondazioni produssero gravissimi guasti. Nel dipartimento dell’Isere le nuove seminagioni furono pressoché interamente distrutte. Nei dipartimenti della Dròme e dell’Ardeche l’impeto delle acque, rovinò molte case e parecchi infelici perdettero la vita.

BELGIO

Il re del Belgio ha conferito le insegne del Gran Cordone dell’Ordine di Leopoldo a parecchi alti dignitarii dell'impero francese; sono fra questi il conte Walewski, Magne, Troplong e il maresciallo Magnan.

INGHILTERRA

I! poste di Shorebam alla foce dell’Ados, sulla costa meridionale dell’Inghilterra è munito di una batteria di cannoni di grosso calibro.

Si annunzia il fallimento della Casa Lewis, Reis e compagni di Londra, che faceva commercio d'olio, è frutta colla Spagna e colla Sicilia. Il passivo ascende a 200 mila lire sterline.

PORTOGALLO

Sembra che il Portogallo, attese le sue interne condizioni, non manderà più alcuna contingente nella guerra contro la Russia.

SVEZIA

Scrivesi da Stocolma che il Governo sveco ha definitivamente deciso di far causa comune con le Potenze occidentali e che a, questo effetto convocherà nel prossimo febbraio una Dieta straordinaria, dopo la. cui chiusura pubblicherà. la dichiarazione di guerra alla Russia.

Dicesi che Canrobert nel suo ritorno da Stocolma farà una visita anche a Copenaga.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Già più di 200mila nomini della milizia dell’Impero abbandonarono i luoghi di loro riunione, e si dirigono verso il mezzogiorno.

Un cordone di cavalleria serra in un raggio di 5 verste i forti di Otchakoff i cui abitanti quasi tutti rifuggirono a Nikolajeff.




XXIII. In Ecclesiis Metropolitanis et Episcopalibus, ubi desint, tam Canonicus Poenitentiarius, tum Theologalis, in Collegiatis vero Theologalis Canonicus iuxta modum a S. Concilio Tridentino praescriptum Sess. 5 cap.1 et Sess. 24 c. 8 de Reform., ut primum fieri potuerit, constituentur, Episcopis praefatas praebendas secundum eiusdem Concilii sanctiones et Pontificia respective decreta conferentibus.

XXIV. Parochiis omnibus providebitur publico indicto concursu, et servatis Concilii Tridentini praescriptionibus. Pro Parochiis ecclesiastici patronatus praesentabunt patroni unum ex tribus, quos Episcopus enuntiata superius forma proposuerit.

XXV. Sanctitas Sua, ut singularis benevolentiae testimonium Apostolicae Francisci Iosephi Imperatoris et Regis Maiestati praebeat,eidem, atque catholicis eius in Imperio Successoribus indultum concedit nominandi ad omnes Canonicatus et Parochias, quae iuri patronatus ex fundo religionis, seu studiorum derivanti subsunt, ita tamen, ut seligat unum ex tribus, quos publico concursu habito Episcopus ceteris digniores iudicaverit.

XXVI. Parochiis, quae Congruam (pro temporum et locorum ratione) sufficientem non habeant, dos, quamprimum, feri poterit, augebitur, et parochis catholicis ritus orientalis eodem ac latini modo consuletur. Ceterum praedicta non respiciuot Ecclesias parochiales iuris patronatus sive ecclesiastici, sive laicalis canonice adquisiti, quarum onus respectivis patronis incumbet. Quod si patroni obligationibus eis a lege ecclesiastica impositis haud plene satisfaciant, et praesertim, quando parocho dos ex fundo religionis constituta sit, attentis pro rerum statu attundendis, providendum erit.

La sera del 3 l'imperatore Alessandro proveniente da Nikolajeff pervenne a Odessa.

Lo czar partito da Odessa si è indiritto verso la (piccola, Russia, dove visiterà la fortezza di Michelgraosivade e il governo di Kiew. Indi farà ritorno a Pietroburgo.

Il luogotenente inglese Giuseppe Enrico Marryat, ed in considerazione dei servigi da esso prestati nella con: riacquista dei forti di Kinburn., è promosso al grado di che comandante.

La flottiglia di cannoniere alleate, dopo avere scorse i canali e le isolette boscose presso le bocche del Dnieper catturò e condusse a Kinburn una gigantesca zattera destinata all'arsenale di Nikolajeff; ha 854 piedi di lunghezza, 66 di larghezza e 6 di profondità. Il generale Bazaine si avanzò con le sue truppe sbarcale a Kinburn lungo la lingua di terra fia presso alla estremità, dove la penisola si congiunge al Continente; nella marcia non incontro veruno ostacolo, e distrusse tutto quello che avrebbe potuto servire alle operazioni militari dei russi.

Le fortificazioni di Sinferopoli dirette dal generale Melnikoff sono oramai portate a cotal termine che si giudicano capaci a resistere diuturnamente ad un assedio. Sinferopoli è destinata a formare io avvenire il contro delle operazioni di Gertschikt in Crimea.

La città di Kamieseh non è più che un vasto cantiere, nel quale i soldati si vedono maneggiar la pialla. l'accetta e trascinare la carretta con la stessa facilità onde maneggiano l'archibuso. Si fanno strade, si colmano burroni per eguagliare il terreno e sminuirne gli accidenti; si raccolgono tutte le piccole vene d'acqua per farne copiose fontane; si preparano abbeveratoi e trabacche a mo' di scuderie. La strada da Kamiesch alla Cernaia, a Sebastopoli e a Balaclava si copre di case come per incanto. La strada ferrata è sempre in moto.

A Kamiesch si allestirono le batterie galleggianti con cannoni di grosso calibro destinato a prender parte al bombardamento del forte Costantino, d'onde i russi non hanno mai cessato di molestare le posizioni degli alleati a Sebastopoli. Anche le bombarde e le scialuppe cannoniere di Kinburn si fecero tornare a Kamiesch per operare contro i forti settentrionali. Notizie dalla Crimea recano che l'ala sinistra dei francesi forte di 600 ) uomini è collocata sulla catena di Chamlı. Essendosi il maresciallo Pelissier sprovvisto di tutte le truppe superflue a garantire da qualunque aggressione dei russi le posizioni di Balaclava e di Kamara e ad assicurarsi la conservazione dei passi forti nello spianato di Jaila, egli non può arrischiare (o almeno vuolsi che cosi si dica) di prendere l’offensiva, viste le preponderanti forze dei principe Gortschakoff. La prima e la seconda divisione discesero nelle pianure di Balaclava; la terza abbandonò la Cernaia ed occupa il campo; la quarta fu inviata ad Eupatoria, la quinta è sostituita alla quarta e tiene il luogo, che pur dianzi aveva. la prima, al campo Moulin; la divisione di Aurelle ritornò dalle valli di Baidar.

Nel campo alleato furono prese tutte le possibili precauzioni contro un improvviso attacco da parte dei russi. Tutti i ridotti sulle alture d’Inkermann son ben guarniti di truppe e queste aumentate di numero. Le riviste si fanno tre volte al giorno; i soldati dormono con le loro armi e munizioni, con biscotto nella bisaccia e con bottiglie piene d’acqua. Il nimico li troverebbe pronti sempre a combattere su tutta la linea. Cosi una lettera dal campo.

Il principe Czartorvski, organizzatore della legione polacca, da Burgas si portò a Kamiesch accompagnato da Sadik. pascià, e da Kamiesch recossi al quartier generale di Pélissier. Credesi chela legione polacca sarà impiegata in Crimea; ma le maggiori probabilità sono ch’essa opererà nella Bessarabia.

Iskender pascià si è ritirato dal servizio, stanteché si riaprirono le numerose ferite che riportò in diversi combattimenti. I baschi-bozuk perdono in lui un ardito ed intelligente condottiero.

Arrivarono il 9 in Crimea bastimenti inglesi con le truppe sarde di rinforzo presso il corpo di spedizione.

Si è calcolato che a primavera l’Inghilterra avrà. in Oriente un esercito di 95 mila uomini; cioè 70 mila di truppe propriamente britanniche, 20 mila dei contingente turco al soldo dell'Inghilterra e 5 mila della legione anglo-tedesca.

Lettere di Costantinopoli dicono che Omer pascià nella sua marcia verso Kutais si abbatté in un gran; convoglio di provvigioni destinate per l’esercito di Marawieff a Kirs. Conseguitò un conflitto fra i turchi ei russi che scortavano il convoglio. Le perdite de' russi si fanno ascendere a 400 uomini. Parte delle provvigioni fu salvata; parte rimase in potere dei turchi. Noi di questo fatto aspetteremo la conferma.

Altre notizie dicono che 100 circassi comandati da Emin pascià s’impadronirono d’una par le dei convoglio ch’era scortato da 300 russi.




XXVII. Cum ius in bona ecclesiastica ex canonica institutione derivet, omnes qui ad beneficia quaecumque vel maiora vel minora nominati seu praesentati fuerint, bonorum temporalium eisdem adnexorum administrationem nonnisi virtute canonicae institutionis assumere poterunt. Praeterea in possessione Ecclesiarum Cathedraliuin, bonorumque adnexorum, quae in canonicis sanctionibus, et praesertim in Pontificali et Caeremoniali Romano praescripta sunt, accurate observabuntur, quocumque usu sive consuetudine in contrarium sublata.

XXVIII. Regulares qui secundum Ordinis sui constitutiones subiecti sunt Superioribus generalibus penes Apostolicam Sedem residentibus, ab iisdem regentur ad praefaiarum constitutionum normam,salva tamen Episcoporum auctoritate iuxta Canonuin, et Tridentini praecipue Concilii sanctiones. Igitur praedicti Superiores generales cum subditis,cunctis in rebus ad ministerium ipsis incumbens spectantibus, libere communicabunt; libere quoque visitationem in eosdem exercebunt. Porro Regulares absque impedimento respectivi Ordinis, Instituti, seu Congregationis regulas observabunt, et iuxta Sanctae Sedis praescriptiones candidatos ad novitiatum et ad professionem religiosam admittent. Haec omnia pariter observabuntur: quoad moniales in iis, quae ipsas respiciunt. Archiepiscopis et Episcopis liberum erit in propriis Dioecesibus Ordines seu Congregationes religiosas utriusque sexus iuxta sacros Canones constituere; communicabunt tamen ea de re cum Gubernio Imperiali consilia.

XXIX. Ecclesia iure suo pollebit noras iusto quovis titulo libere acquirendi possessiones; eiusque proprietas in: omnibus, quae nunc possidet, vel in posterum acquiret,, inviolabilis solemniter erit. Proinde quoad antiquas no vasque ecclesiasticas fundationes nulla vel suppressio, vel unio fieri poterit absque interventu auctoritatis Apostolicae Sedis, salvis facultatibus a S. Concilio Tridentino, Episcopis tribulis.

XXX. Bonorum Ecclesiasticorum administratio apud coserit, ad quos secundum Canones spectat. Attentis autem subsidiis, quae Augustissimus Imperator ad Ecclesiarum necessitatibus providendum ex publico aerario benigne praestat, et praestabit, eadem bona vendi, vel notabili gravari onere non poterant, nisi tum S. Sedes, tum Maiestas Sua Caesarea, aut ii, quibus hoc munus demandandum duxerint, consensum tribuerint.

AMERICA

Dal gennaio a tutto il luglio di questo anno in California avvennero 322 omicidii; in seguito a giudiziale processo furono appiccati soltanto due degli uccisori, altri 25 di questi furono morti dall’ira popolare.

Anche il Governo austriaco la costruire nei cantieri degli Stati Uniti un vascello di 120 cannoni.

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VARIETÀ

«I polacchi domiciliati a Parigi cercano di fondare una politica rivista periodica e ne affidarono la cura a Severino Elzanowski, che chiese l’autorizzazione di pubblicarla sotto il titolo di Glospolski, che s'interpreta Voce della Polonia. Felice Wrolnowski da qualche tempo è il redattore di. un’altra rivista polacca che si denomina Wiadomski polski. Ma sembra che il Governo non sia guari contente di cosiffatte riviste.

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Nel passato Numero pag. 610, col. 2. a, linea 20 a

errata corrige

non teme chi possa non teme che altri possa

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Proveniente dall’Officio postale di Tivoli è giunte il di 12 corrente in questo di Roma un gruppo senza il nome del mittente e a noi diretto con entrovi baiocchi 90 (mezzo scudo, un testone e un paolo).

Altro gruppo proveniente dall’Officio postale di Narni senza il nome del mittente giunse il 9 con baiocchi 90 (mezzo scudo e due papetti) — 2. 0 avv. —

Que’ signori, che fecero l’invio de' suddetti gruppi, sono pregati a favorire i relativi schiarimenti, onde si possa loro spedire l'analoga ricevuta, senza di che le loro parti le di dare a questa Direzione rimar. ranno sempre scoperte.

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Nel Negozio di Litografia e Cartoleria in Roma Via del Corso Num. 190 di fronte al Palazzo Chigi trovasi un assortimento completo di generi di prima qualità a prezzi discretissimi, fra i quali un nuovo metodo per apprendere la scrittura inglese ton la più bela forma in 8 esercizi da 1. 60 la risma composta di 100 quinterni.

Quivi si eseguiscono Disegni ed Incisioni di ogni specie sa i migliori modelli fino ad ora conosciuti, e tutte sorte di lavori per officii e per negozianti.

Vi è unità un Laboratorio litografico ed usa Stamperia per rami e per immagini diretta dall'incisore a disegnatore Anselmo Bulla che n’è il proprietario.

Il medesimo ha pubblicato un gran Panorama a coIori della Difesa interna ed esterna di Sebastopoli estratto d'un accurato disegno, elevato sul luogo con tutti i lavori d'assedio eseguiti dagli alleati ed i punti prospettivi dei forti verso il Nord. Siffatto Panorama che racchiuda lo più belle vedute è di piccolissima spesa. Ai negozianti che vorranno acquistarlo si darà un notabile ribasso, promettendo loro la tredicesima copia gratis.

Si rende poi noto che trovasi in lavorazione la pianta della Crimea, del Mar Nero e dell'interno di Sebastopoli con tutti i costumi della presente epoca.




XXXI. Bona, quae fundos, uti appellant, Religionis et Studiorum constituut, ex eorum origine ad Ecclesiae proprietatem spectant, el nomine Ecclesiae administrabuntur, Episcopis inspectionem ipsis debitam exercentibus iuxta formam, de qua S. Sedes eam Maestate Sua Caesa rea conveniet. Reditus fundi religionis,donec,collatis inter Apostolicam Sedem et Gubernium Imperiale consiliis, fundus ipse dividatur in stabiles et ecclesiasticas dotationes, erunt erogandi in divinum cultum, in ecclesiarum aedificia, et in Seminaria, et in ea omnia, quae ecclesiasticum respiciuut ministerium. Ad supplenda quae desunt Maiestas Sua eodem quo hucusque modo in posterum quoque gratiose succurret;immo,si temporum ratio permittat, et ampliora subministrata rus est subsidia. Pari modo reditus fundi studiorum unice impendentur in catholicam institutionem,et iuxta piam fundatorum mentem. ·

XXXII. Fractus beneficiorum vacantium, in quantum hucusque consuetum fuit, inferentur fundo religionis, eique Maiestas Sua Caesarea proprio molu assignat quoque Episcopatum et Abbatiarum saecularium per Hungariam et Ditiones quondam adnexas vacantium reditus, quos Eiusdem in Hungariae regno Praedecessores per longam saeculorum seriem tranquille, possederunt. In illis Imperii provinciis, ubi fundas religionis haud extat, pro quavis dioecesi instituentur Commissiones mixtae, quae iuxta formam et regulam, de quibus Sanctias Sua cum Caesarea Maiestate conveniet, tam Mensae episcopalis quam beneficiorum omnium bona vacationis tempore administrabunt.

XXXIII. Cum durante praeteritarum vicissitudinum tempore, plerisque in locis Austriacae Ditionis,ecclesiasticae decimae civili lege de medio sublatae fuerint, et attentis peculiaribus circumstantiis fieri non possit, al earumdem praestatio in toto Imperio restituatur, instante Maiestate Sua et intaitu tranquillitatis publicae, quae Religionis vel maxime interest, Sanctitas Sua permittit ac statuit, ut sal vo iure exigendi decimas, ubi de facto existit, aliis locis earumdem decimarum loco, seu compensationis titulo,ab Imperiali Gubernio assignentur dotes, seu in bonis fundisque stabilibus, seu super. Imperii debito fundatae, iis que omnibus et singulis tribuantur, qui iure exigendi decimas potiebantur: itemque Maiestas Sua declarat doles ipsas habendas omnino esse, prout assignatae fuerint, ti tulo oneroso, et eodem ac decimae, quibus succedunt,iu re percipiendas tenendasque esse.

XXXIV. Caetera ad personas et res ecclesiasticas pertinentia, quorum nulla in his articulis mentio facta est,di rigentur omnia et administrabuntur iuxta Ecclesiae doctrinam et eius vigentem disciplinam a S. Sede adprobat m.

XXXV. Per solemnem hanc Conventionem leges, ordi nationes, el decreta quovis modo et forma in Imperio Austriaco et singulis, quibus constituitur, Ditionibus hactenus lata, in quantum illi adversantur, abrogata habebuntur: ipsaque Conventio, at lex Status deinceps eisdem in Ditionibus perpetuo vigebit. Atque idcirco utraque Contrahentium pars spondet So, Successoresque suos omnia et singula, de quibus conventum est, sancte servaturos. Si qua vero in posterum supervenerit difficultas, Sanctitas Sua et Maiestas Caesarea invicem conferent ad rem amice componendam.

XXXVI. Ratificationum huius Conventionis traditio fiet intra deorum mensium spatium a die hisce articulis apposita, aut citius, si fieri potest. In quorum fidem prae dicti Plenipotentiarii huic Conventioni subscripserunt, illamque suo quisque sigillo obsignaverunt.

Datum Viennae die 18 Augusti anno R. S. 1855.

Josephus Otmhar de Ravscher m.p. Archiep. Viennensis

Michael Card. Viale Prelà m. p. bat m.


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1855 ROMA 17 NOVEMBRE N 133

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Delle cose della guerra nulla di nuovo. Soltanto vien l’annunzio di qualche ricognizione che le flotte alleate fanno alle foci del Bug e del Dnieper; di qualche passeggiata militare di Bazaine lunghesso la penisola di Kinburn; di qualche escursione di Allonville nei contorni di Eupatoria. Del resto le notizie si compendiano in questo che gli alleati si ritraggono (o forse infingono ritrarsi) ai quartieri d’inverno, e che i russi non intendono di sgombrar dalla Crimea. Imperocché si sa che Io czar Alessandro interpellò Gortschakoff se avesse potuto mantenersi nelle attuali sue posizioni e che Gortschakoff rispose affermativamente; in seguito di che si abbandonò l’idea della ritirata dei russi al di là dell’istmo di Perekop, la qual progettavasi qualora le condizioni dell’esercito moscovita fossero veramente state come si dipingevano dal giornalismo occidentale. E un ordine del giorno di Gortschakoff ci la conoscere che a palino a palmo esso difenderà il suolo della Crimea. Ma potranno i russi avere le necessarie provvigioni nell’imminente inverno? Benché altre non ne sopravvenissero, quelle che hanno, 'a quanto assicurasi, sono sufficienti fino al mese di giugno dell'anno futuro! Noi d'altronde non crediamo che la fredda stagione passera senza un qualche rilevante fatto d’arme. E questo forse non è lontano; i russi studiano irrompere in alcun punto; gli alleati su tutti i punti sono sempre parati a riceverli.

Anche degli affari dell’Asia nulla puossi aggiungere a quel che si è già detto. L’incantesimo dell'assedio di Kars ancora non è rotto; Williams ora si dice in istato di disperazione, ora in grado di fare una lunga resistenza; Murawieff sempre si avanza e non arriva mai al termine che si è prefisso; Omer pascià muove le sue truppe; accenna di fare una diversione fino a Tiflis; e poi si arresta al di qua di Kutais.

In tanta penuria di notizie guerresche, i giornali ci recano fastidiosi articoli sulle fortificazioni, che fanno i russi a Odessa, a Kerson, a Nicolajeff, a Sinferopoli; e su quelle che fanno gli alleati a Sebastopoli, a Kamiesch, a Kertsch, sul Belbek e sulla Cernaia. Movimenti di truppe da una parte, concentramenti dall’altra; arrivi di rinforzi da entrambe. Ecco il gran campo, in che di presente ha diritto di spaziare la feconda immaginazione dei novellieri, che di tanto in tanto con graziosi episodii ci riconducono già fatti di vecchia memoria, e fra questi episodii non è da intralasciarsi quello, il quale rappresentaci lo czar Alessandro e il gran duca Costantino sur una collinetta alla foce del Dnieper presso Olchakoff, mentre gli alleati cannoneggiavano contro i forti di Kinburn. Avremmo però desideralo che quella collinetta si fosse posta alla foce del Bug anzi che alla foce del Dnieper, imperocché Otschakoff è al di qua del Bug, come l’inventore dello spiritoso racconto avrebbe potuto verificare con una carta geografica, se avesse voluto essere alquanto esatto a G meno in questa circostanza.

Sulle alleanze, la cronaca eddomadaria ci dice raffreddate la spagnuola e la portoghese, accalorata la sveca. E queste per ciò che riguarda le Potenze occidentali. Quanto poi alle alleanze con la Russia, sempre più si fanno chiare l’americana e la greca. Le altre ancora sono chiuse in un mistero che i nostri sguardi non debbono penetrare.

Fra le voci, un cotal po’ accreditate, che corrono a Costantinopoli, si è pur quella che quanto prima verrà discusso uno Statuto organico non solo per la Valacchia e la Moldavia, ma ezíandio per la Servia. Dicesi alle trattazioni a ciò relative prenderanno parte i commissarii della Turchia, dell’Austria e delle Potenze occidentali. Quanto alla Russia, che nelle trattative terrebbesi in disparte, sperasi che a guerra finita riconoscerà e ratificherà quanto senza il suo concorso si sarà stabilito su questo gravissimo proposito.

Relativamente alla quistione del Sund una notizia, non si sa d'onde venuta, pretende che la Russia si è interposta per accomodare la vertenza fra gli Stati, Uniti e la Danimarca. Il supposto progetto russo sarebbe che la Danimarca dovesse esonerare dal pedaggio i bastimenti americani e cedere agli Stati Uniti l’isola di San Tommaso, ricevendo in compenso, tanto per la cessione dell’isola quanto per la esonerazione dal pedaggio, cinque milioni di dollari. Aggiugnesi però che il Governo danese non acconsente, perché l'Inghilterra non è contenta che gli Stati Uniti, impossessandosi dell’isola di San Tommaso,mettano piede nelle vicinanze dei suoi possedimenti delle Antille.

Riguardo alla Spagna, sempre le medesime cose; dispacci, che ogni giorno annunziano la totale dispersione delle bande carliste, e ogni giorno proclami di Zapatero, che s’incammina qua e la per disperderle. Oltre a ciò, si terne una reazione di operai. Le finanze, ad onta degli enormi aumenti presentati nel preventivo di Bruil, hanno ancora enormi vuoti, che pur si debbono riempiere. Indi nuove gravezze, indi nuovi malumori. Che ne verrà? Nessuno sa prevederlo.

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Si annunzia, che monsignor Ignazio Holouvinski arcivescovo cattolico di Mohilow in Russia è morto a Pietroburgo.

I giornali. del Belgio recano la, morte di monsignor Gian Francesco Drepper vescovo di Pederbona nella Westfalia.

Notizie recenti da Como annunziano che monsignor Carlo Romand vescovo di quella Diocesi, il quale da qualche. tempo erasi condotta a Dongo nella mira di procurare un sollievo alla sua malferma salute, trovavasi in istato di pericolo grave e che gli fu amministrato il SS. Viatico.

STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Delacour ambasciatore francese a Napoli è surrogato da Brenier direttore della contabilità nel Ministero degli affari esteri.

(Portici 13 novembre P. O.) Forse non ignori il ritorno a Napoli del dottor Lanza, avvenuto circa un mese fa; saprai altresì. com’egli a buon diritto sia celebre non solo nel regno delle Due Sicilie per le innumerabili cure, più o meno felici, da lui operate, ma ben anco in tutta Europa per molte riputatissime opere mediche da lui pubblicate, e che han rivestito il suo nome di gloria non peritura. Felice lui, se, occupato soltanto in sollevare l’egra umanità, stato si fosse contenta agli onori, all’agiatezza, alla fama che il nobile esercizio dell'arte salutare gli procacciava! Ma sopraggiunse l'anno 1848 ed il Lanza eletto deputato, e trascinato forse dall’altrui esempio, gettossi in mezzo alla rivoluzione, e propose e fece adottare le misure le più violenti, che più direttamente e crudelmente ferivano la maestà del re, dal quale il Lanza altro non aveva ricevuto che distinzioni, e benefizi! Ben presto però ripristinato il legittimo governo, tutti credevano che il Lanza non sarebbe. sfuggito ad un esemplare castigo; ma no; ché il nostro adorabile monarca fu in quella occasione maggiore di se stesso, né altro veder volle nel Lanza se non che i servigi da lui renduti alla scienza e alla umanità: non potendo fargli grazia intera, mentre tanti altri, forse di lui men colpevoli, sperimentavano il rigore della legge (69)a, volle che il Lanza fosse fornito di passaporto, per l’estero a permise che, |ibero ed incolume, si allontanasse. Ed ora, seguitando gl’impulsi del suo gran tenore, che è veramente cuore di re, insieme a molti altri, che, ugualmente e per le stesse ragioni, gemevano nell’esilio, ha fatto grazia anche al Lanza, ed ha spinto alla generosità e l’obblio del passato fino a farlo lieto di una reale presenza, quando il Lanza chiese che gli fosse conceduto di vederlo per rendergli grazie dell'insperato ritorno. Il re lo accolse benignamente e secolui s'intrattenne. del piacere che procurava alla Capitale restituendole il suo medico favorito.»

DUCATO DI MODENA

Il duca di Modena con decreto del 7 corrente modificando le leggi civili sul matrimonio nel suo ducato, statuisce che «non sarà in avvenire necessaria preventiva dichiarazione di matrimonio agli atti dello Stato Civile; ma, seguito il matrimonio secondo il rito cattolico, sarà dallo. sposo, ne| termine fissalo dall’articolo 341 del Codice civile, presentata la relativa fede del Parroco agli atti suddetti.

TOSCANA

Montessy ambasciatore francese a Firenze è surrogato da Latour d’Auvergna.

PIEMONTE

Il duca di Grammont ministro di Francia a Torino accompagnerà il re nel costui viaggio a Parigi.

Pochi giorni sono presentevasi al duca di Grammont un cotale fregiato di parecchi ordini, che spacciavasi capitano di fregata della flotta inglese e reduce dalla Oimea, con l’incarico di fare varie provviste per l’armata;. e richiedeva al duca una somma di danaro di cui abbisognava. Il duca, chiestegli le carte e trovatele in tutta regola, gli sborsò la somma desiderata, ma intanto per mezzo del telegrafo chiese in Crimea informazioni su questo individuo e gli venne in risposta ch’era un forzato fuggito dal bagno. Si mandò subito l'ordine alle frontiere per arrestarlo, e dicesi che sia. stato incarcerato a Genova (Arm.).

IMPERO FRANCESE

Il conte Walewsky ministro degli affari esteri di Francia e il barone Hubner ministro plenipotenziario austriaco a Parigi sottoscrissero una convenzione per la estradizione dei delinquenti.

La Esposizione universale di Parigi fu prolungata fino al 30 novembre.

Uno speculatore ha intenzione di acquistare il Palazzo industriale per farne una grande Restauration con sala da balte per inverno e per estate e con particolari gabinetti di lettura e di divertimento.

Sebbene alcuni non credano ad un rimpasto ministeriale, altri perseverano a dire che avrà luogo, od anzi aggiungono che sarà in questo modo (Gaz. di Mil.): Walewski ministro di Stata, Drouyn de Lhuys agli esteri, Fould alle finanze, Magne governatore della Banca di Francia.

Pietri, ch’era prefetto del dipartimento dell’Ariegè, è nominato per lo Cher; e per l’Aricge è nominato Chstaing, ch'era sottoprefetto nel dipartimento della Vienna.

Scrivesi da Madrid essersi catturato Estartur, circondato Marsal dalle truppe del Governo, sciolta la banda di Costa, la provincia di Lerida sgombra affatto dai ribelli; e che soltanto uno dei fratelli Tristany continua a stare in campo aperto presso Fornol, ma che quindici colonne di troppo si preparavano a piombargli addosso contemporaneamente.

PRUSSIA

Il giorno 6 il re di Prussia ricevette in udienza l’ambasciatore russo Budberge il conte Tolstoi aiutante generale dello czar, che presentò al re una lettera autografa dell'imperatore Alessandro.

IMPERO RUSSO

Un dispaccio avvisa che lo czar il 12 ritorna a Pietroburgo.

IMPERO OTTOMANO

La flottiglia americana, composta di 4 fregate, pu vapore e un piccolo naviglio dopo essersi trattenuta alcuni giorni nelle acque del Pireo, visiterà quelle di Costantinopoli. Cosi notizie ateniesi (70)a.




BORSA Dl ROMA DEL 16 NOVEMBRE





Napoli

8875

Genova

1867

Vienna

41 20

Livorno

15 95

Parigi

18 58

Trieste

41 20

Firenze

15 94

Marsiglia

18 56

Londra

469, 50

Venezia metal

16 00

Lione

18 56

Ancona

99 50

Milano metal

16 00

Augusta

47 80

Bologna

99 68

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VARIETÀ

Il teatro di Reval è andato in fiamme.

A Monaco di Baviera in un concerto dato ai Palazzo di cristallo, mentre Kinderman cantava, ruppesi e cadde un tramezzo. Gli spettatori, temendo crollasse l’edifizio, fuggirono col massimo disordine: violini, controbassi calpestati: fu veramente una spaventosa catastrofe; pur tuttavia indi a poco si tranquillizzarono tutti; nessuno perì.

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GIORNALISMO

Napoli

Da una corrispondenza da NapoIi desumiamo quanto appresso: «Una prova evidente e palpabile della niuna fiducia che meritano certi giornali sarà la seguente. Lessi, giorni sono, nella torinese Opinione, queste parole: Da notizie giunte da Napoli, risulta che; sulla demanda dell'Inghilterra, il nominato Mazza (ex-direttore del Ministero e della Real Segreteria di Stato dell’Interno) è stato bandito dal Regno ed ha eletto il suo domicilio a Madrid; e che il Commissario di Polizia Campagna, allontanato da Napoli è stato mandato a Portici. Io non so veramente capacitarmi come si possa inventare si madornali bugie ed aver l'audacia di pubblicarle colle stampe. A me pare che i giornali e tutti coloro che s’impacciano di fornire articoli alle gazzette dovrebbero quando parlano di Napoli, consultare, almeno, gli atti ufficiali del Giornale delle Due Sicilie. Se il tristo autore delle citate righe non avesse trascurato, forse a bella posta, questa regola elementare del mestiere, avrebbe letto un decreto del re che nomina il Mazza membro della Consulta di Stato, che è la suprema e più rispettabile Magistratura del Regno, conservandoglj gli emolumenti di Direttore che di quelli di Consultore sono maggiori. In quanto al Campagna non vi è nulla di ufficiale nel detto Giornale, ma la verità è ch’ei seguita tranquillamente ad esser Commissario di Polizia di un quartiero della Capitale, e d'altronde il mandarlo a Portici per allontanarlo da Napoli, sarebbe stata una vera derisione, poiché Portici non è infatti altro che un sobborgo di Napoli; lo che sembra ignorare quel facitore di articoli. Imparino finalmente questi architetti di menzogne che, oltre al torto che fanno ai semplici e creduli inducendoli in errore, arrecano un torto maggiore a lor medesimi, poiché una volta smascherati, neppur la verità, se mai la dicessero, sarebbe loro creduta.»

Francia

Il Moniteur, in un articolo sulle batterie galleggianti, annunzia doversi questa importante scoperta interamente all’imperatore Napoleone. L’esperimento il più vantaggioso se ne fece a Kinburn. Cosi l’imperatore ha dotato la marineria di un’arma novella, di cui l’avvenire farà conoscere la potenza.

Inghilterra

Sembrando che le tumultuose riunioni a Hyde Park vogliano assumere un carattere periodico, il Times si fa suggerire da un suo corrispondente che il Governo per finirla una. volta con quegl'incomodi assembramenti dovrebbe stabilire che «ogni individuo preso negli assembramenti medesimi sarà mandato a servire il suo paese nell’armata di terra o di mare. E il provvedimento, anche a parer nostro sarebbe di non poca efficacia.

Scrive la democratica di pure sangue Soberania national: «Che cosa è progredire? È andare sempre più avanti. Or come vanno avanti i progressisti spagnuoli? Nel 1840 tornarono al 1837; nel 1854 tornarono al 1843. Camminano conte i gamberi. I progressisti nella opposizione non fecero mai economia di parole, nel potere non fecero mai economia di dissesti; Il partito progressiste è il figliuol prodigo della rivoluzione; non sa far altre che scialacquare il suo patriottismo.»

l'Occidente se la prende contro la situazione perché il Governo non governa e il Parlamento non parla. «É irrimediabile, ei dice, la paralisi, che attaccò il Governo e il(:) Parlamento. Ma il Sur è di parere che il partito progressista non ebbe mai una situazione più vantaggiosa della presente per sviluppare il suo sistema di governo. Las Novedades scongiurano i Depurati costituenti a fare l’eroico sforzo di ragunarsi a Madrid, ricordando loro che la riputazione dell'Assemblea vi è compromessa non meno che il sistema rappresentativo. E il Clamor che ogni giorno assiste alle sedute legislatrici, annunzia che il numero dei deputati va sensibilmente aumentando; il che sarebbe indizio della decrescenza del colera.

La Iberia parlando dei progetti finanziarii di Bruil, assicura che inessi non si trova alcun sistema, e non vi si scopre altra idea che quella la quale dominò nei tempi della maggiore ignoranza. Il Clâmor publico afferma non trovarsi giustizia nel riparto delle contribuzioni. l'Occidente ripete che Bruil continua a dissotterrare 4 morti facendo risuscitare il decreto di Pastor sopra i biglietti del Tesoro. E la ministeriale Nation la sapere chela sua opinione in materia di finanze è inquebrantable (inalterabile). La Regeneration però domanda che voglia significare questa inquebrantable opinione. A noi pare che siasi voluto dire che Brui!, lasciando che i giornalisti gracchino a lor posta, proseguirà coraggiosamente il suo cammino.

La democratica Soberania si è finalmente persuasa che «es destina del partido progressista tener los principios de libertad en los labios y los hábitos de servidumbre en el corazon (71)a». La Esperanza enumera le belle qualità di questo partito, le quali sono «il perpetuo canto dell’inno di Riogo, 41 perpetuo declamare contro la pena di morte, le perpetue garanzie individuali sulla carta, finalmente la perpetua anarchia per le strade delle città e per le campagne, dell’ordine morale e nell’ordine materiale.» Il Leon espanol osserva che il partito progressiste entrò nel periodo della sua totale ruina «ha entrado e nel periodo de su completa ruina.» Il Faro national afferma che «uno dei sintomi caratteristici della prossima dissoluzione che minaccia i dominatori di luglio, è la discordia che si vede nelle lor file, e la diffidenza e lo scoraggiamento che principiano a manifestarsi fra i militanti sotto la bandiera del progresso.» Ma il Diario espanol ostinasi ad asseverare che il partito del progresso non esiste. Las Cortès però ne dimostrano la esistenza nel seguente modo: «Abbiamo il colera, la fame, la guerra civile, la sospensione delle garanzie, gl’imprestiti forzosi, i preventivi di 1700 milioni; è ministro Espartero, andremo in Crimea; ora potrebbe succedere nulla di tutto ciò se il partito progressista non vi fosse?»

La Regeneration, in, un articolo sulla incertezza del Governo spagnuolo, va facendo queste considerazioni. «La stabilità è la base di ogni ordine sociale. Un popolo che vive in continua agitazione, che non si crede mai costituito, che avvisa trovar la sua ventura nello esaurire e nello sperdere le sue forze, è un popolo che declina, un popolo che si dissolve. Per questo motivo le rivoluzioni debbono considerarsi sempre siccome gravissimi flagelli, e questi flagelli tanto più sono fatali quanto più prolungasi la effervescenza rivoluzionaria. La vita dell’individuo soffre quando si alterano le funzioni che ne instituiscono l’ordine e la regolarità. L’ordine e la regolarità sono gli elementi della esistenza degli esseri fisici e dei morali. Si consultino gli annali della storia e quelli. della natura umana; negli uni e negli altri troverete ad ogni pagina la dimostrazione di questa verità eterna. Applicandola ora allo stato della Spagna, potrà egli più dubitarsi della tremenda. sventura che affligge questa nazione? Chi non vede con gli occhi, chi non tocca con le mani i funestissimi risultati della incertezza che forma la essenza è il fondamento dell'attuale Governo? Dov’è l’ordine, dov’è la regolarità nelle instituzioni parlamentarie, è rappresentati ve che dir si vogliano, con quella mobilità sempre adombrantesi che s’ingenera dall’esercizio proprio dei loro principii? Che cosa è che produsse queste instituzioni nella politica, nell’amministrazione, in tutte le sfere, d’onde emana la prosperità o la disgrazia dei popoli? Si fissi l’attenzione a quel che passa sotto i nostri occhi, e dappertutto vedremo le orribili conseguenze della incertezza, cioè della febbre rivoluzionaria che ci consuma e ci distrugge lentamente. Ne l’individuo, né la famiglia, né la società sanno quale sarà la lor sorte domani; tutti ignorano il destino che il tempo riserva ai loro più cari interessi. I Governi che per tal modo vivono una vita effimera e transitoria, non sogliono occuparsi del pubblico bene; pensano soltanto a prolungare di qualche giorno la loro precaria esistenza; le loro mire si limitano al giorno di oggi, perché non son certi se domani vivranno. Ma è impossibile che siffatta situazione vada all'infinito; essa conduce a un termine; e questo termine cosi negl'individui come nella società, non è altro che la morte!» A questo articolo della Regeneration può servire di chiusa quel che dice la Soberania sul medesimo proposito, cioè che in Ispagna «tutto è dolore ed amarezza.»

Il Padre Cobos, avendo saputo che l’ordine in Ispagna è già stato seppellito, amerebbe che sulla pietra sepolcrale si scolpisse questo epitaffio;

Yace aqui el orden. Apertad la vista.

Este muerto no ha sido progresista.

L’ordine giace qui; volta la vista;

Ei, fra noi non è stato progressista.

Trattative per la pace

La Bohersenhalle ha delle buone, anzi ottime, com’essa dice, ma sempre sue particolari, ragioni di credere che le relazioni diplomatiche per un aggiustamento di ogni europea differenza hanno preso una piega assai favorevole; ed aggiunge che quanto prima si ripiglieranno su questo argomento le trattative. E dove queste si ripiglieranno? A ciò ha provveduto la Correspondance Havas, che per punto centrale di esse trattative ha già stabilità Brusselle.

Anche la Gazzetta d’Augsburgo ha saputo che «la diplomazia non è inattiva per ciò che concerne le negoziazioni della pace, ma che fino ad oggi mancano le basi per negoziare. Si afferma d'altronde che queste basi si trovano stabilità in una lettera autografa dello czar Alessandro che fu scritta verso la metà di ottobre; un segreto rigoroso però conservasi a questo riguardo, di modo che anche nei circoli diplomatici non se ne la parola! Tanto son dunque paurose le basi positive per le negoziazioni della pace?

ARCHEOLOGIA

Una stata trovata presso a Caiw nel Wurtemberg una medaglia d’oro, che ricorda la presa di Gerusalemme nell’anno 70 dell’era cristiana, della grandezza di una moneta da due franchi; da un lato porta la effigie di Vespasiano con la inscrizione: Vcspasianus rom. imp. aug. Sotto la effigie sono le lettere S. C. Nell’altro lato veggonsi una palma e due figure, l’una seduta e l’altra in piedi, con la leggenda: Judaca capta. Altra consimile medaglia, ma non d’oro, fu trovata or ha due anni, a Lichenzell.



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1855 ROMA 20 NOVEMBRE N 134

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Si racconta che ai 25 ottobre il generale russo Radziwill ebbe modo di ritirarsi rifiutando nuovamente di accettare la battaglia offertagli dal generale francese Allonville; ma che il 30 l’avanguardia degli alleati raggiunse Radziwill, che allora non potà fare a meno di scambiare qualche colpo di maschetto e di cannone, il che die’ luogo ad una breve lotta tra l’avanguardia alleata e la retroguardia russa; nella quale scaramuccia i turchi ebbero 20 uomini tra morti e feriti con parecchi cavalli. i francesi 7 feriti, gl’inglesi un dragone e un cavallo feriti, e i russi più di 200 uomini fuori di combattimento. A Vienna poi giunsero novelle più gravi intorno a questo fatto. Nulla però di ufficiale. Tutte le relazioni d'altronde finiscono con isvantaggio dei russi, ma non dicono se dopo la piccola scaramuccia del 30 Radziwill continuasse a fuggire, e se gli alleati, approfittando della riportata vittoria, si decidessero a piombare sull’esercito nimico con quell’impeto ch’è proprio di chi cerca da più giorni dar battaglia, e più quando trovasi di aver costretto il timido avversario a non poterla più ricusare. Questo è non altro noi vorremmo conoscere. È tanto tempo che Allonville provocava di qua e di là i russi ad ad un combattimento, e i russi si ritraevano sempre in posizioni inattaccabili. Ora il fatto del 30 ci mostra che i russi finalmente non erano più in grado di schermirsi, perché raggiunti nella lor fuga. Dunque egli è d'uopo conchiudere è che avvenne la battaglia ch’era nei disegni di Allonville, è che la scaramuccia del 30 è una delle solite invenzioni del Portafoglio Maltese. Ma il Portafoglio pretende farci credere che questa volta e’ non ha inventato. Dunque c’informi della battaglia che necessariamente dovette conseguitare alla scaramuccia. E qui egli ammutolisce. Or che hassi ad argomentare dal suo silenzio? Qualche benigna interpretazione si limita a dedurre che il Portafoglio ha mentito.

L’armata di Eupatoria fu rafforzata dalla divisione di Bazaine. Restarono soltanto 3 mila francesi a Kinburn, le cui fortificazioni furono compiutamente riparate. A qual fine tanto ingrossamento di truppe ad Eupatoria? O Allonville non vi si credeva sicuro coi suoi 40 mila uomini, è con l’aumento della divisione di Bazaine vuol tentare qualche grave colpo contro i russi.

In un ben prolisso articolo del Constitutionnel si è proposto lo sviluppo della quistione sc, durante l’inverno, la pace sarà è non sarà conchiusa. Ed il Constitutionnel dimostra che le Potenze occidentali «per la pace del mondo null'altro hanno a fare che continuare a combattere ed a vincere, finché la Russia si decide a porre in disparte una fallace ambizione, ed accedere a quelle condizioni, che l’esperienza del passato rese necessarie per la sicurezza dei popoli.» Indi con argomenti di più guise studiasi provare che lo Potenze occidentali sempre vinceranno e che la Russia perderà sempre. E questa, secondo l'articolista, è la soluzione del quesito!

Il Journal du Nord pubblica un colloquio fra lord. Clarendon e lord Palmerston. Ne riportiamo alcuni brani che a noi paiono i più interessanti. Palmerston: Quegli imbecilli del Continente mi descrivono come un innovatore, un rivoluzionario, perché propendo verso la alleanza francese, e pure in sono della antica scuola ed appunto per ciò in amo l’imperatore. Clarendon: Il vecchio Luigi Filippo era astuto, ma non si tardava a scoprire i suoi fini. Strappate una sola parola dalla bocca di Napoleone III se’ siete capace! Palmerston: L’imperatore è prudente e ne ha tutto il diritto… Clarendon: Io non m'illusi mai sulla difficoltà di mantenere quest'alleanza. D'altronde ciò ch'io dico della imperscrutabilità della politica imperiale la parte della categoria dei futuri' contingenti. Palmerston: Veramente? Clarendon: Mi spaventa la situazione attuale del paese… Le notizie della Crimea non sono buone. Palmerston: Come! Noi stringiamo i russi in un cerchio di ferro da Kertch a Kinburn. Clarendon: Queste son pur le bellissime parole per un discorso da profferirsi nella prossima riapertura delle Camere. Ma in vi chiederò, che cosa avete guadagnato col vostro cerchio di ferro? Simpson scrisse a Panmure che la stagione è troppo avanzata e che per quest'anno non si possono sperare risultati importanti. Ho parlato con Harding proprio oggi, è mi ha detto che Gortschakoff è inattaccabile, e che dalla parte di Eupatoria non si possono intraprendere grandi operazioni.... Palmerston: Non nego la difficoltà della nostra posiziono verso il Parlamento. Ma il paese vuole la guerra; esso è perseverante. Noi parleremo di Sebastopoli, del Belbek, di Kinburn. Quando io favellerò della flotta russa distrutta strapperò degli cheers a tutti i country gentleman dei Comuni, agli stessi partigiani della pace eterna. Clarendon: Tutto questo è bello o buono. Ma estinto l’eco del cheering, finirà pure l’impressione delle vostre parole. Palmerston: Alla fin fine, è il paese che volle la guerra; io fui l'esecutore delle sue volontà. Clarendon: E se il paese nel 1856 volesse la pace? Io credo dal canto mio ad una coalizione. Palmerston: Se pur si formasse, la affronterei senza paura… Né l‘imperatore né Palmerston si lasciano accalappiare.... Io mite mallevadore dell'uomo, peccato che in non possa farmi mallevadore anche dei popoli, per esempio degli americani, di quel popolo che grida e governa. Vi assicuro, caro amico, che talvolta mi sento trasportato al dispotismo. Egli è un fatto che al vecchio Luigi Filippo, anche secondato da Thiers, sarebbe stato impossibile d’imporre ai francesi la nostra alleanza. Clarendon: Sono sfavorevoli anche le notizie d’America. Palmerston: Attendiamo l'effetto che produrrà la notizia dell’invio dei nostri rinforzi alle Bermude. L’audacia è la mia arma favorita; essa mi ha sempre servito ultimamente. Clarendon: Ma quei repubblicani non sono persone da lasciarsi intimidire......» Il colloquio, sebbene non abbia una logica connessione, pure nelle sue dislegate idee ci fa conoscere qualcosa che merita di essere conosciuta e profondamente considerata. Gli è un discorso che dicesi confidenzialmente fatto accanto al fuoco in casa di Palmerston,

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Scrivesi (alla Civiltà Cattolica) che «v’avea in Torino una gran lite per un grasso impiego, di Presidente cioè alla Corte di Cassazione. Giuseppe Siccardi e il barone Manno sel disputavano fra loro. Il primo aveva il merito presse, i ministri d’avere violato il Concordato colla Santa Sede: il secondo aveva votato la legge contro i frati e le monache, e di più. godeva qualche anno di anzianità, Dopo un lungo battagliare il barone Manno vinse, e fu nominato Presidente della Corte di Cassazione. In compenso si creò il conte Siccardi Gran Cordone dei ss. Maurizio e Lazzaro. Della qual cosa alcuni giornali della rivoluzione non si danno del tutto paghi, giacché essi avrebbero voluto anteposto Siccardi al Manno, perché il primo può dirsi rappresentante di quella guerra che si mosse in Piemonte contro la. Santa Sede.». Dopo, ciò il corrispondente passa a cose più serie e dice: «I piemontesi tremano non tanto per gli uomini e pei danari che la guerra ha divorato e divora, quanto per quelli che divorerà in avvenire. L’Inghilterra tenta di assoldare truppe, nu vi riesce difficilmente. Vennero instituiti uffici di arruolamento, per la legione anglo-italiana in Arona, Novara, Stradella, Genova, Spezia, Cuneo e Chivasso. In Novara e Chivasso sono depositi di arrolati. Ma gl’inglesi cercano 6000 uomini, e nonne hanno trovato finora che 500. Essi pagano largamente e in Piemonte il danaro nei tempi che corrono è una grande potenza. Tuttavia gl’inglesi sono visti di mal occhio, specialmente dopo che i mulattieri piemontesi a loro servizio dissero di essere stati bastonati di buona ragione.... Per darvi poi una idea del sistema amministrativo del paese, e della gente che sciala in Piemonte a spese dei contribuenti basti vedere nei bilanci del 1855 il quadro numerico. degl’impiegati dello Stato aventi residenza in Torino, e dei rispettivi stipendii che percepiscono. Ai Ministeri ed alla amministrazione centrale sono impiegate ben 763 persone, le quali toccano insieme di stipendio la somma di lire 688,000. Gli ufficiali pubblici appartenenti al Consiglio di Stato e alla magistratura nella sola Torino sommano a 227, e percepiscono lire 013,000. I membri delle università e dipendenze sono in numero, di 352, e si pagano annualmente con lire 497,650; Fra uffizi amministrativi d’ogni natura, tesorieri ed altri contrattisti si hanno 317 persone, e una spesa di lire 666,650. Sicché in tutto vi sono, nella sola Torino 1659 impiegati com uno stipendio di lire 3,765,400.

Nell’apertura della nuova sessione parlamentare il re pronunciò un discorso, in cui, fra le altre cose, disse: «..... Volto lo sguardo alla gran lotta, che ferve da due anni in Oriente, non esitai ad unire le mie armi, a quella parte che combatte per la causa della giustizia e della civiltà e per la indipendenza delle nazioni (applausi). A ciò mi spingevano e il desiderio di concorrere al trionfo dei principii medesimi che noi propugniamo e i generosi istinti dei popoli subalpini e le tradizioni della mia famiglia (applausi). I nostri soldati uniti ai valorosi eserciti di Francia, Inghilterra e Turchia, secondati dallo zelo e dall’attività della nostra marina, hanno diviso con loro e pericoli e glorie, ed accresciuto l’antica fama di queste bellicose contrade (vivissimi applausi). Voglia Iddio coronare con sempre maggiori successi gli sforzi comuni, e rendere presto possibile una pace durevole, assicurando a ciascuna nazione i suoi legittimi diritti (applausi prolungati). Le spese della guerra renderanno necessario un nuovo ricorso al credito pubblico (silenzio prolungato). La scarsità dei raccolti, il rinnovato flagella del colora, ed altre inaspettate contingenze scemarono le pubbliche entrale (grande stordimento). Se contro al voto del mio cuore la necessita ci costringe a. chiedere nuovi sagrifizi alla nazione (Ahi! Ahi!), il mio governo peraltro cercò il modo di rendere più sopportabile il peso di alcune imposte (segni di dubbio). Esso vi sottoporrà progetti di leggi indirizzati a meglio ordinarne la distribuzione nella parte specialmente che gravita sulla classe meno agiata. (applausi).,.. Noi continueremo nella gioia come nel dolore (applausi vivissimi), sempre concordi nel mantenere illese le due grandi basi della felicità pubblica: Ordine e libertà, (nuovi e fragorosi applausi). (72)a

Nella tornata del 13 del Senato venne costituito l’ufficio provvisorio di presidenza. Il 14 la Camera dei deputati elesse suo presidente il commendator Buoncompagni. I vicepresidenti sono Cadorna Carlo e Moffa di Lisio; segretarii Cavalieri, Farina Luigi e Louarez.

La mattina dei 14 il re presiedette al Consiglio dei Ministri.

A mezzogiorno del 16 a Piazza Castello in Torino il re passò a rassegna la guardia nazionale e il presidio della città.

Le dame del Sacro Cuore che tenevano scuola a Chambéry, vollero, piuttosto partire di Savoia e andarsene in Francia che sottoporsi agli esami prescritti dalla nuova legge dei medico Lanza ed alle visite degl’ispettori.

IMPERO AUSTRIACO

Ai 12 Prokesch-Osten tornato a Vienna ebbe un lunga conferenza con Buol ministro degli affari esteri; fra pochi giorni, per la via di Trieste, recherassi in Costantinopoli per assumervi l’incarico d’internunzio austriaco.

Si assevera che il ministro De Bruck abbia proposto di aumentare dei 10 per 100 gli stipendii di tutti gl’impiegati dell’Impero austriaco!

La imperatrice regnante diede all’Instituto delle Sorelle della misericordia, a quello delle Elisabettine ed all'orfanotrofio di Linz 100 fiorini per ciascuno.

La imperatrice Maria Anna donò all’Instituto dei bambini lattanti in Leitmeritz 100 fiorini.

Patente imperiale dei 5 novembre premessa. alla pubblicazione dei Concordato con la Santa Sede. «Noi Francesco Giuseppe I per la grazia di Dio Imperatore d’Austria;. Dal giorno che Noi, per disposizione dell'Onnipotente, salimmo sul trono dei nostri avi, dedicammo. i nostri continui sforzi a rinnovare e consolida le basi morali dell’ordine sociale e della felicità dei nostri popoli, E tanto più abbiamo riputato nostro sacrosanto dovere di porre in consonanza i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica colle leggi divine e col beninteso benessere del nostro Impero. Per questo fine abbiamo emanate per una gran parte del nostro Impero, di cointelligenza coi vescovi di quei paesi, le nostre ordinanze dell’8 e 23 aprile 1850, e soddisfatto colle medesime a parecchi urgenti bisogni della Chiesa. Affine di compiere questa benefica opera andammo di accordo colla Santa Sede e il 18 agosto anno corrente concludemmo col supremo Capo della Chiesa un esteso Concordato. Nel comunicarlo ai nostri popoli, sentiti i nostri ministri e il nostro Consiglio d'Impero, ordiniamo I. Prenderemo le opportune disposizioni onde porre in armonia la direzione del sistema cattolico in quegli Stati della Corona, in cui non corrisponde all'ottavo articolo, colle disposizioni dei medesimo. II. Ê nostro vol are che i giudizi matrimoniali vescovili abbiano ad entrare in attività anche in quegli Stati della Corona, nei quali non esistono, affine di pronunciare giudizio nelle cause matrimoniali dei nostri sudditi cattolici, e ciò. in conformità all'articolo X del Concordato. Determineremo in seguito, di concerto coi vescovi, il tempo, in cui entreranno in vigore. Infrattanto verranno pubblicati i necessarii cambiamenti delle leggi civili in cause matrimoniali. Fino a quell'epoca restano in vigore le leggi esistenti pel matrimonio dei nostri sudditi. cattolici, e i nostri giudici avranno da. decidere, in conformità delle medesime, sulla. validità civile di tali matrimoni. e degli effetti di legge da essi precedenti. III. Del resto, le disposizioni contenuto nel Concordato du noi conchiuso colla Santa Sede avranno pieno vigore di legge in tutto il nostro Impero dall'epoca della pubblicazione di questa Patente. Il nostro ministro dei cullo e della pubblica instruzione, di cointelligenza cogli altri ministri interessati, e del nostro comando. in capo dell'armata, è incaricato della esecuzione delle presenti disposizioni. (Indi segue il testa del Concordato, che noi già riportammo nei Numeri 131 e 132).

PRUSSIA

Dicesi che il re di Prussia abbia deliberato di conferire l’Ordine dell’Aquila rossa a parecchi alti impiegati della Porta ottomana. Siccome questo conferimento di decorazioni coincide coi successi dei turchi a Kars e con. le diverse perdite dei russi, si è manifestato qualche sintomo di malcontento e di opposizione nei circoli. russofili di Berlino.

Col principio de! futuro gennaio la carta monetata estera non potrà più circolare in Prussia.

IMPERO FRANCISE

I generali Niel e Beville provenienti dalla Crimea giunsero a Parigi. Niel appena arrivato fu ammesso alla udienza dell’imperatore.

Il maresciallo Vaillant e l'ammiraglio Hamelin lavorano attualmente alla organizzazione di una marina indigena dell’Algeria.

La Esposizione fu. prorogata, come già si disse, fino al 30'di questo mese; ma la distribuzione dei premi fu fatta il 1. L’imperatore in tal circostanza, alla presenza di ben 40mila persone, che assistevano alla solenne cerimonia nella gran navata dei Palazzo industriale, pronuncio un discorso, di cui ecco il sunto: «La Esposizione che sta per finire offre al mondo un grande spettacolo. Egli è che, durante una seria guerra, da ogni punto dell’Universo concorsero a Parigi i più ragguardevoli personaggi. A questo concorso devesi la convinzione generale che la guerra intrapresa non minaccia che coloro i quali la provocarono. La Europa, lunge dal vedervi un pericolo futuro, trova in esso un pegno d’indipendenza e di sicurezza. La pace, per esser duratura, dee risolvere la quistione del perché questa guerra fu incominciata. Se l’Europa decide a chi spetta la ragiono, da un gran passo verso lo scioglimento. Oggimai la pressione dell’opinione è più potente delle vittorie militari. La Francia non ha rancori per alcuno, ma nutre simpatia per tutti quelli che amano il diritto e la giustizia. Se essi desiderano la pace, facciano almeno dei voti è in favore o contro. In mezzo al grave conflitto europeo, l'indifferenza è un calcolato silenzio sono un errore. Noi coi popoli confederali affiliamo le armi senza rallentare i lavori pacifici. Siamo uniti e fidenti nella Provvidenza per le difficoltà presenti e future.»

DANIMARCA

Essendosi ammalato l’avvocato Biceck pubblico accusatore presso l’alta corte di giustizia del regno, la causa degli antichi ministri, che dovea discutersi il giorno 10, fu rimandata al giorno 17.

Anche a Copenaga si prepararono a Canrobert pubbliche ovazioni che non invidieranno a quelle che il general francese ricevette a Copenaga, dove la sua residenza ebbe pure una guardia d’onore composta di 100 uomini. Scelti nei reggimenti della guardia reale.

IMPERO RUSSO

Scrivesi da Pietroburgo che lo czar Alessandro ha ristabilito nella Università di Finlandia la cattedra di filosofia che fu abolita dallo czar Niccolò.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Si conferma quel che fu da noi annunzialo, cioè che Coronini fu richiamato da Bukarest a Vienna dal conte Buol, perché questi dovea fargli conoscere la sua opinione su! modo di procederà nei Principati danubiani in certi casi che diventano sempre più probabili. nella prossima primavera.

L’ambasciatore francese Bourqueney ebbe a Vienna già qualche conferenza col ministro austriaco Buol relativa alla prossima. campagna al Danubio, sulla cui linea si manderanno cinque divisioni francesi e un corpo anglo-turco. A giudicare dalle provvigioni accumulata nelle fortezze di Silistria e di Rutsciuk, le truppe destinate ad operare in quella parte non dovrebbero esser meno di 100 mila uomini.

Gli ammiragli Lyons. e Bruat sono ambidue a Costantinopoli.

Un dispaccio pietroburghese annunzia che Io czar il 7. lasciò Nicolajéff e andò in. Crimea, dove in persona rmgraziò d’awnata di. Gortschakoff, e che ai 12 in perfetto stato di salute ritornò a Pietroburgo.

'É ordinata una nuova coscrizione in Polonia, indipendentemente da quella. prescritta dall’ultimo ukase per tutto l’Impero. La coscrizione sarà fatta nel prossimo dicembre.

Cherson, che sarà probabilmente presto attaccata dalle navali forze alleate, che ora stanno presso Kinburn, è difesa dalla natura contro l’approccio di grossi bastimenti, ed è una città di 12 mila abitanti, situala alle falde di una collina sulla diritta sponda del Dnieper. Essa fu fondala nel 1778 da Potenkio, e deve la sua prosperità in qualche modo al commercio granario, ch’è la principal produzione della provincia. Il suo grano generalmente supplisce alla mancanza nell'Europa occidentale, dov'è importato sotto. il nome di grano di Odessa. Il clima di questa provincia è grave: freddo assai nell'inverno, eccessivamente caldo nella stato. Cherson è anche un paese di molto bestiame; ed ha vastissime foreste a settentrione nelle vicinanze di Elisabet grand Da Alecki, piccola città di Tauride incontro a Cherson, una strada di circa 27 leghe conduce a Perekop. A Cherson l’armata fu rafforzata a tal segno che si erede la comunicazione fra questa piazza e Perekop sia fuori di pericolo.

Un corpo russo assai forte sotto gli ordini del generale Sadowski si è recato sulla sponda sinistra del Dnieper. Ê questo un corpo che ora soltanto comparisce nel teatro della guerra; è suo incarico d'impedire che gli alleati si avanzino a minacciare Cherson è Perekop.

Molte casse di razzi incendiari furono dirette in questi ultimi giorni dalla Francia alla volta del Mar Nero.

Da Costantinopoli in data del 5 si ha che gli alleati esercitavano una gran vigilanza sulla Cernaia, imperocchè alcuni disertori russi asseverarono essere intenzione di Gortschakoff di tentare un gran colpo, ed anzi essersi dato ai russi l’ordine di tenersi pronti ad un attacco; indi i confederati rafforzavano tutte le notti gli avamposti e facevano avanzare l’artiglieria da campagna.

Altre notizie confermano che i francesi fortificarono i passi principali nella valle di Baidar, onde assicurare l’ala destra dell’esercito della Cernaia. Fra i russi ebbero luogo traslocazioni di truppe. Il corpo di Wrangel, nella parte sudorientale della penisola, fu rafforzato con truppe venute da Sinferopoli. Nuovi rinforzi pervennero pure al corpo di Liprandi. Non solo Gortschakoff non si dispone ad abbandonare la Crimea, nu, se si deve giudicano dai mezzi di difesa che organizzano una scala di più in più formidabile, i russi non pensano per nulla a pur evacuare i forti settentrionali.

Notizie officiali russo ammettono che nell’assalto dato a Kars il 28 settembre i russi ebbero una perdita di 6517 uomini; e fra questi sono 4 generali, 8 colonnelli, 10 maggiori e parecchi alti ufficiali.

Secondo il rapporto di Williams i russi nell’attacco del 29 settembre ebbero un 5090 morti e 7160 feriti, i turchi 631 feriti e 362 morti; degli abitanti di Kars, che accorsero alla difesa, perirono 110 uomini.

I pascià Vassif e Williams ebbero in dono dal sultano ciascuno una spada d’onore con elsa guernita di pietre preziose, e questa in testimonianza di riconoscenza per la gloriosa difesa di Kars.

Da Trebisonda in data del 1 novembre avvisavasi che i russi da Kars spedivano ad Alessandropoli grossi bagagli. Credevasi che i russi, levando l’assedio di Kars s: sarebbero concentrali a Tiflis. Intanto 8 mila turchi marciavano sopra Kulais. Un dispaccio bizantino poi del 11 reca che il 5 Omer pascià forzò il passo di Jugour per quattro punti difesi da 8 mila uomini di truppe regolari e 12 mila di milizie mingreliane e georgiane. Il combattimento durò 5 ore. Sensibili le perdite dei russi. Omer pascià avvicinavali a Kulais.

Recentissime notizie vogliono esser fatto positivo la levala dell'assedio di Kars e confermano che Murawieff ragunava poderoso nerbo di truppe a Kulais per fare opposizione alla marcia di Omer pascià.

Il 13, alle ore 7 del mattino, dopo breve malattia, rendeva l’anima a Dio in Dongo monsignor Carlo Romano vescovo di Como.

Furono scoperte in una cappella dell’antica Chiesa di Santa Maria della Pace in Milano alcuni elegantissimi affreschi che la locale imperiale Accademia di belle arti riconobbe operati dai celebre Bernardino Luini.

Il celebre molino di Alphen sul Reno, dove, se' condo la tradizione, nacque il pittore olandese Rembrandt, è stato distrutto da un incendio.

Il signor Gerard pubblica il seguente mezzo per rendere innocui i funghi velenosi, Dopo averli nettati da ogni sostanza terrosa od organata, s’immergono per duo ore nell’acqua acidulata con aceto; si lavano poi con acqua fredda; indi si fanno bollire una mezz'ora, si rilavano ben bene nell’acqua e quindi si asciugano. La Commissione sanitaria della Sonna conferma che Gerard mangiò alla sua presenza cosi preparati i funghi della specie falso agarico e agarico bulboso.

Il direttore di un manicomio di Berlino ha curato ultimamente un colpito di alienazione mentale cagionata dall’uso di colori per tingere i capelli. L’analisi del cosmetico dimostrò ch’era composto di mercurio, di piombo e di nitrato d’argento. Il malato erasi servito di tal pasta per annerire i capelli e soggiacque a violenti dolori di capo che finirono nella pazzia.

In una lettera inedita di Silvio Pellico, ed ora pubblicata insieme a molte altre dalla Civiltà Cattolica (17 novembre pag. 452), scritta da Torino in data 17 ottobre 1850 ad un galantuomo che chiamasi Michele, leggiamo queste parole, che ben meritano essere latte argomento di seria meditazione: «Io confesso che non so vedere cosi vicina la cassazione del caos in cui si sono gettati i nostri sommi guastamestieri, strascinando tanto volgo al loro seguito per tutte lu vie della discordia. Ogni legge, ogni statuto si la imposture. Fra tante cose che vacillano, la sola dottrina che non crolla e non crollerà è la cattolica apostolica romana.»

Proveniente dall’Officio postale di Terni e giunto il di 16 corrente in questo di Roma un gruppo senza il nome del mittente e a noi diretto con entrovi 1.65 (33 grossi). 2 avv.

Altro gruppo proveniente dall’Officio postale di Narni senza il nome del mittente giunse il 9 con baiocchi 90 (mezzo scudo e due papetti) 4 avv. —

Que’ signori, ché fecero l’invio de' suddetti gruppi, sono pregati a favorire i relativi schiarimenti, onde si possa loro spedire l’analoga ricevuta.


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1855 ROMA 22 NOVEMBRE N 135

IL VERO AMICO DEL POPOLO

ROMA

Monsignor Settimio Maria Vecchiotti Prelato domestico della SANTITÀ di NOSTRO SIGNORE e nominato Internunzio Apostolico all’Aia.

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Dal complesso delle odierne notizie risulta che gli eserciti della Crimea non istaranno oziosi nella fredda stagione. Quinci Pelissier, quindi Gortschakoff pubblicarono Ordini del giorno per avvertire i loro soldati che quanto prima avrà luogo una nuova battaglia. Intanto i russi dai forti settentrionali riversano una continua pioggia di palle contro Sebastopoli; «gli alleati aumentarono il numero delle batterie che bombardano i forti settentrionali. Intanto Wrangel minaccia Jenikalè, e un poderoso presidio anglo-gallico accorre a mantenere quella importante posizione. Intanto Liprandi gira e rigira di qua e di la per aprirsi un qualche passaggio alla Cernaia; e Pelissier la munira di gagliarda artiglieria e rafforzare con buona mano di truppe i punti più esposti ad una aggressione nimica. Intanto Radziwill fu raggiunto da Allonville, e non si sa che cosa intervenisse dopo la scaramuccia del 30 ottobre; Radziwill ebbe rinforzi da Gortschakoff, Allonville ebbeli da Bazaine; il general francese trovossi di fronte al russo; le ultime notizie li lasciarono ambidue in quella situazione. Quali risultanze da tutto ciò? Ci si la sapere soltanto che vi sono stati scontri di avamposti! E né anche di questi scontri si conosce la fine. Ma oramai le cose sono in tale stato di violenta pressione che d’uno in altro giorno, anzi d’una in altr’ora dobbiamo attenderci l’annunzio di grandi combattimenti su diversi punti della Crimea.

Mentre tutto il giornalismo europeo segnalava la marcia vittoriosa di Omer pascià, che già stava per impossessarsi di Kutais, onde poi precipitarsi sopra Tiflis, un aiutante di campo del gran muscir, arrivato il 4 novembre a Costantinopoli, recava notizie che il generalissimo dopo aver fatto 30 leghe di cammino erasi fermato e prendeva i suoi quartieri d’inverno!

Leggiamo nella Militarische Zeitung: «La guerra di movimento in Crimea è giunta al suo termine per la sopravvenuta stagione d'inverno, e, qualora non subentri un perfetto armistizio, non può esser considerata più che una guerra di posizione. Il grosso del corpo di spedizione di Kinburn, le divisioni francesi di cavalleria di Eupatoria ed in parte quelle della Cernaia, ritornano a Kamiesch e nel Bosforo, mentre il corpo delle guardie francesi della Crimea ritorna in Francia. Le forze belligeranti degli alleati, che stanno sui varii punti delle coste del Mar Nero, sono sufficienti per mantenersi nella difensiva, ed in primavera esse potranno rinforzarsi nuovamente e continuare le loto operazioni. Anche nell’Asia non avvenne nulla di notabile dopo il 29 settembre. Tutta la campagna di quest'anno limitossi colà all’investimento di Kars; e se Murawieff dovesse ritirarsi da Kars, senza aver fatto nulla, come il celebre sciach Nadir nel 1755, sarebbe questo un colpo grave pei russi. Tale ritirata però seguirebbe solamente a cagione del tempo invernale subentrato, e non per la diversione che Omer pascià intraprese dal posto perduto di Sukumkalé, il quale non ha veruna importanza strategica.»

Secondo i! Morning-Chronicle l’alleanza della Svezia è forse anche più interessante di quella dell’Austria perché i porti della Svezia offrirebbero un ricovero sicuro contro i rigori dell’inverno alle flotte delle Potenze occidentali e cosi esse flotte non sarebbero obbligate di ritornare ai loro paesi ogni auno in sul cominciare della fredda stagione. Da ciò parrebbe che nel 1856 non si terminerà definitivamente la campagna del Baltico, ma che saranno necessari parecchi anni per ultimarla. Indi puossi argomentare quanto il Morning-Chronicle creda vicina la conclusione della pace. Quali altri vantaggi poi ch'esso trova nell'alleanza sveca sono quei medesimi, che noi più volte sponemmo.

Non sappiamo. quanto sia esatta la notizia recataci dal Morning-Advertiser, il quale pretende essere informato che attualmente sieno in corso segrete trattative fra i gabinetti di Francia, d’Inghilterra e di Germania sulla questione dei rifuggiti politici, onde determinano alcune limitazioni al cosi detto diritto di asilo. Ma in qualunque modo si stien le cose su questo proposito, noi ci riportiamo a quello che fin dai primi del marzo 1853 annunziò il Moniteur, allorché dichiarava che «in ciò che concerne i rifuggiti, la Francia la calcolo sulla realtà del governo inglese, che, come non si dubita, adempirà tutti i doveri di buon vicinato.» Le Camere di Londra in seguito occuparonsi di questo affare, ma le palmerstoniane ritrosie ad aderire a qualunque provvedimento uscirono vittorioso dalla lotta parlamentare. Indi nel Continente si rinnovellarono spiacevoli contingenze, che diedero luogo a iterati richiami appo i moderatori della politica isolana. Or sarà egli vero che sia giunto il tempo preconizzato dall’officiale Moniteur, in che il Governo inglese debba adempiere tutti i doveri di buon vicinato? E noi opiniamo che si, mercecché unanime il giornalismo di Londra guida che più non s'indugi; e quando il governo di là vuole adottare misure di qualche importanza, come sarebbe quella di cancellare o modificare la consuetudine, è legge che siasi, dell. ’asilo ai profughi, la che prima il giornalismo, il quale dicesi espressione della opinione pubblica, ne richieda l'attuamento. Se pertanto le trattative asseverate dal Morning-Advertiser non fossero per anco intavolate, non andrà guari che lo saranno; e le negoziazioni non esigeranno lunghe diatribe, sapendosi che ove è immischiata la politica napoleonica si procede assai sollecitamente alla conclusione.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Procedono con la massima rapidità i lavori della strada ferrata di Bari e di Brindisi, la quale porrà in Comunicazione l’Adriatico col Tirreno, e darà modo di compiere in tre è quattro giorni il viaggio da Vienna a Napoli per Trieste, e di là col piroscafo fino a Brindisi.

PIEMONTE

La mattina del 16 il re portossi a visitare l'ospedale militare divisionale nel vasto locale di Santa Croce, non che l’ospedale maggiore di San Giovanni.

Re Vittorio Emmanuele ai 20 parti da Torino per Genova, dove imbarcossi alla volta di Marsiglia.

Parlasi a Torino di non lontana crisi ministeriale, che forse darebbe il portafoglio degli esteri ad Azeglio e quello della instruzione pubblica. provvisoriamente a Rattazzi. Quanto. a Cibrario, dicesi che abbia intenzione di ritirarsi.

Il gerente della Gazzetta delle Alpi fu citato dal pubblico Ministero a comparire in giudizio pel 6 dicembre, essendo incriminato di offesa alla religione dello Stato.

Due anni fa, il Municipio di Genova in un regolamento di polizia urbana fece alcune prescrizioni contro il suono delle campane. Quest’anno il Municipio medesimo ha dovuto modificare alcuni articoli di polizia urbana e rurale. Mandate le aggiunte al Ministero dell’Interno per la normale approvazione, il Ministero ha risposto al Municipio che, in conformità del parere del Consiglio di Stato, esso non avrebbe approvato le aggiunte se il Municipio non ritrattava, prima il regolamento sulle campane. Il parere del Consiglio di Stato è cosi concepito:; «le campane sono oggetto di culto e quindi di esclusivo dominio dell’autorità ecclesiastica; spetta perciò a lei e non al Municipio il regolarizzarne il suono.»

SVIZZERA

Le nomme dei consiglieri di Stato di Ginevra diedero Fazy, Courte, Fontanel, Dachosal, Brunet, Breit-meyer e Piguet. Si fecero alcuni arresti, l'ufficio della Assemblea protestò. Alle elezioni conseguitarano salve di artiglieria, i tamburi batterono a festa.

IMPERO AUSTRIACO

Si è notato a Vienna che l’ambasciatore russo Gortschakoff ebbe in questi ultimi giorni parecchie conferenze con l’ambasciatore francese Bourqueney. Che dedurne?

La marineria. dell’Austria ha 93 bastimenti con 895 cannoni; inoltre il Lloyd possiede più di 60 piroscafi, i quali, pe’ legami che stringono quelle società al Governo, possono in una guerra offrirgli un aiuto non indifferente.

PRUSSIA

La convocazione delle Camere di Berlino è stabilita definitivamente pel 26 di questo mese.

IMPERO FRANCESE

Il duca di Cambridge arrivò, il 14 Parigi in compagnia dei colonnelli Macdonald e Tirrel. Il Duca abit alle Tuilleries,

Il principe Napoleone, riuniti al palazzo reale i giurali e commissari della Esposizione e fatti loro i suoi ringraziamenti, ha consegnato a ciascuno di essi le decorazioni accordata ai medesimi dall’imperatore, e tenne loro questo discorso: «L’imperatore mi ha incaricato di darvi una testimonianza della sua soddisfazione e dell’alta sua stima pei servigi che avete resi alla Commissione imperiale, durante la Esposizione uni, versale del 1855. Niuna missione pote va essermi più grata poiché niuno più di me è stato in grado di apprezzare questi servigi. Io son lieto di presentarvi di inia mano le insegne della Legion d'onore.

U numero degli esponenti che ottennero ricompense ascende a 12 mila.

Una circolare ministeriale diretta ai generali che comandano le divisioni e suddivisioni militari proscrive loro di prendere al più presto possibile le disposizioni necessarie, onde in ogni capoluogo dei dipartimenti sia passata una rivista di tutti i soldati che, per qualunque causa, dopo aver fatto parte dell’esercito d'Oriente, ritornarono alle loro case.

A Parigi gli animi son molto preoccupati della missione di Canrobert in Isvezia e dell’accoglienza fatta: da quelle popolazioni all’antico comandante in capo dell’esercito francese in Crimea. Alcuni annunziano già la segnatura del trattato d'alleanza tra la Svezia e le Potenze occidentali ed una sollecita dichiarazione di guerra del gabinetto di Stokolma a quello di Pietroburgo. Altri pare, dubitano forte che le cose vadano cosi presto.

È convocato pel 5 dicembre la sessione straordinaria il Consiglio imperiale della pubblica instruzione.

BELGIO

La Camera dei deputati del Belgio ha rieletto Delehave per suo presidente, il generale barone Prisse, capo della casa militare del re, parti di Brusselles alla volta d'Italia.

INGHILTERRA

Sono già preparati a Windsor Castle gli appartamenti destinati a ricevere il re di Sardegna.

Nuovi disordini, ma meno gravi dei precedenti, avvennero a Hyde-Park anche nella riunione, che vi si tenne il giorno 11. Tre persone, una delle quali distribuiva circolari, furono arrestate dagli agenti di polizia. Un oratore strepitava onde riunire intorno a sé un qualche numero, di uditori per discorrer loro sulla economia, ma quasi nessuno intervenne alla sua concione. Nel medesimo giorno a West-Broncwich in Birmingham si adunarono un 13 mila persone, che deliberarono di fare un indirizzo alla regina contro la esportazione del grano. Nominarono poi una deputazione di operai che andrà quanto prima a Londra per presentare l’indirizzo.

Ai 12 nella sala di Saint-Martin a Ncw-Castle-sur-Tine si fecero meetings, per disapprovare la espulsione dei rifuggiti da Jersey.

In Inghilterra esiste un doppio fondo di soccorsi instituito in occasione della, guerra. Il primo si chiama Fondo patriottico ed è destinato a beneficio delle vedove e degli orfani dei soldati morti in Oriente. L’altro è il Fondo centrale per soccorrere alle mogli e ai figli dei soldati che combattono ancora in Crimea. Il primo di questi fondi ha provveduto fin qui ai bisogni che due soddisfare Il secondo che accorda, sussidii a 7 mila donne e a 14 mila fanciulli ha già speso un 100 mila lire sterline, ed essendo vicino a rimanere esausto, la Commissione amministrativa si è rivolto al pubblico onde avere nuove soscrizioni.

Scoppiò il colera nelle Isole Jonie.

Sembra che i rifuggiti di Jersey si trasferiranno in Ispagna. Quanto a Victor Ugo già dovrebbe esser giunto a Madrid.

SVEZIA

Canrobert fu ricevuto in udienza solenne a Stocolma, dal re di Svezia, cui presente una lettera dell'imperatore Napoleone III insieme alle insegne della Gran Croce della Legion d'onore. Il generale fu condotto al palazzo reale in una carrozza di gala della Corte tirata da otto cavalli. In quella circostanza il popolo fece novelle entusiastiche dimostrazioni delle sue simpatie non meno per la Francia che per l’illustre guerriero, il quale tanto si distinse in Crimea.

Il capitano Biornstierna aiutante di campo del re è messo a disposizione del generale Canrobert durante il costui soggiorno a Stocolma;

GRECIA

Frequenti sono le conferenze fra l’ambasciatore russo e l’ambasciatore americano in Atene. Si afferma che quest'ultimo abbia domandato al re che «la Grecia ceda in affitto agli Stati Uniti per 99 anni una delle isole dell’Arcipelago, ricevendo in compenso una somma, che metta la Grecia in grado di saldare il suo debito verso la Francia e l'Inghilterra. Dicesi che l’isola richiesta sia Milo.

Il generale maggioro Meletopulo fu nominato nomarca delle provincie d'Attica e Beozia.

IMPERO RUSSO

I giornali russi pubblicano. diverse ordinanze di concessioni di strade ferra le par tutta la estensione dell’Impero a società particolari.

E proibita la esportazione dei grani da tutti i porti della Russia.

IMPERO OTTOMANO

Ê vietata la esportazione delle granaglie da qualunque porto della Turchia. La importazione per consumo locale di Costantinopoli è libera da ogni dazio.

La sepoltura dei cristiani in Turchia in molti luoghi era accompagnata da formalità umilianti. Ora il governo ottomane volendo mettere un termine a queste spiacevoli costumanze ha. Ordinato ai governatori delle provincie che non si frapponga più alcun ostatolo alla sepoltura dei cristiani sudditi della Porta; e raccomanda loro di vigilare, affinché la qualsiasi atto relativo ai morti cristiani non si usino più in avvenire espressioni che avviliscono, ma la parola che s'impiegherà per denotare un defunto, sarà nuctereffa, che s’interpreta persona che ha compiuto il numero dei suoi giorni.

Si accredita la voce che anche il sultano Abdul-Medjid fra qualche mese farà una visita a Parigi all’imperatore dei francesi.

NOTIZIE DELLA GUERRA

I Vascelli inglesi che si trovavano a Kiel ricevettero per telegrafo l’ordine di partire immediatamente per l’Inghilterra.

Una parte della flotta francese del Mar Nero è nelle acque di Beykos.

Per le eventualità d’una campagna a primavera sui Danubio dicesi statuito che l’Austria consegnerebbe alle truppe francesi un certo numero di posizioni nei Principati danubiani. vuolsi a ciò relativa l'andata di Coronini a Vienna, onde non abbiano ad intervenir collisioni fra le truppe che di già occupano e quelle che dovrebbero occupare, almeno in parte, i Principati medesimi.

Gli abitanti del villaggio di Karani, situalo fra Balaclava e il monastero di San Giorgio, furono a loro domanda trasportati a Caffa per essere consegnali ai russi.

Il generalissimo inglese ha pubblicato al suo esercito della Crimea il seguente Ordine del giorno: «Il comandante supremo è meravigliato delle molte domande per congedi di assenza, che gli sono state di recente indirizzale da uffiziali di ogni grado dell'esercito. Ei portante dee lor memorare che sono sempre in faccia ad un nemico potente, che hanno da compier nel campo doveri, i quali nulla cedono d’importanza ai loro doveri sul campo di battaglia, e che l'instruzione, la disciplina e il benessere delle truppe son cose che richieggono tutta l'attenzione di ogni buon militare.

Scrivesi da Costantinopoli che ai 2 novembre il generale Codrington assunse il comando supremo dell'esercito inglese e che Simpson doveva imbarcarsi il 5 per Costantinopoli.

Si dice che Colin Campell e altri uffiziali inglesi hanno rinunziato il loro comando in Crimea per non servire sotto Codrington.

I lavori delle strade che si eseguiscono dagl’inglesi, procedono molto lentamente a comparazione di quelli che si fanno dai francesi. Il maggiore impedimento si è il vizio del bere troppi vini e spiriti, che sempre più si propaga fra le truppe britanniche, di modo che il generale Codrington minacciò severi castighi a colore che si ubriacano. Anche il colora, che della intemperanza riconosce la sua causa principale, cominciò nuovamente a mieter vittime nel campo inglese.

I quartieri d’inverno del corpo piemontese sono tende e baracche di legno. Ma ora si costruiscono tane alla cosacca, ed in ciascuna di esse potranno stare 6 o 7 soldati che vi avranno un fornello per fare il fuoco. Per lavorare allo scavo di queste tane si presero 16 uomini per compagnia.

Dal campo di Kamara in data del 3 scrivevasi che. «la presa di Sebastopoli non è un gran risultato se non si combattono i russi, che stanno sull’altipiano di Mackenzie, giacché la loro presenza impedisce di abbandonare le posizioni, in cui sono paralizzate le migliori truppe che abbiano mai aggredito la Russia nella presente guerra. Ardua poi sarebbe la intrapresa di piombare sui russi cosi dalla parte di Balaclava come da quella di Eupatoria Imperocché dalla parte di Balaclava bisogna satire per dirupi scoscesi attuali di buoni cannoni, e dalla parte di Eupatoria bisogna marciare per lunghe steppe ove scarseggia l’acqua e non v’hanno mezzi di sussistenza. Indi è che dopo alcune dimostrazioni da Baidar, da Eupatoria e la felice spedizione di Kinburn, si rinunziò di proseguire in altre operazioni. e si andarono prendendo i quartieri d’inverno.

Ai 25 ottobre il principe Gorschakoff trasferiva il suo quartier generale a Bakschi-Serai e rafforzava l’ala destra del suo esercito contro Eupatoria. I russi prendevano forti posizioni s pressa Tsciobalar e Temisch;

Pelissier pubblicò un Ordine del giorno, in cui avvertiva l’esercito di tenersi pronto ad una nuova battaglia.

Ulteriori notizie confermano che gli alleati dormono sempre vestiti e senza nemmeno togliersi le scarpe onde trovarsi pronti ad ogni segnale.

Furono annate di un gran numero di cannoni le novelle opere fortificatorie sui colli Feduchini che dominano i punti d’onde i russi dovrebbero passare se volessero decidersi ad un attacco contro gli alleati sulla Cernaia. La cavalleria piemontese, che stava presso Balaclava, prose posizione a poca distanza da Inkermann sulle cosi dette colline di Canrobert.

In data del 16 da Sebastopoli un dispaccio reca che «tre magazzini del parco di artiglieria vicino ad Inkermann vennero distrutti dalla esplosione di 30 mila chilogrammi di polvere, 60 mila cartuccie e 300 obici, i quali carichi di materie infiammabili determinarono un violento incendio. Il parco inglese era vicino. Si riusci a dominare il fuoco alla sera. Due ufficiali e 39 soldati uccisi; 10 ufficiali e 100 soldati feriti (di quelli che custodivano i magazzini). Gli alleati (inglesi, che stavano vicini) ebbero a un dipresso le medesime perdite. Il dispaccio è un po’ confuso; indi per dargli un qualche senso vi abbiano apposto alcune brevi. interpretazioni che ci parvero essere in consonanza col fatto narrato.

Notizie da Jenikalè annunziano che colà si attendevano rinforzi di cavalleria e artiglieria mobile anglo-francese, perché la divisione russa di Wrangel spiegava un nuovo sviluppo di forze in quelle vicinanze.

Un dispaccio annunzia che il capitano Osborn distrusse a Gheiskliman nel Mare di Azoff una quantità di provvigioni russe e che gli alleati sbarcarono in tre punti.

Fra i quattro generali russi, morti nell'assalto di Kars del 29 settembre si annovera anche il famoso Kowalewsky.

Stando a lettere di Sukum-Kalè del 20 ottobre, in quella città, ch’era occupata da 15 mila uomini dell'esercito di Omer pascià, si era sparsa la notizia che i russi di Murawieff avevano raggiunto e sconfitto i rinforzi turchi che recavansi a Kars. A proposito di ciò, è da ricordarsi che ben si parte della spedizione di questi rinforzi, ma dell’arrivo loro a Kars non si è detto mai nulla in senso veramente positivo. Il corrispondente poi di Sukum-Kalè afferma che una invasione nella Georgia e una minaccia contro Tiflis dovrebbe riuscire in pratici assai più difficile di quello che sembra quando si elaborano i piani di guerra; imperocché per minacciare Tiflis conviene non solo passare il Fasi, ma conquistare inoltre le alture che dividono la valle del Fasi dalla Georgia. Il movimento di Ferhad pascià, che con 12 battaglioni di fanteria, 4 reggimenti di cavalleria e 30 cannoni si avanzava contro il confino russo lungo il Fasi per minacciare la strada di Kutais, fino al 29 ottobre era rimasto infruttuoso. A Sukum-Kalè sapevasi da buona fonte che Kutais era presidiata da due brigate russe di fanteria e due reggimenti di cavalleria e che queste truppe prima dell'avvicinamento di Ferhad pascià aveano occupate le alture del Fasi.

In Asia si debbono sollecitamente formare tre reggimenti di cosacchi ottomani.

PERSIA

Si fanno nuove pratiche presso la Corte di Teheran, onde si accordi sul territorio persiano il passaggio ad un corpo delle truppe inglesi dalle Indie per la difesa della Turchia asiatica.

Indie inglesi

I Santhals continuano sempre a percorrere il paese e commettono qui e la rapine e violenze. La rivoluzione ha perduto da molto tempo il carattere di guerra civile ed ora la sua continuazione torna semplicemente molesta per la difficoltà di estinguerla definitivamente. Il confine del Pengiab è turbato dai masnadieri che di tanto in tanto escono dai loro burroni ed assalgono i villaggi inglesi. Si è ordinato la formazione di un campa britannico a Fuckirabad nell'Alagabad.

AMERICA

Piatt segretario della legazione degli Stati Uniti a Parigi si è dimesso, e gli succede Witt.

Il ministro russo a Washington è accusato di aver violato le leggi di neutralità, avendo apertamente ingaggiato, per conto del suo governo, medici, ufficiali ed ingegneri per l’armata russa. Dalle autorità di Nuova York fu sequestrate un bastimento americano carico d’armi e d’altro munizioni per conto della Russia.

Le notizie del Messico annunziano la dimissione del presidente Alvarez e la nomina del generale Comonfort.

Il general Di Castro con una divisione di truppe favorevoli a Santanna si presente innanti alla città di Malamoras, la quale si arrese. Già in qualche luogo si parla di richiamare Santanna alla presidenza del Messico.

Continua la guerra tra Guatemala e l'Honduras; gli abitanti di Omoa e di Truxilla sono in serie inquietudini. Uno scontro sanguinoso avvenne presso Tabatinga, piccola città del Brasile, fra alcuni americani della parte settentrionale e parecchi brasiliani; gli americani furono gli aggressori.

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É morto a Parigi il contrammiraglio Lapierre.

Ai 14 si celebrarono a Marsiglia i funerali del colonnello di stato maggiore La Tour du Pin, che fu ferito a Milakoff e mori poco dopo il suo arrivo a Marsiglia.

È morto Glarakis senatore e già membro del Ministero greco.

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VARIETÀ

Le nuove batterie galleggianti, inventate dall'imperatore Napoleone, sono, secondo la descrizione datane dal Moniteur, navi piatte, a un solo ordine di batterie; pescano poco e poco s’innalzano dalla superficie dell’acqua, il che le rende meno esposte alle offese dei proiettili d’ogni maniera. I fianchi al di fuori sono rivestiti di grossissime lamine alle a respingere le palle da cannone e le bombe alla paixhans, che produssero effetti tante disastrosi nell’affare di Sinope.

Proveniente dall’Officio postale di Terni e giunto il di 16 corrente in queste di Roma un gruppo senza il nome del mittente e a noi diretto con entrovi 1.65. (33 grossi). 3 avv.

Altro gruppo proveniente dall’Officio postale di Narni senza il nome del mittente giunse il 9 con baiocchi 90 (mezzo scudo e due papelli). 5 avv. —

Que’ signori, che fecero l’invio de suddetti gruppi, sono pregati a favorire i relativi schiarimenti, onde ai possa loro spedire l'analoga ricevuta.



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1855 ROMA 24 NOVEMBRE N 136

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

La Storia della Crimea comincia finalmente ad uscire da quella fredda monotonia, che da parecchi 'giorni versava è in descrizioni geografiche è in ripetizioni di fatti, dei quali da lungo tempo Si ebbero, oltre i particolari racconti che se ne fecero, anche relazioni officiati. L’aspetto generale dello cose (tal quale presentasi nell’ora che scriviamo, imperocché potrebbe subire istantaneo cangiamento) è quello di due grandi eserciti, l’uno di fronte all’altro, disposti sur una lunga linea, e ciascuno studiantesi ad impegnare il nimico in posizioni, che a questo sieno svantaggiose. Un cotal giuoco è vieppiù manifesta nelle operazioni di Allonville e di Radziwill. Il generale francese muove per aggredire il russo; il russo fugge ed è raggiunto; il francese dopo insignificante scaramuccia si ritira e sospende le sue marcie di ricognizione; ed il russo, benché allettato da quello apparente favorevole successo, non si attenta a tenergli dietro. Wrangel si appresenta a Kerteh e a Jenikalé, indi alquanto si ritrae, poscia ritorna colà d’onde sgombro pur dianzi; e le truppe alleate non escono da Jenikalé, né da Kerteh sia per affrontarlo quando si avvicina, sia per inseguirlo quando si allontana. Cosi ai due punti estremi del taurico teatro della guerra. Nel mezzo poi, dove maggiore è il pericolo, Pelissier si infinge di non volere arrischiarsi ad una battaglia, ed intanto pone le sue schiere in acconcio di combattere; Gortschakoff fa le viste d'irrompere, d'assalire; ma guarda, a conveniente distanza, le posizioni nimiche e la sosta; quinci e quindi non altro che ricognizioni; sulla Cernaia e presso Inkermann fuoco di moschetteria di tanta in tanta fra, gli avamposti, e nulla più. Per ben tre fiale in una notte i francesi, supponendo fra le tenebre maggiore di quello che veramente si fosse il numero dei russi che si avanzavano, diedero' il segnale di un prossimo combattimento, ed in mezz’ora tutto, l'esercito trovossi apparecchiato alla pugna. La situazione adunque è assai grave; e, siccome noi più volte prenunziammo, imminente è lo scoppio (se pur già intervenuto non sia) d’una tremenda azione, in cui saranno impegnate tutte le forze belligeranti della Crimea. Il nuovo maresciallo di Francia promette ai suoi soldati una piena vittoria; ma egual promessa ai suoi la pu:e Gortschakoff, che sempre confida dovergli una volta esser propizia la fortuna delle armi. In tale stato degli affari guerreschi riducesi a fiaba priva di senso comune la voce che Pelissier voglia per alcuni giorni recarsi a Costantinopoli.

Anche in Asia, dove lutte le circostanze dei luoghi e della stagione persuadevano a credere che nulla sarebbesi più operato, avvennero nuove audacissime gesta degli ottomani, che ai 6 di questo mese traversarono il fiume all'Anacara e discacciarono i russi dalle fortificate posizioni che occupavano alla opposta sponda. Del qual fatto, ch'è fra i più mirabili della presente guerra, terremo proposito allorché perverranno le relazioni dell'ardimentoso muscir.

Il re di Piemonte apriva le Camere annunziando ch'egli è d'uopo sottoporsi a nuovi sagrifizi per continuare la guerra; e l'imperatore Napoleone chiudeva la Esposizione universale annunziando le probabilità ci il bisogno della pace (73)a. Si dice che l'Austria ora veramente voglia pro porre alla Dieta germanica di adottare una decisa politica nella quistione orientale. Se l’Alemagna si dichiarasse a favore dello Potenze occidentali, la pace, secondo le più logiche conghietture, sarebbe immediatamente conchiusa. Ma d'altronde gli apparecchi che si fanno sono indizii di guerra, il cui termine sembra tuttavia lontano.

A Costantinopoli si corse pericolo della più fatale catastrofe. Una sentinella fece fuoco per equivoco sur alcuni soldati tunisini; indi sanguinosa collisione fra le milizie. Lo spavento della popolazione divenne generale; tutti attendevansi d'uno in altro momento una tremenda carneficina. Ma il gran visire intervenne alla testa di grossa mano di truppe e parte con le minaccie, parte con le persuasioni fece rientrare gl'inferociti tunisini ai loro quartieri.

Re Vittorio Emmanuele è a Parigi. Le imperiali accoglienze, le pubbliche festevoli dimostrazioni corrisponderanno alla generosità dell'ospite alleato. Ma sarà egli vero che questi tragga colà soltanto a diporto e per ammirare la Esposizione che a suo riguardo lu prorogata a tutto questo mese? Si pensa che motivi di supremo interesso ed estranei all'alleanza persuasero il re sabaudo al viaggio. Molti i pareri su questo proposito; i più aspettano che si combini un 2 dicembre anche pel Piemonte. Non sono però che vaghe speranze.

In Ispagna ferve crisi ministeriale. Il ministro dell'interno annunzia alle Corti che la Catalogna furono fucilali tre capi carlisti fra i quali è Marsal (74)b. Indi la stampa freme perché mentre la legge abolisce la pena di morte per delitti politici, questa legge si applica unicamente a vantaggio dei ribelli democratici, e si la tacere quando trattasi di coloro che propugnano il sistema monarchico. Parecchie sedizioni qua e la per lo caro dei viveri ma diconsi represse. L’erario esausto, sempre. Delta regina non si ha più alcuna novella.

Nelle Indie inglesi la rivoluzione s’allarga e si consolida. Nella Cina riprende nuovo vigore in qualche parte.

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ROMA

Ai 24 moriva fra: i conforti della religione monsignor Marino Marini, prelato domestico, di Sua Santità, prefetto degli archivi Vaticani, segretario della Sacra Congregazione dell'Immunità Ecclesiastica e canonica della Basilica Vaticana. Le belle virtù morali e religiose congiunte alla rara, dottrina distinguevano di molto presso gli italiani e stranieri questo defunto prelato la cui memoria vivrà non peritura nelle diverse opere che ha pubblicato colle stampe.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Nella tornata del 17'il ministro Cavour chiese alla Camera dei Deputati l'autorizzazione di contrarre un nuovo prestito di 30 milioni soltanto.

Arrivarono a Genova il 19 i due cannoni da campagna che le truppe sarde presero ai russi nella battaglia di Traktir.

IMPERO AUSTRIACO

La società per la diffusione di libri destinati alla cultura del popolo conta di presente 58 gabinetti. di lettura e 1100 membri. L’arciduca Francesco Carlo è il protettore di questa società che va prendendo sempre più larghe proporzioni.

PRUSSIA

Il conte russo Tolstoj parti ai 14 da Berlino, dove trattò importantissimi oggetti politici. A Berlino furono arrestati due camerieri d’un generale che ha intime relazioni col re. Sono incriminati di aver sottratto alcuni documenti di alto interesse e di averli comunicati a un ambasciatore estero.

Fra le persone arrestate pel furto di documenti fatto al re medesimo e ad altri di sua intimità, poscia comunicati a personaggi diplomatici, è anche un uffiziale generale in ritiro.

IMPERO FRANCESE

Scrivesi da Parigi Oss. triest.) che colà furono arrestati dalla Polizia parecchi agenti russi ch’erano in relazione coi legittimisti francesi e si trovarono compromessi secondo le recenti scoperte fatte su i disegni di quel partito.

L’imperatore ai 16 andò a Versailles col duca di Cambridge e passa a rassegna le truppe della guarnigioue.

BELGIO

È stato presentato alla Camera del Belgio un progetto di legge che proibirebbe la asportazione delle granaglie delle patate dai legnami.

SPAGNA

Nella seduta delle Cortès del 12 Espartero deplorò che la Spagna non seguiti tranquillamente il sentimento del progresso ed aggiunse che il Governo, per quanto numerosi sieno i suoi nemici, è deciso a castigarli tutti e che la spada della giustizia sarà inesorabile per essi.

INGHILTERRA

Si annunzia che le milizie d’Inghilterra saranno organizzate in modo d’avere una permanente stabilità, e che nel seno loro si faranno non meno i reclutamenti per l'esercito attivo che le legioni dei volontari.

DANIMARCA

Da Copenaga. scrivesi che nella seduta del Consiglio di Stato tenutasi il 10 fu presentato un progetto per trasformare Copenaga in una grande fortezza. Secondo il progetto dovrebbero demolirsi la cittadella e parecchi edifizi militari che di presente vi sono, ed in lor vece innalzarsi un muro di circonvallazione intorno a tutta la città ed erigersi forti staccati nei contorni, onde rendere assai difficile e forse anco impossibile un bombardamento. Le fortificazioni poi della rada e quelle che son presso la medesima dovrebbero aumentarsi di numero o rafforzarsi di materiali guerreschi.

SVEZIA

Da Berlino si la sapere che anche la Svezia, ad imitazione della Russia, impedirà la esportazione delle granaglie,

IMPERO RUSSO

Il 16 fu messa in attività la linea telegrafica: da Sinferopoli a Nicolajeff e Pietroburgo.

GRECIA

Il re di Grecia il 12 aprì le Camere con un discorso, in cui disse che il cangiamento ministeriale operato si ne se necessario per tutelare la offesa dignità reale. Aggiunse poi ai rappresentanti della nazione che procurino di conservare la neutralità od mantenere l'amicizia con la Potenze estere.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Comandato dal conte Paniutine concentrasi a Kiew un esercito russo, che sarà portato, a quant assicurasi, fino a 100 mila uomini per proteggere Cherson, Nicolajeff e Perekop.

I francesi scoprirono à Sebastopoli presso il forte Niccolò. alcuni lavori sotterranei di grande importanza.

I quattro punti che servono di base alle operazioni degli alleati in Crimea, sono divenuti i luoghi più forti del Ponto Eussino ed il maresciallo Pélissier ha collocato le sue forze in modo da poterle concentrare entro 48 ore su qualunque di questi quattro punti.

Un decreto del 9 nomina generali maggiori i colonnelli lord William Paulet e Duncan Cameron.

Notizie viennesi recano che le truppe turche di Kerteh pativano molti disagi, mancanza di riveri e di acqua, c, per soprappiù, da otto mesi non aveano ricevuto il soldo. Intanto il general Wrangel aveva avuto considerevoli rinforzi e si avanzava dalla parte di Arghim minacciando la estrema diritta dell’esercito anglo-francese di Baidar e della Cernaia. Cosi si spiega perché il maresciallo Pelissier ordinò alla divisione Aulemarre di retrocedere, ripiegandola verso la Cernaia, essendosi avanzata fino alla valle dell’alto Belbek.

Un dispaccio parigino del 20 annunzia che l’incendio. dci tre magazzini ad Inkermann non, fu della gravita che credettesi a principio imperocché immensi approvvigionamenti rimasero pressoché intatti. In questa esplosione gli alleati inglesi (come fu la nostra interpretazione al primo dispaccio venuto) ebbero 22 morti e 119 feriti.

Il 6 novembre il capitano Osborne come annunziammo, distrusse vicino a Gheiskliman una enorme quantità di grani destinati all’approvvigionamento delle armate russe della Crimea e del Caucaso. Ora si aggiunge che lo sbarco fatto dalle truppe alleate in tre punti si effettuò felicemente sebbene il terreno era guardato da 4000 russi parte di fanteria e parte di cavalleria i quali (com’è da supporsi) si ritirarono.

Per decisione adottata da Omer pascià si allestisce a Trebisonda un grande ospedale militare, in cui saranno ricevuti i malati e i feriti dell’esercito turco dell’Asia. Il servizio sanitario di questo ospedale sarà fatto da medici e chirurghi inglesi.

Il general Canoon, cioè Bairam pascià, ché ebbe una parte tanto attiva nella difesa di Silistria, è ritornato da Costantinopoli all’esercito di Omer pascià.

Da Costantinopoli in data del 3 scrivevasi che Ferhad pascià era tornato a Redut-Kalè dalla sua escursione fatta verso Kutais. In quella. marcia di ricognizione si potè rilevare che i russi non difendevano quelle ragioni con tante forze come si credeva. Gli esploratori di Ferhad dissero. ascendere quelle truppe soltanto a circa 10 mila uomini.

Le truppe di Omer pascià, con l’acqua fino alle ascelle e sotto un terribile fuoco di artiglieria, forzarono il 6 novembre il passaggio del fiume Anacara e Auffour nella Georgia. Esso era difeso da 16 mila russi; le truppe turche si avanzarono baionetta contro i ridotti e li presero ad onta di una disperata resistenza del nimico. I russi indi si ritirarono in disordine. I turchi conquistarono 6 cannoni, 7 carri di munizioni e fecero 40 prigionieri. I russi lasciarono sul campo, di battaglia un 400 uomini, fra i quali 2 uffiziali superiori e 30 uffiziali subalterni. Le perdite turche si limitarono a 68 morti e 220 feriti.

Raccontasi che Omer pascià abbia conferito ai due capi circassi Michael Beg. e Sciamil la dignità di marescialli turchi!

Omer pascià riceve continui rinforzi. Il suo esercito conta 40 mila uomini, 11 mila di questi passarono il Guriel senza incontrare resistenza.

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GIORNALISMO

Il Times opina che due sono i grandi benefizi dell’alleanza dell'Inghilterra con la Francia, il primo è che questa alleanza consolida la dinastia napoleonica; il secondo è la guerra che darà tanti vantaggi alle nazioni europee. L’articolo però del Times finisce esprimendo, il timore che l’alleanza con la Francia sarà fatale all’Inghilterra. Ma non dice in qual modo ciò possa intervenire. Forse lo dirà a tempo più opportuno. Intanto si metton fuori con delicata disinvoltura certi ombrosi pareri, che sono luce novella a coloro, che già si trovavan smarriti nelle tenebre; il perchè oggi rimetteranno mano ai lavori dell'edifizio cabalistico delle congetture.

Il Journal de Francfort è lieto di potere annunziare che «le voci di pace le quali circolano sulle sponde del Mono non furono ancora confutate seriamente.» E qual altra confutazione alle voci della pace egli amerebbe più seria di quella dei continuati fatti di guerra? I giornali parlano di aggiustamenti prossimi a farsi; o le Potenze belligeranti combinano: nuovi piani strategici ed accrescono con sollecite leve i loro eserciti che dovranno eseguirli. Si vorrebbe che il Journal de Francfort sapesse confutare seriamente questi fatti.

AFFARI DI SPAGNA

La Estrella, a proposito della spedizione spagnuola in Crimea, assicura che le Cortes l'approveranno, perchè dal 1833 in poi le Cortes han fatto sempre ciò che il Governo ha voluto. E il Parlamento inveisce Gera mente contro il progetto dell'alleanza della Spagna con la Francia e l'Inghilterra nella quistione russa. La Iberia poi produce una corrispondenza, la quale intende di mostrare che è cosa molto equivoca che l'Austria sia. contraria alla Russia nella guerra attuale.

La Regeneracion osserva: che in altri tempi costituzionali ebbevi un Ministero che si chiamava delle sette perle, indi un altro che si chiamò dei sette diamanti; e che oggi havvene uno che con tutta proprietà può chiamarsi il Ministero degli otto incapaci. Quanto ad Espartero poi dice ch'ei «non è quel tipo di modestia che vantasi;. che non è un uomo acconcio a dare a una direzione alla nave dello Stato; che nel 1845 fini di mandarla, in isfacelo dopo un naufragio di tre anni; che non ha saputo inspirare alcuna elevata idea alla rivoluzione del 1834; che sotto il suo governo si propaga il disordine, si sconcerta l'autorità, si estingue il credito, si accende la guerra civile; tutto insomma dislocasi e corre a ruina.»

Il Parlamento concede ad Espartero il valore nel campo di battaglia, onoratezza e purezza di sentimenti quanta ne vuole, ma gli nega assolutamente le prerogative che sono necessarie ad un uomo di Stato.

La Soberania indirizza a Bruil la seguente soave filippica: «Il signor don Juan Bruil continua a stare nel Ministero. Ciò spiega l’indole reazionaria e meschina della situazione. E anzi che meschina e reazionaria, essa è umiliante e depressiva della dignità nazionale. Si, è signor don Juan Bruil, la vostra entrata nel ministero, fu già un oltraggio al pubblico buon senso; la vostra permanenza nel ministero è una pubblica calamità; la vostra continuazione è un pubblico affronto. La vostra esistenza officiale si compendia in questi tre termini correlativi per ciò che riguarda le Stato; e per ciò che riguarda voi medesimo, questi tre termini si cambiano in debolezza, ignoranza e presunzione.»

La Esperanza, occupandosi della quistione delle sussistenze, consiglia il Governo a migliorare i mezzi di comunicazione. Il Sur nel medesima proposito encomia i risultati ch’emanerebbero da una buona organizzazione della classe operaia. Il Porvenir domanda miglioramenti materiali.

Il Leon espanol parlando de! partito progressista dice che la sua condotta «es un a serie interminable de contradicciones en el ordeu moral y pelitico. Imperocché i suoi corifei si fanno largo declamando abnegazione e patriottismo, e allorché s'impossessano del comando, invadono, come lupi famelici slanciantisi sulla preda, i pubblici destini in tutti gl'impieghi; si mostrano sdegnosi degli onori e delle distinzioni, onde i governi premiano gli eminenti servigi resi alla Stato; e poi, ad onta di questo loro sdegno, si adornano di nastri, di titoli e di croci per innalzarsi, a guisa di aristocratici e grandi signori, sopra la vulgare moltitudine.» E il Diario espanol aggiunge: «Il partito progressista è nato per vivere nella sterilità e nella impotenza. La sua Storia d’oggi è la sua storia d'ieri e di dimani; è la storia del caos. Cosi nell'amministrazione, come nella politica, è destinalo ad essere la realizzazione di tutte le contraddizioni e di tutte le assurdità. Indi la Voz del Pueblo ripete che la missione della democrazia è di armonizzare; onde finalmente si acchetino coloro che ogni giorno vanno scoprendo i suoi difetti.

Il Clamor publico dopo aver detto che i partiti si discreditano e muoiono perché assunti al potere non realizzano i principi che professavano nella opposizione, se la prende col ministro Huelves e lo chiama incapace.

Segue la Esperanza a pronosticare: quel che sarà la Costituzione quando sarà fatta; dire essere una verità che in Ispagna le Costituzioni si son sempre fatte e sempre si faranno perché non sieno osservate. l'Occidente nell'anniversario delle Corti Costituenti ricorda che queste nel 1854 si riunirono per compilare la Costituzione, la quale ancora dee farsi. Il Sur vorrebbe sapere perché, mentre le teorie rappresentative sono tanto belle, in pratica non danno mai alcuni dei buoni effetti promessi. Ma las Novedades sostengono che la Assemblea ha fatto e sta per fare cose di sommo vantaggio alla nazione.

VARIETÀ

In altro articolo riportammo il parere dell’Union sulle opere presentate dal. faentino Giovanni Battista Gatti alla Esposizione di Parigi. Ora è nostro debito far conoscere qual sia sul medesimo proposito il giu dizie dell’Univers; il quale cosi ne favella: «Il Gatti ha esposto una scrivania dove si trovano le più bello forme della Renaissance (ma quelle forme non fnronvi trovate dalla poco veggente Union). Il corpo superiore del mobile è chiuso da una galleria scolpita terminata con delfini: sul davanti del corpo superiore due vasi di fiori permettono di apprezzare quanto valga l’artista e il suo talento; vi si distingue la melarancia, il garofano, il tulipano, sul cui calice imbalsamato aleggiano in atto di posarvisi farfalle con ali di madreperla, la parte inferiore sostenuta da quattro piedi serpeggianti è ornata da otto medaglioni che rappresentano i primi quattro poeti e i primi quattro pittori italiani. Questo mobile delizioso appartiene ad un americano, cui la passione per la libertà e l'eguaglianza umana non fecero restio ad adottare un blasone e farvelo mettere in cima: le stemma è un leone che rugge. L’umile artista poi dal suo canto, non ha voluto che il suo lavoro partisse senza che fosse accompagnato da una sua memoria; indi sulla traversa inferiore ed orizzontale dei suo capo d'opera vi ha espresso il proprio nome di Gatti effigiandovi un gatto che scherza con un gattino. Lo stesso artista inoltre ha inviato alla Esposizione una bella tavola ottagona d'un metro di larghezza, sulla quale veggonsi ornamenti di buon gusto e ben disegnati.»

Leggesi nell’Atheneum essersi scoperta a Bruxelles una copia manuscritta della celebre opera di Leonardo da Vinci sulla pittura. Questa copia è quella che fu, or son due secoli, illustrata dal Poussin di disegni originali, disegni che arricchiscono, incisi, la prima edizione dell’opera, stampata a Parigi nel 1651 e data fuori da Raffaello du Fresne. Il manuscritto, secondo una nota autografa dei signor Chautilon, fu portato da Roma a Parigi nel 1640. Dal 1651 in poi non se ne era più sentito a parlare, quando un libraio di Bruxelles venne a comperarlo in una pubblica vendita.

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Nel Negozio di Litografia «Cartoleria in Roma Via del Corso Num. 190 di fronte al Palazzo Chigi trovasi un assortimento completa di generi di prima qualità a prezzi discretissimi, fra i quali un nuovo metodo per apprendere la scrittura inglese con la più bella forma in 8 esercizi da 1.60 la risma composta di 100 quinterni.

Quivi si eseguiscono Disegni ed Incisioni di ogni specie su i migliori modelli fino ad ora conosciuti, tutte sorta di lavori per offici e per negozianti.

Vi è unito un Laboratorio litografico ed una Stamperia per rami e per immagini diretta dall'incisore disegnatore Anselmo Bulla che n'è il proprietario.

Il medesimo ha pubblicato un gran Panorama a colori della Difesa interna ed esterna di Sebastopoli estratto da un accurato disegno, elevato sul luogo con tutti i lavori d'assedio eseguiti dagli alleati ed i punti prospettivi dei forti verso il Nord. Siffatto Panorama che racchiude le più belle vedute è di piccolissima spesa. Ai negozianti che vorranno acquistarlo si darà un notevole ribasso, promettendo loro la tredicesima copia gratis.



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1855 ROMA 27 NOVEMBRE N 137

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Dopo i cantici della vittoria sopraggiungono quasi sempre per alcuni giornalisti inglesi le ore di una tetra melanconia, che confina là dove comincia la disperazione. In una di queste ore terribili, che danno alle cose un aspetto di spavento, il Morning-Herald, traendo angosciosi sospiri pectore ab imo, domanda: «Qual fu l’importanza, il valore reale, la risultanza pratica della presa di Sebastopoli? Ci avvicinò forse d’un passo verso la meta cui aspiriamo? Ahi! Ê pur grande la differenza che corre fra l’ammirazione pel valore dei nostri sol. dati, e il dispetto per le meschine conseguenze prodotte da questo valore! Le due più potenti nazioni sono da due anni in guerra con la Russia; ebbene; che si fece in questi due anni? Si smossero alcune pietre a fortezze senza importanza nel Baltico; fu presa una torretta a Kinburn; si scacciarono i russi dalla parte meridionale di Sebastopoli. Ecco quanto finora operossi contro quell'Impero, la cui ampiezza copro un terzo del globo abitato. Se ad ogni biennio si riportano eguali successi, nò anche una intera generazione sarà sufficiente a conseguire il nostro scopo. La Russia ha il modo di perdere in ogni due anni una Sebastopoli, e in ogni due mesi una Bomarsund; ma continuandosi a questa guisa, da qui a cinquant’anni ci troveremo ancora dove ci troviamo oggi. È cosa terribile a considerare gl’illusorii risultati d’una campagna di due anni, che costò in nomini e in danaro sforzi e sagrifizi che sarebbero bastati a conquistare latissimi Imperi e a rovesciare gigantesche dinastie. Indi il Morning-Herald novellamente

«…. succombant sous l’effort,

«Soupire, étend les bras, ferme l'oeil et s'endort. Subentra però a fare la sua meditazione il Times; è una geremiade anch'essa che merita di essere riportata. «Dalla guerra attuale, scrive l'addolorato articolista, si ebbero evidentissimo prove della capacità dei soldati della Russia. In mezzo a difficoltà senza esempio si sono mostrati in ogni ramo del servizio degni della confidenza del loro imperatore, e della riputazione della loro grande monarchia militare. Ardenti nell'attacco, intrepidi nella ritirata, svelli, energici, pronti trovatori di espedienti nelle più malagevoli circostanze, conoscenti delle lingue delle tre nazioni belligeranti, oh quante imprese si potrebbero compiere dalle truppe russe se avessero capi meritevoli di comandarle! Pur nondimeno l'esercito russo è comandato da gentiluomini che hanno non solo il grado e il coraggio inerenti alla lor classe, ma eziandio la educazione e le cognizioni. Mentre il povero Simpson non sa pronunziare né anche una parola francese, un gran numero di uffiziali russi parlano la francese e l’inglese come i nati e cresciuti a Parigi e a Londra. La loro difesa scientifica inoltre fu la più tremenda salira all’ignorante attacco degl’inglesi, e la superiorità del talento militare dei campions della barbarie sa quelli della civilizzazione fu scritta nell’istoria a caratteri indelebili col miglior sangue britannico. Non debbono d'altronde far meraviglia queste paurose querimonie; passata l’ora della melanconia, il Morning-Herald e il Times riprenderanno la tromba dell’epopea per combattere i russi, e non cesseranno dal darle fiato per lunga pezza,

«Onde tutti li possan risolvere

«In minuta freddissima polvere.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Il principe Eugenio di Savoia Carignano é delegato, pendante l’assenza del re, di provvedere in nome del re medesimo sulla relazione dei ministri responsabili negli affari correnti d’urgenza, firmando nelle solite forme i reali decreti.

Si afferma che il re nel suo ritorno dal viaggio a Parigi e a Londra si fermerà per alcuni giorni a Ciamberi città capitale della Savoia; indi è che il cavalier Canna impiegate superiore della casa del re é partito per Ciamberi onde prepararvi gli appartamenti del Castello.

Il sindaco di Trisobbio è sospeso dalle sue funzioni. per un mese, stanteché presentossi al Consiglio di leva per l’esame degl'inscritti portando una ciarpa di lana azzurra con frangie tricolori quasi impercettibili.

IMPERO AUSTRIACO

Si diffonde la voce, che saranno fra poco introdotte in tutte le case di correzione dell'Impero austriaco le cosi dette Figlie di San Vincenzo de Paoli, le quali ebbero già la consegna del grande ospedale di Salisburgo.

L’imperatore Ferdinando donò 100 fiorini alla società cattolica di Praga, e gli arciduchi Francesco Carlo e Ludovico donarono ciascuno 50 fiorini alla società di garzoni in Linz.

La mattina del 17 due reggimenti di cavalleria, che sono di guernigione a Vienna, fecero esercizi a fuoco alla presenza dell'imperatore, del principe Lodo. vico di Baviera fratello dell'imperatrice, non che di tutti. gli arciduchi che si trovavano a Vienna.

PRUSSIA

Credesi che a Berlino esista il nucleo di una lega che abbraccia e probabilmente trascinerà quasi tutti i piccoli stati alemanni dalla parte della Russia. La politica del re e del suo Ministero è appoggiata dagli stati di Baviera, Wurtemberg, Baden, Nassau, Odenbourg, Annover, Sassonia-Weimar, Sassonia-Coburgo-Gota ed altri.

Si parla di una prossima modificazione dello Statuto costituzionale prussiano.

IMPERO FRANCESE

Corre la notizia (Arm.) che l’imperatore Francesco Giuseppe andrà a levare dal Tonte battesimale il nascituro dalla imperatrice Eugenia.

Ai 18. l’imperatore Napoleone ricevette in udienza particolare l’ambasciatore straordinario turco Mehemed bey che presentogli la risposta del Sultano alle lettere credenziali di Thouvenel nuovo ambasciatore francese presso la Sublime Porta, ed una lettera del sultano medesimo, che si congratula con l’imperatore per la presa di Sebastopoli. Nel medesimo giorno furono pure ammessi alla imperiale presenza il vescovo di Oxford, De Lue ministro di Stato in Norvegia, il barone Brockbausen ministro di Prussia a Brussellbs, la contessa di Berustoff e il suo marito come ministro di Prussia a Londra, la contessa di Lavradio e il suo sposo conte ministro di Portogallo presso la regina Vittoria.

Per ordine imperiale i. musei gli stabilimenti e i. monumenti di Parigi saranno aperti al pubblico fino a tutto questo mese per onorare la presenza del re di Sardegna.

Un ordinanza prescrive che il prezzo del pane a Parigi rimarrà fissato a 30 centesimi il chilogramma per la prima qualità e 42 per la seconda..

La compagnia degli agenti di cambio di Parigi ha fatto pervenire al Prefetto. della Senna 25 mila franchi che furono immediatamente ripartiti tra gli uffizi di beneficenza dei 12 circondari della città.

SPAGNA

Il 12 avvennero a Saragozza gravi disordini col pretcsto del caro de' viveri, ma le grida di abbasso Bruil! abbasso O’Donnell! provarono che avevano un carattere politico. Ai 15 il movimento era sedato pel concorso della guardia nazionale.

Un dispaccio li Saragozza annunzia che il generale Gurrea occupò i punti principati della città; le. milizie che presero parte agli ultimi avvenimenti furono disarmate

Il capitano generale d’Aragona ha pubblicato lo stato d’assedio in quella provincia.

Il generale Villalonga si è dimesso dall’incarico di capitan generale di Valenza.

INGHILTERRA

Labouchere accettò il posto di ministro della colonie. Cosi le dicerie relative a questo incarico offerto a tanti e da tanti rifiutato saranno finite.

IMPERO RUSSO

Si assicura che la Russia è decisa a protestare contro tutte le risoluzioni, che senza la sua partecipazione si volessero adottare riguardo ai Principati danubiani; e si aggiunge che instruzioni in questo senso già furono mandate agli ambasciatori russi a. Vienna e a Berlino.

Si racconta che quando l’imperatore Alessandro fu a Odessa, James Cartozzi capo del Municipio alla testa dei più notabili commercianti e delle corporazioni di arti e mestieri gli fece un indirizzo di felicitazione. L’imperatore rispose che da diciassette anni non era più stato a Odessa; ch’era lieto di vedere tutte le persone presenti, ma che i tempi erano purtroppo tristi. Un commerciante indi espresse la speranza di una. vicinissima pace, e l’imperatore soggiunse: «Iddio la conceda; in ancor la desidero, e certamente di tutto cuore.»

Lo czar, in vista dei danni patiti dal commercio russo a Sebastopoli, Eupatoria, Valta, Kertsch, Kuffa e Berdiansk, ha esentato il commercio da ogni dazio od imposta fino al pieno ristabilimento della pace nella Tauride.

L’imperatore ordinò al ministro dell'interno di abolire, prima del suo ritorno, lo stato di assedio in Pietroburgo, dove giunse il 20.

IMPERO OTTOMANO

Sulle turbolenze militari avvenute a Costantinopoli il 4, ulteriori e più precise notizie portano che tre tunisini insultarono e gettarono a (erra un caporale degli zappatori pompieri, che tolse la sciabola ad uno degli aggressori, due dei quali si diedero alla fuga ed uno fu tradotto al posto dell’ospedale francese. Indi un. centinaio di soldati tunisini accorse a liberare il compagno prigioniero, e s’impegnò un conflitto fra i tunisini e i francesi. I primi attaccarono a due riprese l'ospedale francese, uccisero due infermieri e a colpi di sciabolala ferirono Blaise luogotenente di vascello. I francesi risposero vigorosamente agli aggressori, venti dei quali fra morti e feriti rimasero fuori di combattimento. Il generale Larchey adottò energiche misure perchè quel trambusto cessasse, e il gran visir Mehemed Ruchdipascià intervenuto con truppe ottomane diede termine ad ogni differenza. I tunisini rientrarono nei loro quartieri e furono disarmati. Si hanno buone speranze che Blaise possa guarire delle riportate ferite.

NOTIZIE DELLA GUERRA

L’ammiraglio Seymour torna in Inghilterra. La sua salute è gravemente alterata in seguito del lungo soggiorno nel Baltico; le sue forze fisiche e la sua vista si sono indebolite assai per la esplosione di una macchina infernale sottomarina.

Ogni soldato del reggimento dei bersaglieri della. famiglia imperiale composta di 3000 campagnuoli dei poderi della Corona ed incorporalo all’annata del mezzogiorno pria di partire da Mosca per la Crimea ricevette una croce dall'imperatrice.

L baschi-buzuks arabi ed albanesi al sollo dell'Inghilterra, ch'erano accampati nei contorni dei Dardanelli sbarcarono a Gallipoli, d’onde a drappelli di 180 o 200 uomini sono avviati ad Adrianopoli per indi continuare il viaggio fino a Sciumla, dove sverneranno.

Il granduca Costantino, nella sue qualità di grande ammiraglio ha nominato in Nicolajeff una Commissione incaricata d'indennizzare gli. uffiziali, impiegati e soldati di marina delle perdite che provarono in mobili ed immobili a Sebastopoli.

La posizione di Nikolajeff è forse più formidabile di quello che si è detto finora. Il suo arsenale costò più di un milione e mezzo di franchi al Governo per attuare l’idea di Potenkin, il quale voleva che colà si stabilisse la vera città della marittima della Russia nell’Eussino. Nicolajeff ha dodici darsene, ed immensi arsenali, dove in. tempi di pace sono sempre impiegati 600 operai, e di presente ve ne ha 21 mila!

Il 95mo reggimento di linea francese sotto gli ordini del colonnello Danner rimarrà in Kinburn per tutto l’inverno. La fortezza è armata di 50 cannoni e munita di grandi lavori d'approccio. La flottiglia che veglia contro i russi è comandata dal capitano Paris.

Gli alleati hanno nella baia di Sebastopoli una sola scialuppa, di consenso del generale russo, che ve ha parimente una, per uso dei parlamentarii.

Un più diffuso dispaccio reca. che alle ore 4 pomeridiane del 16(:) il parco francese di artiglieria detto del Molino presso Inkermann fu in parte distrutta dalla esplosione di tre magazzini contenenti insieme 30 mila chilogrammi di polvere, 600 mila cartocci e 300 granate cariche non. che altre materie incendiarie di guerra. Le quali materie lanciatesi lontano produssero un violenta incendio nel prossimo parco inglese; indi conseguitarono altre parziali esplosioni. Alle ore 6 lavoranti inglesi e' francesi avevano spento il fuoco. Sulle vittime di questo disastro nulla d'aggiunto alle notizie già date.

Dalle corrispondenze e dalle notizie officiali raccogliamo nuove particolarità sulla battaglia all’lngur appo Kutais, che prima si disse avvenuta il 5, indi il 6, finalmente il 7 di questo mese. Ecco in succinto ciò che si ha sul proposito. Mentre Ferad pascià, capo dello stato maggiore ottomano, occupa va sulla sinistra sponda dell’Ingur la strada da Redut-Kalé a Kutais con 12 reggimenti di fanteria e 4 di cavalleria in guisa che avea costretto i russi (15 mila di numero, ma forse meno) a ritirarsi sulle alture di Kutais; Omer pascià movea da Sukuna-Kalè con un esercito di ben 20 mila uomini, e con questi presentavasi alla destra sponda dell’Ingur rimpetto ai russi che stavano sulle colline al di là della sponda sinistra. Le milizie di Omer pascià si accinsero coraggiosamente a valicare l'interposto Guine, intanto. che quelle di Ferad pascià si avanzava in dal manco lato dell'Ingur verso Kutais. I russi aprirono un vivo cannoneggiamento contro le inoltrantisi truppe da Omer pascià, le quali però giunte a terra si precipitarono sul nimico alla baionetta. Opposero i russi eroica resistenza per ben cinque ore, ma quando videro soprarrivare la divisione di Ferad pascià, per non trovarsi in mezzo a due fuochi, l’uno di Croule e l’altro di fianco, combinati da un nimico preponderante, abbandonarono le loro posizioni. La vittoria è dovuta principalmente a Ferad; ché senza la sua pronta cooperazione il muscir Omer avrebbe forse sagrificato il suo esercito sotto i colpi del cannone. Le della mitraglia dei russi. Quanto alle perdite, le relazioni turche limitano a 68 morti e a pochi feriti quelle degli ottomani; quanto a quelle dei russi si dicono ascende e a parecchie centinaia. Ma su questo argomento è d’uopo attendere rapporti più esatti; Omer pascià, presi che ebbe i ridotti dei russi sulla sinistra sponda dell'Ingur, piantovvi il suo accampamento, ed in quella situazione sembra attendere il ritorno dei suoi esploratori inviati nell’interno del paese e l’effetto che sulle popolazioni circasse produrrà la notizia della sua recente vittoria. Indi precoci sono le novelle corse. della marcia d'Omer pascià sopra Tiflis.

PERSIA

Passando per Tiflis l'ambasciatore straordinario Abbas-Kuli-Khan intervenne ad un banchetto e ad un ballo presso il principe Behutoff. Ne| banchetto l’ambasciatore persiano fece un brindisi allo sciah alleato fedele e costante dell’imperatore di Russia, e all'imperatore di Russia amico e alleato del gran re di Persia.»

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GIORNALISMO

Parecchi giornali annunziano che il re di Svezia ha già fermato l’alleanza con la Francia e l'Inghilterra; altri chele trattative condotte a termine da Canrobert riceveranno quanto prima la conferma di re Oscar in apposito protocollo. Ma è conchiusa è da conchiudersi l’alleanza, il pubblico non ne saprà mai nulla di positivo, perché la Svezia continuerà a farsi credere neutrale fino a che veramente sia giunto il momento di operare. E pria che giunga questo momento decisivo le future contingenze dovranno esser tali che la Svezia abbia la. sicurezza di non correr più alcun. pericolo pel paese e per l'attuale sua dinastia da parte della Russia.

Dopo la presa di Sebastopoli, i giornali fecero dare dal sultano a Pelissier il grado di maresciallo turco con grossissima annua pensione, e all’ammiraglio Bruat il grado di capudan pascià. Ma il Journal de Constantinople smentisce formalmente queste nomine. Oh andate mo’ a credere certe notizie, che non hanno il merito di quelle pur dianzi motivate che ricevettero le più positive conferme, e, ciò non ostante, quando si giudicavano passate nel dominio della storia, si trovarono passate nella categoria delle spiritose invenzioni!

I giornali di Londra fecero plauso al noto decreto di Simpson sui congedi; ma tacquero che il divieto si pubblicò dopo che il generale avea rilasciato il congedo a tutti i figli di famiglia ed erasi assicuralo che erano partiti. Restano nell’armata inglese gli uffiziali detti di fortuna.

Avendo la Presse d'Orient fatto impazzire Murawieff per l’effetto morale del costui non riuscito assalto del( )29 settembre a Kars, si è incaricata a dargli un successore; indi ha convocato ad urgenza un consiglio di guerra, dote intervennero tutti i generali subalterni dell'esercito dell’Asia, i quali, sulla proposta della Presse, hanno deciso di chiamare da Tiflis il principe Bebutoff, per assumere il comando supremo. dell’armata. Ma finora non si conosce se Bebutoff accatterà una nomina, che, per esser legale, dovrebbe essergli conferila dallo czar Alessandro. Ove poi accettasse (il che:a noi sembra del tutto improbabile) la Presse avrebbe a trovare un successore anche Bebutoff pel governo di Tiflis. Oh vedete in quanti impacci ella si è messa! I guai chi g|i ha, procura levarseli; chi non gli ba, sovente ne va in cerca. Questo è il caso della Presse.

Scrive l’Armonia che il Ministero subalpino «tolse ai parrochi ed ai vescovi la libertà della parola; ai frati ed alle monache la libertà della professione religiosa; ai giornalisti cattolici la libertà di una franca ed aperta critica; non volle poi mai concedere ai chierici la libertà d'insegnamento; ai pubblici uffiziali una reale libertà di coscienza, a tutti i cittadini una giusta libertà d'opinione.» Osserva in seguito che in compenso di tante libertà o tolte o non concesse, il Ministero è determinato ad accordare «la piena e indefinita libertà dell’usura, che in altri termini potrebbe chiamarsi la libertà del latrocinio.»

l'Univers ha parecchi lunghissimi articoli, nei quali. dimostra come il sistema penitenziario in Inghilterra sotto qualunque rapporta sia più crudele, più, irragionevole e più arbitrario che in qualunque altro paese. Sono essi una solennissima sfida, benché tacita, alla magniloquenza di messer Gladstone, che, senza punto badare alla carità pel natio loco, applicò tutta la sua cosi detta filantropia a piangere sulla condizione dette carceri in qualche Stato l'Italia. Vedremo se Gladstone risponderà; ma come rispondere se l’Univers pertratta l'argomento appoggiandosi a documenti officiali, a fatti positivi? Delle tante cose, che l’Univers riporta, e che non si adottarono mai né anche ai lor tempi più barbari dalle affricane Reggenze, ci basti notare il nutrimento che il Governo britannico concede per ogni settimana a ciascuno dei delinquenti, secondo le diverse categorie, alle quali appartengono.




Il campagnuolo ha in ogni settimana

oncie

122

L’artigiano

«

140

Il povero, che va per questua

«

150

Il soldato

«

168

Il prevenuto nelle case d’arresto

«

181

Il condannato nelle case di correzione

«

217

Il condannato alle triremi

«

239

Il deportato

«

330

«Più la colpabilità è grande, aggiunge l’Univers, e più il regime alimentario è copioso. A dire il vero, le prigioni d’Italia non hanno questi vantaggi, e sotto un tal rapporto presentano una inferiorità reale a comparazione di quelle d’Inghilterra. Ma innanzi a cosi straflo progresso noi siamo portati a credere che la vera civilizzazione non sarà mai disposta ad imitarlo.»

Il Diario espanol monta in corruccio avendo saputo il divisamento proposto dalla Deputazione di ValIadolid di donare ad Espartero un magnifico palagio, in cui egli possa, come deità tutelare dei destini della Spagna, avere una conveniente abitazione. Ma la Iberia trova assai commendevole il progetto di onorare anche con quest'altra nazionale dimostrazione «el virtuoso entre los virtaosos, el grande entre los grandes, el general Espartero!» La Regeneracion poi sul medesimo proposito domanda: «Qual altro grado, qual altro onore, qual altra considerazione potrebbe aggiungersi ad Espartero elevato alla Reggenza unica nel 1841? Ei capitano generale, duca, conte, grande di Spagna, cavaliere del Tosone, con tutte le grandi croci, depositario finalmente dell'autorità regia, a che può mai di più aspirare? Indi in altro articolo dice; Un ben tristo giudizio si formerebbe della Spagna, se si arrivasse a dare lo spettacolo di concedere l’apoteosi a un uomo pubblico ch’è destituirlo di qualsiasi talento di governare. Hassi a dichiarar con franchezza che fra Espartero e Narvaez corre immensa distanza, e di questa un giorno parlerà la storia. Perciò i difensori del generale progressista già studiansi a salvare l’idolo loro nella opinione delle future generazioni mettendolo a comparazione col generale moderato. Ma le comparazioni perché sieno efficaci è d’uopo che sieno piene in ogni lor parte; or qual comparazione può farsi fra questi due generali, l'uno dei quali rappresenta il principio dell’ordine e della pubblica salvezza, e l'altro rappresenta il principio dell’anarchia e della nazionale dissoluzione? Espartero ebbe la sorte di firmare il congresso di Vergara; ma li terminava la gloria della sua carriera! Che fece poi quando nelle sue mani passarono le redini del governo? Come si diportò nel tempo della sua Reggenza? Che fu della prosperità del paese sotto la esparteriana amministrazione? Si aprano gli annali contemporanei, e in essi vedremo una continuata serie di ammutinamenti e di pronunciamenti che riempirono di tutto e di disastri quasi tutte le popolazioni della Spagna. In essi sono scritte le sanguinose pagine del 1841, le rivoluzioni di Ciclana e di Siviglia, il bombardamento di Barcellona nel 1842, e il celebre discorso che metteva sotto la protezione di Dio la salvezza della regina e del paese. Questo fu quel che fece il generale Espartero nel primo periodo del suo politico comando. E che ha fatto dopo che per la seconda volta ascese al potere? Rispondano tutte le classi della società, i cui interessi furono profondamente sconvolti; risponda il clero spogliato e perseguitato; rispondano contribuenti impoveriti sotto il peso delle imposte; rispondano gl’industriali, rispondano i trafficanti, risponano gli operai, e dicano quali sono i vantaggi che ottennero dalla dommazione progressista simbolizzala nel duca della Vittoria; dicano gli assolutisti, dicano i moderati, dicano i progressisti puri, dicano i democratici quel ch’essi pensano di quel personaggio denominato il grande fra i grandi nel famosissimo documento redatto dalla Deputazione di Valladolid. Saravvi alcuno fra tutti disposto ad accordargli il cullo della idolatria e l'incenso dell'adorazione? Saravvi alcuno che gli conceda gli onori del Campidoglio? Saravvi alcuno che alle negative di lui qualità soprapponga la qualità della onoratezza e che dichiari esser questa titolo sufficiente perche gli si dia la corona civica, espressione del nazionale sentimento? Coloro che promuovono siffatte stravaganze, si contentino che il generale Espartero sia il capo di un partito, ma nulla più e, limitando a questa considerazione le loro aspirazioni, rinunzino a collocarlo in un posto che non può esser suo. Nò; né le grandezze, né l’avvenire della Spagna potranno mai aver per simbolo colui che soltanto è capo di un partito e rappresentante di una causa, che, se ha parecchi difensori, ha un numero incomparabilmente maggiore di avversarii. Una altra stranezza potrebbe equipararsi all’apoteosi di Espartero? anzi anche al monumento che vuolsi innalzare in Vergara al nome del capitan generale Don Baldomero Espartero duca della Vittoria? E dove questo monumento che ricorda la guerra civile? In Ispagna, dove non si eressero monumenti ai vincitori di Olumba, di Lepanto, di Navas, di Pavia, di San Quintino, di Cerinola, di Bailen, né ai conquistatori dell’Italia, delle Fiandre, del Portogallo, dell'America, né ai difensori di Numanzia, di Sagunto, di Saragozza, di Gerona?»

La Democrazia ginevrina, giornale del partito democratico, che si fuse col conservatore, dichiara che, dopo le nomine fatte a Ginevra il 12, non ê più dell’onor suo continuare le periodiche pubblicazioni.

John Clare di Liverpool scrive al Morning-Herald che il sistema delle batterie galleggianti è di sua invenzione e che un brevetto del 5 settembre 1853 glie ne assicura la proprietà. Dice Clare che, ottenuto il brevetto, indirizzò i suoi piani al ministro della marina di Francia, il quale rispose che «un attento esame avea dimostrato, senza bisogno di esperimento, la impraticabilità della scoperta.»

Il Wakefield Journal cita un altro scempio del pericolo dei seppellimenti troppo solleciti. Un giovane, affetto la febbre maligna, dava martedì scorso di mattina, tutti i segni della morte. Volendosi togliere il pericolo dell'infezione, che poteva derivare dal rimaner troppo tempo in casa il cadavere, si accinsero tosto a farce la cassa, si mandò per la fede di morte ed una istanza per urgenza si fece al cappellano della chiesa, per aver la licenza di seppellir il cadavere la sera stessa. La licenza fu rifiutata, perché prima del tempo; però si permise il seppellimento il di appresso. Il risultato dimostrò la prudenza di tale provvedimento. La fossa era ’scavala, la cassa pronta; ma nel corso della notte, il preteso morto diede segni di tornar in vita; a nell’ora stabilita pe! suo seppellimento ei prendeva allegramente una chicchera di caffè, da lui chiesta per rifocillarsi.



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1855 ROMA 29 NOVEMBRE N 138

IL VERO AMICO DEL POPOLO

GIORNALISMO

Assicura il Morning-Advertiser che la quistione per la espulsione dei rifuggiti dall'Inghilterra sarà fra le prime che verranno presentate al Parlamento nella prossima sessione. E, a quanto dicesi, la proposta sarà fatta dai Governo per aderir alle inchieste venutegli da Vienna e da Parigi. Ê dunque Palmerston che la farà, e qualche suo collega nel Ministero. Ma noi ricordiamo che sui primi del marzo 1853 lord Dudley Stuart domandò in Parlamento «quale sarebbe stata la condotta dei consiglieri della corona qualora alcune Potenze domandassero al Governo inglese l’allontanamento e la espulsione di certi rifuggiti politici che hanno asilo in Inghilterra.» E Palmerston dichiarava che «ad una tale demanda sarebbesi risposto con un rifiuto fermo e riciso.... imperocché il Governo inglese non ha impreso mai a provvedere alla sicurezza interna degli altri paesi. Ove. tuttora Palmerston continuasse in questa politica, sarebbe da prevedersi che una proposta fatta al Parlamento sull'oggetto, di cui parla il Korning-Advertiser, non riuscirebbe che ad una illusione. Ma l’Aostria e la Francia, s’egli è vero che abbian chiesto un decisivo provvedimento, sarebbero nel caso di farsi illudere? Qui sta propriamente il modo della quistione, che d’altronde finora è una ipotesi; e quand’ella dovesse passare nella sfera dei fatti, noi siam d'avviso che Palmerston totus mutatus ab illo metterà in opera ogni suo studio ed arte per soddisfare le esigenze degl’imperiali gabinetti; che oggi un rifiuto fermo e riciso potrebbe forse esser più fatale a chi nega che a chi domanda.

È sorta di recente una quistione fra l’Austria e l’Inghilterra, quistione che, come dice il Corriere italiano, minaccia di produrre una specie di conflitto che potrebbe indurre sinistramente su quistioni più importanti. Il fatto è questo. Un Stefano Turr uffiziale dell’esercito austriaco disertò nel 1818 e prese servizio nell’armata rivoluzionaria d'Ungheria. In conseguenza fu in contumacia condannato a morte. Più tardi passò all’estero, ed anche in Isvizzera ordì macchinazioni contro l’Impero austriaco e la fedeltà delle truppe imperiali. Ultimamente questo Turr trovavasi a Bukarest per fare acquisti di cavalli per conto dell'Inghilterra, e, secondo le notizie che corrono a Vienna, anche la fece tentativi per indurre soldati austriaci alla diserzione. Ma in qualunque modo, si stien le cose, il tenente maresciallo Coronini credette opportuno di farlo arrestare. Indi l’agente britannico a Bukarest richiamossi a Coronini per la restituzione del prigioniero, ma Coronini rispose con un rifiuto ferma e riciso. Ora la quistione da Bukarest è passata a Vienna, dove già Elliot incaricato d’affari della Gran Bretagna ebbe qualche conferenza con Baol sull’arresto del Turr. Alcuni sperano che il gabinetto di Vienna prendendo in considerazione i grandi interessi pendenti saprà regolarsi in modo da contentar l’Inghilterra altri poi credono che in questa occasione l’Inghilterra è impegnata a di portarsi in guisa da contentar l’Austria; qualcuno poi osserva che se non rimangano contente ambedue, potrebbe veramente prodursi quella specie di conflitto, che si è motivato, cosi alla sfuggita, dai Corriere.

«Un gran fatto (scrive l'Armonia) si sta maturando in Europa, fatto il più capitale dei tempi nostri e che solo potrà rendere alla travagliata società la pace tanto sospirata, e sempre rotta è da ambizioni di governi è da rapacità di rivoluzionari. vuolsi accennare alla lega tra la Francia e l’Austria, di cui si videro i forieri, vuoi nelle domande comuni, che i due gabinetti imperiali presentarono all'inglese sul proposito degli emigrati; vuoi nel trattato di estradizione dei delinquenti conchiuso testé da Walewski ed Hubner; vuoi finalmente dalla notizia, che Francesco Giuseppe andrà a levare dal fonte battesimale il nascituro dalla imperatrice Eugenia.»

Le replicate assicurazioni dateci dai giornali sull'aggiustamento della quistione angloamericana sempre più ci confermano nella persuasione di una prossimi formate rottura; imperocché noi siam soliti, in certe cose, interpretare a rovescio le comunicazioni giornalistiche, e ben pochissime volte ci siam pentiti di averle a questo modo interpretate. Ora poi giungono due notizie, che forse potrebbero essere di qualche gravita; la prima è che il ministro americano a Londra va riproponendo a Palmerston in forma belligerante la quistione di Cuba; la seconda è che il Commissario a bordo della squadra della Unione nel Mediterraneo ha domandato al suo Governo un rinforzo di vapori. Egli è pur vero che queste notizie non significano aperte ostilità, ma neppure significano iniziative ad un accomodamento. Aggiunge però il Morning-Advertiser che in parecchie città d'Inghilterra si faranno pubbliche dimostrazioni pel mantenimento delle relazioni amichevoli con l'America, anche queste saranno simili a quelle che si fecero per impedire la guerra con la Russia.

La Press di Londra fa, il vaticinio che «se la pace non sarà conchiusa nei prossimi mesi d'inverno, essa non sarà possibile che dopo una guerra di molti anni.»

«É di parere il Pays che una pace reale e durevole non tarderebbe guari ad essere ristabilita se tutta l’Europa si dichiarasse in favore dell'Occidente, e per conseguenza la Russia non trovasse più alcun appoggio, né alcuna simpatia, A parer nostro, non ci è bisogno di una grande intelligenza per esser di questo parere.

Pochi giorni sono il Times si applicò a riunire in un solo sistema autonomo politico amministrativo e militare i Principati danubiani, aggiuntevi la Bessarabia, e forse anche non esclusovi la Servia, e dopo aver fatto questo magnifico lavoro, si è dato coraggiosamente a riordinare ed amalgamare la Georgia a parecchie altre asiatiche provincie. Insomma ha costituito due Stati che per la loro estensione e posizione sono dei più rispettabili questo in Asia, quello in Europa, Ma se vi, ba perduto le nimica Russia, vi ha perduto, ed anche di più, l’alleata Turchia. Ora è egli in tal modo che la politica disinteressata dei britannico Times conserva, la integrità dei territorio ottomano?

La Estrella parlando della campagna di quest'anno nel Baltico, dice che l’Inghilterra si è distinta «por sus actos de pirateria y destruction, contra los infelices e inofensivos habitantes del litoral.»

Lo scopo della presente guerra, secondo il Siecle, non si raggiunse né col possesso di Sebastopoli, né con l'impadronimento. della Crimea né con la distruzione della flotta russe nel Mar Nero; echi opinasse diversamente, conoscerebbe ben poco la storia dei grandi imperi. Ed un sovrano di 70 milioni di sudditi non rinuncia, per aver perduto alcune battaglie, ad una politica centenne. Quando poi questo sovrano potrà. dirai debellato? «Quando gli saranno ripresi (cosi risponde il Siecle) quei paesi, che al suo Impero furono incorporati in opposizione ai trattati.» l'argomento potrebbe dar materia, a lunghi discorsi, che terminerebbero in questo che le difficoltà son grandi a volere che torni debole chi a mano a mano si lasciò diventare cotanto forte.

«Nessuno crede (son parole non già nostre, ma del Times) che lo czar sia nella impossibilità di sostenere una nuova campagna, lo scemamento delle forze russe potrà esser giudicato soltanto dopo una serie di nuove vittorie degli alleati nel 1856. Ben si dice che la Russia manca d’uomini, di danaro, di viveri e di trasporti. Quanto agli uomini, il vero si è che le truppe russe sono come quegli sciami di insetti, che, dopo essere stati schiacciati, ricompariscono più ostinati e più numerosi.... Quanto al resto, i russi della Crimea non avranno difetto né di grano, né di foraggi; mercecché da quindici mesi a questa parte furono accumulati nella penisola taurica quasi tutti i prodotti delle provincie russe ricche di cereali. Essendo poi cessata la esportazione del grano, ne resta di più pel soldato, e, se il proprietario soffre, lo Stato ha invece degl'imbarazzi di meno. In conseguenza non è presumibile che le armate russe si veggano dalla carestia costrette a ritirarsi dal Bug o dal Belbeck... Egli è certo che le difficoltà pel trasporto dei viveri e delle munizioni si accresceranno, ma non si ha da credere che all'esercito russo mancheranno le provvigioni e che la mancanza del danaro obbligherà lo czar a desistere dalla lotta. Insomma gli alleati non avranno altre vittorie che quelle che saranno dovute al loro, valore; e se la fortune vorrà continuare a favorirli, tanto Meglio per essi.»

Saint-Mare Girardin in un lungo articolo pubblicato nel Journal des Débats svolge l'argomento della politica che si pare più opportuno alle Potenze occidentali. La considera sotto l’aspetto conservatore, rivoluzionario e conquistatore; e conchiude a favore della politica conservatrice.

Osserva l'Armonia che «gli onorevoli del Parlamento subalpino, per temperare l’ardore delle fauci nelle discussioni parlamentari, si fanno recare alla tribuna o al loro stallo, d'onde perorano, un bicchiere d’acqua inzuccherata… Ma questo bicchiere d'acqua costa assai caro; imperocché nel bilancio della Camera dei Deputati dell'anno scorso il bicchier d'acqua inzuccherata è notato pel valore di 800 franchi! E quel che peggio si è che, essendo or ora aumentato il prezzo dello zucchero, i piemontesi sono minacciati di un aumento anche al bilancio del bicchier d’acqua… Ora, se il bicchier d’acqua costa tanto, che cosa costeranno per esempio, i voti di un collegio elettorale, gli articoli dei giornalisti e via via discorrendo?»

«Il generale O'Donnell (cosi scrive il Padre Cobos) ha proibito ai militari di prender moglie innanzi che abbiano compiuto venticinque anni; senza dubbio egli ha conosciuto che le donne sono i suoi principali nimici, ed è perciò che loro la guerra. La rivoluzione di luglio soppresse la contribuzione di consumo come una imposta immorale; ma la Nation, giornale che dicesi eco della rivoluzione di luglio, ora ne chiede il ristabilimento, asseverando che questi sono i sentimenti del paese; la conseguenza è dunque che la Spagna è un paese immorale. Negli attuali preventivi dello Stato l’unica partita che sofferse riduzione fu quella della Casa reale; nel preventivo dell’anno prossimo l’unica riduzione che si è proposta è quella delle spese dei entro e dei clero; e queste economie di monarchia e di religione costano ai contribuenti dugento milioni di aumento; indi pare che i progressisti abbian fatto proponimento di finirla coi tre nimici della loro libertà, i quali sono la religione, il trono e i contribuenti.»

La democratica Soberania National invita il romantico profugo poeta Victor Hugo a prendere asilo sicuro sulla eroica terra, in cui s’aggira la generosa ombra di Padilla L’invito non poteva esser più acconcio. Si sa che i romantici corrono la dove possono ragionare con gli spettri.

Il Porvenir torna, ad occuparsi della, crisi ministeriale a Madrid, e, dopo aver considerata partitamente ogni cosa, conchiude che il Ministero, potrà vivere qualche tempo, com'è costituito, ma che soccomberà sa non si modifica. E la Regeneration, aggiunge esser dunque meglio che il Ministero continui ad esser com’è, imperocché da una modificazione non si potrebbero mai soddisfare i bisogni del paese.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Il Governo inglese dichiara di essere pienamente soddisfatto nella vertenza con Napoli mediante l'allontanamento del Mazza dalla Direzione della polizia.

PIEMONTE

Dicesi che il conte Cavour profitterà del suo viaggio all’estero per negoziare il nuovo imprestito di 30 milioni. Si sa che ogni imprestito frotta un diritto di commissione non indifferente. Quello stabilito dalla leggo dell’1 febbraio 1850, che fu di 80 milioni fruttò per commissioni ed altre spese accessorie lire 1,748,175 e centesimi 37. L’altro portato dalla legge 26 luglio 1851, per commissioni ed altre spese accessorie costò lire 2,587,259 e centesimi 6 (Arm.). In questi giorni la Camera dei Deputati attende negli uffizi all'esame dei varii progetti di legge che furono presentate appena aperta la nuova sessione. Quello sul prestito dei 30 milioni fu esaminato negli uffizi 3, 5, 6 e 7, i quali nominarono a loro commissarii i deputati Giovanola, Castelli, Martelli e Ricci, che son tutti favorevoli al progetto ministeriale.

Giorni sono (Arm.) vennero dati in Torino gli esami ad alcuni aspiranti alla carriera diplomatica. Tra questi era un ebreo, che rispose ottimamente alle domande sul valore dei Concordati e venne quindi approvato, anzi dicesi che debba andare a surrogare il conte Casati a Firenze.

Il general Durando ministro dell guerra trasse a Genova per ispezionarvi l’esercito e la marina.

IMPERO AUSTRIACO

L’arciduca Ferdinando Massimiliano si è talmente riavuto dalla patita disgrazia che ai 23 uscì perfino a passeggiare all’aria aperta.

PRUSSIA

Ai 19 l'imperial colonnello russo principe Massimiliano Barclay de Tolly proveniente da Pietroburgo arrivò a Berlino.

I dignitari turchi ch’ebbero dal re di Prussia l’Ordine dell’Aquila rossa, sono Fual effendi, Mehmed Ruschdi, Nurredin e. Sawferi effendi.

IMPERO FRANCESE

Il re di Sardegna arrivando a Marsiglia fu salutato da una salva di artiglieria; quando sbarcò fu complimentato a nome dell'imperatore dal colonnello Edgardo Ney primo cacciatore aiutante di campo dell'imperatore, dal marchese di Conegliano dal prefetto del Rodano ed altri distinti personaggi. Le truppa stavano schierate sul passaggio del re. A Lione fu complimentato dal maresciallo Castellano. Alle ore tre pomeridiane del 23 il re giunse a Parigi. l'affluenza del popolo era immensa, vive le acclamazioni. Il principe Napoleone lo ricevette alla stazione di Lione. Il corteggio che in otto carrozze della corte accompagnava l'ospite augusto, traversò, l’Hotel-de-Ville, la via di Rivoli ed entrò nelle Tuilleries. dall'arco trionfale del Carrousel. L’imperatore scese in fondo alla scala del palazzo e cordialmente abbracciare Vittorio Emmanuele; l'imperatrice ancora gli fece le debite accoglienze. Ai 26 l’imperatore e il re furono alla caccia a S. Germano e la sera al teatro dell’Opera; la facciata del teatro era decorata delle armi e delle bandiere di Savoia.

Ai 19 pervenne a Parigi il generale di divisione nell’armata messicana. Adriano Woll. oriundo francese, il quale era l'amico più intimo del generale Santanna, e governatore e comandante supremo delle provincie di Tamaulipas, Necebo-Leon e Cohaeula.

SPAGNA

Il generale Gurrea diede la sua dimissione dal posto di capitan generale dell’Aragona in seguito degli ultimi avvenimenti di Saragozza. Scoppiarono turbolenze anche a Valenza, le quali però furono sedate.

INGHILTERRA

Carlo Napier fu eletto membro del Parlamento inglese per Soulhwark.

Collin Campbell dalla Crimea è tornato a Londra.

SVEZIA

Il generale Canrobert ai 20 parti di Stocolma fra le più entusiastiche acclimazioni del popolo e le più onorifiche dimostrazioni della Corte. A Gothenbourg eragli preparata una magnifica ovazione.

IMPERO RUSSO

Anche i granduchi Costantino, Michele e Niccolò ritornarono a Pietroburgo; ma verso la fine di dicembre torneranno, a quanto dicesi, sul teatro della guerra nel mezzogiorno dell'Impero

Il Governo russo ha ordinato che Pietroburgo sia cinta da un doppio cerchio di opere di fortificazione.

GRECIA

Tricupis, ch'era atteso con impazienza in Grecia, scrisse al suo Governo che sendosi recate a Parigi ammalò e per consiglio dei medici dovette ritornare a Londra. Credesi però che quand'anche Tricupis andasse in Grecia non solo non accetterebbe la conferitagli presidenza del Ministero, ma neppure un qualunque portafoglio. Tanto ei giudica. imbarazzata la posizione del gabinetto ellenico nelle presenti circostanze!

IMPERO OTTOMANO

Dietro domanda del seraschiere fu instituita una Commissione per esaminare le cagioni del conflitto avvenuto il 4 novembre all’Ospedale dell'Università tra francesi e tunisini. Per parte della Turchia furono nominati membri di questa Commissione Dervise pascià direttore della scuola militare, Mehemed bey presidente del Consiglio di polizia, Cabuli effendi già commissario della Porta presso l’esercito francese, e Rescid effendi membro del Consiglio del seraschierato; per parte della Francia poi Crepy capitano di stato maggiore e aiutante di campo del generale comandante supremo a Costantinopoli e Outrais secondo dragomanno dell’ambasciata francese. E a Commissione adunossi il di 11 al seraschierato e tennevi la sua prima seduta su questo proposito. Un numero considerevole dei sediziosi tunisini (cosi un dispaccio del 12 da Costantinopoli) fu condannato da un giudizio di guerra alla fucilazione. Dicesi che le truppe tunisine verranno trasportato a Batum e Sukum-Kalè. Il sultano ha proibito ai cristiani il portar armi in Costantinopoli.

Un dispaccio assicura che la Francia riceverà le più estese soddisfazioni par l'aggressione commessa dai soldati tunisini.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Si annunzia la morte del general Korff che fu destituito dopo il combattimento di cavalleria presso Kuzil in Crimea.

Bruat è morto di colera a Messina.

Il general Dickson aiutante di campo della regina Vittoria il 19 parti da Marsiglia per la Crimea.

I prigionieri russi, ch’erano accampati provvisoriamente a Scutari, furono trasferiti al l'isola di Proti. Fra questi prigionieri trovansi parecchi polacchi, i quali avendo manifestato il desiderio di prender servizio allo stipendio del governo inglese, saranno incorporati nel contingente anglo-turco, o nel corpo dei cosacchi polacchi comandati dal generale Zameiski.

Un Davega venuto direttamente dal campo russo, dove servi come chirurgo addetto allo stato maggiore sanitario, racconta che, quand’egli parti dalla Crimea, gli alleati erano in possesso della parte meridionale di Sebastopoli, e i russi sotto la direzione del principe Gortschakoff, si fortificavano nella parte settentrionale che è molto più vantaggiosa della parte che perdettero, o piuttosto abbandonarono, perocché oggi è certissimo, che essi aveano risoluto di sgombrare da Sebastopoli tostoché avessero messo in luogo sicuro i loro cannoni, i loro spedali e le loro indispensabili provvigioni. I forti settentrionali dominano la parte meridionale della città da un'altezza di circa 100 piedi; ne risulta quindi chela posizione dei russi è ben migliore oggidì che non quando si trovavano in possesso della città intera, tanto più che essi possono benissimo fare in modo che più ché essi possono benissimo fare in modo che più a lungo non si tenga la parte occupata al presente dagli alleati. I russi si scambiano congratulazioni del successo dello sgombero di Sebastopoli, che assicurò loro un vantaggio cosi segnalato sopra i loro nimici. Erano sette mesi che i russi lavoravano a fortificare la parte settentrionale, ed oggi il suo sistema di difesa è organizzato in modo così perfetto che ogni collina è divenuta una vera fortezza, e, dovunque fu possibile stabilire una batteria, si veggono rilucere le bocche di bronzo dei cannoni. Inoltre la strada dal campo a Odessa è guardata da distaccamenti di truppe agguerrite, in numero di circa 300 mila uomini, bene equipaggiati, ben provvisti e composti di reggimenti di ogni milizia. Ciò poi ell'è più notevole si è che i loro mezzi di trasporto sono organizzati in guisa che in pochi giorni tutte le truppe possano concentrarsi sopra un determinato punto della Crimea. La strada di Perekop è loro aperta, e li fornisce continuamente di abbondanti provvigioni. La loro pretesa mancanza di viveri e munizioni è una favola; eglino ne banno in tal copia che per molti mesi non mancherebbero di nulla, quando anche tutte le loro comunicazioni venissero troncate dagli alleati. Il dottor Bavega è convinto che gli occidentali non possano evitare una campagna d'inverno, e che saranno forzati ad alloggiare fuori della città, poiché la parte meridionale non si può abitare nell'inverno e sarà loro impossibile di muovere un passo sopra un suolo fangoso oltre misura. (75)a

Notizie della Crimea (all'Oss. Triest.) recano che i cosacchi russi fecero prigionieri varii uffiziali inglesi che si erano un po troppo inoltrati in una caccia.

L’amministrazione marittima di Nicolajeff è subordinata ai comandi di Luders, il quale nel suo nuovo incarico dipende da Gortschakoff. Nel cantieri d’Inghilterra saranno nell'imminente inverno costruiti 200 bastimenti fra cannoniere e bombarde foderate di ferro, le quali saranno messe dal vapore, e le bombarde dovranno esser tali da poter servire, in caso di bisogno, anche da pontoni. Gli uffiziali di stato maggiore di Omer pascià sono nella maggior parte antichi uffiziali ungheresi. Ultimamente fu nominato comandante della cavalleria il capitano austriaco Weppler, bravo uffiziale e cugino del feldmaresciallo Haynau.

Il comandante russo in Imerezia ebbe ordine di concentrare le sue forze presso Kulais. lu Imerezia si aduna il grosso dette riservo di Tiflis. Omer pascià, alla data delle ultime notizie, sta va tuttavia sulla sinistra sponda dell’Ingur. Intanto parecchi uffiziali inglesi, francesi e duo capi circassi si erano recati da Sciamil per indurlo ad appoggiare le ulteriori mosse di Omer pascià.

I curdi saccheggiano i villaggi armeni dalla parte sud-occidentale. Anche la città di Musch fu da essi invasa, derubata e messa a soqquadro. I russi, a quanto dicesi, forse per rappresaglia spogliarono di tutto un villaggio curdo, indi passarono a fil di spada gli abitanti, che non poterono salvarsi con la fuga.

VARIETÀ

Un violento incendio ha consumato il savoiardo villaggio d’Ambel. la una quarantina di case furono distrutti i raccolti che vi si contenevano.

Le perdite avvenute pel grande incendio scoppiato a Parigi la sera del 19 nelle stabilimento di manutenzione non sono molto rilevanti, ove si rifletta quanto maggiori sarebbero stati i danni se l'incendio fosse stato propagato dal vento. I 40 mila quintali di grano consumati dal fuoco saranno immediatamente reintegrati dalle ingenti provenienze di grano dall’estero.

La Cernaia, che per gli avvenimenti guerreschi presso le sue sponde intervenuti, e che tuttavia v’interverranno, nella storia del nostro secolo farà la figura del Simoenta o dello Xanto nella Iliade di Omero, è una piccola riviera della Crimea, che lasciando lu vallata di Baidar corre da levante a ponente e molto foce alla stroma punta della rada di Sebastopoli. Movendo tortuosa bagna talvolta i piedi delle più alto montagne, traversa le gole più stretto, i passi più angusti; talvolta irriga prati e valli dove mantiene bella verdura la una di questi siti, pittoresco per veduta di mirabile grandezza, avvenne il combattimento del 16 agosto. Stando nelle linee francesi vedesi a sinistra della vallata un ponticello di pietra di forma assai graziosa, lungo 22 metri, largo 4; sopra due archi che molto al disopra del suolo lo elevano. Vi si giugne da due opposte strade petrose in declivio, che si uniscono passando sul ponte: ciascuna di esse ha 36 piccoli paracarri quadrali posti simmetricamente a foggia di parapetto. Si cominciò la costruzione di questo ponte nel 1850, e lo czar Niccolò poneavi la prima pietra; chiamossi il ponte di Traklir da una osteria di questo nome e poco da esso lontana. Sotto questo ponte la Cernaia è stretta e non guari profonda; i cavalli traversandola a guado non immergonvi più della metà del ginocchio. Più a sinistra e parallelamente al ponte, estendesi lunghesso la riviera l'acquedotto della Cernaia, che portava lo sue acque a Sebastopoli e alla baia del Carenaggio. questo acquedotto fu in più punti rotto dagli alleati. A egual distanza dal ponte e dall'acquedotto sorge un gran poggio che forma uno dei lati della vallata; sovr’esso accampano truppe francesi. Uno de suoi versanti costituisce, con altro poggio situato più ad oriente, una vasta e lunga gola d’onde i francesi possono sboccare nella vallata e andare al ponte di Traklir, innanzi al quale, dove sono i loro avamposti, vi si trovano ridotti di terra per difesa. Dal mezza del ponte vedesi una serie di collinette sur una linea d(circa 1800 metri; indi si elevano le alture d'Inkermann, in mezzo a cui due nuove batterie furono erette dai russi. La valle di Traklir è occupata da un lato dallo truppe russe, dall'altro dalle truppe alleate; essa è chiusa da scosceso montagne; una grande strada la traversa, ma non vi si penetra che per mezzo di gole. La valle noi suo centre ha molte ineguaglianze di terreno, che nell’inverno sono ad intervalli coperte da copiose acque stagnanti.



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1855 ROMA 1 DICEMBRE N 139

IL VERO AMICO DEL POPOLO

RIVISTA SETTIMANALE

Le notizie della Crimea lasciarono le truppe russe sulle alture della Cernaia, dove si concentra va no con grossi rinforzi minacciando un prossimo attacco; il perché Pelissier disponeva in modo le sue schiere da poter su tutti i punti respingere una nimica aggressione e forse anche sconfiggere l'audacia moscovita per forma che Gortschakoff si fosse trovato perfino nella necessità di sgombrare dai forti settentrionali. Ma fatto è che questi son tuttavia occupati dai russi, e il bombardamento, che, secondo alcune voci, dovrebbe contro i medesimi incominciare domani, è per avventura una delle solite novelle che si metton fuori solamente perché in tanta sterilità di operazioni guerresche dicasi che qualcosa si dice. La espugnazione di quei forti richiederà, come pensano i più intelligenti, sforzi maggiori di quelli che abbisognarono per la espugnazione di Malakoff.

Sembra che Wrangel abbia davvero fatto proponimento di riconquistare Kertsch e Jenikalé; imperocché ricevette aumenti considerevoli di truppe, e frequenti. furono le scaramuccie d’avampasti russi e alleati in quelle parti; ma ciò ch’è più da calcolarsi si è che il general Vivian chiedeva instantemente l’invio di nuovi rinforzi specialmente di cavalleria; laonde fin dall’8 novembre imbarcossi alla volta di Kertsch la cavalleria del contingente anglo-turco ch’era rimasta a Bujuhderé. Si è parlato, anzi parlasi tuttora, d’una battaglia fra le milizie di Wrangel e Vivian, e contasi che il conflitto fu sopra modo sanguinoso, mercecché si vuole che le perdite dell una e dell altra parte in complesso non sieno state minori di 5000 morti. Ma niuna conferma di ciò. Ed ove la fortuna avesse arriso è ai russi è agli alleati, il telegrafo ne avrebbe dato rapidamente l’annunzio. Né i russofili hanno da ripetere la ornai vieta cantilena che i vantaggi dei russi sono tenuti occulti dalla polizia occidentale, mentre gli officiali rappresentanti della Russia a Vienna, a Berlino, in tutta la Germania e in altri Stati del Continente europeo, ricevono ed hanno modo di far pubblicare nei giornali, che ci pervengono, le notizie di qualunque colore esse sieno.

Della battaglia data da Omer pascià sull’Ingur si è favellato in guisa che a principio la si volte far credere un segnalatissimo fatto d’armi; ma dalla tenuità delle perdite, che le relazioni turche assegnano ai russi, viensi a conoscere che non fu gran cosa. Gli ottomani non conseguirono altro che d’accamparsi sulla sponda sinistra dell’Ingur, dove pur dianzi stavano poche migliaia di russi, sebbene i rapporti bizantini ne abbiano elevato il numero fino a 15 mila uomini. E sussistendo ancora questo numero, quali meraviglie sarebbero da farsi se Omer pascià di fronte con 20 mila uomini e Ferhad pascià di fianco con 12 reggimenti di fanteria e 4 di cavalleria sieno riusciti a discacciare 15 mila russi dalle posizioni, che questi sull’Ingur occupavano? La ritirata dei russi senza ricevere ulteriori molestie è prova che la vittoria dei turchi è da considerarsi a ben limitate proporzioni. Sono poi tutte favole i racconti che si fecero sulla marcia di Omer pascià sopra Tiflis, mentre ancora stassene al di qua di Kutais; e tutte favole sono i racconti della levala dell’assedio di Kars, mentre invece si sa che da Erzerum mossero parecchi battaglioni turchi per dare aiuto a Kars contro le minaccie di Murawieff. Finalmente quel continuo chiedersi la cooperazione delle tribù circasse e di Sciamil nella guerra anatolica contro i russi, non è egli la più evidente dimostrazione che le condizioni delle truppe moscovite non sono cosi deplorabili come si dipingono negli articoli dei giornali e nelle mal combinate relazioni di appassionati corrispondenti?

Questo l’attuale stato della guerra; e già si pensa come sarà per essere a primavera. Gigantesche sono le leve di recente ordinate dallo czar; la Russia tornerà con forze formidabili sul campo delle battaglie; ché più terrestre che marittima debb’essere la lotta, In cui ella si è impegnata, e in cui ella vuol continuare. Quinci ad oriente, quindi a settentrione le Potenze occidentali dovranno accumulare forze vie maggiori di quelle, che furonvi spedite finora. L’Inghilterra, dicesi, porterà il suo esercito da 50 a 70 mila uomini, ma questo aumento può dar poco peso alla bilancia. La Turchia la Sardegna non sono in istato di dare contingenti più poderosi dei già dati. La Francia solamente è dunque che può sostenere il carico della guerra, perché la nazione francese è una nazione di soldati. Ma il teatro della guerra è troppo esteso; e se la situazione orientale presentasi in buone condizioni per gli alleati, la situazione settentrionale presentasi vantaggiosa alla Russia. Due anni di pressoché inutili tentativi nel Baltico diedero a conoscere la necessità dell’accessione della Svezia all’alleanza contro il nordico colosso. Quando la Svezia uscirà in campo unendo le sue alle bandiere francesi, allora la Russia potrà temere per Sweaborg, per Cronstadt e forse pure per Pietroburgo, ma, senza questa unione, la Russia crederà sempre di essere invulnerabile nella sua parte settentrionale.

E tuttocciò nel caso ché la Russia rimanga sola nel tremendo conflitto. Imperocché laddove concorresse del suo lato alcuna delle europee Potenze attualmente neutrali, i ragionamenti sulle future contingenze muterebbero. d'aspetto e dovrebbero sopra differenti basi formularsi. E la Russia rimarrà veramente sola? Noi abbiam sempre opinato che nò.

Gli Stati Uniti d’America già elevarono alcuni pretesti per intervenire in Europa; fra questi è il rifiuto di pagare il pedaggio del Sund alla Danimarca. l'interesse britannico esige che la vertenza del pedaggio sia sollecitamente conciliato; e un dispaccio annunzia che il 20 novembre aprironsi a Copenaga le conferenze diplomatiche per l'aggiustamento. Dicesi che anche il rappresentante russo sieda al tavolo del congresso; mancavi però quello degli Stati Uniti. E notizie accreditate recano che il messaggio del Presidente dell’Unione americana alle Camere sarà ricisamente contrario ai diritti del passaggio del Sund. Anzi si aggiunge che Mari segretario degli affari esteri della Unione fu incaricato di stendere le ragioni che comprovino la giustizia del rifiuto dell'ulteriore pagamento. Ove ciò fosse, le conferenze di Copenaga sul pedaggio del Sund finirebbero come le conferenze di Vienna sulla quistione orientale. Oltre a ciò gli Stati Uniti insistono sulla vertenza di Cuba; indi probabilità di rottura diretta con la Spagna e indiretta. con, l’Inghilterra pei motivi che altre volte sponemmo. Intanto vuolsi che la Russia appoggi tutte le pretensioni dell’Unione; i fatti che si svolgeranno a tempo opportune, spiegheranno l’intendimento del gabinetto pietroburghese su questo proposito.

Sembra poi che la Russia sia pure assicurata dell’alleanza del re di Persia, il cui ambasciatore a Tiflis ricevette da Bebutoff onorifiche dimostrazioni d’ogni maniera.

Si riproducono le voci di trattative per la pace, oramai si accolgono con. la|e indifferenza, o meglio incredulità, che non puossi avere più manifesto indizio del totale inapprezzamento in cui sono cadute.

Dopo le cose relative alla guerra, il mondo politico si occupa a sofisticare sul viaggio del re di Sardegna in Francia. A noi si fanno sapere le parate e le riviste militari, i passeggi e le caccie, le illuminazioni e altre festevoli dimostrazioni per onorare Vittorio Emmanuele. Ma lo sguardo giornalistico non penetrò. nel gabinetto napoleonico, dove l’ospite augusto sarà stato ammesso (del che noi non dubitiamo) a svolgere

»... la science profonde

»De combattre, de vaincre et de régir le monde.

E ieri re Vittorio era a Londra, dove lo attendevano magnifiche accoglienze non minori di quelle che s’ebbe in Parigi.

Del viaggio ancora di Canrobert si fanno molte congetture. Sappiamo che a Stocolma il generale francese s’informò minutamente delle forze terrestri e marittime della Svezia, e tenne diverse conferenze col ministro della guerra e coi più distinti generali di re Oscar. A qual fine? Forse per meglio assicurarsi come il re abbia gradito il presentatogli Gran Cordone della Legion d’onore? Certo. egli è che la missione di Canrobert a Stocolma ingenerò sospetti a Berlino e a Pietroburgo, e questi aumenteranno, ove si renda positiva la notizia che la Svezia o conchiuse o stia per conchiudere un prestito di 18 milioni onde sopperire non già alle spese ordinarie dello Stato, ma bensì alle eventuali nelle possibili future complicazioni. E ai 24 novembre Canrobert, festeggiato entusiasticamente in tutto il suo passaggio, arrivava a Copenaga anche la prevenuto da. popolari simpatie.

In Grecia la propaganda eteristica si allarga spaventosamente. Si raccontano atti di atrocità inaudite. Il movimento panellenico si rinvigorisce nel sangue dei ritrosi a secondarlo. Forse indi trarranno argomento lo Potenze occidentali a indurre qualche mutazione al sistema politico del paese. La cosi. della greca indipendenza è seriamente minacciata dallo esorbitanze di coloro, che nella foga di mal ponderate aspirazioni la vorrebbero estendere a troppo lontani e difficili confini.

Si va corroborando la voce che si pensi ad una riforma dello Statuto federale della Germania. Pretendesi che l’Austria vi aderirebbe purché la riforma non si facesse secondo i principii parlamentari, e la Prussia non sarebbe lontana dall’abbracciare questa idea; anzi, a quanto si assevera, incomincerà a darne l'esempio modificando il proprio Statuto; e una delle innovazioni da introdurvisi; sarebbe di accordare ai capi delle immediate famiglie nobili di Prussia, sede e voto nella prima Camera.

Una riforma preparasi pure nei Principati danubiani; e questa potrebbe essere un nuovo pomo di discordia, perocché la Russia non vorrà mai che senza la sua intervenzione si alteri l’andamento politico ed amministrativo di quelle provincie, sulle quali acquistò a prezzo di molto sangue russo e vuol gelosamente conservare il diritto di protettorato. Le Camere inglesi forse ci faranno conoscere alcun che su questa importantissima quistione.

La Spagna si riforma con la rivoluzione di luglio 1854: ed ora è minacciata di nuove riforme, che, ove si attuassero, unirebbero di sformarla totalmente. Le recenti turbolenze sajagozzesi e valenzane avevano un carattere anzi socialista che no. Il Ministero è giudicato dalla pubblica. opinione inadatto a condurre la nave dello Stato io. mezzo alle tempeste che furiosamente la travagliano. Indi ad ogni ora parlai di crisi ministeriale; qualche ministro, e antesignano Olozaga, vorrebbe ritirarsi. Ma supposto angora un generale rimpasto del Ministero, sarà. per questo rimossa la causa dell’attuale malessere della nazione? Credesi che il rimedio non istia nel rinnuovamento delle persone chiamate a governare, ma nel rinnuovamento del sistema governativo, E. chi acconcio ad operare si grande impresa? chi capace di mutar faccia alle cose e di evitare le conseguenze di una immediata catastrofe? In tali congiunture basta sovente un. nome alla, pubblica salvezza; ma qual è il nome che salverebbe la Spagna? Innanzi ad ogni idea di riordinamento si spalanca sempre un abisso dove il pensiero si perde nelle tenebre della incertezza.

L’alleanza della Spagna per la guerra non avrà più luogo, almeno per ora, e il motivo è veramente cavalleresco, se non mentiscono le notizie che si hanno sul proposito. Le Spagna vorrebbe intervenire in guerra, ma come grande nazione; e per intervenirvi come grande nazione, dovrebbe mandare un contingente, a dir poco, di 100 mila. uomini; un simil contingente però non può mandarsi por l'attuale situazione politica e finanziaria del paese; dunque la Spagna non interverrà, onde non far la figura, che non le compete, di piccola nazione.

Scrivesi da Canton che i ribelli cinesi soffersero una novella sconfitta nel Tang. Ma la rivoluzione in quell'impero, senza il concorso di potente straniera pressione, sembra voglia. essere una piaga che tarderà molto a cicatrizzarsi.

Non è punto vero che nelle Indie inglesi la ribellione abbia. cessato, come dicevano le novelle venute da Londra; ma invece si distende e si consolida. Le autorità britanniche del paese erano ultimamente in procinto di ricorrere alla legge marziale. L’Inghilterra ha oggi cosi una retribuzione, che non fu mai nei suoi calcoli.

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GIORNALISMO

La Gazzetta d'Augusta afferma che Palmerston in Inghilterra è nuovamente l’uomo del pubblico favore, perché secondo il volere della nazione cominciò la guerra contro il volere della rappresentanza nazionale; e a dispetto della rappresentanza nazionale continuerà la guerra. per soddisfare il gusto nella nazione, la quale oggi è veramente pervenuta al colmo delle sue contentezze perché la pace sotto ogni rapporto ora non è più possibile.

Il Times, dopo avere accomodato gli affari delle provincie turco-russe del Danubio e dell’Asia formandone poderosi reami, rivolge i suoi studi ad accomodare le cose dell’Europa settentrionale. Indi ha fatto firmare a re Oscar una convenzione militare, in virtù della quale la Svezia nella prossima primavera somministrerà un buon contingente di truppe e di scialuppe per per tare una guerra anglo-gallo-sveca in Curlandia; e dopo che le armi anglo-gallo-sveche avranno conquistato la Curlandia, la Francia e l’Inghilterra restituiranno alla Svezia la Finlandia spodestandone la Russia. Il faccendiere Times è veramente poco è nulla dissimile dal progettista del Pignotti,

» Che senza uscir di camera,
» Dall'agil fantasia portalo a volo.
» Scorre per l'oceano
» Dall'uno all'altro polo,
» E stabilisce in queste parti e in quelle
» Colonie, arti novelle;
» E con non altre spese
» Che di poche parole
» Arricchisce un paese.

(Napoli 29 novembre) Son proprio ristucco, e lo crederai facilmente, del leggere ad ogni momento nei giornali francesi e soprattutto nel Times di Londra, la solita ripetizione d’invettivo contro la proibizione della estrazione dei grani dal regno delle Due Sicilie, accusando questo Governo d'intenzioni ostili alla causa occidentale, e quasi del proponimento di voler far morire di fame tutt’Europa, come se il poco grano che da qui potrebbe spedirsi all’estero bastasse a far argine a tanta catastrofe! e tutto ciò senza che una voce, ch’io mi sappia, si faccia sentire per ribattere tali contumelie, farne conoscere l’assurdità, e metter nel suo vero lume una misura che a me sembra. invece provvida e paterna. Più poi muove non pochi a indignazione l’udire alcuni speculatori napoletani biasimare a torto e a traverso il detto divieto sul perchè loro impedisce di far vistosi guadagni. Indi ho scritto il seguente articolo che potrà trovar luogo, se tu non giudichi. diversamente, nel Vero Amico del Popolo.

«I giornali francesi ed inglesi non cessano di declamare contro quella che chiamano ostinazione del real Governo di Napoli nel non permettere che sieno espor tale le granaglie, la quale sarebbe meglio e più giustamente appellata saggia fermezza, previdenza, sollecitudine pel bene dei propri sudditi. L’avidità, non mai sazia, di certi mercantuzzi che, al ben generale, all’amor del prossimo e a tutte le altre virtù di simil genere, propongono i subiti guadagni, fa eco a quelle declamazioni: «Ecco qui, dicon essi nell'impotente livore che li consuma, la Francia e Inghilterra difettan di grano, ne cercano dappertutto, lo pagherebbero il doppio di quel che a noi costerebbe il comprarlo qui, ma ne è proibita la esportazione! questa insensata misura, proseguono nel bollore dell’avarizia delusa, mentre rovina il commercio (76)a, toglie a noi la occasione di raddoppiare in un tratto il nostro denaro; vedete se può darsi ingiustizia più manifesta, errore più madornale di questo! Davvero, costoro, sono accecati dall’amor del guadagno, che li fece sordi a ogni altra considerazione, e vorrebbero almeno che si lasciassero uscire dal Regno le granaglie che sopravanzauo al consumo della popolazione; assicurato sino al nuovo ricolto. Prima di tutto, Dio sa. com’essi han calcolato un tal sopravanzo; e poi chi ne la certi che il. nuovo ricolto sarà prospero? e se (che Dio non voglia) fosse una metà, un terzo di meno degli anni ordinarii, quanto non dovrebbe pentirsi il Governo d’aver dato ascolto alle stolte grida di pochi che reiteratamente chiedono di speculare sulla vendita dei grani all’estero? e dico di pochi, perché l’alto commercio, e tutt’i negozianti accreditati e coscienziosi non prendon parte a simili speculazioni. Frattanto le conseguenze di questa misura, da alcuni biasimata, coma si è detto, sono di far godere ai popoli di questo Regno una felice abbondanza, mentre altri paesi d’Europa, se non. soffrono carestia propriamente detta, soffrono almeno un sensibile aumento nei prezzi di tutti gli oggetti di prima necessita. E non sarebbe ella un imperdonabile follia l’esporci a simile svantaggio, per diminuirlo in piccola parte presso popoli men di noi favoriti dalla natura? O non è forse il primo dovere di un illuminato Governo l’assicurare in modo che non possa esser messo in quistione, il sostentamento del suo popolo, malgrado anche le esigenze di alcuni commercianti e gli articoli di alcuni giornali? Lode, adunque, eterna e sincera lode al Magnanimo, che ci governa con tanta saviezza, con tanta previdenza, con tanto amore. Ei si circonda in tal guisa d’una gloria fondata sulla riconoscenza dei sudditi, e ch’è d’assai preferibile a quella delle battaglie.»

P. O.

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STORIA CONTEMPORANEA

ROMA

I centomila fiorini dall’imperatore d’Austria messi a disposizione del SANTO PADRE per opere pie, sono destinali da SUA SANTITÀ parte alla erezione della colonna in memoria della definizione dommatica della Immacolata Concezione di MARIA SANTISSIMA, parte alla fabbrica della Basilica Ostiense e parte alla riparazione della Canonica attigua alla Chiesa di S. Agnese sulla via Nomentana.

REGNO DELLE DUE SICILIE

Tra il Regno dello Due Sicilie e gli Stati Uniti d’America fin dai 13 gennaio 1855 furono stabilili i principii che regolar debbono in tempo di guerra i diritti dei neutri, e si è convenuto «che la bandiera copra la mercanzia, val quanto dire che gli effetti e le mercanzie di proprietà dei sudditi è cittadini di una Potenza è di uno Stato in guerra sono esenti da cattura e confiscazione su bastimenti neutrali, è che la proprietà dei neutri non è soggetta a confiscazione sul bordo di nave nimica, eccettuato sempre il caso che gli oggetti sieno contrabbando di guerra. E le parti contraenti prendono impegno di applicare questi principii: al commercio ed alla navigazione di qualunque Potenza, è Stato, che vorrà dal canto suo adottarli come permanenti e invariabili.»

Spaventevoli sono le relazioni del terribile uragano che misto a dirottissima pioggia imperversò a Messina dopo la mezzanotte del 12 novembre. Quasi tutte le campagne per la linea dai Capo S. Alessio fino a Bauto distrutte; casamenti, bestiami, pastori, tutto fu trascinato la mare per le spazio di ben 39 miglia. Sprofondate le colline, scomparsi i giardini, perdute le strade rotabili, villaggi interamente ruinati; sopravvenuti fiumi e torrenti. Il numero de' morti non si conosce ancora; i danni sono calcolati a parecchi milioni di ducati.

IMPERO AUSTRIACO

Ai 24 novembre si fece presso Hulleldorf una gran caccia di corte, alla quale prese parte anche i duca Ludovico di Baviera fratello della imperatrice.

La costruzione di tre nuovi bastimenti da guerra austriaci da farsi pei 1856 non è un provvedimento isolato; ma ogni anno si continuerà a costruire un piroscafo da guerra sino a che la marineria dell’Austria sia portata al grado corrispondente alla potenza di questo Impero.

L’imperatore Ferdinando e l’imperatrice Maria Anna donarono una considerevole somma alla Casa de' poveri e all’Ospedale di Bohmisch-Leippa.

Il Governo austriaco ha proibito ai merciaiuoli girovaghi, ai burattinai e ginnastici di condurre seco i figli che sono tuttavia in età di andare alla scuola.

IMPERO FRANCESE

Nella udienza data il 26 novembre dai re di Sardegna al corpo diplomatico, i ricevimenti di ogni legazione furono individuali. Il Nunzio pontificio fu il primo ad essere ricevuto, ed il re con esso lui s’intertenne lungamente.

La mattina del 28 novembre tennesi grande rivista militare a Parigi in onore del re di Sardegna. Prima della rivista l’imperatore staccò dal suo petto la medaglia militare e la presentò al re dicendogli esser degno di portarla pei suo coraggio e le sue gesta guerriere. Alla sera l’imperatore e il re intervennero al ballo all’Hotel de Ville; la festa fu brillantissima. Il re diede all’imperatore la collana dell’Ordine dell’Annunziata, e ai 29 parti per Londra.

Giunsero a Marsiglia dall’Oriente il generale Deville e l’intendente militare Paris.

È morto a Parigi il celebre conte Molè.

INGHILTERRA

Il generale maggiore Markbam è morto in Inghilterra appena tornovvi dalla Crimea.

Si va confermando la notizia che i gabinetti di Vienna e di Parigi vogliono indirizzare in comune a quello di Londra energiche rappresentanze sulla quistione dei rifuggiti politici.

Il Governo inglese la restaurare l’antico castello forte di Harlech nel paese di Galles.

SPAGNA

Il tenente generale Valentino Ferraz è nominato ispettore generale del regno invece di Evaristo San Miguel fatto comandante del corpo reale degli alabardieri e creato Grande di Spagna di prima classe col titolo di duca di San Miguel.

DANIMARCA

Un dispaccio annunzia che Canrobert fu ricevuto in udienza dai re di Danimarca.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Lettere di Pietroburgo recano che ad Arcangelo arrivarono 12 bastimenti, due dei quali sono americani. I russi domandano dove sono le crociere inglesi; ché 18 navi cariche entrarono in Arcangelo, e circa 250 bastimenti di cabotaggio partirono da Cronstadt con carichi pei porti della Finlandia.

A Kiew si moltiplicano le fortificazioni, e vi si adunano materiali da guerra è provvisioni d’ogni specie in grandi proporzioni. Vi si fecero pure concentramenti di truppe; il perché sembra che Kiew sia destinata ad essere il quartier generale dello truppe moscovite.

L’esercito russo del centro comandato dai generale Paniutino ebbe ultimamente un rinforzo di 10 mila uomini della milizia del governo di Wladimiro.

Scrivesi dalla Crimea che i doks della Carabelnaia e tutti gli altri fabbricati erariali non ancora distrutti, furono minati in modo da farli saltare in aria al primo ordine che giunga da Parigi.

A Kertsch e Jenikalè verso la metà di novembre non si trovavano ancora concentrale sufficienti forze di cavalleria per inoltrarsi contro il nemico, laonde Vivian tenuto d’occhio dalle schiere di cavalleria di Wrangel, dovea mantenersi dietro i suoi trincieramenti.

Bebutoff ha spedito in Imerezia il grosso delle riserve di Tiflis.

Notizie di Trebisonda del 12 novembre porta in che Omer pascià continuava ad accamparsi presso Tigur.

Da Hong-Hong si ha la conferma della cattura del brik bremese con uffiziali russi che si recavano a Ochescog. Gli alleati sbarcarono nell’isola di Kurile occupata da russi e v’inalberarono le bandiere francese ed inglese.

IMPERO CINESE

L’imperatrice vedova della China morì a Bombay il 2 novembre.

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VARIETÀ

Una Bagdanoff ballerina russa la sera del 16 fu ricoperta d’immensi applausi a Berlino; ma gli applausi venivano da' palchi aristocratici del teatro. Il motivo di questa dimostrazione fu che la Bagdanoff, trovandosi impegnata a Parigi, si sciolse è fu sciolta dai suoi obblighi teatrali perché rifiutossi di prender parte alla rappresentazione data alla Grand Opera affin di celebrare la caduta di Sebastopoli.

Errata corrige. Non è morto il general Korff che fu destituito dopo l'infelice battaglia di Kunghil, ma il tenente generale Korff il comandante della prima divisione di cavalleria leggiera.



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1855 ROMA 4 DICEMBRE N 140

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Il successivo numero 141 sarà distribuito venerdì 7 del corrente, onde fra esso e il numero 142, che si pubblicherà martedì 11, non siavi un troppo sensibile intervallo. Ciò è suggerito dalla circostanza che sabbato 8 è la ricorrenza della Immacolata Concezione.

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STORIA CONTEMPORANEA

ROMA

Con editto dei Ministero delle Finanze vietasi, anche ai prenditori del lotto, l'ulteriore pratica di ricevere giuocate per conto proprio, non che l’uso delle riffe, dei numeretti e di altre simili promesse, che tornano in detrimento del pubblico Erario.

A cominciare dal 15 corrente è abolita la ritenuta dei 10 per 100 sulle vincite al Lotto.

La Municipale Rappresentanza di Roma prescrive con editto dell’1 corrente che nel termine di giorni 10 tutti i possessori di vino vecchio e nuovo e d’aceto debbano dare l’assegna tanto di quello che hanno, quanto di quello che lor dee pervenire per acquisto fattone. Le assegne inesatte saranno conseguitate da una multa di baiocchi 50 per ogni barile s anon assegnato, sia esagerato oltre la reale quantità del genere.

REGNO DELLE DUE SICILIE

Il 18 novembre e la notte al 19 si rinnuovò a Messina e nelle sue vicinanze lo spaventoso uragano dei 13. Il danno maggiore consiste nella totale distruzione delle strade, per cui la Città in pochi giorni si trovò isolata e in rischio della più orribile fame, perché i depositi di granaglie parte furono trasportati via dalla bufera, parte seppelliti sotto le ruine.

PIEMONTE

Ai 27 novembre scoppiò l'incendio al reale castello di Racconigi. Accorsero i pompieri da Torino; alle ore 7 dei mattino de! 29 il fuoco era represso ma non per anco spento de! tutto. I danni sono cospicui; fra i punti più guasti citasi il salone detto di Diana ricco di pregiate dorature e d’insigni dipinti. Senza gli aiuti spediti da Torino il castello correa pericolo di rimanere interamente distrutto.

SVIZZERA

La Legazione prussiana in Isvizzera rilasciò sovente passaporti ai neuchatellesi; ora il Consiglio federale ha dato instruzione ai suoi rappresentanti all’estero di non riconoscere simili passaporti.

IMPERO AUSTRIACO

L’imperatrice Carolina donò agli abitanti di Ragendorf in Ungheria, danneggiati da un incendio, la somma di 300 fiorini. E l’arciduchcssa Sofia donò 500 fiorini per sovvenzione dei poveri nella città di Leopoli.

A un’ora pomeridiana del 26 novembre fu scoperto solennemente nella chiesa nazionale italiana il monumento erettovi al romano poeta Pietro Metastasio. Assistevano alla solenne funzione il Nunzio apostolico cardinale Viale Prelà, il ministro dell'interno Bach, il luogotenente Eminger, il borgomastro Sciller e varie altre notabilità ecclesiastiche e civili di Vienna.

PRUSSIA

A Berlino si parla tuttavia delle carte segrete involate al generale Gerlach: e la cronaca aggiugne che lo furono per cura dell'Inghilterra: laonde si chiarisca come settimane fa, il ministro della guerra britannica abbia potuto avvertire il generale Simpson che i russi si disponevano a muover contro gli alleati sulla Cernaia. Il processo sa questo affaire condotto con la massima segretezza, e le più svariate dicerie si fanno correre su pei giornali, onde il pubblico non penetri a conoscere positivamente la verità in questo geloso incidente.

Nell'apertura delle Camere berlinesi, avvenuta il 29 novembre il discorso del re annunzio che «la continuazione delle complicazioni politiche impone la necessita di mantenere ancora, sebbene a un grado meno alto, gli apparecchi di guerra, con la fiducia sempre che la Prussia resterà un asilo di pace.» E conchiude che «nella posizione presa dalla Prussia, dall’Austria e dalla Confederazione germanica risiede un forte pegno per garantire un'attitudine indipendente conciliabile da ogni parte, e tale da preparare una pace equa e durevole, grazie alla benevolenza sincera e alla appreziazione imparziale di tutte le situazioni.»

IMPERO FRANCESE

Sembra che la notizia dell'andata dei re del Belgio a Parigi sia ufficiale, giacché le guardie nazionali ebbero ordine di tenersi pronte per fare spalliera sul suo passaggio (Gazz. di Mil.). A questa notizia gl'interessati a che rialzino i fondi pubblici sogliono annettere una quasi certezza della conclusione della pace, le cui trattative però si farebbero a Parigi. Si sa che re Leopoldo è in voce di essere il mediatore dell’accomodamento. Le dicerie poi su tal proposito sono corroborale ancora dalla pretesa non lontana venuta del sultano a Parigi.

I condannati alla deportazione, negli ultimi processi d’Angers e della Marianna, saranno probabilmente inviati o alle Isole Marchesi o a Caienna.

Notizie più positive dichiarano che i condannati d'Angers e della Marianna saranno trasportati in Algeria e incorporati nella sezione disciplinare dello stabilimento di Lambessa.

La città di Parigi farà dono alla imperatrice d'una calla dei prezzo di 300 mila franchi. L’imperatore ha destinato 790 mila franchi per provviste di corredo da bambino.

La torre di Martello, che da due anni stavasi costruendo a difesa della imboccatura dei Tamigi e dei Medway, è terminata, e il Governo ne assunse l’armamento. Le spese di costruzione ascendono a 14 milioni di lire sterline; i cannoni della torre domineranno compiutamente l'ingresso dei due fiumi mentovati....

Il principe Alberto pose la prima pietra dell’Instituto scientifico e letterario di Birmingham.

Ai 25 novembre il generale Simpson proveniente dalla Crimea mette a piede in Francia. Ei si diresse alla volta di Parigi per quindi recarsi a Londra, dove arrivano ebbe popolari entusiastiche acclamazioni.

Il duca di Cambridge ai 23 novembre era già tornato da Parigi a Londra.

Il re di Sardegna giunse a mezzogiorno del 30 a Londra;, fu ricevuto, dal principe Alberto, ed attraversò la città fra le più vive acclamazioni della popolazione.

È giunto dalla California a Londra un altro carico d’oro del valore di un milione e 500 mila dollari.

Indie inglesi

I direttori della Compagnie delle Indie inglesi sono in animo di rovesciare la dinastia regnante di Onde, per la semplice ragione che il re di Onde è maomettano e propaga il maomettanismo occasionando in siffatta guisa perturbazioni religiose nei possedimenti britannici.

Mentre alcuni diplomatici della Gran Bretagna e alcuni giornali, del Tamigi denunciavano con terribile magniloquenza qualche Governo d'Italia, accusandolo di retrogrado, sistema penitenziario, giunse a Londra un documento officiale, intitolato: Rapporto dei commissarii incaricati dell'inchiesta circa i fatti di tortura operati nella presidenza di Madras ed assoggettato all’onorevolissimo governatore in Consiglio il 16 aprile 1855. Questo è il documenta che fe' dire al Times: «Noi saremmo più che mortali, se talora non fossimo umiliati!» Questo documento prova in fatti che la tortura è usata legalmente nell'Impero inglese dell'India, non come un fatto isolato, od eccezionale, ma come sistema generale e legale del paese. E credesi forse chela tortura sia per punire grandi delinquenti? Oibò! Si ricorre alle più crudeli torture corporali quali mezzi di percepire le imposte. La tortura è a disposizione degli agenti del fisco incaricati della esazione, e nel rapporto è detto che un tal sistema fu sempre in vigore! le torture sono di diverse maniere. Una delle più miti consiste a premere le dita e le orecchie con uno stromento a ciò destinalo, e si continua a premere insino a che il contribuente dica che pagherà l’imposta! Altro torture sono l’attaccare i contribuenti ritrosi a pagare alla, coda di un asino o di un bufalo, a soffiar loro del pepe negli occhi e ad applicare sul loro corpo scatole d’insetti che li tormentano. Più generalmente poi si passa intorno al collo del contribuente una corda, che si lega al dito grosso del piede in modo da tenere il corpo piegato e si pone sulla schiena una grossa pietra; il paziente si lascia in tale posizione insino a che dica, esser pronta a pagare!

SPAGNA

Si assicura che la Commissione dalle Cortes, incaricata del rapporta sul bilancio fr favorevole alle seguenti modificazioni: augumento di 34 milioni nelle contribuzioni dirette; ristabilimento dei dazi comunali nei capoluoghi di provincia e porti frequentati; ristabilimento dei diritti di entrata e applicazione di 271 milioni, prodotta dei beni nazionali alle spese del 1856.

Due fratelli Tristany. entrarono in, Francia ma gli altri due sono tuttavia in Catalogna alla testa di parecchie bande carliste.

Ad un’ora pomeridiane del 24 novembre il generale Canrobert giungeva sopra un vapore inglese a Copenaga. Fu ricevuto a' Io sbarco dal comandante militare della Città. Un aiutante di campo del re attendevano l’arrivo con una carrozza di corte. Il popolo salutò il generale con calorose acclamazioni. Ai 26 Canrobert fu ammesso dal re ad una udienza particolare. Un dispaccio di Londra del 30 annunzia che Canrobert era di già pervenuto ad Amburgo per tornare immediatamente in Francia.

IMPERO RUSSO

Notizie da più parti recano che il canchero che affligge il principe Pasckicwitsch la cosi rapidi progressi che non rimane più speranza di salvarlo.

EGITTO

Non. solo non è più permesso di vendere e di comperare schiavi in. Egitto, ma tutti gli schiavi, che ancora erano in proprietà di priva)i, ebbero avviso ch# essi diventavano liberi immediatamente.

NOTIZIE DELLA GUERRA

È voce che il contrammiraglio inglese Houston Stiwart dispongasi a face una escursione nell’Adriatico e in parecchi vascelli e diverse fregate.

Gl'inglesi sequestrarono presso l’isola di Gothlandia un naviglio, americano carico di pistole a più canne per conto della Russia.

Si fanno grandi apparecchi perché la flotta rima de! Baltico nella prossima estate si metta in mare. Si preparano i rinforzi agli equipaggi della marina e si introducono perfezionamenti nell'armamento; si pensa di dare il comando ad uomini più risoluti. Il luogotenente generale Rurmeister antico comandante di Cronstadt ha ricevuto il suo congedo. Fu richiamato puro il governatore militare di Cronstadt e il vecchio ammiraglio Lutke comandante della flotta del Baltico, il quale entrò nel Consiglio dell’Impero. l'ammiraglio è Nowosilsky, che si distinse a Sebastopoli, è designato, a succedergli.

Il Governo russo ha cominciato a sostituire ai reggimenti regolari della Polonia la nuova milizia della Impero, la quale all’uopo sarà come una terza armata di riserva.

La notte del 19 novembre perirono annegati entro una scialuppa in Balgick due uffiziali di amministrazione dell’esercito piemontese in Crimea, ed il figlio dell’agente consolare sardo in Varna.

Giunsero il 29 novembre dispacci a Torino che annunziano la perdita di una nave carica di viveri per le truppe, piemontesi che da Costantinopoli era diretta a Balaclava. Fra le persone che perirono si cita il direttore delle sussistenze Borelli e il sottocommissario di guerra Bonino.

I russi attualmente lavorano alla costruzione d’una strada ferrata da Perekop a Simferopoli.

Gli alleati si occupano di strade. Ben 10 mila inglesi sono impiegati a farne una veramente magnifica che da Balaclava mette al centro del loro campo. I francesi ne portarono un'altra. sino al Belbek; la strada di Woronzoff li condusse all’ingresso della vallata di Baidar, dove al settentrione non trovarono che sentieri impraticabili per un esercito indi vi aprirono una strada. che termina ad Orkusta e a Bago; altre menano ad Ozembash, a ftlarkal e Veni-Sala; di più legarono le alture Fèdukjne sulla Cernaia alla, strada che restaurarono, da Kamiesch fino ad Inkermann.

Si assicura che il Governo inglese abbia intenzione di accorrere all'estrazione a sorte per la milizia, e ciò sarà mandata ad effetto, senza riguardo a rango e condizione, dall'età di 13 a 40 anni. Il tempo del servizio sarà di cinque anni e si erede che si adotterà il metodo francese per la leva dei coscritti.

l'Inghilterra, oltre il proprio esercito che ha in Crimea e che potrà aumentare, dispone è fra poco disporrà in Oriente del contingente turco fornitole dal sultano e comandato dal generale Vivian, dei cosacchi ottomani sotto gli ordini del generale Zamoskj, dei baschi-bozuk raccolti ai Dardanelli dal generale Buetson, della legione tedesca di cui un reggimento già venne sbarcato a Costantinopoli, finalmente della legione svizzera che muoverà del pari in breve alla, volta di Levante.

Si calcola che le truppe francesi abbiano a tutto il mese di ottobre consumato nella guerra d’Oriente 62 milioni di libbre di polvere.

Nel mese di novembre giunsero a Sebastopoli dagli arsenali di Francia e d’Inghilterra tutti i cannoni a lungo tiro che doveano servire per l’armamento delle nuove batterie di Costa costruite nella parte meridionale di Sebastopoli. Ogni cosa pare annunzi che gli alleati si propongono di distruggere Sebastopoli interamente. Le mine già prima intraprese ora sono attivamente proseguite; e non solo, i docks della Càrabelnaia, ma eziandio tutte le principali strade sono minate in guisa che uno scoppio può. ad un tratto trasformarle in un immenso ammasso di ruine. Frattanto i francesi attendono con la massima sollecitudine alle loro fortificazioni di Kamiesch, dove essi fondarono una nuova Sebastopoli, una città francese piena di vita e di attività. Sul bombardamento dei forti settentrionali ancora non si sa nulla di positivo, certo è però che i russi sotto la direzione dei generali Buchmayer e Mehrikolf stabilirono 22 nuove batterie mascherate, delle quali non si rivelerà la situazione se nonché nel giorno del bombardamento che faranno gli alleati. Sulla Cernaia poi sembrano più probabili sanguinose lotte anche nell’inverno; essendo i due eserciti alla presenza l’uno dall'altro, indi da un momento all'altro possono venire alle mani. Il quartier generale di Gortschakoff è sempre a Simferopoli d’ond’ei comanda pure il corpo d'osservazione di Eupatoria che comunica con Simferopoli e con Perekop. Durante il soggiorno dello czar nulle provincie meridionali le truppe russe della Crimea furono rinforzate da numerosi battaglioni della milizia dell’Impero, che nell’inverno riceverà l’instruzione delle truppe regolari e a primavera figurerà come armata di riserva. Gli otto reggimenti inoltre di corazzieri, che furono ispezionati dallo czar a Nicolajeff, già sono incorporati all'esercito di Radziwill, indi è che la cavalleria russa in Crimea è attualmente di una imponenza formidabile. L’intendente Sattler è sempre in moto per la via da Perekop a Simferopoli, onde le provvigioni delle truppe sieno abbondanti in tutti i luoghi di deposito.

Scrivesi da Costantinopoli che le notizie di Kertsch sono, senza interesse. Wrangel stringevasi sempre più alle posizioni degli alleati e Vivian conservavasi sempre nei suoi trincieramenti. Un fatto d’arme sembrava imminente.

La flotta stazionata nei porti dl Kamiesch e di Kazate è colpita da una epidemia che attacca non solo gli uomini, ma eziandio i bastimenti. La scorza esteriore e la chiglia di questi furono invase da grossi vermi che rodono il legno è fanno guasti gravissimi. Di tali vermi abbonda tutto i| littorale della Crimea.

Ora si ammette come cosa positiva che Murawieff continua ad. assediare Kars e che Omer pascià continua. a starsene al di qua di Kutais. Soltanto dicesi che Omer facea le viste di volere avvicinarsi a Zugudidi piccola città lontana 10 chilometri dall’Ingur.

Altre notizie da Costantinopoli affermano. che Murawieff ricevette dalla Georgia nuovi rinforzi e che la cavalleria russa continuava a rompere le comunicazioni con Kars. Aggiungono poi che il corpo, d’armata di Batum comandato da Mustafà pascià si era mosso per congiungersi al corpo comandato da Omer pascià; il che prova che questi avea bisogno di rinforzi.

IMPERO CINESE

Narrasi che i ribelli ricomparvero nel Kuangsi meridionale sotto un nuovo capo e vi adunarono copiose forze, senza però concentrarle in un sol punto, onde vie meglio illudere gl'imperiali. Il governatore generale adunque della provincia fece partire a quella volta un corpo di un quattromila uomini con battelli e artiglieria. sotto il comando di un colonnello. Queste truppe presero posizione nel distretto di Tuang nel Kuangsi. I rivoluzionarii mandarono messaggio al condottiero imperiale per dichiarargli che volean sottomettersi, e condussero le cose si bene che quel comandante venne accerchiato e le sue milizie improvvisamente assalite da ogni parte furono totalmente sconfitte. Tutti gli uffiziali superiori della piccola armata del Governo restarono prigionieri. Nuove truppe furono indi sollecitamente spedite dal governatore generale verso Tuang. Nel Kuang-Tung la insurrezione ripigliò vigore, e vi si dilata.

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Continua l’arrivo di bastimenti carichi di granaglie ai porti di Francia, specialmente quello di Marsiglia.

I prezzi dello zucchero cominciarono a ribassare in Francia, in conseguenza dei rinforzi venuti di fuori. Si aspettano inoltre all'Havre e Nantes carichi enormi di zucchero dall’isola della Riunione e da Haiti.

Sull’aumento del prezzo dello zucchero osserva lo Observer che fu provocato dalle immense operazioni intraprese da tre o quattro speculatori di Londra, i nomi dei quali non possono per ora essere registrati per motivi facili a comprendersi, quantunque corrano per le bocche di tutti.

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VARIETÀ

È giunto a Nizza Isman pascià figlio del viceré di Egitto. Dicesi che il conte di Chambord la ricercare un palazzo a Nervi presso Genova.

Un masso che si calcola dl dieci mila metri cubici va con ispaventevoli fenditure staccandosi dal monte che sorge a ridosso di Brontallo in Isvizzera, e minaccia di piombare nella sottoposta valle nel qual caso il fiume che ivi trascorre rimarrebbe ostruito, e dovrebbe mutare il suo letto.

Nelle acque presse, l'isola di Juan Fernadez trovansi pesci velenosi, che mangiati producono vergini dolori di ventre, vomito e morte.

Tempo fa, partì d’Inghilterra alla volta della Crimea un gentiluomo sur un bastimento di sua proprietà per caricarlo di pietre delle fortificazioni di Sebastopoli, con le quali vorrebbe costruirsi una casa nelle vicinanze di Londra. E relazioni da Costantinopoli recano che quel galantuomo pervenne a Balaclava, ma che ancora non ha incominciato a raccogliere le pietre delle demolite fortificazioni, perche su queste i russi appena veggono un qualcheduno che vi si appressa sogliono allontanarnelo a colpi di cannone, che mandano dalle loro posizioni settentrionali. Indi il galantuomo, che vuol fabbricarsi una casa vicino a Londra, e non il sepolcro a Sebastopoli, ora trovasi nell'alternativa è di ritornarsene in Inghilterra senza le pietre è di aspettare che i russi sgombrino dai forti settentrionali. ed egli vorrebbe aspettare, purché lo sgombro fosse sollecito. Ma da quanto ha potuto rilevare, si è già pressoché persuaso che i russi invece di andarsene via di là procurano. di ristabilirsi anche di qua.

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Il conte Molè morivasi per colpo apopletico il 24 novembre a Cbamplatreux, mentre desinava col conte di Montalambert e con De Falloux. Era membro della Accademia francese ed avea 75 anni.

Ê morto il generale Braive, ch’era comandante di artiglieria dell’esercito di Lione.

Il generale Markham, appena da un mese di ritorno in Inghilterra, moriva, come annunziammo, il 21 novembre a Southampton. Aveva 50 anni. Suo padre John Markham fu distinto ammiraglio, e suo nonno era arcivescovo anglicano di York. Venne ultimamente nominato cavaliere del Bagno ed aiutante di campo della regina. In Crimea ebbe il comando della seconda divisione, che per lo innanzi fu sotto gli ordini del generale Pennefalher, e prese parte attiva nell'attacco del Redan.

GIORNALISMO

Scrive la Gazzetta di Milano che «hanno poca fortuna i propagatori di nuove pacifiche; ché le loro invenzioni si privilegiano della vita di un giorno.»

L’Ape del Nord pubblica un articolo intitolato: la guerra comincia appunto adesso.

Mentre è tuttavia pendente la quistione dell’agente inglese Turr carcerato per ordine dell’austriaco comandante Coronini a Bukarest, parlasi di un’altra quistione, la quale è fra l’agente francese a Bukarest e il comando militare austriaco per violenze commesso nella persona del dottore Sehramm, primo medico del distretto di Dimbovizza al servizio valacco, il qual dottore era sotto la protezione della Francia. Or sarà egli vero che Turr e Schramm possano contribuire a disturbare la buona armonia fra gli alleati del 2 dicembre?

Anche il corrispondente parigino della Gazzetta di Milano è del parure già da noi più volte manifestato, cioè che l’alleanza della Svezia con le Potenze occidentali deve aver «pieno effetto soltanto alla futura primavera» vale a dire, come nui opinammo, dovrà pubblicarsi soltanto quando sarà giunto il tempo dell’azione. Il corrispondente poi vuole che positivamente credasi al trattato d’alleanza offensiva e difensiva anglo-gallo-sveca, perché, a quanto egli afferma, il trattato è stato sottoscritto. Ed anche la Indépendance Belge ha saputo che «prima della partenza di Canrobert si cambiarono alcune firme a Stocolma; ma non è informata se queste firme sieno relative a un trattato militare o matrimoniale. Se però la Indépendance Belge si fosse ricordata che tractant fabrilia fabri, sarebbesi persuasa che un generale della rinomanza di Canrobert non avrebbe giudicato essergli conveniente la veste di paraninfo di un imeneo. Pur nulla di manco il Morning-Post dichiara essere autorizzalo a dichiarare nel modo più autentica non esservi alcuna probabilità di un'alleanza fra le Potenze occidentali e la Svezia. E la Press la eco al Morning-Post. Or che gli è mai che questi giornali di Londra assunsero l’impegno di far credere ciò che si vuol far credere dal Nord, il quale ci assicura che «la Svezia rimarrà perpetuamente neutrale a dispetto di tutte le promesse di conquiste e di ingrandimento che le possono già essere state fatte è che in progresso di tempo le si potessero fare?» I due citati giornali di Londra debbono cosi favellare perché, ove la pace si conchiudesse durante l’inverno, la Svezia poi senza aver nulla operato, non si trovi compromessa con la Russia. Ma sembra che la Russia abbia saputo che meschino ripiego è la negativa della Press e del Morning-Post, imperocché Daschkoff suo ambasciatore a Stocolma, in tutta la dimora che vi fece Canrobert, spediva ogni giorno un corriere a Pietroburgo e gli agenti di quel russo diplomatico crebbero di numero nell’accennata circostanza, appunto per avere le più esatte informazioni sulle pratiche del generale francese.

Il Times, intenta a continuar la guerra sempre con vantaggio e con gloria della sua nazione, dice che, a ciò conseguire, è necessario di rinnuovare interamente il Parlamento britannico con rappresentanti che. tutti sieno radicali avversari della Russia. E, secondo lo Standard, sembra che anche Palmerston abbia le medesime idee del Times. Ma in che si utilizzerebbe con quanto rinnuovamento? L’attuale minorità parlamentaria nimica della guerra non ha potuto impedire che la guerra siasi fatta, ne potrebbe impedire che si proseguisse; non ostante le grida del partito della opposizione si fecero gli imprestiti per coprire le spese, ed altri se ne faranno qualora il Ministero li creda opportuno. Se dunque la guerra non sarebbe paralizzala dal Parlamento costituito com'è di presente, qual giovamento a rinnuovarlo con deputati che professino avversione alla Russia? Il Times vuole che tutti gli oratori delle Camere non abbiano per le loro concioni che un solo argomento, umiliazione della Russia! il tarpamento delle ali dell'aquila moscovita! Ma per giungere a questo scopo ci vuol altro che declamar filippiche in Parlamento! La più eloquente aringa del più focoso deputato non avrà mai la forza di respingere il colpo di una spada, o la palla d’un moschetto.

Scrivesi da Vienna alla Gazzetta di Milano che «s’insinuò nel pubblico l’idea che la guerra finir si dovrà, perché gli alleati sono pressoché stremi di forzo e di danari, mentre la Russia abbonda di tutto. Da qual parte provenga questa che in vero può dirsi novità non è bisogno di dirlo. Son sempre gli svisceratissimi delle delizie moscovite, ai quali soli è dato gittare uno sguardo sulle statistiche russe, che furon finora gelosamente celate ad occhi profani. Peccato soltanto che l’asserto di quei tali avvocati del russo Impero sia suscettibile della più perfetta inversione, imperciocché anzi si sa come cosa la più certa e la più positiva che la faccenda è precisamente opposta a ciò che si vorrebbe far credere. Non le Potenze occidentali, ma la Russia è ormai nella posizione più critica che dir si possa. L’erario esausto, l’armata spaventosamente decimata, la popolazione avvilita ed oppressa che rode rabbiosamente M freno, il commercio annientato, il credilo distrutto; la nobiltà, prima tanto superba è fastosa, ora immiserita e vedovata dei suoi rampolli più fiorenti pei disastri della guerra. Veggasi di rincontro lo stato morale e materiale di Francia e d’Inghilterra, e se n e stabilisca un confronta.»

Scrivesi da Parigi alla Gazzetta ufficiale di Verona e da Vienna alla Gazzetta ufficiale di Milano che l’imperatore Napoleone abbia consigliato re Vittorio Emmanuele a procurare il componimento di certe differenze che tenderebbero nientemeno che a riprodurre in Piemonte i famosi spogli che fece Arrigo VIII d'Inghilterra. Dicesi che re Vittorio abbia gradito gli avvisi dell’imperiale alleato.



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1855 ROMA 7 DICEMBRE N 141

IL VERO AMICO DEL POPOLO

(Roma 5 e 6 dicembre)

Si è molto favellato e molto favellasi ancora sull’andata del generale Canrobert a Stocolma, e, a dir vero, finora non seppesi nulla di positivo intorno a quella missione. Il Nord pretende che Canrobert non ebbe altro incarico che uno scambio di cortesie, cioè la consegna del Gran Cordone della Legion d’onore a re Oscar, perché questi mandò all'imperatore Napoleone il Gran Cordone dell’Ordine dei Serafini. E sembra che il Morning-Post non sia lontano dai creder questo, imperocché dice che Canrobert non ebbe mai per iscopo proposizioni d'alleanza né di convenzioni militari. La Gazzetta d'Augusta poi è informata che Canrobert invitò la Svezia ad accedere all'alleanza occidentale, e che la Svezia rispose di non poter aderire senza la preventiva adesione della Danimarca all'alleanza medesima. Sul qual proposito la Presse aggiunge che fin dai principio delle ostilità fra la Russia e la Turchia, i gabinetti di Svezia e Danimarca si unirono per dichiarare la loro neutrale altitudine; indi è che a Copenaga e non a Stocolma dovea l'inviato francese riportare la palma diplomatica. La Gazzetta di Breslavia ammette che Canrobert abbia richiesto l’alleanza, ma che Oscar abbia rifiutato di collegarsi contro la Russia, verso la quale ha truppe personali affezioni. La Indépendance Belge, il Times e la Gazzetta di Weser affermano che l'alleanza anglo-gallo-sveca è stata conchiusa e recano perfino la sostanza del trattato. La Indépendance scrive che la Svezia si è vincolata con gli stessi obblighi, che in virtù del trattato del 2 dicembre stringono l’Austria alle Potenze occidentali. Il Times è avvisalo che la Svezia annui a fornire agli eserciti e alle flotte di Francia e d'Inghilterra un contingente di truppe da sbarco e di scialuppe cannoniere allo scopo di riconquistare la Finlandia. La Gazzetta di Weser finalmente annunzia che la Svezia porrà in campo a primavera un quarantamila uomini ed unirà la sua alla flotta occidentale per operare contro la Russia ove sia di bisogno e che Francia e Inghilterra in ricambio già le diedero guarentigie pel futuro possesso della Finlandia, non che promesse di somministrarle un annuo sussidio di tre milioni di lire sterline finché dura la guerra, e di mantenere, anche dopo conchiusa la pace, un presidio nelle fortezze di Sweaborg e di Fridrichsham fino a che il Governo sveco avrà ben disciplinato un esercito finlandese, che potrà respingere ogni ulteriore aggressione della Russia. Fra tante versioni quale la vera? Il Pays, che forse ne sa più che altri, schiettamente dichiara che finora non è dato ad alcun giornalista il definire con esattezza la missione di Canrobert, ma qualunque siane stato lo scopo (afferma il Journal de l’empire) esso fu compiutamente raggiunto. Anzi il Constitutionnel soggiunge che nelle aule diplomatiche della metropoli austriaca va in giro un dispaccio telegrafico di fonte officiale, che suona cosi: Il buon esito della missione del generale Canrobert vinse tutte le speranze di Francia e d'Inghilterra. Oh andate mo’ a capire se l’alleanza fu o non fu proposta; e, qualora sia stata proposta, se fu è non fu accettata. Pur tuttavia siamo in debito di esternare su questo interessante argomento anche l’umile nostro parere. E noi opiniamo che, ove le Potenze occidentali abbian determinato, siccome e’ si par certo, a combatter la Russia dalla part settentrionale con Una guerra che sia qualcosa di più di un blocco che paralizzi soltanto il commercio moscovita, hanno quasi assoluto bisogno dell’alleanza sveca. Su a primavera adunque le lor flotte ritorneranno nel Baltico e si vorrà tentare uno sbarco in seguito di qualche felice bombardamento, l’alleanza è da ritenersi conchiusa; e se quest'alleanza non ci è, le flotte occidentali muoveranno con maggior profitto verse altre parti. Per ora, a nostro giudizio, in mancanza di uffiziali comunicazioni non puossi dare che questa unica e sempre ipotetica spiegazione, se non vogliasi imbottar nebbia in un argomento, che con istudio si la cuoprir di contraddizioni, le quali non conseguono altro scopo ch d'invilupparlo in più inestricabile maniera.

Scrive il corrispondente parigino della Gazzetta di Milano: «Le smentite fioccano a furia sui poveri corrispondenti che annunziarono la conclusione del trattato tra la Svezia e la Francia. In quanto a me, ripete agli smentitori: A rivederci a primavera; quando saremo al mese di aprile, mi permetterete, lo spero, di ritornare sui carteggi del nebuloso e frigido novembre. Per ora, silenzio e pazienza.»

Lo Zeit di Berlino ammette che l'adesione della Svezia all’alleanza occidentale darebbe alla guerra un carattere totalmente diverso da quello che ba; indi è che, a rimuovere le conseguenze onde i circoli russofili sono spaventali, pubblica un pietoso articolo per dimostrare che la Svezia non dee farsi alleata della Francia e dell'Inghilterra, perché non ha verun giusto motivo di concorrere nella guerra contro la Russia.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

L’intendente della provincia di Catania spedi una gran quantità di farina ai messinesi colpiti dai tremendi uragani e dalle funeste alluvioni dei 13 e 18 novembre. Anche dalle vicine Calabrie andarono soccorsi di farina a quella infelice popolazione.

SVIZZERA

I tre milioni che il Gran Consiglio voto il novembre per la strada ferrata del dura, a pregiudizio di Verriores, cagionarono tanto malumore a Neuchatel che tennesi qualche turbamento nell’ordine pubblico.

GERMANIA

É cosa positiva che da qualche tempo in qua i rappresentanti di parecchi Stati secondari d’Alemagna sono in continuo ed animale relazioni con la Russia.

IMPERO FRANCESE

Una circolare ministeriale prescrive che il giorno 15 del prossimo gennaio debba farsi in tutti i Comuni della Francia la estrazione a sorte per costituir un contingente di 140 mila uomini sulla classe del 1855. Egli è noto che pria dalla guerra attuale l’annua estrazione era soltanto di 60 mila uomini. Parlasi a Parigi, cioè vi si continua sempre a parlare che a primavera si stabilirà un gran campo francese sul Reno.

Si assicura che il conte Molè abbia lasciato inedite alcune sue memorie che formano quasi una storia generale dell’Europa dal 1810 al 1848.

Il re di Sardegna fese pervenire all’arcivescovo di Parigi il gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Il re di Svezia ha creato Canrobert cavaliere dell’Ordine dei Serafini; e il re di Danimarca to ha creato cavaliere dell'Ordine dell’Elefante.

INGHILTERRA

Il campo di Shorncliff è riguardato come permanente dal Governo inglese, che vi ordinò cangiamenti importanti. Ogni giorno vi sono, esercitati al maneggio dello armi circa 4000 uomini.

GRECIA

Una corrispondenza ateniese la sapere che le bande eteristiche nella Ptionide dichiararono esser pronte ad arrendersi alle truppe del Governo, ove sia loro assicurata una piena amnistia; alla qual proposta il Governo non acconsente perché vuole la loro incondizionata sottomissione.

Il Governo ellenico acquistò granaglie del valore di un milione e 500 mila dramme, e le rivende ai pubblici fornai al prezzo del suo acquisto, ond’essi non abbiano alcun pretesto ad annientare arbitrariamente il prezzo del pane.

IMPERO RUSSO

Lettere di Varsavia annunziano ch’era aspettato in( )quella città il granduca Niccolò, speditovi dallo czar per visitare il principe Paskiewitsch gravemente infermo.

IMPERO OTTOMANO

Già si comincia a dire che grave sarà la quistione relativa alla nomina. del nuovo ospodaro della Valacchia in surrogazione di Stirbey, che fra pochi mesi deve cessare dalle sue funzioni. L’Austria propone un candidato, un altro ne propone la Turchia; probabilmente in seguito avranno da proporre un qualcheduno la Francia e forse anche l’Inghilterra. Dicesi però che su questo interessantissimo affare si terrà quanto prima un congresso a Costantinopoli, e si hanno buone speranze che per troncare ogni differenza si confermerà Stirbey provvisoriamente nell'ospodarato, almeno fino al termine della guerra.

Da circa un mese a questa parte trovasi a Gerusalemme il marchese Forbin Janson. Il suo prolungato soggiorno colà e le pratiche del nobile viaggiatore francese diedero luogo a parecchie conghietture; ma la voce più accreditata si è ch’egli, speditovi dal governo napoleonico, abbia l’incarico di studiare partitamente la quistione dei Luoghi Santi, mercecché la Francia ai propone di rivendicare i diritti, che vi aveva.

Quando ai 22 novembre una parte della flotta inglese arrivava dal Mar Nero innanzi a Costantinopoli, vi arrivava pure dal Mediterraneo la squadra americana comandala dal commodore Breeze! E questa come giungeavi? Amica o nimica?

NOTIZIE DELLA GUERRA

Gli arsenali della marina inglese sono in grande attività per preparare gli armamenti della prossima campagna. Si armano vascelli di linea ad elice, si costruiscono molte cannoniere, bombarde, batterie galleggianti e zattere galleggianti di un nuovo modello che non pescheranno più di tre piedi d'acqua. Il corpo della marina reale avrà in seguito 110 compagnie di fanteria, cioè 13310 uomini; 14 compagnie d’artiglieria, cioè 2618 uomini; e finalmente 172 di stato maggiore; in tutto 16100 uomini

Boutakoff capitano di mare è nominato capo di stato maggiore degli stabilimenti marittimi di Nicolajeff e della flottiglia russa del Danubio.

Scrivesi da Odessa che anche i russi a Nikolajeff abbiano cominciato a costruire batterie galleggianti.

Si lavora attivamente sul lago di Ladoga ed a Cronstadt per aumentare la flottiglia a remi.

Ê quasi compiuta la costrizione di un monumento, che in Nicolajeff sarà quanto prima innalzato alla memoria d’Ignazio Schertchenko, marinaio della flotta russa del Mar Nero. Il fatto che meritogli questa pubblica testimonianza di onore è il seguente. Nella sortita, che una parte della guernigione di Sebastopoli fece la notte del 13 al 14 febbraio di questo anno, mentre il tenente Biroolieff stava in procinto di esser colpita dallo scoppio di una bomba, Ignazio Schertchenko fece istantaneo riparo col suo corpo a quell'uffiziale, mettendo per tal modo in pericolo la sua vita onde salvare l'altrui; e diffatti ferito orribilmente dalla bomba a capo a poche ore si morì. Due commercianti di Rostow presi d’ammirazione per un atto cotanto eroico dedicarono 2000 franchi pel monumento al valoroso marinaio. Lo czar Alessandro v'aggiunse altra cospicua. somma perché il monumento corrisponda alla grande patriottica idea, che primamente immaginavalo.

Su i motivi che indussero le flotte alleate a non attaccare Odessa molte furono le congetture che si fecero, ma la vera cagione sembra essere stata che Odessa non può. distruggersi Senza la cooperazione di una considerevole forza militare terrestre. Le vie della città. sono assai larghe; le case sono costruite in pietra trovansi inoltre molto distanti. dalle batterie di costa in modo che non possono essere offese se non mediante i mortai, per cui sarebbe pressocché impossibile di cagionare dai navigli un incendio generale. I depositi di polvere e di palle di tutta la flotta non tasterebbero cosi dicesi, a ridurre in cenere la città di Odessa, ed un bombardamento interrotto sarebbe considerato come una sconfitta degli alleati. Per attaccare Odessa con isperanza di successo, si richiede è un discreto numero di batterie galleggianti onde far tacere i forti e fornire ai vascelli l'occasione da operare contro la città: o una quantità di scialuppe bombardiere, onde poter mantenere il bombardamento per parecchi giorni senza interruzione, o finalmente lo sbarco di una truppa terrestre che batta la guernigione ed. attacchi la città da tergo. Di questi tre metodi solo l'ultimo sembra esser sicuro.

Scrivesi da Pietroburgo che il Governo russo fu attualmente in ispecial modo occupato di tre oggetti, cioè alla costruzione di strade ferrate, di vapori a elice e di carabine alla minié.

Dalla Crimea pervennero ultimamente agli ospedali militari di Costantinopoli un seimila ammalati delle diverse truppe alleate.

Le truppe tunisine, che stavano a Costantinopoli, furono spedite a Batum.

Notizie da Trebisonda fino al 16 novembre portano che Omer pascià continuava a fortificare le sue posizioni lungo il fiume Ingur. Notizie da Costantinopoli aggiungono che la Sublime Portai riceve ogni di i bullettini delle cose dell’Asia da Trebisonda e Redul-Kalè, ma che il pubblico non è informato dei dispacci che vengono.

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VARIETÀ

La Gazzetta del Popolo ha messo fuori un almanacco pel 1856 che intitolò lo Statuto. E questo almanacco si vende un soldo. Egli è da alcuni giorni un vero scandalo passeggiare per Torino; ché ad ogni passo è un monello, che grida: Chi lo vuole lo Statuto? Per un soldo lo Statuto piemontese. Chi lo vuole?' Chi lo vuole? E se taluno si appressa e fassi a domandare: Che cosa è questo Statuto? veggiamo, che cosa è? Eccovi il monello che gli risponde: Lo Statuto piemontese è un almanacco. Chi lo vuole questo almanacco dello Statuto piemontese? Per un soldo l’almanacco e lo Statuto? Cinque centesimi lo Statuto e l'almanacco. Coraggio, signori, venite, leggete, comprate. È' bancarotta, lo Statuto per un soldo, non è più per vendere, ma è per liquidare gli Statuti almanacchi, e gli almanacchi Statuti: tutti per un soldo, tutto per cinque centesimi. Costoro che gridano cosi, non ci hanno colpa. Come le donne in sul mercato, al dire di Beccaria, fanno figure rettoriche senza addarsene, cosi questi mariuoli snocciolano pungentissimi epigrammi senza saperlo e senza intendere quello che si dicano. La Gazzetta del Popolo fu la pietra dello scandalo, appiccando il nome di Statuto ad un almanacco. Ma che cosa volete? La Gazzetta del Popolo appartiene a quella razza di gente, che per cinque centesimi vi da tutto, anche lo Statuto! Il racconto e i comenti sono dell’Armonia.

Un Delius berlinese ha inventato una carta dalla quale puossi cancellare lo scritto per mezzo di una spugna inumidita, e tornarvi a scrivere è riscrivervi sopra perfino a cento volte, senza che rimanga mai vestigio dello scritto preventivamente cancellato.

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GIORNALISMO

Dicesi aggiustato l’affare dell’agente inglese colonnello Turr. Ma come? Il Globe pubblica una Nota, nella quale si dichiara che Turr non ebbe mai l'autorizzazione di portare l’uniforme inglese e che perciò il general Coronini a Bucarest lo fece con pieno diritto arrestare come disertore austriaco e come già condannato a morte per questo titolo. E poteva egli darsi il caso che l’Austria avesse avuto il torto? eh! Vienna non è Atene, è la furtuna dell’ebreo messer Pacifico albo est signanda lapillo.

Son pur curiose le determinazioni che si adottano nelle popolari riunioni politiche che si fanno in Inghilterra. In una di queste fu deciso che la guerra è. giusta e necessaria, e che perciò il più potente appoggio debb'esser dato al governo. Ma a qual fine questo appoggio? Forse per continuar vigorosamente la guerra? Questa parrebbe esser la. conseguenza più logica e più naturale. Ciò nulla di manco la conseguenza è del tutto diversa. Il più potente appoggio debb’esser dato al governo, affinché possa conchiudere una pace giusta e duratura.

Gl’imprestiti contratti dal Piemonte dal 7 settembre 1848 a tutto l'11 maggio 1854 ascendono a lire 503,352,126 e centesimi 6.

Secondo un proverbio francese (osserva il Cattolico) i giorni si seguono, ma non si rassomigliano; e secondo la pratica piemontese, gli anni si avvicendano poco dissimili gli uni dagli altri. Da sette anni in qua ecco che cosa avviene in Piemonte: il Parlamento si apre, la Corona discorre, il Ministero domanda imprestiti e progetta imposte, le Camere discute, vola, ed approva, i contribuenti pagano.... Nel 1836 le spese erano minori delle entrate di quasi. cinque, milioni e poneasi quel danaro nella cassa di riserva.... E cosi un pò più e un pò meno tutti gli anni fino al 1846, in cui si trovavano nella cassa di riserva quasi 28 milioni!... Nel 1848 cominciò un totale cambiamento di scena... Dal 1848 al 1855 si ricorse agl’imprestiti tutti gli anni, meno nel 1852. Due nel 1848, uno nel 1849, due nel 1850, uno nel 1851, un altro nel 1854 e due nel 1855. Pur dicesi che ora le finanze voglionsi ristorare. E per ristorarle, il conte Cavour propone un prestito di 30 milioni, una tassa sulle rendite del debito pubblico, una tassa sulle società anonime, il riordinamento della tassa di patente per l'esercizio dell'industria e delle arti, il riordinamento pei diritti di gabella. Con queste cinque pittime, il conte Cavour da la sua parola che le finanze saranno racconciate.» Ciò non ostante l'Unione di Casale propone a dirittura di mettere il Ministero in istato d’accusa, invita tutti i giornali della opposizione a concorrere per ottenere questo scopo. Oh andate mo’ fur bene achi prende il bene per male!

In un articolo relativo a quelli che in Ispagna fanno base d’ogni loro sistema la cosiddetta volontà nazionale, la Soberania se n’esce in queste riflessioni: «O’Donnell è dunque un democratico! Questo solo rimaneaci a vedere. Ma no. Dbbbiam vedere farsi democratico anche il signor Escosura. Oh! si, il signor Escosura principalmente; perchè il signor Escosura, più che O'Donnell, è come il duca della Vittoria che sta sempre per la causa dei più, vale a dire sta sempre con la voluntad national. Se domani il paese si democratizza, tutti questi signori troveranno molta logica a servire gl’interessi della democrazia chiamandosi democratici come potrebbero farsi chiamare oggi che l’astro di queste idee non pervenne al suo zenit. E non solamente si faranno democratici, se la nazione si democratizzasse; ma se per uno dei più stravaganti capricci la religione dell’Alcorano esser dovesse la religione dominante, questi signori si farebbero immediatamente maomettani ancora, e giustificherebbero sempre la loro apostasia ripetendo la strofetta: Cumplase la voluntad national? Se qual altra invenzione poteva esser più accetta ed utile per gl’istrioni, che vogliono recitare la lor parte in qualunque dramma politico?»

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Roma 7 dicembre.

Per apparer ciascuno s’ingegna e face

Sue invenzioni, e quelle son trascorse

Da' giornalisti e il ver sempre si tace

Non ha Firenze tanti Lapi e Bindi

Quante si fatte favole per anno

No giornali si gridan quinci e quindi.

dante, Paradiso, Canto XXIX.

Non er finita ancora la missione di Munster spedite dal re di Prussia allo czar Alessandro, onde persuader questi ad accettare non sappiam quali onorevoli condizioni di accomodamento; e già Gortschakoff am

basciatore russo appo la Corte cesarea preparavasi ad andare a Pietroburgo per assistere ad un congresso, che presieduto dall'Autocrate deve decidere la enimmatica quistione se abbiasi o proseguir la guerra o a conchiudere la pace. Queste notizie furon sufficienti a che per diversi giorni l'ingegno giornalistico siasi esercitato in lunghe polemiche per isviluppare le probabili conseguenze dall'andata di questi due diplomatici alla presenza dell'imperatore di Russia. Ma, dopo essersi tanto ragionato per ogni verso su questo argomento, si è venuto a conoscere che Munster non ebbe alcun incarico dal re di Prussia e che non si è mosso mai di là dove era, perché vi è tuttavia; e quanto alla imminente partenza di Gortschakoff da Vienna alla volta di Pietroburgo dichiarasi dal Corriere Italiano essere una voce priva affatto di fondamento. Ecco a che risolvonsi le peregrine notizie, che pur tanto influiscono nelle negoziazioni dello Borse e tanto accalorano le diatribe dei novellieri.

Che non si disse ancora della mediazione del re del Belgio e delle conferenze diplomatiche che stavano per aprirsi a Brusselles? Altre invenzioni! Ora non più a Brusselles, ma bensì a Dresda si farà qualche cosa;e i giornalisti, dopo averli portati a Dresda, in qual altro luogo porteranno i loro

«Associati pasciuti di vento?

La risposta s'include in un feroce articolo di Goriainoff redattore della pietroburghese Gazzetta di Corte

. In quello articolo si dice che la Russia usci vittoriosa da tutti i combattimenti; che Sebastopoli perdette il suo logoro vestito, allorché lasciava agli alleati la sua parte meridionale, ma che ben presto indosserà un vestito di porpora che nessuno potrà toglierle; e che un mezzo milione di baionétte tedesche minaccia lo Potenze occidentali, e lo afferma con tanta sicurezza come se questo mezzo milione di baionette tedesche non aspetti che un cenno della Russia per agire; e dove? sul campo delle battaglia! Questo è il luogo, dove, stanchi di fantastiche peregrinazioni gli articolisti troveranno finalmente la smarritasi verità della storia. Pare che i dispacci telegrafici sovente non sieno che gratuite supposizioni, imperocché il Governo prussiano ha proibito ai giornalisti di Berlino di pubblicare le loro supposizioni sotto il titolo di dispacci telegrafici.

ULTIMO CORRIERE

(Austria)

Il 29 novembre giunsero a Vienna importanti dispacci da Pietroburgo. Era voce che si riferissero a iniziative per trattar la pace. Una ordinanza comparsa in Vienna dichiara che nelle domeniche ed in altre feste non si debban concludere affari né in botteghe da caffè, né in altri pubblici luoghi.

(Prussia)

Domani sarà posta dall'arcivescovo di Colonia la prima pietra che i cattolici di Aix-la-Chapelle dedicano alla Vergine Immacolata.

(Francia)

Il colera é totalmente scomparso dagli ospedali ed ospizi di Parigi. 1! 2 giunsero a Tolone con la guardia imperiale 5 vascelli che fanno parte della squadra del morto ammiraglio Bruat. Il corpo dell'ammiraglio fu sbarcato il 3 e ricevuto solennemente; indi avviato a Marsiglia, d'onde dovea trasferirsi a Parigi. Il 3 alla Borsa di Parigi prendea consistenza la voce che le basi delle negoziazioni per la pace erano approvate dalle Potenze tedesche; e i fondi salirono molto.

(Inghilterra) La regina ai 29 novembre visitò gli ospedali militari di Chatam; gl’invalidi l’accolsero con entusiasmo. Re Vittorio Emmanuele fu graziosamente ricevuto dalla regina d'Inghilterra e dalla famiglia reale. Egli alloggia negli appartamenti di Stato al castello di Windsor. Il di 2 dicembre il re, la regina è il principe Alberto visitarono Woolwich, dove si fece una rivista militare comandata dal duca di Cambridge. Si afferma che anche il Governo inglese da parecchi giorni si va occupando di negoziazioni pacifiche.

(Spagna) Il ministro di grazia e giustizia prescrive ai tribunali di sospendere le loro udienze in tempo di alterazione della pubblica tranquillità, e di riunirsi in tali casi immediatamente per avvisare i mezzi a ristabilir l'ordine.

(Guerra) Il contrammiraglio Edmondo Lyons, che comanda la squadra inglese dei Mar Nero è promosso al grado di viceammiraglio. Sull'altipiano di Sebastopoli di faccia a Inkermann sta il secondo corpo francese composto di 4 divisioni; una parte dei corpo inglese è schierata lungo la strada ferrata come riserva. Contro la posizione russa di Makensie tiene fronte il corpo dei generale MacMabon sulle alture Fedukine; gli avamposti francesi stanno alla testa di ponte di Traktir e nella valle della Cernaia lungo l'acquedotto; essi si danno il cambio ogni 24 ore e sono proietti da forti trincieramenti da campo. La divisione poi di Herbilton sulla strada di Woronzoff forma la riserva di MacMabon. I piemontesi occupano sempre i punti di Kamara, Karlof-Kapu e Tschorgun. La loro seconda divisione si congiunge come riserva alla divisione di Herbillon. Una brigata francese si avanzo verso Alzu. Nella valle di Belbek sta la divisione di Aulemarre del primo corpo con la fronte verso Artodor. Il resto dei corpo inglese è accampato presso l'Osservatorio francese e a Balaclava. La posizione di Kertsch ricevette poderosi rinforzi, ma Wrangel non si è ancora allontanato da quei contorni.

Le druschine di Smolensk si sono recate a Kuscheneff. Le spiaggie dei Uman e dei Bug si vanno sempre più fortificando. Anche a Perekop e presso Otschakoff si erigono dai russi nuove opere fortificatorie.

(America) Correa voce a Washington ha dal 10 novembre che il ministro americano a Londra aveva mandato dispacci, che annunziano quasi definitivamente una rottura fra l'Inghilterra e gli Stati Uniti.



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1855 ROMA 11 DICEMBRE N 142

IL VERO AMICO DEL POPOLO

(Roma 8 e 10 dicembre)

Dappertutto si parla di pace, ma in guisa che le notizie a ciò referentisi costituiscono il più curioso conflitto fra i novellieri. Sembra essersi rinnuovata la babelica confusione delle lingue. Secondo il Journal des Débats, la Prussia vorrebbe unitamente all'Austria proporre alla Russia un accomodamento; ma l’Austria risponde che per la sua posizione di alleata chirografaria delle Potenze occidentali non può assumer la parte di mediatrice, il perché la Prussia ha determinato di fare da sé sola l’ultimo sforzo che condurrà lo czar al passo decisivo di accettar la pace. Tl Times poi assicura che l’Austria ha divisato di presentare allo czar Alessandro, senza il concorso della Prussia, il progetto di un aggiustamento che sarà il più onorevole per tutte le parti. Ma la Gazzetta nazionale di Berlino avendo saputo che in czar dopo aver visitato la Crimea è più che mai alieno dalla pace, perché più che mai disposto a continuare energicamente la guerra; l’Assemblèe nationale ritira la mediazione della Prussia, e la Francfurter Zeitung lascia intravedere di voler ritirare la mediazione dell’Austria. Bisogna dunque dare alle pratiche per la conciliazione un diverso andamento; non si facciano più a Pietroburgo, ma bensì a Londra e a Parigi; tanto più che la Press è informata che a Londra s’intavolarono negoziazioni di pace che a, Parigi si giudicarono soddisfacenti. Indi il Morning-Post ne da guarentia che fra poco le Potenze tedesche s’indirizzeranno agli alleati occidentali per ottenerne la pace.»

E lo Standard afferma che questa è la verità. Il Pays d’altronde e il Constitutionnel son di parere che debbasi contemporaneamente operare con la mediazione tanto presso la Russia, quanto. presso la Francia è l’Inghilterra, e perciò incaricarono di nuovo la Prussia a farsi, in ogni modo più efficace, mediatrice fra le Parti belligeranti. Ma, per terminare più sollecitamente ogni differenza, non sarebbe ci meglio che la Russia a dirittura domandasse da sé la cessazione della guerra? Questo veramente sarebbe il modo infallibile di ridonare immediatamente la pace all’Europa qual altra idea più bella e più decisiva? Ed ecco che il Morning Advertiser, il Morning Herald, la Press e la Shipping and Mercantile Gazette cantano in coro che lo czar ha mandato proposizioni d’accordo; e a chi? all’imperatore dei francesi! E perché a questi soltanto? La ragione é spiegata dal Morning Post, il quale opina che la Francia ê propensa più dell’Inghilterra ad accordare la pace! Su queste basi di contraddizioni, di conghietture e di gratuite vociferazioni si è fabbricato il fantasmagorico edilizio, nel cui bel mezzo collocossi la diafana statua della Concordia. Or dunque, dicite Io Paean!! et Io, bis dicite, Paean!... manibus date lilia plenis.

Ma chi è che sopraggiunge a turbare la festevole esultanza? É quell’ipocondrico dell’Herald il quale, imposto silenzio a tutti, viene ad annunziarci che di tante cose non si farà più nulla, perché «gli amici dello czar pretendono che in Russia esistono tuttavia elementi di resistenza da tener fronte alla Francia e all'Inghilterra per altri sette anni ancora!»

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STORIA CONTEMPORANEA

ROMA

Il giorno 6 giungevano in Roma i serenissimi arciduchi austriaci Alberto e Ranieri, non che l’augusta consorte di quest’ultimo arciduchessa Maria. Verso il mezzogiorno l’arciduca Ranieri e l’arciduchessa Maria furono ricevuti in particolare udienza dal SANTO PADRE, che nello esternare la sua vera compiacenza per quella visita, non lasciò di esprimere il suo dispiacere per la momentanea indisposizione dell’arciduca Alberto, il quale ben presto da essa riavutosi, fu ricevuto la mattina del 10 in udienza particolare dalla SANTITÀ di N. S. che lo accolse con segni di grande consolazione.

' Nelle ore pomeridiane del 7 il S. Padre unitamente al Sagro Collegio recavasi nella chiesa dei SS. XII Apostoli per assistere all’Inno Ambrogiano che ogni anno vi si suole cantare nell’ultimo giorno della novena, che i PP. Conventuali fanno in onore della IMMACOLATA CONCEZIONE. Sabbato poi, primo anniversario della solenne dichiarazione dommatica dello Immacolata Concepimento della VERGINE MADRE DI DIO, SUA SANTITÀ tenue cappella papale nella Basilica Lateranense; e, dopo il canto del Vangelo, il chierico Paulucci di Fano, alunno del Seminario Pio, recitò forbita latina orazione sul mistero che in quel giorno festeggiava la Chiesa. Grande moltitudine accorse alla straordinaria cerimonia, e in tribuna separata vi assistette l’arciduca Ranieri d’Austria col suo seguito. V'intervenne pure il Corpo diplomatico e gli uffiziali superiori della guarnigione francese e pontificia.

Nelle sere di venerdì e sabato Roma era splendidamente illuminata, avendo voluto anche con tale atto i cittadini esprimere la loro peculiare divozione alla VERGINE IMMACOLATA.

Solennissimi tridui sonosi celebrati in Roma ad onore della IMMACOLATA CONCEZIONE, ne’ giorni 23, 24 e 25 novembre nella chiesa di S. Lucia dei Ginnasi alle Botteghe Oscure, nei giorni 7, 8 e 9 dicembre alla Basilica Ostiense ed. alla chiesa di S. Maria del Popolo.

PIEMONTE

Nella piazza Carlo Felice a Torino si fanno magnifici preparativi per festeggiare il ritorno del re.

Trovasi a Torino l'irlandese Guglielmo Smith O’Brien che fu esiliato d’Inghilterra nell’ultimo tentativo di rivolta dell'Irlanda. Egli vi si tratterrà parecchi giorni per studiare, a quanto dicesi, la Costituzione piemontese.

Ultimamente s’imbarcarono a Genova 300 emigrati politici che vanno in Australia.

SVIZZERA

Anche a Berna furono cambiate le ratifiche di un nuovo trattato fra la Svizzera e l’Austria per la reciproca estradizione dei delinquenti. Il Governo dei Grigioni ha espulso cinque emigrati, intimando loro che se ritorneranno, saranno sottoposti ai tribunali per violazione dell'esilio.

IMPERO AUSTRIACO

La mattina del 2 l’internunzio austriaco barone Prokcsch-Osten parti di Vienna alla volta di Costantinopoli.

La principessa Cristina Belgioioso, nota per le sue politiche vicende, ottenne dalla grazia imperiale il permesso di rientrare negli Stati austriaci e nel possesso dei suoi beni, che perciò sono, sciolti dal sequestro.

PRUSSIA

Prendé consistenza la voce della riforma dello Statuto prussiano. Credesi che specialmente vi sarà modificata la legge elettorale onde riordinare la seconda Camera, e che la nuova legge avrà per base le antiche divisioni. per ordini e stati.

INGHILTERRA

Il mercato coloniale di Londra renne chiuso in occasione della visita fattavi il 4 da re Vittorio Emmanuele accompagnato dal principe Alberto e dal duca di Cambridge in mezzo ad una sterminata moltitudine plaudente. In risposta. al discorso fattogli in francese dal Lord mayor, il re disse in italiano: L’accoglienza che ricevo è una prova della simpatia inspirata dalla politica che ho seguito e nella quale persisterò costantemente.

ll vigesimoquinto anniversario della rivoluzione polacca avvenuta il 29 novembre 1830 a Varsavia ha dato luogo in Londra ad un meeting presieduto dal colonnello cavaliere Wiercienski. Furonvi pronunciati varii discorsi, e vi si votò un indirizzo di ringraziamenti al principe Adamo Czartorvski capo della causa polacca. Altri meetings si fecero pure nel medesimo senso, uno a Saint-Mhrtin-Hall sotto la presidenza di Taylor, ed uno a Cowpersteet sotto la presidenza di Ernesto Jones.

A Malta è invalso il costume che quando si appigionano case ad inglesi, nella locazione s’inserisca una clausola la quale vieta esplicitamente di servirsi di dette case ad uso di loggie massoniche.

SPAGNA

II generale Prim capitan generale di Granata s'imbarcò il 20 novembre con numeroso stato maggiore per andare ad. ispezionare i presidii spagnuoli d’Affrica è combinare coi comandanti di quelle piazze i mezzi acconci a porre un termine agli attacchi degli arabi.

DANIMARCA

Annunzia un dispaccio che il principe ereditario si è compiutamente riconciliato col re e coi ministri.

IMPERO RUSSO

Il 20 novembre si celebrarono gli sponsali del granduca Niccolò, il più giovane fratello dello czar con la principessa Alessandra figlia del principe Pietro di Oldenburgo (77).

Lo czar ha ordinato che sieno indennizzate le perdite, che la guerra cagionò alla industria nel Governo di Mosca e nelle provincie meridionali.

IMPERO OTTOMANO

Si corrobora la voce che il definitivo regolamento delle condizioni dei Principati danubiani venne rimesso a quando sarà terminata la guerra. Ma qualunque sia il tempo destinato al riordinamento, vuolsi che già siasi adottato il principio fondamentale del medesimo, ed esso principio consisterebbe a guarentire ai Principati danubiani la loro indipendenza e svincularli del tutto del protettorato russo. Una corrispondenza poi di Bukarest pretende essere informata anche di qualche altra cosa,la quale- sarebbe che Francia e Inghilterra si accordarono di affidare la dominazione della Valacchia ad un principe della Casa di Savoia.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La stagione, ch'è tuttavia molto mite nel golfo di Finlandia, è oltremodo aspra in quello di Botaria; il perchè il Dragon navilio inglese ito in quelle parti a predare fu assediato dai ghiacci presso le isole di Aland; ma dopo qualche giorno riusci a liberarsene, e cosi tenne dietro alla squadra, che avea già mosso alla volta d'Inghilterra.

Fu convocato pel giorno 9 a Pietroburgo un granconsiglio di guerra, che dovea esser presieduto dallo imperatore. Vi furono invitati ad assistervi, oltre i gran duchi, i generali Grable, Paniuotine e Rudiger, nonché gli ammiragli, giacché visi aveano a risolvere provvedimenti relativi tanto all'armata terrestre quanto alle flotte.

Tutte le notizie, che pervengono dalla Russia, annunziano un raddoppiamento di attività per le preparazioni alla campagna della prossima primavera.

Il primo reggimento dei bersaglieri russi, che finora stette con le altre truppe del primo corpo di fanteria nelle provincie del Baltico, ricevette ordine di partire pel mezzogiorno dell'Impero. Da ciò apparisce che tutti i battaglioni muniti di migliori armi vengono ora concentrati. sul campo della guerra.

Il 27 novembre (mentre più ferveano le notizie di pacifiche disposizioni) incominciava la leva di 10 uomini su 1000 abitanti in tutta la Russia europea ed asiatica, tranne alcuni Governi e il regno di Polonia.

La fabbrica di Liegi ebbe ultimamente l'incarico di fornire altri 50 mila fucili all'Inghilterra, 50 mila alla Francia, al. Piemonte e all'Austria,, e 40 mila alta Russia.

Recò un: dispaccio che presso Calafat perirono:3 uffiziali e 15. soldati austriaci, che stavano sur un vapore da guerra, il quale fu capovolto da un furioso uragano. Ma posteriori notizie danno a. conoscere che quella novella fu di molto alterata, imperocchè il fallo e che il vapore diede in secco presso Calafat, ma solo lecitamente si rimise a galla senza che avvenisse alcuna disgrazia.

Le mine praticate a Sebastopoli non sono, a quanto dicesi, per effettuarne la totale distruzione, ma soltanto per una precauzione militare contro le contingenze della guerra.

Si racconta che le truppe inglesi uscite da Kertch abbiano aggredito una divisione russa di ben 4 mila uomini posta: a guardia di un considerevole deposito di foraggi; e che l'attacco ebbe felici risultati, imperocché i russi furono messi in rotta: e i loro foraggi rimasero incendiati. Di un tal fatto però aspettasi tuttavia l’officiale conferma. In luogo di questa intanto venne la notizia che Vivian, il quale comanda a Kertseh, ottenne che il contingente inglese sia rafforzato di 12 mila, turchi.

Scrivesi da Odessa che i russi attendono che il mare di Azoff: si aggeli per assalire le posizioni occupate dagli alleati sullo stretto di Jenikalė. Il 21 novembre furono spediti da Costantinopoli due milioni e 500 mila franchi a Omer pascià per pagare il soldo delle sue truppe. In attendendo l’arrivo di questo danaro il Muschir differiva la sua marcia sopra Kutais.

Ai 22 novembre correa voce a Costantinopoli che Kars era stata obbligata ad arrendersi; ma le notizie posteriori, invece di confermarla, recano che furono inviate nuove provvigioni a Kars e che Vassif pascià era partito da Costantinopoli per l'Asia portando decorazioni alle truppe turche che difendevano quella piazza assediata.

Altre notizie confermano quel che noi già riportammo, cioè che Omer pascià fortificavasi sull’Ingur, limitandosi a mantenere soltanto quelle posizioni. Ed ora s’aggiunge che nello stato attuale delle cose non può il muscir determinarsi a marciare sopra Kutais, essendo minacciato di fianco da un corpo russo accampato sulla sinistra s'oda dello Tscescenhale; e che anche Mustafà-pascià tornossene ad Ozurgheti, perché un distaccamento russo movendo da Achalzik studiavasi ad attaccarlo alle spalle.

AMERICA

L’invio d’una squadra inglese nei lontani paraggi dell’Atlantico ha prodotto un senso di sdegno e di furore nel popolo americano. che in quell'invio vede una provocazione ed un intervento armato nei suoi affari.

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GIORNALISMO

Il conte Walewscki indirizzò agli agenti diplomatici francesi all’estero la seguente circolare: «Signore; Secondo ciò che si riferisce da varie parti della Germania, il discorso pronunziato dall’imperatore in occasione della chiusura della Esposizione universale ha prodotto, com’era agevole a prevedersi, una profonda impressione. Con tutto ciò e’ pare che non sia, stato inteso ovunque nella stessa maniera, ond’è ch’esso divenne obbietto di svariale interpretazioni; mentre non si ha a dargliene che una sola; e gli Stati neutrali non possono ingannarsi sopra sentimenti che sono evidentemente commendabili. L’imperatore disse ch’ei desidera una pace pronta e durevole. Io non ho motivo d'intertenermi su questa dichiarazione, che si spiega da se stessa e non ha bisogno di comenti. Rivolgendosi ai neutrali par invitarli a far con lui voti in questo senso, l’imperatore ha sufficientemente dato prova del pregio che annette alla loro opinione ed alla loro influenza nello andamento delle cose. E tale infatti è stato il suo modo di vedere sul conto loro fino dal principio del confitto diplomatico che precedette le ostilità. L’Imperatore ha pensato sempre che se fin d’allora essi avessero forme Lato con maggior forza il loro giudizio sullo oggetto in quistione, avrebbero fatta opera salutare sulle risoluzioni di quella Potenza, che provocò la guerra. La loro posizione, agli occhi di S. M. I. non è cambiata, ed essi possono con una ferma e decisa attitudine affrettare lo scioglimento di una lotta che, secondo la sua convinzione avrebbero dovuto prevenire. Con questa. idea l’imperatore chiede loro che facciano apertamente conoscere le loro disposizioni alle Potenze belligeranti e pongano il peso della loro opinione nella bilancia delle forze respettive. Questo invito; che d’altronde fu; sibbene inteso ed applaudito da un uditorio composto di rappresentanti di tutte le nazioni, non è dunque ché un solenne omaggio reso alla importanza e alla efficacia della parte, che tocca ai neutrali nella crisi attuale.»

Questa Circolare è recata dalla Independance belge la quale comenta che con essa si vogliono impegnare gli Stati neutrali a pronunziarsi non attivamente ma moralmente contro la Russia. La Emancipation belge poi crede che questa Circolare sia apocrifa.

«Il discorso del re di Prussia in occasione della apertura del Parlamento berlinese é riguardato dal Corriere Italiano come una indiretta risposta alle parole pronunciale dall'imperatore dei francesi in occasione della chiusura della Esposizione universale. L’imperatore Napoleone diceva che «coloro che bramano la pace conviene facciano voti è a favore è in contrario, giacché mentre ferve un gran conflitto europeo, la indifferenza è un calcolo fallace e il silenzio è un errore.» E il re Guglielmo dichiara che la Prussia continuerà nella sua politica del dolce far niente.» Ma il Corriere dovrebbe essere, più che altri, informato che la Prussia farà quando sia venuto il tempo.

La Kolnische Zeitung ebbe, tempo fa, da Parigi la( )confidenziale assicurazione che «non sarebbero passati otto giorni e fra l’Austria e la Potenze occidentali sarebbesi stipolata una nuova e definitiva convenzione, la quale avrebbe obbligato l’Austria a dichiarare la guerra alla Russia all’apertura della prossima campagna. Noi aspettammo che il termine di otto giorni passasse; anzi era già passato quando nella Kolnische Zeitung ci fu dato leggere la peregrina notizia; aspettammo adunque che altri otto giorni passassero; e niuna novella, né anche in via di corrispondenza; su questo definitivo trattato. Indi altri otto giorni in espettazione; ma che volete? Né anche in questo ulteriore termine seppesi nulla; ed in voce la nostra attenzione fu colpita. dall'articolo, che già motivammo, della pietroburghese Gazzetta di Corte, la quale senza ambagi annunziò che un mezzo milione di baionette tedesche minaccia le Potenze occidentali. Cosi attendendo la notizia del trattato austro-anglo-gallo, giunse la inaspettata notizia d’un trattato russo-alemanno! Ma laddove la prima fino ad oggi è una speranza, la seconda forse non è che una giornalistica millanteria.

In un ben lungo articolo della Bilancia intitolato un po’ di rendiconto, si vuol dimostrare che quel milanese giornale fu e sarà sempre del partito russo non già per l’interesse della Russia, ma per l'interesse dell'Occidente d’Europa. Imperocché «vinta la Russia, l’Inghilterra e la Francia son padroni dell’Eussino, della Crimea, delle foci del Danubio, di Costantinopoli, dell'Arcipelago, del Mediterraneo, in una parola, dell'Oriente e dell'Occidente..... E allora dove sarà l’equilibrio di cui tanto si parla? chi allora potrà resistere all’urto della Francia e dell'Inghilterra?…» E fin qui considerata la quistione sotto l'aspetto delle ruine che minaccierebbero gli altri Stati europei; evvi poi anche di più. «La distruzione della flotta russa (riflette la Bilancia) è un danno non solo per la Russia e per tutti gli Stati marittimi di second’ordine, ma eziandio per la Francia. La marina francese è risorta a nuovo splendore, non è ancora ben lontana dal pareggiare l'inglese. Ora, se l'Inghilterra avesse voluto opprimere da sé sola la flotta francese e la russa, l'unione di questa avrebbe potuto render dubbio l’esito dell’impresa, e pensosa la regina dei mari; attualmente però l’Inghilterra non ha contrappeso, e la Francia da sé sola non basta.... Chi può poi rispondere che le sorti non simulino, che le alleanze non si avvicendino e che una guerra marittima non sorga nel Mediterraneo? Allora soltanto conoscerebbesi l’importanza di una marina russa in Europa. Ma tutto il ragionamento dalla Bilancia e tutte le sue congetturali deduzioni si fondano sopra due sottintese ipotesi; la prima, che il gabinetto delle Tuilleries non abbia avuto tanta penetrazione da prevedere gli sconcerti che conseguiterebbero dalla preponderanza britannica; e noi siam di parere che la politica napoleonica non ha bisogno di ricevere instruzioni dall’articolista della Bilancia la seconda, che la Russia non sia più in grado di avere una flotta nel Mar Nero; e autentiche notizie avvisarono che da Nikolajeff può d’uno in altro giorno scendere nell'Eussino una Botta anche più poderosa di quella che fu distrutta a Sebastopoli. Se all'articolista non fossero sfuggite queste circostanze, forse la sua polemica avrebbe avuto una ben diversa condotta.

MEMORIA NECROLOGICA

In questi di che il sentimento dolcissimo di famiglia è come assorto nella tempesta delle passioni sociali, giovi lasciare una qualche memoria di morte quasi a dir patriarcale, che fe’ piangere quarantacinque individui, sui quali più davvicino che sovra ad altri, scendea cui di Padre, cui di Avo, l’ultima benedizione.

Ê questa la morte di quel buono e giovialissimo Baldassarre Guidi, padre, per quella ingenua donna che ê la signora Chiara Giannotti vedova' a di esso dopo più che cinquant’anni del più pacifico matrimonio, padre, in diceva, del mio caro Don Pio, e dell'integerrimo Michele Guidi; l’uno Professore nel liceo di S. Apollinare, l’altro Ragioniere generale della R. C. A; e padre eziandio di ben altri sedici figli, d(:)cci dei quali rapitigli pargoletti lo aspettavano in paradiso, e sei eredi vivono e vivranno, si come quei due, delle sue civili e cristiane virtù sulla terra, e finalmente secondo padre, può dirsi, di ventinove nipoti che tutti ebbe egualmente carissimi. Raro caso che padre e figlio godano simultaneamente pel numero dei figliuoli la cosi della franchigia. Tanto però intervenne all’amabile Baldassarre, è al primogenito l’anzidetto Michele, che tutti viventi e degni dell’avo e di sò già vedesi circondato di undici figli. Chi sente che sia il domestico amore può immaginarsi qual dolce spettacolo dovea formaro. questa eletta corona di parentela ad un uomo che tutta sua vita e tutte sue cure avea speso al bene, e al vero bene dei suoi. Al vero bene dei suoi, mi piacque notare, perché troppo e scandalosa rimpello alla sua condotta, quella di taluni capi di casa, ai quali altro non cale, che (e tutto al più) il bene fisico e materiale della figliuolanza, senza punto curare secondo i mezzi della civiltà, i ministeri della religione, e il pratico esami più della vita paterna, il bene morale, cioè quella educazione virtuosa sustanzialmente, e per la quale se anche ci fallissero le speranze del tempo, non ci falliscono quelle di migliori destini nell’eternità.

No, di tal numero non fu egli. Il letto della sua morte avrebbeci richiamato il moribondo Giacobbe in alto di benedire i dodici capi delle sante tribù. Che in verità la innumerevole famiglia Guidi, la d’uopo renderle questa testimonianza del cuore, è una di quelle poche famiglie conservatrici dell’antica cioè savia e cattolica educazione; una di quelle poche destinate dalla Provvidenza a mantenere ed attuare le tradizioni e le speranze dei buoni.

Di che fanno pegno a lei stessa, ed al Pubblico le preghiere, nelle quali, eco di una gioventù intemerata, e di una pia virilità, tutti quasi per intero passò i giorni dei suoi ultimi anni l'ottimo padre. Ah! l’orazione di Giobbe e di Tobia non ricadde mai vana sul capo dei loro figli!

Era nato il 27 di ottobre del 1783, e mori. l'8 di novembre del 1855. Fu uomo di grossa corporatura; un disquilibrio di umori gli accorciò la vita al meno di venti anni; che tanti ancora glie ne poteva compromettere il desiderio, non che dei suoi, di tutti coloro cui fu leale amico, è generoso benefattore. Sempre eguale a se stesso conservò in ogni contingenza la native serenità, la giocondezza del tratto; propria specialmente dell’uomo cui non turba e non grava mala coscienza del passato, o misterioso spavento dell'avvenire.

Oh possano molti padri cosi vivere, e cosi morire com'egli!

V. ANIVITTI

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Roma 11 dicembre.

A Varsavia una dimostrazione militare per celebrare l'anniversario della rivoluzione polacca! Cosi pubblicavasi un dispaccio viennese del 5. E tutti fino a ieri dicevano: Questa dimostrazione adunque sarebbe avvenuta il 29 novembre, e, d'allora in poi, non altro che quel dispaccio? Ma oggi sono rimosse tutte le dubbiezze dal dispaccio che parimenti in data del 5 da Vienna leggiamo nella Gazzetta di Milano. Esso reca che «a Varsavia fu dal Governo spiegata una gran forza militare, per timore che si celebrasse l'anniversario della rivoluzione polacca.

ULTIMO CORRIERE

Scrivesi da Parigi che da parecchi giorni hanno luogo frequenti conferenze fra lord Cowley e il conte Walewski o si nota che lo scambio di dispacci fra i gabinetti di Londra e di Parigi è animato più del solito. Si aggiunge che i detti diplomatici non vadano di accordo su certi piani da porsi in esecuzione.

Pel giorno 6 il re di Sardegna era nuovamente aspettate a Compiegac.

Le più recenti notizie di Madrid recano che il maresciallo Espartero voleva ritirarsi dai pubblici affari e tornare a Logrogna.

Fonton ambasciatore russo ad Annover giunse la sera del 4 a Vienna ed ebbe una conferenza di molte ore con Gortschakoff. Dicevasi che Fonton si preparava a partire per Pietroburgo.

Hinkerdey prussiano presidente di polizia bandi dada Berlino un ex-ufficiale dello Schlesvig-Holstein, il quale somministrava, a quanto dicesi, all'ambasciata inglese scritti ed informazioni che si volevano conservare nella segretezza. Dicesi che l'inquisizione per la nota sottrazione di scritti importantissimi. Appartenenti a persone d'intima confidenza del re, fu interamente soppressa.

Al Acri e Beirut il colera è ricomparso con ispaventosa veemenza. Sei navi austriache, che si trovavano nel porto di Tangarog e correvano pericolo di essere sopraggiunto dai ghiacci, il 16 novembre misero alla vela e arrivarono felicemente a Kertsch.

Da rapporti che diconsi venuti da Feiski e Lafirovka risulta che verso la metà di novembre questi due luoghi situati sulla riva asiatica del Mare d'Azof furono bombardati dalla flottiglia inglese, la quale indi effettuò uno sbarco cagionando gravissimi danni specialmente a Lafirovka. I giornali di Londra pubblicano inoltre alcune corrispondenze relative alla distruzione avvenuta davanti a Gheisk dei mulini e magazzini di grano appartenenti all'armata russa del Caucaso; e dalle medesime corrispondenze si annunzia che le operazioni della flottiglia inglese nel Mare d'Azoff terminarono con un bombardamento contro Arabat.

Varie corrispondenze annunziano che le difficoltà che il Governo russo incontra in Lituania e in Curlandia nella effettuazione dell'ultima leva sono grandissime. Lettere di Vienna del 5 portano che Murawieff lasciò al blocco di Kars soltanto 12 mila uomini, e chele altre sue truppe presero quartiere d'inverno nei villaggi circostanti.

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DOMENICO VENTURINI DIRETTORE

La Tipografia e la Direzione in Via de' Barbieri N. 21



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1855 ROMA 13 DICEMBRE N 143

IL VERO AMICO DEL POPOLO

(Roma 12 dicembre)

DI TRE DISPACCI NESSUNO É VERO

Da qualche giorno le più svariate dicerie si fecero e tuttora si fanno per un telegrafico annunzio che si riferisce ad una dimostrazione militare in Varsavia. Ed a quale scopo questa dimostrazione? Il primo dispaccio pubblicato sul proposito diceva che fu fatta per celebrare l’anniversario della rivoluzione polacca. In altri termini interpretavasi che a Varsavia scoppiò una rivoluzione militare nell'universitario di quella del 29 novembre 1830. Da quali truppe però fatta questa nuova rivoluzione o dimostrazione che dir si voglia? Da truppe polacche no, perocché sappiamo che le reclute di Polonia si mandano in lontani paesi e alla spicciolata si incorporano nei reggimenti che guerniscono le diverse provincie del vastissimo Impero moscovita. Dunque (e la conseguenza era logica) la dimostrazione si fece da truppe propriamente, russe. E a questa notizia non è a dire quanto abbiano gioito coloro che nei meetings celebrati il 29 novembre a Saint-Marlin-Hill e a Cowper-steel altamente gridarono che la Polonia non è ancor morta! Essi avranno subito pensato che la Polonia ha tal vigore di vita da comunicarne non piccola calorifica parte anche alla freddissima Russia. Ma la illusione durò brevissima era; chè l’invido telegrafo avvelenava rapidamente quelle contentezze recando che, invece della dimostrazione militare per celebrare l'anniversario della rivoluzione, a Varsavia si fece una festa militare per celebrare l’anniversario della repressione della rivoluzione polacca. Pur nondimeno gli appassionati del primo dispaccio non sapeano persuaderai della veracità del seconde. E dicevano:

«I russi il 6 settembre 1831 comandati da Paskewitz presero d’assalto le trincee di Varsavia, dove stavasi raccolto tutto l’esercito liberale, ed il giorno 8 costrinsero la città ad arrendersi a discrezione; dunque l'anniversario della repressione della rivolta non è il 29 novembre, ma l'8 settembre; dunque è menzognero il secondo e veritiero il primo dispaccio; dunque la dimostrazione del 29 novembre si ha da credere una rivoluzione in tutte le forme.»

Or come si la per dissipare tanta foga di entusiastiche congetture? come si fa per calmar l’impeto delle riproducentisi focose speranze? Ecco un altro dispaccio: Per decreto imperiale si fard una dimostrazione militare onde celebrare l’anniversario della vinta rivoluzione polacca. Dunque la dimostrazione non fu fatta il 29 novembre 1855, ma si fard l'8 settembre 1856. E per una dimostrazione di questa natura si pubblica un decreto imperiale quasi un auno prima che sia fatta? Il primo dispaccio è una spiritosa invenzione; il secondo è un miserabile anacronismo; il terzo è un puerile ripiego. Ma pure questa invenzione, questo anacronismo, questo ripiego avranno avuto un principio da qualche fatto, che poi fu sfigurata in tante diverse maniere. Certamente un principio l’hanno avuto, e il fatto da cui l’ebbero è quello, che noi già riportammo, vale a dire che a Varsavia il 29 novembre il governo russo spiegò grande apparato di forze militari per timore che si volesse celebrare l'anniversario della rivoluzione polacca. Noi questa notizia la scegliemmo coma la più naturale e la più conveniente nelle attuali circostanze. mentre a Londra e in altro parti si faceano pubbliche dimostrazioni per incoraggiare una novella rivoluzione in Polonia, mentre si sa quanto lavorasi per infervorare torbide aspirazioni a danno dell'Autocrate delle Russie, quale altra più conveniente e più naturale conseguenza di quella che il governo di Pietroburgo ordinasse alle truppe che stanno a Varsavia di tenersi in guardia nella ricorrenza d»|l’anniversario di un avvenimento, che costò tanto sangue alla resistenza della Russia e al desiderio di emancipazione della Polonia? Dei tre dispacci adunque nessuno a noi sembrò vero; perciò tutti li rifiutammo; e gli ulteriori schiarimenti dimostrano che la verità trovasi soltanto nella notizia che la logica e la prudenza ci presentarono scevera di menzogna.

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STORIA CONTEMPORANEA

REGNO DELLE DUE SICILIE

Va prendendo consistenza il progetto di trasformare il lago d'Averno in un porto militare e di metterlo in comunicazione col lago Lucrino e il mare, mediante un canale che farebbe capo al porto di Baia presso Pozzuolo.

PIEMONTE

Corre voce a Torino che una casa bancaria di Londra siasi profferta a somministrare i 30 milioni che si domandano in imprestito dal ministro conte Cavour.

IMPERO AUSTRIACO

Ai 5 parti da Vienna, onde ritornare a Teheran, il generale persiano ed interprete Jean David Chan.

L’arciduca Ferdinando Massimiliano, pienamente rimessosi in salute, il di 6 recavasi all’imperial villeggiatura di Stra.

Si annunzia per la quinta o sesta volta che tutta l’armata austriaca è stata rimessa sul piede di pace. Ma questa volta si aggiunge che il Corpo di occupazione dei Principati danubiani sta sul piede di guerra.

L’ex-granlogoteta Aristarchi, che rifuggissi a Vienna, parti di quivi la mattina del 5 dicembre rendendosi di nuovo a Costantinopoli!i, avendo la Sublime Porta revocato il decreto che lo mandava in esilio.

IMPERO FRANCESE

Si è molto parlato dell'ingresso solenne che dovea farsi il 2 dicembre a Parigi dalla guardia imperiale reduce dalla Crimea. Ma fatto è che varii reggimenti di questa guardia mano a mano che giunsero in Francia furono collocare provvisoriamente a Tolone e a Marsiglia, onde fatti tornare tutti insieme a Parigi.

Si fanno attualmente, coi più favorevoli i risultati, nella strada ferrata, fra Parigi e Saint-Cloud, gli esperimenti del telegrafo elettrico mobile inventato dal cavalier Bonelli, il cui primo effetto è di evitare lo scontro di due convogli sulla stesso binario.

Tre uffiziali danesi passarono per Parigi, d'onde trassero a Lione e quivi furono onorevolmente accolti dal maresciallo Castellane che invitolli alla sua tavola. Quegli uffiziali s'imbarcarono poi alla volta d’Oriente per istudiare il sistema strategico degli alleati la Crimea.

SPAGNA

'É morto Francesco Saverio Ulloa capitan generale della flotta spagnuola. Gli succedé il luogotenente generale della marina Dionisio Capyz.

INGHILTERRA

Il Governo inglese quest’anno ha soppresso nelle sue città la commemorazione della cosi della gun powder plot, cioè cospirazione delle polveri, in occasione della quale abbruciavasi pubblicamente un fantoccio che rappresentava l’irlandese Cruj Fawkes che fu incriminato di aver voluto far saltare in aria il Parlamento. nel 5 novembre 1603.

DANIMARCA

É voce accreditata a Copenaga che quanto prima si darà mano alle fortificazioni di Eckernforde, e Gluekstadl sarà trasformala in un porto acconcio a ricevere anche grossi navigli da guerra.

PRUSSIA

Vuolsi sapere che fra breve seguirà uno scambio di note fra i gabinetti olandese e prussiano nell'affare della progettata costruzione di un ponte di pietra sul Reno presso Colonia; Dicesi che all’Aia siasi presa la risoluzione di protestare, riferendosi al trattato di Vienna del 1815 ed alla convenzione di Magonza del 31 marzo 1831, contro la esecuzione di un simile piano, in quanto l’arco del ponte non sia tanto largo da lasciar libero il passaggio ad ogni naviglio. Assicurasi che il Baden cd il granducato d’Assia si sono dichiarati pronti ad appoggiare la protesta dell'Olanda».

IMPERO OTTOMANO

Le medaglie fatte coniare dal sultano parte in oro e parte in argento per distribuirle agli ufiziali delle truppe alleate che si distinsero nell'assedio e nella presa di Sebastopoli, sono d'incisione di un americano addetto alla zecca gran signorile e rappresentano da un lato: il nome del sultano con sottovi scritto Sebastopoli in lingua turca; e dall'altra: un gruppo delle quattro bandiere alleate, inglese, francese, sarda e turca, aventi a destra un cannone lancasteriano e a sinistra una carta rotolata della Crimea, e tutte le immagini banno per loro base l'aquila russa, e al di sopra la parola Sevastopol.

Or ha pochi mesi, il Governo francese incaricò di una missione scientifica in Oriente il celebre poeta polacco Adamo Mitzkevith. Un dispaccio telegrafica da Costantinopoli avvisa che Mitzkevälche è morto di colera.

La esportazione di farina e di prodotti rurali dalla Transilvania nella Valacchia cessò tutt'ad un tratto. Varie case commerciali di Cronstadt, incaricate dell'acquisto di farina o di prodotti rurali per la Valacchia ebbero avviso di sospendere gli acquisti, perche i prezzi in quel principato sono più bassi di quelli che corrono nella Transilvania.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Si pretende che l’andata del duca di Cambridge a Parigi abbia avuto par iscopo un accordo di operazioni militari. Dicesi che l’imperatore Napoleone voglia che un generale francese comandi tutte le forze alleate in Crimea, ed in cambio il comando supremo delle squadre alleate del Mar Nero e del Baltico sarebbe affidato ad ammiragli inglesi.

Il Governo francese ha commesso alla fabbrica di armi di Luttich 140 mila fucili, che debbono esser consegnati per la ventura primavera. Anche questo è un buon indizio della probabilità che si conchiuda la pace pria che finisca l'inverno.

Cessarono le spedizioni che dai porti del basso Danubio si facevano di provviste alimentarie per la Crimea, perché le truppe alleate ne hanno pieni i magazzini e non saprebbero ove collocarne altre.

Una corrispondenza del campo presso Sebastopoli, in data 17 novembre, attribuisce il recente disastro dello scoppio dei magazzini di polvere all'imprudenza di un soldato francese, che con la sua bajonetta avrebbe voluto vedere che cosa conteneva una bomba nemica. Il fuoco si sarebbe sull’istante comunicato alle vicine polveri e da ciò il tremendo scoppio che demolì capanne, tende e case portando dovunque distruzione e morte. Le materie infiammate si sparsero alla distanza di oltre 1000 giarde. Saltavano in aria cassoni interi di polvere i loro rimasugli cadevano quale pioggia micidiale sulle tende. Il generale Strabenzee, si slanciò verso le tende dei 7 de' fucilieri, chiese un ventina d'uomini risoluti per scalare con loro la mitraglia del principale magazzino inglese di polvere di stendere sul tutto delle coperte bagnate, allo scopo di salvare questo importante edificio. Il tenente Hopne e 25 soldati risposero senza esitare a sì nobile invito e dieci minuti dopo erano stese le coperte bagnate e l’edificio fu salvo. I russi che servono le batterie al di là del burrone della Cernaia, appena udirono lo scoppio e videro gruppi di francesi accorrere mossi da curiosità tutte alture di Inkermann, apersero un terribile fuoco e uccisero un capitano e due soldati.

Le più recenti notizie della Crimea fanno sapere che le operazioni di guerra vennero del tutto sospese a motivo dei freddi e dei ghiacci subentrati da qualche teatro ai deliziosi giorni autunnali. Le armate Occuparono i loro quartieri d’inverno e sebbene si abbia la certezza che i russi sieno disposti a fare qualche cosa anche nella fredda stagione, pure si opina che non si attenteranno a nulla in vista delle precauzioni. adottate da Pelissier per assicurarsi da ogni eventuale attacco nimico. Gli alleati armarono la rada meridionale di Sebastopoli di 26 batterie a fior d'arqua, e questo fatto die’ luogo a credere ch’essi avrebbero aperto in breve il bombardamento contro i forti settentrionali, il quale però sembra non dovere essere tanto sollecito mercecché le batterie galleggianti, che con tanto buon successo agirono a Kinburn, furono condotte al porto di Kamiesch. Quanto poi alla riduzione colle truppe essa non è che una voce senza fondamento, sapendosi che alle truppe, che ritornano in patria, sono sostituite delle fresche, in guisa che la odierna forza numerica degli eserciti occidentali si conserva, cosi com era al tempo dell'assalto di Malakoff.

Arrivarono al campo di Sebastopoli i 12 mila uomini della divisione del generale Chasseloup anche gli inglesi e i piemontesi ricevono rinforzi. Gli alleati mediante un ponte di barche misto in comunicazione il quartiere francese col quartiere inglese di Sebastopoli. I russi hanno eretto varie batterie per opporsi ad ogni tentativo di sbarco verso i forti settentrionali.

L’ammiraglio Ljons continua ad incrociare presso il littorale della Crimea per invigilare contro un attacco minacciato dai russi sulla punta di Kertch. I russi fortificano Arabat e vi concentrarono 30 mila uomini, mentre altri 15 mila sono diretti verso Genitchi.

Il porto di Balaclava è interdetto ai legni mercantili, che perciò approdano al porto di Kamiesch.

La divisione egiziana di guernigione in Eupatoria sotto gli ordini di Soliman pascià ebbe ordine di recarsi a Battum onde prender parte alle operazioni della campagna dell'Asia. Ciò dimostra che le truppe di Omer pascià non erano sufficienti a impegnarsi con quelle di Murawieff.

AMERICHE

I giornali americani persistono nell'esigere il richiamo dell'ambasciatore degli Stati Uniti a Londra. Intanto il Governo di Washington prosegue negli armamenti da lui ordinati.

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GIORNALISMO

La Gazzette de Lyon vorrebbe sapere un sol fatto positivo, che appoggiasse le tante voci di pace che vanno moltiplicandosi di giorno in giorno. Ma nessuno finora ha soddisfatto la sua curiosità. Mentre però nell'Occidente spirano le soavi aurette del desiderio della pace, lettere di Pietroburgo dicono che in Russia gli animi sono trasportati di un procelloso furore per la guerra.

Il Morning Post afferma che la Francia è propensa più dell’Inghilterra alla pace. Ma il Morning Advertiser sostiene che ciò non è' vero, perchè, a quel ch’ei dice «l’imperatore dei francesi è più lontano dell'Inghilterra dal voler la pace alle condizioni proposte. E quali sarebbero queste condizioni rifiutate dall’Inghilterra? L’Observer più schiettamente dichiara che nessuna proposta fu presa in considerazione dal Governo inglese perché non ne ricevette alcuna.»

Adombrasi il Times che mentre si raffreddano le relazioni fra gli Stati Uniti e l’Inghilterra, si accalorano le relazioni fra l’Austria e gli Stati Uniti. Ha ben ragione di adombrarsene.

Ecco a che, secondo le informazioni ricevute dal Nord si riduce la missione di Canrobert in Isvezia. Avendo le Potenze occidentali determinato d’inviare a primavera nel Baltico un’armata da sbarco di 50 o 60 mila uomini, che dalle isole di Alund si riverserebbero in Finlandia, e avendo dovuto prevedere il caso che l’impresa non riesca bene, il general francese è andato a Stocolma per ottenere da re Oscar che le truppe alleate possano senz’armi ritirarsi sul territorio sveco, mentre tutto il materiale da guerra sarebbe lasciato su i vascelli. Mi il Nord non è informato se re Oscar, che vuol sempre conservarsi neutrale, abbia aderito almeno a questa domanda. La Boersenhalle poi afferma che la missione da Canrobert fu de stringere l’alleanza di Svezia e Danimarca nella guerra contro la Russia, che questa alleanza fu stretta per modo che a primavera sarà portata la guerra sulle coste nordiche dello impero russo.

L’Armonia crede che la regina Vittoria abbia conferito a re. Vittorio l'Ordine della Giarrettiera in compenso delle truppe che il Piemonte, per aderire alle sollecitazioni dell’Inghilterra, ha spedito e spedisce in Crimea, e dei non pochi milioni di lire, che il Piemonte ha speso e spende per mantenervele. Trova però che il compenso inglese è molto al di sotto dei sagrifizii piemontesi.

Il Times instituisce il confronto tra il viaggio, che fece in Londra, undici anni or sono, lo czar Niccolò, e il viaggio che ora vi fece re Vittorio Emmanuele. La comparazione ha lo scopo di provare che di maggiore importanza è il viaggio di quest’ultimo. Fra qualche giorno il Times (cosi chiosa l'Armonia) farà un articolo per dimostrare che il Piemonte è più forte e più vasto della Russia.

Un dispaccio di Gortschakoff annunzia che in uno degli ultimi giorni di novembre gli avamposti russi fecero prigionieri un colonnello ed un capitano che si erano inoltrati a fare delle ricognizioni. Attenderemo un altro dispaccio che ci dica almeno il giorno ed il luogo della cattura, non che i nomi del colonnello e del capitano. Senza tali schiarimenti, il fatto così laconicamente narrato potrebbe forse rimanere escluso o preterito dalla nostra storia.

Nei saloni diplomatici viennesi circola un opuscolo contenente un’accusa contro l'ambasciata russa di Vienna e il Governo russo mossa da certo Jobard domiciliato a Vienna, che s’intitola consigliere antico imperiale; professore russo nella Università di Kasan e cavaliere dell'Ordine di Vladimiro. Jobard, dopo avere accettato la sua dimissione da professore e 17 mila rubli ora ne pretende altri 80 mila, ch’ei dice di sua competenza, perché il decreto della sua dimissione non fu redatto secondo le regole volute dalle legge; indi supposta la nullità del decreto, egli si considera tuttavia come professore nel diritto di avere la intera paga da che cessò dall'esercizio magistrale nella Università di Kasan.

l'ambasciatore Gortschakoff all’incontro sostiene che Jobard è un matto e ché senza diritto fa uso del titolo di professore, in conseguenza di che lo fece imprigionare. Nella solitudine del carcere Jobard ha scritto la sua vita, che tra poco sarà messa a stampa. Ê una gran vita! Per narrarla ci vollero sei ben grossi volumi. Quanta la pazienza per leggerli?

Il 2 dicembre Parigi era coperta da cosi densa nebbia che appena potea paragonarsi alle più fitte di Londra. Tutto quel giorno stettero sempre accesi i lumi a gaz, e le vetture andavano a lento passo per non urtare le persone che non si distinguevano. Or che gli è mai si straordinaria e prolungata tenebria? Domandò un cotale, cui fu risposto: Essa è il simbolo della politica misteriosa, che rese memorabile il 2 dicembre.

Il parroco di Geiselhoring in Baviera, che il compagno di collegio dell’attuale imperatore dei francesi, ricevette da questi una lettera autografa, con la quale gli annunziò l'invio di sei cannoni destinati a fondere una campana di ben 5 mila libbre a perpetua memoria delle loro relazioni di gioventù.

La stampa tedesca va notando un movimento che si opera fra i protestanti d’Alemagna nel senso di quello compiutosi in Inghilterra sotto la influenza del dottor Pusey. Si tratta di ritornare per certi riguardi alle tradizioni antiche è di dare al culto esterno più maestà e splendore. Indi nove ministri del distretto di Halberstadt propongono di ristabilire l'uso della Chiesa latina in alcuni cantici. Da un Bethman-Holwteq si fondò un'associazione e si stabilì ad Hambourg una fabbrica d'immagini religiose e di crocifissi. Un ministro di Colonia ripristinò l'uso della cotté. Molti protestanti tedeschi infine chieggono che si riprenda l’uso di mettersi ginocchioni per pregare e che alle arie di Gondinel di Lutero si sostituisca il canto fermo.


Roma 13 dicembre.

I giornalisti e certi visionari, che ai chiamano scrittori di politica, sembra facciano a gara a chi sappia inventarle e dirle pii grosse. Fra i primi sono da memorarsi in ispecial modo il Times e il Morning Post, che continuano pur sempre a favellare di un rimpasto europeo, che spoglierebbe o in tutto o in parte di quel che hanno le Potenze che ai ostinano a non entrare in lotta contro la Russia. Fra i secondi poi distinguesi il generale Mierolawski, cui la eco il partito anzi democratico che no' della stampa tedesca. Stando ai piani dell’esule generale, a primavera due formidabili armate occidentali si dovrebbero spedire l’una a Odessa pel Mar Nero, l’altra a Riga pel Baltico. Le loro avanguardie dovrebbero essere legioni di avventurieri; lor centro di riunione la Vistola e Varsavia. Indi respinto il russo anche al di là dei lituani confini, a chi darebbesi lo scettro della Polonia? oh! Lo scaltro è tuttavia una immagine, che urta le idee di quelle legioni che accorreranno come avanguardia al supremo conflitto dalla civiltà contro la barbarie. Pur nondimeno si accomoderanno ad applaudire ad uno scettro costituzionale. E questo a chi? Forse ad un Czarloriski? ad un Pjnatowski? Oibò! Lo daranno a re Leopoldo. E allora che cosa farà il Belgio senza di questo re, da cui non volte separarsi nel 1838? Sarà unito all'Impero francese. E la Crimea? Di questa ridotta in forma di Kanato si farà un dono alla Turchia, che riceveralla insieme a qualche russa asiatica provincia in compenso dei Principati danubiani, il cui destino non è per auce definitivamente stabilito; ma vi ha buone speranze che passeranno sotto il dominio di un principe della Casa di Savoia. E della Grecia che si farà? Questa sarà. divisa in due porzioni, una per l’Inghilterra e un’altra pel sultano (Catt.). Con tali progetti si è cominciata la stagione della sospensione delle armi. In mancanza di fatti guerreschi, si supplisce a solleticare l’altrui curiosità personificando le idee che ora più che mai si contrastano il dominio dell’anarchico interminabile paese delle chimere.

ULTIMO CORRIERE

Si conferma che il gabinetto di Londra abbandonò l'affare del colonnello Turr alla generosità dell'Austria.

Fonton ambasciatore russo ad Annover ebbe il 6 una lunga copte retira a Vienna con Buol, e;il giorno 8 parti alla volta di Pietroburgo.

Le più recenti notizie da Varsavia recano che Paskiewilch era in agonia.

Scrivesi da Varsavia essersi scritto da Pietroburgo che la Baviera e la Sassonia banne manifestato allo czar il desiderio di vedere conchiusa la pace sulla base delle quattro garanzie.

Un dispaccio del 2 che dicesi venuto da Pietroburgo, annunzia, cioè ripete quel che fu da vari giorni annunziato, che una commissione d’ingegneri è incaricata di formare i piani delle fortificazioni di Pietroburgo e di Mosca.

Re Vittorio Emmanuele la sera del 9 alle ore 9 e mezzo parti dalle Tuilleries col principe Napoleone nella costui carrozza e col grande, scudiere del medesimo allo sportello. Percorse le vie dei boulevards circondate da numerosa popolazione irrompente in vivissime acclamazioni. Il corteggio composto di sei carrozze della Corte era preceduto da guide, da uno scudiere in gran tenuta, e seguito da granatieri e corazzieri della guardia imperiale. Alle ore 9 e mezzo del mattino del 10 il re era giunto a Chambéry coll’accompagnamento del ministro Cavour, non che dei colonnelli Nové Valabrcgue, aiutante di campo il primo e scudiere il secondo dell’imperatore Napoleone. Malgrado il freddo eccessivo, copiosissima moltitudine di popolo accorse sulla via di Lione. Il re fu entusiasticamente applaudito, principalmente verso l’entrata del castello, dove erano riunite tutte le autorità locali per riceverlo. La città era in festa, e si faceano grandi preparativi per una sontuosa luminaria. Una deputazione di Aix composta di 1200 persone vanne a piedi da una distanza di 15 chilometri e defilò innanzi al castello con bandiere ed armonie musicali. Altre numerose depurazioni ancora vennero dalle circostanti città per fare ossequio ai re.

Sono giunte al Louvre e messe nella prima sala del Museo assirio due sfingi in marmo bianco di grande. utile, le quali furono prese a Sebastopoli.

A Manchester (Gazz. di Mil.) i tumulti degli operai aumentano ed assumono grande gravità. Vi sono da 3500 operai disoccupati, che fannosi i tribuni della plebe.

Fu fatto prigioniero il famoso Moufok-Ould-Maghrnia, uno dei più formidabili capi delle Ostili frazioni affricane, i quali rifuggirono nel Marocco.

Il 26 novembre ebbe luogo a Melilla. un combattimento fra il presidio spagnuola e i mori comandati da un principe marocchino. I mori ebbero la peggio.

I russi aumentarono le loro guernigioni fino a 10 mila uomini a Caffa, 10 mila a Crula e 30 mila sulla costa circassa.

Si ha da Trebisonda in data del 2 che Kars (un’altra volta) è ridotta agli estremi a cagione del blocco continuato e dei rinforzi sopravvenuti ai russi. A Erzerum ancora scarsezza di viveri e di truppa.

Fu proclamata nelle Indie inglesi la legge marziale contro i ribelli Santales. L’armata brittannica del Bengala inferiore la rafforzata di 6000 uomini. Corre voce che i ribelli di Audh sieno stati sconfitti ed ucciso il loro capo.



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1855 ROMA 15 DICEMBRE N 144

IL VERO AMICO DEL POPOLO

(Roma 14 dicembre)

La mattina del 12 i signori Consultori di Stato per le Finanze ebbero l'onore di esser presentati dal loro presidente eminentissimo e reverendissimo signor Cardinal Savelli al SANTO PADRE, il quale si degnò accoglierli con segni di vera compiacenza, esortandoli ad occuparsi, come han fatto finora, con attività e zelo della missione loro affidata dalla sovrana fiducia. Iermattina poi diedero i medesimi Consultori cominciamento alle loro sessioni.

Il procuratore di Collegio signor Luigi Nardini è nominato prefetto dell'officio delle vacante per obitum della Dateria Apostolica.

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GIORNALISMO

PAIX FATTE; PAIX SIGNÉE. Con questa epigrafe comincia una corrispondenza parigina della Gazzetta di Milano. E la lettura di quelle quattro parole bastò a rinvigorire di lietissima vitalità gli spiriti abbattuti dalle strazianti e tenebrose idee di una guerra che pareasi voler prolungarsi più della troiana, e pure eccola improvvisamente e inaspettatamente cessata. Non havvi più alcun dubbio. Paix fatte, paix signée! La pace è fatta; la pace è sottoscritta!

« Come i fioretti dal notturno gelo

« Chinati e chiusi, poi che il Sol gl'imbianca,

« Si drizzan tutti aperti in loro stelo;

cosi repente sollevansi e smettono la loro sconsolante languidezza le già chinate e chiuse speranze del sociale benessere. Or dunque veggiamo come siasi compiuto il prodigioso avvenimento. Dove la pace fu combinata? Dove fu sottoscritta? Oh veramente benemeriti della umanità coloro che la conchiusero! Oh veramente fortunato il luogo in che firmossi il memorando trattato! Ma, ohimè! la notizia è una voce! Voce però che «si ripete da teste tonde e da teste quadrate; da uomini di spada e da uomini di toga, dai caporioni della Borsa e da persone officiali; ed essa voce il 3 di cembro impressionò talmente la Borsa di Parigi che questa in un baleno aumentò d'una cifra enorme, cioè di 135 Centesimi. E ciò che havvi di più straordinario si è che tale aumento, invece di cadere immediatamente, invece di cedere ad una smentita, invece di svanire come una bolla di sapone, invece di crollare come un castello di carte da giuoco, si è mantenuto colla maggior fermezza in guisa che la Borsa ai 3 dicembre chiuse il suo 3 per 103 a franchi 67 è centesimi 50, mentre ai 2 questa rendita fu dimandata solo a franchi 65 e centesimi 15. E la pace?»

Innanzi ai tremendi novelli apparecchi di guerra, ella

« Cotal vestigio in terra di sé lascia,

« Qual fumo in aere od in arqua la schiuma.

La pace divenne un ripiego degli strategici speculatori delle Borse.

Pare che l'Austria abbia fatto non sappiam quali nuove proposizioni di pace; imperocché la Patrie afferma che queste furono esaminate a Parigi e trovate accettabili; e che ora sono esaminate a Londra. Nella supposizione pertanto che a Londra pure sieno giudicate accettabili, e’ sarà mestieri poi vedere se si giudicheranno tali anche a Pietroburgo. Ma già dicesi che d'uno in altro giorno è aspettato Stackelberg a Pietroburgo con le medesime proposizioni alle quali il principe Gortschakoff ambasciatore russo a Vienna diede la sua preliminare adesione. Oh! tutto sarà vero; ma la preliminare adesione di Gortschakoff non regge innanzi alla logica di un buon criterio. Ed è egli possibile che Gortschakoff abbia prevenuto con la sua la adesione dello czar? E se lo czar rifiutasse le proposizioni accettate da Gortschakoff, come questi si scuserebbe presso l'Autocrate, delle cui volontà debb’essere soltanto l’interprete e non il direttore? La Patrie ha dimostro d'ignorare non solo le p;u ovvie norme della diplomazia, ma eziandio la differenza che passa dai diritti del mandante ai doveri del mandatore. Secondo il Nord poi non è l’Austria, ma la Prussia che fece le proposizioni di accomodamento; ed aggiunge il Nord che «parlasi di dissapori fra Napoleone III e il gabinetto inglese sul piano dell’aggiustamento proposto dalla Prussia… imperocché si assicura che Napoleone III aderì, e lord Palmerston pensa diversamente volendo egli prima tentare una terza campagna nel Baltico per occupare Cronstadt distruggervi la flotta russa, e poi parlare di pace.» Dal complesso di tanto vaghe notizie si conchiude che né anche può sapersi da chi si fecero le proposizioni, né in che queste consisterebbero.

Secondo il Globe, le trattative per la pace già furono riaperte dall’Austria. Ma le proposizioni da trattarsi non si fecero e non debbono farsi né dall'Austria, né dalla Prussia, bensì dalla Russia, la quale non ha fatto ancora veruna proposizione. Dunque a che si riducono le trattative riaperte, se finora le cose da trattarsi non ci sono?

La Gazzetta di Vienna e dei sobborghi, ritenendo vera la Circolare che dalla Indépendance belge si attribuisce al conte Walewski, e che dalla Emancipation belge si ritiene apocrifa, scrive: «Mentre nella estate non parlasi che di campagne e di battaglie, ora si pongono la prospettiva nientemeno che quatto o cinque congressi per la pace, argomento opportuno ai parlari delle lunghe sere d’inverno. Ma pure questa volta nelle dicerie della giornata trovasi alcun che di vero. Il ministro francese degli affari esteri diresse a tutti i rappresentanti della Francia presso le Corti straniere una Circolare, in cui si accenna nuovamente al discorso dell’imperatore Napoleone nella chiusura della Esposizione industriale pronunziato, facendone spiccare il desiderio che gli Stati neutrali muovano rimostranze alla Russia per indurla a miti pensieri. Or se la Circolare di Walevski ha buon successo, sarebbe imminente un congresso diplomatico, e questo dove? La Gazzetta ingenuamente dichiara di non saperlo. E quando la Circolare fosso autentica, e il Congresso veramente si adunasse, potrebbe logicamente sperarsi che le nuove conferenze avessero miglior effetto di quelle che già si tennero a Vienna? Allora l'onor militare della Russia era tuttavia integro, allora il prestigio della sua invincibilità dominava la pubblica opinione, allora Sebastopoli e la. flotta russa dell Eussino erano giudicate imprendibile quella e questa formidabile a qualunque forza marittima; e pur la Russia non cedette alle proposizioni di un accomodamento, che sarebbe stato più onorevole di quel che potrebbe essere oggi che trovasi impegnata a provare la superiorità delle sue armi e della sua potenza non meno innanzi alla nazione che innanzi all'Europa. Indi, quantunque noi facciam voti per una pace stabile e feconda d’ogni bene, non sappiam persuadere che una Circolare e un congresso possano nelle attuali contingenze essere sufficienti motivi per abbandonarsi alle dolci illusioni di un sollecito componimento.

«Sempre dicerie di pace (scrive l’Armonia) e sempre smentile le dicerie. Le ultime nuove, che corrono, recano che non havvi più che una leggiera differenza per assestare il tutto: e la differenza è che l'Inghilterra esigerebbe dalla Russia le spese della guerra, mentre la Francia non le pretende. La Russia accerterebbe le quattro guarentigie con una nuova interpretazione delle medesime, secondo la richiesta delle Potenze occidentali: e la Russi si ridurrebbe a questo per timore che l’Alemagna si collochi con le Potenze occidentali. E chi assicura tutti questi fatti? Nessuno. Son voci che corrono! Basta che un qualche anonimo corrispondente d’un giornale metta fuori una sua idea, anche riproducendone alcuna di quelle che si smenticarono,

subito velociter currit terme eius, subito

»… fama ne vola e grande

»Per le lingue degli uomini si spande.

É informato il Corriere Mercantile che le voci di pace diffuse ultimamente per le Borse di Londra e di Parigi vennero pienamente smentite; il perché ritiensi certa una terza campagna, che sarà forse più attiva e più estesa delle due precedenti. E che si è smentito, non ismentendosi che voci? Nulla. Imperocché nulla e voce furono sempre sinonimi. Vox, praetereaque nihil.

La Indépendance belge altamente dichiara che a dispetto di tutti i rumori e di tutte le speranze delle torse, essa per sua mala ventura non crede punto alla

Il Journal de Francfort non sa capacitarsi come la Press di Londra supponga i suoi lettori cosi creduli da sperare nelle proposizioni di pace.

Il Diesdner Journal, annunziando la recente riduzione dell'esercito austriaco, avverte che per ciò non si hanno ad abbracciare smoderate speranze di pace, perché tutto è ancora avvolto nella nebbia e nel mistero.

Un corrispondente parigino del Wanderer racconta che, quando Canrobert stette a Stocolma, un alto personaggio (forse il ministro degli affari esteri) gli disse sotto voce: «Noi non possiamo permetterci il ticchio di farvi promesse: bisogna agire in silenzio.» Ma sentire che questa confidenziale comunicazione non fosse pronunziata in modo che non ne arrivasse il suono da Stocolma a Parigi all'orecchiuto corrispondente del Wanderer.

Con tutta la sua ostentata magistrale gravità il Nord si la qualche volta compatire per le sue ridicole bamlolitadi. Ei dice che Canrobert alla dimane del suo arrivo a Stocolma si fece dare tutte le carte geografiche della Finlandia e delle coste russe del Baltico non che dei golfi di Finlandia e di Botnia, facendovi lungo. studio; e fermossi principalmente sulle carte della Finlandia e della Curlandia; indi disse che, giunto il suo esercito in Curlandia, gli sarebbe facile avviarsi a Riga, a Revel e alle altre piazze forti della Russia nel Baltico. Oh vedete mo’; bisognava proprio andare a Stocolma per consultare queste carte! Ma d'altronde come dovea farsi, se tutte le Carte geografiche che si fecero a Parigi furono comperate dai librai di Stocolma?

I progettisti, che già davano il dominio dei Principati danubiani a un duca della Casa di Savoia, or si trovano seriamente imbarazzati per la notizia recata dalla Gazzetta di Augusta, la quale afferma che il gabinetto di Vienna propone a re di essi Principati un arciduca austriaco. E i progettisti sanno che la loro causa diverrebbe, per lo meno, assai dubbiosa, perocchè conoscono anch’essi che melior est conditio possidentis quam petentis.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

La notte del 9 al 10 mancò ai vivi in Torino il conte Carlo Beraudo di Pralormo, ministro di Stato q già ministro plenipotenziario a Vienna.

Tornato la sera dell'11 il re a Torino, vi fu ricevuto in mezzo a magnifica luminaria di tutta la città e alle più vive acclamazioni del popolo.

IMPERO AUSTRIACO

Il trattato di estradizione conchiuso dall'Austria con la Francia e la Svizzera è riguardato come una lega morale contro l’Inghilterra (Catt.), e faciliterà la adozione della legge sugli stranieri, la quale sarà principio di più ampie riforme, se l’Inghilterra vorrà acquistar confidenza presso i Governi dell’Europa continentale.

Il processo che durava da 18 mesi contro gli autori e i complici d’una congiura per sollevar l’Ungheria fini con la condanna degli accusati. Tutti coloro che erano involti nella cospirazione furono condannati a varii gradi di reclusione, e Damaskin lor capo alla pena di morte; che dall’imperatore fu commutata in 12 anni di carcere in una fortezza. Egli subirà la pena a Roningratz.

L’imperatore Francesco Giuseppe mandò 1000 fiorini alla società privata pel soccorso dei poveri vergognosi a Praga.

Si assicura che nell’armata austriaca avranno il congedo 80 mila uomini, i quali però ad ogni occorrenza dovranno immediatamente ritrovarsi sotto le armi.

Si pretende che la riduzione dell’armata austriaca produrrà una economia di 30 milioni di fiorini al tesoro.

L’austriaca società di navigazione a vapore sul Danubio la costruire nei suoi cantieri varii navigli onde aumentare i suoi mezzi di comunicazione. Anche nel porto d'Ulma dalla fabbrica di macchine di Esslingen vengono costruiti dieci grandi piroscafi in ferro, che saranno terminati per la prossima primavera.

PRUSSIA

II 6 dicembre le Camere dei deputati a Berlino nominò Euienbnrg suo presidente per la quattro successive settimane.

IMPERO FRANCESE

Non già le monete d’oro da 5 franchi hanno cessato di aver corso, ma soltanto le monete d’oro da 10 franchi coniate nel 1854.

SPAGNA

Si è confermata la notizia che noi già demmo del ritiro di Espartero dalla presidenza del Consiglio do ministri, alla quale è stato nominato O'Donnell. Si ha per via telegrafica che sembra certo anche il ritiro del ministro delle finanze. Il governo spedisce nuovi rinforzi nelle possessioni affricane.

INGHILTERRA

Il principe Alberto il 6 consegnò in Londra la bandiera alla legione tedesca in servizio della Inghilterra.

Il duca di Newcastle reduce dalla Crimea e dalla Circassia passò per Parigi, d’onde continuò il silo viaggio verso Londra. Quanto alla sua missione presso Scianil varie le voci; ma i più pretendono che non sia riuscita.

DANIMARCA

Il conflitto fra il re e il principe ereditario di Danimarca dicesi conciliato in seguito della loro cointelligenza di modificare nell’interesse del principio monarchico i due paragrafi dello Statuto ch'erano oppugnati dal principe Ferdinando.

SVEZIA

Scrivesi da Stocolma che il Governo sveco prende le disposizioni opportune per poter mobilizzare per la prossima primavera un esercito di 60 mila uomini.

IMPERO RUSSO

Ai 23 novembre la Neva cominciò a gelare ai 25 e 26 tutto il fiume nell’interno di Pietroburgo si era coperto di una solida crosta di ghiaccio.

Ai 27 novembre il barone Werther ministro prussiano a Pietroburgo, tornatovi da pochi giorni, fu ricevuto in udienza dallo czar.

Di tutte le quistioni che preoccupano la nobiltà russa, la principale si ê quella che risguarda la emancipazione dei contadini. La sollevazione dei contadini nell’Ukrania si giudica come una manifestazione dello spirito di emancipazione, e, sapendosi non del tutto cessato quel movimento, si teme di vederlo un di o l’altro prendere proporzioni maggiori. A tale supposizione è indotta la nobiltà dalla conoscenza delle immense sofferenze fisiche e morali, cui finora è stato sottoposto il contadino in Russia.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Nell’arsenale di Woolwich e in altri cantieri si dello Stato come dei privati si fanno grandi preparativi per la campagna della prossima primavera. l'Inghilterra allora avrà non meno di 130 cannoniere e 100 bombarde. Per salire sulle mura da espugnare.

Chatam si è fatta l’esperienza di una scala d'assalto inventata dal generale Blanshard, ed è riuscita assai bene; l’ascensione fu fatta da due uffiziali e parecchi soldati coperti da mantelletti di ferro a prova di palla.

Il ministero russo della marina si occupa alacremente ad accrescere le divisioni di scialuppe cannoniera destinate a difendere le piazze del golfo di Finlandia. La massima attività si adopera nei cantieri a questo oggetto.

Gli eserciti di Finlandia e del Baltico comandati dai generali Berg e Siewers saranno notabilmente rafforzati nella prossima primavera da parecchi reggimenti di cavalleria e da una trentina di druschine.

Un dispaccio di Pelissier annunzia che il giorno 8 un corpo di 3000 Tanti e 500 cavalieri alleati aggredirono Baga, Arkonsta e Skvaka; e i russi dopo un vivo fuoco di moschetteria si ritirarono, rimanendo 30 prigionieri fra essi agli alleati.

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VARIETÀ

Qualche giornale ripete che il granduca Costantino fra non molto si disposerà con la principessa Alessandra Federiga di Oldemburgo. E noi ripetiamo che lo sposo è invece il granduca Niccolò e che Costantino è tuttavia stretto in matrimonio con la sua prima consorte Alessandra di Assia-Allenburgo.

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Roma 15 dicembre.

Gli egregi compilatori della Civiltà Cattolica chiudono l'ultimo quaderno oggi distribuito di quest'anno. dichiarando «esser costretti, lor malgrado, di finir l’anno siccome l’hanno incominciato senza poter dare ai loro: lettori la sospirala novella che la guerra è terminata, o rifulge almeno qualche speranza che sia tra breve per terminare.»

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Ieri ed oggi solenne festa nella Basilica Lateranense in onore della IMMACOLATA CONCEZIONE.

RIVISTA SETTIMANALE

Mentre tutte le più positive notizie della Crimea... ne assicurano che gli alleati nei loro quartieri d’inverno erano entrati in istato d’iuazione nelle cose guerresche e soltanto pensavano a' divertimenti che rendano meno acerbe le molestie dei mesi del ghiaccio, delle nevi e delle bufere, un telegrafico annunzio di Pelissier in data del'8 si riferisce ad un fatto d’armi nel quale un 3500 alleati s’impegnarono con buon successo ad un combattimento in tre diversi punti, sebbene non guari l’un dall’altro lontani. questo fatto è forse l’esordio di grandi operazioni.

Anche Vivian da Kertch che rapporto di alcuna insignificante scaramuccia effettuala con vantaggio degl’inglesi, ma intanto esso chiedeva rinforzi, che altri affermano arrivati, altri dicono. prossimi ad arrivare, ché Wrangel non solo mantiensi nelle sue posizioni, ma eziandio aumentò le sue milizie per istringer Kertch più poderosamente mentre altre truppe russe si affacciano e si fortificano in. quelle vicinanze con manifesta intendimento di riconquistare Jenikalé il perché l’ammiraglio Lyons non abbandona quelle acque, sia per porgere aiuto a Vivian in qualche probabile conflitto, sia per tenergli aperta la ritirata in mare nel caso che la sorte delle armi, arridesse alle preponderanti forze di Wrangel.

Da tutto ciò apparisce che i russi si apparecchiano a compensare la fatale giornata d’Inkermanu con a Iran altro memorabile e per essi fortunato avvenimento. Sembra però che gli alleati conservandosi in attitudine difensiva non abbiano a temere disastri.

Alle incerte e sempre contraddittorie notizie dell'Asia cominciarono alfine a subentrare altre, che almeno banno un aspetto di verisimiglianza. Omer pascià stassi tuttavia presso l’Ingur, dove le sue ricongiunse alle truppe di Ferhad pascià, e quasi non sia sufficiente alle sue future operazioni un esercito di ben 40 mila uomini, gli sopravvenne in aiuto anche la divisione di Soliman pascià, la qual pur dianzi guardava Eupatoria. Mentre il muscir per tal modo ingagliardisce, si rimane ozioso spettatore non solo del prolungato assedio di Kars, ma eziandio della spontanea dedizione di questa fortezza. Imperocché i giornali viennesi dell'8 recano come sicura la resa di Kars per eapitolazione, e un dispaccio di Londra del 12 la dichiara autentica. Kars adunque è in potere di Murawieff; Williams cedette perché cessarongli le alimentarie provvigioni. Indi smentito il tanto celebrato arrivo sì di copiose vettovaglie come di freschi rinforzi. Ora dicesi che Murawieff dispongasi ad impadronirsi anche di Erzerum, in cui è scarsezza di viveri e di truppe. Onde si grande indolenza della Sublime Porta nel mandare le opportune provviste a quelle importantissime anatoliche posizioni? E perché Omer pascià va radendo gli alpestri confini della Mingrelia e della Imerezia e guarda da lunge le georgiane campagne, mentre Murawieff si avanza verso la Rumelia conquistando affamati paesi? Ma, cosi procedendo, dove farà sosta Murawieff? Forse nell'asiatica sponda del Bosforo? E da qual parte poi gli verranno soccorsi nelle suo bisogne? Forse dal Mar Nero ch'è in potere degli alleati e dove la Russia non ha più bastimenti? Forse per terra su. quelle rie, alcune delle quali già sono occupate e al. cune sono minacciate d'occupazione da Omer pascià? Se non giungono ulteriori schiarimenti, dalle cose narrate e’ si pare che l’esercito di Murawieff sia un corpo distaccato per agire alla ventura. E quanto ciò possa giovare, se 'l saprà Murawieff.

Una grande metamorfosi sembra vicina nel sistema politico della Russia. Parlasi nientemeno che della prossima emancipazione degli schiavi in tutto l'Impero. Un cotal fatto potrebbe dare ancora uno straordinario impulso e vigore alle successive operazioni della guerra.

La voci della pace si moltiplicano proporzionatamente ai terrestri e marittimi apparecchi della guerra, che dappertutto si fanno perché ogni cosa sia pronta alla futura primavera.

Il viaggio di re Vittorio Emmanuele da Torino a Parigi e a Londra, e il suo ritorno da Londra a Parigi e da Parigi a Torino, ha dato luogo a molte congetture. Ma nessuna stabilisce un fatto. Fu accompagnato dal conte Cavour, e in parte anche dal marchese d’Azeglio. La presenza di questi due subalpini diplomatici potrebbe per avventura dar qualche lume allo scopo del viaggio v ma dopo essersi ragionato lungamente sul proposito, il discorso finirebbe sempre nelle tenebre della incertezza. Noi crediamo che non sia stato un viaggio di piacere; forse pertrattossi un qualche accordo novello di azione secondo lo svolgersi delle future contingenze.

Canrobert tornato a Parigi ebbe molte conferenze con l'imperatore. Dell’accessione delle Potenze Scandinave all'alleanza occidentale, v’ha chi l'afferma, v’ha chi ne dubita, v’ha chi la nega. Cosi accade quando la realtà di una cosa si avvolge nel mistero e vuolsi tenere gelosamente occulta.

In Ispagna O’Donnell assunto alla presidenza del Consiglio dei ministri è indizio di non lontana mutazione nell’andamento politico della iberica penisola.

Sul resto d'Europa tutto è stazionario, tutto è come lo lasciammo nelle passate riviste. Soltanto vi si scorge un movimento diplomatico, di cui, per essere arcano, non diamo altra notizia al di là di quelle che soglion darsi cotidianamente, e che in un istorico riassunto si preteriscono per non infastidire di più la pazienza di chi legge.

ULTIMO CORRIERE

Fra gl’invitati al gran Consiglio di guerra, che sarà tenuto a Pietroburgo, si annoverano anche i generali Tottleben, Sievers, Golschwitsch e Munk, non che il viceammiraglio Miskow.

l'imprestito russo di 50 milioni di rubli all’estero si è stipulalo ad Amburgo all’82 e un terzo.

Il colonnello Blumfied inviato a Bukarest dall’intendenza militare britannica per combinare la vertenza relativa allo incarcerato colonnello Turr, è morto per colpo apoplettico il giorno successivo a quello del suo arrivo cola.

Le Cortès approvarono la proposta della costruzione di una strada ferrata per Saragozza. Dicesi scoperto in uno scavo il corpo del celebre pittore spagnuolo Velasquez.

A Londra si succedono pressoché continui e lunghi consigli di gabinetto; le cose che vi si discutono sono ignorale dal pubblico impaziente di saperle.

Lettere di Londra parlano di un combattimento avvenuto nelle Indie inglesi fra i Santhales e le truppe britanniche. Sembra che queste non abbiano riportato alcun vantaggio. I Santhales invadono e devastano il paese per ogni verso.

Si parla nuovamente di una rivoluzione di curdi, e questa volta dicesi che il generale russo Lonsoff fu spedito nel Curdistan per infrenare quelle popolazioni.

Seconda le ultime notizie di Buenos Ayres, erasi colà tentata una rivoluzione, ma senza effetto.


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1855 ROMA 18 DICEMBRE N 145

IL VERO AMICO DEL POPOLO

(Roma 17 dicembre)

GIORNALISMO

«A settentrione (cosi la Gazzetta di Vienna e dei sobborghi) gli alleati nulla han concluso ad onta di due campagne; a mezzogiorno d’altronde riuscirono a distruggere il dominio dalla flotta moscovita nell'Eussino. La Russia perdette la metà di Sebastopoli e la sua marina, poscia Kinburn e Kertch e tutte le fortezze sulla riva asiatica del Mar Nero, senza aver mai vinto almeno una battaglia. Tuttavolta essa non lasciò avanzare il nimico che di poche leghe entro suoi domini. Ciò prova esservi ancora una gran forza; ed. aggiungasi che ora in Russia è incominciala una novella leva. D’altra parte la Francia farà in grandi proporzioni, e di concerto colla flotta svedese, le operazioni di guerra nel Baltico, foss’anco che dovesse irrompere nella Curlandia per indi passare nella Polonia. E lo stesso maresciallo Pelissier propone di ritirare le truppe dalla Tauride per intraprendere la guerra net settentrione. Sembra dunque che l’amore di pace delle Potenze occidentali si riduca a ben poco; e potrebbe facilmente succedere che i migliori progetti di amichevole componimento sfumassero nel punto medesimo che l’Europa centrale assumesse di vero proposito la parte di mediatrice e la Russia si dichiarasse pronta trattare un definitivo accomodamento.»

Il trattato di alleanza dalla Svezia non solo, ma eziandio della Danimarca con le Potenze occidentali, affermato e negato, riconfermato e contraddetto, asserito e smentito vicendevolmente da tutti i giornali del Mondo, sembra oggi essere riconosciuto siccome esistente di fatto anche dalla Gazzetta Piemontese, la quale giunga perfino a dire che «se le disposizioni che mentre l’Austria per ovviare nuove negoziazioni hanno per iscopo di ottenere i noti patti di garanzia, e se essa è pronta, come sono la Svezia e la Danimarca, a pronunziarsi la favore degli alleati dell’Occidente, e ad imporre questa sua sentenza quando occorra, essi alleati, saran tenuti a prestare orecchio a proposte franche, precise e leali.»

Anche il Morning Advertiser reca che nei circoli diplomatici di sua confidenza si ritiene come positiva la conclusione di un trattato d’alleanza tra la Francia l’Inghilterra da una parte e la Svezia dall'altra.

Il corrispondente parigino della Gazzetta di Milano scrive che I imperatore Napoleone in uno dei primi di di questo mese disse, non sappiamo a' chi «La paix est fatte!» e che a Compiegne parlando amichevolmente con talune primarie autorità venute ad ossequiarlo, e ripeté: Je veux la paix, car l’Empire c'est la paix. La notizia sarebbe veramente della più alla importanza e potrebbe esser guarentia d'un sollecito accomodo, purché non fosse una epigrammatica invenzione, come abbiamo motivi di crederla.

Il conte Serres ai 7, parti di Parigi alla volta di Vienna. Gli si é subito applicala una missione diplomatica. Lo hanno incaricato i novellieri dei circoli parigini di recare all’imperatore d’Austria la risposta affermativa dell’imperatore dei' francesi alle proposte di pace attribuite al gabinetto cesareo.

Scrivesi da Vienna che «una grande Potenza europea (forse l’Austria) vivamente interessata che il mondo ritorni in condizioni normali e cessi una volta per sempre il disastroso stato di guerra, ha fatto un passo che potrà condurre a una felice soluzione della intricata matassa che dicesi quistione orientale.» Ma quale sarebbe questo passo? e fatto verso qual parte? Sempre con indeterminate astrattezze! Cosi non si sbaglia mai.

l'Espera ha saputo che la riduzione dell'armata austriaca è conseguenza della certezza che ha il gabinetto cesareo intorno al buon esito delle trattative per la pace. E se queste non riuscissero? La riduzione dell'armata fu conseguenza della certezza che si ha di richiamare sotto le armi in men di due settimane tutti i militi congedati.

L’Economist attacca fieramente la Press perché semina voci di pace, mentr’ella, più che altri, è persuasa di doversi continuare la guerra.

Osserva la Gazzetta di Milano che «l’ulivo, piantato per mano dei pubblicisti pacieri, la lenta prova, né certo per mancanza di coltivazione; ché fu bastantemente nudrito d'ogni più disparate notizia e di vaghe conghietture: ma è forse precoce, e potrebbe disperdere il vento le inaridite sue foglie. Ciò non ostante «per cinque mesi tutta la stampa d’Europa andrà dottamente studiando la quistione della pace e tenterà di conciliare le mille contraddizioni del gagliardo strategico della Russia ell'è l’inverno; contraddizioni e lusinghe che dureranno fino allo sciogliersi delle nevi. Quando si riprenderanno le armi, la missione del generale Inverno sarà compiuta: il suo natural nimico é la primavera.»

Il Pays afferma che la mediazione degli Stati neutrali per ottenere un aggiustamento non dee pesare né sulla Francia, né sull'Inghilterra, pieghevoli entrambe all’accordo; ma sulla Russia unicamente che pertinace rigetta ogni proposta di conciliazione. All’incontro la Independante belge vede nella sola Inghilterra la pietra d'inciampo a ristabilir la concordia; imperocché «la Prussia e l’Austria (dice quel giornale) vi si prestano di buona voglia; la Francia vi concorre volontaria; la Russia lascia che si faccian pratiche, e fors’anche celatamente le favorisce; la sola Inghilterra vi si mostra contraria: l’opinione del popolo britannico vuole che si riscatti l’onore delle armi inglesi e le incita ad una terza campagna; Palmerston, avido di popolarità, è schiavo della pubblica opinione, contro la quale vanno ad infrangersi i conati e le buone disposizioni di tutti. Ora, poiché il Governo di Napoleone III al desiderio di pace non farà certo il sagrifizio dell’alleanza inglese, egli è chiaro che sulla bilancia del destino d'Europa traboccano le probabilità della guerra.»

Relativamente allo voci di un vicino accordo il Times dichiara che «tutto è ancora incerto: il passato vieta le troppo facili speranze, e il futuro, per quanto possano esser belle le sue prospettive, è tuttavia imperscrutabile. «La Gazzetta di Woss poi schiettamente dice che tutte le voci pacifiche, diffuse dai giornali ad ogni pie sospinto, sono di mera invenzione.»

Un articolista del Constitutionel, con una delle più strane prosopopee, presentossi audacemente innanzi allo Czar, e, ad imitazione di quel fiero Argante del Tasso,

«Indi il suo manto per lo lembo prese,

«Curvollo, e fenne un seno, e il seno sporto

«Cosi superbamente a dire ei prese,

«Più che altre volte dispettoso e torto:

«O sprezzator delle più dubbio imprese,

«E guerra e pace in questo sen t’apporte,

«Tua sia l'elezione; or ti consiglia

«Senz'altro indugio, e qual più vuoi li piglia.

Poscia gli descrive per minuto l’attitudine ostile di tutta l'Europa: l’avverte che più propizia congiuntura di negoziare non gli si offrirà mai più: che l’onor suo è salvo tuttavia: ma guai se nega di piegar l’animo agli accordi! Gli alleati distenderanno la guerra, che finora a poca mole rimase circoscritta, e, se la mestieri, spingeranno gli eserciti fin dentro a Pietroburgo. Senza più disputare al nimico le aride steppe e le inospiti montagne della Crimea, s'avvicineranno al Danubio; e se la guerra si riaccende in primavera, gli alleati si apparecchiano ad entrare in campo con vastissimi mezzi di azione e straordinarie probabilità di esito felicissimo. Or che risponde a questo lo czar? Per esso il Nord fa saperci che «la Russia né officialmente, né officiosamente lasciò mai credere di essere disposta ad accettare oggi condizioni di pace, che già da lei furono considerate umilianti e disonorevoli.»

Il Globe assicura che «l’Inghilterra vibrerà colpi degnati alla sua potenza: e, che secondo ogni umana previsione, non iscorgonsi che spaventosi disastri pronti a scatenarsi nel 1856 sulla Russia. Ma l’Ape del Nord senza punto impaurirsi di questi orrendi vaticinii, promette ai sudditi dello czar che l’imperatore Alessandro rifabbricherà una Sebastopoli più forte e più inespugnabile dell'antica.»

Al Journal di Francfort «non pare credibile che la Russia abbia mai avuto in animo di fare una pace a patti che fiaccherebbero il suo orgoglio e tornerebbero nel regno delle chimere i suoi più vagheggiati disegni.» E questa a un di presso è stata sempre anche la nostra opinione.

Si è finalmente persuaso l’Espero, ma ci è voluto del bello e del buono a persuaderlo «che le circostanze politiche attuali di Europa non consentono alla formazione di un regno solo di tutta l'Italia.»

l'Occidente ha una corrispondenza, la quale afferma che la democrazia si agita cupamente a Cordova a che in generale le condizioni della Spagna sono pessime, profonda la confusione dei partiti; il perché prevedesi è un colpo di Stato è una nuova e più terribile rivoluzione. In tale stato di cose vedremo che saprà fare O’Donnell subentrato ad Espartero nella presidenza del Consiglio dei ministri.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

I proprietari di botteghe da caffè e da bigliardo in Torino furono diffidati a non permettere che vi si giuochi nelle ore dei divini offici nei giorni festivi

IMPERO FRANCESE

Scrivesi da Parigi che l’imperatore il 20 darà una gran festa (probabilmente un banchetto) alla Guardia municipale di Parigi.

IMPERO RUSSO

La Corte imperiale fino al 4 dicembre continuava a soggiornare nella residenza d’Isaskoe-Selo, ma credevasi sollecito il suo ritorno a Pietroburgo.

Il celebre medico e professore alla Università di, Vienna dottore Oppolzer chiamato a Varsavia per curare la malattia del principe Pasckiewite, scrive digià che il male del principe, senza essere cancrenoso coma giudicava la prima diagnosi, è molto pericoloso per la quasi decrepita età del paziente.

Il generale Tuscek adempie da qualche tempo le funzioni di luogotenente del regno di Polonia, ma in caso di morte di Paskiewitsch si dice che verrà eletto luogotenente il granduca Niccolò.

IMPERO OTTOMANO

Tutti gli oggetti che dalla Turchia furono inviati alla Esposizione di Parigi, saranno venduti e il prezzo che se ne ritrarrà, sarà versato a profitto delle vedove e degli orfani dell’armata d'Oriente. Cosi ha deciso il sultano.

I membri delle Legazioni estere a Costantinopoli si riunirono onde concertare di stabilire una polizia destinata a proteggere i loro nazionali.

Il servizio di Polizia in Pera è devoluto alla truppa francese.

Non lievi disordini scoppiarono a Syra.

Abdel-Kader è giunto a Beyrut, sua nuova residenza in luogo di Brussa, dove di tanto in tanto si risentono scosse di terremoto.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Un piroscafo francese giunto l'11 dicembre nel golfo della Spezia conduceva a Marsiglia un bastimento russo da esso catturato, sotto bandiera toscana, venendo da Livorno.

Addetti alla legazione russa in Stocolma sono l’ammiraglio Glasenapp come plenipotenziario per la marina da guerra, e il generale Bodisco come plenipotenziario militare. Il Governo russo fra poco manderà pure speciali plenipotenziari per la marina da guerra anche in Danimarca e in Olanda.

Le fortificazioni di Pietroburgo saranno dirette dal generale Dehn, quelle di Mosca dal generale Tottleben.

L’intendente generale dell’armata russa dell’Occidente ha pubblicato a Varsavia un proclama per grandi forniture.

Il generale Bustard è partito dalla fortezza d’Ivangorod alla volta delle provincie baltiche per assumervi il comando della prima divisione di cavalleria in luogo del defunto generale Korff II.

Il nuovo comandante della prima divisione di fanteria stanziata in Polonia generale Kusceleff è giunto da Pietroburgo a Varsavia per assumerne il comando: egli è sottoposto agli ordini del generale Labinzoff comandante superiore dell'esercito polacco del mezzogiorno.

È voce che a Coronini sarà sostituito un altro generale nel comando delle truppe austriache nei Principali danubiani.

Gl’inglesi hanno le posizioni di Balaclava, i francesi quelle di Kamiesch, dove il 2 dicembre fu inaugurata una chiesa cattolica.

Il luogotenente colonnello che per dispaccio russo seppesi essere stato fatto prigioniero in una ricognizione negli ultimi giorni di novembre è Bayret, il quale fu con la massima cordialità ricevuto dai principe Gorlstchakoff.

Il Governo russo spedisce le vettovaglie al suo esercito della Crimea per le strade che sono sulle rive del Mare d’Azoff. Tredici governi, che sono al mezzogiorno e al sud-oriente dell'impero russo possono dare ottomilioni trecento cinquanta mila grosse bestie, numero più che sufficiente per alimentare l’armata della Tauride. Le forze russe ragunate sul littorale del Mare d’Azoff sommano, secondo informazioni pervenute a Pélissier, a circa 70 mila uomini distribuiti su diversi punti.

Il Governo russo dichiarò buona presa tutte le merci francesi e inglesi che da Erzerum, attraversando i cordoni dell'esercito russo, si volessero trasportare in Persia.

Una lettera da Vienna dell’11 avvisa esser colà giunte notizie dall’Asia per la via di Varna, secondo le quali le tribù circasse non sono disposte ad aiutare i turchi, ed aggiungono che Sciamil non solo non è favorevole ad Omer pascià, ma eziandio v'è da temere che, se questi procedé sulla strada principale della Georgia, ei possa venire aggredito alle spalle dai circassi.

AMERICA

Scrivesi da San Domingo che in quella repubblica si sviluppo una straordinaria agitazione, in seguito alla voce corsa d’una prossima invasione per parte di Faustino I imperatore d’Haiti.

La cosi della società della lega del popolo aumenta continuamente i suoi partigiani in Australia; indi tutto annunzia prossima una crisi rivoluzionaria.

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VARIETÀ

Un possidente della contea di Surrey lasciò per testamento alla Società della pace 300 lire sterline, e 103 lire a ciascuno dei tre quacqueri, Slurge, Pease e Charleton, che si assicurarono un cantuccio nella storia della guerra d'Oriente per essere andati nel 1853 a Pietroburgo a perorare innanzi allo czar Niccolò la causa della pace.

Ë morto l'ammiraglio inglese Carthew in età di 86 anni.

Ê morta una celebrità metallica è finanziaria che dir si voglia; il barone Anselmo Rothschild di Francoforte in età di 84 anni.

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Roma 18 dicembre.

Nel Concistoro tenuto la mattina del 17 al palazzo apostolico del Valicano il SANTO PADRE pronunciò una Allocuzione creando e pubblicando Cardinale dell’Ordine dei Preti monsignor Giuseppe Otmaro Rauscher arcivescovo di Vienna.. Indi propose la Chiesa metropolitana di Taranto per monsignor Giuseppe Rotundo, la Chiesa Cattedrale di Comacchio pei R. D. Vincenzo Moretti, le Chiese Cattedrali unità di Feltre e Belluno pei R. D. Giovanni Renier e la Chiesa Cattedrale di Concordia pei R. D. Andrea Casasola. Poscia, premettendo altra analoga Allocuzione, creò e pubblicò Cardinali! parimenti dell’Ordine dei Preti monsignor Carlo di Reisach arcivescovo di Monaco e Frisinga, monsignor Clemente Villecourt vescovo della Rochelle in Francia, e il Reverendissimo Padre. Maestro Francesco Gaude Procuratore generale dell'Ordine dei Predicatori e Rettore del Seminario Pio. Iersera poi tutti gli edifizi di abitazione della diplomazia si estera come interna, e quelli del patriziato romano non che altri moltissimi erano illuminati a dimostrazione di esultanza per la nomina dei novelli Porporati di Santa Chiesa. La gran facciata del tempio di S. Luigi dei francesi ebbe una luminaria ritraente la propria architettura, e quella del tempio di S. Maria sopra Minerva ebbene un'altra di elegantissimo disegno. Sceltissime orchestre inoltre nella piazza dei SS. XII Apostoli, e in quella di S. Agostino, non che nella piazzetta della Porteria di S. Andrea della Valle rallegrarono di bellissime armonie l’accorsa numerosa popolazione.

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Avvegnaché sul proposito della conciliazione delle attuali implicatissime differenze dell’Europa non pochi sieno le contraffazioni, che s'incontrano negli articoli giornalistici, onde cotidianamente sono svolte più è mena probabili conghietture; egli è però un fatto positivo che si nelle regioni occidentali come nella Europa di mezzo si manifesta un vivo, desiderio di pace e nella diplomazia si spiega un insolito movimento, che sembra aver preso impulso dal, discorso napoleonico pronunciato, nella chiusura della parigina Esposizione industriale. Ma. ond’è che là dove per due anni si cantarono sempre le più segnalate vittorie, e la dove per due anni si mantenne la politica della neutralità e della indifferenza, ora mettesi studio a sollecitare un aggiustamento? E le domande di pacificazione a chi si fanno? Alla parte, che a quanto dissero le corse novelle, si ebbe due anni di sanguinose sconfitte; alla parte che fu impoverità d’uomini e di danaro; che perdette una formidabile. flotta e fortezze giudicate inespugnabili! Gli è troppa generosità che il vincitore offra la pace al vinto. Onde poi che il vinto, invece di accettare la pace generosamente offertagli dai vincitore, si apparecchia a continuar con più poderosi sforzi la guerra? A ciò dar non sapremmo conveniente spiegazione; che inestricabile enimma è per noi che l’umiliato per continui disastri sul campo delle battaglie imbaldanzisca per modo che non senta la sua inferiorità e la sua debolezza, e colui che miete gloriosi allori in ogni guerresco avvenimento or quasi stanco di ricoglierne altri sia un cotal po’ ritroso a più oltre misurarsi con uno spossato nimico, mentre lo affrontò vantaggiosamente quando questo era in tutta la integrità delle sue terribili forze. Cresce poi la meraviglia in considerandosi come ancora i rinchiusi nella cerchia della neutralità e della indifferenza paventino il successivo svolgersi delle eventualità, mercecché si accomunano a fare proposizioni di pace e a ridurre a miti pensieri chi fu debellato, o, per lo meno, estremamente affievolito! Temono essi forse che questi risorgendo, Auteo novello, con vie maggior fierezza e vigoria possa pure a loro far sentire l’urto delle sue gigantesche percosse? Qualunque siasi il motivo di tante sollecitudini, queste addimostrano ancora che la Russia non è cosi prostrata ed avvilita come blaterarono imprudenti articolisti soliti a centuplicare con fragorosa magniloquenza ora la esaltazione, ora il deperimento delle nazioni. E la Russia sente d’avere quella forza, della quale spogliaronla troppo arrischiali novellieri. Essa forza poi a m Ile doppi aumenterà, ove si effettui la emancipazione degli schiavi dell’Impero. Sono questi più di 44 milioni, che riconoscenti verso la generosità dello czar suggelleranno con eroiche prove la lor gratitudine. Se schiavi fecero prodigi di valore, che non dovrassi attendere dalla loro energia divenuti che sieno liberi? Allora combatteranno non più per ampliare l'opulenza dei loro padroni, ma pel benessere delle loro famiglie. Oltre a ciò, ch’è molto da considerarsi a ben congetturare sulle future contingenze, una portentosa circolazione di danaro vedrassi in tutto l’impero. Ora lo schiavo seppellisce o in altra guisa nasconde il frutto dei suoi sudori e dei suoi traffichi, onde il padrone non glielo abbia a togliere quanto gliene venga talento. Ma dichiaratasi la emancipazione, e rimossa ogni paura, immensi tesori usciranno alla luce di la dove furon chiusi dall’accorgimento dei vigili schiavi, nelle cui mani era l’industria e il commercio. Ben si disse che la presente guerra produrrà una sociale trasformazione, e questa si vedrà in Russia, come assicurano notizie, che già di lor grido empierono l’Europa. Un decreto di emancipazione darebbe allo czar Alessandro milioni di bracia emule della spartana prodezza, e tanta copia di danaro da sopperir alle occorrenze della più lunga guerra.

ULTIMO CORRIERE

(Austria) Si lavora alacremente nelle fabbriche austriache alla costruzione di fucili che d’ora in poi saranno dati all’esercito e che tirano alla distanza di 1200 passi. Sono essi d’invenzione di un uffiziale austriaco. L’ambasciatore inglese Hamilton Seymour, testé arrivato a Vienna, il di 11 fu ricevuto in udienza dall’imperatore. Correa voce che Seymour abbia recato da Londra istruzioni pacifiche.

(Germania) Cominciarono a Berlino le conferenze preliminari fra i rappresentanti degli Stati che fanno parte dello. Zollverein, le quali servono di preparazione alla conferenza dei plenipotenziarii prussiani ed austriaci, destinata ad introdurre delle agevolezze scambievoli nel commercio fra l’Austria e la Prussia. Per l’Annover intervenne il consigliere privato Albrecht.

Scrivesi da Berlino che la Dieta germanica si occuperà della quistione orientale, ma vuole anzi tutto sciolta la quistione dei principati danubiani.

(Spagna) Scrivesi da Madrid che quando la Costituzione del reame sarà terminata dalle Cortès e sanzionata dalla regina, verrà sciolta l’Assemblea costituente. Le speranze di pace e di buon accordo tra le affricane piazze forti della Spagna e i mori dei littorale sono svanite. Gl'inviati dell'imperatore di Marocco si ritirarono senza volere iniziare alcuna trattativa.

(Russia) Affermasi che Fontou sia stato chiamato a Pietroburgo per surrogare l'infermo conte Lambeschi nell’ufficio di collaboratore di Nesselrode.

Ai 10 dicembre era giunto a Mosca l’ambasciatore persiano, che fu tanto festeggiato a Tiflis.

(Turchia) Il canale del Danubio ë interamente gelato. A Zile, in Asia, il 16 novembre scoppio un terribile incendio che consumò 500 botteghe, 50 case e 3 han; 1250 balle di manifatture e 30 mila chilogrammi di grano furono preda delle fiamme.

Ê nominato governatore del Cairo Edham pacià in luogo di Hassan pascià caduto in disgrazia.

(Grecia) Il colera é comparso a Scià.

(Guerra) Un dispaccio da Vienna annunzia essersi ricevuta da Pietroburgo notizie sfavorevoli. Il partito della guerra sembra avere riportato vittoria nel Consiglio dello czar.

Ë giunto a Odessa il generale Luders, che comanda l’esercito di mezzogiorno, per prendervi i quartier! d’inverno. Ogni giorno vi arrivano masse considerevoli di truppe, che pur dianzi erano accampale fra Nicolajeff e Otehikoff. Vi si è pure trasferito da Kikeneff il principe serbo Michele Obronewtch.

Le fortificazioni più importanti di Nicolajeff sa a 5 verste dalla città al confluente dell’lngul col Bug. Una triplice cinta d’opere difensive protegge le vicinanze della città; 400 cannoni di vario calibro sono in batteria. Furono atterrate intere file di casolari per costruirvi ospedali e caserme. I magazzini militari sono fabbricati a prova di bomba. L’antico edilizio dell’ammiragliato fu trasformato la fortezza stellata col nome dell'ammiraglio Lazareff. Il ponte di Varvaroffka è sempre ingombro di cannoni di carri e munizioni. Gli 80 mortai da bomba fusi appositamente ad Irkontik difendono la batteria di Spasska.



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1855 ROMA 20 DICEMBRE N 146

IL VERO AMICO DEL POPOLO

(Roma 19 dicembre)

GIORNALISMO

Quando cominciarono ad intisichire le cose della guerra, noi (V. Num. 129 dall’8 novembre) pubblicammo il proemio alle notizie giornalistiche per la stagione d'inverno. E in esso coscenziosameote (secondo il nostro solito) tracciammo la via, che dovean seguire gli articolisti per arrivare onorevolmente fino a primavera. Accennammo che aveasi prima a parlare di preparazioni per le conferenze diplomatiche nello scopo di una conciliazione, intrecciando questo episodio di un interminabile andirivieni di corrieri inglesi e francesi, prussiani e austriaci, turchi e russi, apportatori di proposte e di risposte, di dubbiezze e di schiarimenti; abbellito di preliminari abboccamenti e di confidenziali comunicazioni fra gli ambasciatori di diverse Corti è gl’inviati sussidiari investiti di straordinarie plenipotenze; finalmente la verso il fine di gennaio aveasi a trattare dell’apertura delle conferenze di accomodamento e dei luogo in cui si sarebbero aperte. Il piano da noi esposto non poteva essere più semplice, né più na' turale. Pur nondimeno la guasto subitamente dall’ardore di sconsigliati articolisti, che, senza premettere quelle cose che furono da noi cosi chiaramente indicate, smaniarono per aprire le conferenze. chi a Bruselles, chi a Dresda, chi altrove. Ma Coloro, che tanto precipitosi s'incamminarono per la malattia, dovettero retrocedere; indi per attenersi alle norme della verisimiglianza si misero sul sentiero dei preliminari abboccamenti e delle confidenziali comunicazioni, che si fecero a Vienna, a Berlino, a Parigi, a Londra. Ora poi eccoci alle proposizioni che il Post ha fatto recare da Vienna a Pietroburgo per mezzo dello austriaco ambasciatore Esterhazy, e le proposizioni sono: esclusione dal Mar Nero di ogni bastimento da guerra, smantellamento delle fortezze russe poste sull’Eussino; rinunzia della Russia al protettorato dei Principati e ad ogni diritto d’intervento negli Stati del Sultano; cessione della parte della Bessarabia che comprende le bocche dei Danubio (senza sapersi a chi si dovrà cedere). E la risposta da darsi dalla Russia' entro tre settimane! Vedete dunque che con questo termine ce ne andiamo verso il 10 di gennaio. Allora verrà la risposta della Russie; e la risposta, senza dubbio, includerà qualche dubbiezze; indi necessario l’invio degli opportuni schiarimenti; ed altro termine per la replica, che ammetterà le proposizioni e le analoghe dilucidazioni siccome basi delle diplomatiche conferenze. Per tutte queste operazioni si spiegherà un servizio i corrieri da ogni parte, e il telegrafo sarà in continuo moto per farci sapere quali vanno e quali vengono; infine, ultima superfetazione di tanti inviluppi, si ragionerà dei luogo da destinarsi al Congresso della pace; e l'argomento sarà discusso in si svariate ed ingegnose maniere che comodamente arriveremo ai primi di marzo; e, disputandosi tuttavia se il Congresso debba riunirsi anzi qua che là, ci troveremo improvvisamente colpiti dall’annuncio che 300 scialuppe cannoniere è 40 navi di linea si preparano a partire dalla Manica verso il Cattegat: che il campo di Maslak è composto di ben 80 mila uomini; che altri 100 mila sono in acconcio, di varcare il Danubio; insomma in mezzo a tanto frastuono si smarrirà ogni precedente idea di conferenze e torneremo da capo coi fatti strepitosi, con le relazioni interessanti, coi bullettini della più alla importanza, con le corrispondenze della più autentica provenienza. Ma queste son cote che saranno e potranno non essere; perciò non meritano la pena che altri se ne occupi; osserviamo dunque lo stato delle attuali; esse sono incamminate regolarmente con le proposte inviate a Pietroburgo. Indi il Pays si la scrivere da Londra che «il terreno della conciliazione si è trovato, laonde si può credere che la pubblica opinione, la quale ha tanta forza in Inghilterra, eserciterà ben tosto la sua salutare influenza in guisa che le parti interessale non indugieranno a mettersi d’accordo. Il terreno dunque si è trovato; il nido della fenice si è scoperto! Ma dov’è?

Il Journal des. Débats opina che sia propriamente nel mondo della luna, imperocché scrive che «confrontandosi tutte le notizie e tutte le versioni sparse sul proposito, si può asseverare che la quistione non avanzo d’un passo, ed anzi sembra che, col tanto favellarsi di accomodo, le probabilità della pace sieno venute piuttosto in decrescenza che in aumento.

Il Journal des Débats non crede nella pace, ma bensì nel desiderio e nel bisogno della pace.

Il Morning-Post dichiara che d’ora in poi debbesi applicare al linguaggio diplomatico la dottrina delle interpretazioni opposte. Cosi quando dicesi che trattasi la pace si dovrà intendere che trattasi la guerra.

Il Times vuole che alla Russia si facciano pagare irremissibilmente le spese della guerra e poi le si conceda la pace; il Morning Post vuote, oltre le spese della guerra, la rinunzia perpetua della Russia al dominio dei Mar Nero e al protettorato sui Principati danubiani; il Morning-Herald poi vuote, che, oltre lu lia ciò, le provincie dei Caucaso debbano dichiararsi divise dall’Impero moscovite. Tutti insomma vogliono, e tensioni crescono smisuratamente; l’uno domanda più dell’altro; chi chiude dopo, esige più di quegli che chiese prima. Così la Russia non potendo contentar tutti, ha determinato di non contentar nessuno. Toccando anche ad essa. a voler qualche cosa, questo appunto è ciò che da essa si vuole.

L’Armonia riporta una conferenza diplomatica di due giornalisti, l’uno dei quali accerta che avremo la pace, e l’altro assicura che continuerà la guerra. Su i primi del futuro marzo, e probabilmente anche prima, sapremo positivamente quale dei due siasi meglio opposto al vero.

La Borsa di Parigi del 10 subì un ribasso spaventevole! E il motivo?(. )Si era sparsa e accreditata la voce che il Moniteur alla dimane avrebbe pubblicato i trattati dell'alleanza conchiusa da Canrobert a Stocolma e a Copenaga. Or come! a Parigi paventasi forse un aumento di alleanze per debellare la Russia? Quindi un trepido dispaccio parigino annunziò come cosa positiva. Che presto, si sarebbero messe alla luce le convezioni, tra la Francia e le Potenze Scandinave. Un tal fatto distruggerebbe immediatamente le lo tante belle chimere che si aggirano in mezzo alle speculazioni delle Borse, speculazioni che si fondono precipuamente sulle speranze di un prossimo e definitivo aggiustamento di tutte le differenze europee passate, presenti e future. Ma si rassicurino pure gli speculatori; il trattato di alleanza, se vi è, si pubblicherà soltanto quando sarà giunto il momento della militare cooperazione e questa non avrà; luogo pria dello scioglimento dei nordici ghiacci. Essi, perciò possono a lor posta continuare ad impugnare il trattato e con sillogistico acume dimostrare che la. pace sarà fatta innanzi che la guerra sia ricominciala.

Allorché noi nell’ultima rivista settimanale tenemmo proposito del fatto d’armi dell’8 dicembre, in cui tremila fanti e 500 cavalieri russi (che per equivoco si dissero alleati) s'impegnarono. a conflitto con gli occidentali a Riga, Rukusta. e Savatka, opinammo che quieto fatto era forse l’esordio di grandi operazioni.( )Ed ora troviamo che dello stesso parere era contemporaneamente la Gazzetta di Milano, nella quale leggiamo che «l’assalto che diedero i russi e il subito loro ritrarsi fanno congetturare molto probabile la disposizione in che sono di prendere l’offensiva anche durante l’inverno; e forse con quella mossa di poco rilievo carcarono di fiutare il nimico, conoscerne le posizioni, o, con ingegno strategico, stornir l'attenzione da altri più scelti a campi di future operazioni.»

«Tutti i parigini giornali officiosi (cosi leggiamo nella Gazzetta austriaca) vengono con mirabile accordo nella sentenza. che Baviera e Sassonia abbiano in animo di assumere da ora in poi, rimpetto alla Russia, un'attitudine del tutto differente e assai più energica di quella che tennero per lo addietro. La visita dei loro ministri a Parigi produsse i suoi effetti, e sperasi che le determinazioni della Germania, ad onta della Prussia, volgeranno al meglio. Ai capi di Bamberga, un di ai derisi, diconsi le più carezzevoli cose intorno alla loro politica saggezza, ormai venuta in chiara luce, e manifestasi la fiducia che essi si dichiareranno avversari della Russia, se gli amichevoli ammonimenti, che furono già indiritti alla Corte di Pietroburgo, non avessero alcun buon effetto.» Ora si sa per le ultimo notizie che il partito della guerra riportò vittoria nel Consiglio presieduto dallo czar; dunque gli amichevoli ammonimenti dati alla Russia dalla Baviera e dalla Sassonia tornarono infruttuosi. Dove portano la sperata conseguenza? Dov'è che i capi di Bamberga si dichiararano avversari della Russia? Forse tali si dichiareranno in progresso di tempo? La loro politica saggezza che si vantò, venuta in chiara luce, si avvolge di nuovo (cosi ne persuadono i fatti a credere) nelle antiche tenebre misteriose.

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STORIA CONTEMPORANEA

IMPERO AUSTRIACO

Il giorno 10 segui la prima vendita di un gran demanio ceduto dallo Stato alla Banca. Il principe Kinskjr, acquistò la signoria di Podiebrad, al prezzo di circa tre milioni di fiorini.

Dicesi che il barone Eskoles, ritornato da Parigi a Vienna, tara una nuova proposta al Governo cesareo per la cessione delle strade ferrate austriache in Italia.

Ë approvata l'apertura di un’Accademia mercantile a Praga.

La sera dell’11 il conte Jellacich generale d'artiglieria, proveniente da Napagedl, arrivava a Vienna.

Lettere viennesi annunziano che il principe Danilo del Montenegro, e la sua giovane consorte si recheranno a Vienna per soggiornarvi qualche settimana.

IMPERO FRANCESE

La principessa Ghika figlia dell’ospodaro di Valacchia è giunta a Parigi.

La polizia di Parigi esercita la più rigorosa vigilanza sugli operai; tutti quei che non hanno le lor carte in regola sono espulsi; sono, cioè rimandati ai loro dipartimenti se francesi, e sono condotti alla frontiera se stranieri.

Martimprevy capo di stato maggiore dell'armata francese in Crimea pervenne a Parigi con dispacci di Pélissier. Alla dimane del suo arrivo fu ricevuto ad una ben lunga udienza dall'imperatore..

Si assicura che la seconda. divisione dell'esercito del Levante stanziato, a Parigi ricevette l’avviso di tenersi pronta a partire per Lione.

Sempre più si accredita la voce della prossima demolizione delle fortificazioni di Mons

INGHILTERRA

La sera del 10 giunse a Spithoad il contrammiraglio Dundas comandante. supremo della flotta inglese del. Baltico.

La Banca. D'Inghilterra è autorizzata ad emettere banconote per la somma di 475 mila lire sterline sopra, più di quella che era autorizzata ad emettere con la legge del 1854.

Il proclama, onde la regina Vittoria proroga dell’11 dicembre 1855 al 31 gennaio 1856. Il Parlamento, dice che questo si adunerà per la spedizione di parecchi affari urgenti ed importanti.

DANIMARCA

l'Assemblea degli Stati dell’Holstein è convocata pal 27 dicembre. Levetran. è nominato commissario regio. presso quell’Assemblea.

L’agente diplomatico del Portogallo presso la Corte di Copenaga, giovine e molto stimato nella città capitale danese, scomparve improvvisamente, senza lasciar traccia di sé; e soltanto dopo qualche giorno ne rinvenne il cadavere nel canale che dal porto condurre a Copenaga. Non si è ancora scoperto se la sua morte sia stata cagionata da una disgrazia o da un suicida, o da un delitto.

EGITTO

Il Vicerè d’Egitto, desiderando associarsi alla soscrizione pe’ feriti, gli orfani e le vedove dei morti nella guerra d’Oriente, ha offerto in dono tutti gli oggetti mandati dall'Egitto alla Esposizione universale di Parigi.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Dieci scialuppe cannoniere russe di nuova costruzione furono mandate da Cronstadt a Sweaborg.

Da Parigi scrivesi che a primavera il principale teatro della guerra sarà: nelle regioni settentrionali della Russia, non che sulle rive del Danubio è in Bessarabia. Dicesi perciò che Canrobert non solo ebbe la missione di negoziare per l'alleanza delle Corti scandinave, ma eziandio di scrutare il terreno; sul quale si avranno da combattere le forze nimiche. E a proposito di ciò si aggiunge che Canrobert sia già destinato a comandare le truppe alleate del settentrione, e che abbia tenuto consiglio a Kiel con g|i ammiragli Dundas e Renaud per vie meglio conoscere le parti più vulnerabili della Russia. Intanto a preparare ogni cosa occorrente a si ardua impresa, in tutti gli arsenali della Francia e dell'Inghilterra, si raddoppia l’attività necessaria alla organizzazione delle navi di linea (che sono non meno di quaranta) in modo che ciascuna di esso sia in grado di trasportare 3000 soldati. Simultaneamente in Francia e Inghilterra si costruiscono scialuppe cannoniere quante più se ne possano; e si armano di mortai a lunga portata. Si assicura che le Potenze occidentali a primavera disporranno nel Baltico di 300 scialuppe cannoniere almeno, le quali pescano appena otto piedi, potranno avanzarsi nei paraggi tra la fortezza di Cronstadt e la Costa settentrionale della baia di Pietroburgo, il cui bombardamento già vuolsi che sarà il preludio del dramma che gli alleati intendono di rappresentare nel prossimo anno sulle rive del Baltico. Sembra deciso inoltre che la guardia imperiale richiamata dalla Crimea i cacciatori. di Vincenne sei cacciatori indigeni dell’Algeria prenderanno parte alla spedizione. La odierne disposizioni di difesa a Pietroburgo sono anch’esse indizio del pericolo che dalla Russia minaccia l’Occidente europeo.

Vari uffiziali polacchi diressero ai principe Czartorvski una Memoria, nella quale dimostrasi lo stato miserando della legione polacca in Oriente. Rammentano essi che la legione si formò sulle ripetute assicurazioni che sarebbe stata il nucleo di una futura armata polacca, che avrebbe combattuto per la sua patria; che il conte Zimovski la mantenne nella fallace speranza che si sarebbe inviata sulle rive del Danubio o ai confini della Polonia, ed invece un ordine improvviso. le ingiunse di marciare verso l’Asia. Enumerano i lunghi viaggi fatti nei pessimi tempi autunnali dai soldati, senza scarpe, mal vestiti, senza sufficiente nutrimento e continuamente esposti alla pena dello knout in una misura non mai usata dai medesimi russi, e conchiudono: «Può egli esser vero che questa legione in tale stato sia mandata in uno degli estremi punti della Turchia. asiatica, onde abbiavi a cader vittima del cannone, della miseria e delle malattie? É con questa moneta che pagasi l’amor di patria? Ad un anno di terribili privazioni, dovrà egli succederne un altro di deportazione in Asia?»

AMERICA

Il Governo messicano ha sospeso il pagamento del suo debito verso la Spagna!

Reca un dispaccio che il messaggio del Presidente degli Stati Uniti si esprime in sensi pacifici verso l’Inghilterra. Ciò nonostante la pubblica opinione americana è persuasa ché una rottura fra l’Inghilterra e gli Stati Unità sia inevitabile.

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VARIETÀ

Il 10 morì a Nizza il barone Gaetano Giordano di Chieti.

Il di 11 moriva per colpo apopletico a Ciamberì; il cavaliere Gian Michele Canna, che come segretario accompagnò il re di Sardegna nel viaggio a Parigi e a Londra.

La fotografia fe’ di recente un progresso di somma importanza destinato a rendere immensi servigi ai pittori. I fratelli Mayere Piarsnn hanno scoperto il mezzo di applicare la fotografia ritraente dimensioni naturali alle tele preparate per la pittura ad olio. Con questo procedimento i lineamenti di un ritratto e perfino la riproduzione di un quadro, sono trasmessi sulla tela, e non domandano più che di essere terminati dall’artista, che lo dia il colorito.

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Roma 20 dicembre.

La fortezza di Kars, per la sua posizione è riguardata come la più formidabile dell’Asia. Sorge in riva del fiume Kars Gai là dove scorre impetuoso dai monti, è fiancheggiata da rupi scoscese, da latissimi paduli, e domina la via che conduce ad Erzerum. Il potente Nadir, sciah di Persia, nel giugno del 1735 la cinse invano d'assedio con quasi 10 mila soldati. Inutili parimenti furono gli sforzi che i russi fecero per prenderla nel 1807, ma nel 1828 Paskiewitsch, dopo un vigorosissimo assalto, la mattina del 23 giugno la costrinse a capitolare. Fu quindi restituita ai turchi nel 1829 in conseguenza del trattato di Adrianopoli quest'anno i russi comandati dal generale Murawieff cominciarono ad assediarla verso la metà dl giugno, intercettandone ogni comunicazione ma riuscito infelicissimo l’assalto del 29 settembre, determinarono di espugnarla per fame. Si accusa l’indolenza del Divano nel soccorrere a quel pro’ difensori; e non si sa intendere il perché Omer pascià, invece di attaccare i russi presso Kars e liberar questa fortezza dall’assedio, abbia rivolto la sua marcia sull’lngur minacciando Kutais, dove i russi sono preparati. A fargli ostinata resistenza. Indi le milizie ottomane rinchiuse a' Kars sotto il comando di Williams si consideravano come abbandonate, e fin dal 15 novembre le notizie venute da quelle parti ne annunziavano inevitabile una prossima resa. Questa voce di giorno in giorno prendeva maggior consistenza. Perciò sir gli ultimi del mese davasi a Costantinopoli come sicura la seguita capitolazione; ma successivi dispacci recarono che ai 2 e ai 5 dicembre i turchi riportarono nuovi vantaggi su i russi. Finalmente il telegrafo dichiarò autentica la caduta di Kars per capitolazione offerta da Williams a Murawieff pascià, la dura novella fu mitigata con la frase che autentica era soltanto la offertagli capitolazione, senza spiegarsi se questa fu accettata da Murawieff e se per conseguenza la fortezza sia caduta in potere dei russi. Le più svariate relazioni corsero sul proposito; anche il 16 a Parigi dicevasi che la presa di Kart sembrava positiva, sebbene la smentissero lettere di Costantinopoli del 6. A troncare ogni quistione, sopraggiunge un dispaccio pietroburghese il quale afferma che «il 28 novembre Kars si arrese al generale Murawieff; che Vassiff pascià, Williams pascià ed altri pascià con tutta la guernigione restarono prigionieri di guerra. Soltanto due poterono evadere e non i sa dove sieno andati; essi sono Ismail pascià è general Kmely, ed un altro officiale di cui non è detto il nome.

ULTIMO CORRIERE

l'imperatrice Elisabetta d’Austria verso il mezzo giorno del 13 recavasi in carrozza a quattro cavalli verso. Schonhrunn, quando sulla strada del sobborgo Mariahiff i cavalli fortemente adombrarono e si diedero a precipitosa fuga. Il cocchiere cercò acquetarli diriggendo la carrozza in una contrada laterale; ma ritornato appena sulla via principale, i due cavalli ch’erano avanti, ruppero le redini con tal violenza che il cocchiere fu slanciato dal sedile riportando grave ferita. Gli altri due cavalli, sentendosi liberi da freno, aprirono velocissima corsa; un cocchiere di campagna che trovavasi a qualche distanza sulla stessa via volse il suo carro a tra verso la strada, ed in tal guisa arrestà il cocchio imperiale. l'imperatrice conservò mirabile presenza di spirito in tanto pericolo; monto poscia in equipaggio privato e giunse a Schonburnu fra i plausi di numerosissima accorsa popolazione.

Il 13 il generale inglese Du Prat proveniente da Sciumla arrivava a Vienna.

Il re di Prussia partito la mattina del 12 per Neustrelitz tornò a Berlino il 15.

La città di Parigi ha deciso di conchiudere un. prestito di 50 milioni di franchi.

Vuolsi cessata la crisi che minacciava un rimpasto del Ministero ottomano.

La sospensione dei pagamenti della Banca di Odessa sembra volere essere il preludio di risoluzioni simili che prenderanno altre Banche dell’Impero russo.

L’ammiraglio russo Glasnapp proveniente da Lubecca giunse il 3 a Stocolma.

Notizie da Sweaborg ne fanno sapere che una squadra di 19 scialuppe cannoniere ad elice accompagnate da un vapore da guerra arrivò nel porto di Sweaborg proveniente da Cronstadt; e che senza interruzione continuano gli armamenti lungo tutta la costa russa del Baltico.

Il colonnello del genio Teffick-bay coronò i lavori di fortificazione di Silistria con 203 nuovi cannoni di grosso calibro.

Si annunzia che già sono arrivate in Crimea due nuove divisioni francesi, l’una sotto gli ordini del generale Chasseloup Laubat e l'altra composta delle brigato di Iamin e Labadie. Esse divisioni vanno in surrogazione di altro due divisioni formate l’una della guardia imperiale e l'altra dei reggimenti 20, 39, 50 e 97 di linea che tornano in Francia.

Sebastopoli offre una scena di desolazione senza nome. Le ultime case della città vanno cadendo sotto il cannone dei russi, che non cessano dal far fuoco. Giorno e notte scagliano essi su quello ruine una pioggia di palle infuocato e di granale che suscitano incendi; nessuno. cerca di spegnerli, la città ê quindi inabitabile.

Ulteriori notizie portano che i sensi pacifici espressi nel Messaggio del Presidente degli Stati Uniti relativamente all'Inghilterra si riducono alla manifestazione del dispiacere che la differenza angloamericana non siasi per anco conciliata. Il Presidente spera sul buon senso della nazione inglese e sur una soddisfacente conclusione riguardo all’aumento della squadra britannica alle Antille. Intanto, per ogni possibile evenienza, raccomanda che si migliori l’ordinamento militare del paese! Quanto poi al pedaggio del Sund, lo condanna come ingiusta esazione.

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Il VERO AMICO DEL POPOLO col principiare del 1856, ottavo anno di sua vita, farà le sue periodiche pubblicazioni in un formato accresciuto di molto, onde in esse possano cosi aver luogo più copiose e svariale materie. E per addimostrare la sua gratitudine ai Signori Associati, il cui numero aumentò sopra le sue speranze e poselo in grado d’introdurre dispendiosi miglioramenti di redazione e di stampa, manterrà ferme le precedenti corrisposte di associazione, cioè




Per un anno

Sc 3 »

anticipati

Per un semestre

Sc 1 65


Per un trimestre

Sc » 90


Prima che finisca il corrente mese saranno distribuiti l’indice e il Frontispizio dei Volumi del 1853, e 1854; l’indice e il Frontispizio del Volume del 1855 saranno dati entro il prossimo gennaio.

I Signori Associati sono pregati a mettersi in regola con l’anticipato pagamento delle respettive corrisposte, onde sia evitato il caso di ritardo o di sospensione dell’invio del foglio.



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1855 ROMA 22 DICEMBRE N 147

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Stante che i giorni di martedì 25 e di giovedì 27 sono di festiva ricorrenza, la Direzione pubblicherà nell’intermedio giorno di mercoledì 26 un foglio straordinario.

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Il VERO AMICO DEL POPOLO col principiare del 1856, ottavo anno di sua vita, farà le sue periodiche pubblicazioni in un formato accresciuto di molto, onde in esse possano cosi aver luogo più copiose e svariale materie. E per addimostrare la sua gratitudine ai Signori Associati, il cui numero aumentò sopra le sue speranze e poselo in grado d’introdurre dispendiosi miglioramenti di redazione e di stampa, manterrà ferme le precedenti corrisposte di associazione, cioè


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(Roma 21 dicembre)

La mattina del 20 il SANTO PADRE nella sala Concistoriale del palazzo Vaticano tenue pubblico Concistoro per dare il Cappello Cardinalizio ai novelli eminentissimi Porporati Reisach, Villecourt e Gaude. Indi in Concistoro segreto propose la Chiesa Cattedrale di Schenico pel R. D. Pietro Alessandro Doimo Maupas, la chiesa Cattedrale di Freius pel R. D. Antonio Giuseppe Enrico Jordany e la Chiesa Vescovile di Tinia per monsignor Giovanni Battista Nehiba. Dopo di ciò il SANTO PADRE apri, secondo l’uso, la bocca agli eminentissimi Reisach, Villecourt e Gaude, imponendo loro I auello cardinalizio ed assegnando i titoli presbiteriali d; S. Anastasio al primo, di S. Pancrazio al secondo e di S. Miria in Aracoeli al terzo.

I prelodati eminentissimi sono nominati, Reisae fra i Cardinali componenti le Sagre Congregazioni degli affari ecclesiastici straordinari, dell’esame de' Vescovi, dell Indice e degli Studi; Villecourt fra quelli componenti le sagre Congregazioni de' Vescovi e Regolari, del Concilio, de' Sagri Riti e dell’Indice; Gaude fra quelli componenti le Sagre Congregazioni dell’esame de' Vescovi, degli Studi, dell'Indice e sullo stato de' Regolari.

Sono nominati consultori della Sagra Congregazione delle Indulgenze e SS. Reliquie i monsignori Antonjo Ligi Russi Vicegerente, Giuseppe Palermo Sagrista, Luigi Ferrari Prefetto delle Cerimonie Pontificie e Annibale Capalli Segretario della Sagra Congregazione dei Riti.

La SANTITÀ di N. S. annoverò fra i. suoi Camerieri d’onore in abito paonazzo il signor canonico D. Gallisto Giorgi economo del Pontificio Seminario Pio, e fra i suoi Camerieri d’onore di spada e cappa il signori conte Ferdinando Frigeri patrizio perugino e il signor cavaliere Francesco Canofari di Napoli.

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GIORNALISMO

La Indépendance belge veggendo come sempre più vada scemando di forza e diradandosi la voce di coloro, che pur dianzi furono strenui e assidui trombettieri della pace, fassi a domandare:

«Or che è egli mai che quelli, i quali già predicavano la pacificazione siccome un fatto compiuto, è almeno prossimo a compiersi, a poco a poco ammutoliscono? E’ ben si avveggono che procedettero (dal voler portati, come lo colombelle della similitudine dantesca) assai lunge per una via di vane conghietture; ed han ragione; mercecché dopo le tante dicerie, le tante versioni e le tante affermative che in tante diverse foggie andarono in giro per l’Europa, il meglio si è d’aspettare lo sviluppo degli avvenimenti, pe’ quali sarà dimostro se mal si apposero è quelli che tengono dietro alle lusinghevoli idee della pace, è quelli che abbrividiscono innanzi alle spaventose immagini della guerra. Chi è che non amerebbe, in questo conflitto di opposti pareri, riportassero vittoria i primi? Ma ove pur vogliasi dar luogo a tal desiderio, e non pare abbiasi ad attribuirgli l’indole di ferma speranza.»

Osserva il Corriere Italiano che «la quistione di pace o di guerra continua a tener divisa la stampa inglese in due parti, senza che peraltro dal confronta delle estreme opinioni possa formarsi un giusto mezzo e rilevarsi da quale delle due parti stieno le maggiori probabilità di realizzazione; e che ciò deriva unicamente dal fatto che i propugnatori della guerra e i proclamatori della pace, nelle lor. è argomentazioni, non possono servirai di fatti positivi, che non vennero per anco a pubblica notizia, ma di semplici voci, per cui essi si basano su fondamenti d’argilla. Ma l’Economist pensa che i propugnatori della guerra abbiano qualche cosi che sia più che una voce, laonde conchiude che soltanto le speranze di pace ora poggiano su mal sicure fondamenta cosi come quelle che poggiano sul trattato del due dicembre.»

Il Journal des Débats raccoglie le notizie che corrono intorno alla pare, ma dichiara di raccoglierle con riserva e con diffidenza.

Ê voce accreditata a Parigi esser priva di fondamento la voce dell'essersi rifiutate dall’Inghilterra le proposizioni che secondo una voce furono fatte dall’Austria e secondo un’altra voce furono accattate dalla Francia.

Scrivesi da Berlino che l’Austria manderà un ultimatum alla Russia, dopo che lo avrà combinalo con la Francia e l’Inghilterra.

Il corrispondente berlinese della Gazzetta di Colonia ricisamente dichiara che «gli alleati occidentali farebbero male i lor conti, se nella guerra contro la Russia sperassero sull’appoggio dell’Austria.» Ma noi crcdiamo che i loro conti gli abbian fatti anche prima della guerra, e che oggi non isparino, ma positivamente sappi. mo chi dovrà è non dovrà, secondo le occorrenze, appoggiarli.

Il Times confida molto che la caduta di Kars sia un avviamento alla pace, e spera che lo czar saprà trarne partito nelle negoziazioni diplomatico, in cui la presa di Kars sarà dedotta a controbilanciare quella di Sebastopoli. Cosi verrebbesi a conoscere perché Kars non fu aiutata né di viveri, né di truppe. Cercavasi con la sua resa dare allo czar un pretesto di aderire all’accomodamento, una volta che l'onor militare della sua nazione fu sufficientemente reintegrato! Quanto è mai giudizioso il Times! La guerra si è fatta soltanto per provare che la Russia da una parte e le Potenze occidentali unite alla Turchia dall'altra hanno forze eguali per combattere. Avutasi questa dimostrazione, l’onor militare è salvo hic inde, la guerra è terminata, ma la pace non è ancora conchiusa.

Si ripete dal Globe per la cinquantesima volta a coloro, che se ne fossero dimenticati, che a primavera l’Inghilterra avrà in Crimea 103 mila uomini, cioè 70 mila inglesi, 20 mila turchi e 10 mila fra tedeschi, svizzeri ed italiani.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Il re, nel suo ritorno da Parigi, passando da Chambery, consegnò cinquemila franchi del suo privato peculio a monsignor arcivescovo di colà, perché avesseli distribuiti ai poveri.

SVIZZERA

Continua la diserzione nella compagnia cantonale di Basilea. I disertori vanno ad arruolarsi nella legione elvetica in servizio dell'Inghilterra.

IMPERO AUSTRIACO

Arrivano continuamente corrieri con dispacci a Vienna da Berlino, Londra, Parigi e Pietroburgo, e partono continuamente corrieri con dispacci da Vienna alla volta di Pietroburgo, Parigi, Londra e Berlino. Indi aumentano le voci che questo assiduo scambio di corrieri sia relativo alle trattative per la pace.

Il conte Monges addetto al ministero degli affari esteri a Parigi giunse il 14 a Vienna con dispacci per l’ambasciata francese.

La notte del 14 al 15 l'imperatrice dormì tranquillamente e gode del migliore stato di salute, non ostante lo spaventoso pericolo che corse il giorno 13.

Scrivesi da Pest che nel borgo di Tzgar, comitato di Krasso nel Banato, tutti gli abitanti, ch’erano di confessione greca non unita, passarono insieme al parroco loro alla Chiesa greca cattolica sotto l'autorità del romano Pontefice.

BELGIO

Il Governo belga sottomise alla Camera il progetto i legge sulle derrate alimentarie, onde ottenere la facoltà di proibirne l’uscita dallo Stato. Tutti i deputati furono contrarii alla proposta, i più moderati la scusarono allegando le attuali circostanze. Si conchiuse che ovunque si lasciò al commercio la sua libertà d'azione grani si vendettero a buon mercato, mentre nel B!;io, dove l’anno scorso si ammise la proibizione della uscita, altro non si fece che rendere più alto il prezzo delle vettovaglie.

DANIMARCA

Il congresso sul pedaggio del Sund non si terrà più (come noi prevedemmo) perché gli Stati Uniti non vogliono intervenirvi.

IMPERO OTTOMANO

Onde porre un argine ai continui litigi sul confine fra i montenegrini e i turchi dell’Erzegovina, venne spedito a Monstar un commissario austriaco, che intavolerà trattative con quel pascià pei regolamento di confine.

Sembra che la decisione del Governo egiziano p;r l’abolizione della schiavitù non sia in grado della Sublime Porta. A Costantinopoli si dice che il viceré di Egitto non dovea procedere con tanta precipitazione in un affare di si grande importanza.

NOTIZIE DELLA GUERRA

La Russia nel suoi cantieri del golfo finlandico la costruire una flotta di cannoniere a vapore.

Il granduca Niccolò giunse il 5 a Odessa e prese alloggio nel palazzo del principe Woronzoff. M lli sono i generali che, dopo aver preso parte nei fatti della Crimea, ora soggiornano in Odessa, sia onde rimettersi in salute, sia onde avere un cotal po’ di riposo in seguito di tante patite privazioni.

Il 21 novembre circa 400 russi uscirono da Nicolaieff e si avviarono verso il distrutto ponte di Tchorchat, ma le milizie di Gouriel, che colà si trovavano, li costrinsero a ritirarsi con la perdita di pochi fra morti e feriti. il 22 fol le masse di fanteria e cavalleria russe si recarono verso il villaggio di Linkaoor, al mezzogiorno di Ossurghasi, ma in sul declinar del sole retrocedettero fino al fiume Tcholok dopo un’ora di combattimento, in cui ebbero (come affermano le notizie venute da Pietroburgo) tre morti e tre feriti, mentre assai considerevole fu (secondo le notizie medesime) la perdita del nimico vittorioso!

Notizie pietroburghesi recano che Omer pascià dopo avere occupato col grosso delle sue truppe il villaggio di Zugdidi, ai 23 e 24 novembre faceva progredire una parte delle suo soldatesche verso il villaggio di Ketv e sulla strada superiore della Mingrclia alla volta di Tclianiss-Tsckalè, mentre dalla parte di Redutkalé continuava a fare nuove strade sulle due rive del fiume Kopi. Gli ottomani inoltre, avendo avuto il loro distaccamento di Kobuleski un aumento di fanteria regolare, occuparono Leghva D Ouchscha-Mury e cominciarono movimenti offensivi.

AMERICA

I rivoluzionari di Buenos Ayres sono aiutati dai Governo di Montevideo.

Voci e congetture

Corre voce a Vienna che la Svezia e la Danimarca abbiano aderito condizionalmente al trattato del 2 dicembre in ciò che riguarda al far parta alle eventuali trattative di accomodamento.

A Francoforte si pretende sapere che il gabinetto di Vienna non ha fatto alcuna nuova proposizione di pace alla Russia.

Una corrispondenza viennese dice che l’Austria scemò il suo esercito per avere maggiori mezzi pecuniari da impiegare quando sarà venuto il momento decisivo di obbligare con le armi la Russia alla pace.

La flottiglia di cannoniere dei Baltico nella prossima campagna sarà, secondo lo Standard, comandata dai capitani Rappel, Giorgio Elliot, Velverlon e Kcy.

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VARIETÀ

Si è pubblicato ultimamente in sette volumi un romanzo di Montèpin intitolato Les filles de plâtre, e la Polizia di Parigi lo ritirò da tutti i gabinetti di lettura. Questo commendevolissimo provvedimento è un nuovo omaggio che il Governo francese rende alla pubblica morale.

Binet fu eletto presidente dell’Accademia delle scienze per l'anno 1856.

Il 29 novembre mari a Pietroburgo il generale Dojtrem, uno dei più dotti e distinti uffiziali dei corpo degli ingegneri ed antico allievo della scuola politecnica di Parigi.

Nuove aperture istmiche

Mentre sta per aprirsi un canale marittimo fra il Mediterraneo ed il Mar Rosso, e il taglio dall'istmo di Suez sta per sopprimere la via dei Capo di Buona Speranza raccorciando di circa 4000 leghe la strada dello Indie, della Cina e della Nuova Zelanda, non è forse inopportuno chiamar l’attenzione dei pubblico sopra un altro punto del globo non meno interessante, destinato ad un avvenire più grande ancora, e da molto tempo oggetto di studi serii e continuati. Vogliamo parlare dell’istmo che congiunge le due Americhe.

Tiensi al di d'oggi come possibile la congiunzione interoccanica ed a tale intento varii progetti, coscienziosi tutti, sono stati elaborati.

Di già una ferrovia la cui costruzione ebbe bisogno di lavori giganteschi per sormontare ostacoli enormi frapposti dalla natura, congiunge i due mari che bagnano l'America.

Questa vaste impresa, questa immensa vittoria sul clima e le naturali difficoltà, i burroni colmati, le roccie spianate davanti al genio umano; tutti questi trionfi non costituiscono ancora che una mezza riescita, e noi speriamo ben tosto vedere i due oceani mescolare le loro onde, scambiare i loro prodotti, attivare, ingrandire il loro commercio col mezzo di un canale destinato ad avanzare da più secoli il movimento civilizzatore dello Occidente verso le Indie, la China ed il Giappone.

Sei punti sono stati indicati per la congiunzione dei due oceani All'antico e Pacifico.

1. l'istmo di Panama dove un canale venne giudicato impraticabile perciò si costrusse la ferrovia, inaugurala pochi mesi sono.

2. Tehuantepee come capo di linea di una ferrovia abbandonata a cagione delle difficoltà d’esecuzione, dell'altezza del suolo e della mancanza di porti sicuri alle estremità.

3. Realejo e San Juan del Norte, per i laghi di Managua e di Nicaragua, progetto di canale al quale si è dato il nome di Canale-Napoleone.

4. Brilo e San Juan del Norte, pure pel lago di Nicaragua, come punti estremi dei progetto di canale dei signori Childe Myonnet.

5. Il golfo di Darien e Napipi, due progetti di canali, di cui uno concepito da Humboldl.

6. Infine più recentemente fu presentato un progetto di strada ferrata per l'Honduras, che veramente offre grandissime difficoltà, ma che probabilmente tra poco si metterà ad esecuzione.

Strade ferrate

L’ingegnere Carlo Pauillet ha chiesto al Governo di Napoli il privilegio per la introduzione nel regno delle Due Sicilie di un suo metodo di costruir le strade ferrate consistente in una nuova forma di cuscinetti e di traverse.

Verte quistione più che mai circa la esecuzione, sotto le acque della Manica, d'un tubo di robusta Iatta tra Douvres e Calais pel passaggio sottomarino di una strada ferrata. Puossi giudicare dell’importanza di questo progetto e della preoccupazione che inspira ai più valenti ingegneri, essendo noto che cinque progetti sono, in concorrenza davanti ai finanzieri; devonsi essi ai signori Pearse, Relire, Delahave, Ferdinand e Horeau.

Il Morning Chronicle dice sia stata costruita una nuova locomotiva la quale contiene nella sua costruzione corte particolarità e perfezioni che accrescono le garanzia di sicurezza, d'economia e di potenza, ed è fuor di dubbio che il principio adottato diviene di generale applicazione. Il centro di gravità si trova molto più basso che non in tutte le altre disposizioni, mentre che si può liberamente adottare per le ruote un diametro qualsiasi. Ottiensi la più forte aderenza sulle rotaie facendo sopportare il peso da cui dipende la forza di trazione delle quattro ruote esterne. La costruzione della caldaia é d'una grande semplicità ed in pari tempo fortissimo. Tutte le ruote sono munite d’un ordigno il quale loro impedisce di sradiare.

Nell’Indicateur di Lion si legge che alcuni giorni sono, un giovane meccanico ottenne dal Governo francese l’autorizzazione di fare sulla strada ferrata dei Nord la esperienza di un freno di sua invenzione dotato di forza capace a fermare un convoglio nel caso ancora che uno scontro divenisse inevitabile. l'esperienza ebbe luogo, e, a quanto narrasi, col più decisivo successo. Il convoglio, mosso con una velocità di 40 chilometri in un'ora, a un dato segnale venne arrestato senza veruna scossa con la sola pressione dei nuovo freno. Il meccanismo dicesi semplicissimo e tale da non complicare in alcuna guisa l'uffizio dei macchinista che guida la locomotiva.

Pompa di salvezza

A bordo del Jeune Martial ancorato al porto dei Santi Padri a Parigi si fecero ultimamente alcuni esperimenti con la pompa di salvezza di Arnoux. Questa pompa è aspirante e a condensazione; essa prende moto senza stantuffi né animelle interne, ma soltanto dal vapore e dall’aria atmosferica. La espulsione di questa per mezzo del vapore forma il vuoto nei cilindri e serve di leva all’orifizio delle canne d’aspirazione per sollevare la massa d’acqua che scola in virtù dei suo peso specifico tostoché viene ad essere equilibralo. Il Jeune Martial ê della portata di 250 tonnellate, e la sua immersione sotto la gravezza della macchina e della caldaia è di circa 70 centimetri. Riempiuto d’acqua col mezzo di larghe valvole, fino a farlo affondare, è stato prontamente rialzato dalla potenza della pompa. Le valvole essendosi fermale, appena cominciò ad agire, 19 minuti bastarono per estrarre dal battello 142 mila litri d’acqua, cioè circa 7000 litri ogni minuto alla pressione di una atmosfera e di una forza di quattro cavalli. Questi esperimenti inducono a sperare che l’apparecchio di Arnoux potrà vantaggiosamente essere applicato non meno a bordo delle navi per asciugare le più forti vene d’acqua che per disseccare laghi e paduli.

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Roma 22 dicembre.

RIVISTA SETTIMANALE

A Costantinopoli, siccome scrivesi di là, non fece profonda sensazione la caduta di Kars, mercecché il pubblico era preparato a questa novella da ben due settimane innanzi. Tutti pero convengono nel parere che Omer pascià avrebbe potuto liberar Kars dall’assedio, specialmente se avesse approfittato della circostanza dell’infelice assalto dato dai russi il 29 settembre. Or perché non ha egli ciò fatto? Perché invece agglomera le sue truppe lunghesso i confini della Mingrelia e della Imerezia? A questa interrogazione nessuno è in grado di porgere conveniente risposta; e l’unica spiegazione che si sente a dare si é che ove riescano i supposti piani strategici di Omer pascià d’intercidere ai russi le comunicazioni da. le sponde dell’Eussino fino a Tiflis, la riconquista di Kars e di Erzerum sarà una naturale conseguenza dell'ardita e assai difficile operazione. Imperocché, mentre Murawieff va soggiogando l’inerme anatolico e rumelico paese, Omer pascià troverà gagliarda resistenza, nella sua marcia dalle truppe russe che gli attraversano il cammino e che possono ricevere rinforzi da diverse parti. Ma comunque si stian le cose e comunque si possano sviluppare, noi ci limiteremo sempre a narrare i fatti; e questi finora sono che alcuni giorni prima che Kars si arrendesse a Murawieff Omer pascià aveva già comincialo movimenti offensivi avvicinandosi a Kutais.

A giudicar dagli apparecchi che si fanno tanto in Russia, quanto in Francia e in Inghilterra, bisognerebbe dire che la maggior forza nella prossima primavera si spiegherà nel Baltico e in qualche provincia russa bagnata da quel mare. Sono però portati a grandi proporzioni i preparativi per una campagna al di là del Danubio, dove passeranno, a quanto assicurasi, molte truppe di quelle che ora sono in Crimea. E lettere parigine affermano che Pelissier darà molestie alla Russia dalla parte meridionale, mentre Canrobert si studierà di combatterla a settentrione.

Fra i tenebrosi misteri della presente guerra si pretende esser corsa una qualche luce esplicativa, e questa nell'ordine di trasportare in Asia la legione polacca che si riunì per la promessa che avrebbe operato sul Danubio e sarebbe stata il nucleo di un’armata destinata a sottrarre la Polonia al dominio della Russia. Or da quale idea fu suggerito questo mutamento? questo inatteso indirizzo che vuolsi dare alla legione? È forse un omaggio che le Potenze occidentali rendono a qualche richiamo dell’Austria? E forse è indizio che le Potenze occidentali vogliono scemare gli ostacoli al principio conservatore? Ma sempre congetture; e lontani tuttavia paiono i fatti che districheranno questa vera plica polonica.

Annunziasi officialmente pubblicato un trattato fra le Potenze occidentali e la Svezia. Non ê pero quello che dicevasi di alleanza; imperocché in esso la Svezia s’impegna di non cedere, né di scambiare, né di permettere alla Russia di occupare alcuna parte del territorio sveco, né di cederle diritti sia di pascolo, sia di pesca; e nel caso che la Russia domandi alcuno di questi diritti, che non furono mai da lei domandati e sembra non abbia bisogno di domandare, le Potenze si obbligano di somministrare alla. Svezia forze navali militari sufficienti a resistere alle pretese ed alle aggressioni della Russia. Or che gli è mai questo trattato referentesi a remotissime eventualità? questo trattato ch’è tutto a favore della Svezia e non la vincola ad intervenire con alcun suo contingente nella guerra? Sarà dunque vero che la missione di Canrobert abbia avuto per iscopo non di chiedere aiuto, ma di negoziare per darlo altrui? Quindi continua l’opinione che siavi altro trattato che dal pubblico non si conosce ancora.

ULTIMO CORRIERE

La maggioranza delli uffizi della Camera torinese si dichiarò avversa per ora alla soppressione della gabella sulle carni.

Si scrive da Torino essere infondata la voce corsa di un rimpasto ministeriale.

Fra poco seguirà l’apertura della strada ferrata di Raah al pubblico servizio.

L’imperatore e l’imperatrice fecero rimettere una considerevole somma delle lor casse private alla società per la diffusione di buoni libri fra il popolo.

La sera del 13 le sottoscrizioni delle azioni del nuovo austriaco instituto di credito aveano raggiunto la somma di circa 470 milioni di fiorini. Si trovavano a Vienna gl’incaricati di diverse Case bancarie della Germania allo scopo di acquistare dai fondatori di quell’instituto un certo numero di azioni.

Fra gli esprivilegiati di Veimar scorgesi una certa agitazione contro lo Statuto attualmente in vigore nel paese.

La Dieta meclemhurghese ha respinto per la terza volta la proposta relativa all’accessione del Meclemburgo e dei due Ducati alla lega doganale austroalemanna.

A Monaco di Baviera credesi che colà quanto prima avrà luogo una modificazione ministeriale.

La crisi ministeriale di Cassel è terminata.

Onde maggiormente spingere ed accelerare la costruzione delle navi, il governo prussiano ha non solo diminuiti i diritti d'entrata sul ferro che vi sarà impiegato, ma eziandio ha decretato un premio speciale per coloro che si distingueranno in questo genere di lavori.

Ai 9 Hubner e Cowley ebbero una lunga conferenza con Walewski, che poscia si recò alle Tuilleries.

Il di 11 ebbe luogo a Londra un Consiglio straordinario di ministri.

Il bollettino inglese di commercio, che fu or ora pubblicato e che comprende il periodo dal primo di gennaio a tutto ottobre di questo anno, indica che le esportazioni dalla Gran Brettagna per la Turchia raggiunsero un valore di lire sterline 4, 589,000 e quelle per la Siria e la Palestina un valore di lire sterline 790, 643. In queste somme non sono incluse quelle de gli oggetti mandati dal Governo in Oriente per la guerra e per l’armata.

Abdel-el-Kader giunto il 27 novembre a Bairut preparavasi a portarsi alla volta di Damasco.

Sembra sieno insorte difficoltà sulla direzione da darsi alla strada ferrata da Costantinopoli a Belgrado. L’Inghilterra la vorrebbe per Salonichi, intersecando la Tessaglia e l’Epiro verso Corfù.

Il 3 dicembre arrivarono provenienti da Balaclava a Costantinopoli quattro reggimenti di cavalleria inglese.

Scrivesi da Smirne in data del 6 che a bordo di un vapore delle messaggerie imperiali scoppiò una rivolta di baschi-bozuk anglo-turchi.

Il granduca Costantino accompagnato dal generale Tottleben il 9 recavasi da Pietroburgo a Cronstadt, dove il generale osservò minutamente le fortificazioni dell’isola e suggeri la erezione di altre in alcuni punti.


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1855 ROMA 26 DICEMBRE N 148

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Il VERO AMICO DEL POPOLO col principiare del 1856, ottavo anno di sua vita, farà le sue periodiche pubblicazioni in un formato accresciuto di molto, onde in esse possano cosi aver luogo più copiose e svariale materie. E per addimostrare la sua gratitudine ai Signori Associati, il cui numero aumentò sopra le sue speranze e poselo in grado d’introdurre dispendiosi miglioramenti di redazione e di stampa, manterrà ferme le precedenti corrisposte di associazione, cioè




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(Roma 24 e 25 dicembre)

GIORNALISMO

Il pubblico (dice la Gazzetta di Milano) va chiedendo fatti, e i giornali non possono dargli che voci e conghietture. Questo linguaggio, a parer nostro, chiamasi coscienzioso.

Osserva l’Observer che le notizie di pace continuano sempre ad essere mere invenzioni di Borsa.

«Si va gridando pace! pace! pace! Ma il Morning Post viene a sconfortarci dicendo che «siamo in un’epoca nella quale il pubblico legge con grande interesse i giornali romantici, che sono una specie di letteratura fondata sulla finzione. La Russia la immensi preparativi per la campagna di primavera; gli alleati fanno lo stesso. E questi sono i fatti.

La Presse d'Orient narra che lo czar in veggendo le ruine di Sebastopoli flevit amare e poscia sospirando disse: «Ornai la pace divenne impossibile».

Journal de Geneve sa da buon luogo che, ove la pace non sia presto conchiusa, la guerra si riaccenderà più formidabile in primavera, specialmente nel Baltico e sulle sponde del Reno!

La Indépendance belge è informata che le conferenze della pace si faranno e presto, imperocché assicurasi che il Governo francese ha già nominato il conte di Morny a suo plenipotenziario nelle conferenze medesime. Il pubblico aspetta di leggere questa nomina nel Moniteur.

Scrivesi alla Gazzetta di Milano che «Palmerston comincia a perder terreno anche alle Tuilleries, ove finora fu in voce di accortezza politica e di pieghevolezza alle volontà imperiali. L’ostinazione, onde il vecchio diplomatico ha insistito perché fra i patti da servire di base alle trattazioni della pace figuri la indennizzandone pecuniaria per le spese della guerra, dispiace assai all’imperatore, che considera il danaro come mezzo e non come fine, e ad ogni quistione pecuniaria mette innanzi quella del bene pubblico.» Ma d'altronde i giornali assicurano che l’armonia fra l’imperatore Napoleone e Palmerston non fu mai cosi sincera e ferma come al presente. Forse ciò sarà perché ancora non si formularono i patti della conciliazione, dai quali diconsi causale le pretese diffidenze fra il ministro britannico e la politica napoleonica. E di fatti come può pensarsi da Palmerston alle trattative di pace, mentre si sa ch’egli è continuamente occupato alle preparazioni di una terra campagna?

La prima demanda, che il re di Sardegna, reduce a Torino dal suo recente viaggio da Parigi e Londra, fece al ministro della guerra, fu relative all’esercito e ai mezzi di metterlo in grado di far fronte a qualunque avvenimento. 'Cosi racconta la Indépendance belge. Questa notizia, la quale meriterebbe di essere meglio amminicolata e confermala, includerebbe una ben seria gravità, perché in certo modo lascerebbe intravedere che re Vittorio Emmanuele dal suo viaggio riportò il convincimento meno di una probabile soluzione delle attuali differenze che della possibilità di una maggiore e più estesa complicazione delle medesimo.

Il Corriere italiano, dopo aver commentato i motivi che indussero la Francia per secondare il genio della nazione e l’Inghilterra per garantire l'interesse della sua grandezza a prender le armi contro la Russia «passando da queste grandi Potenze belligeranti alla minore ch'è il Piemonte, dice elle la tendenza recondita della politica piemontese non é più un mistero. Secondo il Corriere, quantunque il gabinetto non divida le opinioni degli unitarj, pure esso ambisce ad un allargamento dei suoi dominii e sa molto bene ciò non poter succedere sotto le attuali condizioni; ma essere necessario un rifacimento della carta d’Euro| a; questo d'altronde non é possibile senza una generale conflagrazione europea, ed è perciò la opinione del Corriere che in Piemonte, ad onta dei gravosi sagrifizi sostenuti dalla nazione per la guerra, si nutrano sensi più bellicosi che alle Corti di Parigi e di Londra. Ma (soggiunge l’articolista) se i gabinetti di Parigi, Londra e Torino mm isdegnano la continuazione della guerra, quello di Pietroburgo non è animato da desiderio diverso. La Russia calcola sulla sua posizione geografica, sulla carestia e sulla rivoluzione. Dalla prima vede garantito il suo interno dai colpi delle Potenze ad essa nimiche; dalla seconda, conseguenza sicura della guerra, vede minacciata l’Europa, mentr’ella non la teine, perché provvista a sufficienza dai granai della Finlandia e della Bessarabia; dall'ultima infine spera vedere sconvolte le alleanze di oggigiorno e particolarmente la calcolo sulla storica instabilità delle cose di Francia.»

Il viennese Donau, che riceve informazioni da fonte diversa da quella che le favorisce al Corriere italiano, racconta che re Vittorio Emmanuele, venuto a colloquio con l’imperatore dei francesi, gli rappresentò la necessita, in cui si trova il Piemonte, del ristabilimento della pace; imperocché esso é tanto aggravalo d’imposte e già sottostette a tanti sagrifizi che difficilmente sarebbe in grado di sopportarne maggiori.

L’Armonia del 19 dicembre reca un Bilancio particolare della spedizione piemontese d’Oriente, secondo il quale, le spese fatte dal Governo di Torino fino a quell'epoca ammontano a 74, 239, 532 lire e 68 centesimi!

I| Times, il Morning Chronicle e il Post, non che altri giornali di Londra si consolano dicendo che poco è nulla rilevante è la perdita della guernigione di Kars fatta prigioniera di guerra da Murawieff. E perché poco è nulla rilevante è questa perdita? Perché la guernigione di Kars era tutta è quasi tutta di basci-buzue senza alcuna disciplina! Gli articolisti londinesi ora non rammentano più che già collocarono quei cenciosi basci-buzue nientemeno che accanto ai trecento spartani delle Termopili, allorché respinsero l’assalto che Murawieff diede a Kars il 29 settembre. Se avessero potuto evadere dalle mani dei russi, avrebbero continuato ad essere eroi di prodigioso valore; ma disgraziatamente rimasero in potere dei russi, e divennero miserabili esistenze di niuna considerazione! Questo il criterio della proteiforme opinione di certi giornalisti.

Il Morning Chronicle, tornando a toner proposito della caduta di Kars, ingenuamente dichiara che questo avvenimento, strepitoso per l’Asia, può compromettere il nome inglese nelle sue possessioni indiane.

Un corrispondente parigino del Times assicura essersi finalmente persuasi gli alleati di poter distruggere Cronstadt e la flotta russa del Baltico senza l'aiuto di un’armata terrestre, e a Stocolma essersi persuasi tutti che, nel caso gli alleati ne inviassero una, la Svezia unirebbe le sue alle armi loro. Ma queste differenti persuasioni si distruggono a vicenda. Se l’armata terrestre è superflue, poggia sopra un falso supposto la opinione che domina a Stocolma; se poi l’armata terrestre è necessaria, manca di base la opinione che dicesi dominare a Londra e a Parigi. E pure certi corrispondenti, è meglio certi facitori di articoli sotto forma di corrispondenze, non si accorgono di si strane contraddizioni, che rilevano quanto sieno imbarazzate e confuse le loro idee.

La torinese Voce del progresso annunzia che cessa di comparire. L’ultima sua pubblicazione fu quella del giorno 20. Fu prima Voce nel deserto, poi Voce della libertà, indi Voce del Commercio, finalmente quella Voce che si è spenta.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Affermasi che il torinese ministero della guerra presenterà fra pochi giorni alle Camere il progetto del nuovo Codice militare.

11 colera é scoppiato in molti paesi della parte meridionale della Sardegna.

Si stanno preparando molte e radicali innovazioni nell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

SVIZZERA

La Legazione francese in Berna comunicò al Consiglio federale che gli svizzeri non possono entrare in Francia muniti soltanto di attestati di origine, essendo questi ritenuti insufficienti; e che di ciò si diede notizia pure ai Cantoni che confinano con la Francia.

IMPERO AUSTRIACO

La sera del 17 il conte Valentino Esterhazy ambasciatore austriaco presso lo czar ripartiva da Vienna alla volta di Pietroburgo.

Per ordine imperiale venne tolto a Zalosczvk nella Galizia il titolo ed il carattere di fortezza è il generale maggiore Classer comandante della medesima è stato provvisoriamente messo in disponibilità.

Ai 16 mori a Vienna Adolfo Philippsborn ministro del Meclemburgo e dell'Odenburgo presso la Code Cesarea.

PRUSSIA

Si era creduto sulle prime che in Prussia il cangiamento della denominazione di Cam re in quella di Dieta fosse una quistione puerile, cui non si dovesse dare importanza alcuna, ma il fatto ha già provato che a questa denominazione sta unita la rovina dell attuale sistema rappresentativo. Una tal mutazione si trae dietro un ordine di cose fondato sul privilegio, come si vide nell’ultima elezione del presidente della Camera dei Signori, in cui venne respinto, malgrado i suoi talenti, Brnggemann perché borghese di nascila, ed invece fu eletto uno dei rappresentanti della destra. Quel che poi attira di più la pubblica attenzione si è la Camera dei Deputati, ch’è composta di una maggioranza di funzionarii nominati da una piccola minoranza di elettori. La destra ornai dispone di circa 199 voti, mentre la sinistra e il centro riuniti ne contano 140 al più! Oltre a ciò, parlasi che verrà presentato un progetto di legge, in virtù del quale le Camere non si adunerebbero più ogni anno, ma di due in due anni. Dicesi pure che si voglia modificare la legge elettorale per modo che la Dieta risulti più subordinata al Governo.

GERMANIA

Il senatore Bornus comunicò all’Assemblea legislativa di Francoforte che nell'imminente conferenza monetaria di Vienna verrà trattata dal barone de Bruck ministro cesareo delle finanze la quistione della emissione delle banconote e della carta monetata.

Il barone Brunow ambasciatore russo a Francoforte ha preso in affitto per quattro anni il palazzo del defunto barone Carlo Rotschild. Da ciò parrebbe che Brunow sia persuaso che almeno per altri quattr'anni la Confederazione germanica si manterrà in amicizia con la Russia.

Eduardo Wehse autore della Storia delle piccole Corti tedesche venne incarcerato e il suo libro fu sequestrato, pei richiami di alcune fra quelle Corti e specialmente del duca di Mecklemburgo Schwerin.

IMPERO FRANCESE

Da Parigi scrivesi che pare ornai deciso che malgrado la gravidanza dell'imperatrice, in questo inverno avranno luogo alle Tuilleries le solite feste. Fra le dicerie della giornata corre anche quella della risoluzione dell’imperatore di dirigere personalmente la prossima campagna, e si aggiungo che a Parigi si terrà un consiglio di guerra, al quale interverranno anche Pelissier, Canrobert e Baraguay d’Hilliers.

DANIMARCA

La presenza di Tengoborski inviato della Russia a Copenaga col pretesto di assistere al congresso, che non si è mai tenuto e che probabilmente non si terrà mai, sulla quistione del Sund è subbietto ad argomentare che la sua missione sia di scrutare il vero scopo del viaggio di Canrobert alle Corti Scandinave e quali ne possano essere le conseguenze. Quanto poi all'affare del pedaggio, gli Stati Uniti non si rimuovono dalla determinazione di non più pagarlo, ma considerando che la Danimarca ha speso somme ragguardevoli nel Sund a profitto delle diverse nazioni, che commerciano in quelle spiaggie, non sarebbero alieni dall’accordarle una indennità; questa però sarebbe l’unica concessione da parte loro.

Scrivesi da Copenaga che alla Corte danese aspettasi un inviato straordinario russo latore di uno scritto autografo dello czar al re di Danimarca.

IMPERO RUSSO

Ê giunto a Pietroburgo l’ambasciatore straordinario di Persia. Durante il viaggio, gli è morto un suo figlio di 17 anni, che accompagnavalo.

Il conte polacco Vincenzo Krasinski uno dei generali dell'antica armata napoleonica, ed attualmente generale russo di cavalleria e membre del Consiglio dell'Impero, fu dallo czar nominato vicepresidente provvisorio del Consiglio di amministrazione del regno di Polonia.

IMPERO OTTOMANO

Sabit bey, che, circa due mesi sono, fu destituito dalla carica di capo di polizia a Pera, venne rimesso in potere. Si attribuisce questo mutamento alle premure dell’ambasciatore francese.

A Costantinopoli (come noi annunziammo) e non a Bukarest (come vanno ripetendo alcuni giornali) si apriranno le conferenze relative ai Principali danubiani, e in esse avrà non piccola parte il nuovo internunzio austriaco Prokesch. Fra i candidati al grado d’ospodaro della Valacchia si nominano Alessandro Ghika stabilitosi or ora a Vienna anche a vie meglio conciliarsi la protezione del gabinetto cesareo; Giorgio Bibesco, che oltre all’essere stato ospodaro nel 1818, è fratello del regnante principe Stirbey; il moldavo principe Callimaki; finalmente Giovanni Ghika che venne cui fratelli Golesco bandito net 1848 per motivi politici. Ma la più generale opinione è sempre che Stirbey sarà confermato provvisoriamente a reggere quel. principato fino al termine della guerra.

Scoppiarono nuovi disordini fra i Metuali, una delle popolazioni della Siria.

NOTIZIE DELLA GUERRA

Il conte Wielborsky Mationuchkine spedito in Crimea dalla imperatrice di Russia per distribuire soccorsi di danaro e d’altra specie ai feriti, è morto di tifo a Sinferopoli.

Dai 30 novembre in poi le burrasche del Mar Nero divennero più che mai spaventose.

L’armata inglese in Crimea è divisa in due corpi comandati l’uno da Colin Campbell e l’altro da William Eyre, entrambi però dipendenti dai generale supremo Codrington.

Agli estremi punti tenuti dagli alleati a Kertsch [e a San Paolo che sono le chiavi del Mare d’Azoff, come a Kinburn, che potrebb’essere la Gibilterra del Dnieper del Bug, le guernigioni si riparano alla meglio, non perdendo però d’occhio i cosacchi che battono la campagne. A Kamiesch, a Strelizka, a Kasate e a Balaclava trovansi i quartieri generali, per cosi dire, delle squadre alleate saviamente ridotte, e le numerose navi, che giungono continuamente dai Bosforo, vi alimentano la vita, mentre quelle che ne partono, la recano in giro nelle stazioni di Eupatoria, di Kinburn e di Varna da un lato, e a quelle di Kertsch, Jenikalè e Batum dall'altro.

É positivo che Omer pascià continua ad avanzarsi nell’interno del paese, dopo aver lasciato depositi a SnkumKalò ed a Batum. Fu ordinato ai piroscafi del littorale, che eseguiscono i trasporti, di prestare servizio in tutta la linea dell’Abasia meridionale e più particolarmente negli scali di Goodoa, Anaclea, Ciamcira e RedutKalè. Intanto fra gli abitanti della Circassia circolano proclami di Murawieff, in cui gli alleati si rappresentano nemici non solo dei moscoviti, ma eziandio dei mussulmani, il cui vero protettore è lo czar.

Omer pascià chiese nuove truppe e altro danaro alla Porta ond’essere in grado di continuare le sue operazioni. Intanto egli fece concentrare considerevoli forze di turchi, egiziani e tunisini a Tschiuruksu, avendo saputo che un corpo russo di 16 mila uomini appostatosi ad Achaltschik non solo minacciava Batum; ma eziandio faceva le visto di operare alle spalle l’esercito ottomano avanzantesi verso Kutais. Si assicura che i russi in quelle vicinanze vogliano tentare un qualche gran colpo, imperocché oltre i loro 16 mila uomini che stanno ad Achalschik, il generale Murawieff distaccò alcuni reggimenti che facean parte dell’armata di Kars ed inviolli a Kutais, e due colonne russe, l’una di 8 mila e l’altra di 4600 uomini, questa sulla strada di Bajazid e quella sulla strada di Kars, mossero alla volta di HassamKalè. Da tutte queste strategiche disposizioni e’ si pare che i russi, invece di rimaner chiusi dalle truppe di Omer pascià, pensino a stringerle da più lati; indi sempre più chiaro apparisce inevitabile un prossimo e decisivo combattimento.

PERSIA

Un dispaccio annunzia conchiusa un trattato d’alleanza fra la Persia e la Francia.

Voci e congetture

I giornali inglesi fanno di nuovo correr la voce che Redcliffe è sul punto o di essere richiamato dalle sue funzioni di ambasciatore inglese a Costantinopoli, o di dare la sua dimissione.

Appena il principe Paschicwiteh infermò, si parlò assai della successione al vicereame di Polonia. Altri congetturarono che avrebbela raccolta il granduca Costantino, altri tennero con maggiori probabilità pei granduca Niccolò, altri divisero i loro pareri tra diversi generali russi, oggi poi si dice esser sentenza di tutti a Pietroburgo che a guerra finita Gorciakoff debba succedere al principe di Varsavia con eguali poteri.

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VARIETÀ

Invenzioni

Stanno in Francia facendosi esperimenti onde conoscere la reale importanza della invenzione di Dumery, la quale ha per iscopo di sostituire nelle locomotive il carbone di terra di mediocre qualità al coke senza dar luogo ad emanazione di fumo.

A Woolwich si farà fra pochi giorni la esperienza di un vagone costruito con lancia di ferro che può mutarsi in battello, e di una vettura da acqua che si può convertire in pontone.

Il Governo inglese la di presente eseguire gli esperimenti di un nuovo genere di carabine fatte secondo il sistema lancasteriano, e con questi moschetti che tirano a 3000 piedi di distanza vorrebbe armare gli zappatori e i minatori.

È sorta una nuova e potente concorrenza alla fabbricazione della carta, poiché si sta ora effettuando in Piemonte un ritrovato di fare tappeti coi cenci e coi brandelli di panno; cosi questi oggetti aumentano di prezzo.

Una donna in Francia ha fatto una scoperta di somma importanza per le arti. Essa ha trovato il modo di sciogliere in molle poltiglia i frantumi dell’avorio, sicché da questi ricevuti in una matrice, a somiglianza dei gesso è dei metalli fusi, si hanno nel loro disseccamento oggetti, che possono essere di squisito lavoro, come ornati, bassorilievi e statuette.

Belle arti

Il professore conte T. Oscar Sosuowski, indefesso nella bell'arte dello scolpire, rispose ai santi affetti di religione e di patria, modellando in proporzioni colossali la statua sedente dei Redentore, ed al naturale quella in piedi dei Ciazky grande economista e statista, del cui nome tanto si onora la nazione polacca. Ê il Sosuovski abbastanza noto per eccellenza di magistero nell'arte, e in questi lavori sostiene degnamente sua fama. Nelle immagini della divinità ne insegnarono gli antichi come possa giungersi alla difficile meta della espressione dei bello sensuale per iscellezza di forme e regolarità di contorni; spogliarlo di ogni umana passione, farlo sublime ed ideale potea soltanto il sentimento cristiano. Il quale domina primo ed unico in questa statua dei Redentore, la cui divina espressione di mansuetudine non è vinta dalla bellezza della casta è pura nudità del torso, né dal maestoso avvolgersi delle pieghe dei paludamento sul restante dei corpo; e l’animo vivamente commove l’atteggiamento di stringere colla sinistra la croce, additando pietosamente colla destra, lungo il fianco distesa ed aperta, come l'immenso affetto per l’uomo lo facesse olocausto sanguinoso di nostra redenzione. Elevandosi cosi all'altezza dei concetto, cui intendeva dar vita nel marmo, il Sosuowski che prova di vera maestria, per la quale tiene degno posto nell’arto. Alla statua poi che rende l’immagine del Ciazky, che l'artista il carattere dell'uomo di genio e di severi studi, e bene le sta il toccare della destra alcuni libri posti sopra un elegante pilastro e lo stringere, a somiglianza delle statue dei greci filosofi, colla sinistra un rotolo di carte in alto di meditare profondo. E al grave aspetto si addice l’ampio mantello onde di tutta la persona, salvo l'omero ed il braccio destro, si ravvolge, pel qual mezzo poté l'artista mantenere le foggie dei moderno vestire nulla togliendo al bello ed al maestoso dell'arte.

Sarà gradevole uffizio dire dei singolari pregi di questi lavori, quando saranno con lotti a fine nel marmo. Pregare il Sosuowski di continuare, innamorato com’è dell’arte sua, sarebbe superflue. Auguriamo però che il suo esempio muova i doviziosi ad imitarlo, e ad operare ad onore di loro e della patria.

B.

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Roma 26 dicembre.

ULTIMO CORRIERE

La diminuzione dell'esercito austriaco darà luogo (cosi dicesi) alla vendita di 70 mila cavalli dell'artiglieria e del treno. Ma notizie da fonte più sicura affermano che una tal vendita, se dovrà eseguirsi, si farà verso il mese di maggio futuro.

Alle rispettive autorità dell'Impero austriaco già furono inviale le instruzioni pel reclutamento del 1856.

Sono incominciati a Vienna i lavori relativi al futuro Statuto per la Croazia e la Slavonia. Assiste ai medesimi il bano Jellacich.

Il 17 si celebrarono in Vienna gli sponsali dei principe Giorgio Kantakuzeno con la principessa Bibesko.

Parlasi a Parigi della vicina riapertura dei Corpo legislativo.

A Parigi furono arrestati alcuni tedeschi come esploratori della Russia (Arm.).

Si aspetta dalla Crimea a Parigi il generale piemontese Lamarmora, chiamato dall'imperatore Napoleone per assistere ad un congresso dei generali in ca, po degli eserciti alleati.

Si pretende sapere in modo sicuro che esiste il divisamento di provocare una sollevazione generale in Catalogna col grido «Viva l’industria nazionale!»

Parlasi con qualche fondamento di un prossimo aumento di cinque mila uomini pel contingente piemontese della Crimea.

Il granduca Costantino giunto a Odessa ha ordinato la costruzione di nuove opere fortificatorie.

Le burrasche del Mar Nero sono veramente terribili. Molte navi e molte persone sono perite alla foce di Sulina. Nei paesi dei basso Danubio domina crudissimo inverno.

Le guardie imperiali russe presero i loro quartieri d’inverno in Varsavia e al settentrione dei regno di Polonia, dove rimarranno fino alla primavera. Sono ormai giunte ai luoghi rispettivamente assegnali quasi tutte le druschine della milizia dell’Impero, che sono in tutto 192 e contano più di 209 mila combattenti. Esse sono cosi distribuite: Al mare di Azoff le druschine di Voronesch e Tambor; in Crimea la milizia di Tula, Kursck, Orel e Kaluga; presso il corpo di Luders, 23 druschine di Mosca e Smolensco, non che le milizie di Witepsk; nel governamento di Kiew le druschine di Vladimir, Nischegorod e Vologda; nella Podolia la milizia dell'Impero di Kostroma e Riasan; in Polonia quella di Jaroslaw; nel Baltico la milizia dell’Impero dei governamenti di Pietroburgo, Novogorod ed altri governamenti vicini.

Scrivesi da Costantinopoli che l'11 dicembre s’intesero varie scosse di tremuoto in Crimea e che il vulcano dei Korabeleff monte di quella penisola, credulo spento da molti anni, si vede nuovamente emettere colonne di fumo.

Maussion di Condè capitano francese di vascello è nominato direttore del porto di Kamiesch.

Il generale Kmety, ch’era comandante a Kars giunse sano e salvo ad Erzerum, traversando i cordoni delle, truppe russe.

Le gole di Hassan-Kalè sono occupate da Vely pascià; il grosso dell’esercito turco dell'Anatolia forte di 18 mila uomini andava ultimamente concentrandosi ad Erzerum.

Il grosso dell’esercito turco tornò a Redut-Kafè; solo un distaccamento di 1299 uomini si avanzò fino alla foce dei fiume Tschelschenhale, onde osservare i movimenti de' russi appo Kutais. Sembra poi positivo che Omer pascià entro l’inverno abbandonerà Redut-Kalè recandosi nell'Anatolia, mercecché una guerra nella Mingrelia è nella Imerezia non è possibile dopo l'autunno.



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1855 ROMA 29 DICEMBRE N 149

IL VERO AMICO DEL POPOLO

Il VERO AMICO DEL POPOLO col principiare del 1856, ottavo anno di sua vita, farà le sue periodiche pubblicazioni in un formato accresciuto di molto, onde in esse possano cosi aver luogo più copiose e svariale materie. E per addimostrare la sua gratitudine ai Signori Associati, il cui numero aumentò sopra le sue speranze e poselo in grado d’introdurre dispendiosi miglioramenti di redazione e di stampa, manterrà ferme le precedenti corrisposte di associazione, cioè




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(Roma 27 e 28 dicembre)

GIORNALISMO

Scrive il Constitutionnel organo semiofficiale del Governo francese: «Se la Russia, vinta in Crimea, continua a respingere la pace, il teatro principale della guerra verrà dilatato, al cominciare della prossima campagna, dalle rive del Mar Nero a quelle del Baltico; e allora si vedranno le Potenze occidentali, forti per le simpatie dei popoli e per l'appoggio morale e materiale dei Governi scandinavi, indirizzare lo sforzo dei loro armamenti terrestri e marittimi contro la stessa città capitale dell’Impero degli czari e predisporre i loro progetti in guisa da minacciare Pietroburgo con la conquista della Finlandia. Simile spedizione, intrapresa col soccorso delle forze militari della Svezia, non incontrerebbe forse difficoltà part a quelle, che. ritardarono per alcun tempo la espugnazione della inespugnabile Sebastopoli; e potrà indi avere per conseguenza un rilevante cambiamento nelle condizioni generali dell’equilibrio europeo. Se questo vaticinio dell’oracolo semiofliciale sia una minaccia soltanto, è un vero progetto da tradursi in alto, noi non sappiamo; ma, in qualunque caso, esso non ci pare molto acconcio a far consistenza alle dicerie della pace, che da mane a sera si mandano in giro ogni giorno.

La Patrie, il Pays e il Constitutionnel, che sono in voce di essere organi ministeriale del Governo francese, lasciano intravedere che le Potenze occidentali abbiam veramente fatto alla Russia proposizioni di accomodamento, ma ben diverse da quelle che si pubblicarono dal Morning-Post. Pur di qualunque natura sieno le proposizioni, potrà egli sperarsi che avranno un esito corrispondente ai comuni desiderii? Il Constitutionnel e il Pays non sarebbero lontani dal credere che si, perocché, secondo essi, lo scopo della guerra per parte delle Potenze occidentali fu raggiunto. Ciò d’altronde suonerebbe logicamente, se la conchiusione della pace dipendesse soltanto dalla volontà di chi raggiunse il suo scopo; il guaio però è che vuolci l’adesione di chi è non lo raggiunse, è dicesi non l’abbia raggiunto, cioè della Russia, che vie più mostrasi disposta a sperimentare la sorte delle armi, onde ragggiungerlo. Il perché la Gazzetta di Milano scrive che la proposizione del Constitutionnel e del Pays «non dee per avventura, trovare molti partigiani ora che la fortezza di Kars cadde in potere dei russi, e nei cantieri di Nicolajeff si fanno giganteschi apparecchi di guerra.»

La Frankfurter Zeitung opina che le Note diplomatiche per la pace fatte (o da farsi) dall’Austria è da altri Stati alemanni avranno ben poca influenza sulle future trattative, tanto per la ragione di non essere collettive ma individuali, quanto per l’abitudine della Russia di esercitare una pressione sulla Germania, e di non soffrirne mai alcuna per parte di questa. La Indépendance belge ancora si limita a mettere in dubbio che la Russia possa accettare le proposizioni (fatte o da farsi) per l’aggiustamento.

La berlinese Gazzetta di Woss ripete di potere assicurare che il conte Esterhazy non recò a Pietroburgo proposte di pace formulai in iscritto, ma soltanto andovvi con l’incarico di rappresentare a voce a Nesselrode (e non allo czar) la stringente necessità di una prossima conclusione della pace, e di fargli conoscere le conseguenze, cui andrebbe incontro la Russia ove si ostinasse a mantenersi sulla linea della politica da lei seguita finora. E la Post Zeitung afferma che Nesselrode, anche prima dell'arrivo di Esterhazy a Pietroburgo, indirizzò a tutti gli agenti russi all’estero uni Circolare per avvertirli che lo czar non intende recedere dalle opinioni esternate da sua parte nelle Conferenza viennesi, le quali si sciolsero per terminare la quistione, con la forza delle armi.

Secondo un dispaccio telegrafico la proposta di pace fu comunicala al Governo prussiano dal principe Esterhazy ministro plenipotenziario austriaco a Berlino, mentre il conte Esterhazy fratello del prelodato ministro era la viaggio alla volta di Pietroburgo (dove arrivò il 21) con la medesima proposta da presentarsi allo czar. Il Governo prussiano, dicesi, ha promesso di appoggiare la proposta; e in anticipazione alle pratiche prussiano su tale argomento, la Russia ha già manifestato, cosi affermasi, di essere disposta ad accettare il principio della neutralità del Mar Nero con le modificazioni compatibili con l'interesse d’Europa. Attenderemo la conferma di tutte queste un po’ troppo accalcantisi notizie.

La Neue Preussische Zeitung consiglia l’Occidente e l’Austria a trattare in buoni modi col gabinetto russo, giacché in caso contrario, questi potrebbe perder la pazienza, dar nelle furie, e allora povera Austria! povere Potenze occidentali! Ma, quanto a queste, e non pare che si abbian paura delle furie moscovite; e quanto all’Austria, lo scemamento del suo esercito è prova che a Vienna non allignano torbide apprensioni.

La Correspondance Havas è informata che il Governo inglese domandò alla Corte di Vienna esplicative informazioni sui motivi del disarmo austriaco. E noi da fonte positiva sappiamo che il Governo inglese era pienamente informato dei motivi del disarmo pria che si effettuasse; laonde superflua ed inutile sarebbe stata la domanda di volerne esplicative informazioni dopo che fu effettualo. Perciò è da ritenersi che questa domanda non sia stata fatta.

Pensa il Cattolico che «la freddezza con cui fu accolto da tutta la Germania (propriamente tutta? compresavi anche la cosi della Germania liberale?) il discorso dell'imperator Napoleone pronunziato nel Palazzo d’Industria; più, la ferma risposta della Prussia nel discorso della Corona; e l'altra più importante, perché di fatto, dell'Austria, cioè nel diminuire nuovamente il suo esercito; son fatti molto acconci a riscaldare le ire bellicoso dell’Occidente.» E contro chi riscaldarle? Forse contro la Prussia e l’Austria? Ma queste, la prima dichiarando la sua perpetua neutralità, la seconda scemando per vedute economiche il suo esercito che ad un rullar di tamburro può essere immediatamente riportato al numero primiero, sembra sien sicure che contro di loro non abbiano ad irrompere le bellicose ire occidentali. E certo, ne san più i gabinetti di Vienna e di Berlino che un po’ troppo avventato articolista genovese. Se poi per le parole della Prussia e pel fatto dell’Austria le ire occidentali debbano riscaldarsi contro la Russia, in tal caso il discorso ci sembra mancare affatto di raziocinio.

Il Morning Chronicle la correr la voce che l’Austria è disposta a prender parte alla guerra nel caso che dei Principati danubiani vogliasi fare uno Stato indipendente e dar questo a un arciduca austriaco. Il pensiero, che si asconde sotto le frasi di questa voce messa fuori dal Morning Chronicle, è che le Potenze occidentali dovrebbero offrire i Principati danubiani a un arciduca austriaco, e in tal modo impegnar l’Austria ad unirsi ad esse attivamente nella guerra contro la Russia.

Si è parlato assai della capitolazione di Kars, ma nessuno ancora seppe pubblicarne il testo. Or quando sarà pubblicato? Se non s’inventa, non verrà mai alla luce. Murawieff respinse ogni capitolazione con quei che lo respinsero nell'assalto del 29 settembre.

Un dispaccio berlinese lanciò la disperazione in mezzo ai turcofili, annunziando che l’armata ottomana dell'Anatolia fu annientata! Sulle prime i meno instrutti delle posizioni degli eserciti credettero annientata l’armata di Omer pascià; gli altri poi riferirono questo annientamento a quei 18 mila uomini che da Trebisonda mossero a soccorrere Erzerum e che costituiscono l’armata ottomana dell'Anatolia. Ma in tal caso, dovea premettersi anche la caduta di Erzerum, del che non si ebbe per anco novella. Indi subentrava qualche dubbio; finalmente il medesimo dispaccio meglio circostanziato è meglio interpretato reca che, sendo avvenuta la presa di Kars, l'armata ottomana dell’Anatolia può considerarsi come annientata. L’annientamento adunque deve ancora succedere, e, quando sarà veramente succeduto, sapremo il giorno e il luogo della fatale distruzione.

Vuole il Times che Kars debba essere ripresa a qualunque costo. E da chi? Forse da Omer pascià che si pare non poco imbarazzalo nelle sue posizioni appo la Mingrelia e l’Imerezia, e si va lentamente riavvicinando a Batum? Forse dai 18 mila turchi che da Trebisonda mossero verso Erzerum per salvare almeno questa piazza dalle mani di Murawieff? Si la ben presto a volere che Kars sia ripresa; la difficoltà consiste nel riprenderla; e la difficoltà è grande assai. Laonde il Times in qualche successivo articolo ci farà sapere che in magnis voluisse sat est.

La Oesterreichische Zeitung opina che «nna spedizione nel Baltico sarebbe agl’interessi delle Potenze occidentali le mille volte più dannosa di quella in Crimea; imperocché con qual pro impiegare cinquecento milioni per distruggere una fortezza, se con cinquanta milioni la si può ricostruire? a che mai sagrificare migliaia d'uomini pe r la conquista di un littorale che non si può e non si vuole conservare? perché andare incontro al pericolo di una sconfitta, a cui terrebbero dietro le più fatali conseguenze, per una vittoria che non può condurre a verun risultato?...»

Il trattato gallosveco, che pubblicato dal Moniteur corrisponde nella sostanza all’annunzio telegrafico che riportammo, a noi non parve includere alcuna idea di alleanza; e cosi lo giudica pure il Corriere italiano, il quale scrive che «le Potenze occidentali non hanno ragione di menare gran vanto del trattato conchiuso da loro con la Svezia, mentre esso ha certamente minore importanza di quello conchiuso il 2 dicembre 1854 con l’Austria. Laonde noi opinammo che siavcne qualche altro che vuolsi tener segreto; e forse mal non ci apponemmo, imperocché anche il Journal des Débats credo che una clausola segreta, la clausola cioè dell’alleanza, sia unila al trattato, che diessi alla luce.

Il Corriere italiano osserva che «la notizia dell’ultimatum presentato dall’Austria alla Russia, sparsa dal Morning Post, sembra non voler trovare credenti nemmeno in Francia e in Inghilterra.

Continuando pur sempre ad essere all’ordino del giorno gli argomenti della pace senza che però questi contribuiscano ad accelerare la venuta del giorno dell’ordine, i novellieri hanno ritirato al conte Morny l’incarico che già gli diedero di assistere come plenipotenziario francese alle Conferenze dell’aggiustamento, ed invece hanno conferito questo singolare onore al conte Walewski. Vedremo che sapranno fare con questo altro diplomatico, qualora accetti (il che ci sembra poco probabile) la ben difficile missione. Magna, moliuntur extricant nihil.

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STORIA CONTEMPORANEA

PIEMONTE

Il 18 dicembre il generale Lamarmora parti dalla Crimea, onde tornare a Torino, e di quivi continuerà il viaggio sino a Parigi per assistere al congresso di guerra, che sarà presieduto dall'imperatore Napoleone.

IMPERO AUSTRIACO

Il 21 giunse a Venezia il duca di Bordeaux sotto il nome di conte di Chambord.

PRUSSIA

Un pubblico numeroso il 23 dicembre a Berlino assistette ad una funzione religiosa in ringraziamento a Dio per la vittoria riportata dai russi a Kars. Si notà che Manteuffel presidente dei ministri non era presente a tal cerimonia.

Il Governo prussiano ha concertato e ordinato anche con l’Inghilterra nno scambio dei lavori ufficiali pubblicati riguardo alla statistica commerciale.

Un dispaccio berlinese annunzia avvenuta il 20 la morte del principe di Pless presidente della prussiana Camera dei signori.

IMPERO FRANCESE

Il Governo francese diede ordini perché si aumenti di molto il numero delle scialuppe cannoniere e delle batterie galleggianti. Si lavora giorno e notte negli arsenali marittimi,

IMPERO RUSSO

Sembra che a Pietroburgo il partito che dicesi della guerra non sia guari contento né di Gortschakoff, né di Osten-Sacken, né di Luders, e si adoperi a far nominare Murawieff al supremo comando dello esercito della Crimea. La recente presa di Kars favorisce non poco i divisamenti di questo partito.

Da un almanacco comparso a Pietroburgo rilevasi che l’armata russa conta 639 battaglioni, 522 squadroni e 1816 cannoni, non che 192 battaglioni di deposito e il corpo dei cosacchi; in tutto circa 800 mila uomini.

IMPERO OTTOMANO

I comandanti delle truppe di terra e di mare dello Potenze alleate in Costantinopoli relativamente alle misure da prendersi per l’arresto dei malfattori a Pera e a Galata, hanno stabilito che «la Polizia ottomana assistita da un costabile o da un gendarme, e qualunque polizia delle Potenze europee assistita da un cavasso, potranno, senza ricorrere preventivamente alle rispettive cancellerie, visitare ad ogni ora si di giorno come di notte le taverne ed altri luoghi pubblici frequentali abitualmente da gente sospetta, e farvi perquisizioni ed arresti. La polizia procederà ad una instruzione sommaria, e rimetterà poi nel più breve termine possibile alle rispettive cancellerie gl’individui arrestati insieme ai processi verbali e alle note necessarie. I posti di polizia inglesi, francesi e piemontesi si presteranno reciprocamente assistenza in tutte le circostanze, ove siane bisogno.»

NOTIZIE DELLA GUERRA

La squadra inglese sotto il comando di Stewart recasi da Costantinopoli a Malta allo scopo di fare eseguire, durante l’inverno, alcuni restauri a parecchi navigli danneggiati.

Il commissario inglese continua a far costruire baracche presso Scutari a Tsmid, ove ogni giorno si spediscono materiali e lavoranti.

Le notizie della Crimea continuano a raccontare la perseveranza della caduta di nevi in gran copia e di terribili bufere, che svellono le tende, abbattono le baracche e guastano gli accampamenti. Aggiungono poi che la Cernaia, rigonfia dalle pioggie, inondo le circostanti valli, e costrinse le truppe russe e alleate a riguadagnar le colline.

Continuano i lavori degli alleati per lo stabilimento delle ruotale nella strada ferrata di Balaclava. Le escavazioni, che si fanno, rimettono alla luce del giorno parecchi interessanti monumenti di archeologia. Si scoprirono anche le rovine di un antico tempio in ottimo stato. Gli operai applicati a livellare le strade invennero pure un cadavere, che parea recentemente sepolto. Il corpo era già in putrefazione e portava abiti assai eleganti; nei suoi stivali aveva gran quantità di monde d’oro, e soprattutto di lire sterline. Il corpo non presente alcun indizio di ferita, laonde si fanno le più svariate congetture su tal fatto.

Le truppe regolari inglesi furono traslocate da Jenikalé a Balaclava. Si sa d’altronde che le truppe russe stan sempre nelle vicinanze di Kerth. Perché dunque scemar le forze in quella parte da si lungo tempo minacciata? O è forse che il traslocamento degl'inglesi debbasi interpretare uno sgombro?

AMERICA

Il gabinetto di Washington rifiuto la proposta danese di capitalizzare il pedaggio del Sund e pagarlo in tal forma una volta per sempre. Sarebbe però disposto a indennizzare la Danimarca dalle spese fatte da questa per la costruzione dei fari.

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(Montefiore di Romagna) A Rimini si pubblicava, non ha guari, pe' tipi Malvolti ed Ercolini, una Memoria, che per minuto descrive le feste in Montefiore di Romagna celebrità per solennizzare la dommatiea dichiarazione dello Immacolato Concepimento di MARIA santissima. Il racconto di esse ben ci è prova novella come tante cose che per la loro peregrina specialità meriterebbero di essere alla conoscenza e alla ammirazione di tutti recate, soglion sovente inosservate passare, lasciando di sé ricordanza soltanto in que’ luoghi, ne’ quali avvennero. Il perché nostro debito è di qui dare un breve cenno de' bellissimi omaggi che a MARIA il Comune di Montefiore rendeva.

Il Clero, la Municipale Rappresentanza e le principati famiglie secondate dallo intero popolo, furon presti a stanziare per la suso memorata definizione un solenne rendimento di grazie a DIO, che festeggiossi nella prima domenica di maggio, giorno sacro al Cuore intemerato della Vergine. Il maggior tempio fu nobilmente adorno di dorati e serici drappi a festoncelli di fiori e gaie dipinture conserti: la sacra immagine della Immacolata, ritratta in tela dall'ariminese valente pittore Agostino Baltrini, innalzavasi al di sopra del principale altare in mezzo a luminosa raggiera: e l’egregio artista figurava la Vergine di Nazaret in atto di premer col candido pie’ il tartareo serpente, il quale, tutta sentendo la propria impotenza e venuto in dispetto a sé stesso mordesi la estremi colla rabbiosamente. Indi nei giorni 3, 4 e 5 compievasi con uffizio di messe, con panegiriche orazioni del reverendo padre cappuccino Giambattista da Fano, con analoghe preghiere e con devote laudi il triduo in preparazione alla festa; allo imbrunir della sera tutto il paese splendeva di ricca luminaria prolungantesi ne' piani e ne’ collide' circostanti villaggi. All’alba del 0 già il tempio rigurgitava di adoratori, e più tardi uno stuolo di donzellette dinanzi all’altare di MARIA scioglieva con dolcissime armonie cantici affettuosi. Indi conseguitava messa solenne posta in musica dal distinto maestro Niccola Ugolini di Rimini. Nel pomeriggio, compiuti i vesperi, mosse dal tempio pomposa e lunga processione. Precedea grande bandiera bianca stemmata a guide fiorate del Nome della Vergine, e modestamente inceadevano 130 giovanette portanti altre vago stendardino con in mezzo una invocazione delle litanie lauretane, altre ardenti cerei; appresso veniva eletto coro di donzelle, le Confraternite, e numeroso clero regolare e secolare; finalmente la sagra immagine di nostra Donna su magnifico piedistallo, e ad essa tenean dietro sacerdoti che alternavano il grave lor canto ai suoni di musicali concerti. L’augusta cerimonia era salutata da centinaia di spari di mortai e dallo assiduo squillo di tutte le campane. Fra stipatissimo popolo la processione rientrava nel tempio, dove la benedizione del VENERABILE congedava l’affollata moltitudine. Dopo ciò ripetevasi la generale illuminazione del paese, elevavasi grande globo aereostatico, s’incendiavano fuochi

artificiali, ed al molto fragore de' mortai si avvicendavano concerti armonici, tutto compievasi con tanta festività e con tanta giocondezza degli spettatori, che ne serberanno cara e diuturna memoria.

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VARIETÀ

Il Piemonte afferma che negli Stati della Casa di Savoia il numero dei delitti e perciò dei detenuti nel 1833 scemo di molto a comparazione di quello degli altri anni. l'Armonia

poi non sa intendere come con tanta diminuzione di delitti e di detenuti il preventivo del 1856 per le spese del mantenimento e del personale interno delle carceri abbia aumentato di 74 mila franchi. Tocca al Piemonte di spiegare questo enimma.

La Patria

scrive essersi annunziata la pubblicazione nei primi mesi del prossimo anno di un nuovo giornale torinese col titolo Il ladro

; e dice che sarà una speculazione simile a quella tentata in Francia verso il 18110 da Girardin col suo Vuleur

. Non v'ha che dire; renascuntur quas iam cecidere.

Nella Russia meridionale (così scrivesi dai confini polacchi alla Gazzetta d'Augusta

) va sempre più aumentando fra i contadini un minaccioso fermento. In tale stato di cose, lo czar non vede altro mezzo di pacificazione se non di proclamare la emancipazione dei contadini medesimi. Alessandro I ebbe già intenzione di dare ad essi libertà e proprietà, ed intraprese una quasi emancipazione dei servi della Corona, ma non fu secondato dai nobili proprietari. Ora però, a quanto sembra, questi si mostreranno favorevoli a siffatta disposizione, perchè il pericolo non può esser negato.

Raccontasi delle zattere russe catturate alle bocche del Dnieper che nell'uscire dal Liman un forte vento strappò le corde che tenevale legate al bastimento occidentale, e le spinse verso Odessa, restituendole per tal modo ai russi. Della presa di queste zattere menarono immenso romore i giornali britannici. Siccome però le non si videro mai venire, i novellieri ne procurarono la scomparsa nella maniera che suso è narrata.

l'ultimissima moda parigina per la ricorrenza del capo d'anno è l'invio di biglietti da visita portanti, invece del nome, il ritratto del visitatore dagherrotipato alle proporzioni d'una miniatura.

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Roma 29 dicembre.

Bismarck-Schonhausen inviato prussiano alla Dieta germanica andò a Monaco, dove tanto esso quanto l'ambasciatore prussiano Bockelberg tennero un lungo colloquio con Von der Pfordten presidente del Consiglio bavaro. In pari tempo il barone Handue inviato d'Austria presso la Corte di Wirtemberg e il principe Schonburg inviato d’Austria presso la Corte di Baden recaronsi a Francoforte, dove tennero un congresso con l'inviato francese. Or che si sarà pertrattato nel colloquio a Monaco e nel congresso a Francoforte? Vi fu discorso di proposito sul modo di combinare l'accomodamento della quistione orientale! Oggi, quando due diplomaticisi trovano insieme, non possono parlar più che su questo unico argomento.

Ecco quanto viene a rilevare il Corriere italiano

, da fonte diplomatica, intorno agli esperimenti pacifici fatti in questi ultimi tempi. Le proposizioni, di cui tennero tanto e si diversamente parola i giornali di Francia e d'Inghilterra, si riducono ad una sola fondamentale: la neutralizzazione del Mar Nero e del Mare di Azof. E il gabinetto di Pietroburgo diede già, un mese fa, a comprendere ch’egli sarebbe disposto a riprendere le negoziazioni su questa base.

ULTIMO CORRIERE

Ai 22 dovea presentarsi alle Cortès di Madrid una proposta di biasimo contro il ministero. La crisi ministeriale continuava.

Oggi, secondo preventive notizie, entrarono a Parigi quattro reggimenti della guardia imperiale reduci dall’Oriente. L’imperatore mosse incontro all’arrivo di quelle valorose milizie. Dal fine di aprile 1855 sino alla caduta di Sebastopoli, la divisione della guardia imperiale prese parte gloriosamente a tutti i combattimenti sotto le muta di quella formidabile piazza avvenuti. Il 2 maggio si distinse nella difesa delle trincee francesi aggredite da poderosissima sortita della russa guernigione; il 7 giugno si segnalò al terrapieno verde; il 18 dello stesso mese corse impavida all'attacco di Malakoff e finalmente nella memorabile giornata dell'8 settembre fe prodigi di valore. Le sue perdite dimostrano la parte da lei sostenuta nella campagna della Crimea. Ebbe 140 ufficiali e 2472 sottufficiali e soldati fra morti e feriti. I quattro reggimenti, che oggi ritornano a Parigi, furono i primi a partire per l’Oriente.

L’imperatore chiamò a Parigi per telegrafo il contrammiraglio Penaud.

Giunse il 25 a Parigi il barone Scabach inviato di Sassonia, che continuò il suo viaggio alla volta di Pietroburgo. Si dice anch’esso incaricato di una missione relativa a negoziazioni di pace.

Il conte Munster tornò da Pietroburgo a Berlino e dicesi che non abbia portato né alcuna lettera autografa dello czar, né alcuna proposizione da parte della Russia relativamente alle trattative della pace.

Le comunicazioni telegrafiche, le quali congiungevano Varna a Balaclava, furono improvvisamente interrotte: non si conosce ancora la causa di questo accidente, e si terne molto di una rottura totale del filo elettrico, giacchè gli apparecchi hanno cessato di agire.

Scrive il generale Murawieff che i russi a Kars fecero 16 mila prigionieri, fra i quali 8000 uomini di truppe regolari e 6000 di truppe irregolari; ed aggiunge che dispensò gl’inglesi, che facevano parte di quella guernigione, dall’uso militare di sfilare davanti a lui.

Un dispaccio dell'11 da Trebisonda avvisava che Omer pascià, informato che il principe russo Bagration aveva ricevuto alcuni rinforzi, si affrettò a ripassare l’Ingur ripiegandosi verso Sokum-Kalè.

Un dispaccio annunziò un trattato di alleanza fra la Persia e la Francia; ed ora un dispaccio annunzia che l’ambasciatore inglese a Teheran ha interrotto le sue relazioni colla Persia per offesa personale.


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La Tipografia e la Direzione in Via de' Barbieri N. 21.
dove ricevonsi le associazioni a datare da qualunque giorno.

NOTE

(1)Il Times in un suo articolo sulla chiusura delle conferenze di Vienna mostrasi acerbo verso la politica austriaca. E il Morning Post afferma che la chiusura delle conferenze fece sparire l'ultima speranza che aveasi nel trattato di alleanza dei 2 dicembre, il qual trattato oggi una carta e nulla pi. Aggiunge inoltre che la attuale posizione austriaca a un di presso simile a quella della Prussia. Il Sun rallegrasi infine con Palmerston che abbia rinunziato alle idee della cooperazione germanica nella guerra contro la Russia. E la Nota austriaca ultimamente rimessa alle Corti tedesche dice che i giornali inglesi sono la espressione delle intenzioni dei governo a differenza di certi giornali non a ufficiali di Francia che sono scortati da speciali interessi! Ci non ostante l'Austria protesta contro qualsiasi erronea interpretazione del suo procedere contro ogni imputazione duna cosi detta posizione neutrale passiva, imputazione che i governi francese e inglese non han fatto, né possono fare all'austriaco.

E la Indépendance belge parla di una circolare austriaca dei 7 giugno, con la quale il gabinetto di Vienna procura di affermare l’effetto delle sue precedenti dichiarazioni e si ravvicina, dicesi, alla politica occidentale declinando dalla neutralità passiva. Conchiude quel giornale: «Egli è manifesta che lo scopo di un tal documenta è di riguadagnare il terreno che le ultime dichiarazioni fecero perdere all’Austria nella opinione pubblica della Germania.»

Noi però non giudichiamo se questa interpretazione sia esatta, imperocché non si conosce il testa della pretesa Circolare.

Scrivesi da Berlino al Journal des Débats che in Prussia tutti credono che l’Austria sia ben lontana dal pensare ad una guerra contro la Russia. E la Corrispondenza di Havas ê informata che i berlinesi circoli ministeriali sono persuasi che ora l’Austria non è punto disposta a prendere parte attiva in aiuto delle Potenze occidentali.

L’imperatore di Russia ordinò al suo aiutante generale Grunwaldt di recarsi a Cracovia per salutar in suo nome l’arrivatovi imperatore d’Austria.

(2) In prova di ci un dispaccio telegrafico pervenuto quest'oggi annunzia in data del 6 da Trebisonda elle i russi cominciarono un movimento sopra Kars, dove si recarono il serraschiere e Williams. Murawieff oper una grande ricognizione e preparava un attacco generale.

(3) Scrive la Gazzetta di Milano: Dalla presa del Poggio verde all'assalto della terre di Malakoff corsero 10 giorni, ne quali pot l'impetuoso Pelissier misurare tutte le difficoltà, per muovere all'impresa sicuro dell'esito. Argomentasi da ci di quanto grave danno e di che funeste conseguenze agli alleati sia la battaglia del 18; quanta la strage di valorosi da indurre Pelissier, conosciuto per l'arditezza del comando, ad ordinare la ritirata de' suoi dopo che il vessillo di Francia già sventolava dall'alo de bastioni di Malakoff. Sarà forse possibile ritornare all’impresa, con un generale a cui non arrise fortuna con milizie cadute d'animo, contro un nimico imbaldanzito per l'insolita vittoria e contro un baluardo che, riparando in una notte i danni ieri toccati, sorge oggi più formidabile agli assalitori?

(4) Se gli assediati ai 19 furono stretti da vicino dalla parte centrale, dimostrato che gli alleati ripresero le operazioni offensive e si avanzarono di nuovo; e se questi si avanzarono in modo da stringer da vicino i russi, dimostrato che occuparono posizioni nemiche che prima non aveano. Finalmente se ai 19 costruivano batterie sulle posizioni conquistale il 7, dimostrato p che ai 18 non le perdettero che ai 19 le riconquistarono.

(5) Il Times pretende che il re di Prussia sia malato più di quello che si detto; ed aggiunge che anche l’imperatore di Russia non istà bene, il perché gli affari di guerra sono nelle mai di un Comitato presieduto dal granduca Costantino.

(6) Nell'ordine del giorno di Gortschakoff del 19 si parla di migliaia di russi che con la morte sciolsero ai 18 il loro giuramento! Nel rapporto poi questo numero assai diminuito.

(7) Alcuni giornali affermano esser corsi parecchi dispacci fra i gabinetti di Vienna, Parigi Costantinopoli intorno ai movimenti di truppe turche ne' Principati danubiani, tanto più che a queste dovrebbe tener dietro un corpo di truppe inglesi e francesi.

(8) Scrivesi da Vienna alla Gazette de Spener in data dell'8 luglio: Sembra che molti Governi di Alemagna abbiano fatto sentire la loro opinione riguardo alla occupazione dei Principali per parte dell'Austria; secondo essi, questa occupazione non più necessaria, avendo, la Russia rinunziato a protettorato sui Principali medesimi. Indi non pare probabile che la Confederazione voglia seguire molto meno proteggere lAustria in tutte le complicazioni cui questa occupazione potrebbe condurre il gabinetto di Vienna.

(9) Parlasi anche di una nuova circolare austriaca, nella quale il cesareo ministro Buol sostiene che l'Austria a osservato tutte le sue promesse verso le Potenze occidentali e di non essersi mai obbligata a più di quanto fece. Aggiunge per che l'Austria conserva le sue preferenze e simpatie alla Francia e all'Inghilterra ma che intende rimanere arbitra assoluta per giudicare del momento opportuno di partecipare alla guerra, e secondo le condizioni dell'ultimatum, il cui definitivo rifiuto, dovrebbe determinarla a quei provvedimenti estremi, che per ora non vuole applicare.

(10) Il cole Buol ai 19 fu ammesso alla udienza imperiale, indi spedi nuove instruzioni al conte di Reicbeg rappresentante d'Austria presso la Diet germanica.

(11)Dip. tel. da Trebisonda 9) I russi si accostarono a Kars; lanciarono alcune palle e poi si ritirarono. (Pu darsi più scempia notizia?). Murawieff vorrebbe attaccare Erzerum investendo anche Kars. (S'investe Kar ritirandosi? Si attacca Erzerum retrocedendo da Kar

(Disp. tel.) Partirono da Trebisonda 15 mila irregolari, e da Batum 5 mila abaziotti per aiutare Erzerum. (E che bisogno ve ne sarebbe se Murawieff si era ritirato anche da Kars?)

(12)Secondo le notizie recenti, attinte a fonte sicura (cosi Armonia) il generale Murawieff' può disporre dii una forza armata di mila uomini, comandata dai più abili e arditi generali, nati, la più parte, nelle provincie transcaucasiche, La metà più valida di questo esercito forma il corpo destinato al le operazioni attive, mentre il generale Bebutoff; riconosciuto per le sue! vittorie anteriori sui turchi, ha per compile di coprire l'ala destra e la retroguardia. dell'esercito, facendo fronte alla linea. del Caucaso.. Con. un# tale superiorità di forze, il generale in capo russa non si fermerà dinanzi al piccol numero, di piazze forti che si trovan sul suo passaggio, pu marciare sopra Ezerm, e spingersi più in l(cio più in qua, dee scrivere chi scrive in Torino) senza che la sua linea di ritirata sia minacciata. In questa contingenza, non potendo i confederali abbandonare l'assedio di Sebastopoli, e poco dovendosi contare sulla resistenza dei turchi, non sarebbe improbabile che Murawieff, superati i primi ostacoli, volasse dritto a Scutari e a Costantinopoli.

l'Unione riceve da una corrispondenza parigina esservi alcuni i quali «giungono fino a dire che i russi potrebbero, dopo essersi impadroniti di Kars e di Erzerum, sollevare le popolazioni indocili e devastatrici del pascialicato di Trebisonda, della Siria e dell’Anatolia e marciare sopra Scutari!... Potrebbe anche venir e il momento, in cui gli. alleati giudicassero necessario d’inviare truppe in Asia per soccorrere ai turchi che su quel punto sembrano impotenti a difendersi. In questo caso bisognerebbe richiamare alcune migliaia d’uomini dalla Crimea, il che indebolirebbe l’armata di Sebastopoli».

(13)sar non pu soffrir desser seguace,

Pompeo ch’altri il pareggi, onde alle offese

Viensi sol ferro in dispietata guisa,

E tu poi, Libertà, rimini uccisa!

Traduz. del Meloncelli, lib. I, st. 33.

(14) Mentre un grande Impero, che provvida mano sottrasse ai fautori dell'anarchia, rivendicando il principio dell'autorità religiosa e politica, merita di bel nuovo il glorioso suo titolo di primogenito figlio della Chiesa cattolica; e mentre un altro Impero, tre quinti appena del quale professano la riverenza delle somme chiavi nobilissimo esempio di devozione al supremo Gerarca, da ben lungo tempo conduce le difficili pratiche e oggimai le incammina al più prospero termine dun Concordato con Roma altri Governi tiranneggiano la religiosa coscienza dei popoli sarde e spagnuolo. Singolare contrasta! Ma la deferenza e l'ossequio tributali oggigiorno alla Chiesa cattolica dalle maggiori sovranit del Continente europeo emendano con usura gli scandali di qualche reame, a cui manca perfino il prestigio della materiale grandezza. Queste cose scrive la Gazzetta ufficiale di Milano.

(15) Ancona 26 giugno. Ricomparso in questa città fin dai primi del corrente mese il morbo asiatico infieriva talmente da gettarla nella costernazione e nel lutto. (Piceno num. 26)

(16) Cosi nella Notificazione recata dal Piceno n. 30.

(17) Piceno num. 27.

(18) Cosi da un articolo stampato in Ancona la data 16 luglio.

(19)ANTONIO BENEDETTO ANTONUCCI Patrizio Anconitano, Pennese, Leopolitano, di S. Marino, Cavaliere di gran Croce, decorato del gran Cordone de' SS. Maurizio e Lazzaro, per la grazia di DIO e della Santa Sede Apostolica Arcivescovo Vescovo di Ancona, Vescovo e Conte di Umana, della Santit di N. S.

PAPA PIO IX

Prelato Domestico ed assistente al Soglio Pontificio.

La carità di GESÙ CRISTO ci spinge, è figli dilettissimi, ad aprirvi il nostro cuore, e a mettervi a parte di quello, elle forma oggi l'oggetto principale dei nostri pensieri e delle nostre sollecitudini. Testimoni e partecipi della recente nostra sciagura, chinando addolorati il capo sotto il flagello di DIO che tremendo infieriva sul nostro dilettissimo gregge, noi risentivamo come fosse nostro l’affanno di ciascuno di voi, e ci feriva il cuore il tutto di tante famiglie orbate del loro sostegno e delle loro più care speranze. Ma oggi che la Divina Misericordia ci ha fatto spuntare giorni più sereni e tranquilli, oggi che come campati dal naufragio ci volgiamo a riguardare Fonda perigliosa che minacciava assorbirci, non meno triste spettacolo ci si offre allo sguardo, e scena non meno compassionevole c’invita a nuovo compianto. Noi non abbiamo bisogno di dirvelo; il vostro cuore ci ha abbastanza compresi. Voi intendete che noi vogliamo parlarvi di tanti poveri fanciulli, di tante misere fanciulle, cui la morte ha privato de' loro cari genitori. Infelici le figliuole, che nella prima infanzia è sul fiore degli anni orbate della lor madre sono rimaste senza una guida amorevole a condurle nel difficile cammino della vita, senza un occhio vigilante che ne custodisca la virtù e l’innocenza. Infelici coloro che hanno veduto immaturamente rapirsi un padre, e con esso il capo che dirige la famiglia e il braccio che la sostenta. Infelicissime poi quelle creature che, orfane di padre e madre, sono ridotte nello stato più crudele di abbandono, senza avere chi le nutra, chi le educhi, chi le conforti!

Figli amatissimi, non è questo uno spettacolo da cavare le lacrime? Ben le sanno colora, cui il dovere e la carità spinge ad entrare nello squallido abituro della miseria, come si sentono stringere il cuore al vedere la vera desolazione, il triste abbandono, in cui si trovano tanti infelici, ed al pensare quale avvenire li aspetti! Non son forse gli effetti del morbo più terribili che il passaggio stesso del morbo? E non devono questi interessare la nostra carità?

Egli è per questo che noi commossi alla vista di tante sciagure pensammo, per quanto era da noi, di accorrere al riparo; e ricordandoci che IDDIO, nel commetterci l’incarico di vostro Pastore, ci ha specialmente costituito a padre degli orfani e a tutore delle vedove, divisammo di adottare cinquanta fanciulle rese orfane dal colera, e fra queste volemmo preferire le più dcsolate, perché prive di ambi i genitori, e quelle che per la loro tenerella età esigevano più sollecito un asilo e un soccorso. E queste volemmo affidate alle cure delle benemerite Figlie dd Sacro Cuore, le quali con tanta soddisfazione dell’animo nostro reggono i due Conservatorii della Provvidenza e della Carità.

Sed haec quid sunt inter tantos? che è mai questo in confronto di quello che resta da fare? Chi aiuterà tante altre fanciulle, tanti altri figliuoletti abbandonati? Chi asciugherà le lacrime di tante vedove cariche di figli, cui si vedono sotto gli occhi venir meno di miseria e di stento? Ah, noi faremmo torto alla pietà r alla carità vostra, è figli dilettissimi, se noi dubitassimo che voi non aveste a muovervi al soccorso di tanti infelici. Bisognerebbe che noi, ignorassimo la memorabile generosità con cui ogni ordine di cittadini si uni per soccorrere gli Orfani del colera del trentasei. Bisognerebbe che avessimo dimenticato la esemplare prontezza con cui altre volte vi associaste ad oggetto di risanare tante altre patrie sciagure, che ci afflissero variamente negli ultimi anni. Ben fo sappiamo che mutate sono d'assai le circostanze e che le continue calamità, di cui siamo ogni giorno qual più qual meno e spettatori e vittime, hanno pressoché inaridite molte sorgenti della pubblica e della privata prosperità. Ma che per questo? Alla vera carità nulla é impossibile. Nelle grandi sventure grandi pure e stra ordinarii debbono essere gli sforzi della cristiana beneficenza. Pensi ognuno di voi che tanti orfani senza il nostro soccorso sono condannati inevitabilmente a perire, pensi quale avvenire dovremmo aspettare i se abbandonata a sé stessa dovesse crescerci intorno una turba di fanciulli e di fanciulle, portante da ogni parte il tristo spettacolo della miseria, e pur troppo ancor della colpa, conseguenza funesta della miseria e dell abbandono. Mano, ché questi non periranno! La Provvidenza li affida a voi, o ricchi, accioché, aprendo loro generosamente la mano, ne facciale vostri figli di adozione. Essi per voi avranno non già un passeggiero soccorso, alto piuttosto a fomentare l’oziosità ed il vizio: ma insieme col pane e colle vesti avranno educazione cristiana, avviamento al lavoro, e modo onde procurarsi uno stato da sostenere onestamente la vita. A voi, è pie dame, che tante volte ci edificaste coll’esempio della vostra carità, a voi specialmente sono affidate tante povere orfanelle, da voi esse aspettano un asilo di sicurezza alla loro innocenza, dove possano ritrovare le sollecitudini e la tenerezza delle madri che hanno perdute. Ed anche i meno agiati sono confortati a concorrere secondo le loro forze a questa grande opera di carità; facciano anch’essi qualche sacrificio per amor di Gesù Cristo, che ama di speciale amore i poveri e i piccoletti, che si è fatto povero e pargolo per amor nostro, che ha promesso una eterna benedizione a colora che in nome di Lui avranno ricoverato il poverello, e nudo lo avranno vestito, e affamato gli avranno fornito il pane.

All’opera dunque, è figli carissimi, fra pochi giorni voi vedrete i Deputati delle parrocchie (il nome dei quali qui sotto è notato insieme con quello dei Membri del Consiglio dirigente la Commissione di beneficenza da Noi presieduta); voi li vedrete venire alle vostre case, battere alle vostre porte, implorare la vostra carità per i poveri orfani del colera. Accoglieteli, ve ne preghiamo, in nome di GESÙ CRISTO, Signore e Redentore nostro, in nome della carità che ê la prima fra le virtù del Vangelo, secondate i loro sforzi, adempite le nostre più ardenti speranze. Quanto più generose saranno le vostre offerte, tanto maggiore sarà il numero degl’infelici che benediranno IDDIO e la vostra carità, tante più durevole e stabile sarà il beneficio che potremo ad essi procurare. E con tutta l’effusione del cuore vi diamo la Nostra pastorale Benedizione.

Ancona dal Palazzo Vescovile 7 agosto 1855.

(20) Ai 13 dicevasi a Parigi che la torre di Malakoff era saltata in aria con la perdita di 4 mila francesi morti sulle trincee; più che ai 12 era cominciato il combattimento generale contro Sebastopoli (Gaz. di Mil.). Pur tuttavia non erano che voci, sebbene circolanti, a quanto afferma una corrispondenza parigina, nelle segreteria ministeriali.

(Disp. tel.) Credevasi il 6 a Costantinopoli che l’attacco di Malakoff non avrebbe avuto luogo prima dal 15 settembre.

(21) Pitzipios, Mémoire sur la politique russe en Orient, Malte 1852.

(22) Programme de la Société Chrétienne orientale, Paris 1853.

(23) Quest’Opera fu da noi annunziata nella Rivista Bibliografica dei Num. 87.

(24) Univers Num. 150 di quest’anno.

(25) I giornali citati son tutti dell8 di agosto. Ecco le parole precise della Soberania nacional: Segun nuestra cuenta, quinientas cuarenta v nueve son las iniquitades cometidas por et gobierno de julio.Ci non ostante la Regeneracion dice che a lei parere pegueua la suma la somma pare piccola!

(26) un fatto ben noto e provato nella politica europea che l'Inghilterra non protegge chicchessia, n in guerra n in pace: ella protegge i propri interessi solamente. Musci, Stor. civ. e milit. del regno delle Due Sicilie, vol. primo, Napoli 1850.

(27) La fortezza di Sweaborg, costrutta sopra isolotti granitici, s'innalza in faccia e ad un miglio di distanza da Elsingfors. Gli isolotti, otto in numero, il cui gruppo costituisce la fortezza, portano nomi bizzarri: isola del lupo, le Tre isole nere, la Spada di Gustavo, la Grande aquila, Isola reale e l'isola dei ridotti. Queste isole sono rocce, alcune delle quali riunite con l'argini a foggia di bastioni; nel mezzo un porto, dove trovasi ancorata la flotta russa del Baltico. Il più imi portante di questi isolotti la Spada di Gustavo, in cui soggiorna il governatore militare. Il solo passo praticabile per entrare nella rada di Elsingfors serpeggia a traverso a questi formidabili isolotti armati di 800 cannoni di grosso calibro.

(28) Tradictyre fu il punto principale dell'azione del 16; esso al di qua della Cernaia nel silo ove la strada, che da Kadikoi e Balaclava conduce a Simferopoli, attraversa un ponte di pietra. I francesi se ne impadronirono tre mesi or sono, e lo cinsero di fortificazioni, facendone un posto avanzato alla destra delle loro posizioni.

(29) articolista spagnuolo si ale espresso dicendo che il clero spogliato dal Governo sia contro il Governo; dovea dire invece col Manzoni che il clero soffre, combatte e prega soffre le ingiustizie che riceve, combatte per la causa dell'onor di Dio e prega perché i nimici della Religione si emendino dei fatti commessi, il che vuolsi sperare da ogni onesto cittadino che ama veramente la sua patria, imperocché siccome avverte la Gazzetta di Milano i Governi dove le due protestà s'incontrano senza collidersi, hanno un principio di sicurezza interna, di energia formidabile e invita al di fuori.

(30)La Gazzetta della citt e dei sobborghi di Vienna scrive che il generale Liprandi fu dimesso dal comando del corpo di esercito alla Cernaia.

Fra gli uffiziali francesi più gravemente feriti nella battaglia del 16 figurano Tixier, Darbois, Alpve-Saint-Remy; fra i meno gravemente feriti sono mentovati De Polhes, Barites e Gagneur.

(31) In un'opera di Ledu che nel 1852 visitava l'arsenale di Sweaborg si racconta che le case vi sono costrutte la mattoni ma con volte solidissime e capaci di resistere ad un bombardamento. Questo autore scrive. pare che le camere delle case hanno l'aspetto di cascinale e perfino la stessa sala Bei balli pubblici ha l'apparenza di una ridotta.

(32) Disp. tel.)(Gortschakoff scrive in data dei 24 che il fuoco degli alleati era divenuto più gagliardo; e Simpson in data del 26 scrive che i lavori progredivano in modo, soddisfacente.

(33) Leggiamo nel Movimento: «Alcune bande carliste sono ricomparse in Ispagna. Esse devono, dicesi, combinare i loro movimenti con quelli d’altre squadriglie, che stanno pronte suite frontiere del Portogallo. Comunque sia, il Governo è disposto a reprimere quelli tentativi. Il generale O'Donnell ha già prese le necessarie misure.»

(34) Ulteriori notizie portano che Malakoff calde in potere degli alleati, indi gravi danni a Sebastopoli pel fuoco degli assedianti.

(35) Dai dispacci telegrafici si a: Gli alleati occuparono la torre di Malakoff, il Redan e il Redan del Carenaggio; la guarnigione di Sebastopoli dopo di avea respinto sei assalti dai dalla parte meridionale non ha potuto più resistere, laonde passata alla parte settentrionale, lasciando al nimico ruine insanguinate; i russi ritraendosi. dalla parte meridionale incendiarono la loro lotta; la batteria della Quarantena saltò in aria; il generale Gortschakoff stretto da vicino chiese un armistizio per portar va i feriti; gli alleati continuavano l'opera della distruzione; le mine che scoppiavano luna dopo l’altra facevano differire l'entrata degli alleati nella piazza ch'era divenuta una immensa voragine di foco; intanto parecchi soldati occidentali si parpagliavano qua e l su i baluardi russi. Gli alleati i mettevano i guardia alla Cernaia.

(36) Journal de Francfort.

(37) Tasso Canto XIX.

(38) Una corrispondenza di Balaclava in data del 25 agosto scriveva che Malakoff e il Redan erano, secondo ogni apparenza, allagonia. Scriveva pure non sembrarle possibile che gli alleati, occupando Sebastopoli, avessero potuto rimanervi tranquilli, fino a che non si fossero presi e smantellati i forti settentrionali, e per questo era nicessaria un'altra campagna. Era per comune credenza nel campo che gli alleati dopo la distruzione della parte meridionale di Sebastopoli, e dopo avere affondata la flotta russa, si sarebbero ribarcati.

(39) Dice la Gazzetta di Milano, alludendo ad alcuni principi alemanni, che i segreti fautori dell'autocrate, i complici delle sue mire di conquista, i satelliti della sua ambizione saranno in breve costretti a levare la maschera. Si sa che la Gazzetta di Milano ritiene per fermo che l'Austria sta in sul punto di prender parte attiva alla guerra unendosi alle Potenze occidentali.

(40) La Sprea è un fume tedesco, dunque il fato di Sebastopoli dovrebbe ripiombare non tu gli altri paesi, ma su gli altri fiumi tedeschi. Ora si sa che un incendia sterminatore fu il fato di Sebastopoli, quali effetti pertanto produrrebbe il medesimo fato ripiombando sulle fluviali acque alemanne?

(41) Sweaborg un cumulo di ruine? O un errore tipografico, la mente dello scrittore fu imbarazzata d. i qualche equivoco. Sweaborg trovasi come trovavasi pria del bombardamento. Almeno cosi ci dissero le uffiziali relazioni.

(42) I forti settentrionali sono ancora in piedi ed potere dei russi.

(43) La Crimea figura tuttavia come parte integrante dell'Impero russo.

(44) Il potere moscovita è annientato.

(45) Diamo tempo al tempo, e si saprà chi fu il vincitore chi il vinto.

(46) La esparteriana definizione del sistema costituzionale ben merita esser conservai e tramandata ai posteri nel suo idioma originale. Essa è cosi concepite LA ÍNDOLE DE LOS GOBIERNOS CONSTITUCIONALES ESTA’ CIMENTADA E UN PRINCIPIO DE DESCONFIANZA ENTRE EL PUEBLO Y EL MAS ALTO PODER DEL ESTADO. La Regeneracion dice che questa definizione ha due pregi tutti suoi proprii, la franchezza e l'assurdità. Il Parlamento scrive che el sistema de la desconfianza y de la hostilidad es absurdo. Soltanto il Clamor publico trova buono un tal sistema perché in un Governo liberale toglie al sovrano la libertà, che in qualunque più dispotico Governo si accorda a ciascuno, di scegliersi a la lento il cuoco, il cameriere, il cocchiere e gli altri servitori.

E’ informato il Siede che la guerra civile in Catalogna durerà per lo meno tutto l'inverno. Come poi finirà? Non lo dice.

Il Correo universal desidera che in Ispagna (dove unicamente si trovano) si discaccino «de la escena política los Proteos, que viven con todos los gobiernos.» Ma è persuaso che questa impresa sarebbe più difficile assai che quella di espugnare i forti settentrionali di Sebastopoli.

Si dice che i ministri spagnuoli(:) si dedicano alla traduzione dell'idioma di Virgilio e di Cicerone. E la Regeneracion osserva che per essi questa occupazione non è nuova, imperocché in altri tempi si esercitavano a tradurre il francese.

Ieri, a quanto annunziossi preventivamente, si fece la riapertura dei Parlamento di Madrid. Parecchi giornali di quel paese vaticinarono che anche questa volta «se perderá el tiempo en discusiones inútiles» fino a che vi sieno oratori Valllès, Labrador, Gamindc, Degollada ed altri del medesimo calibro, che han soltanto la specialità delle interrogazioni.

(47) Leggesi nel Fischietto che «l'Impresa approvvigionatrice del corpo della spedizione piemontese in Crimea ha già guadagnato tre milioni di buone lire nuove; e ciò è tanto vero che ora i due impresarii stanno litigando innanzi ai tribunali per la divisione del bottine.»

(48) Anticipa sanguinose vendette contro i futuri oltraggi.

(49) Sugli affari della Spagna ci riporiamo alla odierna rivisa deigiornali di quel paese, onde meglio se ne conosca a situazione.

(50) Il ministro Santa Cruz.

(51) Si allude al contingente spagnuolo che sar spedito in Crima.

(52) Disp. tel. Scrive Gortschakoff in data del 9: Gli alleati fecero un movimento da Eupatoria verso Perekop; dopo di essersi avvicinati agli avamposti russi tornarono ad Eupatoria. Sulla sinistra dell'esercito russo 16 battaglioni alleati si avanzarono da Kokoulossa a Jannissola.

(53) Disp. tel. Scrive Gortschakoff in data del 9: alleati si avanzarono da Eupatoria per minacciare Perekop; ma si ritirarono incontrando gli avamposti del fianco sinistro dei russi. Gli alleati misero in disordina 16 battaglioni russi andati da Kokoulossa a Janniscla.

Un articolo del Journal des Débats esamina lo contraddizioni degli ultimi dispacci attribuiti a Gortschakoff. Non prova però che di Gortschakoff sieno veramente questi dispacci.

(54) Secondo l'Osservatore triestino, i russi attaccarono Kars il 29 settembre, ma furono respinti ed ebbero 2500 morti e 5000 feriti, i turchi perdetteno 700 uomini tra morti e feriti.

(55)DOMENICO VENTURINI DIRETTORE

Encicl. Contemp.

(56) Scrive il corrispondente parigino della Gazzetta di Milano in data del 10 ottobre che «il corpo anglo-turco, comandalo dal generale Vivian, venne finalmente imbarcato alla volta di Kertsch e Jenikalè, ma era voce generale a Parigi che Vivian sarebbe giunto troppo tardi per salvare la prima delle due città (cioè Kertsch), dalle mani de' russi!» Or che gli è mai quest'altra notizia? E quando è stato che la città di Kertsch sia ricaduta in potere de' russi?

(57) Il Journal de l'empire ridice per la centesima volta che la caduta di Sebastopoli è soltanto una semplificazione per le operazioni militati in Crimea, ma più per gli alleali che poi russi.

(58) Osserviamo che lieux è di una non di due sillabe. Perdonisi la licenza al savoiardo soldato poeta.

(59) Ecco il dispaccio telegrafico: Odessa 25 ottobre. Alcune navj alleate penetrarono fino nelle vicinanze di Cherson e Nicolajeff.

(60)Negli ultimi 8 anni, secondo i calcoli del Ties, gli emigrai inglesi, scozzesi ed irlandesi, ce andarono a cercar pane in America, sono 2,546,802.

Il professore Jacometti ha condotto a compimento in creta la statua colossale del Mosè a lui ordinata dalla magnificenza del Regnante Sommo Pontefice, per essere collocata, insieme a tre altre, alla base della colonna monumentale che dev'essere ad onore della Vergine Immacolata innalzala sulla piazza di Spagna. Il valente artista ba rappresentato il Legislatore del popolo ebreo come seduto sopra un sasso, additando alle genti una scritta, che contiene le parole della Genesi riguardanti la Donna, che Iddio destinava a Madre del futuro Riparatore della colpa dei padri nostri. Il Jacometti badato al volto del suo Mosè una eloquente severità; maestosa è la barba, che giù scende, vivo l'occhio. Tutto concorre a dare all'osservatore una vera idea del grande Legislatore, che su tavole di pietra scrisse la legge dettatagli da Dio sul Sinai.

(61) Quanto a Murawieff non sembra che tengasi sulla difensiva, egli vero che sempre più stringa Kars di, assedio

(62) . Belle invero le operazioni di chi tiesi sulla difensiva! Il Times ha perduto il bandolo di logico discorso.

(63) Non sappiamo intendere come il Times, premettendo che Omer pasci tengasi sulla difensiva, possa dedurne che conquister, pria che finisca il mese di dicembre, la Mingrelia, la Imerezia e parecchie altre provincie. Ma quando il Times che ragiona a questo modo, e convien dire che ragionasi diritto e co tutte le forme della dialettica.

(69) É necessario, perché è giusto, avvertire che a tutti i rei d'alto tradimento che furono condannati a morte da tribunale, il re fece grazia della vita. (Nota del corrispondente)

(70) La flottiglia americana. and al Pireo per appoggiare l'antica vertenza di Kinge console della unione; e andando a Costantinopoli, quale altra vertenza dovrebbe appoggiarvi?

(71) destino del partito progressista di avere i principii della libert sulle labbra e gli abiti della schiavit nel cuore.

(72) Molti e di varia indole i comenti giornalistici sul discorso che re Vittorio Emmanuele pronuncio nellpertura del Parlament subalpino. Tutti per fanno le meraviglie che nulla siasi detto delle relazioni sabaude con. le Potenze estere. Del resto, sulle cose, di cui si enne proposito, il Piemonte e la Opinione non vi trovano una parola soverchia, n una espressione convenzionale La Voce del Progresso poi conclude: e si vuole col discorso della corona? Denaro ex-sangue, sangue e denaro. Il Cattolico amerebbe che si avverasse prontamente il desiderio di una pace durevole; m che significano. diritti legittimi di ciascuna nazione? La Opinione rivela abbastanza quali pensieri rivoluzionari racchiudano le insidiose parole, le quali i ministri e il Biologo Cibrario non mancherebbero di guarentire a qualche ombroso diplomatico, che e demandasse la spiegazione, essere una allusione candidissima alla indipendenza della Turchia.

(73) cco nella interezza il discorso pronunciato dall'Imperatore, dopo che il principe Napoleone termina lettura del rapporto sulle risultanze della Esposizione universale. Signor! La Esposizione, che finisce, offre al mondo un grande spettacolo. Egli durante una seria, guerra che da tutte le parti dell'universo accorsero a Parigi per esporvi i loco lavori gli uomini i più distinti nelle scienze nelle art e nella industria. Questo concorso nelle attuali circostanze dovuto, amo cederlo a quella generale convinzione che la guerra intrapresa non minacciava che coloro, i quali la provocarono, che continuata ellera nell'interesse di tutti, e che l'Europa, anzi che vedervi un pericolo per l'avvenire, vi trovava una gurentia d'indipendenza e di sicurezza. Nulla ci di manco, alla vista di tante meraviglie che si spiegano innanzi ai nostri occhi, la prima impressione un desiderio di pace, ch la sola pace pu anche viemeglio sviluppare queste incantevoli produzioni della umana intelligenza. Voi tutti adunque dovete desiderare, cosi com in pur desidero, ch questa pace sia sollecita e durevole. Ma per esser durevole, dee chiaramente riassumere la quistione che fece intraprendere la guerra per esser sollecita, egli mestieri che l’Europa pronunci la sua sentenza, imperocché, senza la espressione della opinione generale, le lotte fra le grandi Potenze corrono rischio di polungarsi; e per lo contrario, se l'Europa si decide a dichiarare in qual paese sia il torto, da quale la ragione, sarà questa dichiarazione un gran passo verso il definitivo scioglimento. Nelle presenti vicende militari, per quanto sieno luminosi i prosperi successi degli eserciti, essi non sono che passeggeri. Senza dubbio la pubblica opinione che sempre consegue l'ultima vittoria. Voi tutti pertanto, i quali pensate che i progressi dell'agricoltura, dell'industria e del commercio di na nazione contribuiscono al benessere di tutte le altre, e che quanto più si moltiplicano gli scambievoli rapporti tanto più declinano i pregiudizi nazionali, dite ai vostri concittadini, allorché tornerete alla patria vostra, che la Francia non odia alcun popolo, ma che ha simpatie per tutti quelli che vogliono, coessa la vuole, la vittoria del diritto e della giustizia Quanto a ni, popoli alleati per l’esito felice di una gran causa fabbrichiamo armi senza rallentare le nostre officine, senza fermare i nostri telai, noi siam grandi cosi, nelle art della pace, come nelle arti della guerra; siam forti per la concordia, e poniam nostra fidanza in Dio che ci far superane le difficoltà presenti e le contingente future.

(74) Scrivesi dalla. Catalogna che Marsal nascosto in un villaggio della frontiera.

(75) La relazione del dottor Dga ci sembra non poco appassionata. Se la ritirata dei russi da Sebastopoli fu loro tanto vantaggiosa perché i giornali di Pietroburgo fecero tante querimonie per la perdita di quella città, rappresentandola perfino come un castigo di Dio? Sul resto poi, le previsioni del dottore aspettano di essere confermate dai fatti.

(76) il commercio, secondo questi economisti di nuovo conio, consiste ora unicamente nella esportazione dei. grani (Nota del Corr.).

(77) Que’ giornalisti, che dissero esserti il granduca Costantino fidanzato alla principessa Alessandra di Oldenburgo, doveano ricordarsi. che Costantino è marito della principessa Alessandra di Sassia-Altenburgo.





La guerra di Crimea (1853-1856) - Elenco dei testi pubblicati sul nostro sito

1853
LETTRES SUR LA RUSSIE, LA FINLANDE ET LA POLOGNE PAR X. MARMIER
1855
CONDIZIONI INTIME E MISTERIOSE DELLA RUSSIA TRATTE DA DOCUMENTI AUTENTICI
1855
IL VERO AMICO DEL POPOLO - Domenico Venturini - 1855 (Gennaio-Giugno)
1855
IL VERO AMICO DEL POPOLO - Domenico Venturini - 1855 (Giugno-Dicembre)
1855
Sunto di geografia della Crimea e degli stati limitrofi illustrata da quattro carte diligentemente incise
1856
Discussioni alla Camera dei Deputati  del Regno di Sardegna - Trattato di pace - Parigi 30 marzo 1856
1856
La questione italiana al Congresso di Parigi nell’anno 1856
1856
La questione d’oriente - cause - andamento diplomatico - conchiusione della pace - protocolli e trattati
1856
Il trattato di pace di Parigi 30 marzo 1856 e le convenzioni annesse - seconda edizione
1871
La Russia e il trattato di Parigi del 1856 - Pensieri del cav. Pietro Esperson
1881
Il congresso di Parigi (1856) - Conferenza dell'on. comm. Giuseppe Massari
1882
Le guerre dell’indipendenza italiana dal 1848 al 1870 di Carlo Mariani
1891
Nicolas I et Napoléon III - Les préliminaires de la guerre de Crimée (1852-1854) d’après les papiers inédits de M. Thouvenel
1896
La spedizione sarda in Crimea nel 1855-56 narrazione di Cristoforo Manfredi compilata colla scorta dei documenti
2014
In Crimea nacque l’ITALIELLA. L’inizio dei misteri d’Italia passa per l’oriente di Zenone di Elea





















Nicola Zitara mi chiese diverse volte di cercare un testo di Samir Amin in cui is parlava di lui lho sempre cercato ma non non sono mai riuscito a trovarlo in rete. Poi un giorno, per caso, mi imbattei in questo documento della https://www.persee.fr/ e mi resi conto che era sicuramente quello che mi era stato chiesto. Peccato, Nicola ne sarebbe stato molto felice. Lo passai ad alcuni amici, ora metto il link permanente sulle pagine del sito eleaml.org Buona lettura!

Le développement inégal et la question nationale (Samir Amin)










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